IL REGIME FISCALE DELLE COOPERATIVE...• DISCIPLINA DEI RISTORNI 18 RISTORNI ART. 2545-SEXIES C.C....

Vito Dulcamare

IL REGIME FISCALE DELLE COOPERATIVEDELLE COOPERATIVE

23 settembre 20161

INDICE• AGEVOLAZIONI ALLE COOPERATIVE: PRINCIPI E NORME

GENERALI- LE AGEVOLAZIONI FISCALI:

- I RISTORNI: TRATTAMENTO CIVILISTICO, CONTABILE E FISCALE

- FINANZIAMENTO DEI SOCI - ESENZIONE PER GLI UTILI ACCANTONATI :- ESENZIONE PER GLI UTILI ACCANTONATI :

- VERSAMENTO A FONDI MUTUALISTICI- ACCANTONAMENTI A RISERVE INDIVIDIBILI

- AGEVOLAZIONI COOP. AGRICOLE E PICCOLA PESCA- AGEVOLAZIONI COOP. PRODUZIONE E LAVORO

%

2

INDICE

- QUADRI RIEPILOGATIVI E ESEMPLIFICAZIONI

- ALTRI ASPETTI:- COOPERATIVE E STUDI DI SETTORE - COOPERATIVE E SOCIETA’ DI COMODO - SCOMPUTO DELLE PERDITE PREGRESSE- SCOMPUTO DELLE PERDITE PREGRESSE- RILEVANZA TOTALE/PARZIALE DELLE PERDITE

PREGRESSE- OPZIONE PER TRASPARENZA FISCALE - OPZIONE PER REDDITO AGRARIO CATASTALE

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AGEVOLAZIONI FISCALI ALLE COOPERATIVE

PRINCIPI E NORME GENERALI

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ORIGINE DELLE AGEVOLAZIONI LE COOPERATIVE E LORO CONSORZI

SONO SOGGETTI PASSIVI IRES

MA OLTRE CHE APPLICARE IL TUIR APPLICANO ALTRE DIVERSE NORME DI FAVORE

INTRODOTTE PER LE PECULIARITA’ DELLA LORO GESTIONE

CARATTERIZZATA DAL FINE MUTUALISTICO

RICONOSCIUTO ANCHE DA ART. 45 COSTITUZIONE La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a

carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura,

con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.5

DIFFERENZE TRA COOPERATIVE

SCOPO MUTUALISTICO

APPARTIENE A TUTTE LE COOPERATIVE

MUTUALITA’ PREVALENTE

APPARTIENE ALLE SOLE COOPERATIVE IN

POSSESSO DIPOSSESSO DIPARTICOLARI REQUISITI

NON HANNO DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PREVISTE DA

LEGGI SPECIALI (IN REALTA’ NE HANNO

DIRITTO IN MISURA RIDOTTISSIMA)

HANNO DIRITTO A TUTTE LE AGEVOLAZIONI

FISCALI(ART. 223 DUODECIES)

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PRESUPPOSTO PER AGEVOLAZIONI disp.att.c.c. art. 223-duodecies

• Le disposizioni fiscali di carattere agevolativo previstedalle leggi speciali si applicano soltanto alle cooperative amutualità prevalente.

• Conservano le agevolazioni fiscali le società cooperative e iloro consorzi che, con le modalità e le maggioranzepreviste per le deliberazioni assembleari dall'articolo 2538del codice,adeguano i propri statuti alle disposizioni chedisciplinano le società cooperative a mutualità prevalenteentro il 31 marzo 2005.

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INDIVIDUAZIONE AGEVOLAZIONI FISCALI

QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI FISCALI

PREVISTE DA LEGGI SPECIALI?

MANCA AL RIGUARDO LA BENCHE’ MINIMA PRECISAZIONE

UNICO INTERVENTONOTARIATO STUDIO 71/2004/T NOTARIATO STUDIO 71/2004/T

LE AGEVOLAZIONI FISCALI PREVISTE DA LEGGI SPECIALI SONO LE AGEVOLAZIONI DI NATURA SOGGETTIVA

QUELLE PER LE QUALI LE LEGGI SPECIALI PREVEDONOCOME PRESUPPOSTO SOGGETTIVO

LA QUALIFICA DI COOPERATIVA DEL SOGGETTO PASSIVO D’ IMPOSTAE CHE SIANO QUINDI DETTATE A FINI DI PROMOZIONE DEL LA

COOPERAZIONE CON CARATTERE DI MUTUALITA’

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AGEVOLAZIONI FISCALI DI NATURA SOGGETTIVA

• ESENZIONE DA IMPOSTA DI BOLLO• ESENZIONE DA IMPOSTE DI BOLLO PER COOPERATIVE EDILI ZIE • DEDUZIONI IRAP PER COOPERATIVE EDILIZIE • INTASSABILITA’ DEI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI EROGA TI DA

ENTI PUBBLICI A COOP. EDILIZIE A PROPRIETA’ INDIVIS A• DEDUCIBILITA’ ACCANTONAMENTO 3%

AGEVOLAZIONI FISCALI IRES/IRAP NEL DPR 601/1973• COOPERATIVE AGRICOLE E DELLA PICCOLA PESCA (ART. 10)• COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO (ART. 11)• RISTORNI (ART. 12)• FINANZIAMENTI DEI SOCI (ART. 13)

ALTRE AGEVOLAZIONI• ACCANTONAMENTO A RISERVE INDIVISIBILI• DETERMINAZIONE IMPONIBILE IRPEG

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CONDIZIONI APPLICABILITA’ AGEVOLAZIONI 601/73ART. 14 DPR 601/1973

• [1] Le agevolazioni previste in questo titolo si applicano alle societàcooperative, e loro consorzi, che siano disciplinate dai principi dellamutualità previsti dalle leggi dello Stato e siano iscritti nei registriprefettizi o nello schedario generale della cooperazione .

• [2] I requisiti della mutualità si ritengono sussistentiquando negli• [2] I requisiti della mutualità si ritengono sussistentiquando neglistatuti sono espressamente e inderogabilmente previste lecondizioniindicate nell'art. 26 del decreto legislativo 14 dicembre 1947, n. 1577 esuccessive modificazioni, e tali condizioni sono state in fatto osservatenel periodo di imposta e nei cinque precedenti, ovvero nel minorperiodo di tempo trascorso dall'approvazione degli statuti stessi .

• [3] I presupposti di applicabilità delle agevolazioni sonoaccertatidall'Amministrazione finanziaria sentiti il Ministero de l lavoro e glialtri organi di vigilanza.

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CONDIZIONI APPLICABILITA’

CLAUSOLE BASEVIART. 14 DPR 601/73

LE AGEVOLAZIONI DI CUI AGLI ARTT. 10/13 SPETTANOSE LO STATUTO TIENE CONTO

• DIVIETO DI DISTRIBUZIONE DIVIDENDI IN MISURA SUPERIORE ALL’INTERESSE LEGALE (ORA INTERESSE SUPERIORE ALL’INTERESSE LEGALE (ORA INTERESSE MASSIMO BENI FRUTTIFERI POSTALI + 2,5%)

• DIVIETO DI DISTRIBUZIONE DI RISERVE FRA I SOCI• DEVOLUZIONE – IN CASO DI SCIOGLIMENTO –

DELL’INTERO PATRIMONIO SALVO• CAPITALE SOCIALE• DIVIDENDI NON DISTRIBUITI

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ATTENZIONE ART. 14 DPR 601/73

IMPONE L’OSSERVANZA DELLE CLAUSOLE BASEVI

• NEL PERIODO D’IMPOSTA

• E NEI CINQUE PRECEDENTI

• OVVERO NEL MINOR PERIODO DI TEMPO TRASCORSO DALL’APPROVAZIONE DEGLI STATUTI

ART. 11 CO 10 LEGGE 59/1992

DECADENZA DAI BENEFICI FISCALI

PER MANCATO VERSAMENTO AI FONDI MUTUALISTI

SECONDO CASS.13280/2005-19544/2006/2849/2012

L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA PUO’ NON

CONSENTIRE L’APPLICAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI

(ANCHE PER UN SINGOLO PERIODO D’IMPOSTA)

OGNI VOLTA CHE RIESCE A DIMOSTRARE LA FORMALITA’ DE LLE

VESTE MUTUALISTICA CHE FUNGE DA

COPERTURA A UNA NORMALE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE

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INOLTRE

CASS. ORD. N. 3525 DEL 26/1-17/2/2006

VIENE CHIESTO ALLA COMMISSIONE DELL’UNIONE EUROPEA:• SE LE AGEVOLAZIONI FISCALI A FAVORE DELLE COOPERATI VE

RAPPRESENTANO AIUTI DI STATO• QUALI SONO GLI ORIENTAMENTI DELLA COMMISSIONE IN

MERITO ALLE AGEVOLAZIONI A FAVORE DELLE COOPERATIVE DI TUTTI I SETTORI

• SE LE AGEVOLAZIONI ALLE COOPERATIVE SONO COMPATIBIL I • SE LE AGEVOLAZIONI ALLE COOPERATIVE SONO COMPATIBIL I CON LE NORME COMUNITARIE

• IN BASE A QUALI ELEMENTI VALUTARE LA COMPATIBILITA’

CORTE U.E. 08/09/2011 N. C-78/08, C-79-08, C-80/08NON SONO AUTOMATICAMENTE AIUTI DI STATO

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AGEVOLAZIONI COOPERATIVE E LORO CONSORZI

GENERALI

ART. 12 L. 904/1977 ESENZIONE UTILI A RISERVA INDIVI SIBILE

ART. 21 CO 10 L. 449/1997 ESENZIONE PER VARIAZIONI FISCALI TUIR

ART. 7 CO 3 L. 59/1992 ESENZIONE UTILI DESTINATI A A UMENTO C.S.

