Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali...

102

Transcript of Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali...

Page 1: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 2: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

Copyright © 2011 NICOMP L.E.Piazza Madonna degli Aldobrandini, 150123 FirenzeTel. e fax +39 055 26 54 424e-mail [email protected]

Stampa: Global print, Gorgonzola - Mi

In copertina:

Conferderaz.Svizzera

Soc. Italiana perla storia delRisorgimento

Università degliStudi di firenze

Il Risorgimento Italiano e la SvizzeraGiornata di Studio

Firenze 24 maggio 2011Università degli Studi di Firenze

Page 3: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

Il Risorgimento italiano e la Svizzera

Page 4: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 5: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

Indice

Saluto nAlberto Tesi, Magnifico RettoreUniversità di Firenze

Saluto nBernardino Regazzoni, Ambasciatore di Svizzera in Italia

Saluto nnEugenio Giani, Presidente del consiglio comunale di Firenze

INTERVENTI

Titolo titolo titolo nnSandro Rogai, Università di Firenze, Pres. Società Toscana Storia del Risorgimento

Carlo Cattaneo tra Svizzera e Italia nnCarlo Moos, Università di Zurigo

Titolo titolo titolo nnnLuigi Lotti, Università di Firenze

Titolo titolo titolo nnnCosimo Ceccuti, Università di Firenze, Pres. Fondazione Spadolini Nuova Antologia

Jean Debrunner e la difesa della Repubblica Veneta nnnGiovanni Cipriani, Università di Firenze

Solferino: La nascita della Croce Rossa nnnPaolo Vanni, Università di Firenze

5

Page 6: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 7: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

Saluto del Magnifico Rettore, Alberto Tesi

7

Page 8: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

8

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Page 9: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

9

Saluto dell’Ambasciatore di Svizzera S.E. Bernardino Regazzoni

Magnifico RettoreSignor Presidente del Consiglio ComunaleChiarissimi RelatoriGentili Signore e Signori

Mi sento felice e onorato di poter aprire qui nell’aula magna dell’Uni-versità di Firenze questa giornata di studi dedicata al Risorgimento ita-liano e la Svizzera. Il 150enario dell’Unità d’Italia che festeggiamo que-st’anno coincide con il 150enario delle relazioni diplomatiche tra Sviz-zera e Italia. Il 30 marzo 1861, tredici giorni soltanto dopo la proclama-zione dell’Unità, il Consiglio federale svizzero riconosceva il Regno d’Ita-lia, secondo soltanto, in ordine cronologico, all’Inghilterra. Abbiamovoluto dare rilievo particolare a questa duplice importante ricorrenza,con una serie di iniziative miranti da un lato alla partecipazione alle fe-stività per il 150esimo dell’Unità d’Italia, dall’altro a sottolineare la storiacomune ai nostri due Paesi. Una storia invero assai ricca, anche al di làdel piano strettamente diplomatico. Oltre all’ovvia vicinanza geografi-ca, pensiamo alla ricchezza del partenariato economico, o alle migrazioni.Siamo oggi l’un Paese per l’altro il secondo, rispettivamente il quintomercato. Mezzo milione di persone hanno in Svizzera un passaporto ita-liano. L’elemento italofono della cultura quadrilingue della Svizzera nerisulta arricchito in maniera decisiva. Cinquantamila Svizzeri vivono dalcanto loro stabilmente in Italia. Sono dati che tendono ultimamente adessere poco conosciuti tanto in Svizzera che in Italia. Confrontarci oggicon il periodo risorgimentale contribuirà ne sono certo a riscoprire lasolidità della relazione tra i nostri due Paesi.

Page 10: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

10

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Felice ed onorato, vi dicevo. C’è un elemento supplementare, persona-le, che mi farebbe dire: commosso. Prendo infatti la parola davanti a voiin quella che è la mia alma mater, l’Università nella quale mi sono lau-reato nel dicembre del 1983 con una tesi in filosofia della politica. Fi-renze e la Toscana mi sono dunque particolarmente vicine, non avendolein realtà mai lasciate, grazie soprattutto a mia moglie, Pistoiese.

L’idea di questa giornata di studi è nata nel novembre dell’anno scorso,in occasione della presentazione del volume “Svizzeri a Firenze” nel Sa-lone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Tra le relazioni delle varie per-sonalità intervenute, una in particolare mi colpì. Accanto ai temi me-glio conosciuti della comunità d’ideali, del rifugio dato ai patrioti, del-le stamperie risorgimentali in Ticino, si parlava anche della partecipa-zione degli Svizzeri alle Guerre d’Indipendenza e del sostegno finanzia-rio da parte delle comunità svizzere stabilite in Italia date alle stesse.Questo eccellente relatore era il Professor Giovanni Cipriani, al qualeproposi la sera stessa di approfondire il tema trattato. Bastarono dueincontri nelle settimane seguenti, per accordarci sull’idea di una giornatadi studi, che oggi diventa realtà. Grazie Professore per averla resa possi-bile, per la Sua disponibilità, e lo stile che ha reso la collaborazione conLei da parte dell’Ambasciata un grande piacere.

Entriamo ora più direttamente nel tema. Inoltrandoci nel tuttora pocoesplorato terreno del ruolo avuto dalla Svizzera nel Risorgimento italia-no, ci si imbatte in nomi celebri, di personalità che hanno lasciato unsegno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil-lo Benso conte di Cavour, come si sa di madre ginevrina. O in nomimeno noti al grande pubblico, ma comunque ben definiti dalla storio-grafia, quali, ad esempio, Giovan Pietro Vieusseux o Jean Debrunner.È comunque molto interessante ricordare anche la testimonianza di per-sonaggi di cui si è quasi persa la memoria. Accanto ai personaggi chehanno fatto la grande Storia, proprio questi ultimi, lasciati di solito allastoriografia locale, diventano come nel caso odierno tasselli importan-ti, lenti efficaci per ingrandire le complesse, intime e appassionanti re-

Page 11: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

11

lazioni intercorse tra i nostri due Paesi, in particolare proprio nella se-conda metà dell’Ottocento.

Per la Svizzera che conosciamo oggi, l’Ottocento, con i suoi travagliatiavvenimenti occorsi sia all’estero che all’interno dei suoi confini nazio-nali, ha un’importanza determinante. L’intervento di Napoleone all’ini-zio del secolo, la creazione nel 1798 della Repubblica Elvetica sul mo-dello centralista francese, il suo fallimento e la successiva inversione dimarcia in senso federalista nel 1803 attraverso l’Atto di Mediazione, ilperiodo della Restaurazione, la Guerra civile contro i Cantoni conser-vatori riuniti nel Sonderbund nel 1847 e la finale adozione della Costi-tuzione della Confederazione elvetica nel 1848 scandiscono le granditappe storiche che portarono alla creazione dello Stato federale svizze-ro moderno. Un alambicco in cui far precipitare contrasti, dibattiti, forzepolitiche contrapposte, interessi diversi da tutelare: i Cantoni contro loStato centrale, le zone rurali contro le potenti Città, la nascente indu-strializzazione contro la cultura contadina, la questione confessionale,le forze conservatrici contro quelle liberal-radicali per citare gli elementisalienti.

In questa fase storica delicata ed effervescente, la Confederazione fu unpunto di incontro per pensatori, intellettuali, esiliati di tante parti d’Eu-ropa. Ricordo Germaine de Staël, figlia di Jacques Necker, che, costret-ta all’esilio da Napoleone, nel 1803 ritornò al Castello paterno di Cop-pet, nelle vicinanze di Ginevra, dove diede vita non solo ad uno dei sa-lotti intellettuali più in vista nell’Europa di allora, ma pubblicò nel 1807Corinne ou l’Italie, che ebbe un notevole ascendente sul movimento ri-sorgimentale italiano. Due decenni più tardi, la prima dell’opera rossi-niana “Guglielmo Tell” nel 1829 a Parigi colse perfettamente lo Zeitgeistdell’epoca e irradiò l’idea romantica delle antiche libertà svizzere su tuttoil continente, raggiungendo immancabilmente gli stessi svizzeri.

In Ticino, la presenza di tanti esuli italiani, Giuseppe Mazzini e CarloCattaneo per dire i più famosi, è un fatto storico noto che si spiega per

Page 12: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

12

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

una censura più clemente, la disponibilità della popolazione ad accoglier-li, la maggiore tolleranza che, nei territori elvetici italofoni, garantiro-no alle nuove idee politiche, sociali ed economiche condizioni propiziein cui svilupparsi. Ma, oggi appunto, ci interessa particolarmente ricor-dare la partecipazione diretta e solidale di migliaia di volontari ticinesialle vicende del Risogimento italiano.

Tra questi, ad esempio, vorrei soffermarmi brevemente sull’artista Vin-cenzo Vela e sul generale Antonio Arcioni. Formatisi nella temperie in-tellettuale che spirava sia sulla Lombardia che sul Ticino, combattero-no entrambi a fianco delle forze liberal-radicali nella Guerra del Sonder-bund del 1847 per poi arruolarsi l’anno dopo nei moti delle CinqueGiornate di Milano e della Repubblica Romana. Nel biennio 1847-1849, Vela tradusse il suo vissuto di combattente e di testimone dell’op-pressione nella potente statua marmorea Spartaco, raffigurando in chiaverisorgimentale l’antica lotta del popolo per la libertà. Dobbiamo ringra-ziare gli organizzatori della mostra “1861. I pittori del Risorgimento”presso le Scuderie del Quirinale a Roma per la felicissima decisione diporre questa statua all’inizio del percorso dell’esposizione, certamente persottolineare l’importanza simbolica ed evocativa che ebbe - e tuttora ha- lo Spartaco del Vela. Più avventurosa – qui il pensiero corre inevitabil-mente a Garibaldi, - si presenta la biografia di Antonio Arcioni. Com-battente da giovanissimo in Spagna, Portogallo e poi in Patria, dal 1848Arcioni è a capo di una colonna di circa 1500 volontari ticinesi nel Tren-tino contro gli Austriaci, accorrendo, l’anno dopo, in difesa della appe-na costituita Repubblica Romana. Una strada nelle vicinanze del Gia-nicolo ricorda tuttora l’impegno del Generale ticinese, così come unapiazza a Lugano. Pare che durante la seconda Guerra d’Indipendenza,Garibaldi lo volesse ancora al suo fianco: la morte comunque lo colseprima di riuscire a partire per l’Italia. Dal punto di vista storiografico saràcertamente interessante il raffronto tra il ruolo e l’azione del comandantedei volontari ticinesi Arcioni e quelli del comandante Jean Debrunner,nel 1848-1849 a capo della compagnia svizzera al servizio di Venezia.Nello stesso periodo ebbe luogo un fatto ormai quasi dimenticato: l’im-

Page 13: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

13

ponente accoglienza che la popolazione di 5.000 abitanti della poveraValle Poschiavo, nel Cantone dei Grigioni, concesse nell’agosto 1848 acirca 18.000 militari al servizio del Regno di Savoia che, dopo l’armi-stizio firmato da Re Carlo Alberto con gli Austriaci, cercavano di scam-pare alla prigionia di guerra.

L’affermazione “una stamperia vale come un esercito” dell’esule italianoFilippo De Boni racchiude in sé efficacemente il giudizio sull’inestima-bile apporto che la Svizzera italiana e le sue stamperie diedero nei secolipassati e, in particolare, durante il Risorgimento italiano alla libera dif-fusione delle idee. Lo storico Marino Viganò sottolinea a questo propo-sito: “Gli scrittori politici francesi, italiani e ticinesi pubblicati dalle so-cietà tipografiche del Luganese sono rappresentativi dell’intera panopliadi ideali e programmi dell’epoca, degli orientamenti più diversi e, di fre-quente, opposti: da quelli radicali a quelli ultramoderati”1. È in questianni, in cui il Ticino fu terra di accoglienza per tanti rifugiati politici,in cui circolavano testi e nuove idee si confrontavano, che si formò an-che la classe dirigente ticinese, che poi ricoprì influenti incarichi non solonel Cantone, ma anche nel Governo federale. Cito a questo proposito iConsiglieri federali liberali Stefano Franscini e Giovan Battista Pioda,legati entrambi al pensiero di Carlo Cattaneo. Il primo ebbe, tra l’altro,un ruolo importante nel difendere nella giovane Confederazione sviz-zera le istanze e il ruolo della Svizzera italiana, il secondo, invece, diedel’avvio ad una lungimirante impresa quale fu la costruzione, insieme alloStato unitario italiano, della ferrovia attraverso il San Gottardo.

Circa ottant’anni più tardi, nel 1937, l’allora Presidente della Confede-razione, il ticinese Giuseppe Motta, ricordando il periodo risorgimen-tale e l’importante passato comune, affermò “Pour aider à la libérationde l’Italie le Tessin a écrit une des plus belles pages de son histoire”. Mi as-

1 Riforme Rivoluzione Risorgimento. Antologia di testi civili e polici pubblicati dalle stam-perie della svizzera italiana dall’età dei lumi all’Unità d’Italia, a cura di Marino Viganò,Mursia, Milano 2007, p. 47.

Page 14: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

14

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

socio all’affermazione del Presidente Motta, a queste parole che riassu-mono la lunga tradizione di apertura, di impegno, di dialogo e di tolle-ranza, di cui la Svizzera può e deve andare fiera. I brevi cenni a fatti sto-rici a volte noti, a volte quasi dimenticati, che ho dato vogliono mette-re l’accento sul senso profondo del continuo intreccio della storia deinostri due Paesi: episodi del comune rafforzarsi attraverso le idee, lacultura, la lingua, l’interazione, che continua ben al di là dell’Ottocen-to.

Possa questa consapevolezza rinnovarsi ed approfondirsi anche grazie allagiornata di studi che si apre qui quest’oggi. Questo è in ogni caso il mioaugurio.

Page 15: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

15

Saluto del Presidente del Consiglio Comunale di Firenze,Eugenio Giani

Page 16: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 17: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

INTERVENTI

Page 18: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 19: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

Sandro Rogari

Titolo del suo intervento......

19

Page 20: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la
Page 21: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

1. La Svizzera ai tempi di Cattaneo

La Svizzera prerivoluzionaria era una complessa federazione di Stati conil nucleo dei tredici cantoni e in più un sistema di alleanze esterne da unaparte e i baliaggi (come quelli ticinesi, dipendenti da uno, tre oppuredodici cantoni) dall’altra. L’invasione francese funse, nel 1798, da po-tente elemento di rottura poiché venne creata una repubblica (l’Elveti-ca) centralizzata, sulla base del modello francese, con i cantoni quali mereunità amministrative: una spinta possente alla modernizzazione ma conpochi risultati immediati per la durata troppo limitata della repubblicae per il massiccio condizionamento dall’esterno.La mediazione napoleonica del 1803 impose, invece, un ordinamentopiù aderente alle peculiarità elvetiche: il centro di gravità tornava neidiciannove cantoni (senza Ginevra, Neuchâtel e il Vallese) che formavanouna federazione di Stati con un minimo di coesione ‘nazionale’ rappre-sentato dal nucleo di un’amministrazione centrale con il landamano eun cancelliere. Unico vero difetto restava il vassallaggio nei confrontidella Francia imperiale.Il biennio 1814/15 portò al riordinamento, imposto dalle potenze delcongresso di Vienna, con netta intenzione restaurativa: si tornava allasovranità quasi assoluta dei cantoni, ma si tralasciava di ripristinare i

Carlo Moos

Carlo Cattaneo tra Svizzera e Italia1

1 Il testo che qui presento è una rielaborazione di vari miei articoli tra cui Cattaneo e ilmodello elvetico, in Carlo Cattaneo: i temi e le sfide, a cura di Arturo Colombo, FrancoDella Peruta, Carlo G. Lacaita, Milano, Casagrande, 2004, pp. 325-344; e Zurigo, Ti-cino, Italia settentrionale e il San Gottardo, in Il San Gottardo: dalla galleria di Favre al-l’Alp Transit. Atti del Convegno internazionale di studi sulle trasversali alpine svoltosi aLocarno, il 17-19 ottobe 2007, a cura di Fabrizio Panzera e Roberto Romano, Bellinzo-na 2009 (Quaderni del „Bollettino Storico della Svizzera Italiana“, 8), pp. 91-104.

21

Page 22: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

22

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

vecchi baliaggi; venne sancita, al contrario, l’uguaglianza dei singoli can-toni-stati.Gli anni 1830 videro la rigenerazione di diversi cantoni che si davanocostituzioni liberali, gettando le basi per la loro trasformazione in dire-zione di stati moderni, trasformazione che non riusciva, invece, a livel-lo federale. Nel 1845 venne formata una coalizione di cantoni conser-vatori con un’organizzazione militare propria, il Sonderbund di sette can-toni cattolici, mossi da una religiosità di tipo ‘fondamentalistico’, da unfederalismo viscerale e da un modello organizzativo sulla scia delle ideedi Rousseau basate sulla partecipazione diretta della popolazione (ma-schile).Nel 1847 i cantoni liberalradicali raggiunsero la maggioranza in seno alladieta, massimo organo di rappresentanza dei cantoni-stati indipenden-ti, e decisero di sciogliere il Sonderbund militarmente, decisione realiz-zata con una breve guerra, combattuta nel novembre 1847, e con pochevittime. Era una campagna talmente rapida che al momento della con-segna di una nota di protesta da parte delle potenze di Vienna era giàterminata. Seguiva, mentre scoppiarono le rivoluzioni europee del 1848,la trasformazione della federazione di stati nello stato federale (tuttoraesistente) attraverso l’indisturbata elaborazione della costituzione del1848. Sarà, questo, l’unico successo durevole del biennio rivoluziona-rio europeo.La trasformazione elvetica resta, comunque, frutto di una guerra civilee pilotata dai vincitori, mentre l’integrazione dei vinti si rivelava diffici-le. Infatti, il primo consigliere federale cattolico-conservatore sarà elet-to solo nel 1891, il lucernese Josef Zemp. D’altra parte, la trasformazioneavvenne in modo abbastanza cauto attraverso una serie di compromes-si: un governo federale collegiale piuttosto debole; un consiglio degli statirappresentante gli interessi dei cantoni, cui restavano competenze impor-tanti; una democrazia rappresentativa (semi-diretta solo con il referen-dum facoltativo del 1874 e l’iniziativa popolare del 1891).Prende spunto da qui la crisi (relativa) del federalismo attuale a causa delfreno allo sviluppo, rappresentato dal bicameralismo e dal peso spropor-zionato dei piccoli cantoni nelle votazioni federali. L’ideale del comune

Page 23: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

23

autonomo e del cantone “sovrano” sta diventando sempre più teorico neiconfronti dei problemi incombenti dell’ambiente, del territorio, del traf-fico, della ricerca scientifica e dell’integrazione europea, mentre la de-mocrazia semi-diretta sembra, soprattutto di fronte agli sviluppi sovra-nazionali, perdere sempre più terreno.

E Cattaneo? Arriva in Ticino nell’agosto del 1848 e vi si stabilisce defi-nitivamente, dopo la parentesi parigina quando venne elaborata “L’in-surrection de Milan en 1848”, verso la fine dell’anno a Castagnola (doverisiederà per più di due decenni). È il momento in cui si organizzano lecamere federali, create dalla nuova costituzione, e viene eletto il primogoverno nel quale siede Stefano Franscini, amico di gioventù di Catta-neo: circostanza importante per il coinvolgimento del lombardo nellavita cantonale e nazionale ticinese e svizzera. – Questo coinvolgimentoverrà analizzato seguendo le tre direzioni principali delle sue attività:quella politica, quella socioculturale e quella economica.

2. La dimensione politica

Prima del 1848Predomina, nel Cattaneo prima del 1848, l’interesse per il progresso dellaLombardia, una Lombardia vista ancora nel contesto della monarchiaasburgica ma che doveva essere riformata e portata a livello di altri pae-si più evoluti come la Francia e la Gran Bretagna. Ciononostante, Cat-taneo resta abbastanza fiero della sua patria2, anche se in maniera piut-tosto critica e qualche volta polemica. Già in questo periodo si notanoi primi segnali in direzione federalistica nell’ambito di un pensiero po-liedrico e intimamente anti-unitario ad esempio per quanto riguarda gliinteressi storici (che parecchi anni dopo sfoceranno nel saggio su La città

2 Cfr. le Notizie naturali e civili su la Lombardia del 1844, in Carlo Cattaneo, Scritti sullaLombardia, a cura di Giuseppe Anceschi e Giuseppe Armani, vol. I, Milano, Ceschina,1971, pp. 235-324 .

Page 24: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

24

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

considerata come principio delle istorie italiane)3 oppure la linguistica, pernon parlare delle attività a favore del libero scambio e delle vie di comu-nicazione.In siffatto contesto non poteva mancare un certo interesse per la Sviz-zera. Emblematici sono in questo senso i rapporti di amicizia con Ste-fano Franscini, conosciuto verso il 1820, quando il ticinese frequenta-va il seminario arcivescovile di Milano, e sfociati, nel 1821, in un comuneviaggio che li porterà fino a Zurigo. Come ministro degli interni nelprimo governo della Svizzera rigenerata Franscini ebbe, dopo il fallimen-to della rivoluzione milanese, l’occasione di facilitare l’ingresso e la per-manenza dell’amico lombardo in Ticino.

Le conseguenze del fallimento del 1848 milanese per CattaneoPer Cattaneo, le cause del fallimento della rivoluzione milanese4 eranotre: la guerra gestita in modo sbagliato da Carlo Alberto e dai suoi ge-nerali quale conseguenza della paura più della repubblica che non degliaustriaci; la politica fusionista del governo provvisorio prima milanesee poi lombardo che sfocerà nella votazione popolare del 12 maggio sul-la questione; la persuasione ripetuta in varie occasioni che l’Italia “non[era] serva delli stranieri ma de’ suoi”5 e che per questa ragione sarebbedovuta essere prioritaria la costruzione della libertà interna, e non l’uni-ficazione verso l’esterno (ma qui pretendeva probabilmente troppo daun sistema dove regnava il “liberalismo della paura” 6 nei confronti del-le classi inferiori).

3 La città considerata come principio ideale delle istorie italiane, 1858, in Carlo Cattaneo,Opere Scelte, a cura di Delia Castelnuovo Frigessi, vol. IV, Torino, Einaudi, 1972, pp.79-126.

4 Vedi, a proposito, Carlo Moos, L‘”altro” Risorgimento. L’ultimo Cattaneo tra Italia e Sviz-zera, Milano, Franco Angeli, 1992, pp. 21-42; e Idem, Intorno ai volontari lombardi del1848, “Il Risorgimento”, XXXVI (1984), n.2, pp. 113-159.

5 Carlo Cattaneo, L’insurrezione di Milano nel 1848 e la successiva guerra, in Idem, Scrittistorici e geografici, a cura di Gaetano Salvemini e Ernesto Sestan, vol. IV, Firenze, LeMonnier, 1957, p. 317.

6 Vedi Piero Del Negro, Garibaldi tra esercito regio e nazione armata: il problema del reclu-tamento, in Garibaldi condottiero. Storia, teoria, prassi, a cura di Filippo Mazzonis, Mi-lano, Angeli, 1984, p. 262.

