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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
Corso di Laurea Interfacoltà in
Comunicazione Interculturale e Multimediale
Il sistema d’azione concreto di Crozier e Friedberg come strumento
d’analisi: il caso dell’Ufficio Stages e Tirocinî didattici.
Relatore: Chiar.mo Prof. Leonardo Parri
di Matteo Verda
a.a. 2003-04
2
Prefazione 6
1. Introduzione 7
1.1. L’attività di tirocinio didattico 7
1.2. L’Ufficio Stage e Tirocinî didattici 9
2. Attori interni all’Ustd 11
2.1. Gli addetti dell’Ustd 11
2.2. Il coordinatore 12
2.3. Differenziazione ed integrazione all’interno dell’Ustd 13
2.3.1. Gerarchia 14
2.3.2. Procedure 16
2.3.3. Tecnologie 17
2.3.3.1. Tecnologie informatiche di comunicazione 17
2.3.3.2. Tecnologie informatiche di gestione dati 19
2.3.4. Deontologia 20
2.3.5. Senso di appartenenza 21
2.4. Apprendimento collettivo all’interno dell’Ustd 22
3. Attori esterni all’Ustd 26
3.1. Manager didattico 26
3.2. Segreteria Cim 27
3.2.1. Segreteria didattica 28
3.2.2. Laboratorio informatico 28
3.3. Presidente e Consiglio didattico 28
3.4. Partners dell’Ateneo 29
3.5. Studenti 30
3.6. Segreteria studenti 31
4. Il sistema d’azione concreto 33
4.1. La nozione di sistema d’azione concreto 33
4.1.1. Libertà, incertezza, potere 33
4.1.2. L’attore e la razionalità limitata 35
4.1.3. L’analisi strategica e l’analisi sistemica 36
4.1.4. Il gioco 37
4.2. Indagare i rapporti tra gli attori: i questionarî 38
3
4.2.1. Il questionario somministrato agli attori interni 38
4.2.1.1. Domande sull’Ustd 38
4.2.1.2. Domande sugli attori esterni 39
4.2.1.3. Domande sulla comunicazione 40
4.2.1.4. Domande sui possibili miglioramenti 41
4.2.2. Il questionario somministrato agli attori esterni 42
4.2.2.1. Domande sull’Ustd 42
4.2.2.2. Domande sui rapporti con l’Ustd 43
4.2.2.3. Domande su cosa pensa l’Ustd del ruolo
dell’intervistato 43
4.2.2.4. Domande sulla comunicazione 44
4.2.2.5. Domande sui possibili miglioramenti 45
4.2.2.6. Domande sul sistema d’azione 45
4.3. I dati emergenti: le risposte 46
4.3.1. La concezione dell’Ustd 47
4.3.2. La concezione degli altri attori 48
4.3.3. Il ruolo della comunicazione 49
4.3.4. Proposte di miglioramento 51
4.3.5. La percezione del sistema d’azione 52
4.4. L’assetto del sistema d’azione concreto 53
4.5. Le relazioni e i giochi tra gli attori 55
4.5.1. Il gioco tra Ustd e studenti 55
4.5.2. Il gioco tra Ustd e Segreteria studenti 58
4.5.3. Il gioco tra Ustd e partners 60
4.5.4. Il gioco tra Ustd e Corso di Laurea 61
5. Conclusione 63
Résumé 64
Bibliografia 65
4
Tabella 1 - I rapporti intercorrenti tra gli attori 53
Figura 1 - Rappresentazione grafica del sistema d’azione concreto 54
Figura 2 - Il gioco tra Ustd e studenti 56
Figura 3 - Il gioco tra Ustd e Segreteria studenti 58
Figura 4 - Il gioco tra Ustd e partners 60
Figura 5 - Il gioco tra Ustd e Corso di Laurea 61
5
Alla mia famiglia e a Francesca.
6
Prefazione
L’attività all’interno dell’Ufficio Stages ha costituito un momento fondamentale
dei primi tre anni di università, durante il quale le conoscenze acquisite in teoria
hanno trovato il modo di concretizzarsi e di fondersi tra loro.
Nel corso di questi 10 mesi, durante i quali ho svolto il ruolo di coordinatore, ho
dovuto lavorare in squadra ogni mese con persone nuove, comunicare nei diversi
registri (dal linguaggio informale alle barocche formule burocratiche) e
apprendere parte delle complesse regole che stanno alla base del funzionamento
(a volte brillante, a volte desolatamente lacunoso) della macchina universitaria
che si estende al di là delle lezioni e degli esami. Tutto questo mi ha dato la
possibilità di crescere, in un modo diverso e complementare rispetto al momento
dell’apprendimento teorico.
Nel quadro di luci ed ombre della riforma universitaria in corso, non posso fare a
meno di notare che il proposito di creare un momento di alternanza tra scuola e
lavoro sia un proposito fondamentale per rendere la preparazione dei neolaureati
più completa, sia sul piano delle conoscenze, sia su quello delle capacità. Il
tirocinio didattico, pur coi suoi numerosi limiti, è un primo, fondamentale passo
per creare quest’alternanza: questa mia convinzione ha conferito una
motivazione in più alla mia attività all’interno dell’Ufficio, ovvero la
consapevolezza di lavorare per un fine condiviso.
In conclusione, non posso che ringraziare il dott. Calia, che dandoci fiducia ha
creato l’Ufficio, tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato con l’Ufficio e
chi ha lavorato con me al suo interno: Ilaria, Paola, Riccardo, Lorena, Monica,
Mattia, Giulia, Andrea, Marco e Antonella.
7
1. Introduzione
1.1. L’attività di tirocinio didattico
Il tirocinio didattico è un’attività prevista nel percorso formativo universitario1 e
consiste in un periodo di attività dello studente presso un’azienda, ente o
associazione, finalizzato a creare un momento di alternanza tra studio ed attività
lavorativa, permettendo un primo contatto con il mondo del lavoro. L’attività di
tirocinio è disciplinata dal d.m. 142 del 25 Marzo 1998.
Lo stage è invece attività affine al tirocinio didattico, ma non prevista dal
curriculum e quindi non obbligatoria.
L’Ufficio Stages e Tirocinî didattici (Ustd) si occupa in via ordinaria del primo
tipo di attività, per due principali ragioni: in primo luogo, lo svolgimento delle
attività curriculari ha la precedenza sulle attività facoltative (quindi prima di
assegnare degli stages, l’Ustd provvede a mettere tutti gli studenti in condizione
di svolgere il proprio tirocinio didattico); in secondo luogo, l’Ateneo è già
provvisto di una struttura che si dedica anche al reperimento e all’assegnazione di
stages2.
Si è tuttavia deciso di inserire nella denominazione dell’Ustd anche il termine
stage soprattutto perché questo il nome con cui la maggior parte degli studenti
indica l’attività di tirocinio didattico e si è quindi cercato di venire incontro
all’utenza.
I tirocinî costituiscono a tutti gli effetti un’attività didattica obbligatoria per il
conseguimento della laurea triennale e pertanto possono portare, se affrontati con
1 Almeno per quanto riguarda il Corso in Comunicazione Interculturale e Multimediale (Cim). 2 Il Cor (Centro Orientamento dell’Università di Pavia).
8
mezzi organizzativi inadeguati, a problematiche situazioni di ritardo nel
completamento del ciclo universitario di primo livello.
L’attività di tirocinio richiede un lungo iter burocratico, che inizia con la stipula
degli accordi tra l’Ateneo ed i suoi partners e termina dopo la conclusione del
periodo di attività dello studente, con l’espletamento delle pratiche di
accreditamento dei CFU3 acquisiti.
Il primo passo dell’attività di tirocinio è, dopo il contatto con un potenziale
partner dell’Ateneo (sia esso azienda, ente od associazione), la raccolta di una
serie di dati finalizzati alla compilazione della convenzione.
Sulla base dei dati così raccolti si passa alla compilazione della convenzione vera
e propria, che è stampata in duplice copia e trasmessa, insieme al modulo di
raccolta dati e ad un modulo accessorio su cui è indicato il settore di attività del
partner, alla Segreteria studenti. La Segreteria studenti provvede a far firmare la
convenzione al Rettore e a trasmetterla, per la controfirma, al partner. Una volta
che la convenzione è stata controfirmata e rispedita all’Ateneo, il processo di
convenzionamento è completato e si può passare alla fase di assegnazione dei
tirocinî.
Questa fase viene svolta sulla base delle preferenze raccolte attraverso la
compilazione4, da parte degli studenti, di un apposito modulo. Prima
dell’assegnazione, gli addetti curano la pubblicazione nella bacheca elettronica di
un annuncio di disponibilità del posto5. Quando un tirocinio è assegnato, allo
3 Crediti Formativi Universitarî. 4 Effettuata in linea sul sito dell’Ustd (v. 2.3.3.2.) 5 Se qualcuno, indipendentemente da quanto indicato nel modulo compilato, è interessato ad un posto, può farlo presente agli addetti.
9
studente sono consegnati un modulo6 da compilare e consegnare in segreteria
studenti ed un modulo per la raccolta delle ore di attività effettuate (che devono
essere almeno 125). Terminato il periodo di tirocinio7, lo studente consegna
all’Ustd il modulo per la raccolta delle ore compilato ed una lettera del suo tutor
aziendale, che attesti la proficuità del periodo di tirocinio; contemporaneamente
gli viene somministrato un questionario volto a valutare i diversi aspetti della sua
esperienza. Per concludere l’iter, gli addetti dell’Ustd producono una lettera di
accreditamento dei 5 CFU conseguiti, da consegnare in segreteria.
I moduli di raccolta dati dei partners devono essere approvati e firmati in sede di
Consiglio didattico prima di essere trasmessi alla Segreteria studenti, mentre il
“foglio giallo” e la lettera di accreditamento finale devono essere firmati dal tutor
universitario.
Tutta la modulistica compilata è sottoposta ad un processo di archiviazione, sotto
forma digitale o cartacea (o digitale e cartacea, per alcuni documenti), che
consente una tracciabilità delle pratiche ed un’archiviazione in bancadati di
informazioni particolarmente importanti per la gestione dell’Ustd, come i dati
personali degli studenti od i punteggi dei questionarî di valutazione.
1.2. Ufficio Stages e Tirocinî didattici
L’Ufficio Stages e Tirocinî didattici del Corso in Comunicazione Interculturale e
Multimediale (Cim) dell’Università degli Studi di Pavia è stato costituito nel
Settembre 2003 allo scopo di coadiuvare il Manager didattico del corso nella
gestione dei tirocinî didattici. A partire dal Gennaio 2004, venuta meno 6 Denominato “foglio giallo”. 7 Durante il quale lo studente è monitorato telefonicamente al fine di verificare il corretto svolgimento dell’attività.
10
nell’assetto del Corso la figura del Manager didattico, l’Ustd sta operando
autonomamente e risponde del proprio operato al Presidente del Corso. Nei fatti,
quello del Cim è l’unico ufficio stages propriamente detto operante nell’Ateneo
pavese.
La struttura è stata creata per rispondere alle esigenze di burocratizzazione
venutesi a creare in seguito all’aumento da 9 a circa 130 studenti avvenuto con il
passaggio a regime del Corso di Laurea, verificatosi coll’iscrizione al III anno di
corso degli immatricolati del 2001.
Dal punto di vista amministrativo, la decisione di affidare la gestione dei tirocinî a
degli studenti si è rivelata innovativa e solo in parte confrontabile con altre
esperienze che vedono il coinvolgimento degli studenti nella vita amministrativa
dell’Università, come ad esempio il part-time. In particolare, a rendere unica
l’esperienza dell’Ustd sono la forte responsabilizzazione e l’autonomia operativa
accordata agli studenti coinvolti nella gestione dell’Ustd.
In servizio effettivo presso l’Ustd vi sono sempre 2 addetti, che si alternano nella
presenza presso la sede; poco prima che un addetto termini il suo periodo di
servizio, gli viene affiancato il suo successore, al fine di permettere la continuità
dell’attività ed un minimo di formazione sul campo. In servizio permanente presso
l’Ustd è inoltre sempre presente un coordinatore8.
8 v. 2.2.