ART. 11 CO 9 L. 59/1992 ESENZIONE ACCANTONAMENTO 3% FONDI MUTUALISTICI

ART. 12 DPR 601/1973 DEDUCIBILITA’ RISTORNI

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ART. 12 DPR 601/1973 DEDUCIBILITA’ RISTORNI

ART. 13 DPR 601/1973ART. 6 CO 2 DL 63/2002ART. 1 CO 465 L. 311/2004

FINANZIAMENTO DEI SOCI

SETTORIALI

ART. 10 DPR 601/1973ART. 1 CO 461 L. 311/2004

COOP. AGRICOLE E PICCOLA PESCA

ART. 11 DPR 601/1973ART. 1 CO 462 L. 311/2004

COOP. PRODUZIONE E LAVORO

I RISTORNI:TRATTAMENTO

CIVILISTICO, CONTABILE E FISCALE

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CHE COSA E’ IL RISTORNO?ART. 12 DPR 601/1973

le somme ripartite tra i soci sotto forma di restituzione di una parte del prezzo dei beni e servizi acquistati o di

maggiore compenso per i conferimenti effettuati

COSTITUISCE UNA TECNICA PER RIPARTIRE TRA I SOCIIL VANTAGGIO MUTUALISTICO CONSISTENTE IN

• RISPARMIO DI SPESA• MAGGIORE REMUNERAZIONE

DERIVANTE DAI RAPPORTI DI SCAMBIO INTRATTENUTI CON LA COOPERATIVA

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DIFFERENZA CON UTILE

UTILE

Remunerazione del capitale e perciò sono distribuiti in

proporzione al capitale conferito

RISTORNI

Strumenti tecnici per attribuire ai soci il

vantaggio mutualistico capitale conferito

(CASS. 9513/1999) (CASS. 9513/1999

ESISTONO LIMITI MASSIMI DI

DISTRIBUZIONE

A CONDIZIONE CHESUSSISTA UN

AVANZO MUTUALISTICO

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RIFERIMENTI CIVILISTICI ART.2521 C.C.• L’ATTO COSTITUTIVO DELLA COOPERATIVA

DEVE CONTENERE LE REGOLE PER LARIPARTIZIONE DEGLI UTILI E I CRITERI PER LARIPARTIZIONE DEI RISTORNI

ART. 2545 C.C.ART. 2545 C.C.• RELAZIONE ANNUALE (AMM ./SINDACI) SUL

CARATTERE MUTUALISTICO DELLACOOPERATIVA

ART. 2545 SEXIES C.C.• DISCIPLINA DEI RISTORNI

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RISTORNI ART. 2545-SEXIES C.C.

• L'atto costitutivo determina i criteri di ripartizione deiristorni ai soci proporzionalmente alla quantità e qualitàdegli scambi mutualistici.

• Le cooperative devono riportare separatamente nelbilancio i dati relativi all'attività svolta con i soci,bilancio i dati relativi all'attività svolta con i soci,distinguendo eventualmente le diverse gestionimutualistiche.

• L'assemblea può deliberare la ripartizione dei ristorni aciascun socio anche mediante aumento proporzionaledelle rispettive quote o con l'emissione di nuove azioni, inderoga a quanto previsto dall'articolo 2525, ovveromediante l'emissione di strumenti finanziari .

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DISCIPLINA DEI RISTORNI ART. 2545-SEXIES C.C.

• L’ATTO COSTITUTIVO DETERMINA I CRITERI DIRIPARTIZIONE DEI RISTORNI AI SOCI IN PROPORZIONE A

• QUALITA’• QUANTITA’

• DEGLI SCAMBI MUTUALISTICI(DI SOLITO SI RIMANDA AL REGOLAMENTO APPROVATO (DI SOLITO SI RIMANDA AL REGOLAMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA)

• L’ATTIVITA’ SVOLTA TRA COOPERATIVA E SOCI DEVESEPARATAMENTE RISULTARE NEL BILANCIO

• L’ASSEMBLEA PUO’ DELIBERARE L’ATTRIBUZIONE DEI RISTORNI ANCHE MEDIANTE

• AUMENTO QUOTE DI PARTECIPAZIONE• EMISSIONE DI STRUMENTI FINANZIARI

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OSSERVAZIONI GENERALE SUI RISTORNI

• LA DISCIPLINA CIVILISTICA DEI RISTORNI SI APPLICA ATUTTE LE TIPOLOGIE DI COOPERATIVE

• INDIPENDENTEMENTE DALLA QUALIFICA DI MUTUALITA’PREVALENTE

• IL RISTORNO E’ POSSIBILE SOLO SE RISULTA POSITIVA• IL RISTORNO E’ POSSIBILE SOLO SE RISULTA POSITIVAL’ATTIVITA’ CHE LA COOPERATIVA HA SVOLTO CON I SOCI

IN PRATICA• SI PUO’ RESTITUIRE AI SOCI SOLO L’AVANZO (SE ESISTE)

DERIVANTE DAGLI SCAMBI MUTUALISTICI

• PER EVITARE MANOVRE VIETATE CIRCA LADISTRIBUZIONE DI UTILI E RISERVE

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AVANZO.1

COME SI DETERMINA ?• OVE MANCHI UNA CONTABILITA’ SEZIONALE

PUO’ VALERE UN CRITERIO DI RIPARTIZIONEPERCENTUALE TRA

• ATTIVITA’ CON I SOCI• ATTIVITA’ CON TERZI• ATTIVITA’ CON TERZI

• IL CRITERIO PROPORZIONALE E’ STATOCONFERMATO ANCHE DALL’AGENZIA ENTRATECON• RIS. 05/06/2002 N. 172/E• CIRC. 09/07/2003 N. 37/E

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ESEMPIO

•RISULTATO D’ESERCIZIO 1.000•COSTI PER SERVIZI DA SOCI 12.000•COSTI PER SERVIZI DA TERZI 3.000

•RISTORNI = 1.999 X 12.000 : 15.000 = 800

SOCI SERVIZI PRESTATI

RISTORNO

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PRESTATI

SOCIO A 6.000 400

SOCIO B 4.200 280

…… … ,,,,

12.000 800

AVANZO.2

COME SI DETERMINA ?

SECONDO ISTRUZIONI SUI CONTROLLI

SOMMA ALGEBRICA DI+ UTILE NETTO CONTO ECONOMICO+ UTILE NETTO CONTO ECONOMICO+ RISTORNI SE IMPUTATI A CONTO ECONOMICO- VOCE D CONTO ECONOMICO (SOLO SE POSITIVO)- VOCE E CONTO ECONOMICO (SOLO SE POSITIVO= TOTALE (AVANZO)

X PERCENTUALE PREVALENZA= RISTORNI

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ATTENZIONE

COOPERATIVE AGRICOLE DI TRASFORMAZIONECIRC 37/E/2003 -CIRC 35/E/2008

SE CONTABILIZZANO I CONFERIMENTI A CONSUNTIVO

(AI FINI IVA D.M. 15/11/1975: PREZZO DA DETERMINARE)IL CONGUAGLIO NON E’ RISTORNO

MA COSTODA IMPUTARE SECONDO COMPETENZA

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ESERCIZIO DI COMPETENZA RISTORNI QUALE E’ L’ESERCIZIO DI COMPETENZA DEL RISTORNO?

LO STESSO IN CUI E’ AVVENUTA L’ATTIVITA’ DI SCAMBIO MUTUALISTICO TRA SOCIETA’ E SOCIO

(CRITERIO DELLA COMPETENZA TEMPORALE)

(TALUNI AUTORI PROPENDONO PER L’ANNO IN CUI L’ASSE MBLEA (TALUNI AUTORI PROPENDONO PER L’ANNO IN CUI L’ASSE MBLEA DELIBERA SUI RISTORNI RELATIVI ALL’ESERCIZIO, IN QU ANTO

SOLO IN TALE ANNO SI REALIZZA LA CERTEZZA) SECONDO CIRC MAP 13/01/2006 N. 000648

I RISTORNI DEVONO ESSERE RILEVATI NEL BILANCIO CUI SI RIFERISCONO

I RISTORNI POSSONO ESSERE APPROVATI • CON UNA SPECIFICA ASSEMBLEA• NELLA STESSA ASSEMBLEA CHE APPROVA IL BILANCIO A

CONDIZIONE CHE LA LORO APPROVAZIONE AVVENGA PRIMADELL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO

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CONTABILIZZAZIONE RISTORNI

COME DEVONO ESSERE CONTABILIZZATI I RISTORNI?

IN ALTRI TERMINIIL RISTORNO E’

•UN COSTO DELLA COOPERATIVA ?•UNA QUOTA DI UTILE DA DISTRIBUIRE ?

1° INTERPRETAZIONE 2° INTERPRETAZIONE

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COSTO DELLA COOPERATIVA

DOTTRINA PREVALENTECIRC. MIN. LAV. 22/07/98 N. 96

QUOTA DI UTILE DEL SOCIO DOTTRINA MINORITARIA

CIRCOLARE ENTRATE 18/06/2002 N. 53/EAMMETTE ENTRAMBE LE POSSIBILITA’

(ATTENZIONE ALLA OGGETTIVA DETERMINABILITA’)

ATTENZIONE

AI FINI DELLA SCELTA TRA

• L’IMPUTAZIONE A CONTO ECONOMICO

• L’ATTRIBUZIONE DI UTILE AL SOCIO

TENERE PRESENTE CHE GLI EFFETTI DELLA TENERE PRESENTE CHE GLI EFFETTI DELLA SCELTA SONO

• +/- IDENTICI PER LA SOCIETA’

• DIFFERENZIATI PER I SOCI

LA SCELTA PUO’ VARIARE DI ANNO IN ANNO (MOTIVAZIONE IN NOTA INTEGRATIVA)

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ESEMPIO

RISULTATO ECONOMICO 100(DI CUI 60 PER ATTIVITA’ MUTUALISTICA)

1° METODOCOSTO

2° METODOUTILE

UTILE NETTORISERVA OBBLIGATORIA 30%FONDO MUTUALISTICO 3%

40121,2

100303

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RISTORNO 60% DEL RESIDUO * ----- 46,2IMPONIBILE 27,2 30,8

RISTORNO A FAVORE SOCI 60 46,2

* CFR. CIRC. 83/93 MIN. LAVORO

SCELTA ATTRIBUZIONE RISTORNI

COSTO UTILECOOPERATIVA

DIMINUISCE ROLINDIFFERENTE PER IRES

INDIFFERENTE IRAP

COOPERATIVAAUMENTA ROL

INDIFFERENTE IRES INDIFFERENTE IRAP

SOCILA QUOTA DI RISTORNO E’

SUPERIORE

SOCILA QUOTA DI RISTORNO

ATTRIBUIBILE AI SOCI E’ INFERIORE SUPERIORE ATTRIBUIBILE AI SOCI E’ INFERIORE IN QUANTO LE QUOTE ACCANTONATE RISULTANO PRELEVATE SUL TOTALE

