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il secchio il periodico gratuito dedicato alle ARTI di ogni tempo interamente realizzato in esclusiva da ALCOVACREATIVA.org il portale delle Arti figurative in rete il progetto ALCOVACREATIVA è completamente ideato realizzato e curato da Renato R. Iannone il secchio 03.12 inside AC primo compleanno! BIObrevi... brevissimo racconto di una piccola avventura d’amore Per il primo compleanno un piccolo dono per arricchire conoscenza e curiosità sul mondo delle Arti, con brevi e leggeri approfondimenti su 12 Artisti straordinari speciale speciale di Renato R. Iannone FONTI VARIE PRIMO ANNO 31.03.11/31.03.12

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il periodico gratuito dedicato alle ARTI di ogni tempointeramente realizzato in esclusiva da ALCOVACREATIVA.org il portale delle Arti figurative in rete

il progetto ALCOVACREATIVA è completamente ideato realizzato e curato da Renato R. Iannone

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AC primo compleanno!

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brevissimo racconto di una piccola avventura d’amore

Per il primo compleannoun piccolo dono per arricchireconoscenza e curiositàsul mondo delle Arti,con brevi e leggeri approfondimentisu 12 Artisti straordinari

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di Renato R. Iannone

FONTI VARIE

PRIMO ANNO31.03.11/31.03.12

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AC primo compleanno!brevissimo racconto di una piccola avventura d’amore

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UN PORTALE PER LA DIVULGAZIONE "NO-PROFIT" DELLE ARTI FIGURATIVEL'idea parte da un appassionato e studioso d'Arte. Renato R. Iannone;Il progetto vuole essere semplicemente un grande serbatoio di risorse con esclusivo intento divulgativo. Tutti i contenuti sono assolutamente liberi e gratuiti e di facilissima consultabilità. Gli Artisti Ospiti del Portale hanno scelto di presentarsi senza alcun ritorno economico ed ovviamente senza alcun pagamento. Come si leggerà di seguito le pagine a loro dedicate non presentano nessun riferimento a siti esterni e/o indirizzi dei singoli Ospiti. Non a caso la sua impaginazione, composizione e grafica; cercano di mantenere una estrema semplicità di fondo in contrasto con la tendenza di internet, mettendo da parte il più possibile automazioni, animazioni, banners e quant'altro infici la fluidità e la velocità di consultazione. anche per quello ci piace definire "enciclopedico" il Portale.

è questo.

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NO PROFIT:Non sarà possibile inserire alcun riferimento specifico all'Artista (se non il suo Nome e Cognome ovviamente) come indirizzo, telefono ecc. Nessuna mail ricevuta sarà spedita all'Artista ospitato se lo riguarda. Non sarà possibile per l'Artista ospite di pubblicare indirizzi mail personali o l'indirizzo di altri siti internet dove fosse presente. Questo proprio a ridurre le opportunità di profitto del singolo.

Enciclopedico?Il portale è strutturato per la più semplice consultazione e la miglior navigazione possibile. Come una Enciclopedia virtuale, i suoi contenuti sono quasi esclusivamente testuali coadiuvati da illustrazioni. Non sono presenti quasi per nulla automatisti, animazioni, applet, active x e qualsiasi altro elemento grafico e/o di compilazione web che ne possono appesantire la fruizione

Come ci si garantisce uno spazio in?

Semplice; basterà inviare alla mail del sito:[email protected] in semplice formato testo una liberatoria autografa unitamente al materiale personale che si intende inserire nella propria pagina enciclopedico/descrittiva, che sarà l'alcova dell'Ospite. E' importante una biografia e max 10 opere. Se lo si desidera saranno graditi documenti di testo con rassegne di critica, stralci di articoli da giornali e riviste, brevi curriculum, ecc. Tutto al netto di un eventuale minimo filtraggio del webmaster, sarà pubblicato nella pagina all'Artista dedicata.

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Nel portale sarà poi presente una ricca quantità di materiale per lo studio e l'approfondimento Storico Artistico. Testi, dispense, monografie e quant'altro saranno il valore aggiunto di questa opera. Col tempo saranno redatte se concordato con gli Artisti presenti; anche book monografici degli Ospiti sempre a costo zero ovviamente.

Quanto costa

Nessuna presenza di banners pubblicitari,(se non quello del portale per poterlo scaricare e divulgare) nessun circuito di redirect, nessuna mensione di gallerie o mercanti d'Arte ecc. Queste linee generali, unitamente a quanto descritto sopra; stabiliscono la coerenza del progetto esclusivamente divulgativo senza scopo di lucro tanto per l'amministratore quanto per tutti i pubbiIci contenuti e loro Protagonisti.

ALCOVACREATIVA?Ovviamente l'inserimento è GRATUITO

AL OC REATIVADIVULGAZIONE "NO-PROFIT" DELLE ARTI FIGURATIVE

IL LOGOTIPO PAGINA D’INGRESSO NEL PORTALE ONLINE

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UN PORTALE PER LA DIVULGAZIONE "NO-PROFIT" DELLE ARTI FIGURATIVE di tipo "enciclopedico»L'idea parte da un appassionato e studioso d'Arte.Renato R. Iannone;puoi visitarlo all'indirizzo:WWW.ALCOVACREATIVA.ORG

Il gruppo che stai visitando si propone di far conoscere al pubblico di Artisti ed appassionati del network la presenza di questo nuovo sito in rete Esso è un luogo virtuale di discussione e confronto sul tema delle Arti e delle Lettere Non vuole essere uno strumento divulgativo e pubblicitario ne di condivisione dei lavori dei partecipanti. ( per questo c'è www.alcovacreativa.org ) Il network Facebook mette già abbondantemente a disposizione questa opportunità.

il gruppo ALCOVACREATIVA è il sostegno aggiunto ideale per confrontarsi tra Artisti ed appassionati sui più variegati temi che l'Arte mette a disposizione. Inoltre esso costituisce un ulteriore supporto di comunicazione e blogging per pubblicare notizie, eventi dei membri ecc. Non veicolare e condividere le loro Opere.

Come ci si garantisce uno spazio nel Portale ALCOVACREATIVA?Semplice; basterà inviare alla mail del sito:[email protected] liberatoria autografa e poi spedire il materiale personale che si intende inserire nella propria pagina enciclopedico/descrittiva. E' importante una biografia e max 10 opere Se lo si desidera anche una rassegna stampa,curriculum, note critiche ecc.