Page 25: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

25

In seguito, la monarchia divenne, per Cattaneo, del tutto improponi-bile anche dopo il raggiungimento dell’unità italiana, mentre il federa-lismo – prima essenzialmente culturale – acquistava una connotazionepolitica e diventava, per quanto riguardava i rapporti tra i singoli Stati,concetto di solidarietà dei popoli culminante nell’idea vaga ma sugge-stiva degli Stati Uniti d’Europa, mentre sarà, per quanto concerne lestrutture interne degli stati, il criterio di organizzazione per eccellenza,seguendo il modello elvetico anche per l’Italia.Una delle conseguenze più importanti fu il dissidio tra Cattaneo e Maz-zini dei primi anni del 1850, iniziato nella Milano rivoluzionaria all’oc-casione dell’episodio chiave del 30 aprile 1848 quando il milanese rim-proverò il genovese di essersi venduto alla monarchia sabauda.7 Il tuttoporterà – dopo una prima escalation nel 1850/51 che dovette incrinarenon solo i rapporti personali tra i due ma anche l’autorità dell’apostolonel campo democratico – alla rottura del 1853 avvenuta a causa del ten-tativo insurrezionale del 6 febbraio fallito a Milano.Cattaneo era contro queste insurrezioni per ragioni di principio poichénon credeva nell’utilità del martirio quale iniziazione ai cambiamenti;era, invece, del parere che sarebbe stato necessario un lavoro lento macontinuo di educazione e di propaganda alla base. Vi era contrario an-che per il fatto che temeva le ripercussioni negative in Ticino. Infatti,dopo il 6 febbraio milanese, dovette essere definitivamente chiusa laTipografia Elvetica di Capolago su richiesta delle autorità federali, pre-cludendo a Cattaneo di propagandare le sue idee fino alla ripresa delPolitecnico nel 1860. Molto più gravi furono le conseguenze per la col-lettività ticinese con il blocco delle frontiere e l’espulsione di circa 6000ticinesi dalla Lombardia, decretati da Radetzky, che minacciava addirit-tura l’invasione del cantone. Ne seguì una polemica asprissima tra Cat-taneo e Mazzini con l’accusa dell’uno ai federalisti di essere la peste peg-

7 Vedi per questo e per quanto segue Antonio Monti, Un dramma fra gli esuli. Da lettereinedite di G. Mazzini, C. Cattaneo, G. Ferrari, O. Perini ed altri patrioti, Milano 1921;Franco Della Peruta, I democratici e la rivoluzione italiana. Dibattiti ideali e contrastipolitici all’indomani del 1848, Milano, Feltrinelli, 1958; e Carlo Moos, Cattaneo con-tro Mazzini 1850-1851, “Il Risorgimento”, XLV (1993), n. 1, pp. 97-115.

Page 26: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

26

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

giore che potesse piombare sull’Italia, e con la denuncia dei preparativipericolosi e inutili da parte dell’altro alle autorità ticinesi.8 Si trattava,sostanzialmente, della divergenza di vedute sul carattere della lotta po-litica colta benissimo da Gaetano Salvemini quando scrisse che “Maz-zini, spinto dalla sua fede incrollabile, prevedeva la rivoluzione ad ogniprimavera e lavorava a FARLA”, mentre “Cattaneo sentiva che le rivolu-zioni non si FANNO, AVVENGONO”.9 Era, in fondo, anche un giudiziopertinente sulla rivoluzione del 1848 fallita, poiché non bastavano la fedee l’entusiasmo dei rivoluzionari quando c’erano le strutture che li con-trastavano, ed era una divergenza piena di conseguenze poiché, se mai idemocratici avessero avuto la possibilità di condizionare l’andamentodell’unificazione d’Italia, sicuramente non la potevano avere se non eranoin grado di lavorare insieme.

L’impegno politico in Ticino e il giudizio negativo sull’andamento dellecose in ItaliaIl Ticino era, dopo il 1848, un cantone in crisi. Era stato, unico mem-bro della coalizione vincente nella guerra civile del 1847, sconfitto dal-le truppe del Sonderbund. Aveva votato con la minoranza contro la nuovacostituzione del 1848 ed era subito entrato in conflitto con le nuoveautorità centrali di Berna (a dispetto della presenza del Franscini), con-flitto causato, almeno in parte, dal sostegno dei ticinesi alla rivoluzionemilanese e – dopo il ritorno di Radetzky a Milano – ai profughi lom-bardi e piemontesi che Berna voleva, invece, internare nella Svizzeracentrale. Qualsiasi cosa dovette succedere nell’Italia del nord durante il“decennio di preparazione”, venne seguita con ansia e simpatia da par-te dei ticinesi (almeno dei liberalradicali al governo), mentre aggravò letensioni con le autorità federali, interessate soprattutto a non compro-mettere ulteriormente i rapporti già abbastanza tesi con Vienna. Catta-neo, pur essendo uno di questi profughi (ma per i rapporti con l’élite

8 Cfr. Moos, L‘”altro” Risorgimento, pp. 112ss.9 Gaetano Salvemini, I partiti politici milanesi nel secolo XIX, in Idem, Scritti sul Risorgi-

mento, a cura di Piero Pieri e Carlo Pischedda, Milano, Feltrinelli, 1973, p. 46.

Page 27: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

27

liberalradicale piuttosto privilegiato), si rese conto delle difficoltà cau-sate dal fallimento del moto rivoluzionario italiano e tentava, nell’am-bito del possibile, di smorzare le tensioni: sta qui uno dei motivi dell’av-versione nutrita contro le attività mazziniane preparate, come quella del1853, sul suolo ticinese. D’altra parte aderiva, al fianco dei suoi amiciliberalradicali, alla lotta contro i conservatori ticinesi (lotta accanita cheporterà, nel 1855, al cosiddetto pronunciamento, un golpe che avreb-be consolidato la predominanza liberalradicale nel cantone per altri duedecenni). Qui, nel contesto cantonale, il lombardo si comportò comeun appartenente al partito di governo anche se, da profugo, abbastanzadi nascosto. Abbozzò diversi discorsi politici per un radicale sfegatato,Francesco Pedevilla, che li lesse in occasione delle varie feste dei carabi-nieri ticinesi (fu assassinato parecchi anno dopo per ragioni non beneprecisate, ma forse politiche).10 Si scagliò, ma qui direttamente attraversovari articoli in parte firmati, contro la chiesa ed il clero, contro i preti“schiavi” che avrebbero dovuto rompere le loro catene invece di insidiarela libertà,11 i “gendarmi del papa” che minacciavano il Ticino dall’internocome i “gendarmi dell’imperatore” lo assediavano da fuori12, giudizi diuna ferocia quasi inaudita.Si nota, in tutto questo, un interessamento notevole ai problemi dellanuova patria, dai rapporti con l’estero alla politica interna e a quella re-ligiosa, con certe esagerazioni dovute alle circostanze singolari del mo-mento e ad un contesto altamente conflittuale. E si nota pure una pre-occupazione sincera per la libertà laica e la molteplicità federalistica dellapiccola repubblica che proprio sotto questa prospettiva (repubblicana)venne vista come esemplare: quale unico territorio di lingua italiana ri-

10 Vedi Moos, L’”altro” Risorgimento, cap. 4.2 passim.11 “Il Repubblicano”, 3 marzo 1855, in Carlo Cattaneo, Scritti politici, a cura di Mario

Boneschi, vol. III, Firenze, Le Monnier, 1965, p. 23. Ora anche in Carteggi di CarloCattaneo. Serie I, Lettere di Cattaneo. Vol. III, 1852-1856, Firenze, Le Monnier, e Bel-linzona, Casagrande, 2010, p. 204.

12 “Il Repubblicano”, 6 marzo 1855, in Epistolario di Carlo Cattaneo, raccolto e annotatoda Rinaldo Caddeo, vol. II, Firenze 1952, p. 334, e ora in Lettere di Cattaneo, vol. III,p. 205.

Page 28: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

28

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

masto libero.13 Così, il Ticino si presentava come punto d’incontro traitalianità, federalismo, libertà e repubblica – valori tutti (tranne l’italia-nità) non presenti nell’Italia di allora, prima e dopo l’unificazione.Va da sé che in tale impostazione, il giudizio sui risultati del biennio1859/60 (anche sull’esito dell’epopea garibaldina) non poteva essere chenegativo. Già durante il “decennio di preparazione” il lombardo si eraespresso scetticamente sugli sviluppi piemontesi. E questo riserbo noncambierà durante gli avvenimenti del 1859 (quando giudicherà moltopolemicamente la legge Rattazzi dell’ottobre di quell’anno) e diventeràodio viscerale nei confronti di Cavour con la cessione di Nizza e Savo-ia, ritenuta puramente cinica,14 e con l’estromissione di Garibaldi dalRegno del Sud, dopo che questi aveva accettato l’annessione invece dioptare – come avrebbe preferito Cattaneo – per la via dell’assembleacostituente che avrebbe dovuto costruire uno Stato nuovo al posto di unPiemonte allargato. Il lombardo diventerà, così, uno dei maggiori criti-ci contemporanei dell’opera centralizzatrice di Cavour e dei suoi succes-sori,15 e non per niente si rifiuterà, sia nel 1860 come nel 1867, di met-tere piede nel parlamento italiano dopo essere stato eletto deputato.Opterà, invece, per la Svizzera (ora liberamente, e non costretto dallecircostanze come nel 1848), dove dimorerà – a partire dal 1858 comecittadino onorario ticinese – fino alla morte sopravvenuta nel 1869.

3. La dimensione socioculturale

La concezione federalistica di CattaneoNella prospettiva strettamente politica si tende, a mio modo di vedere,a esagerare l’importanza di Cattaneo. Basti pensare alle Cinque giorna-

13 Cfr. Moos, L’ “altro” Risorgimento, pp. 249ss.14 Cfr. Savoja e Nizza, aprile 1860, in Carlo Cattaneo, Scritti politici, vol. IV, a cura di Mario

Boneschi, Firenze, Le Monnier, 1965, pp. 46-61.15 Si vedano le quattro lettere Sulla Legge Comunale e Provinciale nel “Diritto” del giu-

gno-luglio 1864, in Cattaneo, Scritti politici, vol. IV, pp. 414-440.

Page 29: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

29

te milanesi quando entrò in azione con un certo ritardo e svolse un la-voro di coordinamento sì prezioso ma piuttosto relativo nella situazio-ne caotica di un’insurrezione cittadina difficile da controllare anche perun personaggio della mole intellettuale di Cattaneo. Questi dimostròmirabile fermezza nei vari tentativi prematuri di mediazione e riguardoal ceto dirigente milanese, contro il quale pronunciò la frase divenutafamosa delle “famiglie regnanti [...] tutte straniere”.16 Ma resta una po-sizione discutibile e un’attitudine più di analisi che non di azione. In-fatti, all’azione Cattaneo preferiva l’analisi e la critica a posteriori. Nonsi contano le esortazioni di lasciarlo lavorare a modo suo, e cioè al tavo-lo di studio, componendo articoli contro la cessione di Nizza e Savoianel 1859 oppure elaborando dei progetti ferroviari con Garibaldi a Na-poli nel 1860.17 Pretendere da un intellettuale di questa stampa una ricet-ta politico-federalistica oppure una teoria del federalismo rischia di es-sere riduttivo, e non stupisce che non le si trovino, mentre si riscontral’uso di modelli del suo tempo (gli Stati Uniti, la Svizzera) e di esempistorici (le città greche, etrusche, italiane ecc.).In sostanza, si riscontra in Cattaneo una linea di pensiero più impegna-tiva, e da qui deriva la necessità di adottare, nei suoi confronti, un mo-dello interpretativo che tende a valutarlo quale propagatore di un mes-saggio soprattutto culturale, una dimensione colta molto bene da chicome Norberto Bobbio lo vide quale filosofo e la sua filosofia quale fi-losofia militante,18 cioè una filosofia che vuole cambiare il pensiero pri-ma di cambiare il mondo, investendo, ad esempio, in attività educativee di propaganda piuttosto che nell’acquisto di armi per un’ulteriore ri-voluzione (mazziniana) sicuramente fallimentare.19 Anzi, non stupisceche la rivoluzione mazziniana non abbia potuto trovare posto in una con-

16 Archivio Triennale, vol. II, in Tutte le opere di Carlo Cattaneo, a cura di Luigi Ambrosoli,vol. V/1, Verona, Mondadori, 1974, p. 985.

17 Si veda, a proposito, Moos, L’”altro” Risorgimento, cap. 5.1 e passim.18 Norberto Bobbio, Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo, Torino, Einaudi, 1971.19 Cfr. la lettera del 30 settembre 1850 a Giuseppe Mazzini, in Carteggi di Carlo Cattaneo.

Serie I, Lettere di Cattaneo. Vol. II, 16 marzo 1848-1851, Firenze, Le Monnier, e Bel-linzona, Casagrande, 2005, p. 191.

Page 30: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

30

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

cezione del genere, e sta proprio qui la ragione del dissenso esploso fra idue dopo il 1848. Si badi bene: non si trattava di una semplice contrap-posizione di formule politiche come centralismo contro federalismo,anche se Mazzini – sempre in cerca di unanimismi – non si sarà maiaccorto della gravità delle divergenze che lo separavano dal Cattaneo.

Il federalismo diventa, in questa chiave interpretativa, da programmameramente politico qualcosa di fondamentale: una Weltanschauung nelsenso della parola tedesca, e cioè una prospettiva sotto la quale si vede esi interpreta il mondo. Diventa filosofia federale oppure federalismointegrale, una scuola di pensiero che tende alla ricerca continua di me-diazione tra l’individuo e la collettività, tra diversità e unità nel modo(forse troppo armonizzante) del classicismo goetheano.20 Si tratta del-l’unità nella molteplicità: Einheit in der Vielfalt. Era questo l’interesseprincipale del lombardo, dalla linguistica alla filosofia, dal discorso sueducazione e formazione all’economia, ma lo era anzitutto per quantoriguarda la storia. Infatti, il federalismo cattaneano ha una forte conno-tazione storica, si veda quanto dice ripetutamente su Atene e Ginevra,sugli Etruschi e le città italiane. Ma allo stesso tempo è pure proiettatoverso il futuro, è una Weltanschauung tendenzialmente ottimistica e pro-gressista nel senso della ricerca di progresso e di evoluzione. Così, Cat-taneo scopre, nell’evolversi del tempo, l’integrazione delle forme di svi-luppo precedenti; l’incivilimento tende a integrare le varie tappe che sisusseguono in forme sempre nuove di sintesi, difficili da raggiungere masicure.Ovviamente, una Weltanschauung della totalità di quella cattaneana nonpoteva non avere una dimensione politica. Ma Cattaneo non offre ricettesemplici da adottare, anche se parla qua e là di Stati Uniti d’Europa,senza, purtroppo, precisare il suo pensiero in merito. Per questa ragio-ne difficilmente può entrare nelle varie formule neofederalistiche. Anzinon è casuale che i riferimenti al grande lombardo non abbiano potuto

20 Cfr. Johann Wolfgang Goethe, Parabase (1820), in Goethes Werke. Hamburger Ausga-be, vol. I, Hamburg, Wegner, 1969 (neunte Auflage), p. 358.

Page 31: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

31

far parte delle polemiche recenti. La sua è mole troppo ingombrante peri programmi di certi partiti politici e per la loro tattica elettorale.Anche sotto l’aspetto politico il federalismo cattaneano persegue unoscopo integrale: l’integrazione dello sviluppo storico di un’entità politi-ca e delle sue molteplici forme di organismi locali. Si veda, a proposito,il suo progetto per un’università federale svizzera richiestogli da Stefa-no Franscini,21 progetto che volle integrare le università cantonali allo-ra esistenti, valorizzando e accentuando in questo modo le loro peculia-rità. Il risultato sarebbe stato la sintesi delle specialità di ciascuna indi-vidualità universitaria, un concetto veramente federalistico che non haperso le sue qualità utopistiche nemmeno al momento attuale. Ovvia-mente, in tale scuola di pensiero non erano previste rotture rivoluzio-narie ma continuità e evoluzione riformista. In ciò, Cattaneo rappresental’anti-Mazzini per antonomasia.A questo punto viene spontanea la domanda sulle possibilità di realiz-zare tali concetti. Indubbiamente si tratta di un sistema politico che deveessere costruito dal basso in alto, seguendo il principio di partecipazio-ne insito nel modello della democrazia diretta. Alla base stanno i comuniai quali viene lasciata la massima libertà; seguono le entità intermedie(i “cantoni”, le “regioni”) che devono avere origini storiche, non artifi-ciali; e infine, quale coronamento, si colloca l’unione di queste entità,lo stato federale (la “confederazione”). Per quanto riguarda la convivenzadei vari stati, questa deve prima di ogni altra cosa attenersi al principiodella solidarietà e della fratellanza tra i popoli. Così, Cattaneo non pen-sava alle sole autonomie locali, come non concepiva la mera democra-zia rappresentativa; anzi, avvicinare il suo federalismo a concetti del ge-nere diventa fuorviante. Si trattava, invece, di costruire (prima) e di ge-stire (in seguito) uno stato dal basso in alto, sulla base del suffragio uni-versale e della partecipazione diretta dei cittadini.22

21 Luigi Ambrosoli, Note cattaneane. I: C. Cattaneo e l’Università federale svizzera, “Archi-vio Storico Ticinese”, 24 (1965), pp. 213-220.

22 Cfr. le quattro lettere del 1864, sopracitate, e soprattutto le note in merito in CarloCattaneo, I problemi dello Stato italiano, a cura di Carlo G. Lacaita, Verona, Mondado-ri, 1966, pp. 308-333.

Page 32: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

32

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Il soldato-cittadino e la nazione armataCattaneo non era né storico militare né tantomeno teorico militare, masi interessava, nel contesto dell’incivilimento generale, di questioni mi-litari organizzative. Alla vigilia delle Cinque giornate trattava le istitu-zioni militari austriache in declino in un capitolo soppresso dello stu-dio sulla riforma scolastica nel Lombardo-Veneto, curato dall’Istitutolombardo.23 Tornerà sull’argomento negli scritti militari degli anni in-torno al 1860, quando si pose il problema dell’organizzazione militaredell’Italia unita. Spicca, in questo contesto, un articolo sulla questionedell’armamento popolare da parte del colonnello federale comandantedi divisione Augusto Fogliardi, l’ufficiale ticinese più quotato nell’eser-cito svizzero di allora, articolo richiestogli da Cattaneo per il Politecnicoappena rinato.24 Qui il colonnello ticinese espresse il pensiero che l’or-ganizzazione militare deve coincidere con le altre istituzioni di uno Sta-to e deve essere sostenuta dal maggior numero possibile dei cittadini.Dal canto suo, Cattaneo si preoccupava, in un primo momento, menodei problemi presenti ma del loro fondamento storico ad esempio conl’articolo L’antico esercito italiano sul primo fascicolo della seconda seriedel Politecnico, uscito sotto forma di ampia recensione a vari studi sulruolo delle truppe italiane nelle guerre napoleoniche. Partendo dal fat-to che l’Italia di allora aveva stanziato solo più o meno 11.000 uominiin un regno di sette milioni, il lombardo espose il concetto che l’Italiadel 1860 si sarebbe dovuta dare un sistema di tipo svizzero con un mi-lione di soldati.25

Ma sarà soprattutto l’articolo L’Italia armata nel Politecnico del giugno1861 a propagare il modello elvetico contro la piemontizzazione dell’Ita-lia e del suo esercito impiegato, allora, lontano dalle frontiere nel meri-dione del paese. Qui Cattaneo espresse l’idea che non si doveva seguireun modello militaristico ma realizzare le “libere armi” quale conseguenza

23 Vedi Carlo Cattaneo, Scritti sull’educazione e sull’istruzione, a cura di Luigi Ambrosoli,Firenze, La Nuova Italia, 1963, pp. 141-146.

24 Articolo uscito sui fascicoli 43, 44, 45 del 1860.25 Carlo Cattaneo, Scritti storici e geografici, a cura di Gaetano Salvemini e Ernesto Sestan,

vol. III, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 3-49.

Page 33: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

33

dei “liberi pensieri” in un sistema basato sul concetto della democraziadiretta e sulla volontà popolare.26 Diventerà, in seguito, quasi ossessivala preoccupazione espressa ripetutamente di rendere l’educazione piùmilitare, evitando, comunque, il militarismo di stampo prussiano.27

La politica militare propugnata dal lombardo sulla falsariga del sistemaelvetico doveva, ovviamente, tenere conto del fatto che l’Italia unificatanon partiva da zero ma da una situazione di convivenza dell’armata sardacon i resti delle truppe italiane austriache, con le truppe dell’Italia cen-trale riorganizzate da Manfredo Fanti, con i residui dell’armata borbo-nica e, infine, con l’esercito garibaldino di cui erano rimasti – dopo ilritorno di Garibaldi a Caprera – soltanto i quadri. La monarchia sabaudaavrebbe dovuto tentare di amalgamare questi elementi eterogenei e tra-sformarli, in un secondo momento, in un esercito nazionale di massa,ma si limitò, in fin dei conti, a cambiare semplicemente l’etichetta, chia-mando, con la circolare Fanti del 4 maggio 1861, l’Armata sarda Eser-cito italiano, eseguendo, così facendo, una mera operazione centralizza-trice sulla base delle strutture di un esercito sostanzialmente ancora dicaserma. Qui non si poteva parlare di nazione armata nemmeno persogno, e ancor meno di cittadino-soldato secondo il modello svizzero –a sentire il Cattaneo compreso da nessuno.28 Questi avrebbe voluto an-che per l’Italia un esercito democratico di massa con brevi ma ripetutiperiodi di presenza sotto le armi e con la carabina in casa a tutti i citta-dini, un sistema impedito dal “liberalismo della paura” (Piero Del Ne-gro) vigente sotto la monarchia sabauda.

L’educazione del singolo e la formazione della collettivitàQui la continuità nel Cattaneo prima e dopo il 1848 è lampante, e nonsolo perché in Ticino potrà realizzare almeno parte di quanto avrebbevoluto fare nella Lombardia29, ma soprattutto perché l’interesse per la

26 Cattaneo, Scritti politici, vol. IV, pp. 130-147.27 Cfr. Moos, L’”altro” Risorgimento, pp. 276 ss.28 Il più vicino alle sue idee sarebbe stato Garibaldi, qualora non avesse accettato la guida

monarchica; cfr. Del Negro, Garibaldi, passim.29 Vedi il progetto di riforma elaborato per l’Istituto lombardo alla vigilia delle Cinque gior-

Page 34: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

34

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

formazione e l’educazione dei giovani era una costante della sua biografiada quando aveva cominciato, nel lontano 1820, a insegnare in un gin-nasio milanese.Il capolavoro del periodo ticinese sarà la collaborazione alla fondazionee in seguito alla gestione del liceo di Lugano, progetto realizzato nel 1852sulla base di un testo cattaneano dal titolo Sulla riforma dell’insegnamentosuperiore nel Ticino e tendente a una scuola utile alla società civile cheavrebbe dovuto promuovere il progresso, diminuendo, così facendo, laspinta all’emigrazione, piaga drammatica del tempo di Cattaneo e an-che dopo.30 Fondamentale doveva essere l’insegnamento non della sto-ria della filosofia ma della filosofia civile – insegnamento affidato pro-prio al suo promotore e che gli dovette procurare dei problemi con ilclero per il fatto che la sua posizione all’interno della scuola laica deveessere stata quasi egemone. Deludente sarà, parecchi anni più tardi, lafine dell’esperienza di insegnamento, quando il lombardo dimissionò,nel 1865, dopo un diverbio avuto col presidente del governo cantonaleper una questione ferroviaria, a testimonianza di una situazione poco ar-moniosa anche in seno al ceto dirigente laico, fatto che non stupisce inun cantone dilaniato da conflitti culturali, politici ed economici e doveera al potere una borghesia sì in ascesa, ma alla quale non corrispose ilmovimento reale del paese.31

Anche per quanto riguarda il problema scolastico si riscontra un atteg-giamento molto critico del lombardo nei confronti delle scelte centrali-stiche del Regno. Infatti, Cattaneo si oppose alla legge Casati del 13novembre 1859 criticando, ad esempio, la posizione della religione epropagando quale scopo dell’insegnamento la formazione del cittadinolibero, non condividendo per niente la paura della classe dirigente diperdere il controllo (non nascondendo, però, un atteggiamento marca-tamente settentrionale).32 Criticò, inoltre, la politica universitaria del

nate in Cattaneo, Scritti sull’educazione, pp. 74-152.30 Cattaneo, Scritti politici, vol. III, pp. 67-97.31 Cfr. Bobbio, Una filosofia militante, p. 179.32 Carlo Cattaneo, La nuova legge del pubblico insegnamento, in Idem, Scritti politici, vol.

