Il Santangiolese 29 Novembre 2012
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Don Wagno
I Partecipanti per la Gita di Gravina “essere testimone al mondo di tutto che può
l’amore di Dio” (Don Fustachio Montemurro)
U na gita, un gruppo, diversità di pensieri, carismi, personalità, età, esperienze ecc…,
ma tutti in un unico pensiero, in un’unica forza, e in un'unica ricerca del vero,
nonostante in quello insieme e dinamico senso della vita, erano felici.
Una bella esperienza vissuta dalla comunità parrocchiale di Sant’Angelo le Fratte,
in cui si può dire che l’umanità rimane fedele alla sua
origine se si sforza contemporaneamente di afferrare il significato della
vita. La gita mirava alla conoscenza di quanto è grande l’amore di Dio e
il quanto l’amore di Dio è reale e presente nel mondo. Don Eustachio
Montemurro, figlio di un notaio vissuto nel passaggio del secolo XVIII
e inizio del Sec XIX; come medico, professore e poi Sacerdote, operò
nella ricerca e nell’impegno per il bene comune (il bene che solo gli
uomini di buona volontà e nella gratuità cercano), operò per l’aiuto dei
più bisognosi, e con la vita ci ha lasciato una bellissima testimonianza
che la fede non è mai impedimento, non è mai un ostacolo per una poli-
tica, per una educazione, per l’economia, e per le famiglie; anzi la fede,
o meglio, l’esperienza di fede è accoglienza del dono di Dio offerto
all’uomo, che suppone infatti la volontà di riconoscere e di accogliere il bene. Essa si inserisce nella realtà dinamica
della coscienza morale personale. Necessario e ragionevole è credere a un altro anche quando si ha il bisogno di cono-
scere quello che avviene nell’intimo nascosto di un’altra persona. La fede è la via regia, spesso l’unica, per penetrare
nell’intimo delle altre persone, vale a dire nelle realtà più importante che esista per l’uomo. l’unica via anche per pene-
trare nei pensieri e nelle intenzione di Dio. Mentre i membri della comunità conosceva ascoltavano e vedevano la realtà
della storia; tra di loro si sentiva dire spontaneamente in momenti diversi. “ad sempre Imparare” c'è sempre da impa-
rare. Infatti, vivere è un dinamismo e il giorno 21 novembre presentazione della Beata Vergine Maria e anniversario
della fondazione della Pia Associazione dei Piccoli Fratelli, fu verificata che la conoscenza, ma soprattutto la disponibi-
lità di riunirsi insieme per conoscere, per scoprire le verità esistenti, è un continuo imparare che ci porta alla verità
dell’esistenza nella quale coinvolge la persona nella sua totalità, nella sua coscienza e nella sua reciprocità con le co-
scienze degli altri. In fine, la gita per la comunità parrocchiale di Sant’Angelo le Fratte; ci ha insegnato che la creatività
nella recettività, è una apertura agli altri, che uno può accogliere il suo essere-aperto all’Assoluto.
Ai Parrocchiani il mio grazie per far capire che la capacità di organizzare insieme: una gita e ancora di più,
di viverla insieme tra preghiere, canti, battute e dialogo, in un'unica fede in Cristo Gesù, si può
“testimoniare al mondo tutto ciò che può l’amore di Dio”, come diceva Don Eustachio Montemurro.
C on il decreto Salva Italia viene introdotta la TARES o Tassa sui
rifiuti e sui Servizi o meglio conosciuta come una nuova Tarsu che
prenderà il nome di Tassa sui rifiuti e sui servizi o Tarsu e la Tassa
di igiene ambientale o Tia e che potremmo chiamare sinteticamente
TARES o RES, fate voi, gli appellativi si rincorrono di studio in studio e che qui
cerchiamo di farvi conoscere con una guida fiscale per capire come si calcola,
chi sono i soggetti incisi dal tributo, quali sono le scadenze e se dovremmo assi-
stere ad un incremento dell’imposizione derivante dai rifiuti oppure a qualche
agevolazioni in più.
Chi deve pagare la Res, Tares o nuova Tarsu o Tassa sui rifiuti e sui
servizi?