11
2. Attori interni all’Ustd
Il punto di partenza necessario per un’analisi dell’operato dell’Ustd è la
descrizione della sua struttura interna e degli attori che vi operano.
2.1. Gli addetti dell’Ustd
L’Ustd è stato interamente gestito, per tutto il corso dell’anno accademico
2003/04, da studenti del terzo anno di corso, suddivisibili in 2 categorie: gli
stagiaires interni ed i tutores.
Gli stagiaires interni sono studenti che hanno scelto di svolgere il loro periodo di
tirocinio didattico (per un totale di 125 ore) all’interno dell’Ustd, mentre i tutores
sono studenti che, attraverso uno specifico concorso9, sono stati selezionati per
svolgere un periodo (50 ore) di servizio retribuito presso l’Università. La
principale differenza tra le due categorie, dunque, è rintracciabile a livello di
motivazioni: mentre gli stagiaires sono mossi dalla volontà di completare il loro
percorso formativo triennale attraverso l’esperienza dell’Ustd, i tutores sono
mossi anche da un’incentivazione di natura economica10. Sotto ogni altro aspetto,
il personale di servizio all’interno dell’Ustd è assolutamente parificato.
Dal punto di vista numerico, i turni di servizio presso l’Ustd sono stati 7 da
stagiaire e 6 da tutor, per un totale di 1175 ore in 10 mesi11, corrispondenti a circa
40 ore settimanali di servizio. Un tale avvicendamento di personale ha
9 Tutorato bandito dalla facoltà di Lettere e filosofia per l’Assistenza nella predisposizione dei tirocini didattici. 10 Nel computo numerico del totale degli studenti coinvolti nel progetto, è necessario tenere conto del fatto che 2 studenti hanno svolto sia il turno da stagiaire, sia quello da tutor. 11 Durante l’a.a. 2003/04, l’Ustd è rimasto aperto da metà settembre 2003 e metà luglio 2004, osservando periodi di sospensione dell’attività in concomitanza con le principali festività.
12
profondamente influito sulla struttura interna dell’Ustd e sui metodi di
conservazione e trasmissione della conoscenza acquisita.
Il personale dell’Ustd, all’inizio del periodo di servizio, è sottoposto ad un periodo
di formazione sul campo, durante il quale l’addetto entrante è affiancato a quello
uscente per alcuni giorni (il c.d. meccanismo dell’overlapping). Scopo di questa
pratica è permettere la trasmissione, attraverso l’osservazione diretta del
comportamento, di parte di quella conoscenza che non è stato possibile
codificare12 nelle procedure standardizzate. Recentemente è stato anche messo a
punto un corso di apprendimento virtuale (c.d. e-learning), che sarà impiegato
sistematicamente nella formazione degli addetti a partire dall’anno accademico
2004/05.
Le procedure standardizzate, relative ad alcuni passaggi chiave nella gestione
dell’Ustd, si sono rivelate un fattore di integrazione forte13, nonché una necessità
per interagire in modo efficace14 con la Segreteria studenti.
2.2. Il coordinatore
Il coordinatore è uno studente impegnato per tutta la durata dell’anno accademico
in un’attività di servizio attivo permanente presso l’Ustd.
Il suo compito prevede diverse attività, tra cui le principali sono:
- gestire l’attività degli addetti, garantendo la copertura dei turni di servizio e
l’espletamento delle funzioni ordinarie;
- garantire la conservazione delle competenze e delle conoscenze acquisite e la
loro trasmissione agli addetti che si avvicendano; 12 Per non privare di elasticità ed adattabilità i comportamenti degli addetti. 13 v. 2.3. 14 Anche se spesso non efficiente.
13
- rappresentare il punto di riferimento per gli altri uffici dell’Università e gli
organi del Corso di Laurea;
- occuparsi delle questioni di straordinaria amministrazione o di particolare
rilevanza, come il contatto con i potenziali partners dell’Ateneo;
- garantire l’equità del trattamento riservato agli utenti.
2.3. Differenziazione ed integrazione all’interno dell’Ustd
La differenziazione principale tra gli addetti dell’Ustd è la divisione tra
coordinatore e personale (stagiaires e tutores). Si tratta sostanzialmente di una
divisione dei ruoli molto elementare, ma che garantisce una flessibilità all’assetto
organizzativo dell’Ustd che altrimenti sarebbe difficile ottenere.
A distinguere il personale dal coordinatore sono principalmente due aspetti: il
coordinatore è dotato di maggiore esperienza rispetto agli addetti e rappresenta
l’Ustd (essendo anche in ultima istanza responsabile del suo operato) nei confronti
sia dell’Ateneo, sia dei partners. Premesso questo fatto, il coordinatore è in grado
di svolgere, e sporadicamente svolge, gli stessi compiti degli addetti.
L’integrazione è invece un fenomeno più complesso, perché i fattori non
riguardano solamente l’interazione tra chi, anche se solo parzialmente, svolge
mansioni diverse (e quindi ad un livello verticale), ma soprattutto quella tra chi si
alterna a svolgere le medesime mansioni (e quindi ad un livello orizzontale).
Due fattori di integrazione, le procedure15 e le tecnologie16, hanno un effetto per
molti versi assimilabile al fenomeno della mcDonaldizzazione17: spersonalizzare
la gestione dell’operazione da far compiere all’addetto, rendendola più semplice e 15 v. 2.3.2. 16 v. 2.3.3. 17 cfr. [Ritzer 1996]
14
automatica possibile18. L’origine di questa tendenza all’interno dell’Ustd è
riconducile alla necessità di far fronte all’alto tasso di sostituzione del personale19
ed all’alta ripetitività di alcune parti degli itinera burocratici. Le analogie dirette
con la mcDonaldizzazione, tuttavia, si fermano qui: l’efficienza è valorizzata, ma
non a scapito della qualità e dell’efficacia, mentre il controllo e la prevedibilità
sono solo in parte assunti come criterî organizzativi.
I fattori di integrazione, data la loro maggiore complessità rispetto a quelli di
differenziazione, necessitano di un’attenzione specifica.
2.3.1. Gerarchia
La gerarchia, che si potrebbe definire il più classico fattore di integrazione,
soprattutto nelle burocrazie, è presente all’interno dell’Ustd, ma con una
profondità limitata all’essenziale: due soli livelli, quello del coordinatore e quello
degli addetti.
Questo assetto organizzativo risponde a due esigenze, antitetiche ma ambedue
imprescindibili: garantire il coordinamento e mantenere la flessibilità.
Il coordinamento dell’operato degli addetti, che nello svolgere le loro mansioni si
trovano ad affrontare sia aspetti ad alta routinizzazione, sia aspetti altamente
variabili e scarsamente prevedibili a priori, ha richiesto una soluzione che
permettesse di raggiungere risultati omogenei ed efficienti.
18 Come, ad esempio, tradurre i dati relativi ad uno studente in una stringa di valori informatici. 19 Considerabile un vero e proprio dato strutturale.
15
Questa soluzione è stata individuata nella creazione della figura di un
coordinatore20 in grado di gestire i flussi di informazioni provenienti dai diversi
addetti e di intervenire nelle situazioni ad alta incertezza.
A rendere l’integrazione attraverso la gerarchia ancor più adatta alla situazione
dell’Ustd è stato l’alto tasso di avvicendamento degli addetti21, ai quali la
presenza di un livello gerarchico stabile ha permesso di avere un punto di
riferimento e di conservare molte delle nuove conoscenze acquisite dagli addetti
in servizio. La presenza di un coordinatore ha inoltre risparmiato parte delle
risorse che gli attori avrebbero dovuto investire nel caso si fossero rese necessarie,
ad ogni avvicendamento, una ridefinizione di competenze ed una completa
negoziazione dei comportamenti.
Ad esempio, se ad ogni turno di avvicendamento il nuovo arrivato si fosse trovato
nella situazione di dover definire, negoziandoli con il collega del momento, gli
orarî, la divisione delle pratiche da seguire, le parti delle procedure da espletare, si
sarebbe rischiato il caos e, in ogni caso, si sarebbero verificati disservizî.
Nel caso opposto, ovvero se si fosse realizzata una gerarchia a più livelli, si
sarebbero verificati crescenti problemi a livello di flussi informativi e, di
conseguenza, di flessibilità.
Per questa ragione, la soluzione migliore è parsa essere quella di limitare a due i
livelli gerarchici, nonostante la divisione a livello di addetti tra stagiaires e tutores
permettesse (qualora se ne fosse presentata la volontà) di creare un ulteriore
livello intermedio.
20 v. 2.2. 21 v. 2.1.
16
Inoltre, il numero contenuto di addetti22 ha permesso che il numero di contatti con
il coordinatore non fosse eccessivamente alto, anche perché gli addetti presenti
contemporaneamente in servizio23 non sono mai stati più di tre.
2.3.2. Procedure
Nel corso dei primi mesi della gestione, in risposta alla necessità di standardizzare
l’operato dei differenti addetti nello svolgimento di piccoli compiti24, sono state
elaborate, grazie all’apporto di diversi attori, alcune procedure.
Il ricorso alle procedure, che cristallizzano alcune delle principali prassi
consolidatesi nel tempo, è stato tuttavia limitato a quei compiti intrinsecamente
ripetitivi, pesantemente vincolati dalle tecnologie impiegate25 o che necessitano di
particolari caratteristiche formali al fine di interagire efficacemente con ufficî
fortemente burocratici, come la Segreteria studenti26. Questa limitazione si è resa
necessaria al fine di non compromettere la flessibilità operativa degli addetti e le
possibilità di apprendimento collettivo interno all’Ustd27.
22 11 addetti, che hanno coperto 6 turni da tutor e 7 turni da stagiaire (cfr. 2.1.) 23 Tenendo anche in considerazione i periodi di addestramento. 24 Per piccoli compiti si intendono qui quelle situazioni, come l’inserimento di una stringa di dati in una bancadati o la compilazione di un modulo, per le quali il riferimento puntuale al coordinatore avrebbe reso troppo lento (nonché inefficiente) lo svolgimento delle funzioni dell’Ust, in particolar modo a livello di contatto con il pubblico. L’alternativa di non uniformare i comportamenti degli addetti in queste situazione avrebbe invece condotto ad un’eterogeneità dei dati raccolti e del trattamento degli studenti. 25 v. 2.3.3. 26 v. 3.6. 27 v. 2.4.
17
2.3.3. Tecnologie
Le tecnologie impiegate dall’Ustd sono state, per la natura del ruolo che esso
svolge28, principalmente quelle dedicate alla codificazione e alla comunicazione
delle informazioni.
La tecnologia non è un semplice dato oggettivo, estraneo alla strutturazione dei
campi sociali su cui avviene l’interazione tra gli attori. Essa è, invece, un vero e
proprio “«investimento in forma», un altro modo, cioè, di cristallizzare e fissare
dei rapporti sociali e di iscrivere tutta una serie di prescrizioni in merito ai
comportamenti auspicabili e necessarî da parte di coloro che dovranno
servirsene”29.
È interessante dunque approfondire quali siano le tecnologie più rilevanti
impiegate dagli addetti. Senza trascurare il fondamentale ruolo svolto dalla
telefonia, dal fax e dalla modulistica cartacea, risulta di particolare interesse
concentrare l’attenzione sulle tecnologie informatiche impiegate dall’Ustd,
suddivisibili principalmente in due categorie: di comunicazione e di gestione dati.
2.3.3.1 Tecnologie informatiche di comunicazione
A livello di comunicazione, le tecnologie informatiche in dotazione hanno
permesso l’accesso continuo alla Rete l’impiego quotidiano di due delle sue
funzioni più importanti: il Web e la posta elettronica.
Tramite il Web, gli addetti dell’Ustd hanno potuto svolgere una serie di operazioni
fondamentali per la gestione dell’Ustd30:
28 v. 4.3.3. 29 [Friedberg 1993, p. 113] 30 Con il determinante ausilio del personale del Laboratorio informatico (v. 3.2.2.).
18
- creare un sito, all’interno di quello del Corso di Laurea, dedicato all’attività
dell’Ustd, con contenuti informativi e recapiti;
- creare all’interno del sito una bacheca elettronica, in cui pubblicare
tempestivamente le offerte di tirocinio disponibili per gli studenti del corso Cim;
- creare all’interno del sito un modulo elettronico destinato alla raccolta dei dati
personali necessarî all’assegnazione dei posti di tirocinio31;
- reperire informazioni sui possibili partners dell’Ateneo per le attività di
tirocinio.