Non sarà possibile inserire alcun riferimento specifico all'Artista (se non il suo Nome e Cognome ovviamente) come indirizzo, telefono ecc. Nessuna mail ricevuta sarà reindirizzata all'Artista ospitato se lo riguarda. Non sarà possibile per l'Artista ospite di ALCOVACREATIVA pubblicare indirizzi mail personali o peggio l'indirizzo di altri siti internet dove fosse presente)Questo proprio a ridurre le opportunità di profitto del singolo.

Nel portale è poi presente una ricca quantità di materiale per lo studio e l'approfondimento Storico Artistico. Testi, dispense, monografie e quant'altro saranno il valore aggiunto di questa opera. Col tempo saranno redatte se concordato con gli Artisti presenti; anche book monografici degli Ospiti sempre a costo zero ovviamente.

perché Enciclopedico?Il portale è strutturato per la più semplice consultazione e la miglior navigazione possibile. Come una Enciclopedia virtuale, i suoi contenuti sono quasi esclusivamente testuali coadiuvati da illustrazioni. Non sono presenti quasi per nulla automatisti, animazioni, applet, active x e qualsiasi altro elemento grafico e/o di compilazione web che ne possono appesantire la fruizione

Quanto costa ALCOVACREATIVA?Ovviamente l'inserimento è GRATUITONessuna presenza di banners pubblicitari, nessun circuito di redirect, nessuna mensione di gallerie o mercanti d'Arte ecc.Queste linee generali, unitamente a quanto descritto sopra; stabiliscono la coerenza del progetto esclusivamente divulgativo senza scopo di lucro tanto per l'amministratore quanto per tutti i pubbici contentuti e loro Protagonisti.

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FONTI VARIE

Honoré DaumierMarc ChagallGeorges BraqueWilliam BlakeLuca della RobbiaAlbrecht DurerJames EnsorArtemisia GentileschiGiottoFrancisco GoyaFrancesco GuardiHans Hartung

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Honoré Daumier

Honoré Daumier (1808-1879) è un artista molto singolare del panorama artistico francese. Il suo interesse iniziale è per la litografia, tecnica di incisione adatta alla diffusione a stampa. Come incisore Daumier iniziò, nel 1831, la sua attività collaborando alla rivista satirica francese «La Caricature». Per questo giornale produceva vignette satiriche, sperimentando in senso espressivo la deformazione caricaturale. La sua attività di caricaturista gli procurò notevoli guai giudiziari, finendo condannato ed imprigionato in più occasioni, determinando, in alcuni casi, anche la chiusura dei giornali per i quali collaborava. Conseguenza, tutto ciò, della profonda carica espressiva e di denuncia sociale e di costume sempre presente nelle sue opere. Dal 1860, ad oltre cinquant’anni, iniziò la sua attività di pittore. Ed anche in questa attività sono presenti quegli elementi caratteristici della sua attività di incisore: il tratto molto inciso e netto, la deformazione espressionistica, la satira di costume tipico della caricatura

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Marc Chagall

Marc Chagall nacque nel 1887 a Vitebsk (Bielorussia) da una famiglia ebrea ed trascorse i suoi primi anni nel quartiere ebreo della città, allevato nell'osservanza delle tradizioni della sua religione. Chagall ereditò dall'ebraismo la profonda nostalgia di un popolo esule, spesso odiato e perseguitato, il misticismo, l'aspirazione verso qualcosa di superiore. Nel 1910 giunse a Parigi ed entrò subito nel vivo dell'ambiente artistico. Nel '14 tornò in Russia, dove vi rimase per otto anni. Dopo essersi recato in Germania, nel '23 rientrò a Parigi dove riprese a dipingere con la stessa passione della sua gioventù. durante la seconda guerra mondiale si rifugiò in America. Proprio là morì sua moglie provocandogli un grandissimo dolore. Morì a Saint-Paul de Vence nel 1985. Chagall appartiene alla "Scuola di Parigi", etichetta convenzionale e generica usata per definire quegli artisti che si mantengono indipendenti da ogni corrente artistica, senza per questo vivere al di fuori della loro epoca, anzi, conoscono e assimilano ogni novità per utilizzarla in relazione alla loro concezione personale. Per certe sue caratteristiche Chagall potrebbe sembrare vicino al surrealismo ma in realtà si discosta di molto da esso. Mentre il surrealismo cerca di trascrivere ciò che detta l'inconscio, di mettere a nudo i segreti, le inquietudini, le angosce dell'uomo, Chagall insegue la bellezza del sogno, la sua purezza. Nel sogno, l'artista raggiunge ciò che è soprannaturale, magico, miracoloso. Dall'opera di Van Gogh e dei Fauves apprese il significato espressivo del colore mentre dal Cubismo ricavò la scomposizione e ricomposizione della realtà secondo un ordine che rispondeva alle proprie esigenze personali. La sua arte è particolarmente libera e ricca di fantasia.

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Georges Braque

Georges Braque nasce a Argenteuil-sur Seine il 13 maggio 1882 da Charles Braque, decoratore murale. Nel 1890 la famiglia si trasferisce a Le Havre, dove Georges intraprenderà gli studi classici. Con gli amici Raoul Dufy e Othon Friesz si iscrive ai corsi serali della locale scuola di belle arti (1897). Abbandonati, nel 1899, gli studi

classici per intraprendere la carriera di decoratore, continua a frequentare i corsi serali di pittura: sono di questo periodo i suoi primi dipinti. Nel 1900 si stabilisce a Parigi, dove si perfeziona come decoratore murale presso lo studio di un vecchio amico del padre. Segue frattanto i corsi serali di disegno e pittura della scuola municipale di Batignolles. Al ritorno dal servizio militare, ottiene dal padre di dedicarsi completamente alla pittura; si iscrive quindi all’Académie Humbert, dove conosce Francis Picabia e Marie Laurencin, e che lascia per due mesi per frequentare l’Ecole des Beaux-Arts. Nel 1904, abbandonati definitivamente gli studi scolastici, Braque affitta uno studio in rue d’Orsel. Trascorre l’estate del 1905 a Honfleur e Le Havre. Al Salon d’Automne, dove espongono i suoi amici Dufy e Friesz, è impressionato da Matisse e Derain. Nel marzo del 1906 debutta al Salon des Indèpendants con sette quadri. Soggiorna ad Anversa con Friesz e si avvicina al gruppo dei fauves. In ottobre si reca a L’Estaque, vicino Marsiglia. Ritornato a Parigi nel febbraio del 1907, espone al Salon des Indèpendants, dove incontra Matisse, Derain e Vlaminck. In autunno stipula il suo primo contratto con il mercante Kahnweiler che lo presenta ad Apollinaire, grazie al quale conosce Picasso. Durante una visita allo studio di questi, rimane fortemente impressionato da Les demoiselles d’Avignon. A dicembre inizia a lavorare al Grande nudo. Nel 1908, dopo che i suoi dipinti sono stati rifiutati dal Salon d’Automne, organizza la sua prima mostra personale. Louis Vauxcelles, nella recensione alla mostra, parla di “cubi” a proposito della nuova pittura. Inizia nel 1911 il sodalizio con Picasso, che durerà diversi anni, dando luogo a un linguaggio pittorico nuovo dove, gradualmente, i piani si sostituiscono ai volumi in una serrata

