IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … grazia Monegat, Luigi Pa-gani, Antonella Ratto,...

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• Anno 19 - Numero 44 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 22 Febbraio 2010 9 771120 606304 00222 FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ CONTENUTE NEI BANDI UE E REGIONALI * con guida «La riforma dell’Iva» a € 6,00 in più; con cd «Repertorio sicurezza sul lavoro» a € 9,90 in più; con cd «Formulario del lavoro» a € 9,90 in più; con guida «Bilanci 2009» a € 6,00 in più; con guida «Le agevolazioni iscali sulla casa» a € 5,00 in più; con guida «Tuir 2010» a € 6,00 in più; con guida «I danni cagionati dagli animali: responsabilità e tutele» a € 7,90 in più; con guida «La revisione contabile» a € 5,00 in più; con guida «Il testo unico sull’accertamento» a € 6,00 in più; con il «Codice civile» a € 11,80 in più www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Cyber Inps contro l’evasione La nuova arma delle verifiche contributive sarà l’incrocio di dati fiscali, previdenziali ed economici. E la moltiplicazione degli accertamenti Cambiano i rapporti banche-studi legali: è l’ora delle operazioni su misura da pag. 29 I N E VIDENZA * * * Primo piano - Le pmi fanno meno le primedonne e scoprono i vantaggi di fare rete Pagamici - Tomasicchio da pag. 3 Fisco/1 - Daniela Gobbi, presidente del Cpgt, fa il punto sull’incompatibilità dei giudici tributari Stroppa a pag. 8 Fisco/2 - Più impulso alle misu- re cautelari: ecco le nuove regole per la tutela dei crediti erariali De Magistris da pag. 9 Fisco/3 - Lavori condominiali, il bo- nus 36% allarga i confini Fasano a pag. 12 Impresa - Sulle gravi irregolarità del cda i sin- daci hanno le armi spuntate De Angelis a pag. 13 Documenti/1 - La circo- lare dell’Inps sui nuovi accertamenti contri- butivi Documenti/2 - La circolare delle Entrate sulle misure cautelari www.italiaoggi.it/docio7 la a b D ci ll Con il tirocinio in università l’accesso alla professione è in tempi rapidi da pag. 49 DI MARINO LONGONI L’ Inps ha trovato l’uovo di Colombo. Che gli consentirà di balzare dalle attuali 100/200 mila verifiche contri- butive l’anno a oltre 800 mila. Senza aumentare il numero degli ispettori. Come? Utilizzando un meccanismo che richiama gli studi di settore, già operativi in ambito fiscale da almeno dieci anni. In pratica, da quest’anno, il controllo della regolarità dei versamenti contri- butivi sarà fatto incrociando i dati resi disponibili dall’Agenzia delle entrate e da altri enti pubblici come camere di commercio, Siae o Agea. In questo modo, per esempio, sarà facilissimo rilevare l’anomalia della presenza di versamenti di ritenute d’imposta e della mancanza dei contributi previdenziali. Non solo. L’Inps sarà in grado anche di riscon- trare una esagerata produttività per ad- detto, o un elevato consumo di corrente elettrica che lasciano immaginare la presenza di lavoratori in nero. Ogni volta che dall’incrocio dei dati emergerà una posizione non congrua o non coerente (è lo stesso linguaggio usato dagli studi di settore in ambito fiscale), l’Inps non farà altro che chiamare l’im- prenditore nei propri uffici per verificare l’anomalia e, se del caso, la disponibilità alla regolarizzazione contributiva. Se la verifica amministrativa si conclude con l’accertamento di un credito contributi- vo e l’indisponibilità dell’imprenditore a porvi rimedio, partiranno naturalmente le verifiche ispettive. Nella circolare Inps del 16 febbraio che illustra le nuove modalità di accer- tamento si parla esplicitamente di una «nuova frontiera di tutela del credito». Di fatto si tratta di una procedura de- cisamente più veloce di quella seguita finora, che presupponeva l’invio de- gli ispettori al domicilio dell’azienda. L’innovazione prende le mosse da due provvedimenti normativi (decreto legge 112 del 2008 e 78 del 2009) che hanno posto un forte vincolo legislativo allo scambio di dati tra le amministrazioni pubbliche. Il dialogo tra le banche dati dei di- versi enti pubblici, oltre a semplificare enormemente le verifiche contributive, avrà ricadute interessanti anche per i cittadini. Già da quest’anno, infatti, i pensionati non saranno più costretti a compilare i modelli Red, una vera e pro- pria vessazione per il mondo dei senior, perché i dati di interesse dell’Inps sa- ranno trasmessi direttamente dall’Agen- zia delle entrate. Dopo tanti proclami al vento in materia di semplificazione un piccolo passo avanti, ma concreto. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 19 - Numero 44 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 22 Febbraio 2010 •

9 771120 606304

0 0 2 2 2

• FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ CONTENUTE NEI BANDI UE E REGIONALI •* con guida «La riforma dell’Iva» a € 6,00 in più; con cd «Repertorio sicurezza sul lavoro» a € 9,90 in più; con cd «Formulario del lavoro» a € 9,90 in più; con guida «Bilanci 2009» a € 6,00 in più; con guida «Le agevolazioni i scali sulla casa» a € 5,00 in più;

con guida «Tuir 2010» a € 6,00 in più; con guida «I danni cagionati dagli animali: responsabilità e tutele» a € 7,90 in più; con guida «La revisione contabile» a € 5,00 in più; con guida «Il testo unico sull’accertamento» a € 6,00 in più; con il «Codice civile» a € 11,80 in più

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SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Cyber Inps contro l’evasione La nuova arma delle verifiche contributive sarà l’incrocio di dati fiscali,

previdenziali ed economici. E la moltiplicazione degli accertamenti

Cambiano i rapportibanche-studi legali: è l’ora delle operazioni su misura

da pag. 29

IN EV IDENZA

* * *

Primo piano - Le pmi fanno meno le primedonne e scoprono i vantaggi di fare rete

Pagamici - Tomasicchio da pag. 3

Fisco/1 - Daniela Gobbi, presidente del Cpgt, fa il punto sull’incompatibilità dei giudici tributari

Stroppa a pag. 8

Fisco/2 - Più impulso alle misu-re cautelari: ecco le nuove regole per la tutela dei crediti erariali

De Magistris da pag. 9

Fisco/3 - Lavori condominiali, il bo-nus 36% allarga i confini

Fasano a pag. 12

Impresa - Sulle gravi irregolarità del cda i sin-daci hanno le armi spuntate

De Angelis a pag. 13

Documenti/1 - La circo-lare dell’Inps sui nuovi accertamenti contri-butivi

Documenti/2 - La circolare delle Entrate

sulle misure cautelari

www.italiaoggi.it/docio7

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Dcill

Con il tirocinio in università l’accesso alla professione

è in tempi rapidida pag. 49

DI MARINO LONGONI

L’Inps ha trovato l’uovo di Colombo. Che gli consentirà di balzare dalle

attuali 100/200 mila verifiche contri-butive l’anno a oltre 800 mila. Senza aumentare il numero degli ispettori. Come? Utilizzando un meccanismo che richiama gli studi di settore, già operativi in ambito fiscale da almeno dieci anni.

In pratica, da quest’anno, il controllo della regolarità dei versamenti contri-butivi sarà fatto incrociando i dati resi disponibili dall’Agenzia delle entrate e da altri enti pubblici come camere di commercio, Siae o Agea. In questo modo, per esempio, sarà facilissimo rilevare l’anomalia della presenza di versamenti di ritenute d’imposta e della mancanza dei contributi previdenziali. Non solo. L’Inps sarà in grado anche di riscon-trare una esagerata produttività per ad-detto, o un elevato consumo di corrente elettrica che lasciano immaginare la presenza di lavoratori in nero.

Ogni volta che dall’incrocio dei dati emergerà una posizione non congrua o non coerente (è lo stesso linguaggio usato dagli studi di settore in ambito fiscale), l’Inps non farà altro che chiamare l’im-prenditore nei propri uffici per verificare l’anomalia e, se del caso, la disponibilità alla regolarizzazione contributiva. Se la verifica amministrativa si conclude con l’accertamento di un credito contributi-vo e l’indisponibilità dell’imprenditore a porvi rimedio, partiranno naturalmente le verifiche ispettive.

Nella circolare Inps del 16 febbraio che illustra le nuove modalità di accer-tamento si parla esplicitamente di una «nuova frontiera di tutela del credito». Di fatto si tratta di una procedura de-cisamente più veloce di quella seguita finora, che presupponeva l’invio de-gli ispettori al domicilio dell’azienda. L’innovazione prende le mosse da due provvedimenti normativi (decreto legge 112 del 2008 e 78 del 2009) che hanno posto un forte vincolo legislativo allo scambio di dati tra le amministrazioni pubbliche.

Il dialogo tra le banche dati dei di-versi enti pubblici, oltre a semplificare enormemente le verifiche contributive, avrà ricadute interessanti anche per i cittadini. Già da quest’anno, infatti, i pensionati non saranno più costretti a compilare i modelli Red, una vera e pro-pria vessazione per il mondo dei senior, perché i dati di interesse dell’Inps sa-ranno trasmessi direttamente dall’Agen-zia delle entrate. Dopo tanti proclami al vento in materia di semplificazione un piccolo passo avanti, ma concreto.

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2 Lunedì 22 Febbraio 2010 ITALIAOGGI SETTE / PREVIEW

AVVOCATIOGGI

* * *

IOLAVORO

* * *

Ncr, Flavio Ballarini diventaresponsabile vendite Sud Europa

Cambi nell’orga-nizzazione global sa-les di Ncr: Giovanni Bandi viene chiama-to a coprire il ruolo di Vice President RHSS Europe e Fla-vio Ballarini diventa responsabile vendite per il Sud Europa. Le due nomine fan-no parte della rior-ganizzazione della struttura vendite a livello europeo con la divisione del con-tinente in cinque macro aree - Nor-thern Europe, Cen-tral Europe, Russia e Paesi ex CSI, Paesi dell’Adriatico, e Southern Europe, che com-prende Italia, Spagna e Portogallo (NCR Iberia).

Patrick Gelin amministratore delegato di Fiditalia (gruppo SocGen)

Patrick Gelin è il nuovo Amministratore De-legato di Fiditalia (Gruppo SocGen), una delle principali società italiane attive nel set-tore del credito al consumo. Gelin, 65 anni, francese, comincia la sua carriera in Société Générale nel 1970 dopo aver conseguito la laurea in legge presso l’Università Sciences Po di Parigi. Nel corso degli anni, Gelin ha maturato una consolidata esperienza inter-nazionale nel Gruppo SocGen ricoprendo numerosi incarichi di responsabilità nella divisione retail e corporate banking di Regno Unito, Olanda e Francia. Tra i suoi ultimi incarichi, ha ricoperto il ruolo di Presidente

e Direttore Generale di BRD Romania ed è membro del Comité de Direction del Gruppo SocGen.

Paolo Giuggioli presidente degli avvocati di Milano

Paolo Giuggioli è stato riconfermato, per acclama-zione, presidente dell’ordi-ne degli avvocati di Milano. Giuggioli sarà affiancato da Enrico Moscoloni, con-sigliere segretario, e Cinzia Preti, tesoriere del consiglio. Completano il consiglio dell’ordine per il biennio 2010-2011 Sergio Baroz-zi, Fiorenza Betti, Enrico Biagi, Giuseppe Ezio Cu-sumano, Giuseppe Fiorella, Corrado Limentani, Maria-grazia Monegat, Luigi Pa-gani, Antonella Ratto, Ric-

cardo Scheidler, Pietro Traini e Ubaldo Stefano Zingale.

Giorgio Forestiguida AssoGenerici

Giorgio Foresti è stato confermato al vertice di AssoGenerici, l’Associa-zione di categoria che riunisce i produttori di farmaci equivalenti in Italia. L’ufficio di pre-sidenza si completa con Massimiliano Del Frate, vicepresidente Area pro-duzione in conto terzi; Paolo Angeletti, vicepre-sidente area ospedaliera; Enrico Hausermann, vicepresidente area me-

dicinali generici, e Giuseppe De Grandi, tesoriere.

Mario Perego direttore risorse umanedel gruppo Heineken Italia

Mario Perego, 41 anni, monzese, ha assunto la carica di Direttore Risorse Umane del Gruppo Heineken Italia, l’azienda olandese tra i leader mondiali della produzione e commercializzazione di birra. Perego, con la propria struttura dedicata, si occuperà della gestione delle relazioni industriali con tutti i soggetti esterni preposti (dalle rappresentanze sindacali alle istituzioni) sia a livello nazionale che territoriale. Nel suo nuo-vo incarico di Direttore Risorse Umane Heineken Italia, Mario Perego rispon-derà direttamente all’Amministratore Delegato del Gruppo in Italia.

Maria Carmela Colaiovo al vertice di Coni ndustria Alberghi

L’Assemblea di Con-findustria Alberghi ha riconfermato all’unani-mità Maria Carmela Co-laiacovo presidente fi no a tutto il 2011. Maria Car-mela Colaiacovo è nata a Gubbio dove vive e la-vora con la sua famiglia. Attualmente è Ammini-stratore delegato della Tourist Spa, componente Consiglio di Amministra-zione Unicredit Banca di Roma, componente del Board Biac, Consigliere delegato Federturismo Confindustria e Presi-dente sezione turismo Confi ndustria Perugia.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Flavio Ballarini

Maria Carmela Colaiovo

Il tirocinio si fa ■ anche in università

Crescono le convenzioni degli or-dini con gli atenei per agevolare i giovani a entrare nel mondo professionale.

alle pagg. 50 e 51

La via spagnola ■ per diventare avvocati

Si chiude con il 2010 la possibi-lità per gli aspiranti legali di otte-nere l’abilitazione in Spagna.

a pag. 52

Regole e segreti ■ del franchising

I requisiti professionali e i nan-ziari richiesti per afi liarsi. Atten-zione al conto economico.

a pag. 53

Come entrare ■ nella cassaforte d’Italia

Da Bankitalia 57 borse di studio per laureati in discipline econo-miche, giuridiche e statistiche.

a pag. 55

Oltre cinquecento ■ opportunità di lavoro

Deloitte ricerca 360 professioni-sti. Duecento assunzioni al Cen-trosud nei Lillo-MD Discount

a pag. 56

Banking, è l’ora ■ dei lavori sartoriali

Non solo ristrutturazioni per gli studi d’affari. Ora le banche chiedono anche expertise su settori ad alta proi ttabilità come l’energy.

alle pagg. I, II e III

Se il conflitto ■ entra nella law firm

Specie negli studi anglosasso-ni aumentano i casi di licenzia-menti per cause discriminatorie. Ecco alcuni dei casi di legali che si sono rivolti a un legale

a pag. IV

Con le imprese ■ per internazionalizzarle

Aldo Frignani, esperto di anti-trust e ordinario di diritto priva-to Ue a Torino, racconta la sua carriera professionale.

a pag. V

L’occidente apre ■ ai contratti islamici

Gli strumenti finanziari sharia compliant prendono sempre più piede anche nelle economie occi-dentali. Il caso General Electric

a pag. VI

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

R&P Legal nomina un comitato esecutivo che gestirà il prossimo biennio

R&P Legal rinnova il proprio organo di gestione. L’assemblea dei soci ha infatti deciso all’unanimità di nominare un co-mitato esecutivo, che gestirà il prossimo biennio, compo-sto dal senior partner Riccar-do Rossotto, da Mario Colom-batto e dal ma-naging partner Pierluigi De Palma . «Sono molto contento di condividere con De Palma e Colombatto la gestione del prossimo biennio, che sarà cruciale per l’auspicato raggiungimento degli obiettivi del progetto R&P Legal», dichiara Riccardo Rossotto. «Nel contem-po vorrei ringraziare Attolico per il contri-buto che ha dato alla nostra associazione in questi due anni e Mario Ferrari e Claudio Elestici, per la costante e co-struttiva assistenza che ci hanno fornito in questi mesi».

Legance con Axa nell’estensione dell’accordo di bancassicurazione con Mps

Legance ha assistito Axa nell’estensio-ne dell’accordo di bancassicurazione con Banca Monte dei Paschi di Siena alla rete distributiva della ex Banca Antonveneta a fronte di un corrispettivo di 240 milio-

ni di euro. I legali di Legance avevano già assistito Axa nella negoziazione con Bmps dell’accordo di partnership strategica del 2007 che ha dato vita ad un provider ban-cassicurativo di prodotti vita, danni e pre-videnza. Le parti hanno ora raggiunto un

accordo sull’estensione dei termini del suddetto accordo di partnership anche alle circa mille filiali della ex Banca Antonveneta. Per Legance hanno agito i partner Filippo Troi-si e Piero Venturini.

Pavia e Ansaldo con Micron Tech nell’acquisizione di Numonyx Holding

Pavia e Ansaldo ha assistito Mi-cron Technology nell’acquisizione di Numonyx Holding B.V. L’opera-zione è stata seguita dai partner Roberto Zanchi e Francesco Manara del dipartimento corpo-rate ed Enrico Del Guerra del dipartimento lavoro.

Pedersoli e associati nomina Andrea de’ Mozzi a junior partner

Nuova nomina in Pedersoli e associa-ti. Andrea de’ Mozzi diventa infatti junior partner. De’ Mozzi, dottore com-mercialista e revisore dei conti, colla-bora con il dipartimento fiscale dello studio, guidato da Giovanni Bandera, dal luglio del 2005. Si occupa prevalen-temente dei profili tributari connessi ad operazioni di m&a e a ristrutturazioni d’azienda; della fiscalità di operazioni di real estate, di strumenti finanziari nonché di pianificazione fiscale a livello domestico e internazionale.

Cristina Baglioni entra in LabLaw in qualità di senior associate

Nuovo senior associate per LabLaw. Si trat-ta di Cristina Baglioni, che rafforza così la sede di Roma dello studio. Salgono così a 5 i professionisti del team romano guidati dal managing partner Nicola Petracca. Baglio-ni è specializzata nel diritto del lavoro, nelle relazioni industriali e nel contenzioso giusla-voristico. La sua esperienza professionale è orientata, in particolare, alla consulenza a favore di imprese nazionali e multinazionali per le quali ha curato gli aspetti giuslavo-ristici relativi ad operazioni di acquisizione e cessione nonché di ristrutturazioni azien-dali connesse ad operazioni di m&a nazio-nali e sovrana-zionali. Dopo un’esperienza professiona-le maturata d a p p r i m a presso studi legali boutique specializzati nel diritto del lavoro qua-li lo studio legale Sco-gnamiglio e lo studio legale Vesci di Roma, e in seguito presso Ughi e Nunziante, Baglio-ni ha, successivamente, ricoperto il ruolo di responsabile dell’ufficio legale e sindacale dell’associazione di categoria dell’autotra-sporto di Confindustria.

di Gabriele Ventura

LEGALI LAST MINUTE

Riccardo Rossotto

Cristina Baglioni

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3Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbP R I M O P I A N O

Domenico Palmieri (Aip) spiega a ItaliaOggi Sette come si evolve il sistema imprenditoriale

Si fa presto a dire reti d’impresaLe pmi non fanno più le prime donne: il network conviene

Pagina a curaDI ROXY TOMASICCHIO

L’immagine del piccolo imprenditore così gelo-so della propria indivi-dualità e indipendenza

da avere diffi coltà ad associarsi, diffi dente verso i concorrenti, è ormai un cliché. Le piccole e me-die imprese italiane, da qualche anno, invece, stanno scegliendo di mettersi in rete per superare i punti deboli storici: eccessiva frammentarietà e incapacità di sopravvivere sui mercati globa-li. Far parte di un sistema più grande, nel quale ciascuno man-tiene la propria specializzazione, e anzi mette in comune la pro-pria conoscenza, è un’assoluta necessità.

Ma si fa presto a dire rete: sotto questa etichetta fi niscono per essere ricompresi modelli molto differenti di aggregazio-ne. Per alcuni è il sinonimo dei distretti industriali, per altri delle fi liere. Si può passare da rapporti di fornitura a forme di collaborazione più attive, sulla scia delle joint venture.

Con l’intento di mettere un po’ d’ordine, ItaliaOggi Sette ha in-terpellato Domenico Palmieri, presidente dell’Aip - Associazio-ne Italiana Politiche Industriali, che negli ultimi anni attraverso la «trilogia» di libri, I Modelli di crescita delle pmi (2007), Reti di impresa oltre i distretti (2008) e infi ne Fare reti d’impresa (2009), ha indagato e tentato di razio-nalizzare, rispettivamente, la nascita di questa esigenza, il signifi cato delle reti e le moda-lità per costruire questo tipo di aggregazioni.

«Quella della terminologia è una delle nostre preoccupazio-ni», spiega Palmieri, «occorre fare chiarezza e diffondere la cultura della rete di impresa. Ed è quello che stiamo facendo in giro per l’Italia».

Come è cominciato il lavo-ro dell’Aip. «Abbiamo iniziato a fotografare la situazione ita-liana dal 2004, individuando nuove forme di collegamento tra le imprese rispetto al passato e rispetto ai distretti stretti. E ci siamo resi conto che la diffi coltà delle imprese italiane stava nel-la dimensione troppo piccola. In una economia globale e della co-noscenza, che impone forti dosi di innovazioni e non solo tecno-logiche, ma a 360°, era necessa-rio un collegamento tra imprese, ciascuna delle quali da sola non riesce ad ammortizzare i costi delle stesse. Come? Storicamen-te le aggregazioni sono state di quattro tipi: 1) le acquisizioni, laddove il più piccolo scompare e la crescita avviene attraverso un criterio di accentramento; 2) le fusioni secche, nelle quali anche se si fi nisce con una alleanza al 50 e 50%, si realizza un’ugua-glianza solo formale, dato che, di fatto, c’è comunque un soggetto più forte. Poi», prosegue Palmie-

ri, «accanto a queste, non molto gradite dai piccoli imprenditori, si sono sviluppate altre forme di aggregazione: 3) consorzi e 4) Ati (Associazioni temporanee tra imprese). Si tratta di alleanze tra soggetti che si uniscono per uno scopo: la ripartizione o ri-duzione di costi. È mantenuta l’autonomia dei singoli, ma con essa anche lo spirito competiti-vo. Si tratta di forme labili, come le Ati che, per defi nizione sono legate alla realizzazione di un progetto. Così anche il consorzio è una sinergia di scopo, a tempo limitato, e per avere vantaggi di costi. Spesso si dice che chi si sie-de al tavolo del consorzio riesce a fare meglio concorrenza perché impara a conoscere meglio gli avversari!».

Il salto verso la rete. Proprio per effetto dell’evolversi dei mer-

cati l’equilibrio cambia: «Le due grandi tipologie di organizzazio-ne industriale preesistenti, quel-la gerarchica, di stile fordista, e quella totalmente di mercato in cui ciascuna piccola impresa si muove per conto proprio per salvaguardare una totale auto-nomia», risponde il presidente dell’Aip, «hanno subito contrac-colpi con l’economia globale. Una via intermedia tra i due poli, negli ultimi cinque-sei anni, si è venuta tracciando con la crea-zione di un modello misto, basa-to sulla interdipendenza stabile e governata: le imprese non sono né indipendenti né dipendenti; i soggetti si mettono assieme per sviluppare sinergie di costi e di ricavi, mettono in comune alcu-ne funzioni specifi che, condivise con altri. Questa soluzione può essere attuata attraverso due vie: scegliendo una strada con-

trattualista, di recente entrata nella legislazione italiana, e cioè il contratto di rete, o scegliendo una società ad hoc che gestisce le attività comuni. Ovviamente resta in vita un quarto modello storico che è quello dei distretti: non si tratta di una istituzione giuridica, ma di una modalità casuale, è un modo di cooperare basato sul principio della pros-simità territoriale. Nel caso dei distretti c’è la territorialità e ci si specializza su attività della stessa fi liera. La struttura è in-formale, senza governance. Ma questa formula ha perso le sue capacità di traino, perché oggi ai prodotti si richiede multifunzio-nalità e multitecnologia. Senza contare che la mobilità sociale (da altre regioni in senso lato) svuota la caratteristica della ter-ritorialità. Così, dati alla mano, se dal 1951 al 1991 i distretti

hanno registrato la crescita del-la manodopera impiegata, ora si assiste a una fase calante. Lo stesso vantaggio di partecipare al distretto, dato dal roi (return on investment o ritorno degli investimenti), sta diminuendo. L’appartenenza ai distretti non è più suffi ciente». Ed è a questo punto che entrano in campo le reti di imprese che sopperisco-no a queste carenze garantendo, per altro, alcune ulteriori valen-ze rispetto anche alle fusioni e alle acquisizioni: «La rete lascia in piedi la creatività di tutti», ag-giunge Palmieri, «ci si allea per competere insieme su diversi fronti: l’estero, l’innovazione e lo sviluppo. E lo sviluppo dell’in-formatica semplifi ca tutto, non è più necessaria la vicinanza, pa-role chiave diventano multiter-ritorialità e multimerceologia. Si pensa e si decide un’alleanza, si crea la struttura che ha una sua rappresentanza verso l’esterno che né i distretti né i consorzi hanno.

Si tratta di accordarsi su cosa fare e con quale forma contrattuale o con la creazione di nuove società: il contratto, come previsto anche dalla legge sviluppo, più fl essibile anche se più complesso da gestire; o la società in comune, che risulta più impegnativa ma, forse, più semplice da far funzionare. Tut-tavia il contratto di rete, a oggi, è uno strumento che deve essere completato». Secondo Palmieri, infatti, bisognerebbe interveni-re su aree quali il patrimonio di rete («è lasciato troppo spazio alle parti, con elevato rischio di contenziosi») e l’accesso alle agevolazioni fi scali che sarebbe-ro anche più agevoli da attuare, rispetto ai distretti.

Senza alcuna pretesa di censi-mento esaustivo, precisa Palmie-ri, l’Aip ha raccolto una casistica sulle reti, contando un centina-io di esperienze sparse in tutta Italia, trasversali per quanto ri-guarda i settori di appartenenza e codifi cate sotto diverse tipolo-gie. Manca, infatti, a oggi una rilevazione statistica nazionale ed è per questo che l’Associazio-ne sta pensando all’istituzione di un osservatorio.

La classifi cazione. Dal la-voro di Aip emerge una classi-fi cazione di nove tipologie diffe-renti (si veda tabella) che spesso seguono percorsi alternativi di nascita: dalle alleanze bari-centriche, a quelle generatrici di eventi, passando per quelle orizzontali; professionali; as-sociative; distrettuali estese; territoriali; per l’innovazione e culturali. Infi ne, lo scorso anno, decodifi cate queste nuove realtà organizzative, l’Aip ha redatto un kit del costruttore di reti. Si tratta di indicazioni di caratte-re generale, teorico e di ordine pratico, mutuate dai casi pratici, che fanno da guida a chi deve muoversi in questa direzione.

© Riproduzione riservata

I modelli più gettonati

Fonte: Elaborazione ItaliaOggi Sette su materiale fornito da Aip

- Associazione Italiana Politiche Industriali

Reti baricentricheSi tratta di collaborazioni produttive promosse e organizzate da una azienda «leader» di media o grande dimensione rispetto agli altri nodi della rete. In genere, si coni gura come un insieme di imprese che operano a diversi livelli della i liera con rapporti di fornitura stabili nel tempo e un’impresa capo-i liera, che di fatto governa la rete. Nasce per iniziativa del leader che ne determina anche la successiva evoluzione.Reti orizzontali di condi-visioneSono reti di imprese basate sul-la condivisione di un progetto di prodotto o di un progetto com-merciale comune, anche se gli apporti sono differenziati. È un modello che si adatta bene alle pmi manifatturiere e possiamo includere in questa tipologia, le reti di imprese che operano nella stessa fase di una i liera produttiva (per esempio la distribuzione) oppure in fasi contigue (produzione e distribuzione).Reti professionali I soggetti della rete non sono imprese, ma pro-fessionisti e knowledge workers indipendenti. Ma il «modello di rete» e in particolare le mo-tivazioni degli attori e la fonte delle economie che la rete genera sono simili. In particolare, la complementarietà delle competenze permette di offrire un prodotto o un servizio di carattere multidisciplinare, in grado di soddisfare richieste complesse e personalizzate dei clienti.Reti associativeQueste reti nascono prevalentemente su iniziati-va di associazioni imprenditoriali con l’obiettivo di creare e sviluppare servizi rivolti ai propri as-sociati. I soggetti promotori, animatori e gestori della rete sono prevalentemente espressi dalle associazioni di settore, sulla base anche dell’ini-ziativa di alcune imprese particolarmente attive. Anche nei casi in cui l’ambito di azione si limita a un territorio circoscritto, il carattere prevalente è quello del settore o della categoria produttiva.Reti distrettuali estese Nascono dall’estensione verso il mercato globa-le delle linee di approvvigionamento e di com-mercializzazione di distretti che avvertono il bi-

sogno di aprirsi a una logica di tipo globale. Non potendo le singole imprese realizzare da sole questa estensione delle reti locali, intervengono iniziative congiunte a scala distrettuale.Reti territoriali I soggetti prevalenti sono gli enti territoriali,

le camere di commercio, gli enti pubblici, le associazioni imprendi-toriali con riferimento al territorio, che organizzano sistemi stabili di relazione, intorno a progetti con-divisi. In molti casi, la rete fa capo all’iniziativa di un Centro di servi-zi che ha l’obiettivo di stimolarne l’eccellenza attraverso attività in molteplici aree come: Ricerca e innovazione, Sviluppo dei marchi,

Formazione, Gestione aziendale, Assistenza tecnica, Internazionalizzazione. Reti per l’innovazione La collaborazione in rete è direttamente i na-lizzata all’innovazione tecnologica e i principali attori delle reti sono, da una parte, le imprese e, dall’altra, le università e i centri di ricerca. La varietà dei casi considerati è molto ampia. Si passa da reti di collaborazione che in partenza sono di tipo temporaneo, legate allo sviluppo di un progetto innovativo, (ma che possono stabilizzarsi nel tempo), ai casi in cui la rete si istituzionalizza con la creazione di organismi dedicati. Reti epistemiche e culturali Attorno a un’idea forte e condivisa si creano sistemi molto complessi, con molti attori con ruoli molto diversi ma interdipendenti. Sono praticamente reti di reti, caratterizzati da forte apertura internazionale e capacità di auto-orga-nizzazione. Nella i liera emergente entrano allora altri produttori, professionisti, distributori i no a formare una rete coesa intorno all’idea iniziale e ai suoi sviluppi successivi. Reti generatrici di eventi Si tratta di iniziative (più o meno consolidate nel tempo) rivolte all’organizzazione di eventi di tipo culturale, business, ecc. La loro importanza non sta solo nell’organizzazione periodica di un evento, ma anche nella creazione di collega-menti e convergenze tra i numerosi operatori che contribuiscono all’iniziativa.

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4 Lunedì 22 Febbraio 2010 P R I M O P I A N O

A Castelfi dardo, in provincia di Ancona, patria della fi sar-monica, tre imprese hanno deciso di unire le forze: «La mia azienda si occupa di fi sarmoniche, accordatura, riparazione e costruzione di strumenti nuovi con marchio Euphonia. Le altre due ditte presenti in rete sono; Marco Magi costruzione custodie per strumenti musicali, F.lli Alessandrini costruzione fi sarmoniche», dice a ItaliaOggi Sette Marco Tiranti, titolare di Euphonia. «La rete è una associazione tra queste tre ditte. La spinta decisiva è stata principalmente una esigenza di com-petitività nell’affrontare il mercato, il tutto è partito circa quattro anni fa, quando ancora la crisi non era presen-te. Le funzioni possono essere molte, per ora ci concentriamo principal-mente su: sinergia per pubblicizzare i tre marchi; creare eventi (il primo è stato ottobre del 2009 a Castelfi dardo all’interno del premio internazionale della fi sarmonica); scambiarci fasi di lavorazione delle merci: acquistare spazzi per fi ere del settore; acquisti per materiali in comune».«Sul bilancio di questa esperienza devo dire che, passata una prima fase molto impegnativa e dura, quella attraverso la quale si individuano le ditte interessate, ora posso dire che il lavoro sta diventando molto interessante e profi cuo. Siamo riusciti con le nostre piccole aziende a creare un evento molto impor-tante, quello di Castelfi dardo, ora siamo stati contattati da una associazione piemontese di musicisti per stipulare una sorta di convenzione sugli acquisti di strumenti e di accessori. Stiamo valutando tutto ciò che può esserci utile da bandi o leggi regionali inerenti all’artigianato artistico».

L’esperienza corale di Euphonia

La normativa vigente e quella in via di emanazione

Un contratto tesse Diritti, obblighi e disposizioni per

Pagine a cura DI BRUNO PAGAMICI

E ROXY TOMASICCHIO

I distretti produttivi avranno accesso al sistema degli incen-tivi pubblici e potranno adot-tare i principi fi scali relativi

ai gruppi di imprese. Le imprese organizzate secondo il principio di rete potranno dunque ottenere, fra gli altri, i vantaggi fi scali pre-visti dal legislatore nell’ambito del consolidato fi scale. È quanto prevede un progetto di legge A.C. 2754, attualmente in esame alla camera dei deputati. Lo scopo è quello di sostenere la competi-tività e la produttività impren-ditoriale, nonché di valorizzare e incentivare la collaborazione nell’ambito del sistema produtti-vo nazionale. In particolare, l’art. 11 della proposta di legge reca di-sposizioni a sostegno delle impre-se organizzate secondo il principio di rete, e cioè: distretti industriali; meta-distretti; distretti tecnologi-ci; reti di imprese. In particolare si prevede che a tali imprese si applichino, su base volontaria, i principi fi scali relativi ai gruppi di imprese.

I distretti produttivi e le reti d’impresa. I distretti sono destinati a rappresentare uno dei maggiori punti di forza del siste-ma produttivo italiano e si confi -gurano come sistemi produttivi locali omogenei, caratterizzati da un’elevata concentrazione di im-prese industriali, prevalentemen-te di piccola e media dimensione, e dall’elevata specializzazione produttiva.

Le reti di imprese sono invece forme di coordinamento di natura contrattuale tra imprese, soprat-tutto di piccola e media dimen-sione, che vogliono aumentare la forza sul mercato senza doversi fondere o unire sotto il controllo

di un unico soggetto.In particolare, il contratto di

rete è quello con il quale due o più imprese si obbligano a eserci-tare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispet-tivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato.

L’evoluzione della normati-va. Il parlamento ha inciso sulla materia dei distretti produttivi e delle reti di imprese in occasione dell’esame del dl 112/2008, con-vertito dalla legge 133/2008, e del dl 5/2009, convertito dalla legge 33/2009. Il dl 112/2008 ha mo-difi cato in più parti la disciplina sui distretti produttivi introdot-ta dalla Finanziaria 2006 (legge 266/2005), eliminando le disposi-zioni relative al consolidamento fi scale e alla tassazione unitaria per le imprese appartenenti ai distretti produttivi, sostituite da norme di mera semplifi cazione ai fi ni degli adempimenti Iva. Inol-tre, ha esteso la normativa sui distretti produttivi alle reti delle imprese di livello nazionale e alle catene di fornitura.

Il dl 5/2009 ha ripristinato l’originaria formulazione della disciplina fiscale sui distretti produttivi introdotta dalla legge fi nanziaria per il 2006, in quanto il dl 112/2008, pur avendone este-so l’applicazione a nuovi sogget-ti, ne aveva ridotto fortemente la portata applicativa sotto il profi lo delle agevolazioni fi scali. Tale di-sciplina comunque non ha anco-ra trovato applicazione in quanto non sono state emanate le norme di attuazione.

In particolare, le modifiche introdotte dal comma 1 dell’art. 3 del dl 5/2009 hanno incluso anche i tributi locali nell’ambito dei benefi ci fi scali in favore delle reti d’imprese e delle catene di

forniture, mentre il comma 2 ha reintrodotto la disciplina tribu-taria originariamente prevista dalla legge finanziaria 2006 e successivamente sostituita dal dl n. 112/2008.

In base alla disciplina reintro-dotta, il distretto può optare per l’applicazione di uno dei seguenti regimi tributari: regime della tas-sazione di distretto; regime della tassazione concordata con l’am-ministrazione fi nanziaria.

Il comma 3 del menzionato art. 3 interviene sull’art. 23 del dlgs 112/1998, reintroducendo la di-sposizione (introdotta dal comma 370, art. 1, della legge 266/2005 e successivamente soppressa dal comma 4, art. 6-bis, del dl 112/2008) secondo cui lo svolgi-mento delle funzioni di assisten-za alle imprese esercitate dai co-muni prioritariamente attraverso gli sportelli unici per le attività produttive, possano essere svolte anche avvalendosi delle strutture tecnico-organizzative dei consorzi di sviluppo industriale.

Il dl 5/2009, inoltre, ha disci-plinato i contenuti essenziali del contratto di rete tra due o più im-prese, con particolare riferimento ai diritti e agli obblighi assunti dalle imprese partecipanti e alle modalità di esecuzione del con-tratto stesso, prevedendo per la rete di imprese che nasce dalla conclusione di tale contratto l’applicazione delle disposizioni amministrative previste per i distretti produttivi dalla legge fi nanziaria per il 2006. Con l’ap-provazione della legge 99/2009 il parlamento ha inteso apportare altri cambiamenti alla stessa nor-mativa. In particolare, il comma 1 ha modificato e integrato la disciplina sul contratto di rete introdotta dal dl 5/2009, relativa-mente alle indicazioni da inserire nell’accordo e alle disposizioni che

«Nel 1988 tre aziende immaginano un sistema effi cace per fare sinergia e ottimizzare lo sfruttamento delle risorse, nasce così la Di.Co. Service con la missione di svolgere le funzioni amministrative e di gestione ottimizzata della pro-duzione per tutti i nodi della rete». A raccontare la sua esperienza a ItaliaOggi Sette è Alessandro Trippa, diret-tore commerciale e marketing di Dico. Net, che ha sede a Ozzano Emilia. «Si tratta quindi della presa di coscienza che, per loro natura, piccole aziende artigiane, se pur di punta nel loro settore specifi co, diffi cilmente potrebbero avere la forza organizzativa e fi nanziaria per implementa-re nuove tecnologie o presentarsi, come partner credibili, nei confronti di clienti di peso e grandi organizzazioni. «La rete di aziende Dico Net», aggiunge Trippa, «copre tutte le funzioni produttive, dalla progettazione fi no al collaudo e assistenza, principalmente di macchine automatiche (packa-ging, macchine utensili, medicali ecc.). Le aziende facenti parte della rete possono essere suddivise in quattro macro-settori: progettazione, produzione pezzi meccanici, assem-blaggi e servizi (inclusi, in quest’ultima, sia a servizi messi a disposizione dei vari nodi di rete, sia nodi più prettamente commerciali)». «Caratteristiche fondamentali per i nodi di rete», prosegue, «sono: presenza imprenditoriale all’interno di ogni singolo nodo, alta specializzazione e qualità di ciò che viene prodotto, condivisione degli obiettivi strategici che vengono discussi e decisi all’interno del Parlamentino di rete al quale partecipano i rappresentanti dei singoli nodi con forza di voto paritaria a prescindere dalla dimensione re-lativa dell’azienda. Le funzioni attualmente condivise in rete sono: amministrativo/fi nanziaria, logistica e approvvigiona-menti, It e sistema gestionale della produzione integrato e condiviso, commerciale/marketing». Più cauta la posizione verso i contratti di rete: «Certamente abbiamo valutato la formulazione dandone però una valutazione parzialmente negativa. Solo con un nuovo intervento normativo integrati-vo di quanto già approvato o, perlomeno, con la predisposi-zione di concrete linee guida per la costruzione di contratti standard in questo settore si potrà evitare di lasciare inu-tilizzato tale strumento. La rappresentatività giuridica o commerciale della rete, se non meglio defi nita, diffi cilmente verrà riconosciuta dagli attori esterni». Tirando le somme «Non potrem-mo che essere soddisfat-ti e orgogliosi dell’idea iniziale che, oltre 20 anni fa, ha dato vita a questa rete oggi forte di 20 membri e con un numero di dipendenti di oltre 250».

