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Il sistema circolatorio I fisiologia

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Il sistema circolatorio

I fisiologia

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Sistema circolatorio

• Cuore

• Vasi

• Sangue

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Sangue: come è fatto• Cellule (44-46% del totale --> ematocrito)

– Globuli rossi

– Globuli bianchi

• Linfociti

• Monociti --> macrofagi (nei tessuti)

• Granulociti

– Neutrofili

– Eosinofili

– Basofili

– Piastrine

• Plasma

– Acqua (90-91%)

– Proteine (6,5-8%)

– Sostanze a basso p.m. (2%)

• Elettroliti

• Glucosio

• Urea

Il plasma è identico per composizione al liquido extracellulare, eccetto per la presenza di proteineplasmatiche. L’albumina è la prevalente (60% del totale), insieme alle globuline, alle proteine dellacoagulazione ed alla transferrina (90%). Le proteine plasmatiche sono sintetizzate nel fegato tranne taluneglobuline (immunoglobuline = anticorpi) sintetizzate da cellule del sistema immunitario

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Sangue: a cosa serve

• Funzione di trasporto

– Gas respiratori O2 e CO2

– Sostanze nutritive

– Sostanze fisiologiche attive

– Calore

• Funzione antiemorragica

• Funzione di difesa

• Volemia (4-6 L)

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Sistema cardiovascolare

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Le leggi dell’idrostatica e dell’idrodinamica permettono di comprendere i principi fisici che sono alla base del funzionamento del sistema cardio-vascolare, anche se le caratteristiche particolari di questo sistema non consentono una descrizione quantitativa precisa.

F = ∆P/R

Il sistema cardio-circolatorio è più complesso:

- Condotti elastici e non rigidi - Tratti (capillari) che consentono la fuoriuscita e l’ingresso di liquido - Una pompa con attività intermittente a ritmo variabile - Variazioni della pressione esterna ai condotti da distretto a distretto e da momento a momento, variazioni che, essendo i condotti elastici, modificano il calibro del condotto - Il sangue non è un fluido newtoniano, cioè è caratterizzato da una viscosità che varia al variare della velocità

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Nel circuito in cui si arresta l’attività della pompa, la pressione risulta uguale in tutti i distretti, P = 7 mmHg. Questa pressione esprime il grado di riempimento del sistema ed è definita pressione circolatoria di riempimento.Poichè la Pa è uguale alla Pv, non esiste DP e quindi flusso. A parità di P, le vene contengono un volume maggiore di sangue, perché hanno una compliance 20 volte maggiore di quella delle arterie.

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Pressione media della circolazione

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Resistenza idraulica

Conservazione della massa

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Con l’aumentare della sezione trasversa, la velocita del sangue diminuisce. Essa pertanto sarà minima a livello dei capillari. Questo favorisce i processi di scambio.

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Moto laminare

..e moto turbolento

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La legge che descrive il flusso attraverso tubi cilindrici è stata ricavata da Hagen-Poiseuille. Questa legge e valida per il flusso laminare e stazionario di un liquido omogeneo in un tubo rigido:

Il moto laminare è SILENZIOSO; il moto turbolento è RUMOROSO

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Il passaggio da moto laminare a turbolento dipende dalle caratteristiche del condotto, dalla velocita di scorrimento e dalla natura del liquido (viscosita, mu e densita, ro). L’espressione che lega le diverse grandezze che influenzano il tipo di scorrimento è:

NR e una costante adimensionale detta numero di Reynolds.Per un liquido che scorre in un condotto cilindrico:si ha moto laminare per NR < 1000 e moto turbolento per NR > 2000L’aumento della velocita di scorrimento v, al di sopra di una certa velocità critica vc l’aumento del raggio r o la diminuzioni della viscosità determinano aumenti di NR con conseguente turbolenza.

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•Il sangue scorre nel sistema circolatorio con moto laminare. In condizioni fisiologiche si ha turbolenza solo a livello delle valvole cardiache.•Si ha moto turbolento in un vaso stenotico, a valle della stenosi.•Il moto turbolento essendo rumoroso, può essere rilevato mediante auscultazione.•Il moto turbolento aumenta il lavoro cardiaco e favorisce la formazione di trombi.