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armonia di masse curve, di angoli, di sobri accordi cromatici. Nel luglio del 1912 Braque sposa Marcelle Laprè. Crea i suoi primi papier collé e alcuni dipinti definiti da Apollinaire esempi di cubismo sintetico. Allo scoppio della prima guerra mondiale viene richiamato alle armi, ma nel 1915 viene congedato dopo essere stato ferito alla testa. Nel 1917 fa ritorno a Parigi e riprende a dipingere. Un’importante mostra personale viene allestita nel 1919 nella galleria parigina L’Effort Moderne. Nel 1920 realizza la sua prima scultura, una Donna in piedi. Si apre per Braque un periodo di grande successo, sancito dall’offerta di una sala d’onore al Salon d’Automne. Gli anni successivi sono intensi e impegnativi: l’artista si impegna non solo nella pittura, ma anche nelle scene di numerosi balletti di Diaghilev. Sue mostre vengono organizzate a Basilea, Londra e Bruxelles. Nel 1937 arriva anche il riconoscimento oltre oceano, con la consegna del premio Carnegie per La tovaglia gialla. Nel 1940 si svolgono negli Stati Uniti tre antologiche: Chicago, Washington e San Francisco. Al seguito dell’invasione tedesca, Braque lascia Parigi per rifugiarsi nei Pirenei; ma torna nella capitale verso la fine dell’anno. Nel 1945 una grave malattia lo costringe a interrompere per molti mesi la sua attività. Un’ampia retrospettiva si tiene prima ad Amsterdam, poi a Bruxelles. Alla XXIV Biennale d’arte di Venezia ottiene il Gran premio per un artista straniero. Fra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta vengono allestite mostre antologiche e retrospettive in America e in Giappone. Su commissione del direttore dei musei francesi, decora il soffitto della sala già detta di Enrico II al Louvre (1952-1954). Nel 1954 esegue i cartoni per le vetrate della chiesa di Varengeville-sur-Mer. Due anni dopo conclude il gruppo di otto grandi quadri dedicati agli Atelier. Dal 1959 l’artista, malato, è costretto a rallentare i ritmi di lavoro, ma disegna molto ed esegue numerose illustrazioni. Muore il 31 agosto 1963 nella sua casa parigina; dopo esequie solenni, viene sepolto nel cimitero di Varengeville-sur-Mer.

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William Blake

William Blake, figlio di un calzettaio , nasce il 28 novembre 1757 al n. 28 di Broad Street (ora Broadwick Street), Soho, Londra, ed è battezzato alla St. James's Church di Piccadilly il 11 dicembre. Pare che le prime manifestazioni di carattere visionario abbiano inizio attorno all'età di 4 anni: il piccolo William afferma di aver visto Dio affacciarsi alla finestra della sua camera da letto, e si mette a gridare. Nel 1767 nasce suo fratello Robert ed W. entra alla scuola di disegno tenuta da Herry Pars nello Strand, frequentandola per quattro anni. Fin da questo periodo le letture preferite sembrano essere Shakespeare, la Bibbia, Dante e Milton. Comincia a scrivere poesie, alcune delle quali saranno incluse nei Poetical Sketches del 1783. Nel 1772 è affidato come apprendista presso l'incisore James Basire, che si trovava al n.31 di Great Queen Street, e probabilmente risiede presso di lui. La sua prima incisione nota è tratta da Michelangelo (Joseph of Arimathea among the Rocks of Albion), mentre i primi disegni databili 1774, sono quelli relativi a The Body of Edward I in His Coffin. Del 1775 sono alcuni disegni di monumenti dell'Abbazia di Westminster. L'8 ottobre del 1779 è ammesso come incisore alla Royal Academy, dove l'anno successivo espone un acquerello e due disegni. fra i suoi amici, incontrati alla Royal Academy, sono da ricordare John Flaxman e Thomas Stothard. Il 6 giugno W. viene coinvolto nei disordini di fronte alla prigione di Newgate. Si dice che nello stesso anno fosse stato arrestato, durante una gita sul Medway, insieme ad alcuni amici con l'accusa di essere una spia Francese. Subito però saranno rilasciati sotto garanzia della Royal Academy. Nel 1780 inizia a lavorare presso l'incisore radicale Joseph Johnson. Nel 1781 si innamora di una certa Polly Wood, che però lo rifiuta. Incontra poi Catherine Butcher, la sposa il 18 agosto del 1782 e si trasferisce al n.23 di Green Street (ora Irving Street). Sia pure presso pochi intenditori