Tramite la posta elettronica, gli addetti dell’Ustd hanno potuto invece:
- svolgere gran parte della raccolta diretta di informazioni dai partners
dell’Ateneo, attraverso l’invio di moduli a compilazione informatica;
- mantenere i contatti con i partners dell’Ateneo, con altri uffici dell’Ateneo e con
gli studenti.
L’impatto delle tecnologie informatiche a livello organizzativo è grande, poiché
ha permesso di gestire un volume di contatti con l’esterno con un numero esiguo
di addetti. Senza queste tecnologie, l’Ustd avrebbe richiesto più personale, con i
conseguenti problemi di coordinamento e di costi. L’uso esclusivo di tecnologie
non informatiche a livello comunicativo avrebbe, inoltre, richiesto maggiori
risorse e compromesso la flessibilità in molte situazioni, a causa dei tempi più
lunghi.
Dal punto di vista dei giochi32, che nella comunicazione trovano una loro
dimensione fondamentale, è importante sottolineare come i vantaggi derivanti
31 Nello specifico: nome, cognome, recapiti telefonici e di posta elettronica, CFU acquisiti, media, preferenze circa a città dove svolgere il tirocinio, preferenze circa il campo lavorativo in cui svolgere lo stage, note. Il form così compilato è trasformato, da un’applicazione residente sul server, in una email, che automaticamente viene recapitata all’indirizzo di posta elettronica dell’Ustd.
19
dalla maggior efficienza all’interno dell’Ustd spingano gli addetti a cercare di
utilizzare le tecnologie informatiche di comunicazione nel maggior numero di
interazioni possibili.
In particolare, si può osservare nei confronti degli studenti e dei partners una
tendenza sistematica degli addetti a cercare di imporre tali tecnologie di
comunicazione. Questa tendenza può essere spiegata con la maggior
intercambiabilità di tali attori rispetto all’Ustd, da cui deriva uno squilibrio di
potere a favore dell’Ustd33.
2.3.3.2. Tecnologie informatiche di gestione dati
A livello di gestione dati, i calcolatori hanno permesso di sveltire le operazioni di
raccolta e archiviazione.
La raccolta dei dati dei partners dell’Ateneo avviene attraverso la compilazione
informatica di appositi moduli, che sono archiviati direttamente in formato
digitale, senza quindi richiedere34 onerosi processi di stampa.
Anche l’archiviazione dei dati provenienti dai moduli compilati sul sito dell’Ustd
da parte degli studenti e dei dati necessarî all’interazione con i partners
dell’Ateneo sono stati trattati interamente in formato digitale, senza che nelle
operazioni di gestione ordinaria fosse necessario ricorrere a dati stampati.
Anche un fenomeno di apparente oggettività come una raccolta dati presenta degli
elementi di strutturazione del campo molto forti. Ad esempio, nell’ambito del
32 v. 4.1.4. 33 v. 4.5.1. e 4.5.3. 34 Purtroppo le esigenze di interazione con la Segreteria studenti hanno portato alla necessità, per tutte le documentazioni, di stampare i moduli da trasmettere a detto ufficio. Si tratta di una situazione contingente, che si auspica sarà superata attraverso un processo di digitalizzazione delle pratiche.
20
modulo elettronico che gli studenti compilano, la domanda relativa ai settori in cui
si vorrebbe svolgere il tirocinio non prevede una risposta libera, ma fornisce una
serie di alternative ben definite35, limitando le possibilità di scostarsi dalla lista ad
una categoria “Altro (specificare)”. A questa opzione fa seguito la necessità di
compilare un’ulteriore casella di testo; questo fatto può risultare cognitivamente
oneroso per lo studente che compila il modulo, spingendolo a non discostarsi dalle
opzioni previste esplicitamente. Gli addetti dell’Ustd, in questo modo, hanno già
cominciato a strutturare il campo d’azione degli studenti, limitandone
sostanzialmente le possibilità di scelta alle categorie previste. Il ricorso a questo
sistema, inoltre, favorisce l’omogenizzazione dei dati, sveltendo le operazioni di
archiviazione dei dati, a tutto vantaggio della facilità di gestione da parte degli
addetti.
Infine, la gestione di tutte le informazioni raccolte operata attraverso la creazione
di alcune banchedati, articolate in diversi fogli elettronici, ha permesso, oltre che
un risparmio di risorse, un trattamento dei dati più flessibile. Interrogando
opportunamente le banchedati si può infatti ricavare una conoscenza efficace
dell’ambiente con cui l’Ustd si trova ad interagire.
2.3.4. Deontologia
L’integrazione dell’Ustd annovera tra i suoi fattori di integrazione la condivisione
da parte del personale di valori comuni, quali il servizio agli studenti, la massima
riservatezza nel trattamento dei dati personali36, la ricerca dell’efficienza37.
35 Nello specifico: editoria, giornalismo, relazioni pubbliche, ricerca sociale, pubblicità, pubblica amministrazione, no-profit. 36 In conformità alle disposizioni vigenti in materia di privacy: la legge 675/96 prima, il decreto legislativo 196/03 a partire dal 1° Gennaio 2004.
21
Questo insieme di valori serve come indispensabile complemento alla gerarchia e
alle norme scritte per orientare il comportamento degli attori coinvolti nell’attività
dell’Ustd.
Col passare del tempo e l’avvicendarsi degli addetti, la necessità di esplicitare e
rendere facilmente trasmissibile questi valori ha spinto il coordinatore a prendere
la decisione di avviare un progetto di creazione di un codice deontologico
dell’Ustd38.
2.3.5. Senso di appartenenza
Ogni formalizzazione, quale il codice deontologico, cristallizza solo una parte
della realtà. Quel che inevitabilmente resta escluso costituisce la cultura tacita, che
orienta, in modo spesso determinante, il comportamento degli attori che la
condividono e che ne sono alla base.
Nell’ambito dell’Ustd, particolare importanza ha assunto, proprio a livello di
cultura tacita, il senso di appartenenza al gruppo dei pari costituito dagli studenti.
Questa situazione ha permesso di controbilanciare il potenziale di sfruttamento
arbitrario, da parte degli addetti, del potere derivante dall’asimmetria di incertezza
controllata nei confronti dei loro colleghi-utenti39.
L’influenza del senso di appartenenza sul comportamento del personale dell’Ustd
trova spiegazione, oltre che nella dimensione etica del comportamento degli
individui, anche nel fatto che gli addetti e gli studenti non sono solo attori del
sistema d’azione concreto che soggiace ai tirocinî, ma condividono la
37 Non in quanto fine a sé stessa, ma in quanto pratica volta liberare risorse destinabili ad un miglioramento del servizio reso in situazione di risorse scarse. 38 cfr. [Scolè 2004] 39 v. 4.5.1.
22
partecipazione ad almeno un altro sistema d’azione, quello delle lezioni. Questa
situazione può fornire agli studenti delle risorse40 che determinano un
riequilibrarsi almeno parziale della situazione.
La personalizzazione dei rapporti intercorrenti tra addetti e studenti ha inoltre
introdotto una maggiore flessibilità nell’assegnazione dei tirocinî, derivante da
una migliore conoscenza degli interessi e delle necessità degli utenti, che per
ragioni di agilità della gestione non traspaiono dai moduli compilati sul sito.
2.4. Apprendimento collettivo all’interno dell’Ufficio
Gli attori non sono dei soggetti passivi, destinati a subire passivamente l’influenza
dell’ambiente in cui si muovono: sono individui41, persone che comprendono,
interpretano e agiscono, anche imparando dall’esperienza che accumulano. Gli
attori non si limitano a questo: non solo imparano dai loro errori, ma scoprono
soluzioni alternative a problemi noti e individuano nuovi problemi. In breve, si
comportano in modo creativo e proattivo, cioè apprendono.
L’apprendimento può essere definito come “la scoperta, o addirittura la creazione
e l’acquisizione da parte degli attori interessati, di nuovi modelli relazionali, di
nuove modalità di ragionamento, in breve di nuove capacità collettive”42.
Da questo punto di vista, la rotazione relativamente veloce degli addetti43 non
richiede solo risposte di integrazione specifiche, ma costituisce anche una
notevole risorsa per l’Ustd: il fatto che diversi individui si confrontino con il
medesimo ambiente favorisce l’emergere di sempre nuovi approcci.
40 Un fatto su tutti può essere emblematico: le sanzioni sociali a cui va incontro chi ingiustificatamente procura dei fastidi ad un compagno. 41 O gruppi di individui, nel caso degli attori collettivi; il concetto resta in ogni caso il medesimo. 42 [Crozier e Friedberg 1977, p. 272] 43 v. 1.2.
23
Ogni individuo, nel momento in cui entra in servizio presso l’Ustd, si confronta
con i vincoli e con i problemi emergenti alla luce delle proprie capacità e delle
proprie esperienze pregresse. Questa situazione favorisce il moltiplicarsi delle
“letture” che delle interazioni tra attori vengono fatte, con la conseguenza che si
sperimentano sempre nuovi approcci ai giochi che coinvolgono l’Ustd. Tra questi
approcci quelli che nel tempo si rivelano più efficienti tendono a diventare pratica
diffusa e quindi a depositarsi nelle procedure codificate o nella prassi.
La dinamica appena descritta può essere ricondotta al fenomeno che Crozier e
Friedberg chiamano apprendimento collettivo, ovvero “il processo attraverso il
quale un insieme di attori partecipi di un sistema d’azione, apprendono - vale a
dire inventano e fissano - nuovi modelli di gioco, con le loro componenti affettive,
cognitive e relazionali. Tali giochi o, se si vuole, questa nuova prassi sociale,
esprimono e inducono al contempo una nuova strutturazione del campo, il che
significa non solo altri metodi, ma anche altri problemi e altri risultati, nonché un
sistema d’azione regolantesi altrimenti”44.
L’avvicendarsi degli addetti determina un progressivo perfezionamento delle
procedure e dei comportamenti. Questa evoluzione non si concretizza affatto in un
semplice aumento del dettaglio con cui le procedure sono formalizzate, bensì in
molti casi determina uno snellimento delle procedure grazie all’individuazione di
colli di bottiglia nella gestione dei flussi di informazioni, specialmente per quanto
concerne la modulistica e la gestione delle banche dati45. L’apprendimento
44 [Crozier e Friedberg 1977, p. 275] 45 Ad esempio, nel corso della gestione l’uso dei colori associato alla situazione dello stage si è andata progressivamente affinando, fino a stabilizzarsi, grazie al contributo di diversi addetti, in una codificazione, che tuttavia non è data una volta per tutte, ma è passibile di nuove modifiche.
24
collettivo introduce, nei fatti, soluzioni più flessibili e nel contempo ristruttura il
contesto d’azione in cui l’Ustd opera.
L’apprendimento collettivo degli attori coinvolti nell’Ustd è agevolato da diversi
fattori concomitanti.
Il primo fattore è la presenza di relazioni personali informali tra gli addetti46 e con
il coordinatore; questa situazione permette lo scambio di opinioni e punti di vista
diversi su situazioni altamente complesse, per le quali la conoscenza delle pratiche
impiegati in situazioni analoghe permette di risparmiare molte risorse.
Un secondo fatto importante è la possibilità, offerta agli utenti, di fornire consigli
e critiche e di formulare richieste agli addetti dell’Ustd. Gli studenti, durante tutte
le fasi dell’iter relativo al loro tirocinio, sono sistematicamente invitati dagli
addetti ad esporre eventuali problematiche emergenti e a fornire suggerimenti per
il miglioramento del servizio. Al termine di ogni tirocinio, in particolare, viene
somministrato agli studenti un questionario di valutazione dell’intera esperienza47.
Grazie a questa attenzione all’ambiente in cui agisce l’Ustd (e in particolare ai
suoi stakeholders principali: gli utenti), è possibile per gli attori che operano al
suo interno cercare di mantenere una conoscenza dell’ambiente circostante
adeguata a perseguire un costante miglioramento delle prestazioni ed uno sforzo
di adattamento rapido alle esigenze emergenti.