DELL’UTILECHE TIENE CONTO ANCHE DELL’APPORTO DEI SOCI

(IN PRATICA SI ACCANTONA ANCHE UNA QUOTA DEI RISTORNI

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CONTABILIZZAZIONE RISTORNO COME COSTO

ESEMPIO.1 SE RELATIVO A COSTI

DARE AVERE

CONTI IMPORTO CONTI IMPORTO

ACQUISTI DA SOCI 100 DEBITI V/SOCI 100

1° METODO

ACQUISTI DA SOCI ristorno

15 DEBITI V/SOCI 15

2° METODO

COSTO RISTORNO 15 DEBITI V/SOCI 15

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CONTABILIZZAZIONE RISTORNO COME COSTO

ESEMPIO.2 SE RELATIVO A RICAVI

DARE AVERE

CONTI IMPORTO CONTI IMPORTO

CREDITI V/SOCI 100 RICAVI DA SOCI 100

1° METODO

RICAVI DA SOCI ristorno

15 CREDITI V/SOCI 15

2° METODO

COSTO RISTORNO 15 CREDITI V/SOCI 15

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ATTENZIONE

LA CONTABILIZZAZIONE DEL RISTORNO

• A DIRETTA RIDUZIONE

• A DIRETTO AUMENTO

DELLA VOCE CUI SI RIFERISCE

(1° METODO)(1° METODO)

PUO’ VARIARE IL RAPPORTO

DEGLI SCAMBI MUTUALISTICI

CON L’EFFETTO DI COMPLICARE IL RAGGIUNGIMENTO DELLA MUTUALITA’ PREVALENTE

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ESEMPIO

VENDITE A SOCI 100VENDITE A TERZI 90

190•RISULTA IL REQUISITO DI MUTUALITA’ PREVALENTE•VIENE RICONOSCIUTO AI SOCI UN RISTORNO DI 15

1° METODO (RIDUZIONE)

VENDITE A SOCI 85

2° METODO (COSTO AUTONOMO)

VENDITE AI SOCI 100VENDITE A SOCI 85VENDITE A TERZI 90

175

NON RISULTA PIU’ IL REQUISITO DELLA PREVALENZA

VENDITE AI SOCI 100VENDITE A TERZI 90

190

RISULTA IL REQUISITO DELLA PREVALENZA

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QUESTIONE

QUALE E’ IL METODO CIVILISTICAMENTE CORRETTO?

MANCANO NORME

(SALVO ART. 2425 BIS IN DUBBIO SE (SALVO ART. 2425 BIS IN DUBBIO SE APPLICABILE AL CASO IN QUESTIONE)

MANCANO PRINCIPI CONTABILI

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1° DOCUMENTO UFFICIALE

RACCOMANDAZIONE IN TEMA DI RISTORNI PER LE SOCIETA’ COOPERATIVE – GIUGNO 2003

(A CURA CONSIGLIO NAZ. DOTTORI COMMERCIALISTI)

LA CONTABILIZZAZIONE COME COSTO PRESENTA IL PREGIO DI EVIDENZIARE L’ATTUAZIONE

DELLO SCOPO MUTUALISTICO NEL CONTO ECONOMICO

L’ALTRA SOLUZIONE COMPORTEREBBE L’INDICAZIONE DEL RISTORNO NELLA NOTA INTEGRATIVA

E LA RICOSTRUZIONE DELL’AMMONTARE DEI RICAVI O DEI COSTI DI RIFERIMENTO

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2° DOCUMENTO UFFICIALE CIRC. MAP 13/01/2006 N. 0000648

I RISTORNI – DETERMINATI DAL CONSIGLIO DI

AMMINISTRAZIONE ED APPROVATI DALL’ASSEMBLEA –CONCORRONO AD INCREMENTARE IL VALORE DEL

RAPPORTO MUTUALISTICO CON I SOCI AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DELLA MUTUALITA’ PREVALENTE DETERMINAZIONE DELLA MUTUALITA’ PREVALENTE

LA LORO APPROVAZIONE POTRA’ AVVENIRE• SIA IN UN’ASSEMBLEA CONVOCATA AD HOC• SIA NELLA STESSA ASSEMBLEA DI BILANCIO

SUBITO PRIMA DELLA APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO NEL SUO COMPLESSO

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DECISIONE DEI SOCI

L’ASSEMBLEA PUO’ DELIBERARE DI • NON CORRISPONDERE I RISTORNI• CORRISPONDERE I RISTORNI

IN TAL CASO MEDIANTE• CORRESPONSIONE DI DENARO• AUMENTO CAPITALE SOCIALE DEL SINGOLO SOCIO

(ATTENZIONE NELLE SPA: AZIONI VALORE UNITARIO 25 €)• EMISSIONE STRUMENTI FINANZIARI

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DECISIONE DEI SOCI

CORRESPONSIONE IN DENARO

DEBITI V/SOCI BANCA

AUMENTO CAPITALE SOCIALE

DEBITI V/SOCI CAPITALE DEBITI V/SOCI CAPITALE SOCIALE

EMISSIONE STRUMENTI FINANZIARI

DEBITI V/SOCI DEBITI PER… ..

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DEDUCIBILITA’ RISTORNI • ART. 12 DPR 601/73 COME MODIFICATO DA• ART. 6 LEGGE 388/2000• ART. 1 CO 460 LEGGE 311/2004 (CONFERMA)

LE SOMME RIPARTITE TRA I SOCI SOTTO FORMA DI • RESTITUZIONE DI PARTE PREZZO PAGATO• MAGGIOR COMPENSO PER CONFERIMENTI O PRESTAZIONI

EFFETTUATE

SONO DEDUCIBILI DAL REDDITO DELLA COOPERATIVA (ANCHE SE NON IMPUTATE A CONTO ECONOMICO)

NON SONO POSTE CONDIZIONIPERTANTO L’AGEVOLAZIONE SPETTA A

TUTTE LE COOPERATIVE 40

IN DICHIARAZIONE DEI REDDITI

VARIAZIONE IN DIMINUZIONE

NELL’ESEMPIO NUMERICO PRECEDENTENELL’ESEMPIO NUMERICO PRECEDENTE

41

IN DICHIARAZIONE IRAP

CIRC. 54/E/2002

(PREVEDENDO I DUE METODI)

HA CHIARITO CHE SONO DEDUCIBILI

NON RISULTANO CHIARIMENTI DOPO LE NON RISULTANO CHIARIMENTI DOPO LE

MODIFICHE ALLA DETERMINAZIONE IRAP

SU BASE DEL BILANCIO

PERTANTOALTRE VARIAZIONI IN MININUZIONE

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TRATTAMENTO PER I SOCIART. 6 CO 2 LEGGE 112/2002

I RISTORNI NON CONCORRONO A FORMARE

• REDDITO IMPONIBILE DEI SOCI • VALORE PRODUZIONE NETTA DEI SOCI AI FINI

IRAPSE DESTINATI AD AUMENTO DEL C. SOCIALE SE DESTINATI AD AUMENTO DEL C. SOCIALE

N.B.IN TUTTI GLI ALTRI CASI I RISTORNI SONO

TASSATI SECONDO LA NATURA• DEI SOCI• DEI RISTORNI

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REGOLA GENERALE TIPOLOGIA RISTORNO TASSABILITA’

RISTORNI NON DESTINATI ADAUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE(VED. SCHEDE SEGUENTI)

TASSATI IN RELAZIONE ALLA NATURADEL REDDITO E DEI SOCI

RISTORNI DESTINATI AD AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE

NON CONCORRONO A FORMARE ILREDDITO IMPONIBILE II.DD. E IRAP

SUCCESSIVO REALIZZO DEI RISTORNIORIGINARIAMENTE DESTINATI ACAPITALE SOCIALE

SOGGETTI A IMPOSTA SOSTITUTIVA SEIMPONIBILI IN RELAZIONE ALLANATURA DEL REDDITO E DEI SOCICAPITALE SOCIALE NATURA DEL REDDITO E DEI SOCI

ATTENZIONEIN TUTTI I CASI IN CUI IL RISTORNO E’ ATTRIBUITO ME DIANTE

AUMENTO DELLA PARTECIPAZIONE SOCIALE

LA SUCCESSIVA ALIENAZIONE/RIMBORSO DI TALE PARTECIPA ZIONE COMPORTA L’ACCERTAMENTO

DELL’EVENTUALE IMPONIBILITA’DELL’EVENTUALE TASSAZIONE

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COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVOROCOOPERATIVE DI SERVIZI/COOPERATIVE DELLA PESCACOOPERATIVE AGRICOLE DI PRIMA TRASFORMAZIONE

NATURA RISTORNO NATURA SOCIO TASSABILITA’

AUMENTO COMPENSOSPETTANTE AL SOCIO

PERSONA FISICATASSABILE COMEREDDITO DI LAVORODIPENDENTE SE ILCOMPENSO E’ INFERIOREAL LIMITE DEL SALARIOCORRENTE AUMENTATOCORRENTE AUMENTATODEL 20%(ART. 50 LETT. A) TUIR)

TASSABILE COME UTILEPER IL 20%

− IMPRENDITORI− LAVORATORI

AUTONOMI

TASSABILE INRELAZIONE ALLAPROPRIA TIPOLOGIA DIREDDITO

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COOPERATIVA PRODUZIONE E LAVORO(TRA SOCI LAVORATORI)LEGGE 03/04/2001 N. 142


AUMENTO RETRIBUZIONE

LAVORATORE DIPENDENTE

TASSABILE COMEREDDITO DI LAVORO NELLIMITE DEL 30% DELLERETRIBUZIONIRETRIBUZIONI

NON E’ CONSIDERATARETRIBUZIONE AI FINIPREVIDENZIALI(ATTENZIONE: SE C’E’REGOLAMENTOAPPROVATO)

AUMENTO COMPENSO LAVORATORE AUTONOMO

TASSABILE COMEREDDITO DI LAVOROAUTONOMO

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ESEMPIO

CASO 1 CASO 2

RISULTATO ECONOMICOAVANZO MUTUALISTICORETRIBUZIONI

10.0003.0005.000

1.000300

5.000LIMITE 30% 1.500 1.500

RISTORNO EFFETTIVO 1.500 300(1)

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(1)

