Il sentiero Rilke28 marzo 2012

Reiner Maria Rilke Reiner Maria Rilke – – poeta tedesco a cui il sentiero è intitolato – nasce da genitori borghesi cattolici, trascorre un’infanzia e borghesi cattolici, trascorre un’infanzia e un’adolescenza infelici. Nel 1884 i genitori un’adolescenza infelici. Nel 1884 i genitori si separano; fra gli undici e i sedici anni è si separano; fra gli undici e i sedici anni è costretto a frequentare l'accademia costretto a frequentare l'accademia militare, soprattutto per assecondare le militare, soprattutto per assecondare le aspirazioni del padre. Il tutto provoca in aspirazioni del padre. Il tutto provoca in lui l'inestirpabile sensazione di essere un lui l'inestirpabile sensazione di essere un "senza dimora". Abbandonata la scuola, si "senza dimora". Abbandonata la scuola, si iscrive all'università di Praga e continua i iscrive all'università di Praga e continua i suoi studi a Monaco di Baviera e a Berlino. suoi studi a Monaco di Baviera e a Berlino. Praga, la sua città natale, fornisce il clima Praga, la sua città natale, fornisce il clima e lo sfondo alle sue prime poesie, e lo sfondo alle sue prime poesie, melanconiche e musicalimelanconiche e musicali. Dopo un viaggio Dopo un viaggio in Russia, Rilke pubblica, nel 1904, le in Russia, Rilke pubblica, nel 1904, le ""Storie del buon DioStorie del buon Dio", pervase da un lieve ", pervase da un lieve umorismo, ma che testimoniano la sua umorismo, ma che testimoniano la sua fervida sete di Diofervida sete di Dio.. Le sue opere, da Le sue opere, da questo momento in poi, dopo un suo questo momento in poi, dopo un suo viaggio a Parigi, testimoniano una nuova viaggio a Parigi, testimoniano una nuova concezione del reale: una sorta di concezione del reale: una sorta di panteismo alla rovescia, che vede il panteismo alla rovescia, che vede il mondo come aspirazione dell'essere mondo come aspirazione dell'essere assoluto. Giunto a Trieste, scrive le assoluto. Giunto a Trieste, scrive le Elegie Elegie duinesi.duinesi.

Le Elegie - scritte tra il 1912 e il 1922 ma pubblicate nel 1923, tre anni prima della sua morte – devono il loro nome al Castello di Duino, nel quale il poeta ne avvia la composizione. In esse egli sembra voler affermare che la missione della poesia è di celebrare la vita dell'uomo come vita di un'anima che glorifica il mondo che è animato dal soffio della divina purezza. Esse costituiscono l'ultima e somma l'ultima e somma opera poetica di Rainer Maria Rilke, opera poetica di Rainer Maria Rilke, immortalandolo come uno dei massimi immortalandolo come uno dei massimi lirici tedeschi moderni.lirici tedeschi moderni. In dieci In dieci componimenti di ispirazione filosofica, componimenti di ispirazione filosofica, il poeta riflette sull'insensatezza e il poeta riflette sull'insensatezza e incomprensibilità della vita; incomprensibilità della vita; sull'identità di vita e morte in quanto sull'identità di vita e morte in quanto momenti dello stesso processo del momenti dello stesso processo del divenire. Il poeta canta, inoltre, la divenire. Il poeta canta, inoltre, la bellezza dell'essere che va sottratta bellezza dell'essere che va sottratta alla consunzione del tempo tramite alla consunzione del tempo tramite l'eternità dello spirito, la creatività l'eternità dello spirito, la creatività dell'arte, che getta un ponte tra i due dell'arte, che getta un ponte tra i due regni, quello materiale e quello regni, quello materiale e quello spirituale; la fortuna di chi muore spirituale; la fortuna di chi muore fanciullo, il destino delle donne fanciullo, il destino delle donne abbandonate alla purezza del loro abbandonate alla purezza del loro amore; la virile accettazione della vita amore; la virile accettazione della vita e del dolore da parte dell'eroe. e del dolore da parte dell'eroe.

Dobbiamo immaginare la Dobbiamo immaginare la nostra esistenza quanto più nostra esistenza quanto più vasta possibile ; tutto, anche vasta possibile ; tutto, anche l’inaudito deve trovarvi l’inaudito deve trovarvi spazio. E’ questo in fondo spazio. E’ questo in fondo l’unico coraggio che si l’unico coraggio che si richiede a noi: essere richiede a noi: essere coraggiosi verso quanto più coraggiosi verso quanto più strano , prodigioso e strano , prodigioso e inesplicabile ci possa inesplicabile ci possa accadere.accadere.

Autrice

ROBERTA MASTROLITTI

COSTANZA CONSORTE

Classe II Sezione G