Si ha moto turbolento:•Nel primo tratto dell’aorta durante la fase di eiezione rapida e per aumenti della gittata cardiaca (esercizio fisico). L’aumento di gittata cardiaca determina infatti un aumento della velocità•Per stenosi di un vaso, a valle della stenosi.•Nell’anemia, dove si verifica la riduzione della viscosità h per diminuzione dell’Ht, e l’aumento di v per aumento di gittata cardiaca.

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Misurazione della Pressione Arteriosa non invasiva

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Valvole cardiache

Flusso unidirezionale

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Muscolo cardiaco

Fibre muscolari con singolo nucleo

Dischi intercalari

Desmosomi

Gap junctions

Disposizione a spirale

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La contrazione delle cellule degli atri e ventricoli deve essere coordinata e simultanea ed è innescata dal potenziale d’azione (PA) che insorge spontaneamente in porzioni di tessuto cardiaco modificato . L’innervazione cardiaca del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) modula, ma non genera l’attività cardiaca.

- Fibre del sistema specifico di eccitamento (tessuto nodale): dotate di autoeccitabilità,generano spontaneamente il PA- Fibre del sistema specifico di conduzione: dotate di elevata velocità di conduzione,permettono la propagazione rapida del PA per garantire l’attivazione sequenziale delle varieparti del cuore.- Fibre del miocardio da lavoro (miocardo contrattile, atri e ventricoli): vengono attivate dal PAtrasmesso dalle fibre muscolari vicine e si contraggono permettendo il lavoro meccanico dipompa

-

Nel cuore si distinguono tre tipi di fibre muscolari:

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Per assicurare il corretto funzionamento della pompa cardiaca, l’attivazione degli atri deve precedere quella dei ventricoli: il generatore del PA (pacemaker) è localizzato a livello atriale.Gli atri e i ventricoli devono essere attivati in maniera sincrona: la propagazione rapida del PA da una cellula cardiaca all’altra è assicurata dalle gap junction (sinapsi elettriche), che permettono al miocardio di comportarsi come un sincizio funzionale. Il muscolo striato è invece un sincizio vero (sincizio: fusione di due o più cellule tra loro, con la formazione di una sola cellula multinucleata)

Il reticolo sarcoplasmatico è più piccolo di quello del muscolo scheletrico perchè la contrattilitàcardiaca (come il muscolo liscio) dipende in parte dalla concentrazione di Ca ++ extracellulare.

I mitocondri occupano un terzo del volume cellulare, specchio della elevata richiesta energetica(il muscolo cardiaco estrae il 70-80% dell’apporto di O2 che giunge con il sangue, frazionedoppia rispetto alla normale estrazione delle altre parti del corpo)

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Cellula cardiaca

Potenziale d’azione

L’ingresso di Ca ++ nella fase 2 allunga la durata del potenziale diazione. Il potenziale di azione diuna fibra muscolare striata o di un nervo dura 1-5 msec, mentre ilpotenziale di azione della cellulamiocardica dura 200 mmsec o più.

Questo meccanismo induce un periodo refrattario assoluto cheevita l’insorgenza di un tetanomuscolare in caso di potenzialiripetuti.

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La fase 0 è la fase di entrata del Na+ e qui si ha una rapida depolarizzazione. La fase 1 è una corrente di K+ detta transient outward che fa uscire K+ e provoca una parziale ripolarizzazione. Questa parziale ripolarizzazione provoca l'apertura dei canali Ca++ e quindi l'inizio della fase 2 o plateau. Ma se entra Ca++, perchè il plateau è piatto? E’ piatto perchè si attiva contemporaneamente una corrente di K+ uscente detta delayed rectifier che si oppone all'ingresso di Ca++. Le due correnti quindi si confrontano, ma alla fine prevale quella al K+ che determina un'ulteriore ripolarizzazione che fa chiudere i canali al Ca++. Per finire nella fase 3 si attivano i canali inward rectifier al K+ che fanno uscire il K+ e ripolarizzano completamente la cellula.

