Il privilegio di leggere al Privitera - icpriviterapolizzi.it · hanno suonato con il flauto...

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Reduci dal successo ottenuto con la precedente edizione e, avendo avuto dalla scuola l’opportunità di ripetere l’e- sperienza del progetto “Giornali-amo”, abbiamo il piacere di presentarvi la se- conda edizione del nostro giornalino. Ancora una volta a guidarci e coordinarci in questa avventura è stata la Prof.ssa Luciana Bono; que- sta volta, noi redattori, siamo stati anche i protagonisti del progetto di informatica “Start2”: con questo progetto abbiamo acquisito le compe- tenze informatiche che ci hanno permesso di trascrive- re al computer gli articoli redatti e impaginarli con il programma Publisher. In questa esperienza siamo stati guidati dalla Prof.ssa Vita Barranca. Nella nuova edizione abbia- mo mantenuto il logo e il nome del precedente giorna- lino e dato una impaginazio- ne che continueremo anche nelle prossime. Nel nostro giornalino trove- rete una sezione riguardante “HOBBY, CURIOSITA’ E MUSICA” in cui ci raccon- tiamo parlando dei nostri hobby o dei nostri gusti mu- sicali o, semplicemente, par- liamo di qualcosa che ci ha incuriosito; una sezione “SCUOLA FACENDO” dove abbiamo l’opportunità di far conoscere quanto di interessante e vario facciamo nella nostra scuola; infine, “RIFLETTENDO SU…”, una sezione che ci permette di raccontare le varie iniziative a cui partecipa la nostra scuola su temati- che di particolare rilievo su cui ap- punto riflettere. Nella redazione di alcuni articoli del giornalino abbia- mo coinvolto anche tutti quei nostri compagni della scuola che avuto qualcosa da voler raccontare. A questo punto non ci resta che pre- sentarci e augurare a tutti voi una buona lettura. La redazione Aionitoi Marcela 2E Bertolino Antonio 2F Cangelosi Alessio 2F Cinquemani Ylenia 2E Collica Riccardo 2E Cusumano Alessandra 1F Donancricchia Antonio 2C Drago Rosy 2E Ferro Giuseppe 2A Guzzardo Giuseppe 2C Leto Cristian 2E Lo Iacono Alice 2F Lunetto Leonardo 2E Mandalà Martina 2C Mineo Sofia 2E Minore Antonio 2A Pezzino Antonino 2E Saraceno Luigi 2E Vadakomoco Dijabaté 2E Vivona Maria Grazia 2C Zuppardo Patrick 2C Caporedattrici: Prof.ssa Luciana Bono Prof.ssa Vita Barranca CONTINUA LA NOSTRA AVVENTURA DI GIORNALISTI … Il privilegio di leggere al Privitera La redazione di “Privi-leggendo” Seconda Edizione A.s. 2017 /18 LA NOSTRA SCUOLA UNITA DA UN GRAVE LUTTO: Un grave lutto ha raccolto tutti noi attorno alla famiglia del nostro carissimo Professore Giuseppe Cancilleri, già assente dalla scuola da alcuni mesi a causa di una gra- ve malattia. Per commemorare il nostro prof., tutti noi alunni della scuola Privitera assieme ai nostri professori, alla nostra Dirigente e a Padre Giuseppe, ci siamo riuniti in palestra per un minuto di silenzio. E’ stato davvero molto emozio- nante vedere tutti noi in completo e assoluto silenzio, quasi un miracolo, segno del grande rispetto e affetto che abbia- mo voluto manifestare al nostro professore. Padre Giusep- pe poi, in chiesa, ci ha detto che per un minuto eravamo stati dei veri adulti. Durante il corteo abbiamo fatto un pic- colo cordone umano con in mano un garofano rosso ciascu- no e, poi, a Messa, i nostri compagni della classe 2A e 3A hanno suonato con il flauto “Dolce sentire” e il nostro com- pagno Samuele Randazzo, con la tromba, ha suonato il “Silenzio”. All’uscita abbiamo fatto volare i palloncini bianchi davanti la Chiesa mentre usciva il feretro. Questo triste evento è stata occasione per dimostrare, prima di tutto a noi stessi e poi ai nostri prof., che, quando vogliamo, sia- mo capaci di essere dei veri adulti! Grazie prof. Cancilleri … T.V.V. B. Le Caporedattrici di “Privi-leggendo” La redazione

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Reduci dal successo ottenuto

con la precedente edizione e,

avendo avuto dalla scuola

l’opportunità di ripetere l’e-

sperienza del progetto

“Giornali-amo”, abbiamo il

piacere di presentarvi la se-

conda edizione del nostro

giornalino. Ancora una volta

a guidarci e coordinarci in

questa avventura è stata la

Prof.ssa Luciana Bono; que-

sta volta, noi redattori, siamo

stati anche i protagonisti del

progetto di informatica

“Start2”: con questo progetto

abbiamo acquisito le compe-

tenze informatiche che ci

hanno permesso di trascrive-

re al computer gli articoli

redatti e impaginarli con il

programma Publisher. In

questa esperienza siamo stati

guidati dalla Prof.ssa Vita

Barranca.

Nella nuova edizione abbia-

mo mantenuto il logo e il

nome del precedente giorna-

lino e dato una impaginazio-

ne che continueremo anche

nelle prossime.

Nel nostro giornalino trove-

rete una sezione riguardante

“HOBBY, CURIOSITA’ E

MUSICA” in cui ci raccon-

tiamo parlando dei nostri

hobby o dei nostri gusti mu-

sicali o, semplicemente, par-

liamo di qualcosa che ci ha

incuriosito; una sezione

“SCUOLA FACENDO”

dove abbiamo l’opportunità

di far conoscere quanto di

interessante e vario facciamo

nella nostra scuola; infine,

“RIFLETTENDO SU…”,

una sezione che ci permette

di raccontare le varie iniziative a cui

partecipa la nostra scuola su temati-

che di particolare rilievo su cui ap-

punto riflettere. Nella redazione di

alcuni articoli del giornalino abbia-

mo coinvolto anche tutti quei nostri

compagni della scuola che avuto

qualcosa da voler raccontare.

A questo punto non ci resta che pre-

sentarci e augurare a tutti voi una

buona lettura.

La redazione

Aionitoi Marcela 2E

Bertolino Antonio 2F

Cangelosi Alessio 2F

Cinquemani Ylenia 2E

Collica Riccardo 2E

Cusumano Alessandra 1F

Donancricchia Antonio 2C

Drago Rosy 2E

Ferro Giuseppe 2A

Guzzardo Giuseppe 2C

Leto Cristian 2E

Lo Iacono Alice 2F

Lunetto Leonardo 2E

Mandalà Martina 2C

Mineo Sofia 2E

Minore Antonio 2A

Pezzino Antonino 2E

Saraceno Luigi 2E

Vadakomoco Dijabaté 2E

Vivona Maria Grazia 2C

Zuppardo Patrick 2C

Caporedattrici:

Prof.ssa Luciana Bono

Prof.ssa Vita Barranca

CONTINUA LA NOSTRA AVVENTURA DI

GIORNALISTI …

Il privilegio di leggere al Privitera

La redazione di “Privi-leggendo”

Seconda Edizione A.s. 2017 /18

LA NOSTRA SCUOLA UNITA DA UN GRAVE LUTTO:

Un grave lutto ha raccolto tutti noi

attorno alla famiglia del nostro

carissimo Professore Giuseppe

Cancilleri, già assente dalla scuola

da alcuni mesi a causa di una gra-

ve malattia. Per commemorare il

nostro prof., tutti noi alunni della

scuola Privitera assieme ai nostri professori, alla nostra

Dirigente e a Padre Giuseppe, ci siamo riuniti in palestra

per un minuto di silenzio. E’ stato davvero molto emozio-

nante vedere tutti noi in completo e assoluto silenzio, quasi

un miracolo, segno del grande rispetto e affetto che abbia-

mo voluto manifestare al nostro professore. Padre Giusep-

pe poi, in chiesa, ci ha detto che per un minuto eravamo

stati dei veri adulti. Durante il corteo abbiamo fatto un pic-

colo cordone umano con in mano un garofano rosso ciascu-

no e, poi, a Messa, i nostri compagni della classe 2A e 3A

hanno suonato con il flauto “Dolce sentire” e il nostro com-

pagno Samuele Randazzo, con la tromba, ha suonato il

“Silenzio”. All’uscita abbiamo fatto volare i palloncini

bianchi davanti la Chiesa mentre usciva il feretro. Questo

triste evento è stata occasione per dimostrare, prima di tutto

a noi stessi e poi ai nostri prof., che, quando vogliamo, sia-

mo capaci di essere dei veri adulti! Grazie prof. Cancilleri

… T.V.V. B.

Le Caporedattrici di “Privi-leggendo”

La redazione

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LA FILARMONICA DELL’ISTITUTO

“PRIVITERA-POLIZZI”: UN’ECCELLENZA!

La nostra Scuola, si sa, non è un Istituto ad indirizzo musicale!

Questo, però, non ha impedito alla nostra Dirigente, la Prof.ssa

Rosa Maria Rizzo, di approvare nel 2014 un progetto musicale

per la creazione di un’Orchestra composta da fiati e percussio-

ni. Il progetto è stato ideato e realizzato dal Prof. Fabrizio Pa-

lazzolo e, successivamente, ampliato grazie alla formazione di

un gruppo corale, curato dalla Prof.ssa Bruna Giordano. Da

quel progetto è nata, appunto la Filarmonica.

La Filarmonica è composta da 50 elementi: ci sono, nel coro, i

bimbi della primaria insieme a quelli della secondaria, alunni

frequentanti ed ex alunni (che fanno da tutor) nell’orchestra.

Per il biennio scolastico 2016-

18, la Filarmonica vanta, unico

caso a livello Nazionale, la clas-

sificazione a numerosi concorsi

e ben quattro primi premi vinti!

Lo scorso anno, partecipando al

concorso Nazionale “Indicibili

In canti”, promosso dal MIUR,

la nostra Filarmonica si è classi-

ficata al I posto fra le scuola

d’Italia non ad indirizzo musicale. Per l’occasione, i nostri ra-

gazzi hanno ritirato il premio direttamente a Roma, esibendosi,

diretti dal Prof. Palazzolo, davanti all’ex Ministro dell’Istruzio-

ne Valeria Fedeli e al Presidente del Comitato per l’Insegna-

mento della Pratica strumentale, l’ex Ministro Luigi Berlinguer.

Ad aprile di quest’anno è arrivato un altro successo: i musicisti

del Privitera-Polizzi hanno vinto, a Caccamo, il 1° Premio asso-

luto (con un punteggio di 98 su 100!) al 23° Concorso Naziona-

le Musicale per Giovani Musicisti, organizzato dall’associazio-

ne Amici della Musica “B. Albanese” di Caccamo.

