IL REGinE - La Provincia di Cremona · 2013-11-24 · chfi il lavor puo riserbargliò . Questo...

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IL REGinE ,^,,3coli. ritrovi, o^orificen», ghe. ri..^. ^x^Zl„; „»..!" u..t. ^^_,-=C'°";" '^^l'' "J' ^o"-»- * ..witacoi, ritrovi, onoriùceMe, ute. TÌBMÌ inair:^».; . — i '."- v-ionac» iccni ai cronaca 1-' •-a:JviwrMA UallenaJ3 Marzo - Tel. 18-23 - Centrale di Milano e SuccurwU Fondatore: ROBERTO FARINACCI n V7 7. . . .1. -LA VITA ITALIANA, ruooiiqazioni mensui: «MAMME E BIMBI, Rioista politica * Anno L. 50 Rioista illustrata - » 12 DOMENICA 24 JS OVJ^ PREZZI D'ABBON L. 150; Numero sep^rat(^ Dir. Red. Amm.: Piazza / NUOVO PASSO PER LA RICOSTRUZIONE EUROPEA CI Romania aderisce al Patto tripaptìto il protocollo a Berlino iella capitale del Reic ^a giunge oggi i I decisione ì Bucarest L'adesione della Romania al p;/-o tripartito, a\'^^enuta due gii: ni dopo ranaloga decisio- ne: iieirUngher;a, e le precise eli, niarazioni del generale An- te'>:'scu a Berlino costituisco- ]]o una prova evidente della profonda evoluzione che sta siii'endo tutta l'Europa in pre- si iiza della lotta rivoluziona- li ;i che le Potenze dell'Asse c'-i'iducono per n trionfo di Qnegli ideali che rappresenta- no J'oggi e il domani contro le foize plutocratiche e materia- liste che rappresentano l'oscu- ro passato. Ancora pochi mesi or sono aìlinizio della guerra, sotto rinfausto regime carolista, la Romania era considerata a Pa- liei ed a Londra come uno degli scherani più fedeli al si- stema versagliese. Ma chiun- Qtie fosse al corrente dei veri sentimenti della parte eletta del popolo romeno sapeva qua- le profonda e generale ripu- gnanza esistesse contro la po- litica del Re e del suo ignobile ministro, Calinescu, asserviti entrambi all'ebraismo interna- zionale che aveva la sua rap- presentanza perfino nell'alco- va regale. Il regime di Carol II è ca- duto alfine sotto l'obbrobrio, sotto il peso dei suoi stessi de- litti, perpetrati contro ì più puri patrioti romeni e contro gli interessi politici della na- zione. Il generale Antonescu, il fiero capo .di Stata Maggiore nell'Esercito, che per tanti an- E invano aveva tentato di portare la parola della rettitu- dine e della logica politica nel tnj'bido ambiente della cama- riila di Corte e che solo per una felice circostanza è so- pravvissuto alla strage dei mi- gliori, è oggi al posto che gli rompete come Condottiero dei Romeni. La sua recentissima ^•isita a Roma aveva già. con- fermato l'indirizzo della sua politica estera, interamente aderente al programma delle Potenze dell'Asse. Questo me- raviglioso succedersi di av\'e- ni in enti che sembra guidato dalia mano stessa del destino viene, ad acquistare di fronte non solo al popolo romeno ma al mondo intero la fisionon\:a ni un simbolo. Contro tutti gli o:-iacoli, contro ogni vicissita- d.ne contingente, contro l'oro e rontro la morte, è scritto n'^iie tavole di bronzo della P'oria che la tesi delle nuove f'ize che urgono in Europa e r: 1 mondo tutto debba trion- fale. La rivoluzione nazionale ri Mplutocratica che ha avuto i -noi inizi in Italia fatalmen '"' ^\ espande su tutto il Con- ti :onte e sui Continenti limi- tì'on. •,".ìesta mondiale rivoluzione ]' liica, economica e soprat- ''.'n:.) spirituale fa passare mol- ici in seconda linea le piccole e'.'.stioni territoriali che ca- ra ;o]-izzarono e motivarono 1"':' ite lotte dei secoli scorsi e e -' oggi in gran parte appaio- K tiella veste di puerili con- ftt sorti e sviluppatisi ad !-=t aazione della Potenza anti- et opea, l'Inghilterra, che daL iiscordie e dalle lotte fra- ine traeva le prede più lenti e più immeritate. on si tratta infatti — e sia sto sempre presente a cia- Si :no — di sostituire nuove e. aionie a quelle create o ri- b; 'ite a Versaglia; di arraffa- -f on la forza o con i nego- ziai questo o quel territorio, ca .sta o quella sorgente di ric- ctozza. Si tratta di ben altro. 'aeorre, con vasta visione fi .; avvenire e con animo in- ì-apido di novatori, ricercare ! canonia e la composizione "'• 'ie giovani, attuali forze del 'a V'iào, assegnando a ciascuna 5' ppazio vitale che le com- pete in base alle sue reali -'ze, alle sue capacità effet- tjve. Occorre non confondere tatto nella brodaglia eguali- tsaia della plutocrazia leghi- sta ma tener conto soprat- tntlo del genio particolare di ciascun popolo che dimostri capacità di autonomo e vitale s^^'iluppo, per lasciarlo libero ftavanti alle infinite possibilità chfi il lavoro può riserbargli. Questo immenso moto di siste- mazione, di cui le Potenze del ptto tripartito hanno posto ^e prime fondamenta méntre ancora arde la guerra, si deve compiere in un ambiente di reciproco rispetto e di fiducia che generi, per naturale con-, *^3teiia2ione di cose, un ordine tr: or 0 ' BERLEVO, 23 notte n ministro degli Esteri, von Ribbentiop, il capo della divisio- ne politica del Ministero degli Affari Esteri d'Italia, ambascia- tore Buti, e l'ambasciatore del Giappone a Berlino, da un lato, e il Capo dello Stato romeno, generale Antonescu, dall' altro, hanno firmato questa .mattina un protocollo con il quale la Ro- mania aderisce al Patto tripar- tito del 27 settembre 1940. Il protocollo dice: « I Governi di Germania, d'I- talia e del Giappone da un lato ed il Governo di Romania dal- l'altro stabiliscono che: ART. 1. - La Romania aderi- sce al Patto tripartito firmato il 27 settembre 1940 a Berlino. ART. 2. - I rappresentanti del- la Romania partecipano ai lavori delle coinmi.ssioni tecniche nomi- nate nell'art. 4 del Patto tripar- tito quando queste commis.sioni trattei-anno questioni che concer- nono gli interessi della Romania. ART. :i. - Il testo del Patto tri- partito è aggixinto in appendice a questo protocollo. Il protocollo è redatto in lingua tedesca, ita- liana, giapponese e romeiM. O- gnuno dei quattro testi dev(! es- sere considerato testo originale. Il protocollo entra in vigore il giorno della firma 3>. Oggi, con la firma del ministro Von iRibbeiitrop per la Germania, dell'ainbasciatQre Buti per l'Ita- lia, appositamente delegato dal nostro ministro degli Esteri, del- rambasciatore del Giappone a Berlino, Kurus, per il. Giappo- ne e del generale Antonescu per la Romania, si è concluso alla Cancelleria del Reich l'atto so- lenne di adesione del nuovo Sta- to nazionale legionario romeno al Patto tripartito conclusosi a Berlino il 27 settembre scorso fra Germania, Italia e Giappone. suuesso E' questa, dopo quella dell'Un- gheria compiutasi neillc scorse giornate a Vienna, la secoada del- le adesioni di terzi Stati previste già allora" nel preambolo stesso del Patto iniziale dove, come tut- ti ricordano, le tre Potenze con- traenti esprimevano il desiderio di vedere esteso il Patto anche ad altri Stati di qualsiasi parte del mondo i quali si sentissero disposti a mettere insieme in col- laborazione con essi i loro sforzi intesi al line del ristabilimento della pace e della instaurazione del nuovo ordine europeo e mon- diale che dalla pace stessa e per- ciò del Patto facevano oggetto. In due mesi appena dunque dalla sua nascita il Patto ha già fatto grande cammino; e il rapido suc- cesso di questa cilausola del suo preambolo nascente dal desiderio di una estensione illimitata del- la collaborazione mondiaile successo che secondo ogni indizio e previsione è tutt'altro che arri- vato al suo terroine e forse nem- meno al suo culmine è indub- biamente il più valido e confor- tevole segno.della sua vitalità; il che vuol dire, in definitiva, della sua effettiva, diretta e vibrante corrispondenza con la coscienza universale politica e morale del- le nazioni. Finché l'Inghilterra ed il mon- do a\^'ersario non avranno da opporre a questo successo ed a questo rapido calcinino se non gli sterili tentativi di uno spa- smodico ricupero dei frammenti di accerchiamento sulle basi ne- gative del desiderio di seminar la zizzania fra i popoli per divi- derli e cosi meglio dominarli; finché la loro insegna sarà il vano e disperato, conato di un coalizionismo bruto e meccanico, vuoto di spirito e privo di una idea, le Potenze dell'Asse e il loro semijre crescente seguito nel mondo potranno ritenere di esse- re sulla via della salute la quale potrà condurre alla vittoria, e con essa alla pace che esse vo- gliono instaurare nel mondo. Con l'adesione romena l'opinione te- desca saluta con gioia il nuo\o grande passo, su questa via rea- lizzato, di quella unità europea che dovrà portare ad una salute definitiva delmondo intero. Indivisìbile unità Se l'adesione dell'Ungheria si rileva -7- rappresentava un ap- porto primario come quello di una Potenza per natura primoge- nita della collaborazione dell'.As- se e della riscossa autiversagli- sta dell'Europa l'adesione della Romania non rappresenta un ap- porto minore e meno rilevante e significativo per il modo stesso con cui si è compiuta in rapporto alla crisi esterna ed intema che l'ha determinata se non al mo- mento preciso esatto in cui le due cose hanno coinciso. Questo sviluppo romeno ha dimostrato cioè nella maniera più lampante la indivisibile unità e sostanzia- le identità delle idee internazio- nali di giustizia che la coscienza dei popoli pone come obbiettivo a questa guerra e gli ideali di ordine, di gerarchia e di giustizia politica e sociale che le nazioni rinnovellate hanno posto a ' stesse; essa ha affermato ancora una volta cioè l'identità di guer- ra e di rivoluzione, di nuovo net- tamente ed inconciliabilmente separando i due mondi in lotta, il mondo passato, cioè, della bru- ta, tirannica, materiale ed anar- chica concezione di potenza poli- tica, e il mondo futuro dell'ordi- ne, dell'unità e gerarchica giu- stizia collaborativa e distributi- va fra i popoli; il mondo, per dirla con una parola ancor più comprensiva, delle false libertà, che combatte inconsapevole stru- mento di potenza altrui e il mon- do della libertà più vera e con- sapevole perchè di una sfera "su- periore. Blocco indistrutlibile Sono presso a poco questi i con- cetti che il campione della nuo- va Romania statale e sociale e internazionale ha questa mattina voluto adombrare nella dichiara- zione semplice ma eloquente che ha pronunciato conseguendo l'at- to solenne e che la stampa tutta riecheggia esprimendo come fa, in una folla di commenti, la sod- disfazione ed il compiacimento profondi dell'internazionale te- desca e deir.'Vsse per il fausto avvenimento il quale ha quanti- tativamente e qualitativamente quintuplicata la garanzia delle coscienze popolari del mondo at- torno alla pace e al futuro or- dine di Europa. Queste cose cer- tamente il « Conducator » rome- no ha evidentemente affermate quando-ha parlato dell'adesione della Romania al Patto tripartito dell'ordine e del riiinovamento europeo come un fatto formale, lo.gica e naturale conseguenza di un inserimento che per la Ro- mania era già sufficentemente rappresentato e ormai scontato fin dal momento stesso della sua crisi di rinnovamento interno. Queste cose egli ha ancora più esplicitamente affermate quando ha detto della necessaria base ideologica, oltre che politica etni- ca e geografica, su cui non po- trebbe a meno di svilupparsi una futura vita collettiva redentrice delle nazioni quale i popoli si augurano e vogliono che esca da questa guerra. Queste cose infine egli ha implicitamente asserite e con un senso ancora più eviden- te quando ha caratterizzato l'in- sieme della unione dei popoli aderenti al Patto tripartito come un blocco indistruttibile il quale si propone l'instaurazione dell'or- dine nuovo e quasi come equiva- lente di esso l'eliminazione dello stato permanente di anarchia che l'ordine antico rappresentava. Con comprensiva semplicità e imme- diatezza intuitiva di uomo d'a- zione il « Conducator » romeno non poteva dimostrare, con di- chiarazioni come questa, sia per- sonalmente che collettivamente a nome del valoroso popolo che ha la fortuna di guidare e di rap- presentare, una maggiore e più perfetta consapevolezza dell'av- venimento e del potènte strumen- to di riscatto e di progresso cosi nazionale come continentale che mondiale a cui la sua firma po- tentemente contribuiva a dar vita. Questo strumento é ormai non soltanto creato ma consolidato e confortato dal consenso di nu- merosi popoli; esso rappresenta l'usbergo e il palladio di milioni e milioni di uomini di due con- tinenti i quali dichiarano di im- pegnarvi tutte le proprie forze e perciò una forza possente a ser- vizio dell'umanità. Il ministro degli Esteri del Reich nella di- chiarazione con cui ha espresso la soddisfazione della Germania nazionalsocialista e dei suoi al- leati non ha mancate,) di riassu- mere gli obbiettivi che sono ob- biettivi di pace perché saprattut- to di remora e di opposizione ai persistenti sforzi di allargamento del conflitto che vengono perse- guiti con pertinacia dalla parte avversa. Ed egli si è compiaciu- to — e tutta l'opinione pubblica tedesca gli fa eco in questo compia- cimento, a mezzo di tutti i suoi or- gani — del fatto che ad esprimere con gli atti la loro solidità di obbiettivi di pace e limitazione de! conflitto siano stati primi due popoli di quel sud-oriente euro- peo il quale è sempre valso alla tradizione della vecchia Europa come il focolaio della guerra la- tente del continente. Il tradimento inglese Quale prova migliore del vera- ce, sincero, efficace potere di peVa." suasione, di conciliazione e di ri- sanamento internazionale opera- to dalla politica dell'.