Un terzo fatto importante per il rapido verificarsi di un significativo
apprendimento collettivo è il fatto che, essendo quella presso l’Ustd un’esperienza
a termine, gli attori non hanno un interesse specifico a mantenere fonti di
incertezza rispetto agli altri attori impiegati all’interno dell’Ustd, come ad
46 In particolar modo tra quelli che hanno lavorato nel medesimo periodo alternando i proprî turni. 47 Dotato di uno spazio dedicato alla raccolta di osservazioni libere.
25
esempio la conoscenza di determinate situazioni ambientali. Questo fenomeno,
che costituisce una peculiarità dell’Ustd, determina una rapida circolazione delle
informazioni sull’ambiente e su eventuali pratiche di gestione maggiormente
efficienti.
26
3. Attori esterni all’Ustd
Le attività dell’Ustd, il suo assetto organizzativo ed il comportamento degli attori
che lo costituiscono non sarebbero spiegabili senza prendere in considerazione gli
attori esterni all’Ufficio, ma interni al sistema d’azione concreto in cui questo
opera, ed il loro comportamento, che in parte determina ed in parte è a sua volta
determinato da quello degli attori interni.
3.1. Manager didattico
Il Manager didattico è una figura introdotta nell’assetto del Corso nell’ambito del
progetto CampusOne48. Il Manager si occupa di coadiuvare i docenti per quanto
riguarda gli aspetti amministrativi e di relazioni pubbliche, nonché di curare
l’alternanza tra studio e attività lavorativa ed i rapporti con il mondo del lavoro,
anche attraverso la partecipazione al Comitato di indirizzo.
Il Manager didattico, dopo essersi per un periodo occupato di tutte le questioni
relative ai tirocinî49, ha guidato il processo di formazione dell’Ustd, trasmettendo
le conoscenze già acquisite e collaborando attivamente alla determinazione della
sua strutture e delle sue procedure. A livello pratico, il Manager didattico ha anche
selezionato il personale che ha iniziato l’attività dell’Ustd, tra cui il
coordinatore50.
In particolare, il Manager didattico ha trasmesso ai primi addetti dell’Ustd tutto il
bagaglio di conoscenze necessario ai processi di convenzionamento e di avvio e
48 CampusOne è un progetto della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), avviato nel 2001 per promuovere nuovi corsi particolarmente sensibili nel recepire la riforma universitaria (alternanza studio/lavoro, CFU, docenze laiche). 49 Oltre agli studenti immatricolati al II anno di corso nell’a.a. 2001/02, anche alcuni studenti del II anno hanno deciso di anticipare il loro tirocinio alla primavera del 2003: della gestione di tutte le pratiche relative a questi tirocinî si è occupato il Manager didattico. 50 v. 2.2.
27
conclusione del tirocinio; inoltre, nei primi mesi di attività dell’Ustd, il Manager
didattico è stato un vero e proprio garante della legittimità dell’operato
dell’Ufficio, sia nei confronti degli altri organi del Corso e dell’Ateneo in
generale, sia nei confronti degli studenti.
Fino al 31 Dicembre 2003, il Manager didattico è stato il referente principale
dell’Ustd ed il supervisore dell’operato dei suoi addetti. Dopo tale data, cessata
l’attività del Manager didattico, il personale dell’Ustd, pur non facendo più
formalmente capo a tale figura, ha mantenuto stretti contatti con il dott. Calia, a
causa di molteplici fattori: il bagaglio di esperienza e conoscenza, il carisma (che
l’ha reso un punto di riferimento nei confronti del personale51), l’ottimo rapporto
mantenuto dall’ex-Manager didattico con gli organi del Corso.
3.2. Segreteria Cim
Il personale dell’Ustd, fin dalla sua costituzione, ha interagito in modo molto
stretto con il personale della Segreteria didattica e del Laboratorio informatico del
Cim, con cui ha anche condiviso gli ambienti di lavoro.
I rapporti tra gli addetti dell’Ustd e il personale di questi due organi del Corso
sono principalmente di contatto diretto e informale. Questa vicinanza ha permesso
di sviluppare rapporti interpersonali, che hanno agevolato il disbrigo delle
pratiche burocratiche ed alla circolazione delle informazioni, anche di quelle non
direttamente collegate alle pratiche di tirocinio, ma che comunque riguardano da
vicino gli studenti Cim.
51 cfr. 4.3.2.
28
3.2.1. Segreteria didattica
La Segreteria del Corso è parte in causa sia nel processo di convenzionamento, sia
nell’iter di ogni singola pratica di tirocinio.
In entrambe i casi, si tratta di un ruolo di raccordo tra l’Ustd e gli altri organi del
Corso: nel caso del convenzionamento, è necessario sottoporre all’approvazione
del Consiglio didattico i dati delle nuove aziende (od enti) da convenzionare con
l’Ateneo; nel caso dell’iter di tirocinio, la Segreteria sottopone all’approvazione
del tutor universitario il foglio giallo52 la lettera che attesta il completamento del
periodo di tirocinio di ogni singolo studente.
3.2.2. Laboratorio informatico
Il personale del Laboratorio informatico è stato coinvolto nell’attività dell’Ustd in
particolare per quanto concerne due punti della sua attività: la pubblicazione delle
pagine web relative all’attività dell’Ustd (bacheca e pagine di informazione
pubblica) ed il supporto nell’impiego delle tecnologie informatiche53.
3.3. Presidente e Consiglio didattico
Il Presidente ed il Consiglio didattico sono gli organi ufficiali del Corso da cui
l’Ustd trae la legittimità formale di tutti quegli atti che prevedono l’interazione
con la Segreteria studenti54.
Oltre a questo ruolo, il Presidente, in particolare dopo che la figura del Manager
didattico è venuta meno55, rappresenta l’istanza gerarchicamente superiore rispetto 52 v. 1.1. 53 Per l’importanza dell’impiego di tali tecnologie, cfr. 2.3.3. 54 v. 1.1.
29
all’Ustd. A questa figura il personale dell’Ustd rende conto del proprio operato,
limitando così fortemente ogni possibilità di agire in modo arbitrario.
3.4. Partners dell’Ateneo
I partners dell’Ateneo sono tutte quelle aziende, enti od associazioni che
accolgono gli studenti per un periodo di tirocinio.
I partners devono essere convenzionati56 con un’apposita procedura prima di
poter accogliere presso le proprie strutture gli stagiaires dell’Ateneo, con
adeguata copertura assicurativa.
I rapporti tra le imprese57 e l’Ustd avvengono per via diretta, ma mediata dalla
tecnologia: sia che si tratti di posta elettronica, sia che si tratti di telefonate o fax,
gli addetti non entrano mai in contatto personale con la controparte.
Un fatto particolarmente significativo è che molte delle imprese con cui il
personale dell’Ustd entra in contatto non ha altri rapporti con l’Ateneo, se si
eccettua l’invio della convenzione da parte della Segreteria studenti.
Questa situazione conferisce all’Ustd una legittimità ed un’autorevolezza che
spesso risultano determinanti nell’influenzare la tempistica e l’esito dei rapporti. Il
fatto che l’Ustd rappresenti in qualche modo l’Ateneo fa sì che le imprese siano
spesso sollecite nell’espletamento delle pratiche burocratiche. Il fatto di
convenzionarsi con l’intero Ateneo (e non solo con il Corso) rende inoltre
particolarmente interessate le imprese a mantenere buoni rapporti e ad interessarsi
sollecitamente alle proposte.
55 v. 3.1. 56 v. 1.1. 57 Qui e altrove, discorso identico a quello fatto per le imprese vale per gli enti e le associazioni (omesse dall’esplicitazione nel testo per questioni di brevità).
30
Importante è inoltre la percezione58 che molte aziende hanno dell’Ustd come di
qualcosa di distinto dall’apparato burocratico (che spesso viene identificato con la
Segreteria studenti), di più “imprenditoriale” o comunque di più flessibile.
3.5. Studenti
Gli studenti sono il centro dell’attività dell’Ustd e rappresentano i suoi più
importanti stakeholders. Nei fatti, gli addetti lavorano al loro servizio e, come
anche testimoniato dal progetto di codice deontologico59, non possono prescindere
nell’espletamento delle loro funzioni dalla ricerca del soddisfacimento delle
esigenze degli studenti.
Gli studenti-utenti dell’Ustd sono portatori di interessi ben precisi: svolgere un
tirocinio in un campo lavorativo, in un periodo ed in una città loro graditi.
Le loro richieste, tuttavia, si scontrano con la limitatezza, sia a livello temporale,
sia a livello di campi lavorativi, delle possibilità di tirocinio offerte. Questi
problemi contingenti sono il maggior ostacolo al completo soddisfacimento delle
richieste degli studenti60. Risulta, in queste condizioni, fondamentale per gli
addetti dell’Ustd attuare uno sforzo comunicativo nei confronti degli utenti per far
loro comprendere i motivi dell’impossibilità di soddisfare tutte le richieste.
Dal punto di vista delle interazioni, gli studenti comunicano con gli addetti
dell’Ustd sia in modo mediato (telefono, posta elettronica) sia di persona.
58 A volte esplicitata. 59 v. 2.3.4. 60 Questa situazione è esplicitata in diversi questionarî compilati dagli studenti: ad esempio “la lista degli studenti dovrebbe essere stilata in maniera migliore dando peso maggiore agli interessi espressi dagli studenti stessi” (questionario f02, domanda 5.b.).
31
All’interno del sistema d’azione concreto in cui opera l’Ustd, gli studenti si
trovano ad interagire anche con altri attori61, quali la Segreteria studenti e i
partners dell’Ateneo. Gli studenti, inoltre, hanno nel Presidente del Corso62 un
punto di riferimento gerarchicamente superiore all’Ustd, a cui possono rivolgersi
in caso di disservizio63.
3.6. Segreteria studenti
La Segreteria studenti è un punto di passaggio obbligato per tutte le pratiche
riguardanti i tirocinî e, per quanto concerne i convenzionamenti, tramite dell’Ustd
con il Rettorato, organo preposto alla firma delle convenzioni64.
I rapporti con la Segreteria studenti avvengono per la maggior parte
telefonicamente, anche se esiste una componente di contatto personale sporadico
(non più di una volta alla settimana) al momento della consegna delle
documentazioni cartacee. La saltuarietà di questi contatti non permette, a
differenza di quanto avviene con la Segreteria didattica ed il Laboratorio
informatico65, lo svilupparsi di rapporti umani che, sebbene cordiali, vadano al di
là di quelli necessarî all’espletamento degli itinera burocratici.
La segretaria che si occupa dei contatti con l’Ustd costituisce, nei rapporti tra esso
e la Segreteria studenti66, un vero e proprio relé, ovvero un tramite in grado di
mettere in contatto due realtà differenti.
61 In questo caso si fa riferimento ad interazioni che concernono i tirocinî. 62 E, fino a quando è stato in attività, nel Manager didattico. 63 Finora, questa eventualità si è verificata solo in rari casi, legati a semplici problemi di comunicazione. 64 La passività di tale organo per quel che concerne l’iter di convenzionamento, unica partecipazione alla gestione dei tirocinî, non permette di individuarlo come un attore a sé stante. 65 v. 3.2. 66 Ed anche tra l’Ustd ed il Rettorato, limitatamente alla firma delle convenzioni.
32
“I relé costituiscono al contempo gli emissarî dell’ambiente rispetto
all’organizzazione e gli agenti di quest’ultima rispetto all’ambiente”67. Questo
significa che la segretaria, per un verso, si fa portatrice e traduttrice delle istanze
dell’Ustd presso l’organizzazione di cui fa parte, mentre per l’altro diventa l’unico
punto di contatto reale tra l’Ustd e l’organizzazione-Segreteria didattica.
Per un verso, dunque, la segretaria sarà per l’organizzazione di cui fa parte l’unica
interprete di una porzione di ambiente pertinente e nel contempo agente presso
questa stessa porzione. Anche in virtù di questa situazione, il gioco intercorrente
tra la Segreteria studenti e l’Ustd è uno dei più delicati tra quelli costitutivi del
sistema d’azione68.
67 [Crozier e Friedberg 1977, p. 114] 68 v. 4.5.2.
