IL PRIMO TRIONFO Nel 1928 “el Negher” si aggiudica ... · Domattina ci vedremo qui alle ... Da...

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XXIV I MILLEMIGLIA2018 I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI sono tutti fortissimi – predice la Gazzetta - e hanno un mezzo me- raviglioso: la piccola 6 cilindri a 2 alberi a cames in testa. Velocissi- ma, che tocca certamente i 135 al- l’ora, ha qualità di tenuta di strada ed ha dimostrato doti di resistenza che permettono questo pronostico che sembrerebbe azzardato di fronte alle Maserati di Tonini e Brunori. Ma noi preferiamo le Alfa Romeo affidate a mani più salde ed esperte». Alla partenza Campari è otti- mista, e riferendosi alla concor- renza dice senza remore: «Num a quei lì ghe dem la bira!». Ramponi siede al posto di guida dello stretto spider carrozzato. «Come mai par- te lui al volante?» chiede il giorna- lista Canestrini. «Fino a Bologna» risponde il “Negher” che riempie e più il sedile a fianco. «Dopo, quando ci sarà da remare, guiderò io! Domattina ci vedremo qui alle sette e le offrirò il caffellatte!». Da Brescia a Brescia, dunque, su e giù a tutta velocità tra il Nord e il Centro Italia con il giorno che diventa notte e la notte giorno passando da Parma, Bologna, Fi- renze, Roma, Perugia, Macerata, Ancona, Bologna, Treviso e Vero- na. Solo i controlli e i rifornimenti, per uomini e mezzi, diventano mo- tivo obbligato di respiro. A Bolo- gna, dopo 190 km, l’Alfa n. 30 arri- va alle 12.57, «i guidatori più noti sono riconosciuti e acclamati dalle persone sulla via Emilia, alla quali non sfugge l’arrivo di Campari» racconta la Gazzetta. Lungo i tor- nanti dell’Appennino la guida del pilota lodigiano inizia a piegare la resistenza degli avversari. A Firenze i concorrenti sono accolti da una grande folla a piaz- zale Michelangelo, dove è previsto il controllo e la firma: l’Alfa arriva alle 14.29. Sarà poi nel tratto fino a Roma che il pilota lodigiano met- terà “le ruote” sulla vittoria: la sua spider giunge nella città eterna alle 18.04 con la migliore media oraria (86,702 km). El Negher si fer- ma pochissimo e riparte gridando: «Tutto sta andando bene!». Inizia la risalita dello Stivale, a Terni arriva alle 19.17 mantenen- do la migliore media (85,725). Dopo il tratto marchigiano, ancora la cronaca della Gazzetta: «A Bolo- gna Campari è giunto al controllo alla 1.27, salutato da grandi accla- mazioni. Egli è in notevole vantag- gio sui concorrenti della propria classe ed anche su quelli delle classi superiori. Appare in ottime condizioni fisiche». A Treviso in piena notte, sono le 3.27, l’Alfa nu- mero 30 conserva la media miglio- re con oltre 84 km. Campari-Ramponi si ripresen- tano a Brescia dopo aver percorso 1.618,2 km in 19.14’5” alla media di 84,128 km davanti alla OM di Rosa- Mazzotti e alla Lancia di Strazza- Varallo. Primi in classifica genera- le, non solo di classe. Sono passate non da molto le 6 della mattina, l’alba non è ancora sorta. Sul tra- guardo di viale Rebuffone, la folla si stringe intorno al pilota lodigia- no, lo solleva e lo porta in trionfo prima che onori la scommessa of- frendo il caffelatte a Canestrini. «L’industria italiana trionfa nella Coppa delle Mille Miglia con Campari-Ramponi su Alfa Ro- meo», scrive la Gazzetta. Nella ru- brica chiamata “Pannes ed inci- denti” si legge che il pilota lodigia- no è rimasto senza benzina presso San Quirico, in Toscana, e ha ripor- tato leggere ustioni a una gamba. Due inconvenienti da nulla per uno come lui. La festa è appena iniziata e, per il re della Mille Mi- glia, e dell’automobilismo, si con- cluderà a Roma con la premiazio- ne solenne nelle sale del Campido- glio. n di Marco Pedrazzini «Sulle strade di trenta provin- cie si combatte oggi e domani la II Coppa delle Mille Miglia, la prova più significativa dell’automobili- smo mondiale», scrive la Gazzetta dello Sport il 31 marzo 1928 in pri- ma pagina. E come fossero figuri- ne di una squadra di calcio, ecco le foto dei piloti protagonisti, da sinistra a destra: Brilli Peri, Nuvo- lari, Campari, Minoia, Materassi…. Cento vetture lanciate a cento al- l’ora al di fuori di un autodromo, è nei numeri e nel luogo l’indubbio fascino della prova organizzata dal quotidiano milanese insieme all’Automobile club di Brescia. Au- to divise in classi in base alla cilin- drata dalla 1100 alla 5000 cmc. Giuseppe Campari e il meccani- co di bordo Giulio Ramponi, pren- dono il via alle 11.18 di quel sabato, tra i saluti delle autorità, gli squilli di tromba, le bandiere al vento, su Alfa Romeo, numerata 30, da 1500 cmc e gommata Pirelli. «Gli uomini dell’Alfa Romeo, Campari in testa, La piccola Alfa 6C 1500 SS è velocissima, il pilota lodigiano semina ogni avversario e a Brescia la folla lo porta in trionfo IL PRIMO TRIONFO Nel 1928 “el Negher” si aggiudica alla grande la seconda edizione Una volata leggendaria di 1618 km: è Campari il “re” della Mille Miglia

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XXIV I MILLEMIGLIA2018 I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

sono tutti fortissimi – predice laGazzetta - e hanno un mezzo me-raviglioso: la piccola 6 cilindri a 2alberi a cames in testa. Velocissi-ma, che tocca certamente i 135 al-l’ora, ha qualità di tenuta di stradaed ha dimostrato doti di resistenzache permettono questo pronosticoche sembrerebbe azzardato difronte alle Maserati di Tonini eBrunori. Ma noi preferiamo le AlfaRomeo affidate a mani più saldeed esperte».