-Vsse? Que- sta domanda rappresenta il mi- glior commento alle alte affer- mazioni del ministro del Reich. Ma essa rappresenta anche dobbiamo aggiungere — la più schiacciante condanna e la più degradante qualifica, sia politica che umana, di quel popolo 11 quale, abbandonando la sua co- scienza cosi regionale come con- tinentale, si è fatto,tre volte tra- ditore di sé stesso, cioè del set- tore a cui appartiene e infine dell'Europa la quale non lo di- menticherà. « Posto t'ho innanzi ornai perchè ti ciba » : sembrano dire le cinque Potenze firmatarie del Patto al resto dei popoli del continente. L'unità e la libertà vera dell'Europa sono in marcia; escludersene, appartarsene signi- ficherebbe lasciarsi travolgere. E tutto lascia credere che la mar- cia in avanti non si arresterà e incontrerà sempre nuovi proseliti. Si annunzia intanto per doma- ni a Berlino l'arrivo del presiden- te slovacco Tuka; e questo arri- vo insieme con le iiltime conver- sazioni e gli ultimi colloqui de- gli uomini di Stato romeni (il gen. Anttìnescu subito dopo la firma del Patto è stato ricevuto oggi un'altra volta dal Fùhrer col quale si è lungamente intratte- nuto e nel pomeriggio ha avuto un colloquio col suo sostituto nel partito ministro Hess) si chiude questa fine di settimana diploma- tica berlinese in attesa della set- timana diplomatica prossima la ca'''e'n'on'''^Tn"T "tT "'°° "f" i ^enti dal trattato di Craiova. Ver- v^tfnr,. n 7 ^"^"uosa per la ^j,j^j,Q discusse le questioni del l! nZVJ V l^''''' ^ P'"'" '^ '''"'- trasferimento delle popolazioni vo oidme di Europa. ! ^^ ^^^^^ ^^j^^j^g al regolamento GIUSEPPE PIAZZA Ideila frontiera e di carattere fi- ' nanziario. L'UNGHERIA E IL PATJO Scombio di telegrammi fra n Re Imperatore, il Duce il Re«ente Hortliy e Teleki Budapest, 23 notte Questa sera viene annunciato che mercoledì venturo il mini- stro degli Esteri, conte Csaky, fa- al Parlamento, davanti alla Commissione, degli Esteri della Camera, e quindi del Senato, una relazione sulla situazione politi- ca in rapporto all'adesione del- l'Ungheria all'accordo italo-tede- sco-giapponese. In risposta ai te- legrammi del Reggente Horlhy e del Presidente del Consiglio han- no inviato rispettivamente al Capo dello Stato e al conte Te- leki telegrammi il Re Imperatore e il Duce. La stampa pomeridia- na reca sotto ampi titoli il testo dei telegrammi stéssi. Gli stessi giornali segnalano "poi la parten- za per Roma, avvenuta oggi, del ministro del Commercio e dell'in- dustria Varga il quale sarà rice- vuto dal Duce* in occa.sione del- la sua breve permanenza nella capitale italiana. Oggi, sotto la presidenza del conte Teleki, si è riunito il Con- siglio di Gabinetto. Particolar- mente è stato discusso il pro- gramma dei prossimi lavori par- lamentari. La stampa del matti- no ha dato ampio risalto al di- scorso tenuto ieil sera dal Capo del Governo che, per quel che riguarda la politica interna, ri- spondendo a varie interpellanze ha voluto ammonire specialmen- te l'opposizione a non intralcia- re l'opera del gabinetto agitando problemi che lo stesso presidente ha di propria Iniziativa già im- postato ben sapendo di poterli grado grado risolvere. Teleki ha rilevato stamane qualche fo- glio -•ha voluto applicare il secchio adagio: « Chi va piano va sano, ecc. ». Secondo quanto ha affermato lo stésso Teleki saranno prese seve- re misure à carico di quelli che cercheranno di turbare l'ordine pubblico con manifestazioni con- trastanti con l'interesse della Na- zione. .D'altra parte non permet- terà mai che la verità venga na- scosta al popolo, il che è l'unico mezzo di fare cessare l'attività di colorò che spei-ano sempre di poter pescare nel torbido e lan- ciare le voci più assurde. L'ammonimento del conte Te- leki foi-ma in sostanza l'argomen- to che ispii'a tutti i commenti odierni. La notizia. dell'adesione della Romania al patto tripartito è qui giunta nel. tardo pomerig- gio. I telegrammi da Bucarest parlano della soddisfazione cui è stata colà accolta la notizia del- l'avvenimento che segna la com- pleta adesione della nazione ro- mena alla politica dell'Asse. •.!!. TRATTATO DI CRAIOVA L'implacabile azione aerea sul territorio greco Un nostro mitragliere al posto di eombanunento Numerose posizioni nemiclie violentemente bombardate nel settore di Korcia Porto Sudan, I' aeroporto di Roseires e gli appri»- stamenti militari oltre Gallabat sotto il nostro fuoco I lavori dello conunlsslone Mrc-roinena Sofia, 23 notte. L'Agenzia ufficiosa bulgara smentisce e dicl^iara completa- mente inventate le voci tenden- ziose, diramate da Londra, di pre- tesi nuovi concentramenti di truppe bulgare ' sulle frontiere della Turchia e della Grecia. Sono incominciate oggi a Co- stanza le trattative della Com- missione mista bulgaro-romena per l'esame delle questioni dipen- Vive oompiaclinenio in Giappone! Toido, 23 nòtte. Al Ministero degli Esteri giap- ponese è " stato espresso stamane il seguente commento circa l'a- desione della Romania al Patto tripartito: «La notizia ,ci ralle- gra perchè dimostra che gli sfor- zi concertati del Giappone, della ! telegramma: Germania e dell'Italia comincia- no a dare frutti, ai fini della rea- lizzazione degli altissimi ideali del nuovo ordine mondiale e cioè della pace durevole, basata sulla giustizia ». IN ^SPAGNA SDoer riierlsce alCoumilo sui colloQUi svoliisl io GerinaDla Madrid, 23 notte. Il ministro degli Esteri, Serrano Suiier, rientrato a Madrid è sta- to immediatamente ricevuto dal Caudillo, al quale ha fatto un am- pio rapporto sui coloqui avuti du- rante il suo viaggio in Germa- nia coi capi della diplomazia del- l'Asse. Messaggio al Duce del ministro Seldte Roma, 23 sera. Nel lasciare l'Italia il ministro del Lavoro tedesco, Franz Seldte, ha diretto al Duce il seguente Il Bollettino N. 169 Il Quartiere Generale del- le Forze Armate comunica: Sul fronte greco le nostre truppe svolgono regolarmen» te i movimenti previsti per raggiungere le nuove posi= zioni. La nostra aviazione ha bombardato numerosi obiet= tivi sulle posizioni nemiche, specialmente nel settore di Korcia colpendo nodi stra= dali, concentranienti di trup- pe e schieramenti avversari. Tutti i nostri velivoli sono rientrati. Nell'Affrica ' settentrionale incursioni aeree nemiche sul golfo di Bomba hanno cau- sato qualche danno, su Bar= dia e su Derna nessun dan= no. Un nostro velivolo, se= gnalato nel bollettino nu= mero 167 come non rientra- to, è stato rintracciato col pilota nell'interno delle no- stre linee. Nell'Affrica orientale no- stri aerei hanno bombarda- to l'aeroporto di Roseires incendiando al suolo un veli- volo tipo VVellesley e dan- neggiandone un altro. Al- tre formazioni aeree hanno bombardato le posizioni ne- miche oltre Gallabat deter- minando un violento incen- dio, e porto Sudan. Attac= cati da cinque velivoli da caccia tipo « Gloster », i no- stri aviatori ne abbattevano due. Tutti i nostri y*?ÌA'ol! sono rientrati alle basi. Ae- rei nemici hanno bombarda- to Cassala incendiando un ospedale da campo. Forma- zioni aeree nemiche hanno lanciato bombe su Bari, col- pendo in prevalenza abita- zioni private, uccidendo una donna e causando cinque fe- riti tra i quali ima donna e due bambini; piccoli incendi sono stati immediatamente domati. « Terminato il mio viaggio in Italia sento il vivo desiderio di esprimervi, anche nel nome dei miei camerati, insieme con la mia riconoscenza, la mia piena ammirazione per le realizzazioni sociali del Regime fascista. E' stata per me una gioia par. ticolare di vedere il popolo ita- liano, il qxiale compie i suoi do- iwri al posto del lavoro con la stessa passione, fede ed intelli- genza come i suoi soldati sul campo. Questo lavóro è, insieme con le nostre insuperabili armi, la garanzia della vittoria e della ricostruzione dell'Europa, secon- do i nostri comuni ideali della giustizia sociale » VEP{IITA' SO TA^AINITO Due delle tre navi colpite in piena efficienza fra qualche settimana Le gravi perdite della Marina inglese pediniere: in quattro anni, duran- te tutta la passata guerra, l'In- ghilterra ne ha perduti per 53.QQ0 tonnellate; in un solo anno, que- sta volta, ne ha già perduti per 50.035 tonnellate. Questo bilancio è però fatto in base alle perdite « ufficialmen- te comunicate e ammesse dal Go- verno britannico ». Esse non so- no quindi reali e vanno maggio- rate di una certa aliquota . per- chè in Inghilterra, se si osa chie- dere notizie della nave tipo Ra- millies di 30.00.0 tonnellate, che fu vista colpita" palesemente da tre siluri, o della Liverpool o del Kent o di tànts altre o del- l'uiUii..i incrociatore ' tipo Lear^» der silurato da aerei italiani al- l'uscita dal porto di Alessandria, o dei vari cacciatorpediniere silu- rati da sommergibili italiani nel- l'Atlantico, nessimo parla. Sono però i fatti che parlano da soli e non possono essere smentiti dal clamore polemìco- giornalistico del signor-Churchill. internazionale sereno, sgom- bro di inutili rivalità e di arti- ficiosi sospetti, quell'ordine In- dispensabile ad un lavoro ve- ramente fecondo. Il regime ideologico, politi- co ed economico che già cul- minò a Versaglia ha av^uto venti anni di tempo per dimo- strare di che fosse capace. I popoli hanno avuto così modo di vedere per quale risultato fossero «adutì dieci milioni di giovani 'La prova è fallita in tutti i campi. Ora, basta. Si sgombri il campo alla' rivolu- zione purificatrice. . Maurizio Ciaremoris Xelle retrovie del fronte della Marmarira il lavoro di organizzazione procede senza tregua Jje nostre strade isi allungano verso le linee avanzate Roma, 23 sera. A complemento delle precise notizie già note, si può assicurare con cognizione di causa che due delle tre navi colpite nell'episo- dio di Taranto saranno ripristi- nate neira loro antica efficienza entro il periodo massimo di tre o quattro settimane.. La- cosa non può ^sorprendere, data l'attrezzatura tecnica italia- na, .e tanto meno deve riuscire, una, novità, per gli. inglesi giac- che-essi devono, certamente ricor- darsi, per esempio, della Marlbo- rough, colpita da un siluro nella battaglia dello Skagerrak du- rante l'altra guerra mondiale riparata in sei settimcine. I danni della Marlborough rton erano nemmeno paragonabili a quelli riportati dalle due unità italiane a Taranto. Stando x;osì le cose, c'è allora da domandarsi perchè tanto scal- pore e tanto commosso entusia- smò 'da parte del signor Chur- chill e degli onorevoli suoi col- leghi membri dei Comuni. La ve- l'ità è che si cerca così di imbro- gliare le carte dinanzi al popolo inglese e rianimarlo per le dure perdite subite dalla Marina bri- tannica. Non è rnale allora rie- pilogare le perdite che questa Marina ha avuto dal 1» settem- bre 1939 ad oggi. •~^: Si badi bene che si tratta esclu- .sivamente di affondamenti uffi- ciali, corhunicati ed ammessi dal Governo britannico. Non può ssu- sistere, quindi, ombra di dubbio per essi. Il totale risulta di tonnellate 314.899, e precisamente: navi da battaglia per 29.150 tonnellate; navi-porta-aerei per 45.000; in- crociatori per 18.020; incrociato- ri ausiliari per 137.990; caccia- torpediniere per 50.035; sommer- gibili per 26.449; cannoniere per 4030; dragamine per 4225. Si fa allora il confronto con le perdite subite dalla Marina britannica durante la guerra mondiale del 1914-1918 che furono le seguenti: 2 navi da battaglia, tonnellate 53.000; 12 vecchie .navi di linea, tonnellate 160.800;-tre incrociato- ri da battagUa, 64.000; 12 incro- ciatori corazzati, 175..520; 13 in- crociatori leggeri, 53.900; 3 con- duttori flottiglia, 5220; 65 cac- ciatorpediniere 53.000; totale ton- nellate 565.440. Da cui dimostra che le per- dite subite ora dalla flotta ingle- se m. quindici mesi superano già la metà di quelle che essa ebbe complessivamente l'altra volta in 51 mési. Particolarmente impres- sionante è il.caso dei cacciator- II Maresciallo Owen Tudor Boyd catturato nei - giorni scorsi ik 'Sicilia CoDiriiiUlzioDi pietose li modo che il Governo in- glese va seguendo nel fare la sua propaganda attraverso la Radio è semplicemente pie- toso. Quando esso si rivolge agli Americani ed ai Paesi neutri, piagnucola e invoca soccorsi. Allora risola è sotto l'uraga- no di fuoco lanciato dai bom- bardieri tedeschi! I danni so- no enormi. I morti e i,feriti non si contano più. I senza- tetto sono centinaia di mi- gliaia. Le industrie belliche o distrutte o inutilizzabili. L'aviazione, per le perdite quotidiane, in condizioni di assoluta inferiorità di fronte al nemico. I viveri scarsi. Le navi, anche quelle che viag- giano in convoglio, continua- mente attaccate,-danneggiate, affondate. Ma'vicino a questo quadro fosco, che deve servire a pro- vocare l'invio di urgenti e sempre più vasti soccorsi, la Radio Londra, parlando su onde diverse alle popolazio- ni dei Paesi nemici, ne dise- gna un altro che è tutto ro- seo. Allora noi sentiamo che i danni del bombardamento nemico non tolgono il buon umore agli abitanti di Lon- dra, che anzi frequentano impassibili le corse al trotto, i teatri, i cinematografi, i lo- cali pubblici. Poi ci vien det- to che l'aviazione e la mari- na dell'Impero britannico do- minano i cieli e i mari; che le perdite sono, insignificanti; che produzione bellica è in continuo aumento; che in- fine il giorno della controf- fensiva è più vicino di quello che si possa immaginare. Ed ogni giorno questa du- plice propaganda contraddi- toria si rinnova. Ma gli ascol- tatori, anche quelli dei Paesi neutrali, finiscono per capire una cosa sola: la poca serie- del Governo di Churchill, di Eden, di Dùff^ Cooperrte compagni.

