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IL PROGETTO NE.Mo.

IL PARTENARIATO

fiNALITÀ E OBIETTIVI

LA STRUTTURA DEL PROGETTO

FASE 1

RICERCA DESK

ANALISI SWOT

INDICE

ANALISI BUONE PRASSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

RICERCA-VERIFICA SUL CAMPO

FASE 2

ELABORAZIONE MODELLI

ELABORAZIONE STRATEGIA DI MARKETING INNOVATIVO

ELABORAZIONE STRUMENTI

FASE 3

ANIMAZIONE TERRITORIALE

WORKSHOP TEMA TIC!

DOCUMENTI DI COOPERAZIONE

CENTRO SERVIZI INNOVATIVI PER IL TURISMO (CE. S.I. T.)

PROMOZIONE DI INIZIATIVE DI COOPERAZIONE SOCIALE

FASE4

STRUMENTI DI DIFFUSIONE

APERTURA AL TERRITORIO

UTILIZZO SITO WEB

CONVEGNO DI CHIUSURA

FASE 5

LA DIREZIONE

IL PILOTAGGIO

IL COORDINAMENTO

L 'AMMINISTRAZIONE

FASE 6

LA PIANIFICAZIONE

GLI STRUMENTI

I LAVORI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE

PROBLEMATICHE CONNESSE AL TERRITORIO

PROBLEMA TICHE OPERATNE

RISULTATI

CONCLUSIONI

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1

2

2

3

4 6 7 9

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REPORT FINALE

IL PROGETTO Ne.Mo. La continua evoluzione delle dinamiche sociali -prima fra tutte la globalizzazione- di concerto

con l'evidente stato di maturità del mercato del territorio di riferimento del Progetto, rendono necessaria la revisione dell'orientamento e la realizzazione di metodologie operative e strumenti, in un'ottica innovativa e, soprattutto, sostenibile.

In questo contesto si inserisce il Progetto Ne.Mo. (Nuovi Modelli di sviluppo del turismo sostenibile in provincia di Vibo Valentia) con il prioritario obiettivo di elaborare meccanismi e strumenti per una migliore gestione dello sviluppo del "turismo sostenibile" e dei processi di diversificazione e integrazione del sistema delle imprese.

Lo scopo è quello di proporre modelli, strategie e strumenti, in una logica di approccio sistemico che preveda il coinvolgimento degli attori locali.

Le attività destinate al raggiungimento degli scopi progettuali sono state avviate il 1° dicembre 2004.

Il Project leader ha provveduto al coinvolgimento immediato dei partner e all'avvio delle operazioni di Start up.

Nel corso dello Start up è stata programmata la prima sessione del gruppo di pilotaggio, una prima seduta di coordinamento e un'attività di training per il team individuato per lo svolgimento delle attività di ricerca.

Queste sessioni di lavoro hanno consentito la formalizzazione della partnership, la condivisione metodologica con il partner greco KEA, la partecipazione del gruppo di ricerca agli obiettivi progettuali, la pianificazione e la condivisione degli aspetti amministrativi e finanziari e l'avvio del processo di presentazione al territorio degli obiettivi e delle finalità del Progetto Ne.Mo.

Il Progetto ha consentito l'avvio di un processo transnazionale di discussione sulle tematiche relative allo sviluppo sostenibile, grazie all'azione del partner KEA. È attualmente allo studio un'ipotesi di avvio di una rete transnazionale con referenti europei operanti nel campo.

Il 27 ottobre 2006 è stato realizzato il Convegno di chiusura del Progetto. L'evento ha consentito la condivisione dei risultati progettuali e il lancio degli interventi finali da realizzare in stretta relazione con gli attori locali (Workshop e Documenti di cooperazione).

Le azioni progettuali sono state concluse il 31 gennaio 2007.

IL PARTENARIATO

Il gruppo di soggetti preposti all'attuazione del Progetto è stato individuato in fase di progettazione dall'Ente capofila in funzione della coerenza tra le peculiarità del Progetto e i ruoli/attività dei singoli attori coinvolti.

All'atto dell'approvazione del Progetto tutti i soggetti hanno confermato la volontà di realizzare le attività e, in conseguenza, la loro adesione alla partnership.

La partnership internazionale (Grecia) è di supporto allo studio e alla rilevazione delle buone prassi internazionali e, in conseguenza, allo sviluppo di modelli e metodi innovativi per il territorio provinciale.

I partner locali -in particolare il soggetto capofila e gli Enti pubblici- assicurano un perfetto ancoraggio del Progetto al territorio, un efficace coinvolgimento degli stakeholders e una seria ipotesi di continuità delle azioni (ipotesi rafforzata dall'intenzione di formalizzare il partenariato in un Consorzio finalizzato al supporto delle linee strategiche impostate nell'ambito del Progetto). Ruolo importante rivestono anche Midia Seri e MondoEconomico. La prima, in funzione della sua esperienza in tema di progettazione integrata e consulenza per lo sviluppo locale, garantisce le necessarie competenze in materia di metodologie, strumenti e risorse umane; MondoEconomico mette a disposizione le risorse per la realizzazione del processo di monitoraggio.

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REPORT FINALE

N. Denominazione Ruolo principale

l Confcooperative Vibo Valentia Soggetto capofila - Direzione del Progetto

2 Provincia di Vibo Valentia Pilotaggio e ancoraggio del Progetto al territorio

3 CCIAA di Vibo Valentia Pilotaggio e supporto al coinvolgimento degli attori locali

4 Comune di Vibo Valentia Pilotaggio e comune pilota per la sperimentazione

5 KEA Vocational Developement Center Buone prassi azione per sviluppo network transnazionale

6 Midia Seri Attività di ricerca e consulenza

7 MondoEconomico Attività di monitoraggio

La formalizzazione della partnership, ai fini dell'implementazione comune delle azioni progettuali, è stata realizzata attraverso la sottoscrizione congiunta del Protocollo d'intesa del 7 febbraio 2005.

Sono state realizzate anche singole convenzioni per la disciplina del rapporto tra l'Ente capofila del Progetto Ne.Mo. e i singoli partner.

fiNALITÀ E OBIETTIVI

Il Progetto Ne.Mo. è finalizzato a individuare e sostenere soluzioni e modelli innovativi per rafforzare la capacità di anticipazione e di adattamento delle imprese e dei lavoratori del settore turistico ai processi di cambiamento e ristrutturazione in atto sia a livello internazionale che territoriale. In quest'ottica gli obiettivi strategici che il Progetto Ne.Mo. intende perseguire sono:

1. favorire in ambito provinciale lo sviluppo del "turismo sostenibile", attraverso studi e azioni finalizzate a diversificare l'offerta turistica e culturale della provincia di Vibo Valentia e creare occasioni di turismo accessibile per tutti, con l'obiettivo di migliorare la qualità ambientale, la soddisfazione e la qualità della vita dei turisti e dei cittadini;

2. realizzare azioni di innovazione e management nel settore del turismo e nei settori correlati alla filiera (agricoltura, artigianato, cultura, ambiente) attraverso l'utilizzo di tecnologie innovative e sostenibili e la promozione di opportunità per i giovani imprenditori;

3. migliorare la partecipazione e la sussidiarietà in ambito locale e settoriale e individuare i punti di eccellenza da promuovere su scala sub-provinciale, in modo da contribuire a rafforzare i sistemi locali di offerta turistica.

LA STRUTTURA DEL PROGETTO

Il Progetto è orientato secondo una metodologia analisi-realizzazione-sperimentazione. Questa metodologia si sostanzia in una serie di azioni che vanno a comporre la struttura base del progetto (Fase 1, Fase 2 e Fase 3).

Le attività di base sono accompagnate e supportate dalle fondamentali funzioni trasversali (Fase 4, Fase 5 e Fase 6) che hanno il compito di porre in essere un'adeguata gestione del lavoro, una valida ricognizione e rendicontazione dei costi e un'opportuna attività di monitoraggio e verifica. Le attività trasversali garantiscono, inoltre, la necessaria diffusione delle informazioni e l'implementazione delle azioni di mainstreaming per la condivisione dei risultati ottenuti.

Di seguito si forniscono alcune elaborazioni riassuntive della struttura progettuale. In particolare nel grafico è presentato un quadro sinottico del Progetto e della sua interazione con il territorio. La tabella, invece, riassume sinteticamente i singoli processi (Fasi) del Progetto Ne.Mo. e ne descrive brevemente la funzione fondamentale.

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REPORT FINALE

GESTIONE, AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO DEL PROGETTO

D D D ················································································································································································································ . . . . ~ MAINSTREAMING E DIFFUSIONE ~ : .............................................................................................................................................................................................................. :

D D Territorio extra-provinciale

FASE DENOMINAZIONE FUNZIONE Osservazione del territorio, dei settori

.. del econom1c1,

l Ricerca e analisi mercato del lavoro, dei sistemi territoriali e delle variabili sociali/culturali/ambientali ed identificazioni delle variabili critiche (SWOT) relative alla provincia di riferimento. Individuazione della linea strategica destinata ad offrire il

2 Elaborazione modelli e strumenti quadro di riferimento all'azione degli attori territoriali e realizzazione di modelli e strumenti a sostegno della stessa. Concertazione finalizzata alla cooperazione ed al sostegno

3 Sperimentazione modelli e strumenti dell'azione ed assistenza tecnica per lo start up delle azioni pianificate. Apertura del progetto al territorio, facilitazione dei flussi di

4 Diffusione e integrazione comunicazione interpartnership e diffusione dei singoli output e del modello progettuale nel suo complesso.

5 Gestione & coordinamento Garantire l'operatività del Progetto in termini organizzativi, amministrativi e relazionali (con il territorio di riferimento).

6 Monitoraggio & valutazione Accertamento dell'operatività, analisi degli scosta menti, proQ_oste integrative/mlgliorative e valutazione dei processi.

fASE 1

La fase in oggetto si compone di un insieme di azioni preliminari e propedeutiche alle fasi successive di taglio più operativo (elaborazione e sperimentazione). Le azioni sono state realizzate nell'arco del periodo febbraio - settembre 2005.

I lavori di ricerca e analisi sono finalizzati alla composizione di un quadro d'insieme relativo al territorio oggetto dello studio e all'identificazione delle sue peculiarità seguendo la metodologia dell'analisi SWOT.

Lo scopo di questa Fase consiste nel mettere a disposizione del team di progetto, e anche di eventuali progetti futuri, una serie di elementi di analisi per la comprensione dello scenario attuale e della sua evoluzione.

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REPORT FINALE

La Fase 1 è composta da quattro azioni: 1. Ricerca desk; 2. Analisi SWOT; 3. Analisi delle buone prassi nazionali e internazionali; 4. Ricerca e verifica sul campo.

RICERCA DESK

L'attività, coordinata e realizzata dal partner Midia Seri, è incentrata sullo studio della documentazione disponibile in merito ai vari settori di interesse. Rispetto alla metodologia di indagine e ai contenuti da sviluppare nella fase di studio e ricerca nel corso degli incontri preliminari è stata verificata la disponibilità di altri studi già realizzati a livello regionale e provinciale, per cui la partnership ha condiviso l'opportunità di partire da una lettura critica dei documenti esistenti, evitando di realizzare duplicazioni di analisi già disponibili. È iniziato pertanto un lavoro sistematico di ricerca e catalogazione del materiale di studio disponibile. La ricerca, dunque, è stata condotta sul materiale fornito dalla partnership e sul materiale on-line disponibile (il dettaglio del materiale oggetto di studio è fornito nella bibliografia pubblicata sul sito www.proqettonemo.it nella sezione documenti).

Il primo passo delle attività di ricerca è stato quello di costruire un vero e proprio "repertorio" delle risorse già disponibili e di quelle verosimilmente pronte per essere utilizzate: risorse finanziarie, tecnologiche, ambientali, umane e di quelle che si riferiscono al "capitale sociale" messe in campo dalla pluralità dei programmi di intervento sul territorio regionale e provinciale nel periodo 2000-2006.

È stato elaborato un dettagliato report (''Vibo Valentia: analisi di una provincia") che presenta un quadro, per quanto possibile, minuzioso del territorio sia da un punto di vista geografico-territoriale, sia socio-economico, ponendo l'accento sulle potenzialità e opportunità di crescita che il tessuto imprenditoriale offre nella provincia vibonese, con particolare riferimento al settore turistico, allo scopo di individuare degli strumenti che possano incoraggiare lo sviluppo sostenibile del settore, migliorando il funzionamento del mercato e i servizi a esso relativi, nonché la creazione di nuova occupazione.

Lo scopo della ricerca è quello di garantire la gestione del cambiamento del settore nel territorio e di sperimentare degli strumenti in grado di sostenere il processo di adeguamento e crescita soprattutto delle imprese di piccole e medie dimensioni attive nella provincia, al fine di rafforzarne la competitività sia su scala nazionale che internazionale.

La ricerca è stata condotta in 10 settori diversi, ciascuno dei quali è designato a riportare l'analisi di un particolare aspetto della provincia e la cui lettura integrata ha consentito la comprensione curata del territorio provinciale e delle sue peculiarità (ognuno rappresenta un apposito capitolo nell'ambito del report conclusivo). Il lavoro è corredato, inoltre, da una sessione introduttiva, da una sessione conclusiva e da un'appendice statistica (realizzata per rendere più snella la struttura del lavoro e favorire una lettura più approfondita delle rielaborazioni).

Il lavoro è stato anche riprodotto in formato sintetico (Sintesi della ricerca). Questo supplemento di attività è ritenuto fondamentale ai fini di una maggiore diffusione dei risultati dello studio.