In attuazione del decreto sul federalismo municipale e al fine di accorpare la tassazione sui rifiuti
tale norma impone a tutti i soggetti (persone fisiche e giuridiche) che hanno case abitazioni, loca-
li commerciali e non, aree coperte e scoperte e qualsiasi unità locale e non, in grado di generare
rifiuti solidi urbani e che la detiene, la possiede, a qualsiasi titolo deve versare tale imposta se-
condo le modalità indicate nel seguito. Sarà poi di particolare importanza capire nell’ambito dei
diritti soggettivi che insistono sul singolo bene chi sia effettivamente il soggetto obbligato al
pagamento, non prevedendo in questo ambito la solidarietà nel pagamento del tributo. Il driver
per capire il soggetto obbligato è pertanto il possesso e non la proprietà come avviene per l’attuale Tia o Tarsu.
Chi non paga la nuova tarsu o Tia o Res?
Esistono categorie di soggetti che non dovranno versare tale imposta e che in pratica riprendono le tipologie di esenzione dal
tributo già visto con Tarsu o Tia e che ora si rivolgono solo alle aree scoperte pertinenziali delle persone fisiche mentre nel
caso delle imprese, società persone giuridiche o anche altri soggetti che gestiscono rifiuti speciali che già provvedono allo
smaltimento diretto ma limitatamente a quella categoria di rifiuti.
Come si calcola la nuova Tarsu o TARES?
I calcolo avviene con modalità molto simili a quelle previste per la Tarsu in quanto il parametro che definisce la base imponi-
bile è sempre la superficie catastale di cui prenderemo come valore l’80% che ricorda un po’ lo scorporo del valore del terre-
no da quello dell’immobile ai fini della valutazione della quota di ammortamento degli immobili. Per capire come si effettue-
rà il calcolo della nuova tariffa TARes o nuova Tarsu dovremmo avere due componenti: Una è attendere l’emanazione del
regolamento ministeriale in cui saranno indicate le modalità di calcolo della superficie catastale per il calcolo della Res e e di
cui la nostra parte rilevante sarà l’80%; Inoltre dovremmo, come avviene anche ora come anche per l’ICI, il regolarmente co-
munale annuale che discipline le eventuali maggiorazioni ed esenzioni del tributo in quanto ciascun comune avrà la possibili-
tà di aumentare la tariffa fino a 0,40 euro in ragione appunto della tipologia dell’immobile (esempio abitazioni di lusso) e del-
la zona censuaria ove è situato l’area, l’immobile o l’unità locale. La tipologia dell’immobile e anche la zona censuaria in cui
si situa l’area o unità locale potranno determinare, a seconda dei comuni, maggiorazioni o agevolazioni nel pagamento della
Res.
Da quando si applica la nuova Tares o nuova Tarsu?
La nuova imposte sulla gestione e smaltimento dei rifiuti si applicherà dal primo gennaio
2013 ed il regolamento ministeriale di cui parlavamo prima dovrà essere emanato entro il
31 ottobre 2012 per cui abbiamo tempo per fare i conti e soprattutto vedremo se non
subirà delle modifica nel corso del 2012. Ancora non sono in grado di darvi anche le
modalità di pagamento della Res o nuova Tarsu, in quanto ancora non sono disponibili i
codici tributi ed i decreti attuativi che ne dispaieranno l’applicazione dovendo poi
sempre fare riferimento al regolamento del singolo comune per effettuare il calcolo.
Giuseppe Mario Grippo
Tares la nuova Tarsu sui rifiuti o Tia dal 2013: Guida al calcolo e al pagamento...
