IL PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE (3^ parte) · crescita nella dinamica tra APPARTENENZA e processo...

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SCUOLA DI COUNSELLING IL PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE (3^ parte) Dott. Spillare Donata MARZO 2013

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SCUOLA DI COUNSELLING

IL PROCESSO DIDIFFERENZIAZIONE

(3^ parte)

Dott. Spillare DonataMARZO 2013

CICLO VITALE

• 1) DALL’INDIVIDUO …ALLA COPPIA

• 2) DALLA COPPIA …ALLA FAMIGLIA

• 3) DALLA FAMIGLIA… ALL’INDIVIDUO

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L’ottica assunta è quella sistemico-relazionale,

che tiene conto dell’influenza del trigenerazionale

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IL CICLO VITALE DELLA FAMIGLIA

La famiglia come sistema che si modifica nel tempo

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IL CICLO DI VITA FAMILIARE

• La separazione dalla famiglia d’origine e la formazione di una nuova coppia

• La nascita dei figli

• Figli adolescenti

• Giovane adulto (trampolino di lancio)

• Nido vuoto

• L’invecchiamento e la separazione della coppia per la morte del coniuge

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L’ottica sistemico-relazionale

segna un cambiamento significativo

nel modo di concepire il disturbo mentale e nel modo di guardare alla

crescita nella dinamica tra

APPARTENENZA e

processo di INDIVIDUAZIONE.

E’ possibile mantenere una relazione in presenza di dissonanze, disaccordi, conflitti, diversità?

E’ possibile rinegoziare la relazione?

E’ possibile riparare?

Le emozioni possono essere manifestate e accettate o devono essere combattute e/o negate?

Di fronte all’emergere di emozioni di disagio c’è spazio per capirne il significato?

E’ stato, cioè, possibile in famiglia sviluppare un senso di fiducia in una relazione che nel tempo si modifichi senza che questo ne segni la perdita?

E’ possibile tollerare la perdita senza che qs significhi annullarela propria identità?

…DISTACCO DALLA FAMIGLIA• Genitori e figli devono affrontare IN QUESTA FASE il

processo chiave: LA DIFFERENZIAZIONE RECIPROCA (io mi stacco da te )

“Figlio mio, ti lascio andare per la tua strada, sei figlio della Vita”

“Cari genitori, siete nel mio cuore e nella mia banca-dati, ma io vado per la mia strada, la Vita mi chiama!”

Il grande tema della DIFFERENZIAZIONE CICOINVOLGE TUTTA LA VITA!!!

Per poter iniziare il processo , però, devo essermi sentito amato, riconosciuto, appartenente.

Se NON HO VISSUTO L’APPARTENENZA da cosa “mi stacco???”…

Sarò sempre impegnato a cercare la FUSIONE, la VICINANZA, l’AMORE per sentirmi capace di reggermi in piedi

Il processo sano di DIFFERENZIAZIONE:

• COMINCIA nell’adolescenza

• SI EVIDENZIA nel TRAMPOLINO DI LANCIO

• SI RIMETTE MOLTO IN GIOCO nella COPPIA

• ….E NEL RAPPORTO CON I FIGLI

• SI COMPLETA IN GRAN PARTE TRA I 40-45 ANNI

• SI RIMETTE IN MOTO A OGNI EVENTO DI CAMBIAMENTO-DISTACCO

In una famiglia dovrebbe essere chiaro a tutti che:

“SONO INDIVIDUO DIFFERENTEDA CHI MI HA PRECEDUTO E DA CHI MI SEGUIRA’.”

IL legame affettivo che ci unisce non si spezzerà mai, ma ognuno ha il suo confine, ognuno è un

INDIVIDUO

Sembra molto naturale, ma in realtà, diventare INDIVIDUI DIFFERENZIATI non è così facile…

Bisogna fare i conti con il senso di colpa che accompagna il processo:

LA CONVINZIONE CHE LA SEPARAZIONE POSSA

DANNEGGIARE L’ALTRO E FARLO SOFFRIRE!