(1) SI PUO’ ATTRIBUIRE SOLO L’AVANZO DERIVANTE DALL’ATTIVITA’ MUTUALISTICA

COOPERATIVE DI CONSUMO/GRUPPI DI ACQUISTO


RIMBORSO CORRISPETTIVI PER ACQUISTI DIBENI O SERVIZI

PERSONE FISICHENON IMPRESE OLAVORATORIAUTONOMI

NON TASSABILE

− IMPRENDITORI TASSABILE IN− IMPRENDITORI− LAVORATORI

AUTONOMI

TASSABILE INRELAZIONE ALLAPROPRIATIPOLOGIA DIREDDITO

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COOPERATIVE DI CREDITO


RESTITUZIONE DIONERI FINANZIARI

PERSONE FISICHENON IMPRESE OLAVORATORIAUTONOMI

NON TASSABILE


AUTONOMI

TASSABILE INRELAZIONE ALLAPROPRIA TIPOLOGIAAUTONOMI PROPRIA TIPOLOGIADI REDDITO

AUMENTO DI PROVENTI

FINANZIARI

PERSONE FISICHENON IMPRENDITORI OLAVORATORIAUTONOMI

TASSABILE COMEREDDITO DI CAPITALE


AUTONOMI

TASSABILE INRELAZIONE ALLAPROPRIA TIPOLOGIADI REDDITO

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COOPERATIVE AGRICOLE

NATURA RISTORNO NATURA SOCIO TASSABILITA’AUMENTOCORRISPETTIVOBENI CONFERITI

IMPRENDITORI AGRICOLI

SECONDO REGOLEGENERALI− REDDITO

AGRARIO− REDDITO

IMPRESAIMPRESARESTITUZIONEPREZZO BENIVENDUTI

IMPRENDITORIAGRICOLI

SECONDO REGOLEGENERALI− REDDITO

AGRARIO− REDDITO

IMPRESA

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ATTENZIONE

CIRC. 09/07/2003 N. 37/E PAR. 2.3

IN TALUNE COOPERATIVE AGRICOLE E’ DIFFUSO IL PROCEDIMENTO DI

VALORIZZARE I PRODOTTI CONFERITI A CONSUNTIVO

IN TALE SITUAZIONELA VALORIZZAZIONE AVVENUTA FINE ESERCIZIO

NON COSTITUISCE MAGGIOR COMPENSO PER I CONFERIMENTI EFFETTUATI (RISTORNO)

MA INTEGRAZIONE DEL PREZZO PROVVISORIAMENTE FATTURATO AI SENSI DEL DM 15/11/75

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DISCIPLINA IVA RISTORNI

LIMITATAMENTE AI SOGGETTI IVA

SECONDO DOTTRINANON SOGGETTI A IVA

AI SENSI DELL’ART. 2 CO 3 LETT. A)TRATTANDOSI DI CESSIONE DI DENARO

O DI CREDITO DI DENARO

SECONDO AGENZIA ENTRATEDEVONO SEGUIRE IL REGIME DI IMPONIBILITA’ IVA

DELLA PRESTAZIONE NEL SUO COMPLESSO

52

IMPONIBILITA’ IVA RISTORNI CIRCOLARE 09/07/2003 N. 37/E

APPLICABILE ALLE COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO

E’ ESTENSIBILE A TUTTE LE COOPERATIVE? SI

PRINCIPII RISTORNI SEGUONO IL REGIME D’IMPONIBILITA’ IVA I RISTORNI SEGUONO IL REGIME D’IMPONIBILITA’ IVA

DELLA PRESTAZIONE NEL SUO COMPLESSO

SONO IMPONIBILI SE LA PRESTAZIONE PRINCIPALE E’ IMPONIBILE IN CAPO AL SOGGETTO CHE LA EFFETTUA

IL TRATTAMENTO IVA NON CAMBIA SE IL RISTORNO E’ EROGATO MEDIANTE AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE

(TRATTASI DI DIVERSA MODALITA’ DI EROGAZIONE DI UNO STESSO RISTORNO

53

MOMENTO IMPOSITIVO IVA RISTORNI

SI APPLICA ART. 6 DPR 633/72

PERO’ NEL CASO DI AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE LA CIRCOLARE 09/07/2003 N. 37/E

PREVEDE CHE IL MOMENTO IMPOSITIVO COINCIDE CON LA DELIBERA ASSEMBLEARE CHE APPROVA ILCON LA DELIBERA ASSEMBLEARE CHE APPROVA IL

BILANCIO INCISO DAI RISTORNI, VALE A DIRE NEL MOMENTO IN CUI IL SOCIO

PERDE IL DIRITTO AL CREDITO ED ACQUISTA IL DIRITTO A RICEVERE QUOTE DI CAPITALE

54

FINANZIAMENTO DEI SOCI

55

NORMATIVA APPLICABILE A TUTTE LE COOPERATIVE

IN CAPO ALLA SOCIETA’ =

DEDUCIBILITA’

IN CAPO AI SOCI =

IMPONIBILITA’

ART. 13 DPR 601/73 ART. 6 CO 3 LEGGE 112/2002

56

DEDUCIBILITA’ INTERESSI PASSIVI

ART. 13 DPR 601/73LETT. A)

CONDIZIONI: • DESTINAZIONE ESCLUSIVA AL CONSEGUIMENTO

DELL’OGGETTO SOCIALE• RISPETTO DI LIMITE MASSIMO PER SOCIO • RISPETTO MISURA MASSIMA INTERESSI DEI BUONI • RISPETTO MISURA MASSIMA INTERESSI DEI BUONI

POSTALI FRUTTIFERI

LETT. B)INDEDUCIBILI PER LA PARTE CHE SUPERA L’AMMONTARE

CALCOLATO CON RIFERIMENTO ALLA MISURA MINIMA DEGLI INTERESSI SPETTANTI AI DETENTORI DEI BUONI

POSTALI FRUTTIFERI, AUMENTATA DELLO 0,90 %

57

IMPONIBILITA’ IN CAPO AI SOCI E RITENUTA SU INTERESSI

ART. 6 CO 3 LEGGE 112/2002LA RITENUTA SUGLI INTERESSI CORRISPOSTI SU

PRESTITI DEI SOCI EROGATI ALLE CONDIZIONI ART. 12/601ART. 12/601

LIMITAZIONE IMPORTILIMITAZIONE TASSO INTERESSE

E’ DOVUTA A TITOLO D’IMPOSTA (12,50%)

RITENUTA DEL 20% SE COOPERATIVE NON PMI

58

ESENZIONEPER GLI

UTILI ACCANTONATI

59

VERSAMENTO E ACCANTONAMENTO

VERSAMENTO 3%A FONDI MUTUALISTICI

ACCANTONAMENTI A RISERVE INDIVISIBILI

ART. 11 LEGGE 59/1992

FACOLTATIVIFACOLTATIVIOBBLIGATORIO

PER TUTTE COOPERATIVE

60

DESTINAZIONE UTILI NELLE COOPERATIVE

RISERVA LEGALE ART. 2545- QUATER CO 1

RISERVE VOLONTARIEART. 2545 -QUATER CO 3

RISERVE INDIVISIBILIART. 2545-TER

INDIPENDENTEMENTE DALL’AMMONTARE DELLA RISERVA

DEVE ESSERE ACCANTONATO ALMENO IL 30% DEGLI UTILI NETTI

ANNUALI

L’ASSEMBLEA DETERMINA LA DESTINAZIONE DEGLI UTILI NON

ASSEGNATI A•RISERVA LEGALE•FONDI MUTUALISTICI(OBBLIGATORIO)FERMO RESTANDO VINCOLI DI LEGGE

SONO TALI QUELLE CHE- PER LEGGE O PER STATUTO –

NON POSSONO ESSERE RIPARTITE FRA I SOCI

NEPPURE IN CASO DI SCIOGLIMENTO

ART. 223 QUINQUIESDECIES DISP. ART. 2545 QUINQUIES CO. 2 POSSONO ESSERE UTILIZZATE PER ART. 223 QUINQUIESDECIES DISP. TRANS. C.C.

CONSENTE ALLE COOPERATIVESENZA CLAUSOLE BASEVI – SE NONACCEDONO AI BENEFICI FISCALI – DIACCANTONARE IL 20% DEGLI UTILINETTI ANNUALI

ART. 2545 QUINQUIES CO. 2DISTRIBUZIONE AI SOCI

DI DIVIDENDIRISERVE DIVISIBILI

ACQUISTO AZIONI PROPRIEE’ POSSIBILE SE IL RAPPORTOPATRIMONIO NETTO / DEBITI

E’ SUPERIORE A 1/4

POSSONO ESSERE UTILIZZATE PER COPERTURA DI PERDITE

MA SOLO DOPO AVER UTILIZZATOLE RISERVE DISTRIBUIBILI

EDEVONO ESSERE RICOSTITUITE

(ART. 3 LEGGE 28/1999)

ART. 37 D.LGS 385/1993PER LE BANCHE DI CREDITOCOOPERATIVO SUSSISTE L’OBBLIGODI ACCANTONARE ALMENO IL 70%ALLA RISERVA LEGALE

N.B.LA RISERVA LEGALE

SI CONSIDERA RISERVA INDIVISIBILE

IDENTICO TRATTAMENTOPER ACCANTONAMENTO

AUMENTO CAPITALE SOCIALE

61

VERSAMENTO AI FONDI MUTUALISTICI

62

OBBLIGO VERSAMENTO FONDI MUTUALISTICI

ART. 2545- QUATER CO 2Una quota degli utili netti annuali deve essere corrisposto ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione,

nella misura e con le modalità previste dalla legge.nella misura e con le modalità previste dalla legge.