Patto di Stabilità – LAURINO
(Sindaco di Sant’Angelo Le Fratte) :
“La Sua applicazione condannerà a MORTE i
PICCOLI COMUNI”
I l Coordinatore della Consulta regionale dei piccoli Comuni della Basilicata: “Troppe modifiche normative in un mo-
mento economico difficile, così a rischio i servizi ai cittadini”
“Entrare nel patto di stabilità significherà la morte dei piccoli Comuni. Già adesso siamo bloccati con il patto che,
comunque, ci investe con la Regione, dover sottostare anche
i suoi vincoli in modo diretto equivale a consegnare ai prefetti le
chiavi delle nostre amministrazioni”. Non fa mistero del suo scettici-
smo Michele Laurino, sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, e coordina-
tore regionale Anci dei piccoli comuni della Basilicata, sugli effetti
dell’estensione del patto di stabilità ai Comuni con meno di 5Mila
abitanti che sarà operativa dal 1 gennaio 2013. Laurino, che sotto-
scrive in pieno le motivazioni che hanno spinto l’Anci alla mobilita-
zione del 21 novembre a Milano, evidenzia la difficoltà di adempiere
ad “una serie di modifiche normative in un momento economico dif-
ficilissimo”. Seguire la strada della “gestione associata delle funzioni
associate, voluta dagli ultimi provvedimenti e nello stesso tempo
rimanere nelle strettoie del patto – sovrapposizione troppo vincolante per le nostre amministrazioni”. Con “ il rischio – con-
clude il sindaco Laurino – di pregiudicare la stessa erogazione dei servizi ai cittadini”. Una manifestazione nazionale per
chiedere la riscrittura delle regole per tutti i Comuni e ribadire l’assoluta insostenibilità e in gestibilità tecnica dell’estensione
del patto di stabilità ai Comuni tra 1000 e 5000 abitanti e chiedere la sua cancellazione. Con queste motivazioni l’Associazio-
ne nazionale dei Comuni italiani ha indetto per il 21 novembre a Milano una mobilitazione straordinaria. L’applicazione del
patto di stabilità anche ai piccoli Comuni (quelli compresi tra i 1000 e i 5000 abitanti), prevista a partire dal 1 gennaio 2013,
è una prospettiva insostenibile – dichiara Graziano Delrio, Presidente Anci non solo per il sacrificio finanziario richiesto ma
anche per la sua irragionevolezza e in gestibilità tecnica se applicato a bilanci di entità ridotta, estremamente rigidi e con una
dipendenza quasi totale da fonti esterne per ciò che riguarda gli investimenti. I piccoli Comuni – aggiunge Mauro Guerra,
Coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci – sono nella impossibilità di governare ragionevolmente i flussi di cassa cosi
come richiesto dal patto di stabilità. Inoltre, gli stessi Comuni il prossimo anno saranno impiegati a costruire le gestione asso-
ciate obbligatorie di quasi tutte le funzioni fondamentali. Un processo per se complesso, difficile e assolutamente incompati-
bile con la rigidità delle regole del patto di stabilità definite su ogni singolo ente. Tutto ciò unitamente al devastante imbatto
recessivo e di blocco delle economie locali minori che queste misure produrrebbero impone al governo e parlamento di riesa-
minare l’intera questione, scongiurando l’estensione del patto a partire dal 1 Gennaio 2013. Non ci sottraiamo ai doveri di
contribuire al risanamento della finanza pubblica – conclude Guerra – ma anche per questo chiediamo con forza, e lo faremo
tutti insieme in piazza a Milano , che non si estenda l’applicazione di norme irragionevoli e dannose per la gran parte del
Paese e delle economia locali. Occorrono risposte urgenti in questa direzione. I commenti di Guido Castelli ,sindaco di
Ascoli Piceno e delegato Anci alla finanza locale, Enrico Borghi, sindaco di Vogogna e presidente commissione Montagna,
Andrea Di Sorte, assessore di Bolsena e vicecoordinatore Piccoli Comuni, Nicola Chionetti, sindaco di Dogliani e coordina-
tore Anci Giovani ,franco Floris, sindaco di Andora e presidente commissione Finanza locale Anci ,Dimitri Tasso,
sindaco di Montiglio Monferrato e coordinatore unione dei comuni Anci ,Simone Valiante, vicesindaco di
Cuccaro Vetere e coordinatore Anci Piccoli Comuni Campania, Ivana Cavazzini, sindaco di Drizzona e
coordinatore della Consulta regionale dei piccoli Comuni della Lombardia , Michele Laurino, sindaco
di Sant’Angelo le Fratte ( Pz), e coordinatore regionale Anci dei Piccoli comuni della Basilicata.
Associazione Nazionale Comuni Lucani
23 Novembre 1980
23 Novembre 1980, a 32 anni dal terremoto case ancora pericolanti nel nostro Paese!!!
D omenica 23 novembre 1980, ore 19e34: una scossa di terremoto dell’11° grado
della scala Mercalli, 6.9° della scala Richter investe una vasta zona della Basilica-
ta nord-occidentale e numerosi territori dell’Irpinia venendo nel contempo distin-
tamente avvertita dalla provincia di Matera fino a Napoli. La scossa dura un tem-
po infinito: 90 secondi che cambiano radicalmente il corso della storia dei territori colpiti e
in particolare del nostro Paese Sant’Angelo Le Fratte. In soli 90 secondi molte persone
rimangono senza casa. Nel nostro Paese la percentuale di danneggiamento degli edifici toc-
ca punte del 55-60%, oltre il 30% degli edifici viene dichiarato inagibile per rischio crollo.