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Cellula cardiaca

Eccitazione-contrazione-rilassamento

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Il generatore (pacemaker) primario del cuore è il nodo seno-atriale (NSA), perché possiede la frequenza di insorgenza del PA più elevata (70/min)Il ritmo cardiaco normale dipende dalla frequenza del NSA: ritmo sinusale

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In condizioni normali, il nodo atrio-ventricolare (NAV), che ha una frequenza intrinsecaminore (40-60/min), non manifesta la sua eccitabilità, ma è attivato dal PA che si genera nelNSA.La sua funzione è quella di permettere il passaggio del PA dagli atri ai ventricoli,rallentandone la propagazione. Questo rallentamento è fondamentale per consentire allacontrazione atriale di completarsi, prima che inizi quella dei ventricoli.Il NAV può assumere il ruolo di pacemaker solo se:• Aumenta la sua frequenza intrinseca• Viene depressa la ritmicità del NSA• Viene interrotta la conduzione NSA-NAVLa frequenza cardiaca in questi casi diventa la frequenza del NAV (ritmo nodale)Anche il fascio di His è dotato di autoritmicità (frequenza 15-20/min). In condizioni in cui ilritmo cardiaco sia determinato dal Fascio di His, si parla di ritmo idioventricolare.

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Cellule autoritmiche

Potenziali d’azione

Movimento degli ioni Canali ionici

Canali If: canali ionici voltaggio-dipendenti che lasciano passare Na+ e K+ depolarizzazione lenta. Si chiudono ad una determinata depolarizzazione, mentre si aprono alcuni canali del Ca++

Il potenziale di azione delle cellule pacemaker è calcio-dipendente

Corrente Isi (slow-inward)

Corrente If (funny)

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I recettori del sistema nervoso autonomo

• Colinergici– Nicotinici: ionotropi

• Placca neuromuscolare

• Neuroni pregangliari SNA

• SNC

– Muscarinici: metabotropi• M1: SNC, cellule parietali stomaco

• M2: cardiaci

• M3: ghiandolari, muscolatura liscia

• M4-M5: SNC, meno conosciuti

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I recettori del sistema nervoso autonomo

• Adrenergici: metabotropi– Alfa 1: eccitatorio postsinaptico.

• muscolatura liscia dei piccoli vasi (resistenze periferiche), la cui stimolazione generacontrazione della muscolatura liscia vasale, generando un aumento della pressione.

• muscolatura del sistema urogenitale e degli sfinteri

– Alfa 2: recettore presinaptico inibitorio, presente sulle terminazioni nervose,è deputato alla regolazione della secrezione di neurotrasmettitori siacatecolaminergici che colinergici: la sua attivazione determina unadiminuzione della produzione di noradrenalina (feedback negativo) eacetilcolina

– Beta 1: eccitatorio, accopiato a proteina G• Cuore: inotropo, dromotropo, batmotropo e cronotropo positivo• Rene: stimola la secrezione di renina

– Beta 2: eccitatorio, accoppiato a proteina Gs incremento cAMP RILASSAMENTO

• Muscolatura liscia bronchiale• Muscolatura liscia gastrointestinale• Muscolatura liscia delle arteriole muscolari

– Beta 3: eccitatorio• tessuto adiposo attivazione enzima lipasi che libera acidi grassi dai trigliceridi

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• Il NSA è sotto il controllo costante del sistema nervoso simpatico (tono simpatico) e parasimpatico (tono vagale). • La normale frequenza cardiaca è il risultato della contemporanea modulazione positiva e negativa del simpatico e vago sulla frequenza intrinseca del NSA.• Il tono vagale prevale sul tono simpatico, infatti la frequenza cardiaca del cuore normalmente innervato è leggermente inferiore a quella osservata nel cuore denervato.

Stimolazione simpatico ↑frequenza cardiaca (effetto cronotropo positivo) + ↑eccitabilità (effetto batmotropo positivo)Noradrenalina + recettori β1 (accoppiati a proteina Gs) ↑cAMP (attivazione adenilato-ciclasi).• ↑cAMP↑corrente Na+ (If ), perché permette attivazione a Vm meno negativi• ↑cAMP attivazione PKA fosforilazione canali Ca++

↑corrente Ca++ (Isi )↑If + ↑Isi ↑eccitabilità,↑velocità di depolarizzazione diastolica ↑frequenza cardiaca