ART. 11 LEGGE 31/01/1992 N. 59

D.M. 23/07/2014 (MODALITA’ E TERMINI)

63

ACCANTONAMENTO FONDI MUTUALISTIC IART. 11 LEGGE 59/1992

COOPERATIVE ADERENTIAD ASSOCIAZIONI

COOPERATIVE NON ADERENTI

AD ASSOCIAZIONI3% 3%

DM 23/07/2014

DIRETTAMENTE ALL’ASSOCIAZIONE

MODELLO F 24CODICE TRIBUTO 3012ENTRO 300 GIORNI DALLACHIUSURA DELL’ESERCIZIO

IL VERSAMENTO E’ ESENTE E DEDUCIBILE

IL MANCATO VERSAMENTO COMPORTA DECADENZADAI BENEFICI FISCALI

64

VERSAMENTO 3% FONDI MUTUALISTICI

ESEMPIO: UTILE NETTO D’ESERCIZIO 1.000

ALL’ATTO DELLA DELIBERA

UTILE DIESERCIZIO

30 DEBITI V/FONDI MUTUALISTICI

30

ALL’ATTO DEL VERSAMENTO

DEBITI V/FONDI MUTUALISTICI

30 CASSA 30

65

ACCANTONAMENTO ARISERVE INDIVISIBILI

66

NORMATIVA ORIGINARIA

ART. 12 LEGGE 16/12/72 N. 904 (ORIGINARIO)

NON CONCORRONO A FORMARE IL REDDITO IMPONIBILE DELLE

SOCIETA’ COOPERATIVE E DEI LORO CONSORZI LE SOMME DESTINATE ALLE RISERVE INDIVISIBILI

N.B.NECESSITA’ DI APPOSITA VARIAZIONE - IN UNICO

67

ESEMPIO

• UTILE BILANCIO 1.000

VARIAZIONI DIMINUZIONE

• RISERVA 30% 300• RISERVA 30% 300• FONDI MUTUALISTICI 3% 30• RISERVE INDIVISIBILI 670• REDDITO IMPONIBILE 0

68

ATTENZIONE

POICHE’ GLI ACCANTONAMENTISI EFFETTUANO SULL’UTILE CIVILISTICO

LA LORO ESENZIONERENDEVA TASSABILI

LE EVENTUALI VARIAZIONI IN AUMENTO(MEGLIO: LA SOMMA ALGEBRICA

FRA LE VARIAZIONIDI SOLITO SONO > QUELLE IN AUMENTO)

69

ESEMPIO EFFETTI VARIAZIONI

• UTILE BILANCIO 1.000• VARIAZIONI IN AUMENTO 200• REDDITO D’IMPRESA 1.200

• VARIAZIONI DIMINUZIONE

• RISERVA 30% 300• FONDI MUTUALISTICI 3% 30• RISERVE INDIVISIBILI 670• REDDITO IMPONIBILE 200• IRES 27,5% 55

L’UTILE NETTO SI RIDUCE E SI RIDUCONO GLI ACCANTONAMENTI

70

DETERMINAZIONE IMPONIBILE IRES

PER RAFFORZARE IL SISTEMA PATRIMONIALE DELLE COOPERATIVE

VENNE INTRODOTTOART. 21 CO 10 LEGGE 27/12/97 N. 449 (ORIGINARIO)

NON CONCORRONO A FORMARE IL REDDITO IMPONIBILELE IMPOSTE SUI REDDITI RIFERIBILI ALLE LE IMPOSTE SUI REDDITI RIFERIBILI ALLE

VARIAZIONI FISCALI DIVERSE DA QUELLE RICONOSCIUTE DALLE LEGGI SPECIALI PER LA COOPERAZIONE

N.B.NECESSITA’ DI APPOSITA VARIAZIONE IN DIMINUZIONE PA RI

ALLA PRESUNTA VARIAZIONE IN AUMENTO PER L’IRES CALCOLATA SULLE VARIAZIONI FISCALI DIVERSE DAGLI ACCANTONAMENTI

71

ATTENZIONE

QUANDO SI PARLA DI VARIAZIONI DIVERSE DA QUELLE RICONOSCIUTE

DALLE LEGGI SPECIALI PER LA COOPERAZIONE

SI INTENDE IL SALDO NEGATIVASI INTENDE IL SALDO NEGATIVAFRA VARIAZIONI + E VARIAZIONI –

PERTANTOOVE LE VARIAZIONI – SIANO SUPERIORI

NON SPETTERA’ TALE ULTERIORE AGEVOLAZIONE

72

ESEMPI

IPOTIZZANDO VARIAZIONI IN AUMENTO PER 200 E IRES PER 55

SENZA AGEVOLAZIONE CON AGEVOLAZIONE UTILE BILANCIO 945+ COSTI NON DED. 200+IRES 55-ACCANTONAMENTI ESENTI 945

UTILE BILANCIO 945+ COSTI NON DED. 200+IRES 55-ACCANTONAMENTI ESENTI 945REDDITO ESENTE PER VAR. 55

IMPONIBILE IRES 255IRES 70,12E NON 55

-REDDITO ESENTE PER VAR. 55IMPONIBILE IRES 200IRES 55

AMENTA LA TASSAZIONEDIMINUISCE L’UTILE DI BILANCIO

SI RIDUCONO GLI ACCANTONAMENTI

73

SITUAZIONE ATTUALE

NEL TEMPO

LE ESENZIONI PER LE COOPERATIVE

SONO STATE VIA VIA RIDOTTE

CON LO SCOPO DI CON LO SCOPO DI

PERVENIRE AD UN

PROGRESSIVO ADEGUAMENTO

DELLA TASSAZIONE

AI PRINCIPI COMUNITARI

74

EVOLUZIONE NORMATIVA

LEGGE 3/10/2001 N. 366 (RIFORMA DELLE SOCIETA’)D.LGS 17/1/2003 N. 6 (IN VIGORE DA 01/01/2004)

NEL TEMPO DL 63/2002- L. 311/2004 -DL 138/2011-DL 91/2014

INTENDONO ATTIVARE UN PROGRESSIVO ADEGUAMENTO DEL REGIME TRIBUTARIO DELLE SOCIETA’ COOPERATIVEREGIME TRIBUTARIO DELLE SOCIETA’ COOPERATIVE

AI PRINCIPI COMUNITARI

EFFETTIIN PRATICA, RISPETTO ALLA DISCIPLINA ORIGINARIA

L’ATTUALE SISTEMA COMPORTA INASPRIMENTO TASSAZIONE PER

• ELIMINAZIONE ESENZIONE TOTALE IRPEG• RIDUZIONE ESENZIONE PER ACCANTONAMENTI

75

EVOLUZIONE

ACCANTONAMENTO IRES SU VARIAZIONI

ART. 12 LEGGE 904/1977PREVEDEVA L’ESENZIONE TOTALE

PER GLI ACCANTONAMENTI

A RISERVE INDIVISIBILI

SUCCESSIVAMENTE

NON CONCORRE ALLA FORMAZIONE DEL REDDITO

L’IRES DOVUTA SULLE VARIAZIONI

LA NORMA SI APPLICA SE SUCCESSIVAMENTEVARIE DISPOSIZIONI HANNO LIMITATO E DIVERSIFICATO

TALE ESENZIONE

LA NORMA SI APPLICA SE DETERMINA UN AUMENTO DELL’UTILE DI BILANCIODA DESTINARE A RISERVA

INDIVISIBILE

CIRC. 53/E/2002IN MODO PROPORZIONALE

ALLA QUOTA DIUTILE NETTO IMPONIBILE

76

SITUAZIONE ACCANTONAMENTI

ART. 12LEGGE 904/1977

ART. 6 CO 1DL 63/2002

ART. 1 CO 460LEGGE 311/2004

RENDE INTASSABILI GLI ACCANTONAMENTI

A RISERVE INDIVISIBILI

L’art. 12 non si applica alla quota del 10% degli utili

netti annuali destinati alla riserva minima obbligatoria

Fermo restando art. 6 co 1 D.L. 63/2002,

l’art. 12 non si applica limitatamente ad alcune

percentuali previste per ogni percentuali previste per ogni tipologia di cooperative

SI RIFERISCE A TUTTE LE COOPERATIVEQUINDI ANCHE A

QUELLE AGRICOLEPROD. E LAVORO

SOCIALI

PRATICAMENTE LA SOMMA DELLE DUE

77

ATTENZIONE

CIRC. 15/07/2005 N. 34/ECOMMENTANDO LE NOVITA’ DELLA LEGGE 311/2004

DA UNA PARTECONFERMA ART. 6 CO 1 DL 63/2002

(QUINDI ANCHE LA TASSAZIONE DEL 10% SUL 30%)(QUINDI ANCHE LA TASSAZIONE DEL 10% SUL 30%)DALL’ALTRA

FA RIFERIMENTO ALLE SOLE NUOVE PERCENTUALI

SENZA CONSIDERARE IL 3%- 10% DELL’UTILE A RISERVA LEGALE-

78

INOLTRE

CONSULENZA GIURIDICA 954 -20/2013 DEL 18/12/2013

RISPONDENDO AD UN QUESITO RELATIVO ALLE COOPERATIVE

EX ART. 10 DPR 601/1973

L’AGENZIA FA RIFERIMENTO SOLO AL 20% (PREVISTO DALLA LEGGE 311/2004)

E NON ANCHE AL 3% ( 10% DELLA RISERVA 30% )PREVISTO DAL DECRETO LEGGE 63/2002

79

CONCLUSIONE

LA DOTTRINA E’ DUBBIA AL RIGUARDO

INTERPRETAZIONE PRO CONTRIBUENTE SI CONSIDERA TASSABILE

SOLO LA QUOTA PREVISTA DALLA LEGGE 311/2014

INTERPRETAZIONE PRUDENZIALESI CONSIDERA COME TASSABILE ANCHE IL 3%

-CIOE’ IL 10% DEL 30% DELLA RISERVA LEGALE-

(INTERPRETAZIONE UTILIZZATA IN SEGUITONELLE TAVOLE E NEGLI ESEMPI)

80

IN OGNI CASO

CIRC. 15/07/2005 N. 34/E

Dopo aver assicurato a tassazione

la predetta quota minima di utile, la predetta quota minima di utile,

le cooperative interessate – per le restanti quote –possono beneficiare delle disposizioni fiscali

che prevedono esclusioni o deducibilità

dal reddito imponibile

(ESEMPIO: RISTORNI)81

SITUAZIONE ESENZIONI ACCANTONAMENTI

TIPO QUOTA UTILE RECUPERO VARIAZIONE IN AUMENTO

NORME DI RIFERIMENTO

IMPON.*

NONIMPON.

A MUTUALITA’ PREVALENTE

SOCIALE 3% 97% 97% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002

AGRICOLA PICCOLA PESCA

23% 77% 77%ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

82

PESCA

CONSORZI AGRARIL. 99/2009

53% 47% 47% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

CONSUMO 68% 32% 32% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

ALTRE 43% 57% 57% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

* SI E’ TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 3% (10% DE L 30%

SITUAZIONE ESENZIONI



IMPON.*

NONIMPON.