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la fama di Blake come disegnatore è piuttosto solida. nell'estate del 1784 muore il padre, e con la modesta eredità lasciatagli apre una piccola stamperia al n.27 di Broad Street insieme a James Parker ma l'operazione si rivela presto essere un fallimento. Nell'autunno dello stesso anno scrive An Island in the Moon. Alla fine del 1785 si trasferisce al n.28 di Poland Street. nel febbraio del 1787 la morte del fratello Robert sembra accentuare le sue manifestazioni visionarie: afferma di aver visto l'anima del fratello volarsene via attraverso il soffitto battendo le mani felice, si convince di scrivere sotto dettatura. Diviene amico di Fuseli. In questi anni si accentuano le sue simpatie repubblicane (è uno dei pochi a girare per Londra con il berretto frigio). Secondo quanto si legge nel The Ghost of Abel (1822), il 1788 è l'anno dello "stereotipo originale" di Blake, che si riferisce al nuovo metodo di incisione utilizzato per There is no Natural Religion e All Religions are One. Il 13 aprile del 1789 firma una dichiarazione di appartenenza ad un gruppo credente nella dottrina di Swedenborg. Scrive Tiriel e compone Songs of innocence e The Book of Thel. Nell'autunno del 1790 si trasferisce aLambeth , n.13 Hercules Building, e incomincia a comporre The Marriage of Heaven and Hell. Incide "una testa di dannato" su disegno di Fuseli.Nel 1791 scrive per le edizioni Johnson The French Revolution, ma il libro resta in bozze. Illustra Original Stories from Real Life di Mary Wallstonecraft, e inizia le incisioni per Narrative, or a Five Year's Expedition, against the Revolted Negroes of Surinam, di John Gabriel Stedman. Nel settembre del 1792 muore la madre. Blake afferma di aver aiutato Tom Paine a fuggire dall'Inghilterra. Nel 1793 termina The Marriage of Heaven and Hell e compone A song of Liberty, Visions of the Daughters of Albion, America e A Prophecymentre prosegue i Songs of Experience che termina l'anno successivo. Del 1794 sono The First Book of Urizen e Europa.Del 1795 The Song of Los, The Book of Ahania e The Book of Los. Inizia Vala. Richard Edwards gli commissiona le incisioni per Night Thoughs di Young. Dal 1796 al 1800 Blake lavora intensamente ad illustrare testi altri con proprie incisioni: Thoughs on Outline (1796) di George Cumberland ed i Poems di Gray. Espone due sue tempere alla Royal Academy. Si trasferisce a Felpham, nei pressi di Chichester, dove si trattiene per tre anni. Scrive poesie di varia natura soprattutto in toni polemici sul suo Note-Book iniziato nel 1793, nonché le poesie del Manoscritto Pickering, che si chiude nel 1803. Compie delle incisioni per Little Tom the Sailor di Heyley. Annota le traduzioni di Dante fatte da Boynd nel 1785. Dal 1801 al 1810 continua ad illustrare opere di Heyley. Flaxman gli commissiona il Comus di Milton. Il 12 agosto del 1803 W. viene accusato di sedizione, dopo aver insultato un soldato che era entrato nel suo giardino, rischiando una pena non indifferente. Torna a Londra ed inizia il lavoro di incisione di Milton e di Jerusalem. Esegue disegni per The Grave di Blair, che saranno incisi da Luigi Schiavonetti, e per il

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Paradise Lost di Milton. Nel 1808 annota i Discourses di Sir Joshua Reynolds. Nel 1809 innaugura presso la casa del fratello, al n.28 di Broad Street, un'esposizione di sue opere, per la quale prepara il famoso Descriptive Catalogue ma ottiene delle critiche negative. Nel 1808 termina il Milton.Nel gennaio del 1811 esce ad Amburgo un saggio di Henry Crabb Robinson sull'attività di Blakecome pittore e poeta. Espone quattro sue opere tra cui una tavola di Jerusalem. Questi per W. sono anni di solitudine e di delusioni dedicati a finire Jerusalem.Solo dal 1818 grazie all'affetuosa amicizia con il giovane ritrattista John Linnell che il periodo oscuro di Blake ha termine. Esegue una seconda versione di For Children, con il titolo Fort the Sexes: The Gates of Paradise (1818). L'anno successivo inizia a disegnare le "visionary heads".Dopo molte discussioni escono nel 1821 The Pastorals of Virgil nella traduzione di Thornton con le xilografie di Blake.A causa delle precarie condizioni economiche è costretto a vendere tutte le sue stampe. Nel 1822 la Royal Academi decide di versargli una sovvenzione di 25 sterline, inizia le incisioni per Job ed per la Divina Commedia ma non le porterà a termine.W. muore il 12 agosto 1827 componendo e cantando per il suo Creatore. Fu sepolto nel cimitero di Bunhill Fields senza alcuna indicazione sulla tomba, che resterà a lungo ignota.

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Luca della Robbia

Luca della Robbia nasce a Firenze fra il 1399 e il 1400, terzogenito di Simone di Marco di Vanni e di Margherita. Le prime notizie risalgono al 1427, quando si immatricola all’Arte della lana con i fratelli Marco e Giovanni. Partecipa come collaboratore di Lorenzo Ghiberti alla realizzazione della Porta del Paradiso nel battistero fiorentino. Fra il 1431 e il 1438 è impegnato a scolpire una delle Cantorie del duomo di Firenze. Nel 1432 si iscrive all’Arte dei maestri di pietra e legname. Il successo

ottenuto con la Cantoria, gli consente di ricevere altri importanti incarichi da parte dell’Opera del duomo, fra cui l’esecuzione delle ultime cinque formelle con le Arti liberali del campanile di Santa Maria del Fiore (1437-1439). Nel 1441, Luca della Robbia sperimenta per la prima volta la tecnica dell’invetriatura nel Tabernacolo del Sacramento per l’ospedale di Santa Maria Nuova (ora in Santa Maria a Peretola). Il 1445 è un anno fondamentale per la sua carriera:

esegue il gruppo della Visitazione per la chiesa di San Giovanni Fuoricivitas a Pistoia e inizia a lavorare alla decorazione della cappella Pazzi, che sarà portata a termine dal nipote Andrea. In questo stesso anno Luca costituisce una “compagnia” con Michelozzo e Maso di Bartolomeo per l’esecuzione della porta bronzea della sacrestia delle Messe nel duomo di Firenze, che verrà consegnata nel 1474. Il 31 agosto 1446 Luca e il fratello Marco acquistano una grande casa in via Guelfa dove viene trasferita la bottega, che rimarrà attiva per oltre un secolo. Tuttavia due anni dopo Marco muore e Luca decide di adottare i sei nipoti. Nello stesso anno esegue i due Angeli reggicandelabro per Santa Maria del Fiore, nel 1451 inizia a lavorare al soffitto della cappella del

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cardinale del Portogallo in San Minato a Monte realizzando i cinque medaglioni con le Virtù cardinali e i doni dello Spirito santo, e nel 1454-1456 realizza il Monumento sepolcrale del vescovo Federighi in Santa Trinita. Dall’inizio del settimo decennio la presenza nella bottega del nipote Andrea si fa sempre più attiva, egli collabora con lo zio alla decorazione delle due edicole michelozziane del santuario di Santa Maria all’Impruneta e al trittico dell’oratorio di San Biagio a Pescia. Ormai stanco e malato Luca nel 1471 fa un nuovo testamento a favore del nipote Simone. L’ultima opera compiuta risale alla fine dell’ottavo decennio, quando esegue la lunetta del convento delle Santucce nota come la Madonna di via dell’Agnolo. Luca della Robbia muore il 20 febbraio 1482 e viene sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di San Pier Maggiore a Firenze.

