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Il Servizio Sanitario Regionale in Lombardia Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE

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Il Servizio Sanitario Regionale in Lombardia

Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia

La Sanità in Lombardia

Quale riforma?

Quali principi?

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Demografia Lombardia:

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Reticolo amministrativo Lombardia

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La sanità in Lombardia – qualche numero:• 128 strutture pubbliche e private, di cui 29 sono aziende ospedaliere;

• 150 milioni di prestazioni ambulatoriali;

• • 2 milioni di ricoveri;

• 62 milioni di ricette di assistenza farmaceutica rimborsate;

• Metà delle stroke unit italiane sono sul territorio

lombardo;

• 1RMN ogni 140.000 abitanti;

• 1PET ogni 600.000 abitanti;

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia

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Agenda delle politiche dei servizi in Lombardia dagli anni ’70 ad oggi

Anni ‘70• Costruzione della prima rete: consorzi intercomunali

sanitari di zona, asili nido, anziani, consultori familiari, handicap, tossicodipendenze;

Anni ‘80 • Attivazione dell’assetto istituzionale e organizzativo delle USSL- unità sociosanitarie locali, con riferimento alla legge quadro n. 833/1978;

• Legge di organizzazione e sviluppo dei servizi sociali comunali (LR n. 1/1986);

• Piani socio-assistenziali e Programmi di zona dei servizi sociali;

Primi anni ‘90: 1990-1997

• Prima riorganizzazione e diminuzione numerica delle ASL: da 85 a 44;

Ciclo legislativo 1997-2001

• Legge di riorganizzazione delle Aziende Sanitarie Locali e loro ulteriore riduzione numerica (da 44 a 15);

• Attivazione delle Aziende Ospedaliere;Ciclo legislativo 2001-2009

• Processi di attuazione della Legge n. 328/2000 (sistema servizi sociali);

• Trasformazione delle IPAB (istituti pubblici di assistenza e beneficenza) in Fondazioni o ASP- Aziende pubbliche di servizi alla persona;

• Piani socio-sanitari regionali;• Regolazione normativa delle tre reti: servizi

sociosanitari; servizi sanitari; servizi sociali (LR n. 3/2008);

• Testo unico delle leggi in materia di sanità (LR n. 33/2009);

X Legislatura 2013 - incorso

• Libro bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario lombardo e consultazioni nei territori;

• Riorganizzazione istituzionale e organizzativa del SSR- servizio sanitario e sociosanitario regionale (LR n. 23/2015);

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Mappa complessiva della struttura del sistema italiano

Trasformazioni dei COMUNI Trasformazioni delle

ASL

Trasformazioni dei RAPPORTI

CONTRATTUALIfra enti pubblici e soggetti privati

RAPPORTI STATO/REGIONE

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97

1. Libertà di scelta del cittadino;

2. Separazione delle funzioni tra soggetti acquirenti e soggetti erogatori di prestazioni;

3. Parità di diritti e doveri tra soggetti erogatori pubblici e soggetti erogatori privati;

4. Aziendalizzazione;

5. Qualità e sistema dei controlli.

Principi della legge Regionale n. 31 / 97:

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97

Ia sceIta è verso Ia “de-stataIizzazione”

Distinzione tra:

compratori di prestazioni = ASL

fornitori di prestazioni = OspedaIi, AmbuIatori, Medici di base, …

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Lombardia L. 31/97: pubblico e privato:

L'idea centraIe è

iI servizio pubbIico non è prerogativa escIusiva deIIo stato o degIi Enti ad esso assimiIabiIi

riconoscimento aIIa pari degIi ospedaIi pubIici, privati for profit e privati non profit

sono individuate Ie strutture private in grado di offrire servizi di quaIità

accreditamento

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97l Sistema sanitario della Lombardia, si distingue dai sistemi presenti nelle altre Regioni perche esprime un modello organizzativo originale.

Sotto il profilo organizzativo cio che contraddistingue l’originalità lombarda è riconducibile a due aspetti fondamentali:

1) il tentativo di eliminare (o almeno di fortemente attenuare) il conflitto di interessi derivante dalla concezione centralistica e oligopolistica dominante nelle altre Regioni;

2) il trasferimento di poteri dall’organizzazione sanitaria, con i suoi interessi e le sue burocrazie, ai cittadini attuato tramite l’attivazione di processi che rendono concreto il principio della libertà di scelta del luogo di cura;

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97Il primo punto trova espressione nella netta separazione fra le funzioni affidate alle ASL (l’organizzazione della sanità pubblica, dell’assistenza di base e il controllo dell’attività specialistica e ospedaliera) e l’organizzazione e la produzione di prestazioni specialistiche e ospedaliere affidate ad Aziende ospedaliere pubbliche o private, tutte soggette ad uguale percorso di accreditamento e al sistema di controlli operato da Regione e Asl.

