Il sistema bancario
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La crisi dell’Euro. Parte seconda: le politiche di salvataggio – Novembre 2011
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La Banca Centrale Europea La Banca Centrale Europea
Cosa ha fatto:
-Comprato titoli di stato dei paesi in difficoltà-Prestato soldi alle banche-Prima alzato e poi abbassato i tassi di interesse
Cosa servirebbe:
-Un programma di acquisto dei titoli di stato più deciso e più chiaro -Un cambio di mandato per svolgere il ruolo di prestatore di ultima istanza
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La crisi dell’Euro. Parte seconda: le politiche di salvataggio – Novembre 2011
Cosa ha fatto la BCE?Cosa ha fatto la BCE?
Azioni per alleviare la crisi del debito:
•Ha creato un programma speciale temporaneo, detto SMP, per comprare i titoli di stato dei paesi dell’area euro in difficoltà
In questo modo i tassi di interesse dei debiti di questi paesi diminuiscono
Finora la BCE ha speso 187 miliardi € per questo programma.
Azioni per alleviare la crisi finanziaria:
•Ha creato un programma di prestiti, detto LTRO,della durata di un anno a tassi di interesse agevolati che le banche possono richiedere in misura illimitata
•Offre liquidità alle banche per un massimo di tre mesi in cambio di garanzie (titoli di stato, titoli di banche, note di credito etc.)
Queste due misure servono ad aiutare le banche in carenza di liquidità
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La crisi dell’Euro. Parte seconda: le politiche di salvataggio – Novembre 2011
Per regolamento dettato dall’Unione Europea, la BCE deve innanzitutto preoccuparsi di mantenere una bassa inflazione (2%) e poi può occuparsi della crescita
Quest’anno mentre l’Europa si incanalava in una crisi storica, la BCE preoccupata dell’inflazione, è stata l’unica banca centrale ad alzare i tassi di interesse per due volte
Tasso ufficiale di sconto
Cosa ha fatto per la crescita?Cosa ha fatto per la crescita?
Secondo il premio nobel Paul Krugman questi rialzi passeranno alla storia come esempio di “politica idiota”: alzare i tassi di interesse deprime l’economia (è più costoso per
le imprese fare investimenti e per le famiglie comprare beni). Una mossa inopportuna in quel momento
Mario Draghi, non appena nominato nuovo governatore della BCE, ha subito abbassato i tassi mostrando una maggiore attenzione alla crescita
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La crisi dell’Euro. Parte seconda: le politiche di salvataggio – Novembre 2011
La crisi non è finita…cosa servirebbe per uscirne?:
1.Un programma di acquisto titoli più deciso e più chiaro:
La BCE non specifica le precise quantità di debito che compra e di quali stati (solo i totali). Gli acquisti sono discrezionali, senza meccanismi precisi e dichiarati (In un periodo di grande nervosismo e volatilità sui mercati regole chiare probabilmente aiuterebbero)
Il programma SMP è temporaneo, la BCE ha sottolineato che terminerà nel 2012
Considerando che la banca centrale USA ha comprato titoli americani per un valore di 1300 miliardi di euro e che i debiti GIIPS ammontano a 3300 miliardi, i 187 miliardi di euro spesi dalla BCE sono pochi
2.Un ruolo di prestatore di ultima istanza per i paesi dell’area euro:
Vuol dire che la BCE dichiara apertamente di accollarsi i debiti di uno stato nell’ipotesi di un suo fallimento (stampando euro la BCE può farlo)
Cosa servirebbe?Cosa servirebbe?
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La crisi dell’Euro. Parte seconda: le politiche di salvataggio – Novembre 2011
Cosa servirebbe?Cosa servirebbe?
Queste due politiche tranquillizzerebbero i mercati ed avrebbero un ruolo chiave per risolvere la crisi del debito e quella finanziaria
Ma ci sono dei problemi di implementazione:
•In base ai trattati europei la BCE non può svolgere il ruolo di prestatore di ultima istanza, quindi questi andrebbero modificati (non facile in tempi brevi)
•La mancanza di un titolo di debito europeo uniforme (ad es. Eurobonds) rende più complessa un’azione della BCE simile a quella della banca centrale USA
•Per motivi politici ed economici la Germania si oppone fortemente a queste azioni: ritiene che generebbero inflazione ed eliminerebbero incentivi alle riforme (ad es. l’articolo del ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle sul F.T.)
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La crisi dell’Euro. Parte prima: la crisi del debito – Novembre 2011
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Ringraziamo Francesco Caselli (London School of Economics) e Francesco Daveri (Università di Parma) per i commenti ricevuti.
Presentazione a cura di Giuseppe Berlingieri e Fadi Hassan