Lo scorso mese, i nostri alunni, hanno vinto il 1° Premio al

Concorso Musicale indetto dall’USR Sicilia in occasione

dell’anniversario dell’assassinio di Padre Pino Puglisi e si esibi-

ranno al Teatro Massimo di Palermo il 1° Ottobre. Alla notizia

la nostra Preside ha dichiarato: “Risultato meritato a fronte di

tanto impegno da parte del Prof. Palazzolo per gli strumenti e

della prof.ssa Giordano per il solfeggio e lo studio dei nostri

ragazzi. Sono particolarmente orgogliosa di aver portato avanti

questo progetto e portare Partinico al Teatro Massimo, in

nome di Padre Puglisi, mi colma di emozione e gioia!”

Ultimo in ordine temporale ma non certo di prestigio, è stata

la comunicazione dell’avvenuta vittoria (anche questa volta

un 1° posto assoluto!) al

Concorso per Ensemble

vocali e strumentali

“Abbado Award 2018-

MUSICA INSIEME” in-

detto dal comune di Fieso-

le e patrocinato dal MIUR.

L’esibizione e la premia-

zione avverranno il 21

giugno presso il Castello

di Fiesole.

Inoltre, il nostro coro, oltre ad essersi già esibito il 9 marzo

presso la Chiesa di S. Chiara a Ballarò, ha partecipato a giu-

gno al “Concertone!” per “Cori al Centro! Voci bianche in

centro storico”, in occasione della Giornata Internazionale

della Musica, col patrocinio del Comune di Palermo, dell’As-

sessorato alla Cultura, della Città Metropolitana di Palermo,

l’evento conclusivo della stagione 2017/2018 per Palermo

Capitale della Cultura.

La redazione

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L’ENNESIMO 1° PREMIO PER LA NOSTRA FILARMONICA:

il Concorso “B. Albanese” di Caccamo

Di Antonio Minore, classe 2 A e Giuseppe Guzzardo, classe 2C

Spinti dalla curiosità di sapere e conoscere meglio i componenti della Filar-

monica, in occasione dell’ennesimo I premio vinto, abbiamo fatto un’intervi-

sta a dei nostri compagni, Josephine (che suona il clarinetto) e Simone (che

suona il flicorno). Ecco l’intervista:

Mi fate una piccola presentazione di voi stessi?

Josephin: Mi chiamo Josephine suono il clarinetto, ho 12 anni e faccio parte

della Filarmonica Privitera-Polizzi.

Simone: Mi chiamo Simone suono il flicorno e anch’io faccio parte della Filarmonica.

Cos’è il flicorno?

Simone: Il flicorno è uno strumento in ottone; fa parte, appunto, della famiglia degli ottoni e viene suonato con un bocchino.

Come mai hai sviluppato interesse per questo strumento?

Simone: All’inizio suonavo il pianoforte, poi, grazie ai Prof. di musica, ho conosciuto questo strumento e ho iniziato ad incu-

riosirmi! Conoscevo già il progetto Filarmonica, così ho “abbandonato” il pianoforte e mi sono legato a questo strumento.

Da quanto tempo fate parte della Filarmonica?

Simone e Josephin: Noi facciamo parte della Filarmonica da circa un anno e mezzo

Che cosa è e chi fa parte della Filarmonica?

Josephin: La Filarmonica è un gruppo strumentale e corale; ne fanno parte alcuni ragazzi del Privitera-Polizzi, a partire dalla

terza elementare; i nostri Maestri sono il Prof. Fabrizio Palazzolo e la prof. Bruna Giordano che si occupano, rispettivamente,

della parte strumentale e corale.

Ci parlate del vostro ultimo successo?

Il nostro ultimo successo è stato a Caccamo quando abbiamo vinto il 1° Premio classificandoci al 1° posto assoluto, (con un

punteggio di 98 su 100!) al 23° Concorso Nazionale Musicale per Giovani Musicisti organizzato dall’associazione Amici

della Musica “B. Albanese” di Caccamo.

Ci parlate di questo concorso?

Il Concorso, indetto dall’Assessorato Regionale al Turismo e spettacolo del Comune di Caccamo, ha avuto la durata di una

settimana; hanno partecipato circa 160 gruppi strumentali provenienti da tutta Italia; la giuria era presieduta dal compositore

Nunzio Ortolano. Per la premiazione, diretti Prof. Palazzolo, alla presenza della nostra Preside, dei nostri genitori e di un va-

sto pubblico, ci siamo esibiti in concerto.

Come è stata questa esperienza?

È stata un'esperienza fantastica! Abbiamo provato bellissime emozioni date, soprattutto, dal riconoscimento avuto in un con-

corso così di prestigio!

Avete già previsto altri progetti per il futuro?

Sì abbiamo previsto altri concorsi e alcuni li faremo anche a breve; poi ci sarà anche un concerto che faremo a fine anno.

Mi dici alcuni buoni motivi per far parte della filarmonica?

Josephine: In primo luogo per la realtà musicale che portiamo avanti con questo progetto: emozionante, educativa, formati-

va… poi, le soddisfazioni che abbiamo dalla musica e, altra cosa da non sottovalutare, i legami che si creano fra di noi che

siamo un gruppo unito come sanno esserlo proprio le bande e i gruppi musicali.

COREPLA: UN CONCORSO

PER SENSIBILIZZARE AL

RICICLO

Scritto da: Cinquemani Ylenia e Mineo

Sofia, classe 2 E

Copy by: Pezzino Antonino, classe 2 E

Noi alunni della classe 2 E, coordinati

dalle Prof.sse Lucia Taormina (la nostra

insegnante di scienze) e Luciana Bono,

abbiamo partecipato a un concorso in-

detto da “COREPLA”.

“Corepla” è un consorzio senza scopo di

lucro che ha come missione quella di

sensibilizzare i cittadini, le imprese, i

Comuni alla corretta raccolta differen-

ziata. Da una piattaforma digitale siamo

entrati nel mondo di COREPLA

SCHOOL CONTEST; all’interno della

piattaforma abbiamo trovato percorsi di

approfondimento didattico, informazio-

ni, suggerimenti e curiosità che ci hanno

permesso di comprendere ed elaborare

le tematiche inerenti la gestione re-

sponsabile dei rifiuti degli imballaggi in

plastica, utilizzando specifici strumenti e

metodologie.

Ci siamo divertiti molto a fare le 4 mis-

sioni! La prima missione ha messo alla

prova le nostre conoscenze sul mondo

degli imballaggi in plastica, sul riciclo e

su tutto quello che è necessario sapere

per un nativo ambientale.

Abbiamo poi creato uno SPOT RADIO,

dove noi ragazzi siamo diventati piccoli

pubblicitari e abbiamo utilizzato la radio

per lanciare il video-messaggio scritto

una canzone Rap, poi musicata con i bit

bot. La prova che ci ha fatto sperare

nella vittoria è stata la III, lo STO-

RYTELLING. Abbiamo composto un

racconto originale classificandocci all’8°

posto su quasi 300 scuole.

Nella quarta e ultima missione noi ragazzi

siamo stati invitati a realizzare un raccon-

to digitale, un VIDEOTELLING, sul te-

ma del riciclo degli imballaggi in plastica.

Anche se, alla fine, non abbiamo vinto, è

rimasta un’esperienza bellissima e forma-

tiva!

Ecco il nostro Storytelling…

UNA COMUNE E STRAORDINARIA

STORIA DI RICICLO

“Che meravigliosa fragranza profumata, che

colori brillanti, che simpatico e paffuto conte-

nitore colorato che sono…”

Salve a tutti! Mi chiamo Dixino e quella che vi

sto per raccontare è la strabiliante storia di

riciclo di tre comuni oggetti. Soleil, mi sa,

l’avete già conosciuta: è un’intrepida chiac-

chierona e l’unica del gruppo che quel giorno

non tremò di paura!

Quando? Quando la signora Roberta, si accor-

se, mentre faceva il bucato, che il detersivo

dentro di noi stava per finire e ci disse che,

dalla differenziata, saremmo stati portati al

centro di riciclo dei materiali in plastica dove,

le imprese dette “Riciclatori” ci avrebbero

donato una nuova vita.

Soleil, appunto, accolse la notizia con gioia:

era felice di potersi trasformare, di cambia-

re, e si immaginava già come un contenito-

re colorato, una sedia di design, una nuova

bottiglia, una cassetta per la frutta…

Verlina, invece, piangeva disperata. Proprio

lei, contenitore rosa di detersivo per la lana,

sempre gentile, timida e schiva, che avreb-

be fatto in un altro posto, in un'altra vita?

Cosa sarebbe diventata? Chi l’avrebbe

voluta? Il cambiamento la terrorizzava.

Anche io avevo paura ma, per il momento,

la cosa, proprio non mi toccava! Ero felice

del mio mezzo litro buono di bucato per

detersivi bianchi che ancora sguazzava fra

manico e tappo. Che motivo avevo di

preoccuparmi? E poi… meglio solo… avrei

avuto più spazio nell’armadietto!

Ma venne quel giorno! La sig.ra Roberta

prese Verlina e Soleil e, di loro, non seppi

più niente per parecchio tempo… fino a

quando, sentii nuovamente quella vocina

squillante provenire dalla scrivania dell’in-

gresso: era Soleil.

Con un balzo le arrivai vicino. Non credevo

ai miei occhi: si era trasformata in una co-

lorata lampada da tavolo, rosso fuoco, di

una graziosa forma circolare. Chiacchierava

con una sedia che guardai sbalordito. Era

lei: Verlina. Una sedia di design, in plastica

rosa e fuxia; sembrava un’onda colorata!

Era felice e mi raccontò che, dal centro di

rifiuto, era stata trasferita e aveva iniziato

un lungo processo di riciclo dove era stata

lavata e trasformata: “…Poi sono diventata

una nuova materia prima secondaria, una

MPS!” mi disse fiera.

E qui finisce la mia gioia! Io, rimasto a

casa, imprigionato in un ormai logoro con-

tenitore di plastica nera, privato del mio

tappo, ora sono una specie di dosatore per

detersivi, mentre loro, materiale riciclato, si

sono reincarnate in nuovi e meravigliosi

oggetti, entusiaste del nuovo ruolo!

Ha proprio ragione la pubblicità in tv: “La

plastica: troppo preziosa per diventare un

rifiuto!”

…Speriamo che presto arrivi il mio turno! Pagina 4

“MARIO SOFFIA SULLA CENERE”: UN FILM INTERES-

SANTE, DENSO DI SIGNIFICATO E DI EMOZIONI!

Scritto da Giuseppe Ferro 2^A

Intervista a cura di Sofia Mineo, Peppe Guzzardo, Maria Grazia

Vivona, Martina Mandalà e Antonino Pezzino

“Mario soffia sulla cenere” è un film davvero interessante! L’ab-

biamo visto in Auditorium insieme ai nostri insegnanti e al regi-

stra, Alberto Castiglione.

Il film è ambientato negli anni ‘80, in un paesino dell’entroterra

siciliana; all’interno di quest’arco temporale, si racconta la vita di

una famiglia e del suo rapporto con la terra che è lavoro, fonte di

sussistenza e di vita.