33
4. Il sistema d’azione concreto
4.1. La nozione di sistema d’azione concreto
I sistemi d’azione concreti sono “strutture d’azione collettiva che «organizzano»
gli spazî d’azione, che edificano e perpetuano degli ordini locali grazie ai quali gli
attori riescono a stabilizzare, almeno provvisoriamente, le loro negoziazioni e le
loro interazioni strategiche”69.
L’utilizzo di questa nozione necessita di alcune premesse fondamentali che sono
in stretta interrelazione tra loro.
4.1.1. Libertà, incertezza, potere
Alla base delle relazioni tra attori che creano il sistema c’è il concetto
fondamentale di potere, inteso come “la capacità di un attore di sfruttare a proprio
vantaggio dei processi di scambio più o meno durevoli, sfruttando i vincoli e le
opportunità offerti dalla situazione, al fine di imporre i termini dello scambio
favorevoli ai proprî interessi”70.
Il potere altro non è che l’esercizio della libertà di cui l’individuo gode, in
qualunque contesto si trovi ad agire. Questa libertà trova la sua espressione
nell’incertezza che l’attore controlla nei confronti degli altri circa i proprî
comportamenti, incertezza che diventa una risorsa da negoziare nell’ambito dei
giochi71.
Affinché questa negoziazione possa avvenire, tuttavia, bisogna che si verifichi una
condizione particolare: l’incertezza che un attore ego detiene deve essere 69 [Friedberg 1993, p. 80] 70 [Friedberg 1993, p. 87] 71 v. 4.1.4.
34
pertinente rispetto agli interessi di un attore alter. Solo se alter ha bisogno della
cooperazione di ego, infatti, dedicherà risorse per interagire con lui, negoziando la
propria posizione.
La pertinenza tuttavia non è un semplice dato oggettivo, ma deve essere percepita
come tale da parte di alter. Questo fatto da vita a giochi in cui ego, facendo leva
su molteplici fattori, cerca far percepire le proprie risorse (derivanti dalle
incertezze controllate) come pertinenti rispetto agli obiettivi di alter72.
Premessa fondamentale di queste dinamiche di negoziazione è la libertà
dell’individuo: senza di essa, infatti, ogni interazione dovrebbe essere
perfettamente prevedibile e le organizzazioni dovrebbero essere meccanismi
perfettamente funzionanti. Nulla di più distante dall’effettivo funzionamento di
ogni sistema d’azione, organizzazioni comprese. Il concetto di sistema d’azione
concreto non può dunque prescindere dalla libertà dell’uomo. Da essa infatti
derivano, a cascata, il concetto di incertezza ed il suo portato, ovvero il potere.
Questa catena causale determina una serie di considerazioni circa la natura stessa
del potere, che può essere definito come “lo scambio squilibrato di possibilità
d’azione, cioè di comportamenti, tra un insieme di attori individuali e/o
collettivi”73.
A questo punto bisogna mettere in evidenza la principale caratteristica ontologica
del potere, ovvero il fatto che esso “non è un attributo, né qualcosa che si
possiede”, poiché “è inseparabile dalla relazione attraverso la quale si realizza e
72 Può anche darsi il caso che ego cerchi di far modificare ad alter i suoi stessi obiettivi. 73 [Friedberg 1993, p. 83]
35
che unisce reciprocamente persone concrete intorno ad una posta in gioco ogni
volta specifica”74. Il potere è intrinsecamente relazionale.
Per calare queste considerazioni nella realtà dei fatti analizzati, si può prendere in
considerazione il potere detenuto dall’Ustd nei confronti degli studenti che
devono svolgere il tirocinio75.
L’Ustd esercita potere nei confronti dello studente fino a quando l’attività di
tirocinio non è stata accreditata allo studente, momento nel quale cessa ogni forma
di incertezza detenuta dagli addetti nei suoi confronti. Dal punto di vista della
pertinenza, quella delle risorse di incertezza controllate dall’Ustd nei confronti di
uno studente permane fino a quando egli sceglie di affidarsi all’attività dell’Ustd
per svolgere il suo tirocinio e non decide di trovarsene uno per conto proprio
(comportamento che determinerebbe un sostanziale azzeramento delle incertezze
detenute dagli addetti nei suoi confronti).
4.1.2. L’attore e la razionalità limitata
La condizione di libertà dell’individuo ne fa un attore in grado di compiere scelte
circa i proprî corsi d’azione. Questa condizione solleva una importante questione:
quella della razionalità che sta alla base delle scelte che egli opera in virtù della
sua libertà.
L’attore, come ha intuito Herbert Simon76, non può essere considerato come un
individuo che agisce in modo razionale in senso assoluto: la sua è per forza di
74 [Friedberg 1993, p. 84] 75 v. 4.5.1. 76 cfr. Herbert Simon, “A Behavioral Model of Rational Choice”, Quarterly Journal of Economics, LXIII, 1955, pp. 129-148
36
cose una razionalità limitata, ovvero contingente e inscindibilmente legata alla sua
condizione umana.
L’individuo è ontologicamente incapace di prendere in considerazione tutte le
possibilità di azione che ha di fronte e di compiere scelte puramente razionali77.
Il fatto che l’attore agisca sulla base di una razionalità limitata non significa che si
comporti necessariamente in modo istintivo o affettivo, significa solamente che la
definizione di ciò che per lui è razionale non può prescindere dal suo vissuto e
soprattutto dalle prospettive che individua circa la realtà contingente che lo
circonda.
A questa definizione della razionalità limitata bisogna aggiungere che l’attore non
persegue mai un utilitarismo puro e fine a sé stesso: la dimensione etica permane
sempre (anche se spesso non emerge in modo esplicito) nelle scelte dell’attore78,
determinando in alcuni casi79 uno scostamento significativo rispetto alle
previsioni che si possono fare sul suo comportamento sulla base di una
concezione dell’individuo come perfettamente razionale.
4.1.3. L’analisi strategica e l’analisi sistemica
Il sistema di azione concreto è formato dalle interazioni degli attori, che si
concretizzano in una serie di giochi tra loro interrelati.
Per comprendere le dinamiche di questi giochi non è possibile ricorrere a
generalizzazioni, data la loro natura intrinsecamente contingente. Il mezzo per
indagarle non può che essere un’analisi di carattere induttivo e qualitativo, che
77 Parlare di scelte ottimali o di massimizzazione non avrebbe nemmeno senso. 78 cfr. [Sen 1987] 79 v. 2.3.5.
37
grazie alla sensibilità del ricercatore sappia cogliere gli effimeri equilibrî che si
vengono a creare nei rapporti di potere tra gli attori.
Ogni attore tuttavia, per partecipare ai giochi di un sistema d’azione concreto, si
deve misurare con le strutturazioni del campo che limitano, senza mai annichilirla,
la sua libertà. Per comprendere quindi le dinamiche dell’interazione tra gli attori, è
necessario indagare anche l’assetto complessivo del sistema d’azione in cui si
trovano ad agire.
Questa doppia dinamica, che va dall’attore al campo strutturato e viceversa,
comporta due tipi di ragionamento: strategico e sistemico. “Il ragionamento
strategico parte dall’attore per scoprire il sistema che, solo, può spiegare con i
suoi vincoli le apparenti irrazionalità del comportamento dell’attore stesso. Il
ragionamento sistemico parte dal sistema per recuperare, con l’attore, la
dimensione contingente, arbitraria e non naturale del suo ordine costituito”80.
4.1.4. Il gioco
Questi due ragionamenti, strategico e sistemico, sono due facce della stessa
medaglia, il sistema d’azione, di cui permettono la comprensione proprîo grazie
allo sdoppiamento degli approcci analitici.
Le due logiche d’azione del sistema emergenti, quella della “strategia egoista
dell’attore” e quella della “coerenza finalizzata dell’insieme”, trovano nel gioco il
“meccanismo sociale d’integrazione” che permette al sistema stesso di esistere.
“Il gioco è lo strumento elaborato dagli uomini per regolare la loro cooperazione.
È lo strumento essenziale dell’azione organizzata. Il gioco concilia libertà e
80 [Crozier e Friedberg 1977, p. 159]
38
costrizione. Il giocatore resta libero ma deve adottare, se vuole vincere, una
strategia razionale in funzione della natura del gioco e rispettarne le regole. Ciò
significa che deve accettare, per promuovere i proprî interessi, i vincoli che gli
sono imposti. Se si tratta di un gioco di cooperazione, come avviene sempre in
una organizzazione, il prodotto del gioco sarà il risultato comune ricercato
dall’organizzazione”81.
4.2. Indagare i rapporti tra gli attori: i questionarî
Il fulcro dell’analisi strategica dei sistemi d’azione è la comprensione di come gli
attori concepiscono i giochi che strutturano il sistema d’azione in cui si trovano ad
agire.
Per indagare quello che pensano gli attori coinvolti nel sistema d’azione concreto
in esame si è scelto di somministrare loro un questionario, differenziato a seconda
del fatto che gli attori siano interni od esterni all’Ustd.
4.2.1. Il questionario somministrato agli attori interni
Il questionario somministrato agli attori interni è articolato in 6 domande,
suddivise in 4 nuclei tematici.
4.2.1.1. Domande sull’Ustd
Il primo nucleo di domande,
1.b. Come definirebbe l’Ufficio Stages del Cim?
81 [Crozier e Friedberg 1977, p. 76]
39
b. Che compiti ritiene che abbia?
è volto ad indagare innanzitutto la concezione che gli attori interni hanno del
ruolo dell’Ustd. Questa autodefinizione è il punto partenza dell’analisi strategica:
è infatti sulla base della percezione della propria situazione e dei compiti che sono
chiamati ad assolvere che gli attori elaborano le loro strategie di gioco.
La percezione del ruolo dell’Ustd all’interno del sistema d’azione82 concorre in
modo determinante alla definizione delle poste in gioco.
Nel momento in cui un addetto comincia a lavorare nell’Ustd, si trova immerso in
una situazione già definita: i giochi sono stati attivati dagli addetti che lo hanno
preceduto e dal coordinatore; il nuovo addetto, in un primo momento, non può che
impararli ed adeguarvisi83. Una volta che l’addetto ha cominciato a confrontarsi
con il sistema d’azione, entrando in relazione con gli attori esterni all’Ustd, egli
comincia a rinegoziare i giochi in cui si trova coinvolto, dando la sua personale
lettura delle interazioni che si trova a vivere e contribuisce, in modo più o meno
significativo, a ristrutturare il sistema.
4.2.1.2. Domande sugli attori esterni
Il secondo nucleo di domande,
2. Come definirebbe i seguenti attori coinvolti nell’attività di stage e che
compiti ritiene che abbiano:
82 Il fatto che manchi la consapevolezza dell’esistenza del sistema d’azione concreto non significa che gli attori non partecipino ai giochi, con tutto ciò che deriva da questa partecipazione. 83 Ovviamente già nel momento in cui l’addetto apprende le relazioni fondamentali, egli si comporta in modo politico, negoziando le stesse nozioni che si trova ad apprendere.
40
a. Manager didattico;
b. Segreteria didattica Cim;
c. Presidente del Corso e Consiglio didattico;
d. aziende ed enti partners dell’Ateneo;
e. studenti;
f. Segreteria studenti (via s. Agostino).
è finalizzato ad indagare cosa gli addetti pensino degli altri attori coinvolti nel
sistema.
Si tratta del secondo passo dell’analisi strategica: dopo aver compreso cosa gli
addetti pensano di loro stessi84, è necessario capire come concepiscono gli attori
con cui si trovano ad interagire. È a partire da questa concezione, infatti, che gli
attori interni impostano i loro giochi con gli attori esterni.
4.2.1.3. Domande sulla comunicazione
Il terzo nucleo di domande,
3. Che tipo di informazioni circolano nei rapporti che l’Ufficio Stages ha
con i diversi attori? (si prega di distinguere tra il tipo di informazioni
provenienti dall’Ufficio e quelle dirette ad esso)
è volto ad indagare il tipo di informazioni che circolano nei rapporti che l’Ustd ha
con gli attori ad esso esterni.