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Albrecht Durer

Albrecht Durer, Si avvicina all’ambiente artistico dapprima nella bottega del padre orafo, per poi passare, dal 1486, a quella del pittore e incisore Michael Wolgemut. Nel 1490 intraprende un lungo viaggio che lo porterà in tutta la Germania e l’Olanda, poi a Colmar, patria di Martin Schongauer, il pittore e incisore tedesco allora più famoso, quindi a Basilea, importante centro per l’arte grafica, e infine a Strasburgo (1493). In questi anni realizza numerose incisioni, illustrazioni per opere letterarie e alcuni ritratti. Nel 1494 compie il primo viaggio in Italia: a Venezia conosce le opere di Giovanni

Bellini e Vittore Carpaccio, nonché le incisioni di Mantegna e del Pollaiolo. Tornato a Norimberga l’anno successivo, realizza una serie di acquerelli e incisioni su rame; nel 1496 per Federico il Saggio, elettore di Sassonia, esegue un ritratto e due polittici per la chiesa del castello di Wittenberg (1496-1497). Nel 1498 riceve la commissione per l’Altare Paumgartner terminato nel 1504 (Monaco, Alte Pinakothek), anno dell’Adorazione dei magi degli Uffizi. Parallelamente all’opera pittorica, continua l’attività incisoria, con i fogli dell’Apocalypsis (1497) e della Grande Passione (1498). Nel 1505 effettua il secondo viaggio in Italia toccando Venezia, Ferrara, Bologna e Roma. A Venezia nel 1506 realizza la Festa del rosario per San Bartolomeo di Rialto, la chiesa della colonia tedesca. L’opera suscita una vivida impressione per l’analisi minuziosa e realistica dei particolari, per la ricchezza della gamma cromatica che crea forti contrasti di colori caldi e freddi. I maggiori artisti veneziani, da Bellini a Giorgione a Lotto, dimostrano di subire l’influsso dei modi düreriani, così come le sue incisioni diverranno inesauribile fonte di motivi compositivi. Di ritorno a Norimberga nel 1507, lavora alla pala dei Diecimila martiri per la municipalità (1508), all’Altare Heller, oggi perduto, e all’Adorazione della Santissima

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Trinità (Vienna, Kunsthistorisches Museum). Dal 1511 l’artista si dedica principalmente all’incisione: integra la serie della Piccola Passione (1509-1511), realizza le stampe de Il cavaliere, la morte e il diavolo (1513), il San Gerolamo nello studio (1514), Melencolia I (1514), soggetti esoterici e sapienziali che testimoniano la sua cultura filosofica e religiosa. Del 1526 sono le grandi tavole dei Quattro apostoli (Monaco, Alte Pinakothek) che, nella loro monumentalità cupa e drammatica, esprimono ormai il travaglio religioso dell’epoca della Riforma.

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James EnsorDo1860, 13 aprile, nasce ad Ostenda James Ensor, da padre inglese e da madre fiamminga. Ensor resta per tutta la vita nella sua città natale, dove vive, da scapolo, una vita sedentaria. E' nella sua città che trova le fonti d'ispirazione (il mare, il porto, la stagione balneare, il carnevale, la casa paterna). 1877, entra all'Accademia di Bruxelles. 1880, entra a far parte di una cerchia intellettuale creata dal rettore dell'università di Bruxelles Ernest Rousseau e sua moglie. Nello stesso anno, lascia l'Accademia di Bruxelles, e si stabilisce definitivamente ad Ostenda nella casa paterna. 1883, è tra i fondatori del gruppo "Les XX" che, per anni domina il movimento dell'arte moderna in Belgio. 1880-85, con le opere del suo "periodo oscuro" diviene la personalità di rottura di un impressionismo specificamente belga. 1887, dopo la morte del padre, Ensor si sente isolato e frustrato non trovando alcun sostegno nell'ambito della famiglia. L'isolamento e l'incomprensione segnano la sua personalità Il

senso di frustrazione e di tensione diventano una sorgente attiva, uno stimolante di un'arte aggressiva. 1888, inizia il suo "periodo chiaro" e urta contro le crescenti resistenze, anche in seno al suo stesso gruppo che a più riprese rifiuta le sue opere. 1894, prima personale in una galleria di Bruxelles. 1898, mostra a Parigi nei locali della rivista "La Plume". 1899, la

rivista "La Plume" gli dedica un numero speciale pubblicando un'antologia di recensioni critiche di scrittori famosi. 1905, la fama di Ensor cresce rapidamente dopo l'incontro con il mecenate François Franck. 1908, Emile Verhaeren firma la prima opera importante dedicata a Ensor. 1910, prima grande mostra all'estero, a Rotterdam. 1915, muore la madre di Ensor. 1917, eredita dallo zio una casa, dove si trasferisce. Lavora sempre nel suo atelier, dove conserva alcuni suoi capolavori e principalmente "l'Ingresso di Cristo a Bruxelles" 1888-89. Dipinge, suona, e scrivere. Riceve un pubblico che lo loda e lo proclama "Principe dei pittori". 1949, novantenne, assiste all'inaugurazione del suo monumento ad Ostenda e riesce a vedere la diffusione della sua fama nel mondo. 1949, 19 novembre, Ensor muore ad Ostenda, dove ora si trova un museo a lui dedicato

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Artemisia GentileschiArtemisia Gentileschi nasce a Roma nel 1593 ca. e rimane orfana di madre a soli 12 anni e deve occuparsi della conduzione familiare e dei fratelli. Studia pittura con il padre, Orazio Gentileschi e con il suo collega Agostino Tassi.Nel 1610 Artemisia porta a compimento il suo primo quadro: Susanna e i vecchioni.Nel 1612 Orazio Gentileschi accusa Agostino Tassi di aver violentato Artemisia: segue il processo, ma Tassi viene prosciolto da ogni accusa sebbene fosse già stato accusato molte volte di molestie e stupro.Nonostante queste vicissitudini, un mese dopo Artemisia si sposa e si trasferisce a Firenze dove viene chiamata a decorare la casa di Filippo Buonarroti, nipote di Michelangelo, del quale diventa poi grande amica. Lavora a Roma, a Napoli ed anche in Inghilterra, collaborando con il padre e realizzando ritratti su commissione. Nel 1620 si stabilisce per un periodo a Roma e poi

nel 1930 si trasferisce stabilmente a Napoli.Artemisia Gentileschi si ispira, come il padre, al Caravaggio con risultati più che dignitosi per dipinti come un autoritratto (Hampton Court) e Maria Maddalena (Palazzo Pitti a Firenze).Uno dei soggetti preferiti di Artemisia fu la vicenda biblica di Giuditta, la vedova virtuosa che sedusse e uccise Oloferne. Un esempio del suo approccio a questo soggetto è rappresentato da Giuditta e Oloferne (1620 ca., Galleria degli Uffizi, Firenze).Muore a Napoli nel 1651.