A causa della morte della nonna

Angela e di un amore inaspettato,

Mario rielabora il passato, la sua

infanzia, la morte del padre… e un

terribile segreto.

Ed è proprio il segreto che Mario si

porta dentro che lo allontanerà dalla

famiglia, dalla madre e dalle sue

origini.

Mario cercherà prima il dialogo e

poi la riconciliazione col fratello

Giuseppe.

Dopo la visione del film, abbiamo intervistato il giovane regista:

D1: Da quanti anni fa questo lavoro?

R1: Da quando avevo 21 anni.

D2: Questo film è tratto da una storia vera?

R2: Sì e no… alla base c’è una storia vera che mi è stata racconta-

ta qualche anno fa. Ho voluto cambiare alcune cose perché la ci-

nematografia è fatta da un po’ di realtà condita con la fantasia.

D3: Al di là della storia tragica in sè, la morte del padre, il segreto

di Mario … emerge la voglia del protagonista di andare a scuola…

R3: Sì… Mario è un bambino curioso, un bravo studente, costretto

a lavorare nei campi per aiutare la famiglia. Lui vuole studiare,

imparare … infatti diventerà un professore!

D4: Perché ha scelto questo titolo?

R4: E’ un titolo non facile ma è la metafora del film. La cenere, il

fuoco… la distruzione e la rigenerazione… nel mio film si parla di

perdono… ed è questo il messaggio che vuole lanciare il film,

come la cenere che, se soffiata, vola via… anche il rancore può

sparire!

Un gruppo di allievi della scuola con il regista

Alberto Castiglione

IL PICCOLO PRINCIPE CON SCRATCH

Scritto da Josephine Ferrante e Giuseppe Guzzardo,

classe 2 C

“Il Piccolo Principe” è veramente un libro per bambini?

Noi alunni della 2 C ci siamo resi conto che questo libro

non è solo per bambini, ma ci vuole dare un importante

insegnamento.

Abbiamo provato a rappresentare questa storia tramite

Scratch (un ambiente di programmazione multimedia-

le).

Abbiamo quindi creato una nostra versione di questa

storia, grazie anche all’aiuto delle professoresse Aurora

Agnello e Vinicia Varvaro.

Un gruppo di noi si è dedicato all’individuazione dei

concetti principali; un altro gruppo invece si è dedicato

alla ricerca di file multimediali e alla vera e propria

programmazione del progetto.

Ideare e programmare questo progetto non è stato sem-

plice, ma ci ha aiutato a capire il messaggio che ci vuole

trasmettere l’autore, vogliamo quindi lasciarvi con que-

sta breve citazione:

Ci sarà sempre un’altra opportunità

Un’ altra amicizia, un altro amore,

una nuova forza.

Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

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PREMIAZIONE A.M.O.P.A. (Association des Membres de l’Ordre

des Palmes Académiques) La redazione

Congratulazione ai nostri ragazzi che hanno ricevuto “Manifestation de mèrite” per gli eccellenti risultati conseguiti

nello studio della Lingua Francese. A consegnare il prestigioso attestato è stata la Presidente Nazionale Dott.ssa Ida Rampol-

la all’interno della Sala de Seta dell’Istituit Francais di Palermo, nel corso della mattina di martedì 29 maggio, alla presenza

dell’attechee culturelle Valerie Le Galcher Baron ed un folto numero di studenti e genitori. A curare e coordinare l’evento,

per la nostra scuola, è stata la Prof.ssa Maria Gugliotta, referente DELF e insegnante di lingua francese dell’Istituto. Questi i

nomi dei premiati:

Scritto da: Aurora Mulè 3°D

Io e alcuni miei compagni quest’anno che eravamo al terzo anno abbiamo partecipato al “DELF”, un corso scolastico che si

svolge il pomeriggio che approfondisce la lingua francese. Il DELF è stato molto bello perché abbiamo imparato tante cose,

di cui alcune in classe non le abbiamo fatte. La prof. Gugliotta è stata bravissima perché spiegava le cose molto bene e non ci

faceva pesare per niente le ore di lezione che facevamo. Il DELF mi è servito molto perché ho chiarito molte cose, imparato

altre cose importanti. Consiglio a tutti di farlo perché è un’ esperienza unica.

Scritto da: Valentina Giuda 3°D

Durante il percorso iniziato ad Aprile per il DELF sono state comprese imparate e approfondite tanti argomenti. I ragazzi che

hanno partecipato al DELF hanno sviluppato competenze che prima non avevano o meglio le avevano ma non erano a questo

livello. E’ stato un percorso che ha lasciato qualcosa dentro di noi oltre l’ insegnamento che ci ha dato la professoressa Gu-

gliotta, l’ affetto e la passione per il francese, una lingua molto utilizzata ai giorni d’oggi dopo l’ inglese. Questa lingua ci

offre le porte nel mondo del lavoro, e se abbiamo difficoltà a trovarlo in Italia possiamo andare in Francia o nei paesi Franco-

foni. Questa è stata un esperienza fantastica e ha arricchito sia il nostro lessico che la conoscenza.

Scritto da: Claudio e Giuseppe 3°D

Secondo me l’esperienza del DELF è stata educativo è importante per l’insegnamento della lingua francese grazie alla profes-

soressa di francese che ci ha aiutati molto. Ci ha fatto fare un’ esperienza come se noi fossimo in Francia e quindi parlare tut-

to il tempo in francese. Io consiglio a tutti i ragazzi di partecipare al corso del DELF di francese.

I DELF… INI

UN’ ESPEPIENZA FORMATIVA: UN ANNO DI TRINITY

Di Alessandra Cusumano 1°F

Anche quest’anno gli alunni dell’ I.C. Privitera - Polizzi si sono preparati e hanno affrontato gli esami per la certi- ficazione

TRINITY. Da molti anni la nostra scuola è sede di esami TRINITY. Il TRINITY COLLEGE LONDON è il primo ENTE di

certificazione esterna del mondo e gli esami TRINITY hanno validità internazionale in quanto conformi agli standard previsti

nel CEFR. In particolare gli alunni del GRADE 2 sono stati impegnati nel PON “LIVE

THE LANGUAGE” un percorso di potenziamento della lingua inglese condotto dalla

prof.ssa Rosalba Ricupati, finalizzato alla certificazione TRINITY. Il progetto ha avuto la

durata di 30 ore e ha coinvolto ben 27 alunni provenienti dalle classi prime della scuola

secondaria di primo grado. Ha permesso ai ragazzi di potenziare le loro conoscenze, svi-

luppare le abilità linguistiche comunicative in situazioni concrete, stimolando le capacità

di ciascuno per favorire il loro successo e valorizzando le eccellenze. L’esperienza della

certificazione e degli esami è molto importante: noi ragazzi siamo stati motivati e coinvol-

ti direttamente nella pratica linguistica. Per noi partecipanti è stato molto bello lavorare

assieme e confrontarci; abbiamo migliorato la pronuncia, arricchito il nostro lessico, potenziato le capacità di listening e spel-

ling e, sicuramente, è aumentata la nostra autostima. Una grande occasione di crescita umana e culturale!

Mutolo Aurelio 2A

Pirreca Amanda 2A

Ligotino Andrea 2B Monte-

rosco Martina 2B

Ferranta Josephine 2C

Toia Alessio 2C

Patti Valeria 2D

Nobile Giorgia 2D

Aionitoi C. Marcela 2E

Lucca Diego 2F

D’Asaro Gaia 3A

Ortoleva Fabiana 3A

Amorello Simona 3B

Ligotino Martina 3B

Cannatella Pietro 3C

Rao Piergabriel 3C

Guida Valentina 3D

Viola Claudio 3D

Profetto Luca 3F

Puleo Francesco 3F

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PHILOSPHY FOR CHILDREN A SCUOLA!

di: Antonio Minore, 2 A

Continuano le nostre sessioni di PHILOSPHY FOR CHILDREN a scuola!

La Philosophy for Children ( = attività laboratoriale che promuove lo sviluppo

delle competenze riflessive e consente l’acquisizione di modalità meta-

cognitive capaci di sviluppare un modo di operare critico, complesso, flessibi-

le, interattivo e collaborativo) è un’attività che noi alunni apprezziamo molto

e, grazie alle nostre insegnanti, riusciamo periodicamente a ritagliarci uno spa-

zio per poterla praticare!

Venerdì 11 maggio è toccato a noi alunni della II A!

La sessione è iniziata dopo aver disposto le sedie a cerchio, al fine di riuscire

tutti a guardarci in faccia e facilitare il dialogo e l’espressione delle nostre opi-

nioni. Poi, dopo la lettura di un testo scelto dal nostro mediatore, il Dott. Vincenzo, contenente un dialogo tra un millepiedi e

una formica, noi studenti siamo stati invitati a formulare delle domande relative ad aspetti ritenuti problematici, interessanti o

curiosi nella lettura.

Una volta individuato un piano di discussione comune, frutto della negoziazione tra i diversi punti di vista, abbiamo proceduto

all’analisi del problema guidati sempre da Vincenzo che ha avuto il compito di facilitare il dialogo.

Alla fine della sessione abbiamo cercato una conclusione condivisa, un tentativo di risposta alla questione che avevamo indivi-

duato come problema.

L’attività si è conclusa con un’autovalutazione da parte del gruppo classe.

Per noi questa esperienza è stata meravigliosa e molto formativa e non vediamo l’ora di rifarla.

LOGICA CHE PASSIONE!

Anche quest’anno i ragazzi del nostro istituto hanno partecipato alle gare indette dal

Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano, sotto la direzione del Responsa-

bile dell'Istituto Prof.ssa Francesca Calagna e ai Giochi del Mediterraneo indetti

dall’AIPM coordinati dalla Responsabile Ins. Gaetana Bongiorno.

Entrambi sono stati una grande occasione per far cimentare i nostri alunni in positive

competizioni e far acquisire loro, giocando, competenze logiche spendibili in ogni campo. Un modo inoltre per far vivere la ma-

tematica non come calcolo e studio di formule ma come logica e creatività.

Martedì 29 maggio 2018, presso l’auditorium dell’Istituto Privitera, è avvenuta la

premiazione per i ragazzi partecipanti e per i primi tre classificati per categoria CE-

C1-C2 sia per i “Giochi d’Autunno 2017” che per i “ Giochi di Rosi 2018”:

Sono stati dati gli attestati per ciascun

alunno partecipante e le targhe persona-

lizzate per i primi tre classificati per

categoria e per fasi di gare.

Premiata Giacalone Flavia, alunna della

IB, che il 12 Maggio scorso a partecipato a Milano alla finale Nazionale dei

“Campionati Internazionali 2018”.

Un grazie a tutti gli alunni e insegnanti che, con il loro impegno hanno, ancora una

volta, dato lustro alla nostra scuola. Pagina 7

Questo il titolo dei P.O.N. a cui quest’anno ha partecipato la nostra scuola.

I P.O.N. (Piano Operativo Nazionale) sono dei progetti, finanziati dall’Unione Europea, che le scuole possono presentare per

dare opportunità formative in più a noi alunni.