Interessanti gli elementi emersi dal lavoro di ricerca. Si enuclea di seguito una sintesi dei singoli capitoli:

Capitolo 1: Analisi del territorio, riguarda la descrizione del territorio della giovane provincia di Vibo Valentia istituita nel corso degli anni Novanta. Il piccolo territorio vibonese (rientra fra le 20 più piccole province italiane) è stato suddiviso in quattro differenti macro - aree socio economiche, omogenee al loro interno, ciascuna descritta minuziosamente, che presentano delle peculiarità e delle specializzazioni proprie. La suddivisione in aree e l'individuazione dei Comuni ad esse appartenenti, ripercorre il criterio seguito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, principale fonte di riferimento del lavoro. Il lavoro ha fatto emergere la marginalità di alcune aree (in termini di scarsa funzionalità dei collegamenti e carenza di infrastrutture), bassa qualità della vita e necessità di interventi basati su parametri ambientali; Capitolo .2_: Il sistema insediativo, si concentra, invece, sull'analisi delle caratteristiche del sistema insediativi. Ampio spazio è dedicato all'osservazione della dinamica demografica

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della popolazione, sia naturale, sia dovuta ai flussi migratori, nonché alla distribuzione della stessa all'interno del territorio cogliendo affinità e differenze a seconda dell'area di riferimento. L'analisi ha messo in evidenza il carattere decrescente della dinamica naturale e la concentrazione della popolazione in pochi Comuni. Da sottolineare il fenomeno dell'immigrazione (sia di ritorno, sia extracomunitaria), la ragguardevole necessità di aggiornare/realizzare la pianificazione urbanistica e la crescente "cementificazione" (occupazione del suolo pubblico). Nel territorio provinciale, inoltre, è presente una sola ASL (che coincide con i confini della provincia); Capitolo J: Il sistema delle infrastrutture, analizza la mappatura del sistema infrastrutturale presente nella provincia. L'osservazione di tale sistema non potrà prescindere dall'esame della mobilità all'interno della stessa. Dal lavoro risulta una rete stradale superiore alla media nazionale (però mal distribuita e, spesso, di vecchia costruzione), una rete ferroviaria completa sulla costa (ma con evidenti lacune nei servizi di supporto), un trasporto pubblico insufficiente (si evidenzia la carenza di collegamento con l'aeroporto di Lamezia Terme), un significativo numero di porti presenti (ma anche questi con servizi di supporto inconsistenti) e un sistema bancario che non assicura un valido sostegno a favore della classe imprenditoriale provinciale (sia in termini di tassi praticati, sia in termini diComuni serviti); Capitolo .1_: Analisi della struttura economica: il sistema produttivo, indaga la struttura economico - produttiva della provincia di Vibo Valentia, con particolare riferimento al vero propulsore dell'economia reale: l'impresa. Dopo una breve descrizione delle peculiarità dei settori produttivi all'interno della provincia, l'analisi si concentra sulla vocazione economico - produttiva di ciascuna delle quattro aree, individuandone le specializzazioni produttive, i settori economici eventualmente saturi e/o suscettibili di ulteriore espansione e i comparti che presentano, invece, delle potenzialità di sviluppo. Affiora la debolezza della struttura produttiva (sia in termini dimensionali che concorrenziali) e la conseguente incapacità di soddisfare l'offerta di lavoro, la notevole incidenza del settore terziario, la dinamicità del settore (consistente la presenza .di neoimprenditori con età inferiore ai 35 anni), l'incidenza percentuale delle imprese individuali (oltre il 70%), la media addetti/impresa pari a 2,2 (nella classe 1-5 addetti rientra il 94,20% del totale), lo scarso ricorso al sostegno finanziario esterno, l'orientamento al mercato domestico e la bassa propensione all'associazionismo; Capitolo .2: Amilisi de/là struttura economica: il mercato del lavoro, è dedicato all'analisi del mercato del lavoro, alla struttura settoriale dell'occupazione, alle dinamiche occupazionali e al livello di disoccupazione, ponendo l'accento sui fabbisogni formativi e sulla stagionalità delle forze lavoro, nonché sulla rilevante incidenza del sommerso all'interno dell'economia. Il quadro palesa un elevato tasso di disoccupazione (con trend crescente dal 1995 e con maggiore incidenza nella fascia (15-24 e nella popolazione femminile), una rilevante presenza di popolazione in età attiva, un'alta presenza di soggetti in cerca di prima occupazione, un elevato fabbisogno formativo (in particolare di competenze manageriali) e una notevole incidenza dell'economia sommersa; Capitolo §: Il quadro sociale, analisi del comparto dell'associazionismo, della cooperazione, del no-profit e del sociale in genere nell'ambito dell'economia di Vibo Valentia. Viene dedicato ampio spazio all'osservazione delle fasce deboli della provincia come importante risorsa della stessa. Il sistema registra un elevato disagio delle giovani generazioni e un significativo tasso di dispersione scolastica, carenza di strutture sociali e di condizioni per le pari opportunità, un buon livello di sensibilità sul sostegno delle fasce deboli da parte della Provincia.(anche se rimangono inadeguate le possibilità di inserimento lavorativo), un'inadeguata attenzione verso gli anziani. Significativa la presenza di associazioni e cooperative sociali; Capitolo z: Gli strumenti di programmazione negoziata, incentrato sull'analisi degli interventi di programmazione negoziata nel territorio. Vengono analizzati e studiati gli interventi di sviluppo locale programmati nella Provincia (PIT, PIAR, PIS, GAL, PIS, PIF, ecc.). Questi risultano numerosi e ben distribuiti su tutto il territorio provinciale e presentano obiettivi orientati alla riduzione della disoccupazione, alla valorizzazione delle risorse locali e alla sostenibilità dello sviluppo. La ricerca evidenzia un buon grado di promozione della pianificazione, ma anche notevoli difficoltà nell'ambito del reperimento di informazioni relative ai risultati (basso grado di trasparenza) e, soprattutto,

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l'inesistenza di un coordinamento tra queste gli interventi e di processi tesi alla continuità degli stessi; Capitolo ~: Il patrimonio ambientale, riguarda la descrizione del settore ambientale. Lo studio ha messo in evidenza la bellezza e il valore del patrimonio naturalistico (la provincia ha un elevato indice di boscosità). Emerge la necessità di proteggere l'area costiera (alto congestionamento ed elevato rischio di depauperamento) e di valorizzare quelle extracostiere. Sono necessari, inoltre, interventi tesi ad integrare il turismo balneare con forme di turismo alternativo; Capitolo ,2: Analisi del settore cultura, dedicato allo studio delle risorse culturali del territorio e alla realizzazione di una mappatura delle stesse. Il patrimonio storico-culturale è ricco e ben distribuito su tutto il vibonese. Emerge un'inefficace gestione dei beni culturali, nonostante le iniziative previste (Distretto culturale e Patto per i beni culturali). Importante la presenza di musei, biblioteche, eventi e manifestazioni varie (queste ultime con un elevato concentramento nella stagione estiva). Non si rilevano iniziative imprenditoriali per la gestione dei beni culturali (emerge la "mancanza di consapevolezza" delle potenzialità di questi beni a causa soprattutto dello stato di approssimazione e di abbandono in cui versano); Capitolo 10: Analisi del turismo, attraverso una dettagliata descrizione delle strutture ricettive, dei flussi turistici, seppur in maggioranza di carattere balneare e dei servizi offerti al turista, pur trattandosi, di servizi a carattere stagionale. La tipologia di turismo presente è strettamente balneare (il quale presenta un trend crescente). Il turismo però registra un calo di presenza di stranieri negli ultimi anni e una significativa riduzione della capacità di spesa. Nel territorio si rilevano molti alberghi e villaggi e sono carenti le strutture alternative (B&B e agriturismi). Da rilevare il fenomeno del turismo sommerso (alto abusivismo edilizio che favorisce il fenomeno) e un bassissimo utilizzo degli esercizi per gran parte dell'anno.

Nell'ambito dell'Azione si è provveduto a elaborare graficamente i dati raccolti. Il lavoro ha prodotto l'elaborazione di n. 22 mappe cromatiche riprodotte su lucidi e utilizzate nel corso dei lavori a supporto dell'elaborazione dei dati e delle relative riflessioni.

Le mappe realizzate sono state raccolte in un Book riepilogativo.

ANALISI SWOT

L'Azione 2 prevista dal Progetto è coordinata dal partner Midia Seri. La tipologia di analisi prescelta è fondamentale per evidenziare i punti di forza e di debolezza del territorio della provincia di Vibo Valentia, al fine di far emergere quelli che sono ritenuti capaci di favorire, ovvero ostacolare o ritardare, il perseguimento degli obiettivi di sviluppo.

L'Azione è finalizzata alla redazione di due distinti report di analisi SWOT uno territoriale e uno di settore. Per la realizzazione si è proceduto allo studio della ricerca e alle individuazioni delle macrovariabili per ogni report/capitolo realizzato. Tali macrovariabili sono state poi studiate con la finalità di tracciare le matrici punti di forza/debolezza, minacce/opportunità distinte per aree (seguendo la ripartizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). La mancanza di dati disaggregati è stata avvertita in modo particolare in questa fase. Tale carenza ha reso impossibile lo studio approfondito di alcune delle macrovariabili selezionate (primi fra tutti i dati relativi al mercato del lavoro per area).

L'incrocio con i risultati dell'Azione 4 (verifica sul campo) ha consentito di colmare parte del gap attraverso l'integrazione delle informazioni emerse dall'elaborazione dei questionari.

Oltre alle SWOT per aree sono state realizzate delle SWOT settoriali (ambiente, cultura, turismo, agricoltura) finalizzate a tracciare possibili linee di intervento da seguire per lo sviluppo della Provincia.

L'analisi del settore turistico è stata arricchita di un ulteriore campo di analisi; oltre ai classici quattro elementi (punti di forza e debolezza, minacce e opportunità) è stato introdotto il campo denominato azione. L'esposizione di questi elementi si è tradotta in una o più linee guida specifiche da seguire: nella Fase 2, infatti, le opportunità che si intravedono attraverso il percorso di analisi rappresentano la base riflessiva entro cui strutturare la strategia.

Le SWOT del turismo, inoltre, sono state realizzate specificatamente in relazione al lavoro e alla formazione, a infrastrutture e trasporti, al turismo ambientale, culturale/religioso,

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REPORT FINALE

Strategie mirate.

Ciascun criterio è stato poi specificato attraverso degli indicatori che sono stati utilizzati anche per la valutazione finale dei casi trovati. Ciascun caso, infatti, è stato valutato dai ricercatori che hanno proceduto a stilare delle apposite classificazioni. La parte introduttiva del report riguardante le buone prassi, lo sviluppo sostenibile, l'elenco e la valutazione dei casi, rappresentano per il Progetto uno strumento di confronto per l'implementazione di strategie e modelli utili allo sviluppo del turismo sostenibile nella provincia di Vibo Valentia.

I ricercatori impegnati nella seconda fase del Progetto, infatti, hanno utilizzato tale strumento che diverrà ancor più interessante con il supporto del Manuale delle buone prassi. Il manuale rappresenta un valido strumento di lavoro a disposizione del Ce.S.I.T. senza trascurare le evidenti ricadute positive che lo stesso ha in relazione al potenziale e futuro utilizzo fatto dagli attori locali.

Le Buone Prassi studiate e classificate risultate fra le migliori sono 7 a livello nazionale e 6 a livello internazionale. Il migliore caso nazionale è considerato il Progetto denominato "Ospitalità diffusa (WWF Milano l Parco dell'Aspromonte, Reggio Calabria)". L'iniziativa è stata realizzata nell'area del Parco Nazionale dell'Aspromonte e ha visto coinvolte un centinaio di famiglie pronte a ospitare gli escursionisti interessati a visitare il territorio coinvolto. Oltre all'offerta del pernottamento sono state organizzate serate, animate da associazioni e gruppi locali, per diffondere la conoscenza degli usi e delle tradizioni del luogo, e visite guidate nel Parco, gestite da giovani appositamente formati che nel corso del tempo si sono costituiti in cooperative. L'iniziativa è stata ritenuta interessante soprattutto per la sua capacità di coinvolgimento della popolazione locale. Lo spirito dell'iniziativa, infatti, è rappresentato dai processi di sviluppo Bottom-up (dal basso), ovvero processi mediante i quali la popolazione locale prende coscienza della situazione presente e si mobilita per utilizzarla al meglio secondo processi di sviluppo sostenibile.

Il migliore caso internazionale è risultato il Progetto denominato "UNEP, Programma Ambientale delle Nazioni Unite - Produzione e Consumo".

Il Progetto, realizzato da 25 compagnie di tour operators, fra cui First Choice e TUI AG, con il supporto del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), deii'UNESCO e dell'Organizzazione del Turismo Mondiale (WTOIOMT), ha prodotto una nuova pubblicazione: "Sustainable Tourism: The Tour Operator's Contribution", che presenta, in modo accattivante, il turismo responsabile e amichevole sia dal punto di vista sociale che ambientale nel settore dei tour operators.

Durante il meeting internazionale dell' ottobre 2005 svolto a Rethymno, Creta - Grecia, inoltre, è stata organizzata una visita guidata alla buona prassi internazionale Varnos LTD (seconda nella classifica dei casi internazionali), durante la quale i ricercatori, italiani e greci, hanno avuto la possibilità di discutere a lungo con uno dei protagonisti del caso in questione. Il Progetto Vamos LTD ha visto impegnate una decina di persone che, ritornate al loro paese di origine, hanno deciso di investire sulla conservazione delle tradizioni e lo sviluppo del proprio territorio. Partendo dalla ristrutturazione e dal mantenimento di poche case tradizionali cretesi, costruite centinaia di anni fa, da utilizzare come confortevoli resort turistici, Vamos LTD gestisce oggi 25 alloggi e conta al proprio interno circa 90 soci. L'iniziativa si propone di offrire un'immagine molto diversa di quella che un turista percepisce utilizzando le solite mete turistiche.

Gli altri casi nazionali selezionati sono stati: "Agriturismo Dulcamara (Ozzano Emilia, Bologna)"; "Fattorie Faggioli (Provincia di Forlì-Cesena)"; "Progetto E.DE.RA. l Ecologia Dell'Energia e del Recupero Ambientale (Comune di Rossiglione, Genova)"; "Azienda Agrituristica "L'orto di Lucania" (Comune Montescoglioso, Matera)"; "Progetto Pass (Parco Nazionale del Gennargentu, Nuoro l Parco Nazionale del Pollino, Cosenza l Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diana, Salerno l Parco Nazionale Etna, Catania )" e "Strada dei vini e dei sapori" (Provincia Forlì-Cesena). Oltre a quelli citati i casi internazionali selezionati sono stati: "Le strade dei vini lungo la parte settentrionale della Grecia in un vigneto" (Grecia settentrionale); "Villa Geodi" (Grecia, distretto di Lakonia); "Turismo sostenibile", "Kit di strumenti per medie e piccole imprese, Guida alla gestione delle Best Practices"; "Turismo Sostenibile per lo Sviluppo del Pacifico (2003-2007)".

