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- 35 - Nel territorio della regione Lombardia il secondo sistema di agricoltura periurbana individuato si sviluppa in senso orientale, parte da ovest Milano e da prosegue nella sua provincia verso est per poi estendersi fino alle soglie dell’agglomerato urbano di Brescia. Anche in questo caso la definizione di aree agricole periurbane non appare un semplice esercizio classificatorio, ma risulta funzionale alla definizione di strategie di intervento in relazione alle potenziali minacce, ma anche alle opportunità esistenti per l’attività agricola. Nel territorio della regione Lombardia, classificabile come pianura irrigua, è possibile individuare due sistemi di agricoltura periurbane; il sistema in questione si sviluppa a occidente, gravita intorno a Milano e comprende una vasta porzio ne di territorio fino ai capoluoghi provinciali di Varese, Como, Lecco e Bergamo. Pur se l’attività agricola riveste un ruolo secondario nell’economia del territorio delle aree periurbane, la sua importanza relativa risulta significativa nel contesto dell’economia agricola regionale. L’insieme delle aree periurbane, infatti, concentra il 22,2 % degli attivi agricoli regionali, il 19% della popolazione rurale, il 17,1 % delle unità lavorative e il 18,8% del totale delle giornate di lavoro agricole, il 18,6 % delle aziende agricole e il 15,4 % di quelle “vitali”, ovvero con una dimensione tale da consentire la realizzazione di redditi medi aziendali pari alla media regionale. L’agricoltura periurbana in particolare è la seconda, dopo quella della pianura irrigua, in termini di partecipazione alla formazione del reddito lordo standard (RLS) agricolo regionale, con il 15,3 % sul totale, composto dal 13,7 % realizzato nell’area occidentale e dall’1,5 % dell’area orientale. Prendendo in considerazione i diversi gruppi di produzioni che concorrono a formare il RLS agricolo, l’importanza relativa delle aree periurbane non si scosta in modo rilevante dal dato complessivo per quanto riguarda gli aggregati delle produzioni vegetali, 17,6 %, e di quelle animali, 13,2 %. Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda le coltivazioni si può tuttavia osservare come, a fronte di un peso limitato (5,8 %) delle colture arboree, proprio il territorio periurbano lombardo costituisca l’area maggiormente vocata alle produzioni ortoflorovivaistiche: infatti in esso si concentra oltre la metà del reddito regionale derivato dall’aggregato di queste coltivazioni, quasi due terzi di quello floricolo, la metà di quello vivaistico e un quarto di quello orticolo. Se il peso del comparto florovivaistico non sorprende, data la tradizione di tale attività nelle aree immediatamente a nord di Milano, l’importanza relativa raggiunta nel comparto orticolo, ancorché di minore rilievo assoluto, appare un fenomeno di estremo interesse per l’evoluzione futura dell’agricoltura delle aree periurbane. Le specifiche caratteristiche territoriali, spesso vincolanti e/o penalizzanti per l’esercizio dell’attività agricola data la competizione nell’utilizzo del fattore terra, appaiono perciò in grado di generare esternalità positive per particolari nicchie di mercato o scelte produttive innovative. Segue… Il sistema agricolo territoriale delle aree periurbane di pianura irrigua 4. Gli ambienti insediativi presenti in questo sistema agricolo son o: 1. 1. Ambiente urbano metropolitano centrale; che comprende la metropoli milanese e quella parte della sua provincia che è densamente popolata 2. 2. Urbanizzazione reticolare del Vimercatese; la parte est dell’area compresa grossomodo tra il fiume Lambro ed il fiume Adda 4. 4. Urbanizzazione reticolare del Magentino e del Saronnese; solo una piccola area a nord ovest 6. 6. Urbanizzazione pedemontana e di alta pianura orientale; tutta la porzione ad est una volta superato il limite del fiume Adda 7. 7. Insediamenti della pianura irrigua del sud Milano; tutta la parte a sud della metropoli milanese