La nostra scuola, grazie alla professionalità di tutto il personale docente e ATA e all’instancabile lavoro della nostra Dirigente

Rosa Maria Rizzo, anche quest’anno ha presentato tanti progetti PON che sono stati approvati e realizzati con grande entusia-

smo degli alunni e dei nostri docenti che ne sono stati Esperti e Tutor.

Questi i Moduli realizzati:

Esperto: Prof. S. Digato

Tutor: Prof. ssa V. Varvaro

Esperto: Prof. P. Saullo

Tutor: Prof. A. Giuliana

Esperto: Prof. F. Palazzolo

Tutor: Ins. Lo Piccolo

Esperto: Prof.ssa M.Rizzo

Tutor: Prof.ssa L. Bono

Esperto: Prof.ssa R. Ricupati

Tutor: Ins. M. Amodeo

Esperto: Prof.ssa F. Calagna

Tutor: Prof.ssa R.Sansone

Esperto: Ins. M. La Milia

Tutor: Prof.ssa G. Biundo

Esperto: Prof.ssa V.Barranca

Tutor: Prof.ssa R. Calagna

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PICCOLI “SCIENZIATI” AL PRIVITERA

Scritto da Cannatella A., Cannatella C, Drago B.. e Viviano F. della classe 3E

Quest’anno la scuola ha proposto un progetto PON di scienze dal titolo “Sperimento e imparo”. Molti di noi hanno dato l’adesione

soprattutto per curiosità, ma, dopo il primo incontro che ci ha stupiti e interessati, non ci aspettavamo infatti un laboratorio così

attrezzato e un’ambiente così accogliente, abbiamo continuato a frequentare con interesse e sempre pieni di entusiasmo. Abbiamo

potuto “sperimentare” un lavoro collaborativo tra due fasce d’età diverse; il labo-

ratorio infatti era aperto ai ragazzini della scuola primaria e a ragazzi della scuola

secondaria di primo grado. Abbiamo lavorato in team, i ragazzi più grandi hanno

fatto da tutor ai ragazzini più piccoli ed abbiamo

realizzato esperimenti molto interessanti distribuiti

in giornate a tema: un vulcano dentro e fuori di

noi, osservazioni al microscopio, scienze in cucina

e nella cosmetica con produzione di: maionese,

torrone, saponette e burro cacao e poi con l’aiuto

del Dott. Giacalone abbiamo visto come si indivi-

dua il gruppo sanguigno di una persona. A nostro

parere è risultato un progetto molto interessante da

riproporre negli anni a venire.

CONCORSO FOTOGRAFICO su “I SENTIERI DI MIRTO”

A seguito della manifestazione della “Settimana della Terra” svoltasi nel territorio partinicese il 21 ottobre 2017 con il Geoe-

vento “Trekking sui sentieri di Mirto”, che ha visto impegnate quasi tutte le istituzioni scolastiche di Partinico e numerose

associazioni, è stato indetto un concorso fotografico avente per tema la

fotografia naturalistica relativa all’escursione effettuata. Giorno 14

Maggio 2018 presso il Palazzo dei Carmelitani di Partinico si è svolta

la premiazione del suddetto concorso. Hanno ricevuto il premio, con-

sistente in una bussola da geologo, un rappresentante di ogni scuola.

Per l’I.C. Privitera Polizzi, è stato premiato l’alunno Mattia Usai della

classe 3B con la bellissima foto dal titolo “Forma alabastrata in un

blocco di travertino” scattata su un particolare di roccia.

Questa la motivazione con la quale è stata premiata la foto:

La foto rispecchia egregiamente il tema trattato portando lo spetta-

tore a comprendere facilmente il significato strettamente legato

alla geologia. La foto esce dallo stereotipo legato alla natura e

mantiene una struttura coerente alle attività svolte nei giorni della

V edizione della Settimana del Pianeta. Interessante la presenza

della lente di ingrandimento che è uno degli strumenti da portare

natura per osservare i dettagli di ciò che ci circonda e soprattutto

in questo caso ci aiuta a comprendere le dimensioni del soggetto

della foto.

Il Dott. M. Giacalone

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realizzato dal gruppo classe III C del nostro Istitu-

to e, nello specifico, dagli alunni D’Angelo P.,

Cannatella P., Di Maggio R., Ferro K., Impastato

A., Palazzolo J., Pupella I., Spataro A., guidato

dalla Prof.ssa Maria Concetta Gaeta .

Premiato anche l’elaborato “Il ‘68”, del gruppo

classe 3 sez. C dell’Istituto di Cinisi, guidato dalla

Prof.ssa Anselmo e quello della classe II B

dell’ITCG “C. A. Dalla Chiesa”, guidata dal Prof.

Basile.

La giuria

ha, inoltre,

selezionato

otto elabo-

rati tra i

trentotto

presentati dagli alunni della Primaria dell’Istituto

Cap. Polizzi, guidati dalle maestre Giusi Biundo,

Antonella Virga e Caterina Cannavò.

Importanti, significative e ricche di ricordi, le in-

terviste realizzate dai ragazzi al Prof. Gino Armi,

al maestro Nino Cinquemani, al Prof. Salvo Vita-

le, testimoni e fonti storiche di particolari vicende

che hanno caratterizzato il ’68 a Partinico. Un do-

veroso grazie al Prof. Lo Piccolo per l’importante

testimonianza su Giuseppe Casarrubea.

CONCORSO CASARRUBEA

Anche quest’anno il nostro Istituto ha bandito il

concorso in memoria di Giuseppe Casarrubea, già

Preside di questa scuola, storico e saggista, dal tito-

lo “Le nostre radici nella microstoria”. Il concorso

vuole dare rilievo alla microstoria, tematica a cui il

Prof. si è dedicato, sia quale substrato dell’evolu-

zione di grandi eventi, sia come indagine metodo-

logica storica e critica.

La premiazione è avvenuta il 7 giugno, nell’Audi-

torium della nostra scuola e ha visto l’entusiasta

partecipazione di docenti, discenti e genitori.

Per la II edizione sono stati scelti due temi; il primo

ha visto destinatari gli alunni delle classi V delle

scuole primarie del nostro territorio; il tema chiede-

va: “In un immaginario incontro una donna di oggi

si confronta con una donna del mondo antico greco

-romano, da te studiato. Tante le differenze della

loro condizione sociale! Rappresenta, anche con

disegni, questo immaginario dialogo”.

La seconda traccia era, invece, destinata agli alun-

ni delle classi III e del biennio delle scuole superio-

ri: “A cinquant’anni dalla sua manifestazione, il

Sessantotto ha lasciato eredità sociali e culturali

anche nel nostro territorio”; si chiedeva di elabora-

re, in forma personale e originale, uno dei filoni

rappresentativi del ’68, utilizzando ogni tipo di ma-

teriale quali documenti, testi musicali, interviste a

personaggi testimoni del periodo nella realtà loca-

le... La giura, composta dalla Prof.ssa Antonina

Addamo, Prof.ssa Regina Kierekgyarto, Dott. Ora-

zio de Guilmi, Prof. Salvatore Romano, prof. Mau-

rizio Casarubbea (membro onorario), ha premiato

l’elaborato multimediale “Nulla più come prima”,

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Cartelloni realizzati da alunni della scuola pri-

maria premiati al concorso

LA GITA DELLE CLASSI II IN SI-

CILIA: FOR YOU AND FOR ME!

Di: Mandalà Martina II C

Le gite organizzate dalla scuola sono

sempre un’importante momento di so-

cializzazione e di incontro con saperi e

conoscenze. Per me e i miei compagni,

quest’esperienza durata 4 giorni, è stata

molto significativa e mi ha permesso di

scoprire posti e storie meravigliosi della

nostra Sicilia!

Il 16 aprile 2018 siamo, infatti, andati a

visitare una parte di Sicilia Orientale.

La prima giornata l’abbiamo trascorsa a

Taormina, uno splendido comune in

provincia di Messina. Il simbolo di

Taormina è il suo Teatro Greco, che

sembra conservato intatto nel tempo; ha

molti gradini e la guida ci hanno raccon-

tato che i Greci, ogni sera, soprattutto

d’estate, facevano uno spettacolo che

cambiava di volta in volta.

Abbiamo visitato anche la chiesa di

"Santa Rita", decorata con quadri vivaci

e statue maestose.

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il

nostro Hotel, accogliente e colorato,

dove a fine serata siamo andati a riposar-

ci.

Il secondo giorno, anch'esso molto im-

pegnativo, siamo andati alle "Gole

Dell'Alcantara". Le Gole sono un vero e

proprio canyon, alto fino a 25 me-

tri, originato da antichissime colate lavi-

che solcate al centro dalle acque gelide

del Fiume Alcantara. La guida ci mo-

strava che esistono tre tipi di pietre: la

prima a Catasta di legno, a Rosetta e a

Canna d'olio, che si sono formate grazie

alla lava fuoriuscita dal vulcano; ci ha

spiegato anche che 5000 anni si è forma-

to il vulcano essendo prima "Golfo di

Catania". Siamo poi saliti sull’Etna, il

vulcano che arriva a circa 3300 metri,

uno dei pochi al mondo dove si può scia-

re vedendo il mare!

Siamo stati anche in una grotta sotto il

vulcano: lì c'era molto freddo e, infatti,

ci siamo andati con un cappello e una

torcia perché c'era un buio pesto.

Il terzo giorno siamo andati alla “Casa

delle farfalle”, una grande serra tropicale

dove centinaia di farfalle, tra le più belle

e straordinarie del mondo, dalle forme e i

colori più vari, sono libere di volare e di

farsi ammirare. Mi ha colpito molto la

“Farfalla gufo” capace di trasformarsi in

un una specie di buffo gufetto durante la

notte, così da poter far spaventare le pre-

de. La visita alla Casa delle Farfalle ci ha

offerto l’opportunità di capire l’importan-

za della tutela degli habitat naturali.

Dopo siamo stati al "Museo dell'Etna"

dove ci hanno fatto vedere molte curiosità

su questo vulcano.

L'ultimo giorno siamo andati a vedere la

"Sicilia in miniatura", situata ai piedi del

grande Vulcano, all’interno del meravi-

glioso Parco dell’Etna: qui è stata costrui-

ta un'ingegnosa struttura, dove grazie a

riproduzioni artigianali sono stati ricreati

alcuni dei monumenti più importanti della

Sicilia.