84 In quanto membri dell’Ustd.
41
L’informazione, che può essere definita come “conoscenza organizzata
utilizzabile dagli esseri umani”85, è ciò che gli attori sanno dell’ambiente in cui si
muovono ed è quindi la base per la scelta delle strategie di gioco. L’elaborazione
delle informazioni, la loro combinazione nella mente degli individui contribuisce
a costruire i loro modelli mentali. Il modello mentale è un “filtro costruito su
generalizzazioni ed ipotesi più o meno consapevoli che consente di organizzare
stimoli provenienti dall’esterno dando loro un assetto ed una spiegazione
coerenti”86, ovvero il presupposto di ogni interazione tra attori87.
Se ogni attore non interpretasse l’ambiente che lo circonda alla luce dei suoi
modelli mentali, i giochi sarebbero privi di senso, in quanto i giocatori non solo
non avrebbero chiare le poste in gioco, ma non avrebbero nemmeno la capacità di
comprendere il significato delle interazioni. Ovviamente, per poter interagire gli
attori hanno bisogno di condividere almeno in parte i loro modelli mentali, che
vanno a costituire un substrato imprescindibile per l’esistenza e l’efficacia delle
interazioni.
Comprendere che tipo di informazioni circolino all’interno del sistema d’azione
che si analizza è dunque un’esigenza imprescindibile per capire le dinamiche dei
giochi che lo costituiscono.
4.2.1.4. Domande sui possibili miglioramenti
Il quarto e ultimo nucleo di domande,
85 [Martelli 2003, p. 93] 86 [Martelli 2003, p. 95] 87 cfr. il concetto di razionalità cognitiva proposto da Boudon.
42
4.a. Dal suo punto di vista, cosa ritiene che vada bene nella gestione
dell’Ufficio Stages?
b. Dal suo punti di vista, cosa ritiene che vada migliorato nella gestione
dell’Ufficio Stages?
è finalizzato a comprendere quali sono le poste in gioco legate all’Ustd che gli
attori giudicano raggiunte e quali sono quelle il cui raggiungimento è in qualche
modo frustrato.
Capire cosa gli addetti trovino di positivo nell’attività dell’Ustd serve dunque a
capire quali siano88 gli atouts di cui l’Ustd dispone nelle sue interazioni col suo
ambiente pertinente.
Viceversa, capire cosa giudichino negativamente serve a mettere in luce le
debolezze dell’attore-Ustd nelle interazioni con gli altri attori del sistema
d’azione.
4.2.2. Il questionario somministrato agli attori esterni
Il questionario somministrato agli attori esterni è articolato in 8 domande,
suddivise in 6 nuclei tematici.
4.2.2.1. Domande sull’Ustd
Il primo nucleo di domande,
1.a. Come definirebbe l’Ufficio Stages del Cim?
88 Almeno dal loro punto di vista.
43
b. Che compiti ritiene che abbia?
è volto all’indagine della concezione che hanno dell’Ustd gli attori che con esso
entrano in relazione. L’analisi di tutto il sistema d’azione, per il ruolo
particolarmente significativo89 che ha l’Ustd, deve partire da esso e dalla
percezione che ne ha chi si trova ad interagire con esso.
4.2.2.2. Domande sui rapporti con l’Ustd
Il secondo nucleo di domande,
2.a. Per quale ragione l’Ufficio Stages ha rapporti con Lei?
b. Per quale ragione Lei ha rapporti con l’Ufficio Stages?
è finalizzato a comprendere le motivazioni delle interazioni tra gli attori e l’Ustd.
Le domande servono anche a mettere in luce le finalità che gli attori attribuiscono
all’Ustd. Può risultare illuminante capire quali siano le poste perseguite dall’Ustd
nell’ottica di chi interagisce con esso: ogni attore, infatti, modifica il proprio
approccio al gioco e le sue stesse attese circa le poste in base a quello che crede
essere l’obiettivo degli altri attori compartecipi del gioco90.
4.2.2.3. Domande su cosa pensa l’Ustd del ruolo dell’intervistato
Il terzo nucleo di domande,
89 Per certi versi, anche costituente (v. 4.4.). 90 Ogni attore agisce strategicamente sulla base delle informazioni che dispone, anche se poi queste informazioni si rivelano distorte (e un certo margine di distorsione è imprescindibile dalla percezione umana del reale) rispetto alla realtà dei fatti.
44
3. Quale concezione ritiene che il personale dell’Ufficio Stages abbia del
Suo ruolo (che definizione dà il personale del Suo ruolo, che cosa si
aspetta da Lei)?
ha come scopo mettere in luce la percezione che gli attori ritengono che l’Ustd
abbia di loro stessi.
Ogni gioco, con i comportamenti strategici che da esso derivano, è anche in
qualche misura un gioco di specchi, in cui gli attori calibrano le loro strategie
sulla base del comportamento atteso dagli altri. Ogni attore, nel cercare di
prevedere le mosse degli altri, non può esimersi91 dal fare delle ipotesi su come gli
altri percepiscano la sua posizione nei differenti giochi. Comprendere queste
ipotesi può essere una chiave di lettura dei comportamenti dell’attore che le ha
formulate.
4.2.2.4. Domande sulla comunicazione
Il quarto nucleo di domande,
4.a. Che tipo di informazioni circolano nei rapporti che ha con l’Ufficio
Stages? (si prega di distinguere tra il tipo di informazioni provenienti
dall’Ufficio e quelle dirette ad esso)
b. Sono più le informazioni che dà o quelle che riceve dall’Ufficio Stages?
91 Anche se in modo non esplicito.
45
è volto a comprendere le dinamiche comunicative ed il flusso di informazioni che
soggiacciono ai rapporti dell’attore con l’Ustd92.
4.2.2.5. Domande sui possibili miglioramenti
Il quinto nucleo di domande,
5.a. Dal suo punto di vista, cosa ritiene che vada bene nella gestione
dell’Ufficio Stages?
b. Dal suo punti di vista, cosa ritiene che vada migliorato nella gestione
dell’Ufficio Stages?
è finalizzato a mettere in luce gli atouts e le debolezze percepiti come attribuibili
all’Ustd nelle sue dinamiche di gioco.
4.2.2.6. Domande sul sistema d’azione
Il sesto ed ultimo nucleo di domande,
6. Dal suo punto di vista, chi è coinvolto nella gestione degli Stages, oltre
all’Ufficio?
ha come scopo quello di capire, nell’ottica dell’attore, quali siano gli altri attori
coinvolti nel sistema d’azione.
92 v. 4.2.1.3.
46
Si tratta di sondare la percezione che ogni attore ha del sistema, ponendo
potenzialmente in evidenza le prossimità tra gruppi di attori compartecipi dei
medesimi giochi.
Tutti gli attori coinvolti nel sistema d’azione sono in contatto diretto con l’Ustd,
ma non tutti sono in contatto diretto tra loro. Risulta dunque importante
individuare l’esistenza di eventuali legami diretti ulteriori rispetto a quelli con
l’Ustd, anche al fine di valutarne l’impatto sui giochi emergenti.
4.3. I dati emergenti: le risposte
Le risposte ai questionarî, oltre a fornire elementi determinati per l’individuazione
dei giochi più importati all’interno del sistema d’azione93, offrono alcuni spunti di
riflessione su diversi argomenti.
Prima di esaminarli singolarmente, occorre precisare che il metodo di indagine
impiegato, ovvero la somministrazione di questionarî con domande aperte,
permette la raccolta di un quantitativo consistente di dati (spesso anche
qualitativamente molto significativi), ma porta con sé i problemi derivanti dalla
mancanza di interazione diretta con chi pone le domande. Questa situazione
risulta particolarmente problematica quando il rispondente non comprende l’esatto
significato delle domande e non risponde o risponde in modo errato. La frequenza
con cui si è manifestato questo genere di problemi nella presente indagine è stato
relativamente bassa e non ha quindi influito sulla rappresentatività delle risposte
correttamente date.
93 v. 4.5.
47
4.3.1. La concezione dell’Ustd
Riprendendo quanto asserito da un addetto con una metafora, l’Ustd è “il fulcro
dei rapporti tra studenti, università e aziende, con lo scopo di formare gli studenti,
futuri lavoratori”94. Questa concezione risulta comune a tutti gli attori, sia interni
sia esterni, che hanno risposto ai questionarî.
Partendo da questa funzione di tramite e mediatore tra università e mondo del
lavoro, i rispondenti hanno messo in luce aspetti diversi e complementari
dell’operato dell’Ustd: il ruolo di interfaccia con la macchina burocratica, quello
di strumento del Corso di Laurea, quello di dispensatore di informazioni.
Per quanto riguarda il primo aspetto, bisogna partire dal presupposto che gli
studenti e le imprese dimostrano una forte insofferenza per l’apparato burocratico
di cui l’Università è dotata e l’Ustd, grazie alla sua struttura flessibile, rappresenta
agli occhi di questi attori una significativa eccezione.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, la concezione dell’Ustd come di uno
strumento del Corso risulta diffusa tra gli attori facenti parte dell’organizzazione
universitaria. Particolarmente rappresentativa di questa concezione è stata una
risposta: “L’Ufficio Stages è lo strumento attraverso cui il Corso di Laurea
programma, organizza, realizza, gestisce, accredita e valuta i tirocinî didattici dei
proprî iscritti”95.
Infine, per quanto concerne la concezione dell’Ustd come dispensatore di
informazioni, bisogna sottolineare che questo aspetto, formalmente marginale, per
gli studenti risulta centrale: gli addetti dell’Ustd riescono spesso a reperire notizie
(anche grazie alla prossimità fisica con la Segreteria Cim) tempestive, tanto da
94 q. a01, d. 1.a. 95 q. b01, d. 1.a.
48
essere stato definito “una sorta di sportello per gli studenti che desiderino
informazioni”96.
4.3.2. La concezione degli altri attori
Il Manager didattico viene indicato come una figura di riferimento per gli addetti
dell’Ustd, in particolare da coloro che hanno svolto il loro servizio negli ultimi
mesi del 200397. La particolare importanza rivestita da questo attore nella
costituzione dell’Ustd, la sua importanza come figura di riferimento per gli addetti
e la chiara percezione del sistema, che emerge dalle risposte approfondite date al
questionario, lo individuano come l’attore esterno all’Ustd che meglio ne conosce
i meccanismi e l’attività.
La Segreteria Cim è vista come un tramite per gli addetti nei confronti del
Consiglio didattico e dei tutores universitarî98, la cui prossimità fisica all’Ustd
favorisce lo stabilirsi di relazioni informali e la conseguente circolazione di
informazioni.
Il Presidente è indicato dagli addetti come organo di supervisione e come punto di
riferimento per le pratiche degli studenti-lavoratori99. Il Consiglio didattico è
invece visto come organo deputato all’approvazione delle convenzioni.
I partners dell’ateneo sono visti come “la possibilità per gli studenti di conoscere
il mondo del lavoro”100. In quest’ottica i contatti con le aziende e gli enti
rappresentano una risorsa per gli studenti, che gli addetti dell’Ustd devono
96 q. f14, d. 1.b. 97 cfr. q. a01, d. 2.a. 98 cfr. q. a08, d. 2.b. 99 Che a causa della loro situazione delicata necessitano di un’attenzione particolare e di valutazioni ad hoc delle potenzialità formative delle attività lavorative da loro svolte. 100 q. a06, d. 2.d.
49
amministrare nel loro interesse, ampliando (qualitativamente e quantitativamente)
le opportunità di alternanza scuola-lavoro.
Gli studenti sono percepiti come fondamentali per gli addetti, che tendono a porre
l’accento sulla necessità che i loro colleghi impegnati in attività di tirocinio non la
ritengano una “mera formalità, bensì un’opportunità di crescita lavorativa e
personale”101. Questo genere di considerazioni mette in luce un’alta
consapevolezza da parte degli addetti dell’importanza del ruolo ricoperto
dall’attività dell’Ustd nel percorso formativo dei loro colleghi.
La Segreteria studenti, infine, ha per gli addetti “un ruolo esclusivamente
burocratico”102 ed è sovente additata come simbolo della complessità delle
procedure all’interno dell’amministrazione universitaria.
4.3.3. Il ruolo della comunicazione
Nell’ambito di ogni sistema d’azione concreto, la comunicazione svolge un ruolo
centrale, giacché solo comunicando tra loro gli attori possono interagire
nell’ambito dei giochi.