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Nel territorio della regione Lombardia il secondo sistema di agricoltura periurbana individuato si sviluppa in senso orientale, parte da ovest Milano e da prosegue nella sua provincia verso est per poi estendersi fino alle soglie dell’agglomerato urbano di Brescia.Anche in questo caso la definizione di aree agricole periurbane non appare un semplice esercizio classificatorio, ma risulta funzionale alla definizione di strategie di intervento in relazione alle potenziali minacce, ma anche alle opportunità esistenti per l’attività agricola.Nel territorio della regione Lombardia, classificabile come pianura irrigua, è possibile individuare due sistemi di agricoltura periurbane; il sistema in questione si sviluppa a occidente, gravita intorno a Milano e comprende una vasta porzio ne di territorio fino ai capoluoghi provinciali di Varese, Como, Lecco e Bergamo.Pur se l’attività agricola riveste un ruolo secondario nell’economia del territorio delle aree periurbane, la sua importanza relativa risulta significativa nel contesto dell’economia agricola regionale. L’insieme delle aree periurbane, infatti, concentra il 22,2 % degli attivi agricoli regionali, il 19% della popolazione rurale, il 17,1 % delle unità lavorative e il 18,8% del totale delle giornate di lavoro agricole, il 18,6 % delle aziende agricole e il 15,4 % di quelle “vitali”, ovvero con una dimensione tale da consentire la realizzazione di redditi medi aziendali pari alla media regionale. L’agricoltura periurbana in particolare è la seconda, dopo quella della pianura irrigua, in termini di partecipazione alla formazione del reddito lordo standard (RLS) agricolo regionale, con il 15,3 % sul totale, composto dal 13,7 % realizzato nell’area occidentale e dall’1,5 % dell’area orientale.Prendendo in considerazione i diversi gruppi di produzioni che concorrono a formare il RLS agricolo, l’importanza relativa delle aree periurbane non si scosta in modo rilevante dal dato complessivo per quanto riguarda gli aggregati delle produzioni vegetali, 17,6 %, e di quelle animali, 13,2 %. Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda le coltivazioni si può tuttavia osservare come, a fronte di un peso limitato (5,8 %) delle colture arboree, proprio il territorio periurbano lombardo costituisca l’area maggiormente vocata alle produzioni ortoflorovivaistiche: infatti in esso si concentra oltre la metà del reddito regionale derivato dall’aggregato di queste coltivazioni, quasi due terzi di quello floricolo, la metà di quello vivaistico e un quarto di quello orticolo. Se il peso del comparto florovivaistico non sorprende, data la tradizione di tale attività nelle aree immediatamente a nord di Milano, l’importanza relativa raggiunta nel comparto orticolo, ancorché di minore rilievo assoluto, appare un fenomeno di estremo interesse per l’evoluzione futura dell’agricoltura delle aree periurbane.Le specifiche caratteristiche territoriali, spesso vincolanti e/o penalizzanti per l’esercizio dell’attività agricola data la competizione nell’utilizzo del fattore terra, appaiono perciò in grado di generare esternalità positive per particolari nicchie di mercato o scelte produttiveinnovative.

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Il sistema agricolo territoriale delle aree periurbane di pianura irrigua 4.

Gli ambienti insediativi presenti in questo sistema agricolo sono:1.1. Ambiente urbano metropolitano centrale; che comprende la metropoli milanese e quella parte della sua provincia che è densamente popolata2.2. Urbanizzazione reticolare del Vimercatese; la parte est dell’area compresa grossomodo tra il fiume Lambro ed il fiume Adda4.4. Urbanizzazione reticolare del Magentino e del Saronnese; solo una piccola area a nord ovest

6.6. Urbanizzazione pedemontana e di alta pianura orientale; tutta la porzione ad est una volta superato il limite del fiume Adda7.7. Insediamenti della pianura irrigua del sud Milano; tutta la parte a sud della metropoli milanese

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L’elevata densità abitativa, pari ad oltre 3mila abitanti per km 2 di superficie agricola, e la presenza diffusa di infrastrutture e strutture produttive limita la destinazione agricola del territorio che, dopo la consistente erosione degli anni ottanta, era ridotta all’inizio degli anni novanta a poco più del 40% e che nel corso dell’ultimo decennio è sicuramente scesa ulteriormente. Il territorio periurbano vede, per altro una significativa presenza di aree tutelate, vi ricadono infatti 11 parchi regionali, e un’elevata quota di superficie agricola boscata.Le unità di paesaggio, individuate all’interno del “Piano Territoriale Paesistico Regionale”, approvato dalla regione Lombardia il 06.03.01, che sono comprese in questo sistema agricolo sono: i paesaggi della pianura cerealicola e foraggera, delle valli fluviali e parte dei paesaggi dei ripiani diluviali dell’alta pianura asciutta.

All’interno dello stesso sistema agricolo territoriale abbiamo indiv iduato i diversi ambienti insediativi e raggruppato le molteplici unità di paesaggio in modo da suddividerle grossomodo in cinque macro-aree che sono definite qui sopra nella tabella.Descrivendo poi quelle variazioni che caratterizzano e individuano specificità territoriali ed insediative proprie del territorio rurale regionale ed al contempo rispondono all’esigenza di rendere contestuali le indicazioni di indirizzo che si ritiene opportuno possano trovare una efficace specificazione attraverso il riconoscimento di caratteri intrinseci nel territorio.