Nei comuni adiacenti all’epicentro si raggiunge addirittura 85-90% di inagibilità. Nelle ore
seguenti alla violenta scossa, dopo le comprensibili iniziali scene di panico e smarrimento,
nel nostro paese moltissima gente trascorse la prima notte (di una lunga serie) in strada, tutti
insieme, ricavando giacigli di fortuna nelle automobili o per i più fortunati nelle abitazioni e
nelle baracche in campagna. Un altro aspetto tutto sommato positivo che il sisma dell’80 ha
portato è stato sicuramente quello di aver dato il via a un profondo momento di riflessione
circa la struttura urbanistica del paese e la necessità di adottare nuove e più efficaci tecniche
edilizie e costruttive volte a contrastare gli effetti dei terremoti che in una regione come la
Basilicata non sono mai mancati nel corso dei secoli. Questo sisma fu innanzitutto un even-
to che sconvolse l’esistenza di centinaia di migliaia di persone per sempre; da quel giorno,
per costoro, esiste un prima e un dopo, due vite parallele che non si parlano, che non si co-
noscono, ma di cui si ricorda con sorprendente lucidità il lato positivo e quello negativo. A
distanza di 32 anni l’opinione pubblica si è dimenticata del dramma che invece andrebbe
capito, spiegato, ascoltato. Molto spesso, però, a ciò non si dà importanza. Si parla di altro.
Ci si dimentica della storia degli uomini, delle donne, dei bambini che quel giorno sono
morti senza un perché. Negli ultimi anni un muro di omertà sempre più spesso si è costruito
intorno a un evento che fa parte della storia dell’Italia. Lo Stato ha complessivamente im-
piegato per lo sviluppo e la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 1980 circa 50mila
miliardi di lire. Una valanga di quattrini, molti dei quali non sono certo serviti alla causa
della Ricostruzione. Con quella cifra oggi l’Irpinia e la Basilicata dovrebbero essere ultramoderne come Singapore!
Ma ora mi chiedo i finanziamenti da parte della regione per la ricostruzione delle
case sono stati sfruttati adeguatamente?
Nel nostro paese sono state ricostruite molte abitazioni che a mio parere, si, esigevano di una ricostruzione, ma potevano
essere tranquillamente poste nella classifica delle ricostruzioni in un secondo posto dando spazio ad abitazioni che esigono
tutt’ora una sistemazione. Allora… ora sono costretto a fare, per la prima volta su questo giornale una deroga, anche se lo
scorso anno avevo già trattato questo argomento senza alcuna risposta… Chi mi ha detto di scrivere questo articolo è mio
nonno Castelluccio Michele residente in C. da Farisi originario (orgogliosamente) di queste martoriate terre. Se vi dico
che la sua casa, da come potete vedere nelle foto è in uno stato adir poco fatiscente, è ancora in attesa di essere ristrutturata
e messa a norma, mi credete? Sono passati ben 32 anni, la delibera è stata approvata, ma i soldi non sono mai arrivati e mai
sono iniziati i lavori. Io ero molto piccolo e ricordo che mio nonno fece arrivare una gru enorme (che costò la modesta cifra
per quei tempi di 3.000.000 delle vecchie lire) per recuperare la copertura che pendeva e rischiava di cadere, trascinando
con se tutto.
Ancora una parte della casa è dichiarata inagibile, ma nulla si muove.
Ora… io dico… non credete che tutto ciò per un paese civile sia vergognoso?
