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IL RISCALDAMENTO NELLA SEDUTA

D’ALLENAMENTO

(Categoria Pulcini ed Esordienti)

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PREMESSA Il riscaldamento ha un ruolo fondamentale sia all’interno della seduta di allenamento, che nei minuti precedenti la partita; in entrambi i casi, ha lo scopo di messa in azione dell’organismo in vista di impegni più intensi. L’aspetto più interessante può essere però riscontrato utilizzando questo momento per generare nei ragazzi motivazioni e divertimento, da sfruttare come spinta per migliorare, soprattutto nella seduta d’ allenamento, capacità tecnico/tattiche individuali e collettive. La “palla” e il “gioco” sono strumenti indispensabili per raggiungere questi obbiettivi; anche se passando dal 1° anno della cat. PULCINI, all’ultimo anno della cat. ESORDIENTI, si nota come si possa motivare i propri allievi pur diminuendo il divertimento “puro” all’ interno dei giochi organizzati. Quello sotto descritto non è solo frutto di letture di riviste, libri o partecipazione ai vari corsi di aggiornamento organizzati dall’AIAC, ma soprattutto dell’esperienza maturata sui campi di calcio in questi anni spaziando nelle varie categorie dalla PRIMA SQUADRA alla SCUOLA CALCIO. IL RISCALDAMENTO NELLA SEDUTA D’ ALLENAMENTO Introduzione: SPIEGAZIONE Prima di passare al riscaldamento sul campo, che rappresenta la fase iniziale della seduta, si possono ottenere notevoli risultati spiegando ai ragazzi la seduta di allenamento: gli obbiettivi (tecnici, tattici…) e i mezzi (giochi, esercitazioni…..) con i quali si cercherà di raggiungerli; tutto per renderli più partecipi, sollecitando la loro fantasia e curiosità. Tutto questo tenendo conto di:

utilizzare una terminologia chiara, introducendo poco alla volta nuovi termini tecnici non dilungarsi in lunghi monologhi ma dare spazio alle loro domande, dialogando

con i bambini ricordarsi sempre che un esempio è meglio di tante parole cercare se possibile di fare tutto di fronte ai campi già preparati per i giochi,

soprattutto nel 1° anno della cat. PULCINI, in cui il pensiero astratto non è ancora sviluppato a sufficienza.

Anche in questa fase preliminare della seduta, la capacità di rapportarsi dell’ istruttore rispetto ai propri allievi risulta determinante; porre attenzione ai loro cambiamenti affettivi ed emotivi dovuti all’ età, conoscere sempre più il carattere di ognuno, dare spazio alle loro idee e iniziative, sono solo alcune delle componenti che permetteranno di creare da subito un ottimo spirito all’ interno della squadra. Personalmente, utilizzando questo metodo di introduzione all’allenamento, ho notato nei ragazzi, col passare del tempo, un interesse sempre maggiore nel sapere tutto sulla seduta prima di affrontarla; tutto questo, oltre a stimolare i ragazzi, è servito e serve sempre come stimolo personale al miglioramento e alla costante preparazione.

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Fase iniziale: il RISCALDAMENTO Come noto, la seduta di allenamento può essere divisa in tre fasi principali:

fase iniziale preparatoria, su cui ci soffermeremo fase centrale, in cui si raggiunge il massimo carico psicomotorio finalizzando il

tutto all’ obbiettivo principale della seduta fase finale, in cui si riduce l’ intensità per recuperare l’affaticamento

Diamo ora uno sguardo più approfondito alle peculiarità di questo momento della seduta, definendo anche gli obbiettivi che si possono ricercare ed i mezzi con i quali è possibile raggiungerli. Caratteristiche Funzionali Sviluppo degli schemi motori di base: che sono l’insieme delle attività motorie globali e spontanee che l’allievo utilizza ed esercita nella vita quotidiana e nel gioco libero quali camminare, correre, rotolarsi, lanciare, afferrare e tanti altri. Come più volte discusso negli ultimi anni, la maggior parte dei bambini/ragazzi che ci si trova ad allenare, non praticano oltre al calcio, attività tali da far provare al proprio corpo tutti i movimenti, i gesti, le sensazioni, di cui dispone. In questo, purtroppo, non siamo neanche aiutati dalla scuola che, oltre a sfruttare poco gli spazi e i mezzi a propria disposizione per le attività fisiche, in qualche occasione toglie sempre più ai propri alunni la possibilità di fare il bambino, con orari esasperati e “compiti a casa” sempre crescenti. E’ dunque molto importante che il riscaldamento venga sfruttato per ovviare a queste mancanze dei nostri piccoli calciatori. Sviluppo delle capacita coordinative e condizionali: Le capacita coordinative rappresentano la qualità del gesto, sono il presupposto per organizzare e regolare il movimento e possono essere divise in generali e speciali; il riscaldamento permette di accrescere le seguenti: Generali