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REPORT FINALE

RICERCA-VERIFICA SUL CAMPO

Questa azione ha avuto l'obiettivo di implementare i dati necessari per la ricerca attraverso la somministrazione di questionari strutturati a un campione rappresentativo di attori locali.

Nello specifico, sono stati somministrati 4 questionari, ognuno rivolto a una specifica tipologia di utenti:

imprese alberghiere; imprese della ristorazione; imprese di servizi nel settore turistico; Enti Pubblici.

La struttura dei questionari è stata concepita per sezioni. Nei questionari rivolti alle imprese, la prima sezione contiene domande di carattere generale

(ubicazione, forma giuridica, tipo di struttura e periodo di apertura dell'esercizio); la seconda riguarda il mercato (presenze, permanenze, canali di vendita, prezzi, fatturato); la terza è rappresentata da domande inerenti l'efficacia della politica (contributi a favore dell'impresa, investimenti, politiche attive); la quarta e ultima sezione indaga la forza lavoro (numero di dipendenti, titolo di studio, modalità di assunzione, previsioni, esigenze formative, rapporti con altri enti).

Nei questionari rivolti agli Enti Pubblici si è indagato sulle politiche rivolte al turismo, sui servizi attivi nel territorio, sulle strategie messe in atto per la conservazione dell'ambiente, lo sviluppo turistico del territorio, lo sviluppo sociale, l'incremento dell'occupazione e i rapporti con altri enti.

Nei questionari sono state esplorate, inoltre le politiche attive di inserimento delle fasce deboli.

Oltre alla somministrazione dei questionari, agli animatori coinvolti è stato chiesto di compilare, a ogni intervista, un diario di bordo. Il diario ci ha consentito di assumere informazioni importanti sulle condizioni delle strade, sulla segnaletica, sulla manutenzione, sulle piazzole di sosta e sulle zone verdi. Agli animatori è stato chiesto di segnalare anche le eventuali discariche abusive incontrate durante il percorso.

L'attività ha previsto anche la realizzazione di due focus group con amministratori locali e associazioni di categoria. Durante tali incontri sono state compilate dagli attori coinvolti, oltre alle schede di partecipazione, alcuni moduli appositamente elaborati per la raccolta di informazioni sulle attività più significative svolte dall'ente nel settore del turismo sostenibile negli ultimi 5 anni, sulle strategie mirate poste in essere, sulle collaborazioni con gli altri enti, sulle azioni finalizzate a favorire lo sviluppo sostenibile, l'integrazione delle fasce deboli e sulle azioni da intraprendere. I focus group, oltre a fornire informazioni utili sulla posizione degli enti, hanno consentito un'opera di diffusione e sensibilizzazione del Progetto Ne.Mo. nella provincia di Vibo Valentia. Gli enti coinvolti si sono dimostrati disponibili a continuare la collaborazione. Il dato più rilevante emerso consiste nella mancanza di dialogo tra gli attori operanti sul territorio. La conseguenza più immediata di tale mancanza è l'assenza di una strategia comune.

I questionari sono stati somministrati in totale a 393 soggetti su 519 contattati. Di seguito si ripropongono alcuni dati riepilogativi, fra i più interessanti, relativi alla

somministrazione. Il primo grafico esprime la ripartizione percentuale per categoria degli utenti contattati.

Progetto Ne.Mo. 9

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REPORT FINALE

Ripartizione utenti contattati

l• Alberghiero o Ristorazione D Servizi o Enti Pubblici l

Si evince la prevalenza dei ristoratori (38% circa) e del settore alberghiero (36% circa). La tabella successiva, invece, esprime un "livello di collaborazione" dell'utenza.

Tipologia Somministrato

Alberghiero 75 68%

Ristorazione 8141%

Servizi 40 28%

Enti Pubblici 98 41%

Media 7394%

La categoria maggiormente collaborativa è quella degli Enti Pubblici (formata da Comuni e Pro Loco); le imprese di servizi a supporto del turismo quelle meno raggiungibili.

Da evidenziare che nell'ambito della categoria Enti Pubblici i Comuni registrano una percentuale di risposte pari al 100% (tutti i Comuni hanno designato un interlocutore per le risposte).

L'ultima tabella sintetizza la ripartizione, per tipologia di utenza, degli esiti del totale dei contatti.

Tipologia Somministrato Chiuso/Cessato Irreperibile Rifiuti Altre Totale problematiche

Alberghiero 75 68% 5 41% 8 65% 10 27% 000% 100 00%

Ristorazione 8141% 4 52% 5 53% 8 54% o 00% 100 00%

Servizi 40 28% 417% 44 44% 417% 6 94% 100 00%

Enti Pubblici 98 41% 000% 159% 000% o 00% 100 00%

Totali 75 72% 424% 11,56% 7,51% 096% 100 00%

Il numero di domande presenti sul questionario e il totale degli intervistati ha portato come risultato una significativa fonte di dati. La loro elaborazione ha consentito di ottenere numerose informazioni successivamente utilizzate nel lavoro di analisi SWOT e di fondamentale importanza nell'elaborazione della strategia. La mole di dati raccolti ed elaborati ha ampliato i tempi necessari per la realizzazione del report conclusivo.

Sono stati realizzati 4 Report (uno per ogni tipologia) che espongono i dati elaborati nel corso dell'attività di analisi. I documenti sono pubblicati nell'apposita area Documenti del sito internet di Progetto.

fASE 2

In funzione dell'output di Fase 1, è stata avviata la Fase 2 finalizzata a fornire l'insieme dei mezzi necessari al Progetto e al Ce.S.I.T. per proseguire/avviare la loro azione.

La Fase di elaborazione è stata impostata sugli elementi emersi nell'ambito della Fase 1 e in

Progetto Ne.Mo. lO

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REPORT FINALE

particolare sulla sintesi offerta dal documento delle analisi SWOT. Sulla base di queste indicazioni si è provveduto all'elaborazione di un documento sintetico

inerente il percorso da seguire. Le direttive hanno consentito la realizzazione di:

Modelli-pilota di supporto all'obiettivo strategico di fondo; Strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile nel territorio di riferimento; Strumenti a sostegno della strategia.

ELABORAZIONE MODELLI

L'Azione 1 prevista dal Progetto è coordinata dal Partner Midia Seri. L'obiettivo è la definizione, in virtù degli output della Fase 1, di modelli a supporto della strategia di sviluppo sostenibile della filiera turistica. I modelli rappresentano attività da concertare con gli attori locali e sperimentare, successivamente, nell'ambito del territorio di riferimento.

Nello specifico è programmato un lavoro finalizzato all'elaborazione di 4 modelli, due strategici (MOD1 e MOD2) e due operativi (MOD3 e MOD4).

Codice Tipologia

MODl Strategico

MOD2 Strategico

MOD3 Operativo

MOD4 Operativo

Denominazione

Una governance per lo sviluppo

sostenibile

Il riposizionamento sostenibile delle

imprese

Il miglioramento dell'occupabilità

delle fasce deboli

Monitoraggio e valutazione

Descrizione

Lavoro orientato alla diversificazione dell'offerta turistica nell'ottica dello sviluppo sostenibile del settore turistico provinciale. Il modello si orienta alla promozione di attività di integrazione delle risorse turistiche (ambiente, cultura, agricoltura, produzioni tipiche, artigianato ecc.) della provincia allo scopo di destagionalizzare e diversificare i flussi turistici. Lo scopo è quello di favorire la fruibilità del territorio assecondando un approccio di sostenibilità ambientale, sociale, economica e istituzionale. Nell'ambito del modello assume particolare rilevanza la governance del territorio come attore chiave nella programmazione e predisposizione di interventi, azioni e attività finalizzate al cambiamento organizzativo della gestione del territorio in chiave sostenibile Elaborazione che prevede l'individuazione di linee guida finalizzate a favorire il riposizionamento strategico ed operativo delle imprese della filiera del turismo multifunzionale provinciale (turismo - ambiente - agricoltura - artigianato). Gli obiettivi di fondo che il modello si propone di conseguire riguardano i seguenti punti:

- riqualificazione integrata delle aree e delle strutture ricettive (approccio di filiera);

- riposizionamento del settore turistico sul mercato nazionale ed internazionale

Finalizzato a operare nell'ambito dell'integrazione e dell'inclusione delle fasce deboli nel mercato del lavoro e, nello specifico, all'interno della filiera turistica. Si prevede l'approfondimento delle opportunità occupazionali del settore e la valutazione delle esigenze e dei fabbisogni formativi dei soggetti beneficiari del modello. Il modello sarà strumentale all'incremento delle competenze delle fasce deboli consentendo la riduzione delle forme di discriminazione presenti nel mercato del lavoro Strumento di monitoraggio, valutazione in itinere e valutazione ex-post dell'impatto socio-economico delle strategie che si implementeranno nel settore turistico provinciale alla luce dei criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale finalizzati alla fruibilità nel tempo delle risorse turistiche provinciali. La sua elaborazione prevede lo sviluppo di una metodologia in grado di valutare le strategie di sviluppo locale nel settore. Il modello terrà conto, inoltre, del peso del sommerso interrelato con le attività regolari. La finalità del modello consiste nel definire e individuare azioni integrate e di sistema da applicare sul territorio in grado di favorire la sedimentazione dei processi di conoscenza dello stesso nella sua accezione più ampia fatta di problematicità e di potenzialità. Il focus è rappresentato dal conseguimento di un obiettivo principe: il cambiamento organizzativo e il monitoraggio e la valutazione dei processi che concorrono verso siffatto obiettivo. Il modello, di concerto con gli altri modelli, attribuisce alla Governance locale un ruolo rilevante nel percorso verso il cambiamento e le innovazioni di processo

Il MOD1 e il MOD2 sono supportati dall'elaborazione della strategia di marketing innovativo in grado di individuare e potenziare nuovi segmenti di mercato. I modelli prevedono l'individuazione di soluzioni concrete.

L'elaborazione dei modelli consente l'individuazione di nuovi obiettivi di sviluppo e nuove opportunità occupazionali in grado di invertire le tendenze relative al "turismo maturo"

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REPORT FINALE

attualmente riscontrabile nella provmc1a di Vibo Valentia. L'elaborazione dei modelli sarà soprattutto di ausilio agli attori locali per la promozione e l'implementazione di interventi e politiche concertate per lo sviluppo sostenibile del settore turistico che possa emanciparsi dalla sola, attuale, offerta balneare; favorire il decongestionamento delle aree costiere e valorizzare l'entroterra. La diversificazione, e la conseguente destagionalizzazione, del turismo consentirà anche un miglioramento economico della provincia di Vibo Valentia identificata come l'unico distretto turistico della Calabria.

L'azione è iniziata con lo studio degli output di prima fase e la predisposizione della "struttura standard" per la realizzazione dei quattro elaborati.

In particolare, oggetto di analisi sono stati la ricerca desk e l'analisi SWOT in quanto necessari per la conoscenza delle peculiarità del territorio, delle potenzialità e delle debolezze individuate e per l'utilizzo degli strumenti realizzati in Fase 1.

Successivamente sono stati realizzati degli incontri di coordinamento per condividere le linee guide operative e impostare il lavoro seguendo delle direttrici comuni.

I tempi di realizzazione dei prodotti di azione sono variati in relazione alla programmazione iniziale. Lo scostamento è causato dall'allungamento dei tempi necessari per la realizzazione della Strategia (per le motivazioni vedi paragrafo successivo).

ELABORAZIONE STRATEGIA DI MARKETING INNOVATIVO

La programmazione di questa azione ha previsto un primo periodo di studio degli output della Fase 1 del Progetto Ne.Mo. Successivamente sono state elaborate le linee guida della Strategia ponendo l'accento sul sistema di governance. Dalla prima fase, infatti, è emersa una provincia ricca di risorse ambientali, culturali e umane che, tuttavia, non hanno sviluppato l'indotto turistico atteso e non rappresentano, al momento, fatte salve alcune eccezioni, delle vere attrattive per i visitatori. Il territorio, infatti, mostra indicatori di sviluppo preoccupanti (disoccupazione al di sopra della media nazionale, emigrazione crescente, ecc.).

Le linee guida della strategia sono state condivise dal Comitato di Pilotaggio e si muovono in un'ottica di sostenibilità coinvolgendo in prima linea il sistema di Governance che deve essere improntato su un complesso di valori pienamente condivisi. Il documento approvato dal Comitato di Pilotaggio è stato denominato "Dall'improvvisazione alla pianificazione". È questo lo sforzo che gli attori locali del nostro territorio dovranno fare per attivare meccanismi virtuosi di sviluppo sostenibile.

Per unO studio più appropriato è stato necessario dividere la provincia in sei macroaree. L'esigenza è emersa durante il lavoro di Analisi SWOT. Da questa Azione è emerso, infatti, un territorio particolarmente articolato e complesso. Si è provveduto, quindi, a ridisegnare i confini delle diverse aree previste dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ridefinendo gli stessi in una nuova ottica più strettamente strategica.

L'obiettivo è quello di trasformare i territori, così come sostenuto dall'Organizzazione Mondiale del Turismo, in Destination Marketing Organization (DMO), cioè dei sistemi integrati in grado di proporre mete turistiche come un tutt'uno. Per una più opportuna personalizzazione del lavoro, tali DMO sono state definite STAR, ossia Strategie Touris ARea.

La trasformazione dei territori presuppongono l'implementazione di un nuovo modello di Governance e la creazione di reti aperte allo scambio di informazioni. Tale passaggio rappresenta la condicio sine qua non per realizzare un processo di integrazione tra tutti gli stakeholders e favorire lo sviluppo di un processo attraverso il quale il turismo sostenibile si trasforma in realtà concreta per la provincia di Vibo Valentia (cambiamento organizzativo attraverso un'innovazione di processo).

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REPORT FINALE

, .............................................................. , -----~-1 Campo di attività j ·~ ~ TURISMO ~ ~ . . . . : ........................................................... :

~,_

\ ·, OSF l

............................................................... ······························ ............................... . o • • • . . . . J ~ Fini perseguiti ~ 1 Filosofia della gestione 1 : SOSTENIBILITÀ ;--' -------;· PIANIFICAZIONE . : .............................................................. : : .............................................................. :

Il risultato sotteso al disegno strategico consiste nel favorire un turismo capace di durare nel tempo mantenendo i suoi valori quali-quantitativi, in grado di far coincidere nel breve e nel lungo periodo le aspettative dei residenti con quelle dei turisti, senza danneggiare i valori socio-culturali e ambientali del territorio interessato al fenomeno.