Questa soluzione evita che si verifichi in Lombardia la condizione dove ispettori dell’Asl controllano ospedali della stessa Asl e riferiscono al Direttore Generale da cui dipendono sia gli Ispettori che l’Ospedale, Direttore Generale che potrebbe dover adottare provvedimenti contro se stesso.

La separazione fra ASL e Aziende Ospedaliere, invece, consente di realizzare un contraddittorio permanente fra Asl ed Erogatori ospedalieri che ha prodotto innumerevoli correttivi nella quotidianità delle attività sanitarie, rivolti all’incremento dell’efficacia e dell’appropriatezza.

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97Il secondo punto, affronta risolutamente uno dei nodi centrali di tutti i sistemi sanitari europei e una criticità fortemente lamentata per decenni.

La tradizionale struttura degli enti sanitari e ospedalieri tende infatti a costruire organizzazioni e procedure orientate piu alla soddisfazione di esigenze interne che rivolte all’utente.

Queste disfunzioni si sono manifestate anche nei sistemi sanitari piu governati e programmati, talvolta provocando violente quanto episodiche denunce sui media, e per lo piu generando un’infinità di singoli casi dolorosi che non assurgono alla notorietà pubblica.

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97In questo contesto, si è progettato ed attuato una organizzazione sanitaria in grado di consegnare un effettivo potere agli utilizzatori del Sistema sanitario: il potere di scegliere fra diversi erogatori di prestazioni ospedaliere e specialistiche ambulatoriali.

Per ottenere questo obiettivo, ha promosso lo sviluppo di un mix di erogatori ospedalieri pubblici e privati, che abbastanza rapidamente si sono collocati su una dimensione rispettivamente di 2/3 e 1/3 dell’intera offerta.

A differenza di tutti gli altri sistemi regionali, che pure utilizzano ampliamente la componente privata all’interno di una rigida programmazione, la Lombardia ha consentito un certo livello di competizione fra tutti gli erogatori, permettendo ad ogni azienda ospedaliera un uso ampiamente flessibile dei posti letto e delle specialità per adattarsi al variante della domanda, ed evitando nei primi anni della riforma l’imposizione di tetti rigidi ai volumi di prestazioni erogate da ogni Azienda ospedaliera pubblica e privata.

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 31/97Ha implicitamente stimolato, la presenza di un privato di qualità sempre piu alta, operativo nella bassa, media e alta specialità, nell’urgenza-emergenza e nella riabilitazione generale e specialistica, generando un considerevole afflusso di capitale di rischio che ha portato ad investimenti ingenti e ha creato una rete ospedaliera moderna ed efficiente.

Ha prodotto la presenza di una rete di ospedali di diritto privato assolutamente diversa da quella presente in molte altre Regioni. Diversa perche associa alla rilevante dimensione quantitativa (1/3 dell’intero Sistema sanitario regionale) una altrettanto rilevante dimensione qualitativa, espressa già nel 2004 da un case-mix piu elevato rispetto a qualsiasi rete ospedaliera pubblica in Italia.

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Servizio Sanitario Regionale Lombardia

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Servizio Sanitario Regionale: Lombardia L. 33/2009

Regione Lombardia Legge 30 dicembre 2009 n. 33Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità

(BURL n. 52, 3°suppl. ord. del 31 Dicembre 2009 )

Art. 1 (Oggetto)

1. Il presente testo unico, redatto ai sensi della legge regionale 9 marzo 2006, n. 7- Riordino e semplificazione della normativa regionale mediante testi unici), riunisce le disposizioni legislative regionali in materia di sanità.

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Legge 33/2009 - Art. 2 (Oggetto e disposizioni generali)Il presente titolo disciplina il servizio sanitario regionale nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e in conformità, fra gli altri, ai seguenti principi:

a) rispetto della dignità della persona;

a) libertà di scelta;

a) piena parità di diritti e di doveri fra soggetti accreditati di diritto pubblico e di diritto privato, nell'ambito della programmazione regionale, e concorso degli stessi, nonche dei soggetti in possesso dei soli requisiti autorizzativi, alla realizzazione dell'integrazione sociosanitaria;

a) promozione dell'integrazione delle funzioni sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza degli enti locali.