Il sistema agricolo territoriale delle aree periurbane di pianura irrigua4.

paesaggi delle vallivalli e versanti + valli e dorsali appenniniche + valli prealpineC.

paesaggi della pianurapianura irrigua + ripiani diluviali dell’alta pianura asciutta + pianura cerealicola + pianura risicola

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paesaggi dei fiumifasce fluviali + valli fluviali escavateD.

paesaggi di collina e dei laghi

paesaggi di montagna

anfiteatri morenici e colline + laghi insubrici + fascia pedeappenninica + colline pedemontane

montagna appenninica + montagna e dorsali + montagna

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D. Paesaggi dei fiumi

Unità di Paesaggio presenti nell’area: fasce fluviali + valli fluviali escavate

L’area comprende diverse fasce che da nord a sud tagliano in più punti il sistema agricolo territoriale delle aree periurbane di pianura irrigua. Si tratta sostanzialmente di zone di limitata larghezza e discreta lunghezza che corrono lungo i percorsi dei principali fiumi lombardi, seguendo il loro andamento nel tratto mediano. Le caratteristiche di queste fasce sono sostanzialmente di elevata naturalità e si differenziano per livello di densità abitativa, alta in prossimità dei capoluoghi di provincia (come nell’area 2 e nella 4) e scarsa negli altri tratti.Le fasce di maggior rilevanza comprendono:1.1. l’area limitrofa al Ticino, dentro provincia di Milano, nel tratto da Robecco sul Naviglio ad Abbiategrasso, l’unico attraversamento si trova in prossimità della strada statale “Vigevanese” a sud di Abbiategrasso…Le aree analizzate sono scarsamente abitate poiché costituite dalle fasce limitrofe ai corsi dei fiumi, si tratta prevalentemente di fasce boscate, spazi agricoli aperti di dimensioni maggiori e minor concentrazione abitativa che aumentano il loro significato poiché in prossimità di porzioni densamente urbanizzate.L’area è completamente compresa nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi e nel Parco Lombardo della Valle del Ticino che individua, nel suo Piano Territoriale di Coordinamento, zone di parco naturale e agricolo forestale in cui l’uso della terra è destinato a queste funzioni e nelle quali tutti gli interventi sono subordinati alla valutazione della loro compatibilità con l’obiettivo di conservare i caratteri ambientali, naturali o boschivi con particolare riguardo agli elementi orografici quali il ciglio dei terrazzamenti e gli alvei antichi del fiume.2.2. la fascia limitrofa al fiume Lambro da Sesto San Giovanni fino al comune di Cerro al Lambro, costeggiando Milano est e passando attraverso i centri di San Donato Milanese e Melegnano. Gli attraversamenti sono diversi lungo tutto il tratto considerato. Le aree analizzate sono densamente abitate soprattutto sulla sponda occidentale, al contrario della fascia precedentemente analizzata, qui gli insediamenti tendono a saldarsi lungo la tangenziale est prima e la strada statale “Via Emilia” poi…Le fasce limitrofe ai corsi del fiume sono costituite da spazi agricoli aperti di limitate dimensioni e maggior concentrazione abitativa.L’area è parzialmente compresa nel Parco Sud Milano, mentre è completamente inclusa nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi.3.3. la fascia limitrofa al fiume Adda partendo dal comune di Canonica d’Adda fino al comune di Truccazzano. Gli attraversamenti sono sostanzialmente tre lungo il tratto considerato dell’Adda, i primi due, a Canonica e a Cassano d’Adda, essendo all’interno di nuclei urbani di antica formazione comportano notevoli problematiche per quanto riguarda il traffico pesante… per questi motivi il terzo appartiene ad una strada provinciale di notevole traffico: la “Rivoltana”.

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D. Paesaggi dei fiumi

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L’area è completamente compresa nella parte terminale del Parco Adda Nord ed è zona di “confine” fra quattro Consorzi di Bonifica: Media Pianura Bergamasca, Cremasco, Muzza-Bassa Lodigiana e Est Ticino-Villoresi.Le aree analizzate sono densamente abitate soprattutto nei pressi degli attraversamenti, a Canonica d’Adda o a Cassano d’Adda, da qui, perpendicolarmente al corso del fiume verso ovest, gli insediamenti tendono a saldarsi lungo le strade statali, la “Padana Superiore” e la statale “Del Brembo”, che uniscono questi piccoli centri a Milano… Le fasce limitrofe ai corsi del fiume sono scarsamente boscate e costituite da spazi agricoli aperti di discrete dimensioni e minor concentrazione abitativa. Si nota la presenza di diverse cave in prossimitàdel comune di Cassano d’Adda…4.4. il fiume Serio nel tratto a sud sud-est di Bergamo, da Gorle a Grassobbio attraversando il comune di Seriate. L’area è di limitate dimensioni e comprende il centro abitato di quest’ultimo comune…L’area è compresa nella parte nord del Parco del Serio ed è completamente inclusa nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Media Pianura Bergamasca.

