Il Ritorno del Figliol Prodigo, il Figlio Minore · IL RITORNO DEL FIGLIO PRODIGO Autore: Rembrandt...

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Pastorale Familiare Animatori Filippo e Graziella Anfuso Parrocchia Santa Maria della Guardia - CT Ordine Frati Minori www.parrocchiadellaguardia.it

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Pastorale Familiare Animatori

Filippo e Graziella Anfuso

Parrocchia Santa Maria della Guardia - CT

Ordine Frati Minori

www.parrocchiadellaguardia.it

ritardo

Meditazione

Sul ritorno del figlio prodigo

di Nouwen Henri J.

L’abbraccio benedicente

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IL RITORNO DEL

FIGLIO PRODIGO

Autore: Rembrandt Harmenszoon Van Rijn

Data: 1666 circa

Tecnica: pittura ad olio su tela (262×206 cm).

Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo, Russia.

Vangelo di San Luca cap. 15, versetti 11-32.

“Ha toccato più cuori questa parabola da sola che tutti i discorsi dei predicatori messi insieme.” (P. Raniero Cantalamessa)

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IL FIGLIO MINORE SE NE VA

La partenza del figlio è un atto offensivo, implica un rifiuto della famiglia e una rottura con la tradizione.

San Luca lo descrive così: “partì per un paese lontano”. Il termine ‘paese lontano’ si riferisce ad un mondo molto diverso da quello in cui viveva prima, significa un mondo in cui si ignora tutto ciò che a casa si considerava sacro.

Vivere fuori significa anche non rispettare le regole.

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IL FIGLIO PIU’ GIOVANE PARTE

Lasciare la casa significa

negare la realtà

dell’appartenenza a Dio e

ignorare la verità di Dio

nella propria vita.

Lasciare la casa significa

rimanere senza un luogo

di sicurezza, amore ed

accoglienza.

La casa è il luogo in cui si

sente la voce del Padre

che ha sempre parole di

tenerezza e di affetto.

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Cercando dove non si può trovare.

È la perdita totale della dignità, il fallimento della sua illusione di indipendenza e di autosufficienza.

A chi appartengo? A Dio o al mondo?

Ciò che offre il mondo non può soddisfare il desiderio più profondo del cuore.

«Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui

si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla» (Lc 15,16).

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Il lungo cammino verso casa

Sa di essere sempre il “figlio”, e si prepara ad accettare la condizione di “garzone”.

E’ un pentimento a suo uso e consumo, per poter sopravvivere.

Dio, invece, cancella il nostro passato e ci offre un inizio completamente nuovo.

Dio vuole restituirci la piena dignità della condizione di figlio.

Quanti salariati in casa di mio padre hanno

pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

… Trattami come uno dei tuoi garzoni. ritardo

Il ritorno del figlio più giovane Ritorna con niente, ogni cosa è stata sperperata.

Il capo rasato indica perdita della sua dignità.

I sandali lacerati dal lungo e umiliante

girovagare.

I piedi parlano di sofferenza e miseria.

La tunica consunta copre appena un corpo

esaurito e sfinito senza forza.

Tutto è perduto … eccetto la spada, simbolo della

sua condizione di figlio.

Pur in mezzo alla degradazione, non ha perso del

tutto la consapevolezza di essere ancora il figlio

di suo padre.

E’ stata questa condizione di figlio a persuaderlo

finalmente a tornare indietro.

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Il capo rasato, il vestito logoro,

i piedi scalzi e l’abito della festa.

Il guardiano dei maiali, era considerato lavoro impuro, richiedeva per motivi di igiene la rasatura di capo e barba.

Padre e fratello, infatti hanno barbe e capelli lunghi e ben curati.

Vestito e calzari sono le prime cose che il padre chiede di portare per questo figlio ritrovato (Lc 15,22).

Sono anch’essi i segni di una dignità perduta e ora ritrovata.

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IL PADRE E IL FIGLIO CHE RITORNA

•Inginocchiato davanti al Padre.

•Mette l’orecchio nel suo petto e

ascolta il battito del cuore di Dio.

•Dio e l’umanità.

•La misericordia e la miseria (Mantello del Padre e stracci del figlio).

•Tornare a casa.

•Stare dove Dio dimora.

•Ascoltare la voce della verità e

dell’amore.

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L’abbraccio benedicente La tela di Rembrandt è un dipinto di assoluta immobilità. Il fatto che il padre tocchi il figlio è una benedizione perenne, il figlio che riposa sul petto del padre è una pace eterna. «Il momento dell’accoglienza e del perdono nell’immobilità della sua composizione dura all’infinito. Il movimento del padre e del figlio parla di qualcosa che non passa ma dura per sempre». ritardo

L’UOMO SEDUTO Si batte il petto e guarda il figlio

che torna, rappresenta i peccatori

e i pubblicani (vedi Matteo,

Zaccheo ecc.).

La parabola è introdotta con

queste parole: "Si avvicinavano a

lui tutti i pubblicani e i peccatori

per ascoltarlo. I farisei e gli scribi

mormoravano: Costui riceve i

peccatori e mangia con loro“ (Lc

15, 1-3).

Allora Gesù disse loro le parabole

dell’amore misericordioso di Dio

(Lc 15, 4-32)

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Gli spettatori all’interno del dipinto

Rappresentano le

coscienze di chi

osserva il quadro,

chiamate a fare le

proprie scelte di

fronte al messaggio

evangelico.

Riassumono la lotta

spirituale e invitano

coloro che osservano

il dipinto a decidere

personalmente della

loro vita. ritardo

Presentazione realizzata da

Filippo e Graziella Anfuso

www.parrocchiadellaguardia.it

Prossimo incontro

Il ritorno del figliol

prodigo

“ Il figlio maggiore”

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