Apprendimento motorio Controllo motorio Adattamento e trasformazione

Speciali

Combinazione dei movimenti Differenziazione Percezione spazio-temporale Equilibrio Orientamento Reazione motoria Anticipazione motoria

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Le capacità condizionali rappresentano la quantità del gesto ed utilizzano l’ energia presente nell’ organismo; si possono in particolare migliorare: Resistenza aerobica: capacità dell’ organismo di resistere all’ insorgere della fatica, durante esercitazioni di bassa intensità e media durata. Flessibilità: capacità di mobilità articolare di allungamento di muscoli e tendini. E’ particolarmente interessante soffermarsi sulla flessibilità, che ha come una delle principali caratteristiche, la diminuzione con l’ avanzare dell’ età del bambino e va quindi allenata per mantenerla a buoni livelli. Per quanto riguarda la mobilità articolare, risulta positivo inserire la classica ginnastica, ormai purtroppo dimenticata ad esempio con movimenti combinati di atri superiori ed inferiori, sempre in maniera ludica. Caratteristiche relazionali ed educative Il riscaldamento è sicuramente un momento di socializzazione: ossia imparare a conoscere i propri compagni, accettarli ed interagire con loro per la realizzazione di un obbiettivo; lo stesso nei confronti dell‘allenatore. E’ un mezzo per imparare il rispetto delle regole del gioco/esercizio; verso i propri compagni; di se stessi; delle strutture che si utilizzano; del ruolo dell’ allenatore. Caratteristiche tecnico/tattiche Il riscaldamento può essere impiegato, con grandi risultati, come introduzione dell’ obbiettivo tecnico principale della seduta d‘allenamento (es. guida della palla, ricezione, passaggio….) mettendo gli allievi in condizione di utilizzare il gesto richiesto all’ interno di giochi o esercizi. Dalla categoria Esordienti può essere utilizzato per introdurre e conseguentemente sviluppare le capacità tattiche individuali (es. marcamento, smarcamento …) e principi di tattica collettiva, intesa come collaborazione con i compagni in fase offensiva e difensiva (es. gioco in ampiezza o profondità, possesso palla puro o finalizzato, pressing….).

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Mezzi operativi La parte operativa è sicuramente la più interessante sia per gli allievi che per gli allenatori/istruttori: i giochi, le esercitazioni che si possono utilizzare sul campo per cercare di chiamare in causa le caratteristiche appena descritte. Contatto con mano - palla Descrizione: si tratta di esercitazioni in cui i ragazzi, con una palla ciascuno, giocano in uno spazio prestabilito e ben definito, dovendo fare una serie di movimenti, quali: palleggio a terra con mano destra, sinistra o entrambe; trasmissione della palla da un mano all’ altra, con passaggio sopra la testa; passaggio palla dietro la schiena; etc…… Il tutto da eseguire da fermi o in movimento nel traffico. Varianti: utilizzo di palloni di diverso peso e dimensione; introduzione del tocco con le parti specifiche del gioco del calcio, alternati a tocchi con le mani: es. lancio palla con mano destra, colpo di testa, riprendo palla con mano sinistra. Obbiettivi principali: conoscenza dello strumento palla e aumento della sensibilità, attraverso il tocco; coordinazione degli arti; sviluppo della capacità spazio-temporale ed orientamento, in relazione a traiettorie della palla, movimento dei compagni e spazio di gioco; sviluppo capacità di differenziazione; sviluppo resistenza aerobica. Durata: 5 minuti al massimo, per 2 manches, con pausa per recupero attivo o passivo. Consigli pratici: da utilizzare soprattutto nei primi due anni di Pulcini, con passaggio dal facile al difficile, introducendo parti del gioco del calcio solo quando i ragazzi acquisiscono una buona abilità manuale; abbinare ad un gioco più divertente per completare il riscaldamento. Esercitazioni per sensibilità Descrizione: la caratteristica principale è sempre quella dell’ utilizzo di un pallone per ogni allievo o copia di allievi, in spazi delimitati e ben segnalati; questa volta il gesto da eseguire sarà solo con le parti del gioco del calcio (palleggio, guida della palla, passaggio, finte e dribbling etc…..), sempre nel traffico o a coppia contrapposti. Varianti: inserimento di barriere ( ostacoli, porticine, paletti, cinesini, coni…), all’ interno dello spazio di gioco, da affrontare in maniera diversa ( aggiramento, attraversamento, superamento….), cercando sempre di diversificare; abbinamento di due gesti tecnici; utilizzo palloni di diverso peso e dimensioni. Obbiettivi principali: aumento della sensibilità attraverso l’ utilizzo del gesto tecnico fine a se stesso, e senza opposizione di avversari; sviluppo delle capacità coordinative descritte anche nel gioco precedente. Durata: 5 min. al massimo, per 2 manches, con pausa per recupero attivo o passivo. Consigli pratici: da utilizzare lungo tutti i 5 anni di attività, con passaggio dal facile al difficile, aumentando durata e tempi di recupero con aumento dell’ età; ottimo per ripresa allenamenti al rientro da vacanze estive o invernali.