A Voi la parola…
Sant’Angelo le Fratte: Turismo e ruralità
N el pomeriggio del giorno 26 c.m., si è tenuto nel Centro Congresso area cantine un costruttivo convegno sul
turismo rurale e le prospettive di sviluppo delle aree interne. Vi hanno partecipato oltre i sindaci dell’area del
Melandro, noti esponenti a carattere nazionale e internazionale sul nuovo tipo di turismo, quello cioè legato
alla specificità dei singoli territori. A fare gli onori di casa il sindaco Laurino e dopo i saluti del sindaco di Sa-
triano Michele Miglionico nonché presidente Gal Csr Mar-
mo Melandro, Nicola Manfredelli direttore dello stesso Gal,
sono intervenuti Luciano Donato Martino, direttore di
E.A.R.T.H. Academy; Fausto Faggioli, presidente dell’asso-
ciazione E.A.R.T.H.; Jean Pierre Lozato Jotard, professore
alla Sorbona di Parigi, nonché esperto internazionale di turi-
smo; Patrizia Minardi, responsabile dell’ Autorità di gestio-
ne Por 2000/06, Epofers 2007/13; Donato Totaro, presidente
Federparchi Basilicata; Paolo Carbone, responsabile ufficio
economico Cia; Giovanna Sammartino, Agronoma Ugl Col-
tivatori; Rosa Mastrosimone, assessore all’agricoltura Basi-
licata. Un tavolo corposo di interventi pregnanti riguardanti
una nuova possibile scommessa per risollevare le sorti delle
aree interne. Associazioni, liberi professionisti e istituzioni
per trovare quella sinergia giusta per continuare a sperare,
senza dilapidare le povere risorse di cui disponiamo. Gli am-
ministratori e i cittadini, fra i primi i giovani, cominciano ad interrogarsi sul loro futuro. “ Intanto – concordano i relatori -
occorre eliminare gli steccati interni sia come comunità che come regione per aprirsi alle esigenze di un mercato che sta di-
ventando sempre più difficile e sempre più esigente. Dobbiamo – continuano a sostenere i relatori - essere capaci di emozio-
nare, poi far nascere sentimenti duraturi nelle persone che ci vengono a trovare. Per far questo dobbiamo saper vendere quel-
lo che abbiamo, ciò che è naturale e congeniale al nostro territorio: la nostra biodiversità, i prodotti tipici, la nostra cultura, i
nostri dialetti, la nostra storia, le nostre chiese, la nostra creatività anche se mai disgiunta dalla memoria storica, insomma le
nostre esclusività. Per poter far questo, occorre fare sistema con i cittadini che devono credere in un novo modello di svilup-
po; gli enti pubblici e tutte le risorse umane disponibili per saper narrare il territorio”. Ora la tentazione dei giovani è quello
di andare via; invece dalle città si sente il bisogno di tornare alle piccole realtà per vivere una vita più a misura d’uomo. Tutti
gli indicatori fanno ben sperare: “il turismo sarà la prima industria del mondo” – così il prof. Lozato. Il nostro territorio non
è certo l’ombelico del mondo, per questo dobbiamo saper intercettare i bisogni di quelle persone che siano interessati alle
nostre realtà. “Ma allora, piangersi addosso non serve” – così esorta il prof. Faggioli. Per la formazione dei giovani l’associa-
zione E.A.R.T.H. aprirà sul territorio uno sportello guida e il direttore Martino invita i giovani a fare esperienze, attraverso i
progetti Leonardo, di turismo rurale in Europa, proprio attraverso lo scambio culturale. “ciò per continuare a sognare, ma
per continuare a farlo dobbiamo cambiare modo di produrre” – chiosa il prof. Faggioli.
Prof. Antonio Monaco
POTENZA- Un Roberto Speranza impettito si presenterà al vertice dei big del Pd in preparazione dello scontro finale di domenica
con Matteo Renzi. Dall’alto della percentuale del 57% a favore del segretario nazionale del Pd, il suo referente lucano può
presentare un partito che appare compatto a sostegno del suo leader. Una miscela ben amalgamata che tutti pensano pronta
ad esplodere ma che nel frattempo fa inorgoglire i suoi dirigenti. La percentuale più alta di votanti, abbinata a quella
più favorevole a Bersani non è cosa di poco conto. Il braccio destro del più probabile candidato premier del
centrosinistra ha di che essere orgoglioso del suo giovane collaboratore. E dopo l’esito elettorale sarà ancora più
stuzzicato per capire cosa accade nelle stanze politico- istituzionale tra Potenza e Matera. Con modestia e senza
alzare i toni, Speranza si coccola la sua creatura, puntando a cementare e cristallizzare una situazione che si
regge su un equilibrio fragilissimo, ma pur si regge.