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Legge 33/2009 - Art. 2 (Oggetto e disposizioni generali)

La Regione esercita funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo e supporto nei confronti delle aziende sanitarie e degli altri soggetti, pubblici o privati, che svolgono attività sanitarie, sociosanitarie e sociali.

La Regione assicura l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla legislazione nazionale ed eventualmente assicura livelli piu elevati sulla base di proprie risorse.

Dispone contestualmente in ordine al reperimento delle risorse integrative del fondo sanitario regionale, nonché alla determinazione dei livelli di partecipazione alla spesa dei cittadini.

In ogni caso, non possono gravare sul fondo sanitario regionale oneri diversi da quelli riferiti alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie.

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Legge 33/2009 - Art. 3 (Piano sociosanitario regionale)Il Consiglio regionale, su proposta del Presidente della Giunta regionale, approva il piano sociosanitario, quale strumento di programmazione unico e integrato, nel quale sono indicate, in particolare, le attività sanitarie e sociosanitarie da erogare per ognuno dei livelli essenziali di assistenza. Il piano definisce:•il quadro previsionale dei bisogni della popolazione lombarda;

•gli indicatori in base ai quali sono determinati i volumi di attività per ognuno dei livelli essenziali di assistenza;

•gli indicatori di risultato da impiegare per il controllo e la valutazione dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità delle prestazioni e dei servizi erogati;

•i progetti-obiettivo e le azioni programmate da adottare per rispondere a specifiche aree di bisogno e le relative modalità di finanziamento;

•le linee di indirizzo del sistema regionale integrato di prevenzione secondo criteri di efficacia e appropriatezza.

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Legge 33/2009 - Art. 4-8

• Art. 4 - Aziende sanitarie locali;

• Art. 5 - Aziende ospedaliere;

• Art. 6 -Trasformazione, costituzione e partecipazione a fondazioni;

• Art. 7 - Afferimenti di aziende ospedaliere agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico;

• Art. 8 - Azienda regionale dell'emergenza urgenza

E' istituita l'azienda regionale dell'emergenza urgenza (AREU), dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, avente autonomia patrimoniale, organizzativa, gestionale e contabile. L'azienda è preposta allo svolgimento dei compiti relativi all'emergenza urgenza.

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Legge 33/2009 - Art. 9 Requisiti attività sanitarie e sociosanitarie e accreditamento L'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria è rilasciata dall'ASL ed è richiesta per le strutture sanitarie di ricovero e cura, nonché per i centri di procreazione medicalmente assistita e per la residenzialità psichiatrica. Tutte le altre strutture sanitarie e le unità d'offerta sociosanitarie, fermo restando il possesso dei requisiti minimi stabiliti dalle disposizioni vigenti, presentano una dichiarazione di inizio attività alla ASL competente per territorio. Entro sessanta giorni dal ricevimento della dichiarazione, l'ASL provvede alle verifiche di competenza.

La Giunta regionale, …stabilisce:a) l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione allo svolgimento delle attività sanitarie e le modalità di presentazione della dichiarazione di inizio attività di cui al comma 1;b) le modalità di verifica del possesso e della permanenza dei requisiti necessari per l'esercizio delle attività stesse;c) le modalità di raccolta e aggiornamento dei dati inerenti alle strutture esercenti attività sanitarie.

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Legge 33/2009 - Art. 10 residenze sanitarie assistenziali

Le istituzioni accreditate pubbliche o private esercenti attività di residenza sanitaria assistenziale (RSA), possono svolgere le sole attività sanitarie per le quali è stata presentata la dichiarazione di inizio attività.

L'accreditamento è condizione inderogabile affinche siano posti a carico del fondo sanitario regionale gli oneri relativi alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie.

Le strutture accreditate per lo svolgimento di attività di riabilitazione esercitano tale attività nell'ambito dell'ASL cui sono attribuite le relative competenze di settore.

Le RSA non possono esercitare compiti esclusivi delle strutture ospedaliere. Le attività specialistiche ambulatoriali possono essere esercitate dalle sole istituzioni individuate dalla Regione come svolgenti prevalenti attività sanitarie.

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Legge 33/2009 - Art. 11-12

• Art. 11. Coinvolgimento degli enti locali nella programmazione sanitaria e sociosanitaria.… è istituita la conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale.

• Art. 12. Natura e organi delle aziende sanitarie1.Le ASL e le aziende ospedaliere hanno personalità giuridica pubblica, autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. L'autonomia delle aziende sanitarie si esercita nell'ambito degli indirizzi programmatici della Regione.