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Giotto

Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1266 Nel quadro delle lotte tra guelfi e ghibellini, Manfredi, figlio naturale di Federico II e re di Sicilia, è ucciso in battaglia a Benevento. Tra quest'anno e il 1269, Nicola Pisano realizza a Siena, in collaborazione col figlio Giovanni, con Arnolfo di Cambio e Lapo di Ricevuto, il pulpito del duomo. Nasce attorno a quest'anno, secondo la tradizione, a Vespignano nel Mugello. La data si deduce dalla notizia riportata nel Centiloquio di Antonio Pucci (1373) secondo il quale il maestro sarebbe morto all'età di settant'anni; un'altra conferma verrebbe dalla Cronica di Giovanni Villani (v. alla data 1337). 1270 A Pistoia, Fra Guglielmo da Pisa completa il pulpito di San Giovanni Fuorcivitas. 1274 Coppo di Marcovaldo esegue, insieme a suo figlio Salerno, un grande Crocifisso per il duomo di Pistoia. 1276 Attorno a questa data, Arnolfo di Cambio realizza le sue prime opere certe: il Monumento funebre del cardinale Annibaldi in San Giovanni in Laterano a Roma e la Tomba di Adriano V nella chiesa di San Francesco a Viterbo. 1280 Attorno a questa data Cimabue esegue la Madonna di Santa Trinità, oggi agli Uffizi. Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1296 Tra quest'anno e il 1304 circa è attivo nella basilica superiore di San Francesco ad Assisi, dove esegue il ciclo con le storie del santo (Accertamento delle stimmate, Omaggio di un uomo semplice, Sogno di Innocenzo III., Approvazione della regola, Apparizione al capitolo di Arles). In questo stesso periodo si colloca con tutta probabilità il primo soggiorno romano e il passaggio per Rimini. 1300 Papa Bonifacio VIII indice il primo

giubileo. 1303 7 settembre: episodio dello "schiaffo di Anagni": Bonifacio VIII è imprigionato dalle milizie del re di Francia Filippo IV il Bello e dai soldati della famiglia romana dei Colonna. Il papa muore poco dopo, l'11 ottobre. Si trova probabilmente a Padova, fino al 1305, dove attende per conto di Enrico Scrovegni alla decorazione della cappella dell'Arena. Mancano documenti riferibili al suo soggiorno ma è possibile fissare alcune date riguardanti la costruzione dell'edificio: nel 1300 Enrico Scrovegni acquista il terreno per edificare una cappella privata; nel 1302 ha probabilmente inizio la costruzione, autorizzata da Ottobono de' Razzi, divenuto in quell'anno patriarca di Aquileia; nel 1305 i frati eremitani del vicino convento protestano contro il tentativo di modifica della cappella da oratorio privato a chiesa aperta al culto. Nello stesso anno il Maggior consiglio di Venezia approva il prestito a Enrico Scrovegni «de pannis Sancti Marci». Si trattava forse di paramenti e/o tovaglie d'altare per la cerimonia di consacrazione della cappella; a questa data, quindi, si può ragionevolmente pensare che gli affreschi fossero compiuti. 1304 Muore papa Benedetto XI: la sede papale resta vacante per un anno. Tra il 1304 e il 1306 Dante inizia l'Inferno, prima cantica della Divina Commedia. 1305 Col nome di Clemente V è eletto il francese Bertrand de Got che si fa incoronare a Lione, sottomettendosi in tutto e per tutto alla volontà del re di Francia. Tra quest'anno e il successivo, a Padova Giovanni Pisano scolpisce per l'altare della cappella dell'Arena (o degli Scrovegni) il gruppo scultoreo della Madonna col bambino.

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Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1308 A Napoli, Pietro Cavallini, al servizio dl re Carlo II d'Angiò, affresca la cappella Brancaccio di San Domenico con Storie di sant'Andrea, di san Giovanni evangelista e della Maddalena..A Orvieto, Lorenzo Maitani è a capo del cantiere del duomo e ne inizia la decorazione scultorea. 1309 Clemente V fissa la residenza papale ad Avignone, la cosiddetta "cattività avignonese" avrà termine solo nel 1377. E' di quest'anno la prima notizia documentaria in cui compare il suo nome. Si tratta della restituzione di un prestito di cinquecento libbre di denaro cortonese effettuata da

Palmerino Guidi «pro se et Iocto Bondoni de Florentia» (Martinelli 1973). 1311 Il 6 gennaio, il re di Germania Enrico VII si fa incoronare a Milano re d’Italia e nomina vicario imperiale Matteo Visconti. Duccio di Boninsegna porta a termine la Maestà iniziata nel 1308 per l'altar maggiore del duomo di Siena (attualmente al Museo dell'Opera del duomo) dove viene collocata il 9 giugno. A Firenze Giotto «filius emancipatus Bondonis pictor populi S. Marie Novelle», insieme ad altri sette cittadini, si rende garante per un prestito a un certo Corso di Simone. 1312 Nonostante le opposizioni, il 29 giugno Enrico VII cinge la corona imperiale in San Giovanni in Laterano a Roma. Il 15 giugno Ricuccio di Puccio del Mugnaio dispone nel proprio testamento un lascito in denaro per l'olio destinato all'illuminazione del Crocifisso di Santa Maria Novella, opera di Giotto di Bondone, come pure per una

tavola in San Domenico a Prato, commissionata dal testatore all'artista. Al 4 settembre di questo stesso anno risale un documento di affitto di un telaio a Bartolo di Rinuccio. 1313 Rottura tra papa Clemente V e l'imperatore Enrico VII che muore il 24 agosto di questo stesso anno. Firenze si pone sotto la protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò al quale il pontefice, l'anno successivo, conferisce il titolo di vicario imperiale per tutta l’Italia. L'8 dicembre, da Firenze, nomina un procuratore per riavere indietro delle masserizie lasciate a Roma presso una certa Lippa (o Filippa) da Rieti (o de' Ritis), nella casa della quale, presso la Torre dei conti, aveva soggiornato Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1314 Sempre a Firenze, nomina in due diverse occasioni dei procuratori. Il 14 settembre chiede la copertura del prestito di cui si era reso garante nel 1311. 1315 Siena: Simone Martini,