IL MIO PUNTO DI VISTA SULLA GITA IN SICILIA 2018

Di GIUSEPPE FERRO, classe 2 A

Giorno 16 Aprile alcune seconde classi del nostro Istituto, insieme ai Rizzo, Calagna, Palazzolo, Chichi e LoIacono, sono andate

in gita verso le zone della Sicilia Orientale. Io ero uno dei partecipanti. Il primo giorno abbiamo visitato Taormina con il suo

meraviglioso anfiteatro po’ greco. Il secondo giorno siamo andati ad Acitrezza, Acicastello e Acireale; ad Acicastello abbiamo

visitato Il Castello, situato sopra un costone lavico, a dominare sulla piazza circostante. Originariamente venne costruito ad ope-

ra dei Normanni su di un promontorio lavico interamente circondato dal mare, nel 1076: fu la colata lavica del 1169 a collegarlo

con la terraferma. Poi siamo andati ad Acitrezza e abbiamo visto i faraglioni e la suggestiva costa. Sui faraglioni c’è una leggen-

da: si dice che Polifemo, per fermare la fuga di Ulisse, lanciò dei grandi massi in mare, appunto i faraglioni; invece, noi sappia-

mo che a formali è stata un’eruzione vulcanica dell’Etna. La nostra ultima tappa è stata Acireale, dove c’erano tre chiese tutte

vicine. Il giorno in cui mi sono divertito di più è stato il terzo quando siamo andati sull’Etna di mattina e al “museo della lava” e

alla “Casa delle farfalle”, di pomeriggio. Sull’Etna abbiamo visto uno dei tanti crateri ormai spenti. Al museo della lava interes-

sante è stato vedere dei filmati sull’Etna e sui danni che può provocare un’eruzione vulcanica. Abbiamo ascoltato, con piacere,

le spiegazioni di una guida sull’Etna e sulla sua formazione che risale tra 700 mila e 500 mila anni fa. Alla Casa delle farfalle

abbiamo visto alcune specie di farfalle e abbiamo appresso come fa un bruco a diventare una farfalla e il significato dei colori

negli animali. L’ultimo giorno siamo andati a Zafferana Etnea dove abbiamo visto dei filmati su un’eruzione che durò parecchi

mesi e un altro filmato sulla leggenda che narra come è stato ideato il nome “Sicilia” dato alla nostra isola. Mi ha colpito molto

il paesaggio dell’Etna in quanto non c’era vegetazione ed era tutto nero per la presenza di rocce di basalto, mentre sul cratere era

arancione ad indicare che il basalto era là da tanto tempo.

Un doveroso grazie ai nostri prof. accompagnatori e al Prof. Chichi che ha organizzato e coordinato l’intero viaggio.

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Non dimenticheremo con facilità la gita di 3° media! La

gita scolastica equivale, per noi studenti, ad un momento

dell'anno in cui liberare la mente. Agli occhi di molti po-

trebbe sembrare anche un modo per perdere una o più

giornate di scuola ma, in realtà, è un momento produttivo

in tutti i sensi. La gita, infatti, unisce la conoscenza al mo-

vimento, allo svago e al divertimento. L'uscita scolastica

comprende i momenti di cui si avrà ricordo per molto tem-

po ed è anche un modo, per coloro che sono più timidi o

fanno fatica ad integrarsi nel gruppo classe, di socializzare

e farsi conoscere.

Per tali motivi ogni singola gita va vissuta a pieno ed è

quello che ho fatto anch’io.

In data 7 maggio 2018 noi alunni delle classi terze della

scuola secondaria di primo grado dell’ I.C. “ Privitera –

Polizzi”, abbiamo partecipato al viaggio di istruzione in

Puglia. Nella mattinata dell’8 maggio, dopo una lunga

nottata in nave, in cui abbiamo già iniziato a gustare l’e-

mozione dello stare insieme, siamo stati accompagnati

dalle insegnanti e da una guida del luogo tra le meraviglio-

se vie di Bari, capoluogo della regione e città interamente

barocca, alla scoperta della Cattedrale di San Nicola, pro-

tettore del luogo, con la visita alla sua incantevole cripta

che custodisce le reliquie del santo. Siamo stati particolar-

mente fortunati in quanto in quei giorni si svolgeva la festa

del santo per cui si respirava un’aria festosa sia all’ interno

della chiesa che per le vie della città. Nel pomeriggio, do-

po un abbondante pranzo in ristorante, abbiamo visitato la

stupenda cittadina di Alberobello caratterizzata dalla pre-

senza dei trulli, ovvero tipiche costruzione cilindriche con il

tetto conico in pietra e per questo dal 1996 patrimonio dell’

Unesco.

Il giorno seguente è stata la volta dell’entusiasmante zoo-safari

di Fasano con tanto di parco divertimenti. Qui l’emozione è

stata davvero incredibile, sia per la presenza di numerose spe-

cie animali (come tigri, leoni, zebre, elefanti, giraffe, scimmie

ecc…) che abbiamo avuto modo di vedere a distanza ravvicina-

ta, sia per le numerose attrazioni del parco divertimenti.

Nel pomeriggio abbiamo visitato le grotte di Castellana rag-

giungendo una profondità massima di addirittura 72 metri sotto

il livello del suolo e che con le tante e bellissime stalattiti e

stalagmiti offrono uno spettacolo naturale davvero interessante.

Tornati in hotel abbiamo vissuto la parte più attesa del giorno,

ovvero la cena seguita da una splendida animazione con balli,

canti e quant’altro.

Nei giorni seguenti abbiamo, invece, visitato le antichissime

città di Ostuni, Lecce e Matera, ognuna di esse unica nel suo

genere.

Dopo il pranzo in ristorante abbiamo proseguito per il porto di

Napoli. Dopo un’altra nottata passata in compagnia dei compa-

gni siamo arrivati a Palermo con un po’ di nostalgia dentro ma

con la gioia di ritornare dalle nostre famiglie. Durante il viag-

gio il rapporto con i compagni diventava sempre più forte e

compatto, sembravamo quasi una grande famiglia allargata.

Le antipatie e gli antagonismi che si "vivevano" in classe du-

rante l'anno sembravano in quei giorni non esistere più e questo

ci aiutò molto anche quando tornammo a casa. Anche con le

insegnanti il rapporto migliorò perché adesso le vediamo sotto

un'altra luce e lo stesso loro con noi, nel rispetto ovviamente

dei diversi ruoli.

E' stata una gita indimenticabile che porteremo con noi per

sempre, come uno dei ricordi più belli delle scuole medie e

della nostra classe.

GITA IN PUGLIA: UN’EMOZIONE PER SEMPRE!

Di Luca Profetto classe 3F

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HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO CANTANTI E CANZONI NAPOLETANE DA

ME PREFERITI

Scritto da Leonardo Lunetto classe 2E

I miei cantanti napoletani preferiti sono Mario Merola,

Gianni Vezzosi, Gianni Celeste, Daniele De Martino, Fran-

cesco D’Aleo e Niko Pandetta.

Le loro canzoni più belle sono: “Le follie di Valentino” di

Gianni Vezzosi, “Nu latitante” di Gianni Celeste, “Bella

bionda” di Daniele De Martino e Francesco D’Aleo, “tu si

femmena” di Niko Pandetta.

Le follie di Valentino è una canzone dove si parla di un

cavallo da corsa chiamato appunto Valentino;

Nu latitante parla invece di un latitante lontano dalla fami-

glia;

Bella bionda parla appunto di un ragazza bionda della quale

Daniele De Martino e Francesco D’Aleo si sono innamorati;

Tu si femmena parla anch’essa di una ragazza di cui Niko

Pandetta si è innamorato e che ora, grazie a questa canzone,

è diventata la sua fidanzata.

Però il cantante che preferisco più di tutti è Mario Merola

perché le sue canzoni, soprattutto “U zappatore” mi fanno

molto emozionare. In questa canzone si parla del figlio di

Mario Merola che è avvocato ma che ha abbandonato la sua

famiglia e per questo lui è molto triste.

LA MUSICA DI OGGI

Scritto da Maria Grazia Vivona, classe 2 sez. C

La musica che ascoltiamo oggi è molto diversa da quella

di un tempo!

Oggi noi giovani ascoltiamo diversi tipi di musica come il

“reggaeton” che è una forma di musica commerciale nata

a Porto Rico verso la fine degli anni 80; le canzoni napo-

letane, genere appartenente alla musica tradizionale e al

genere popolare; c’è la “trap” che è un sotto genere musi-

cale dell’hip hop, sviluppato tra gli anni 90 e 2000 e, natu-

ralmente l’hip hop, ballabile e divertente.

Negli anni più recenti è diventato uno dei saund più popo-

lare a livello internazionale, influenzando anche la musica

pop ed elettronica. Un’altra forma di musica in voga, ge-

neralmente usata soprattutto nelle discoteche, è la musica

“techno”: nata negli Stati Uniti d’America negli anni 80, e

appartenente alla “eletronic dance music”. Le discoteche,

infatti, non sono solo un luogo di divertimento ma ci per-

mettono di fare amicizia con altri ragazzi.

Alcuni cantanti acclamati da noi giovani in Italia sono:

Maluma, Francesco D’Aleo, Sfera Ebbasta, Gionny Scan-

dal, Coez, Ghali, Federica Carta, Avicii, Riccardo Mar-

cuzzo ecc... sono favolosi!

Una canzone che piace a me e alle mie amiche è “Bella

bionda” di Francesco D’Aleo e Daniele De Martino.

La canzone parla di due ragazzi che, in modi diversi, cer-

cano di conquistare una ragazza bionda: uno con un ap-

proccio romantico (“Dove sorge il sole!”); l’altro pagando

da bere, portandola a ballare…! La canzone ha un ritmo

bellissimo e ci permette di ballare, con suoni e movenze

latine.

Io e le mie amiche ascoltiamo questo tipo di musica per-

ché ci diverte molto e soprattutto ci fa ballare come matte.

UN HOBBY MOLTO SPECIALE: IL KUNG FU

Scritto da Antonio Donancricchia, CLASSE 2^ SEZ. C

E' da più di 6 anni che pratico uno sport che mi piace davvero

tanto: il Kung Fu. Il Kung Fu è una tecnica di combattimento

senz’armi, di origine cinese, compresa fra le arti marziali orien-

tali. Questo sport, per me, oltre ad essere un hobby è diventato

una grande passione e ho deciso di condividerla attraverso l’in-

tervista al mio maestro, Luigi Alessi.

D1) Da quanti anni pratica questo sport?

R1) Pratico il "jeet kune do" da piu di 20 anni e ho iniziato a 17 anni con la "kick boxing" e, dopo, ho fatto altre discipline mar-ziali fino ad arrivare al "jeet kune do". D2) Che cosa rappresenta per lei il kung fu? È solo un hobby?

R2) No, io ho fatto delle arti marziali ed altri sport che pratico in palestra, il mio lavoro. Prima era un hobby, poi è diventato una passione, ora e tutto ciò ma anche un mestiere!

D3) E’ una disciplina molto rigida? Ha molte regole da ri-

spettare?

R3) Sì, le arti marziali hanno molte regole da rispettare! Sia

alimentari che non, ma la regola più importante è imparare il

rispetto verso il maestro e verso i compagni.

D4) Da quanti anni insegna ai giovani?

R4) Dal 1998, cioè da 20 anni.

D5) Per quante ore al giorno bisogna allenarsi per raggiun-

gere un buon livello?

R5) Bisogna allenarsi almeno 4 ore al giorno.

D6) Il kung fu può aiutare gli adolescenti durante il percorso

di crescita?