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Stimolazione parasimpatico (vago) ↓frequenza cardiaca (effetto cronotropo negativo) +↓eccitabilità (effetto batmotropo negativo)Acetilcolina + recettori muscarinici M2 (accoppiati a proteina Gi) ↓cAMP•↓cAMP↓corrente Na+ (If ) diretta e↓corrente Ca++ (Isi ) indiretta.•Attivazione proteina Gi attivazione specifici canali K+ .↓If +↓Isi + ↑I K ↓eccitabilità e↓velocità di depolarizzazione diastolica ↓ frequenza

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Elettrocardiogramma

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Ciclo cardiaco

Eventi meccanici

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Elettrocardiogramma

Diverse derivazioni

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Gittata cardiaca = Gittata sistolica x frequenza

Stroke volume

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Legge di Starling

Gittata cardiaca proporzionale al volume telediastolico (VTD)

Fattori che influenzano ilritorno venoso-Pompa muscolo-scheletrica(contrazione o compressionedelle vene che tornano al cuore)- pompa respiratoria(modificazioni della pressionenel torace e addome durantela respirazione)- innervazione simpatica dellevene

• Riflesso di Bambridge: L’aumento del ritorno venoso provoca, in seguito a stimolazione di recettori da stiramento a livello atriale, un aumento di frequenza.La branca afferente del riflesso è rappresentata da afferenze vagali che a livello centrale determinano riduzione del tono vagale ed aumento di quello simpatico Responsabile dell’aritmia respiratoria: aumento frequenza cardiaca in inspirazione e riduzione in espirazione • Effetto meccanico: l’aumento del ritorno venoso provoca stiramento delle cellule del nodo seno atriale a cui consegue un aumento della frequenza di insorgenza del potenziale d’azione

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Portata circolatoria e riserva cardiaca

La gittata cardiaca o volume/minuto espulso dipende da 3 fattori essenziali

• L’afflusso di sangue = pre-carico

• La contrattilità miocardica

• La resistenza all’efflusso = post-carico

La riserva cardiaca permette di aumentare la portata circolatoria e di adattarsi a condizioni di maggiore richiesta di O2 dell’organismo (acute o croniche)

• Da 4 a 5 l/min a riposo, fino a > 15 l/min in soggetti allenati

• Utilizza l’aumento del pre-carico, della frequenza cardiaca (limitante) e della contrattilità.

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Nel 1775 il medico scozzese William Withering (1741-1799)visitò una paziente affetta da scompenso cardiaco: avendolatrovata molto grave, era convinto che sarebbe morta presto, maquando ripassò dopo qualche tempo la donna era viva emigliorata: aveva utilizzato un infuso erboristico che conteneva,tra l’altro, digitale.

Il botanico scozzese John Kirk (1832-1922), affetto da angina pectoris, viaggiò insieme a Livingstone. Una volta, nel lavarsi i denti con uno spazzolino contaminato accidentalmente da una piccola quantità di veleno per frecce ricavato dai semi di Strofanto, utilizzato in Africa durante la caccia, avvertì una sensazione di pulsazione nelle gengive.

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L’aumento di pressione nei ventricoli nella fase di eiezione non è dovuto ad un ulteriore sviluppo di tensione nella muscolatura ventricolare ma è il risultato della riduzione del raggio della cavità ventricolare dovuto alla contrazione muscolare

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Rendimento: 15-40%

1 mm Hg = 13,3 mm H2013,3 mm H20 = 0,0133 m H200,0133 m H20 su base 1 m2 = 0,0133 m3

0,0133 m3 H20 = 13,3 KgQuindi 13,3 Kg H20 esercitano una pressione di 133 N/m2

1 mm Hg = 13,3 mm H20110 mm Hg = 1463 mm H20 = 1,463 m H201,463 m H20 altezza su base 1 m2

= 1,463 m3

1,463 m3 H20 = 1463 Kg 14630 N/m2

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Il cuore è una specie di “onnivoro”. E’ infatti capace di utilizzare numerosi substrati energetici, tra cui ad esempio l’acido lattico, derivante dalla glicolisi anaerobia.L’acido lattico viene riconvertito a piruvato dall’enzima LDH ed in questo modo rientra nel ciclo di Krebs.In questo modo il cuore non solo acquista energia, ma contribuisce anche a mantenere costante il pH ematico.La percentuale dei diversi substrati utilizzati nel consumo totale del cuore varia in rapporto diretto con la loro concentrazione arteriosa. Questa singolare capacità di adattamento fa si che in condizioni di insufficiente irrorazione coronarica il pericolo maggiore per il cuore non derivi dalla carenza di combustibile, ma di comburente, l’02