A cura di Francesco Grippo
D opo le dichiarazioni apparse su molti quotidiani e rilasciate
alle radio da Antonio Sabbatella ex tecnico del S.Angelo
2007, il Presidente, Dario Lembo, vuol esprimere il suo parere
sulla vicenda, esso dichiara “ Innanzitutto, il mister non si è
dimesso, ma è stato esonerato dopo una regolare riunione societaria, alla
quale hanno partecipato tutti i soci del sodalizio santangiolese come di-
mostrano gli atti depositati in Federazione. I motivi che ci hanno spinto a
prendere questa, difficile, decisione sono molteplici, in primis l’allenato-
re aveva perso la fiducia di gran parte della rosa che non lo seguiva più
e molti calciatori avevano espresso la volontà di voler cambiare aria se la
situazione fosse rimasta immutata. Altro punto è, che le richieste perve-
nute dal mister erano esose, in quanto esso voleva l’allontanamento di
4/5 giocatori locali di cui avevamo chiesto la concessione di un po’ di
spazio in più quantomeno a risultato acquisito, ma secondo lui poco fun-
zionali al progetto, per sostituirli con atleti provenienti da paesi limitrofi,
pretesa alla quale, ovviamente, abbiamo risposto in maniera negativa
perché quest’idea poco conciliava con le nostre, in quanto il programma
societario ha come base il rispetto di regole morali oltre che economiche
e in questi tempi di ristrettezze i nuovi sacrifici chiesti ai soci per accon-
tentare le sue volontà non mi sembravano degne, pertanto, nonostante, la
mia poca esperienza nel ruolo svolto sono abbastanza intelligente per
comprendere che era giunto il momento per dare una svolta alla questio-
ne divenuta alquanto pericolosa. Inoltre – continua il Presidente Lem-
bo – il nostro obiettivo ad inizio stagione era quello di migliorare la posizione dello scorso campionato concluso al settimo po-
sto come testimonia l’articolo pubblicato in data 16/09/2012 su Il Quotidiano, e non è cambiato in corso d’opera come sostiene
Sabbatella e ancora, il gruppo allestito può, tranquillamente, arrivare a centrare il traguardo prefissato senza il bisogno di dover
integrarlo, come, del resto, dimostrano i risultati fin qui maturati e i paragoni con presidenti di altre società che si sono prefissati
altri scopi non possono sussistere. Altro punto da sottolineare riguarda la presa di posizione della dirigenza quando è venuta a
conoscenza che l’ex tecnico si vantava di aver costruito un giocattolo perfetto in soli due mesi, questo non corrisponde al vero,
in quanto siamo arrivati ai vertici della categoria dopo cinque anni di intenso lavoro svolto in maniera egregia da parte di tutti i
soci, i dirigenti e i collaboratori, quindi non è elegante assumersi dei meriti che non si hanno. Nonostante tutto, comunque, col-
go l’occasione per ringraziare il mister per il lavoro svolto insieme al suo collaboratore Daniele Fiscella e spero che, aldilà,
dell’aspetto sportivo i rapporti umani restino di reciproco rispetto come avvenuto in questi anni.” Un’ ultima battuta Lembo la
rivolge al nuovo tecnico, Peppe Telesca, che già domenica si è seduto sulla panchina santangiolese “ un augurio ed un grosso in
bocca al lupo va a Telesca un ragazzo giovane e di belle speranze, che mi auguro possa far divertire il nostro pubblico”.
Francesco Grippo
Natale e Dintorni 2012 Dal 8 Dicembre al 6 Gennaio 2013
Riaperto il CONCORSO PRESEPI Per tutti coloro che fossero interessati potete trovare il
MODULO D’ISCRIZIONE sul sito del Forum:
www.forumdeigiovanisantangiolesi.blogspot.com
Oppure lo troverete in ALLEGATO a questa uscita de
IL SANTANGIOLESE.
A cura di Pasquale Laurino
Il QUIZ del SANTANGIOLESE...
Un uomo sta raccontando una cosa al suo migliore amico:
- L'altro giorno stavo in camera da letto quando mia moglie senza un minimo di
preavviso, si è levata i vestiti di dosso e mi ha detto:
"Fammi sentire una vera donna!"
- E tu che hai fatto?
Mi sono levato anch'io i vestiti, li ho buttati sul letto e gli ho detto: "STIRALI!"
La vera Donna...
Trova le differenze
Presidente
CASTELLUCCIO MICHELE
Vice Presidente
LOISI NINO
Segretario
GRIPPO FRANCESCO
Grafica e
Impaginazione
CASTELLUCCIO MICHELE
Soci Associazione
CASTELLUCCIO ANTONIO
GRIPPO GIUSEPPE
GRIPPO MARIO GIUSEPPE
HUSEJINI DAVIDE
IALLORENZI ALESSANDRO
IALLORENZI ARCANGELA
LAURINO ELISABETTA
(SIND.)LAURINO MICHELE
LAURINO PASQUALE
LAURINO ROSA
LOISI CATALDA
LOISI MICHELE
MARCHETTI ANNA
MARCHETTI MICHELE
MONACO MICHELE
MONTONE ANNA
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