Di.Co. service non spreca risorse

Parlando di reti di imprese non è diffi cile im-battersi in camere di commercio e Cna (Con-federazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media e impresa). Diverse, infatti, sono le iniziative sparse in tutta Italia. - Cna Bologna rapporto di lunga data.L’impegno della Cna Bologna al fi anco delle imprese che vogliono aggregarsi è di vecchia data. E, nei mesi scorsi, si è concretizzato nella creazione del «Net-working days» di Cna, un progetto di lungo respiro, il cui obiettivo è creare nuovi aggregati di impresa a Bologna. Settanta le im-prese che hanno partecipato al primo appun-tamento, a Villa Cicogna, mettendo in comune esperienze e aspirazioni. Obiettivo è realizzare aggregati tra imprese che lavorino su progetti concreti: sviluppo di nuovi prodotti, acquisizio-ne di commesse che una singola impresa non po-trebbe ottenere, potenziamento della funzione commerciale, ingresso in nuovi mercati interna-zionali. Ma non fi nisce qui. La Cna di Bologna che per agevolare la nascita di nuovi gruppi di aziende ha creato un Forum permanente delle Reti, dove troveranno spazio iniziative, progetti e servizi dedicati al «fare rete tra imprese».- Dalla Cciaa fondi alle reti. La Camera di com-

mercio di Bologna cerca imprese che hanno voglia di crescere. A loro disposizione ci sono contributi a fondo perduto, fi no a 20 mila euro a impresa. «Il tema della crescita dimensiona-le delle nostre è imprese è oggi strategico», spiega Bruno Filetti, presidente della Camera di commercio di Bologna, «ma crescere ha dei costi. Che spesso sono elevati. E in momenti come questi sono sempre più diffi cili da soste-nere, soprattutto per le piccole e piccolissime imprese».I fondi messi a disposizione da piaz-za della Mercanzia (informazioni e facsimile della domanda sono disponibili sul sito, www.bo.camcom.it. Termine ultimo è il 30 settembre) sono fi nalizzati espressamente alle aziende che vogliono crescere: aumentando il numero dei dipendenti, ampliando la gamma dei prodotti e servizi offerti, rivolgendosi a nuovi mercati. O ancora fondendosi con altre, dando vita a consorzi o reti, stipulando accordi per collabo-razioni continuative con altre aziende.- La Camera di commercio di Torino dal 2003 ha scommesso sui progetti di fi liera e sul far rete: nel settore automotive con il progetto «From concept to car» (premiato a Kuala Lumpur come migliore progetto di internazionalizzazione nel-

Cna e Cciaa legate a doppio

zi per fiere del settore;fv

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5Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbP R I M O P I A N O

che incentiva la collaborazione nel sistema produttivo

la rete tra impresele aziende che vogliono aggregarsi

fi lo

si applicano alla rete di imprese che nasce dalla conclusione del medesimo contratto. Con riferi-mento a tale ultimo aspetto, il le-gislatore ha disposto l’applicazio-ne alle reti delle imprese nascenti dalla conclusione di contratti di rete delle disposizioni ammini-strative, fi nanziarie e di ricerca e sviluppo previste per i distretti produttivi dalla Finanziaria 2006 (art. 1, comma 368, lettere b), c) e d) della legge 266/2005), subor-dinando però tale applicazione a una apposita autorizzazione am-ministrativa. Si ricorda, invece, che il dl 5/2009 prevedeva l’ap-plicazione alle reti delle imprese in oggetto solamente delle dispo-sizioni amministrative previste per i distretti produttivi dalla fi -nanziaria 2006 (senza necessità di autorizzazione).

Il progetto A.C. 2754 in corso di esame introduce disposizioni a sostegno delle imprese orga-nizzate secondo il principio di rete (distretti industriali; meta-distretti; distretti tecnologici; reti di imprese), allo scopo di valoriz-zare e di incentivare la collabora-zione nell’ambito del sistema pro-duttivo nazionale. In particolare si prevede che a tali imprese si applichino, su base volontaria, i principi fi scali relativi ai gruppi di imprese.

La tassazione agevolata dei gruppi. La normativa sul con-solidato nazionale, applicabile ai distretti e reti d’impresa, prevede uno strumento idoneo a dare so-luzione al problema dell’accumu-lo dei crediti d’imposta derivanti dalle dichiarazioni dei redditi, al prelievo anticipato delle imposte (ritenute, acconti) ecc. Tuttavia, l’applicazione della normativa sul consolidato alle reti d’impresa non è l’unico obiettivo del disegno di legge: l’adesione al regime di tassazione consolidata risponde anche all’esigenza di contribui-re a rendere il sistema tributa-rio italiano omogeneo a quelli più effi cienti in essere nei paesi dell’Ue.

Il regime del consolidato pre-vede un’unica base imponibile in capo alla società controllante per tutte le società appartenenti al gruppo e, quindi, una dichiarazio-ne nella quale vengono sommati algebricamente i redditi delle imprese appartenenti al gruppo che hanno scelto tale sistema (con la possibilità, pertanto, di com-pensare gli imponibili positivi di talune società con le perdite di al-tre). Per il consolidato nazionale è previsto l’esercizio di un’opzione che imporrà l’obbligo di mantene-re il consolidamento per più pe-riodi d’imposta. Per contro, tale

normativa di favore per i gruppi prevede una forma di responsa-bilità solidale tra la società o ente controllante che presenta la dichiarazione dei redditi del consolidato e ciascuna società partecipante alla tassazione di gruppo. Ciò limitatamente alle maggiori imposte, sanzioni ed interessi calcolati in sede di accertamento, ovvero in sede di attività di controllo ex art. 36-ter del dpr 29 settembre 1973, n. 600, per effetto delle rettifi che operate in relazione ai redditi imponibili di ogni società.

Se, per esempio, dovesse es-sere accertato dall’amministra-zione finanziaria un maggior reddito in capo ad una delle controllate, sarà la società con-trollante e la società cui è stato rettifi cato il reddito a risponde-re solidalmente per le maggiori imposte, sanzioni ed interessi (in tale ipotesi, sono escluse da qualsiasi responsabilità le altre società controllate).

Invece, nel caso di un versa-mento non eseguito, anche se è prevista una prioritaria richiesta delle somme dovute alla società o ente controllante, la responsabi-lità ricade solidalmente su tutte le società partecipanti al conso-lidato.

© Riproduzione riservata

It Frames è una rete costituita da diverse piccole imprese bolognesi specializzate rispettivamente nelle lavorazioni di falegnameria, illuminazione, tappezzeria e arredamento in ferro battuto. Così Giovanni Romagnoli, presidente del gruppo, racconta a ItaliaOggi Sette come è nato il network: «It Frames progetta e produce arredi e sistemi di illumina-zione su misura per punti vendita, uffi ci, abitazioni private e alberghi. Nasce nel 2003, sulla base di un preciso bisogno delle aziende artigiane di competere su mercati di solito a esse preclusi, da un coordinamento del sottoscritto (allora ero presidente della Fnala, associazione di mestiere legno arredamento della Cna) e di due funzionari della Cna, Ro-berto Manaresi e Diego Alma». «Già fi n dalla prima fase fu defi nito che la forma di aggregazione fosse impostata su una base societaria e quella, secondo noi, fu la prima intuizione per gettare delle solide basi», prosegue Romagnoli. «Via via che si andava delineando il progetto le imprese interessate, inizialmente una decina, diminuirono ma si aggregarono due fi gure che poi si sono rivelate fondamentali nella società: una fi gura tecnica (Federico Montanari) e una fi gura com-merciale (Vincenzo Ursino). Allora l’esigenza era quella di strutturare un uffi cio tecnico che sapesse gestire con-tratti complessi e una fi gura commerciale che si occupasse dello sviluppo, che nel tempo si rivelò più strategica e ca-pace di traghettare l’azienda su un pia-no internazionale. La grande crescita aziendale, in termi-ni di fatturato (nel 2008 di 17 milioni di euro) ha fatto sì che tutte le aziende artigiane prendes-sero coscienza dei nuovi approcci al mercato e di meto-dologie più consone ad aziende strutturate, con il successivo investimento di nuovi gestionali di produzione e dell’attuazione di nuove procedure unifi cate all’interno delle aziende del gruppo. Il 2009, anno di crisi, ci ha visto costretti a velocizzare un pro-cesso che ormai si era delineato nei fatti, anche in seguito all’analisi del Cda, dove per essere competitivi e credibili sul mercato globale bisognava incominciare a effettuare le incorporazioni delle varie «sedi» produttive. Infatti, comin-ciando dalla falegnameria, che è il pezzo più corposo della produzione, è stato avviato un processo di incorporazione che supera il concetto di rete ma che a nostro avviso è una risposta ad una delle criticità delle nostre imprese: la di-mensione. Tutto ciò non è successo senza scontri all’interno della società», conclude Romagnoli. «Infatti i soci non sono gli stessi della prima stesura, alcuni sono cambiati per un vizio tipicamente italiano, dove vuole sempre primeggiare il singolo e questo contrasta con la fi losofi a di rete dove bisogna fare squadra e a volte anteporre gli interessi della rete ai propri e della propria azienda. Cosa molto diffi cile nella imprenditoria italiana».

It Frames: bisogna andare oltre il proprio orticello

«La Cat Progetti è un’azienda di Sasso Marconi (Bo), specializzata in subforni-tura elettromeccanica, ovvero tutto ciò che attiene la parte hardware e softwa-re di macchine utensili/automatiche e automazione in genere. Inoltre siamo un laboratorio di ricerca nel settore dell’au-tomazione e sviluppiamo progetti di ricer-ca per noi e per terzi», spiega a ItaliaOggi Set-te Paolo Bertuzzi, socio-dirigente della società. «Il network di cui fac-ciamo parte MECinBO (www.mecinbo.com) è una rete verticale. Ov-vero sono state messe in rete aziende comple-mentari (studio tecnico meccanico, studio tec-nico elettrico, produ-zioni pezzi meccanici, montaggio meccanico, automazione più altre competenze) per realizzare gruppi fi niti, macchine comple-te e/o sviluppare automazioni in settori di

nicchia dove tale concetto non è ancora stato applicato».Le spinte che hanno portato a fare rete sono state molteplici: «A livello di gruppo condividere le singole esperienze per cre-are un arricchimento generale e provare a uscire dalla logica della subfornitura e sviluppare prodotti/know how proprietari,

la situazione della subfor-nitura che si sta riducendo progressivamente sia come commesse, ma soprattutto come marginalità».In concreto, questa rete ha diverse funzioni: «Prima di tutto condividere le singole esperienze con un veloce e immediato arricchimento reciproco. Poi ancora svi-luppare prodotti e know how che singolarmente non avremmo potuto fare; pro-porsi nei confronti di clien-

ti-istituzioni-università che singolarmente non ci avrebbero preso in considerazione e così pure per progetti di ricerca». Senza

dimenticare la «possibilità di contatti di maggior peso sia con aziende estere che con istituzioni (vedi per esempio la comu-nità a Bruxelles). Infi ne le sinergie in ter-mini massa critica o condizioni particolari per certe famiglie di acquisti».A proposito del contratto di rete, dice Bertuzzi, «siamo stati tra le aziende/reti che, tramite Cna, ne hanno suggerito la struttura e promosso la realizzazione, ri-teniamo che sia una delle strade percorri-bili per salvare la piccola e media impresa dall’attuale crisi». E volendo fare un bilan-cio dell’esperienza, Bertuzzi la defi nisce «molto faticosa, ma positiva. Personalmen-te questa è la seconda esperienza e sono talmente convinto dell’effi cacia del mezzo che con Cna stiamo promuovendo altre ag-gregazioni a rete soprattutto nel settore della ricerca e sviluppo per promuove-re nuovi prodotti/tecnologie. Certo che convincere ed educare i singoli artigiani, abituati da decenni a lavorare in maniera autonoma e autoreferenziale, a condivide-re, trovare compromessi non è facile, ma l’attuale crisi ci sta dando una mano».

MECinBO fa la verticale

Il meccanismo di tassazione consolidata in sintesi

Fase 1 Fase 2 Fase 3

I l c o n s o l i -dante e le consol idate determinano in man ie ra autonoma il proprio reddi-to individuale

Il consolidante deter-mina il reddito con-solidato effettuando la somma algebrica dei redditi individuali e apportando a tale valore la c.d. rettii ca di consolidamento

La consolidante compensa il reddito consolidato con le eventuali perdite, liquida l’Ires di gruppo e la riduce detraendo le eccedenze e i crediti formatisi durante il regime consoli-dato (o formatisi antecedentemente e trasferite al consolidato nei limiti di legge)

la World Chambers Competi-tion al congresso mondiale

delle Camere di commercio), nel settore aerospazio con «To-rino Piemonte Aerospace» e nell’Ict con il progetto «Think up». Inoltre la Camera di com-mercio è tra i partner italiani EuroPamel@, progetto Inter-reg sull’Arco Mediterraneo Latino che tra le sue sfi de ha quella di radunare e connette-re fra di loro le reti d’imprese e di innovazione. A Torino, stan-do all’indagine Incubatore di reti di impresa, realizzata da Cna con Cesdi & Srl su incari-co della Cciaa, le imprese che si sono dimostrate interessate a sviluppare collaborazioni e a fare rete sono molto variegate per tipologia di attività svolta: rappresentano quasi tutti i set-tori, hanno buona struttura e una presenza sul mercato già consolidata.

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6 Lunedì 22 Febbraio 2010 P R I M O P I A N O

Con la nuova frontiera di tutela del credito (circolare n. 23/2010) milioni di posizioni a rischio

Scacco matto all’evasione Inps Indagini mirate sui soggetti segnalati dall’incrocio dei dati

Pagine a curaDI DANIELE CIRIOLI

Furbetti dell’Inps con le spalle al muro. Nel 2010, infatti, l’istituto previ-denziale vedrà crescere

la possibilità di scovare gli eva-sori contributivi: abbandonata l’esclusività dell’azione di veri-fi ca sul campo (cioè tramite ac-cessi aziendali), le prime inda-gini sulle posizioni contributive avverranno sui soggetti segnalati dall’incrocio dei dati di tutte le altre amministrazioni pubbliche (Agenzia entrate, camere di com-mercio, centri impiego). Dunque, un’azione di sorveglianza, conti-nua e congiunta di più ammini-strazioni che lascerà meno spazio di iniziativa a chi vuole trasgre-dire. Anche la bolletta Enel, per fare un esempio, se troppo alta o troppo bassa, farà da campanello di allarme a possibili anomalie, spingendo l’Inps a indagini pre-ventive in via amministrativa sulla posizione contributiva aziendale. Questa la «nuova fron-tiera di tutela del credito» messa in campo dall’Inps con la circola-re n. 23 del 16 febbraio.

Sotto torchio milioni di po-sizioni contributive. Il cambio di rotta nella procedura di vigi-lanza risale al 2008 quando, dopo vari tentativi, sono state fi ssate le regole per una reale collaborazio-ne tra le varie amministrazioni pubbliche sullo scambio dei dati (dl n. 112/2008 e dl n. 78/2009). In virtù delle nuove disposizio-ni, il 12 dicembre 2008 l’Inps e l’Agenzia delle entrate hanno sottoscritto il Patto contro l’eva-sione fi scale e contributiva. Un patto attraverso il quale Entra-te ed Inps hanno dato il via alla realizzazione di un fronte unico contro l’evasione.

Nel 2009, grazie al costan-te e reciproco scambio di dati, ma anche all’entrata in campo della guardia di fi nanza, inco-minciano a misurarsi i primi risultati. Oltre 20 mila nuovi iscritti all’Inps, di cui 7 mila nella gestione commercianti e 13 mila in quella separata. Si tratta del 45% delle posizioni individuate grazie al fl usso di dati forniti dalle Entrate all’In-ps: un controllo congiunto che si è tradotto nell’invio di 45mila lettere ai contribuenti, invitati a mettersi in contatto con l’Inps. La platea dei sorvegliati è circa 4 milioni di contribuenti (reali e potenziali).

L’Agenzia ha trasmesso, a partire dal mese di marzo, gli elenchi dei titolari di partita Iva al 31 dicembre 2008, dei sogget-ti associati in partecipazione, di coloro che hanno percepito utili rilevabili dal modello 770/2007 e delle famiglie datori di lavoro di collaboratori domestici (colf, badanti) sulla base delle dichia-razioni presentate per gli anni 2006 e 2007. Sempre l’Agenzia, ancora, ha fornito all’Inps le informazioni dell’anagrafe tri-butaria relative a 424mila per-

sone fi siche residenti (o non) da meno di 5 anni.

Ma il più dell’operazione è atteso nel 2010:

- l’operazione “Poseidone” proseguirà con la verifica da parte dell’Inps delle posizioni contributive di 120 mila liberi professionisti, non iscritti alla gestione separata e individua-ti attraverso il confronto con le dichiarazioni dei redditi pre-sentate nel 2006, e di 450mila soci di compagini societarie, per i quali è necessario accer-tare l’abitualità e la prevalenza nello svolgimento dell’attività commerciale.

- l’Agenzia delle entrate, an-cora, indicherà all’Inps un baci-no di utenti da tenere d’occhio per la presenza di situazioni anomale in riferimento alla loro capacità contributiva. Un bacino di circa 800 mila soggetti per anno, con i dati provenienti dagli studi di settore; la platea è, infatti, arricchita dai contri-buenti risultati incoerenti negli anni 2006, 2007 e 2008 (quindi circa due milioni e 400 mila aziende);

- l’Inps analizzerà circa 2.800 aziende che hanno denunciato (Dm 10) importi contributivi superiore a 300 mila euro;

- l’Inps effettuerà controlli e recuperi della contribuzione virtuale in edilizia a seguito del diniego totale o parziale della richiesta di Cig con la conseguente sistemazione delle posizioni assicurative dei lavo-ratori interessati (operazione Pegaso);

- l’Inps procederà al recupe-ro, presso le aziende interessate

al pagamento diretto della Cig, delle somme dovute a titolo di contributo addizionale (opera-zione Giasone);

- l’Inps analizzerà le azien-de che, negli anni 2007 e 2008, hanno usufruito di sconti con-tributivi o che hanno fatto ri-corso a particolari tipologie di rapporti di lavoro (per esempio part-time).

La nuova organizzazione dell’Inps. La nuova disciplina di accertamento rientra nei due principali obiettivi strategici perseguiti dall’Inps da anni, cioè quello della riduzione delle anomalie legate ai fl ussi infor-mativi (denunce mensili con-tributive, EMens ecc.) e quello dell’aumento del gettito delle entrate mediante la riduzione dei fenomeni di evasione ed elu-sione contributiva.

Il tutto al fi ne (antico e su-premo, previsto dalla legge n. 335/1995 ma mai attuato) di garantire la corrente e corret-ta alimentazione dei conti as-

sicurativi individuali (estratto conto contributivo, previsione pensione ecc.) e aziendali, che stanno alla base delle tutele garantite dal sistema di Wel-fare (tutele assistenziali come malattia, maternità, indennità di disoccupazione, e tutele pre-videnziali come le pensioni).

A fine anno 2009, l’Inps ha ridisegnato tutto il processo di gestione dei fl ussi informativi in-terni ed esterni (all’istituto), con le seguenti principali novità:

- ampliamento delle basi in-formative, delle modalità e degli strumenti di controllo funzio-nali a garantire una maggiore capacità di individuazione di fenomeni elusivi ed evasivi;

- integrazione tra le fasi di ge-stione dei fl ussi contributivi e di analisi di congruenza, da un lato, e le attività di accertamen-to anche ispettivo, dall’altro;

- chiara definizione delle modalità di attivazione degli interventi di verifi ca e di vigi-lanza e previsione di una nuo-

va modalità di interazione con il contribuente all’interno delle strutture dell’Istituto (verifi ca amministrativa);

- specifi ca delle fasi di gestio-ne del credito dal momento del-la contestazione al contribuente fi no all’incasso.

Il processo, che è un processo di back offi ce (eseguito, cioè, diret-tamente dagli uffi ci senza alcuna interazione con soggetti all’ester-no), si caratterizza per la gestio-ne di tutti i fl ussi informativi che arrivano all’Inps (Agenzia delle entrate, camere di commercio, utenze Enel ecc.) e costituisce una buona base di partenza per la più approfondita analisi delle situazioni aziendali (sempre dal punto di vista contributivo).

Un’innovazione organizzativa che, tra l’altro, mira all’obiettivo di garantire una riduzione strut-turale del contenzioso giudiziario attraverso:

- il potenziamento della funzio-ne defl ativa dei ricorsi ammini-strativi;

- la fl uidifi cazione della comu-nicazione tra area amministrati-va e area legale;

l’approntamento e il rilascio di un sistema di collegamento

telematico tra aree lega-li e amministrative ai fini dell’immediatezza e traccia-bilità dei passaggi di tutti i documenti.

La funzione di accerta-mento e verifi ca ammini-strativa. Il nuovo modello organizzativo si basa princi-palmente sulle potenzialità dei sistemi informativi e del-le reti di telecomunicazione.

Sul versante della vigilan-za, la sua principale novità sta nella previsione di una «funzione di accertamento e verifi ca amministrativa» ad opera delle strutture territo-riali, e deputata a divenire la fase propedeutica della visita ispettiva vera e propria.

La nuova «funzione» è struttura in maniera tale da po-ter operare un’integrazione tra fasi amministrative e attività di vigilanza ispettiva, al fine di consentire all’istituto di tenere costantemente sotto controllo le attività di gestione del credi-to (i contributi) e, soprattutto, un’azione diversa di accerta-mento che, sulla base dell’ana-lisi degli archivi correlata ai flussi informativi in entrata, risulti autonomamente e auto-maticamente capace di eviden-ziare le anomalie e di innestare un processo di verifi ca che può avere come risultato:

1. la sistemazione delle ano-malie;

2. l’accertamento di un credi-to a favore dell’Inps;

3. un accertamento ispettivo.© Riproduzione riservata

Il nuovo fl usso delle attività

STEP PROCEDURA PROCESSI RISULTATI

Fase 1:Anagrafi che e

fl ussi

Banche dati interne

Gestione anagrafiche ( iscrizioni, variazioni, cancellazioni) Denunce contributive e retributive Flussi dei pagamenti (modelli F24)

Analisi dei dati

Banche dati esterne

Agenzia delle entrateCamere di commercioCentri per l’impiegoUtenze (Enel ecc.)

Fase 2:Gestione

fl ussi e analisi congruità

contributiva

Banche dati interne

Cont ro l lo f luss i cont r ibut iv i e informativiControllo denunce Abbinamenti l ussi-denunce Individuazione

anomalie Programmazione

vigilanza interna ed esterna

Analisi dati elaborati

(fasi 1 e 2)

Incrocio banche datiData miningAnalisi del rischioIndividuazione dei soggetti non congruiindirizzo

Fase 3:Accertamento

Verii ca amministrativa

Invio avviso bonarioConvocazione contribuenteDilazione del creditoCompensazioni e rimborsi Regolarizzazione

d’ufi cio ovveroIspezione (fase 4)

Vigilanza ispettiva

Analisi ed elaborazione l iste di «rischio»Individuazione soggetti da sottoporre ad accertamento ispettivo

Fase 4:Ispezione

Accesso presso le aziende

IspezioneVerbale ispettivo

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7Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbP R I M O P I A N O

Meno accessi ispettivi e più statistica nelle verifi che Inps. L’in-vio degli ispettori in

azienda, infatti, sarà l’ultima opzione di un procedimento di verifi ca contributiva solo «am-ministrativo» (a tavolino).

Interessate le aziende con comportamenti ad alto rischio di evasione giudicato su base probabilistica avendo come punto di riferimento gli studi di settore (fi scali).

Sotto la lente Inps dei nuovi controlli, così, fi nisce un bacino di 2,4 milioni di imprese segna-late dall’agenzia delle entrate, perché incoerenti agli studi di settore degli anni 2006, 2007 e 2008 (800 mila imprese per anno).

Imprese che, se non corro-no rischi di un accertamento contributivo «induttivo» (come previsti per il Fisco), sanno di certo di essere sott’occhio dell’Inps e che, prima o poi, potrebbero ricevere la visita di un ispettore.

A queste imprese l’Inps chiederà giustifi cazione degli scostamenti agli indicatori di produttività, rendimento e del valore aggiunto per addetto di-chiarati nei quadri relativi agli studi di settore delle dichiara-zioni fi scali (Unico).

Due le alternative: un valido contraddittorio che spieghi i ri-sultati divergenti con gli indica-tori, oppure l’adesione all’accer-tamento con la regolarizzazione del dovuto a titolo di contributi. La terza via è una «minaccia»: far fi nta di niente (il silenzio), aprirà inevitabilmente le porte dell’azienda agli ispettori.

La vigilanza cambia regi-stro. È un’assoluta novità nel panorama delle attività che l’Inps intende sviluppare nel 2010.

Si chiama procedimento amministrativo di verifica e fa parte del nuovo sistema di prevenzione e contrasto al la-voro irregolare e sommerso ma, soprattutto, è lo strumento su cui l’Inps scommette per modifi -care i comportamenti aziendali non corretti allo scopo di vede-re incrementare l’adempimento spontaneo, tenuto conto anche del particolare momento storico (crisi) attraversato dall’econo-mia.

In particolare questa nuova attività (funzione di accerta-mento e di verifi ca amministra-tiva) risponde a diverse fi nalità tra cui anche quella ispettiva:

- modifi care comportamenti scorretti, individuare situa-zioni a rischio e ottimizzare il rapporto con il contribuente mediante la condivisione di in-tenti (fi nalizzata al rientro, nel quadro contributivo, dell’azien-da irregolare);

- individuare e rendere opera-tive, previa opportuna formaliz-zazione in regole che dovranno essere osservate su tutto il ter-ritorio, le «migliori prassi» (best practices);

- dare l’impulso all’attività di vigilanza ispettiva, laddove emergano gravi irregolarità nonché comportamenti «silen-ti» irregolari.

Quando il Fisco fa la spia. Punto di partenza della nuova procedura è l’analisi dei dati

e informazioni di cui l’Inps dispone o può venire in pos-sesso. Praticamente, l’istituto opera controlli formali della singola denuncia aziendale, focalizzando l’attenzione alle diverse componenti della stes-sa (quadro B-C del modello Dm 10 dove vanno indicate le som-me a debito, cioè i contributi da pagare, e quadro D dello stesso modello Dm 10 dove, invece, vanno indicate le som-me a credito); e opera controlli sostanziali volti alla ricerca di situazioni «anomale», da sotto-porre a verifi ca.

Per perfezionale la ricerca di comportamenti irregolari le aziende verranno classifi cate, per ciascun settore economico e ramo di attività, in gruppi omogenei, ovvero per cluster, e suddivise per le diverse aree geografi che.

A ciò contribuirà la conti-nua implementazione dei dati provenienti dal collegamento delle banche dati telematiche dell’Agenzia delle entrate, del-le camere di commercio e degli altri enti. Il processo, su base statistica, dovrà evidenziare le relazioni non note a priori e tali da consentire, per ciascun settore economico e ramo di attività, la valutazione di com-portamenti irregolari finaliz-zati all’evasione e/o omissione contributiva. A tal fi ne, l’Inps applicherà il sistema del data mining: analizzando le perfor-mance aziendale nella loro in-terezza, costruirà degli indici di rischio di evasione e/o omis-sione contributiva collegati alla singola macrotipologia azien-dale e con specifi co riferimento alla realtà locale. Un po’ come avviene per gli studi di settore di natura fi scale.

L’Inps a fi anco dell’azien-da. Due le iniziative che l’Inps prevede di mettere in atto per le imprese esposte al rischio evasione. In primo luogo, sono previste le attività di tutoraggio per le grandi aziende. L’attività di tutoraggio prevede un con-tatto diretto con le aziende in-teressate, siano esse «virtuose» oppure «irregolari».

Attraverso forme di «collabo-

razione» e di «affi ancamento», l’Inps intende gestire tempesti-vamente eventuali situazioni di crisi aziendali e di diffi coltà momentanee, nonché ridurre al minimo le situazioni con-flittuali tenendo conto delle specificità di ciascun settore produttivo, del ramo di atti-vità e delle dinamiche locali. L’attività di tutoraggio, quin-di (intesa come attività di counseling) mira ad orientare i comportamenti aziendali e a promuovere atteggiamenti «virtuosi», attivando un con-trollo preventivo, costante e personalizzato nei confronti della singola azienda.

La seconda iniziativa, inve-ce, è a carattere più «ispettivo» vero e proprio. È l’attività di analisi delle liste di non con-gruità. Queste liste, prodotte dalle elaborazioni centralizza-te basate su specifi ci indici di rischio relative al singolo setto-re economico e ramo di attività e con specifi co riferimento alle diverse realtà locali, saran-no messe a disposizione delle sedi territoriali dell’Inps, allo scopo di predisporre verifi che mirate.

Giustifi cazioni attendersi all’Inps. A questo punto, se è incappata in una verifi ca mi-rata, l’impresa può dirsi a tutti gli effetti «sotto accertamento». Sarà pure diversa come proce-dura, ma sempre di accerta-mento si tratta.

Quanto alle modalità, l’Inps ha spiegato che l’attività dovrà avvenire mediante la convoca-zione del soggetto sottoposto a verifi ca e dovrà essere conforme a modalità predefi nite. Queste modalità prevedono come pri-mo passo l’apertura di un pro-cedimento amministrativo che contenga tutti gli elementi «non congrui» o «incoerenti» riferiti al target ricercato. Quindi, se-guirà la convocazione del con-tribuente, per verifi care in modo congiunto le risultanze degli accertamenti anche attraverso la produzione di apposita docu-mentazione e, infi ne, è previsto l’instaurazione, se necessario, di un contraddittorio e conse-guente tentativo di riduzione

del contenzioso.In sostanza, l’Inps inviterà

l’impresa a rendere conto delle risultante discordanti (elemen-ti non congrui o incoerenti) che ha riscontrato dall’operazione di analisi dei dati standardiz-zati. L’impresa, a questo punto, dovrà dare giustifi cazioni delle discordanze per bloccare il de-corso dell’accertamento in atto.

Accertamento che comunque non potrà terminare con una richiesta di pagamento di con-tributi da parte Inps sulla base puramente statistica (come è stato costruito). Ma certamen-te potrà dar vita a un’ispezione vera e propria per ottenere ul-teriori rilievi.

Il procedimento, in partico-lare, potrà concludersi o con la concordanza totale sugli elementi non congrui e, quin-di, con la sanatoria della si-tuazione mediante l’adesione all’accertamento e la regola-rizzazione del dovuto; oppure con la contestazione totale o parziale dell’accertamento da parte del contribuente, con la comunicazione e/o presenta-zione di ulteriori elementi pro-banti che, a seguito di verifi ca da parte dell’Inps, comporterà la chiusura del procedimento di verifi ca amministrativa con relativo addebito o l’annulla-mento dell’accertamento; op-pure con un comportamento silente del contribuente sotto-posto a verifi ca cui conseguirà la quantifi cazione del dovuto o la segnalazione alla vigilanza ispettiva per gli eventuali ul-teriori accertamenti.

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Ora le verifichesi fanno a tavolino

Il grande fratello Inps

La costruzione degli indici

di rischio (data mining)

Utilizzando le informazioni provenienti dall’incrocio di banche dati interne e banche dati esterne, l’Inps analizzerà le varie performance aziendali dalle quali ricavare la costruzione di indici di rischio di evasione e/o omissione contributiva collegati a tipologie aziendali e realtà territoriali.Nelle banche dati interne l’Inps effettuerà controlli sulle agevolazioni contributive e su particolari tipologie contrattuali (per esempio part-time) e sulle prestazioni anticipate dal datore di lavoro e conguagliate con i contributi dovuti (per esempio indennità di malattia, assegno al nucleo familiare ecc.); dall’incrocio con le banche dati esterne, l’Inps verii cherà per esempio, la coincidenza di iscrizione previdenziale e denuncia di redditi di lavoro oppure la compresenza di denunce contributive e i scali nel settore agricolo

I risultati attesi

La valutazione dei dati consentirà all’Inps:l’esplorazione delle irregolarità e l’individuazione di indici specii ci di rischio; l’individuazione dei soggetti il cui comportamento è a più alto rischio evasione e/o omissione;l’elaborazione di liste di non congruità o di non coerenza contributiva.L’analisi dei dati permetterà di intercettare le situazioni di effettiva e consistente evasione e/o omissione e di avviare un procedimento amministrativo di verii ca al i ne di recuperare i contributi evasi e/o omessi, ma soprattutto di modii care i comportamenti aziendali non corretti per incrementare l’adempimento spontaneo

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8 Lunedì 22 Febbraio 2010 F I S C O

Daniela Gobbi, a capo del Cpgt, fa il punto sulla questione della sovrapposizione dei ruoli

Giudici, incompatibilità di cartaConfl itto d’interesse per 1500. Ma i casi effettivi si riducono

Pagina a curaDI VALERIO STROPPA

Il fenomeno dell’incompati-bilità tra il ruolo di giudice tributario e quello di pro-fessionista è reale, ma sot-

to controllo. Nonostante sulla carta il conflitto di interessi riguardi potenzialmente circa un terzo dei magistrati tributari (quasi 1.500 sui circa 4.200 totali), in realtà i casi concreti di incom-patibilità accertati dal Consiglio di presidenza della giustizia tri-butaria sono ridotti. E l’organo di autogoverno della magistratura fi scale sta potenziando i controlli delle singole posizioni, anche con interventi ispettivi delle singole commissioni. Tuttavia, un quadro completo della situazione potrà es-sere tracciato solo dopo il 31 mag-gio 2010, data entro la quale dovrà essere inviato al Cpgt (Consiglio di presidenza giustizia tributaria) il nuovo modello di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà valevole per il periodo 1° luglio 2009-31 dicembre 2011, che con-terrà informazioni sia sull’attività lavorativa del giudice sia su quella dei suoi parenti fi no al 2° grado e agli affi ni fi no al 1° grado (si veda ItaliaOggi del 13 febbraio 2010). A fare il punto è Daniela Gobbi, presidente del Cpgt, che dopo le numerose pronunce del Consiglio di Stato spiega a ItaliaOggi Set-te le reali dimensioni attuali del problema. Molti professionisti la-mentano che la stretta voluta dal legislatore (che a decorrere dal 2001 ha reso incompatibile il ruolo di giudice tributario con quello di consulente fi scale) e le interpreta-zioni sempre più rigide della ma-gistratura amministrativa stanno privando le commissioni tributa-rie di quella specifi ca competenza tecnica che invece si registrava in

passato. «Non c’è dubbio che il pre-stare consulenza fi scale da parte di un giudice tributario determi-na situazione di incompatibilità», spiega Gobbi. «Comunque non è corretto generalizzare e affermare che tutti i liberi professionisti, in quanto tali, prestino consulenza. Anzi è da ritenere che la regola sia la correttezza nell’esercizio della propria funzione di giudice». At-tualmente nell’organico comples-sivo dei giudici tributari italiani si annoverano circa 740 avvocati e oltre 330 dottori commercialisti,

due delle categorie maggiormente sotto la lente di chi è chiamato a verifi care l’imparzialità e la ter-zietà dei collegi. Nonostante sul-la carta i numeri siano rilevanti, però, Gobbi ritiene che non c’è da preoccuparsi. «Il fenomeno è circo-scritto a un numero molto limitato di casi», prosegue il numero uno dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria, «sui quali è sempre più stringente il controllo del Cpgt. L’esperienza dei liberi professionisti, e in particolare quella contabile ragionieristica

dei dottori commercialisti, rappre-senta un fattore importante per un’adeguata valutazione delle liti fi scali. Tanto che il legislatore ne ha previsto l’inserimento tra le ca-tegorie ammesse allo svolgimento delle funzioni di giudice tributa-rio». Ma se è vero che il Consiglio di Stato ha man mano respinto le varie ragioni che giustifi cava-no la presunta compatibilità dei professionisti-giudici, quale può essere una valida soluzione per evitare che il problema continui a riproporsi, magari con sempre

maggiore frequenza come è av-venuto nell’ultimo anno in sede giurisprudenziale? «Il problema è stato enfatizzato», precisa il presidente, «comunque sono già state predisposte e adottate for-me di controllo più rigorose quali, per esempio, una più penetrante formulazione delle dichiarazioni sostitutive e un controllo a sor-teggio delle situazioni personali. Inoltre, sarà fatto ricorso a inter-venti ispettivi delle singole com-missioni». Tuttavia, interventi uti-li potrebbero essere implementati anche in sede normativa. «Sul pia-no legislativo si dovrebbe immagi-nare di introdurre una norma che limiti, così come accade per tutti gli altri giudici onorari, l’incom-patibilità a un ambito territoriale circoscritto», afferma Gobbi.

Un’altra questione aperta nel-la partita che i giudici tributari stanno disputando da ormai diversi anni riguarda il tratta-mento economico. Da più parti, infatti, viene segnalato che alle elevate competenze e professio-nalità richieste per assolvere al ruolo di giudice tributario non corrisponde un congruo compen-so. Cosa ne pensa il Cpgt? «E’ notorio che i compensi dei giudi-ci tributari sono assolutamente irrisori», chiosa Gobbi, «26 euro a sentenza, e se si è relatori della causa 37 euro, oltre a un com-penso fi sso che per il giudice è di 311 euro lordi al mese. Sono i compensi più bassi fra tutti i giudici onorari. Se il problema di un riconoscimento, se non adeguato almeno non irrisorio, è quello del reperimento della copertura fi nanziaria, una solu-zione potrebbe essere l’introdu-zione di un contributo unifi cato, quanto meno per le cause supe-riori a 5 mila euro».

© Riproduzione riservata

Le pronunce più recenti della giu-risprudenza hanno tracciato un confi ne sempre più marcato tra il ruolo di consulente fi scale e

quello di giudice tributario, bocciando tutte quelle motivazioni che in passato erano state addotte con lo scopo di sana-re il problema dell’incompatibilità. Tra queste, in particolare, si sono registrate nel tempo l’attività professionale svolta in forma sporadica, la consulenza che non si sostanzia in un vero e proprio consiglio fi scale ma solo nella tenuta della contabilità e nella compilazio-ne dei modelli dichiarativi, il fatto che eventuali parenti del giudice tributario esercitassero la professione in altre zone d’Italia, etc..

A fare da apripista a questa serie di pro-nunce è stata la sen-tenza n. 1464/2004 del Consiglio di Stato,

che, riformando una pronuncia del Tar Puglia, ha affermato che «sussiste una situazione di incompatibilità con la fun-zione di giudice tributario per coloro che prestano attività di consulenza tributa-ria in qualsiasi forma, comprese, dun-que, anche le prestazioni rese in forma sporadica ed occasionale o meramente accessoria a quella principale, al fi ne di tutelare l’immagine di terzietà e di imparzialità propria anche del giudice tributario». Una posizione ribadita con le sentenze n. 3951 e n. 3760 del 2007. Ma è nel 2009 che palazzo Spada ha ul-teriormente ristretto le possibilità per i professionisti di vestire anche il ruolo di magistrato tributario. La sentenza

n. 3366 del 29 maggio 2009, infatti, dispone che nell’attività di consulenza siano da includere «anche tut-te le prestazioni che,

come nel caso della tenuta delle scrittu-re contabili in questione, comportino tra l’altro la redazione dei bilanci nonché la compilazione del registro Iva, il che implica la valutazione della rilevanza della documentazione fi scale, ossia una funzione che non è da intendersi come meramente esecutiva richiedendo, inve-ce, un apporto professionale qualifi cato che può farsi correttamente rientrare nell’attività di consulenza». Peraltro, nella stessa pronuncia ha pure affer-mato l’incompatibilità riguardante la consulenza svolta da altri associati del medesimo studio professionale. Tutta-via, il Consiglio di stato ha ribadito che l’esclusione dal ruolo di giudice non di-pende «ex se» dall’appartenenza a una categoria professionale, «ma dal concre-to svolgimento di attività che appaiono palesemente incompatibili, in quanto foriere di inevitabili confl itti di interes-si». La sentenza del Consiglio n. 5842

del 28 settembre 2009, annullando una pronuncia del Tar Lombardia, ha quindi riaffermato che «sussiste una situazione di incompatibilità anche per le presta-zioni rese in forma sporadica ed occasio-nale o meramente accessoria a quella principale», operando poi un giro di vite sulla norma che delinea l’incompatibili-tà con riguardo all’attività di consulente dei parenti stretti.

In ultimo, è intervenuta la sentenza n. 466 del 2 febbraio 2010: con questa pro-nuncia, palazzo Spada ha per l’ennesima volta sostenuto che «qualsiasi forma di consulenza tributaria deve ritenersi incompatibile con la carica di giudice tributario, senza che sia necessario, né possibile, verifi care in concreto se il suo contenuto qualitativo o la continuità nello svolgimento compromettano il requisito della terzietà e indipendenza del giudice».

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LA STRETTA PROGRESSIVA

Confine sempre più marcato tra magistrati e consulenti

LA NORMA (ART. 8 DEL DLGS N. 545/1992)

1. Non possono essere componenti delle commissioni tributarie, i nché permangono in attività di servizio o nell’esercizio delle rispettive funzioni o attività professionali: a) i membri del Parlamento nazionale e del Parlamento europeo; b) i consiglieri regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali e gli amministratori di altri enti che applicano tributi o hanno partecipazione al gettito dei tributi indicati nell’art. 2 del D.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, nonché coloro che, come dipendenti di detti enti o come componenti di organi collegiali, concorrono all’accertamento dei tributi stessi; c) i dipendenti dell’Amministrazione i nanziaria che prestano servizio presso gli ufi ci delle Agenzie delle entrate, delle dogane e del territorio, di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modii cazioni; d) gli appartenenti al Corpo della Guardia di i nanza; e) i soci, gli amministratori e i dipendenti delle società concessionarie del servizio di riscossione delle imposte o preposte alla gestione dell’anagrafe tributaria e di ogni altro servizio tecnico del Ministero delle i nanze; f) gli ispettori tributari di cui alla legge 24 aprile 1980, n. 146; g) i prefetti; h) coloro che ricoprono incarichi direttivi o esecutivi nei partiti politici; i) a decorrere dal 1° ottobre 2001, coloro che in qualsiasi forma, anche se in modo saltuario o accessorio ad altra prestazione, esercitano la consulenza tributaria, ovvero l’assistenza o la rappresentanza di contribuenti nei rapporti con l’amministrazione i nanziaria o nelle controversie di carattere tributario; l) gli appartenenti alle Forze armate ed i funzionari civili dei Corpi di polizia; m) coloro che sono coniugi o parenti i no al secondo grado o afi ni in primo grado di coloro che sono iscritti negli albi professionali o negli elenchi di cui alla lettera i) nella sede della commissione tributaria o che comunque esercitano dinanzi alla stessa abitualmente la loro professione. 2. Non possono essere componenti dello stesso collegio giudicante i coniugi, nonché i parenti ed afi ni entro il quarto grado. 3. Nessuno può essere componente di più commissioni tributarie. 4. I componenti delle commissioni tributarie, che vengano a trovarsi in una delle condizioni di cui al comma 1, lettere a) e b) o che siano nominati giudici costituzionali, sono sospesi dall’incarico i no alla data di cessazione dell’incompatibilità; successivamente alla suddetta data essi riassumono le rispettive funzioni anche in soprannumero presso la commissione tributaria di appartenenza.