NON A MUTUALITA’ PREVALENTE

CONSUMO 26% 74% 0 ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

83

ART. 1 CO 460 L. 311/2004

ALTRE 33% 57% 0 ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004


COOPERATIVE AGRICOLE

EDELLA PICCOLA PESCA

84

ART. 10 DPR 601/1973: ESENZIONE

ORIGINARIO SITUAZIONE ATTUALE

ESENZIONE 100% DALL’IRPEG/ILOR

ART. 6 CO 4 LETT. C) L.112/2002ART. 1 CO 460 LEGGE 311/2004

L’ESENZIONEDEVE COMUNQUE GARANTIRE

L’ASSOGGETTAMENTOA TASSAZIONE DEL 23% A TASSAZIONE DEL 23%

(O 20%)DELL’UTILE DESTINATO A RISERVE INDIVISIBILI

RIS. 130/E/2005 – RIS. 80/E/2009L’ESENZIONE ILOR

NON SI ESTENDE ALL’IRAP

85

AMBITO DI APPLICAZIONE ART. 10 DPR 601/1973

• COOPERATIVE AGRICOLE• REDDITI CONSEGUITI MEDIANTE

-ALLEVAMENTO ANIMALI CON MANGINI AUTOPRODOTTI-MANIPOLAZIONE/CONSERVAZIONE/TRASFORMAZIONE/ -MANIPOLAZIONE/CONSERVAZIONE/TRASFORMAZIONE/ ECC. DI PRODOTTI CONFERITI PREVALENTEMENTE DAI SOCI

• COOPERATIVE PICCOLA PESCA• PESCA MARITTIMA CON NAVI DI CATEGORIA 3/4• PESCA IN ACQUE INTERNE

86

IRRILEVANZA DELLE VARIAZIONI ART. 10 CO 1 DPR 601/1973

PREVEDEVA ESENZIONE DA IRPEG (E ILOR)

SUCCESSIVAMENTE E’ STATA INTRODOTTA LA TASSAZIONE DEL 23% (O 20%) DEGLI UTILI ACCANTONATI

ART. 21 CO 10 LEGGE 449/1997ART. 21 CO 10 LEGGE 449/1997DICHIARAVA INTASSABILI LE VARIAZIONI

DIVERSE DA QUELLE DELLA COOPERAZIONE

CONSULENZA GIURIDICA 954-20/2013 DEL 18/12/2013PER LE COOPERATIVE DELL’ART. 10

SONO DEL TUTTO IRRILEVANTI LE VARIAZIONI FISCALI (SIA TUIR CHE ALTRE)

NON DOVENDO NULLA LA COOPERATIVA SU TALI VARIAZIONI

87

ESENZIONE ILOR/IRAP ART. 10 CO 1 DPR 601/1973

PREVEDEVA ESENZIONE DA IRPEG E ILOR

SUCCESSIVAMENTE ILORE’ STATA SOSTITUITA DA IRAP

RIS. 130/E/2005 – RIS. 80/E/2009RIS. 130/E/2005 – RIS. 80/E/2009L’ESENZIONE ILOR

NON SI ESTENDE ALL’IRAP

PERTANTOFINO AL 2015

LE COOPERATIVE AGRICOLE SONO SOGGETTE ALL’IRAP

DAL 2016 CFR. LEGGE STABILITA’ 2016

88

MODIFICHE TASSAZIONE SETTORE AGRICOLTURA ART. 1 CO 70/72 LEGGE 208/2015

PER I PERIODI DI IMPOSTASUCCESSIVI A QUELLO IN CORSO AL 31/12/2015

MODIFICHE AL D.LGS. 446/1997

ART. 3

I PRODUTTORI AGRICOLI (NON ESONERATI)

ART. 3

NON SONO SOGGETTI PASSIVI D’IMPOSTA

(PAGAVANO 1,9%)SONO ESCLUSI DAI SOGGETTI PASSIVI

IRAP

(PAGAVANO 1,9%)

Soggetti che esercitano una attività agricola ai sensi dell'articolo 32 TUIR

Soggetti di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227,

(SELVICOLTURA E SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALI)

nonché le cooperative e loro consorzi art. 10

AGRITURISMOATTIVITA’ CONNESSE

RESTANO SOGGETTE IRAP ORDINARIA

89

COOPERATIVE DI

PRODUZIONE E LAVORO

90

ART. 11 DPR 601/1973: ESENZIONE

ORIGINARIO SITUAZIONE ATTUALEESENZIONE 100% DALL’IRPEG/ILOR

SERETRIBUZIONI > 50% ALTRI COSTI

(MENO ACQUISTI)

ESENZIONE 50% DALL’IRPEG/ILOR

ART. 6 CO 4 LETT. C) LEGGE 112/2002

L’ESENZIONE 100% O 50%PREVISTA DALL’ART. 11 DPR 601/73

PER COOPERATIVEDI PRODUZIONE E LAVORO

SI APPLICA SOLO PER LA QUOTA DIESENZIONE 50% DALL’IRPEG/ILORSE

RETRIBUZIONI > 25% ALTRI COSTI (MENO ACQUISTI)

SI APPLICA SOLO PER LA QUOTA DIREDDITO IMPONIBILE

CORRISPONDENTEALL’IRAP INDEDUCIBILE

ART. 1 CO 460 LEGGE 311/2004NON SI APPLICA ALLE

COOP SOCIALI(CHE-QUINDI-CONTINUANO AD

APPLICARE L’ESENZIONE SE RIENTRANO NELL’ART. 11)

91

ATTENZIONE RIS. 26/09/2005 N. 130/E

L’ART. 11 SI APPLICA SOLO AI FINI IRES E NON ANCHE AI FINI IRAP

L’ESENZIONE SI APPLICA IN PRATICA OPERANDO UNA VARIAZIONE IN DIMINUZIONE

(A SECONDA DEI CASI)• PARI AL 100% DELL’IRAP ISCRITTA A CONTO

ECONOMICO• PARI AL 50% DELL’IRAP ISCRITTA A CONT O

ECONOMICO92

RETRIBUZIONI CORRISPOSTE

ART. 6 TER LEGGE 22/12/80 N. 891

PER RETRIBUZIONE SI DEVONO INTENDERE TUTTI I COSTI DIRETTI E INDIRETTI INERENTI AL

RAPPORTO DI LAVORO DEI SOCI COMPRESI I CONTRIBUTICONTRIBUTI

RIS. 12/06/2001 N. 90/EPER RETRIBUZIONE EFFETTIVA SI CONSIDERA

TUTTO CIO’ CHE VIENE CORRISPOSTO AL SOCIOLAVORATORE IN DENARO/NATURA IN DIPENDENZA DEL LAVORO PRESTATO

COMPRESO I RISTORNI

•93

PARAMETRI DI RIFERIMENTO

RETRIBUZIONI ALTRI COSTI

− SALARI E STIPENDI− ASSEGNI/GRATIFICHE− STRAORDINARI/PREMI/INTEGRAZ.− DOPPIE MENSILITA’− PROVVIGIONI− COINTERESSENZE− COMPENSI IN NATURA(VITTO/ALLOGGIO E SIMILI)

TUTTI ALTRI COSTI DI ESERCIZIOMENO−MATERIE PRIME−MATERIE SUSSISDIARIE−ONERI ACCESSORI A QUESTE

ATTENZIONECOSTITUISCONO MATERIE PRIME E(VITTO/ALLOGGIO E SIMILI)

− RIMBORSI SPESE− INDENNITA’ CHILOMETRICHE− INDENNITA’ TRASFERTA− ALTRE SPESE(INDUMENTI/VISITE/ECC.)− TFR− CONTRIBUTI PREVID./ASSIST.

COSTITUISCONO MATERIE PRIME ESUSSIDIARIE SOLO QUELLEDESTINATE AD ESSERE INCORPORATENEL PRODOTTO O NEL SERVIZIO,PERTANTO SOLO QUELLE SOGGETTE ALAVORAZIONI E TRASFORMAZIONI

A BPERTANTO

AGEVOLAZIONE 100% SE A > AL 50% DI B AGEVOLAZIONE 50% SE A > AL 25% DI B

94

ATTENZIONE

RIS. 28/10/2011 N. 104/E

I COSTI RELATIVI ALLE PRESTAZIONI ESEGUITE DA DIPENDENTI O COLLABORATORI

DELL’IMPRESA APPALTATRICEVANNO COMPUTATI SOLTANTO AI FINI DEL

RAPPORTO EX ART. 11 DPR 601/1973E NON ANCHE

AI FINI DELLLA MUTUALITA’ PREVALENTE

TRATTANDOSI DI COSTI PER SERVIZIE NON DI COSTI DEL PERSONALE

95

ART. 11 DPR 601/1973: RISTORNI

A FINI FISCALI A FINI PREVIDENZIALI

[3] Nella determinazione del redditodelle società cooperative di produzionee lavoro e loro consorzi sono ammessein deduzione le somme erogate ai socilavoratori a titolo di integrazione delleretribuzioni fino al limite dei salari

ART. 3 LEGGE 142/2001

TASSABILE COME REDDITO DILAVORO NEL LIMITE DEL 30%DELLE RETRIBUZIONI

NON E’ CONSIDERATAretribuzioni fino al limite dei salaricorrenti aumentati delventi per cento.

NON E’ CONSIDERATARETRIBUZIONE AI FINIPREVIDENZIALI(ATTENZIONE: SE C’E’REGOLAMENTO APPROVATO)

96

QUADRI RIEPILOGATIVI E

ESEMPLIFICAZIONI

97

SITUAZIONE COOP. MUTUALITA’ PREVALENTE



IMPON.*

NONIMPON.

SOCIALE 3% 97% 97% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002

AGRICOLA 23% 77% 77%

ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

AGRICOLA PIC. PESCA VED. OLTRE

ART. 10 DPR 601/1973

98

PIC. PESCAPROD. ELAVORO

VED. OLTRE ART. 11 DPR 601/19773

CONSORZI AGRARIL. 99/2009

53% 47% 47% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

CONSUMO 68% 32% 32% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

ALTRE 43% 57% 57% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

*SI E’ TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 3% (10% DEL 30%

COOPERATIVA AGRICOLE E PICCOLA PESCA ART. 10



IMPON.*

NONIMPON.


SU UTILE 23% 77% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

SU REDDITO

100% ART. 10 DPR 601/1973

99

REDDITO

RISTORNI ART. 12 DPR 601/1973

* SI Eì TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 30 (10% DE L 30%

COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO ART. 11



IMPON.*

NONIMPON.