Lo sforzo di differenziazione riuscito è fatto solo per se stessi, per acquisire un sé più solido, maturo e autorealizzato e così il sistema ne beneficia automaticamente.

Se è fatto per aiutare gli altri o con l’aspettativa che gli altri lo approvino ed esprimano il loro apprezzamento, allora era uno sforzo di COESIONE, di FUSIONE e non di DIFFERENZIAZIONE!!!

Un sé veramente differenziato è quello che riesce a mantenere l’obiettività emotiva anche quando è dentro a un sistema emotivo in fermento e nello stesso tempo si mantiene IN RELAZIONE con le persone del sistema (ma non si “triangola”)

Se chi si sta differenziando riesce a mantenere la sua posizione senza difendersi e/o contrattaccare, la reazione emotiva è di solito breve e l’altro finisce per accettare.

Le forze che tendono alla Differenziazione mettono l’accento sull’IO… penso, credo, voglio, merito…,

mentre la FUSIONE si esprime in modo impersonale con “si dice, è giusto, è sbagliato, non va fatto, non si fa…”

La FUSIONE assegna un valore positivo ad atteggiamenti quali:

-pensare agli altri, sacrificarsi, sentirsi responsabili del benessere degli altri

La grande fatica a staccarsi dalla F.O. dipende da diversi fattori:

a) CONFLITTO DI LEALTA’ “Mi avete dato la vita: come faccio a lasciarvi per pensare a me? Sono ingrato”

b) PAURA DI NON APPARTENERE PIU’ ALLA F.O.

in quanto “diverso”, la pecora nera, “non è come noi”…. Lui pensa solo a sé e ai suoi interessi…

c) PAURA DEL CONFLITTO se non c’è stato mai nella F.O., non si fa l’esperienza che permette di capire che l’amore non viene tolto se si è in disaccordo. In qs modo il terrore è “non sei più mio figlio se…, non ti voglio più bene se…”

d) SENSO DI COLPA per le scelte DA FARE se sono molto diverse da quelle che si aspettano i Genitori per cui si rischia di deluderli e di farli soffrire

(Intervista a Gianna Nannini)

…che se avesse aspettato:

1° il permesso

2° la conferma

3° la benedizione del Padre…

NON SAREBBE DIVENTATA QUELLA CHE E’,

NON AVREBBE SEGUITO IL SUO “codice interiore”

La scala di ‘differenziazione del sé’ secondo M. Bowen

75-95/100massima differenziazione

------------------------------------------------------------------------50-75 minima fusione e alto grado di differenziazione

-------------------------------------------------------------------------25-50 grande fusione e potenzialità per differenziarsi

------------------------------------------------------------------------0-25 massima fusione e minima differenziazione

O-25 Massima fusione e minima differenziazione

• Incapacità di usare l’IO credo, io penso, io farò, ma al massimo dicono “io voglio”

• Hanno relazioni simbiotiche, nella massima fusione

• Dipendono totalmente dai sentimenti degli altri nei loro confronti

• L’unico impegno per cui si attivano:amare ed essere amati

• Non sono in grado di differenziare il sistema ‘emotivo’ da quello ‘intellettivo’

• Cercano legami di dipendenza da cui trarre energia per funzionare

25-50 grande fusione e potenzialità per differenziarsi

• Hanno un sé poco definito e una fusione dell’IO intensa

• Sono persone ‘sensitive’ che rispondono all’armonia o disarmonia che le circonda

• Sotto forte tensione possono sviluppare temporanei stati psicotici, problemi delinquenziali ecc..

• Si esaltano con le lodi e sono annientati dalla critica• Si adattano all’ideologia dominante• Si esprimono con un autoritarismo dogmatico, una

compiacenza da discepolo o una opposizione da ribelle sempre in sfida

• Troppa energia vitale impiegata per ricevere amore e approvazione

50-75 minima fusione e alto grado di differenziazione

• Hanno opinioni abbastanza ben definite riguardo temi essenziali, ma la pressione verso il conformismo è grande e sotto pressione possono scendere a compromessi sui princìpi e prendere decisioni emotive piuttosto che rischiare di dispiacere agli altri, mantenendo le proprie convinzioni

• Spesso rimangono in silenzio ed evitano di fare affermazioni minacciose per il loro equilibrio emotivo

• Sotto tensione possono sviluppare sintomi emotivi o fisici piuttosto gravi, ma i sintomi sono saltuari e la loro risoluzione è più veloce.