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9Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 2010F I S C O

Le indicazioni operative della circolare 4/2010 delle Entrate per la tutela dei crediti erariali

Più munizioni agli 007 del fiscoLa valutazione sulle misure cautelari spetta ai nuclei di verifi ca

Pagina a curaDI FILIPPO DE MAGISTRIS

Oltre alla verifica anche il sequestro. La prima valutazione sull’oppor-tunità di adottare prov-

vedimenti cautelari deve essere effettuata dai funzionari dell’am-ministrazione fi nanziaria impe-gnati in un’attività di controllo fi scale. I nuclei di verifi ca, infatti, analizzano concretamente la po-sizione fi scale del contribuente e prendono visione della contabilità e delle risultanze della stessa, per cui sono in grado di esprimere più di chiunque altro una prima valu-tazione sulla necessità di attivare il procedimento e di fornire indi-cazioni utili per l’individuazione dei beni e dei diritti, in partico-lare crediti, che potranno essere oggetto della garanzia. In questi termini si esprime la circolare n. 4 del 15 febbraio 2010 che offre spunti informativi e indicazioni di sorta sulle ultime novità in tema di riscossione. La situazio-ne fi scale del contribuente deve essere valutata dai verifi catori, quindi, in relazione al fumus boni iuris e al periculum in mora alla cui sussistenza è subordinata la concessione da parte dell’autorità adita delle misure cautelari.

Chi rischia. Circostanze sin-tomatiche del fondato pericolo di perdere la garanzia del credito tributario possono essere indivi-duate dal fi sco nella consistenza di un patrimonio dell’impresa, risultante dagli ultimi bilanci, non capiente rispetto alla pretesa erariale o dal fatto che sia cessata l’attività d’impresa facendo venir meno la principale garanzia. In particolare, in ipotesi di notevole sproporzione tra la consistenza patrimoniale del contribuente (o autore della violazione) e l’entità del credito da tutelare, al predetto elemento statico deve affi ancarsi, ai fi ni del requisito del periculum in mora, l’ulteriore elemento di-namico rappresentato dal com-portamento del contribuente successivo all’espletamento del controllo, desumibile da ogni con-creto elemento indicativo della volontà del debitore di depaupe-rare il proprio patrimonio. Inoltre, tra i sicuri indici di pericolo per la riscossione devono essere consi-derate le cessioni di beni o diritti che siano state effettuate in epoca recente, tali da far ritenere che si sia in presenza di un tentati-vo di sottrarsi all’adempimento dell’obbligo tributario, comporta-mento, quest’ultimo, suscettibile di assumere rilevanza penale al

ricorrere delle condizioni previste dall’articolo 11 del decreto legisla-tivo 10 marzo 2000, n. 74. Anche operazioni sul capitale sociale o che su questo hanno rifl essi, qua-li conferimenti di azienda o rami di azienda, fusioni o scissioni, possono essere indicative di un processo di annacquamento del patrimonio.

Adempimenti in sede di at-tività istruttoria esterna. La prima valutazione sull’opportuni-tà di adottare provvedimenti cau-telari deve essere effettuata dai funzionari impegnati in un’atti-vità di verifi ca. I nuclei di veri-fi ca, infatti, analizzano concre-tamente la posizione fi scale del contribuente e prendono visione della contabilità e delle risultan-ze della stessa, per cui sono in grado di esprimere più di chiun-que altro una prima valutazione sulla necessità di attivare il pro-cedimento e di fornire indicazioni utili per l’individuazione dei beni e dei diritti, in particolare crediti, che potranno essere oggetto della garanzia. La situazione fi scale del contribuente deve essere valuta-ta dai verifi catori in relazione ai descritti presupposti (fumus boni iuris e periculum in mora) alla cui sussistenza è subordinata la concessione da parte dell’autorità

adita delle misure cautelari. Nel caso in cui i verbalizzanti riten-gano opportuno segnalare agli uffici l’esigenza di tutelare in maniera adeguata e immediata i crediti dell’erario attraverso una delle misure cautelari, il proces-so verbale di constatazione dovrà necessariamente evidenziare, in maniera chiara ed esaustiva, i presupposti di fatto e di diritto che possono giustifi care la richie-sta, nonché gli elementi patrimo-niali sui quali, più agevolmente, può essere garantito il credito erariale, in particolare immobili, titoli e crediti.

Cosa fare. La richiesta delle misure cautelari viene preceduta da una ricerca puntuale diretta all’individuazione di tutte le possidenze del contribuente sot-toposto a controllo, attivando le ricognizioni necessarie in tutte le banche dati disponibili (anagrafe tributaria, archivio dei rapporti finanziari, archivio catastale, Camere di commercio, altri enti gestori di beni mobili registrati ecc.). A tale riguardo, dice l’agen-zia, che non si può prescindere da una valutazione sul reale valore di beni obsoleti, come per esempio automezzi immatricolati in anni lontani il cui valore può essere scarso o nullo, a meno che non

si sia in presenza di autovetture di particolare pregio per le quali, indipendentemente dall’anno di immatricolazione, vi può essere un interesse del mercato. Al con-trario, deve procedersi tempesti-vamente in presenza di diritti immobiliari pieni o di possesso di quote societarie. Per queste ultime, la misura cautelare del sequestro conservativo può esse-re particolarmente effi cace, con-siderato che tali quote, sia pure nominalmente di scarso valore, rappresentano spesso valori rea-li signifi cativi, in presenza di un patrimonio netto positivo della società partecipata; è consiglia-bile, pertanto, acquisire l’ultimo bilancio della società per ottenere le informazioni necessarie sul va-lore della quota (o delle azioni) da sottoporre a sequestro.

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Il sequestro batte l’ipoteca. Quando è possibile adottare entrambe le misure cautelari, secondo il fisco è opportuno privilegiare il sequestro con-servativo rispetto all’accensio-ne dell’ipoteca. Ciò in quanto la procedura del sequestro è, dal punto di vista procedimentale, meno laboriosa rispetto a quello dell’ipoteca (per la quale sono, infatti, richieste particolari procedure relative alle formali-tà di iscrizione e cancellazione ipotecaria) e consente, altresì, di incidere oltre che sui beni im-mobili, anche sui beni mobili e, se necessario, sull’azienda del contribuente. È da sottolineare però come l’ipoteca attribuisca il diritto di essere soddisfatti con pre-ferenza, rispetto ad altri eventuali cre-ditori, sul prezzo ricavato dall’espro-priazione. Un altro problema riguarda il sequestro dell’azienda, tenendo con-to anche delle possibili conseguenze negative che la misura cautelare po-trebbe determinare sulla redditività della stessa. In tal senso, deve essere sempre valutato negativamente il se-questro conservativo dell’azienda, che non agevola il normale svolgimento dell’attività imprenditoriale del tra-sgressore, laddove questi possieda altri beni sufficienti a garantire la pretesa tributaria

Iscrizione di ipoteca. L’iscrizione di ipoteca ha il fi ne di costituire una prelazione, attribuendo all’Agenzia il diritto (esercitabile anche nei confron-

ti del terzo acquirente) di espropriare i beni vincolati a garanzia del suo credi-to e di essere soddisfatta con preferen-za sul prezzo ricavato dall’espropria-zione; ciò al fi ne di garantire la pretesa tributaria. Può avere a oggetto i beni immobili, i diritti, le rendite, e tutti gli altri beni (navi, aerei, auto) indicati dall’articolo 2810 del Codice civile.

Il sequestro conservativo. Que-sta misura ha come finalità quella di evitare che i beni del trasgressore vengano dispersi, facendo venire meno la garanzia che gli stessi costituiscono per il creditore, e adempie alla funzio-ne preventiva di rendere inopponibili al creditore gli atti di disposizione del patrimonio compiuti dal debitore; non producono effetto, in pregiudizio al creditore sequestrante, le alienazioni

e gli altri atti che hanno per ogget-to il bene posto sotto sequestro. Non sussistono limitazioni in ordine al tipo di beni sequestrabili; difatti, ai sensi dell’articolo 671 del Codice di proce-dura civile, possono essere oggetto di sequestro beni mobili (compresi crediti, depositi bancari, quote sociali, azioni, obbligazioni, titoli, eccetera), beni mobili registrati, beni immobili, somme o cose dovute al debitore (nei limiti ammessi per il pignoramento) e, per espressa previsione normativa, anche l’azienda. Le due misure cautelari possono essere chieste congiuntamente, nel caso in cui l’adozione di uno solo dei due strumenti non fosse suffi ciente a garantire la pre-tesa tributaria, secondo una valutazione da effettuarsi a cura dell’Uffi cio tributa-rio richiedente.

Scelta tra le due mi-sure. Quando è possibile adottare entrambe le misu-re cautelari, secondo il fi sco è opportuno privilegiare il sequestro conservativo ri-spetto all’accensione dell’ipo-teca; ciò in quanto l’iter del sequestro conservativo è dal punto di vista procedimen-tale meno oneroso rispetto a quello dell’ipoteca (per la quale sono, infatti, richieste particolari procedure relati-ve alle formalità di iscrizione e cancellazione ipotecaria) e consente, altresì, di incidere oltre che sui beni immobili, anche sui beni mobili e, se necessario, sull’azienda del

contribuente. Tuttavia, non può trascu-rarsi, nella valutazione circa la misura da adottare, la circostanza che l’ipoteca attribuisce il diritto di essere soddisfatti con preferenza, rispetto a altri eventuali creditori, sul prezzo ricavato dall’espro-priazione. Occorre, inoltre, ponderare adeguatamente se sia necessario proce-dere al sequestro dell’azienda, tenendo conto anche delle possibili conseguenze negative che la misura cautelare po-trebbe determinare sulla redditività della stessa. In tal senso, sarà evitato il sequestro conservativo dell’azien-da, che non agevola il normale svolgi-mento dell’attività imprenditoriale del trasgressore, laddove questi possieda altri beni suffi cienti a garantire la pre-tesa tributaria.

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L’ipoteca resta una seconda scelta rispetto al sequestro

Elementi inducono alle misure cautelari

Numero Rilievi indicativi

1 Maggiore imposta superiore a € 120.000;

2 Ritenute non operate superiori a € 60.000;

3Importo superiore a € 60.000 per la sanzione minima se l’autore della violazione (persona i sica) non coincide con il contribuente

4Per recuperi di importi inferiori se viene riscontrata particolare pericolosità per la riscossione del credito tributario

5Per le società vale la messa in liquidazione o gli inadempimenti delle norme civilisti-che (omesso deposito del bilancio, mancata riduzione o ricostituzione del capitale quando ciò sia obbligatorio)

La circolare e gli allegati sul sito www.italiaoggi.it/docio7

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/riscossione

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10 Lunedì 22 Febbraio 2010 F I S C O

Pagina a curaDI FILIPPO DE MAGISTRIS

Verbale a rischio senza l’accertamento ravvici-nato. I provvedimenti cautelari adottati sono

suscettibili di perdere effi cacia se non viene notifi cato atto di contestazione o di irrogazione di sanzione entro 120 giorni dalla loro adozione. In effetti, le mi-sure cautelari possono essere adottate sia sulla base di un processo verbale di constatazio-ne notifi cato, sia sulla base di un avviso di accertamento, oltre che in conseguenza di un atto di contestazione, irrogazione di sanzione o di un atto di recupero del credito indebitamente com-pensato. Nel caso di misure cau-telari adottate sulla base di un atto istruttorio come il proces-so verbale di constatazione, per effetto del richiamo contenuto nel comma 5 dell’articolo 27 del decreto legge n. 185 del 2008, si applicano integralmente le di-sposizioni dell’articolo 22 del 27 dlgs n. 472 del 1997. Ciò signi-fi ca che, in base al comma 7 di tale norma, i provvedimenti cau-telari adottati sono suscettibili di perdere effi cacia se non viene notifi cato atto di contestazione o di irrogazione di sanzione entro 120 giorni dalla loro adozione; di conseguenza, anche la notifi -ca, entro il predetto termine di centoventi giorni, dell’avviso di accertamento e di ogni altro atto impositivo concernente i tributi e gli interessi garantiti vale a impedire la perdita di effi cacia delle misure cautelari.

Scadenza. Lo Statuto del contribuente prevede che l’av-viso di accertamento non può essere emanato «salvo casi di particolare e motivata urgenza» prima della scadenza del ter-mine di 60 giorni dal rilascio al contribuente della copia del pro-

cesso verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo. Occorre, tuttavia, sottolineare che l’esistenza di un pericolo per la riscossione, puntualmente individuato così come sopra esposto, appare in sé idoneo ad integrare la cir-costanza di particolare e mo-tivata urgenza che non solo giustifi ca, ma altresì impone l’esecuzione dell’accertamento prima che siano trascorsi i 60 giorni di cui alla norma citata. L’effi cacia delle misure caute-

lari cessa, pertanto, nell’ipote-si, disciplinata dall’articolo 16, comma 7, del dlgs n. 472 del 1997, in cui, notifi cato l’atto di contestazione, l’Uffi cio o l’en-te non notifi chino il provvedi-mento motivato di irrogazione delle sanzioni nel termine di centoventi giorni dalla data di presentazione delle deduzioni difensive da parte dell’autore della violazione o dei soggetti obbligati in solido. Nei casi pre-detti, secondo quanto stabilito dal comma 7 dell’articolo 22 del

dlgs n. 472 del 1997, il presi-dente della Commissione tribu-taria provinciale, su istanza di parte e sentito l’Uffi cio richie-dente, dispone la cancellazione dell’ipoteca. Restando quanto previsto, in particolare, dall’ar-ticolo 76 del medesimo decreto del presidente della repubblica n. 602 del 1973, e successive mo-difi cazioni».

La consegna del verbale. Il processo verbale di constata-zione, emesso a conclusione di

un accesso, un’ispezione o una verifica, di norma non viene «notifi cato» alla parte, ma sem-plicemente «consegnato», per cui è opportuno che la richiesta di adozione di misure cautelari, qualora sia fondata su rilievi contenuti nel processo verbale di constatazione, sia precedu-ta dalla preventiva notifi ca del medesimo verbale al soggetto interessato, ai sensi dell’arti-colo 60 del dpr 600 del 1973, ovvero ai sensi dell’articolo 14 della legge 20 novembre 1982, n. 890. L’adempimento della notifica del processo verbale di constatazione non compete ai verifi catori, che si limiteran-no alla tradizionale consegna del verbale; di conseguenza la successiva notifica, anche se diretta al medesimo sogget-to, sarà effettuata dall’Uffi cio competente a richiedere le mi-sure cautelari. La medesima valutazione sull’opportunità di ricorrere alle misure caute-lari andrà svolta per i controlli effettuati in Uffi cio, senza una preventiva attività istruttoria esterna che si sia conclusa con un processo verbale di consta-tazione. In tale ipotesi, infatti, sin dalla fase di svolgimento dell’istruttoria, può manife-starsi l’opportunità di assume-re misure cautelari, sempre in base ai parametri precedente-mente descritti. dei propri ce-spiti, il possesso di beni e la fruizione di servizi che siano indici di una capacità di spe-sa non giustifi cata dal reddito dichiarato, l’avere in passato variato il domicilio fi scale in concomitanza con l’esecuzione di controlli fi scali determinan-do ritardi nelle notifi che e, per i soggetti societari, l’avvio di un signifi cativo ricambio della compagine sociale o l’attuazio-ne di particolari operazioni sul capitale.

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Non deve mancare la notifica dell’atto

L’adesione non è sempre una via di fuga. L’adozione delle misure caute-lari può essere intrapresa anche in costanza dei termini per l’adesione al processo verbale e anche dinanzi alla volontà espressa del contribuente di conciliare la pendenza. La procedura potrebbe, infatti, realizzare sempli-cemente una manovra dilatoria per ottenere un lasso di tempo utile alla distrazione del patrimonio del debi-tore. Per il contribuente che presti adesione ai contenuti del processo verbale di constatazione o dell’invito al contraddittorio, il legislatore ha, in-fatti, previsto, oltre che una riduzione delle sanzioni, l’ulteriore possibilità di optare per la dilazione del pagamento senza la prestazione di garanzie. Pro-prio tale ultimo aspetto, unitamente al principio di affi damento che vi è sotteso, dovrebbe, di regola, prevalere rispetto alla possibilità di richiedere l’adozione di misure cautelari nelle ipotesi in cui si realizzi la defi nizione consensuale della pretesa tributaria attraverso l’adesione del contribuente

ai contenuti di un processo verbale di constatazione o di un invito al contrad-dittorio. Ciò al fi ne di scongiurare l’ef-fetto che, altrimenti, si realizzerebbe ove l’uffi cio, da un lato, proponesse al contribuente, per esempio, a mezzo di invito a compa-rire, la facoltà di defi nire le contestazioni ivi contenute con la conseguente possibi-lità, in caso di adesione, di optare per il pagamento ra-teale senza dover prestare alcuna specifi ca garanzia e, dall’altro, richiedesse, con riguardo alla medesima fattispecie, l’adozione di misure cautelari a tutela del proprio credito.

Misure cautelari in tempo per l’adesione. Non è, tuttavia, da esclu-dersi l’ipotesi in cui parti-colari e concrete motivazioni rendano opportuno ricorrere alle misure caute-lari sia quando il contribuente è anco-ra nei termini per aderire ai contenuti

di un verbale oppure di un invito, sia quando abbia già aderito; ciò anche al fi ne di contrastare eventuali com-portamenti meramente dilatori del contribuente. In considerazione di

ciò, è necessario che gli uffi ci, in primo luogo, nelle more dell’istruttoria volta ad applicare le misure di cui si tratta, monitorino attentamente l’eventuale

comunicazione, da parte del contri-buente, di voler aderire ai contenuti del verbale o dell’invito.

D’altra parte, con riguardo alle ipo-tesi in cui si sia perfezionata una delle

predette fattispecie defl ative del contenzioso, il legislatore ha già previsto una specifi ca tutela per le ipotesi di mancato pagamento delle somme dovute in conseguen-za dell’adesione, consistente nella immediata riscossione coattiva delle stesse a mezzo di iscrizione a ruolo a titolo defi nitivo ai sensi dell’articolo 14 del dpr n. 602 del 1973. I descritti problemi di coor-dinamento non si pongono nelle ipotesi di accertamento con ade-sione ordinario, in cui l’apposita garanzia che il contribuente deve prestare a tutela del pagamento rateale (mediante idonea polizza fi deiussoria o fi deiussione banca-

ria) rende superfl ua l’adozione delle misure cautelari, assorbendone inte-gralmente la fi nalità.

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ALCUNE IPOTESI

Misure cautelari in tempo per l’adesione

Le novità

Norma di riferimento Effetti pratici e poteri

Comma 5 dell’articolo 27 del decreto legge n. 185 del 2008

Possibilità per gli ufi ci impositori di chiedere al Presidente della Commissione tributaria provinciale l’iscrizione di ipoteca sui beni del debitore e dei soggetti obbligati in solido e l’autorizzazione a procedere, a mezzo di ufi ciale giudiziario, al sequestro conser-vativo, anche a garanzia dei crediti afferenti le imposte ed i relativi interessi connessi a processi verbali di constatazione.

Commi da 1 a 6 dell’articolo 22 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472

La misura cautelare si applica, nelle ipotesi di pericolo per la ri-scossione, anche dopo la notii ca del provvedimento con il quale vengono accertati maggiori tributi; anche in tal caso la garanzia assiste “tutti gli importi dovuti” risultanti dall’atto di recupero tri-butario.

Comma 7 dell’articolo 27,come sostituito dall’articolo 15, comma 8-quater, del de-creto legge n. 78 del 2009

In ipotesi di iscrizione di ipoteca e di sequestro conservativo adotta-te con riguardo a importi iscritti a ruolo sulla base di provvedimenti di accertamento di maggiori tributi, le stesse misure conservano, senza bisogno di alcuna formalità o annotazione, la loro validità e il loro grado a favore dell’agente della riscossione cui è afi dato il ruolo

Articolo 15, commi 8-bis e 8-ter, del decreto legge n. 78 del 2009

L’Agenzia può legittimamente avvalersi dell’ausilio delle indagini i nanziarie anche per la richiesta di iscrizione di ipoteca e di ado-zione del sequestro conservativo.

rendano ciò è necessario che gli uffici in primo

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11Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 2010F I S C O

Dagli esoneri alle operazioni relative ai beni strumentali: ecco le istruzioni per la compilazione

Ultima chiamata per i dati IvaComunicazione annuale da inviare on-line entro il 1° marzo

Pagina a cura DI FRANCO RICCA

Scade lunedì 1° marzo, il termine per presentare, esclusivamente per via telematica, la comunica-

zione annuale dati Iva per il 2009. Il modello da utilizzare è quello approvato dall’Agenzia delle en-trate il 15 gennaio 2010, che pre-senta la novità della specifi cazio-ne delle operazioni relative a beni strumentali. Quest’anno, inoltre, i contribuenti in credito d’imposta possono evitare l’adempimento se presenteranno, entro il pre-detto termine, la dichiarazione annuale.

Funzione della comunica-zione dati e soggetti obbliga-ti. Disciplinata dall’art. 8-bis del dpr n. 322/98, la comunicazione consiste nella sommatoria delle risultanze delle liquidazioni perio-diche effettuate dai contribuenti nell’anno precedente. Le istruzio-ni precisano che la comunicazione non ha natura dichiarativa e che assolve alla funzione di permette-re il calcolo delle «risorse proprie» da versare al bilancio dell’Ue.

Sull’adempimento restano i dubbi generati dalla lettura della normativa comunitaria, secondo la quale ogni soggetto passivo deve presentare una «dichiara-zione» entro il termine massimo di due mesi dalla scadenza di ogni «periodo fi scale», che non va con-fuso con l’anno solare, in quanto corrisponde all’arco temporale con riferimento al quale avviene la li-quidazione periodica del tributo (e dunque, il mese o il trimestre).

In linea di principio, devono presentare la comunicazione dati tutti i soggetti passivi titolari di partita Iva che sono tenuti a pre-sentare la dichiarazione annua-le, anche se non hanno effettuato operazioni imponibili e se non sono tenuti a effettuare le liqui-dazioni periodiche (per esempio persone fi siche che si avvalgono del regime agevolato per le nuove iniziative produttive). Sono tutta-via esonerati dall’adempimento i seguenti soggetti:

a) contribuenti non tenuti, per l’anno di riferimento, a presentare la dichiarazione annuale. E quin-di: soggetti che hanno registrato solo operazioni esenti (anche in re-gime di dispensa ex art. 36-bis, dpr 633/72), a meno che non abbiano effettuato operazioni passive (ac-quisti di beni o servizi) con obbligo di pagamento dell’Iva con il siste-ma del reverse charge; l’esonero permane, invece, nel caso in cui il contribuente esente sia tenuto a presentare la dichiarazione an-nuale soltanto perché deve effet-tuare le rettifi che della detrazione ai sensi dell’art. 19-bis2; gli agri-coltori che fruiscono dell’esonero per i produttori marginali (volu-me d’affari non superiore a 7 mila euro); esercenti attività di giochi e intrattenimenti che si avvalgono del regime speciale di cui all’art. 74, comma 6, del dpr n. 633/72; per-sone fi siche (nonché società sem-plici agricole) che hanno concesso

in affi tto l’unica azienda; rappre-sentanti fi scali cosiddetti «leggeri» di soggetti passivi residenti in altri paesi comunitari, che effettuano in Italia solo operazioni per le quali

non è dovuta imposta; associa-zioni e società che si avvalgono del regime speciale della legge n. 398/91; imprese extracomunitarie che prestano servizi elettronici e

che si avvalgono del regime di cui all’art. 74-quinquies;

b) i soggetti di cui all’art. 74 del Tuir (organi e amministrazioni dello stato, comuni, province, re-

gioni, comunità montane ecc.); c) i soggetti sottoposti a proce-

dure concorsuali;d) le persone fi siche che hanno

realizzato un volume d’affari non superiore a 25 mila euro; ai fi ni in esame, nel volume d’affari si computano i corrispettivi di tut-te le attività esercitate, anche se gestite con contabilità separata, incluse le eventuali attività eso-nerate dall’obbligo di dichiarazio-ne annuale.

Come già accennato, da quest’anno sono inoltre esonerati i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale in forma autonoma entro il mese di febbra-io (la scadenza slitta al 1° marzo 2010). Si ricorda che il dl 78/2009 ha accordato la facoltà di presen-tare la dichiarazione Iva autono-ma ai contribuenti che intendono utilizzare in compensazione o chiedere il rimborso del credito annuale (e dunque, in sostanza, a tutti i creditori). Rimane fermo, ovviamente, l’obbligo di presenta-re la dichiarazione autonoma da parte dei soggetti che si trovano nelle condizioni indicate nelle istruzioni (società con esercizio non coincidente con l’anno solare, controllanti e controllate che si av-valgono dell’Iva di gruppo ecc.).

La comunicazione deve essere presentata entro il mese di feb-braio (quest’anno entro il 1° mar-zo), esclusivamente per via tele-matica, direttamente o mediante intermediari abilitati.

Casi particolari. Nell’ipotesi di applicazione della procedura di liquidazione di gruppo, la società controllante e le società controlla-te presentano comunicazioni di-stinte, relativamente alle proprie operazioni, senza tenere conto de-gli effetti della procedura di con-solidamento delle liquidazioni.

- I contribuenti che esercitano più attività con applicazione sepa-rata dell’imposta ai sensi dell’art. 36, sia per obbligo sia per opzio-ne, devono riassumere in un solo modello i dati relativi a tutte le attività; se tra queste ve ne sono alcune per le quali vi è l’esonero dalla presentazione della dichia-razione (per esempio attività agri-cola in regime di esonero), non si deve tenere conto dei dati di dette attività.

- I contribuenti mensili che, avendo affidato la contabilità all’esterno, si sono avvalsi della facoltà di effettuare le liquidazioni «sfalsate», devono procedere all’al-lineamento in quanto, secondo le istruzioni, la comunicazione deve riportare i dati delle operazioni ef-fettuate nell’anno d’imposta.

- I contribuenti trimestrali per opzione, pur non eseguendo la li-quidazione periodica per il quarto trimestre, devono includere nella comunicazione anche i dati di tale periodo.

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Nelle ipotesi di fusioni, scissioni, incorporazio-ni, conferimenti, cessioni e donazioni d’azienda (cosiddette trasformazioni intersoggettive), la comunicazione dati deve essere redatta e pre-sentata in base alle seguenti regole. • Trasformazioni avvenute nel corso del 2009a) Se per effetto della trasformazione si è ve-rifi cata l’estinzione del soggetto «dante cau-sa» (per esempio incorporazione), il soggetto «avente causa» (per esempio società incorpo-rante) deve presentare due distinte comuni-cazioni: una relativa alle operazioni proprie, riferita all’intero periodo d’imposta; l’altra per le operazioni del «dante causa» relative al pe-riodo dall’inizio dell’anno e fi no all’ultima li-quidazione seguita prima dell’evento estintivo; la comunicazione sarà presentata indicando il soggetto «dante causa» come contribuente e il soggetto «avente causa» come dichiarante;b) se invece il «dante causa», pur avendo cedu-to una parte dell’impresa, è rimasto in essere (per esempio cessione di un ramo d’azienda), le modalità di redazione e presentazione della co-municazione sono differenti a seconda che ci sia

stato oppure no il trasferimento del saldo Iva corrente dall’uno all’altro soggetto. Nel primo caso, il soggetto «avente causa» (per esempio società cessionaria) presenterà due comunica-zioni secondo le stesse regole di cui alla pre-cedente lettera a); naturalmente il soggetto «dante causa» non presenterà la comunicazione relativa ai dati dell’attività ceduta, mentre do-vrà presentare regolarmente la comunicazione relativa alla residua attività svolta. Nel secon-do caso, invece, ciascun soggetto presenterà la propria comunicazione.• Trasformazioni avvenute dall’1/1/2010Qualora invece l’operazione straordinaria sia intervenuta dopo la chiusura dell’anno d’impo-sta (e prima della presentazione della comuni-cazione), poiché i soggetti coinvolti hanno ge-stito l’attività durante l’intero anno, occorrerà compilare normalmente due distinte comuni-cazioni, che saranno presentate entrambe dal soggetto «avente causa» se il soggetto «dante causa» si è estinto per effetto dell’evento, ovve-ro distintamente e autonomamente da ciascuno degli interessati in caso contrario.

Modalità cucite addosso alle trasformazioni

in affitto l’unica azienda; rappre- non è dovuta imposta; associa- che si avvalgono del regime di cui

Nella compilazione della comunicazione non si tiene conto dei dati relativi a conguagli (esem-pio, quello derivanti dal calcolo del prorata defi nitivo), a rettifi che della detrazione, ai ver-samenti. Le istruzioni precisano, inoltre, che nella comunicazione non devono essere indica-ti i dati relativi a: riporto del credito dell’anno precedente; compensazioni effettuate e rimborsi infrannuali richiesti. Ecco in sintesi quali infor-mazioni devono essere riportate nei principali righi contabili: - Rigo CD1, campo 1 - operazioni attive: ammon-tare complessivo (al netto dell’Iva) di tutte le operazioni attive effettuate nel periodo, regi-strate o soggette a registrazione, incluse quelle a esigibilità differita e quelle soggette all’imposta a cura del cessionario/committente con il mec-canismo del reverse charge. Si segnala la novità dell’istituzione del campo 5 nel quale occorre indicare l’ammontare delle cessioni di beni stru-mentali già indicate nel campo 1.- Rigo CD2, campo 1 - operazioni passive: am-montare complessivo (sempre al netto dell’Iva) di tutti gli acquisti, anche intracomunitari, e importazioni risultanti dalle fatture e bolle doganali registrate per l’anno, nonché dalle autofatture, compresi quelli a esigibilità diffe-rita, nonché gli acquisti di beni e servizi sog-

getti all’imposta con il meccanismo del reverse charge. Anche nel rigo in esame è stato istitu-ito quest’anno un nuovo campo, n. 5, nel quale occorre specifi care l’importo degli acquisti di beni strumentali già compreso nel campo 1, in-cluso l’importo dei beni di costo non superiore a 516,46 euro, il prezzo di riscatto dei beni in leasing, l’ammontare dei canoni di locazione, anche fi nanziaria, dei beni stessi, il prezzo di acquisto dei beni strumentali non ammortizza-bili (per esempio terreni).- Rigo CD4 - Iva esigibile: l’ammontare dell’Iva sulle operazioni attive, nonché quella dovuta su autofatture, acquisti intracomunitari e, in genere, su acquisti di beni e servizi soggetti al pagamento dell’Iva da parte del destinatario con il meccanismo del reverse charge, resasi esigibile durante l’anno.- Rigo CD5 - Iva detraibile: l’ammontare dell’Iva sugli acquisti e importazioni, per cui viene eser-citata la detrazione nell’anno di riferimento.- Rigo CD6, campo 1 o 2 - Iva a debito o a cre-dito di competenza, derivante dalla differenza tra CD4 e CD5.L’importo del rigo CD6 potrebbe anche non cor-rispondere a quello che sarà determinato in via defi nitiva, in sede di dichiarazione annuale, dopo l’esecuzione delle rettifi che e dei conguagli.

Tra i righi debutta il campo di dettaglio n. 5

Le novità

Presentazione esclusivamente per via telematica entro il 1° marzo 2010

Modello approvato dall’agenzia delle entrate il 15/1/2010: istituzione di campi per l’indicazione delle operazioni concernenti beni strumentali

Esonerate alcune categorie di contribuenti, fra cui i soggetti non tenuti a presentare la dichiarazione annuale

Da quest’anno sono esonerati anche i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale autonoma entro il 1° marzo

In caso di omissione o irregolarità dell’adempimento, si applica la sanzione da 258 a 2.065 euro

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12 Lunedì 22 Febbraio 2010 F I S C O

Gli effetti dell’interpretazione estensiva dell’Agenzia delle entrate sui lavori condominiali

Il 36% fa la cura ingrassanteDetrazione ammessa per tutte le parti indicate nell’art. 1117 cc

Pagina a curaDI NICOLA FASANO

Il 36% in condominio allarga i confi ni. Con la risoluzione n. 7/E dello scorso 12 feb-braio l’amministrazione

fi nanziaria ha interpretato in modo estensivo l’agevolazione relativa ai lavori sulle parti co-muni degli edifi ci, riconoscendo la detrazione in merito ai la-vori riguardanti tutte le parti condominiali indicate dall’art. 1117 c.c. L’importante chiari-mento si aggiunge a quelli già forniti in passato dall’Agenzia delle entrate in relazione al 36% sui lavori condominiali.

Le parti comuni. Con la ri-soluzione n. 7/E sono stati dis-sipati i dubbi sull’individuazio-ne delle parti comuni su cui è possibile eseguire lavori edilizi che legittimano la detrazione del 36%.

L’Agenzia ha chiarito che sono agevolati i lavori su tut-te le parti comuni elencate dall’art. 1117 del codice civile e non solo i lavori sulle parti condominiali elencante al n. 1) di tale norma.

In sostanza sono agevolabili i lavori indicati sulle seguenti parti condominiali:

1) il suolo su cui sorge l’edi-fi cio, le fondazioni, i muri ma-estri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell’edifi cio necessarie all’uso comune;

2) i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscalda-mento centrale, per gli stenditoi o per altri simili servizi in comune;

3) le opere, le installa-zioni, i manufatti di qua-lunque genere che servo-no all’uso e al godimento comune, come gli ascen-sori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti e, inoltre, le fognature e i canali di scarico, gli impianti per l’acqua, per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento e simili fi no al punto di diramazio-ne degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini.

Quando scatta la detra-zione. Gli adempimenti neces-sari per fruire della detrazione (invio della comunicazione di inizio lavori al centro operativo di Pescara, pagamento trami-te bonifi co ecc.) in genere sono eseguiti dall’amministratore o, eventualmente, da uno dei condomini.

Peraltro, poiché sono detrai-bili le spese effettivamente so-stenute nel corso del periodo di imposta, indipendentemente da quando sono completati i lavori o è emessa la fattura, in merito agli interventi eseguiti sulle

parti comuni di edifi ci residen-ziali, rileva, ai fi ni dell’impu-tazione al periodo d’imposta, il momento in cui l’amministra-tore o altro soggetto incarica-to procede al pagamento delle spese e che ciascun condomino deve calcolare la detrazione tenendo conto delle sole quote effettivamente saldate al con-dominio entro la fi ne del perio-do d’imposta.

Così, per esempio, se il pa-gamento delle spese da parte dell’amministratore è avvenu-to nel 2009, ciascun condomino può calcolare la detrazione su tutte le quote di spese che, in base alla ripartizione mille-

simale e alla delibera as-sembleare ha versato a tale titolo, mentre restano esclu-se le quote non saldate dal condomino entro il 31 di-cembre 2009, anche se l’am-ministratore, entro tale data,

ha provveduto al pagamento.È lo stesso amministratore,

peraltro, a dover redigere la documentazione che attesti il riparto delle spese fra i condo-mini e le somme effettivamente versate nel periodo di imposta da ciascuno di essi.

Il tetto di spesa. L’ammi-nistrazione fi nanziaria ha pre-cisato che, anche all’indomani delle novità introdotte dal dl 223/06 che ha limitato la frui-zione dell’agevolazione all’am-montare massimo complessivo di 48 mila euro per abitazione (incluse eventuali pertinenze e indipendentemente dal nume-

ro di cointestatari del bene), se vengono eseguiti interventi edilizi sia sulla singola unità immobiliare, sia sulle parti comuni condominiali, il limite massimo di spesa di 48 mila euro deve essere riferi-to autonomamen-te alle due tipolo-gie di interventi, in quanto oggetto di un’autonoma previsione age-volativa da parte dell’art. 1 della legge 449/97.

In pratica, il contribuente può beneficiare del-la detrazione del 36% sia per gli interventi riguar-danti i singoli ap-partamenti pos-seduti, fino a un tetto massimo di spesa di 48 mila euro per ciascuno di essi sia per le spese relative ai lavori sulle parti comuni dell’edifi -

cio, nell’ambito della quota mil-lesimale di competenza, fi no a un tetto massimo di spesa di 48 mila euro.

Tale limite, peraltro, nel caso di titolarità, da parte di un condomino, di più appar-tamenti, va considerato per ciascuna abitazione (in caso di comproprietà, ovviamente dovrà essere ripartito con gli altri proprietari).

La quietanza, che l’ammini-stratore del condominio deve rilasciare per attestare il pa-gamento delle spese sostenute da ciascun condomino, deve in-dicare specifi camente la quota della spesa relativa alle parti comuni imputabile a ciascuna delle unità immobiliari posse-dute dal condomino.

Nel caso di unico proprietario di un intero edifi cio, composto da due o più unità immobiliari, questi può usufruire della de-trazione per le spese realizza-te sulle relative parti comuni, anche se da un punto di vista giuridico non si configura il condominio.

Secondo la suddetta circola-re, infatti, le «parti comuni di un edifi cio residenziale» devo-no essere considerate in sen-so oggettivo e non soggettivo, vale a dire con riferimento a più unità immobiliari e non a più possessori.

Diverso è il caso in cui l’edifi -cio è costituito esclusivamente da un’unità abitativa e dalle relative pertinenze: in tal caso non è configurabile un auto-nomo limite di spesa per gli interventi eseguiti sulle parti comuni poiché non si è in pre-senza di più unità immobiliari funzionalmente autonome.

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simale e alla ro di cointestatari del bene)

L’amministrazione fi nanziaria si è occupa-ta inoltre dell’ipotesi in cui il contribuente aveva ricevuto preventiva autorizzazione da parte del comune per l’installazione di un ascensore nel cavedio condominiale, in assenza di delibera assembleare. L’autoriz-zazione era stata rilasciata sulla base del pa-rere della avvocatura civica, la quale aveva dichiarato che l’installazione dell’ascensore può essere realizzata anche senza il preven-tivo nulla osta del condominio. Poiché l’inter-vento risultava conforme al provvedimento autorizzatorio rilasciato dal comune, tenu-to conto, che l’installazione dell’ascensore rientra tra gli interventi agevolati, essendo essa riconducibile alla categoria della manu-tenzione straordinaria e concretizzando una realizzazione edilizia fi nalizzata all’elimina-zione delle barriere architettoniche, l’am-

ministrazione fi nanziaria ha concluso che il contribuente poteva usufruire del benefi cio fi scale limitatamente però alla parte di spe-sa riferibile alla quota a lui imputabile sulla base della tabella millesimale (risoluzione n. 264/E del 2008). Diverso, invece è il caso in cui un condomino disabile installi a proprie spese un monta-scale. In tal caso, l’Agenzia ha precisato che l’impianto era necessario solo al soggetto istante in quanto mezzo d’ausilio per il rag-giungimento del piano garage, mentre non era necessario per gli altri condomini. Per-tanto è stato riconosciuto il diritto di godere del benefi cio fi scale della detrazione del 36%, per un tetto massimo di euro 48 mila, delle spese integrali sostenute per l’installazione del montascale, senza operare il ragguaglio ai millesimi di proprietà (risoluzione n. 336/E del 2008).

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Ascensore senza delibera, lo sconto c’è

LA BUSSOLA

Ris. 7/E del 2010 Sono agevolabili i lavori edilizi eseguiti su tutte le parti condominiali indicate dall’art. 1117 c.c.

Ris. 206/E del 2007

Se vengono eseguiti interventi edilizi sia sulla singola unità immobiliare, sia sulle parti comuni condominiali, il limite massimo di spesa di 48 mila euro deve essere riferito autonomamente alle due tipologie di interventi

Ris. 124/E del 2007 e 19/E del 2008

Nel caso di titolarità, da parte di un condomino, di più appartamenti, il limite di 48 mila euro relativo ai lavori sulle parti comuni va considerato per ciascuna abitazione

Circ. 121/E del 1998, par. 2.6

L’unico proprietario di un intero edii cio, composto da due o più unità immobiliari distintamente accatastate, può usufruire della detrazione per le spese realizzate sulle relative parti comuni, anche se da un punto di vista giuridico non si coni gura il condominio

Ris. 167/E del 2007Quando l’edii cio è costituito esclusivamente da un’unità abitativa e dalle relative pertinenze, non è coni gurabile un autonomo limite di spesa per gli interventi eseguiti sulle parti comuni

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13Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 20I M P R E S A

La prima pronuncia della Cassazione sulle società a responsabilità limitata dotate di collegio

I sindaci su un terreno vischiosoGravi irregolarità del cda? Escluso il controllo giudiziario

Pagina a curaDI LUCIANO DE ANGELIS

Nessuna possibilità per i sindaci di società a re-sponsabilità limitata di chiedere il controllo

giudiziario della società neppu-re quando gli amministratori pongano in essere gravi irre-golarità. È questa la posizione assunta dalla Cassazione con sentenza n. 403, depositata 13 gennaio 2010, che si pone nel solco di quella giurisprudenza di merito, non univoca, indiriz-zata a consentire la procedu-ra ex art. 2409-c.c. esclusivamente nelle spa.