I, a cura di Mario Boneschi, Firenze, Le Monnier, 1964, pp. 208-218.

Page 35: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

35

ministro Carlo Matteucci nel 1862 perché, pure questa, troppo accen-tratrice.33 Tutto ciò non poteva essere diverso nei confronti di un siste-ma sociopolitico che espresse uno Stato senza le libertà repubblicane-federalistiche auspicate dal Cattaneo ma costruito, invece, sulla base diannessioni e plebisciti e con la preoccupazione primaria per i confiniesteri. Ne seguì una politica di tipo nazionalista, irredentista e, più tar-di, colonialista, senza – come avrebbe voluto il lombardo – la prioritàdata alla libertà e alla partecipazione dei cittadini.

4. La ferrovia attraverso le Alpi quale esempio per le attività economi-che

L’iter socio-politicoA livello nazionale svizzero si riscontrano varie posizioni riguardo ilGottardo che spaziano dai fautori-propagatori, tra i quali il ticinese Pa-squale Lucchini, agli scettici come il grigionese Simon Bavier (sarà pre-sidente della Confederazione al momento dell’inaugurazione della lineanel 1882), agli avversari di tendenza fondamentalistica come il lucernesePhilipp Anton von Segesser che contrastava il progetto perché gli sem-brava l’espressione degli interessi zurighesi piuttosto che non di quellidella sua città natale.A livello internazionale, la conferenza necessaria per stabilire i terminidell’ impresa e delle finanze si fece attendere fino all’ autunno del 1869quando, sotto la presidenza del presidente della Confederazione e conla partecipazione, accanto alla Svizzera e all’Italia, di delegazioni dellaGermania del Nord, del granducato di Baden, del regno del Württem-berg nonché della Gotthardvereinigung (l’associazione delle ferrovie e deicantoni promotori, con sede a Lucerna), vennero approfonditi a Berna,nel corso di complesse trattative, i problemi inerenti al progetto e allasua esecuzione, per arrivare, infine, alla stipulazione della convenzioneper il San Gottardo tra Svizzera e Italia, datata 15 ottobre 1869, alla quale

33 Cfr. Cattaneo, Scritti politici, vol. III, pp. 111-129 e 99-111.

Page 36: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

36

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

aderì, due anni dopo, l’Impero germanico appena fondato. Solo ora, nel1871, venne costituita a Lucerna (ma con gli uffici più importanti aZurigo) la Gotthardbahngesellschaft34 con il “barone ferroviario“ AlfredEscher quale presidente della direzione generale fino al 1878.35

A proposito del finanziamento si potè costatare già parecchio tempoprima che per un progetto delle dimensioni del Gottardo il capitale pri-vato si sarebbe mobilitato solo dopo avere raggiunto la certezza dellesovvenzioni pubbliche. L’entità del capitale pubblico fu stabilito, dallaconferenza internazionale del 1869, in 85 milioni di franchi (su un to-tale di spese preventivate di 187 milioni), di cui 20 milioni quale con-tributo delle città e dei cantoni svizzeri coinvolti e delle ferrovie interes-sate. L’Italia doveva concorrere con 45 milioni, la Germania con 20milioni.Purtroppo, i conteggi della conferenza bernese si dovettero rivelare benpresto inadeguati. Così, nel giugno del 1877, con un buco da colmareintorno a 100 milioni di franchi, divenne inevitabile una nuova confe-renza convocata questa volta a Lucerna, sede della Compagnia del Got-tardo (Gotthardbahngesellschaft). Qui si decise uno stanziamento diulteriori 40 milioni di franchi, di cui dieci dovevano venire elargiti dal-l’Italia, dieci dalla Germania, otto dalla Svizzera e il resto (dodici milioni)da parte della Compagnia, tagliando, così facendo, circa 60 milioni deldeficit previsto e con la conseguenza di far slittare di qualche decenniola costruzione del secondo binario e di certe linee di accesso.A difesa dei responsabili bisogna sottolineare che il computo delle spe-se non fu fatto con leggerezza. È ovvio che, in circostanze di lotta poli-tica accanita, si tende a conteggiare il meno possibile per far passare un

34 Per quanto riguarda i diversi organi promotori per la ferrovia del Gottardo venne, nel1860, formato un Comitato pro ferrovia del San Gottardo (Gotthardkomitee) che ce-dette il passo, nel 1863, alla Unione del San Gottardo (Gotthardvereinigung) con il suocomitato direttore („Komitee“) e, a partire dal 1871, alla Compagnia del Gottardo (Got-thardbahngesellschaft).

35 Cfr. Bernhard Wehrli, Die „Bundesbarone“. Betrachtungen zur Führungsschicht der Schweiznach der Gründung des Bundesstaates, Zürich 1983 (= 146. Neujahrsblatt zum Bestendes Waisenhauses Zürich).

Page 37: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

37

progetto che potrebbe rivelarsi troppo costoso. Inoltre, non si avevamolta esperienza con lavori delle dimensioni gottardiane, mentre durantela costruzione della grande galleria sopravvenne tutta una serie di impre-visti geologici e tecnici. Ma anche dei conteggi elaborati in tempi mol-to più recenti e per dei progetti paragonabili (Furka, Nuova trasversalealpina) si riveleranno troppo ottimistici all’ora della verità, benché lepianificazioni siano diventate, negli anni trascorsi dall’apertura dellaferrovia del Gottardo, più sofisticate e precise.

Il momento ‘magico’ per il GottardoQuale fu la spinta decisiva che rese vincitrice l’asse del Gottardo neiconfronti delle altre direzioni possibili?Prima della dimensione zurighese (generalmente seguita) ritengo essen-ziale quella italiana, e fondamentale, in questa direzione, mi sembra l’im-pegno assiduo di Cattaneo. Infatti, sul fronte politico come su quelloeconomico la sua attività era di grande importanza per la scelta finale,da parte del governo italiano, della linea del Gottardo invece di quelladel Lucomagno. È qui che si colgono i risultati degli sforzi più che de-cennali di questo propagatore dei lavori di incivilimento culminati –riguardo la ferrovia attraverso le Alpi – nella lettera aperta ai cittadinigenovesi,36 pubblicata nel Politecnico del marzo 1865: una delle spintedecisive per la presa di posizione definitiva del Regno e, con ciò, il pre-supposto agli ulteriori sviluppi che porteranno alla conferenza conclu-siva del 1869 e ai trattati firmati in seguito.37

Come accennato, il governo sardo e poi quello italiano propendevanolungamente per il Lucomagno. Solo nel febbraio 1866 si cambiò defi-nitivamente parere e ci si fissò sul Gottardo, e questo dopo la conclu-

36 Carlo Cattaneo, Sulla ferrovia dalle Alpi Elvetiche all’Europa Centrale. Lettera ai Cittadi-ni Genovesi, „Il Politecnico“, marzo 1865, ora in Carlo Cattaneo, Scritti politici, a curadi Mario Boneschi, vol. II, Firenze 1965, pp. 386-403. Cfr. Bruno Caizzi, Suez e SanGottardo, a cura di Carlo G. Lacaita, Lugano-Milano, Giampiero Casagrande, 2007, pp.205-209.

37 Si veda, per i dettagli, Moos, L’“altro“ Risorgimento, cap. 6.1, passim.

Page 38: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

38

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

sione dei lavori di una commissione formata nel luglio del 1865 da partedi Stefano Jacini, tornato al ministero dei lavori pubblici sotto La Mar-mora e Ricasoli tra il 1864 e il 1867.38 Solo ora la Gotthardvereinigunge in primis il suo promotore zurighese Alfred Escher poterono imboc-care la via che sarà coronata da successo, come si desume dalla lettera delcomitato della Gotthardvereinigung al Consiglio federale in data 16marzo 1866, quando venne espressa la “lebhafte Freude über die Ent-scheidung der Königl. Italienischen Regierung u. die dadurch gewon-nene Grundlage für die Verwirklichung der grossen internationalenAufgabe“.39

La svolta nel governo del Regno pose la base per la presa di posizionedegli stati germanici e soprattutto del Norddeutscher Bund il cui rap-presentante a Berna, generale Röder, scrisse più tardi, in data 31 marzo1869, al presidente della Confederazione Emil Welti che il suo governocredeva “sich im Verein von Italien definitiv und exclusiv zu Gunsten desSt. Gotthard aussprechen zu sollen“.40

Erano queste le decisioni preliminari che vennero sancite dalla conferenzainternazionale del settembre-ottobre 1869 quando risulterà emblema-tico il trattato stipulato il 15 ottobre 1869 con il Regno d’Italia, al qua-le spettava il contributo finanziario più massiccio.41

Vista la tematica sotto questa prospettiva, le asserzioni in Svizzera pres-soché incontrastate che sia stato Alfred Escher con lo slittamento dellasua posizione dal Lucomagno al Gottardo, avvenuto nel 1862/63, a fare

38 V. Ferrovia delle Alpi elvetiche. Progetto di legge per concedere al governo la facoltà di pren-dere parte ad un consorzio internazionale per promuovere l’esecuzione di una ferrovia attra-verso il San Gottardo, 2 voll., Firenze 1866. Cfr. Martin Wanner [archivario della Got-thardbahngesellschaft], Geschichte der Begründung des Gotthardunternehmens, Bern 1880,pp. 119s.

39 Documenti Diplomatici Svizzeri (DDS), vol. 2, Bern 1985, N. 8, p. 9.40 DDS, vol. 2, N. 187, p. 272.41 Si veda DDS, vol. 2, N. 211 (Annexe), pp. 312-317. Parte dei 45 milioni, in cui consi-

steva il contributo del Regno, proveniva da vari comuni soprattutto delle provincie diGenova e di Milano, tra cui sei milioni dalla sola Genova; v. Wanner, Gotthardunterneh-men, pp. 430s.

Page 39: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

39

pendere la bilancia dalla parte del Gottardo42 risultano troppo elvetocen-triche. Solo dopo i lavori di varie commissioni e dopo diverse perizie chedecisero la posizione dell’Italia, ma soprattutto dopo che fu chiarito ilcontributo finanziario e stabilita la somma cospicua da versare da partedel Regno, la concorrenza dei tracciati svizzeroorientali potè dirsi defi-nitivamente eliminata. La conferma di questa linea interpretativa ven-ne un decennio dopo, all’occasione della “Nachfinanzierungsdebatte“ del1878, quel dibattito diventato inevitabile nel parlamento federale dopoche si era profilato l’enorme buco finanziario di 100 milioni di franchi,quando il consigliere federale Joachim Heer asserì: “Nicht eine Protek-tion des Bundesraths, nicht einmal die Thätigkeit der ‘Gotthard-Verei-nigung’ hat die Lösung herbeigeführt, sondern die aus der freiestenWürdigung der eigenen Interessen hervorgegangene Entschliessung Ita-liens, welche zu acceptiren dann weder Deutschland noch die SchweizAnstand nehmen konnten.”43

Che in quell’occasione (nel 1878) il parlamento federale chiese la testadel capro espiatorio Alfred Escher, prima di concedere i fondi indispen-sabili per il risanamento dell’impresa, fu una richiesta ingiusta poichèsenza l’instancabile attività di Escher quale presidente della direzionedella Gotthardbahngesellschaft (e cioè in capo alla società che dirigevale costruzioni) l’opera gigantesca non si sarebbe, forse, mai potuta ter-minare. La responsabilità dei conteggi troppo ottimistici non spettavaa lui (e ancora meno solo a lui); erano la conseguenza delle circostanzepolitiche e delle necessità specifiche del momento che generarono unacerta superficialità nel fare i conti.

Le linee di accesso meridionali e le implicazioni connessePer approfondire la dimensione ‘sudista’ – cioè l’asserzione che il mo-mento cruciale per la linea ferroviaria attraverso le Alpi fosse stato quello

42 Si veda già Ernst Gagliardi, Alfred Escher. Vier Jahrzehnte neuerer Schweizergeschichte,Frauenfeld 1919, pp. 447-449, che viene recepito fino al giorno d’oggi. Cfr. Joseph Jung,Alfred Escher 1819-1882. Aufstieg, Macht, Tragik, Zürich 2007, p. 365.

43 [Joachim Heer], Botschaft des Bundesrathes an die hohe Bundesversammlung, betreffend dasGotthardbahnunternehmen (Vom 25. Juni 1878), [Bern 1878], p. 45.

Page 40: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

40

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

della decisione italiana, ispirata in parte da Cattaneo – bisogna ammet-tere che lo sforzo sostenuto da Cattaneo per la realizzazione delle lineedi accesso meridionali, cioè ticinesi, appare, invece, molto meno fortu-nato poiché in questa circostanza il lombardo si imbrigliò in una seriedi lotte sterili anche sul piano personale.Le linee di accesso meridionali dovevano essere – secondo il ragionamen-to di Cattaneo – costruite al più presto e con l’apporto di capitali pri-vati poiché sarebbero state redditizie anche prima dell’apertura al traf-fico della grande galleria. In ciò non ebbe tutti i torti. Spicca, anzi, la per-spicacia con cui espresse la persuasione della fattibilità delle linee fino aBiasca chiedendo, già nel 1856, quasi 20 anni prima della loro realizza-zione, una concessione in merito (che non gli venne accordata dal go-verno cantonale). In effetti, le linee interne fino a Biasca poterono esse-re inaugurate solo nel 1874, sempre qualche anno prima dell’aperturadella linea intera nel 1882, ma su basi diverse da quelle previste da Cat-taneo, morto cinque anni prima. Venne estromesso dall’affare già nelcorso del biennio 1865/66, dopo avere puntato su un gruppo di perso-ne e di società probabilmente poco affidabili. Inoltre sottovalutò l’enti-tà del capitale necessario e non si rese conto dell’indispensabilità dellesovvenzioni pubbliche per la mobilitazione dell’enorme capitale da ri-chiedere non solo per i 15 km della grande galleria ma anche per il fi-nanziamento delle linee di accesso.Questa serie di errori – conseguenza di valutazioni troppo ottimistichee della fiducia posta in persone forse poco oneste e in ogni caso pococapaci44 – doveva danneggiare il Cattaneo anche nei rapporti personalipoiché si vide, nell’autunno del 1865, costretto ad abbandonare l’atti-vità di docente nel liceo di Lugano dopo un diverbio esploso proprio acausa di questioni ferroviarie con il presidente del governo ticinese, LuigiMaria Pioda, fratello del più noto Giovan Battista Pioda (successore diStefano Franscini nel Consiglio federale dal 1857 al 1864 e, in seguito,ministro della Confederazione nel Regno d’Italia), esagerando, come

44 Si veda, ad es., i giudizi negativi di Agostino Bertani in Moos, L’“altro“ Risorgimento, pp.397, 402s.

Page 41: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

41

spesso gli doveva accadere, l’asprezza della sua reazione.45

Tutto ciò non toglie nulla alla centralità dell’impostazione economica cheCattaneo seppe dare alla questione, portando la discussione sul livellodel rendimento. Ovviamente, per il lombardo una parte delle discussionisi svolse, per così dire, nell’ambito dell’idea pura, anche se la sua era –con un’espressione felice di Bruno Caizzi – una “passione imprendito-riale”46 che, purtroppo, non troverà modo di concretizzarsi. Riuscirà avedere appena l’avvio di qualche lavoro sui pochi chilometri tra Luga-no e Melide, mentre al momento dell’esecuzione effettiva del progettogottardiano non c’era più. La morte lo colse nel 1869, proprio nell’an-no che doveva vedere la conferenza internazionale decisiva per le sortidel Gottardo.

Indubbiamente, sul lato pratico dell’opera gottardiana spetta a Cattaneouna parte delle responsabilità per il clima di eccessivo ottimismo nellacapacità di riuscire a contenere i costi, come gli spetta la sua parte nelleasprezze della contesa e delle rivalità contro i vari esponenti del comita-to lucernese (la Gotthardvereinigung) come Johann Friedrich Peyer imHof e soprattutto Alfred Escher, l’odiatissimo “re Alfredo”, contro ilquale il lombardo si scaglierà nell’ultima delle sue iniziative editoriali cheè da qualificare la meno felice: la Rivista ferroviaria, pubblicata a Luga-no dalla fine di febbraio alla fine di luglio del 1866.47 Senza entrare trop-po nel vespaio di tali personalismi bisogna ammettere che la ben notascontrosità del Cattaneo doveva rendergli la vita alquanto difficile, e ciòancora di più restando (anche dopo il conferimento della cittadinanzaonoraria concessagli dal parlamento ticinese) un esule politico di fron-te a un personaggio altrettanto scontroso, ma ben più radicato nell’esta-blishment politico-finanziario della Confederazione e che aveva a sua di-

45 Si veda, per tutti i risvolti delle polemiche intorno alle linee ticinesi, ivi, cap. 6.2, pas-sim.

46 Bruno Caizzi, La passione imprenditoriale di Carlo Cattaneo, “Bollettino storico dellaSvizzera italiana“, XCIV/1, 1982, pp. 5-14.

47 Cfr. Moos, L’“altro“ Risorgimento, pp. 416-420.

Page 42: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

42

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

sposizione l’intero apparato del giovane stato federale rafforzato daglieventi del biennio 1847/48.Per quanto riguarda le implicazioni sociali dell’impresa gottardiana bi-sogna dire, senza fargli un torto eccessivo, che Cattaneo non le potevavedere. Ma lo stesso vale per i suoi concorrenti svizzerotedeschi. Nonsapevano prevedere l’impatto del trasporto di massa sul paesaggio alpi-no e sul modo di vita delle popolazioni nella longue durée, ma nemme-no pensavano alle conseguenze negative da attendersi immediatamentenelle vallate attraversate dalla nuova ferrovia in quanto nel loro pensie-ro, e qui forse maggiormente in quello del lombardo, impregnato comeera di ottimismo per tutto ciò che concerneva lo sviluppo economico eil progresso, non era concepibile un connotato negativo a uno sforzoincivilitore possente quale la costruzione di ferrovie, come non lo pote-va essere riguardo al miglioramento generale delle reti di comunicazio-ne europee, miglioramento visto sotto il segno del più felice tra gli slo-gans con i quali usava definire la “linea italo-renana” o “anglo-egizia”:Suez e Londra.48

In questo si sarebbe incontrato più che scontrato con l’avversario zuri-ghese Escher. Nel loro orizzonte vasto e potentemente visionario nonc’era posto per le difficoltà (transitorie) da attendersi nella fase della re-alizzazione che, in effetti, viste sotto il segno di uno sviluppo secolare,si riveleranno largamente bilanciate dal miglioramento del tenore di vitaper le generazioni che seguiranno quella pionieristica degli ideatori erealizzatori della grande linea ferroviaria.

5. Quale il ruolo della Svizzera per Cattaneo?

Per Cattaneo, il ruolo della Svizzera pare, dopo che vi ebbe stabilita lasua residenza permanente nel 1848, senz’altro fondamentale; e questonell’ambito di un’attività instancabile in tutte le direzioni possibili. Manon si trattava, si badi bene, del paese reale quale si presentava davanti

48 Ivi, pp. 372 e 418.

Page 43: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

43

all’intelletto acuto del milanese. Infatti, quella del suo tempo era unaSvizzera in fieri, in fase di costruzione e in pieno subbuglio, dilaniata daconflitti interni non veramente superati dopo quello lacerante del Son-derbund. Basti pensare alla lotta politica in corso in Ticino che sfocerànel “pronunciamento” del 1855. Agli occhi di Cattaneo, la Svizzera rap-presentava sì un modello – ma una Svizzera virtuale e idealizzata: laSvizzera, e su scala ridotta la Repubblica e Cantone Ticino, come sareb-bero dovuti diventare e come si raffiguravano nel pensiero del lombar-do rivolto al futuro.Partendo da questi presupposti, l’atteggiamento del Cattaneo riguardol’Italia in via di unificazione non poteva non essere che ferocissimo, e loera ancora di più dopo essere stata unita sotto forma monarchica e cen-tralizzatrice. Ma, allo stesso tempo, anche l’attenzione dedicata alla Sviz-zera e al Ticino era accorta e alquanto critica. Il coinvolgimento del lom-bardo nei conflitti interni ticinesi e nel mondo degli affari era un coin-volgimento con lo scopo di migliorare l’esistente. Così facendo, persinoun Cattaneo rischiava di compromettersi e di sbagliare, come effettiva-mente gli dovette succedere nell’attività a favore delle linee ferroviarieinterne ticinesi, attività pagata salatamente con l’isolamento degli ulti-mi anni di vita.C’è di più. Poiché il federalismo pare a molti propagatori di uno statomoderno un concetto conservatore: Cattaneo sarà diventato un pensa-tore superato? Indubbiamente era, per quanto riguarda il successo im-mediato (politico-concettuale, economico, editoriale), uno sfortunato,anzi questa sua sfortuna è diventata un topos negli scritti dei cattaneanie cattaneisti di varia statura.49 Infatti rimaneva senza vero seguito, e ipochi che tentarono di mettersi sulla sua strada finirono rapidamenteisolati. Basti, per dare un unico esempio, un accenno all’attività peda-gogica di Fernando Schiavetti svolta a Zurigo durante gli anni del fasci-smo50 e fino a pochi anni fa pressoché dimenticata; era un libro di sua

49 Cfr. Bobbio, Una filosofia militante, cap. V.50 Si veda, a proposito, la tesi di laurea zurighese (inedita) di Walter De Gregorio, Fernan-

do Schiavetti und die Scuola Libera Italiana (1931-1945), Lizentiatsarbeit UniversitätZürich, 1994.