2.Le aziende sanitarie sono responsabili dello svolgimento di tutte le attività tecnico-operative, gestionali, di raccolta ed elaborazione delle informazioni, secondo modalità finalizzate a realizzare l'efficacia degli interventi per la tutela della salute e l'efficiente impiego delle risorse. È obiettivo delle aziende raggiungere l'equilibrio economico di lungo periodo.

3.Sono organi della azienda sanitaria il direttore generale e il collegio sindacale. …

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Legge 33/2009 - Art. 13 Organizzazione delle aziende sanitarie

…Le aziende ospedaliere sono organizzate in aree omogenee, presidi, dipartimenti, servizi, unità operative e uffici,…Nelle aziende ospedaliere le unità operative sono organizzate in strutture dipartimentali.…In ogni ASL le attività sanitarie e sociosanitarie sono organizzate, in particolare, nei seguenti dipartimenti:

•dipartimento di prevenzione medico;

•dipartimento di prevenzione veterinario;

•dipartimento dei servizi sanitari di base;

•dipartimento per le attività sociosanitarie integrate;

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Legge 33/2009 - Art. 13 Organizzazione delle aziende sanitarie

Il dipartimento di prevenzione medico, organismo di coordinamento, è organizzato nei seguenti servizi: a) igiene e sanità pubblica;b) prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro;c) igiene degli alimenti e della nutrizione; d) medicina preventiva nelle comunità.

Il dipartimento di prevenzione veterinario, organismo di coordinamento, è organizzato nei seguenti servizi:a) sanità animale;b) igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati;c) igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.

Il dipartimento dei servizi sanitari di base assume il coordinamento della medicina specialistica.

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Legge 33/2009 - Art. 13 Organizzazione delle aziende sanitarie

Il dipartimento per le attività sociosanitarie integrate, di seguito denominato dipartimento per le ASSI, è istituito al fine di assicurare l'integrazione delle funzioni sanitarie con quelle sociosanitarie di competenza delle ASL. Assicura l'erogazione delle prestazioni su base distrettuale e interdistrettuale.

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Organizzazione delle aziende sanitarie - Domiciliarità:

ADI

Organizzazione in capo alle ASL che assicurano la definizione dei piano di assistenza individualizzato PAI, il coinvolgimento del PDF/MMG, le dimissioni protette dall’ospedale al territorio, l’integrazione socio sanitaria, l’erogazione diretta delle prestazioni e/o l’erogazione tramite una pluralità di erogatori (pattanti) pubblici e privati, il controllo;

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Organizzazione delle aziende sanitarie – Servizio Famiglia:

I consultori sono servizi ad accesso libero rivolti alla donna e alla famiglia che offrono le seguenti prestazioni:•accoglienza, ascolto ed orientamento dell’utenza, anche con la presenza di mediatori linguistico-culturali;

•consulenza relazionale e psicoterapia ai singoli, alle coppie e alle famiglie per quanto riguarda problemi e difficoltà in ordine alla sessualità, alle scelte procreative, alla maternità e paternità responsabile e ai ruoli genitoriali;

•visite e pap-test per la prevenzione dei tumori femminili;

•consulenze e visite durante la gravidanza fisiologica;

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Organizzazione delle aziende sanitarie – Servizio Famiglia:• assistenza alla puerpera e al neonato (visita domiciliare dell’ostetrica, sostegno alla relazione mamma-bambino, massaggio infantile, spazi di sostegno per favorire l’ allattamento al seno);

• percorso di approfondimento psicologico e sociale per la donna che richiede l’interruzione volontaria della gravidanza;

• consulenza alle donne in età post-fertile per migliorare la qualità della vita;

• attività di promozione della salute nonche consulenza e psicoterapia su problemi di disagio in età adolescenziale;

• adempimenti psico-sociali relativi al percorso di adozione.

• Le figure di operatori presenti nei servizi sono: ginecologo, psicologo, ostetrica, infermiera, assistente sociale

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Organizzazione delle aziende sanitarie – Residenzialità (RSA):

RSA

La Residenza Sanitaria Assistenziale offre agli Ospiti, non autosufficienti e non gestibili a domicilio, assistenza medica ed infermieristica continuativa sulle 24 ore e, durante l’arco della giornata, assistenza riabilitativa e socio-assistenziale, tra loro integrate secondo Piani Assistenziali Individualizzati, nel rispetto della metodologia di lavoro fondata sulla centralità dell’Ospite.

Obiettivo primario è il raggiungimento e il mantenimento del miglior livello possibile della qualità di vita.