R6) Il kung fu è basilare. Ho fatto la mia tesi sulle arti mar-

ziali, sullo sport come prevenzione del bullismo! Sono con-

vinto che le arti marziali possono prevenire gli atti di bulli-

smo.

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HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO

Curiosità sul videogioco da noi più gettona-

to: F.I.F.A.

Scritto da Giuseppe Guzzardo 2C e da Riccar-

do Collica 2E

Uno degli sport preferiti da adolescenti e adulti è, sicura-

mente, il calcio!

Il calcio è regolamentato da una federazione, la F.I.F.A.

(Federation Internationale de Football Association).

La sua sede si trova a Zurigo, in Svizzera; dal 2016 il

presidente è Gianni Infantino.

La federazione, fondata a Parigi il 21 Maggio 1904, si

occupa dell’organizzazione di tutte le manifestazioni in-

tercontinentali degli sport che riguardano il calcio, il cal-

cio a 5 e il beach soccer; tra le più importanti è sicura-

mente il campionato di calcio, che premia il vincitore con

il trofeo della coppa del mondo.

Tale trofeo viene disputato ogni 4 anni dal 1930 (eccetto

nel 1942 e il 1946 a causa della seconda guerra mondia-

le).

La federazione ha il compito di scegliere il paese organiz-

zatore che ospita la fase finale della manifestazione.

Ogni anno, per incrementare il business dei videogiochi,

esce un nuovo F.I.F.A, un gioco di calcio per tutte le con-

sole.

L’ultimo è F.I.F.A.18.

F.I.F.A. 18 è un videogioco di calcio sviluppato da EA

SPORTS e pubblicato da ELETRONIC ARTS il 29 settembre

2017 sulla base dell’ evoluzione dei giocatori presenti nel

campionato in corso; a Gennaio, dopo il calciomercato, ven-

gono aggiunti nuovi giocatori, i Winter Transfers.

Nella versione 2018 le novità sono:

- Sostituzioni dinamiche che permettono di affermare cambi,

durante la partita senza dover necessariamente interrompere

l’azione e, di conseguenza, spezzare il ritmo di gioco.

- Trattative interattive nella modalità carriera e filmati dina-

mici per le notizie.

- La sezione allenamento è stata aggiornata aggiungendo più

di quindici inedite prove abilità.

- Sono state introdotte le “Icons” (“Icone” in italiano) di Ulti-

mate team, la nuova versione di quelle che erano note in pre-

cedenza come “Leggende”: queste ultime sono presenti nelle

versioni per PS4, nintendo switch, xbox one e PC.

Diego Armando Maradona è stato aggiunto tra le Icone nella

modalità Ultimate team e presenta uno dei rating più elevati

assieme a Pelè, Ronaldo, Lev Yashin e Thierry Henry.

La paura, l’ horror, i film violenti ed emozionanti permetto-

no spesso a noi adolescenti di metterci alla prova. Il genere

horror, infatti, è molto visto da noi giovani. Spesso, io e i

miei amici ci riuniamo a casa di qualcuno per guardare

qualche film super spaventoso.

Ho deciso di chiedere a 2 miei amici se condividono pure

loro questo mio interesse

Intervista ad Ylenia e Leonardo

D1) Quali sono i film horror che ti piacciono di più?

R1.1 I film horror che mi piacciono di più sono: IT, Auguri

per la tua morte, The ring.

I film horror che passione! Scritto da: Patrick Zuppardo R1.2 Mi è piaciuto l evocazione, l esorcista ovviamente IT

però non ho capito moltissimo e anche mi è piaciuto tantissi-

mo

D2) L’horror è seguito? E perché?

R2.1 Sì è molto seguito l’ horror perché noi ragazzi adoria-

mo questi film, perché danno ansia e terrore

R2.2 Io vado spesso al cinema per guardare film horror per-

ché mi piacciono e provocano ansia e tanto terrore

D3) Quale film ti ha turbato di più?

R3.1. Il film horror che mi ha turbato di più è stato IT per-

ché è molto violento e anche noi ragazzi/e abbiamo molta

paura dei pagliacci.

R3.2. Quello che mi ha turbato è stato l’ esorcista per le

azioni paurose dell’ attore

HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO

Alcuni aspetti della tradizione culinaria marocchina

Di : Sofia Omari

Copy by: Marcela Aionitoi

La tradizione culinaria

marocchina ha alcune

caratteristiche in comu-

ne con quella siciliana.

Entrambe, durante i

periodi di festa religio-

sa, preparano diversi

piatti e cibi tipici della

tradizione. Da noi si

cucina molto durante il

Ramadan.

Durante questo perio-

do, noi fedeli, andiamo

a pregare spesso in

Moschea anche la sera,

alle 22:00. In Moschea

noi donne preghiamo in

luoghi separati dagli

uomini. In questo periodo che dura un mese (quest’anno è

iniziato il 14 maggio) i cibi che mangiamo sono sempre più

buoni rispetto a quelli di tutti i giorni. A casa mia si prepara

il tajine, un piatto a base di carne o pollo e verdure.

Tajine è il nome sia del piatto che del contenitore dove si

prepara.

Prepariamo anche una zuppa chiamata l’harira fatta con ceci,

lenticchie, prezzemolo,

salsa di pomodoro, aglio,

cipolle, pepe nero, il tutto

cotto per diverse ore con

l’acqua. Quando è cotto si

aggiunge la farina per far

addensare la zuppa.

Il venerdì prepariamo

spesso il cous cous per

mangiarlo al ritorno dalla

Moschea. Per voi cristiani

il giorno di festa è la do-

menica, ma per noi musul-

mani è il venerdì.

Il cous cous è uno dei piat-

ti più mangiati in Marocco

e anche uno dei più buoni.

Si fa con la carne e le ver-

dure; da noi non si usa

farlo di pesce.

Il cous cous si prepara in una pentola che si chiama bormà.

Nella parte superiore si mette la semola già lavorata (voi dite

“ncucciata”); in quella inferiore la carne con cipolla, prezze-

molo, pepe, sale, olio e acqua. Si prepara così il brodo che

viene poi servito con il cous cous nella kasria con la carne al

centro e le verdure a formare tipo i raggi del sole.

Buonissimi sono pure i dolci al miele anche questi li prepa-

riamo durante il Ramadan. I miei preferiti sono i chebakia e i

kaab el ghazal.

Ecco la ricetta dei chebakia:

1 Kg di farina

Gomma arabica

100 gr di sesamo

Un cucchiaino di aceto

2 uova

Un bicchiere di burro fuso

Fiore d’arancia

Un cucchiaino di lievito

Mandorle tritate

Anice

Un pizzico di sale

Un bicchiere d’olio d’oliva

Un cucchiaino di cannella in polvere

Miele

Su un piatto dei argilla chiamato kasria si metter la

farina con la gomma arabica, le uova, il fiore di

arancio e il lievito. Si mescola il tutto e si aggiun-

gono tutti gli altri ingredienti, tranne il miele e il

sesamo, che serviranno dopo. Poi, con una rondella

tipica, usata per fare lo zig zag nei dolci, si crea con

la pasta una forma lunga e smerlata che si lavora

per dare la forma tipica al dolce. Una volta pronti,

si friggono in abbondante olio bollente e, mentre

sono ancora caldi, si immergono in un recipiente

pieno di miele. Quando il dolce è intriso di miele in

tutte le sue parti, si aggiunge il sesamo e si lasciano

asciugare.

Dolci marocchini

Bormà

La Kasria, il piatto per il cous cous

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COMMEMORANDO LA SHOAH

Scritto da: Ingrassellino Simone, Chimenti Chiara, Guz-

zardo Giuseppe, Ferrante Josephine,

Copy by : Mandalà Martina e Maria Grazia Vivona, 2 C

Shoah è un termine ebraico che significa “tempesta deva-

stante” e indica la persecuzione e il programmatico geno-

cidio degli ebrei europei, da parte del regime nazista, du-

rante la ii guerra mondiale. Il “giorno della shoah” è un

giorno di commemorazione internazionale! Ricorda il

giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche arrivarono ad

Auschwitz e scoprirono l’orrore del campo di concentra-

mento con i pochi sopravvissuti. Il 27 gennaio è, appunto,

data simbolo!

Noi abbiamo parlato, discusso. Con la nostra Prof.ssa di

Italiano, Aurora Agnello, abbiamo letto alcuni brani anto-

logizzati, fatto domande, visto film, anche pianto! A con-

clusione di questo percorso di riflessione, abbiamo com-

posto una poesia: Shoah! Eccola:

SHOAH!

In quel giorno il silenzio li perseguitava;

all'improvviso grida di terrore la gente avvertiva,

ogni persona era costretta ad obbedire

altrimenti della loro vita avrebbero visto la fine.

Una notte che non finiva,

sul quel treno alla deriva.

Urlavano e piangevano senza pietà

e pian piano andava svanendo la felicità.

Il pianto dei bambini li perseguitava,

intanto la vita, di già, qualcuno abbandonava;

per molti bambini quel pianto sarebbe stato l'addio alla vita

e ogni speranza veniva ormai smarrita.

In ogni momento morivano persone

e nell'aria regnava molta disperazione.

Lentamente ognuno perdeva la sua personalità,

tutti stavano smarrendo la loro identità.

Un'umanità che stava perdendo il suo io,

che stava perdendo il suo unico Dio.

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CONCORSO “Peace Movie Award”

Scritto dagli alunni della classe 3B

Noi alunni della classe III B, coordinati dalla Prof.ssa Ro-salba Russo, abbiamo partecipato al concorso “Peace Mo-vie Award” organizzato dall’Associazione “Sri Chinmoy Oneness- Home Peace Run ITALIA” e patrocinato dal MIUR.

Il movie spot, della durata di 30’’, da noi realizzato, ha voluto raccontare cosa significhi per noi desiderio, intento, aspirazione alla pace e alla speranza di un mondo migliore, senza disuguaglianze sociali, senza diversità.

Protagonista del movie è stato il nostro compagno Abdoul Doukourè, un ragazzo di 15 anni proveniente dalla Costa D’Avorio che frequenta la nostra classe.

Questo il testo del nostro spot:

“Whoever saves one life, saves the world entire!”

(Chiunque salva una vita, salva il mondo intero!)

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SCOPRENDO DANILO DOLCI:

Intervista alla Sig.ra Norman

Scritto da: Marcela Aionitoi, Rosy

Drago, Luigi Saraceno classe 2^E

Ad aprile la nostra prof. Luciana Bono

ci ha portati alla mostra fotografica su

Danilo Dolci.

La mostra, interamente curata dalla

Sig.ra Elena Norman, raccoglieva,

tramite foto, appunto, l’esperienza

educativa condotta dal sociologo e

dalla sua equipe di studiosi, svolta nel

“Centro Educativo Sperimentale” di

Mirto, negli anni dal 1976 al 1985.