L'implementazione di un obiettivo comune presuppone la convergenza dei key actor sulle direttrici dello sviluppo. Nell'ambito delle linee guida strategiche sono state evidenziate le 4 principali direttrici:

Integrazione azioni di sviluppo; Valorizzazione del territorio; Inserimento lavorativo fasce deboli; Qualità aziendale,

Il perseguimento deii'OSF non è, però, perseguibile con le stesse metodologie in tutte le aree. Nell'ambito dell'Azione, il team ha provveduto alla definizione del "fabbisogno di strumenti strategici" necessario per l'implementazione delle strategie d'area.

La metodologia adottata ha previsto lo studio degli output della prima fase (con l'utilizzo degli strumenti quali mappature, fogli di sintesi, matrici SWOT), l'elaborazione delle linee guida, la realizzazione della macrostruttura della strategia e la sua stesura definitiva e la determinazione degli input per la continuità dell'azione strategica (strategie d'area).

L'Azione è stata coordinata dal partner Midia Seri. La stesura degli elaborati finali ha subito una variazione della programmazione in seguito alle

esigenze di rielaborazione dei dati raccolti nella Fase 1 (in particolare della rielaborazione della suddivisione del territorio). I dati di Fase 1 sono stati, infatti, aggregati in funzione delle 4 aree sub-provinciali determinate dal PTCP. Lo studio di Fase 1 e gli approfondimenti nell'ambito della Fase 2 hanno messo in evidenza l'inadeguatezza di questa suddivisione ai fini della produzione, e della successiva implementazione, di strategie di area ad hoc.

Si è resa necessaria, in sintesi, una nuova aggregazione dei dati in funzione della nuova mappatura. La realizzazione del database è stata orientata alla realizzazione di un database dinamico in grado di semplificare questo processo di routine.

ELABORAZIONE STRUMENTI

Nell'ambito di questa azione sono stati elaborati gli strumenti ritenuti utili per la fase di sperimentazione sul campo e per l'avvio del processo di cambiamento organizzativo. La realizzazione ha preso spunto dalle indicazioni emerse nell'ambito delle linee guide strategiche.

Gli strumenti prodotti sono: Protocollo di comunicazione; Struttura Ce.S.I.T.; Guida al turismo sostenibile;

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Manuale delle buone prassi; Software database conoscitivo.

REPORT FINALE

Per quanto riguarda il Protocollo di Comunicazione è stato predisposto il documento contenente gli elementi fondamentali per la realizzazione di un efficace processo di comunicazione destinato a migliorare una delle necessità fondamentali individuate ai fini dell'avvio del cambiamento organizzativo.

La realizzazione del documento è stata avviata in seguito alla constatazione e condivisione della necessità di migliorare decisamente il sistema di rilevazione dei dati del territorio attraverso la realizzazione di un sistema complesso.

Il documento realizzato è stato indirizzato alla formalizzazione degli obiettivi e delle finalità dello strumento, alla definizione delle categorie e della natura dei dati necessari e la determinazione dei soggetti da coinvolgere.

In funzione del documento, il Protocollo di Comunicazione dovrà essere orientato al sostegno del procedimento per la creazione di una base di dati, costantemente aggiornata e fruibile, da utilizzare per la comprensione organica del territorio della provincia di Vibo Valentia.

Il documento propone delle azioni concrete finalizzate a far confluire in uno strumento unitario la molteplicità dei dati e degli indicatori che interessano la provincia di Vibo Valentia. Non è da escludere che il Protocollo possa costituire un progetto pilota innovativo al punto da essere promosso anche al di fuori della provincia ed essere oggetto di un'azione di mainstreaming, orizzontale e verticale, che ne possa favorire la diffusione e la replicabilità in altri territori e/o in altri contesti. Non si tratta di cambiare il territorio, ma il modo di conoscerlo e, soprattutto, il modo di pianificare gli interventi in risposta ai fabbisogni che di volta in volta emergono.

Il sistema coinvolge tutto il partenariato (in particolare i partner pubblici) e prevede il coinvolgimento del settore privato. In questo modo la comunicazione si avvarrà di una struttura comune, potenziando le possibilità di raggiungimento degli obiettivi strategici. Il Protocollo sottoscritto consente la creazione di un'immagine unitaria e coordinata del territorio.

Nella Fase 2 è stata realizzata la Struttura del Ce. S.I. T. "Centro Servizi Innovativi per il Turismo", destinato a svolgere nella fase di sperimentazione sul campo, le funzioni di centro servizi di informazione, assistenza e consulenza per l'innovazione del settore turistico in provincia di Vibo Valentia, e struttura operativa di riferimento per la gestione del portale di informazione e degli strumenti di marketing innovativo e riposizionamento elaborati nell'ambito del Progetto.

In prospettiva si prevede la realizzazione di un consorzio a cui aderiscono inizialmente tutti i. partner del Progetto Ne.Mo. L'atto di formalizzazione della struttura del Ce.S.I.T. sancisce la denominazione, la sua mission, oggetto sociale, i compiti (per il periodo sperimentale), l'organizzazione, i protagonisti, i collegamenti con il territorio, le vie per il finanziamento e la programmazione della costituzione.

La struttura sarà articolata in tre livelli di partecipazione: 1 o livello, rappresentato dai promotori del Ce.S.I.T. In sostanza i partner del Progetto Ne.Mo. (che andranno a formare il Direttivo del consorzio); 2° livello, ossia la rete di aderenti. Hanno possibilità di partecipare i Comuni, le Comunità Montane, i GAL, I PIT e tutte le aggregazioni comunali della provincia di Vibo Valentia; 3° livello, i soggetti di supporto quali le Università, le Associazioni di categoria, le Parti sociali, ecc.

Si fornisce di seguito uno schema che aiuta a individuare un primo orientamento sulle finalità del consorzio.

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REPORT FINALE

Conduzione

Ricerca

Il Manuale relativo alle buone prassi è uno strumento di supporto per il successivo svolgimento di studi e ricerche relativi allo sviluppo del turismo innovativo, finalizzati all'individuazione di idee e soluzioni in merito alle politiche per il potenziamento del turismo locale.

Il manuale, ·frutto di uno studio ad ampio raggio sull'impatto di azioni innovative nel campo dello sviluppo sostenibile in ambito europeo, intende mettere a disposizione di amministratori locali e operatori dello sviluppo quelle esperienze e quei metodi che, dall'analisi condotta dalla partnership, possono risultare utili nell'attuazione delle strategie locali per lo sviluppo turistico, offrendo suggerimenti e raccomandazioni ricavate nella fase di studio e ricerca.

Pertanto, la guida si configura come un possibile anello di congiunzione in grado di agevolare il passaggio dalla dottrina alla concreta realizzazione, offrendo links, riferimenti e suggerimenti sul tema. Il Manuale fornisce un orientamento per le politiche e per le attività commerciali in una prospettiva di sviluppo del turismo sostenibile a livello internazionale, nazionale, regionale e locale.

Il lavoro è suddiviso in tre parti. La prima consiste in un'introduzione generale al turismo sostenibile, alle sue caratteristiche, alla politica e alle attività di supporto da parte delle organizzazioni internazionali; la seconda presenta iniziative, considerate azioni di sviluppo del turismo sostenibile nel mercato turistico internazionale e la terza comprende la presentazione di azioni locali di sviluppo sostenibile.

Il lavoro è stato prodotto nella versione Inglese-Italiano e nella versione Inglese-Greco.

Per la realizzazione della Guida al turismo sostenibile lo staff di Progetto ha deciso di elaborare uno strumento di facile lettura (accessibile anche ai più giovani) per diffondere i contenuti del turismo sostenibile. Il turismo sostenibile sarà rappresentato e illustrato graficamente attraverso una serie di vignette tematiche. È stato individuato, come linea conduttrice della Guida il GRILLO (vedi figura successiva) che sarà il protagonista delle vignette.

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REPORT FINALE

Partendo dalla situazione attuale del turismo nella provincia, descrive il percorso e i principi fondamentali per realizzare un turismo sostenibile (così come enunciate nella Carta di Lanzarote). La guida è stata realizzata su supporto cartaceo e pubblicata elettronicamente nell'ambito del blog di Ne.Mo (www.progettonemo.it).

Ultimo strumento in stato di elaborazione è il Software Database Conoscitivo, destinato a potenziare la conoscenza/controllo del territorio in funzione del dimensionamento di alcune variabili chiave. Il sistema è stato impostato sulla base dell'incrocio delle variabili chiave del territorio con gli aggregati comunali (il progetto-base ideato è stato prodotto in versione "matrice a doppia entrata" ed è disponibile in allegato). Il sistema ideato sarà flessibile e facilmente aggiornabile. La flessibilità consiste nella possibilità di caricamento dei dati su base comunale e nella conseguente opportunità di aggregare i dati in diverse aggregazioni sub­provinciali. La facilità di aggiornamento è relativa alla composizione dei dati di inserimento e della possibilità di integrazione/aggiornamento. I dati in ingresso potranno essere caricati, infatti, su base comunale e aggiornabili per anno. L'articolazione della struttura consentirà di ottenere i dati per macrovariabile, per variabile e per variabile di dettaglio. Il sistema dispone, inoltre, di due livelli di accesso; il livello amministratore (per il caricamento dei dati) e il livello user (per la consultazione dei dati).

Di seguito viene fornito l'esempio di una macrovariabile per Comune e per anno.

Macrovariabile Variabile Variabile di Comune Anno X dettaQiio

Popolazione Totale maschi

femmine

Densità per Kmq

N. famiglie

Sistema insediativo N. medio componenti per famiglia

0-14

Classi di età 15-29

30-64

>65

Popolazione attiva (14- 65)

FASE 3

Le attività di fase sono finalizzate all'implementazione nel territorio di riferimento di quanto emerso nella fase di studio e di quanto prodotto in quella di elaborazione.

È stato possibile verificare l'efficacia di strumenti quali la "Guida al turismo sostenibile", il "Manuale delle Buone Prassi" e il Centro Servizi (periodo sperimentale).

La realizzazione di alcuni lavori con il coinvolgimento degli attori locali ha consentito la diffusione sul territorio della Mappatura delle STAR, deii'OSF, dei 4 modelli e delle modalità di re~olamentazione della circolazione delle informazioni.

E stato possibile, inoltre, verificare la validità dei temi proposti per i Documenti di Cooperazione e delle azioni da proporre per lo sviluppo di iniziative sociali nel territorio di riferimento.

Le attività sono state svolte dal gruppo di progetto aggregate intorno al Consorzio Ce.S.I.T. (la denominazione è stata modificata, rispetto alla proposta iniziale, nell'ambito del Comitato di Pilotaggio).

La Fase 3 è composta dalle seguenti Azioni:

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Animazione territoriale; Workshop tematici; Documenti di Cooperazione; Ce.S.I.T.; Iniziativa per l'Impresa Sociale.

ANIMAZIONE TERRITORIALE

REPORT FINALE

La programmazione e realizzazione di questa prima azione sperimentale ha consentito di testare alcuni degli strumenti predisposti in fase di elaborazione (Fase 2).

La necessità di realizzare le attività nasce dall'individuazione delle esigenze del territorio (Analisi SWOT e Strategia) che si sostanziano soprattutto nella necessità di incrementare il livello di sensibilizzazione del territorio, inteso nella sua accezione più ampia, ai concetti e alle problematiche inerenti lo sviluppo sostenibile.

Il colloquio con alcuni Istituti scolastici della provincia ha consentito l'organizzazione di 4 incontri che hanno coinvolto 140 allievi delle scuole medie superiori. Lo specchietto successivo riepiloga gli incontri effettuati evidenziando gli Istituti coinvolti e il numero di allievi.

Scuola Luogo Intervenuti Istituto Statale d'Arte VIBO VALENTIA 16

Istituto Tecnico per Geometri VIBO VALENTIA 49 IPSSCTSP VIBO VALENTIA 32

IPSSCT TROPEA 43 Totali allievi 140

La Direzione del Progetto ha deciso di realizzare un'azione di monitoraggio ad hoc in merito all'efficacia dell'attività. A tale scopo è stato redatto un questionario somministrato ai protagonisti dell'azione di Animazione territoriale. L'indagine ha interessato i seguenti punti sui quali sono stati interpellati gli utenti coinvolti nell'attività:

Definizione del turismo sostenibile; Filosofia della sostenibilità; Programmazione dello sviluppo sostenibile; Strumenti per il piano di azione locale.

-· Interessante la risposta fornita dai ragazzi. Il livello di coinvolgimento è risultato molto

elevato; la media complessiva delle risposte esatte fornite è pari al1'80,29% e le medie per Istituto consentono di valutare positivamente tutti gli incontri (il risultato minimo è pari a due terzi di risposte giuste).

Ottimo il risultato conseguito dagli strumenti utilizzati. La "Guida al Turismo Sostenibile" grazie alla semplicità del linguaggio utilizzato, ha facilitato l'approccio alle tematiche relative alla sostenibilità, mentre il Blog di Ne.Mo., utilizzato in forma sperimentale, ha facilitato l'interazione consentendo ai ragazzi di esprimere alcuni concetti personali (soprattutto in merito alle "bellezze culturali" del loro paese) e avviare un primo dibattito.

L'utilizzo di GRIJÙ per la presentazione del Progetto Ne.Mo. ha favorito un approccio positivo da parte degli utenti alla descrizione della motivazione dell'intervento nelle scuole da parte dei membri del Team Ne.Mo.

WORKSHOP TEMATICI

Si tratta di un'attività destinata a focalizzare gli interventi nelle aree di riferimento. Gli incontri sono stati realizzati nelle 6 STAR individuate nell'ambito della Fase 1.

La modifica del livello di pianificazione è dovuta all'esigenza di una maggiore copertura per sub area-provinciale.

Il ruolo dei workshop consiste nel cercare di imprimere una significativa accelerazione ai processi di aggregazione-cooperazione in merito alle tematiche da sviluppare per lo sviluppo sostenibile d'area. Essi hanno uno scopo preciso: far esprimere agli attori locali una valutazione in merito alla propensione della STAR (Strategie Tourism ARea) di appartenenza (Offerta) di soddisfare la specifica richiesta turistica (Domanda).