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Fondatore: ROBERTO F A R I N A C C I n V7 7. . . .1. -LA VITA ITALIANA,

ruooiiqazioni mensui: «MAMME E BIMBI, Rioista politica * Anno L. 50 Rioista illustrata - » 12

DOMENICA 24 JS OVJ^ PREZZI D'ABBON L. 150; Numero sep^rat( Dir. Red. Amm.: Piazza

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NUOVO PASSO PER LA RICOSTRUZIONE EUROPEA

CI Romania aderisce al Patto tripaptìto

il protocollo a Berlino iella capitale del Reic a giunge oggi

i I decisione ì Bucarest

L'adesione della Romania al p;/-o tripartito, a\'^^enuta due gii: ni dopo ranaloga decisio­ne: iieirUngher;a, e le precise eli, niarazioni del generale An­te'>:'scu a Berlino costituisco-]]o una prova evidente della profonda evoluzione che sta siii'endo tutta l'Europa in pre­si iiza della lotta rivoluziona­li ;i che le Potenze dell'Asse c'-i'iducono per n trionfo di Qnegli ideali che rappresenta­no J'oggi e il domani contro le foize plutocratiche e materia­liste che rappresentano l'oscu­ro passato.

Ancora pochi mesi or sono aìlinizio della guerra, sotto rinfausto regime carolista, la Romania era considerata a Pa-liei ed a Londra come uno degli scherani più fedeli al si­stema versagliese. Ma chiun-Qtie fosse al corrente dei veri sentimenti della parte eletta del popolo romeno sapeva qua­le profonda e generale ripu­gnanza esistesse contro la po­litica del Re e del suo ignobile ministro, Calinescu, asserviti entrambi all'ebraismo interna­zionale che aveva la sua rap­presentanza perfino nell'alco­va regale.

Il regime di Carol II è ca­duto alfine sotto l'obbrobrio, sotto il peso dei suoi stessi de­litti, perpetrati contro ì più puri patrioti romeni e contro gli interessi politici della na­zione. Il generale Antonescu, il fiero capo .di Stata Maggiore nell'Esercito, che per tanti an-E invano aveva tentato di portare la parola della rettitu­dine e della logica politica nel tnj'bido ambiente della cama-riila di Corte e che solo per una felice circostanza è so­pravvissuto alla strage dei mi­gliori, è oggi al posto che gli rompete come Condottiero dei Romeni. La sua recentissima ^•isita a Roma aveva già. con­fermato l'indirizzo della sua politica estera, interamente aderente al programma delle Potenze dell'Asse. Questo me­raviglioso succedersi di av\'e-ni in enti che sembra guidato dalia mano stessa del destino viene, ad acquistare di fronte non solo al popolo romeno ma al mondo intero la fisionon\:a ni un simbolo. Contro tutti gli o:-iacoli, contro ogni vicissita-d.ne contingente, contro l'oro e rontro la morte, è scritto n' iie tavole di bronzo della P'oria che la tesi delle nuove f'ize che urgono in Europa e r: 1 mondo tutto debba trion­fale. La rivoluzione nazionale ri Mplutocratica che ha avuto i -noi inizi in Italia fatalmen '"' ^\ espande su tutto il Con­ti :onte e sui Continenti limi-tì'on.