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sul modello della Maestàdi Duccio di Boninsegna, dipinge la Maestà nella Sala del consiglio in Palazzo pubblico. Pisa: Tino di Camaino esegue la Tomba di Enrico VII, lo stesso artista diviene capomastro del duomo di Siena. 1320 Tra questo e l'anno successivo, Pietro Lorenzetti dipinge il polittico commissionato dal vescovo di Arezzo, Tarlati, per la pieve di Santa Maria. Da questa data risulta iscritto alla Matricola dell'Arte dei medici e degli speziali. 1322 Tra quest'anno e il 1326 vari documenti attestano la sua presenza a Firenze. 1323 Alfonso d'Aragona si impadronisce della Sardegna che diventa una provincia spagnola. Tino di Camaino scolpisce a Napoli, in Santa Maria Donnaregina, il Monumento funebre della regina Maria d'Ungheria, madre del re di Napoli Roberto d'Angiò. Inizia quest’anno a Pisa l'edificazione della chieda della Spina, terminata nel 1333. Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1328 Il Comune di Firenze recupera la sua indipendenza dopo il periodo di protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò e di suo figlio Carlo, duca di Calabria, morto quest'anno, che aveva governato la città dal 1325 attraverso il suo vicario Gualtieri di Brenne: tornano a costituirsi il consiglio popolare e il consiglio del Comune, retti dal capitano del popolo e dal podestà. I Gonzaga cacciano i Bonacolsi e diventano i nuovi signori di Mantova. Simone Martini esegue l'affresco con Guidoriccio da Fogliano nel Palazzo pubblico di Siena. A Firenze, Bernardo Daddi esegue un trittico per la chiesa di Ognissanti (oggi agli Uffizi) raffigurante la Madonna col Bambino, san Matteo e san Nicola. L'8 dicembre la Cancelleria angioina registra il primo di una lunga serie di pagamenti a «Magistro Iocto de Florentia pictore». 1329 Pietro Lorenzetti dipinge la Maestà per la chiesa del Carmine a Siena (oggi nella Pinacoteca nazionale). 1330 20 gennaio: Roberto d'Angiò lo accoglie a corte come “familiare”. 1331 Il 20 maggio Roberto d'Angiò autorizza il pagamento delle spese sostenute per diversi dipinti in Castel nuovo a Napoli. 1332 Tra quest'anno e il 1338 Taddeo Gaddi affresca le Storie della Vergine nella cappella Baroncelli della chiesa fiorentina di Santa Croce. Il 16 marzo re Roberto d'Angiò gli elargisce una somma di denaro e un'esenzione fiscale, assegnandogli una pensione di dodici once d'oro annue. Tra quest'anno e il seguente, da una trascrizione di documenti angioini anteriore al XVII secolo si ricava la notizia di una sua controversia legale, a Napoli con un certo Giovanni da Pozzuoli.

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Avvenimenti storici e artistici Vita di Giotto 1333 Simone Martini esegue la pala dell'Annunciazione per il duomo di Siena (attualmente conservata agli Uffizi). 1334 Tra quest'anno e il successivo Pietro Lorenzetti esegue gli affreschi di San Francesco a Siena. Il 12 aprile le autorità comunali di Firenze lo nominano capomaestro dell'Opera di Santa Reparata e soprintendente ai lavori del Comune. Il 18 luglio si gettano le fondamenta del campanile di Santa Reparata (Santa Maria del Fiore). 1335 A quest'anno circa risale un ciclo di affreschi di ispirazione giottesca nella chiesa di Santa Maria Donnaregina a Napoli, attribuito al Maestro delle Storie di Santa Elisabetta, così chiamato per gli episodi raffigurati nella serie di dipinti citati, tratti appunto dalla vita di quella santa. Ambrogio Lorenzetti inizia per il duomo di Siena un ciclo di affreschi purtroppo andati perduti, proprio come gli affreschi con Storie della vita della Vergine ultimati quest'anno (da Ambrogio e dal fratello Pietro) per la facciata dell'ospedale di Santa Maria della Scala in quella stessa città. In Francia, ad Avignone, ha inizio l'edificazione del Palazzo dei papi, ultimato nel 1365, uno dei maggiori esempi architettonici del Trecento europeo. 1336 A Milano, Azzone Visconti commissiona a Francesco de' Pegorari la chiesa di San Gottardo in Corte, il cui campanile si pone tra le testimonianze più significative dell'arte gotica lombarda. Simone Martini si trova ad Avignone. 1337 Ambrogio Lorenzetti inizia gli affreschi del Buon governo nel Palazzo pubblico di Siena. Nella sua Nuova Cronica, il fiorentino Giovanni Villani (1280-1348) registra alla data dell'8 gennaio 1336 (secondo lo stile fiorentino, che faceva iniziare l'anno dal 25 marzo, festa dell'Annunciazione: per cui, in base al computo odierno, si trattava in realtà dell'8 gennaio 1337) la morte di Giotto, di ritorno da Milano dove il Comune di Firenze lo aveva inviato, affinché prestasse la sua opera presso il signore della città, Azzone Visconti.

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Figlio di un maestro doratore, frequenta per alcuni anni lo studio del pittore José Luzán Martínez. Affascinato dalla pittura di Tiepolo conosciuta in Spagna, nel 1769 decide di partire per l'Italia. Tornato in patria e stabilitosi a Saragozza, ottiene l'importante commissione di alcuni affreschi per la basilica del Pilar. Grazie all'appoggio dei cognati, i pittori Ramón e Francisco Bayeu, nel 1774 riceve l'incarico di eseguire i cartoni per l'arazzeria reale di Santa Barbara, un lavoro che lo impegnerà per buona parte della sua vita. Nel 1780 viene accolto come membro della Reale Accademia di San Fernando. Negli anni successivi realizza un ciclo di dipinti a olio con giochi di bambini, comincia a dedicarsi ai ritratti e nel 1784, per il fratello del re, uno dei suoi dipinti più importanti: La famiglia dell'Infante don Luis (Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca). In questo periodo lavora anche per i duchi di Osuna eseguendo temi campestri per la loro residenza di campagna e alcuni ritratti di famiglia. Dopo aver realizzato La prateria di San Isidro, uno dei cartoni da arazzo per la camera dei principini al Pardo, nel 1789 riceve dal nuovo re, Carlo IV, la nomina a Pittore di camera. Colpito da una gravissima malattia che col tempo lo porterà alla sordità, continua a dipingere ritratti (La duchessa d'Alba, 1795 e 1797) e aspetti di vita popolare (La morte del picador, 1793), ma anche le prime scene

di follia, stregonerie e supplizi. Nel 1797 inizia a lavorare ai Capricci, una serie di incisioni dove esprime con grande fantasia la sua ribellione contro ogni forma di oppressione e superstizione. Ai primi anni dell'Ottocento risalgono alcuni dei suoi più intensi personaggi femminili - María Tomasa Palafox marchesa di Villafranca, 1804; Isabel

de Porcel, 1804-1805; La maja vestida, 1800-1805; La maja desnuda - e La famiglia di Carlo IV, il più celebre tra i suoi ritratti di gruppo. L'invasione napoleonica del 1808, le feroci rappresaglie e il martirio del popolo spagnolo, lasciano nella sua vita un segno indelebile che trova sfogo nelle incisioni dei Disastri della guerra (1810-1820) e in due celebri dipinti del 1814: il 2 maggio 1808 e il 3 maggio 1808. Le fucilazioni. Caduto in disgrazia a corte, il pittore si ritira nella sua casa di campagna, la "Quinta del Sordo", ricoprendo le pareti con immagini angoscianti e visionarie: le cosiddette "Pitture nere". Nel 1824 parte per la Francia e si stabilisce a Bordeaux dove muore nel 1827. I suoi ultimi lavori sono La lattaia di Bordeaux e un ritratto del nipote Mariano