Page 44: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

44

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

51 Franca Magnani, Eine italienische Familie, Köln, Kiepenheuer & Witsch, 1990. La ver-sione italiana porta il titolo Una famiglia italiana, Milano, Feltrinelli, 1991.

figlia, Franca Magnani, uscito dapprima in versione tedesca, a risusci-tare un certo interesse.51 Nel caso di Schiavetti è pure da tenere presen-te una circostanza che giuocava un ruolo negativo anche per Cattaneo,e cioè il fatto, di per sé deplorevole ma reale, che chi finiva in esilio inSvizzera rischiava di essere rapidamente fuori circolazione poiché riguar-do all’Italia (e non solo l’Italia) sia Lugano che Zurigo – e con questetutta la Svizzera – risultavano (e continuano a esserlo) troppo periferi-che.Così, il ventennio svizzero di Cattaneo rispecchia tutta la poliedricitàimpressionante di un personaggio combattivo e scontroso e – nel con-testo storico – essenzialmente perdente. Infatti, venne contraddetto nonsolo dai contemporanei ma anche dai tempi successivi. E cosi ci trovia-mo, con lui, davanti alla figura che rappresenta (in esilio) il meglio del-la cultura italiana dell’Ottocento, ed è proprio quanto, strada facendo,sembra essere andato perduto... anche in Svizzera.

Page 45: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

45

Luigi Lotti

Titolo del suo intervento......

Page 46: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

46

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Page 47: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

47

Cosimo Ceccuti

Titolo del suo intervento......

Page 48: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

48

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Page 49: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

49

Giovanni Cipriani

Jean Debrunner e la difesa della RepubblicaVeneta nel 1848-1849

Il 17 Marzo 1848, alla notizia di fermenti popolari a Vienna, l’opposi-zione, che da tempo covava sotto la cenere, esplose improvvisamente aVenezia. Si temevano gravi disordini ed il governatore della città, Con-te Pallfy, concesse la formazione della Guardia Civica.1 Era una apertu-ra di grande importanza ma, poco dopo, la notizia della insurrezionemilanese provocò, anche nella città lagunare, una rivolta.2 Come ricor-da Debrunner: “I numerosi operai dell’Arsenale si ammutinarono con-tro il loro comandante, il Colonnello Marinovich, né fu senza pena cheManin, nella sua qualità di Capitano della Guardia Civica, pervenne asottrarlo al loro furore. Ma dopo d’essere sfuggito al pericolo, ebbe l’im-prudenza di ritornare al suo posto il 22 Marzo e di prendere severe mi-sure. Quei suoi irreconciliabili subordinati che, all’unanimità, avevanogiurato la sua morte, si abbandonarono allora a vie di fatto sulla di luipersona, lo inseguirono e, dopo averlo raggiunto e strappato dal luogoove erasi nascosto, lo trascinarono sulla piazza della corte, lo trucidaro-no in modo orribile lacerandone il corpo”.3

L’insurrezione aveva inizio ed “il grido di: Fuori lo straniero ! Morte aiTedeschi ! Diventò da quel momento la parola d’ordine”.4 Manin presel’iniziativa ed occupò l’arsenale. “Tutti i vascelli, tutte le armi e le mu-nizioni caddero in potere del popolo. Manin, facendo sventolare il vec-

1 Cfr. P. PEVERELLI, Storia di Venezia dal 1798 sino ai nostri tempi in continuazione diquella di P. Daru, Torino, Castellano e Garetti, 1852, vol. II, p. 149 ed inoltre G. DE-BRUNNER, Venezia nel 1848-1849. Avventure della Compagnia Svizzera durante l’as-sedio fatto dagli Austriaci, Torino, Presso tutti i librai, 1851, p. 6.

2 Cfr. F. TUROTTI, Storia d’Italia continuata da quella di Carlo Botta, dal 1814 al 1854,Milano, Pagnoni, s.d., vol. III, p. 129.

3 DEBRUNNER, Venezia, cit., p. 17.4 Ibidem.

Page 50: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

50

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

chio vessillo di San Marco, si portò sulla gran piazza ed alle grida di: VivaSan Marco! Viva la Repubblica! Proclamò l’antica Repubblica di Vene-zia”.5 Il governatore civile austriaco, Conte Pallfy, cedette il potere edanche il governatore militare, Conte Zichy, fece altrettanto, temendo perla sua vita. I soldati imperiali lasciarono la città e le fortezze, consegnandotutte le dotazioni militari. Daniele Manin fu subito proclamato Presi-dente della Repubblica.Occorreva reclutare uomini per la difesa della Repubblica Veneta appe-na sorta e Manin ritenne opportuno rivolgersi alla Svizzera. Sul finiredell’Aprile 1848, Antonio Canetti giunse infatti a Zurigo, su mandatodel governo della Serenissima, “per concluder delle capitolazioni mili-tari”.6 Quasi contemporaneamente giunse a Berna un incaricato delgoverno di Milano, con un compito analogo. In pratica Venezia avevascelto per i suoi arruolamenti il Nord-Est della Svizzera e Milano il Sud-Est. Il momento era estremamente favorevole. Come ricorda Debrun-ner, si stava infatti manifestando “nella classe industriale svizzera una gransimpatia per la causa della indipendenza italiana”, che “trovava il suopunto di appoggio non solo nelle opinioni liberali della popolazione, maanche dal lato dell’interesse commerciale”, poiché “i prodotti svizzeritrovarono sempre un grande sfogo nell’alta Italia e un grandioso sviluppodella nostra industria doveva necessariamente essere la conseguenza delladistruzione del dominio austriaco in questo paese”.7 Inoltre “eran tuttid’avviso che salvando l’Italia si innalzava un baluardo protettivo per laSvizzera”.8

Jean Debrunner, ben consapevole di questi aspetti, si presentò a Zuri-go, deciso ad arruolarsi ed Antonio Canetti gli confermò il grado diCapitano di fanteria, chiedendogli, però, di mettere a disposizione del-la Serenissima, in due settimane, una Compagnia di volontari. Di ritornoa Frauenfeld, la sua città, Debrunner riuscì a reclutare gli uomini richiestie partì alla volta della Lombardia. Dopo un rocambolesco viaggio la

5 Ivi, p. 18.6 Ivi, p. 23.7 Ibidem.8 Ivi, p. 24.

Page 51: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

51

Compagnia al completo giunse a Milano, dove i soldati svizzeri “si eser-citarono per la prima volta a gridare in italiano: Viva l’Italia! Viva PioIX! Viva Carlo Alberto! Queste grida erano di moda in quel tempo edoltre la coccarda tricolore, o un nastro a tre colori, ognuno portava ap-pesa al petto una piccola medaglia sulla quale stava impresso il ritrattodel papa”.9

Si doveva raggiungere Venezia e l’itinerario proseguì. “I soldati si diver-tirono grandemente nell’osservare le contadine italiane a lavoro collegambe nude fino al di sopra del ginocchio, in mezzo alle numerose ri-saie... alle quali l’ignoranza della lingua tedesca era... un vantaggio”.10

Attraverso il Po fu raggiunta Rovigo e, successivamente, Chioggia e Ve-nezia. Nella città lagunare Debrunner giunse l’11 Giugno 1848. L’offen-siva austriaca era in pieno svolgimento ma la laguna di Venezia, per lesue caratteristiche geografiche, appariva imprendibile. Solo una stradaferrata costruita su di un ponte di pietra lungo 3.603 metri e largo 9congiungeva Venezia alla terraferma ma, all’uscita del ponte, s’innalza-va il forte Marghera e dall’altra parte erano presenti i forti di Brondoloe di Treporti, oltre ad un numero elevato di strutture difensive che im-pedivano l’accesso alla città.Nel 1848 le forze armate della Serenissima comprendevano 18.000 fantie 4.000 marinai. L’Arsenale, cuore dell’apparato militare, vedeva all’operaogni giorno 2.000 lavoranti. Comandante supremo delle truppe di ter-ra era il Generale Guglielmo Pepe.11 Il 18 Giugno gli Austriaci occupa-rono Mestre, avvicinandosi a Marghera. Occorreva reagire e proteggereil litorale di Malamocco, dove si trovavano il forte di San Niccolò equello di Sant’Andrea. La Compagnia Svizzera fu assegnata al forte diMarghera dove, per mesi, combatté più contro le febbri che contro gliAustriaci. I salassi furono all’ordine del giorno.12 Trasferiti al forte di

9 Ivi, p. 39.10 Ivi, pp. 39-40.11 Cfr. F. CARRANO, Della difesa di Venezia negli anni 1848-1849, Genova, Moretti,

1850, p. 23.12 Cfr. DEBRUNNER, Venezia, cit., p. 90.

Page 52: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

52

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Mazzorbo, a Burano, gli Svizzeri videro giungere alcuni compatrioti cheavevano disertato dall’esercito pontificio. La situazione era critica. Ve-nezia si era unita al Piemonte di Carlo Alberto e la sconfitta di Custozadeterminò il crollo delle più vive speranze.La Serenissima si unì allora a Manin: “Viva Manin! Si! Si! Esclamò lafolla, soddisfatta pienamente della dittatura di quest’uomo al quale ilpopolo di Venezia prestava una fiducia illimitata”, scrive Debrunner, “chebel momento nella vita di questo grand’uomo! Quale spettacolo interes-sante la vista di quella dieta popolare, sedente ad un’ora di notte avan-zata sulla Piazza San Marco, rischiarata dai raggi di magica luna ! Quantoera commovente il solenne silenzio che si fece allora che Manin, il pa-dre del popolo, prese la parola e uno scoppio di strepitosi applausi ac-colse il suo discorso”.13 Debrunner è un testimone prezioso e ci consen-te di vivere direttamente l’atmosfera di quei momenti drammatici. Ma-nin fu chiaro: “Fra poco sarà battuta la generale acciò il popolo corra allearmi. Da ogni battaglione verrà scelto un certo numero d’uomini che,in questa stessa notte, si porranno in cammino per la fortezza di Mar-ghera, minacciata d’assalto dal nemico. Ci andremo tutti! Delle armi!Delle armi! Interruppe il popolo. Le armi le avrete, rispose Manin, tut-to serve di arma ad un popolo che vuol difendersi”.14

Successivamente egli pubblicò un veemente proclama:

“Soldati italianiLa Guerra dell’Indipendenza, alla quale avete consacrato il vostro san-gue, è ora entrata in una fase per noi disastrosa. Forse unico rifugio allalibertà italiana sono queste lagune e Venezia debbe, ad ogni costo, cu-stodire il fuoco sacro.Valorosi!Nel nome d’Italia, per la quale avete combattuto e volete combattere, viscongiuro a non scemare di lena nella difesa di questo santo asilo dellanostra nazionalità. Il momento è solenne. Trattasi della vita politica di

13 Ivi, p. 109.14 Ivi, pp. 109-110

Page 53: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

53

un popolo intero, i cui destini pender possono da quest’ultimo propu-gnacolo.Militi!Quanti siete che da oltre Po, da oltre Mincio, da oltre Ticino qui sietevenuti pel trionfo della causa comune, pensate che salvando Veneziasalverete i più preziosi diritti delle vostre terre native. Le vostre famigliebenediranno ai tanti sacrifici che vi siete imposti. L’Europa ammirantepremierà la generosa vostra perseveranza e, nel giorno che Italia potràdirsi redenta, erigerà fra i tanti monumenti che qui stanno, del valore edella gloria dei nostri padri, un altro monumento, su cui starà scritto: Imiliti italiani difendendo Venezia hanno salvato l’indipendenza d’Italia. Manin”.15

Venezia era sola, anche la flotta sarda si stava ritirando ed il 15 Agosto1848 fu costituito un governo dittatoriale di tre membri, dei quali, ob-bligatoriamente, uno doveva appartenere alla marina e uno alle truppedi terra. Gli eletti, a gran maggioranza, furono Manin Presidente, ilContrammiraglio Graziani, Ministro della Marina e il Colonnello Ca-vedalis, Ministro della Guerra. “Tutti e tre godenti la confidenza illimi-tata del popolo”.16 Sul finire di Agosto la Compagnia di Debrunner futrasferita a Chioggia, per un servizio in fortezza ancor più impegnativo.Nella cittadina gli Svizzeri incontrarono il battaglione universitario,composto da giovani valorosi ma del tutto indisciplinati. “I loro ufficiali,siccome nominati da essi stessi, non avevano nessuna autorità su di loro...mangiavano a proprio conto negli alberghi... Durante la metà della notteessi vagavano a torme, per le strade, facendo dei cattivi scherzi sui qualisi chiudeva gli occhi, in considerazione dei deliziosi canti ch’essi esegui-vano tutte le sere, con una meraviglia che incantava. Nelle caserme pre-sentavano veramente il vivo quadro d’una famiglia disunita in cui gior-nalmente si alterca e dove le mani non stavano sempre alla cintola”.17

15 Ivi, p. 111.16 Ivi, p. 112-17 Ivi, p. 115.

Page 54: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

54

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Chioggia era ben difesa. Vi sorgeva il possente forte di Brondolo, conottanta cannoni ed i forti minori della Madonna, di San Felice e di SottoMarina. Debrunner con i suoi uomini fu assegnato al forte di SottoMarina dove rimase fino alla metà di Novembre. Il freddo iniziava a farsisentire e non erano mancate vere sofferenze per i soldati dato che “pri-ma della fine di Ottobre non poterono scambiare il lor leggero unifor-me di estate coi pantaloni e la tunica di lana. Il soldato che andava disentinella ritornava quasi sempre ammalato... La sola cucina, quantun-que ristretta, offriva loro il comodo di riscaldarsi le membra intirizzitee per lo più il fuoco era sempre circondato da una mezza dozzina disoldati tremolanti di freddo. Gli Italiani, cosa da non credersi, soppor-tavano il freddo più facilmente che noi Svizzeri, abituati ad un climamontanoso. Non si vedevano stufe se non in qualche ricca casa di nobi-li; anche i camini sono colà rarissimi. In nessun luogo è coltivata contanta perfezione l’arte di sopportare il freddo quanto nelle città dellelagune … uno dei mezzi che impiegavasi per riscaldarsi consisteva nelriempire i taschini dei pantaloni di castagne arrosto, frutto generalmentein voga nell’inverno. Perciò gli Svizzeri si servivano di questo preziososcaldatoio colla più gran predilezione”.18

Debrunner offre spunti di riflessione davvero preziosi e permette di com-prendere in profondità le caratteristiche della vita quotidiana in queidrammatici momenti. Il gelo incombeva sempre di più tanto da procu-rare la morte. “Non si può farsi un’idea di quanto i miei soldati ebberoa soffrire a Sotto Marina, nei freddi giorni di Novembre, entro le lorobaracche sbattute da tutti i venti e somiglianti a gabbie. Avevo costan-temente una metà dei miei all’ospitale e quantunque la mia compagnianon fosse mai stata tanto numerosa, rare volte potevo disporre di più disessanta uomini. Molti trovarono la morte in queste fatiche”.19

Debrunner allestì funerali con rito evangelico e ciò suscitò stupore emeraviglia, soprattutto perché svolse le funzioni di pastore, oltre a quelledi Capitano. “Seppellimmo i due primi con gli onori militari e con ciò

18 Ivi, p. 118.19 Ivi, pp. 118-119.

Page 55: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

55

offrimmo agli abitanti lo strano spettacolo d’un convoglio funebre pro-testante. Pareva che non potessero farsene una ragione, vedendo quel-l’accompagnamento senza croce, né ceri, né insegne, né preti. Nullamenosi scoprirono rispettosamente il capo al passare del corteggio. Molti cit-tadini accompagnarono il convoglio fino al cimitero, ove giunti, assun-si le funzioni di pastore e recitai un brevissimo discorso funebre. Quan-tunque i circostanti non intendessero una sillaba delle mie parole, sem-bravano nondimeno interessarsi e prender diletto alla nostra modestacerimonia militare”.20

Il governo della Serenissima ebbe sempre la massima fiducia in Debrun-ner e gli affidò il compito di verificare le difese di Chioggia, di valutarelo stato delle truppe della Repubblica e di visitare caserme, ospedali eprigioni. Le sue relazioni offrono un quadro sconfortante, come lui stessoracconta, la disorganizzazione era completa. “Da per tutto ci voleva unavera eternità prima che le guardie si mettessero sotto le armi. Mai queisoldati si trovavano pronti: o erano assenti, o avevano riposte le armi.Quando passai all’ispezione delle armi una metà le trovai in una condi-zione veramente trascurata. Molte giberne contenevano delle munizio-ni deteriorate e in quasi tutte, poi, un mazzetto di fulminanti e una pipae in alcune altre del salame invece di cartucce. Gli oggetti indispensabi-li per un fuoco continuato, come per esempio spille, cacciavite, cavapallemancavano quasi generalmente. In una parola la più pessima milizia nonpoteva trovarsi in uno stato più compassionevole”.21

I soldati detenuti erano in uno stato di estremo degrado. “Trattati piùcome bestie che come uomini... veniva loro somministrato un nutrimen-to che l’uomo, il più affamato avrebbe durato fatica a trangugiare... Inuna parola una casa di reclusione in Svizzera è un paradiso a confrontodelle prigioni militari venete di Chioggia, zeppe, in quel tempo, di de-tenuti”.22 Gli stessi ospedali erano in pessimo stato “mancando della pri-ma condizione inerente ad uno stabilimento di questa natura, vale a dire

20 Ivi, p. 119.21 Ivi, p. 120.22 Ivi, pp. 120-121.

Page 56: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

56

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

la pulitezza. Quando si veniva a respirare l’aria delle loro sale non ci sisorprendeva più se le guarigioni erano così rade e lente. Un sacco e unguanciale ripieni di vecchia paglia costituivano il povero letto del mala-to che, posto entro stanze troppo stivate, aspirava de’ miasmi mortiferi.Tormentato di giorno da migliaia di mosche e di notte dagli insetti, s’ag-giungeva sovente, per colmo di sciagura, che quando l’economo e il di-rettore se la intendevano fra di loro, non vi era, per tutto nutrimento,che del vecchio riso o delle paste per metà guaste e mai una zuppa, néun brodo di carne”.23

Il testo di Debrunner è dunque una fonte straordinaria per comprenderela situazione veneziana del momento e ciò che contiene getta luce sumolti aspetti e non solo su quelli politico-militari. Nonostante tantecarenze, per lo spirito combattivo e la partecipazione ideale di tanti gio-vani, il 27 Ottobre, presso Mestre, la Serenissima riportò una splendi-da vittoria sugli Austriaci, tanto da occupare la cittadina. Il ColonnelloUlloa fu il principale artefice del successo, che ebbe notevole peso mo-rale ma nessun valore strategico, dato che Mestre era indifendibile e fupresto sgombrata. La situazione era sempre più precaria, anche dal puntodi vista economico e Manin autorizzò l’emissione di carta moneta a corsoforzoso da 1, 2, 3, 5 Lire, per un totale di tre milioni. La nuova mone-ta, presto definita “patriottica”, era garantita da un prestito volontariodi cittadini. Grazie a “questa importante misura finanziaria”, nota De-brunner, “anche il prezzo dei viveri non ebbe a risentirne la più piccolavariazione”.24

Il 20 Novembre 1848 la Compagnia Svizzera fu trasferita da Chioggiaa Venezia, ma ben venti soldati erano gravemente ammalati e non “po-terono lasciare il letto”.25 Nella città lagunare i soldati furono alloggiatinella caserma Corpus Domini, vicino alla stazione ferroviaria, dove, fi-nalmente, ebbero una grande stufa in ferro. Nonostante questa provvi-denziale dotazione “i casi di malattia aumentarono con incredibile pro-porzione. Non era più la febbre soltanto che assaliva i soldati. I raffred-

23 Ivi, p. 121.24 Ivi, p. 127.25 Ivi, p. 129.

Page 57: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

57

dori e le raucedini facevano strage di loro e molti pativano d’idropisiaed avevano i piedi gonfi”.26 Presto a Debrunner si presentò una situa-zione desolante: dei novantasei soldati “di cui componevasi la mia Com-pagnia, settantuno erano all’ospitale, dieci o dodici nelle caserme inconvalescenza e affatto inabili al servizio. La morte me ne aveva rapitigià tanti che al nuovo anno mi vidi nella dolorosa necessità di spedirequindici atti mortuari in Svizzera”.27

Gli ospedali veneziani lasciavano costantemente a desiderare e Debrun-ner non mancava di ribadirlo: “Peccano tutti del difetto di nettezza, visono troppi malati nella stessa camera, i letti son troppo miseri e il piùdelle volte non purgati dagli insetti. I miei soldati ebbero a soffrir mol-to dell’incuria dei medici, della negligenza degli infermieri e delle sover-chie assiduità dei cappuccini. Pochissimi riuscivano a farsi capire daimedici in italiano, o in francese e un medico tedesco era un fenomenoassai raro... sembrava strano a’ miei Svizzeri che loro si desse delle gran-di ampolle di bevande che dovevansi ingoiare d’un fiato. Questo siste-ma rammentava loro, purtroppo, i rimedi che l’arte veterinaria ammi-nistra ai cavalli nei loro paesi”.28 La rapacità del personale che dovevacurare l’assistenza era poi terribile: “Veniva a morire un soldato, gli in-fermieri si avventavano su di lui come tanti lupi affamati, facevano far-dello dei suoi effetti, s’impossessavano del poco denaro che poteva avernascosto sotto il capezzale... Il soldato morto veniva seppellito affattonudo, quando non v’era persona che avesse cura di fargli avere una barae, nel trasporto dall’ospitale al cimitero, veniva riposto in una delle tantecasse nere, comuni, che sono a quest’uopo disposte”.29

Essendo protestanti, gli Svizzeri erano poi tormentati in modo partico-lare e Debrunner non manca di sottolineare questo importante aspet-to: “A tutti questi patimenti, cui dovevano soggiacere i poveri soldati, siaggiunse per di più l’importuno proselitismo che i membri dell’ordinedei Cappuccini esercitavano, con grande attività, negli ospedali. Per poter

26 Ivi, p. 130.27 Ivi, p. 131.28 Ivi, p. 132.29 Ivi, p. 133.

Page 58: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

58

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

vantarsi di aver strappato un’anima al demonio, codesti propagandistinon si facevano scrupolo di tormentare l’ammalato sul suo letto di do-lore ed anche negli ultimi suoi momenti lo assediavano con una tenaci-tà indicibile. Nulladimeno trovarono ne’ miei Svizzeri un terreno steri-le, per la riuscita dei loro sforzi a salvar le anime. Uno solo riuscirono aconvertirlo e anche questo mentre trovavasi in uno stato d’incapacitàintellettuale. In contraccambio furono talvolta duramente respinti edanche messi alla ragione da un cattolico, che finì coll’abbracciare il pro-testantesimo e volle essere battezzato una seconda volta, per accondiscen-dere a’ suoi camerati professanti questa confessione. Quando io portaidelle lagnanze contro questo abuso e furono dati agli infermieri gli or-dini in proposito, si lasciarono tranquilli i miei soldati, ma l’influenzadel pretismo ebbe per risultato che i protestanti che si trovavano a San-ta Chiara furono collocati tutti in una camera particolare che, più tar-di, venne per ironia chiamata la sala degli eretici”.30

Il Console svizzero Woelflin si adoperò con efficacia per migliorare lecondizioni dei suoi compatrioti, “raccomandando caldamente la nostraCompagnia al cittadino Manin nelle frequenti conferenze che seco luiaveva”,31 benché le autorità Cantonali non avessero avallato ufficialmentel’intervento militare. Debrunner e i suoi uomini, ormai ridotti a cin-quantacinque, furono successivamente trasferiti a Murano, celebre cen-tro vetrario. Il freddo e l’umidità divennero, ancora una volta, fastidio-si compagni quotidiani. In mancanza di un locale coperto fu assegnatoai soldati, “per ricovero, un vecchio bastimento all’ancora, entro il qua-le non si poteva accendere altro fuoco che di carbone. Le emanazionidell’acido carbonico rese loro, a lungo andare, insopportabile quel fuo-co e il più delle volte preferivano sopportare volontariamente il freddo”.32