SU UTILE 43% 57% 57% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

SU IRAP (1) 100%50%

ART. 11 DPR 601/1973

100

50%

SU IRES 100% SE COOP SOCIALE



(1) RIS. 26/09/2005 N. 130VARIAZIONE IN DIMINUZIONE AI FINI IRES

PARI ALL’IRAP (O AL 50%)CONSIDERATA FRA LE VARIAZIONI IN AUMENTO

SITUAZIONE COOP NON MUTUALITA’ PREVALENTE



IMPON.*

NONIMPON.

CONSUMO 26% 74% 0 ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

101

ART. 1 CO 460 L. 311/2004

ALTRE 33% 67% 0 ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

* SI E’ TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 3% (10% D EL 30%

DETERMINAZIONE IRES

TRATTANDOSI DI IMPORTI PERCENTUALI

LA DETERMINAZIONE DELL’IRES POTREBBE

ESSERE FATTA ANCHE MEDIANTE UNA EQUAZIONE

(IN CUI TERMINI CAMBIANO CON IL VARIARE DELLE COMPONENTI DI REDDITO)

LA RACCOMANDAZIONE E’ DI PROCEDERECON IL METODO DELLA

DETERMINAZIONE PROVVISORIA 102

APPLICAZIONE AGEVOLAZIONI SULL’UTILE

GLI ELEMENTI RILEVANTI SONO • ACCANTONAMENTI OBBLIGATORI • ACCANTONAMENTI A RISERVE INDIVISIBILI• QUOTA TASSABILE SU UTILE NETTO • QUOTA ESENTE UTILE NETTO

L’UTILIZZO DELLE AGEVOLAZIONI DEVE AVVENIRE GARANTENDO LA TASSA ZIONE

DELLE PERCENTUALI MINIME IVI PREVISTE DELL’UTILE NETTO

103

ESEMPIO.1

COOPERATIVA DI ALTRO TIPO A MUTUALITA’ PREVALENTEUTILE NETTO = 1000

QUOTA TASSABILE DEVE ESSERE ALMENO PARI AL 43%

(SECONDO TALUNE INTERPRETAZIONI SOLO 40%)

DESTINAZIONE UTILE NETTO

% IMPONIBILE NON IMPONIBILE

104

UTILE NETTO IMPONIBILE

RISERVA LEGALE 30% 300 3% 30 27% 270

ACCANT. FONDI MUTUAL. 3% 3040% 400 30% 300RISERVE INDIVISIBILI 67% 670

1.000 43% 430 57% 570

DETERMINAZIONE IRES

L’INDIVIDUAZIONE DELLE QUOTE • TASSABILI • NON TASSABILI

DELL’UTILE DI ESERCIZIO NON ESAURISCE IL CALCOLO DELLA TASSAZIONE NON ESAURISCE IL CALCOLO DELLA TASSAZIONE

INFATTI OCCORRE CONSIDERARE ANCHE

L’ULTERIORE AGEVOLAZIONE CONSISTENTE NELLA INTASSABILITA’ DI PARTE DELLA

SOMMATORIA VARIAZIONI 105

DETERMINAZIONE IRES

CALCOLI PROVVISORI

UTILE ANTE IRES 1.000

VARIAZIONI IN AUMENTO 770

VARIAZIONI IN DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI

570

106

PER ACCANTONAMENTI (1.000 X 57%)

IMPONIBILE IRES 1.200

IRES 27,5% 330

UTILE NETTO BILANCIO(1.000 – 330)

670

DETERMINAZIONE IRES

CALCOLI PROVVISORI MODELLO UNICO

UTILE ANTE IRES 1.000 UTILE BILANCIO 670

VARIAZIONI IN AUMENTO 770 VARIAZIONI IN AUMENTO 770

IRES 330


570VARIAZIONI IN DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI

382

107


PER ACCANTONAMENTI (670 X 57%)

VARIAZIONE PER IRES SU VARIAZIONI(330 X 57%)

188

IMPONIBILE IRES 1.200 IMPONIBILE IRES 1.200

IRES 27,5% 330 IRES 27,5% 330

UTILE NETTO BILANCIO 670

INDICAZIONE IN UNICO

LE ISTRUZIONI DI UNICO PREVEDONO VARIAZIONE IN DIMINUZIONE

COME REDDITO ESENTESOLO PER

COOPERATIVE AGRICOLE, PICCOLA PESCA, PRODUZIONE E L AVOROART. 10 E ART. 11 DPR 601/1973

IN TALI CASI OCCORRE COMPILARE ANCHE IL PROSPETTO DELLE ESENZI ONI

LE VARIAZIONI PER LE ALTRE COOPERATIVE VANNO CONSIDERATE SECONDO REGOLE GENERALI

108


VARIAZIONE IN DIMINUZIONECOPRRISPONDENTI AGLI ACCANTONAMENTI

57% DELL’UTILE DI BILANCIO DI 670

57% DELL’IRES DI 330

109


INVECEIPOTIZZANDO CHE SI TRATTI DI

COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO (PER IL MOMENTO SENZA CONSIDERARE IRAP)

REDDITO ESENTE

110

ESEMPIO.2

COOPERATIVA DI ALTRO TIPO UTILE NETTO = 1000

QUOTA TASSABILE DEVE ESSERE ALMENO PARI AL 43%

(SECONTO TALUNE INTERPRETAZIONI SOLO 40%)

DESTINAZIONE % IMPONIBILE NON

111

DESTINAZIONE UTILE NETTO

% IMPONIBILE NON IMPONIBILE

RISERVA LEGALE 30% 300 3% 30 27% 270

ACCANT. FONDI MUTUAL. 3% 30 3% 30

RISERVE DIVISIBILI 67% 670 67% 670

1.000 70% 700 30% 300

DETERMINAZIONE IRES

CALCOLI PROVVISORI




300

112

PER ACCANTONAMENTI (QUELLI EFFETTIVI E NON IL MASSIMO DEL 57%)


IRES 27,5% 412


588

DETERMINAZIONE IRES




IRES 412


300VARIAZIONI IN DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI

176

113

PER ACCANTONAMENTI (QUELLI EFFETTIVI PARI AL 30% E NON IL MASSIMO DEL 57%)

PER ACCANTONAMENTI (QUELLI EFFETTIVI PARI AL 30% DI 588 E NON IL MASSIMO DEL 57%)


124


IRES 27,5% 412 IRES 27,5%


COOPERATIVA AGRICOLE E PICCOLA PESCA ART. 10

TIPO QUOTA UTILE ESENZIONE


IMPON.*

NONIMPON.


SU UTILE 23% 77% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

SU REDDITO

100% ART. 10 DPR 601/1973

114

REDDITO


IRAP DA

01/01/2016100%

ART. 3 D.LGS 446/1997ANCHE :•SETTORE SELVICOLTURALE•SISTEMAZIONI IDRAULICHE FORESTALI


DETERMINAZIONE IRES COOP. ART. 10

CALCOLI PROVVISORI




770

115


VARIAZIONI IN AUMENTO (ART. 10 DPR 601/1973)

800

IMPONIBILE IRES 230

IRES 27,5% 63


DETERMINAZIONE IRES COOP. ART. 10




IRES 63


770VARIAZIONI IN DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI 721

116


PER ACCANTONAMENTI (937 X 77%)

721

VARIAZIONI IN AUMENTO (ART. 10 DPR 601/1973)

800 VARIAZIONI IRES(ART. 10 DPR 601/1973)

800

VARIAZIONE DIMIN. IRES (63 X 77%) 49

IMPONIBILE IRES 230 IMPONIBILE IRES 230

IRES 27,5% 63 IRES 27,5% 63


INDIVIDUAZIONE IRES COOP. ART. 10 DPR 601/1973

FORMULE GENERALI

IMP. = NETTO – 0,77 NETTO

NETTO = LORDO – IRES

IRES = 0,275 IMP.

117


NELLA PRIMA FORMULA

IMP. = NETTO – 0,77 NETTO

SI SOSTITUISCE IL VALORE DEL NETTO

IMP. = (LORDO – IRES) – 0,77 (LORDO – IRES)

IMP. = LORDO – IRES – 0,77 LORDO – 0,77 IRES

IMP. = 0,23 LORDO – 0,23 IRES

118


NELLA TERZA FORMULA

IRES = 0,275 NETTO

SI SOSTITUISCE IL VALORE DELL’IMPONIB.

IRES = 0,275 (0,23 LORDO – 0,23 IRES)

IRES = 0,06325 LORDO – 0,06325 IRES

0,9943675 IRES = 0,06325 LORDO IRES = 0,06325 LORDO/0,9943675 = 63

119

COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO ART. 11



IMPON.*

NONIMPON.


SU UTILE 43% 57% 57% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002ART. 1 CO 460 L. 311/2004

SU IRAP (1) 100%50%

ART. 11 DPR 601/1973

120

50%



(1) RIS. 26/09/2005 N. 130VARIAZIONE IN DIMINUZIONE

PARI ALL’IRAP (O AL 50%)CONSIDERATA FRA LE VARIAZIONI IN AUMENTO

ESEMPIO: COSTO LAVORO > 50% ALTRI COSTI

CALCOLI PROVVISORI



VARIAZIONE + IRAP 500


570

121


VARIAZIONE - IRAP 500


IRES 27,5% 330


670

DETERMINAZIONE IRES




VARIAZIONE + IRAP 500 VARIAZIONE + IRAP 500

IRES 330

VARIAZIONI IN DIMINUZIONE 570

VARIAZIONI IN DIMINUZIONE 382

122

DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI (1.000 X 57%)

570 DIMINUZIONEPER ACCANTONAMENTI (670 X 57%)

382


188

VARIAZIONE – IRAP 500 VARIAZIONE – IRAP 500


IRES 27,5% 330 IRES 27,5% 330



UTILE DELL’ESERCIZIO

IMPOSTE INDEDUCIBILI= IRES 330 + IRAP 500

ALTRE VARIAZIONI IN AUMENTO

123


382 = QUOTA UTILE ESENTE 57% DELL’UTILE 670188 = QUOTA IRES ESENTE 57% DI IRES 330500= REDDITO ESENTE CORRIPONDENTE ALL’IRAP 500= REDDITO ESENTE CORRIPONDENTE ALL’IRAP

IN QUANTO COOP DI PRODUZIONE E LAVORO CON COSTI > AL 50%

COME DA QUADRO RS

124

COOPERATIVA SOCIALE

TIPO QUOTA UTILE RECUPERO IRES SU

VARAZIONI


IMPON.*

NONIMPON.