La questione. A fronte di presunte gravi irregolarità de-gli amministratori di una società di costru-zioni a responsabili-tà limitata, i sindaci della società presen-tavano al tribunale di Lecce istanza per richiedere il control-lo giudiziario della stessa. Il tribunale, con ordinanza del 27/10/2008, dichiarava inammissibile il ri-corso proposto ai sensi dell’art. 2409 c.c. dai membri del colle-gio sindacale ritenendo limitata alle spa l’applicabilità del con-trollo giudiziario. Avverso alla pronuncia, il collegio sindacale della società, ricorreva in Cas-sazione.

Le motivazioni della Cas-sazione. Secondo la Cassazio-ne, la genericità del richiamo alle norme in tema di spa ex art. 2477, le argomentazioni a sostegno dell’opzione che non prevede il ricorso al controllo giudiziario nelle srl effettuata nella relazione al testo norma-tivo (ma non riferita a srl chia-mate per obbligo alla nomina dei sindaci ndr), la differente struttura giuridica delle due società, sarebbero motivazioni idonee a precludere nelle srl il controllo giudiziario.

Nella stessa direzione an-drebbe, secondo la Cassazione, il palese intento del legislato-re di privatizzare il controllo delle srl, testimoniato dal più incisivo potere di controllo e di reazione riconosciuto ai soci di srl rispetto a quelli di spa. Nella stessa direzione andrebbe, pe-raltro, l’art. 8 del dlgs 37/2004,

che prevede espressamente il controllo giudiziario in tutte le società sportive (anche quindi nelle srl) interpretato, dalla Suprema corte, nel senso del brocardo latino «Ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit».

In defi nitiva, quindi, secon-do la Suprema Corte il rinvio alle disposizioni in tema di spa, contemplato nell’art. 2477 c.c. (e confermato anche successi-vamente alla recente modifi ca dell’articolo in commento), va riferito esclusivamente ai requi-siti professionali, alle cause di ineleggibilità, incompatibilità e

decadenza dei sindaci, nonché alle rispettive funzioni e poteri e doveri previsti dall’art. 2403 c.c., ma non alla possibilità di richiedere il controllo giudizia-rio ai sensi dell’art. 2409 c.c.

Aspetti critici. La posizio-ne della Cassazione non ap-pare, ad avviso di chi scrive, condivisibile. Non convince, in particolare, il passaggio della motivazione in cui si stabili-sce la possibilità nelle srl che il socio possa ottenere notizie dagli amministratori. Si pensi alla situazione in cui tutti i soci risultino amministratori, o alle srl unipersonali in cui vi è una coincidenza frequentissima fra proprietari e gestori. Qui, di fat-to, potrebbe crearsi un coacer-vo di interessi unidirezionali a danno unicamente di terzi, che le paventate richieste agli am-ministratori/soci di certo non scongiurerebbero.

Anche il riconosciuto diritto dei soci di procedere alle ispe-zioni dei libri sociali (ex art. 2476, comma 2), è fi nalizzato alla salvaguardia dell’interesse del socio e non di quello dei terzi come invece risulta il controllo giudiziario che si pone l’obiet-tivo non di trovare elementi idonei a legittimare l’azione di

responsabilità del (o dei) socio(i) ma al ripristino della regolarità gestionale della società nell’in-teresse dei terzi ed in partico-lare dei creditori sociali.

Non condivisibile appare, inoltre, l’affermazione della Su-prema corte ove si afferma che nelle srl, a differenza delle spa, al collegio sindacale vengono attribuiti compiti incentrati sui controlli contabili, anziché quel-li sulla corretta gestione della società. Invero in nessuna srl il collegio può essere investito dei «soli» controlli contabili, es-sendo questi ultimi, sempre di

ausilio a quelli di ca-rattere amministra-tivo/gestionali che l’art. 2477 c.c. sem-pre delega ai sindaci. Nelle srl, come nelle spa, infatti, mentre i controlli contabili possono sempre esse-re affi dati al revisore esterno, ciò non potrà avvenire per quelli gestionali, che resta-no obbligatoriamente ed inderogabilmente affidati al collegio

sindacale. In defi nitiva, sembra ragio-

nevole ritenere che il collegio sindacale venga dotato di poteri di azione, ma anche di reazione univoci a prescindere dalla tipo-logia societaria in cui lo stesso è nominato.

Se questo primo orientamen-to degli ermellini venisse a con-solidarsi, quindi, si rischierebbe un incisivo deterioramento del-la tutela dei creditori, dei terzi fi nanziatori e anche dei dipen-denti di tutte le grandi srl che, in relazione agli atti di mala gestio degli amministratori ver-rebbero a trovarsi maggiormen-te esposti a rischi patrimoniali rispetto a chi invece opera nei confronti o nell’ambito di una spa. In virtù di ciò appare del tutto irragionevole privare i sindaci delle srl del loro più incisivo potere di reazione, cioè quello di poter ricorrere al con-trollo giudiziario, a fronte degli illeciti comportamenti dell’or-gano gestorio.

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«… Qualche ulteriore conside-razione occorre, invece, svolgere laddove, per il medesimo tipo di società, la nomina del collegio sindacale sia obbligatoria. L’art. 2477 c.c. indica, infatti, due ipotesi in cui è necessario procedere alla costituzione del collegio sindacale (capitale sociale non inferiore a quello minimo previsto per le spa, su-peramento per un biennio dei limiti dettati per il bilancio in forma abbreviata), stabilendo inoltre che in tali casi «si ap-plicano le disposizioni dettate in tema di spa». Orbene, considerato che l’art. 2409 c.c. è collocato nell’ambi-to della disciplina del collegio sindacale nelle spa, si potrebbe astrattamente sostenere che per effetto del detto richiamo i provvedimenti di cui all’art. 2409, che il collegio sindacale può richiedere, possano essere sollecitati anche ove si tratti di srl.Tuttavia una siffatta interpre-tazione non appare condivisibi-le per diversi motivi, e segna-tamente: per la genericità del richiamo contenuto nell’art. 2477 c.c. alle disposizioni detta-te in tema di spa; per l’espressa e specifica indicazione del legi-slatore in senso contrario; per le analitiche argomentazioni svolte a sostegno dell’opzione effettuata nella relazione al testo normativo; per il contra-sto che si verrebbe a determi-nare fra un eventuale potere riconosciuto al collegio sinda-cale di sollecitare l’intervento dell’attività giudiziaria ai sensi dell’art. 2409 c.c. e la collocazio-ne attribuita alla srl, non più delineata come una spa di più modeste dimensioni, nell’am-bito del sistema societario nel suo complesso.In proposito, va invero consi-derato che il giudizio di super-fluità e di contraddittorietà del ricorso al procedimento di cui all’art. 2409 nelle srl, formula-to nella relazione ministeriale cui si è fatto cenno, è ancora-to al manifestamente palese intento di privatizzare il con-trollo societario in favore dei singoli soci, intento che trova riscontro nella disciplina det-tata a tal fine, e in particolare: nel diritto dei soci di ottenere notizie dagli amministratori circa l’andamento degli affari sociali, nel loro diritto di pro-cedere all’ispezione dei libri sociali e dei documenti, nella riconosciuta legittimazione a proporre l’azione sociale di responsabilità, nella possibi-lità di ottenere in tale sede provvedimenti cautelari, nella predisposizione di un sistema idoneo a risolvere i conflitti societari interni, nell’attribu-

zione al collegio sindacale di compiti di controllo incentrati più sui profili contabili (artt. 2476, 2477 c.c.), anziché su quelli di corretta gestione e di legalità, rispetto ai quali, deve essere, invece, concen-trata l’attenzione del collegio sindacale delle spa. D’altra parte il potere di controllo del tribunale sulle spa (disposizio-ne che, come detto, era dappri-ma espressamente richiamata anche per le srl) era attribuito con disposizione avente collo-cazione successiva alla disci-plina del collegio sindacale e alla fine della sezione relativa agli organi sociali. Si trattava dunque di disposizione di chiu-sura, dettata con riferimento all’ipotesi in cui il controllo sin-dacale non avesse funzionato, ipotesi che non è più neppure astrattamente ravvisabile alla stregua della nuova disciplina delle srl, atteso che il socio nel caso di gravi irregolarità di ge-stione può promuovere azione di responsabilità contro gli amministratori e richiederne la revoca in via cautelare (art. 2476 c.c.).Come nota conclusiva sul profi-lo ora considerato, sembra infi-ne utile ancora evidenziare che lo stesso legislatore ha succes-sivamente interpretato la nor-mativa vigente nel senso indi-cato, avendo disposto con l’art. 8 dlgs 37/2004, modificativo del decreto attuativo della rifor-ma societaria, che alle società sportive di cui all’art. 10, legge 23/3/1981, n. 91, si applica l’art. 2409 c.c. pur se aventi forma di srl, disposizione che trova fondamento e presupposto nel convincimento che diversa-mente, l’articolo in questione non sarebbe stato applicabile alle società sportive a r.l.Il rinvio alle disposizioni in tema di spa dettato dall’art. 2477 ult. comma c.c. in tema di srl, va quindi interpretato come richiamo ai requisiti professionali, alle cause di ineleggibilità, decadenza ed incompatibilità dei sindaci sta-bilite dagli art. 2397 e segg. c.c., nonché alle rispettive funzioni e ai poteri indicati dagli artt. 2403 e segg. c.c., ma non può certamente valere ad assegna-re loro il potere di sollecitare il controllo giudiziario in rela-zione a ravvisate irregolarità gestionali, a ciò ostando, come sopra detto la formulazione let-terale delle disposizioni vigen-ti, l’intenzione del legislatore, i diversi connotati attribuiti alle dette società rispetto a quelle per azioni, con la riforma orga-nica delle società di capitali, di cui al dlgs 03/6 (Estratto da Cassazione, sez. I civile n. 403 del 13/1/2010)

LA SENTENZA

Ecco i passaggi chiave La giurisprudenza di merito

Controllo giudiziario nelle srl dotate di collegio sindacale

No Si- Trib. Lecce, 16 luglio 2004 - Trib. Bari, 27 novembre 2004- Corte d’appello di Roma, 7-13 aprile 2005- Trib. Roma, 11 Marzo 2008- Trib. Lecce, 27 ottobre 2008

- Trib. Udine, 18 giugno 2004- Trib. Roma, 6 luglio 2004- Trib. Treviso, 28 settembre 2004- Trib. Roma, 1° dicembre 2004- Trib. Milano, 9 Luglio 2005- Trib. Napoli, 14 maggio 2008

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14 Lunedì 22 Febbraio 2010 I M P R E S A

I commercialisti a difesa del diritto ai compensi in caso di concordato preventivo del cliente poi fallito

Business a picco, parcelle a gallaCrediti del professionista prededucibili in sede di riparto

Pagina a curaDI ALESSANDRO FELICIONI

I dottori commercialisti in difesa dei compensi de-rivanti da prestazioni ai propri clienti falliti; se la

predisposizione delle relazioni e le prestazioni professionali avvengono nell’ambito della procedura di concordato preven-tivo, l’eventuale naufragio della stessa e (pressoché) conseguen-te fallimento dell’impresa non può penalizzare il professionista i cui crediti devono quindi esse-re considerati, in sede di riparto, prededucibili, ossia soddisfatti per primi e per intero.

È la commissione nazionale di studio «il diritto fallimentare dopo la riforma» del Consiglio nazionale dei dottori commercia-listi ed esperti contabili (Cndcec) ad approfondire la problematica dal punto di vista, ovviamente, dei diretti interessati.

Quando si verifi ca il fallimen-to di un soggetto tutti i suoi cre-ditori, così come accertati sulla base delle regole della procedu-ra, sono divisi in due macroa-ree: privilegiati e chirografi . I primi sono soddisfatti priorita-riamente, sulla base del titolo che costituisce, appunto, il loro privilegio; i secondi sono invece soddisfatti una volta tacitati tutti i creditori privilegiati. Ol-tre a tali due categorie, però, ci sono altre spese che devono essere soddisfatte, ancor pri-ma dei creditori privilegiati: si tratta delle spese cosiddette prededucibili che vengono pa-gate immediatamente e per in-tero. Queste rappresentano, in generale, tutti i costi collegati alla procedura stessa, ossia le spese che sono sostenute dalla curatela per portare a termine

la procedura e soddisfare i cre-ditori.

Così, per esempio, il compenso del curatore o dei periti incari-cati, è una spesa della procedu-ra, sostenuta per consentire il corretto svolgimento e la soddi-sfazione dei creditori.

Il problema è in questi termi-ni: cosa succede nel momento in cui l’impresa viene dichiarata fallita dopo aver tentato la stra-da del concordato preventivo? Le prestazioni rese dai profes-sionisti nell’ambito del concor-dato preventivo sono prededu-cibili nel successivo fallimento o invece devono essere inserite nella normale graduatoria ed attendere, per il pagamento, il loro turno?

Il fatto che la riforma del di-ritto fallimentare abbia modi-fi cato l’articolo di riferimento (art. 111 l. fall.) lascia spazio a interpretazioni estensive accol-

te anche da parte della giuri-sprudenza. Prima della riforma, infatti, poco spazio era lasciato all’interpretazione: erano con-siderate prededucibili solo le spese sorte dopo l’inizio della procedura e sostenute da organi della procedura.

Lo studio dei dottori commer-cialisti punta l’attenzione sui nuovi criteri che rendono ora una spesa prededucibile: l’arti-colo richiamato fa riferimento alle spese sorte «in occasione o in funzione» delle procedure concorsuali.

Intanto la nuova norma sem-bra prendere espressamente in considerazione l’ipotesi di pro-secuzioni di procedure, ossia, la situazione tipica che vede una richiesta di omologazione di un concordato preventivo sfociare nella sentenza dichiarativa di fallimento.

Inoltre il nuovo criterio di

strumentalità (in funzione) che la norma accoglie si presta ad una interpretazione estensiva che vede anche i crediti sorti nella fase di concordato pre-ventivo (ovviamente funzionali alla procedura), prededucibili nel successivo fallimento.

Se però, parlando di crediti sorti in occasione della proce-dura la norma intende riferirsi chiaramente a quelli sorti dopo l’inizio della stessa, l’individua-zione della funzionalità degli stessi non è di facile decifra-zione.

Secondo il documento dei dottori commercialisti la fun-zionalità potrebbe anche es-sere estesa a momenti prece-denti l’accesso alla procedura; potrebbero essere attratte dalla prededucibilità anche le spese sostenute, appunto, per accede-re alla procedura in questione e non solo quelle sorte dopo e in

funzione della stessa. Ciò signifi ca, tanto per stare

sul concreto, che i compensi do-vuti al professionista che redi-ge ed attesta la relazione di cui all’articolo 161 l. fall. in sede di concordato preventivo, dovreb-bero essere prededucibili per-ché, seppur sorti prima dell’ef-fettivo accesso alla procedura, sono ad essa funzionali. Anzi, se il criterio è questo allora anche il professionista che eventual-mente assiste l’imprenditore e redige lo stesso piano concor-datario potrebbe godere dello stesso trattamento.

In realtà, tale ultima ipotesi, appare più diffi cile da sostene-re nell’eventuale domanda di ammissione al successivo falli-mento. Intanto perché nessuna norma impone che il piano sia redatto da un professionista (a differenza della relazione sulla veridicità dei dati e la fattibili-tà del piano). Secondariamen-te perché va dimostrato che la prestazione resa è, appunto, fi nalizzata all’accesso alla pro-cedura.

Occorre quindi documentare puntualmente la strumentali-tà della prestazione all’accesso alla procedura con lettere di incarico o mandati aventi data certa e dai quali sia possibile desumere la fi nalità della con-sulenza richiesta.

Ovviamente il tutto se il con-cordato preventivo viene aper-to con il deposito del decreto di ammissione emesso dal tribu-nale.

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Nessuna possibilità, invece, per i crediti dei professioni-sti sorti in occasione delle prestazioni rese nell’ambi-

to delle nuove forme di soluzione del-la crisi. Le relazioni e le consulenze che gli stessi sono chiamati a redi-gere nell’ambito della presentazione di un piano di risanamento attestato ex articolo 67 l. fall. o quelle ineren-ti l’accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell’articolo 182-bis l. fall. non possono in alcun modo godere del vantaggio della prededu-zione in caso di successivo fallimento dell’impresa.

Se per il concordato preventivo ci sono margini di manovra e inter-pretazioni che possono, entro certi limiti, avallare l’ipotesi di prededu-cibilità, discorso diverso è quello che interessa i nuovi mezzi introdotti dalla riforma.

È vero che tali strumenti sono in-seriti nella legge fallimentare e sono stati introdotti al fine di consentire un superamento della crisi d’impre-sa meno traumatico rispetto alle procedure classiche di concordato e fallimento; è però altrettanto vero che né l’accordo di ristrutturazione dei debiti né, tanto meno, il piano attestato, prevedono l’intervento di una autorità giudiziaria chiamata a sindacare l’an e il quantum delle spese sostenute.

L’articolo 182-bis non costituisce una procedura concorsuale, ma pos-siede natura e caratteristiche pri-vatistiche; caratteristiche che non vengono meno per il solo fatto che l’accordo deve essere sottoposto ad omologa del tribunale; quest’ultimo, infatti, limitandosi a omologare o meno l’accordo, non apre una proce-dura, né nomina organi, per cui non

si può logicamente attribuire natura di debiti concorsuali alle obbligazio-ni contratte dall’imprenditore che propone gli accordi.

Ciò vale a maggior ragione per il piano attestato che non necessità di alcun intervento nemmeno di omo-loga, del tribunale. Il piano, in effet-ti, potrebbe non vedere mai la luce, anzi, se lo stesso è solido e ben strut-turato, l’impresa supererà la crisi in cui versa e non si porrà alcun proble-ma di eventuali gradazioni in caso di ormai scongiurato fallimento.

Peraltro i due istituti non impon-gono alcuna graduazione dei crediti, potendo questi ultimi essere trattati liberamente dal debitore, senza al-cun riferimento al fatto che in sede fallimentare i medesimi potrebbero essere collocati in prededuzione, in via privilegiata o in via chirografa-ria. Ne consegue che non solo i due

istituti soprarichiamati restano esclusi dal novero delle procedure concorsuali, ma rimane loro estra-neo, in senso lato, anche il concetto di prededuzione.

Possibilista è invece lo studio dei dottori commercialisti relativamen-te alle spese sostenute nell’ambito dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di in-solvenza. Ciò perché alla procedura di amministrazione straordinaria, per quanto concerne la formazione del passivo e la graduazione dei cre-diti, si applicano interamente tutte le norme previste per la procedura fallimentare.

La liquidazione coatta ammini-strativa ed il concordato preventivo, in qualunque forma proposto, rien-trino a pieno titolo nella previsione di cui all’art. 111, comma 2, l. fall..

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LE ALTRE IPOTESI

Risanamento e ristrutturazione, consulenze senza garanzie

I crediti professionali da pagarsi in prededuzione*

Quelli che sorgono per effetto di prestazioni professionali effettuate prima dell’apertura della procedura concorsuale (requisito cronologico)

Quelli che discendono da contratti d’opera intellettuale, stipulati in forma scritta e dotati di data certa anteriore sia all’esecuzione delle prestazioni in base a essi dovute, che al deposito della proposta di concordato (requisito formale o della opponibilità)

Quelli che sono caratterizzati da un nesso di causalità tra il risultato della presta-zione professionale e l’accesso alla procedura di concordato preventivo, quale i nalità perseguita dalla prestazione professionale (requisito causale)

Quelli di cui il risultato della prestazione professionale sia necessario per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, in quanto la sua mancanza o insufi cienza genera l’inammissibilità della proposta (requisito intrinseco)

Tutto a condizione che l’impresa sia ammessa al concordato preventivo

* In quanto derivanti da prestazioni rese in funzione del concordato preventivo, per i dottori commercialisti

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15Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 20I M P R E S A

Come acquisire nuova manodopera risparmiando: le agevolazioni per il reimpiego dei lavoratori

Assumere può rivelarsi un affareOneri più leggeri in caso di contratti con disoccupati e over 50

Pagina a curaDI CARLA DE LELLIS

Ri-assunzioni agevola-te. Per contrastare i negativi effetti della crisi sull’occupazione,

la Finanziaria 2010 (legge n. 191/2009) ha introdotto nuove forme d’incentivazione alle as-sunzioni dei lavoratori espulsi (o in procinto di essere espulsi) dalle aziende: sgravi contributivi e/o contributi economici, a favore di tutti i datori di lavoro, ma li-mitatamente alle (ri)assunzioni effettuate nell’anno 2010.

Soggetti di mezz’età. Una prima agevolazione riguarda i soggetti di mezz’età, per i qua-li più diffi cile è la via di rientro al mondo del lavoro. Si tratta di una misura introdotta in via sperimentale per il 2010 e ri-guarda tutti i datori di lavoro. Consiste nel riconoscimento di un’agevolazione contributiva a chi assuma soggetti con almeno 50 anni (quindi 50 anni com-piuti), benefi ciari d’indennità di disoccupazione ordinaria, non agricola con requisiti normali. L’incentivo (agevolazione contri-butiva) è quella stessa prevista per l’assunzione dei lavoratori in mobilità (e disciplinata dalla legge 223/1991). In particolare, alla nuova fattispecie di (ri)as-sunzione si applicano le seguenti disposizioni:

- riconoscimento (a chi assume lavoratori iscritti nelle liste di mobilità con contratto a tempo determinato) della possibilità di versare i contributi in misura pari al 10% per l’intera durata del contratto, che non può superare i 12 mesi. Se, prima della scaden-za, il datore di lavoro trasforma il rapporto in un contratto a tem-po indeterminato, il benefi cio si estende per altri 12 mesi;

- riconoscimento della possibi-lità di versare i contributi in mi-sura pari al 10% per 18 mesi, in caso di assunzione di lavoratori in mobilità con contratto a tempo indeterminato.

Le predette ipotesi (che riguar-dano l’assunzione di soggetti in mobilità), per effetto della fi nan-ziaria 2010, devono ritenersi ap-plicate nel caso di assunzione di soggetti che percepiscono un’in-dennità di disoccupazione.

La nuova disciplina stabilisce che il benefi cio non possa esten-dersi oltre il 31 dicembre 2010. La tecnica legislativa utilizzata, secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro (circolare n. 1 del 2010), induce a ritenere che tale data vada intesa come giorno ultimo di possibile instaurazione del rapporto di lavoro agevolato e non, invece, come termine fi nale delle riduzioni contributive.

A sostegno di questa interpre-tazione, la Fondazione riflette sugli intenti del Legislatore: ha voluto mutuare la sola riduzione contributiva (10%) ovvero anche la durata delle agevolazioni (12, 18, 24 mesi) e la tipologia di rap-porto di lavoro (a tempo indeter-

minato, determinato, full-time, part-time)? Poiché le norme rese operative dalla Finanziaria 2010 differiscono l’una dall’altra non già per la misura dell’agevolazio-ne (che in entrambi i casi è 10%) ma per la durata dei benefi ci e per la tipologia contrattuale, va da se che nell’ipotesi in cui legislatore avesse voluto mutuare soltanto l’ammontare della contribuzione non avrebbe richiamato tutte le disposizioni.

Soggetti vicini alla pensio-ne. La norma si rivolge a tutti i datori di lavoro che instaurano un rapporto di lavoro con soggetti iscritti nelle liste di mobilità o di disoccupazione non agricola con requisiti normali in possesso di almeno 35 anni di anzianità con-tributiva. L’agevolazione consiste nel prolungamento della durata della riduzione contributiva pre-vista per i lavoratori assunti dalle

liste di mobilità (è la stessa di cui si è appena detto), sino al momen-to del suo pensionamento e co-munque non oltre il 31 dicembre 2010. Il benefi cio dunque è vinco-lato in primo luogo alla condizio-ne soggettiva del lavoratore che si vuole assumere. Ne vengono individuate due tipologie:

a) lavoratori in mobilità: in questo caso si ritiene suffi ciente che il lavoratore sia iscritto nelle liste indipendentemente dalla dimensione dell’azienda di pro-venienza;

b) lavoratori benefi ciari dell’in-dennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali.

Secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, in conside-razione del fatto che la norma fa riferimento a un «prolungamen-to» dei benefi ci contributivi, deve ritenersi agevolato anche un con-tratto avviato precedentemente il

1° gennaio 2010 e in scadenza nel corso dell’anno 2010. Infatti, un benefi cio può essere oggetto di un «prolungamento» solo se è già in corso. I datori di lavoro, tuttavia, possono benefi ciare delle agevola-zioni anche nel caso di assunzioni effettuate nel corso del 2010 ma comunque entro il limite (tempo-rale) del 31 dicembre 2010. Poiché il fi ne ultimo è quello del raggiun-gimento del pensionamento (del lavoratore), la Fondazione ritiene di potersi agevolmente affermare che per «anzianità contributiva» si deve intendere quella che con-

sente l’accesso al pensionamento, maturata in qualunque gestione (Ivs).

Soggetti senza lavoro. Ul-tima agevolazione è quella de-stinata ai datori di lavoro che, senza esservi tenuti assumono, a tempo pieno e indeterminato, lavoratori destinatari dell’inden-nità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali, nonché dell’indennità di disoccupazione speciale edile. La disciplina speci-fi ca che l’azienda che assume non deve esservi tenuta per altri mo-tivi: l’assunzione, allora, per po-ter essere incentivata, non deve derivare né da un obbligo legale (diritto di precedenza) né da uno contrattuale (accordo sindacale). L’intervento incentivante è limi-tato all’anno 2010, con un fi nan-ziamento di 12 milioni di euro.

L’incentivo è previsto a favore di tutti i tipi di datori di lavoro e consiste del contributo econo-mico d’entità pari all’indennità spettante al lavoratore (escluso il costo per la contribuzione fi gu-rativa) per il numero di mensilità

di trattamento di sostegno al red-dito non erogate.

L’accesso alla nuova forma di assunzione agevolata è preclu-so ai datori di lavoro che, nei 12 mesi precedenti, hanno effettua-to riduzioni di personale con la stessa qualifi ca dei lavoratori da assumere e a quelli interessati da sospensioni per cigs. La facili-tazione è concessa a domanda dall’Inps e il datore di lavoro può portarla in diminuzione dei contributi previdenziali da pagare. La nuova misura agevolativa non compete se, tra datore di lavoro che assu-me e impresa da cui proviene il lavoratore, vi è una sostan-ziale coincidenza degli assetti proprietari o se intercorrono rapporti di collegamento o controllo.

Secondo la Fondazione stu-di dei consulenti del lavoro, nell’ipotesi in cui il soggetto da assumere sia un disoccupa-to con almeno 50 anni di età (ma non fruitore dell’indenni-tà di disoccupazione speciale edile) e il rapporto di lavoro sia stipulato a tempo pieno e indeterminato, il datore di la-voro può contemporaneamente applicare quest’agevolazione e quella relativa alla riduzione contributiva (cioè per l’assun-zione di soggetti ultracinquan-tenni).

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Per fruire della generalità di benefi ci economi-ci (e normativi), le aziende devono rispettare i contratti collettivi comparativamente più rap-presentativi ed essere in regola con le norme in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale. Tale vincolo (che riguarda la fruizione di tutti gli incentivi) è stato introdotto dalla Finanziaria per il 2007. Infatti, la legge n. 296/06 ha subordinato l’accesso ai benefi ci normativi e contributivi previsti in materia di lavoro e di legislazione sociale: 1) al possesso del Durc (il documento unico di regolarità contributiva) e 2) al rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresen-tative sul piano nazionale. Questa novità doveva applicarsi a far data dal

1° luglio 2007. Invece fi no al 30 dicembre 2007 (entrata in vigore della riforma del Durc) è stata operativa a metà, cioè unicamente per il vincolo del rispetto degli accordi collettivi. Dall’entrata in vigore del Durc la prassi operativa è stata dettata dai singoli istituti con istruzioni prov-visorie. Infi ne, il ministero del lavoro ha chiuso il periodo transitorio, fornendo una procedura unica e defi nitiva per tutte le aziende e tutti gli istituti previdenziali. In pratica, l’assenza di violazioni ostative al rilascio del Durc ovvero l’eventuale loro presenza va autocertifi cata dal datore di lavoro. L’autocertifi cazione deve esse-re presentata alla dpl territorialmente compe-tente in ragione della sede legale dell’impresa interessata. Va presentata una sola volta, salvo tempestiva successiva comunicazione in caso di modifi cazioni della situazione autocertifi cata (il primo termine è scaduto il 30 aprile 2009).

Agevolazioni ko senza il rispetto dei ccnl

ECCO LE (RI)ASSUNZIONI AGEVOLATE

Assunzione Disciplina Effi cacia Incentivo

Soggetti ultracinquantenni

La riduzione contributiva prevista per le assun-zioni di soggetti in mobilità è estesa, non oltre la data del 31 dicembre 2010, ai datori di lavoro che assumono soggetti benei ciari d’indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, con almeno 50 anni di età

Anno 2010 Sgravio contributivo

Lavoratori con almeno 35 anni di contributi

La durata dell’incentivo della sconto contri-butivo è prolungata a favore di chi assume lavoratori in mobilità o che benei ciano dell’in-dennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano almeno 35 anni di contributi, i no alla data di maturazione del diritto al pensionamento e comunque non ol-tre la data del 31 dicembre 2010

Anno 2010 Sgravio contributivo

Disoccupati percettoridi disoccupazione

Ai datori di lavoro che non abbiano effettuato nei 12 mesi precedenti riduzione di persona-le avente la stessa qualii ca dei lavoratori da assumere e che non abbiano sospensioni dal lavoro, i quali, senza esservi tenuti, assumo-no a tempo indeterminato e pieno lavoratori destinatari dell’indennità di disoccupazione è concesso dall’Inps un incentivo pari all’inden-nità spettante al lavoratore nel limite di spesa del trattamento spettante e con esclusione di quanto dovuto a titolo di contribuzione i gura-tiva per il numero di mensilità di trattamento di sostegno al reddito non erogate

Anno 2010 (limite euro 12 milioni)

Contributoeconomico

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16 Lunedì 22 Febbraio 2010 I M P R E S A

Nel mirino banche, carte di credito, sanità elettronica, archivi dati per i nalità di marketing

Il garante privacy affila le armiPrevisti 250 accertamenti. Controlli anche insieme alla Gdf

Pagina a curaDI ANTONIO CICCIA

Banche, carte di credi-to, fascicolo sanitario elettronico, vendita di banche dati per fi nalità

di marketing, sistema informati-vo del fi sco, enti previdenziali. Il piano di ispezioni del garante del-la privacy per il primo semestre 2010 si dedicherà a questi settori. Sono, dunque, toccati sia il settore pubblico che quello privato. Tra gli obiettivi dell’indagine anche la verifi ca dell’adozione delle mi-sure di sicurezza, del rispetto del termine durata di conservazione dei dati, dell’osservanza dell’ob-bligo di fornire l’informativa agli interessati e al rispetto dell’obbli-go di richiesta del consenso nei casi previsti dalla legge (art. 23 del Codice della privacy). Gli ac-certamenti ispettivi programma-ti sono 250 e saranno effettuati anche in collaborazione con le Unità speciali della Guardia di fi nanza - Nucleo privacy. Si trat-ta del programma di ispezioni di uffi cio, che vanno ad aggiungersi a quelli innescati da segnalazio-ni e reclami presentati. Mentre si programma l’attività 2010, il garante ha elaborato un primo bilancio sull’attività ispettiva re-lativa al 2009.

Le ispezioni effettuate sono

state circa 500 e 368 sono stati i procedimenti sanzionatori avvia-ti. Sono state riscosse somme per circa 1 milione e 600 mila euro, di cui oltre 62.000 relativi alla mancata adozione di misure di sicurezza da parte di aziende e pubbliche amministrazioni.

Sul fronte sanzioni va ricordato che nel 2009 sono state applicate le nuove e pesantissime sanzioni introdotte dal decreto «millepro-roghe» del dicembre 2008.

Sempre nel 2009 il garante ha contestato per la prima volta, a una società che commercializza dati per fi nalità di marketing, la sanzione, che va da 50 mila a 300 mila euro, prevista nei casi in cui si riscontrino più violazioni com-messe in relazione a banche dati di particolare rilevanza o dimen-sione. Sono state, infi ne, 43 le se-

gnalazioni all’autorità giudiziaria che hanno riguardato, tra l’altro, casi di mancata di adozione delle misure di sicurezza, trattamento illecito dei dati, falsità nelle di-chiarazioni e nelle notifi cazioni, il mancato adempimento ai prov-vedimenti del garante.

La collaborazione con la Gdf. Le ispezioni privacy sono effettuate dal garante avvalen-dosi della collaborazione con la Guardia di fi nanza. Il protocollo di intesa siglato nel 2005 con-sente al garante di avvalersi del Corpo attraverso:

- la partecipazione di persona-le agli accessi alle banche dati, ispezioni, verifi che e alle altre ri-levazioni nei luoghi ove si svolge il trattamento;

- l’assistenza nei rapporti con l’autorità giudiziaria;

- lo sviluppo di attività ispet-tive delegate o sub-delegate per l’accertamento delle violazioni;

- la contestazione delle sanzioni amministrative rilevate nell’am-bito delle attività delegate;

- l’esecuzione di indagini cono-scitive sullo stato di attuazione della legge in determinati settori;

- la segnalazione all’Autorità di situazioni rilevanti, ai fi ni dell’ap-plicazione della legge, acquisite anche nell’esecuzione di altri compiti di istituto.

In pratica il garante, ogni qualvolta ritenga necessaria la collaborazione del Corpo, attiva il Nucleo speciale privacy con sede a Roma che, disponendo di personale specializzato, prov-vede direttamente a effettuare gli accertamenti, avvalendosi anche, ove necessario, dei re-

parti del Corpo territorialmente competenti. Le informazioni e i documenti acquisiti nell’ambito degli accertamenti vengono tra-smessi al garante per le succes-sive verifi che in ordine alla licei-tà del trattamento e al rispetto dei princìpi previsti dalla legge. Qualora nell’ambito dell’ispezio-ne emergano violazioni penali o amministrative, la Guardia di fi nanza procede direttamente alla segnalazione della notizia di reato all’autorità giudiziaria e alla contestazione della san-zione amministrativa.

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Il whistleblowing rischia di viola-re la privacy. Per whistleblowing si intende l’adozione di sistemi e procedure di segnalazione di pre-

sunti illeciti, riconducibili in particolare, a fenomeni di corruzione o frode, addebi-tati a manager o dipendenti aziendali. Si tratta di un elemento della gover-nance aziendale, che mira, attraverso un sistema di controllo diffuso, a evita-re malversazioni e cattive gestioni, che stanno alla base di fallimenti di società anche grosse, con gravi ripercussioni sul mercato e sui consumatori.

Tra l’altro gli scandali di questi anni («Enron», «Parmalat», «Tyco» e «Worl-dcom») dimostrano la necessità di porre argine a comportamenti fraudolenti.

L’attività di segnalazione deve trova-re garanzie e misure di protezione degli autori in buona fede della segnalazione, così da evitare il rischio di licenziamen-to o il verifi carsi di altre conseguenze pregiudizievoli in relazione al rapporto di lavoro.

Tra l’altro si tratta spesso di ambi-ti particolarmente delicati all’interno delle aziende e rientrano tra le misure organizzative approntate per contrasta-re fenomeni gravi quali la corruzione e altre forme di lotta alla criminalità bancaria e fi nanziaria, anche attraver-so la vigilanza sulla regolare tenuta della contabilità. In Italia manca una normativa ad hoc. Ed è per questo che il garante ha indicato al parlamento la

necessità di intervenire a regolare la materia (provvedimento 10 dicembre 2009), disciplinando i profi li di interfe-renza di tale fenomeno con la disciplina di protezione dei dati personali conte-nuta nel decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

Nel suo provvedimento il garante osserva che i sistemi di segnalazione possono servire a tutelare sia interessi «esterni» all’azienda, (tutela della sta-bilità dei mercati fi nanziari, lotta alla corruzione, contrasto alla criminalità economica e fi nanziaria, tutela dei ri-sparmiatori), sia interessi «interni» all’azienda (in relazione all’obbligo di correttezza e fedeltà di tutti coloro che collaborino a vario titolo all’attivi-tà aziendale, con particolare riguardo alla tutela del segreto industriale e aziendale).

Sarebbe, quindi, da regolamentare innanzi tutto il presupposto legitti-mante l’attività stessa di segnalazio-ne. Non potendo sostenersi che la se-gnalazione avverrebbe per la necessità di adempiere ad un obbligo legale, la segnalazione, per cui ragionevolmente non si può chiedere i consenso dei se-gnalati, potrebbe essere legittimato da un provvedimento di «bilanciamento di interessi» da parte di questa Autorità (ai sensi dell’art. 24, comma 1 lett. g), del Codice in materia di protezione dei dati personali). Bilanciamento che po-trebbe basarsi unicamente sulla fi nalità

di «perseguire un legittimo interesse del titolare del trattamento o di un terzo» (garanzia della stabilità dei mercati fi nanziari, il contrasto a fenomeni di corruzione).

Tuttavia, rileva il garante, questo non sarebbe suffi ciente, in quanto si tratta di effettuare scelte di competenza del legislatore. Altro elemento da discipli-nare è l’estensione del diritto di accesso da parte del soggetto «segnalato» (con particolare riferimento al diritto di co-noscere l’origine dei dati e, segnatamen-te, quelli identifi cativi dell’autore della segnalazione), nonché all’eventuale idoneità delle segnalazioni anonime ad attivare procedure interne di control-lo. A legislazione vigente il segnalato avrebbe diritto di conoscere il conte-nuto della segnalazione e l’identità del segnalante. Ma l’applicazione in con-creto di tale previsione rischierebbe di disincentivare i segnalanti dal mettere al corrente le linee organizzative prepo-ste circa gli illeciti eventualmente posti in essere all’interno dell’organizzazione di appartenenza (vista che non ci sono tutele contro comportamenti ritorsivi).

Problematica risulta altresì l’ammis-sibilità dei trattamenti derivanti da eventuali segnalazioni «anonime».

Il garante ha quindi segnalato al par-lamento e al governo l’opportunità che sia valutata, in relazione all’utilizzo di sistemi di segnalazione di presunti il-leciti commessi da soggetti operanti a

vario titolo nell’ambito di un’organizza-zione aziendale, l’adozione di apposite disposizioni legislative volte a: indivi-duare i presupposti di liceità del tratta-mento effettuato per il tramite dei citati sistemi di segnalazione, in particolare delineando una base normativa che de-fi nisca, innanzi tutto, l’ambito soggetti-vo di applicazione della disciplina e le fi nalità che si intendono perseguire.

Si dovrà valutare in particolare, nel processo di perimetrazione sul piano soggettivo della disciplina, se estender-la a ogni tipo di organizzazione azien-dale ovvero, per esempio, riferirla alle sole società ammesse alle negoziazioni su mercati regolamentati; si dovranno individuare nell’ambito dei soggetti operanti a vario titolo all’interno del-le società coloro che possono assume-re la qualità di soggetti «segnalati»; si dovranno specifi care le fi nalità che si intendono perseguire e le fattispecie og-getto di possibile «denuncia» da parte dei segnalanti.

Tratto essenziale è, poi, la defini-zione del diritto di accesso previsto dall’articolo 7 del Codice da parte del soggetto al quale si riferisce la segnala-zione (interessato), con riguardo ai dati identifi cativi dell’autore della segnala-zione (denunciante) e infi ne si dovrà stabilire l’eventuale ammissibilità dei trattamenti derivanti da segnalazioni anonime.