•,".ìesta mondiale rivoluzione ]' liica, economica e soprat-''.'n:.) spirituale fa passare mol­ici in seconda linea le piccole e'.'.stioni territoriali che ca­ra ;o]-izzarono e motivarono 1"':' ite lotte dei secoli scorsi e e -' oggi in gran parte appaio-K tiella veste di puerili con-ftt sorti e sviluppatisi ad !-=t aazione della Potenza anti-et opea, l'Inghilterra, che daL

iiscordie e dalle lotte fra­ine traeva le prede più lenti e più immeritate. on si tratta infatti — e sia sto sempre presente a cia-

Si :no — di sostituire nuove e. aionie a quelle create o ri-b; 'ite a Versaglia; di arraffa--f on la forza o con i nego­ziai questo o quel territorio, ca .sta o quella sorgente di ric-ctozza. Si tratta di ben altro.

• 'aeorre, con vasta visione fi .; avvenire e con animo in-ì-apido di novatori, ricercare ! canonia e la composizione "'• 'ie giovani, attuali forze del 'a V'iào, assegnando a ciascuna 5' ppazio vitale che le com­pete in base alle sue reali - ' z e , alle sue capacità effet-tjve. Occorre non confondere tatto nella brodaglia eguali-tsaia della plutocrazia leghi­sta ma tener conto soprat-tntlo del genio particolare di ciascun popolo che dimostri capacità di autonomo e vitale s 'iluppo, per lasciarlo libero ftavanti alle infinite possibilità chfi il lavoro può riserbargli. Questo immenso moto di siste­mazione, di cui le Potenze del p t t o tripartito hanno posto e prime fondamenta méntre

ancora arde la guerra, si deve compiere in un ambiente di reciproco rispetto e di fiducia che generi, per naturale con-, *^3teiia2ione di cose, un ordine

tr: or

0

' BERLEVO, 23 notte n ministro degli Esteri, von

Ribbentiop, il capo della divisio­ne politica del Ministero degli Affari Esteri d'Italia, ambascia­tore Buti, e l'ambasciatore del Giappone a Berlino, da un lato, e il Capo dello Stato romeno, generale Antonescu, dall' altro, hanno firmato questa .mattina un protocollo con il quale la Ro­mania aderisce al Patto tripar­tito del 27 settembre 1940.

Il protocollo dice: « I Governi di Germania, d'I­

talia e del Giappone da un lato ed il Governo di Romania dal­l'altro stabiliscono che:

ART. 1. - La Romania aderi­sce al Patto tripartito firmato il 27 settembre 1940 a Berlino.

ART. 2. - I rappresentanti del­la Romania partecipano ai lavori delle coinmi.ssioni tecniche nomi­nate nell'art. 4 del Patto tripar­tito quando queste commis.sioni trattei-anno questioni che concer­nono gli interessi della Romania.

ART. :i. - Il testo del Patto tri­partito è aggixinto in appendice a questo protocollo. Il protocollo è redatto in lingua tedesca, ita­liana, giapponese e romeiM. O-gnuno dei quattro testi dev(! es­sere considerato testo originale. Il protocollo entra in vigore il giorno della firma 3>.

Oggi, con la firma del ministro Von iRibbeiitrop per la Germania, dell'ainbasciatQre Buti per l'Ita­lia, appositamente delegato dal nostro ministro degli Esteri, del-rambasciatore del Giappone a Berlino, Kurus, per i l . Giappo­ne e del generale Antonescu per la Romania, si è concluso alla Cancelleria del Reich l'atto so­lenne di adesione del nuovo Sta­to nazionale legionario romeno al Patto tripartito conclusosi a Berlino il 27 settembre scorso fra Germania, Italia e Giappone.

suuesso E' questa, dopo quella dell'Un­

gheria compiutasi neillc scorse giornate a Vienna, la secoada del­le adesioni di terzi Stati previste già allora" nel preambolo stesso del Patto iniziale dove, come tut­ti ricordano, le tre Potenze con­traenti esprimevano il desiderio di vedere esteso il Patto anche ad altri Stati di qualsiasi parte del mondo i quali si sentissero disposti a mettere insieme in col­laborazione con essi i loro sforzi intesi al line del ristabilimento della pace e della instaurazione del nuovo ordine europeo e mon­diale che dalla pace stessa e per­ciò del Patto facevano oggetto. In due mesi appena dunque dalla sua nascita il Patto ha già fatto grande cammino; e il rapido suc­cesso di questa cilausola del suo preambolo nascente dal desiderio di una estensione illimitata del­la collaborazione mondiaile — successo che secondo ogni indizio e previsione è tutt 'altro che arri­vato al suo terroine e forse nem­meno al suo culmine — è indub­biamente il più valido e confor­tevole segno.della sua vitalità; il che vuol dire, in definitiva, della sua effettiva, diretta e vibrante corrispondenza con la coscienza universale politica e morale del­le nazioni.

Finché l'Inghilterra ed il mon­do a\^'ersario non avranno da opporre a questo successo ed a questo rapido calcinino se non gli sterili tentativi di uno spa­smodico ricupero dei frammenti di accerchiamento sulle basi ne­gative del desiderio di seminar la zizzania fra i popoli per divi­derli e cosi meglio dominarli; finché la loro insegna sarà il vano e disperato, conato di un coalizionismo bruto e meccanico, vuoto di spirito e privo di una idea, le Potenze dell'Asse e il loro semijre crescente seguito nel mondo potranno ritenere di esse­re sulla via della salute la quale potrà condurre alla vittoria, e con essa alla pace che esse vo­gliono instaurare nel mondo. Con l'adesione romena l'opinione te­desca saluta con gioia il nuo\o grande passo, su questa via rea­lizzato, di quella unità europea che dovrà portare ad una salute definitiva de lmondo intero.

Indivisìbile unità Se l'adesione dell'Ungheria —

si rileva -7- rappresentava un ap­porto primario come quello di una Potenza per natura primoge­nita della collaborazione dell'.As-se e della riscossa autiversagli-sta dell'Europa l'adesione della Romania non rappresenta un ap­porto minore e meno rilevante e significativo per il modo stesso con cui si è compiuta in rapporto alla crisi esterna ed intema che

l'ha determinata se non al mo­mento preciso esatto in cui le due cose hanno coinciso. Questo sviluppo romeno ha dimostrato cioè nella maniera più lampante la indivisibile unità e sostanzia­le identità delle idee internazio­nali di giustizia che la coscienza dei popoli pone come obbiettivo a questa guerra e gli ideali di ordine, di gerarchia e di giustizia politica e sociale che le nazioni rinnovellate hanno posto a ' sé stesse; essa ha affermato ancora una volta cioè l'identità di guer­ra e di rivoluzione, di nuovo net­tamente ed inconciliabilmente separando i due mondi in lotta, il mondo passato, cioè, della bru­ta, tirannica, materiale ed anar­chica concezione di potenza poli­tica, e il mondo futuro dell'ordi­ne, dell'unità e gerarchica giu­stizia collaborativa e distributi­va fra i popoli; il mondo, per dirla con una parola ancor più comprensiva, delle false libertà, che combatte inconsapevole stru­mento di potenza altrui e il mon­do della libertà più vera e con­sapevole perchè di una sfera "su­periore.

Blocco indistrutlibile Sono presso a poco questi i con­

cetti che il campione della nuo­va Romania statale e sociale e internazionale ha questa mattina voluto adombrare nella dichiara­zione semplice ma eloquente che ha pronunciato conseguendo l'at­to solenne e che la stampa tutta riecheggia esprimendo come fa, in una folla di commenti, la sod­disfazione ed il compiacimento profondi dell'internazionale te­desca e deir.'Vsse per il fausto avvenimento il quale ha quanti­tativamente e qualitativamente quintuplicata la garanzia delle coscienze popolari del mondo at­torno alla pace e al futuro or­dine di Europa. Queste cose cer­tamente il « Conducator » rome­no ha evidentemente affermate quando-ha parlato dell'adesione della Romania al Patto tripartito dell'ordine e del riiinovamento europeo come un fatto formale, lo.gica e naturale conseguenza di un inserimento che per la Ro­mania era già sufficentemente rappresentato e ormai scontato fin dal momento stesso della sua crisi di rinnovamento interno.

Queste cose egli ha ancora più esplicitamente affermate quando ha detto della necessaria base ideologica, oltre che politica etni­ca e geografica, su cui non po­trebbe a meno di svilupparsi una futura vita collettiva redentrice delle nazioni quale i popoli si augurano e vogliono che esca da questa guerra. Queste cose infine egli ha implicitamente asserite e con un senso ancora più eviden­te quando ha caratterizzato l'in­sieme della unione dei popoli aderenti al Patto tripartito come un blocco indistruttibile il quale si propone l'instaurazione dell'or­dine nuovo e quasi come equiva­lente di esso l'eliminazione dello stato permanente di anarchia che l'ordine antico rappresentava. Con comprensiva semplicità e imme­diatezza intuitiva di uomo d'a­zione il « Conducator » romeno non poteva dimostrare, con di­chiarazioni come questa, sia per­sonalmente che collettivamente a nome del valoroso popolo che ha la fortuna di guidare e di rap­presentare, una maggiore e più perfetta consapevolezza dell'av­venimento e del potènte strumen­to di riscatto e di progresso cosi nazionale come continentale che mondiale a cui la sua firma po­tentemente contribuiva a dar vita.

Questo strumento é ormai non soltanto creato ma consolidato e confortato dal consenso di nu­merosi popoli; esso rappresenta l'usbergo e il palladio di milioni e milioni di uomini di due con­tinenti i quali dichiarano di im­pegnarvi tutte le proprie forze e perciò una forza possente a ser­vizio dell'umanità. Il ministro

degli Esteri del Reich nella di­chiarazione con cui ha espresso la soddisfazione della Germania nazionalsocialista e dei suoi al­leati non ha mancate,) di riassu­mere gli obbiettivi che sono ob­biettivi di pace perché saprattut-to di remora e di opposizione ai persistenti sforzi di allargamento del conflitto che vengono perse­guiti con pertinacia dalla parte avversa. Ed egli si è compiaciu­to — e tutta l'opinione pubblica tedesca gli fa eco in questo compia­cimento, a mezzo di tutti i suoi or­gani — del fatto che ad esprimere con gli atti la loro solidità di obbiettivi di pace e limitazione de! conflitto siano stati primi due popoli di quel sud-oriente euro­peo il quale è sempre valso alla tradizione della vecchia Europa come il focolaio della guerra la­tente del continente.