In condizioni basali il cuore consuma circa 6,5-10 ml/ min/100 gr di tessuto di O2 Tale dispendio serve: • 3-5% per l’attività elettrica • 20% per il mantenimento dell’integrità cellulare • 72-75% per l’attività contrattile

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A livello miocardico, data l’elevata estrazione di O2 (circa il 70%) l’unico meccanismo di compenso in caso di aumentato fabbisogno di O2 è rappresentato da un proporzionale aumento del flusso coronarico, determinato da una vasodilatazione del distretto coronarico arteriolare(vasi di resistenza).

La capacità massima di vasodilatazione secondaria a uno stimolo metabolico è definitaRiserva Coronarica

Fattori che regolano il circolo coronarico • Anatomici (spessore parietale del ventricolo sn, presenza di circoli collaterali) • Meccanici (portata sistemica, resistenze vascolari, compressione sistolica, riflesso miogeno, viscosità ematica)

• Il flusso coronarico si attua soprattutto in diastole poiché in sistole i rami intramurali vengono virtualmente

occlusi dalla contrazione ventricolare. • Ne consegue che la tachicardia predispone allo sviluppo di ischemia, poiché accorcia il tempo di diastole • Gli strati subendocardici sono generalmente i più esposti all’ischemia, soprattutto perché maggiormente esposti alla pressione diastolica endocavitaria

• Neurogeni (recettori alfa, recettori beta2, azione vagale)• Simpatico: vasocostrizione (recettori α, prevalenti nei vasi dell’epicardio) vasodilatazione (recettori β, prevalenti nei vasi intramuscolari) • Parasimpatico: vasodilatazione (innervazione modesta) N.B. Fattori metabolici dominanti su attività nervosa

• Metabolici (pO2, pH, K+, adenosina, prostaglandine)• L’aumento della richiesta metabolica del miocardio determina idrolisi di ATP e conseguente liberazione di

adenosina (prodotta da AMP) nell’interstizio. • L’adenosina induce una vasodilatazione (antagonizzando l’ingresso dello ione Calcio all’interno delle cellule muscolari lisce) soprattutto a livello dei vasi di resistenza, con un conseguente aumento del flusso coronarico proporzionale all’aumento delle richieste metaboliche. • Fattori metabolici locali con azione vasodilatatrice: prostaglandine, ioni idrogeno, ioni potassio, CO2 e NO

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Modello funzionale della circolazione

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Vasi sanguigni

Funzione

Arterie: riserva di pressione

Vene: riserva di volume

Struttura:EndotelioLamina elasticaCellule muscolari lisceAvventizia (connettivo)

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Modulazione delflusso nei letti capillari

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Elasticità delle arterie

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Andamento della pressione attraverso la circolazione

Pressione arteriosa media = Pd + (Ps-Pd)/3

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Ritorno del sangue venosoPompa muscolare scheletrica

Valvole

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Pressione arteriosa:

Gittata cardiaca – Resistenza arteriosa

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Le arteriole sono la sede principale di resistenza variabile al flusso, contribuendo a più del 60% della resistenza totale del sistema

Le resistenze arteriolari sono influenzate sia da fattori locali che sistemici:1) Fattori locali (azione paracrina), permettono l’adeguamento del flusso sanguigno alleesigenze metaboliche dei tessuti (cuore, muscolo scheletrico)

-Ipossia-Ipercapnia-ossido nitrico-Adenosina

2) Ormoni-Peptide natriuretico atriale-Angiotensina-Adrenalina

Il muscolo liscio vascolare ha la proprietà di regolare il proprio stato di contrazione con un processo chiamato autoregolazione miogenica. Le cellule muscolari liscie reagiscono ad un aumento della pressione mediante distensione della parete, la quale attiva canali ionicimeccanici che fanno entrare calcio nella cellula.