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REPORT FINALE

L'idea di fondo è rappresentata dall'offrire l'opportunità agli attori locali di confrontarsi su azioni concrete (individuazione delle nicchie di mercato) esprimendo il proprio parere. Il confronto ha anche lo scopo di verificare il gap informativo che esiste nell'ambito delle ricerche effettuate (difficoltà di reperimento di dati univoci emerse nella Fase 1, in particolare in merito al "censimento" delle risorse locali) e quello di avviare il processo di lavoro comune degli attori locali.

Attraverso i workshop si è avuto modo di confrontare sul campo i risultati della ricerca e le impostazioni della fase di elaborazione. In particolare è stata condivisa l'esigenza di impostare sistemi di raccolta delle informazioni in maniera più strutturata, la necessità di avviare un meccanismo di Governance territoriale che permetta una più efficace progettualità e il bisogno di un radicale cambiamento culturale per una maggiore responsabilizzazione della società ai temi della sostenibilità.

DOCUMENTI DI COOPERAZIONE

Durante l'azione in oggetto si è proceduto con la realizzazione di quattro documenti di cooperazione, denominati rispettivamente:

NeCoTus (Network per la Concertazione permanente sulle tematiche di sviluppo del Turismo Sostenibile); GesimA (Gestione dell'Impatto Ambientale); Tra Coi n (Trasferimento e Condivisione delle Informazioni); PrECus (Programma di Educazione Culturale alla Sostenibilità);

I documenti nascono dall'analisi sistemica degli output di ricerca, di modellizzazione e di strategia sviluppati nel corso delle fasi del Progetto. La realizzazione dei modelli di documenti di cooperazione rappresentano il compendio delle azioni svolte nei due anni di durata del Progetto e la sintesi tra le azioni desk e le azioni svolte sul campo. Nello specifico si tratta del passaggio successivo all'elaborazione della Strategia orientata alla definizione di un obiettivo comune per l'azione dei key actor, dei Modelli strategici (MOD1 e MOD2) e operativi (MOD3 e MOD4), che tracciano la via per il cambiamento organizzativo, e del Manuale delle Buone prassi, finalizzato alla diffusione degli elementi fondamentali alla base del turismo sostenibile. Gli elementi di questi output sono stati fatti convogliare nei documenti di cooperazione (Dl, D2, D3, D4) insieme agli elementi forniti dall'interazione con i key actor (Seminari di apertura, Animazione territoriale, Workshop).

In funzione di quanto sopra esposto, l'impegno che attende i sottoscrittori dei quattro documenti rappresenta un momento indispensabile per far emergere e sviluppare l'insieme delle attività necessarie alla determinazione di un processo di sviluppo sostenibile del settore turistico, in una prospettiva concreta di utilizzo e conservazione delle risorse del territorio, nella ferma convinzione, vista l'intersettorialità del turismo e l'interdipendenza dei diversi settori coinvolti, che la via dello sviluppo del turismo sostenibile rappresenta non solo la premessa principale per la riqualificazione delle risorse ambientali, culturali e patrimoniali del territorio di Vibo Valentia ma anche l'unica strada percorribile per una crescita armonica dello stesso.

I documenti di cooperazione vogliono rappresentare uno strumento da utilizzare per avviare concretamente questo processo di azione comune e, quindi, uno strumento per il Tavolo di Concertazione Permanente (MOD1).

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Linee strategiche:

r

individuazione orientamento strategico; segmentazione del mercato; organizzazione delle azioni possibili; proposte Progetti-pilota.

T T T T

Ce.S.I.T. ~~oC> t t t t

Workshop tematici: concertazione/condivisione; identificazione materie per operatività comune; dibattito su regole comuni; adesione Protocollo di comunicazione.

CENTRO SERVIZI lNNOVATIVI PER IL TURISMO (CE.S.I. T.)

REPORT FINALE

Il Ce.S.I.T. è l'organo ideato in fase di progettazione quale naturale supporto operativo alla pianificazione effettuata nelle Fasi 1 e 2.

Nel corso di questo periodo sperimentale, i partner hanno pianificato le risorse (umane, finanziarie, logistiche, ecc.) per concretizzare le attività e la continuità dell'Ente.

L'idea base del funzionamento del Ce.S.I.T. è esposta in maniera schematica e semplificata dalla figura successiva.

S.T.Ar. 1 S.T.Ar. 2

S.T.Ar. 3 S.T.Ar. 4

S.T.Ar. 5 S.T.Ar. 6

l

2

3

4

5

6

R A c c o L T A

E s l G E N z E

Elaborazione

Piani d'Azione ,.-d<~

: .............................................. :

Due sono stati i momenti focali dello schema operativo del Ce.S.I.T., che hanno consentito la piena interazione con le azioni di intervento sul territorio:

raccolta delle esigenze, operata in funzione delle specifiche necessità/bisogni del territorio di riferimento e concretizzata nella forma di valutazione domanda/offerta (i Workshop tematici); elaborazione dei Piani d'Azione, ossia ipotesi concrete di attività per le aree quali modelli, ricerche, consulenza&formazione, nuovi serv1z1, promozioni, ecc. (Documenti di Cooperazione e attività di progettazione interna).

Le attività specifiche dei consulenti dell'organizzazione sono state raggruppate per

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REPORT FINALE

macroservizi: Gestione del database conoscitivo, nell'ambito del quale è stato testato il software predisposto nell'ambito della Fase 2. I consulenti hanno interagito con gli esperti informatici per la risoluzione dei problemi legati al funzionamento del sistema. Nell'ambito del macroservizio sono stati costruiti anche i prototipi delle "Schede identikit STAR", strumenti destinati a raccogliere i dati d'area e a fornire gli input necessari per il supporto del processo decisionale. Nel frattempo, i consulenti hanno provveduto anche al caricamento dei dati raccolti nell'ambito della ricerca Ne.Mo. Sviluppo strategia, in questo ambito i consulenti hanno provveduto alla realizzazione di alcune azioni destinate ad avviare il processo di sviluppo della strategia proposta nella Fase 2. Sono state raccolte le valutazioni del team degli esperti e quelle del management. Importante la realizzazione di progetti in continuità con la strategia e con le azioni del Progetto Ne.Mo. (Sviluppo imprenditorialità nel Progetto CulturAmbiente, Sviluppo di servizi a supporto del turismo, ipotesi di continuità dell'azione di sensibilizzazione) e le azioni di monitoraggio sulla programmazione del nuovo periodo degli ESF; Comunicazione, si tratta di attività realizzate per il sostegno alle attività di comunicazione previste dal Progetto. La tipologia principale di attività si riferisce all'implementazione di temi e argomenti inerenti la realizzazione della versione permanente del blog di Ne.Mo., apparato realizzato nell'ambito della Fase 4 e affidato ai consulenti per la sua continuità.

PROMOZIONE DI INIZIATIVE DI COOPERAZIONE SOCIALE

Il Progetto Ne.Mo. tra le varie azioni progettuali ha inteso investire sull'elevato potenziale che il tessuto dell'imprenditorialità sociale offre nel territorio di Vibo Valentia. In tal senso, prendendo spunto dalle riflessioni maturate nel corso delle varie attività progettuali, lo staff di Progetto, in partnership con le autorità locali della provincia di Vibo Valentia, ha individuato, nell'ambito dei settori di riferimento del Progetto stesso, possibili iniziative di impresa sociale su cui sviluppare progettualità operative, definendo attività esternalizzabili, modalità di assunzione di soggetti svantaggiati a sostegno del processo di integrazione, diversificazione e riposizionamento e valutando con attenzione i percorsi di inserimento professionale e occupazionale. Nello specifico si intende garantire indirettamente, nell'ambito del Progetto Ne.Mo., l'affermazione del ruolo dell'economia sociale nell'ambito dello sviluppo socio­economico del territorio e delle politiche per l'occupazione. Le attività di sperimentazione relative alla fattibilità delle iniziative di impresa sociale saranno inserite nell'ampio ventaglio di operatività della Confcooperative di Vibo Valentia, che già opera attraverso la struttura Federsolidarietà nel sostegno alle cooperative sociali, con il supporto del Comune di Vibo Valentia e della Provincia di Vibo Valentia per il tramite dei rispettivi Assessorati alle Politiche Sociali, che già operano in tale direzione. Non è poi da considerare marginale il ruolo che potrebbe essere coperto dalla struttura del Ce.S.I.T. in termini di servizi di affiancamento e consulenza specialistica alle imprese sociali della provincia di Vibo Valentia nell'individuazione delle idee di impresa, nello sviluppo del piano di fattibilità e nella fase di start up dell'impresa e del progetto imprenditoriale, anche attraverso il coinvolgimento di attori locali dello sviluppo con il fine di sviluppare un efficace dialogo tra le parti sociali dei diversi comparti. La consulenza è allargata a gruppi di persone intenzionati a promuovere iniziative di impresa sociale con specifico riferimento al settore del turismo e che prevedano un ruolo attivo dei soggetti appartenenti alle fasce deboli della popolazione.

Partendo dalle specificità delle imprese sociali, dai loro punti di forza e debolezza, nonché dalle riflessioni maturate nel corso dei lavori del Progetto Ne.Mo. sono stati individuati degli spazi che possono essere sfruttati da iniziative operative nel segmento sociale. Le azioni che scaturiscono da queste individuazioni sono state distinte in azioni di supporto, identificabili in interventi trasversali, e in concrete possibilità operative. Le considerazioni fatte sia in relazione alle azioni di supporto che ai possibili spazi di operatività sono generalizzate con riferimento all'intera provincia vibonese poiché trattasi di elementi che intersecano i settori produttivi, le potenzialità e il territorio nel suo complesso. Non si è pertanto proceduto con l'individuazione di nessuna STAR in particolare poiché si considerano interventi spendibili e suscettibili di implementazione in tutta la provincia di Vibo Valentia e per analogia in tutti i territori che presentano caratteristiche analoghe.

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REPORT FINALE

FASE 4

La Fase di diffusione dei risultati conseguiti dal Progetto è ritenuta fondamentale per la buona riuscita dell'attività. Per questo motivo è stata prevista un'azione di continuo contatto con il territorio di riferimento strutturata in tre direttrici principali:

Diffusione dei contenuti del Progetto; Contatto continuo con gli attori del territorio; Diffusione dei risultati.

La prima direttrice è inerente alla diffusione del Progetto a tutto il territorio di riferimento e al potenziamento della circolazione dell'informazione nell'ambito della partnership.

Il secondo punto riguarda la continua ricerca di "appoggio" da parte del territorio. A tal proposito si sta cercando di realizzare un coinvolgimento graduale degli attori nell'ambito del Progetto.

La diffusione dei risultati, il terzo punto, prevede un'azione impostata su tre livelli differenti: Diffusione presso la cittadinanza; Mainstreaming orizzontale; Mainstreaming verticale.

STRUMENTI DI DIFFUSIONE

Grande attenzione è stata data alla diffusione delle informazioni relative al Progetto ed agli output prodotti. L'affermazione è testimoniata dalla decisione assunta dalla Direzione di anticipare la Fase 4 rispetto alla programmazione iniziale.

Nel corso del primo semestre di attività è stato allestito un sito internet con annessa struttura intranet. Scopo principale dello strumento è stato la facilitazione della comunicazione intrapartner. Il sito è stato, comunque, avviato con:

le prime informazioni relative al Progetto (Contenuti, finalità e obiettivi, metodologia e attività, risultati); la sezione News (destinata alla divulgazione dei principali eventi progettuali); la sezione Documenti (per la pubblicazione del materiale informativo e degli output).

È stata allestita, inoltre, una sezione Link operativa sin dalla fine di dicembre 2005. Nella sezione Documenti è stata attivata una directory per la diffusione del materiale della Comunità Europea e una per il Coordinamento del Progetto (utilizzata per la diffusione delle programmazioni di Fase). Sono attive anche la directory destinata alle pubblicazioni degli output e quella relativa la diffusione del materiale in lingua inglese (accessibile dalla pagina Project in evidenza nella Home Page).

L'avanzamento del Progetto è seguito dalla stampa locale e nell'ambito della documentazione è fornita la relativa rassegna stampa suddivisa per semestre di competenza (la rassegna stampa è fornita in allegato).

A sostegno dell'apertura al territorio del Progetto sono stati realizzati alcuni strumenti di accompagnamento (lego, cartelline, depliant, inviti per seminari e materiale per il convegno di chiusura).

È stata realizzato un /ogo impostato sulle caratteristiche del Progetto quali la transnazionalità (il mare è stato stilizzato sul formato della bandiera della Grecia), dell'obiettivo di fondo (il logo comprende il sottotitolo in inglese), dell'obiettivo (diversificazione del turismo con la compresenza della vela per il mare e della torre per i beni culturali) e del territorio di riferimento (nel lego compare la dicitura Vibo Valentia).

Sono state prodotte delle cartelline e dei dep/iant. Le prime quale elegante strumento di contenimento della documentazione da diffondere (utilizzati per l'Azione sul campo, per i Focus Group e per i Seminari informativi); i depliant per la prima informativa del territorio (utilizzati nell'ambito dell'Azione sul campo, contengono anche la descrizione sintetica del Progetto in inglese).

APERTURA AL TERRITORIO

Tre tipologie di attività sono state poste in essere per diffondere i contenuti del Progetto e acquisire input utili per la prosecuzione dei lavori:

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Partecipazioni a Eventi; Focus Group; Seminari informativi.

REPORT FINALE

A oggi sono state registrate 23 partecipazioni suddivise per semestre come da tabella successiva.

Elenco partecipazioni Progetto Ne.Mo.

Semestre Numero Percentuale I 5 22% II 9 60% III 4 27% IV 5 33%

Le partecipazioni hanno rappresentato ottime occasioni di scambio con altri progetti. In quest'ottica sono annoverati i Meeting di Bruxelles, gli incontri organizzati daii'ISFOL (Roma, Trento e Mantova), i Convegni realizzati da altri Progetti Art. 6 (Cagliari, Digione e Mantova).

Le partecipazioni hanno consentito, inoltre, un buon livello di dialogo con il territorio di riferimento (8 incontri) e con l'esterno (le due esperienze di Benevento). Altro importante momento di confronto è rappresentato dai Meeting realizzati in Grecia con il supporto organizzativo del partner greco (ottobre 2005 e novembre 2006) e la partecipazione del partner greco a eventi locali.