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Giochi con regole Descrizione: sono quei giochi da cortile o oratorio di cui si parlava in precedenza, adattati in base alle proprie esigenze. Obbiettivi principali: sviluppo schemi motori di base, cap. coordinative e condizionali; introduzione del concetto di squadra, compagno, collaborazione per il raggiungimento di un obbiettivo; rispetto e conoscenza reciproca; rispetto delle regole; gesto tecnico finalizzato al raggiungimento di un obbiettivo preciso; divertimento. Durata: 10-15 minuti, intervallati da 2 o più pause Consigli pratici: da utilizzare lungo tutti i 5 anni di attività, soprattutto nella cat. PULCINI, aumentando durata e tempi di recupero con aumento dell’ età; assegnazione di punteggi; se esistono ruoli diversi, farli provare tutti ad ogni allievo. Esempio: GLI STREGONI (con e senza palla) In un campo di dimensioni 20 x 25 nel gruppo un giocatore su 4 è stregone. Gli stregoni cercano di toccare i giocatori liberi. Un giocatore libero toccato diventa statua e deve restare fermo. Può riprendere il gioco solo se un compagno toccandolo lo libera. Alla fine del tempo previsto oppure quando tutti gli stregoni sono stati presi si cambiano i ruoli. Gli obbiettivi specifici perseguiti sono: lo sviluppo degli schemi motori di base del correre; la capacità di cambiare direzione e verso della corsa; lo sviluppo della capacità di orientamento e percezione spazio temporale, capacità di gestire la palla in presenza dell’avversario. Partitelle a tema Descrizione: sono partite ridotte nel numero di giocatori e negli spazi, che richiamano l’ obbiettivo tecnico o tattico della seduta; possono essere disputate con mani o piedi, con o senza portiere, in situazione di superiorità o inferiorità numerica, a seconda degli obbiettivi perseguiti; possono essere caratterizzate dall’ utilizzo di regole di altri sport. Obbiettivi principali: essendo uno sviluppo dei giochi di regole, gli obbiettivi generali rimangono gli stessi, con l’ aggiunta degli obbiettivi tecnico/tattici specifici. Durata:10-15 minuti, divisi in due o tre tempi di gioco. Consigli pratici: da utilizzare lungo tutti i 5 anni di attività, in particolare dal 2° anno di PULCINI e negli ESORDIENTI, con passaggio dal facile al difficile, aumentando durata e tempi di recupero con aumento dell’ età; rotazione dei ruoli; diminuire spazi con aumentare della bravura e dell‘età; per privilegiare obbiettivi tattici andranno utilizzate le partitelle con le mani, che eliminando la difficoltà del controllo di palla, permettono all’ allievo di concentrarsi sui movimenti suoi e dei compagni; utilizzare partitelle con i piedi per obbiettivi tattici solo nella categoria ESORDIENTI come conseguenza dell’ aumento delle capacità tecniche dei ragazzi. Considerazioni: utilizzate prevalentemente nella fase finale della seduta, possono essere utilizzate anche nella fase iniziale dove personalmente ho avuto ottime risposte da parte dei ragazzi. Esempio: partitella con le mani 4 > 4+4 In un campo di 20 x 20 circa, si sfidano tre squadre, una in fase difensiva contro due alleate in fase offensiva, con lo scopo di effettuare 6 passaggi consecutivi senza intercettamento; la squadra che dovesse perdere la palla passerà in difesa, contro la nuova alleanza formata; passaggi e ricezioni verranno effettuati di mano; il giocatore in possesso di palla dovrà rimanere fermo. Gli obbiettivi specifici perseguiti sono di carattere tattico: possesso palla attraverso smarcamento, utilizzo corretto dello spazio ricerca continua del compagno libero; azione simultanea e organizzata di difesa. Come variante si può utilizzare la stessa partitella, giocata con i piedi a due o tre tocchi, in tal caso il possesso palla diventa finalizzato e vengono aggiunti due obbiettivi tecnici: passaggio e ricezione.