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3) Riflessi simpatici mediati dal SNC (ricordiamo che il parasimpatico non innerva i vasi)-Recettori alfa (sensibili NA, meno A) vasocostrizione-Recettori beta2 (sensibili A): muscolatura liscia arteriole cuore, bronchioli, fegato, muscoloscheletrico vasodilatazione e broncodilatazione

-FIGHT OR FLIGHT (battersi o battersela) reaction: redistribuzione flussoLa noradrenalina agisce prevalentemente sui recettori alfa, l’adrenalina invece sia sui recettoribeta che su quelli alfa. Nella maggioranza dei vasi sono presenti entrambi I tipi di recettori ma ilnumero ed il rapporto varia da un distretto all’altro.Quindi l’adrenalina provoca vasocostrizione dove predominano i recettori alfa e vasodilatazione dove predominano i recettori beta.

La soglia di eccitazione è più bassa per i recettori beta che per quelli alfa. Se i recettori alfa e beta vengono stimolati contemporaneamente da dosi più alte di adrenalina, predominano gli effetti dei recettori alfa. Quindi, l’adrenalina a basse concentrazioni(fisiologiche) ha un effetto vasodilatatore mentre a concentrazioni elevate ha un effettovasocostrittore.

Remind: recettori beta1: cuore (inotropo e cronotropo +) e rene (stimolazione produzione renina)

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La regolazione dei parametri circolatori si basa su meccanismi a feedback negativo.Il parametro da regolare viene monitorato da recettori sensoriali (sensori) localizzati in vari puntidel sistema circolatorio.I sensori inviano informazioni ai centri regolatori della circolazione, (bulbo, e strutture superiori:ipotalamo, cervelletto e corteccia cerebrale), che confrontano il valore registrato con un valorenominale (di riferimento). Se viene rilevata una variazione, i centri attivano meccanismifinalizzati a riportare la variabile controllata al suo valore normale

Il nucleo del tratto solitario (NTS), nel bulbo dorsomediale, èla prima stazione di arrivo degli impulsi afferenti dairecettori. Da qui partono collegamenti verso le varie aree deltronco encefalico e delle regioni superiori.

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• Terminazioni nervose libere contenute nella parete delle grosse arterie toraciche e cervicali(tra avventizia e media)• Le aree barocettive più importanti si trovano:

Arco dell’aortaSeni carotidei

• Stimolati dallo stiramento della parete vasale in rapporto alla pressione transmurale• In vicinanza dei barocettori si trovano le aree chemocettrici nei:

Glomi carotideiGlomo aortico

Barocettori

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Recettori di stiramento (volocettori)Rilevano gli aumenti di pressione che si verificano nelle aree a bassa pressione (vene e atri) per incrementi del volume ematico.Riducono al minimo le variazioni di Pa conseguenti a variazioni della volemia.Es: L’infusione di 300 ml di soluzione fisiologica in un cane determina normalmente un rialzo pressorio di soli +15 mmHg.Il rialzo pressorio raggiunge i +40 mmHg in condizioni di denervazione del sistema barocettivo e i +100 mmHg in condizione di denervazione dei volocettori

Riflesso chemocettivoChemocettori stimolati da < O 2 , > CO 2 (Glomi aortici e carotidei)< pH conseguenti alla riduzione di flusso per < Pa.Non è efficace nel controllare la Pa intorno ai valori normali ma interviene quando la Pa < 80 mmHg.A pressioni basse coopera con il riflesso barocettivo nel controllo della Pa

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Risposta ischemica del SNCLa ridotta perfusione cerebrale conseguente, a diminuzioni della Pa o a patologie dei vasi,compressione da tumori (Reazione di Cushing) ecc., determina attivazione dei neuronivasocostrittori con conseguente rialzo pressorio (fino a 250 mmHg).Massima attivazione per Pa = 15-20 mmHg

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Pressione arteriosa e volume plasmatico

Risposta vasomotoria

Regolazione volume circolante

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Distribuzione della portata ematica

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Capillari-Sede degli scambi -Massima superficie di scambio-Minima velocità di flusso

Continuo Fenestrato

Muscolo, tessuto connettivo, tessuto nervoso Rene, intestino

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Tipi di scambio-Diffusione semplice su gradiente di concentrazione (O2, CO2)-Transcitosi-Flusso di massa: movimento di fluidi su gradiente di pressione idrostatica vs colloido-osmotica (forze di Starling)