ESENZIONE

SU UTILE 3% 97% ART. 6 CO 1 D.L. 63/2002

SU RIS. 25/03/2009 N. 80/E

SE SI TRATTA DI

125

SU REDDITO 100%

SE SI TRATTA DICOOPERATIVE INDICATE

ART. 10 DPR 601/1973ART. 11 DPR 601/1973


IRAP DA

01/01/2016100%

ART. 3 D.LGS 446/1997ANCHE :•SETTORE SELVICOLTURALE•SISTEMAZIONI IDRAULICHE FORESTALI

* SI E’ TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 3% (10% D EL 30%)

ALTRI ASPETTI

126

COOPERATIVE E STUDI DI SETTORE

I DECRETI ANNUALI DI APPROVAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE (PER 2015 = DD.MM. 22/12/2015)

DICHIANO INAPPLICABILI GLI STUDI DI SETTORE

• ALLE COOPERATIVE CHE OPERANO• ALLE COOPERATIVE CHE OPERANOESCLUSIVAMENTE A FAVORE DI IMPRESE SOCIE

• ALLA COOPERATIVE DI UTENTI NONIMPRENDITORI CHE OPERANOESCLUSIVAMENTE A FAVORE DI TALI UTENTI

127

INAPPLICABILITA’

• Cause di inapplicabilità degli studi di settore

• I soggetti nei confronti dei quali operano cause di • I soggetti nei confronti dei quali operano cause di inapplicabilità degli studi di settore devono barrare l’apposita casella di colonna 3 del rigo RF1.

• INAPPLICABILITA’ VALE ANCHE PER PARAMETRI

128

STUDIO SETTORE PER COOPERATIVE

PER LE ALTRE COOPERATIVE A MUTUALITA’ PREVALENTE, GLI STUDI POSSONO ESSERE UTILIZZATI SOLO PER LA SELEZIONE DEI

SOGGETTI DA CONTROLLARE

PARTICOLARITA’ COOPERATIVE• FINALITA’ MUTUALISTICHE• RISTORNI• QUOTE REDDITO ESENTE

129

STUDIO SETTORE PER COOPERATIVE

PRINCIPALI CHIARIMENTI AGENZIACIRC. 110/E/1999-RIS. 330/E/2007-CIRC 23/E/2013

in sede di contraddittorio col contribuente… gli Uffici terranno conto comunque che tali cooperative operano in situazioni di mercato influenzate dal perseguimento di fini mutualistici che possono incidere in maniera rilevante sui mutualistici che possono incidere in maniera rilevante sui

ricavi conseguiti

NOTA 04/08/2008 I RISTORNI DEVONO ESSERE RESI

INEFFICACI AI FINI DELLA CONGRUITA’POSSIBILITA’ DI INDICAZIONE NELLE NOTE

130

STUDIO SETTORE PER COOPERATIVE PRINCIPALI CHIARIMENTI AGENZIA

CIRC 23/E/2013 PAR. 1.1• valutare la posizione delle cooperative o dei consorzi di imprese che operano nel settore degli appalti,

pubblici e non, di lavori, servizi, forniture nel campo edile, in particolare se costituite per raggiungere i

requisiti minimi di idoneità tecnica e finanziaria (conseguita mediante il cumulo di quelli posseduti dalle

singole imprese), necessari ai fini della partecipazione alle gare di appalto.

• Al riguardo, è stato evidenziato dalle Organizzazioni di categoria che il consorzio o la cooperativa, in

taluni casi, una volta aggiudicati i lavori, assegna i medesimi alle imprese consorziate/socie, fornendo

alle singole imprese la possibilità di accedere alla realizzazione di opere complesse che, altrimenti, non alle singole imprese la possibilità di accedere alla realizzazione di opere complesse che, altrimenti, non

sarebbero in grado di compiere.

• Le modalità contrattuali con le quali sono generalmente regolati i rapporti tra la cooperativa o consorzio,

i soci o consorziati e il committente, prevedono spesso che i soci o consorziati eseguano i lavori loro

assegnati fatturando le prestazioni alla cooperativa o consorzio, il quale, a sua volta, emette fattura nei

confronti del committente, soggetto pubblico o privato.

• Tanto premesso, si ritiene che per le cooperative o consorzi che operano secondo le modalità appena

descritte non possa configurarsi una causa di inapplicabilità degli studi di settore, poiché l’elemento

determinante ai fini della sussistenza della stessa, come più volte ricordato, è la presenza di attività

svolte esclusivamente a favore dei soci o associati e degli utenti.

• Tuttavia, poiché la finalità delle cooperative o consorzi in argomento è quella di aggiudicarsi appalti da

assegnare unicamente alle imprese socie o consorziate, si ritiene che, in sede di selezione e controllo, gli

uffici dovranno valutare attentamente la posizione di tali cooperative o consorzi, tenuto conto che il

perseguimento di fini mutualistici può incidere in maniera anche rilevante sui ricavi conseguiti.

131

INOLTRE NEL MODELLO

BARRARE

• nel rigo V01, seha esercitatol’attività sotto forma• nel rigo V01, seha esercitatol’attività sotto formadi cooperativa a mutualità prevalente, ai sensidell’articolo 2512 del codice civile, per il periodod’imposta cui si riferisce il presente modello

132

COOPERATIVE E SOCIETA’ DI COMODO COMODOOMODO

ART. 30 CO 1 LEGGE 724 /1994NON RICHIAMA LE COOPERATIVE (NO PROSPETTO)ED ESCLUDE ESPRESSAMENTE I CONSORZI (COD. 12)

133

RILEVANZA TOTALE/PARZIALEPERDITE PREGRESSE

ART. 83 TUIR CO 1 – 2° PERIODO

In caso di attività che fruiscono di regimi di parziale

o totale detassazione del reddito, le relative

perdite fiscali assumono rilevanza nella stessa perdite fiscali assumono rilevanza nella stessa misura in cui assumerebbero rilevanza i risultati

positivi.

RIS. 129/E/2010

NON SI APPLICA ALLE COOPERATIVE

134

SCOMPUTO DELLE PERDITE PREGRESSE

ART. 84 TUIR REGOLE GENERALI

SCOMPUTO ILLIMITATO DELLE PERDITE

NEL LIMITE DELL’80% DEL REDDITO D’IMPRESA(BISOGNA ASSOGGETTARE

SCOMPUTO ILLIMITATO DELLE PERDITE REALIZZATE

NEI PRIMI TRE ESERCIZI

SE RELATIVE A NUOVE

13

5

(BISOGNA ASSOGGETTARE A TASSAZIONE ALMENO IL

20% DEL REDDITO ANNUALE)

SE RELATIVE A NUOVEATTIVITA’ PRODUTTIVE

NORME PARTICOLARI PER REDDITI ESENTI

SCOMPUTO DELLE PERDITE PREGRESSE

IN PRESENZA DI REDDITI ESENTI ART. 84 TUIR CO 1

2° PERIODOPer i soggetti che fruiscono di un

regime diesenzione dell'utile la perdita è

riportabile per l'ammontare che

3° PERIODOLa perdita è diminuita dei proventi esenti dall'imposta diversi da quelli di cui all'articolo 87, per la parte

del loro

13

6

riportabile per l'ammontare che eccede l'utile che non ha

concorso alla formazione del reddito negli

esercizi precedenti.

del loroammontare che eccede i componenti

negativi non dedotti ai sensi dell'articolo 109, comma 5.

SI APPLICA CIRC. 37/E/2003

NON SI APPLICA ALLE COOPERATIVE

PER LE AGEVOLAZIONI ARTT. 10/11 DPR 601/1973

ESEMPIO SCOMPUTO PERDITE

2014 2015 2016UTILE 500RISERVA LEGALE 150FONDI MUT. 15RIS. INDIVISIBILE 335

UTILE 1.000RISERVA LEGALE 300FONDI MUT. 30RIS. INDIVISIBILE 670

PERDITA 2.000

QUOTATASSABILE 43% 215

QUOTATASSABILE 43% 430TASSABILE 43% 215 TASSABILE 43% 430

QUOTAESENTE 57% 285

QUOTAESENTE 57% 570

TOTALEREDDITI ESENTIESER. PREC. 855PERDITASCOMPUTABILE 1.145

SI E’ TENUTO CONTO DELLA TASSAZIONE DEL 3% (10% DEL 30%)

137

OPZIONE PER TRASPARENZA FISCALE

ART. 116 TUIR

LE SOCIETA’ COOPERATIVE IN FORMA SRL

• CON UN NUMERO DI SOCI (PERSONE FISICHE) • CON UN NUMERO DI SOCI (PERSONE FISICHE) NON SUPERIORE A 20

• CON UN VOLUME DI RICAVI NON SUPERIORE AI LIMITI PREVISTI PER GLI STUDI DI SETTORE

POSSONO OPTARE PER REGIME DI TRASPARENZA FISCALE

138

OPZIONE PER REDDITO AGRARIO CATASTALE

ART. 1 CO 1093 LEGGE 296/2006CONSENTE ANCHE ALLE

COOPERATIVE AGRICOLE DI OPTARE PER LA TASSAZIONE DEL REDDITO SU

BASE CATASTALE

DM 27/09/2002MODALITA’ APPLICATIVE

IN PRATICASI ELIMINANO COSTI E RICAVI

SI DICHIARA REDDITO CATASTALE139


QUESTIONECHE SUCCEDE SE L’OPZIONE PER LA

TASSAZIONE CATASTALE E’ EFFETTUATA DAUNA COOPERATIVA AGRICOLA

EX ART. 10 DPR 601/1973 ?

L’OPZIONE COMPORTA SOLO LA DETERMINAZIONE CATASTALE

DI UN REDDITO DI IMPRESACHE VIENE TASSATO

SECONDO LE REGOLE GENERALI

140


CONSEGUENTEMENTE POICHE’ LE VARIAZIONI DA APPORTARE

ALL’UTILE DI BILANCIO SONO IRRILEVANTI AI FINI DELLA TASSAZIONE

DELLA COOPERATIVA CHE PAGA SOLO SUL 23% (O 20%) DEGLI UTILI CHE PAGA SOLO SUL 23% (O 20%) DEGLI UTILI

ACCANTONATI A RISERVE INDIVISIBILI

IN PRATICAANCHE SUL REDDITO CATASTALE

NON SI PAGA IRES L’OPZIONE DIVENTA IRRILEVANTE

141

IL REGIME FISCALE DELLE COOPERATIVE...• DISCIPLINA DEI RISTORNI 18 RISTORNI ART. 2545-SEXIES C.C....

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