Il Risorgimento e l’Unità d’Italia · L’Italia dopo il « Congresso di Vienna » : un’...

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Il Risorgimento e l’Unità d’Italia

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Il Risorgimento e l’Unità d’Italia

IL CONGRESSO DI VIENNA

Chi lo ha voluto? Francia, Inghilterra, Austria, Prussia e Russia Perché? per ritornare al passato, all’Antico Regime:

•dalla libertà all’obbedienza •dalla sovranità popolare ai sovrani.

•dal progresso alla tradizione. Quali erano le idee? Principio di legittimità: ogni Stato doveva tornare al proprio sovrano Principio di equilibrio: nessuno Stato doveva diventare più forte di un altro Stato così da diventare pericoloso Principio di intervento: in caso di pericolo di una nuova rivoluzione, le grandi potenze potevano intervenire senza essere considerate invasori Santa Alleanza, formata da Austria, Russia e Prussia.

Quando? dal 1 novembre 1814 al 9 giugno 1815

Le società segrete

L’atteggiamento dei sovrani dopo il Congresso fu fortemente repressivo, ma in tutta Europa la voglia di libertà era grande.

In tale clima era impossibile fare politica alla luce del sole. Fu per questo che tutti coloro che ambivano ad una società più libera e democratica aderirono alle Società Segrete. La più nota in Italia fu la Carboneria

L’Italia dopo il « Congresso di Vienna » : un’ espressione geografica

L’Italia, dopo il Congresso di Vienna (1814-1815), è divisa in più stati, la maggior parte sotto il dominio austriaco.

Non è una Nazione e non ha un’Unità. L’unico Stato indipendente è il Regno di Sardegna.

Obiettivi del Risorgimento

Risorgimento significa

« rinascere ancora ».

E’ il termine che indica

il processo storico

che ha portato

all’indipendenza dallo straniero e

all’unità d’Italia.

Il panorama italiano (XIX secolo) Durante il periodo

Risorgimentale si

combatte per avere

un’Italia libera e

indipendente dall’Austria,

ma sono in molti,

soprattutto intellettuali, a

volere anche uno Stato

unitario e una Costituzione.

Diversi sono i

modi per raggiungere tale

obiettivo.

L'unità Nazionale ha inizio con i moti rivoluzionari (1820-'21, 1830-'31 e 1848) e prosegue con le tre Guerre di Indipendenza (1848-'59-'66)

Il fallimento dei moti (rivoluzioni) degli anni 20 e 30

Moti 1820-1821: gli Stati interessati sono il Regno delle due Sicilie, il Piemonte e il Lombardo Veneto. Repressione austriaca: esempio di Silvio Pellico (patriota imprigionato presso la fortezza dello Spielberg). Moti 1830-1831: riguarda i ducati dell’Italia centrale. Fallimento dell’insurrezione: tutti i vecchi sovrani ritornano sui loro troni. Bilancio fallimentare: •Mancanza di unità nelle idee •Idee diffuse solo tra i membri delle società segrete • Esercito non abbastanza forte e preparato.

DIBATTIRO RISORGIMENTALE

Falliti i moti del 1820/21, ci si interroga sui perché di tale fallimento

Italia unita… ma come?

Giuseppe Mazzini Propone una

Repubblica Democratica

(a suffragio universale)

Vincenzo Gioberti

Desidera una

Confederazione di Stati

presieduti dal Papa

Carlo Cattaneo

Crede in una Repubblica federale

Cavour

Propone una Monarchia

retta dai Savoia

Nel 1848 tutta l’Europa fu percorsa da una grande ondata rivoluzionaria: la gente si ribellava al potere “assolutista” dei sovrani, reclamando maggiori diritti per i cittadini. Anche in Italia ci fu un susseguirsi di Ribellioni e rivoluzioni che miravano ad ottenere la costituzione Esito dei moti del 1848: Tutti i sovrani furono obbligati a concedere una Costituzione (quella del Piemonte, lo Statuto Albertino, diventerà la Costituzione del Regno d’Italia). La diffusione del movimento di ribellione giunge nel Lombardo Veneto, con l’obiettivo di cacciare gli austriaci.

Il 1848 in Italia

La prima guerra d’Indipendenza

• Grande entusiasmo dei patrioti per l’esito delle ribellioni del 1848.

• Il regno di Sardegna aiutato dai regni di Toscana, Roma e Napoli dichiara guerra all’Austria (23 marzo 1848).

• Prime vittorie dell’esercito italiano a Curtatone e Montanara. Vittoriosa battaglia a Goito.

• Ritiro di Pio IX e degli eserciti italiani dei vari regni.

• Sconfitte italiane a Custosa e Novara. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

• Trattato di resa.