Il tradimento inglese Quale prova migliore del vera­

ce, sincero, efficace potere di peVa." suasione, di conciliazione e di ri­sanamento internazionale opera­to dalla politica dell'.-Vsse? Que­sta domanda rappresenta il mi­glior commento alle alte affer­mazioni del ministro del Reich. Ma essa rappresenta anche — dobbiamo aggiungere — la più schiacciante condanna e la più degradante qualifica, sia politica che umana, di quel popolo 11 quale, abbandonando la sua co­scienza cosi regionale come con­tinentale, si è fatto,tre volte tra­ditore di sé stesso, cioè del set­tore a cui appartiene e infine dell'Europa la quale non lo di­menticherà. « Posto t'ho innanzi ornai perchè ti ciba » : sembrano dire le cinque Potenze firmatarie del Patto al resto dei popoli del continente. L'unità e la libertà vera dell'Europa sono in marcia; escludersene, appartarsene signi­ficherebbe lasciarsi travolgere. E tutto lascia credere che la mar­cia in avanti non si arresterà e incontrerà sempre nuovi proseliti.

Si annunzia intanto per doma­ni a Berlino l'arrivo del presiden­te slovacco Tuka; e questo arri­vo insieme con le iiltime conver­sazioni e gli ultimi colloqui de­gli uomini di Stato romeni (il gen. Anttìnescu subito dopo la firma del Patto è stato ricevuto oggi un'altra volta dal Fùhrer col quale si è lungamente intratte­nuto e nel pomeriggio ha avuto un colloquio col suo sostituto nel partito ministro Hess) si chiude questa fine di settimana diploma­tica berlinese in attesa della set­timana diplomatica prossima la

ca' ' 'e'n'on' ' '^Tn"T " tT " ' ° ° "f" i enti dal trattato di Craiova. Ver-v^tfnr,. n 7 ^"^"uosa per la j,j^j,Q discusse le questioni del l! nZVJ V l^''''' ^ P'"'" '^ '''"'- trasferimento delle popolazioni vo oidme di Europa. ! ^ ^^^^^ ^^j^^j^g al regolamento

GIUSEPPE PIAZZA Ideila frontiera e di carattere fi-' nanziario.

L'UNGHERIA E IL PATJO

Scombio di telegrammi fra n Re Imperatore, il Duce

il Re«ente Hortliy e Teleki Budapest, 23 notte

Questa sera viene annunciato che mercoledì venturo il mini­stro degli Esteri, conte Csaky, fa­rà al Parlamento, davanti alla Commissione, degli Esteri della Camera, e quindi del Senato, una relazione sulla situazione politi­ca in rapporto all'adesione del­l'Ungheria all'accordo italo-tede­sco-giapponese. In risposta ai te­legrammi del Reggente Horlhy e del Presidente del Consiglio han­no inviato rispettivamente al Capo dello Stato e al conte Te­leki telegrammi il Re Imperatore e il Duce. La stampa pomeridia­na reca sotto ampi titoli il testo dei telegrammi stéssi. Gli stessi giornali segnalano "poi la parten­za per Roma, avvenuta oggi, del ministro del Commercio e dell'in­dustria Varga il quale sarà rice­vuto dal Duce* in occa.sione del­la sua breve permanenza nella capitale italiana.

Oggi, sotto la presidenza del conte Teleki, si è riunito il Con­siglio di Gabinetto. Particolar­mente è stato discusso il pro­gramma dei prossimi lavori par­lamentari. La stampa del matti­no ha dato ampio risalto al di­scorso tenuto ieil sera dal Capo del Governo che, per quel che riguarda la politica interna, ri­spondendo a varie interpellanze ha voluto ammonire specialmen­te l'opposizione a non intralcia­re l'opera del gabinetto agitando problemi che lo stesso presidente ha di propria Iniziativa già im­postato ben sapendo di poterli grado grado risolvere. Teleki — ha rilevato stamane qualche fo­glio -•— ha voluto applicare il secchio adagio: « Chi va piano va sano, ecc. ».

Secondo quanto ha affermato lo stésso Teleki saranno prese seve­re misure à carico di quelli che cercheranno di turbare l'ordine pubblico con manifestazioni con­trastanti con l'interesse della Na­zione. .D'altra parte non permet­terà mai che la verità venga na­scosta al popolo, il che è l'unico mezzo di fare cessare l'attività di colorò che spei-ano sempre di poter pescare nel torbido e lan­ciare le voci più assurde.

L'ammonimento del conte Te­leki foi-ma in sostanza l'argomen­to che ispii'a tutti i commenti odierni. La notizia. dell'adesione della Romania al patto tripartito è qui giunta nel. tardo pomerig­gio. I telegrammi da Bucarest parlano della soddisfazione cui è stata colà accolta la notizia del­l'avvenimento che segna la com­pleta adesione della nazione ro­mena alla politica dell'Asse.

•.!!. TRATTATO DI CRAIOVA

L'implacabile azione aerea sul territorio greco • Un nostro mitragliere al posto di eombanunento

Numerose posizioni nemiclie violentemente bombardate nel settore di Korcia

Porto Sudan, I' aeroporto di Roseires e gli appri»-stamenti militari oltre Ga l laba t sotto il nostro fuoco

I lavori dello conunlsslone Mrc-roinena

Sofia, 23 notte. L'Agenzia ufficiosa bulgara

smentisce e dicl^iara completa­mente inventate le voci tenden­ziose, diramate da Londra, di pre­tesi nuovi concentramenti di truppe bulgare ' sulle frontiere della Turchia e della Grecia.

Sono incominciate oggi a Co­stanza le trattative della Com­missione mista bulgaro-romena per l'esame delle questioni dipen-

Vive oompiaclinenio in Giappone! Toido, 23 nòtte.

Al Ministero degli Esteri giap­ponese è " stato espresso stamane il seguente commento circa l'a­desione della Romania al Patto tripartito: «La notizia ,ci ralle­gra perchè dimostra che gli sfor­zi concertati del Giappone, della ! telegramma: Germania e dell'Italia comincia­no a dare frutti, ai fini della rea­lizzazione degli altissimi ideali del nuovo ordine mondiale e cioè della pace durevole, basata sulla giustizia ».

IN SPAGNA

SDoer riierlsce alCoumilo sui colloQUi svoliisl io GerinaDla

Madrid, 23 notte. Il ministro degli Esteri, Serrano

Suiier, rientrato a Madrid è sta­to immediatamente ricevuto dal Caudillo, al quale ha fatto un am­pio rapporto sui coloqui avuti du­rante il suo viaggio in Germa­nia coi capi della diplomazia del­l'Asse.

Messaggio al Duce del ministro Seldte

Roma, 23 sera. Nel lasciare l'Italia il ministro

del Lavoro tedesco, Franz Seldte, ha diretto al Duce il seguente

Il Bollettino N. 169 Il Quartiere Generale del­

le Forze Armate comunica:

Sul fronte greco le nostre truppe svolgono regolarmen» te i movimenti previsti per raggiungere le nuove posi= zioni. La nostra aviazione ha bombardato numerosi obiet= tivi sulle posizioni nemiche, specialmente nel settore di Korcia colpendo nodi stra= dali, concentranienti di trup­pe e schieramenti avversari. Tutti i nostri velivoli sono rientrati.

Nell'Affrica ' settentrionale incursioni aeree nemiche sul golfo di Bomba hanno cau­sato qualche danno, su Bar= dia e su Derna nessun dan= no. Un nostro velivolo, se= gnalato nel bollettino nu= mero 167 come non rientra­to, è stato rintracciato col pilota nell'interno delle no­stre linee.

Nell'Affrica orientale no­stri aerei hanno bombarda­to l'aeroporto di Roseires incendiando al suolo un veli­volo tipo VVellesley e dan-neggiandone un altro. Al­tre formazioni aeree hanno bombardato le posizioni ne­miche oltre Gallabat deter­minando un violento incen­dio, e porto Sudan. Attac= cati da cinque velivoli da caccia tipo « Gloster », i no­stri aviatori ne abbattevano due. Tutti i nostri y*?ÌA'ol! sono rientrati alle basi. Ae­rei nemici hanno bombarda­to Cassala incendiando un ospedale da campo. Forma­zioni aeree nemiche hanno lanciato bombe su Bari, col­pendo in prevalenza abita­zioni private, uccidendo una donna e causando cinque fe­riti tra i quali ima donna e due bambini; piccoli incendi sono stati immediatamente domati.

« Terminato il mio viaggio in Italia sento il vivo desiderio di esprimervi, anche nel nome dei miei camerati, insieme con la mia riconoscenza, la mia piena ammirazione per le realizzazioni sociali del Regime fascista.

E' stata per me una gioia par. ticolare di vedere il popolo ita­liano, il qxiale compie i suoi do-iwri al posto del lavoro con la stessa passione, fede ed intelli­genza come i suoi soldati sul campo.

Questo lavóro è, insieme con le nostre insuperabili armi, la garanzia della vittoria e della ricostruzione dell'Europa, secon­do i nostri comuni ideali della giustizia sociale »

VEP{IITA' S O TA^AINITO

Due delle tre navi colpite in piena efficienza fra qualche settimana

Le gravi perdite della Marina inglese

pediniere: in quattro anni, duran­te tutta la passata guerra, l'In­ghilterra ne ha perduti per 53.QQ0 tonnellate; in un solo anno, que­sta volta, ne ha già perduti per 50.035 tonnellate.

Questo bilancio è però fatto in base alle perdite « ufficialmen­te comunicate e ammesse dal Go­verno britannico ». Esse non so­no quindi reali e vanno maggio­rate di una certa • aliquota . per­chè in Inghilterra, se si osa chie­dere notizie della nave tipo Ra-millies di 30.00.0 tonnellate, che fu vista colpita" palesemente da tre siluri, o della Liverpool o del Kent o di tànts altre o del-l'uiUii..i incrociatore ' tipo Lear^» der silurato da aerei italiani al­l'uscita dal porto di Alessandria, o dei vari cacciatorpediniere silu­rati da sommergibili italiani nel­l'Atlantico, nessimo parla.

Sono però i fatti che parlano da soli e non possono essere smentiti dal clamore polemìco-giornalistico del signor-Churchill.

internazionale sereno, sgom­bro di inutili rivalità e di arti­ficiosi sospetti, quell'ordine In­dispensabile ad un lavoro ve­ramente fecondo.

Il regime ideologico, politi­co ed economico che già cul­minò a Versaglia ha av^uto venti anni di tempo per dimo­strare di che fosse capace. I popoli hanno avuto così modo di vedere per quale risultato fossero «adutì dieci milioni di giovani 'La prova è fallita in tutt i i campi. Ora, basta. Si sgombri il campo alla' rivolu­zione purificatrice. .

Maurizio Ciaremoris Xelle retrovie del fronte della Marmarira il lavoro di organizzazione procede senza tregua

Jje nostre strade isi allungano verso le linee avanzate

Roma, 23 sera. A complemento delle precise

notizie già note, si può assicurare con cognizione di causa che due delle tre navi colpite nell'episo­dio di Taranto saranno ripristi­nate neira loro antica efficienza entro il periodo massimo di t re o quattro settimane..