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E. Paesaggi della pianura

Unità di Paesaggio presenti nell’area: pianura irrigua + ripiani diluviali dell’alta pianura asciutta + pianura cerealicola e foraggera + pianura risicola

Il territorio è costituito prevalentemente da un ambiente naturale di pianura dove la trama insediativa si suddivide tra un sistema urbanizzato lineare sviluppatosi lungo le infrastrutture maggiori (come la tangenziale a sud di Milano e le due autostrade A1 “Milano-Roma” e A7 “Genova-Milano”) e una diluita e aperta urbanizzazione costituita da piccoli centri rurali. Lo spazio aperto è organizzato tra le ristrette fasce vegetazionali dei fiumi e dei canali e gli spazi agrari organizzati.Parte dell’area sarà interessata dai progetti di riqualifica e potenziamento del sistema autostradale e della grande viabilità della Regione, Vedi per approfondimenti “Proposta di Indirizzi per il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti”, e soprattutto da quei progetti che riguardano i collegamenti tra il capoluogo lombardo e gli altri capoluoghi di provincia. I tratti principalmente interessati sono:-la direttissima autostradale Milano-Brescia che prevede la congiunzione tra le due cittàseguendo grossomodo il tracciato della Padana Superiore;-la tangenziale a sud di Brescia e il collegamento con la Valle Trompia verso nord;-per la riqualifica ed il potenziamento della tangenziale e dell’asse interurbano di Bergamo.Inoltre, per quanto riguarda il sistema ferroviario, per la città di Milano è previsto il completamento del passante ferroviario ed il potenziamento delle tratte in uscita dalla cittàcome:-il quadruplicamento della tratta Pioltello-Treviglio come parte della linea Alta CapacitàMilano-Brescia-Venezia;-il raddoppio della linea FS Treviglio -Bergamo;-il raddoppio della linea FS Mortara-Abbiategrasso -Milano;-il raddoppio della tratta Carnate-Airuno, sulla linea FS Milano-Monza-Lecco.Le aree di maggior rilevanza sono sostanzialmente due:1.1. La prima parte dal comune di Robecco sul Naviglio scendendo parallelamente alla linea del Ticino fino al comune di Vernate, si sviluppa verso est seguendo grossomodo il percorso della strada provinciale “Binasco-Melegnano”, a sud di Milano, fino al comune di Cerro al Lambro, qui l’area, dopo aver attraversato il fiume Lambro, risale seguendo parallelamente verso nord la curvatura del fiume Adda fino ad arrivare al comune di Cassano d’Adda. Da qui, verso ovest, l’area segue grossomodo l’andamento dell’autostrada A4 “Torino-Trieste”fino ad arrivare a nord di Milano, dopo aver attraversato i comuni di Cormano, Novate Milanese, Bollate… l’area degrada fino a Robecco sul Naviglio…L’area è attraversata da diverse direttrici che partendo da Milano si diramano a raggiera, le principali in senso orario sono: la autostrada A4 “Torino-Trieste”, le strade provinciali “Padana Superiore”, “Cassanese”, “Rivoltana”, “Paullese”, l’autostrada A1

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E. Paesaggi della pianura

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“Milano-Roma”, la “Via Emilia”, la strada statale “della Val Tidone”, la strada statale “dei Giovi” l’autostrada A7 “Genova-Milano”, la “Vigevanese”… Lungo queste direttrici le conurbazioni urbane tendono ad allungarsi figurando come “tentacoli” della metropoli, come ad esempio a sud-ovest della città di Milano tra i comuni di Corsico e Trezzano sul Naviglio …L’area è compresa nel Parco sud Milano ed è completamente inclusa nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi.All’altezza dei comuni di Rodano e Settala troviamo la Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta.2.2. La seconda comprende tre aree più o meno estese che per aspetti insediativi e collocazione sono assimilabili alle caratteristiche dell’area precedente, queste sono:-la fascia a est del fiume Adda prima e Brembo poi, dal comune di Casirate d’Adda salendo fino a Valbrembo e la corona di comuni al di sotto della città di Bergamo, area inclusa nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Media Pianura Bergamasca;-qualche comune in prossimità del fiume Oglio come Palazzolo e Pontoglio, tutti contenuti nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Sinistra Oglio ;-l’area a sud di Brescia tra Paderno Franciacorta e Mazzano, quasi a seguire l’andamento dell’autostrada A4 “Torino-Trieste”, anche questi comuni fanno parte di territori gestiti dai Consorzi di Bonifica di: Sinistra Oglio , Mella e dei Fontanili, Medio Chiese.

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