La retta è composta da due quote:

• quota sanitaria a carico della Regione Lombardia;

• quota socio-assistenziale a carico dell’Ospite, dei suoi familiari e/o del Comune di residenza.

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Organizzazione delle aziende sanitarie – Residenzialità (RSA):

In alcune situazioni l’offerta di prestazioni si amplia a:

•ai ricoveri di sollievo;

•all’Hospice per malati terminali;

•al ricovero per malati di Alzheimer;

•all’assistenza per pazienti in stato vegetativo.

Lo scopo assistenziale è quello di dare risposte di alto valore umano e professionale a coloro, anziani al di sopra di 65 anni e non (i soggetti di età inferiore a 65 se autorizzati appositamente), che chiedono risposte adeguate e mirate al bisogno di una migliore qualità di vita.

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Organizzazione delle aziende sanitarie – Residenzialità (Centro Diurno Integrato):Il Centro Diurno Integrato

si colloca all’interno della rete dei servizi socio-sanitari del territorio, con funzione intermedia tra l’Assistenza Domiciliare Integrata e le strutture residenziali di degenza (ospedaliera e/o riabilitativa).

Destinatari del servizio - accreditato per un numero di posti variabile a secondo dei requisiti di accreditamento- sono persone d’età superiore ai 65 anni con deambulazione autonoma o assistita, con compromissione dell’autosufficienza e a rischio di emarginazione, per i quali l’assistenza domiciliare risulti comunque insufficiente per la complessità del carico assistenziale.

Gli obiettivi sono: fornire prestazioni sanitarie, socio-assistenziali e fisioterapiche attraverso un’assistenza qualificata in regime di accoglienza diurna; garantire alle famiglie in fase critica un sollievo diurno dell’onere assistenziale; ritardare o evitare l’istituzionalizzazione, favorendo la permanenza dell’anziano nel proprio ambito familiare e sociale.

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Organizzazione delle aziende sanitarie - SERVIZI PER DISABILI SOCIO SANITARI:

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA SERVIZIOCome da normativa regionale

TIPOLOGIA PERSONALE Contributi regionali

Residenze Sanitario assistenziali per persone DisabiliRSD

Servizio residenziale per persone con disabilità nel quale confluiscono: - IEAH (Istituti Educativo Assistenziali per Handicappati), - CRH (Centri Residenziali per Handicappati) - IDR (Istituti Di Riabilitazione ex art. 26 L. 833/78)

• Medici specialisti -Educatori Professionali

• ASA -OSS• Psicologi -Riabilitatori• Infermieri• Musicoterapisti -Animatori

Tariffa giornaliera per remunerare le prestazioni socio sanitarie in base alla classe di fragilità SIDi per le RSD

Comunità Socio SanitarieCSS

Comunità alloggio socio assistenziali per persone adulte con gravi disabilità privi del sostegno familiare che scelgono la CSS come dimora abituale

• ASA -OSS• Psicologi -Riabilitatori• Infermieri -Musicoterapisti• Animatori Educatori - Professionali

Voucher mensile per remunerare le prestazioni socio sanitarie in base alla classe di fragilità SIDi per le CSS

Centri Diurni DisabiliCDD

Unità d’offerta semiresidenziale per disabili gravi e gravissimi over 18 anni. I minori possono essere accolti eccezionalmente e secondo specifiche condizioni (richiesta del familiare; relazione ASL e UONPIA; dichiarazione del gestore che intende modificare il servizio offerto per accogliere minori)

• Medici specialisti- Educatori Professionali

• ASA- OSS• Psicologi- Riabilitatori• Infermieri- Musicoterapisti• Animatori ecc.

Tariffa giornaliera per remunerare le prestazioni socio sanitarie in base alla classe di fragilità SIDi per i CDD

Istituti di Riabilitazione

Gli IDR possono erogare rabilitazione specialistica, generale geriatria e di mantenimento

• Medici specialisti -ASA• OSS –Riabilitatori• Infermieri -Assistenti Sociali• Educatori Professionali -Psicologi

Tariffa regionale variabile a seconda delle prestazioni fornite

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Organizzazione delle aziende sanitarie - SERVIZI PER DISABILI SOCIO ASSISTENZIALI:

Comunità Alloggio HandicapCAH

Comunità alloggio socio assistenziali per persone adulte con gravi disabilità privi del sostegno familiare che scelgono la CAH come dimora abituale

Educatori ProfessionaliASAPsicologiPedagogisti AnimatoriOperatori socio educativi

Fondo Sociale Regionale (ex Circolare 4)