Questa centralità della comunicazione traspare in molte delle risposte degli attori,
in diversi punti del questionario. Per quanto concerne in particolare il nucleo
tematico di domande inerenti alla circolazione delle informazioni103, presente nel
questionario somministrato agli attori esterni, i dati emergenti risultano
significativi sotto diversi aspetti.
Dal punto di vista qualitativo, emergono chiaramente veri e proprî flussi
informativi che soggiacciono alle dinamiche del sistema d’azione, aventi 101 q. a08, d. 2.e. 102 q. a03, d. 2.f. 103 v. 4.2.2.4.
50
caratteristiche molto diverse a seconda degli attori coinvolti. Le comunicazioni
più importanti individuabili sono:
- quelle tra l’Ustd ed il Presidente del Corso, che si concretizzano soprattutto in
relazioni periodiche sull’andamento delle attività104 di tirocinio;
- quelle tra l’Ustd ed il Manager didattico, che invece assumono anche forme più
dirette, in particolare quando gli addetti si consultano con questo attore in
presenza di situazioni particolarmente delicate105;
- quelle tra l’Ustd e gli studenti, che si caratterizzano per essere particolarmente
varie, tanto da spaziare dalla codificazione burocratica fino all’informalità più
accentuata106;
- quelle tra l’Ustd e la Segreteria studenti, che avvengono all’interno del rapporto
più formalizzato presente nel sistema d’azione, giacché la maggior parte delle
informazioni sono veicolate dai moduli che permettono ai diversi componenti
della “macchina burocratica” di interagire tra loro;
- quelle tra l’Ustd e le imprese, che si caratterizzano per un misto di contatto
diretto (finalizzato alla presentazione del Corso e all’intreccio di relazioni più
strette con i partners) e di scambio di informazioni standardizzate (necessarie ad
espletare le formalità burocratiche).
All’interno del sistema d’azione esistono anche altri flussi informativi, ma di
minore importanza.
Dal punto di vista quantitativo, dalle risposte emerge un dato particolarmente
interessante: tutti gli attori ricevono dall’Ustd più informazioni di quelle che
104 cfr. q. d01, d. 4.a. 105 cfr. q. b01, d. 4.a. 106 Derivante anche (come si vedrà più avanti, 4.5.1.) dalla compartecipazione degli studenti e degli addetti ai medesimi giochi in contesti diversi da quello dei tirocinî didattici.
51
danno107. Da questa situazione deriva una considerazione fondamentale sul ruolo
dell’Ustd all’interno del sistema d’azione: esso è un allocatore delle informazioni
che attraverso di esso transitano. L’Ustd, avendo infatti rapporti diretti con tutti gli
attori, si pone al centro della rete ideale delle relazioni intercorrenti all’interno del
sistema d’azione e ne permette il funzionamento proprio indirizzando i flussi di
informazioni a seconda delle esigenze108 e quindi allocando le informazioni
raccolte e aggregate precedentemente. Questa funzione è svolta anche grazie
all’impiego delle banchedati ed alle sistematiche archiviazioni di informazioni109.
4.3.4. Proposte di miglioramento
Le proposte di miglioramento che emergono dai questionarî possono essere
ricondotte a tre categorie: un minor avvicendamento del personale, una minore
burocrazia ed un’interazione più stretta coi partners.
La necessità che il turn-over sia meno serrato110 è emersa soprattutto dalle risposte
degli addetti, che hanno messo in evidenza l’onerosità dei processi di
apprendimento in relazione al periodo di attività effettiva presso l’Ustd111.
La richiesta di diminuire il peso delle pratiche burocratiche è invece emersa
prevalentemente nelle risposte delle imprese e degli studenti, ovvero dagli attori
107 L’unica eccezione a questa situazione si è avuta nel primo periodo di attività dell’Ustd, quando il Manager didattico ed il Presidente del Corso hanno fornito agli addetti le informazioni necessarie ad avviare l’attività. In seguito, il Manager didattico segnala una situazione di sostanziale equilibrio tra le informazioni trasmesse e quelle ricevute, mentre il Presidente riceve ora più informazioni di quelle che trasmette. 108 Giova ricordare che questi processi non sono mai qualcosa di puramente meccanico, ma sempre qualcosa di politico. 109 V. 2.3.3.2. 110 cfr. q. a02, d. 4.b. e q. 09, d. 4.b. 111 In particolare, per coloro che svolgendo solamente l’attività di tutorato hanno dovuto affrontare tutto l’iter di addestramento per sole 50 ore di servizio.
52
che, essendo più estranei alla “macchina burocratica” universitaria, ne sentono
maggiormente il peso.
La necessità di un aumento, sia qualitativo sia quantitativo, delle relazioni tra
l’Ustd ed i partners (in particolare, le imprese) è emersa trasversalmente alle
categorie di attori112, dimostrando come l’esperienza di tirocinio sia
effettivamente percepita come un momento di alternanza tra scuola e lavoro e
dunque come un luogo di potenziale incontro tra il mondo delle imprese e quello
dell’università.
4.3.5. La percezione del sistema d’azione
La percezione che gli attori esterni hanno del sistema è in molti casi parziale:
spesso, infatti, nelle risposte alla domanda113 su chi fossero gli altri soggetti
coinvolti nella gestione dei tirocinî sono stati indicati uno o due attori, tra quelli
individuati come tali nel corso della ricerca. Questa bassa consapevolezza è
particolarmente evidente nel caso degli studenti, che in molti casi non individuano
più di due attori; all’opposto, gli attori esterni facenti parte del Corso di Laurea
hanno indicato nelle risposte quasi sempre tutti gli attori114.
112 cfr. q. a01, d. 4.b.; q. d01, d. 5.b. e f10, d. 5.b. 113 v. 4.2.2.6. 114 Il Manager didattico, in particolare, ha indicato tutti gli attori individuati nella ricerca, più il Cor ed i rappresentanti degli studenti. Quanto al Cor, non si è preso in considerazione il suo ruolo perché gli addetti hanno avuto contatti con esso per consultare per via telefonica una bancadati, servizio offerto dal Cor intorno al quale non si è stato possibile individuare alcun gioco significativo. Quanto ai rappresentanti degli studenti, la loro elezione solo in tarda primavera e la buona capacità che l’Ustd ha sviluppato di relazionarsi direttamente con gli studenti hanno reso superflua (per lo svolgimento delle attività dell’Ustd) la loro presenza.
53
4.4. L’assetto del sistema d’azione concreto
A partire dai dati emergenti dall’indagine della struttura del sistema d’azione, ed
in primis dalle risposte ai questionarî, è possibile compilare una tabella riassuntiva
della natura dei rapporti intercorrenti tra gli attori (tab. 1).
1. Ustd
2. Manager didattico
3. Segreteria Cim
4. Presidente
5. Partners
6. Studenti
7. Segreteria studenti
Osservando la tabella, si può notare come l’unico attore del sistema d’azione ad
avere rapporti diretti (rappresentati con una “x”) con tutti gli altri attori è l’Ustd,
che si pone dunque idealmente al centro del sistema stesso. Questa centralità è
accentuata dal fatto che tutti i rapporti mediati (rappresentati con un “-”) presenti
sono mediati proprio dall’Ustd, che dunque rappresenta il nodo centrale del
sistema115.
Da un’ulteriore lettura dei dati contenuti nella tabella è possibile osservare
l’esistenza di due gruppi distinti di attori esterni all’Ustd (nella tabella, le caselle
corrispondenti ai gruppi sono colorate), formati rispettivamente da Manager
didattico, Segreteria Cim e Presidente il primo e da partners, studenti e Segreteria
115 Un riscontro di questo ruolo è rintracciabile nel fatto che tutti gli attori abbiano dichiarato di ricevere dall’Ustd più informazioni di quante ad esso ne trasmettano (v. 4.3.3.).
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
1. = x x x x x x
2. x = x x - - -
3. x x = x - - -
4. x x x = - - -
5. x - - - = x x
6. x - - - x = x
7. x - - - x x =
Tabella 1 - I rapporti intercorrenti tra gli attori
( “x”: diretti; “-”: mediati )
54
studenti il secondo. Gli attori hanno rapporti diretti, oltre che con l’Ustd, solo coi
membri del loro stesso gruppo, mentre i rapporti coi membri dell’altro passano
necessariamente attraverso la mediazione dell’Ustd. Questa situazione può essere
efficacemente rappresentata attraverso un grafico (fig. 1), in cui i rapporti diretti
con l’Ustd sono rappresentati con linee continue, mentre quelli tra gli attori
appartenenti al medesimo gruppo con linee tratteggiate. L’immagine che ne deriva
è anche una efficace rappresentazione grafica dell’assetto del sistema d’azione.
Figura 1 - Rappresentazione grafica del sistema d’azione concreto
( linea continua: rapporto diretto con l’Ustd;
linea tratteggiata: rapporto diretto all’interno del gruppo )
Segreteria studenti
Studenti
Partners
dell’Ateneo
Presidente
Segreteria
Cim
Manager didattico
Ufficio Stages e Tirocinî didattici
55
4.5. Le relazioni e i giochi tra gli attori
Il sistema d’azione concreto può essere definito come “un insieme umano
strutturato che coordina le azioni dei suoi partecipanti con meccanismi di gioco
relativamente stabili e che conserva la sua struttura, cioè la stabilità dei suoi
giochi e i rapporti tra loro, con meccanismi di regolazione che costituiscono altri
giochi”116.
Questa premessa concettuale mette in luce la centralità dell’indagine dei giochi tra
attori per la comprensione della conformazione e del funzionamento di un sistema
d’azione.
L’analisi dei questionarî e una considerazione d’insieme sul funzionamento del
sistema d’azione concreto permettono di individuare i quattro principali giochi
d’interazione strategica. Comprenderne le dinamiche permette di analizzare nello
specifico le diverse componenti che concorrono a determinare l’assetto
complessivo del sistema d’azione.
4.5.1. Il gioco tra Ustd e studenti
Partendo da considerazioni di tipo quantitativo117, ma soprattutto dal fatto
imprescindibile che gli studenti “sono il motore di tutto”118, il primo gioco da
prendere in esame è quello che pone in relazione gli studenti con gli addetti
dell’Ustd.
116 [Crozier e Friedberg 1977, p. 198] 117 Le interazioni con gli studenti sono il tipo di interazione più frequente per gli addetti. 118 q. a04, d. 2.e.
56
Come già precedentemente
accennato119, l’Ustd controlla un’area
di forte incertezza per lo studente,
quella relativa all’assegnazione del
tirocinio formativo necessario al
conseguimento della laurea triennale.
La gestione dei tirocinî Cim
ufficialmente riconosciuti
dall’Università passa in modo esclusivo
dall’Ustd, che si trova ad essere per questo particolare aspetto un relé120
monopolista nei confronti dello studente.
Il valore non vincolante delle richieste formulate dagli studenti nei moduli
elettronici rende potenzialmente enorme per gli addetti il margine di arbitrarietà
circa l’assegnazione dei tirocinî. La segretezza121 delle graduatorie di
assegnazione e l’oggettiva scarsità, in alcuni periodi, dei posti di tirocinio
disponibili sono poi fattori che rafforzano ulteriormente la situazione di
asimmetria di potere.
Tale asimmetria è parzialmente mitigata su due fronti: quello interno e quello
esterno (questa suddivisione è utile a livello espositivo, mentre nella realtà i due
aspetti tendono a confondersi o comunque ad essere strettamente collegati).
119 v. 4.1.1. 120 v. 3.6. 121 Dettata (o meglio, giustificata) da cause di forza maggiore, ovvero dal rispetto dei diritti della privacy.
Figura 2 - Il gioco tra Ustd e studenti
Segreteria studenti
Studenti
Partners
dell’Ateneo
Presidente
Segreteria
Cim
Manager didattico
Ufficio Stages e Tirocinî didattici
57
Sul fronte interno, la presenza del coordinatore, ma soprattutto il fatto di dover
rendere conto (potenzialmente) in ogni momento del proprio operato ad un livello
gerarchico superiore122 ha influito sui margini di arbitrarietà concessi agli addetti.