Verso l’Unità d’Italia

(1850-1860)

Dopo il fallimento

della Prima Guerra d’Indipendenza,

il regno di Sardegna

si mette alla guida degli

Stati Italiani

Durante la formazione dell'Unità d'Italia è determinante il ruolo di Camillo Benso, conte di Cavour, primo ministro del Governo del regno di Sardegna.

IL RUOLO DETERMINANTE DI CAVOUR

Fece alleare il Piemonte con la Francia e la Gran Bretagna nella guerra di Crimea, partecipò al Congresso di Parigi, essendo un vincitore, e pose l'attenzione dell'Europa alla questione dell'Unità d'Italia.

La politica di Camillo Benso, conte di Cavour

Per vincere contro l’Austria Camillo Benso strinse un accordo con Napoleone III ma, segretamente ( gli accordi di Plombières) : la Francia avrebbe aiutato l’Italia solo in caso di attacco da parte dell’Austria; in cambio del loro aiuto militare e, quindi dell’unificazione dell’Italia, l’attuale Savoia e Nizza sarebbero state assegnate come territorio francese.

Così dopo l’accordo il Regno di Sardegna provocò la reazione dell’Austria e riuscì a farsi attaccare, determinando la seconda guerra di Indipendenza.

Le truppe Italo-Francesi ottengono le vittorie di Palestro, Magenta, San Martino e Solferino, costringendo gli Austriaci a rifugiarsi nella zona fortificata del Quadrilatero e poi ritirarsi del tutto.

Napoleone III°, Re di Francia, firma la pace con gli austriaci. Il Piemonte cede Nizza e la Savoia ai francesi ma ottiene così la Lombardia e dà inizio alla graduale annessione di tutti i territori.

C’era ancora da affrontare un

grande problema:

Il Regno delle due Sicilie

era in mano ai Borboni di Spagna.

Se ne occupò

Giuseppe Garibaldi

Garibaldi e l’Impresa dei Mille (maggio/settembre 1860)

Garibaldi partì da Quarto, presso Genova, per andare a conquistare tutto il sud Italia. ( 5 maggio 1860)

Sbarcato in Sicilia ( a Marsala ) incominciò la sua impresa. da dove risale la penisola e sfruttando il malcontento della popolazione nei confronti dei Borboni di Spagna riesce ad annettere al Regno di Sardegna tutte le regioni del sud. Diretto a Roma viene fermato a Teano da Vittorio Emanuele II il quale teme che l'ostilità di Garibaldi nei confronti del Papa possa scatenare l'intervento dei francesi e di Napoleone III.

La proclamazione del Regno d’Italia

A Teano (26 ottobre 1860) Giuseppe Garibaldi saluta Vittorio Emanuele II come futuro re d’Italia.

Viene indetto un plebiscito che sancisce l’annessione dell’Italia meridionale al Regno di Sardegna

Nel gennaio del 1861 prende vita il primo Parlamento italiano che…

L’Unità d’Italia Il 17 marzo 1861

proclama il

Regno d’Italia

con capitale

Torino e Vittorio Emanuele II re

d’Italia

Lo Statuto Albertino

diventa la

Carta Costituzionale

ufficiale

L'unità si realizza tra il 1859 e il 1861, manca solo Roma la quale verrà annessa il 20 settembre 1870, aprendo la questione romana (Il papa non accetta di perdere lo Stato della Chiesa); mancano anche le terre irredente (Trento e Trieste) che restano in mano agli austriaci e si uniranno all'Italia per ultime, al termine della Prima Guerra Mondiale e manca il Veneto.

QUANDO SI REALIZZA L'UNITA' E COSA SUCCEDE???

La Terza Guerra d’Indipendenza (1866)

Grazie ad una alleanza con la Prussia, la più forte potenza europea, l’Italia riuscì a conquistare il Veneto (1866).

Il Regno d'Italia viene

sconfitto dagli austriaci a Lissa e a Custoza ma grazie ai successi dei prussiani vince e ottiene il Veneto.

Lessico

• Patria: indica la terra di origine dei padri. • Nazione: indica il luogo in cui si nasce e dove le persone hanno in

comune origine, lingua, religione, storia.. • Patriota:colui che ama la propria nazione nel rispetto delle altre • Nazionalista:colui che ama la propria nazione disprezzando le altre • Reazionario:reagiscono alle idee nuove vogliono tornare al

passato. • Conservatore:vogliono conservare i valori della tradizione politica,

economica o sociale, ma in modo più moderato. • Liberali: chiedono il suffragio censitario, cioè il diritto di voto in

base alla ricchezza • Democratici: chiedono il suffragio universale, cioè il diritto di voto a

tutti.