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I RISCHI DEL WHISTLEBLOWING

Le segnalazioni in azienda non rispettano la privacy

I settori nel mirino nel 2010

Banche ✔Carte di credito ✔Fascicolo sanitario elettronico ✔Vendita di banche dati per i nalità di marketing ✔Sistema informativo del i sco ✔Enti previdenziali ✔

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Il trend delle ispezioni

Anno Ispezioni

2002 402003 692004 1002005 2302006 3502007 4522008 500

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/privacy

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CONSIGLIANO

L’UNICA COMPILATION DISanremo 2010

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18 Lunedì 22 Febbraio 2010 IMMOBILI & CONDOMINIO

Come le clausole e la dei nizione preventiva di diritti e doveri possono aiutare la convivenza

Il piacere di autodisciplinarsiRegolamento contrattuale o assembleare per evitare le liti

Pagina a curaDI ALESSANDRO CASSANO

E GIANFRANCO DI RAGO

Liti condominiali in conti-nuo aumento. Una strada per evitare o quanto meno appianare le controversie

che sorgono in condominio è sicu-ramente quella di disciplinare in maniera puntuale diritti e obbli-ghi dei condomini. Lo strumento ad hoc è certamente rappresenta-to dal regolamento condominiale, il documento che raccoglie le norme che i condomini intendono darsi per autodisciplinare la vita in comune. L’art. 1138 c.c. prevede l’obbligo per tutti gli edifi ci com-posti da più di dieci condomini di procedere alla deliberazione di un regolamento di condominio e, in mancanza, ciascun proprietario ha la facoltà di sottoporre all’as-semblea tale necessità, potendo anche ricorrere all’autorità giu-diziaria in caso di inerzia della stessa. Tuttavia, onde evitare l’insorgere di liti e successive controversie giudiziarie, anche in presenza di un numero inferiore a dieci condomini, è quanto mai opportuno predisporre un regola-

mento condominiale per mezzo del quale i condomini disciplinino una serie di comportamenti, divieti e obblighi inerenti l’uso delle parti comuni, la ripartizione delle spe-se, le norme di tutela del decoro dell’edifi cio, la disciplina relativa all’amministrazione dello stabile nonché tutte le altre questioni ri-guardanti la vita condominiale.

Regolamento assembleare e regolamento contrattuale. Occorre preliminarmente distin-guere due tipi di regolamento condominiale, quello contrattua-le e quello assembleare. Il primo è di norma predisposto dal co-struttore dello stabile, ha natura contrattuale e deve quindi essere accettato e approvato espressa-mente da tutti i condomini al mo-mento dell’acquisto delle singole unità abitative, in sede di stipula del rogito, di cui forma parte in-tegrante e a cui viene allegato e conseguentemente trascritto nei registri immobiliari.

Il secondo tipo di regolamen-to, invece, è quello previsto dalle norme del codice civile che può essere approvato dall’assemblea condominiale con il consenso della maggioranza dei condomini, che può variare in relazione all’og-

getto della deliberazione, senza mai richiedere però l’unanimità dei consensi. Non bisogna però enfatizzare eccessivamente la dif-ferenza tra le due tipologie di re-golamento, tenuto conto del fatto che la giurisprudenza più recente ha opportunamente valorizzato il contenuto delle singole clausole, a prescindere dalla fonte del re-golamento. È possibile ritrovare clausole di contenuto assembleare anche in un regolamento contrat-tuale e viceversa. Volta per volta bisognerà verifi care se la clausola in questione incida o meno sulla sfera dei diritti soggettivi e sulla proprietà esclusiva del singolo condomino, diminuendone sensi-bilmente il godimento. In casi del genere la clausola potrà ritenersi valida solo ove approvata con il consenso di tutti i condomini.

La compressione dei diritti del singolo può gravare sia sulla por-zione di proprietà esclusiva che su quella di comproprietà degli spa-zi comuni. Spesso, per esempio, al fi ne di prevenire i disagi causati dall’esercizio di un’attività pro-fessionale o commerciale, che può comportare un maggiore affl usso di estranei all’interno dell’edifi cio o immissioni di fumi o di rumori connesse al tipo di attività svolta, si introduce nel regolamento un vincolo alla destinazione d’uso delle singole unità immobiliari consentendone ai proprietari il solo uso abitativo. Un altro divie-to prescritto di frequente dal re-golamento attiene al possesso di animali nelle case private o alla possibilità di utilizzare le parti comuni, come per esempio l’ascen-sore, al fi ne di evitare il fastidio di una maggiore sporcizia dovuta proprio al passaggio dell’animale. Infi ne può essere prevista anche la costituzione di oneri reali o in ge-nerale la semplice concessione del godimento di una parte comune a

favore di terzi al fi ne di ottenere un introito che possa coprire una parte delle spese condominiali.

Tali esempi tuttavia non esau-riscono la casistica, molto ampia, delle possibili clausole contrattua-li che possono essere inserite in un regolamento condominiale (ovvia-mente con il consenso unanime dei condomini) e che limitano i diritti dei singoli sulle proprietà esclusi-ve o comuni o che attribuiscono ad alcuni soltanto dei comproprietari maggiori diritti rispetto agli altri, come ad esempio l’esonero dal pa-gamento di specifi che spese.

La giurisprudenza di legitti-mità, pronunciatasi più volte sul tema, ha stabilito che eventua-li clausole limitatrici dei diritti del singolo proprietario devono essere formulate in modo espres-so e inequivoco, in modo da non lasciare alcun margine di incer-tezza sul contenuto delle relative disposizioni e quindi, trattandosi di materia che attiene alla com-pressione del diritto di proprietà, detti limiti devono risultare da espressioni incontrovertibilmente chiare e non possono dare luogo a interpretazioni estensive.

La trascrizione del regola-mento. Il regolamento condomi-niale contenente norme che com-primono la proprietà ha natura contrattuale e, di conseguenza, vincola soltanto le parti stipu-lanti. Ciò implica che per rendere opponibile il regolamento anche ai terzi acquirenti è necessaria la trascrizione del medesimo nei pubblici registri immobiliari. Il regolamento assembleare, al con-trario di quello contrattuale e con le precisazioni di cui in preceden-za, contiene invece le disposizioni che disciplinano la gestione, la manutenzione e l’utilizzo delle parti comuni. Questo tipo di re-golamento può essere approvato, e successivamente modificato, dall’assemblea con il criterio ge-

nerale della doppia maggioranza per teste e per millesimi. Una volta perfezionato, il regolamen-to assembleare diventa volontà collettiva e tutti i condomini sono vincolati a osservarlo, ma possono anche pretenderne l’osservanza da parte degli altri.

A differenza del regolamento contrattuale, quello assemblea-re non deve essere trascritto nei registri immobiliari, poiché non potendo limitare il diritto di pro-prietà del singolo non costituisce un onere reale a cui dare pubbli-cità legale.

Le infrazioni al regolamen-to. In caso di infrazione del rego-lamento condominiale, sia esso di natura contrattuale o assemblea-re, i condomini possono rivolgersi alla giustizia ordinaria al fi ne di fare cessare la violazione. Infat-ti, sebbene il regolamento possa prevedere delle sanzioni in caso di mancata osservanza delle di-sposizioni, l’art. 70 delle disposi-zioni di attuazione al codice ci-vile prescrive che l’importo delle stesse non possa essere superiore a euro 0,05 e la Corte di cassazio-ne, pronunciatasi sul punto, ha chiarito la natura inderogabile di tale disposizione normativa, impedendo quindi ai condomini di variare detti importi. Occorre infine evidenziare come il pro-prietario dell’appartamento sito in condominio sia responsabile delle eventuali violazioni del re-golamento condominiale a opera dell’inquilino cui abbia concesso in locazione il medesimo, se non pro-va di avere adottato, in relazione alle circostanze, le misure idonee, alla stregua del criterio generale di diligenza di cui all’art. 1176 c.c., allo scopo di far cessare gli abusi, con iniziative che possono arrivare fi no alla richiesta di an-ticipata cessazione del rapporto di locazione.

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Come funziona il regolamento condominiale

Tipologia di regolamento

Oggetto del regolamento

Approvazione e modifi ca

Trascrizione

Regolamento contrattuale

Il regolamento contrat-tuale ha per oggetto la

disciplina di ob-blighi e doveri che possono inc ide re gra-vemente sulla proprietà esclu-siva del singolo diminuendone il godimento

A causa della limita-zione che incide sulla sfera del diritto di pro-prietà del singolo, la delibera che introduce o modii ca norme re-golamentari di natura contrattuale deve es-sere approvata con il consenso per iscritto di tutti i condomini

Il regolamento contrattua-le, che contiene norme che limitano il diritto di disposi-zione e di godimento della proprietà, per sua stessa natura non è opponibile ai terzi poiché, essendo un contratto, vincola soltan-to le parti stipulanti. Ciò implica che per rendere opponibile il regolamento anche ai terzi è necessaria la trascrizione nei pubblici registri immobiliari

Regolamento assembleare

Il regolamento assemble-are è quello formato

da tutte le altre disposi-zioni regolamentari che disciplinano questioni inerenti la gestione, la manutenzione e l’uti-lizzo delle parti comuni senza però pesare sui diritti che spettano al singolo proprietario

Il regolamento assem-bleare può essere approvato e succes-sivamente modii cato dall’assemblea con le maggioranze prescrit-te dall’art. 1136 c.c. o con quelle prescritte dalle leggi speciali in relazione all’oggetto specii co della delibera da approvare

La trascrizione non è ne-cessaria, a meno che nello stesso non vengano inse-rite clausole di contenuto contrattuale

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Page 19: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … grazia Monegat, Luigi Pa-gani, Antonella Ratto, Ric-cardo Scheidler, Pietro Traini e Ubaldo Stefano Zingale. Giorgio Foresti guida

19Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbraioS I C U R E Z Z A

Quando e come procedere per la prevenzione in caso di imprese che operano insieme

Più aziende? Cautele al quadratoD’obbligo il Documento unico (Duvri) contro i rischi specifi ci

Pagina a curaDI DANIELE CIRIOLI

La compresenza di più imprese al lavoro rad-doppia gli obblighi sulla sicurezza. In tal caso, i

datori di lavoro sono tenuti a va-lutare anche i rischi specifi ci (e a prendere le dovute contromisure) che possono scaturire dall’intera-zione delle attività del personale di più datori di lavoro. Si chiama rischio da interferenza e per esso il committente deve redigere ap-posito Documento di valutazione: il Duvri. La regione Lombardia ha pubblicato le linee guida per la re-dazione (decreto n. 14521/2009).

Il rischio di interferenza. Tra gli obblighi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori previsti dal T.u. (dlgs n. 81/08) vi sono quelli connessi all’affi da-mento di lavori, servizi e forniture, all’impresa appaltatrice o lavoro autonomi (art. 26), situazioni per le quali in genere vi è la compre-senza di più datori di lavoro im-pegnati nella medesima attività. Fra gli obblighi, ci sono quelli relativi all’attività di cooperazio-ne e coordinamento fra datori di lavoro, in presenza di contratti di appalto o d’opera e/o servizi effet-tuati all’interno dell’azienda da parte di imprese appaltatrici e/o lavoratori autonomi, ivi compresi i subappaltatori. Per lavori effet-tuati all’interno dell’azienda deve intendersi l’appalto di lavoro, di servizio o somministrazione ese-guito in settori ove è normalmen-te operante l’attività istituziona-le dell’azienda.In via generale, il datore di lavoro committente ha l’obbligo di promuovere la coope-razione e il coordinamento con l’appaltatore attraverso l’elabora-zione di un Documento unico di valutazione dei rischi da interfe-renze («Duvri») che indichi le mi-sure adottate per l’eliminazione o, ove non possibile, della riduzione al minimo dei rischi da interfe-renza. Si parla di «interferenza» (ai sensi della determinazione 5 marzo 2008 dell’autorità per la vigilanza sui contratti pubblici) nella circostanza in cui si verifi ca un «contatto rischioso» tra il per-sonale del committente e quello dell’appaltatore o tra il persona-le di imprese diverse che operano nella stessa sede aziendale con contratti differenti. Il Duvri:

- è sempre richiesto in tutti i contratti di forniture di beni, di servizi e di opere, a prescindere dall’importo della commessa;

- non è necessario quando l’ap-palto è di mera fornitura (senza, quindi, posa in opera o installazio-ne cioè senza necessità di impie-go di manodopera) o consista in semplici prestazioni di carattere intellettuale, purché non vi sia presenza di rischi specifi ci di cui all’Allegato XI del T.u. sicurezza;

- deve essere allegato ai docu-menti di gara e al contratto;

- i relativi oneri devono essere quantifi cati e indicati negli atti di gara, con la specifi cazione che non sono soggetti a ribasso;

- è un documento «dinamico» per cui la valutazione dei rischi effettuata prima dell’appalto deve essere necessariamente aggior-nata in caso di situazioni mutate quali l’intervento di subappalti o di forniture e posa in opera o nel caso di affi damenti a lavoratori autonomi.

Nelle ipotesi di acquisto di ap-parecchiature di qualsiasi gene-re o di service di apparecchiature elettromedicali, la compilazione del Duvri è esclusa solo se l’in-stallazione consiste nel collega-mento dell’apparecchiatura alla normale rete elettrica. In caso di collegamenti più complessi, o di

collegamenti a particolari impian-ti (idraulico, vapore, etc.), e/o nel caso la fornitura preveda succes-sivi interventi di manutenzione da parte del fornitore, il Duvri deve essere invece redatto. Per stabilire la sussistenza di inter-ferenze, deve essere comunque redatto un documento attestante

la valutazione preliminare dei rischi da interferenza. Tale docu-mento preliminare viene allegato alla documentazione di gara (ban-di, inviti e richieste di offerta) in quanto l’obbligatorietà di reda-zione del Duvri, ovvero l’importo degli oneri della sicurezza anche quando pari a zero, deve essere ri-spettata. In tal modo si rende con-to ai soggetti terzi che, comunque, è stata effettuata la valutazione circa l’esistenza o meno di even-tuali interferenze.

La valutazione del rischio (da interferenza). Primo passo è la valutazione preliminare della presenza di rischi da interferenza fra le attività che sono oggetto del contratto da appaltare/assegnare e quelle che si svolgeranno con-temporaneamente e promiscua-mente nello stesso ambiente.

A tal fine, il datore di lavoro committente, o la struttura com-petente per la predisposizione dei documenti di gara e di assegna-zione del lavoro (per esempio l’uf-fi cio gare, il provveditorato ecc.), si avvarrà della collaborazione del Servizio di prevenzione e prote-zione (Spp) e degli altri eventuali uffici competenti per l’attività di analisi. L’esito di questa atti-vità preliminare va riportata su apposito documento, da allegare alla documentazione di gara. È opportuno che copia di tale docu-mento venga trasmessa al Spp in quanto documentazione informa-tiva in ordine all’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi generale.

Modalità operative. Nel caso in cui le condizioni determinino la necessità di redigere il Duvri, la struttura competente predispone il documento prevedendo seguen-ti fasi operative:

- convocazione di una riunione tecnica con la partecipazione di tutti gli uffi ci/servizi, sia quelli aventi competenza sull’attività da appaltare e del Spp, nonché quelli coinvolti per interferenza con le attività stesse. I contenuti trattati in questa riunione serviranno a defi nire le misure tecniche, orga-nizzative operative e procedurali atte ad eliminare e ridurre i ri-schi da interferenza nonché alla defi nizione di tutte le componenti necessarie alla redazione del do-cumento quale parte integrante dell’appalto;

- stesura dell’elaborato tecnico Duvri sulla base di quanto emerso nella riunione;

- stima degli eventuali costi del-la sicurezza dovuti a interferenze; quantifi cazione e prezzi unitari.

Il Duvri va allegato ai docu-menti di appalto unitamente alle informazioni riguardanti i rischi presenti e le modalità di gestione dell’emergenze. Successivamente, dopo l’aggiudicazione della gara e comunque prima dell’avvio del contratto, congiuntamente con l’aggiudicatario, bisognerà proce-derà all’aggiornamento ovvero al perfezionamento e adeguamento in funzione dell’evoluzione del la-voro, dei servizi e delle forniture.

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- è un documento «dinamico» Nelle ipotesi di acquisto di ap- collegamenti a particolari impian-

Più articolato appare il discorso nel caso di appalti di lavori che prevedono l’attivazione di cantieri temporanei o mobili, poiché è previsto l’obbligo di redazione del Piano operativo di sicurezza (Pos) e del Piano di sicurezza e coor-dinamento (Psc). Ai sensi del T.u. sicurezza, per lavori edili o di ingegneria civile, si intendono: 1) i lavori di costruzione, manutenzione, ripara-zione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasfor-mazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fi sse, permanenti o temporanee, in mu-ratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di boni-fi ca, di sistemazione forestale e di sterro; 2) sono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizza-zione di lavori edili o di ingegneria civile.Quando è prevista la redazione del Pos, con l’ac-cettazione da parte delle singole imprese esecu-trici del Psc, limitatamente al singolo cantiere interessato e solo in questo specifi co caso, si considerano ottemperati gli obblighi relativi a informazione, coordinamento e cooperazione e elaborazione di un unico documento di valutazio-

ne dei rischi. Occorre precisare che un «cantiere» nel quale sia prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanee, rende in-dispensabile la redazione del Psc, ma ancor più ciò rende necessario valutare, già in fase di pro-gettazione, quali siano le interferenze, le misure di prevenzione e le modalità di coordinamento e cooperazione più opportune per eliminare o ridurre i rischi che reciprocamente si verranno a determinare. Alla luce di tanto, assume rilevan-te importanza la redazione di un Psc che tenga conto del contesto nel quale verranno eseguiti i lavori: si dovranno considerare le attività svolte non solo con sistematicità (per esempio attività proprie della struttura sanitaria), ma anche quel-le derivanti dall’esecuzione di interventi realiz-zati da altri soggetti esterni quali ad esempio le attività determinate dalla presenza di altri can-tieri. Per tale motivo il semplice Psc redatto per un’impresa non può essere sempre considerato esaustivo di una appropriata valutazione dei ri-schi di interferenza se: non trova contesto con l’effettiva situazione presente; non determina un’appropriata informazione tra tutti gli attori coinvolti direttamente o indirettamente anche al fi ne di dare dinamicità al documento di valu-tazione dei rischi esistenti che non potranno tenere conto della pluralità dell’attività svol-ta in seno alla struttura.

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Nei cantieri anche il piano di coordinamento

QUANDO SERVE IL DUVRI

Contratti di appalto Contratto con il quale una parte/soggetto assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro. Si possono avere: appalti di lavoro, appalti di servizi, appalti di fornitura di beni

Contratto d’opera Si coni gura quando una persona si obbliga verso un’altra persona i sica o giuridica a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, pervenendo al risultato concordato

Contratto di somministrazione di cose

Contratto con il quale una parte si obbliga, verso corrispettivo di un prezzo, a eseguire a favore dell’altra prestazioni periodiche o continua-tive di cose

Contratto di somministrazione di lavoro

Introdotto dalla “riforma Biagi”, ha uno schema contrattuale che prevede l’interazione di tre soggetti: il lavoratore (1), l’agenzia di somministrazione (2) e l’utilizzatore (3)

Subappalto Contratto fra appaltatore e subappaltatore, in cui è estraneo il commit-tente. L’appaltatore non può dare in subappalto l’esecuzione dell’opera o la fornitura del bene o del servizio se non preventivamente autorizzato dal committente

Contratto in concessione

Le «concessioni di lavori pubblici» sono contratti a titolo oneroso, conclusi in forma scritta, aventi ad oggetto, in conformità al codice dei contratti,

l’esecuzione, ovvero la progettazione esecutiva e l’esecuzione, ovvero la progettazione dei nitiva, la progettazione esecutiva e l’esecuzione di lavori pubblici o di pubblica utilità, e di lavori ad essi strutturalmente e direttamente collegati, nonché la loro gestione funzionale ed econo-mica, che presentano le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di lavori, ad eccezione del fatto che il corrispettivo dei lavori consiste unicamente nel diritto di gestire l’opera o in tale diritto accompagnato da un prezzo, in conformità al codice dei contratti.

La «concessione di servizi» è un contratto che presenta le stesse carat-teristiche di un appalto pubblico di servizi, ad eccezione del fatto che il corrispettivo della fornitura di servizi consiste unicamente nel diritto di gestire i servizi o in tale diritto accompagnato da un prezzo

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20 Lunedì 22 Febbraio 2010 A M B I E N T E

Lo prevede la bozza di dm che punta a riequilibrare le tariffe con quelle del resto del mondo

Il Conto energia tira i remi in barcaI contributi incentivanti verso la riduzione del 20-25%

Pagina a curaDI GABRIELE FRONTONI

L’Italia si prepara a dire addio alle tarif-fe incentivanti del Conto energia più

generose al mondo. Dopo una lunga serie di ritardi, la bozza del nuovo decreto ministeriale che dovrà dettar legge sul va-lore degli incentivi per la pro-duzione di energia fotovoltai-ca a partire dal 2011 sembra arrivata in dirittura d’arrivo. Salvo novità dell’ultima ora, il 25 febbraio la conferenza stato-regioni metterà fi ne al tira e molla sulla riduzione dei contributi incentivanti riportando chiarezza in un mercato in apnea da alcuni mesi, in attesa di conoscere il valore delle nuove tariffe. A patto che le regioni non deci-dano di prendersi più tempo per studiare il dossier, facen-do slittare l’approvazione del documento al dopo elezioni, ovvero non prima di maggio.

Una cosa, tuttavia, sembra ormai certa: i contributi ver-ranno tagliati per riportarli in equilibrio con quelli concessi resto del mondo. Ebbene, se-condo i termini del decreto messo a punto dal governo in sostituzione delle disposizioni precedenti datate 19 febbraio 2007, le tariffe subiranno una riduzione del 20-25% a partire dal 31 dicembre 2010 seguen-do un cammino ribassista nei mesi a seguire. E dal 2012, la bozza del nuovo decreto pre-vede un ulteriore taglio di 6 punti percentuali che verrà replicato nei 12 mesi seguen-ti. In altre parole, i contributi

del Conto energia per i piccoli impianti (da 1 a 3 kW) pas-seranno da 0,48 euro a 0,402 euro per kWh, per scendere a 0,391 euro tra maggio e ago-sto, prima di portarsi a 0,38 euro tra settembre e la fine del 2011. Confermato il pre-mio aggiuntivo massimo del 30% per gli impianti operanti in regime di scambio sul posto in grado di ridurre di almeno il 10% l’indice di prestazione energetica dell’edifi cio, men-tre le novità dell’ultima ora parlano della reintroduzione del 10% di bonus per la sosti-

tuzione di amianto ed eternit dai tetti delle case. «Il taglio massimo accettabile dell’in-centivo per i grandi impianti può essere del 14% nel 2011, rispetto ai valori del 2010», ha replicato Gianni Chianetta, presidente di Assosolare. «Se così non fosse, investire nel fotovoltaico sarebbe troppo poco interessante rispetto ad altre forme di investimento più consolidate, come ad esem-pio l’immobiliare». Secondo le associazioni di imprese attive nel campo del fotovoltaico, il taglio del 25% sulla tariffa dei

grandi impianti proposto dal ministero comporterebbe una riduzione del 40% del tasso interno di rendimento di un progetto fotovoltaico rispetto ai valori del 2010. Ci si tro-verebbe, così, al di sotto della soglia critica del costo del de-bito, rendendo non più conve-niente per i grandi investitori scommettere sul fotovoltaico. Situazione che metterebbe in ginocchio un importante seg-mento del settore, l’unico che potrebbe contribuire signifi -cativamente a raggiungere gli obiettivi di energia da fon-

te rinnovabile dell’Italia nei confronti dell’Europa.

Ma quanto costa, oggi, re-alizzare un impianto fotovol-taico in Italia e quali sono i vantaggi economici connessi all’installazione di pannel-li solari sul tetto di casa o dell’azienda? La media tarif-faria di mercato prevede un costo complessivo (studio di fattibilità, richiesta permessi, installazione e messa in opera) che si aggira attorno ai 4.500 euro a kW per gli impianti di grandi dimensioni per salire a 6.500 euro per le installa-zioni a uso domestico. Questo vuol dire che per una singo-la abitazione, il costo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 3 kW si aggira intorno ai 19.500 euro per una durata dell’impianto che varia tra i 20 e i 25 anni durante i quali l’incidenza delle spese di manutenzione non dovrebbero superare l’1-1,5% dell’investi-mento iniziale.

«Il piano di ammortamento dipende molto dalla latitudi-ne del sito dell’impianto ossia dall’irraggiamento solare e va dai 7-10 anni al Sud ai 10-13 anni al Nord» hanno spiegato gli esperti di Sofi solar, distri-butore di BP Solar in Italia. «Il tasso di rendimento in genere è di poco superiore al 10% al Nord. Mentre al Sud è ancora più alto grazie a un irraggia-mento più elevato del 30%».

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I RISULTATI DEL CONTO ENERGIA

RIPARTIZIONE PER REGIONE E CLASSE DI POTENZA DEGLI IMPIANTI IN ESERCIZIO(aggiornamento al 31 GENNAIO 2010)

CLASSE 11 kW ≤ P ≤ 3 kW

CLASSE 23 kW < P ≤ 20 kW

CLASSE 320 kW < P ≤ 200 kW

CLASSE 4200 kW < P ≤ 1000 kW

CLASSE 5P > 1000 kW

TOTALE

Numero Potenza kW

Numero Potenza kW

Numero Potenza kW

Numero Potenza kW

Numero Potenza kW

Numero Potenza kW

PUGLIA 1.950 5.189 2.461 18.496 369 19.599 86 67.503 - - 4.866 110.787LOMBARDIA 4.950 12.945 4.364 35.282 499 30.322 40 15.500 6 7.232 9.859 101.281EMILIA ROMAGNA 3.017 7.789 2.511 20.327 461 27.158 37 17.515 2 4.728 6.028 77.516LAZIO 1.886 4.934 1.905 14.175 156 8.935 18 9.155 4 34.528 3.969 71.727PIEMONTE 2.530 6.666 2.358 19.032 275 18.026 34 15.183 3 6.247 5.200 65.153VENETO 2.847 7.469 2.929 21.877 291 17.198 30 12.868 1 1.017 6.098 60.429TRENTINO ALTO ADIGE 1.333 3.632 1.558 14.071 322 17.960 38 16.627 - - 3.251 52.290TOSCANA 2.357 6.105 2.159 18.075 153 9.187 21 11.154 2 3.119 4.692 47.640MARCHE 1.226 3.202 1.027 8.370 229 13.863 30 15.212 2 5.260 2.514 45.907SICILIA 1.686 4.583 1.603 11.325 122 6.808 14 8.297 1 2.997 3.426 34.010SARDEGNA 2.282 6.291 1.610 11.236 60 3.313 14 10.825 - - 3.966 31.666UMBRIA 573 1.546 730 6.191 168 8.906 20 11.153 1 3.001 1.492 30.797CALABRIA 550 1.504 812 6.199 105 6.002 13 9.424 1 3.298 1.481 26.427BASILICATA 253 706 279 2.295 338 16.571 7 4.952 - - 877 24.524CAMPANIA 634 1.722 793 6.300 102 5.347 14 9.724 - - 1.543 23.094FRIULI 1.288 3.508 1.701 11.498 75 4.467 4 2.518 - - 3.068 21.992ABRUZZO 424 1.104 691 5.488 88 5.652 5 2.264 - - 1.208 14.509MOLISE 77 212 114 907 14 654 3 1.301 2 4.707 210 7.781LIGURIA 520 1.284 309 2.402 23 1.208 3 1.429 - - 855 6.323VALLE D’AOSTA 36 93 36 329 3 159 - - - - 75 581Totale ITALIA 30.419 80.483 29.950 233.875 3.853 221.333 431 242.606 25 76.133 64.678 854.431

Fonte: Gse – febbraio 2010

Una soluzione in grado di raddoppiare il ca-pitale investito in appena 20 anni. È questo il vantaggio dell’installazione di pannelli fo-tovoltaici sul tetto di casa o dell’azienda che, grazie al Conto energia e al regime dello scam-bio sul posto, consente di incassare qualcosa come 40 mila euro in 20 anni per un impianto da 3kW a fronte di un’uscita immediata di 20 mila euro. Ma dove trovare i capitali per dare il via all’operazione? Negli ultimi anni, banche e fi nanziarie si sono attrezzate per fornire pro-dotti ad hoc. Banca Etica, per esempio, propo-ne un fi nanziamento che prevede la copertura delle spese di progettazione, installazione, ac-quisto materiali, estensione garanzie, assicu-razione e Iva per impianti di potenza inferiore ai 6 kWp. Il fi nanziamento, con durata massima di 21 anni, arriva fi no al 100% delle spese per un importo massimo fi nanziabile di 6.500 euro per ogni kW di potenza. Banca Sella consente di fi nanziare fi no al 100% dell’impianto foto-voltaico per una durata massima di 15 anni e pagamento delle rate trimestrali con un tasso di interesse fi sso del 6,5%. Questo vuol dire che per un impianto da 3kW e un investimento iniziale di 20 mila euro, si potrà fi nanziare la realizzazione dell’impianto pagando ogni anno

alla banca 1.888 euro. Caratteristiche molto simili per il «prestito ecologico» fi rmato Intesa Sanpaolo. In questo caso il fi nanziamento va da un minimo di 2.500 fi no a un massimo di 100 mila euro rimborsabili tra 2 e 15 anni a un tasso di interesse complessivo del 7,36%. Per i fi nanziamenti destinati alla realizzazione di im-pianti fotovoltaici di durata superiore a 8 anni, è richiesta la cessione del credito vantato dal cliente nei confronti del Gestore servizi ener-getici (Gse). Credit express di Unicredit propo-ne invece un fi nanziamento da 2 mila a 100 mila euro per una durata da 3 a 10 anni e un Taeg del 9,40% a cui si aggiunge una commissione di istruttoria del valore dell’1% del fi nanziamento con un massimo di 500 euro. Si chiama Energia XL il prestito personale proposto da Bnl per la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici. In questo caso l’importo fi nanziabile va da 10 mila a 100 mila euro in un arco temporale che si muove dai 61 ai 120 mesi e un Taeg del 9,25%. Bnl prevede una commissione di istruttoria dello 0,50% per anno con limite massimo di 299 euro e una commissione per estinzione anticipata dell’1% del capitale residuo.

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Intanto i prestiti bancari diventano eco

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21Lunedì 22 Febbraio 2010CONTENZIOSO & CONTRIBUENTI

Una sentenza della Ctp di Roma sull’iscrizione provvisoria di somme da parte delle Entrate

In giudizio il fisco può attendereNiente anticipo del 50% se non è defi nito il primo grado

Pagina a curaDI ANDREA BONGI

E MASSIMILIANO TASINI

Il 50% a titolo provvisorio in pendenza di giudizio può at-tendere. Quando le somme iscritte a ruolo sono oggetto di

impugnazione da parte del contri-buente di fronte alle commissioni tributarie, per la loro riscossione durante la fase contenziosa l’uni-ca norma applicabile è quella di cui all’art. 68 dlgs n. 546/92 che prevede una riscossione frazio-nata delle stesse solo dopo l’esito del primo grado di giudizio. Lo ha stabilito la sentenza n. 329/41/09 emessa dalla sezione n. 41 della Commissione tributaria pro-vinciale di Roma il 4 settembre 2009, con la quale si è dichiara-ta l’illegittimità dell’iscrizione a titolo provvisorio e in pendenza di giudizio, di somme da parte dell’Agenzia delle entrate ai sensi dell’art. 15 dpr 602/73.

Il caso. A un contribuente che aveva impugnato presso la Com-missione tributaria un avviso di accertamento relativo a Iva, Irpeg e Irap, veniva notifi cata in pen-denza di giudizio una cartella esattoriale con la quale l’uffi cio procedeva all’iscrizione a ruolo a titolo provvisorio del 50% del-le imposte e degli interessi sulla base del precedente avviso di ac-certamento impugnato dal contri-buente. Quest’ultimo si opponeva eccependo l’illegittimità dell’iscri-zione a ruolo perché in contrasto con l’art. 68 dlgs 546/92 che di-spone che il tributo con i relati-vi interessi può essere iscritto a ruolo nella misura dei 2/3 soltanto dopo la decisione della Commis-sione tributaria provinciale che respinge il ricorso presentato dal contribuente.

La decisione. Per i giudici del-la Capitale, non trova applicazio-ne l’art. 15 dpr n. 602/73. Tale nor-ma, che impone al contribuente il pagamento di una somma a titolo provvisorio in conseguenza della presentazione del ricorso, espone quest’ultimo a un adempimento prima ancora che il giudice si sia espresso in merito alla fondatez-za o meno dell’atto impositivo, sicché, si legge in sentenza, «an-che e soprattutto a garanzia del rispetto del principio di capacità contributiva di cui all’art. 53 della Costituzione, l’unica norma appli-cabile nel caso di specie è l’art. 68 dlgs n. 546/1992». È chiaro che il ragionamento del giudice può es-sere accolto solo se si ritiene che l’art. 68 abbia implicitamente abrogato l’art. 15/602.

Ulteriori rifl essioni. La tesi, affascinante, si presta ad alcune valutazioni critiche. L’art. 68 dlgs 546/92 prevede che il tributo, con i relativi interessi, debba essere pagato: per i 2/3, dopo la senten-za della Commissione tributaria provinciale che respinge il ricorso; per l’ammontare risultante dalla sentenza della Commissione tri-butaria provinciale, e comunque non oltre i 2/3, se la stessa acco-glie parzialmente il ricorso; per il

residuo ammontare determinato nella sentenza della Ctr. L’art. 15 dpr 602, nel testo in vigore dal 1° luglio 1999, stabilisce al comma 1 che «le imposte, i contributi e i premi corrispondenti agli im-ponibili accertati dall’uffi cio ma non ancora definitivi, nonché i relativi interessi, sono iscritti a titolo provvisorio nei ruoli, dopo la notifi ca dell’atto di accertamen-to, per la metà degli ammontari corrispondenti agli imponibili o ai maggiori imponibili accertati».

La norma non ha più il suo comma 2. Esso disponeva che «se il contribuente ha prodotto ricorso, dette imposte sono iscrit-te a titolo provvisorio nei ruoli: a) dopo la decisione della Commis-sione tributaria di primo grado, fi no alla concorrenza della metà dell’imposta corrispondente all’imponibile o al maggior impo-nibile deciso dalla Commissione stessa; b) dopo la decisione della Commissione tributaria di secon-do grado, fi no alla concorrenza dei due terzi dell’imposta corrispon-dente all’imponibile o al maggior imponibile deciso da questa; c) dopo la decisione della Commis-sione centrale o la sentenza della Corte d’appello per l’ammontare corrispondente all’imponibile o al maggior imponibile da queste determinato». Chiara la natura dell’intervento normativo. Prima dell’art. 68 dlgs 546 l’art. 15 dpr 602 era una disposizione compiu-ta, completa. Quando è entrato in vigore l’art. 68, non vi era più motivo di far permanere l’art. 15 comma 2, e dunque il legislatore ha provveduto ad abrogarlo.

Ora, dobbiamo domandarci se anche il comma 1 sia stato im-plicitamente abrogato. La que-stione ha formato oggetto di un importante intervento di prassi. Invero, il ministero delle fi nanze, con c.m. 23/4/96, n. 98/E, nel com-mentare le nuove disposizioni in materia di processo tributario ha

precisato che «restano, comunque, valide ed effi caci, perché non inte-ressate dalla norma in argomen-to, le disposizioni che consentono l’esazione parziale e provvisoria dei tributi dopo la notifi cazione dell’avviso di accertamento e pri-ma dell’emanazione della decisio-ne di primo grado». Fra tali dispo-sizioni venivano espressamente richiamati l’art. 15, comma 1, dpr 602/73 e l’art. 60, comma 2, n. 1), dpr 26/10/1972, n. 633.

Questa tesi non convince però tutti. Secondo la Commissione tributaria provinciale di Sira-cusa, sez. IV, sentenza 5/6/2002, n. 12, la pendenza del ricorso bloccherebbe l’iscrizione a ruolo, sia a titolo defi nitivo sia a titolo provvisorio, fi nché non sia stata emessa la pronuncia di primo grado e secondo il criterio previsto dall’art. 68 dlgs 546/1992. Ancora, secondo Commissione tributaria provinciale di Roma, sez. III, sentenza 22/11/2002, n. 612, la disposizione contenuta nell’art. 68, dlgs 546/1992 costituisce im-pedimento all’iscrizione a ruolo, ai sensi dell’art. 15, dpr 602/73, delle maggiori imposte accertate ante-riormente alla pronuncia della de-cisione di primo grado. Parimenti, secondo Commissione tributaria provinciale di Grosseto, Sez. II, sentenza 24/1/2005, n. 43/2/04, l’iscrizione a ruolo provvisoria del terzo, dopo la notifi ca dell’avviso di accertamento, sarebbe in con-trasto con l’art. 68, dlgs 546/1992: infatti, poiché il tributo, ai sensi dell’art. 68, deve essere pagato dopo la sentenza della Commis-sione provinciale, nulla può essere richiesto dall’uffi cio prima di det-ta decisione.

Per contro, per la Commissione tributaria provinciale di Macera-ta, sez. III, sentenza 12/12/2001, n. 158, l’art. 68 citato non costituisce impedimento all’iscrizione a ruolo delle maggiori imposte accertate anteriormente alla pronuncia

della decisione di primo grado. Secondo tali giudici, l’interpreta-zione letterale della norma por-ta a concludere che la legge, nel mentre consente un’iscrizione a ruolo dopo la decisione di primo grado, non tocca affatto il potere spettante all’uffi cio di iscrivere a ruolo ex art. 15 comma 1, n. 602.

Orientamento della Cassa-zione. La Cassazione però con-forta la tesi prospettata dall’am-ministrazione fi nanziaria. Nella sentenza 13/5/2003, n. 7339, la Corte infatti afferma che la nuo-va disposizione dell’art. 68 non interviene «sulla disciplina della riscossione “gradata” del tributo nella fase amministrativa rego-lata dall’art. 15, comma 1, dpr n. 602/73. Sicché quest’ultima disposizione non potrebbe dirsi in contrasto o incompatibile con la disposizione di cui all’art. 68 dlgs n. 546/92, in quanto si trat-ta di norme che fanno riferimen-to ad ambiti diversi di disciplina della riscossione del tributo. Non è così, invece, per quanto concer-ne la disposizione di cui al com-ma 2 dell’art. 15 dpr n. 602/73, la quale, facendo riferimento allo stesso ambito di disciplina della riscossione del tributo sul quale interviene la nuova disciplina det-tata dall’art. 68 dlgs n. 546/1992, si palesa in contrasto con quest’ul-tima disposizione e può ritenersi implicitamente abrogata ai sensi dell’art. 71, comma 2, del medesi-mo decreto, a norma del quale è inoltre abrogata ogni altra norma di legge non compatibile con le di-sposizioni del presente decreto».

L’abrogazione implicita, affer-mano i giudici della Corte di cas-sazione, presuppone un rapporto di incompatibilità fra norme emanate in tempi diversi, che si realizza quando tra le due leggi sussista una contraddizione tale da renderne impossibile l’appli-cazione contemporanea, per cui dall’applicazione e dall’osservan-

za dell’ultima derivi necessaria-mente la disapplicazione e l’inos-servanza della prima. Perché ciò accada, però, occorre che la nor-ma posteriore preveda la stessa fattispecie astratta della norma anteriore, anche se poi vi ricol-leghi conseguenze diverse, vale a dire che abbia la stessa sfera di applicazione della precedente normativa regolando ex novo l’in-tera materia.

Questione di legittimità. Su una problematica contigua a quella qui oggetto del contendere si segnala la sentenza della Cor-te costituzionale del 30/12/1999 n. 464 che riguarda l’art. 72 del dlgs 15 novembre 1993 n. 507 (disciplina dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto delle pubbliche affi ssioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle pro-vince nonché della tassa per lo smaltimento dei rifi uti solidi ur-bani), nella parte in cui (commi 1, 4 e 5) non prevede, nel caso di ac-certamento non ancora divenuto defi nitivo, che l’iscrizione a ruolo del tributo possa essere disposta per il solo tributo principale e nel-la sola parte non eccedente la mi-sura prevista dall’art. 15 del dpr 29 settembre 1973, n. 602.

Sul punto, la Corte ha preci-sato che di fronte a una pretesa impositiva patrimoniale del-la pubblica amministrazione, l’esigenza, costituzionalmente garantita, di adeguata tutela del soggetto, che subisce l’impo-sizione, non comporta necessa-riamente che l’esazione coattiva dell’intero debito debba essere preceduta dalla pronuncia di un giudice che abbia definito il tributo dovuto. Infatti, per il principio di esecutività degli atti provenienti da un’autorità nell’esercizio di pubblici poteri, il soggetto privato è tenuto ad adempiere e l’adeguata tutela di fronte all’amministrazione può risultare dalla facoltà ricono-sciuta di ricorrere a un giudice entro un termine ragionevole, in modo da poter ottenere la sospensione della esecuzione dell’atto impugnato.

Per la Corte, l’adeguata tutela dei propri diritti, attraverso la possibilità riconosciuta a tutti di agire in giudizio, non esige come soluzione obbligata per il legisla-tore, né l’indifferenziata sospen-sione ope legis della esecuzione per il fatto della impugnazione, né una graduazione o frazionamento della esazione coattiva. Peraltro, conclude la sentenza, il ricorren-te ben può proporre istanza di sospensione cautelare ai sensi dell’art. 47 del processo tributario, di modo da bloccare in radice gli eventuali effetti pregiudizievoli nei di lui confronti.