Altro momento di apertura al territorio è rappresentato dai Focus Group realizzati nel mese di luglio 2005. Questi incontri hanno espresso un grado di coinvolgimento pari al 28% (percentuale dei presenti sul totale degli inviti). Hanno consentito la diffusione di dettagli in merito al Progetto Ne.Mo. e un primo scambio di opinioni. Gli incontri hanno fatto emergere un elemento molto importante: l'esigenza di coordinamento da parte degli attori. Tale elemento è perfettamente in linea con quanto emerso nell'ambito delle attività di Fase 1.

Sono stati realizzati 4 Seminari informativi. Gli incontri sono stati implementati con il supporto di 4 Comuni appartenenti a 4 diverse STAR. Lo specchietto successivo riepiloga gli incontri effettuati.

NO Comune S.T.AR. 1 Limbadi MontePoro 2 Briatico Costiera 3 Serra San Bruno Montana 4 Vibo Valentia Urbana

I Seminari informativi sono stati complessivamente seguiti da 98 utenti, regolarmente censiti attraverso apposite Schede di partecipazione.

UTILIZZO SITO WEB

Il sito web continuerà a essere implementato anche dopo la conclusione del periodo progettuale. In questo modo sarà possibile cadenzare le pubblicazioni degli output di Progetto (in particolare i report dell'azione sperimentale).

La pubblicazione degli output è stata effettuata a piccoli step per favorire le possibilità di lettura da parte degli utenti interessati. Ad esempio, la Ricerca desk è stata pubblicata sotto forma di singoli capitoli.

La pubblicazione di ogni nuovo output è stata ampliamente promossa. Ogni pubblicazione, infatti, è accompagnata da una news sull'Home page del sito e dalla spedizione di una e-mail informativa agli utenti aderenti alla mailing list di Progetto.

All'interno del sito www.progettonemo.it è stato predisposto il Blog di progetto, strumento sperimentato nel corso dell'attività di animazione territoriale, e migliorato in base ad alcune riflessioni avviate in seguito ai risultati della sperimentazione.

Il Blog è uno strumento che continuerà a essere implementato dopo la conclusione delle azioni progettuali, in quanto destinato a supportare attivamente l'azione di sensibilizzazione alle tematiche della sostenibilità. Lo strumento contiene la "Guida al turismo sostenibile" in formato elettronico ed è composto da diverse sezioni fisse (Articoli, fotografie, sondaggi e

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REPORT FINALE

partner) e dinamiche (argomenti degli articoli, sezioni fotografiche). Attraverso la versione definitiva del Blog, nei mesi finali e in quelli successivi alla chiusura del Progetto, sarà promosso lo sviluppo del dibattito, della raccolta fotografica, del sondaggio e saranno avviati processi di progettazione e attivazione servizi per la continuazione della sperimentazione nelle scuole del territorio.

Il sito web è stato anche utilizzato per avviare un'azione di scambio link orientata a potenziare la visibilità dello stesso.

CONVEGNO DI CHIUSURA

Il 27 ottobre 2006 è stato realizzato il Convegno di chiusura del Progetto Ne.Mo. Al Convegno sono intervenuti i rappresentanti dei partner italiani e di quelli transnazionali. Sono stati presenti, inoltre, il referente della Regione Calabria, il referente del Progetto EDA (Art. 6 FSE -Regione Sardegna) e la referente deii'ISFOL.

La partecipazione all'evento è stata controllata attraverso la compilazione di schede di presenza predisposte ad hoc (contenente anche le indicazioni relative alla volontà di ricevere il CD finale del Progetto e la disponibilità a essere informato sulle news di Progetto).

Sono state compilate 42 schede. Nell'ambito del Convegno di chiusura sono stati presentati i risultati del Progetto e le

prospettive di continuità. I partner del Progetto hanno ribadito la loro intenzione di voler dar continuità all'azione avviata, sia in termini di sensibilizzazione della popolazione, sia in termini di supporto all'avvio della necessaria governance e sia al controllo dell'attivazione delle linee strategiche.

Il dibattito è stato poi proseguito dai referenti della partnership e dagli ospiti principali in un workshop pomeridiano per una prima analisi dei risultati del Convegno e la condivisione delle strategie di prosecuzione dell'azione di cooperazione avviata.

FASE 5

La gestione e il coordinamento del Progetto sono rimaste attive per tutta la durata dello stesso. La finalità di queste azioni è univoca: la corretta implementazione delle attività progettate. L'impostazione delle singole Unità (Direzione, Pilotaggio, Amministrazione, Coordinamento) garantisce l'avanzamento delle attività.

L'interconnessione fra le Unità consente di ottenere la giusta operatività e il necessario coordinamento generale del Progetto Ne.Mo.

LA DIREZIONE

La Direzione del Progetto è affidata al partner Confcooperative di Vibo Valentia nella persona del suo legale rappresentante Antonello Meddis, in qualità di Ente richiedente. Il Project Leader è affiancato nello svolgimento dell'attività da A. Paride Posella in qualità di Vice-direttore (partner Midia Seri).

L'azione del Project Leader è stata fondamentale per la sottoscrizione della convenzione e per la gestione del Comitato di Pilotaggio.

Sono stati realizzati 35 incontri di Direzione (adeguatamente verbalizzati). Gli incontri sono equamente ripartiti tra il primo semestre (37%), il secondo (26%), il terzo (11 %) e il quarto (26%).

L'adozione del direttivo consente di snellire l'azione operativa dei coordinamenti in termini di tempi decisionali (per quel che riguarda la parte operativa).

IL PILOTAGGIO

Il Comitato di Pilotaggio è l'organo decisionale (a livello strategico). È composto dal Project Leader, dal Vice-direttore e da un membro di ciascuno degli altri partner. Tutti i partner sono rappresentati all'interno dell'organo.

Il Comitato ha l'onere delle decisioni deliberative, di indirizzo, di impulso e di controllo relative ad ogni attività finalizzata alla realizzazione degli scopi del progetto.

Il Comitato opera attraverso:

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REPORT FINALE

incontri diretti, fissati in funzione delle esigenze e delle necessità del Progetto; forme di dialogo a distanza, attraverso l'utilizzo di diversi strumenti quali la posta elettronica e la rete intranet.

L'utilizzo delle nuove tecnologie (in particolare della rete intranet) ha consentito un notevole rafforzamento delle potenzialità di comunicazione, soprattutto con il partner transnazionale. Ma anche a livello locale gli effetti sono visibili (immediata condivisione della documentazione, informazione costante mediante la pubblicazione di news sul sito, ecc.).

Sono stati realizzati 24 incontri di Pilotaggio, debitamente verbalizzati. Gli incontri hanno consentito di assumere decisioni importanti quali l'adozione dell'obiettivo strategico di fondo (dall'improvvisazione alla pianificazione), la condivisione della bozza del Protocollo di comunicazione e della struttura del Ce.S.I.T. (in particolare l'adozione della forma consortile e della posizione dei soggetti promotori), la finalità e la struttura della Guida allo sviluppo del turismo sostenibile, il potenziamento della transnazionalità, la risoluzione comune di problemi, ecc.

IL COORDINAMENTO

Il Coordinamento operativo identifica la fase di gestione (funzione esecutiva) delle attività progettuali.

Sono previsti due livelli: 1. Coordinamento di Fase; 2. Coordinamento d'Azione.

I coordinatori sono stati individuati dalla Direzione in coerenza con le indicazioni progettuali e delle indicazioni dei singoli partner.

A essi spettano il coordinamento e la gestione operativa delle singole attività del Progetto, nonché l'attuazione di ogni decisione assunta dal Comitato di Pilotaggio.

Le riunioni di coordinamento sono effettuate per singola Fase in funzione della pianificazione del Coordinatore di riferimento. Partecipano i coordinatori di Fase, i coordinatori d'Azione, le risorse del progetto convocate. Alle riunioni possono essere presenti anche i responsabili amministrativi, i membri della Direzione e quelli del Pilotaggio.

Si fornisce di seguito la schematizzazione operativa delle Fasi specialistiche del Progetto .

. Direzione CONFCOOPERATIVE

l l l l

Fase:1 .. ' Fase 2 Fase 3

MIDIASCRL MID.IA SCRL. CONFCOOPERATIVE

' '

l l l 4 Azioni 3 Azioni 5 Azioni

L 'AMMINISTRAZIONE

Questa azione serve a monitorare costantemente la spesa del Progetto e a predisporre i report periodici di rendicontazione e quello finale per la richiesta del saldo. Al corretto

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REPORT FINALE

funzionamento delle procedure sono interessati tutti i partner, relativamente alla parte di Progetto e di spese in capo a ciascuno, in quanto rendicontano le spese all'Ente richiedente. Il responsabile dell'Amministrazione e rendicontazione è stato individuato dalla Confcooperative di Vibo Valentia che è supportato in tale compito da una risorsa della Midia Seri, con esperienza di rendicontazione comunitaria.

Ogni partner, inoltre, ha individuato una risorsa che si occupa della rendicontazione delle spese effettuate all'Ente proponente.

Responsabile Confcooperative

Vibo Valentia

Collaborazione/supporto Midia Seri t--

l l Refe re n te ....... Refe re n te Parner l Partner 7

Le attività di rendicontazione sono facilitate da modelli appositamente concepiti (vedi allegato). I modelli sono stati costruiti seguendo le direttive della Commissione europea per la rendicontazione delle varie voci di spesa. In particolare:

Tabella risorse umane, in cui vengono indicate le voci di spesa della macrovoce "Staff" con la specificazione del nominativo della risorsa individuata, la natura ed il periodo del lavoro, il numero di giornate retribuite, il costo giornaliero ed il totale della retribuzione corrisposta; Tabella delle spese, in cui vengono indicate le singole voci di spesa relative alle macrovoci "Activities", "Administration" and "Overheads" con la specificazione degli articoli/unità, del numero delle stesse, del costo unitario e del costo totale. Inoltre, è stata inserita una colonna per eventuali commenti aggiuntivi per le spese effettuate; Elenco subappalti/consulenti esterni, i partner devono indicare il nome o la ragione sociale del fornitore, il ruolo ricoperto all'interno del Progetto, i compiti affidatigli, la durata dell'incarico, la procedura di selezione seguita ed il compenso previsto; Tabella viaggi, suddivisa in due sezioni: Viaggi locali e viaggi internazionali. Nella prima tabella vengono specificate le date degli spostamenti, l'Ente di appartenenza, il motivo del viaggio, il luogo di partenza e di destinazione, il numero di persone, il numero di giorni, il mezzo di trasporto utilizzato, i chilometri di percorrenza, il costo del viaggio (calcolato seguendo i criteri indicati nella Guida al Promotore), il costo di vitto e alloggio ed il totale del costo sostenuto. Nella seconda tabella (travel international) vengono specificate le date degli spostamenti, il nominativo della risorsa, il motivo del viaggio, il luogo di partenza e di destinazione, il numero di persone, il numero di giorni, il mezzo di trasporto utilizzato, il costo del viaggio, il costo di vitto e alloggio ed il totale del costo sostenuto.

Inizialmente era stato deciso di far rendicontare i partner mensilmente, ma in seguito alla determinazione di fissare un incontro mensile collegiale che permette di monitorare il corretto andamento della situazione finanziaria, le tabelle vengono compilate ogni sei mesi.

Mensilmente, infatti, sono stati fissati degli incontri con tutti i partner per chiarire eventuali dubbi sugli aspetti amministrativi e verificare lo stato della rendicontazione. Le risorse di Confcooperative di Vibo Valentia e di Midia Seri hanno fissato un ulteriore incontro mensile per verificare la scheda finanziaria e l'andamento dei costi sostenuti. In seguito a questi incontri è scaturita la necessità di apportare delle modifiche alla scheda finanziaria iniziale del Progetto. La nuova scheda finanziaria è stata rielaborata è condivisa con i referenti del Team Employment.

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REPORT FINALE

FASE 6

Il monitoraggio è un'attività trasversale a tutti i lavori previsti e si sviluppa per l'intera durata del Progetto. L'attività si propone di procedere all'accertamento e all'esposizione metodica e puntuale dello stato d'avanzamento delle attività previste dal Progetto e della programmazione operativa realizzata dall'attività di coordinamento. Il lavoro sarà incentrato sulla costante verifica del raggiungimento degli obiettivi quali/quantitativi dell'intervento.

Gli obiettivi delle Azioni di Fase 6 sono il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività e l'identificazione e la segnalazione tempestiva di eventuali discrepanze tra programmazione ed erogazione (finalizzata all'analisi delle cause degli scostamenti).

Il processo di Monitoraggio sarà continuo e in costante contatto con il management del Progetto. In generale, le micro attività del processo di monitoraggio sono:

- Rivelazione andamento attività; - Descrizione ed analisi andamento;

Verifica eventuale scostamento dalle previsioni; - Segnalazione al management.

LA PIANIFICAZIONE

Dopo un attento studio del Progetto è stato redatto un Piano di Monitoraggio (prodotto in allegato al Progress Report). Il prodotto fornisce la struttura ideata per il costante esame delle azioni progettuali durante il periodo di erogazione. Il risultato dell'azione di pianificazione si concretizza in un processo di monitoraggio strettamente ancorato alla struttura del Progetto e, in particolare, alle 3 Fasi specifiche di Progetto (Fasi 1, 2 e 3).

La modalità operativa prevalente sarà il costante contatto tra gli organi di coordinamento (Direzione e Pilotaggio) e la verifica degli indicatori quantitativi di Progetto e del grado di coerenza output/obiettivi.

Per la realizzazione delle attività sono previste 3 risorse. La tabella sottostante sintetizza la posizione e il ruolo.

Risorse coinvolte

Monitora_ggio interno N. Monitor interno (Mondoeconomico) l

Monitoraggio esterno N. Es(:J_erto di settore l

Esperto amministrativo l

Il Piano di Monitoraggio ha stabilito, inoltre, tempi e modalità di erogazione indicando anche gli strumenti utilizzati per la rilevazione.

Per le attività di monitoraggio esterno sono state individuate le seguenti risorse: - Anselmo Pungitore, in qualità di esperto di settore; - Giovanni Occhiata, in qualità di esperto amministrativo.

GLI STRUMENTI

Per facilitare le operazioni di monitoraggio sono stati realizzati alcuni strumenti che consentono di tenere sotto controllo gli aspetti quali/quantitativi del Progetto.