A Murano era stata costituita anche una Compagnia Ungherese, com-posta interamente da disertori o da prigionieri disposti a combatterecontro gli Austriaci. Era comandata dal Capitano Winkler, ufficialeimperiale e “tutte le truppe veneziane si guardavano bene dal fare la loro

30 Ivi, pp. 133-134.31 Ivi, p. 135.32 Ivi, p. 137.

Page 59: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

59

conoscenza, imperocché essi godevano fama di soldati i più sucidi e ra-paci. Ad ogni riunione essi davano prova della loro raffinata industriain fatto di mariuoleria”.33

All’inizio del 1849 la situazione finanziaria della Repubblica Venetapeggiorò ulteriormente. La “moneta nazionale” era divenuta da tempoinsufficiente e circolavano ormai ben dodici milioni di “moneta comu-nale”. Molti offrivano alla patria i loro stipendi, con grande generositàed il generale Pepe “da principio fece cessione della metà e, in seguito,di tutta la sua paga di duecento franchi al giorno, a favore del pubblicotesoro”.34 Come sottolinea Debrunner: “Quasi ogni numero della Gaz-zetta di Venezia pubblicava, sotto il titolo di Offerte alla Patria, una lungalista di doni patriottici e alcune volte di persone appartenenti alla classeoperaia, la più infima”.35 Il problema economico era il più grave e finìper minare la resistenza della Repubblica. Debrunner è estremamentechiaro al riguardo e ciò che scrive è, ancora una volta, prezioso per com-prendere la situazione del momento.“Ciò che sarebbe stato più atto a rialzare le finanze veneziane era il sus-sidio mensile di 600.000 franchi decretato dalle Camere di Sardegna inFebbraio, sussidio che doveva cominciare dal 1 Gennaio 1849 e durarefino a guerra finita. Se questo soccorso, invece d’essere stato promessosulla carta, fosse stato effettivamente fatto. Ma le condizioni finanziariedella Sardegna ed altri avvenimenti sopraggiunsero ad impedire l’adem-pimento di questa promessa, di modo che, ben lungi che questi paga-menti venissero regolarmente effettuati, non fu pagata a Venezia nem-meno una rata. Al finire del 1848 le offerte volontarie, nella sola cittàdi Venezia, ascendevano alla somma di 63.000 lire, mentre quelle di tuttele altre città d’Italia non ne produssero che 52.000, ciò che risulta benpoca cosa se viene paragonato a quanto fu raccolto in Svizzera (1848)per i feriti della Guerra del Sonderbund.36 Le collette organizzate e fa-

33 Ivi, p. 141.34 Ivi, p. 148.35 Ibidem.36 Lega separatista nata in Svizzera nel 1845 fra alcuni cantoni cattolici e conservatori per

difendere i propri interessi contro gli orientamenti della Confederazione Elvetica, tesa

Page 60: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

60

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

vorite da alcuni governi ebbero un miglior risultato per Venezia, a da-tare dal 1849. Il solo Governo di Toscana aveva fatto pervenire, nel pe-riodo del mese di Gennaio, 72.000 lire e gli Italiani dimoranti nel Perùavevano spedito 9.382 lire. Ma né questi sussidi, né le rendite ordinariedi Venezia, ammontanti a 200.000 lire al mese potevano bastare a co-prire l’enorme dispendio mensile di tre milioni”.37

Manin, grazie alla creazione di una assemblea permanente dei rappre-sentanti del popolo, ebbe un potere esecutivo illimitato. Venezia lo ac-clamò come un eroe ed il 4 Marzo 1949 gli conferì l’incarico della dife-sa interna ed esterna del paese. L’assemblea conservò invece il poterecostituente e legislativo, compreso quello di deliberare sulle sorti poli-tiche della Serenissima. Carlo Alberto aveva riacceso le ostilità control’Austria e la nuova fase del conflitto coinvolse anche Venezia. Il gridoViva la Guerra echeggiava ovunque. L’esercito di San Marco, affidato algenerale Pepe, raggiunse presto i 16.000 uomini a cui si aggiungevanopiù di 12.000 membri della Guardia Nazionale.Debrunner ebbe l’ordine di raggiungere Marghera con la sua compagniaormai ristabilita. Il 20 Marzo il Console svizzero Woelflin gli scrissequeste parole: “Signor Capitano... io mi congratulo con voi e colla vo-stra piccola truppa poiché si troverà nell’occasione di poter dare nuoveprove del conosciuto valore degli Svizzeri e questa volta sarà per la cau-sa del popolo... e non contro questa nobile e santa causa... Possiate col-la vostra Compagnia, purtroppo piccolissima, uscire vittorioso dal com-battimento e realizzare così le speranze che si hanno in voi per la salvez-za dell’Italia e l’onore della patria Svizzera... Iddio benedica la vostra va-lorosa truppa, la nostra cara patria, l’Italia, tutti i popoli liberi e tuttiquelli che aspirano a libertà. Addio e che l’Ente Supremo voglia conce-

a rafforzare il potere centrale. Il violento scontro portò alla guerra. I cantoni che aderi-rono alla lega furono Lucerna, Uri, Svitto, Nidvaldo, Obvaldo, Zugo, Friburgo e Valle-se. Il Sonderbund fu sconfitto fra il 3 ed il 29 Novembre 1847. La guerra si conclusecon la vittoria di Gisikon e l’occupazione di Lucerna. Nel 1848 una nuova costituzionepose fine alla grande indipendenza di cui godevano i cantoni, trasformando la Svizzerain uno stato federale.

37 DEBRUNNER, Venezia, cit., pp. 148-149.

Page 61: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

61

derci il bene di rivederci presto in questo mondo e, se questo non fossepossibile, ci rivedremo un giorno al di là delle stelle”.38

La Svizzera era a fianco dei patrioti italiani con calore e partecipazione.La cocente sconfitta di Novara, il 23 Marzo 1849. Tolse presto ognisperanza di vittoria ma Venezia decise di resistere ad oltranza ed il po-polo si unì, ancora una volta, a Manin. Il 2 Aprile gli furono conferiti“poteri illimitati” e l’ordine fu di opporsi agli Austriaci ad ogni costo.Come ricorda Debrunner: “Solennemente commossa la folla ripetéquelle famose parole di sì grande conseguenza Ad ogni costo e gridan-do Viva l’Assemblea. Il popolo sanzionò il sublime decreto pronuncia-to dai suoi degni rappresentanti”.39 Dall’inizio di Aprile si diffuse spon-taneamente in città un nuovo “distintivo politico, consistente in un na-stro rosso portato all’occhiello … Quasi tutti portavano quei nastri chevalevano ad indicare i partitanti della resistenza. Il motto che stava sututte le bocche e che fu scelto anche per titolo di un nuovo giornale era:Resistere ad ogni costo. Domandavasi a qualcuno del popolo che signi-ficasse quel nastro rosso, ci rispondeva: Sangue”.40

Per affrontare gli incombenti problemi economici la Serenissima decretòun prestito forzoso di tre milioni. Verso la metà di Aprile Debrunner ei suoi uomini furono trasferiti al Forte di San Giorgio in Alga, che di-fendeva l’accesso alla città dalla parte di Fusina. Lo scontro si avvicina-va e persino la chiesa si mosse. Il Patriarca Jacopo Menico rivolse pre-ghiere a Maria Vergine e stabilì processioni per implorare la salvezza diVenezia. Il corpo d’armata austriaco, al comando del Maresciallo Hay-nau, prese presto posizione davanti a Marghera con possenti artiglierieed iniziarono le operazioni d’assedio. Occorreva rafforzare la difesa inquel settore ed anche Debrunner fu trasferito a Marghera con i suoiuomini. Il cannoneggiamento delle fortificazioni di quell’area fu duris-simo e spettacolare. I Veneziani risposero con vigore mentre “la guarni-gione interna stava al sicuro, entro le caserme a prova di bomba”.41

38 Ivi, pp. 160-161.39 Ivi, p. 166.40 Ibidem.41 Ivi, p. 187.

Page 62: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

62

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Il Feldmaresciallo Radetzki, giunto da Milano, inviò il 4 Maggio, permezzo di un ufficiale che fu ricevuto proprio da Debrunner, l’invito alla“resa assoluta, piena ed intera”.42 Manin gli rispose che la resistenza erastata decretata “dai mandatari legittimi degli abitanti di Venezia”43 e chel’Inghilterra e la Francia stavano operando per una soluzione diplomati-ca. Radetzki, contrariato, fece comprendere la posizione dell’Austria il6 Maggio, con una lettera di estrema durezza: “Sua Maestà il nostrosovrano essendo deciso di non permettere l’intervento di potenze esterefra lui ed i suoi sudditi ribelli, tale speranza del governo rivoluzionariodi Venezia è vana, illusoria e fatta solamente per ingannare i poveri abi-tanti. Cessa dunque, d’ora innanzi, ogni ulteriore carteggio e deploro cheVenezia abbia a subire le sorti della guerra”.44

I combattimenti ebbero presto inizio e Debrunner ed i suoi uomini af-frontarono con coraggio gli Austriaci compiendo audaci sortite. I lega-mi con la Svizzera non erano venuti meno in quei mesi di impegno e difatica ed appresa la notizia che ad Arau si sarebbe svolta la gara di tirofederale, Debrunner, con un gesto sorprendente, decise di inviare unatazza d’argento dorato da aggiungere ai premi. Tutti i soldati contribu-irono con offerte in denaro ed il prezioso oggetto, verso la metà di Mag-gio, partì per la via di Trieste, su un bastimento da guerra francese, conuna significativa lettera di accompagnamento.

Venezia il 12 Maggio 1849

Cari Confederati

Malgrado il rigoroso blocco dell’Austria, la grata notizia che il tiro fe-derale avrà luogo quest’estate ad Arau, luogo di sua fondazione, essen-do giunta alla nostra piccola truppa svizzera che qui combatte per l’in-dipendenza di Venezia... riceverete a titolo di dono volontario della no-stra Compagnia, una tazza, per la quale hanno contribuito, con vero pia-

42 Ivi, p. 190.43 Ivi, p. 191.44 Ivi, p. 192.

Page 63: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

63

cere, ufficiali, sottufficiali e semplici soldati. Nostro desiderio è che que-sta tazza possa trovar il suo posto al bersaglio nazionale... Qui il nostroservizio non disonora la Svizzera. Il nostro corpo è il solo che combatteall’estero per la causa liberale ed è mestieri far distinzione fra noi e i reg-gimenti che servono altrove. Noi non siamo già i mercenari venali d’unprincipe, non siamo già i ciechi strumenti d’un despota, impiegati asoffocare i più sacri diritti del popolo. Noi ci battiamo per, e non con-tro, la causa del cittadino, in qualità di cacciatori volontarii. Noi pren-diamo parte alla gran caccia per la conquista della libertà e dell’indipen-denza, supremo bene di cui Venezia si mostra degna al massimo grado.Il 4 Maggio anche noi abbiamo aperto presso Marghera un tiro che duragiorno e notte e Dio solo sa quanto tempo durerà ancora. È un gran tiro,d’una natura affatto particolare, eseguito con ogni sorta di proiettili, Visono più di ventimila bersagli che si muovono e si avvicinano sempre dipiù. I premi sono di ferro e di piombo e vengono dispensati in moltaabbondanza. Talvolta vi si aggiungono dei fogli di passo per un’altrapatria migliore, tal’altra delle marche d’onore che si portano per tuttala vita impresse sul corpo... Intanto che nei vostri brillanti giorni di fe-sta concorrerete a dei premi d’oro e d’argento, le nostre carabine tuone-ranno qui per respingere l’inimico che ci stringe sempre più da vicino...Appo noi, come appo voi, l’onore del nome svizzero è la nostra meta,la carabina la nostra protezione e il valore svizzero la nostra forza...A nome della Compagnia dei Cacciatori Volontari Svizzeri al servizio diVenezia. Il Capitano Debrunner Il Sergente Maggiore Bocksberger”.45

Il dono giunse a destinazione ed il comitato organizzatore del tiro fede-rale subito rispose con entusiasmo.

45 Ivi, pp. 170-172

Page 64: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

64

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Arau il 24 Maggio 1849

Cari Confederati. Amatissimi fratelli di Venezia

Se fra i numerosi doni che da ogni parte ci giungono per la nostra festanazionale ve n’è uno che ci abbia ricolmi d’una gioia tutta particolare edi lieta sorpresa, possiamo assicurarvi essere il vostro. Non è l’oro, nonè l’argento, né gli ornamenti, né l’arte che c’induce ad apprezzarne ilvalore: i vostri sentimenti, i vostri cuori svizzeri, il vostro attaccamentoalla patria ne costituiscono la pietra di paragone... noi dobbiamo am-mirarvi. Piccoli di numero ma grandi pel coraggio, voi siete l’ultimo ba-luardo di codesta bella Italia. Immensamente al di sopra del rigido te-sto d’una legge decrepita sollevasi l’uomo, l’umanità, sollevasi la libertàe l’alleanza fraterna delle nazioni. Qualunque sia il destino della nobilelotta che voi sostenete, il vostro nome non perirà nell’oblio e, quantun-que migliaia dei vostri fratelli, nell’errore, servano altrove di ciechi stru-menti alla tirannia, voi, così pochi di numero, siete anche più da am-mirare... Voi salverete... all’estero l’onore del Popolo Svizzero... Dio viprotegga e conservi la libertà! Addio!A nome del comitato organizzatore del tiro federale Il Presidente Herzog Gemuseus Il Segretario R. Weiersmueller”.46

Forte di una nuova legittimità, la Compagnia di Debrunner era prontaall’estremo sacrificio e la lettera giunta da Arau fu comunicata al Con-sole Woelflin e subito tradotta e pubblicata sulla “Gazzetta di Venezia”.Il blocco attorno alla laguna era inesorabile. Solo i vascelli da guerrainglesi e francesi avevano libertà di movimento. Occorreva reperire vet-tovaglie e, con una sortita da Brondolo, i Veneziani riuscirono “ad im-padronirsi di trecento buoi, quattro maiali, dodici cavalli, una quantitàgrande di uova, delle galline”.47 Il 24 Maggio, di buon mattino, iniziò

46 Ivi, pp. 172-173.47 Ivi, p. 204.

Page 65: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

65

il bombardamento generale della fortezza di Marghera. Gli Austriaciaprirono il fuoco con novantasei cannoni, ventiquattro obici e cinquemortai. La fortezza non fu da meno rispondendo in pochi minuti conpiù di centosessanta pezzi di artiglieria. “Al tuonare spaventevole dellebocche da fuoco, al fischiare dei razzi, al rumoreggiare delle palle, almugghiar delle bombe, al crepitar delle granate frammischiavansi le gridadi: Viva l’Italia, proferite dai nostri infaticabili artiglieri. In una parolaera tale lo scricchiolio e il terremoto, che si sarebbe creduto che il cieloe la terra stessero per confondersi insieme. Il più forte scoppio di tuonoè un leggero mormorio in confronto di tutto quel rovinio”.48

In quel momento drammatico tutti mostrarono il più vivo senso deldovere. Scrive infatti Debrunner: “L’attaccamento al simbolo dell’indi-pendenza, alla bandiera tricolore, che manifestarono gli Italiani in quellospaventevole combattimento d’artiglieria ha in sé qualche cosa di me-raviglioso. Su ogni punto fortificato vedevasi sventolare una di questebandiere attaccata ad una lunga asta. La stoffa di quelle bandiere era tuttalacera e fatta in pezzi dalle innumerevoli palle e qualche volta accadevache una di queste spezzasse anche il bastone. Quando vedevasene unacadere, subito v’era qualche soldato, od anche ufficiale, che intrepida-mente saliva, a rischio della sua vita, a piantare sul bastione un’altra astae, durante quella operazione tanto pericolosa, molte volte lo si perdevadi vista, avvolto dai turbini di polvere sollevata dalla pioggia di palle che,senza interruzione, cadevano a lui d’intorno. Questi tratti di coraggioeroico non sono rari presso gli Italiani”.49

Il cannoneggiamento austriaco riprese il giorno successivo e soprattut-to le granate con “shrapnels” fecero molte vittime. “L’implacabile nemi-co, in quarant’ore di bombardamento, non aveva ancora consumate leimmense masse di ferro che avea radunato per forzare Marghera. Le suesedici batterie seminarono, nella mattina del 26 Maggio, la morte e ladistruzione nelle nostre file collo stesso accanimento dei precedenti duegiorni. La nostra difesa poteva bensì essere eroica e disperata ma era

48 Ivi, pp. 205-206.49 Ivi, p. 208.

Page 66: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

66

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

impossibile che venisse coronata di buon successo, imperocché vedeva-si chiaramente che l’artiglieria nemica aveva il vantaggio. Non solo leultime ventiquattr’ore ci costarono gravi sagrifici d’uomini, ma scema-rono considerabilmente i mezzi di difesa del forte. I bastioni rovinati, iparapetti e le opere laterali abbattute mettevano allo scoperto gli uomi-ni di servizio dei pezzi... I guasti sofferti dalla fortezza erano troppo con-siderabili e troppo estesi per pensare a poterci riparare, anche impiegandola più grande assiduità. Si dové quindi limitarsi alle misure più indispen-sabili, cioè a ristabilire le comunicazioni e i ponti. D’altra parte le mu-nizioni e i viveri cominciavano a mancare”.50

La situazione era sempre più drammatica. Gli “shrapnels” erano mici-diali. Come ricorda Debrunner: “I tetti delle nostre stanze, traforate inmille parti, somigliavano quasi un crivello, attestando così il potenteeffetto di quelle granate che contengono centoventi palle di fucile dicomune calibro”.51 Manin decise di abbandonare il forte e di farlo eva-cuare. Il reparto svizzero avrebbe lasciato per ultimo Marghera, per in-gannare il nemico più a lungo possibile, “dopo aver inchiodati i canno-ni, gettate in acqua le munizioni, rialzato dietro... il ponte e chiuse le por-te”.52 Debrunner ritenne un errore lasciare una posizione strategica cosìimportante, nonostante le perdite subite, ma dopo aver avuto confermascritta dell’ordine, obbedì.53 Tre giorni di bombardamento erano costa-ti cento morti e circa quattrocento feriti, tre quarti dei quali perironosuccessivamente.Fortunatamente gli Austriaci non si accorsero subito del ripiegamento.Come nota Debrunner: “L’ordine di evacuare la piazza aveva influitosulle truppe in modo demoralizzante. Siamo perduti! Tale era il senti-mento che dominava in questa ritirata e pochissimi erano quelli che nonfossero persuasi non poter Venezia resistere più di otto giorni. La com-binazione che il nemico non osservò la nostra ritirata salvò noi, non menche Venezia, da una sventura incalcolabile. Quanta gente, presso San

50 Ivi, pp. 214-215.51 Ivi, pp. 215-216.52 Ivi, p. 216.53 Cfr. CARRANO, Della difesa di Venezia, cit., p. 169.

Page 67: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

67

Giuliano, sarebbe caduta schiacciata dalle palle del nemico se le sue bat-terie avessero, come il giorno avanti, fatto un fuoco incrociato sulla stradaferrata e sul ponte e quali vendette non avrebbero esercitato sui poveriinnocenti abitanti le soldatesche irritate, fino al parossismo, dal furore,se fossero entrate per assalto nella città”54 .Il ponte di Marghera fu fatto saltare per impedire l’accesso alle truppeaustriache e per rincuorare i soldati della Repubblica che si erano ritira-ti ed infondergli nuova fiducia. Il primo Giugno Manin li radunò inPiazza San Marco, Anche Debrunner, con i suoi Svizzeri, era presente elo stesso Manin, stringendogli la mano, si congratulò con lui: “Che beisoldati avete e come sono valorosi! ... Capitano sono contentissimo divoi e dei vostri valorosi Svizzeri”.55 Il Presidente non mancò poi di par-lare alla popolazione che affollava la piazza: “Voi avete veduto una par-te delle truppe che così gloriosamente difesero i forti di Marghera. Vivala guarnigione di Marghera ! Tutti quelli che non vi poterono concor-rere desiderano di poterla emulare. Abbiamo avuto delle perdite, biso-gna empire i ranghi che sono vuoti. Al deposito dell’arruolamento, oVeneziani! Al deposito! Al deposito, o Veneziani!”.56 Un nuovo, singo-lare omaggio attendeva il reparto svizzero. Sistemato su due barche,mentre navigava lungo il Canal Grande, fu salutato con “una pioggia difiori”.57

Debrunner raggiunse con i suoi uomini il forte di San Pietro in Volta,a Malamocco. La resistenza proseguiva ma la carenza di viveri comin-ciava a farsi sentire. Furono conferiti poteri eccezionali al Generale Pepe,chiamato a presiedere la Commissione Militare ma questa diarchia:Manin-Pepe non giovò al potenziale offensivo della Serenissima, per leinevitabili conflittualità all’interno della catena di comando. La famedivenne presto un assillo costante e si tentò di giungere a trattative.Manin ed il delegato austriaco de Bruck ebbero modo di valutare ogniquestione ma l’intransigenza di Vienna, decisa a sottomettere la repub-

54 DEBRUNNER, Venezia, cit. p.220.55 Ivi, p. 226.56 Ivi, p. 227.57 Ibidem.

Page 68: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

68

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

blica ribelle, impedì l’accordo, “visto che le offerte speciali per Veneziasi sarebbero ridotte a disonorevoli patti di capitolazione”.58 Era neces-sario “ripartire equamente le provvigioni di viveri e... con Decreto del7 Luglio, venne istituita una Commissione Annonaria Centrale... Or-dinò essa, sotto pena di confisca, la dichiarazione d’ufficio di tutte leprovvigioni private, fissò il prezzo dei viveri, regolò la vendita e la ri-partizione uniforme, impedendo così che una parte della popolazionenon morisse di fame, mentre un’altra parte s’arricchiva a sue spese...Dopo il 25 Luglio non fu più possibile avere del grano da macinare...polenta e pane che per l’uso giornaliero e mediante presentazione d’uncertificato rilasciato dai rispettivi parrochi... Nulladimeno le truppe ri-cevevano le solite razioni”.59

Si curava in ogni modo la salute e l’animo dei soldati. Si attendeva unattacco e voci insistenti affermavano “che gli Austriaci avevano il progettodi bombardare mediante palloni aerei la città, inaccessibile, fino allora,a’ suoi proiettili e che nell’arsenale di Treviso se ne stava fabbricando unagran quantità”.60 L’ipotesi appariva inverosimile, mai qualcosa del genereera avvenuto e la notizia venne subito considerata “una spiritosa inven-zione”.61 Si giunse addirittura a vendere delle caricature “dove si vedevauna mezza dozzina di Croati affaccendati a far discendere delle enormibombe sulla piazza San Marco”.62 Tutti ridevano ma, a breve distanza,“i Veneziani scopersero effettivamente dei palloni di quel genere che, adogni cinque minuti, si facevano salire in aria da una nave da guerra an-corata dietro il Lido e videro coi propri occhi avverarsi il racconto ch’essiritenevano per favoloso”.63