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La sentenza n.329/41/09 della CTP di ROMA in sintesi

Il caso deciso Il contribuente eccepisce l’illegittimità dell’iscrizione a titolo provvi-sorio ex art.15 dpr 602/73 del 50% del tributo in pendenza di giudizio perché in contrasto con la disposizione contenuta nell’art. 68 del dlgs 546/92

Le due disposizioni in contrasto

Art.15 dpr 602/73: “le imposte..corrispondenti agli imponibili ✔accertati dall’ufi cio ma non ancora dei nitivi..sono iscritti a titolo provvisorio nei ruoli ..per la metà degli ammontari corrispon-denti..”Art.68 del dlgs 546/92: “anche in deroga a quanto stabilito nelle ✔singole leggi d’imposta…il tributo… deve essere pagato: per i 2/3 dopo la sentenza della commissione tributaria provinciale che respinge il ricorso……”

La massima della Ctp di Roma

L’unica norma applicabile per la riscossione frazionata in pendenza di giudizio è l’art.68 del dlgs 546/92 che prevede un sistema pro-gressivo di pagamento delle imposte con decorrenza dalla pronuncia del primo grado

Fondamenti normativi della decisione dei giudici romani

Principio di capacità contributiva di cui all’art. 53 della costi- ✔tuzione;Esposizione del contribuente ad un’obbligazione tributaria prov- ✔visoriamente esecutiva prima ancora che il giudice tributario si sia espresso sulla legittimità e fondatezza della iscrizione nei ruoli

La massima della Ctp

L’dgrd

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22 Lunedì 22 Febbraio 2010 S P E N D E R E M E G L I O

Si moltiplicano le iniziative di scambi di beni, che trovano terreno fertile nelle piazze virtuali

Il mio sofà? Vale il tuo softwareTorna di moda il baratto. E coinvolge aziende e professionisti

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Un mobile in cambio di un divano, un lavoro artigianale per una consulenza legale, ma

anche una fornitura hardware scambiata con pacchetti sof-tware personalizzati. In tem-pi di recessione sta tornando di moda il baratto: una solu-zione che consente a privati e azienda di scambiarsi beni senza pagamento in denaro. E con l’avanzata del Web 2.0, le possibilità di interazione sono destinate a moltiplicarsi.

Le piattaforme di scam-bio tra aziende. Il ritorno del baratto non riguarda soltanto i privati. Anzi, si può dire che tra artigiani e professionisti non sia mai passata di moda l’usanza di scambiarsi servi-zi professionali (per esempio l’intervento di un idraulico in cambio della consulenza in campo commerciale). Negli Stati Uniti il corporate barter (scambio multilaterale) genera un volume d’affari annuo pari a 600 miliardi di dollari, circa l’1,2% del pil. Le ultime stime parlano di mezzo milione di aziende che utilizzano questo canale e, tra queste, il 65% delle quotate a Wall Street. Così nel paese da tempo sono attive piattaforme come Itex e Ubarter che mettono in con-tatto aziende interessate allo scambio merci. La differenza rispetto al baratto tradizionale consiste nel fatto che questi siti prevedono comunque un con-tratto di compravendita. Ogni acquisto comporta una vendita come contropartita e i prodotti vengono scambiati a un prezzo negoziato.

Il baratto on-line consente alle imprese non solo di al-lacciare rapporti commerciali con aziende che probabilmente non avrebbero mai raggiunto con altri canali, ma anche di confrontarsi con soggetti non concorrenti e, quindi, più di-sposti a fornire consigli disin-teressati. Per fare un esempio, un’azienda che produce matto-nelle in ceramica può aderire alla piattaforma virtuale di scambio per piazzare le rima-nenze di magazzino e riscon-trare l’interesse di un’azienda informatica, che vuole arredare il nuovo uffi cio ed è disposta a fornire in cambio programmi gestionali per la contabilità. In alcuni casi l’adesione a questi siti è gratuita e il compenso de-gli intermediari è proporziona-le al valore dei beni scambiati, in altri è previsto un canone annuale per l’abbonamento, senza costi ulteriori. Lo stes-so vale per Barterforum, por-tale francese che consente di pubblicare annunci gratuiti e aspettare che si faccia avanti un’azienda interessata allo scambio: se le parti raggiun-

gono un accordo, l’affare va in porto e l’intermediario ottiene una percentuale sul valore della transazione. Venendo all’Italia, Incambiodi.it è aper-to a imprese e professionisti e dotato di un motore di ricerca per selezionare le controparti in base alla tipologia di attività svolta e all’ubicazione geografi -ca. BexB è un marketplace del baratto, con costi di iscrizione proporzionali alle dimensioni dell’azienda e uno screening realizzato dai gestori del ser-vizi per segnalare le aziende potenzialmente interessanti.

Ma il baratto tra imprese non si limita al solo canale virtuale. Molte aziende hanno assunto negli ultimi anni bar-ter trader, vale a dire profes-sionisti incaricati di ricercare prima e contrattare poi scambi commerciali con altre società, senza pagamento in denaro. Lo scambio di fornitura viene regolato da un unico contrat-to che stabilisce il valore delle merci in una determinata mo-neta.

Baratto culturale a Mi-lano. Uno dei tanti appun-tamenti è in piazza Duomo a Milano, il 23 febbraio, per il primo Flash-Swapping socio-culturale italiano, con i ragazzi delle scuole superiori di Lom-bardia, Veneto e Piemonte che sono stati sensibilizzati nelle scorse settimane. In sostanza, è possibile scambiare un vec-chio libro con un cd, un dvd con una spilletta, secondo il classi-co principio della domanda che incontra l’offerta, ma senza ri-corso al denaro.

In un periodo di grande at-tenzione alle opportunità di ri-sparmio, il baratto è la soluzio-ne per spendere meno e meglio. Restando nel capoluogo lom-bardo, ogni domenica in viale Puglie si svolge Festivalpark, con un centinaio di esposito-ri e un’offerta di scambio che va dall’abbigliamento ai mo-bili, dai libri all’antiquariato. L’idea è che si mette in piazza ciò che non piace (per esempio i doppioni dei regali) o non serve più (perché considerato fuori moda) e si cerca una persona interessata allo scambio.

La crescita di Internet am-plifi ca le possibilità di scelta: così ci sono le piazze virtuali come Street Taxi, dove gli auto-mobilisti si scambiano passag-gi in macchina, contribuendo, in piccolo, a ridurre il traffi co cittadino. E ci sono le vetrine per scambiarsi oggetti fashion, come lo Swap Club Italia, che organizza anche periodici in-contri «faccia a faccia» nelle principali città italiane. Su Scambiamoci.it, l’utente può pubblicare annunci e scegliere se indicare la tipologia di og-getti che vorrebbe in cambio o affi darsi all’effetto sorpresa.

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L’interesse crescente ver-so il baratto non è dettato solo dal desiderio di rispar-miare. A leggere i sociolo-gi che hanno analizzato il tema, la crisi sta producen-do profondi cambiamenti nel modo di consumare: meno acquisti compulsivi e meno legame con il singo-lo prodotto e voglia intatta di continuare a cambiare, abito, libri, arredamento domestico, come negli anni dell’economia in crescita. Così a Brescia è nato eGo, atelier basato sull’idea di utilizzo e non di proprietà del vestiario. In cambio di un canone mensile, le iscritte hanno la possibi-lità di scegliere un abito nuovo a settimana, previa consegna di quello utilizza-to in precedenza. A Roma lo swap shop Barattando classifi ca i capi che riceve

secondo tre catego-rie, bassa, media e alta, in base a marca, stato e fattura. Poi il cliente può sce-gliere tra le cose di pari livello pagando una quota per il ser-vizio svolto dall’in-termediario. A Bari, ogni ultima domeni-ca del mese, dinanzi alla Chiesa Russa, si svolge il mercatino del baratto promos-so dall’associazione Ardit. «Le persone si scambiano i propri beni», spiegano i pro-motori, «attribuendo a essi un valore che è legato alla sfera dei ricordi, dell’ utilità e delle qualità intrinse-che dell’oggetto».

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La crisi ridisegna le abitudini di consumo

Banche senza soldi, ma fondate sul tempo che ciascun socio mette a disposizione per fare quello che gli riesce meglio. Sono le banche del tempo, realtà ormai diffuse in quasi tutte le province italiane. Così può capitare che una neomamma si faccia carico di fare la spe-sa per le anziane del quartiere e queste, in cambio, si propongano di accudire il bambino nelle ore di lavoro. Tutti i servizi vengono svolti gratuitamente, con uno spirito di libe-ralità che solitamente prescinde dall’esatta considerazione delle ore spese per ciascun servizio. A Trento, dove un gruppo di citta-dini ha aperto uno sportello della banca del tempo che serve a raccogliere nuovi iscrit-ti e presentare le caratteristiche del servi-zio (completamente gratuito). Al momento dell’iscrizione si riceve un libretto di assegni e la lista di tutti i soci, comprendente nomi-

nativo, indirizzo, numero di telefono, tempo disponibile, attività offerte e richieste. Que-sto rende possibile lo scambio diretto fra gli aderenti, che può anche non essere reciproco e che non è mai un impegno continuativo. Gli assegni in dotazione sono divisi in tre parti: la matrice che rimane come ricevuta al pro-prietario dello stesso; la cedola da depositare in banca, per la contabilità e l’aggiornamento periodico dei conto; infi ne, l’assegno vero e proprio che viene consegnato a chi ha effet-tuato un servizio. Giratempo di Genova è una banca del tempo intergenerazionale che si basa sullo scambio di tempo tra giovani e an-ziani. Infi ne a Bergamo le banche del tempo sono cinque e abbinano, allo scambio di servi-zi, eventi culturali e momenti di confronto.

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Il tempo è tra le merci più preziose

I principali siti internet

NOMETARGET

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Scambiamoci.it P r i v a t i e aziende

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23Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 2A F FA R I I N P I A Z Z A

L’offerta Enel ha portato alla ribalta le obbligazioni societarie: come sceglierle evitando i rischi

I bond appagano i delusi dai BotRendimenti più alti, quasi il doppio, rispetto ai titoli di stato

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Il successo del bond lanciato dall’Enel ha portato all’at-tenzione generale il fenome-no delle obbligazioni socie-

tarie. Strumenti che puntano a conquistare l’ampia platea di cassettisti, oggi delusi da rendi-menti dei titoli di stato vicini allo zero. Vediamo quali sono le op-portunità per ottenere un extra-rendimento, senza correre rischi eccessivi. L’ex-monopolista non ha trovato diffi coltà a piazzare sul mercato le sue obbligazioni a sei anni (scadenza fi ssata per marzo 2006), con un lotto mini-mo fi ssato a quota 2 mila euro: a fronte di un’offerta iniziale da 2 miliardi, poi elevata a 3, sono in-fatti giunte richieste per oltre 12 miliardi, tanto da spingere l’emit-tente a un riparto. La decisione della società elettrica non costi-tuisce un fatto isolato: nei mesi scorsi numerose società, piccole e grandi, hanno lanciato emissioni obbligazionarie destinate al pub-blico dei risparmiatori e adesso il mercato scommette su nuovi bond da parte di Generali e A2A. La spiegazione è nella reciproca convenienza: da una parte le aziende puntano in questo modo a recuperare la solidità fi nanzia-ria scalfi ta dai ribassi di Borsa dovuti del 2007-08 e percorrono una strada alternativa rispetto al tradizionale canale di fi nanziamento costituito dalle banche (ammacca-te dalla crisi). Dall’altra i piccoli risparmiatori possono ottenere rendi-menti più consistenti ri-spetto a quelli garantiti dai titoli di stato. Per fare un esempio, i Btp (Buoni pluriennali del Tesoro) a cinque anni collocati nell’asta del 12 febbraio rendono il 2,86% annuo. Guardando al recente passato, l’indice di Bank of America-Merrill Lynch relativo ai bond obbligazionari con rating AAA

(che indica la massima affi dabi-lità) nel 2009 ha reso, tra cedole e aumento di valore, il 6,38%; quello relativo al rating AA il 10,38%. Valori superiori al 5,55%

reso dall’indice delle obbligazio-ni statali a tre-cinque anni Euro direct government.

Fin qui i dati relativi agli indi-

ci, che mediano il rendimento dei titoli sottostanti.

Per chi volesse acquistare sin-gole obbligazioni, le opportunità non mancano: limitandoci all’Ita-

lia, il bond di Lottomatica rende a scadenza poco sopra il 6,7% (tasso variabile) e ha un rating BB, mentre quel-lo Piaggio (tasso fi sso) ha lo stesso rating e si ferma al 6,56%. Il rating è indicati-vo della solidità fi nanziaria dell’azienda: pur essendo tendenzialmente più sicure delle azioni, infatti, anche le obbligazioni sono soggette al rischio di default da par-te dell’emittente. Se si pensa

che nel passato hanno dichiara-to fallimento stati sovrani come l’Argentina, lo stesso rischio non può essere del tutto escluso per

singole società. Al di là di questo, il consiglio è di puntare su società solide (a cominciare da quelle a elevata capitalizzazione), che già in passato si sono mostrate serie rimborsando i debiti in scadenza, e che sono in grado di generare importanti fl ussi di cassa (è il caso delle utility e di molti com-parti dell’industria). Considerato che i mercati si stanno rassere-nando dopo la lunga tempesta fi nanziaria, le emissioni socie-tarie continueranno anche nei prossimi mesi: Barclays Capital ha stimato che, solo in Europa, quest’anno le obbligazioni ad alto rendimento supereranno i 40 mi-liardi di euro.

Per chi non ha gli strumenti per analizzare i singoli titoli, né il tempo per seguire costantemente l’andamento dei mercati, il con-

siglio è di affi darsi a strumenti del risparmio gestito, che hanno il vantaggio di investire, con un unico versamento, su una plura-lità di sottostanti. E si sa che la diversifi cazione è la strada mi-gliore per minimizzare i rischi e puntare a una crescita del porta-foglio nel medio-lungo periodo. A questo proposito, si possono per-correre due strade: acquistando fondi comuni di investimento, ci si affi da interamente alle abilità del gestore che, forte della sua professionalità, compra e vende i titoli puntando a un rendimen-to complessivo migliore rispetto alla media di mercato.

Le possibilità di scelta sono sterminate, per cui la vera sfi -da consiste nell’individuare il prodotto più indicato per le proprie necessità. Per esempio, Arca Bond Corporate ha reso nell’ultimo anno poco più del 13%, mentre il confronto a cin-que anni indica un guadagno medio annuo del 2,4% annuo. Il fondo non prevede commissioni di sottoscrizione, ma un diritto fi sso di 1,5 euro per versamenti in un’unica soluzione fi no a 500 euro e 3,5 euro per somme supe-riori. A questi costi va aggiunta, poi, la commissione di gestione (già compresa nel valore della quota( pari all’1,10%. Un’altra possibilità è rappresentata da-gli Etf. In sostanza si tratta di fondi passivi: come nel caso dei fondi comuni, un solo versamen-to è sufficiente per acquistare una pluralità di titoli sottostan-ti, ma il gestore non movimen-ta il portafoglio. Una rinuncia da parte del risparmiatore, che viene premiata con commissioni mediamente più contenute, di solito tra lo 0,4 e lo 0,7% annuo. È il caso del Barclays Euro Cor-porate Bond 1-5, che consente di investire in una pluralità di bond societari con scadenza massima a cinque anni, e del Markit iBo-xx Euro Liquid Corporates, che punta sulle emissioni a reddito fi sso.

© Riproduzione riservata

Il pil del Giappone è cresciuto, nel quarto tri-mestre, dell’1,1% sui tre mesi precedenti e del 4,6% nel confronto anno su anno. Si tratta di un cambio di rotta dopo il calo del 3,3% (-12,7% an-nualizzato) del terzo trimestre, dovuto soprat-tutto al recupero della domanda domestica e degli investimenti azien-dali. Il dato è superiore alle attese, fi ssate dagli economisti in un +0,9% (+3,7% annualizzato). Le autorità nipponiche hanno, però, avvertito che il paese si trova an-cora in forte defl azione e la ripresa potrebbe perdere forza col venir meno degli stimoli governativi a livello globale. È stato rivisto invece al ribasso il dato sulla pro-duzione industriale: +1,9% in dicembre, dopo il +2,2% di novembre. L’utilizzo della capacità

produttiva a dicembre è salito dell’1,4%, rispet-to al +3,2% di novembre.Guardando al futuro, gli analisti internazionali si dicono più ottimisti che in passato, soprat-tutto alla luce dei legami in via di consolida-

mento tra Giappone e Cina. Inoltre il governo nipponico e quelli delle altre grandi econo-mie dell’area hanno dato vita a un fondo di garanzia da 120 miliardi di dollari, che gli stati potranno utilizzare in caso di diffi coltà. A pesare, sul fronte della competitività giapponese, è soprattutto l’elevata valuta-zione dello yen, che nell’ultimo

anno ha continuato a prendere quota rispetto alle principali valute internazionali. Il gover-no locale si è detto propenso a sostenere una «moderata» svalutazione della moneta locale per rilanciare le esportazioni.

Il Giappone vede la luce in fondo al tunnel

Bond sì, ma ad alto rischio. Negli ultimi mesi le ban-che, a caccia di nuova liquidità per rafforzare i pro-pri requisiti patrimoniali, stanno collocando in massa obbligazioni strutturate che combinano due elementi: un’obbligazione a tasso fisso, che in genere stacca cedo-le periodiche, e un contratto che, attraverso il ricorso a strumenti derivati, determina l’ammontare della cedola e il valore del capitale a scadenza. La maggior parte di queste emissioni viene quotata su mercati regolamentati e i rendimenti sono solitamente superiori rispetto agli altri bond. Tuttavia, proprio la presenza di strumenti derivati, può renderne difficile la comprensione a chi non segue la finanza per professione. Inoltre i livelli di liquidità di questi prodotti raramente sono elevati, per cui può essere difficile disfarsene in caso di necessità, se non a patto di accettare pesante minusvalenze. Anche perché il valore garantito è tale soltanto a scadenza.

Obbligazioni, le banche alzano la posta in gioco

L’andamento di Arca Bond Corporate

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24 Lunedì 22 Febbraio 2010 I N F O . E U R O PA

Secondo gli esperti ingaggiati da Bruxelles la nuova normativa americana fa lievitare i costi

Porti, l’ispezione non s’ha da fareUe contraria alla scannerizzazione dei container diretti in Usa

Pagina a cura DI GABRIELE FRONTONI

No alla scannerizzazio-ne dei container diretti negli Usa. È il giudizio della commissione euro-

pea che ha ingaggiato un panel di esperti legati alle maggiori so-cietà di consulenza nel settore dello shipping per valutare gli effetti diretti e indiretti della normativa varata nel 2007 da Washington, che impone l’ispe-zione elettronica del 100% delle merci in partenza via mare con destinazione fi nale gli Usa. La legge americana, approvata sulla scia emotiva di paura diffusa nel paese all’indomani degli atten-tati terroristici dell’11 settembre 2001, dovrebbe entrare in vigo-re il primo luglio del 2012. E il condizionale è d’obbligo, vista la ferma opposizione mostrata dai principali partner commerciali degli Usa. Unione europea in testa. «I paesi membri dell’Ue sono parte di una rete interna-zionale che ogni giorno passa al

setaccio centinaia di migliaia di dati per scovare eventuali rischi alla sicurezza dei consu-matori», ha spiegato il commis-sario Ue alla programmazione finanziaria, Algirdas Š emeta. «La promozione di standard internazionali di sicurezza nel commercio mondiale, lo scambio di informazioni e il mutuo rico-noscimento del livello di profes-sionalità dei controlli condotti dai propri partner commerciali costituiscono gli strumenti più adatti per sconfiggere i rischi legati ai trasporti merce tran-snazionali. Per questo, Europa e Usa dovrebbero mostrare la loro leadership muovendosi lungo lo stesso cammino e proponen-do un’agenda comune a livello globale per l’adozione di misure condivise». Tradotto in termini pratici, il discorso diplomatico del commissario europeo altro non è che un duro messaggio agli Usa in cui si sostiene l’inu-tilità di un’azione unilaterale di protezione a favore dell’adozione di standard di sicurezza, comu-

nemente accettati e applicati in tutto il mondo. «L’applicazione della normativa americana an-drebbe a generare costi molto alti per il settore dei trasporti e per il benessere dei cittadini europei», hanno avvertito gli esperti della commissione Ue, snocciolando una serie di dati e di cifre che da sole bastereb-bero a giustificare i timori di Bruxelles. Da un punto di vista fi nanziario, gli investimenti per le dotazioni strumentali richie-ste dagli Usa per la scanneriz-zazione del 100% dei container in partenza per l’America e per l’analisi di eventuali elementi radianti contenuti al loro inter-no ammonterebbero, secondo gli esperti, a 430 milioni di euro. A ciò si devono aggiungere altri 200 milioni di euro per adeguare la struttura dei porti alle nuove esigenze. Ivi compresa l’assun-zione di 2.200 dipendenti desi-gnati al lavoro di ispezione. Il tutto, con un costo aggiuntivo di ulteriori 200 milioni di euro. Fin qui si tratta di costi diretti.

Ma esiste anche la componente di spesa indiretta, legata all’au-mento dei costi sostenuti dalle compagnie di trasporto marit-timo che andranno a ricadere interamente sulla loro cliente-la. Si è stimato che dal primo di luglio del 2012, stanti così le cose, l’invio di un container dall’Europa agli Usa subireb-be un incremento di prezzo del 10%. Senza contare il fatto che molti porti del Vecchio continen-te, pur desiderosi di continuare a operare con gli Stati Uniti, si troverebbero esclusi dal mercato non disponendo delle capacità fi -nanziarie o strutturali necessa-rie per mettere in atto quanto ri-chiesto dalla normativa a stelle e strisce. Questo si tradurrebbe a sua volta in uno spostamento di rotta dei cargo transoceanici verso quei porti capaci di acco-gliere la strumentazione per lo scanning che si troverebbero a dover gestire una situazione di congestione del traffi co merci.

Allontanando ulteriormente lo spettro dell’analisi dal parti-

colare al generale, le disposizio-ni americane andrebbero a in-cidere fortemente sul benessere globale attraverso una distor-sione del commercio stimato in 10 miliardi di euro, che potreb-bero arrivare fi no a 17 miliardi estendendo l’analisi dall’Europa al mondo intero. Ma esiste un altro rischio non trascurabile. Cosa accadrebbe nel caso in cui il modello americano della scan-nerizzazione richiesta per il 100% dei container venisse replicato su scala mondiale? In questo caso, le stime della commissione eu-ropea paventano una situazione catastrofi ca con una contrazione annua del giro d’affari legato al commercio di ben 150 miliardi di euro. «In assenza di una di-mostrazione convincente che lo scanner del 100% dei prodotti esportati sia in grado di produr-re evidenti benefi ci al livello di si-curezza internazionale, credo che costi tanto alti siano al momento ingiustifi cati», ha tagliato corto il commissario Š emeta.

© Riproduzione riservata

Le spese necessarie

Investimenti necessari per lo scannerizzazione del 100% dei containernei porti Ue e per l’individuazione di materiale radiante all’interno dei container

2012 2020

Investimenti necessari per le apparecchiature di «radiation detection» € 12,818,000 € 16,809,000

Investimenti necessari per le apparecchiature di «100% scanning» € 262,943,000 € 334,900,000

Investimenti di ampliamento e adeguamento dei porti Ue ai nuovi sistemi di controllo € 62,638,000 € 79,937,000

Totale spese legate all’adeguamento alla nuova norma Usa € 338,399,000 € 431,646,000

Fonte: «Study on the impact of security Measures on the Eu economy and trade relations» preparato da HPC Hamburg Port Consulting GmbH e da Planco Consulting GmbH Ocean Shipping Consultants per conto della Commissione europea (DG TAXUD)

L’impatto sui posti di lavoro

Incremento occupazionale stimato per l’adeguamento alla richiesta americana di scannerizzazione del 100% dei container diretti in Usa

2012 2020

Occupazione diretta legata al funzionamento delle nuove apparecchiature nei porti Ue

890 1140

Occupazione indiretta 860 1080

Totale incremento occupazionale 1750 2220

Fonte: «Study on the impact of security Measures on the Eu economy and trade relations» preparato da HPC Hamburg Port Consulting GmbH e da Planco Consulting GmbH Ocean Shipping Consultants per conto della Commissione europea (DG TAXUD)

Due nuove DG: Energia e Azione sul clima La commissione europea ha adottato una nuova struttura organizzativa per la ripartizione dei portafogli ai futuri commissari. Così sono venute alla luce due nuove direzioni: la DG Energia e la DG Azione per i cambiamenti climatici. La prima, capitanata dall’ex numero uno della DG Concorrenza, Philip Lowe, comprende i servizi della ex DG Energia e Trasporti incaricata di questioni energetiche. La direzione

generale per i Cambiamenti climatici racchiuderà al suo interno le attività della DG Ambiente, quelle della DG Relazioni esterne sui negoziati internazionali per il cambiamento climatico e le attività della DG Imprese e industria in materia di sostenibilità ambientale. Per la direzio-ne della nuova DG è stato scelto il belga Jos Delbeke, attuale direttore della DG Ambiente.

Bando di 20,76 milioni per le reti energeticheLa direzione generale dell’energia e dei trasporti della commissione europea ha lanciato un invito a presentare entro il 30 aprile prossimo proposte per la concessione di sovvenzioni a progetti all’interno del programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzio-ni nel campo della rete transeuropea di energia per il 2010. L’importo massimo disponibile per il quest’anno ammonta a 20 milioni e 760 mila euro. Il testo

completo dell’invito a presentare proposte è disponibile all’indirizzo http://ec.europa.eu/energy/infrastruc-ture/grants/index_en.htm. La realizzazione di reti energetiche transeuropee è stata approvata dal parlamento e dal consiglio a settembre 2006 per ridurre il costo dell’energia per il consumatore e contribuire alla diversifi cazione delle fonti energetiche.

Entro l’anno il libro verde sul gioco d’azzardoRegole comuni a livello europeo per le scommesse on-line. È quanto richiesto dal parlamento Ue per far fronte a una situazio-ne frammentata in un settore a rischio. «È ora che la commissio-ne proponga una strategia chiara», ha dichiarato il presiden-te della commissione

mercato interno del parlamento, Malcom Harbour. «Il gioco d’azzardo on-line può e deve essere regolamen-tato, nel pieno rispetto dei cittadini e del loro diritto a giocare su internet». Più dura la tedesca Evelyne Gebhardt, ex relatrice della direttiva servizi, secondo cui «la commissione deve smetterla di usare uno strumen-to improprio come le procedure di infrazione per risolvere il problema del gioco d’azzardo on-line». A queste preoccupazioni ha risposto il neo-commissario al mercato interno Michel Barnier, che ha promesso «un

nuovo approccio da parte della commissione, spiegando che è in corso una consultazione di tutti gli attori coinvolti, che potrebbe portare alla pubblicazione di un Libro Verde sul gioco d’azzardo entro la fi ne dell’anno».

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IN BREVE

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25Lunedì 22 Febbraio 2010

In Ungheria c’è il via libera alla riforma del codice civile

Rivoluzionato il c.c.Nuove norme: dall’eredità all’aborto

Pagina a curaDI GABRIELE FRONTONI

Nuova vita per il diritto civile ungherese. Il par-lamento di Budapest ha approvato un nuovo

codice civile che emenda quello in vigore dal 1959. Il via libera da parte dell’assemblea parlamen-tare, raggiunto con i voti della attuale maggioran-za socialista al governo (180 voti a favore, 166 contrari e 3 astenuti), co-stituisce l’ultimo atto im-portante della legislatura prima dello scioglimento del parlamento, in vista delle elezioni di aprile. Il disco verde al nuovo codice civile è arrivato al termine di una lunga querelle politica, che ha visto contrapposta l’as-semblea parlamentare, da un lato, e il presidente Laszlo Solyom, dall’altro. Quest’ultimo, a settembre, si era rifiutato di promulgare la normativa varata dai rappresentanti del popolo, rinviando il testo all’esame delle

camere. E dopo aver tacciato il nuovo Codice civile come «incon-sistente».

Una volta ricevuto il secondo via libera da parte del parlamen-to, il 16 febbraio scorso, il presi-dente Solyom si è visto obbligato

a fi rmare la legge senza proporre modifi che al testo. Ma quali sono le novità contenute nella legge? La nuova normativa oltre a lega-lizzare le convivenze civili anche tra gay, cosa che con consentirà

comunque di adottare bambini, legalizza il matrimonio fra cugi-ni. Il nuovo codice, suddiviso in 1.200 paragrafi , presenta cam-biamenti sostanziali anche nelle regole sull’eredità, l’adozione di bambini, i diritti d’autore, l’abor-

to, e la difesa della natura. «Abbiamo aggiornato la legge più importante della convivenza civile alle con-dizioni dei nostri tempi», ha dichiarato il ministro della giustizia. Il nuovo codice prenderà vita per gradi, a partire dal 1° maggio, a patto che l’opposizione conservatrice Fidesz, non riesca a bloccarne l’entrata in vigore. Dopo l’approva-zione del parlamento e la ratifi ca della legge da par-te del presidente Solyom, infatti, i vertici del partito di opposizione hanno fatto sapere di essere pronti a ri-correre alla Corte suprema,

ravvisando all’interno delle nuo-ve norme del codice civile alcuni principi in aperto contrasto con quelli garantiti dalla Costituzio-ne ungherese.

© Riproduzione riservata

IvaELENCHI INTRASTAT N

Elenchi intrastat. Obbligo di comunicazione delle prestazioni di servizi intracomunitarie. Inapplicabili le sanzioni per violazioni sulla compilazione, commesse da gennaio a maggio 2010 o, per i contribuenti che sono tenuti agli obblighi tri-mestrali, commesse nel primo trimestre 2010. Il contribuente è comunque tenuto a presentare elenco integrativo entro il 20 luglio 2010 (circolare dell’Ag. delle entrate n. 5/E del 17 febbraio 2010).

Imposte dirette

DETRAZIONE SPESE N

PER PARRUCCHE

Detrazione spese per acquisto parrucca a titolo di spesa per protesi sanitaria, ammessa (risoluzione dell’Ag. delle entrate n. 9/E del 16 febbraio 2010).

SPESE MEDICHE N

Detrazione spese mediche. Chia-rimenti (risoluzione dell’Ag. delle entrate n. 10/E del 17 febbraio 2010).

CORSO DOTTORATO N

Spese per iscrizione al corso di dottorato di ricerca soste-nute interamente dall’iscrit-to, detrazione Irpef del 19%, ammessa (risoluzione dell’Ag. delle entrate n. 11/E del 17 febbraio 2010).

Altre imposte e tasse

IMPOSTA DI N

SUCCESSIONE

Successione per rappresentazio-ne. Riconoscimento della fran-chigia (risoluzione dell’Ag. delle entrate n. 8/E del 12/2/2010).

Riscossione MISURE CAUTELARI/ N

AMBITO OGGETTIVO

Misure cautelari. Ambito og-gettivo e soggettivo (circolare dell’Ag. delle entrate n. 4/E del 15 febbraio 2010).

MISURE CAUTELARI/ N

PROCEDURA

Misure cautelari. Procedura (circolare dell’Ag. delle entrate n. 4/E del 15 febbraio 2010).

Agevolazioni LAVORI CONDOMINIALI N

Lavori su parti condominiali. Detrazione Irpef estesa a tutte le parti comuni dell’edificio resi-denziale, ammessa (risoluzione dell’Ag. delle entrate n. 7 del 12 febbraio 2010)

FISCO FLASH

IL PARLAMENTO

Il Portogallo autorizza le nozze gayVia libera in Portogallo ai ma-trimoni tra persone dello stesso sesso. Il parlamento di Lisbona ha approvato una legge che au-torizza le unioni matrimoniali tra due uomini o tra due don-ne, negando, tuttavia, il diritto all’adozione da parte delle cop-pie gay. La nuova normativa è passata adesso alla fi rma del presiden-te, Aníbal Cavaco Silva, che dovrà ratifi care quanto già li-cenziato dal parlamento. L’ini-ziativa è stata approvata con il sostegno del Partito socialista, del Partito comunista portoghe-se, del Blocco di Sinistra (BE) e dei Verdi, nonostante il voto contrario delle formazioni con-servatrici. Entrando nello spe-cifi co, il parlamento ha stabilito di eliminare il termine «sesso» dal codice civile nella defi nizio-ne del matrimonio, che d’ora in avanti verrà defi nito come un contratto tra due persone che intendono stabilire una fami-glia attraverso la piena comu-nione di vita. La legge appena approvata include, tuttavia, una clausola che impedisce a coppie sposate di omosessuali di adot-tare dei fi gli. Una limitazione fortemente voluta dal Partito socialista nonostante la Costi-tuzione portoghese sancisca il diritto alla non discriminazione sulla base del genere.

Lunedì 22 Febbr

iforma del codice civile I AltFISCO FLASHSCO FLAS

I N F O . M O N D O

Laszlo a firmare la legge senza proporre

«Alecodidigipra a coriinzirateindisaco

ravvisa

Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. GhioIN FRANCIA

Sì ai permessi per assistere malati graviRivoluzione in arrivo per il siste-ma di assistenza sanitaria fran-cese. L’assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento di Parigi, ha approvato all’unani-mità la concessione di permessi retribuiti per i dipendenti che si assenteranno dal luogo di lavoro per assistere a casa un parente o un amico in fi n di vita. In quest’ultimo caso, il malato sarà tenuto a fi rmare un modu-lo di autocertifi cazione in cui si richiede l’assistenza dell’amico defi nendolo «persona di assolu-ta fi ducia». La norma prevede il pagamento di 49 euro per un periodo fi no a un massimo di 21 giorni. In caso di morte del malato prima dello scadere del 21° giorno, il compenso versato dallo stato cesserà. Il consenso bipartisan ottenuto dal provve-dimento alla camera dei deputa-ti segue l’analoga approvazione dai banchi del senato. Secondo i dati del governo, il provvedi-mento potrebbe riguardare 20 mila persone all’anno per un co-sto totale per lo stato stimato in 20 milioni di euro di spesa. «L’istituzione dell’indennità rappresenta un passo impor-tante nel miglioramento della qualità della fi ne della vita per i pazienti e per coloro che sono loro vicini», ha commentato il ministro della sanità di Parigi, Roselyne Bachelot.

SUI REATI

A Panama equiparati bimbi e adultiPiena equiparazione dei bambi-ni agli adulti di fronte alla legge. È quanto stabilito dal parlamen-to di Panama che ha approvato la riforma del regime speciale di responsabilità penale per gli adolescenti. In base alla norma, d’ora in avanti tutti i bambini con almeno 12 anni di età do-vranno essere giudicati sulla base delle leggi che regolano la vita tra gli adulti. Non solo. Per tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni, la nuova legge stabi-lisce che coloro che esercitano la patria potestà risponderanno civilmente di fronte al giudice per i reati commessi dai propri fi gli. La decisione di ridurre da 14 a 12 anni l’età minima per equiparare i reati e le pene di un adolescente a quelle di un uomo ha generato una forte polemica. «I dati hanno dimo-strato che negli ultimi due anni sono stati solamente sei i casi di minori di 14 anni coinvolti in re-ati molto gravi», ha dichiarato il deputato dell’opposizione, Ro-gelio Paredes. Adesso la parola passa al presidente di Panama, Ricardo Martinelli, che sarà chiamato ad apporre la fi rma di ratifi ca della nuova legge. Ope-razione soltanto di rito, vista la dura lotta al contrasto della criminalità giovanile promossa da Martinelli durante l’ultima campagna elettorale.

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26 Lunedì 22 Febbraio 2010 C O N TA B I L I TÀ

Al via le regole in tema di compensazioni: ecco cosa si trovano ad affrontare i contribuenti

Iva in partenza sul doppio binarioDistinte due soglie. Irrilevante l’ammontare in dichiarazione

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Al via le nuove regole in tema di compensazioni Iva eccedenti i 10 mila euro con la prossima

dichiarazione. Gli interventi di prassi intervenuti a dicembre 2009 e gennaio 2010, unitamen-te alle risposte offerte dai tecnici dell’agenzia nel corso del forum organizzato da ItaliaOggi lo scorso 22 gennaio, permettono di tracciare un quadro completo di cosa si trovano a dover affrontare i contribuenti. In forza dell’art. 10 della legge 3 agosto 2009, n. 102 (conversione del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78) sono state previ-ste a far data dal 1° gennaio 2010 regole più rigide per la compen-sazione orizzontale di eccedenze Iva superiori a 10 mila euro. In estrema sintesi: per la compensa-zione orizzontale di eccedenze di crediti Iva oltre i 10 mila € annui, la compensazione del credito Iva annuale o trimestrale può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale (ovvero dell’istanza mo-dello TR per quella infrannuale) da cui il credito emerge. Anche la compensazione orizzontale di eccedenze di crediti Iva oltre i 15

mila €, potrà effettuarsi solo dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui il credito emerge, ma costoro devono anche richiedere l’appo-sizione del visto di conformità di cui all’art. 35, commi 1, lett.

a) del dlgs 241/97 relativamente alle dichiarazioni da cui lo stesso emerge. Circa l’esatta individua-zione dei limiti la situazione è or-mai chiara. I nuovi vincoli sulle compensazioni dei crediti Iva, in-trodotti dal dl 78/2009, si rendono operanti soltanto al superamento

delle soglie stabilite, indipenden-temente dall’ammontare del cre-dito risultante dalla dichiarazione annuale o dall’istanza trimestra-le. Ai fi ni del computo dei limiti sopra esposti, come precisato nel provvedimento del direttore dell’Agenzia del 21 dicembre 2009

e nella circolare n. 1 del 15 gen-naio 2010 non sono comprese le compensazioni «interne», ossia le compensazioni dei crediti Iva con l’Iva dovuta a titolo di versamento periodico, saldo e acconto. Ciò in quanto, per tale tipo di pagamenti, l’esposizione della compensazio-ne nel modello F24 rappresenta solo una modalità alternativa di esercitare la detrazione prevista dall’articolo 30 del dpr n. 633 del 1972, che può essere evidenziata all’interno della dichiarazione annuale. Le indicazioni in tema di non applicazione delle nuove regole per gli importi compensati ma non in misura superiore sono rilevanti anche con riguardo alle modalità operative: nel caso in cui il contribuente dovesse superare la soglia dei 10 mila euro in com-pensazione «esterna», non risul-tano necessari i servizi telematici predisposti dall’agenzia delle en-trate (entratel o fi sconline). Ma, come più volte sottolineato dalle Entrate: per agevolare il corretto computo dell’ammontare dei cre-diti Iva utilizzati in compensazio-ne «interna», sarebbe opportuno, anche se non obbligatorio, usare i servizi telematici, per favorire la corretta individuazione dell’am-montare di credito Iva che non deve essere considerato ai fi ni del calcolo del «tetto».

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Come deve comportarsi il contribuente

Risultato a credito della dichiarazione annuale: € 25.000

Ipotesi 1: richiesta di rimborso di € 25.000

Non si applicano le nuove regole

Ipotesi 2: riporto a nuovo per compen-sazioni verticali

Non si applicano le nuove regole

Ipotesi 3: riporto a nuovo per compen-sazioni verticali di € 15.000 e riporto a nuovo per compensazioni orizzontali di € 10.000

Non si applicano le nuove regole

Ipotesi 4: riporto a nuovo per compen-sazioni verticali di € 10.000 e riporto a nuovo per compensazioni orizzontali di € 15.000

Si applica la nuova regola che prevede la possibilità di compensazione solo dal giorno 16 successivo del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione per le parte di compensazione verticale eccedente i 10 mila euro

Ipotesi 5: riporto a nuovo per compen-sazioni verticali di € 9.000 e riporto a nuovo per compensazioni orizzontali di € 16.000

Si applica la nuova regola che prevede la possibilità di compensazione solo dal giorno 16 successivo del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione per le parte di compensazione verticale eccedente i 10 mila euro ed inoltre superandosi i 15 mila euro è neces-sario anche il visto di conformità (solo dal momento in cui si supera tale soglia)

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Crediti 2008 liberi dai nuovi vinco-li. L’utilizzo in compensazione delle eccedenze risultanti dalla dichiara-zione presentata nel 2009 non deve sottostare alle nuove regole fino al momento di presentazione della di-chiarazione Iva 2010. In sostanza la prassi ha confermato che per l’utilizzo in compensazione, nel corso del 2010 e prima della presentazione della di-chiarazione per il 2009, del credito annuale Iva 2008 e dei crediti trime-strali 2009 non si rendono applicabi-li, in tutto o in parte, le disposizioni introdotte dall’art. 10 del dl 78/2009. Ciò in quanto le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010 e riguardano il credito Iva emergente dalla dichiarazione annuale relativa al 2009 e i crediti Iva chiesti in compensazione con le istan-ze trimestrali relative al 2010. Come chiarito nella circolare n. 1 del 15 gennaio 2010 «il tetto di 10 mila euro è riferito all’an-no di maturazione del credito e non all’anno solare di utilizzo in compensazione, ed è calcola-to distintamente per ciascuna tipologia di credito (annuale o infrannuale)». Ciò significa che il credito annuale Iva 2008 e i crediti trimestrali 2009 posso-no essere utilizzati in compen-sazione senza i vincoli imposti dalle nuove disposizioni, fino alla data di presentazione del-la dichiarazione 2009, da cui emergerà il credito sottoposto alla nuova disciplina. Tale presa

di posizione deve essere considerata anche con riguardo alle future an-nualità. Infatti per verificare lo sfo-ramento del limite dei 10 o 15 mila euro non sarà sufficiente verificare le compensazioni effettuate nell’an-no solare, ma occorrerà considerare anche quelle effettuate nell’anno suc-cessivo prima della presentazione del modello e riferita alla dichiarazione dell’anno precedente. La non rile-vanza delle nuove regole con riguar-do alle eccedenze precedenti porta a una considerazione sui termini entro cui presentare la dichiarazione Iva 2010. Le nuove regole consentono

infatti ai contribuenti di non com-prendere nella stessa la dichiarazio-ne annuale Iva nell’ipotesi in cui il credito da questa risultante venga utilizzato in compensazione ovvero chiesto a rimborso. In tal modo si giunge a una limitazione dei tempi di presentazione della dichiarazione e quindi del termine entro cui poter chiedere il rimborso o compensare l’eccedenza a credito. La ratio della norma appare chiara in quanto vuole evitare che le nuove regole in tema di compensazioni possano creare conse-guenze finanziarie troppo pesanti per i contribuenti. Rimanendo inalterate

le regole dettate dal dpr 322/1998 in tema di presentazioni delle dichia-razioni si sarebbe verificato che il contribuente per procedere alla com-pensazione avrebbe dovuto attendere fino al 16 ottobre dell’anno successivo considerando la data ultima di pre-sentazione del modello Iva compreso nella dichiarazione unificata quello del 30 settembre.