Sempre sul fronte interno, gli addetti, nel partecipare al sistema d’azione in
analisi, non cessano di essere compartecipi di altri sistemi d’azione (con tutte le
conseguenze in termini di equilibri multipli che ne derivano), né di essere dotati di
una componente etica123 che indirizza il loro operato.
Sul fronte esterno, invece, le limitazioni all’arbitrarietà degli addetti provengono
dagli atouts posseduti dagli studenti.
Innanzitutto lo studente ha la possibilità, nel caso giudichi l’arbitrarietà
dell’operato dell’Ustd lesiva dei suoi interessi, di rivolgersi all’istanza gerarchica
ad esso superiore. Questa possibilità non esplica la sua efficacia solamente a
livello “attuale”, ma anche a livello “potenziale”, ovvero ha la sua efficacia nel
limitare l’incertezza controllata dagli addetti per il solo fatto di esserci.
Inoltre, gli studenti possono avvalersi di una possibilità di exit dalla relazione con
l’Ustd cercandosi da soli un tirocinio. Questa opzione, sebbene teoricamente
molto rilevante, in pratica costituisce spesso un’alternativa troppo onerosa per gli
studenti per una serie di questioni organizzative e burocratiche.
Lo studente che volesse svolgere un tirocinio diverso da quelli proposti avrebbe
due possibilità: o reperire un’azienda che volesse ospitarlo e farla convenzionare
tramite l’Ustd o svolgere, senza assicurazione, uno stage presso un’impresa e poi
farlo riconoscere attraverso uno speciale iter.
122 A tal fine, la figura del Manager didattico prima e del Presidente del Corso poi hanno sortito il medesimo effetto. 123 v. 2.3.5. e 4.1.2.
58
Nel primo caso, l’opzione di exit sarebbe solo parziale: riguarderebbe
l’assegnazione del tirocinio, ma le pratiche amministrative sarebbero comunque a
cura dell’Ustd.
Nel secondo caso, l’opzione di exit sarebbe effettiva, ma l’iter prevedrebbe
comunque il coinvolgimento del Presidente del Corso, di un docente e della
Segreteria didattica.
In conclusione, il gioco intercorrente tra Ustd e studenti vede uno squilibrio di
potere rilevante a favore del primo; la centralità degli studenti nell’attività
dell’Ustd e gli atouts da essi detenuti concorrono tuttavia a limitare l’asimmetria,
con l’effetto principale di imporre agli addetti dell’Ustd una minore autonomia nel
prendere decisioni arbitrarie.
4.5.2. Il gioco tra Ustd e Segreteria studenti
Un secondo gioco rilevante per comprendere le dinamiche del sistema d’azione è
quello che intercorre tra l’Ustd e alla Segreteria studenti.
Le pratiche relative ai tirocinî devono
in ogni caso passare per la Segreteria
studenti, rendendo questo attore
determinante per il funzionamento
dell’Ustd.
In altri termini, l’area di incertezza
controllata dalla Segreteria è molto
alta: senza la sua cooperazione alcuni
itinera, come quelli di
Figura 3 - Il gioco tra Ustd e Segreteria studenti
Segreteria studenti
Studenti
Partners
dell’Ateneo
Presidente
Segreteria
Cim
Manager didattico
Ufficio Stages e Tirocinî didattici
59
convenzionamento o di accreditamento dei CFU, sono destinati a terminare in
tempi molto lunghi.
Il potere derivante da questa incertezza è accentuato dal fatto che la segretaria, che
si occupa di mantenere i rapporti con l’Ustd, è un relé monopolista124, ovvero
agente unico della Segreteria studenti nei rapporti con l’Ustd.
Questo potere tuttavia non è assoluto, ma incontra forti limitazioni, suddivisibili,
come quelle presenti in altri giochi125, in interne ed esterne.
Dall’interno, l’arbitrarietà della segretaria è limitata dall’esistenza di precisi
regolamenti che, sebbene in molti punti possano essere disattesi (fenomeno
comune a tutte le formalizzazioni), vincolano almeno in parte il comportamento
del personale126.
Dell’esterno, la limitazione all’arbitrarietà dell’operato dalla segretaria proviene
dal fatto che l’Ustd svolge gran parte delle pratiche burocratiche relative ai
tirocinî degli studenti Cim, compito che in alternativa ricadrebbe almeno in parte
nelle responsabilità della Segreteria studenti, con l’aumento di carico di lavoro
che da questa situazione andrebbe a derivare.
Nell’ambito degli equilibri che si sono stabiliti nelle relazioni tra Segreteria
studenti e Ustd, non si può fare a meno di sottolineare l’importanza della
standardizzazione delle informazioni scambiate, soprattutto in direzione entrante
rispetto alla Segreteria.
La Segreteria studenti, infatti, ha progressivamente imposto all’Ustd i suoi
standards per quanto concerne la modulistica e la trasmissione dei dati raccolti
124 Solo quando ci sono situazioni particolari o la segretaria è assente i contatti con l’Ustd coinvolgono anche un’altra persona (per il concetto di relé, v. 3.6.). 125 v. 4.5.1. 126 Ci si riferisce alla segretaria in quanto relé, ma il concetto mantiene la sua validità anche se esteso alla Segreteria studenti nel suo complesso.
60
(soprattutto quelli relativi ai partners dell’Ateneo), facendo valere il peso, in
termini di potere, della sua posizione e delle incertezze controllate. Il personale
dell’Ustd non ha potuto fare altro che conformarsi alle richieste per poter
continuare ad ottenere la cooperazione del personale della Segreteria.
4.5.3. Il gioco tra Ustd e partners
Un terzo gioco fondamentale per
l’esistenza stessa del sistema d’azione
concreto è quello che lega l’Ustd ed i
partners che accolgono gli studenti.
Si tratta di un gioco piuttosto
equilibrato: da un lato, l’Ustd ha
bisogno delle imprese per poter offrire
delle possibilità di tirocinio agli
studenti; dall’altro le imprese hanno un
interesse a poter disporre dei tirocinanti, che in definitiva offrono lavoro a costo
zero127.
In questo gioco l’Ustd non dispone di una posizione di monopolio128 nei confronti
delle aziende, infatti sono molti gli Atenei (e i Corsi di laurea) che fanno svolgere
ai loro studenti dei periodi di tirocinio. Tuttavia, l’ampio numero di potenziali
partners disposti ad accogliere gli studenti Cim rende l’Ustd piuttosto autonomo
127 Questa osservazione non toglie nulla al carattere formativo dell’esperienza di tirocinio; appare tuttavia evidente che le aziende non accolgono gli studenti con la sola motivazione di contribuire alla loro formazione, ma anche perché hanno un interesse immediato a poter disporre della loro forza lavoro. 128 Con tutti i vantaggi che ne deriverebbero.
Figura 4 - Il gioco tra Ustd e partners
Segreteria studenti
Studenti
Partners dell’Atene
o
Presidente
Segreteria
Cim
Manager didattico
Ufficio Stages
e Tirocinî
61
da ogni singolo partner. La logica del monopolio non può così essere imposta da
nessuna delle parti in gioco.
4.5.4. Il gioco tra Ustd e Corso di Laurea
Un quarto gioco rilevante per comprendere le dinamiche del sistema d’azione
concreto è quello che intercorre tra l’Ustd e gli organi più importati del Corso di
Laurea, ovvero la Presidenza ed il Consiglio didattico.
Quest’ultimo gioco è di particolare
importanza, perché è il gioco che ha
permesso la formazione del sistema
d’azione concreto: da un lato l’Ustd si
occupa di gestire le pratiche relative ai
tirocinî didattici, dall’altro il Corso di
Laurea conferisce ad esso la legittimità
e l’autonomia necessarie ad esistere ed
operare.
Gli addetti dell’Ustd hanno interesse a che esso continui la sua attività perché da
esso traggono vantaggio: gli stagiaires interni possono svolgere all’interno
dell’Università il loro periodo di alternanza scuola-lavoro, i tutores ed il
coordinatore hanno dei benefici economici in cambio129. A queste motivazioni
originarie si sono nel tempo sommate altre motivazioni, di carattere affettivo, a
che l’Ustd continui ad esistere, specialmente da parte del coordinatore130.
129 v. 2.1. 130 v. 2.2.
Figura 5 - Il gioco tra Ustd e Corso di Laurea
Segreteria studenti
Studenti
Partners
dell’Ateneo
Presidente
Segreteria
Cim
Manager didattico
Ufficio Stages e Tirocinî didattici
62
Il Corso di Laurea ha interesse nel gioco perché i tirocinî sono un’attività prevista
nel piano di studi e la loro gestione costituisce un “problema organizzativo”, a cui
l’Ustd dà una risposta efficace. Si ha pertanto l’interesse a che l’Ustd continui la
sua attività gestendo l’autonomia accordata e fornendo periodici resoconti della
sua attività. Quest’ultima attività in particolare costituisce un nodo cruciale del
gioco: attraverso le relazioni, formali ed informali, l’Ustd rende conto della
propria attività (con tutte le conseguenze che da questo fatto derivano in termini di
responsabilità) e permette un flusso di informazioni nella catena gerarchica. Gli
organi del Corso di Laurea, presa conoscenza della situazione dei tirocinî,
formulano, qualora ne avessero, le loro indicazioni operative o strategiche e, nel
contempo, rinnovano il potere e l’autonomia conferite all’Ustd.
L’analisi di quest’ultimo gioco, come degli altri principali giochi presenti nel
sistema d’azione, mette in evidenza “l’irriducibile legame esistente tra potere e
(inter)dipendenza, ossia tra potere e cooperazione, tra potere e scambio, anche se
tale scambio è sempre e in un certo senso strutturalmente squilibrato; non esiste
potere senza relazione, né relazione senza scambio. In questo risiede la
dimensione strumentale del potere”131.
131 [Friedberg 1993, p. 85]
63
5. Conclusione
L’analisi condotta sui rapporti intercorrenti tra gli attori coinvolti nella gestione
dei tirocinî del Corso Cim si è servita in modo efficace del concetto di sistema
d’azione concreto e degli strumenti concettuali ad esso collegati, quali il gioco, il
potere, l’incertezza, l’analisi strategica e sistemica, la razionalità limitata.
La duttilità dell’approccio proposto da Michel Crozier ed Erhard Friedberg, la sua
attenzione alla dimensione umana dei rapporti all’interno dei sistemi d’azione e
alla dimensione qualitativa dell’analisi hanno permesso di elaborare un quadro
concettuale in cui i fenomeni osservati, anche attraverso i questionarî, hanno
acquisito un’interpretazione convincente ed efficace. In particolare, per
comprendere come il funzionamento complessivo del sistema d’azione assuma
l’assetto osservato non si può prescindere dall’individuazione dei giochi
intercorrenti tra gli attori. Questi giochi sono diretta conseguenza delle incertezze
da loro controllate e della libertà di servirsene nelle loro interazioni all’interno del
sistema.
In conclusione, la nozione di sistema d’azione concreto è uno strumento cognitivo
adatto ad indagare la rete di rapporti che si dipana intorno alla gestione dei tirocinî
didattici e che coinvolge in primis l’Ustd.
64
Résumé
L’analyse conduite sur les rapports intercurrents entre les acteurs concernés dans
la gestion des stages du Course Cim s’est servi efficacement du concept de
système d’action concret et des instruments conceptuels reliés à ce dernier, tels
que le jeu, le pouvoir, l’incertitude, l’analyse stratégique et systémique, la
rationalité limitée.
La ductilité de l’approche proposée par Michel Crozier et Erhard Friedberg, son
attention à la dimension humaine des rapports à l’intérieur des systèmes d’action
et à la dimension qualitative de l’analyse ont permis d’élaborer un tableau
conceptuel dans lequel les phénomènes observés, aussi moyennant les
questionnaires, ont acquis une interprétation convaincante et efficace.
Particulièrement, pour comprendre le fonctionnement d’ensemble du système
d’action, il a fallu individuer les jeux intercurrents entre les acteurs. Ces jeux sont
la conséquence directe des incertitudes contrôlées par eux et de la liberté de s’en
servir dans leurs interactions dans le système.
En conclusion, la notion de système d’action concret est un instrument cognitif
apte à analyser le réseau de rapports qui se dévide autour de la gestion des stages
didactiques et qui mêle in primis le Ufficio Stages e Tirocinî didattici.
65
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