Centri Socio EducativiCSE

Centri diurni socio assistenziali per persone disabili con livello di fragilità medio bassi e bassi

Educatori ProfessionaliASAPsicologiPedagogisti AnimatoriOperatori socio educativi

Fondo Sociale Regionale (ex Circolare 4)

Servizi di Formazione all’Autonomia SFA

Centro diurno rivolto a persone disabili che, per le loro caratteristiche, non necessitano di servizi ad alta protezione, ma di interventi a supporto e sviluppo di abilità

Educatori ProfessionaliASAPsicologiPedagogisti AnimatoriOperatori socio educativi

Fondo Sociale Regionale (ex Circolare 4)

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Legge 33/2009 - Art. 14 Distretto

Il distretto è l'articolazione organizzativa su base territoriale il cui scopo è assicurare il coordinamento degli operatori e delle relative funzioni, la gestione dell'assistenza sanitaria, dell'educazione sanitaria, dell'informazione e prevenzione e delle attività sociosanitarie e sociali di competenza delle ASL.

I Distretti erogano le prestazioni a livello territoriale organizzandone l’operatività, gestiscono i rapporti con l’utenza, secondo criteri di appropriatezza qualitativa, efficacia, efficienza e economicità.

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Legge 33/2009 - Art. 14 Distretto

Il distretto è l'articolazione organizzativa su base territoriale il cui scopo è assicurare il coordinamento degli operatori e delle relative funzioni, la gestione dell'assistenza sanitaria, dell'educazione sanitaria, dell'informazione e prevenzione e delle attività sociosanitarie e sociali di competenza delle ASL.

I Distretti erogano le prestazioni a livello territoriale organizzandone l’operatività, gestiscono i rapporti con l’utenza, secondo criteri di appropriatezza qualitativa, efficacia, efficienza e economicità.

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Legge 33/2009 - Art. 15-18

•Art. 15 - Direttore sanitario, direttore amministrativo, direttore sociale e responsabili delle strutture. Consiglio dei sanitari;

•Art. 16 - Diritti di partecipazione dei cittadini;

•Art. 17 – Sanzioni;

•Art. 18 - Vigilanza e controllo sulla attività delle aziende sanitarie;

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Legge 33/2009 - Art. 19 finanziamento del servizio sanitario e sociosanitario regionale 1. Il finanziamento del servizio sanitario e sociosanitario regionale è assicurato mediante:

a)le quote delle disponibilità finanziarie del servizio sanitario nazionale destinate ai sensi della normativa nazionale vigente;

b)le entrate derivanti dalla mobilità sanitaria interregionale;

c)le quote di partecipazione al costo delle prestazioni, nonche le altre entrate dirette delle aziende, compresi i redditi da patrimonio;

d)gli eventuali apporti aggiuntivi posti a carico del bilancio regionale;

e)i trasferimenti alla Regione per il finanziamento di spese in conto capitale, nonche gli eventuali apporti aggiuntivi a carico del bilancio regionale o derivanti da alienazioni patrimoniali delle aziende;

f)le entrate spettanti per le attività libero-professionali intramurarie;

g)le entrate derivanti dalle attività di polizia amministrativa;

• gli introiti per ogni altra prestazione erogata dalle aziende a favore di persone fisiche o giuridiche, pubbliche o private.

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Legge 33/2009 - Art. 19 finanziamento del servizio sanitario e sociosanitario regionale Le risorse di cui al comma 1 sono destinate al finanziamento:

a) dei livelli essenziali di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e regionale;

a) degli investimenti, stabiliti con provvedimento della Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, finalizzati alla realizzazione, all'acquisizione e all'ammodernamento di strutture, infrastrutture e attrezzature di servizio, alla salvaguardia e all'incremento del patrimonio;

a) degli interventi diretti di competenza della Regione connessi al servizio sanitario regionale.

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Legge 33/2009 - Art. 20-22

Art. 20 - Sviluppo professionale continuo del personale del servizio sanitario regionale;

Art. 21 - Sistema informativo e contabile;

Art. 22 - Carta regionale dei servizi; La carta regionale dei servizi (CRS), strumento di

accesso al sistema informativo sociosanitario, sostituisce, a far data dalla sua emissione, la tessera sanitaria.