La sig.ra Norman, pedagogista svedese

ed ex seconda moglie di Danilo Dolci,

ci ha raccontato un sacco di curiosità

sul sociologo Triestino; ha descritto la

scuola di Mirto e le attività che si svol-

gevano sia nelle “aule” che fuori, tra i

campi: una foto ritraeva i bambini di-

sposti in modo circolare; abbiamo

chiesto il perché, e scoperto che il fine

era dare un’opportunità di discussione

a tutti, insieme, guardandosi in faccia e

interagendo.

In oltre la scuola aveva molto spazio

per i bambini per poter osservare la

natura e giocare.

Elena Norman ha raccontato un po’ la

vita di Danilo Dolci, di quanto fosse

felice di lavorare con i più deboli, con i

bambini e i lavoratori. È stato un gran-

de uomo, un importante sociologo, un

educatore e un esempio che, grazie alle

testimonianze della signora Norman, re-

sterà per sempre nella nostra memoria.

Ecco la nostra intervista:

D1. Come mai Danilo Dolci ha scelto

Partinico?

R1. Quello che so è che suo papà, durante

la 2° guerra mondiale, fu trasferito in

Sicilia, come capo stazione a Trappeto.

Fu una persona amata perché si preoccu-

pava delle gente e si prendeva cura del

paese. Danilo si trasferì con lui, ma poi

andò a Milano, a studiare architettura.

Poi, negli anni 1950 circa, si è avvicinato

a una comunità cattolica, Nomadelfia

(presso l’ex campo di concentramento di

Fossoli, vicino Modena) e al suo animato-

re, don Zeno Saltini. Lì c’erano molti

ragazzi e bambini che avevano perso i

genitori. Da quest’esperienza nacque il

bisogno in Danilo di cambiare le sorti

della gente. Tornò a Trappeto e cominciò

a chiedere alla gente di cosa avesse biso-

gno. La maggior parte erano contadini e

non sapevano come poter migliorare la

loro situazione lavorativa, dato che d’in-

verno c’era tanta acqua e d’estate si sec-

cavano i campi. È venuta così l’idea della

diga.

D2. Qual era la quotidianità delle persone

di Trappeto?

R2. La gente era povera… tanto povera!

Non c’erano strade, fognature. Io vivevo

in una situazione diversa, privilegiata

rispetto a loro… ero una ricercatrice,

conducevo studi a Mirto... ora è molto

cambiato il Paese grazie anche al lavoro

di Danilo. D3. Quando è venuta in Sici-

lia?

R3. Quando Danilo mi ha chiamata e ho

detto che dovevo pensarci, e dopo 3 gior-

ni ci sono andata. Avevo l’età di 29 anni.

Ero in cerca di un lavoro che mi convin-

ceva e quello a Mirto mi convinceva tan-

tissimo.

D4. Quale ricordo ha dell’esperienza di

Mirto?

R4. Mi ricordo di un bambino che tiene

in mano un seme, perché stavamo facen-

do delle gite nei pressi della scuola per

vedere quanti tipi di semi ci sono. C’era-

no semi che volavano soli, che venivano

raccolti, quelle che venivano mangiati

dagli uccelli. Io avevo un’intera flora

botanica lì! C’era un libro che per i bam-

bini era come una bibbia e gareggiavano

per tenerla fra le mani, dove venivano

spiegate le cose delle piante e dei fiori,

qualità, coltivazione... Mi ricordo un dia-

logo che avevo fatto con un bambino. Ho

fatto vedere a questo bambino un seme di

mimosa, pianta che emanava tante fra-

granze. Un seme, piccolissimo nero. E

allora ho chiesto al bambino: cosa pensi

che sia questo? Ha detto: un seme, no?

Poi ho fatto vedere la mimosa accanto

che aveva tanti fiori, da questo seme può

crescere un albero! Il bambino non riuscì

a dire niente. Era sorpreso e lo vedevo

molto emozionato. Io gli dissi che questo

era un miracolo… lui scoprì il miracolo,

io la meraviglia! Come la vita si può

evolvere in questo modo: da una cosa

piccola, nasce una cosa grande! Si prati-

cava la Maieutica…

Pagina 19

questi è il dottore che in quei giorni

aveva in cura la mamma di Borsellino e

che, per una fatalità, non era potuto

recarsi a farle visita ma con il giudice

aveva concordato una visita nel suo

ambulatorio, oppure la testimonianza di

una vicina costretta da settimane a stare

in casa per una gravidanza a rischio e

che proprio quel giorno lei e suo marito

decisero di andare al mare evitando il

peggio, infatti il marito, tornando a casa

per recuperare gli effetti personali, si

accorse che la finestra della camera da

letto era stata completamente divelta e

scaraventata sul letto dalla forte esplo-

sione.

Come spesso accade in questo tipo di

eventi così tragici e coinvolgenti, la

memoria torna a quello che si stava

facendo in quel momento; se si chiede

ad un palermitano di ricordare, riper-

correrà quei momenti e quegli anni che

lo hanno cambiato per sempre. L’autri-

ce si sofferma a descrivere Paolo Bor-

sellino dal punto di vista delle relazioni

che riusciva a intrattenere con le perso-

ne che con lui collaboravano, non solo

per la figura

istituzionale

che rappre-

sentava ma

per i legami

sinceri e cor-

diali che con

loro instaura-

va. L’esempio più significativo è rap-

presentato dalla figura di Rita Atria, la

giovane testimone di giustizia che ave-

va contribuito all’arresto di numerosi

mafiosi; in Paolo Borsellino, Rita aveva

visto la figura di un padre e in lui aveva

riposto tutta la sua fiducia, tanto da arri-

vare a togliersi la vita pochi giorni dopo

la morte del giudice.

Le parole di Alessandra Turrisi sono

riuscite a catturare l’attenzione di tutti,

anche di chi solitamente si distrae. Gli

interventi del pubblico sono stati molti,

forse perché le parole della giornalista

avevano spiegato tutto quello che c’era

da spiegare. Alla fine ognuno di noi è

stato libero di riflettere personalmente e

di capire l’esempio lasciato da Borselli-

no, capace di mettere il suo lavoro e i

suoi ideali di giustizia davanti a tutto,

anche davanti alla sua stessa vita.

Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere

di accogliere nella nostra scuola la giorna-

lista e scrittrice palermitana Alessandra

Turrisi.

Oltre ad articoli su vari giornali, Alessan-

dra Turrisi ha pubblicato diversi libri. La

sua passione per il racconto si intreccia con

la storia delle persone di questa terra che

lei definisce bellissima e “disgraziata” allo

stesso tempo. In questa occasione ha in-

contrato noi alunni e il personale docente

della nostra scuola per parlare del suo ulti-

mo libro “L’uomo giusto” (2017) dove la

scrittrice ripercorre le

tragiche vicende del 19

luglio 1992 nel quale

avvenne quella che tutti

ricordiamo come la stra-

ge di Via D’Amelio. Lo

fa in modo insolito ri-

spetto a come ci si potrebbe aspettare, sen-

za tradire il dovere di cronaca ma con gli

occhi e le parole di chi Paolo Borsellino, o

anche semplicemente Paolo, lo conosceva

e ne aveva incrociato il cammino. Uno di

D5.Cosa significa Maieutica?

R5. È una parola difficilissima, di origine greca! Ha a

che fare con la donna che fa nascere il bambino, ora

chiamata ostetrica. Prima si chiamava levatrice. La

maieutica è l’arte di tirare fuori il sapere da ognuno di

noi… proprio come fa una levatrice che fa nascere il

bambino tirandolo fuori dalla madre…

D6. Perché Danilo Dolci ha deciso di costruire la scuola

di Mirto?

Perché, quando le persone sono adulte, si fermano e non

si rispettano. Però, se si impara già da piccoli ad ascol-

tarsi a vicenda, si può diventare persone rispettose verso

se stessi e verso gli altri. Questo era lo scopo del centro:

insegnare il rispetto, il dialogo, l’armonia…

D7. Lei insegnava nella scuola di Mirto?

R7. Si! Ero consulente dell’osservazione.

D8. Quanti anni ci ha lavorato?

R8.Dal ‘76 all’ ’85! Nove anni.

D9. Perché Danilo Dolci iniziò la sua lotta in modo non violento?

R9. Perché ha studiato le azioni di Ghandi e quindi ha preso ispira-

zione da lui. Per Danilo era molto importante San Francesco …e

anche per me.

D10. Perché chiamò la sua radio “La radio dei poveri Cristi”?

R10. Questo ha a che fare con il terremoto, nel 1878 c’è stato un

brutto terremoto, nella valle del Belice. Lui pensava a loro, a come

erano ridotti… dei poveri cristi! Danilo era sempre attento ai debo-

li… dovunque fossero!

INCONTRO CON LA GIORNALISTA ALESSANDRA TURRISI

Scritto da Giulia Greco 3A Copy by Mineo Sofia e Lunetto Leonardo 2E

Seconda Edizione Pagina 20

DAL MALI UN EROE, UN

RAGAZZO COME ME!

Di Diabatè Vakaramoko, classe 2 sez. E

Qualche giorno fa, sabato 26 maggio, la

tv ha trasmesso una notizia molto inte-

ressante: un ragazzo di 22 anni di nome

Mamadou, ha salvato un bambino di 4

anni che era appeso sul balcone di un

palazzo, a Parigi, pronto a cadere!

Questo eroe è un ragazzo africano, un

atleta, che proviene dal Mali. È arrivato

in Francia da circa 6 mesi, senza docu-

menti né permesso di soggiorno.

Il giovane camminava tranquillo per

strada e ha visto tanta gente gridare

aiuto e macchine suonare; senza pensar-

ci troppo, ha iniziato ad arrampicarsi da

un balcone all’altro e a salire ben 6 pia-

ni. Giunto vicino al bimbo l’ha afferrato

e messo in salvo.

Da quel momento il giovane, nominato

Spiderman, è stato contattato e ricevuto

dal Presidente Macron che gli ha rico-

nosciuto la cittadinanza onoraria per

meriti, i documenti per regolarizzare la

sua posizione e un lavoro: comincerà

l’accademia per diventare vigile del

fuoco.

Questa storia mi ha colpito e mi è molto

piaciuta perché trasmette un messaggio

a tanta gente che pensa che gli africani

siano tutte brutte persone, o pigri, cioè

che ci sono tanti bravi ragazzi dal

cuore grande.

Mi ha colpito anche per alcune analo-gie fra la mia storia e quella di Mama-

dou: entrambi veniamo dall’Africa, siamo atleti e vorremmo riuscire ad

ottenere i documenti e un lavoro per restare in Europa. Lui, con un atto eroico, ci è già riuscito… io, ci sto

provando!

e il PC. Aldo Moro è stato un politico

che ha cercato di fare un ponte tra

cattolici e comunisti. Peppino Impa-

stato si è ribellato al sistema mafioso

in un paese, Cinisi, dove un boss ma-

fioso abitava a 100 passi da casa sua:

infatti da qui, nasce il film “I cento

passi” tratto appunto dalla storia vera

di Peppino Impastato.

Nel 1958 Aldo fu nominato Ministro

dell’Istruzione; istituì l’insegnamento

obbligatorio dell’educazione civica

nelle scuole medie e superiori.