Alla partenza Campari è otti-mista, e riferendosi alla concor-renza dice senza remore: «Num aquei lì ghe dem la bira!». Ramponisiede al posto di guida dello strettospider carrozzato. «Come mai par-te lui al volante?» chiede il giorna-lista Canestrini. «Fino a Bologna»risponde il “Negher” che riempiee più il sedile a fianco. «Dopo,quando ci sarà da remare, guideròio! Domattina ci vedremo qui allesette e le offrirò il caffellatte!».

Da Brescia a Brescia, dunque,su e giù a tutta velocità tra il Norde il Centro Italia con il giorno chediventa notte e la notte giornopassando da Parma, Bologna, Fi-renze, Roma, Perugia, Macerata,Ancona, Bologna, Treviso e Vero-na. Solo i controlli e i rifornimenti,per uomini e mezzi, diventano mo-tivo obbligato di respiro. A Bolo-

gna, dopo 190 km, l’Alfa n. 30 arri-va alle 12.57, «i guidatori più notisono riconosciuti e acclamati dallepersone sulla via Emilia, alla qualinon sfugge l’arrivo di Campari»racconta la Gazzetta. Lungo i tor-nanti dell’Appennino la guida delpilota lodigiano inizia a piegare laresistenza degli avversari.

A Firenze i concorrenti sonoaccolti da una grande folla a piaz-zale Michelangelo, dove è previstoil controllo e la firma: l’Alfa arrivaalle 14.29. Sarà poi nel tratto finoa Roma che il pilota lodigiano met-

terà “le ruote” sulla vittoria: la suaspider giunge nella città eternaalle 18.04 con la migliore mediaoraria (86,702 km). El Negher si fer-ma pochissimo e riparte gridando:«Tutto sta andando bene!».

Inizia la risalita dello Stivale,a Terni arriva alle 19.17 mantenen-do la migliore media (85,725). Dopoil tratto marchigiano, ancora lacronaca della Gazzetta: «A Bolo-gna Campari è giunto al controlloalla 1.27, salutato da grandi accla-mazioni. Egli è in notevole vantag-gio sui concorrenti della propriaclasse ed anche su quelli delleclassi superiori. Appare in ottimecondizioni fisiche». A Treviso inpiena notte, sono le 3.27, l’Alfa nu-mero 30 conserva la media miglio-re con oltre 84 km.

Campari-Ramponi si ripresen-tano a Brescia dopo aver percorso1.618,2 km in 19.14’5” alla media di84,128 km davanti alla OM di Rosa-Mazzotti e alla Lancia di Strazza-Varallo. Primi in classifica genera-le, non solo di classe. Sono passatenon da molto le 6 della mattina,l’alba non è ancora sorta. Sul tra-guardo di viale Rebuffone, la follasi stringe intorno al pilota lodigia-no, lo solleva e lo porta in trionfoprima che onori la scommessa of-frendo il caffelatte a Canestrini.

«L’industria italiana trionfa

nella Coppa delle Mille Miglia conCampari-Ramponi su Alfa Ro-meo», scrive la Gazzetta. Nella ru-brica chiamata “Pannes ed inci-denti” si legge che il pilota lodigia-no è rimasto senza benzina pressoSan Quirico, in Toscana, e ha ripor-tato leggere ustioni a una gamba.Due inconvenienti da nulla peruno come lui. La festa è appenainiziata e, per il re della Mille Mi-glia, e dell’automobilismo, si con-cluderà a Roma con la premiazio-ne solenne nelle sale del Campido-glio. n

di Marco Pedrazzini

«Sulle strade di trenta provin-cie si combatte oggi e domani la IICoppa delle Mille Miglia, la provapiù significativa dell’automobili-smo mondiale», scrive la Gazzettadello Sport il 31 marzo 1928 in pri-ma pagina. E come fossero figuri-ne di una squadra di calcio, eccole foto dei piloti protagonisti, dasinistra a destra: Brilli Peri, Nuvo-lari, Campari, Minoia, Materassi….Cento vetture lanciate a cento al-l’ora al di fuori di un autodromo,è nei numeri e nel luogo l’indubbiofascino della prova organizzatadal quotidiano milanese insiemeall’Automobile club di Brescia. Au-to divise in classi in base alla cilin-drata dalla 1100 alla 5000 cmc.

Giuseppe Campari e il meccani-co di bordo Giulio Ramponi, pren-dono il via alle 11.18 di quel sabato,tra i saluti delle autorità, gli squillidi tromba, le bandiere al vento, suAlfa Romeo, numerata 30, da 1500cmc e gommata Pirelli. «Gli uominidell’Alfa Romeo, Campari in testa,

La piccola Alfa 6C 1500 SSè velocissima, il pilotalodigiano semina ogniavversario e a Bresciala folla lo porta in trionfo

IL PRIMO TRIONFO Nel 1928 “el Negher” si aggiudica alla grande la seconda edizione

Una volata leggendaria di 1618 km:è Campari il “re” della Mille Miglia