La- cosa non può ^sorprendere, data l'attrezzatura tecnica italia­na, .e tanto meno deve riuscire, una, novità, per gl i . inglesi giac­che-essi devono, certamente ricor­darsi, per esempio, della Marlbo-rough, colpita da un siluro nella battaglia dello Skagerrak — du­rante l'altra guerra mondiale — riparata i n sei settimcine. I danni della Marlborough rton erano nemmeno paragonabili a quelli riportati dalle due unità italiane a Taranto.

Stando x;osì le cose, c'è allora da domandarsi perchè tanto scal­pore e tanto commosso entusia­smò 'da parte del signor Chur­chill e degli onorevoli suoi col­leghi membri dei Comuni. La ve-l'ità è che si cerca così di imbro­gliare le carte dinanzi al popolo inglese e rianimarlo per le dure perdite subite dalla Marina bri­tannica. Non è rnale allora rie­pilogare le perdite che questa Marina ha avuto dal 1» settem­bre 1939 ad oggi. •~^:

Si badi bene che si tratta esclu-.sivamente di affondamenti uffi­ciali, corhunicati ed ammessi dal Governo britannico. Non può ssu-sistere, quindi, ombra di dubbio per essi.

Il totale risulta di tonnellate 314.899, e precisamente: navi da battaglia per 29.150 tonnellate; navi-porta-aerei per 45.000; in­crociatori per 18.020; incrociato­ri ausiliari per 137.990; caccia­torpediniere per 50.035; sommer­gibili per 26.449; cannoniere per 4030; dragamine per 4225. Si fa allora il confronto con le perdite

subite dalla Marina britannica durante la guerra mondiale del 1914-1918 che furono le seguenti: 2 navi da battaglia, tonnellate 53.000; 12 vecchie .navi di linea, tonnellate 160.800;-tre incrociato­ri da battagUa, 64.000; 12 incro­ciatori corazzati, 175..520; 13 in­crociatori leggeri, 53.900; 3 con­duttori dì flottiglia, 5220; 65 cac­ciatorpediniere 53.000; totale ton­nellate 565.440.

Da cui sì dimostra che le per­dite subite ora dalla flotta ingle­se m. quindici mesi superano già la metà di quelle che essa ebbe complessivamente l'altra volta in 51 mési. Particolarmente impres­sionante è il.caso dei cacciator-

II Maresciallo Owen Tudor Boyd catturato nei - giorni scorsi ik

'Sicilia

CoDiriiiUlzioDi pietose li modo che il Governo in­

glese va seguendo nel fare la sua propaganda attraverso la Radio è semplicemente pie­toso.

Quando esso si rivolge agli Americani ed ai Paesi neutri, piagnucola e invoca soccorsi. Allora risola è sotto l'uraga­no di fuoco lanciato dai bom­bardieri tedeschi! I danni so­no enormi. I morti e i,feriti non si contano più. I senza­tetto sono centinaia di mi­gliaia. Le industrie belliche o distrutte o inutilizzabili. L'aviazione, per le perdite quotidiane, in condizioni di assoluta inferiorità di fronte al nemico. I viveri scarsi. Le navi, anche quelle che viag­giano in convoglio, continua­mente attaccate,-danneggiate, affondate.

Ma'vicino a questo quadro fosco, che deve servire a pro­vocare l'invio di urgenti e sempre più vasti soccorsi, la Radio Londra, parlando su onde diverse alle popolazio­ni dei Paesi nemici, ne dise­gna un altro che è tutto ro­seo. Allora noi sentiamo che i danni del bombardamento nemico non tolgono il buon umore agli abitanti di Lon­dra, che anzi frequentano impassibili le corse al trotto, i teatri, i cinematografi, i lo­cali pubblici. Poi ci vien det­to che l'aviazione e la mari­na dell'Impero britannico do­minano i cieli e i mari; che le perdite sono, insignificanti; che là produzione bellica è in continuo aumento; che in­fine il giorno della controf­fensiva è più vicino di quello che si possa immaginare.

Ed ogni giorno questa du­plice propaganda contraddi­toria si rinnova. Ma gli ascol­tatori, anche quelli dei Paesi neutrali, finiscono per capire una cosa sola: la poca serie­tà del Governo di Churchill, di Eden, di Dùff^ Cooperrte compagni.

Page 2: IL REGinE - La Provincia di Cremona · 2013-11-24 · chfi il lavor puo riserbargliò . Questo immenso mot doi siste ... Cancelleria de Reicl h l'att soo lenne di adesion dee nuovl

« IL REGIME FASCISTA » — Domenica 24 Novembre 1940 - Anno XIX

Lìpoi Minaiìa sui plus valore

Bèi trapassi immobiliari Come è noto, con R. D. L 4

Giugno 1940-XVIII N. 643. è stata istituita una vnposta speciale di registro, sui trasferimenti immo­biliari a titolo oneroso (vendite, permute etc. di ^immobili, o di­ritti di natura immobiliare), di­retta a colpire l'aumento di valo­re venale verificatosi a partire dal 1.0 gennaio 1939. negli immobili trasferiti dopo la pubblicazione del R. D. L. (27 "giugno 1940-xyi i i ) . .

Detta imposta è fissata nella mi­sura proporzionale del 60 per cento, e colpisce la differenza ac­certata X3 da accertarsi tra il prez­zo che l'immobile aveva alla pre­detta data (1 gennaio 1939) e quel­lo accertato all'epoca del trasferi­mento.

In sostanza, si tratta di un vero e proprio prelievo" di natura pa­trimoniale : ed ha avuto, come era facile a prevedersi, l'effetto di so­spendere quasi tutti i trasferi­menti immobiliari: così da far pensare a molti che i suoi effetti, considerati dal punto di vista fi­scale, possano, almeno per un cer­to tempo, essere, non solo nulli, ma dannosi; avendo portato un fermo quasi totale anche al get­tito ordinario della normale tasra di registro sui trapassi di immo­bili.

In realtà sì tratta, piìi che di una sanzione fiscale, di un provve­dimento sostanzialmente e tenden­zialmente politico-economico: di-rettcì cioè, a infrenare la specula­zione sui trasferimenti fondiari e le sue deleterie conseguenze : .pe-culaEìone che, durante e dopo la grande guerra, aveva assunto for­me parossistiche e" provocato ro­vine non ancora sanate e violen­ti squilibri sul mercato degli im­mobili e di tutto ciò che. dagli immobili, derivava, o dipendeva

Colla legge 21 ottobre 1940-XVHI N. 15U pubblicata l ' i l corr. sulla Gazzétta Ufficiale, furono apportate al R. Decreto alcune modificazioni, che però non ne variano sensibilmente la sostanza.

Esaminando il nuovo testo, tro­viamo immutata la disposizione principale che stabilisce l'imposta, ne determina l'oggetto e ne fissa l'aliquota: e le modifiche si rife­riscono unicamente ai casi di e-senzione ed ai criteri di accerta­mento dei valori venali.

Talché, per tutti gli immobili il cui valore, accertato alla data del trasferimento, supera le L. 300.000, l'imposta straordinaria dev'essere integralmente corrisposta. Faccia­mo un esempio: Tizio vende a Caio un podere, (o una casa), per il prezzo dichiarato di L. 800.000; l'Ufficio del Registro notifica un duplice accertamento: per un va­lore venale di L. 1.200.000 riferito all'epoca del trasferimento; per altro valore venale di L. 600.000 ri "erito al l.o Gennaio 1939; ven­gono concordati (oppure determi­nati dalla Commissione provincia­le di cui all'art. 30 del R. D. 7 Agosto 1936 N. 1639) .un valore venale di L. 1.000.000. per l'epoca dei trasferimento; e un valore ve­nale di L. 700.000 per il l.o Gen­naio 1939.

Sulla differenza fra i due valori (L. 300.000), viene applicata l'im­posta straordinaria in base all'ali­quota del 60 per cento: tale im­posta sarà quindi di L. 180.000; a cui si dovTà aggiungere l'imposta di registro ordinaria, da appli­carsi, però, soltanto sul valore ac­certato al i.o Gennaio 1939; e cioè su,L. 700.000.

'iX. J'. JI. -3S- -7f -TT

Le modiliche apportate al R. D. L. colla legge 21 Ottobre 1940 XVIII, riguardano le varie esen­zioni o deroghe; agli scopi chiari­ficatori di questo articolo, baste­rà esaminarne alcune:

1) Sono esenti dall'imposta ..Ira-ordinaria i trasferimenti di immo­bili il cui valore, alla data del trasferimento, (accertato nei mo­di surriferiti), non superi le Li­re 50 mila.

Per quanto la legge non lo chia­risca, ci pare indubbio che. in questo caso, l'irìiposta ordinaria di registro dovrà applicarsi su que­sto valore, e non su quello che l'immobile poteva avere al l.o Gennaio 1939.

2) L'esenzione sì estende anche agli immobili il cui valore ecceda, all'atto del trasferimento, le Li-rè 50.000; ma solo però fino alla concorrenza di tale importo e pur­ché il valore complessivo non su­pera le L. 300.000. Tale riorma ha fatto nascere alcune perplessità che però non ci paiono giustifi­cate: si è da alcuni pensato che le L. 50.000 esenti dall'imposta debbano dedursi dalla differenza di valore: ma. un attento esam.e, e" convince che la quota esente va dedotta, non dalla differenza, ma dal valore globale. Esempio: Tizio vende a Caio un fondo (per semplicità diarno i valori come già accertati), valutato L. 280.000; all' atto del trasferimento e Li-. re 200.000 al l.o Gennaio 1939; con "un a"umento. quindi, di valore, dì L. 80.000 corrispondenti al 40 per cento. Deducendo dal -valore glo­bale le L. 50.000 esenti dall'im­posta straordinaria, occorre de­durre proporzionalTTieiite dall'au­mento globale la parte di annien­to che si riferisce alle dette Li­re 50.000; e cioè da L. 80,000 il 40 per cento d'aumento relativo alle L. 50.00Ò: e cioè L. 20.000: la differenza imponibile si ridurra pertanto, da L. 80 mila a L. 60 mila; e la tassa straordinaria di» 60 per cento da L. 48 mila a Li­re 36 mila.

Questa, almeno, ci pare l'ii-' 'ei prefazione esatta da darsi all'ar­ticolo 2 (modificato), lettera a. del­la legge.. Mentre l'ipotesi che le L. 50- mila debbano dedursi dalla differenza potrebbe portare al ca so, facilissimo a verificarsi, che la differenza stessa sia inferiore a' L. 50 mila; (caso dì un fondo di valore accertato, al l.o geu nai'o 1939 in, E. .120 mila e, all'at­to del trasferimento, in virtù di un auménto del 40 .'per cento, in li. 168 iflila, con una differenza plus-valore, tassabile, dì L. 48.000; che si annullerebbe sottraendone la quota esente di L. 50.000); col risultato quindi di aversi l'esen­zione totale dell'imposta, anche per un trasferimento, che la leg­ge ha voluto esentare solo pai zialmente: il che non ci pare sia iìello spirito e nella lettera delia légge stessa.