In merito ai risultati quantitativi si fa espresso riferimento alla griglia degli indicatori di Progetto formulata in sede di progettazione. Attraverso l'utilizzo del foglio elettronico e delle sue potenzialità, il risultato delle verifiche di monitoraggio in itinere e l'analisi della documentazione prodotta consentono un facile riscontro dell'avanzamento delle Azioni progettuali; il risultato è poi fornito automaticamente in percentuale, grazie all'ancoraggio dei campi con i fogli elettronici relativi alle singole Fasi. La percentuale rappresenta il grado di raggiungimento dell'obiettivo (efficacia).

Per la valutazione qualitativa delle attività/risultati conseguiti, sono usati tre tipi di griglie di confronto:

1. griglia di incrocio delle Azioni (in termini di output prodotto) con i 10 comandamenti; 2. griglia di incrocio delle Azioni (in termini di output prodotto) con gli obiettivi strategici;

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REPORT fiNALE

3. griglia di incrocio delle Azioni (in termini di output prodotto) con gli obiettivi specifici.

Sono stati realizzati anche altri strumenti. In primo luogo è stata fornita una Scheda di partecipazione ai Seminari per il censimento

degli attori intervenuti. I dati saranno poi inseriti in un apposito database e successivamente elaborati per l'analisi quali/quantitativa del livello di partecipazione.

È stato elaborato un foglio elettronico per la previsione mensile degli accessi allo strumento web e per la rappresentazione del trend delle visite mensili.

È in corso di realizzazione lo strumento per la rilevazione del coinvolgimento dei key actor coinvolti nell'ambito del Progetto.

I dati reperiti ed elaborati con gli strumenti descritti forniscono i necessari dati per la redazione dei Report periodici (in coerenza con gli step di rendicontazione).

l LAVORI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

Nell'ambito del Progetto sono stati redatti 3 report di monitoraggio intermedi e un report di monitoraggio finale (in allegato). Nell'ambito dei lavori sono stati analizzati:

la partnership e le modalità di formalizzazione; gli organi di gestione del Progetto; la documentazione relativa alle partecipazioni; le programmazioni operative;

- gli strumenti di diffusione; i prodotti realizzati.

Per approfondimenti sull'azione di monitoraggio è disponibile il report finale in allegato.

PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE

In questa sezione si cerca di sintetizzare le principali problematiche emerse da un'analisi critica globale dell'azione progettuale. Insieme alle problematiche saranno evidenziate le conseguenze e le prospettive di superamento delle stesse.

L'esposizione è articolata su due livelli: 1. Problematiche connesse al territorio; 2. Problematiche operative.

PROBLEMA TI CHE CONNESSE AL TERRITORIO

Durante la stesura dei vari prodotti realizzati nell'ambito delle azioni del Progetto Ne.Mo. sono emerse delle difficoltà oggettive di taglio operativo nel reperimento dei dati. A queste complicazioni è conseguita la necessità stringente di attivare controlli ripetuti e frequenti.

Le indagini svolte per l'acquisizione degli elementi da sottoporre ad analisi, hanno fatto emergere, nella quasi totalità dei casi delle discrepanze. Le informazioni reperite si sono dimostrate spesso frammentarie e non confrontabili soprattutto quando sono state attinte da canali non istituzionali. Va rilevato, infatti, che le informazioni relative al tessuto imprenditoriale attinte in particolare dalla locale CCIAA sono risultate esaustive sia da un punto di vista sostanziale che formale e hanno trovato effettivo riscontro sul territorio. Hanno infatti consentito la ricostruzione concreta delle vocazioni economico-produttive della provincia nel suo complesso e delle quattro aree sub-provinciali individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (strumento di programmazione). Altrettanto dicasi per le rilevazioni relative all'indagine della struttura insediativa del territorio realizzata con l'ausilio dei Censimenti e dei database deii'Istat che hanno consentito di porre in luce il costante decremento della popolazione residente nel territorio. In entrambi i casi è stato possibile reperire informazioni dettagliate disaggregate a livello comunale che hanno consentito una minuziosa ricostruzione e valutazione delle variahili osservate, nonché una loro rielaborazione funzionale alla disaggregazione del territorio provinciale nelle quattro aree sub-provinciali summenzionate.

Più laborioso è stato il censimento dei dati relativi al mercato del lavoro. In questo caso pur disponendo di dati aggregati a livello provinciale sarebbe stato interessante poter indagare le

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REPORT FINALE

componenti del mercato lavoro preferendo un livello di dettaglio che avrebbe consentito una maggior confrontabilità dei dati. L'elevato tasso di disoccupazione rilevato in provincia si lega indissolubilmente al succitato decremento di popolazione che non ha interessato solo l'entroterra, ma si è caratterizzato come elemento omologante dell'intero territorio.

In dettaglio le difficoltà maggiori sono emerse in relazione all'acquisizione di dati completi ed esaustivi sulla dotazione di beni culturali del territorio provinciale il che dimostra ulteriormente lo stato di approssimazione e di scarsa consapevolezza che il territorio provinciale ha del patrimonio in oggetto. Per gli stessi Musei, ad esempio, è stata necessaria un'indagine in loco, resa possibile grazie all'intervento dei partner presenti sul territorio, per risalire al numero degli stessi e alla loro esatta ubicazione poiché la ricerca condotta sul web, solla carta stampata e sulla letteratura specialistica non ha condotto verso risultati univoci. Lo stesso discorso vale per i beni storico-culturali del territorio soprattutto in relazione allo stato di conservazione e fruibilità degli stessi. Si è avvertita la mancanza di uno strumento unitario (ad esempio un portale unico) che contenesse le informazioni, quantomeno le più rilevanti, su quelle che potevano essere considerate attrattive turistiche alternative alla "risorsa mare".

Altra difficoltà rilevante è da ascrivere al reperimento di dati univoci e concordi sullo sviluppo, sul relativo stato di avanzamento degli strumenti di programmazione negoziata e sull'effettivo impiego dei fondi stanziati. È stato inoltre rilevato uno scarso orientamento verso la diffusione dei risultati conseguiti dai vari interventi non favorendo di conseguenza una valutazione ex post dell'efficacia degli stessi. In particolare va rilevato che le difficoltà in merito si sono acuite anche a causa del fatto che molti degli strumenti hanno coinvolto i medesimi beneficiari duplicando degli interventi e delle azioni che potevano invece essere utilizzati in sinergia. La duplicabilità dei summenzionati interventi non ha certamente posto l'accento sull'efficacia e sull'efficienza dell'impiego dei fondi e non ha certamente posto in luce la concertazione e il coordinamento fra gli attori interessati. L'auspicio è quello di poter suggerire, proprio a fronte dell'analisi empirica realizzata sui maggiori strumenti attivi sul territorio e fondata su dati concreti, che possa cambiare l'ottica e principalmente lo spirito degli addetti ai lavori verso uno sviluppo territoriale a più ampio raggio e soprattutto in chiave unitaria.

I tentativi frequenti e ripetuti di poter comunque disporre di dati disaggregati per comune, in relazione ai vari settori indagati, ha certamente influito sullo slittamento della realizzazione degli output determinando degli scostamenti rispetto alla programmazione. Il ritardo è soprattutto da ascrivere al fatto che nella primaria fase di reperimento e rielaborazione dei dati si è tratto spunto in particolare dal menzionato PTCP che prevedeva la disaggregazione del territorio nelle quattro aree di cui sopra e a cui la Ricerca Desk (output di Fase 1 Azione 1), primo step di produzione, si è profondamente uniformata. Successivamente, proseguendo nelle rielaborazioni strumentali agli step successivi, è emersa la scarsa validità di siffatta ripartizione territoriale. Le quattro aree si sono dimostrate fortemente eterogenee secondo diversi punti di vista e non solo secondo un'accezione dimensionale. Lo studio realizzato ha condotto verso una ripartizione più plausibile agli occhi del team di progetto che ha portato verso la definizione di sei sub-aree provinciali successivamente indicate come STAR derivate dal ridimensionamento e/o dall'ampliamento delle precedenti.

Siffatta evoluzione è il motivo principe dello slittamento dei tempi di realizzazione degli output del Progetto, in quanto i dati elaborati in riferimento alle quattro aree del Piano di Coordinamento Provinciale non rappresentano una base di conoscenza sufficiente della nuova ripartizione territoriale. In conseguenza è emersa l'esigenza di una nuova elaborazione dei dati. Il supplemento di lavoro si dimostra al contempo quale elemento di maggior incisività in relazione agli interventi e alle azioni concrete che si vorranno implementare sul territorio che saranno quindi caratterizzate da maggior compatibilità con il territorio che ne andrà a usufruire.

L'incremento del numero di aree provinciali da quattro a sei ha come risultato l'individuazione di territori maggiormente omogenei, che meglio si prestano quale riferimento per l'elaborazione e l'implementazione di strategie ad hoc. Si tratta, in sintesi, di vere e proprie aree strategiche per il turismo, che potrebbero configurarsi sotto forma di sistemi locali con singole specificità e peculiarità.

La nuova ripartizione consentirà infatti la definizione di strategie d'area più oggettive e maggiormente condivisibili soprattutto dal territorio stesso: l'auspicio è quello di poter influenzare un'irrinunciabile identificazione della popolazione autoctona e degli attori locali con il territorio, condicio sine qua non prioritaria e imprescindibile ancor prima di delineare i

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possibili volani dello sviluppo. Una più particolareggiata definizione del territorio ha consentito l'identificazione univoca di

ciascuna area come destinazione turistica con caratteristiche particolari, quali unicità, diversità e identità, che la distinguono nettamente dalle altre, punto di partenza e conseguenza, al contempo, una linea strategica coerente con le potenzialità espresse dalla provincia nel suo complesso.

Il fine che si persegue è il sicuro attecchimento del Progetto al territorio nel quale si sostiene e si incoraggia l'implementazione di un turismo sostenibile unica possibilità in grado di porre un freno al grado di maturità del turismo balneare, non più tollerabile dal territorio, e di sviluppare. nuovi segmenti fruibili dal punto di vista turistico nelle aree più interne. Funzionale a tal fine è il cambio di prospettiva della Governance locale verso una gestione integrata delle risorse, verso una più efficiente concertazione e soprattutto verso l'accoglimento di una filosofia che preveda il raggiungimento di obiettivi comuni in favore del territorio.

Il perseguimento di un orientamento comune che possa trarre spunto e insegnamento dall'insieme di tutte le caratteristiche del territorio diventa il prerequisito oggettivo e ineludibile di una reale politica per lo sviluppo integrato di un'area ricca di potenzialità non ancora sfruttate appieno e di cui probabilmente non si ha ancora l'appropriata consapevolezza.

Senza ombra di dubbio l'obiettivo è ambizioso e il compito che il territorio è chiamato a espletare è pieno di ostacoli; ma è altrettanto vero che è l'unica strada percorribile al fine di emancipare il territorio dallo stato di crisi in cui versa il tessuto economico vibonese. È questa la principale ragione per cui puntare sul turismo e sulla sua sostenibilità, attraverso l'utilizzo di azioni innovative e in grado di contribuire in maniera determinante al suo sviluppo economico.

L'evoluzione delle prospettive verso il perseguimento di una visione d'insieme è garantita solo dalla consapevolezza del territorio nella sua completezza di dotarsi di regole e di valori comuni sui quali costruire le strategie e le azioni di sviluppo sulle quali puntare nei prossimi anni.

La realizzazione e l'implementazione di interventi e azioni di qualsivoglia genere avrà rilevanza solo se l'intero processo coinvolgerà a vario titolo tutti gli attori del territorio, sulla base di un percorso di concertazione e di condivisione degli obiettivi di fondo.

L'abbandono dell'iniziativa individuale, che ha portato alla costruzione ed alla crescita di un settore fragile ed estremamente frammentato, dovrà essere sostituita da progetti di sviluppo pienamente condivisi e rispondenti a logiche di sistema basate su regole comuni e su una capacità di Governance chiara ed efficiente. Lo sviluppo del turismo sostenibile, capace di durare nel tempo e di garantire una crescita stabile e armonica della provincia avrà un seguito solo se perseguito congiuntamente da tutte gli attori coinvolti siano essi istituzioni, imprese, comunità locali, ognuno delle quali dovrà farsi carico delle proprie responsabilità e dei compiti assegnati in una logica di sistema che fino a ieri è stata poco o per nulla sperimentata in ambito provinciale e regionale.

PROBLEMATICHE OPERATIVE

Gli elementi da evidenziare strettamente connessi all'operatività del Progetto sono relativi alla coerenza progettazione/erogazione. Si tratta dello scostamento, in termini temporali, tra quanto pianificato in sede progettuale e la tempistica emersa dall'effettiva erogazione delle attività progettua li.

Il primo scostamento è registrato nell'attività di start up. Questa è stata realizzata in due mesi in luogo dell'unico mese previsto in fase di progettazione. Lo slittamento è dovuto alla necessità di condividere/concertare il Protocollo d'intesa per la formalizzazione della partnership e alla necessità della presenza del partner transnazionale al primo Comitato di Pilotaggio.

Il secondo scostamento si è registrato nell'ambito della Fase 1. La programmazione dei lavori aveva previsto il recupero del ritardo precedentemente accumulato. L'avanzamento dei lavori di Fase, invece, ha fatto emergere l'esigenza della revisione della ripartizione territoriale in funzione delle finalità progettuali. Tale esigenza ha generato un supplemento di analisi per la determinazione della "mappatura ideale" (connessa alle finalità del Progetto Ne.Mo.). Le problematiche relative alla nuova mappatura stanno anche ritardando l'elaborazione della strategia (ed in particolare delle strategie d'area).

La nuova rielaborazione dei dati è stata fornita dal SSE. Tale strumento è caratterizzato da

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un elevato grado di flessibilità proprio per prevenire, in futuro, simili problematiche (il database prevede una forma di aggregazione multilevel che consente di riaggregare le unità di base in funzione delle peculiari esigenze dell'utilizzatore).

Purtroppo le problematiche relative alle modifiche da apportare al sistema (alcune dovute a diverse interpretazioni tra esperti economisti ed esperti informatici) hanno causato un notevole ritardo nella consegna dello strumento e, in conseguenza, un utilizzo parziale (rispetto alla programmazione) dello strumento stesso.

RISULTATI

Il principale risultato atteso dall'implementazione dell'azione progettuale è sintetizzato dal documento, dal titolo Dall'improvvisazione alla pianificazione che esprime l'obiettivo strategico di fondo destinato a orientare l'azione progettuale e, successivamente, l'operato comune degli attori locali.