-Filtrazione (verso i capillari)-Assorbimento (dai capillari)

- La maggior parte dei capillari mostra una transizione dafiltrazione netta dal versante arterioso ad assorbimento nettodal versante venoso. Eccezioni:

- capillari glomerulari del rene: solo filtrazione- capillari intestinali: solo assorbimento

La pressione osmotica dipende dalla concentrazione dei soluti di un compartimento. La principale differenza di concentrazione di soluti tra plasma e LEC è dovuto alle proteine, virtualmente assenti nel LEC. La differenza di pressione osmotica dovuta a queste proteine è detta pressione colloido-osmotica (o pressione oncotica) 25 mmHgPressione capillare lato arteriolare: 32 mm HgPressione capillare lato venulare: 15 mm Hg

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Vasi linfatici:-Fondo cieco, in adiacenza ai capillari (tranne che rene e SNC)-Flusso unidirezionale verso i linfonodi per valvole-Non hanno pompa azione muscolare + muscolatura liscia

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Ematopoiesi

• Sede: midollo osseo (<< fegato, milza)

– Attivo: midollo ROSSO

– Inattivo: midollo GIALLO

– 25% produzione GR

– 75% produzione GB

• Controllata da CITOCHINE

– GR: eritropoietina

• Rene

• Stimolo: ipossia

– GB: CSF, interleukine

• Endotelio, fibroblasti midollari, GB

– PLT: trombopoietina

• Fegato, < rene

Dipende dalla emivita dei diversi elementi

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Globuli rossi• Durante la maturazione perdono nucleo e mitocondri, che vengono esocitati e

rimaneggiati dal midollo

• Incapaci di attività sintetica e di metabolismo aerobio

• Vita media 120 giorni

• Forma a lente biconcava

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• La sintesi di emoglobina richiede FERRO• Il ferro viene assorbito con la dieta• Transferrina: proteina di trasporto plasmatico del

ferro• Ferritina: proteina di deposito epatico del ferro• I GR al termine della loro vita vengono sottratti al

circolo dalla MILZA• Il gruppo eme dell’emoglobina dopo la morte del

GR viene metabolizzato a BILIRUBINA da milza e fegato

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Piastrine (PLT)

• Megacariociti: cellule midollari giganti risultato di multiple mitosi senza divisione nucleare e citoplasmatica

• Le piastrine sono frammenti cellulari che vengono rilasciati nei sinusoidi midollari

• Senza nucleo, contengono mitocondri, REL, enzimi e citochine

• Vita media 10 giorni

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Emostasi

• Vasocostrizione

– Azione paracrina da endotelio danneggiato

• Aggregazione piastrinica

– Adesione (integrina) su collageno esposto

• PLT NON aderiscono all’endotelio normale (prostacicline)

– Attivazione rilascio citochine (tromboxano A2, serotonina, fattore di attivazione piastrinica) vasocostrizione e aggregazione di altre piastrine

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CoagulazioneVia intrinseca (proteine già presenti nel sangue)

Attivata dall’esposizione al collageno attivazione fattore XII

Via estrinsecaAttivata da TROMBOPLASTINA (fattore III) prodotta dal tessuto danneggiato attivazione fattore VII

Via comuneAttivazione fattore X attivazione trombina conversione di fibrinogeno in fibrinaStabilizzazione del coagulo da parte del fattore XIII

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Fibrinolisi• Il sistema fibrinolitico degrada la fibrina attraverso la plasmina che deriva a sua volta dal

plasminogeno, un precursore inattivo. La plasmina è una serin-proteasirelativamente non specifica che, oltre alla fibrina, può anche degradare altri fattori della coagulazione.

• Il plasminogeno viene trasformato in plasmina ad opera principalmente del t-PA(attivatore tissutale del plasminogeno) oppure dell’u-PA (urochinasi).

• Il t-PA è sintetizzato dalle cellule endoteliali che lo riversano continuamente in circolo, ove si trova libero o complessato con gli inibitori. Ha un'affinità elevata per la fibrina e risulta quindi essere un efficiente attivatore del plasminogeno solo a livello della fibrina