I bombardamento aereo ebbe inizio. Niente di simile era mai stato vi-sto in precedenza e lo stupore regnava sovrano e superava addirittura lapaura. Fortunatamente “nessuna delle tante bombe-palloni, lanciate al-

58 Ivi, p. 258.59 Ivi, p. 259.60 Ibidem.61 Ibidem.62 Ibidem.63 Ibidem.

Page 69: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

69

l’aria, venne a cadere sulla città. La maggior parte caddero in mare edaltre, spinte da un furioso vento Sud-Est, passarono per disopra la cittàe le lagune e andarono a scaricare a Mestre e a Campalto le loro massedi struggitrici di ferro sulle teste stesse dei nostri nemici inventori i quali,nella posizione penosa in cui ci trovavamo, non potevano divertirci piùpiacevolmente che dandoci lo spettacolo di quelle bombe-palloni”.64

L’incredibile azione concepita dallo stato maggiore austriaco, di fatto, fallìmettendo però in chiaro le potenzialità offensive di un attacco dal cie-lo. I Veneziani si salvarono per un insieme di coincidenze favorevoli,prima di tutto per il forte vento di Sud-Est. Lo spettacolo dei palloni erasorprendente e, come narra Debrunner: “Tutti stavano sulle pubblichepiazze in attitudine silenziosa, a bocca aperta e gli occhi rivolti al cielocome vedessero volare in aria delle allodole arrostite e quando una nu-voletta di vero fumo, seguita da una leggera detonazione, formavasinell’aria e indicava con ciò che una bomba era scoppiata, tutta la gentebatteva per istinto le mani. I pubblici applausi si manifestavano in modopiù vivo e generale allorquando vedevasi qua e là alcune di quelle male-dette bolle di sapone calare nella direzione di Mestre. Allora non si con-tentavano di gridare: Viva, battendo mani e piedi, ma vi aggiungevano:Bravo! Buon appetito!65

I Veneziani, protetti dalle condizioni atmosferiche, resistevano e le loroefficaci batterie fermarono gli Austriaci per più di quattro settimane.Debrunner, con i suoi uomini, prestava servizio a San Secondo, un for-te più defilato, ma che fu sottoposto ad un attacco di sorpresa. Gli Sviz-zeri resistettero e pochi degli assalitori, fulminati a mitraglia, sopravvis-sero. La carenza di alimenti era sempre più palpabile; scrive infatti De-brunner: “L’affollamento di popolo che aveva luogo mattina e sera di-nanzi i magazzini del pane, per ricevere la razione giornaliera assegnataloro dal curato della parrocchia, era anche questo un affare da ispirareserie inquietudini. Succedeva quasi sempre che le provvigioni non ba-stassero per tutti quelli che si presentavano e che gli ultimi dovessero

64 Ivi, pp. 259-260.65 Ivi, p. 260. Cfr. inoltre in proposito CARRANO, Della difesa di Venezia, cit., p. 240.

Page 70: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

70

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

ritornarsene colle mani vuote... Era uno spettacolo straziante quel vederetante povere donne, i cui lineamenti sfigurati attestavano la miseria e lafame, accalcarsi spinte e respinte dall’onda della folla per ottenere il loropane quotidiano a prezzo d’un denaro guadagnato con infiniti stenti, omendicato dalla carità comune. Spesse volte succedevano delle risse eaccadde anche che molti perissero soffocati in quelle scene provocatedalla fame”.66

Gli Austriaci si stavano preparando alla battaglia finale ed “il 29 Luglioil nemico aprì con tutte le sue batterie, piantate all’estremità del pontee a San Giuliano, un fuoco così violento quale non erasi più udito daalcune settimane e, a grande stupore dei Veneziani, le palle volavano finoltre il centro della città... Continuando il fuoco alla mattina del gior-no seguente, quattro quinti della città, che si trovavano esposti al gran-dinar dei proiettili, emigravano tutti in quella sola parte ove questi nonarrivavano. Molti abitanti fuggirono con i loro averi a Murano, altri siricoverarono sulle navi che stavano nel porto e, quelli che non potero-no trovare un asilo al coperto, andarono a collocarsi all’aria aperta, algiardino pubblico, o rifugiandosi sotto i portici delle chiese. I quartieriabbandonati vennero posti sotto custodia della Guardia Civica e nessu-no poteva andarvi durante la notte, fuor di quelli in servizio, o munitid’un distintivo militare. All’alba una parte degli abitanti tornava alle lorocase per attendere alle proprie occupazioni. Questo sconcerto costò moltevittime, che tante non si seppero contare, ciò nonostante fa meravigliache, con una quantità così sterminata di palle fulminata sulla città, ilnumero non sia stato così grande come si poteva supporre”.67

La situazione stava divenendo insostenibile e Debrunner si sofferma suogni dettaglio, fornendo una preziosa testimonianza. Gli aspetti militari,ad esempio, sono affrontati con grande accuratezza. Già abbiamo vistola singolare tattica del bombardamento aereo e non meno rilevante ap-pare ora la gittata e la potenza di fuoco dei cannoni austriaci. Ma comeera possibile far giungere dei colpi di artiglieria, nel 1849, a così grande

66 DEBRUNNER, Venezia, cit., p. 268.67 Ivi, pp. 269-270.

Page 71: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

71

distanza? Anche in questo caso la testimonianza del capitano svizzero èilluminante. “Per lanciare le sue palle all’incredibile distanza di 5.300metri, il nemico si servì dei cannoni alla Paixhans da ventiquattro lib-bre, per i quali aveva costruito, con delle travi, degli affusti sommamentesolidi, onde scaricarli sotto un’inclinazione di quarantacinque gradi.Siccome i proiettili non arrivavano che con la forza che loro imprimevala caduta da quell’altezza considerabile, il loro effetto non poteva maiessere quello d’un colpo tirato a rimbalzo. La maggior parte penetrava-no nelle case dai tetti e siccome non trapassavano, rare volte, più di duepiani, non si può dire che cagionassero gravi danni. Anche le facciatedelle case non portavano molte tracce di quei proiettili”.68

L’artiglieria austriaca presto, però, mutò tattica, con effetti ancor piùdistruttivi. “Per altro, alcuni giorni dopo, al suo fuoco di bombe, il ne-mico interpolò delle granate e principiò a trarre anche con palle roven-ti. Scagliava le sue bombe a una distanza di 3.850 metri, le granate e lepalle arroventate alla distanza di 4.400 metri. Ne risultarono dei frequen-ti incendi che venivano quasi sempre domati tantosto dai pompieri,pronti ad accorrere ov’era il bisogno … L’incendio di maggior conse-guenza fu quello della chiesa situata a fianco del Palazzo Labia, ove an-darono distrutti delle sculture e dei quadri”.69

Accanto al dramma del cannoneggiamento e degli incendi iniziava amanifestarsi il colera, provocato da carenze igieniche e dallo stato didenutrizione di larga parte dei Veneziani. Scrive Debrunner: Già da piùsettimane eransi verificati dei casi di cholera, senza per altro che se nedessero troppo pensiero, ma dopo... aumentarono con una spaventevo-le rapidità e, nella prima quindicina di Agosto, il morbo infierì così in-tensamente nella città, già tanto afflitta dalla guerra e dalla fame, che viperivano fin quattrocento persone al giorno. La mia compagnia, già ri-dotta a quell’epoca a soli 81 uomini, ne perdette 18 nel breve spazio didieci giorni”.70 Nonostante la gravissima situazione, il governo della

68 Ivi, pp. 270-271.69 Ivi, p. 271.70 Ivi, p. 272.

Page 72: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

72

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Serenissima cercò di combattere in ogni modo il terribile flagello. La veracausa del morbo era l’inquinamento delle acque, ma Venezia era asse-diata e tutta la sporcizia prodotta e accumulata non poteva uscire dallacittà.Lo zelo mostrato dalle autorità nel porre in esecuzione le più energichemisure sanitarie è ben sottolineato. Scrive infatti Debrunner: “Non simancava di dare le istruzioni necessarie e di usare tutti i mezzi atti apreservare dal contagio e impedire la propagazione dell’epidemia. Nul-ladimeno il numero delle vittime andava aumentando di giorno in gior-no. Il cattivo nutrimento della popolazione era una delle cause princi-pali di questa malattia. Il vino e l’acquavite mancavano del tutto. Il po-vero poteva, con grandi stenti, procacciarsi qualche volta della carne edel pesce, ridotto a cibarsi quasi esclusivamente di polenta e di legumi”.71

Il Patriarca di Venezia fu il primo a cedere, facendo circolare una peti-zione per avviare trattative di capitolazione. Il gesto del prelato suscitòil massimo sdegno.“Una moltitudine di gente esaltata, fra cui molti soldati, trasse furibondaal palazzo dell’Arcivescovo gridando: Morte al Patriarca! Penetrati dallefinestre in una camera inferiore, fracassarono la mobilia gettandola nelcanale con tutti i libri e scritti che capitaron loro sotto le mani. Indi,atterrate le porte, salirono ai piani superiori e devastarono ogni cosa nellostesso modo, in mezzo alle selvagge grida della folla che, dalla stradacontemplava quello spettacolo. Invano cercarono del Patriarca ché altri-menti, ove fosse caduto nelle loro mani, sarebbe rimasto vittima di quelfurore popolare. Chiuso, a quanto dissero, nella sua biblioteca, passòquella mezz’ora fra le più spaventevoli angoscie, pregando a’ piedi d’uncrocifisso. Verso la fine di quella scena, giunse un picchetto di gendar-mi che riuscì a salvare diversi oggetti preziosi dalle mani di alcuni ladriche eransi introdotti in quel tumulto, ma non pertanto si ardirono diarrestare un solo individuo, limitandosi solo a far sgomberare la casa daquegli ospiti importuni... Il governo fece aprire un processo in proposi-to ma non si risparmiò di criticare severamente il Patriarca... per avere

71 Ivi, pp. 272-273.

Page 73: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

73

con quell’atto, in modo quasi certo, sanzionato il sospetto, forse infon-dato, d’essere egli il capo del partito austriaco”.72

La tensione era altissima e Debrunner ben descrive il clima di quei giorniconvulsi. Solo una pioggia torrenziale, portando via liquami e sporcizia,attenuò per breve tempo la virulenza del colera, ma la concentrazionedi circa duecentomila persone in uno spazio ristretto favorì di nuovol’insorgere della malattia. All’inizio di Agosto la penuria di alimenti rag-giunse livelli insostenibili. “L’unico mezzo di sussistenza, la polenta, nonbastava per più di dieci giorni, né v’erano farine che per sei giorni”.73

S’imponeva la capitolazione. Anche il numero dei difensori della Repub-blica era ormai scarso. I bandi di arruolamento non vedevano più nuo-vi volontari e l’indifferenza era ormai il sentimento più diffuso. Il fuo-co delle batterie austriache continuava incessante. I colpi cadevano quasiin ogni angolo della città ed un episodio singolare avvenne al Consoleinglese, che abitava in una casa esposta al tiro nemico. “Una notte, men-tre era a letto, una palla trapassò la sua coperta e gli passò per mezzo allegambe, fortunatamente senza fargli altro male che una leggera lesione”.74

La stessa marina, orgoglio della Serenissima, agli ordini del Capitano diCorvetta Achille Bucchia, non interveniva militarmente contro gli Au-striaci, con la scusa di difficoltà atmosferiche, generando scoramento eperplessità nell’intera popolazione. Manin, l’11 Agosto 1849, iniziò trat-tative con il Ministro de Bruck, in modo da giungere ad un “trattato chepossa conciliarsi con l’onore e la salvezza di Venezia... una convenzionedefinitiva, la quale... potrà metter fine ad una guerra sanguinosa, dive-nuta ancor più micidiale in conseguenza d’una epidemia che ogni gior-no infierisce con maggior furore”.75 Il Ministro de Bruck gli rispose il14 da Milano in modo perentorio, troncando ogni margine di media-zione: “Non avvi più nulla di possibile che una sommissione senza con-dizioni”.76 Quanto Radetzki aveva offerto il 4 Maggio restava, però, va-

72 Ivi, pp. 274-275.73 Ivi, p. 278.74 Ivi, p. 289.75 Ivi, p. 300.76 Ivi, p. 301.

Page 74: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

74

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

lido ed in pratica il comandante in capo esigeva:1) “Resa assoluta, piena ed intera.2) Dedizione immediata di tutti i forti, degli arsenali e dell’intera città,

che verranno occupati dalle mie truppe, alle quali saranno pure daconsegnarsi tutti i bastimenti e legni da guerra, in qualunque temposiano fabbricati, tutti i pubblici stabilimenti, materiali da guerra etutti gli oggetti di proprietà del pubblico erario.

3) Consegna di tutte le armi appartenenti allo Stato, oppure ai priva-ti”.77

Contemporaneamente il Feldmaresciallo Radetzky garantiva con la suaparola:1) “Viene concesso di partire da Venezia a tutte le persone, senza distin-

zioni, che vogliono lasciar la città, per via di terra o di mare, nello spa-zio di 48 ore.

2) Sarà emanato un perdono generale per tutti i sotto ufficiali e semplicisoldati delle truppe di terra e di mare”.78

La situazione veneziana era senza via di uscita e per favorire un’intesa “il24, a sei ore di mattina, cessò finalmente il cannoneggiamento”.79 Ilpopolo reclamava notizie e Manin, mentre la folla si accalcava in PiazzaSan Marco, pronunziò un vibrante discorso. “Siete Italiani?” esordì, “Iovi prometto che mi farò uccidere prima di sottoscrivere nessun pattodisonorante. Se la superiorità delle armi, se l’abbandono di tutta Euro-pa ci costringono a renderci, vogliamo almeno conservare illeso l’onoredi questa Venezia, ammirata da tutto l’universo per la condotta da voitenuta fino ad ora. Viva l’Italia!”80 Debrunner, prezioso testimone ocu-lare, aggiunge a questo punto ulteriori dettagli, facendoci assistere ad unodei momenti più drammatici della stessa vita di Daniele Manin. “Ad ognifrase la piazza rimbombava del grido: Viva Manin! Un’emozione gene-rale s’impadronì di tutti gli animi... ma gli applausi s’accrebbero strepi-tosamente quando Manin, dopo breve pausa, avanzandosi nuovamente

77 Ivi, p. 190.78 Ibidem.79 Ivi, p.302.80 Ivi, p. 304.

Page 75: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

75

gridò: Chi è vero veneziano venga a pattugliare con me! Difatti scese, gliufficiali che si trovavano sulla piazza si unirono a lui e, come lui, sfode-rando la spada, percorsero i vari quartieri della città, in mezzo a conti-nuati applausi”.81

Era stata ordita una sommossa per favorire la concessione di un riccopremio di smobilitazione. Artiglieri e marinai si erano uniti, assumen-do un atteggiamento minaccioso e Manin li sfidò. Si avvicinò, infatti“colla sua pattuglia al porto grande del canale di Canareggio, da unavicina strada udì scaricarseli contro molti moschetti... ma Manin, avan-zandosi animosamente e scoprendosi il petto, gridò: È la mia vita chevolete? Prendetela! In quella critica posizione, quando l’insubordinazioneaveva invaso tutti i corpi della guarnigione... e li aveva letteralmente di-sciolti, quando tutto faceva temere un’anarchia generale, colle sue terri-bili conseguenze, il saccheggio, il furto e l’omicidio, Manin si rivolse allafedeltà degli Svizzeri, chiamando, nello stesso tempo, sotto le armi tut-ta la Guardia Nazionale e facendo battere la Generale”.82

Il reparto di Debrunner, in queste drammatiche circostanze, ebbe dun-que un ruolo di primo piano e, grazie agli Svizzeri ed alla Guardia Na-zionale, una crisi interna pericolosissima fu felicemente superata. Lostesso Debrunner ci offre un articolato quadro d’insieme della situazio-ne e le sue memorie sono, ancora una volta, una fonte di eccezionalevalore. “Era quasi mezzanotte”, scrive, “quando mi capitò l’ordine diaccorrere... co’ miei soldati. In un momento furono sotto le armi e mez-z’ora dopo arrivammo a passo forzato al quartiere di Canareggio, ove sitrovavano già un quaranta gendarmi e alcuni militi della Guardia Na-zionale. I sediziosi, in numero di duecento circa, si erano completamenteorganizzati, avevano stabilite delle guardie e convenuto una parola d’or-dine speciale per il passo. Il Generale Ulloa, che trovavasi colà, prese tuttele misure per chiuderli nel quartiere della stazione della strada ferrata eordinò di differire l’attacco fino all’alba. Secondo quest’ordine attesi piùdi un’ora e in quel tempo feci prigionieri tutti quelli che tentavano difuggirsene clandestinamente. Feci chiudere più di cinquanta individui81 Ivi, p. 305.82 Ibidem.

Page 76: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

76

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

in una casa appartenente ad una trattoria d’estate, circondata da un can-cello di ferro e custodita da molti della Guardia Nazionale, poscia, col-la mia Compagnia e una squadra di bersaglieri, marciai sulla batteria SanMarco, contro la quale gl’insorgenti avevano appuntato un cannone.Quella batteria era stata occupata durante la notte dai gendarmi, nonsenza molta fatica. Questi, per altro, si rifiutarono da principio di an-dar contro ai loro fratelli, posarono la mano sulla bocca del loro archi-bugio quando venne comandato di caricare le armi, né si indussero a farloche dopo reiterate istigazioni dei loro ufficiali. Quando si avvidero chenoi eravamo risoluti di agire, tornarono a migliori sentimenti e si sot-tomisero di buon grado a’ miei ordini. In seguito ordinai si marciasse dadue lati contro la batteria Pio IX, ove i capi si erano trincerati. Non eb-bero però il coraggio di scaricare su di noi i cannoni carichi a mitragliae si diedero alla fuga da tutte le parti, senza opporre la menoma resisten-za. Venti di loro caddero prigionieri nelle nostre mani e li feci rinchiu-dere cogli altri. Tuttavia vennero rilasciati poco dopo, senza alcun casti-go”.83

L’esistenza della Repubblica Veneta era ormai segnata e si usò clemenzanei confronti dei ribelli. Debrunner e i suoi uomini furono invece ge-nerosamente premiati con quattro mesi di paga. Come ricorda il valo-roso Capitano: “Avendo tutti le nostre tasche riempite ci sentivamo ilcuore più leggero”.84 Il 24 Agosto 1849 Manin rassegnò le dimissioni edil Consiglio Municipale dichiarò ufficialmente la capitolazione. Furo-no invitati a lasciare la città: “Tutti gli imperiali e reali ufficiali che han-no servito colle armi alla mano contro il loro sovrano legittimo. Tutti imilitari esteri di qualunque grado. Le persone civili nominate nell’elencoche sarà consegnato ai Deputati Veneti”.85 Radetzki aveva vinto. Nessu-no meglio di Arnaldo Fusinato ha saputo esprimere l’atmosfera delmomento ed i suoi celebri versi assumono un ulteriore significato se postinel contesto delineato da Debrunner:

83 Ivi, pp. 305-306.84 Ivi, p. 306.85 Ivi, p. 307.

Page 77: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

77

“È fosco l’aere,Il cielo è mutoEd io sul tacitoVeron seduto,In solitariaMalinconiaTi guardo e lagrimo,Venezia mia!

Fra i rotti nugoliDell’OccidenteIl raggio perdesiDel sol morenteE mesto sibilaPer l’aria brunaL’ultimo gemitoDella laguna.

Passa una gondolaDella città:Ehi, dalla gondola,Qual novità?Il morbo infuria,Il pan ci manca,Sul ponte sventolaBandiera bianca!

No, no, non splendereSu tanti guai,Sole d’Italia,Non splender maiE sulla venetaSpenta fortunaSi eterni il gemito

Page 78: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

78

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Della laguna.

Venezia! L’ultimaOra è venuta,Illustre martire,Tu sei perduta.Il morbo infuria,Il pan ti manca,Sul ponte sventolaBandiera bianca!

Ma non le ignivomePalle roventi.Né i mille fulminiSu te stridenti,Troncaro ai liberiTuoi dì lo stame.Viva Venezia!Muore di fame!

Sulle tue pagineScolpisci, o Storia,L’altrui nequizieE la sua gloriaE grida ai posteriTre volte infameChi vuol VeneziaMorta di fame!

Viva Venezia!L’ira nemicaLa sua risuscitaVirtude antica.Ma il morbo infuria,

Page 79: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

79

Ma il pan le manca,Sul ponte sventolaBandiera bianca!

Ed ora infrangasiQui sulla pietra,Finché è ancor libera,Questa mia cetra.A te VeneziaL’ultimo canto,L’ultimo bacio,L’ultimo pianto!

Ramingo ed esuleIn suol straniero,Vivrai, VeneziaNel mio pensiero.Vivrai nel tempioQui del mio core,Come l’imagineDel primo amore.

Ma il vento sibila,Ma l’onda è scura,Ma tutta in tenebreÈ la natura.Le corde stridono,La voce mancaSul ponte sventolaBandiera bianca!”86

86 A. FUSINATO, Poesie patriottiche, Milano, P. Carrara, 1871, pp. 63-66. Questi versifurono scritti alla vigilia della resa di Venezia, nell’isola del Lazzeretto Vecchio, doveFusinato si trovava in servizio militare.