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Legge 33/2009 - Art. 23 Osservatorio epidemiologico regionale con il compito di:e) promuovere l'istituzione, ai vari livelli del

servizio sanitario, di opportuni strumenti di osservazione epidemiologica secondo una metodologia di rilevazione programmata al fine di produrre statistiche sanitarie omogenee;

f) raccogliere dai vari livelli del servizio sanitario dati che riguardino lo stato di salute e la diffusione di malattie nella popolazione;

g) elaborare i dati provenienti dalle aziende sanitarie al fine di produrre statistiche sanitarie correnti;

h) fornire tutte le informazioni di supporto necessarie alle diverse direzioni generali della Giunta regionale per l'attuazione delle attività di programmazione sanitaria, di valutazione dell'efficacia e dell'efficienza in materia sanitaria, di controllo di qualità delle prestazioni sanitarie;

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Legge 33/2009 - Art. 23 Osservatorio epidemiologico regionale con il compito di:e) acquisire informazioni di interesse

epidemiologico da fonti internazionali, nazionali e regionali;

f) identificare i fattori responsabili della patogenesi delle malattie e individuare le condizioni individuali e ambientali che predispongono all'insorgenza di malattie;

g) programmare e attuare indagini volte ad approfondire la conoscenza dei fenomeni di interesse sanitario e a migliorare gli interventi sanitari;

h) assicurare il ritorno delle informazioni raccolte ed elaborate agli operatori delle aziende sanitarie, nonche la diffusione ai cittadini, per quanto di interesse pubblico.

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Legge 33/2009 - Art. 24-27

… omissis art. 24 – 27

Titolo III - Disciplina dei rapporti tra la Regione e le università della Lombardia con facoltà di medicina e chirurgia per lo svolgimento di attività assistenziali, formative e di ricercaTitolo IV - Norme relative ai prelievi e ai trapianti, all'assistenza a domicilio del paziente emofilico, alla dialisi a domicilio e all'assistenza del paziente diabeticoTitolo V - Norme in materia di tutela della salute mentaleTitolo VI - Norme in materia di prevenzione e promozione della salute

Titolo VII - Disposizioni in materia di assistenza

farmaceutica Titolo VIII - Norme in materia di sanità

pubblica veterinaria Titolo IX - Disposizioni

transitorie e finali

Titolo X - Abrogazioni e disposizioni che restano in vigore

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Regione Lombardia - DG SanitàStruttura organizzativa ed aree di

attività• U.O. Economico Finanziario e Sistemi di finanziamento;

• U.O. Coordinamento istituzionale, rapporti SSR e giuridico-legislativo;

• U.O. Programmazione e sviluppo piani;

• U.O. Governo dei servizi sanitari territoriali e politiche di appropriatezza e controllo;

• U.O. Governo della prevenzione, tutela sanitaria, piano sicurezza luoghi di lavoro e emergenze sanitarie;

• U.O. Veterinaria;

Struttura: Profilassi malattie infettive e igiene

alimenti e nutrizioni;

Struttura: Controllo sugli alimenti di origine animale;

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I compiti deIIe “strutture” regionaIi

Struttura: Profilassi malattie infettive e igiene alimenti e

nutrizione

• EpidemioIogia e controIIo deIIe maIattie infettive;

• Prevenzione deIIe maIattie suscettibiIi di vaccinazione;

• Prevenzione secondaria deIIe patoIogie cronico-degenerative in coIIaborazione con aItre strutture deIIa Direzione; screening oncoIogici, carta deI rischio cardiocerebrovascoIare;

• Promozione deIIa saIute, stiIi di vita sani e reIative misure comportamentaIi, Iotta aI tabagismo, Iotta aI fumo passivo, corretta aIimentazione e educazione nutrizionaIe;

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I compiti deIIe “strutture” regionaIi

Struttura: Profilassi malattie infettive e igiene alimenti e

nutrizione

• Coordinamento e predisposizione di Iinee guida in materia di attività motoria, medicina sportiva e Iotta aI doping;

• Medicina IegaIe: Iinee guida in coIIaborazione con Ia Direzione FamigIia e SoIidarietà SociaIe su commissioni mediche operanti presso Ie ASL; vaIutazione deII'attività certificatoria in materia di tuteIa deIIa saIute pubbIica;

• Linee guida e direttive in materia di igiene degIi aIimenti;

• Linee guida e direttive in materia di igiene deIIe acque potabiIi, indirizzi operativi su acque mineraIi;

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I compiti deIIe “strutture” regionaIi

Struttura: ControIIo sugIi aIimenti di origine animaIe

• Coordinamento e verifica deII'attuazione dei piani di controIIo neI settore deII'igiene degIi aIimenti di origine animaIe;

• Anagrafe degIi impianti di produzione e trasformazione degIi aIimenti di origine animaIe;

• Gestione dei sistemi di aIIerta neI settore degIi aIimenti di origine animaIe;