Ma nel caso in cui vi fossero an-cora eccedenze riferite al 31/12/2008 conviene a tali contribuenti ritardare il più possibile la presentazione del-la dichiarazione 2010 in quanto in tal modo le compensazioni potranno

essere effettuate senza tener conto delle nuove e più rigide regole. Vi è poi da ricordare che è ormai confermato che la possibilità di presentare la dichiarazione Iva au-tonoma (a eccezione che nel caso delle abituali fattispecie quali il perio-do d’imposta non coinci-dente con l’anno solare) riguarda unicamente i contribuenti dalla cui dichiarazione annuale scaturisca un credito. L’obbligo di presentare la dichiarazione annuale Iva all’interno del model-lo Unico permane quindi solo per i contribuenti che determinano un sal-do Iva a debito (o pari a zero).

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I nuovi vincoli lasciano indenni i crediti 2008

Come calcolare i limiti

Risultato a credito della dichiarazione annuale 2009: € 25.000

Ipotesi 1: il credito è stato compensato orizzon-talmente entro il 31/12/2009

Non si applicano le nuove regole

Ipotesi 2: il credito non è stato compensato oriz-zontalmente entro il 31/12/2009 m a lo è nel 2010 prima della presentazione della dichiarazione Iva 2010

Non si applicano le nuove regole

Ipotesi 3: il credito non è stato compensato orizzontalmente entro il 31/12/2009 ma lo è nel 2010 dopo la presentazione della dichiarazione Iva 2010

Si applicano le nuove regole

Risultato a credito della dichiarazione annuale 2010: € 25.000

Il tal caso il superamento del limite potrebbe comportare la necessità di considerare oltre alle compensazioni di tale eccedenza effettuate nel 2010 anche quelle eventualmente effettuate nel 2010 prima della presentazione della dichiarazione 2011.

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27Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbC O N TA B I L I TÀ

Basta il controllo della for-ma per rilasciare il visto di conformità. Non occor-re entrare nel merito del-

la contabilità del cliente. Uno dei punti maggiormente critici che impattano negli adempimenti dei professionisti è quello che con-cerne l’individuazione dell’ambito dei controlli necessari per certifi -care la dichiarazione.

Già nella circolare n. 57 del 23/12/2009 era stato chiarito che, al fi ne di semplifi care gli dempi-menti concernenti il rilascio del visto di conformità, «in sede di prima applicazione l’esecuzione dei controlli dovrà mirare a veri-fi care la sussistenza di una delle fattispecie che, in linea generale, sono idonee a generare l’ecceden-za d’imposta (presenza prevalen-te operazioni attive soggette ad aliquote più basse rispetto a quel-le degli acquisti, operazioni non imponibili ecc.)». Vi è subito da notare che l’utilizzo della locuzio-ne «in sede di prima applicazione» può sollevare qualche dubbio che ciò era ivi espresso potesse avere valenza solo con riguardo alla prima annualità in cui le nuove regole erano applicabili.

Nel corso del forum si è giunti a ottenere qualche informazione in più. I controlli da effettuare de-vono essere in primo luogo quelli previsti dall’articolo 2, comma 2, del decreto n. 164 del 1999, pre-suppongono, ai fi ni dell’imposta sul valore aggiunto: la correttezza formale delle dichiarazioni pre-sentate dai contribuenti; la rego-lare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie.

Si è anche aggiunto che per le dichiarazioni presentate ai fi ni dell’imposta sul valore aggiunto,

i controlli devono essere fi nalizza-ti, oltre che a evitare errori mate-riali e di calcolo nella determina-zione dell’imponibile, nonché nel corretto riporto delle eccedenze di credito, anche a verifi care la regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligato-

rie ai fi ni dell’imposta sul valore aggiunto. Da ciò pertanto si desu-me che (vedi anche la circolare n. 134 del 1999) i controlli implicano la verifi ca: della regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie ai fi ni delle imposte sui redditi e dell’imposta

sul valore aggiunto; della corri-spondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze del-le scritture contabili; della corri-spondenza dei dati esposti nella scritture contabili alla relativa documentazione.

Ancora facendo riferimento

alla necessità «di semplificare gli adempimenti dei soggetti coin-volti nell’attività di controllo, in sede di prima applicazione delle disposizioni stabilite dall’artico-lo 10 del decreto-legge n. 78 del 2009» nel corso del Forum si sono confermate le modalità attestan-ti la correttezza dell’esecuzione dei controlli: nel caso in cui il credito d’imposta destinato dal contribuente all’utilizzo in com-pensazione sia pari o superiore al volume d’affari, tenuto conto che trattasi di una fattispecie in cui la genesi del credito Iva non appare direttamente giu-stifi cata dall’attività economica esercitata dal soggetto nel pe-riodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione, deve essere effettuata l’integrale verifica della corrispondenza tra la do-cumentazione e i dati esposti nelle scritture contabili; per tutti i contribuenti che non rientrano nella condizione sopra esposta la verifica deve riguardare la documentazione rilevante ai fi ni dell’Iva con imposta superiore al 10% dell’ammontare complessivo dell’Iva detratta riferita al perio-do d’imposta a cui si riferisce la dichiarazione.

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Il visto si ferma alla forma

Le sanzioni per infedele rilascio del visto chiariscono l’ambito dei controlli. L’articolo 5 del dlgs n. 472 prevede che ai soggetti che rilasciano il visto di conformità infedele si applica, la sanzione amministrati-va da euro 258 a euro 2.582. La violazione è punibile in caso di liquidazione delle imposte, dei contributi, dei premi e dei rimborsi do-vuti in base alle dichiarazioni, di cui all’arti-colo 36-bis del decreto del presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e in caso di controllo ai sensi degli articoli 36-ter e seguenti del medesi-mo decreto, nonché in caso di liquidazione dell’imposta dovuta in base alle dichiarazioni e di controllo di cui agli articoli 54 e seguenti del decreto del presi-dente della repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. In caso di ripetute vio-lazioni, ovvero di viola-zioni particolarmente gravi, è disposta a cari-co dei predetti soggetti la sospensione dalla facoltà di rilasciare il visto di conformità per un periodo da uno a tre anni e nel caso di ripetute violazioni com-messe successivamente al periodo di sospen-sione, è disposta l’inibizione dalla facoltà di rilasciare il visto di conformità. Si considera violazione particolarmente grave il mancato pagamento della suddetta sanzione.La circolare 52/E del 27 settembre 2007 ha sul punto chiarito che «in caso di infedeltà del visto di conformità o dell’asseverazione, pertanto, il responsabile del centro di assi-

stenza fi scale o il professionista sono punibili soltanto se dalle attività di liquidazione, con-trollo formale o sostanziale delle dichiarazio-ni, per le quali sono stati rilasciati il visto o l’asseverazione, emergano somme dovute a carico del contribuente dichiarante. In pro-posito, è opportuno chiarire che non tutte le circostanze che possono dar luogo a una rettifi ca della dichiarazione sono oggetto di controllo o rilevazione da parte del soggetto che rilascia il visto di conformità o l’asseve-razione. (….) Poiché, dunque, i controlli ne-

cessari al rilascio del visto di conformità e dell’asseverazione non «coprono» tutti i casi che possono dar luogo a rettifi-che della dichiara-zione a carico del contribuente, alla luce del principio di colpevolezza, sanci-to dall’articolo 5 del dlgs n. 472 del 1997, la sanzione a cari-co dei responsabili

dell’assistenza fi scale dei centri e dei pro-fessionisti nei casi di infedeltà del visto di conformità o dell’asseverazione deve esse-re applicata soltanto se vi sia discordanza tra quanto attestato tramite il rilascio del visto di conformità o dell’asseverazione e i dati emersi a seguito della liquidazione o del controllo».Tale interpretazione sembra pertanto con-fermare la natura meramente formale dei controlli preventivi al rilascio del visto.

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Le sanzioni confermano il raggio d’azione dei controlli

Doppio limite per il credito annuale e per quello trimestrale. L’Agenzia delle entrate ha confermato che l’applicazione delle nuove regole interviene solo se i crediti utilizzanti in com-pensazione orizzontale superano la soglia di 10 mila euro. Ma anche la verifi ca del superamento del limite deve essere effet-tuata distintamente per ciascuna tipologia di credito (annuale o infrannuale) in base all’anno di maturazione.Il tutto può essere così esemplifi cato. Si ipotizzi un contri-buente che presenta la dichiarazione annuale per il 2009 con

un credito Iva di 14 mila euro, computato a nuo-vo. Nel primo trimestre 2010 il medesimo contri-buente matura un credi-to infrannuale rimbor-sabile di 10 mila euro, che intende utilizzare in compensazione. Nel corso del 2010, quindi, i crediti Iva utilizzati in compensazione supere-ranno 15 mila euro. In tale situazione occorre ricordare come la circo-

lare n. 1 del 15 gennaio 2010, paragrafo 2, ha previsto che il controllo sul limite dei 10 mila € è effettuato distintamente per ciascuna tipologia di credito (annuale o infrannuale) in base all’anno di maturazione (e ha anche confermato che non è richiesta l’apposizione del visto di conformità sulle istanze tri-mestrali; tale onere ricade solo sulle dichiarazioni annuali da cui emerge un credito Iva di importo superiore a 15 mila euro che il contribuente intende utilizzare in compensazione).Da ciò con riguardo all’esempio si giunge a concludere che se il contribuente nel corso del 2010 utilizza in compensazione orizzontale tutto il credito a disposizione, complessivamente pari a 24 mila euro, per l’utilizzo dei 14 mila euro di credito an-nuale, rientrando nei limiti dei 15 mila euro, non è obbligatoria l’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione.

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Soglie, crediti annualio infrannuali pari non sono

I CONTROLLI DI CHI RILASCIA IL VISTO

Natura del credito Il soggetto che appone il visto deve verii care quali fattispecie hanno ge-nerato l’eccedenza di imposta anche integrando la check-list con altre fattispecie idonee a generare l’eccedenza di imposta e che sono presenti nel modello di richiesta di rimborso VR

La prevalenza delle operazioni

La prevalenza delle operazioni va considerata in funzione della capacità di generare il credito nel caso concreto, tenuto conto che nella fase di appo-sizione del visto da parte dei soggetti coinvolti nell’attività di controllo, deve essere verii cata la corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze delle scritture contabili nonché alla verii ca della documentazione come specii cato in sede di prima applicazione delle disposizioni stabilite dall’articolo 10 del decreto-legge n. 78 del 2009

Le verifi che La verii ca non comporta valutazioni di merito, ma il solo riscontro formale della loro corrispondenza in ordine all’ammontare delle componenti posi-tive e negative relative all’attività esercitata e rilevanti ai i ni dell’imposta sul valore aggiunto

Cosa occorre controllare Cosa non occorre controllare

Esame formale della documentazione Regole di detraibilità applicate

Esame formale dei registri e corrispondenza degli stessi con i documenti

Regole di imponibilità/non imponibilità ed esenzioni applicate

Corrispondenza della dichiarazione ai registri Effettività dell’operazione documentata

Esame formale (calcoli ecc.) della dichiarazione Qualsiasi altro fatto che necessità di un esamesostanziale della documentazione Altri articoli sul sito

www.italiaoggi.it/compensazioni+iva

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/visto+conformità

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Sui derivatile class action degli enti locali

Fari puntati della magistratura conta-bile sulla vicenda dei derivati negli enti

locali. In particolare a preoccupare la Cor-te dei conti è la rimodulazione degli stru-menti fi nanziari derivati già sottoscritti dagli enti locali. «È necessario monitorare attentamente il fenomeno delle rimodula-zioni che possono determinare effetti a ca-scata con esposizioni fi nanziarie, progres-sivamente sempre più insostenibili. Infatti, certe situazioni di debito e squilibrio si ri-fl ettono nel tempo, anche per 20 o 30 anni e rischiano di impegnare le generazioni future», ha detto mercoledì il procuratore generale della Corte dei conti, Mario Ri-stuccia, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, facendo il punto sull’indebitamento delle amministrazioni italiane per operazioni su derivati. La leg-ge fi nanziaria 2009 ha qualifi cato il pre-mio incassato al momento del perfeziona-mento delle operazioni (up front) come forma di indebitamento dell’ente, sanzio-nando come illecito fi nanziario la destina-zione dell’up front alla copertura delle spese di parte corrente. «È censurabile in talune fattispecie che la relativa contratta-zione si sia fondata su analisi specialistiche e complesse nonché su un patrimonio di conoscenze in possesso quasi esclusivamen-te di una sola delle controparti, individua-bile negli intermediari fi nanziari, spesso investiti della duplice veste di legal advisor dell’ente stipulante, sulla base sostanzial-mente di accordi già sbilanciati in parten-za». Questo sta determinando, dice Restuc-cia, «l’avvio di azioni giudiziarie nei confronti delle banche da parte dei piccoli enti locali, che meditano di formare una sorta di class action del territorio».

di Roberto Miliacca

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A fare un giro di orizzonte tra i legali, la voce è una sola: i man-dati che arrivano dalle banche non sono più quelli di una vol-

ta. Finita l’epoca della finanza creati-va, passate momentaneamente di moda ipo ed m&a, per gli istituti di credito la parola d’ordine è superare indenni la crisi. Che in termini di business signi-fica essenzialmente due cose: rafforzare i parametri patrimoniali per affrontare eventuali scossoni che potranno ancora presentarsi nei prossimi mesi e ripor-tare a casa i finanziamenti generosa-mente distribuiti negli anni scorsi e che oggi sono in molti casi messi a rischio dalla solvibilità dei clienti. Uno scenario che modifica sensibilmente i rapporti tra lo studio legale e il cliente banca-rio. Perché se da una parte i mandati sono complessivamente meno numerosi, questo non significa necessariamente parcelle meno generose. Infatti i con-tratti market standard tanto in voga negli anni della bolla finanziaria stan-no lasciando il campo a operazioni più

personalizzate. Di fronte a un cliente che fatica a onorare i debiti, non esiste una soluzione predefinita, ma va ricer-cata di volta in volta valutando tutte le opzioni alternative al contenzioso. In questo scenario cresce il peso assunto dagli stessi avvocati, non più solo in-granaggi di una macchina che corre ad alta velocità, bensì consulenti ai quali l’istituto di credito chiede uno sforzo di mediazione e, al tempo stesso, di garan-zia sull’affidabilità della controparte. Se le ristrutturazioni coprono buona parte dei mandati di provenienza ban-caria, non mancano opportunità in al-cuni settori che promettono di evolvere rapidamente da nicchie a filoni ad alto profitto. Come il comparto delle ener-gie rinnovabili, che per svilupparsi ha bisogno di un ruolo centrale da parte del mondo bancario, chiamato a finan-ziare i grandi progetti e spesso anche a partecipare ai progetti. Non a caso tra i grandi e medi studi c’è una forte ten-denza ad acquisire expertise e mandati in questo settore, anche nei casi in cui non ci sono grandi somme in ballo.

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Cambia il rapporto tra gli istituti di credito e le law i rm: non solo ristrutturazioni, ma anche expertise su nicchie ad alta proi ttabilità come l’energy

Avvocati, indietro tutta. A leggere, in un lancio di agenzia di pochi giorni fa, alcune delle correzio-ni apportate dalla commissione d’esame agli elaborati dell’ultima sessione della prova di abilitazio-ne professionale, c’è non solo da mettersi le mani nei capelli, ma c’è anche da domandarsi se non sia il caso di fermarsi a ragio-nare sul livello di preparazione delle future leve dell’avvocatura. «Abbiamo» scritto con l’h davanti e «correzione» scritto con due zeta. Sono solo due degli errori-orrori degli aspiranti avvocati riferiti dai componenti della commissione di Torino. «Ne abbiamo ammessi agli orali in media tre su dieci», dice un commissario, «facendo uno sforzo». A Torino, in questa sessione, si correggono le prove dei candidati di Bari. «Ho stabilito», aggiunge il commissario, «che non può passare l’esame chi non conoscere l’italia-no». Una regola di buon senso, pen-siamo, talmente di buon senso che viene da chiedersi: ma come hanno fatto a laurearsi questi qua?

CODICI & PANDETTE

L’ad di Bnp Paribas, Baudouin Prot

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II Lunedì 22 Febbraio 2010 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a curaDI DUILIO LUI

Per i legali specializza-ti in finanza creativa, m&a e ipo quello at-tuale è molto probabil-

mente il momento più duro da diversi lustri a questa parte. Perché i mandati da parte delle banche latitano e non è facile riconvertirsi in altri settori in pochi mesi.

Per i professionisti che han-no seguito, invece, un approc-cio più trasversale il mercato ha semplicemente cambiato volto: cambia l’oggetto di in-tervento, ma la massa di lavo-ro è rimasta sostanzialmente immutata.

Anzi, le ferite ancora aperte degli eccessi che hanno carat-terizzato il mondo finanziario recente passato, stanno spin-gendo verso un nuovo equili-brio il rapporto tra avvocati e gli istituti di credito, con i primi che acquisiscono un ruolo più centrale nelle trat-tative, così come in presenza di contenziosi.

Un ruolo di garanzia

«In passato, spes-so l ’avvocato era cons iderato so lo come un pezzo di una macchina com-plessa, che coinvol-geva una pluralità di soggetti e ambi-ti», osserva Gabriel Cuonzo, «oggi, in-vece, ha acquisto un nuovo ruolo, spesso di garanzia. I man-dati degli ultimi mesi hanno spesso riguardato situa-zioni di difficoltà aziendali: in questo scenario, la banca si ri-volge allo studio non solo per avere un parere legale sulla fattibilità dell’operazione, ma anche sulle implicazioni e le ricadute possibili in termini di business e continuità ope-rativa».

Un peso maggiore, dunque, secondo l’analisi del mana-ging partner di Trevisan & Cuonzo, tra i più attivi nel nucleo degli italiani sul fronte finanziario.

In questo periodo, tra le altre cose lo studio sta lavo-rando al finanziamento di un progetto nel settore fotovol-taico da 30 milioni di euro - denominato Recop - che coin-volge un consorzio di imprese per la realizzazione di diver-si impianti fotovoltaici e che vede tra gli istituti di credito interessati al finanziamento Banca Intesa Infrastrutture & Sviluppo.

La parola d’ordine è customizzazione

Un inglesismo tramutato dal linguaggio informatico, che ormai è diventato di casa nelle strategie di business e che ora si fa strada anche nel campo della consulenza legale. «La crisi ha cambiato volto alla natura dei manda-ti, segnando il declino delle operazioni fatte market stan-dard, a vantaggio di quelle customizzate, che tengono conto delle particolari esi-genze della clientela», osserva Andrea Novarese, partner finance department di Lat-ham & Watkins, studio che negli ultimi mesi ha lavorato su diversi dossier con clienti bancari, tra cui varie prati-che di finanziamento conces-se dalla Banca Popolare di Verona (tra gli altri a Calze-donia e Mandarin Capital) e da Mediobanca (Sorgenia). «Questo ha reso più appetibile il lavoro degli studi con una presenza strutturata in Ita-lia, a svantaggio delle realtà più orientati all’applicazione di formulari, tanto in voga

qualche anno fa». Detta in soldoni, la custo-

mizzazione consiste nella per-sonalizzazione di un prodotto (e ora anche di un servizio) in base alle esigenze del singo-lo cliente. «In presenza di un rapporto commerciale tra la banca e un cliente, il primo obiettivo è la salvaguardia del rapporto, che va ricer-cata in tutti i modi, anche in presenza di situazioni di estrema difficoltà», ag-giunge Novarese.

Dello stesso avviso è Francesco Cartolano , partner di Dewey LeBoeuf, che ha assistito la Banca Po-polare di Milano e gli azio-nisti di riferimento per la ricapitalizzazione dell’istitu-to di credito. «In ambito bancario si è tratta-to della prima e finora unica operazione di questo tipo re-alizzata in Ita-lia», commen-ta l’avvocato. «Una ricapita-lizzazione re-

alizzata esclusivamente con fondi privati, senza interven-to di denaro pubblico, come invece accaduto in molti casi negli Stati Uniti e in Gran Bretagna». Una novità anche p e r i consulenti legali: «In

casi come questo non esistono

s t a n d a r d , i l punto di equi-librio va r i c e r c a -t o c a s o

per caso, esaminan-

do le varie questioni sul

tavolo».

Al calo dei mandati nell’m&a ha fatto fronte

La crisi ha reso più forti con

Francesco Squerzoni, partner di Jones Day, traccia un bilancio a due anni dall’avvio della crisi che dal mon-do della finanza si è esteso all’economia reale.

Domanda. Quali sono le principali «vittime» di questa fase del mer-cato?Risposta. Su tutti, alcuni settori del-la finanza strutturata quali l’acquisi-tion finance e il real estate finance. Si tratta di due settori che hanno a lungo rappresentato una delle principali fonti di ricavo per gli studi.D. Ci sono prospettive di ripresa su questo fronte?R. Il trend negativo dovrebbe confer-marsi almeno per i primi mesi del 2010, anche se per le operazioni di real esta-

te lo scenario è meno critico con alcuni segnali di ripresa che stanno emergen-do nelle ultime settimane.D. Quali, al contrario, i settori che non hanno fatto mancare il lavoro

in ambito finanziario?R. Oltre alle ristruttura-zioni, un fenomeno in cre-scita è il project finance per progetti infrastruttu-rali e nel campo delle ener-gie rinnovabili. Energia ed infrastrutture saranno un business importante per i prossimi anni e i finanzia-menti bancari sono fondamentali per la realizzazione dei progetti. D. Tra banche italiane e inter-nazionali quali sono le più pro-fittevoli per il business legale

in questa fase?R.In questo momento le banche italiane, per il minore coinvol-gimento nella crisi internazio-nale e per la maggiore presenza sul territorio. Le banche inter-nazionali hanno sofferto di più il difficile momento e, inoltre, hanno dovuto in alcuni casi subire una rivisitazione delle strategie a livello internazio-nale che le ha portate a concen-trarsi maggiormente nelle pro-prie giurisdizioni d’origine.

D. Nota un cambiamento nelle prio-rità degli istituti di credito?R. In questa fase, e presumibilmente per i prossimi anni, le banche concen-treranno la propria offerta su servizi più tradizionali nell’ottica di consoli-dare i rapporti con i propri clienti pun-tando maggiormente sull’operatività ordinaria piuttosto che sulle operazioni strutturate che verranno presumibil-mente realizzate proprio nell’ottica di una fidelizzazione della clientela esi-stente piuttosto che secondo una mera logica di mercato.

© Riproduzione riservata

FRANCESCO SQUERZONI (JONES DAY)

La finanza strutturata ora è al tramonto

Gabriel Cuonzo

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected] Squerzoni

Francesco Cartolano

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IIILunedì 22 Febbraio 2010LuS T U D I & C A R R I E R E

Istituti stranieri in movimento sull’Italia

Tra le operazioni strategi-che degli ultimi mesi, vanno segnalati i movimenti, in en-trata e in uscita, di diversi gruppi finanziari esteri. È il caso di Bnp Paribas, che ha costituito una joint venture con Fortis e Ubi Banca per l’acquisto della maggioranza di Ubi Assicurazioni. La ban-ca francese è stata affiancata da Linklaters, mentre quella italiana si è affidata a Peder-soli e associati. Linklaters ha seguito Bnp Paribas anche nell’uscita dalla joint venture con Intesa Sanpaolo siglata in campo assicurativo (Centrovi-ta Assicurazioni).

Una delle principali ope-razioni (valore intorno a 1,7 miliardi di euro) è stata la compravendita del ramo di at-tività di securities services di Banca depositaria. A vendere è stata Intesa Sanpaolo (assi-stita da Pedersoli e associa-ti), mentre a comprare State Street, società statunitense di servizi finanziari. Quest’ulti-

ma si è affidata a Freshfields Bruckhaus Deringer, con Fabrizio Arossa e Nicola Asti a curare l’acquisto, Tom-maso Salonico impegnato sul fronte antitrust e Vittorio Salvadori di Wiesenhoff al lavoro sugli aspetti fi scali.

«Le strategie delle banche straniere seguono da sem-pre un approccio differente rispetto a quelle italiane nei rapporti con il consulente le-gale, più basato su regole stan-dard a livello internazionale», osserva Enrico Castellani, partner di Freshfields. «La loro avanzata nel nostro pae-se ha messo in discussione il sistema di retribuzione lega-to alla tariffa professionale, favorendo il passaggio a una fatturazione a tempo. Ultima-mente, in particolare a seguito della crisi ,si vedono crescenti tentativi di introdurre forme di caps preventivi ai compensi e componenti di retribuzione legate al successo».

© Riproduzione riservata

una crescita delle consulenze

gli studi le banche

Rate più basse e scadenze più lunghe: è la richiesta che negli ultimi mesi gli istituti di credito si sentono rivolgere con sempre maggiore insistenza. In presenza di un quadro economico ancora incerto, le ristrutturazioni sono la nuova galli-na dalle uova d’oro per gli studi legali, impegnati al fianco delle banche per rinegoziare nuove linee di credito, alla ricerca di un equilibrio tra le necessità di rien-trare dai prestiti offerti e l’importanza di non far fallire le aziende clienti. «Nell’ultimo anno si è re-gistrato un calo di nuo-ve operazioni, tanto nel settore del debito, quan-to in quello del capital markets e una crescita sostenuta di mandati relativi alla modifica delle condizioni relative ai prestiti già concessi», osserva Stefano Pado-vani, responsabile del dipartimento bancario e finanziario di Nctm. «Gli interventi in questo settore possono essere di vario tipo: da semplici accordi di waiver, come quelli in cui la banca ri-nuncia temporaneamente a far valere la violazione di un covenant finanziario da parte dell’impresa affidata, a una ge-nerale rinegoziazione dell’indebitamento finanziario dell’impresa, con interventi più strutturali, come l’estensione tem-porale del piano di ammortamento e la modifica del tasso di interesse. Un trend

destinato a durare a lungo: «Secondo una rilevazione della Banca d’Italia», aggiun-ge Padovani, nel biennio 2010-2011 ver-ranno a scadenza prestiti obbligazionari e sindacati per circa rispettivamente 17,1 miliardi e 25,9 miliardi. In questo scena-rio, potrebbero sorgere situazioni difficili per la necessità di rifinanziare i presti-ti», aggiunge Padovani. Tra le principali

operazioni seguite dallo studio negli ultimi mesi figu-rano l’assistenza a Mediobanca nel finanziamen-to a medio-lungo termine da 310 milioni di euro a Italcementi e l’affiancamento a Unicredit Corpo-rate Banking per un prestito da 80 milioni a Game-net.Dello stesso av-viso è Gianluigi Serafini, mana-

ging partner di LS LexJus Sinacta, sede di Bologna: «La maggior parte dei mandati bancari in questo periodo ri-guarda ristrutturazioni dei crediti van-tati verso aziende clienti. Spesso queste operazioni incorporano anche la richiesta di nuova finanza». In crescita sono anche i mandati relativi a progetti nel campo delle energie alternative: «Soprattutto nel fotovoltaico, le procedure richieste sono molto complesse da un punto di vi-

sta legale», aggiunge Serafini. «Si parte con la due diligence per verificare che abbia tutti gli elementi richiesi per la fattibilità, dalla titolarità dei diritti reali alle garanzie richieste. Quindi si procede con i contratti di finanziamento e con le procedure burocratiche. Queste ultime sono spesso molto complesse, a causa delle diverse norma-tive regionali».Filippo Pingue, partner responsabile del banking & finan-ce di Simmons & Simmons conferma «l’assoluta prevalen-za di mandati legati alle difficoltà finan-ziarie di molti clienti delle banche nonché alla prestazione di garanzie da parte di enti del settore pubblico a sostegno delle imprese» e al tempo stesso sotto-linea il calo delle operazioni legate ai settori tradizionalmente più profittevoli per gli istituti di credito: «Il settore delle fusioni e acquisizioni procede a rilento. Lo stesso vale per le cartolarizzazioni da collocarsi presso investitori istituzionali. Oggi l’attenzione delle banche è per lo più concentrata sul rafforzamento del pro-prio patrimonio, passaggio fondamentale per affrontare le difficoltà del mercato». Simmons & Simmons ha affiancato Banca Imi e Intesa SanPaolo nel finan-

ziamento da 146 milioni di euro, e rela-tivo rifinanziamento, concesso al fondo RealVenice (facente capo a Est Capital Sgr) per l’acquisto e la ristrutturazione di un portafoglio di tre hotel di lusso a Venezia e Asolo. Oltre che Unicredit nel salvataggio, con la conseguente ristrut-

turazione del debito da oltre 6 miliardi, della Carlo Tassara (quest’ultima si è affidata a Bonelli Erede Pappalardo e Lombardi Moli-nari). Anche Paolo Carriè-re, partner di Orrick esperto di corporate finance, segnala un cambio di rotta delle banche «dall’acquisi-tion e leverage finan-ce verso il restructu-ring e l’insolvency, con le banche che hanno sviluppato vere e pro-prie task force in que-

sti settori». Una tendenza che dovrebbe trovare conferma nel resto dell’anno: «I prossimi mesi saranno quindi la cartina tornasole per tutte quelle operazioni di ristrutturazione in cui differenti banche si sono trovate a convivere forzatamente e sono state sottoposte a forti stress. Il 2010 è l’anno della verifica della tenuta di queste operazioni, che hanno tempi di riscontro molto più veloci rispetto al credito ordinario».

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L’ANALISI

Le ristrutturazioni sono la nuova gallina dalle uova d’oro

Operazioni degli ultimi mesi che hanno visto gli studid’affari impegnati con la clientela bancaria

OPERAZIONE CLIENTI STUDI COINVOLTI PROFESSIONISTI

Ristrutturazione del debito Varie banche

e Soi nter

Orrick Paolo Carrière

Rif inanziamento ponte del prestito contratto

in merito all’acquisto di Banca Antonveneta

Mps Chiomenti Giorgio Cappelli

Car tolarizzazione di crediti in bonis derivanti

da contratti di leasing

Vari istituti di credito Chiomenti Giorgio Cappelli

Erogazione di un i nanziamento da 15 milioni di euro

a favore della società Plastal

Svenska

Handelsbanken Publ

De Berti Jacchia Franchini

Forlani,

Giuseppe Cristiano

e Raffaella Romano

Salvataggio, con la conseguente ristrutturazione

del debito da 6 miliardi, della Carlo Tassara

Unicredit Simmons & Simmons,

Bonelli Erede Pappalardo

e Lombardi Molinari

Antonio Lombardo

e Davide D’Affronto

Finanziamento e rii ninanziamento

destinati a Real Venice

Banca Imi e Intesa

SanPaolo

Simmons & Simmons Fabrizio Dotti

e Alessandro Elisio

Afi ancamento per un prestito

da 80 milioni a Gamenet

Unicredit Corporate

Banking

Nctm Corrado Verna

Assistenza nel i nanziamento a medio-lungo termine

da 310 milioni di euro a Italcementi

Mediobanca Nctm Vittorio Valieri

Assistenza nei contrat t i di r i f inanziamento

dell’indebitamento in più società veicolo,

ai i ni dell’apporto a un fondo immobiliare

gestito dal cliente

Cordea Savills Jones Day Francesco Squerzoni

e Matteo Troni

Assistenza nella stipula di un contratto di costruzione

chiavi in mano per un impianto fotovoltaico

Sunpower

Corporation

Jones Day Francesco Squerzoni

e Gabriele Falda

Cessione del ramo di attività di securities services di

Banca Depositaria da parte di Intesa Sanpaolo

a State Street

State Street Freshfields Bruckhaus

Deringer, Pedersoli

e associati

Fabrizio Arossa, Nicola

Asti, Tommaso Salonico

e Vittorio Salvadori di

Wiesenhoff

Uscita dalla joint venture con Intesa SanPaolo siglata

in campo assicurativo (Centrovita Assicurazioni)

Bnp Paribas Linklaters Francesco Stella

Joint venture con Fortis e Ubi Banca per l’acquisto

della maggioranza di Ubi Assicurazioni

Bnp Paribas Linklaters, Pedersoli

e associati

Francesco Stella

e Andrea Zulli

Negoziazione di un i nanziamento a Sorgenia Mediobanca Latham & Watkins Andrea Novarese

e Luca Lippolis

Negoziazione del i nanziamento a diversi clienti,

tra cui Calzedonia e Mandarin Capital Partners

Banca Popolare di

Verona

Latham & Watkins Riccardo Agostinelli

e Roberto Vernetti

Negoziazione , per conto dei i nanziatori

mezzanini, delle modii che

al i nanziamento per l’acquisisizione

di N&W Global Vending

Intermediate Capital

Group

Latham & Watkins Riccardo Agostinelli

e Luca Lippolis

Accordo con Sator per la ricapitalizzazione Banca Proi lo Dewey & LeBoeuf Francesco Cartolano

Progetto nel fotovoltaico Vari Trevisan & Cuonzo Gabriel Cuonzo

Stefano Padovani

Paolo Carriere

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IV Lunedì 22 Febbraio 2010 SCENARI & TENDENZE

Ecco i casi più eclatanti che hanno come attori alcuni tra i maggiori studi anglosassoni

Se il conflitto entra nella law firmLicenziamenti e discriminazioni, anche i legali vogliono un legale

DI CHIARA ALBANESE

Gli studi legali sono luoghi di lavoro come tutti gli altri. A volte nel processo di pro-

mozione, valutazione e asse-gnazione dei compiti entrano in gioco variabili differenti dalle competenze e abilità individuali, e gli avvocati co-noscono bene i loro diritti.

Fin qui nessuna novità ma, complice la crisi economica e l’aumento dei licenziamenti nelle law firm, con sempre maggiore frequenza i profes-sionisti scendono sul piede di guerra e trascinano in Tribu-nale gli studi per cui lavora-no, accusati in particolare di adottare atteggiamenti di-scriminatori nella valutazio-ne del lavoro svolto (origini razziali, sesso e orientamento sessuale le ragioni principa-li) e nel processo di nomina a socio.

L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Julie Kamps, associate dello stu-dio americano Fried Frank Harris Shriver & Jacob-son, che ha chiesto 50 milio-ni di dollari di risarcimento per essere stata discriminata nella promozione a partner in quanto dichiaratamente omo-sessuale.

Kamps afferma di essere stata importunata da Jani-ce Mac Avoy, una partner del dipartimento Litigation e sostiene che lo studio abbia esplicitamente chiesto ai soci di compilare dei report nega-tivi sulla sua performance individuale.

Nella sua denuncia l’as-sociate cita in giudizio circa 100 professionisti dello stu-dio e oltre ai danni economici chiede la reintegrazione con il ruolo di socio, dopo il licen-ziamento avvenuto lo scorso gennaio.

Di fronte alla scelta di Kamps di rappresentare se stessa, lo studio ha risposto affidando la propria difesa a Betsy Plevan, esperta di diritto del lavoro e membro del comitato esecutivo di Proskauer & Rose, secon-do il New York Times una delle poche donne avvocato capaci di infrangere il «glass ceiling», il muro trasparente che separa le professioniste in gonnella dai ruoli di pote-re di uno studio d’affari.

La denuncia di Kamps ha riportato l’attenzione della stampa mondiale su un trend iniziato negli scorsi anni ne-gli Stati Uniti e osservato con attenzione anche dagli studi legali europei.

La crescente litigiosità dei collaboratori delle law firm, descritta inizialmente dall’ABA Journal (la pubbli-cazione dell’American Bar Association, l’associazione di categoria americana), è

senz’altro favorita dalla crisi che ha colpito anche questo settore ma secondo alcuni commentatori è soprattutto dovuta a un cambiamento di mentalità.

Se in passato, infatti, fare causa al datore di lavoro vo-leva dire mettere a rischio anche le opportunità futu-re, oggi molti degli avvocati che portano in Tribunale lo studio con cui collaboravano, non subiscono differenze di trattamento nella selezione per un nuovo impiego.

È il caso di Henry Har, oggi collaboratore dello stu-dio Holland & Knight, che nel 2008 fece causa a Nixon

Peabody per essere

stato discrimi-nato in base alle sue origini asiatiche.

Nel documento presentato in tribunale Har citò l’infra-zione dei covenant dell’accor-do di collaborazione, e chiese il pagamento dei danni emo-tivi legati alla discriminazio-ne subita.

In una nota pubblicata in seguito alla citazione Nixon Peabody ha affermato che «lo studio è determinato a garan-tire un luogo di lavoro equo e aperto, e nega ogni tipo di discriminazione citata da Har».

Nixon Peabody ha reso però più visibile il link alla pagi-

na del sito Web rela-tiva alla policy sulla «diversity», un tema sempre più scottan-te per gli studi legali che devono dimostra-re di non precludere alcuna possibilità di carriera ai professio-nisti che fanno parte di minoranze.

Oltre che in Tribu-nale, infatti, in un caso simile una law firm deve essere in grado di difendere anche la propria re-putazione attraverso una mirata campa-gna di comunicazio-ne. Nel complesso, il danno economico pagato dalla firm può raggiungere i sei zeri.

Nel 2007 per esempio, Aa-ron Charney citò Sullivan & Cromwell per essere di-scriminato in base al suo orientamento sessuale.

Anche se Sullivan & Crom-well ha sempre negato le ac-cuse di Charney e ha rispo-sto citando a sua volta l’ex associate per violazione dei termini di confidenzialità, il caso è stato liquidato con il pagamento di una somma mai resa nota. A pochi mesi di distanza Charney ha acqui-stato un immobile del valore di 1,495 milioni di dollari e oggi è associate di Clifford

Chance.Lo stesso studio «Magic

cirle» si era trovato nel 2007 nella stessa posizione di Sul-livan & Cromwell in seguito alla denuncia per discrimina-zione avanzata dal socio Mi-chael Bryceland.

Nel caso Bryceland, alcune fonti anonime parlarono di una transazione di circa un milio-ne di sterline corrisposte dallo studio inglese al socio come ri-sarcimento per i danni subiti. Una cifra che fu valutata come molto vantaggiosa per la law fi rm, considerando che i profi tti che un socio genera nel corso di una intera carriera. Pur sem-pre un milione di sterline.

© Riproduzione riservata

CLAUDIO VILLATUTTO VILLA – STORIA DI UNA VOCE2CD Rhino / Warner Music

Un omaggio al simbolo della musica italiana. Tutto Villa. Storia di una voce è la più ricca raccolta dedicata al talento di Claudio Villa, interprete impareggia-bile di un repertorio vastissimo (ha re-gistrato oltre 3 mila canzoni) realizzato con la Fonit Cetra (160 78 giri, 330 45 giri, 60 extended play, 40 33 giri). In due CD sono contenute 40 canzoni che riper-corrono la carriera di una delle più belle voci della canzone italiana, dal 1957 al 1984. Una breve storia che spazia dalla canzone napoletana (Luna Rossa, O’So-le mio e Malafemmina), alla tradizione romana (Tanto pe’ canta’, Gli Stornelli e Arrivederci Roma), dai classici anni 30

e 40 (Vivere, Parlami d’amore Mariù e Non dimenticar le mie parole) alla grande stagione della musica leggera italiana del dopoguerra e molto altro ancora. La raccolta viene pubblicata a 40 anni da quando, nel 1969, sul primo canale Rai, Claudio Villa festeggiò in uno show dal titolo Il divo Claudio (presentato da Alberto Lupo, Renzo Arbore e Loretta Goggi), il traguardo di un quarto di secolo di attività. La po-polarità di Claudio Villa è ancora oggi più forte che mai (basta vedere i video ed i commenti su di lui presenti su You Tube). Un pubblico che non è composto solo da nostalgici. Ci si potrebbe dilungare ma ciò che preme sottolineare è la sempre attuale forza comunicativa di un artista che fa veramente parte della storia della musica italiana e che, anche nella sua trasgressività, è stato per certi aspetti la prima rock star italiana.