Il punto essenziale del documento pone sul tavolo del dibattito i due punti fondamentali per lo sviluppo:

l'adozione di un punto di vista comune; la sostenibilità delle azioni.

Il Progetto ha orientato tutta la sua azione in questa direzione ed ha programmato i suoi interventi in conseguenza.

A conclusione delle Fasi di realizzazione il Pilotaggio si prefigge ha raggiunto alcuni risultati orientati al cambiamento organizzativo nell'ambito delle politiche di sviluppo del Turismo sostenibile. La tabella sottostante sintetizza i traguardi del Progetto.

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Traguardo Descrizione Strumenti

Realizzazione di un contesto a supporto del processo decisionale. È la risposta ad una delle principali criticità rilevate sul territorio, ossia, l'esigenza di punti di

Quadro di riferimento che orientino l'azione degli attori locali (emerge - Strategia A riferimento dai Focus Group, dall'analisi sul campo e dai dati della - Workshop

ricerca desk). Dall'improvvisazione alla pianificazione delle - Ce.S.I.T. attività orientate allo sviluppo è, infatti, lo slogan che supporta il Progetto Ne.Mo. in questa seconda parte di attività.

Strategie Produzione di strategie mirate in funzione delle peculiarità - S.T.AR. Map B d'area del territorio. La definizione delle S.T.AR. è funzionale a - Strategia

questo traguardo. - Manuale buone prassi

Sensibilizzazio Alla fine del Progetto Ne.Mo. ci sarà un maggior livello di - Animazione territoriale

c ne Turismo sensibilità/conoscenza delle tematiche connesse al turismo - Guida al turismo sostenibile

sostenibile sostenibile nell'abito dei cittadini del territorio di - Consulenza impresa sociale riferimento. - Protocollo di comunicazione

Un organizzativo delle componenti della - Ce.S.I.T. nuovo assetto Modelli Nuova Governance locale, in conseguenza delle azioni innovative -

D Governance immesse nel territorio di riferimento (rafforzamento della - Workshop - Documenti di cooperazione concertazione, adeguamento agli obiettivi, ecc.). - Manuale buone prassi

Avvio di processi finalizzati a condividere le esigenze del - Workshop

E Concertazione territorio e porre in essere sinergie in grado di assicurare - Documenti di Cooperazione permanente interventi globalmente coerenti, riduzione delle ripetizioni, - Ce.S.I.T.

progettazioni comuni ecc. - Strategia Uno strumento in grado di realizzare Piani di Azione funzionali alle esigenze del territorio (raccolta assicurata

Strumento dalla concertazione permanente), innovativi (lo strumento - Ce.S.l.T. F operativo usufruisce delle elaborazioni di un insieme di soggetti) e - Strategia

coerenti con l'orientamento strategico di fondo - Documenti di cooperazione (sostenibilità e pianificazione) e con le politiche comunitarie. Un maggior grado di interazione tra gli attori locali e le strutture universitarie. L'interazione tra questi soggetti, che

G Avvicinamento sarà sostenuto nella parte sperimentale del Progetto, dovrà - Workshop

Università portare ad un grado di coerenza superiore tra la ricerca e le - Documenti di cooperazione esigenze del territorio (in maniera da potenziare le possibilità di sviluppo). In termini di unicità e completezza delle informazioni. Ad oggi la raccolta dei dati è frammentaria e, soprattutto, non - Protocollo di comunicazione

H Raccolta dati orientata. I processi che il Progetto intende porre in atto - Ce.S.I.T.

efficiente sono orientati alla creazione di un sistema comune di - Workshop raccolta dati a disposizione degli attori locali in funzione - Documenti di cooperazione delle peculiari esigenze.

CONCLUSIONI

Il Progetto Ne.Mo. è giunto alla conclusione delle attività. Le analisi profuse nel corso del biennio di attività hanno messo in luce alcune criticità della provincia di Vibo Valentia in funzione delle quali è orientata la fase di elaborazione. È emerso un territorio non particolarmente grande (in termini di estensione), ma ricco di risorse ambientali/culturali e con un elevato grado di diversificazione. Dalle Serre vibonesi alla Costa, attraversando l'Area Interna e il Polo Urbano, si riscontrano delle peculiarità uniche alle quali diventa naturale associare la parola TURISMO.

L'analisi ha fatto però emergere anche come il turismo, nonostante sia riconosciuto come la principale fonte di sviluppo del territorio (considerazione condivisa dalla Comunità Europea che vede nello stesso una delle principali fonti di ricchezza dell'Europa in generale e del bacino Mediterraneo in particolare, e per il quale prevede tassi di sviluppo fino a pochi decenni fa inimmaginabili) appare come una realtà piuttosto confusa e disarticolata, che ha visto nel passato uno sviluppo a "macchia di leopardo" senza tramutarsi in una vera e propria fonte di ricchezza diffusa e pienamente condivisa dal territorio. Ne è un esempio l'area costiera che, nonostante il numero ed il buon livello delle sue strutture ricettive, nonostante sia considerata la principale fonte del turismo calabrese e nonostante il numero di turisti accolti, presenta indicatori economici e sociali (occupazione, criminalità, reddito pro-capite, qualità della vita, ecc.) che non la allontanano in maniera significativa dalla situazione registrata nelle altre aree

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del territorio. Il risultato finale è quello di un sistema turistico evidentemente non più sostenibile sia sul piano della qualità che dei numeri.

Se si è decisi ad identificare nel turismo una delle chiavi di volta per lo sviluppo del territorio è necessario, a questo punto, parlare di turismo secondo un'accezione diversa rispetto al passato, voltare pagina e individuare nuove soluzioni in grado di rendere nuovamente competitivo il settore.

È evidente, innanzitutto, che iniziative singole e improvvisate, per quanto lodevoli, non sono più accettabili e che occorre sostenere strategie comuni tra gli attori del territorio. I primi confronti con gli attori locali attuati nell'ambito del Progetto (Focus Group, Azione sul campo, programmazione Seminari) hanno chiaramente sostenuto questa esigenza.

Il territorio ha bisogno di un obiettivo comune al quale far riferimento; bisogna sostenere la creazione di una struttura reticolare capace di garantire un sistema di Governance reale, in grado di tracciare linee guida per uno sviluppo armonico della provincia e delle sue potenzialità, di assicurare una partecipazione attiva di tutti gli attori e di affermare azioni di controllo e un processo di monitoraggio continuo delle attività intraprese.

La strategia è stata elaborata seguendo un approccio di sostenibilità, cioè uno sviluppo capace di durare nel tempo mantenendo i suoi valori quali/quantitativi, in grado, quindi, di far coincidere nel breve, nel medio e nel lungo periodo le aspettative dei residenti con quelle dei turisti senza danneggiare i valori socioculturali e ambientali del territorio interessato al fenomeno. Se è, inoltre, vero che il turismo sostenibile trae il suo principio fondante nella riscoperta della propria identità culturale e nella riappropriazione del proprio territorio e ambiente da parte della comunità, è necessario che le Istituzioni facciano propri questi valori e si impegnino intensamente a diffonderli.

Il modello di sviluppo della Governance deve essere improntato su un sistema di valori e strategie pienamente condiviso da tutte le forze del territorio. Da qui l'esigenza di una partecipazione attiva sul territorio orientata allo sviluppo delle sinergie esistenti, al potenziamento delle risorse, all'incentivazione della concertazione, al potenziamento della Ricerca e Sviluppo (R&S) e così via. Una partecipazione forte e significativa, in grado di effettuare delle scelte e sostenerle nel tempo, che mantenga ferma l'attenzione sull'orientamento attraverso l'incentivazione delle azioni coerenti e la penalizzazione delle devianze.

La presenza del coordinamento deve esprimere, inoltre, un'efficiente e pianificata azione di Monitoraggio e Valutazione. Il sistema dovrà essere incentrato su obiettivi determinati, chiari e, soprattutto, misurabili, dovrà avere del personale dedicato e dovrà garantire un'elevata copertura territoriale.

L'esigenza di un coordinamento centrale appare ampiamente giustificata dalla richiesta degli attori provinciali di dotarsi di meccanismi di regolamentazione e di governo capaci di stabilire una relazione stabile e costruttiva tra i soggetti interessati al fenomeno e dalla dichiarata vocazione della Comunità Europea che vede nel Turismo una delle principali fonti di sviluppo dell'intero pianeta e che, per tale ragione, spinge e supporta modelli di sviluppo dei sistemi turistici sostenuti da strutture di Governance chiare ed efficienti.

Un sistema ben gestito in grado di inquadrare le attività intraprese ed attivare tutte le azioni di accompagnamento necessarie al sostegno del lavoro degli attori locali (campagne di sensibilizzazione, animazione territoriale, sviluppo di processi di concertazione continui e duraturi, aggiornamento in coerenza con le politiche comunitarie, formazione continua e mirata, ecc.).

Sintetizzando i concetti emerge chiara la direzione da intraprendere: il passaggio dall'improvvisazione alla pianificazione. Il ruolo atteso da Enti quali la Provincia e la CCIAA, intesi come Istituzioni e come principali organismi territoriali, ognuno secondo le proprie competenze, è di assoluto protagonismo nel quadro che si intende definire.

Lo sviluppo richiede il sostegno della condivisione di obiettivi e valori nel territorio, l'incentivazione della cooperazione nel territorio, una programmazione finalizzata e coerente delle attività e la valorizzazione delle vocazioni attraverso strategie ad hoc.

La Direzione ha operato per il rafforzamento della transnazionalità del Progetto. Con il partner KEA sono state avviate nuove iniziative progettuali tese ad ampliare la rete di partnership e rafforzare i rapporti esistenti. Tale obiettivo è stato realizzato attraverso la programmazione e l'implementazione di momenti di scambio continui attraverso l'incremento degli incontri transnazionali (si registra un totale di 4 incontri e un contatto continuo con

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l'ausilio di sistemi di messaggeria istantanea e videochiamate). Il lavoro di rafforzamento della partnership ha registrato una prima formalizzazione con la redazione della Proposta di Accordo sulla Transnazionalità (11 ottobre 2005) e con l'elaborazione della struttura del Ce.S.I.T. dove è prevista la partecipazione attiva del partner greco nella compagine dei promotori.

La Fase 3, in relazione a quanto emerso dall'avanzamento del Progetto, è stata impostata in funzione della conferma delle ipotesi predisposte e della sperimentazione degli strumenti elaborati.

I risultati sono da considerare positivi. In particolare ci si riferisce al successo relativo all'attività di Animazione territoriale e agli strumenti utilizzati. È stato progettato un piccolo intervento per dare continuità alla sensibilizzazione degli studenti delle scuole medie superiori.

Le azioni condotte sui key actor, e le difficoltà incontrate nelle attività di coinvolgimento degli stessi, hanno messo in evidenza che un'azione una tantum non consente un'adeguata sensibilizzazione e partecipazione. Ciò rafforza il convincimento che il territorio ha bisogno di sistemi istituzionalizzati di dibattito e confronto, in maniera da superare il clima di sfiducia reciproco e avviare percorsi di dialogo costruttivo. Gli interlocutori locali, ad oggi, accolgono con scetticismo, pur ritenendola coerente con le esigenze, l'iniziativa e i tentativi di concertare il futuro in relazione al punto di vista comune. Tale prospettiva è radicata nel territorio in virtù dell'attuale scenario caratterizzato, prevalentemente, dalla mancanza delle "regole del gioco".

L'esigenza di creare un clima di fiducia è un'ulteriore necessità del territorio e il suo superamento ha decisamente bisogno di un fine condiviso. Le iniziative poste in essere per il supera mento di queste problematiche sonno incentrate su alcune linee guida quali:

- costante comunicazione delle iniziative presso tutti gli stakeholders; - esposizione di obiettivi chiari e determinati; - studio di possibili iniziative in continuità.

Le azioni sul campo hanno consentito una maggiore diffusione dei contenuti sia del Progetto stesso, sia dei documenti di riferimento delle azioni progettuali (in particolare alcuni contenuti del Piano Provinciale di Coordinamento Territoriale).

Il Progetto Ne.Mo. ha sicuramente inserito prepotentemente le tematiche relative alla sostenibilità, supportata in questa azione, dal crescente interesse generale per i temi sulla sostenibilità ambientale. Questo risultato è stato conseguito attraverso la determinazione di strategie e strumenti idonei a supportare il processo di cambiamento organizzativo da porre in essere se si vuole perseguire uno sviluppo sostenibile. L'azione dei singoli attori del territorio è spesso isolata e non conosciuta e non esiste un obiettivo comune. Il Progetto Ne.Mo. lascia in eredità questi strumenti e, attraverso l'azione dei suoi promotori, si ripropone di continuare ciò che è stato avviato.

A conferma di questa impostazione vi sono la ferma convinzione a non abbandonare il sito web, a continuare a diffondere il blog di Progetto, a proporre nuovi interventi progettuali e a identificare i canali di sostentamento per il Centro Servizi.

Le principali direttrici della continuità del Progetto sono: - la continuazione dell'opera di sensibilizzazione della popolazione alle tematiche del

turismo sostenibile; lo sviluppo delle competenze di base per gli attori dello sviluppo in un'accezione di sostenibilità (orientamento al Lifelong Learning).

Il processo di sensibilizzazione già avviato ha previsto una concreta azione di continuità (i partner stanno valutando le varie fonti di finanziamento dell'iniziativa), mentre l'esigenza di migliorare e integrare le competenze degli attori trova il suo naturale sbocco nella partecipazione ai piani della programmazione 2007-2013 in merito all'apprendimento continuo.

Nella provincia di Vibo Valentia sussiste la possibilità di avviare un nuovo modo di programmare lo sviluppo del turismo basato su:

la presenza di un obiettivo comune; - l'esistenza di parametri su cui incentrare i processi decisionali; - il miglioramento della capacità progettuale degli Enti locali;

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- l'integrazione fra il settore turismo ed i settori complementari/integrativi; - l'esistenza di strumenti di raccolta dati; - il potenziamento della ripetibilità degli interventi di successo; - il grado maggiore di livello di scambio di idee con l'attuazione di un dialogo permanente.

Il Progetto, nonostante la presenza dei vari ostacoli è stato tranquillamente portato a compimento e ha posto in essere un serio programma di ristrutturazione organizzativa; operazione necessaria e sentita dagli attori locali, volto al rilancio del turismo in un'accezione di sostenibilità.

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