Page 80: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

80

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

87 DEBRUNNER, Venezia, cit., pp. 309-310.88 Ivi, pp. 310-311.

Fino alla fine, però, la Compagnia Svizzera svolse compiti delicati, pro-prio in relazione alla fedeltà dimostrata. Scrive infatti Debrunner: “Amezzogiorno del 25 ricevetti l’ordine di occupare... la piazza San Mar-co, di nuovo ingombra d’una moltitudine tumultuante. Si temeva un as-salto al palazzo, avvegnaché le truppe si mostravano malcontente delmese e mezzo di paga loro assegnato e percorrevano le vie schiamazzan-do e proferendo minacce. Manin e Pepe erano partiti la notte... mentremi facevo annunziare al comandante della Guardia Nazionale, a fine diricevere i suoi ordini, il Tenente Colonnello Marchesi, direttore dell’Ar-senale, giunse tutto ansante recando la nuova che gli artiglieri di mari-na marciavano in armi verso la piazza. Il suo stato dinotava ch’egli nonera senza timore per la sua vita... Il Generale Marsich mi diè quindi or-dine che prendessi le mie misure per la difesa del palazzo e mise a miadisposizione i sessanta o settanta gendarmi che trovavansi all’interno delmedesimo. Prima d’ogni altra cosa bisognava pensare a far sgomberarela piazza affollata dalla moltitudine e così feci, mediante la mia pocatruppa, senza nessuna fatica. Feci occupare dai gendarmi tutte le usci-te... quando i sediziosi si accorsero che si prendevano le migliori dispo-sizioni per riceverli, desisterono dal loro colpevole progetto”.87

La situazione stava divenendo drammatica, sotto il profilo dell’ordinepubblico, per la dissoluzione della Repubblica e Jean Debrunner ce neoffre la precisa testimonianza. “Altre agitazioni avevano luogo in altripunti: Era scoppiato un ammutinamento tra i forzati del bagno marit-timo. Dovetti perciò inviare un ufficiale con venti soldati a comprimerlo.Il Tenente Colonnello Marchesi, credendosi minacciato in sua casa, glimandai un caporale e quattro soldati per proteggerlo... Anche il Con-sole napoletano volle richiedere il soccorso agli Svizzeri... Il 26 il Con-siglio Municipale richiese nuovamente i servigi della mia Compagnia chegià da tre giorni non aveva riposo, né dì, né notte. Scopo di quella nuo-va chiamata era quello di porre un argine alle depredazioni che pareva-no all’ordine del giorno nel Sestiere di Castello e a San Biagio”.88

Page 81: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

81

89 Ivi, p. 311.90 Ivi, p, 313.91 Ibidem.92 Mémoires de Jean Debrunner, Major d’Indanterie et ancien commandant de la Compagnie

Suisse a Venise ou Aventures de la Compagnie Suisse pendant le siège de Venise par les Au-

In mancanza di un governo efficiente l’illegalità era divenuta dominan-te. Non esistevano più truppe fidate, con l’esclusione di pochi gendar-mi ed il Generale Cavedalis pregò Debrunner di restare a Venezia finoal 27 Agosto, per porre un freno ai furti ormai dilaganti. “Non ci fu datoimpadronirci dei saccheggiatori”, ricorda infatti il Capitano, “ma riu-scimmo per altro a disperderli e ad impedire che eccessi di quella natu-ra si rinnovassero, con che si rese un grandissimo servigio alla popola-zione inquieta ed al Consiglio Municipale. La Gendarmeria e gli Sviz-zeri furono i soli che mantennero l’ordine in quegli ultimi giorni pienidi pericoli”.89

Jean Debrunner lasciò, dunque, Venezia il 27 Agosto, alle cinque delmattino. Dei centoventisei uomini della Compagnia Svizzera ne resta-vano sessantuno. Il cimitero di Murano ne ospitava quarantasette, de-ceduti per ferite, per colera, o per altre malattie. Dieci erano stati con-gedati per cattiva condotta e sei per incapacità fisica al servizio. L’incre-dibile avventura aveva termine ma Debrunner partiva con la certezza diaver compiuto fino in fondo il proprio dovere e con il “brevetto diMaggiore di linea”.90 Ogni soldato ebbe poi come premio “un paio discarpe nuove... e l’autorizzazione di cambiare le uniformi usate con al-trettante nuove, di modo che ogni uomo della... Compagnia poté risa-lutare la sua patria vestito di tutto punto”.91

Debrunner aveva vissuto una straordinaria esperienza ed appena torna-to in patria, decise di scrivere in tempi rapidi le sue memorie. Nacquecosì un contributo straordinario che l’editore Beyel pubblicò a Zurigoe a Frauenfeld nel 1850.92 Il testo, in lingua francese, fu arricchito diimmagini litografiche, purtroppo senza indicazione del nome degli au-tori, per accompagnare il lettore nel cuore degli eventi. Appena apertoil volume compariva, infatti, il volto di Manin, con i caratteristici oc-chiali e le significative parole: “Alleanza dei popoli liberi”. L’espressio-

Page 82: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

82

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

trichiens. Accompagnés du portrait de Manin, du plan de Venise et de six belles gravures,Zurich et Frauenfeld, Chez Ch. Beyel Libraire-Editeur, 1850.

93 Venise en 1848-49. Aventures de la Compagnie Suisse pendant le siège par les Autrichiens.Mémoires par Jean Debrunner, Major d’Infanterie et ancien commandant de la CompagnieSuisse a Venise, Turin. Chez tous les libraires, 1850.

94 Torino, presso tutti i librai, 1851.

ne, cara al Presidente della Repubblica Veneta, aveva valore universalema ben si legava al carattere della Confederazione Elvetica. Seguivanopoi l’efficace rappresentazione della Compagnia Svizzera al combatti-mento di Marghera, il 9 Luglio 1848 e le immagini di una manifesta-zione popolare in Piazza San Marco, di una batteria austriaca in azione,del forte veneziano di San Secondo, del bombardamento con palloni sulcentro di Venezia ed una minuziosa pianta del territorio lagunare.La paziente fatica di Debrunner ebbe uno straordinario successo e, nel-lo stesso 1850, ne fu fatta una edizione italiana a Torino, sempre in lin-gua francese, ma corredata soltanto della pianta del territorio venezia-no.93 Le richieste dei lettori favorirono la traduzione del testo in linguaitaliana e così, sempre a Torino, nel 1851 vide finalmente la luce: Vene-zia nel 1848-49. Avventure della Compagnia Svizzera durante l’assediofatto dagli Austriaci. Memorie di Giovanni Debrunner, Maggiore d’Infan-teria, già comandante della Compagnia Svizzera a Venezia.94 La preziosatestimonianza fu però offerta senza alcuna immagine e neppure la cartatopografica, necessaria per comprendere l’ubicazione delle strutture di-fensive di San Marco fu, questa volta, inserita.

Page 83: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

83

Paolo Vanni

Solferino: la nascita della Croce Rossa

Il dolore e la sofferenza, insieme alla malattia, hanno da sempre colpitol’uomo tanto da essere considerate parti inscindibili della natura uma-na. Da tempo immemorabile poi, in nome di nobili principi, alcuniuomini hanno assistito e curato altri uomini, nel tentativo di consolarlie di alleviare le loro pene.Così, attraverso i secoli, lentamente, si sono consolidati degli usi diumana pietà che poi hanno preso il nome di “diritti dell’uomo”(1).Nel passato, pur esistendo l’aspirazione ad un riconoscimento dei dirit-ti dell’uomo, sia in pace che in guerra “le azioni umane” erano una ra-rità e il detto di Pirro, lex nulla capto parcit aut poenam impedit, è statomolto più applicato di quello di Seneca: quod non vetat lex, hoc vetat fieripudor.I “medici” si sono sempre rivolti verso l’uomo sofferente cercando dialleviarne la pena ( vedi giuramento di Ippocrate ). Molti sono stati unaspecie di vocati contro i mali dell’umanità, in particolare nei dramma-tici periodi di guerra e di pestilenza. Il ferito, il malato, il moribondohanno ricevuto dalla figura del medico, “attenzione”al fine di una curae di una guarigione. Il diritto alla vita quindi compare come il primo esicuramente per secoli l’unico dei diritti umani, che ha trovato nel me-dico il suo propugnatore.Pur riconoscendo questa priorità e con la convinzione che dal primo, ildiritto alla vita, siano stati pian piano codificati tutti gli altri, dobbia-mo prendere atto che purtroppo lo stato di belligeranza e il soldato fe-rito sono stati per millenni l’esempio più tragico della barbarie umana.Infatti per secoli e secoli le condizioni dei feriti sui campi di battaglia nonhanno suscitato alcun interesse e il mestiere stesso di soldato è così de-scritto da Pierre Boissier, uno dei più grandi storici della Croce RossaInternazionale, prima di concludere la sua vita tragicamente:

Page 84: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

84

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Il est fréquent de penser que rien n’a été ou ne pouvait être pire que la con-dition prolétarienne durant la première moitié du dix-neuvième siècle. Cen’est pas vrai. Il y avait les soldats ! Dans les casernes anglaises et françaisesla mortalité atteignait un taux deux fois supérieur à la moyenne de l’ensemblede la population. Et ceci en temps de paix, alors que tout était sain et sim-ple ! Mais que se passait-il alors sur les champs de bataille en temps de guer-re? Statistiquement, bien que nous soyons aux débuts de leurs utilisations, ila été démontré que pour chaque soldat tué par l’ennemi sept ou huit mour-raient par imprudence, négligence et stupidité ! En fait, les armées tuaientelles-mêmes leurs propres hommes. Il y avait, alors, que très peu de médecinsou d’aides-soignants et à peu près aucun matériel médical ou médicamentpour soigner un tant soit peu les blessés et les grands nombre de malades. Pourvous donner une idée, dans l’armée française, la proportion de vétérinairesétait de quatre virgule cinq pour mille chevaux alors que pour les hommes,la proportion de médecins était de zéro virgule huit pour mille!

È per questo che a nostro avviso H.Dunant, il fondatore della CR sicolloca come un gigante al centro della Storia e la divide in due parti:prima dell’ avvento della Croce Rossa e dopo la nascita della stessa (ot-tobre 1863).È pur vero che la grande idea del Buon Samaritano era nell’aria e checerto non nacque dall’oggi al domani, è pur vero che ciò che si firmò aGinevra ( agosto 1864) coronò un periodo di incubazione lunghissimodove il medico nasce sacerdote e soltanto in epoca storica diviene tale; èpur vero che, almeno a nostro avviso, è da questo personaggio, il medi-co, che si piega sul dolore umano e ne diviene servitore, che nascono igrandi sentimenti umanitari, come dai religiosi, sempre in anticipo ri-spetto al pensiero laico, nasce l’impulso alla pietà suscitato dalle stessemiserevoli condizioni (anche in epoca moderna, si pensi a San CamilloDe Lellis e ai suoi Camilliani, a San Vicendo de Paoli e le suore dellaCarità, le prime assistenze e i primi pietosi durissimi e rischiosissimi“interessamenti” furono di religiosi). Ma è altrettanto vero che la primagrande idea laica umanitaria nasce con Henry Dunant e si chiama Cro-ce Rossa: fu il primo diritto scritto a favore dei deboli nelle condizioni

Page 85: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

85

di guerra.Potremmo quindi dire, senza togliere nulla al Grozio, che da lì nacquerealmente lo ius in bello o più propriamente quello che oggi si chiama“diritto internazionale umanitario”.

Mondo antico (1)

Nella nostra trattazione per ragioni di brevità daremo solo alcuni flash.Per il mondo greco basti considerare il passaggio Iliade – Odissea e lagrande tragedia storica di Eschilo, Sofocle ed Euripide.

I GreciNell’epoca mitica l’eroe è terribile nella sua grandezza e nella sua fero-cia, la virtù per eccellenza è quindi la forza guerriera e la supremazia fi-sica. Questo è il diritto riconosciuto sul campo di battaglia. Quindi laguerra è soprattutto distruzione e non conquista e dominazione, ci vor-ranno secoli per arrivare a questo. L’epoca mitica ed eroica è sempre unpasso avanti rispetto alla buia barbarie dei periodi preistorici, ma è daconsiderarsi solo un lento periodo di transizione verso la civiltà. I grecinon pensano a conquistare Troia ma a distruggerla, a trucidarne gli abi-tanti e a maledirne il suolo. Anche la servitù era riservata solo a donne ebambini. Achille sacrifica dodici prigionieri sul rogo di Patroclo, la mortedel nemico spesso non è soddisfazione sufficiente per il vincitore. Quan-do Achille uccide Ettore tutti i greci vogliono immergere la propria lancianel martoriato corpo dell’eroe!Unica terribile consolazione è riavere il corpo dell’ucciso, dice Andro-maca di Ettore: “Ahimè tu giaci nudo presso le navi dei greci. I vermi tidivorano, dopo che i cani si sono satollati della tua carne..” D’altrondeEttore aveva fatto lo stesso con il cadavere di Patroclo trascinato via “ ..peressere dato in pasto ai cani”.Nell’Odissea l’animo “si addolcisce”, così Ulisse parla ad Euriclea durantela strage dei Proci: “Nutrice trattieni la gioia nel cuore e non elevare gridadi trionfo. È cosa empia infierire contro i morti!”

Page 86: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

86

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Nell’epoca storica soprattutto attraverso la grande tragedia greca, Eschilo,Sofocle ed Euripide, sorge il sentimento che non è onorevole infierire sulcorpo del nemico morto. Sul corpo di Aiace Ulisse, opponendosi allamorale antica ( Agamennone e Menelao ) che vorrebbe il cadavere del-l’eroe pasto degli uccelli marini, così si esprime verso Teucero, fratellodi Aiace: “ e ora dico che sono tanto amico d’ Aiace, come ero suo ne-mico in vita”.Sofocle dice che l’odio deve cessare davanti alla tomba. Si affaccia unnuovo senso del diritto: il vincitore ha dei doveri verso il vinto. Ed Eu-ripide: “secondo le leggi della Grecia intera la morte del prigioniero è unamacchia per colui che la provoca!” Curare però addirittura i soldatimalati o feriti della parte avversa, questo non lo si poteva richiedere!

I romaniI Romani nella loro grande praticità ed organizzazione in epoca impe-riale saranno fondatori di una vera e propria sanità militare ( non inepoca repubblicana dove i soldati si dovevano assistere reciprocamente).Secondo Polibio i comandanti tenevano in gran conto i medici militarie li accompagnavano spesso nelle visite ai feriti ed ai malati. PublioCornelio Tacito negli Annales (Libro1 cap.71) parla della “pietà” diGermanico che visitava gli infermi, li incoraggiava e li premiava con soldipersonali propria pecunia.Spazzianus nell’Historia Augusta dice che Adriano amava visitare i sol-dati infermi in Hospitiis e che l’imperatore Aureliano ordinò, dopo unabattaglia navale, che i medici delle triremi romane assistessero anche iferiti nemici!Anche i gladiatori avevano i loro medici e il grande Galeno ( 129 – 201d.C.) fu uno di questi.Se esistevano sicuramente i medici castrensi, cioè dell’accampamento, perle prime cure, furono poi istituiti i medici dei valetudinaria che eranoveri e propri ospedali militari. Di questi ne conosciamo bene tre quellodi Vindonissa (oggi Windisch ) Svizzera, quello di Castra Vetera ( oggiXanten ) Germania e quello di Inchutu·hil Scozia. I medici che eserci-tavano nei valetudinaria erano detti medici clinici. C’erano anche poi una

Page 87: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

87

specie di farmacisti Optiones valetudinarii e Curator operis armarii e diinfermieri militari soldati i Contubernales. I medici della cavalleria e dellamarina avevano dignità di nomi propri: i primi venivano chiamati me-dici alae equitum, i secondi duplicarius cioè in pratica che ricevevano pagadoppia. Concludendo come al solito i Romani erano molto ben orga-nizzati ed efficienti quando si occupavano di un problema. Tutto que-sto scomparirà con la caduta dell’impero e l’avvento dei secoli bui.Certo che per i feriti di parte avversa ed i prigionieri di guerra le cosenon cambiano. Germanico, dopo aver sconfitto i germani, farà fare aisuoi arcieri il tiro al piccione con i barbari che si sono rifugiati sugli al-beri (Tacito – Annali). E Cesare farà decapitare Vercingetorige, un eroeper il suo popolo, dopo averlo condotto in catene dietro il carro del suotrionfo e dopo averlo fatto marcire sei anni nelle terribili carceri di Roma.Vercingetorige era un prigioniero di guerra che si era spontaneamenteconsegnato a Cesare per risparmiare alla sua gente ulteriori tormenti!Facciamo qui un grande salto e tralasciamo mille anni e più dove sol-tanto la Chiesa, gli ordini religiosi ed alcuni grandi personaggi, per es.Luigi XIV con Les Invalides, hanno saltuarie e personali attenzioni allesofferenze dei soldati ed arriviamo a Napoleone “il grande”.Mi piace tuttavia ricordare i Cavalieri ospitalieri di San Giovanni diGerusalemme, ora di Malta, monaci guerrieri che per primi nelle bat-taglie curano i feriti di entrambe le parti. Alla battaglia dei Corni diHattin (1187) il grande Saladino lascia in vita i Cavalieri di San Gio-vanni perché curavano i feriti cristiani e mussulmani.

Le guerre napoleoniche (2-3)

La sanità militare francese di Napoleone I è rappresentata da due gran-di nomi Jean Dominique Larrey ( 1766 – 1842 ), chirurgo in capo pri-ma della guardia consolare e poi della Guardia imperiale, e Pierre Fran-cois Percy de Gray ( 1745 – 1825 ), chirurgo in capo della Grande Armè.Alla fine dei circa dieci anni napoleonici la Grande Armè avrà lasciato suicampi di battaglia un milione di morti, il nemico forse il doppio! Non

Page 88: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

88

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

siamo ancora alle cifre della 1° guerra mondiale, ma la falcidie è note-vole.La sera dopo la battaglia di Austerlitz Napoleone percorrendo il campodi battaglia impose il silenzio ai suoi ufficiali per sentire il lamento deiferiti, accanto ad ogni ferito fu lasciato un soldato di guardia perchépotesse essere ritrovato; tutti i francesi ricevettero prima della notte unminimo di assistenza. I russi no. Da Austerlitz Napoleone stesso dettòl’assegnazione delle pensioni agli orfani e alle vedove.Dai tempi dei Romani il concetto di un servizio di Sanità ufficiale edistaccato presso gli eserciti non era più esistito.Ad integrazione di quanto detto prima si può citare nel 1597 il Sully cheall’assedio di Amiens istituì un servizio di Sanità. Louvais rafforzò lasanità militare francese e la cintura delle fortezze di Vauban fu raddop-piata da una cintura di ospedali militari. Louvais soleva dire: “ Noi re-cuperiamo i soldati disputandoli alla cancrena ed alla febbre tifoide.Tuttavia la grave pecca del sistema stava sempre lì: non si poteva portarsoccorso ai feriti sul campo di battaglia! Un famoso editto di Luigi XIVprescriveva che le ambulanze si dovevano tenere a un miglio dal campodi battaglia e potevano intervenire solo a fatti d’arme compiuti.Si deve a Louvais anche la dipendenza del servizio medico dall’Intendenza, questo per salvarlo dalle speculazioni privatistiche. D’altra parte ciò hafatto sì che attraverso i secoli successivi i medici ed i chirurghi militarisono stati visti dai servizi logistici come scocciatori che sapevano sololamentarsi contro le disfunzioni e le disonestà degli ufficiali di Intendenza.Anche nella Grande Armè i commissari di guerra non vollero mai dareun cavallo ai medici e ai chirurghi e mai Napoleone volle riconoscerlicome ufficiali pari grado agli ufficiali d’arma. L’imperatore dopo la pacedi Tilsit ribadisce: niente riforma del Corpo di Sanità militare, eccettoper quello che concerne la Guardia, nessun chirurgo o medico deve pre-tendere il rango di ufficiale.Certo che i medici militari spesso erano “facce da banditi calabresi”(secondo Stendhal), ubriaconi, ladri, ecc. Reclutati fra i medici senzasuccesso e senza speranza, erano malpagati, disprezzati e licenziati allafine di ogni campagna. I portaferiti non esistevano. Solo Larrey otten-

Page 89: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

89

ne per i sanitari della Guardia il posto fisso. Larrey a 14 anni andò adimparare la chirurgia presso lo zio Alexis Larrey, primario chirurgo del-l’Ospedale di Saint-Joseph de la Grave, a 15 anni è sottoaiuto cioè sa farei salassi, i clisteri e piccole medicazioni chirurgiche. A 20 anni si laureacon una tesi sulla carie ossea, va a Parigi a piedi e da lì ottiene un postodi chirurgo maggiore sulla fregata Vigilante. Ma il mare non fa per lui,soffre troppo il mal di mare; torna a Parigi e diviene aiuto chirurgo delgrande Desault ( 1744 – 1795 ). Dopo essersi visto soffiare il posto diaiuto primario a Les Invalides da un raccomandato di ferro, diviene ri-voluzionario e marcia sulla Bastiglia. Poi si arruola nell’Armata del Reno.Alla battaglia di Spira inventa l’ambulanza volante: con qualche corag-gioso infermiere, infrangendo gli ordini, va sul campo di battaglia e salvapiù di quaranta feriti. Viene richiamato, il generale Custine, al qualeLarrey si presenta sporco di sangue e di fango, gli intima: “Signor Lar-rey avete violato il regolamento soccorrendo i feriti nel campo, vogliateconsiderarvi all’arresto fino a nuovo ordine” e poco più tardi “ SignorLarrey in nome dell’umanità che avete dimostrato, vi nomino primoaiutante maggiore”. Era l’inizio della sua brillante carriera! L’organizza-zione della Guardia sarà esemplare: ambulanze volanti, ospedali da cam-po smontabili. Tuttavia il numero degli addetti ai lavori e la resistenzadell’Intendenza obbligano spesso Larrey e i suoi uomini ad arrangiarsicome nei tempi eroici. La guardia comunque è la “creatura” più amatada Napoleone tanto che ai suoi medici verrà concesso, su richiesta diLarrey, il posto fisso.Per Percy che non era della Guardia la vita fu più dura anche se la suafigura giganteggia per l’efficienza del suo servizio e le sue intuizioni pro-fetiche.Il padre di Percy era chirurgo militare e aveva detto: “ piuttosto di ve-dere uno dei miei figli finire chirurgo militare lo strozzerei ! Farai l’in-gegnere.” Eppure il piccolo Pierre la vocazione l’aveva nel sangue e a 28anni con una carriera eccezionale era chirurgo maggiore nel reggimen-to di cavalleria del Bercy. È un chirurgo brillante e valoroso, viene feri-to tre volte. Egli è il primo che inizia la lotta contro l’Intendenza, chie-de autonomia per il servizio sanitario ma è un profeta inascoltato: lo

Page 90: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

90

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

scontro è ancora alla moda oggi!Le sue ambulanze sono buffe, dette wurst , sono carri tipo quelli da scor-ridori della prateria, tirati da quattro cavalli che portano otto chirurghie otto aiutanti più il materiale proprio sul campo di battaglia, là dovesono più necessari. Solo che spesso l’Intendenza non li fornisce e non liarreda.Un’altra idea innovativa di Percy è che le ambulanze e gli ospedali de-vono avere un segno di riconoscimento per poter essere riconosciutineutrali. Inoltre i feriti del nemico dovrebbero essere soccorsi come i“nostri”e poi resi alle rispettive armate. Sono idee che rimarranno ina-scoltate e sulla carta fino all’arrivo di H.Dunant ed oltre.Il generale Moreau, conquistato da queste nobili idee scrisse al generaleaustriaco Kary per preporgli una convenzione. La risposta fu negativa:“Neutralizzare gli ospedali significa intralciare le operazioni militari!”Percy fu un precursore anche in materia di igiene e la sua memoria Del-la salute delle truppe della Grande Armè, ha fatto altrettanto bene quan-to il suo bisturi.Nel 1806 fu nominato chirurgo in capo della Grande Armè. Anche a quelrango Percy è infaticabile, va a cercarsi i medici che gli mancano sem-pre tra i civili del luogo e tra i nemici prigionieri; impiega le donne del-le varie città come preparatrici di bende, tutte cose che ritroveremo poinelle nostre guerre risorgimentali.Stimato moltissimo dall’Imperatore, riceve un legato di 100.000 fran-chi come “l’uomo più virtuoso che io abbia mai conosciuto”.Tuttavia si era ancora molto lontani da una organizzazione seria e ciò checi ha lasciato scritto Percy sulle condizioni dei feriti è tremendo. Ampu-tazioni su amputazioni e se non si amputava la cancrena e l’emorragiauccidevano senza pietà: Dopo Jena il diario di Percy parla di seghe ac-quistate da artigiani e coltelli e scalpelli di fortuna. Percy visita i suoi feritinegli ospedali improvvisati di terra: “Questa mattina quei disgraziatierano ancora nella sporcizia, in mezzo agli escrementi di chi non si po-teva alzare, braccia e gambe tagliate, cadaveri insanguinati, un orribileconcime prodotto dalla poca paglia sulla quale sono sdraiati. Non si sacome abbiano potuto resistere fino ad ora. Eppure i miei amputati vanno

Page 91: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

91

abbastanza bene”. E poi ancora: “A due ore da Naumburg abbiamo in-contrato convogli di carri sui quali vennero caricati circa 1800 feriti fran-cesi e prussiani che avevano passato le due notti precedenti in un villag-gio. Quegli infelici sono restati la notte dal 17 al 18 sui carri, gridandoper la sete e riempiendo l’aria con i loro gemiti”.La storia dei feriti della Grande Armè non è stata mai scritta, ma gli ap-punti di Percy stimolano a farlo. Nonostante questi orrori, qualcosa ècambiato in meglio rispetto ai secoli precedenti.