Peppino, nato nel Gennaio del 1948

insieme alla costituzione della Repub-

blica Italiana, nel 1967 partecipò alla

Il 9 maggio per commemorare Pep-

pino Impastato e Aldo Moro

di Sofia Mineo e Antonino Pezzino,

classe 2 sez. E

Copy by: Antonio Donancricchia, clas-

se 2, sez. C

Il 9 Maggio è una giornata dedicata alla

memoria di Peppino Impastato e di

Aldo Moro, vittima l’uno della mafia,

l’altro del terrorismo. Il loro omicidio

risale al 9 maggio del 1978: Peppino è

stato ucciso a Cinisi da una carica di

esplosivo: i pezzi del corpo sono stati

ritrovati a dieci metri di distanza

dall’accaduto.

Il corpo di Aldo Moro è stato, invece,

trovato nel bagagliaio di una Renault 4

rossa, a pochi passi dalle sedi dei partiti

popolari italiani del dopo guerra, la DC

“marcia della protesta e della spe-

ranza”, organizzata dal sociologo

Danilo Dolci.

Aldo Moro è stato rapito dalle Bri-

gate Rosse mentre stava andando in

parlamento nel giorno del nuovo

governo.

Aldo Moro e Peppino Impastato

sono state due persone molto diver-

se, che, per una coincidenza, per

una data, per un destino comune

vengono ora ricordati insieme. Ma

ad unirli era sicuramente un’altra

cosa: la difesa degli ideali di libertà

e verità in cui fermamente credeva-

no.

Tutti noi dovremmo essere debitori

verso queste due grandi persone e

personalità che hanno cercato di

cambiare il sistema delle cose.

Aldo Moro scrisse che commemo-

rare significa “non solo ricordare

insieme, ma ricordare rendendo

nuovamente attuale” l’accaduto.

Ecco in senso di questa giornata

dedicata a due eroi ancora in attesa

della verità!

Pagina 21

INTERVISTE SUL PROBLEMA DEI RIFIUTI A PARTINICO

Scritto da: Giuseppe Guzzardo e Martina Mandalà della classe 2 C

Copy by: Alessandra Cusumano della classe 1F

Uno dei tanti problemi che assillano i cittadini di Partinico (e non solo!) ri-

guarda l’immondizia e la sporcizia che spesso c’è nella nostre strade! Basta

fare un giro per il paese o nelle strade di periferia che si viene travolti da

cumuli di immondizia e dalla puzza derivata. Dopo un’ attenta riflessione su

questo problema abbiamo capito che fra tutti i problemi che ci sono, questo è

quello che sta più a cuore a tutti i cittadini, stanchi di vivere nel degrado. Abbiamo così deciso di svolgere un’inchiesta. Ecco

le nostre interviste:

D1: Ha avuto modo di notare i cumuli di immondizia presenti per le strade di Partinico? Da cosa pensa dipenda?

R1.1.: Dipende dal fatto che non ci sono servizi adeguati, c’è un servizio molto deficitario e anche noi cittadini abbiamo l’abi-

tudine di buttare l’immondizia per strada.

R1.2: Dall’inciviltà delle persone che sono abituate a stare non so dove, perché in un paese civile non ci si comporta in questa

maniera. L’immondizia non va messa per strada ma secondo le regole viene conservata a casa e poi messa fuori nei giorni

giusti quando possono gli addetti per il ritiro. So che l’amministrazione sta procedendo alla raccolta differenziata quindi io

non capisco come mai attualmente ci sono persone che buttano l’immondizia a casaccio in mezzo la strada in orari diversi da

quelli del ritiro. In certe strade non si può passare per colpa dei rifiuti che ci sono, questo è segno di inciviltà.

D2: Secondo lei, la raccolta differenziata dei rifiuti può continuare a migliorare lo stato di degrado?

R2.1: Certo può contribuire senza dubbio, intanto perché costa meno il servizio perché si conferisce nelle discariche minore

quantità di prodotto e poi perché l differenziata da un punto ordina nella testa dei cittadini.

D3: Riesce a fare quotidianamente la raccolta differenziata?

R3: Si, la faccio sempre e mi viene difficile non farla.

D4: Ha proposte per poter migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti o quello di smaltimento e riciclo?

R4: Bisogna agire su due strade da una parte avere un servizio continuo ed efficiente, quell’altra chiedere ai cittadini maggio-

re collaborazione evitare nella maniera più assoluta di buttare l’immondizia dove capita e tutto questo si sta trasformando in

una bomba ecologica.

D5: Secondo lei, chi butta l’immondizia per strada, perché lo fa?

R5: È un’abitudine nostra! Noi meridionali spesso siamo anarchici, cioè senza regole e anche se noi ci lamentiamo del nostro

paese perché è sporco non riusciamo a capire che il vero problema siamo noi che dovremmo stare più attenti alle regole e non

buttare la spazzatura per strada ma nelle apposite postazioni. Quando si ha l’abitu-

dine di fare la raccolta differenziata la gente è contenta di farla e di contribuire alla

pulizia del proprio paese, invece quando non si fa questa abitudine la gente conti-

nua a buttare i rifiuti anche per strada senza porsi il problema.

A SCUOLA SI DISCUTE: PROGETTO SULLE DIPENDENZE E SUL CYBERBULLISMO

di Ylenia Cinquemani e Antonino Pezzino, classe 2 sez.C

A febbraio di quest’anno scolastico, per 3 diverse giornate, alcune classi dell’Istituto hanno partecipato ad un progetto sulle

dipendenze e sul cyberbullismo. Il progetto è stato proposto da un ente, l’Associazione “Casa Famiglia Rosetta”, che opera da

tempo nel nostro territorio. Gli alunni, grazie a una puntuale lezione informativa e introduttiva, a video esplicativi e a questio-

nari, hanno potuto confrontarsi su questi delicati, e purtroppo, attuali temi: le varie dipendenze (dai media, dalle droghe, dal

cellulare…), il bullismo e il cyberbullismo.

A conclusione di questi incontri, abbiamo realizzato due interviste con i docenti formatori.

Ecco la prima:

Qual è lo scopo dell’ “Associazione

Rosetta”?

Lo scopo è di aiutare i deboli, in parti-

colar modo tutte le persone che hanno

bisogno di aiuto, che siano persone che

hanno la dipendenza da alcool, dro-

ga… persone sole, ammalate… bambi-

ni che non hanno famiglia, ragazze

madri che non sanno dove abitare…

È tanto tempo che siete presenti nel

territorio?

Dall' inizio degli anni 80! Allora in

Sicilia non c'era quasi niente! Lo Stato

era assente, i SERT i servizi per i tossi-

co dipendenti, ancora non erano stati

formati.

Avete già visitato altre scuole: com’è

la situazione nel nostro territorio?

Come stanno i ragazzi?

I ragazzi stanno rispondendo con entu-

siasmo alle nostre attività di informa-

zione; sono pure timidi quindi ogni

volta dobbiamo incitarli a parlare, ma

stanno rispondendo abbastanza bene.

Secondo voi, qual è fra tutte le tema-

tiche che affrontate come le dipen-

denze, il bullismo, il cyber bulli-

smo… il nuovo grave problema dei

giovani?

Il problema dei giovani, purtroppo, è

che parlano poco! Hanno bisogno di

dialogare con gli adulti, di informarsi,

sfogarsi…il problema che per adesso

riscontriamo maggiormente è quello

del cyber bullismo: per fare gruppo

spesso fanno del male ad altri coetanei,

su Internet, usando i social. Il motivo è

semplice: internet aiuta quelli che si

sentono più forti e sopraffare quelli più

deboli.

Le vittime di bullismo o chi entra

nel circuito delle indipendenze,

riesce a uscirne da solo?

No da solo no! Noi abbiamo una fra-

se: “Da solo, ma non da solo!” Sem-

bra una contradizione ma non lo è!

Devi essere tu ad avere voglia di farti

aiutare, quindi deve partire da te, ma

in alcuni casi, quando si arriva alla

dipendenza forte, si ha bisogno di un

aiuto esterno. La cosa importante è

che queste persone abbiano il corag-

gio e la consapevolezza di chiedere

aiuto. Quando lo fanno entrano in

campo altre persone: non entriamo in

campo solo noi come associazione,

ma coinvolgiamo anche la famiglia,

gli amici e tutto l’ambiente che li

circonda.

Pagina 22

IL GIOCO D’AZZARDO: UN NUOVO PROBLEMA ANCHE PER NOI GIOVANI.

Scritto da: Ylenia Cinquemani e Antonino Pezzino, classe 2 sez. E.

Copy by: Sofia Mineo 2 E.

La nostra seconda intervista è, invece, stata su un tema mai affrontato né conosciuto, da noi alunni, sino ad ora: il Gioco d’az-

zardo patologico (G.A.P.)

I docenti formatori hanno potuto, per questione di

tempo, solo introdurre l’argomento e, per questo

motivo, abbiamo deciso di saperne di più con

un’intervista specifica.

Questa iniziale “lezione” ci ha permesso di affron-

tare, successivamente, un dibattito in classe e di

riflettere su alcuni giochi che facciamo anche noi

ragazzi; infatti, alcuni di noi giocano con le

“macchinette” (le slot machines) o giocano con le

“bollette” (le schedine). Il fine è di guadagnare

soldi scommettendo sulle partite di calcio reali o

sul Fanta-calcio.

I giochi che ci sembrano innocui, ci hanno spiegato, sono solo l'inizio per una consuetudine sbagliata, che può portare da grandi

a voler giocare sempre di più con giochi sempre più rischiosi economicamente.

Ecco la nostra intervista:

D1) Cosa si intende con la sigla "G.A.P."?

R1) E' definito, con questa sigla, il gioco d'azzardo patologico

D2) Pensate che sia già un problema che bisogna affrontare a livello scolastico? O riguardo, una sfera di ragazzi un pò

più grandi, che sono in una fase più adulta?

R2) Si comincia sempre e si viene a contatto con il gioco d’azzardo anche

attraverso la pubblicità che abbiamo, con un genitore o con un fratello più

grande che utilizza il gioco d'azzardo. Ci sono molte applicazioni che spingo-

no a giocare con giochi che sono camuffati e che, magari, non ti fanno vince-

re soldi, ma preparano alla “ludopatia”. In alcuni centri commerciali, accanto

alle slot machine per i grandi, ci sono le slot machine per i bambini che rega-

lano buoni spesa per le scarpe, per i vestiti, i giocattoli, i dolciumi e le cara-

melle. Questo dimostra che i bambini vengono spinti in modo subdolo a di-

ventare giocatori d'azzardo. È una trappola e porta moltissimi soldi allo Stato

e, se non prepariamo ora i bambini, sin dall’età scolare, ci ritroveremo con

adulti patologici. È difficile combattere contro gli sponsor di questi giochi,

modelli come i grandi campioni di calcio o i divi della tv, che incitano a gio-

care anche al calcio virtuale, ma è necessario cominciare a parlarne e arginare

il problema!

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