L'eff icacia a Bengasi delia protezione antiaerea

Huma, 23 sera. La violenza degli attacchi ne­

mici, che da oltre due mesi sì sfo­ga così frequentemente su Ben­gasi, trova la popolazione nazio­nale e quella indigena perfetta­mente attrezzata nello spirito e nella organizzazione per difender­si e salvag'uardarsi.

Bengasi ha, creato la sua prote. zione antiaerea con grande rapi­dità, grazie ai pronti provvedi-m.enti delle'.autorità e al. buon senso e alla disciplina di cui la cittadinanza ha sempre dato pro­va Le autorità hanno favorito il trasferimento nelle zone rurali di quella "parte della cittadinanza la cui presenza a Bengasi non era necessaria, mentre la vita cittadi­na venne adeguata nel ritmo del­le nuove esigenze, anticipando gli orari e intensificando il lavoro.

Per la cittadinanza la Prefet­tura ha costruito o fatto allestire 55 vasti rifugi pubblici ai quali sono* da aggiungere i numerosi ri­coveri allestiti dai proprietari di fabbricati in esecuzione dell'ordi­nanza prefettizia, dei quali è m corso l'accertamento. Quasi tutte je strade di Bengasi hanno alme­no un rifugio. Dei rifugi pubblici una parte sono accessibili in per­manenza,, mentre altri lo sono sol­tanto in caso di allarme.

Società sottoposta a sindacato Koma, 23 sera.

Con D. M. è sottoposta a sinda­cato la Società anonima italiana giunti per tubazioni, con sede a Milano.

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I l prezzo d e l l ' a v e n a fissalo in 170 lire al q.le

Koma, 23 sera. Il Ministero dell'Agricoltura e

Foreste ha deterininato quanto segue: il prezzo massimo di ven­dita dell'avena, risultante da pro­duzione controllala in campo da prirte del regio ispettoie agrario provinciale, è,stato stabilito, per la campagna corrente, nella mi­sura di 170 lire al quintale, te­nendo conto che il prezzo base di lire 120 deve .maggiorarsi: di lire 7 in media per le caratteri­stiche, di "lire 15 per la nota inte­grazione, di lire 8 per il premio d: produzione all'agricoltore, di lire 20 per le spese di selezione, cali, trasporto e utile ai selezio­natori.

Per l'avena prelevata dall'am­masso, il "prezzo di cessione do­vrà essere di lire 120 al quintale aumentato delle maggiorazioni previste dalla tabella abbuoni, più lire 8 per quote spese dì ammas­so, oltre alle spese di selezione qualoi"a l'agi'icoltore richieda il prodotto già pronto per la semina.

Borse di studio istituite per perfezionamento in Germania

^ìo(Ìpna, 23 sera. Il Rettore Magnifico della Re­

gia Università ha ricevuto oggi dal ministro del Reich, dott. Hans Frank, preside dell'Accademia per il Diritto germanico, il seguente telegramma :

« Mi onoro di esprimere a Vo­stra Magnificenza, per la solenne inaugurazione dell'anno accade­mico della vostra alta Università i miei più cordiali auguri di un anno ricco di lavoro e di risulta­ti, al servizio della scienza e per il bene del popolo italiano. Quale dottore honoris causa dell'Univer­sità di Modena, è per me parti­colare gioia oilrire alla bibliote­ca della raccolta giuridica una serie dì scritti dell'Accademia per il Diritto tedesco ed esprimer"Vi quanto vi sia obbligato median­te la fondazione, da assegnarsi una volta tanto, che deve render possibile a tre giovani italiani, studenti dì Diritto, uno studio se­mestrale in Germania».

L'alta prova di memore attac­camento all'Ateneo modenese da parte del ministro Frank, mentre costituisce un importante vantag­gio per i nostri studenti, contri­buirà validamente a s-tringere sempre più i rapporti culturali Ira le due Nazioni.

Opera del sac. Ruotolo messa all'indice

Città del Vaticano, 23 sera La Congregazione del Santo Uf­

fizio ha condannato e messo all'in­dice, fino a che non siano accor­date le necessarie correzioni, l'o­pera di « Dain Cohenel » (pseu­donimo del sacerdote Dorindo Ruotolo) dal titolo « La Sacra Scrittura, psicologia, commento, meditazione ».

Generosa elargizione del Duce per la Casa ili riposo di Fori!

Forlì, 23 sera Per il tramite del prefetto, t)

Duce si è compiaciuto far perve­nire ai dirigenti della- Casa di ri­poso «Vittorio Emanuele» delia nostra-città il cospicuo contributo di lire 200.000 per i lavori di am­pliamento e sistemazione dell'Isti­tuto nel quale sono ospitati i vec­chi forlivesi. Il presidente del consiglio di amministrazione, sa-natore Marchese Albicini, ha fat­to trasmettere al Duce un vibran­te messaggio esprimendo la pr»-fonda gratitudine dei ricoverati e dell'amministrazione per la gene­rosa elargizione.

. • » .

Curioso lenomeno geodinamico In un villaggio romeno

Bucarest, 2.3 notte. L'Osservatorio geodinamico del­

la capitale ha comunicato oggi che una scossa dì terremoto, dì secondo grado, è stata registrata ieri mattina alle 4.20. ContemiJo-raneamente nel villaggio dì Mièr. la, ai margini della zona petro­lifera, il terreno è cominciato ad abbassarsi lentamente'. Questo fenomeno non è ancora del tutto terminato; sei case risultano già distrutte, a quanto riferisce VUni-versul, e si teme che la chiesa e il campanile del villaggio crol­lino da un momento all'altro.

(United Press)

L'esecuzione capitale di un feroce assassino

Frosinone. 23 sera Stamane all'alba, in località

Maddalena, a circa 6 chilometri dal centro abitato di Fresinone, è stata eseguita la . sentenza di questa Corte d'Assise che condan­nò alla pena capitale Strazzeri Al­fonso, colpevole di avere ucciso, mediante un colpo di rivoltella, laboni Raffaele, per sottrarsi al­l'inseguimento ed assicurarsi il prodotto dì una rapina consuma­ta poco prima in danno dei co­niugi Fiorini Raffaele e Fontana Enrichetta.

a ^ .

La fatale disattenzione di un Tecchio paralitico

Sondrio, 23 sera Il sessantaquattrenne Giacomo

Scilironi, residente a Sprìana. da circa 14 anni era costretto a letto per paralisi alle gambe. Deside­rando bere cercava sul comodino la bottiglia dell'acqua, ma disgra­ziatamente scambiava questa con una bottiglia contenente spirito canforato e ne trangugiava il con­tenuto. Il poveretto spirava poco dopo, tra atroci sofferenze.

CRONACHE AGIINJSTICIiÉ MaDoaoieilopreseflzia Uimm iella F.I.D.A.L.

Programma di perfezionamento dell'atletica nell'Italia meridio­nale • Proclamazione dei cam­pioni assoluti dell'Anno X'V III

Roma, 23 sera. Allo Stadio del Partito si è te­

nuta oggi l'adunanza del Diretto­rio Federale di Atletica Leggera alla quale è intervenuto il presi­dente del Coni. Il cons. naz. Man-ganiello, dopo avere ascoltato la relazione del presidente sui ri­sultati conseguiti e sui program­mi avvenire, ha affermato che considera ^'atletica leggera quale disciplina'base dello sport nazio­nale.

Il Direttorio ha anche esamina­to vari problemi sul futm-o del­l' attività femminile. In campo maschile è stato approvato in li­nea di massima un programma di perfezionamento dell'atletica nelle zone del sud Italia, pro'gram.ma che sai-à discusso nella riunione fissata per il primo dicembre a Napoli. Sono state anche esamina­te le attuali formule del Q. 44 e del campionato società, rinviando ogni decisione dopo lo svolgimen­to del rapporto già indetto a Fi­renze tra i rappresentanti delle società delle Provincie e delle, zo­ne. I passaggi di serie degli atleti sono stati demandati alla presi­denza federale. Infine si è proce­duto alla proclamazione dei cam­pioni assoluti d'Italia per l'an­no XVIII.

CICLISMO

.& * J»;

Allo scopo di impedire frodi <J,) fette a sottrarre, mediante fra zionamenti di unità immobiliari. •frasferimenti tassabili, lo stesso ^ t . 2 della legge dispone che, in caso di diversi trasferimenti d i

immobili, 'situati nello stesso co mune o in comuni limitrofi; effet­tuati dm-ante il periodo di un anno (a decorrere dalla prima vendita posta in essere dopo 11 27 Giugno 1940) è fatti da uno stesso venditore ad uno- stesso compru tare, tutti ì valori di detto tra­sferimento debbano essere cumu­lati.

La norma, agli eifetti di evitare le frodi, è efficace solo fino ad un certo punto: essendo facile eli­minare Vunicità del compratore, intestando,, nei vari trasferimenti. versone diverse, ma appartenenti tutte ad un'unica famiglia.

Circa la possibilità dì evasioni fraudolente, noteremo anche, come Ta disposizione di cui alla let­tera d dello stesso articolo 2, con la quale si dichiarano esenti dal-l'imposta « i trasferimenti deri­vanti da sentenze, o da. vendite coatte in genere », possa aprire la strada alle evasioni stesse: specie per i trasferirnenti dì no­tevole valore; basta infatti che il veriditore simuli, mediante ri­lascio dì obbligazione in forma esecutiva, di- essere debitore del compratore e si fàccia da costui espror>rmre, per sottrarre il tra sferimentb all' imposta : essendo difficile che, all'asta pubblica, il prezzo d'affezione offerto dal com­pratore, possa essere superato da altri; e potendosi comunque sem­pre rimediare con fittizi aumenti. La spesa poi della suhastazione fit­tizia (cinque o sei mila lire al massimo) non è certo tale che pos­sa arrestare i frodatori, dì fron­te" ad un'imposta che. in trasferi menti dì notevole valore possono raggiungere le centinaia di mi­gliaia di lire.

• Ci r'.ser-viamo di esaminare, in un successivo articolo, le restanti disposizioni della legge.

Tullio Bellómi

SCARSITÀ' DI PILOTI

— Quanti apparecchi sono bru­ciati negli hangar?

— Trent'otto, signor Churchill. — 3Iagniflco! Così abbiamo ri­

sparmiato 38 piloti!

Continuano al Vigorelli

ì tentativi di primato Milano, 23 sera.