Napoleon III e la nascita della Croce Rossa

Dalla caduta di Napoleone I al secondo impero le cose non migliorano,le sanità militari rimangono strutture molto arretrate e quanto abbiamoletto di Pierre Boissier fotografa bene la situazione. Anche alla guerra diCrimea i soldati muoiono più di colera e di tifo che non eroicamentesui campi di battaglia. Tuttalpiù ci si occupa degli ufficiali e dei coman-danti e non della truppa.Nel giugno 1859 siamo in piena seconda guerra di indipendenza italia-na e Napoleone III comanda le armate alleate, di Francia e Piemonte,contro l’Austria. La mattina del 24 giugno 1859 inizia una della piùgrandi battaglie del XIX secolo, forse seconda solo a Warteloo. È certoche la sera del 24 giugno Henry Dunant si trovava a Castiglione delleStiviere ed il 25 era spettatore di uno dei più grandi macelli del XIXsecolo.

La Battaglia (4-5-6-7)

Per capire l’orrendo macello di cui fu spettatore accorato il nostro gio-vane Henry bisogna calarsi in quegli anni di metà ottocento, quando conla guerra di Crimea (1853-56) la potenza delle armi da fuoco divenneestremamente devastante.I proiettili oblungo-conici, le polveri da sparo progressive e i cannoni

Page 92: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

92

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

rigati lasciavano poche speranze di recupero agli obiettivi colpiti. Glistessi austriaci dovranno riconoscere l’assoluta supremazia dell’artiglie-ria francese a cannoni rigati:• Al momento di firmare il trattato di pace di Villafranca, il feld-mare-

sciallo Hess avrebbe confessato che gli austriaci alla battaglia di Solfe-rino avevano avuto 50.000 uomini messi fuori combattimento. Avreb-be aggiunto :” I cannoni rigati francesi decimavano le nostre riserve”.

• È riportato dagli storici militari: “Per la prima volta, durante la cam-pagna, il nuovo cannone scanalato a spirale ebbe uno scontro regola-re con i cannoni austriaci di vecchio tipo.. e subito dopo fu chiara lasuperiorità dei nuovi cannoni francesi”.

La gettata dei vecchi cannoni ad anima liscia era decisamente più corta.Il 24 giugno 1859 si assisté dunque alla più imponente battaglia euro-pea dopo Lipsia. Gli schieramenti in campo furono massicci.La sera del 22 giugno, 9 corpi d’armata, per un totale di 190.000 uo-mini con 500 cannoni guidati dal conte Schlick (2°Armata) e dal gene-rale Wimpfen (1°Armata) in presenza dell’imperatore Francesco Giusep-pe, ricevettero l’ordine per l’indomani mattina di passare il Mincio e diavanzare fino a prendere posizione sulle alture di S.Martino, Solferinoe Cavriana fino alla piana di Medole.Dall’altra parte gli Alleati, 150.000 uomini e 400 pezzi di artiglieria, lasera del 22, superata la linea del Chiese, si distendevano per non più di20 chilometri da Desenzano a Carpenedolo incluso Castiglione delleStiviere. Ala sinistra: Armata Sarda nei pressi di Lonato. Al centro: pri-mo Corpo di armata maresciallo Baraguay d’Hilliers, Guarda Imperia-le (Riserva), secondo Corpo d’Armata maresciallo Mac Mahon, quartoCorpo d’Armata generale Niel, tutti tra Castiglione e Medole. Ala de-stra: terzo Corpo d’Armata maresciallo Canrobert all’altezza di Castel-goffredo.Il 23 giugno passò senza che le due imponenti armate avessero sentoredella reciproca vicinanza.All’imbrunire del 23, gli austriaci occuparono saldamente le alture diS.Martino, Solferino, Cavriana e Volta.Il piano di battaglia austriaco non fu mai stato chiarito dagli alti coman-

Page 93: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

93

di, ma sembra probabile che un enorme maglio fissato all’ala destramontagnosa e ben fortificata (S.Martino, Madonna della Scoperta ePozzolengo, tenuti dall’8° Corpo d’armata, Gen. Benedeck.) e un cen-tro super rinforzato (a Solferino 5 Corpi di armata (1°,5°,7°,3° e 9°) siestendono fino a Cavriana e alla pianura) avesse con la sua testa, (alasinistra) costituita da altri 3 Corpi di armata ( 10°,11° e 2°), il compitodi aggirare il fianco destro alleato fino a costringere i franco-piemonte-si tra la linea del Chiese e il Garda annientandoli grazie anche all’apportodel Corpo guidato dal Principe di Lichtestein, uscito da Mantova il 24giugno, ma che mai arriverà sul campo di battaglia ( somiglianza conGrouchy a Waterloo).Una manovra superba che, acutamente intuita e temuta dal Marescial-lo Canrobert, comandante dell’ala destra francese, lo tenne in ansia pertutta la prima parte del 24 giugno, tanto da mettere in serio pericolo leposizioni al centro del Maresciallo Mc Mahon e del generale Niel chedalle dieci di mattina gli chiedevano aiuto. Solo alle 15 il MarescialloCanrobert si recò di persona presso il gen. Niel e constata la critica si-tuazione, mentre dall’estrema sinistra austriaca nessuno sembrava ormaigiungere, ordinò alla divisione Renaud e alla 1°brigata della divisioneTrochu di stringere al centro venendo finalmente in aiuto al generaleNiel. Erano le 16 del 24 giugno. L’operazione stritolante e avvolgentedella potente ala sinistra austriaca non avvenne mai e la battaglia fu vintadagli alleati grazie alla brillante intuizione di Napoleone III di sfondareal centro, a Solferino.La sera del 23, due potenti eserciti si trovarono schierati a pochi chilo-metri di distanza senza che né l’una né l’altra parte avesse cognizione dellareciproca postazione.La mattina presto, anche per prevenire il caldo, gli alleati, dopo un po-vero rancio, marciarono pensando di avventurarsi in un territorio sguar-nito ed invece andarono incontro ad una battaglia frontale che sarà dellepiù sanguinose. Anche gli austriaci pensavano di riprendere la marciadopo la consumazione del rancio e di avanzare in giornata fino al Chie-se, ma già all’alba si ebbero i primi scontri. Iniziò così una grande bat-taglia di impatto fra 300.000 uomini e 900 cannoni che si fronteggia-

Page 94: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

94

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

rono “lungo una linea di combattimento di estensione, al massimo, di5 leghe (circa 10 chilometri). Lo scontro durò oltre 15 ore”.La descrizione della battaglia non è qui possibile e rimando ai testi cita-ti.Lo spettacolo della battaglia cambierà la sua vita ! Vi leggo solo alcunibrani del libretto che H.Dunant scrisse e pubblicò a sue spese nel 1862e che poi fece il giro di tutte le corti di Europa e del Mondo, tradottoin venti lingue : Un Souvenir de Solferino.

Trattamento dei prigionieri

A San Martino, un officier de bersagliers, le capitaine Pallavicini, estblessé, ses soldats le reçoivent dans leurs bras, ils le portent et le dépo-sent dans une chapelle où il reçoit les premiers soins, mais les Autrichiens,momentanément repoussés, reviennent à la charge et pénètrent dans cetteéglise ; les bersagliers, trop peu nombreux pour résister, sont forcésd’abandonner leur chef ; aussitôt des Croates, saisissant de grosses pier-res qui se trouvent à la porte, en écrasent la tête du pauvre capitaine dontla cervelle rejaillit sur leurs tuniques.

Lo strazio dei feriti e dei soccorsi

Un Tyrolien qui gisait non loin de leur bivouac, leur adressait des sup-plications qui ne pouvaient plus être exaucées, car l’eau manquait entière-ment ; le lendemain matin on le trouva mort, l’écume à la bouche et labouche pleine de terre ; son visage gonflé était vert et noir ; il s’était tor-du dans d’atroces convulsions jusq’au matin, et les ongles de ses mainscrispées étaient recourbés.

Ici est un soldat, entièrement défiguré, dont la langue sort démesurément desa mâchoire déchirée et brisée ; il s’agite et veut se lever, j’arrose d’eau fraîcheses lèvres desséchées et sa langue durcie ; saisissant une poignée de charpie, je

Page 95: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

95

la trempe dans le seau que l’on porte derrière moi, et je presse l’eau de cetteéponge dans l’ouverture informe qui remplace sa bouche. Là est un autremalheureux dont une partie de la face a été enlevée par un coup de sabre: lenez, les lèvres, le menton ont été séparés du reste de la figure ; dans l’impos-sibilité de parler et à moitié aveuglé il fait des signes avec la main, et parcette pantomime navrante, accompagnée de sons gutturaux, il attire sur luil’attention ; je lui donne à boire et fais couler sur son visage saignant quel-ques gouttes d’eau pure. Un troisième, le crâne largement ouvert, expire enrépandant ses cervelles sur les dalles de l’église ; ses compagnons d’infortunele repoussent du pied parce qu’il gêne le passage, je protège ses derniers mo-ments et recouvre d’un mouchoir sa pauvre tête qu’iI remue faiblement en-core.

L’esempio

Mais les femmes de Castiglione, voyant que je ne fais aucune distinction denationalité, suivent mon exemple en témoignant la même bienveillance à tousces hommes d’origines si diverses, et qui leur sont tous également étrangers.« Tutti fratelli », répétaient-elles avec émotion. Honneur à ces femmes com-patissantes à ces jeunes filles de Castiglione!

Il Souvenir de Solferino è un libro ispirato (6):

En écrivant silencieusement le Souvenir de Solferino, j’étais comme soulevéhors de moi, dominé par une force supérieure et inspiré par le souffle de Dieu.Dans cette émotion contenue dont mon âme était remplie, j’avais un senti-ment d’intuition confus quoique profond, que mon travail était un instru-ment de Sa Volonté, pour arriver à l’accomplissement d’une oeuvre saintedestinée dans l’avenir à des développements infinis pour l’humanité.

Grande Successo! A Ginevra G.Moynier, presidente della Società dipubblica utilità, avvicina Dunant. È il 9 febbraio 1863, nasce il Comi-

Page 96: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

96

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

tato dei Cinque (fig.Comitato).A ottobre ( 26 ottobre 1863 ) 1°grande conferenza preparatoria diplo-maticaconvocata d’arbitrio da Dunant il 15 settembre dello stesso anno dalCongresso di Statistica di Berlino. (6 - 12 Settembre 1863). [ pag.56Memorie].Due erano le proposte chiave:- La costituzione delle Società nazionali di soccorso ai feriti (questo solovoleva Moynier)- La neutralità dei feriti e delle persone e strutture connesse (Con questoDunant lo scavalca)La conferenza è un grande successo. Si prepara allora una conferenzaplenipotenziaria. 25 stati sono convocati, 16 vi partecipano, 4 non fir-mano ( non ne hanno i poteri pg. 82 Memorie), Gran Bretagna, StatiUniti, Sassonia e Svezia, che firmeranno dopo ( 1870, pg. 67 Memorie).Brasile, Grecia, Messico e Turchia si rammaricano di non aver potutopartecipare, ratificheranno dopo.Il delegato russo arriverà in ritardo, anche la Russia ratificherà dopo. I12 che firmano: Baden, Belgio, Danimarca, Spagna, Assia , Francia, PaesiBassi, Italia, Portogallo, Prussica, Wurtember e Svizzera.La conferenza diplomatica è un altrettanto grande successo. Nasce la1°Convenzione di Ginevra 6 -22 Agosto 1864.Gli anni dopo il ’64 sono anni di grande attività per il Dunant, ma an-che di rovesci finanziari , tutto preso dalle sue grandi idee umanitarieporterà alla bancarotta le sue società.

Nel ’67 è la bancarotta, diventa un barbone, viene cacciato dalla CroceRossa:

Moi aussi, après mes revers de fortunevivant de la vie des plus humbleset supportant sortes de privationsJ’ai été de ceux « qui dévorent dans la rue par petites

Page 97: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

97

bouchées un paind’un soucache dans leur poche »J’ai été de ceux qui noircissent leurs habitsd’une plumée d’encreet blanchissent leur col de chemiseavec de la craie. Comme ceux pauvres hommesqui mettent du papierdans un chapeau usérâpédevenu trop grandet dont les souliers prennent l’eau

Verrà perseguitato ed impedito di cercare di riparare il suo danno eco-nomico, poi il crollo e la morte del suo grande protettore, NapoleoneIII, gli chiude ogni speranza.Nel 1873 Moynier, primo presidente della Croce Rossa, nel suo libro “I primi dieci anni” non lo nomina mai.Alla fine del secolo egli è un uomo distrutto e isolato da tutti, sull’orlodella follia.Finalmente nel 1895 un giornalista svizzero tedesco, George Baumber-ger, lo incontra nel piccolo pensionato di Heiden .Le sue condizioni fanno il giro del mondo. Personaggi illustri si occu-pano di lui, nel 1901 gli viene attribuito il 1° premio Nobel per la pace.Moynier tenterà dì non farglielo attribuire e di farlo dare a lui e al Co-mitato Internazionale di Croce Rossa.

Conclusioni

H. Dunant si adoperò sempre per mantenere unite le due facce della suagrande idea:• L’assistenza ai feriti che faceva capo ai comitati nazionali de Croix

Rouge

Page 98: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

98

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

• La parte pattizia sottoscritta dalle potenze internazionali (1°Conven-zione) Da essa sostanzialmente nascerà il DIU.

Ma Dunant non fu solo il padre della Croce Rossa:- Costringerà le Sanità militari a rifondarsi. Basti pensare che il simbo-lo croce rossa è comune a tutte le sanità militari.- Egli darà il via a un associazionismo internazionale che ha portato nelnostro secolo alla Società delle Nazioni poi ONU, alla FAO, all’OMS,alla Corte internazionale di giustizia, ecc. che dovrebbero regolare ilmondo al posto della violenza e dei conflitti armati ( pag. 110 Memo-rie)- È un grande letterato o meglio è un ottimo reporter di guerra . Il suoSouvenir può essere considerato il capostite della grande letteratura diguerra del XX secolo.- È un pacifista convinto; scriverà nell’L’avvenir sanglant”(8-9-10-11)pagine di fuoco contro la guerra e il progresso scientifico e tecnologicoal servizio della distruzione.

La trahison de la scienceAh! La guerre n’est pas morte ! Tout ce qui fait la gloire de votre prétenduecivilisation sera employé à son service. Vos chemins de fer électriques, vosbalIons dirigeables, vos bateaux sous-marins, insubmersibles, vosponts-volants, vos photographies instantanées, vos télégraphes, vos téléphones,comme aussi d’autres inventions merveilleuses de Graham Bell ou d’Edison,la serviront admirablement à côté de vos engins homicides.

La prophétieOn verra mais sans pouvoir déterminer l’ordre successif des événements: desrévolutions, avec l’anarchie, suivies de nouvelles tyrannies escamotées com-me les précédentes; une revanche, dont l’issue est impossible à prévoir dansle duel entre latins et germains, combat gigantesque qui se renouvellera pro-bablement et pour le malheur de tous; l’Europe entraînée dans une guerregénérale, dont on ne peut dire les péripéties multiples et amènera sans doutele remaniement de sa carte ; les ambitions des Césars du Nord, l’invasioncosaque, en Occident, les complications asiatiques qui en résulteront; la gran-

Page 99: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

99

de question d’Orient, avec tous ses dérivés, avec toutes ses difficultés, qui re-commencera plus intense et dont la solution semble plus éloignée que jamais;l’effondrement de l’empire ottoman ouvrant la porte à tous les imprévus ;

la formation possible d’une confédération slave, la création probable d’uneconfédération latine, ravivant les haines de races, amenant les persécutionsdes despotismes, et finalement leur renversement pour faire place à la révo-lution sociale universelle au milieu d’un monde à demi dépeuplé.Le résumé reste ceci: du sang, du sang, encore du sang, du sang partout.

È un profeta, si pensi alla sua fede nella donna di cui la figura dell’in-fermiera professionale è anche un suo prodotto.

Toutes les nations civilisées ont certainement le devoir et le désir de s’appli-quer à réaliser la pacification sociale.Or, une pacification sincère et véritable - au point douloureux de tension oùnous sommes arrivés, - ne semble guère désormais possible sans un profondmouvement d’évolution ascendante opéré dans l’avenir par l’influence de lafemme.Non seulement c’est par elle que doit paisiblement commencer ce grandmouvement ascendant de progrès moral destiné à remplacer l’idéal de la forcepar celui de la douceur et de la bonté ; mais c’est aussi par l’influence fémi-nine que doit se propager et se réaliser cet idéal plus juste d’une société meil-leure, pitoyable aux faibles aux déshérités.

C’est à la femme, aujourd’hui, qu’appartient la garde de la société, beaucoupplus qu’à ces vingt-deux millions de soldats européens, dont les baïonnettesbrillent de Gibraltar aux Monts Oural et de Palerme à la Baltique.

Profetizza le tragedie del nostro secolo con la sensibilità dei grandi spi-riti. Quindi la sua creatura, la Croce rossa, non è soltanto un organiz-zazione umanitaria, una grande struttura internazionale, una grandeassociazione potente con grande capacità di mezzi anche finanziari uni-

Page 100: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

100

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

ca al mondo ad essere accreditata all’ONU, ma è soprattutto una gran-de Idea! A tutt’oggi la più grande idea umanitaria laica della storia , quellaappunto nata dal «tutti fratelli» delle donne di Castiglione e dal sanguesparso sulle verdi terre di Solferino e San Martino

Bibliografia di riferimento

1. P.VANNI, D.VANNI, R.OTTAVIANI “L’assistenza ai militari feriti o amma-lati in guerra: onore a H.Dunant.” L’Arco di Giano, Rivista di medical huma-nities: bioetica e guerra. 2004 N°39, 99-119

2. P.VANNI, D.VANNI, M.G.BACCOLO, R.OTTAVIANI “ Nascita e svilup-po della prima grande idea umanitaria internazionale laica: la Croce Rossa”.Omaggio ad H.Dunant in Un ricordo di Solferino oggi a cura di C.Cipolla. Ed.Franco Angeli Milano 2003, 213 – 299.

3. G.BLOND “Storia della grande Armée” Rizzoli Ed. Milano 19814. H.DUNANT “Souvenir de Solferino”. Imprimerie Jules- Guillaume Fick 1862.

Prima traduzione italiana di Luigi Zanetti 1863 a cura di P.Vanni et all. Qua-derni H.Dunant. Fondazione G.Ronchi. vol.XCIV, maggio 2008.

5. H.DUNANT “Un Ricordo di Solferino”Ristampa a cura del Comune di Sol-ferino. Ed.Sometti. Mantova 2001

6. DUNANT H. (2009) “Un Souvenir de Solferino”. Edizione critica italiana acura di C. Cipolla e P. Vanni. Franco Angeli Ed. Milano.

7. H.DUNANT “Memorie” 2°edizione riveduta ed ampliata a cura di P.Vanni,M.G.Baccolo e R.Ottaviani. Sorbona Idelson Gnocchi ed. Napoli 2005.

8. H.DUNANT “Un Souvenir de Solferino suivi de l’Avenir sanglant” Préface deD.de Rougemont. Textes choisis et présentés par D.C.Marcanton,(Inst.H.Dunant, Ed. L’Age d’Homme. Lausanne1969), p.161.

9. H.DUNANT “L’avenir sanglant” a cura di M.Mercier. Ed. Zoé, 1994. 10. R.OTTAVIANI, P.VANNI, D.VANNI, M.BARRA (2007) “H.Dunant il

pacifista”Atti della Fondazione G.Ronchi, LXII, n°2, pp.241-254.11. R.OTTAVIANI, P.VANNI, M.BARRA (2007) “Il pacifismo di H.Dunant”

Medicina nei secoli; Arte e Scienza vol.19/2 , 545-560.

Page 101: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

101

Cronologia in breve della vita di H.Dunant

1828 Nasce a Ginevra da famiglia “aristocratica” e calvinista.1838 Un’infanzia felice. Adora la madre che insieme alla scrittrice Bee-cher-Stowe (capanna dello zio Tom) e a Florence Nigthingale sarannole tre grandi donne della sua vita.1842 Va in collegio e riceve una formazione tutto sommato modesta(solo religiosa?). Grande sensibilità. Da bambino aveva pianto alla vistadei condannati del Bagno penale di Tolone.1848/1852 Svolge molta attività filantropica. Si iscrive alla Società dellaCarità. Contribuisce a fondare le Unioni Cristiane.1849 Apprendistato in banca.1853/1859 Inizia a lavorare come imprenditore in campo economico(in NordAfrica). Ha molto successo. Scrive due libri: uno sulla Tunisia(contro la schiavitù), uno su Napoleone III (di fatto a sua gloria).1859 “Folgorazione” sulla via per Solferino, nascita dell’Idea di CroceRossa a Castiglione1862 Nell’autunno esce Un Souvenir de Solferino è la traduzione dellafolgorazione ed un successo europeo.1863 (ottobre) Conferenza internazionale di Ginevra. Dunant segreta-rio del Comitato promotore. L’idea prende corpo.1864 (agosto) Conferenza diplomatica e Convenzione di Ginevra. L’ideasi stabilizza.1867 Il tribunale di Ginevra dichiara Dunant fallito (1.000.000 di fran-chi: un’enormità!). Egli presenta le dimissioni da Segretario del Comi-tato. Il 6 settembre le sue dimissioni sono accettate da tutto “anche comemembro della C.R.”, È la sua sepoltura da vivo. G. Moynier la esegue.

1908/1910 Scrive il testamento. Lascia ogni suo avere in beneficenza oa chi lo ha aiutato negli ultimi anni della sua vita. Al nipote Maurice,lascia tutta la documentazione scritta. Dichiara di voler essere crematoa Zurigo e che “1a successione sia sottoposta alla legislatura del Canto-ne di Ginevra, mio Cantone d’origine“.Muore il 30 ottobre ad Heiden.

Page 102: Il Risorgimento italiano e la Svizzera - flore.unifi.it ita e la... · segno nella storia quali Henry Dunant, Carlo Cattaneo ed anche Camil- ... mente a Garibaldi, - si presenta la

102

Il Risorgimento Italiano e la Svizzera

Ricordo che lo stesso anno (infausto) si portò nella tomba (il 21 agostoa Ginevra) Gustave Moynier (cinquant’anni spesi bene per la nobile cau-sa) e F. Nightingale (il 13 agosto a Londra), mistica fiaccola delle infer-miere, ma estranea alla Croce Rossa.

Ringraziamenti

L’autore intende ringraziare sentitamente gli amici del Centro Interna-zionale di studi risorgimentali- garibaldini – Città di Marsala, prof. Sal-vatore De Simone, ing.Luigi Giustolisi e prof.Cristina Vernizzi, per lasquisita ospitalità.