• Rapporti con i rappresentanti deIIe fiIiere produttive degIi aIimenti di origine animaIe per iI coordinamento deIIe attività di prevenzione e controIIo in coIIaborazione con Ia Direzione AgricoItura;

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I compiti deIIe “strutture” regionaIi

Struttura: ControIIo sugIi aIimenti di origine animaIe

• Linee guida per I'accreditamento dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari deIIe Aziende Sanitarie LocaIi;

• Rapporti con I'Istituto ZooprofiIattico SperimentaIe deIIa Lombardia e deII'EmiIia Romagna;

• Formazione e aggiornamento deI personaIe dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari di concerto con Ia Struttura Progettazione, sviIuppo piani e emergenza urgenza;

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Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014“Dalla cura al prendersi cura”. …la Regione Lombardia sta modificando radicalmente il modo di intendere l’assistenza sanitaria, strutturando un sistema in cui al centro ci siano davvero la persona e il suo benessere.

Un esempio. Ad oggi, se si dovesse rappresentare graficamente l’approccio alla patologia cronica, si vedrebbe una sequenza di interventi perpendicolari al percorso del paziente, spesso disgiunti tra loro con la conseguenza di costringere il paziente a farsi parte attiva per collegarli.

Il risultato di ciò è la frammentazione, percepita dal cittadino affetto da una patologia cronica come “vuoto”, dei percorsi di cura e dei trattamenti terapeutici.

Come riuscire, in questo caso, non solo a curare, ma anche, e piu ampiamente, prendersi cura del cittadino?

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Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014Per realizzare cio è stato ideato e in sperimentazione in 5 Asl il Chronic Related Gruop (CReG), coinvolgendo, i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, le Asl, i soggetti erogatori di ricovero e cura e quelli extraospedalieri di specialistica ambulatoriale.

Il CReG vuole essere lo strumento attraverso cui il sistema sia al fianco del cittadino affetto da una cronicità (Broncopneumopatie Cronico Ostruttive (BPCO), Scompenso Cardiaco, Diabete di tipo I e tipo II, ipertensione e cardiopatia ischemica, Osteoporosi, patologie neuromuscolari) e lo accompagni in tutte le attività, non solo ambulatoriali (farmaceutica, protesica, follow up), assicurandogli la continuità del processo di diagnosi e cura.

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Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014 -CReG

Non_ConsNon_Cons AcutoAcuto CronicoCronico DecedutoDeceduto

70% 70% spesaspesa

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Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014 -CReG

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Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018:

Il PNP, che per la sua definizione ha visto la stretta collaborazione tra Ministero della Salute e Regioni, individua pochi macro obiettivi a elevata valenza strategica, perseguibili contemporaneamente da tutte le Regioni attraverso la messa a punto di Piani e Programmi che, partendo dagli specifici contesti locali, nonché puntando su un approccio il piu possibile intersettoriale e sistematico, permettano di raggiungere i risultati attesi.

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Piano della Prevenzione - macro obiettivi PNP 2014-2018:

• Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili;

• Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali;

• Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani;

• Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti; • Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la

gravità dei loro esiti;

• Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti;

• Prevenire gli infortuni e le malattie professionali;

• Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute;

• Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive

prioritarie;

• Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.

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Piano della Prevenzione: macro obiettivi 2014-2018:

Regione Lombardia ha declinato le proprie attività nei seguenti programmi:

•Reti per la Promozione della Salute negli ambienti di lavoro;•Scuole che Promuovono Salute - Rete SPS - SHE Lombardia;•Promozione della salute del bambino e della mamma nel percorso nascita;•Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nelle comunita;•Screening oncologici;•Prevenzione della Cronicità;•Rete regionale per la prevenzione delle dipendenze; •Prevenzione, sorveglianza e controllo malattie infettive;•Tutela della salute e sicurezza del lavoratore;•Integrazione Salute e Ambiente;•Piano dei controlli sulle sostanze chimiche;•Prevenzione e controllo rischio amianto;•Sicurezza alimentare per la tutela del consumatore e sanità pubblica veterinaria.

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Modello Lombardia

Libero arbitrio pubblico-privato per il consumatore

Attrazione pazienti da altre regioni e/o paesi fino al 10%

Vision: 'offrire prestazioni appropriate'.

Cio si traduce in:

•riduzione dell'ospedalizzazione; •riduzione posti ordinari;•aumento day hospital;•spostamento verso MAC;

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Martino [email protected]@yahoo.it

https://trapanimartino.wordpress.com

Grazie dell’ Attenzione