E' continuata, nel pomeriggio, al "Vigorelli la ser-e dei tentativi di primato che da qualche giorno tengono desta l'attenzione degli sportivi milanesi Era di scena, questa volta. Zuccotti, che la set­timana scorsa aveva dovuto arre­starsi, mentre era ;n vantaggio, in seguito a dolori viscerali. Nean­che questa volta Primo Zuccotti ha avuto alleata la fortuna, ma tuttavia ha potuto conseguire dei risultati parziali positivi. Infatti egli ha battuto i primati mondiali dei 60, 70 e 80 chilometri. Dopo aver percorso nell'ora km. 43,048, Zuccotti infatti è giunto al tra­guardo dei sessanta chilometri in l,23'50"4/5 (p. p. Palla: 1.24'11"-). I settanta chilometri sono stati co­perti in 1,38'0"4.'5 (p. p. Palla: 1,38'2.5") e gli ottanta chilometri in l,52'26"l/5 (p. p. Palla: 1 ora 52'35"2/5). Subito dopo aver su­perato l'ottantesimo chilometro, Zuccotti, che sì trovava ancora in \'"antaggio sui tempi di Saponetti, è stato costretto a férm_arsi es­sendogli sopravvenuti dolori alle ginocchia. E' probabile che il te­nace corridore di Serravalie Seri-via effettui nuovi tentat'vi. non più tardi della prossim»a settimana.

ULTIMA LEVA INGLESE

— Dove vorreste entrare? — Nel commercio al minuto,

dottore!

SCIAIVIE DI CALABRONI

mi'Onione Ciclistica Cremasca I l nuovo Consiglio Trirettivo dell'Unio­

ne Ciclistica Cremasca, avuta la ratitica dal Presidente del Comitato Provinciale del C.O.K.I., si è subito adunato per predisporre i lavor.i di ptéparazionp per la stagione ciclistica dell 'Anno XIX. Al fiiie di curare i corridori che nella prossima stagione difenderanno i colorì dell'-Q. C. Cremasca, è stata nominata una Commissione Sportiva che è risul­tata composta dai camerati Antonio Sal­vi, Riccardo Bonfanti, Serafino Dossena, Sandro Crivelli, Carlo t a m e r i e Primo Pellini. Alla Commissione ..Sportiva è stato aiìlìdato anche il compito di pre­disporre gli a n d a m e n t i e stabilire a quali gare i corridori dovranno par­tecipare.

- A revisori dei conti sono s ta t i , nomi­nat i i camerat i Modesto Travigauti e Michele Chelotti. I ,a .Sede sociale è sta­ta nuovamente fissata presso la tCrat-' toria Piemontese, piazza S. Martino 8, Crema.

IPPICA

Le c o r s e a S. Si ro Milano, 23 sera.

Fre-inio Baìabio, lire 6ooo, m. 2020: I. Zilla; 2. Far iseo; 3. Betulla; 4. Ma­reggiata. — Premio Garda,, l i re 8000, met r i 2000: i. Gondola; 2. -\ 'irginìa; 3. Universo; 4. Selvaggia. — Premio Gerla, lire Sooo, met r i 2000 : i . Butta­fuoco; 2. Berico; 3. Amarii l i ; • 4. Cali­gola. — Premio Montebello, l ire 8000, met r i 1500: i . Annabel la; 2. Par ten ià ; 3. For tuna to ; 4. Valda. — Premio d'A­pertura, lire 25.000, metr i 2020 : r. Chi-chibii; 2. Trevisana; 3. Grifone; 4. In-citatus. — Premio Bolzano, l i re 8000, met r i 2100 : i . Treviso ; 2. Piccinino ; 3. OHmpioidca; 4. Salvatore. — Premio Adige, l ire 6000, me t r i 2T00: i . Nast ro Azzurro; 2. Galeno; 3. Colombita; 4. Ascoli.

La Federazione Italiana Hockey e Pat­tinaggio, ha diramato oggi il calendario dell 'attività sportiva nazionale e inter­nazionale per l 'Anno XIX.

Meridiano di Milano

MmgMÌì Il nuovo arengario dì IVIilano

sì profila già nella sua mole, im­ponente nella maestosa piazza che vide l'alba di'giornate radiose di gloria, di rivoluzioni, di raduni e comizi.

E' diffìcile trovare in JVIilano un angolo che abbia subito piìi trasformazioni dì questo, do-ve, ancor prima del ÌOOO. i consoli a-vevano edificata la loro sede sul­l'area dì un brolo che diede e tramandò il nome di Broletto an­che alle successive sedi comunali.

Anche allora v'era un arenga­rio attorno al quale il popolò si radunava a parlamento. Chissà quale pittoresco spettacolo avran­no presentato durante le adu nanze pubbliche i ruderi dell'an­tica cattedrale distrutta dal Bar-barossa, caperti di edera e mu­schio, da uno dei quali Alberto di Giussano, il buon gifante dal­la chiara onesta faccia, gridò ai cittadini in armi : « Venne il dì nostro, o milanesi, e vincere bi­sogna! ».

E partirono e vinsero. Settecen­to cavalieri milanesi mandati a osservare, s'incontrarono con gli esploratori nemici. Alle prime scaramucce i Milanesi dovettero ripiegare davanti ad un esercito imperiale che s'avanzava minac­cioso. L'urto fu tremendo, tanto tremendo che dalla sinis-tra già si incomìnciav^. a cedere ed in­torno "al Carroccio la potenza mi­litare vacillava. Ma v'era una consegna, blandita da quell'aren­gario che iormavs. il credo politi ce di JVIilano, « vìncere », e la Compagnia della Morte levò il grido di «Sant'Ambrogio» e così forte fu l'impeto contro l'esercito, teutonico che fu travolto. Un in­no sì levò dalle armate; l'inno del trionfo. Era la vittoria!

Una graziosa leggenda ci par­la dì tre colombe, che la mattina di quella memorabile giornata, partite dalla chiesa di San Sim­pliciano, dalla tomba dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro, si erano posate sull'antenna del Car­roccio e VI erano rimaste finché le armi milanesi non ebbero com­piuta la lóro impresa.

Quando il Barbarossa, dopo tre giorni, ricomparve a Pavia era completamente cambiato e quanto prima era stato tracotante e-cru­dele, altrettanto era diventato re­missivo e conciliante. Alle tratta­tive dì pace i milanesi risposero: «salvo l'onore d'Italia, ma la no­stra libertà, che dai .nostri avi ab­biamo ereditata, e ,non temiamo di perdere se non con la vita, non abbandoneremo giammai; a-rniamo meglio di morire liberi, che conservare una miserabile e-sìstenza nella servitù ».

Per i cambi d'indirizzo unire nna lira- di francx>boUi n la fascetta cwn la quale si riceve il giumale

ìmm^m iella iojlri d'arfe del Dopolavoro dì Milano

Milano, 2.3 sera. Con l'intervento del Federate,

del presidente e del direttore del Dopolavoro Provinciale, di una rappresentanza dei nazisti, del ca-pogr.uppo del Fronte tedesco del Lavoro in Milano e di altre per­sonalità si è inaugurata la Mo­stra di pittura, scultura e foto­grafìa allestita, per incarico del Dopolavoro Provinciale, dal Do­polavoro del Gruppo Battisti, in via "Vasari. Sono esposte 250 opere di pittura. 13 di scultura, 248 di fotografìa, con una sezione, per tutte e .tre le mostre, riservata ai nazisti.

Le opere esposte hanno destato il più vivo interesse nei visitatori.

Ilbusto di bronzo rubato a Milano Milano, 23 sera.

Dopo il furto delle targhe in "Oronzo collocate alla base del nio-numento a Napoleone III al Par­co, dopo quelli delle spade in bronzo dei generali Sirtori e La-marmora ai giardini, delle colon»-be dalle fontane dì Sant'Antonio e San Francesco, i ladri aumen­tando di audacia hanno rubato infatti la notte scorsa il busto del patriota maltese Ramiro Barbaro di San Giorgio inaugurato, circa un mese fa, al Parco, e che era una pregevole opera d'arte dello scultore Mario Di Montecerroni.

GLI SPÉTTÌÒLTOI'ÌÙNO I TEATRI

SCALA : Concerto sinfonico diretto dal maestro Guarnier i ; ore 15. — LI­RICO ( e i a Grandi spettacoli diretta da X. Taranto) . Sempre Più dif.nciU, due parti di Mangini e. Nell i ; ore 15,15 e ore -2r. — MANZp>?I (C.ia JlerUni-Cia-lente) : La .^ignara Morii, imo e due, 3 atti di Pirandello; ore 15,15 e ore 21. — ODEON (C.ia Besozzi-Ferratil ; L'at­trice cameriera, 3 at t i di Fe r r a r i ; ore 15,15 e ore 21. — OLIMPIA (C.ia Pi; lotto-Dondi) : Eroe senza tragedia, 3 atti di Cenzato; ore 15,15 e ore 21. — PUC­CINI (Stagione lirica) : La Bollirne, 4 at t i di Puccini; ore 15,15. — Madama Butterfly. 3 att i di Puccini; ore 20,30. — jMEDIOLANtJM (C.ia riviste Navar-rìni) : Il riatto delle cubane: ore 15,20 e ore 21. — GEROLAMO (C.ia Marionet­tistica) • Gerolamo frìncipe per forza: I Bersaglieri: ore 15. — PLANETARIO : r Pianeti: ore r6. — SMEPALDO : Ore 16,10 f 21 (festivi 14,50, 17,40 e 21) : Su-perspettacolo -Smeraldo n 6 : Il nume­rato delle sorprese.

I CINEMATOGRAFI O D E O N : Vigilia d'amore (lei), con Ire­

ne Danne e Charles Boyer. Segue docum. Roma-Berlino-ToMo.

CO'RSO :' Senza domani (lei), con Mi­chele Morgan, 6 . Gill. Segue docu­mentar io Roma-Berlino-Tolzto.

AMBASCIATORI : CU eroi della s*,-ada (Eia), con Jackie Cooper e documen­tar io Roma-Berlino-Toliio.

EXGELSIOR ! Bufera d'amore (Scalerà), . con Michel Simon, Francoise Rosay.

Segue" docu'm. Ro.nia-Berlino-Tokio. DAL VERME : II pirata sono io! (Enic)

con Macario. Sulla scena compagnia • di varietà «Alfa». S T J P E R C I N E M A : Oltre l'amore, con

Alida Valli, A. Nazzari. . Sulla scena compagnia Giostra di Fantasia.

PLINIIIS : Piccolo alpino, con H. San-nangelo, M, Ferrar i , F . Scelzo, Sulla scena compagnia Ada Silvani.

I M P E R O : Il pirata sono io.' (Enic), con- Macario. Sulla scena compagnia ff Carovana di lusso,»,

PACE : Óltre l'amore, con Alida Valli, Arhedeo Nazzari e compagnia d 'arte varia <t Canaro n;

D I A N A : . L a romantica avventura (Enic) con A. Noris e G. Cer^'i.

GIARDINI : Cantate con me (Enic), con Giuseppe Lupo:

TONALE : Incanto di mezzanotte (Enic) • con. G Paolieri e N . Bernardi.

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