Francisco Goya

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Francesco Guardi

Francesco GuardiVenezia 1712-1793Vedutista e figurista, collaborò frequentemente e strettamente con il fratello Gianantonio tanto da suscitare vivaci discussioni nella critica per distinguere e attribuire correttamente la produzione dei due fratelli, spesso senza peraltro arrivare a giudizi definitivi.La prima produzione, soprattutto capricci, è ispirata all’arte di Canaletto (Il Bucintoro ormeggiato al molo, Newbury, collezione privata), per poi negli anni Sessanta dedicarsi alla composizione di spazi più dilatati e luminosi. In contrapposizione 'all'oggettivo' paesaggio Canalettiano, le vedute del Guardi appaiono influenzate e filtrate dalle sue esperienze personali e dal suo umore.Importante è la produzione di dipinti a carattere commemorativo improntati ad un raffinato gusto cronachistico, si vedano le quattro tele che ricordano la visita di papa Pio VI a Venezia ed Il Concerto di dame nella Sala dei Filarmonici (Monaco, Alte Pinakothek).Le dodici Feste Ducali in onore del Doge Mocenigo, raffiguranti le cerimonie organizzate per l’elezione del doge, con i suoi spazi più ampi e luminosi, segnano il definitivo distacco dalla pittura del maestro.Rappresentò anche numerose regate, tra cui ricordiamo La Regata in "volta di Canal", (Filadelfia, collezione privata).Si esercitò anche nel ruolo di figurista, aspetto peraltro secondario della sua carriera artistica, e fu apprezzato anche per le sue composizioni a carattere floreale e le nature morte che intorno al 1950 avranno uno strepitoso successo di vendita negli Stati Uniti.

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Hans Hartung

Nato a Lipsia (Germania) nel 1904, Hans Hartung segue la famiglia in Svizzera (1912-14), per rientrare poi in Germania in seguito allo scoppio della Prima Guerra mondiale. Studia a Dresda, poi, a Lipsia e a Monaco, completa la sua formazione studiando filosofia, storia dell'arte e frequentando

l'Accademia delle Belle Arti. Nella sua prima produzione, come ben documentato in mostra, è velocissimo l'affrancamento di Hartung dalla nozione di una pittura descrittiva in direzione di libere soluzioni di espressione astratta. Già nel 1922, infatti, nascono gli straordinari acquerelli in cui la ricchezza dei colori è messa al servizio della personale fantasia dell'artista; mentre i fogli immediatamente successivi propongono una suggestiva ricognizione dei rapporti tra segno e spazio.Negli anni seguenti (1926-31) Hartung viaggia attraverso l'Europa; conosce Anna Eva Bergman, che sposa nel 1929. Con lei progetta la casa-studio di Minorca, ove dipinge e disegna, rimeditando, tra l'altro, la tradizione cubista in senso astratto.Nel 1935 è a Parigi, ove si rifugia, perseguito dal regime nazista. E' il momento degli incontri con

Kandinsky, Mondrian, Mirò, Magnelli, Calder, della ricerca di un personale approdo alle novità surrealiste, della partecipazione ai Salon des surrindépendents. Tra il '38 ed il '39 lavora presso l'atelier dello scultore spagnolo Jolio Gonzales, di cui sposerà la figlia Roberta, dopo essersi separato dalla Bergman.Dopo le vicissitudini della Seconda Guerra mondiale, che lo vedono impegnato con la Legione Straniera francese in Africa del Nord e poi in Alsazia, ove perderà una gamba, Hartung è nuovamente a Parigi, aiutato da Calder. Nel 1946 ottiene la nazionalità francese.Riprende le sue sperimentazioni astratte, al contempo libere e rigorose, esemplificate in mostra da talune sue carte raffinatissime, e dall'importante "T 1946-16", di proprietà del Musée d'Art Moderne de la Ville di Parigi, nonchè da "T 1949-9", proveniente dalla Kunstammlung Nordrhein Westfalen di Düsseldorf.L'attività espositiva di Hartung aumenta di intensità di anno in anno, e conta, nel 1952, un'importante retrospettiva presso

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la Kunsthalle di Basilea. Il pittore ritrova Anna Eva Bergman, che risposerà nel 1957, in seguito al divorzio da Roberta Gonzales. A partire dalla metà degli anni Cinquanta il segno di Hartung assume una nuova piega calligrafica, dai colti richiami orientali, qui leggibili in inchiostri e tele di diversa provenienza, come "T 1956-19", della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.Il valore della pittura di Hartung assume consensi sempre più crescenti presso la critica e le istituzioni: nel 1960 gli verrà conferito il Gran Premio per la pittura della Biennale di Venezia. Già nel lontano 1966 la Galleria d'Arte Moderna di Torino aveva voluto rendere omaggio alla figura di Hartung allora in piena attività. A far data da quella circostanza emblematica, la mostra attuale può offrire, oltre ad un taglio critico diversamente pensato, gli esiti avvincenti della produzione dell'ultimo quarto di secolo dell'artista tedesco.Perché, lungi dallo scadere in una pedissequa accademia, lo stile di Hartung, come ben dimostra questa esposizione, era lontano dall'aver esaurito la sua carica di ricerca, di fantastica, seppur controllata, esplorazione dei territori della dimensione astratta. Gli anni sessanta testimoniano anzi di una nuova fiammata espressiva del maturo pittore, con nuovi approfondimenti sull'uso di spatole, pennelli e colori, che schiudevano un nuovo universo formale.Fino alle ultime, recenti, tele degli anni Settanta-Ottanta, nate cioè nella nuova residenza di Antibes: sempre più imponenti percettivamente, sempre più ferme nel controllo della stesura delle superfici, sempre più spregiudicatamente variate negli effetti come nelle soluzioni cromatiche, proiettate nel raggiungimento di una assoluta autonomia di visione; una visione sprigionata da un moto, si direbbe esclusivamente mentale, ma che nulla aveva perso del piacere di fare pittura.