75-95/100 massima differenziazione

• Perseguono i loro princìpi raggiungendo gli obiettivi che si prefiggono.

• Sono sicuri delle loro opinioni, ma mai rigidi nel modo di pensare e sono pronti ad essere flessibili e a cambiare idea

• Sanno ascoltare e valutare il p. di vista degli altri e liberarsi di vecchie credenze per abbracciarne di nuove

• Non sono influenzati né dalla lode, né dalle critiche altrui

• Si assumono responsabilità di se stesse, delle proprie azioni, nei cfr della propria famiglia e della società

• Rispettano il sé degli altri senza diventare critici o essere emotivamente coinvolti nel cercare di modificarne il modo di vivere

• Non hanno alcun dubbio sulla loro identità sessuale

• Possono mantenere un sé ben definito e nel contempo un intenso rapporto emotivo

• Non ‘triangolano’ MAI ma parlano solo con l’interessato e dell’interessato presente

Se nelle famiglie si trasmettono modelli di scarsa differenziazione, dopo tre generazioni di pseudo-sé o non-sé, è facile che si culmini nella schizofrenia.

C’è chi usa il ‘taglio emotivo’ per prendere distanza e avere l’illusione di uscire dalla fusione.

In realtà, se ne va lontano illudendosi di conquistare l’indipendenza. Più è netto il taglio con i genitori, più è prevedibile che egli ripeta lo stesso modello nelle relazioni future (“se c’è qualcosa che non va nel sistema, me ne vado”).

La conquista della DIFFERENZIAZIONE si fa sul campo, consapevoli che se si sente la fatica del distacco, la responsabilità è di entrambe le parti: se un giovane si lascia fagocitare da una madre depressa e un padre latitante che ‘gli lascia il posto’, appaga in sé il bisogno di sentirsi ‘visto’ e importante nel ruolo che assume, pur rinunciando al suo futuro (collusione).

CHI NON SI DIFFERENZIA dalla F.O. si ritrova il problema “fuori”:

Nella COPPIA

Quanto riesco a dire come la penso e a esprimere i bisogni che ho?

Con i FIGLI

Se non ho risolto il distacco dai Genitori, userò i figli come mio prolungamento e non potrò contemplare il loro distacco da me… (E così si perpetua il funzionamento malato…)

Con i SUPERIORI

Subisco, temo, li frego di nascosto per scaricare la rabbia, mi faccio zerbino per ricevere una lode, ecc…

L’AUTOBIOGRAFIA• E’ stato facile o difficile scrivere?(+diffic-differ)• E’ emersa quale fosse la promessa che ti facevi a

quel tempo per fare contenti i tuoi genitori e/o per avere amore?

• Dalla rilettura, cosa emerge? C’è aderenza o discrepanza fra quello che hai scritto e quello che raccontavi-pensavi di solito?

• 5 anni fa avresti scritto le stesse cose che hai scritto oggi? Con la stessa ottica o no?

• Conserva con cura il tuo scritto e fra 5 anni rileggi per vedere quanto sarà migliorata la tua differenziazione e…

intanto… ricorda che…

E’ ormai troppo tardi per avere un’infanzia e un’adolescenza felice…

Ma la seconda parte della tua vita dipende esclusivamente da te…

BibliografiaAndolfi M.,Manuale di psicologia relazionale.

La dimensione familiare, Accademia di Psicoterapia della famiglia,2003.

Scabini E., L’organizzazione famiglia tra crisi e sviluppo, Franco Angeli, Milano 1985.

Scabini E., Cigoli V., Il famigliare. Legami, simboli e transizioni, Raffaello Cortina, Milano, 2000.

Watzlawick P., Beavin J.D., Jackson D.D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, 1971.