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Tempi La fase iniziale dell’allenamento, ha una durata che può variare dai 15 ai 20 min., comprese le pause di recupero, con intensità bassa o media in rapporto a:

♦ età del ragazzo: rispetto alla quale intensità e durata, aumenteranno in maniera direttamente proporzionale, con adeguate pause di recupero.

♦ condizioni atmosferiche: le risposte dell’ organismo del ragazzo saranno diverse in base al clima.

Comunque il tutto facendo attenzione a far utilizzare all’ organismo dei nostri atleti, solo il meccanismo aerobico. Il recupero nelle pause inserite tra due tempi di gioco, piuttosto che quello al termine del riscaldamento in preparazione alla fase successiva, può essere di due tipi:

♦ attivo: in cui il ragazzo riporta le sue funzioni organiche ad un livello normale, attraverso giochi con la palla; ad esempio provando a tenerla in equilibrio su testa o piedi.

♦ statico: attraverso una respirazione controllata e l’allungamento muscolare, lo stretching.

Ci soffermiamo in particolare su quest’ ultimo: Nel primo anno della cat. PULCINI , l’insegnamento sarà basato sulla propiocettività, facendo fare ai bambini vari movimenti articolari, spingendoli a conoscere il proprio corpo e ad ascoltare le sensazioni interne provate: si potrà ad esempio chiedere di portare un braccio in una determinata posizione, tenendo gli occhi chiusi. Utilizzando lo stesso principio si procederà poi all’ introduzione graduale delle varie posizioni di stretching, aumentando di volta in volta il tempo dedicatogli; sarà necessario spiegare da subito ai ragazzi l’importanza di questo momento, da cui deriva l’ atteggiamento di concentrazione da mantenere: si riuscirà così a portare il ragazzo, al termine della cat. ESORDIENTI, ad avere un buon bagaglio di esperienza a riguardo, preparato per lo stretching funzionale degli anni successivi. Personalmente utilizzo l’ allungamento nelle fasi intermedie del riscaldamento, chiedendo ai ragazzi di arrivare a sentire un leggerissimo dolore nel muscolo, per poi “mollare” di qualche cm. e fermarsi nella posizione raggiunta. E’ altresì importante prevedere un momento, durante la pausa di fine riscaldamento, in cui i ragazzi possano bere, soprattutto nelle stagioni più calde; per far questo si può abituare il ragazzo a portarsi una bottiglietta da casa, da riempire prima dell‘ ingresso in campo.

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L’ Istruttore Nell’ utilizzare i mezzi operativi descritti, in funzione degli obbiettivi prestabiliti, l’ istruttore deve avere le seguenti capacità:

♦ Se possibile preparare anticipatamente il campo di gioco. ♦ Dividere i ragazzi in gruppi omogenei per caratteristiche fisiche, tattiche o tecniche,

a seconda del gioco/esercizio. ♦ Preparare subito molti palloni attorno al campo di gioco, per evitare interruzioni. ♦ Osservare attentamente il comportamento dei propri ragazzi, non intervenire

durante il gioco. ♦ Utilizzare le pause per creare comunicazione tra i ragazzi su quanto fatto . ♦ Utilizzare tutto il materiale a disposizione (paletti, birilli,ostacoli….), per creare

giochi/esercizi sempre nuovi e fantasiosi. ♦ Essere abile alla modifica in corsa dei giochi organizzati (dimensioni campo, regole,

…..), sia tramite l’ osservazione personale di aspetti negativi, sia accettando le proposte costruttive dei ragazzi.

♦ Dimostrare di saper fare quanto richiesto ai ragazzi. ♦ Essere pronto ad adattarsi all’ eventuale assenza, di uno o più ragazzi, o al

cambiamento improvviso delle condizioni atmosferiche. Prevenzione infortuni

Nelle età trattate la percentuale di infortuni risulta bassissima, tanto da non esserci neanche una statistica precisa a riguardo. La prevenzione va quindi considerata pensando al futuro dei nostri allievi, la fase puberale in cui i carichi di lavoro aumenteranno e i muscoli perderanno costantemente l’ elasticità caratteristica di questo periodo. Più in generale ricordiamo altri aspetti importanti: porre attenzione alle patologie tipiche dell’ età evolutiva, quali morbo di OSGOOD-SLATTER e TALLONITI, documentandosi sulla sintomatologia per essere in grado, per tempo, di consigliare una visita specialistica evitando gravi conseguenze; educare il ragazzo ad utilizzare un abbigliamento adeguato alle condizioni atmosferiche e ad alimentarsi correttamente prima dell‘allenamento.