Si consiglia agli avvocati dal temperamento fi ero ed orgo-glioso, come il grande Claudio Villa.

STEFANO BOLLANISTONE IN THE WATERCD ECM / Ducale

Debutto per il pianista Stefano Bol-lani per la prestigiosa ECM. In Stone In The Water Bollani conferma tutta la raffi natezza armonica e libera la sua passione (Dom de iludir di Cae-tano Veloso) in modo costante, si met-te alla ricerca del timbro giusto, quasi esasperatamente, come in Orvieto di Jesper Bodilsen, brano dall’alta ten-sione ritmica e un interplay che eson-da. Emerge un suono marcatamente mittileuropeo, fatto di arricchimenti

ritmici, elasticità e velocità esecutiva. Nel complesso, però, l’origina-lità difetta. Edith, sempre del contrabbassista danese, si muove in atmosfere tese e ricercate, i commenti improvvisativi guardano più all’atmosfera stessa e non agli stacchi. Le frasi di Bollani sono più apollinee che dionisiache, non lasciano molto spazio all’emozione; in Brigas nunca mais di Jobim e Vinicius De Moraes sembra trovarsi a maggior agio. Il cervello del pavone è un episodio a parte: la compo-sizione di Bollani ha un respiro classico contemporaneo ad una velo-cità boppistica. Bodilsen al contrabbasso ha un passo ampio e caldo, mentre Morten Lund, mai intrusivo con le sue invenzioni timbriche, ha un raffi nato senso dello swing. Vessillo dell’intero album appare essere Improvisation 13 en la mineur di Francis Poulenc che lascia comprendere l’«altra via» del pianista milanese rivolta verso frontiere musicali anti-impressioniste, vicina all’estetica di Erik Satie. Joker In The Village sottolinea l’abilità tecnica dei tre musicisti che dialogano in un clima ambiguamente blues, in apparenza malinconico.

Si consiglia l’ascolto agli avvocati che lavorano in studio fi no a tarda sera, che si lasciano cullare dalle note blu.

Antonio Ranalli© Riproduzione riservata

UDDIO VILLA STEFANO BOLLANIDIO VILLA

Note legali

P

CLAUUDDI

Aaron Charney (a sinistra) che ha citato Sullivan & Cromwell. Sotto, Julie Kamps

Chance

2007 - Aaron Charney cita Sul-

livan & Cromwell per discimina-

zione in base all’orientamento

sessuale. Lo studio transa il caso

e il collaboratore acquista una

proprietà immobiliare per 1,495

milioni di dollari

2008 - Henry Har fa causa a

Nixon Peabody per essere stato

discriminato in base alle sue

origini asiatiche. Lo studio nega

le accuse ma rivede la policy

sulla diversity

2009 - Julie Kamps chiede allo

studio Fried Frank Harris Shriver

& Jacobson 50 milioni di dollari

di risarcimento per essere stata

discriminata in quanto omoses-

suale. Il caso è aperto

2007 Aaron Charney cita Sul

I casi più eclatanti

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VLunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FebbraioL’INTERVISTAAldo Frignani, fondatore dello studio omonimo e ordinario di diritto privato dell’Ue, racconta la sua carriera

Ho fatto guardare il mondo alle pmiCome consulente legale dell’Unione industriali di Torino negli anni 70 aiutava l’industria a internazionalizzarsi

DI FEDERICO UNNIA

Per chi lo conosce, il professor Aldo Frignani è tre diverse professioni insieme. Giurista, uno dei massimi esperti di contrattualistica internazionale; stimatissimo professore universitario, con incarichi sia a Torino sia a Londra. Infine,

studioso e autore di alcuni dei saggi giuridici più apprezzati sui moderni contratti commerciali e la comunicazione pubblicitaria. Oltre 300 articoli, pubblicati in cinque diverse lingue, e 20 libri (l’ultimo dei quali come co-autore per la collana Aigi-Giuffré sulla comunicazione commerciale). Conoscenze e competenze che ne fan-no oggi uno dei più autorevoli giuristi in azione avanti all’Antitrust e alle sezioni specializzate di proprietà intellettuale dei tribunali

italiani, nonché arbitro in controversie nazionali e internazionali. Oggi alla guida dello studio legale Frignani e Asso-

ciati, da lui costituito nel 1989, con sedi a Torino, Milano, Roma e Reggio Emilia, Aldo Frignani ha alle spalle una particolare carriera. Nato a Mo-dena, con profonde tradizioni agricole, si laurea in quell’Università e poi si trasferisce a Bolo-gna per iniziarvi la carriera accademica. Ben presto avverte il fascino della sfida professio-nale e decide di trasferirsi a Torino, siamo nei primi anni 70, dove inizia a collaborare come responsabile affari legali all’Unione industriale di Torino. «Sono anni difficili», ricorda, «nei qua-li la professione legale diviene essenziale per spingere le imprese italiane nella loro strategia di internazionalizzazione». Umanamente, ama ricordare come in quegli anni si sentisse anche lui un emigrato. Sono anni, dal 1971 al 1983,che cementa-no una collaborazione professionale e umana con alcuni dei grandi imprenditori italiani, da Carlo De Benedetti a Sergio Pininfarina, presidenti dell’Unione Industriale. «Sono stato per otto anni consulente legale di Omnitel Pronto Italia (oggi Vodafone), il primo esempio di rottura di un monopolio», ci spiega. Anni nei quali all’attività professionale si affianca quella universitaria. Attualmente Frignani è professore or-dinario di diritto privato dell’Unione europea all’Uni-

versità di Torino, nonché titolare del corso di diritto dei contratti internazionali. Proprio questa materia, lo porta

ad essere il grande diffusore in Italia a partire dagli anni 1970, del contratto di franchising. «Ora la mia attività è molto focalizzata sugli arbitrati,

soprattutto nel settore della proprietà intellettua-le e della distribuzione, e sul diritto antitrust», ci

spiega. Altra area della quale Frignani si è occupato come precursore è il settore bancario, quale factoring, leasing, venture capital e cartolarizzazione. Un’area che Frignani conosce bene dal momento che nel 1983, anno in cui lasciò l’incarico all’Unione industriali di Torino, decise di riprendere ad esercitare la professione. «Il modo migliore per coniugare le conoscenze universitarie e gli stimoli e le problematiche che la quotidianità dell’impresa pone». Lo studio Frignani inizia subito a collaborare con grandi imprese. Da Fininvest, per la quale ha fatto tante battaglie assieme al compianto presidente Aldo Bonomo, a cui lo legava un affetto imperituro, alla Cassa di Risparmio di Torino, dall’Istituto San Paolo alle multinazionali Ford, Rolls Royce, Ferragamo, Coin e Benetton. Ci sono poi le realtà delle pmi per le quali ha contri-

buito attraverso gli strumenti della contrattualistica internazionale a spingerne l’internazionalizzazione. Nel settore della proprietà intellettuale, Frignani opera sia giudizialmente sia nella consulenza preventiva. Frignani oggi vive a Torino, divenuta la sua città, e dedica parte del suo tempo alla scrittura. È di questi giorni un saggio sulla rivista Rassegna della Banca Regionale Europea di Cuneo, diretta da Carlo Be-

nigni, sulla class action. «Mi lega un rapporto speciale con questa banca dal momento che sul finire degli anni 1980 ebbi la fortuna di seguirli proprio sulla questione della registrazione del loro marchio», ri-corda Frignani, che è anche direttore della rivista

Diritto ed economia dell’assicurazione. Nel tempo libero si dedica a curare l’orto, cercare funghi, passeggiare in montagna.

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Foto

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Aldo Frignani

nato a Formigine (Mo) il 23 novembre 1937

PROFESSIONE

Avvocato civilista, specializzato in diritto dei contratti internazionali, diritto antitrust e proprietà intellettuale. È autore di 20 libri ed oltre 300 saggi. Ha insegnato e tenuto seminari in diverse Università del mondo ed è docente di European Union Antitrust Law presso il Center for Transnational Legal Studies a Londra.

LO STUDIO

Costituito nel 1989, lo Studio Frignani e Associati ha sedi a Torino, Milano, Roma e Reggio Emilia. Vi operano 10 avvocati e diversi praticanti. E’ specializzato in diritto commerciale e industriale, diritto comunitario e della concorrenza, contratti internazionali, diritto bancario e arbitrati.

Fatturato 2009: 1,5 milioni di euro

Gli anni 70con l’impresaDa emigrante, Frignani sbarca a Torino nei primi anni 70, dove inizia a collaborare come responsabile affari legali all’Unione industriale, lavorando a i anco di Carlo De Benedetti e Sergio Pininfarina (nella foto)

L’ultimo librodi CannavòIl libro preferito è l’ultimo di Candido Cannavò, Pretacci, Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapedi, edito da Rizzoli». Ora sta leggendo di Claudio Gregori, Livio Berruti, edito da Vallardi

La musica nel sangue

Una delle sue più grandi passioni è quella per la musica classica. Da alcuni anni è presidente

dell’Accademia del Santo Spirito, specializzata in musica barocca

Con Modenacon il volleyContinua a rimanere legato alla sua terra anche seguendo la squadra di volley di Modena, la Trenkwalder-Panini, squadra per la quale giocava all’età di vent’anni

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VI Lunedì 22 Febbraio 2010 DIRITTO NEL MONDO

Ecco gli strumenti di i nanza Sharia compliant cui gli esperti guardano con grande attenzione

L’Occidente apre ai contratti islamiciGeneral Electric ha varato un bond sukuk da 500 mln $

Pagina a curaDI MARIA BUONSANTO

Estremismo religioso: è qui che corre il pensiero se si parla di «etica isla-mica». Ebbene, quanti

credevano che i valori musul-mani fossero lontani da quelli occidentali e che potessero tra-dursi soltanto in donne velate e divieti, hanno dovuto ricredersi. C’è un settore, infatti, in cui la granitica coerenza dell’etica islamica si sta integrando per-fettamente con le esigenze oc-cidentali. Parliamo della fi nan-za. Il divieto dell’applicazione di tassi d’interesse e il divieto della speculazione, la Riba e il Gharar: questi i due principi alla base dell’etica economica islamica.

Oggi al centro di una notevo-le crescita, la fi nanza islamica trova consensi nei mercati mon-diali, dagli Stati Uniti all’Estre-mo oriente. Il governo malese è stato il primo a emettere nel 2002 un’obbligazione islamica, i paesi del Golfo poggiano la loro economia sui principi mu-sulmani, l’Europa con in testa l’Inghilterra sta scoprendo le potenzialità degli strumenti sharia compliant e la Cina ha incoraggiato la Banca di Ning-xia ad aprire sportelli islamici in una sua provincia nord-occi-dentale. Tutti indizi della volon-tà di trovare fonti alternative di fi nanziamento.

Diversifi cazione è la parola d’ordine per l’economia del XXI secolo. E allora, messe da parte le diffi denze culturali, ecco che le potenze mondiali guardano con sempre maggiore interes-se alle allettanti possibilità offerte dalla fi nanza islamica. Anche il gruppo americano Ge-neral Electric l’ha dimostrato lo scorso novembre, emettendo per 500 mln di dollari il primo bond islamico (sukuk) di una società stelle strisce.

Chi ha detto, infatti, che gli strumenti sharia compliant non siano compatibili con quelli occidentali? Nei contratti par-tecipativi, per esempio, si può rintracciare un’affi nità tra i due sistemi quando si comparano la musharaka o la mudaraba con il project fi nancing, alla luce di un principio che li accomuna: il coinvolgimento di tutte le parti nel rischio di investimento.

Il Profi t Loss sharing. È que-sto l’elemento chiave su cui è stato costruito il sistema ban-cario islamico contemporaneo. È questo il principio che rende islamicamente lecito il benefi -cio patrimoniale derivante da un’attività fi nanziaria.

La musharaka e la mudaraba sono tecniche di fi nanziamento partecipativo basate sulla con-divisione dei profi tti. Si tratta di forme contrattuali in cui chi apporta il capitale, partecipan-do al rischio d’investimento, avrà un ritorno commisurato alla riuscita dello stesso, e non

un ammontare prefi ssato. La musharaka (dall’arabo

sharikah, partnership) è una partnership tra la banca e il cliente per costituire un nuovo progetto o condividerne uno già esistente.

La muda-raba, invece, è un accordo nel quale la banca (Rabb-ul-mal) for-nisce denaro ad un im-prenditore (Mudarib ) per investire in un’attivi-tà commer-ciale.

D a l l ’ i n -treccio di musharaka e mudaraba si possono real izzare tutte le operazioni fi nanziarie di derivazione occidentale: dai syndicated loans, alle joint ven-ture, agli swap. Queste forme di fi nanziamento partecipativo, dal punto di vista giuridico, richiedo-no l’esistenza di accordi di condi-visione dei profi tti, a cui possono essere paragonati gli attuali si-stemi di venture capital, private equity e project fi nancing.

Accanto ai contratti di tipo partecipativo, ci sono anche contratti indirettamente parte-cipativi basati su meccanismi di vendita di beni e/o servizi con

l’applicazione di un ricarico sul prezzo di rivendita. I principali sono la murabaha, l’ijara, l’isti-sna e il salam.

La murabaha è un accordo di fi nanziamento nel quale un

intermediario fi nanziario si im-pegna ad acquistare un asset su richiesta del cliente, rivenden-doglielo a un prezzo incremen-tato da un margine di profi tto preventivamente concordato. Questo tipo di contratto può es-sere, per esempio, applicato nei casi di acquisto di immobili per abitazione.

La ijara, invece, è assimila-bile a un contratto di leasing in cui l’intermediario compra degli equipaggiamenti per conto del cliente a fronte del pagamento di un canone periodico presta-

bilito. L’istisna è un contratto per la

manifattura di un bene ad un prezzo fissato e con specifiche dettagliate.

Il salam, infine, è un accor-do in base al quale il prez-zo del bene viene pagato subito, men-tre il trasfe-rimento dello stesso avvie-ne successi-vamente alla sua realizza-zione.

La maggior parte di que-sti strumenti è già stata utilizzata in molti paesi occidentali. Anche l’Italia ne ha speri-

mentato uno, la murabaha, il mutuo islamico. Nel 2006, infat-ti, si è conclusa a Pavia la prima e al momento unica operazione di finanziamento immobiliare sharia compliant.

L’utilizzo di strumenti fi nan-ziari islamici non è però privo di intoppi. Gli ultimi due anni hanno messo in luce alcune fa-glie del sistema. Prima fra tutte, l’esistenza di molteplici inter-pretazioni di ciò che costituisce un’operazione lecita. La dottri-na islamica, infatti, non prevede un’interpretazione univoca di ciò

che è halal. Da qui la presenza di diverse scuole giuridiche. A causa di ciò a settembre 2008 si è registrato un crollo della vendi-ta dei sukuk, le obbligazioni isla-miche: 14 mld di dollari contro i 23 mld dell’anno precedente. La crisi nulla aveva a che fare con i concomitanti tracolli americani.

A c r e a r l a , l ’ A a o i f i (Accounting&Auditing Orga-nization for Islamic Financial Institution), uno dei principa-li organi islamici di controllo con base in Bahrain, che aveva espresso parere negativo contro l’85% delle obbligazioni islami-che in commercio, decretate non coerenti con la sharia perché prevedevano un prezzo di rim-borso predeterminato e non ba-sato sul valore di mercato. Con-seguenza: il crollo del 50% nella vendita dei prodotti fi nanziari giudicati haram (non leciti). Mentre i sukuk marchiati doc segnavano al contrario miliardi di incassi.

È chiaro, quindi, che per dare stabilità ai prodotti sharia com-pliant le istituzioni fi nanziarie islamiche dovranno impegnar-si nella creazione di uno Sha-ria board sovranazionale, non disperso tra differenti interpre-tazioni. D’altro lato, la fi nanza occidentale per rinnovarsi do-vrà abbandonare le sue reticen-ze culturali. E perché no, forse un giorno si potrà arrivare ad un regolamento etico condiviso in modo globale.

© Riproduzione riservata

Per capire il reale grado di compa-tibilità tra la finanza islamica e quella occidentale abbiamo parla-to con Marco Mauri, head of pu-

blic equities presso la Unicorn Investment Bank, banca d’investimento islamica con sede a Manama, Bahrain.Domanda. Si può dire che la contrat-tualistica islamica è compatibile con quella convenzionale?Risposta. Assolutamente sì. Attraver-so una combinazione di contratti sharia compliant elementari, infatti, è possibile arrivare a replicare gli strumenti finanzia-ri convenzionali.D. In che modo?R. Si analizzano i flussi di cassa dello strumento convenzionale e si vede come quegli stessi flussi possano essere ripro-dotti in maniera sharia compliant. Faccio un esempio: un’operazione di equity swap può essere replicata attraverso una mura-baha e due waad (promessa). Le due waad sono utilizzate per regolare i cash flows a scadenza e la murabaha per replicare la parte di finanziamento dello swap.D. Quali possibilità per gli studi le-gali?R. La finanza islamica è pane d’oro per le law firm per l’elevato livello di ingegneria finanziaria sottostante e per le possibilità offerte da una contrattualistica così sofisti-cata. Se gli studi legali italiani si avvicinas-sero a questi strumenti, gradi benefici ne

trarrebbero anche le numerose imprese che hanno rapporti col Nord Africa e il Medio oriente. Le loro possibilità di business, in-fatti, aumenterebbero se fossero supportate da banche e legali in grado di spiegare loro gli strumenti finanziari disponibili sotto lo Sharia compliant umbrella.D. La presenza di di-verse interpretazioni giuridiche quanto in-cide sulle attività di finanza islamica?R. La legislazione isla-mica si riferisce a quat-tro scuole giuridiche ed è questo il motivo per cui non esiste univocità. Ciò costituisce elemento di ostacolo nella misura in cui le attività di business sono vincolate dall’inter-pretazione che gli Sharia board delle parti in gioco danno sull’opera-zione. Ci si può quindi trovare nella situa-zione in cui lo Sharia board di una banca dà il fermo ad un’operazione ritenuta halal dallo Sharia board della controparte.D. In che modo ci si sta muovendo per ridurre i rischi legati al problema?R. Con il passare del tempo una certa omogeneità si sta ottenendo, in particolar modo nel Sudest asiatico. La Malesia, pa-ese con il sistema di finanza islamica più sviluppato, ha costituito uno Sharia board

nazionale, da cui dipendono le approvazioni delle strutture che poi vengono applicate sul mercato. Questa soluzione garantisce equità di trattamento e chiarezza nei con-tratti. D. In Italia il dibattito sulla finanza islamica è aperto da poco, per cui la

soluzione di uno Sharia bo-ard nazionale non è prati-cabile. Quale alternativa è ipotizzabile?R. In paesi come l’Italia in cui per la finanza islamica non si può che immaginare un ruolo residuale credo che la soluzio-ne migliore sarebbe la costitu-zione di uno Sharia Advisor aziendale. Poiché è la banca a decidere a quali Sharia Scho-lar far riferimento, si dovrebbe-ro scegliere quelli più flessibili che, anziché bloccare l’attività

di business, medino tra tradizione e neces-sità di sviluppo. D. Nessun ostacolo insormontabi-le dunque per una finanza islamica «made in Italy»?R. Ogni problema è superabile. La finanza islamica in Italia può avere grandi possi-bilità, soprattutto sul lato dell’investment banking e della finanza pubblica, se i policy makers sapranno coglierne le opportuni-tà.

© Riproduzione riservata

MARCO MAURI (UNICORN INVESTMENT BANK)

Grandi opportunità per gli studi italiani

Marco Mauri

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VIILunedì 22 Febbraio 2010Lunedì DIRITTO NEL MONDO

L’esclusione dal contenzioso riguarda un centinaio di soggetti tra cui molti istituti di credito

Usa, vita dura per le class actionIl caso Vivendi sottolinea le diffi coltà per i ricorrenti italiani

DI GIOVANNI LEGORANO

Il sistema delle class action statunitensi sta diventando sempre più permeabile alle richieste di partecipazione

di soggetti italiani. Il caso con-tro la società francese Vivendi recentemente conclusosi in primo grado ne è un esempio. E il principio applicato dal giu-dice in questo processo, in base al quale permettere o meno la partecipazione di soggetti non Usa, potrebbe creare un precedente che escluderebbe gli stranieri da class action future.

Il caso fu presentato inizial-mente nel 2002 davanti alla corte federale di New York, ma discusso solo nel mese di otto-bre dell’anno scorso. L’accusa sosteneva che Vivendi avesse nascosto agli investitori l’en-tità del rischio legato alla li-quidità della società nel 2002. Gli investitori subirono delle perdite, accusarono la società di aver comunicato informazio-ni false e per questo decisero di intraprendere un’azione collet-tiva contro il colosso francese.

Racconta Lawrence Sucha-row, chairman dello studio le-gale Labaton Sucharow, che Vivendi optò immediatamente per una difesa «molto aggressi-va». Chiese che fossero esclusi dalla class action gli investi-tori il cui paese d’origine non avrebbe riconosciuto e applica-to nel proprio ordinamento la sentenza della Corte. Toccò ai

legali del lead plaintiff – l’in-vestitore che aveva subito la perdita più in-gente e che in questo caso è il fondo pensione dei dipendenti del comune di Miami Beach – scegliere su che paesi pun-tare. Escluse da subito varie nazionalità di investitori, tra cui gli italiani. Alla fi ne furono ammessi solo i detentor i d i titoli Vivendi

provenienti da Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Olan-da.

Spiega Sucharow: «Il giudi-ce accettò le argomentazioni di Vivendi. Da quel momento, i legali del lead plaintiff si tro-varono a dover valutare i costi che avrebbero dovuto sostene-re per far valere il principio che ogni class action ha valo-

re universale. E che, nel caso specifi co, la sentenza del giu-dice doveva essere applicabile a tutti i soggetti che avevano acquistato titoli Vivendi nel periodo di riferimento della class action, indipendente-mente dalla loro nazionalità». Questo avrebbe comportato l’utilizzo di esperti e una serie di altre attività i cui costi era-no a carico dello studio legale sino a una sentenza favorevole ai propri assistiti.

Da qui, l’esclusione di tut-ti gli altri, che nella maggior parte dei casi hanno optato per casi individuali contro Vivendi in parallelo alla class action. Ce ne sono ora circa un cen-tinaio, tra cui fi gurano quelli presentati dagli italiani Ca-pitalia, Fideuram, Monte Pa-schi, Eurizon, Pioneer e Allianz Italia.

Sucharow, che è il legale di alcuni di questi investitori, è chiaro nel sostenere che il principio applicato alla class action contro Vivendi potreb-be affermarsi nella giurispru-denza americana e costituire un precedente molto pericoloso

per i soggetti stranieri. «Se per partecipare a una class action bisogna dimostrare che l’or-dinamento del proprio paese d’origine riconosce la giuri-sdizione americana, tutti gli stranieri avranno molte più diffi coltà a partecipare, cosa che invece avveniva in modo quasi automatico».

Mentre i casi individuali sono ancora pendenti davanti al tri-bunale federale di New York, la class action è stata vinta in primo grado dagli investitori. Secondo le stime Vivendi è sta-ta condannata a risarcire circa 6,6 miliardi di euro, ma ha già annunciato che farà appello. In particolare, sostiene in un comunicato che uno dei motivi per cui ricorrerà è «la decisione della corte di aver incluso gli azionisti francesi nella class».

Gerard Morel, un pensio-nato francese di Caen che ha testimoniato al processo, ha commentato esultante dopo la sentenza: «È una vittoria per gli investitori in tutto il mon-do». Non proprio, verrebbe da dire.

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ItaliaOggi e Mf/MilanoFinanza presentano Il CODICE DI PROCEDURA CIVILE 2010, a cura di Carnelutti - Studio Legale Associato. Uno strumento indispensabile e di semplice consultazione per gli operatori del diritto, i docenti e gli studenti.

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VIIILunedì 22 Febbraio 2010 DIRITTO & FAMIGLIA

La Cassazione: non va trascurato il concorrente contributo i nanziario. Basta dimostrarlo

All’ex spetta la metà dei risparmiVanno divisi tra i coniugi i soldi messi da parte e poi investiti

Pagina a curaDI DEBORA ALBERICI

I soldi messi da parte duran-te il matrimonio e poi inve-stiti in immobili intestati a uno solo dei coniugi (in

regime di separazione legale) andranno divisi a metà in sede di divorzio, a prescindere dal-le rispettive professioni. Ciò a meno che uno dei due non riesca a provare che il suo contributo economico è stato esclusivo.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sen-tenza n. 3479 del 15 febbraio 2010, ha accolto il ricorso di un marito che chiedeva almeno la metà delle somme di denaro spese per acquistare e miglio-rare degli immobili. Insomma chiedeva la metà delle «riserve fi nanziarie» investite.

Il caso. Durante il matrimo-nio erano riu-sciti a mettere da parte un po’ di denaro, la coppia ave-va costituito, cioè, una riser-va fi nanziaria. I soldi erano stati investi-ti. I due, che avevano scelto la separazione legale, avevano comprato degli immobili (intestati solo alla moglie) e ne avevano ristruttu-rati degli altri. Da quanto viene ricostruito in sentenza sembra che anche la moglie avesse con-tribuito agli investimenti. Ma dopo la separazione le case era-no rimaste alla donna. Lui ne aveva chiesto la restituzione, sostenendo che l’intestazione a lei dei beni era meramente «fi ttizia», probabilmente scelta per motivi fi scali. Ma il Tribu-nale di Monza aveva respinto la domanda. La decisione era stata poi confermata dalla Cor-te d’appello di Milano.

Contro questa decisione l’uo-mo ha fatto ricorso in Cassazio-ne presentando due domande. Con la prima ha chiesto l’acqui-sto della proprietà degli immo-bili perché, aveva sostenuto, l’intestazione alla ex moglie era stata soltanto fi ttizia. Con la seconda, aveva domandato

la restituzione dei soldi, del-le riserve finanziarie servite all’acquisto degli appartamen-ti. Il Collegio di legittimità ha accolto in parte il secondo mo-tivo del ricorso, riconoscendo al marito la metà del denaro investito.

Le motivazioni. La senten-za depositata dalla seconda se-zione civile offre spunti interes-santi perché è stato stimato che i casi di intestazioni fi ttizie di immobili acquistati con il dena-ro dei coniugi e, a volte, anche solo del marito, in Italia sono moltissimi. Dalle motivazione emerge che anche se l’immo-bile è intestato a uno solo dei coniugi in regime di separazio-ne, l’altro potrà ottenere non la metà del bene, ma la metà delle somme se l’intestatario non dimostra che l’acquisto è stato fatto esclusivamente da

lui. Insom-ma il giudi-ce non deve m a i t r a -scurare «il concorrente contributo f i n a n z i a -rio» di chi ch iede i l denaro e,

sempreché sia riuscito a dimo-strarlo. Il principio che emerge dalla sentenza può essere rias-sunto nel senso che in caso di divorzio dei coniugi (che hanno scelto la separazione dei beni) si presume la comproprietà per i beni mobili e degli immobili, intestati a uno solo dei coniugi, dei quali nessuno di essi sia in grado di dimostrare l’acquisto esclusivo.

Perciò, in caso di richiesta di restituzione di somme desti-nate a un acquisto di beni, il coniuge richiedente ha diritto almeno alla restituzione della metà dell’importo richiesto. Ri-percorrendo le decisioni di me-rito, gli Ermellini hanno affer-mato che «la Corte territoriale ha condiviso il convincimento del giudice di primo grado in ordine alla mancata prova da parte del marito della proprietà esclusiva in proprio favore del-le somme di denaro destinare all’acquisto, alla manutenzio-

ne, alla ristrutturazione e ai miglioramenti degli immobili suddetti, non avendo per un verso l’appellante fornito al-cuna indicazione circa i mezzi fi nanziari utilizzati per i paga-menti, ed essendo emerso d’al-tro canto che anche la moglie aveva partecipato, sia pure in misura minore, al soddisfaci-mento delle esigenze familiari e alla formazione delle riserve fi nanziarie costituenti la prov-vista degli investimenti suc-cessivi». Bene, aggiunge poi il Collegio, tale premessa, se da un lato spiega il mancato ac-coglimento della domanda di

restituzione della totalità della somma di denaro richiesta dal marito, «dall’altro è inidonea a comprendere le ragioni per le quali la domanda stessa non è stata accolta limitatamente alla metà dell’intero importo, atteso che le considerazioni espresse dal giudice di appello in ordine ai concorrente contributo fi nan-ziario della donna alla costitu-zione del patrimonio familiare dei suddetti coniugi avrebbe dovuto coerentemente condurre alla conclusione di ritenere, in assenza di specifi che prove di diverso segno, la sussistenza di una situazione di comproprietà

tra le parti in ordine al denaro in questione». In questo senso è giusto il richiamo del mari-to all’art. 219 del codice civile che, con riferimento alle ipotesi di separazione di beni tra i co-niugi sancisce una presunzione semplice di comproprietà per i beni mobili dei quali nessuno di essi sia in grado di dimostrare la proprietà esclusiva».

© Riproduzione riservata

Sì alla comproprietà della casa coniugale an-che se il coniuge non intestatario ha pagato il condominio. Può acquistare la pretesa della comproprietà del bene per usucapione anche il coniuge che abbia contribuito alle spese di gestione della casa. Ciò perché, ha spie-gato la Corte di cassazione con la sentenza n. 225 di gennaio 2010, «in tema di matri-monio, qualora un coniuge avanzi la pretesa della comproprietà per usucapione della casa coniugale acquistata a nome dell’altro, deve fornire una prova certa e rigorosa dell’eser-cizio del potere dominicale sulla res. L’acqui-sto per usucapione postula il compimento di

atti incompatibili con il diritto di proprietà esclusivo acquistato con l’atto di assegna-zione, atti idonei a dimostrare il mutamento della (co) detenzione in (com)possesso. In proposito, non possono considerarsi tali il pagamento dei ratei di mutuo ovvero delle quote condominiali, che evidentemente pos-sono essere stati effettuati in adempimento degli accordi intervenuti fra i coniugi circa il contributo dovuto nell’amministrazione e nella gestione dei rapporti patrimoniali, in relazione ai quali ciascun coniuge è chiamato a dare il proprio contributo in proporzione delle rispettive risorse economiche».

Per la comproprietà non bastaaver pagato le rate del mutuo

Le convenzioni matrimoniali devono risulta-re da atto pubblico. Le convenzioni matri-moniali, ha sancito la Corte di cassazione con la sentenza 225 del 2010, che regolano i rapporti patrimoniali dei coniugi, devono risultare da un atto pubblico, altrimenti non sono opponibili ai terzi. Nelle motivazioni si legge infatti che «le convenzioni matri-moniali devono essere stipulate a pena di nullità, con atto pubblico che deve fornire la prova ad substantiam del regime patri-moniale dei coniugi secondo quanto previ-sto dall’art. 162 cod. civ. sia nel testo pre-vigente alla riforma di cui alla legge n. 151 del 1975 sia in quello attualmente vigente che ha introdotto l’annotazione sull’atto di matrimonio al fi ne di renderle opponibili ai terzi. Non è esercitabile perciò la discipli-na di cui all’art. 213 cod. proc. civ., tenuto

conto che l’esercizio del potere di richiede-re d’uffi cio alla pubblica amministrazione le informazioni relative ad atti e documenti della stessa che sia necessario acquisire al processo costituisce una facoltà rimessa alla discrezionalità del giudice, il cui mancato esercizio non è censurabile in sede di le-gittimità (pur in presenza di una specifi ca istanza in tal senso formulata dalla parte), avente a oggetto poteri inquisitori non so-stitutivi dell’onere probatorio incombente alla parte, con la conseguenza che tali poteri possono essere attivati soltanto quando sia necessario acquisire informazioni relative ad atti o documenti della p.a. che la parte sia impossibilitata a fornire e dei quali solo l’amministrazione sia in possesso proprio in relazione all’attività da essa svolta».

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Convenzione sì, ma con atto pubblico

L’aumento di capitale della società entra in comunione. Gli aumenti di capitale della società intestata a uno solo dei coniugi (in regime di comunione dei beni) entrano in comu-nione. Ciò anche se sono stati effettuati da uno solo di loro. A sancire che la crescita dell’azienda di uno dei due interessa la coppia è la Corte di cas-sazione che, con la sen-tenza n. 2569 del 2009,

ha messo nero su bianco che «la parteci-pazione di uno dei coniugi a una società di persone e i successivi aumenti di capitale

rientrano tra gli acqui-sti che a norma dell’art. 177, lettera a), cod. civ. costituiscono oggetto della comunione lega-le tra i coniugi, anche se effettuati durante il matrimonio ad opera di uno solo di essi».

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Gli aumenti di capitale entranonella comunione dei beni

Il principio

In caso di divorzio dei co-niugi (che hanno scelto la separazione dei beni) si pre-sume la com-proprietà per i beni mobili e degli immobi-li (intestati a uno solo dei coniugi, dei quali nessu-no di essi sia in grado di d i m o s t r a r e

l’acquisto esclusivo. Perciò, in caso di richiesta di restituzione di somme de-

stinate ad un acquisto di beni mobili, i l con iuge r i c h i e d e n -te ha diritto almeno alla restituzione del la metà dell’importo richiesto.

La sentenzasul sito www.italiaog-gi.it/docio7

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49Lunedì 22 Febbraio 2010

LavoroIl settimanale delle

opportunità professionali

INEDICOLA

CON ITALIAOGGI

IL CODICECIVILE

EDIZ. 2010

CON ITALIAOGGI

Maurizio Sacconi. Il ministro incassa l’accordo sulla forma-

zione lavoro. Anche con la fi rma della Cgil

Claudio Scajola. Il fatturato dell’industria italiana è crollato nel 2009 del 18,7% rispetto al 2008. Il peggior calo dal 2000

Una marcia in piùse il tirocinio

si fa in università

Convenzioni e accordi degli ordini con gli atenei per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo delle libere professioniStage all’Asi,

a studiar le stelleC’è ancora tempo fi no al 26 febbraio per presentare la candidatura a uno dei 13 tirocini organizzati nell’ambito del Programma di stage Agenzia Spaziale Italiana- Università Italiane, col supporto della Fondazione CRUI in qualità di gestore organizzativo. Gli stage si svolgeranno presso la sede centrale dell’Asi (11 posti) e presso l’ASDC – ASI Science Data Center di Frascati (per i restanti due posti). Per informazioni: [email protected]

Fashion e-commerce,Privalia amplia il teamIl club di shopping online Privalia.com offre nuove opportunità di lavoro nel settore del fashion e-commerce. Nel primo trimestre 2010, è infatti prevista l’apertu-ra di 30 nuove posizioni per potenziare gli headquarter di Milano e ampliare il proprio Team. Tra le fi gure ricercate: account manager, fotografi , stylist, fi nancial e sales controller, product manager, producer, back-offi ce logistico, marketing e communication specialist e human resources. Le informazioni sulle posizioni aperte sono disponibili sul sito www.privalia.com, nella sezione Lavora con Noi, e da poche settimane la campa-gna recruiting è online anche su Facebo-ok, nella fan page di Privalia Italia.

Consulenti immobiliariper case di pregioEngel&Völkers, leader dell’intermedia-zione immobiliare di pregio e presente in Italia dal 2004, ricerca consulenti immobiliari da inserire nella nuova agenzia milanese. La ricerca è rivolta a 1 consulente esperto con patentino immobi-liare e un’età compresa tra i 30 e 50 anni, una cultura di livello medio alto e un’ottima conoscenza della zona nella quale andrà ad operare. Completano il profi lo capacità di organizzazione e un’ottima predisposizione ai rapporti interpersonali. E&V ricerca poi 2 consulenti junior con una cultura di livello medio alto e reale motivazione a operare nel settore delle dimore di pregio.

Commercio equo e solidale Istruzioni per l’usoUn corso dedicato a tutti gli operatori del settore, ai volontari delle Botteghe equosolidali, ai componenti dei Gruppi di Acquisto, ai cittadini sensibili al tema dell’economia solidale, il tutto declinato all’interno della globalizza-zione economica. Tre giorni di forma-zione gratuita, promossa dalla Scuola del Sociale di Roma con l’obiettivo di fornire strumenti concettuali e pratici per consolidare le esperienze di economia solidale. Il corso si terrà ai primi di marzo a Roma. L’iscrizione, gratuita, può essere fatta su http://formazione.informaservizi.it/default.asp?sec=210 e http://formazione.informaservizi.it/default.asp?sec=207.

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50 Lunedì 22 Febbraio 2010 L’ I N C H I E S TA

Pagine a curaDI BENEDETTA PACELLI

C’è chi punta a laureare l’espe-rienza, chi ha predisposto percorsi di laurea ad hoc che indirizzano direttamen-

te verso una determinata professione o chi, invece, ha integrato il tirocinio pro-fessionale come parte del percorso for-mativo. Una cosa è certa: le convenzioni, gli accordi o le alleanze tra il mondo delle professioni e quello delle università si fanno sempre più stringenti e frequen-ti. Il risultato? Esami scontati, tirocini accorciati e crediti che riescono, in molti casi, a snellire il percorso di studi univer-sitario. L’obiettivo dichiarato per tutti è quello di accelerare l’ingresso dei giovani laureati nel mondo delle libere professio-ni. Con la complicità, non solo delle rifor-me di alcuni ordinamenti professionali che prevedono «sconti» all’accesso proprio sulla base di accordi quadro specifi ci, ma anche del mondo universitario, la legge 270 del 2004 prima di tutte, che, tra i principali obiettivi ha proprio quello di far acquisire al giovane laureato cono-scenze finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni.

Le professioni economico-giuridiche...

I dottori commercialisti sono gli uni-ci ad avere per legge (dlgs n. 139/05) la possibilità, tramite apposita convenzio-ne (manca solo la fi rma del ministero dell’istruzione e università), di effettuare il tirocinio durante il biennio di laurea specialistica e di godere dell’esonero della prima delle tre prove scritte necessarie per l’esame di abilitazione. Ma in attesa della ratifi ca ministeriale alla fatidica convenzione, molti ordini territoriali hanno giocato d’anticipo sottoscrivendo accordi con le università di riferimento,

che puntano di fatto ad accorciare il pe-riodo del tirocinio. Il Consiglio nazionale forense, invece, guarda al futuro e alla proposta contenuta nella riforma dell’or-dinamento che prevede la possibilità per le università e i consigli regionali di stipulare convenzioni-quadro ai fi ni del tirocinio. Anche in questo caso, però, qual-cosa seppur di isolato, già esiste. Come la convenzione fi rmata tra l’università di Teramo e gli ordini forensi di Teramo, L’Aquila, Sulmona, Vasto e Avezzano che punta a una formazione di qualità per i praticanti, ma anche la possibilità per gli studenti di poter effettuare stages presso studi legali degli ordini di riferimento. Il tutto monitorato da un Comitato tecni-co-scientifi co congiunto che punta anche all’organizzazione di iniziative di studio e di approfondimento legislativo destinate agli iscritti. E se invece i notai non hanno alcuna convenzione all’attivo (la riforma dell’ordinamento del 2006 prevede che si possa anticipare di sei mesi il tirocinio nell’ultimo anno di laurea) i consulenti del lavoro hanno fatto delle convenzioni uno dei loro fi ori all’occhiello: da quelle messe a punto ai fi ni dello svolgimento del praticantato presso uno studio di con-sulenza del lavoro, ad altre orientate a corsi di laurea ad hoc per l’esercizio della professione.

... e quelle tecniche

E proprio i percorsi messi a punto con gli atenei caratterizzano gli accordi tra il Consiglio nazionale dei geometri e alcune università italiane. L’obiettivo? Fare in modo che alla conclusione del percorso di laurea lo studente sia invogliato ad iscriversi all’albo dei geometri laureati. Gli agrotecnici puntano, invece, non solo a laureare l’esperienza ma soprattutto a convenzioni che riconoscano ai sei mesi di tirocinio obbligatori per il conseguimento

Gli accordi degli ordini con le università

Il tirocinio si fa e la professione

Il Consiglio nazionale dei geo-metri oltre alle convenzioni pensa-te per laureare l’esperienza come quelle con l’università telematica Uninettuno, ha sottoscritto accor-di a livello nazionale con singole università. L’obiettivo? Mettere a punto in maniera congiunta corsi di studio professionaliz-zanti per fare in modo che alla conclusio-ne del percor-so lo studente sia portato ad iscriversi all’albo dei geometri. Tra i tanti corsi di studio messi a punto c’è, per esempio, quello con l’univer-sità degli studi dell’Aquila che, in accordo con il consiglio nazionale,

ha predisposto un corso di laurea triennale in ingegneria civile, pro-pedeutico alla professione di geo-metra. Il corso, si legge nella con-venzione, prepara allo svolgimento di attività professionali attraverso

un percorso formativo che oltre ai necessari inse-

gnamenti di base for-nisca «gli indispen-

sabili supporti tecnico-scientifi ci per lo studio e la conoscenza del territorio, delle infrastrutture e

delle tecniche co-struttive». Il cor-

so si sviluppa in tre anni articolandosi in

attività di didattica, atti-vità pratiche di laboratorio e in

attività di tirocinio presso gli studi professionali.

I geometri puntano a corsidi studio professionalizzanti

Laureare l’esperienza, ma so-prattutto offrire la possibilità di svolgere il tirocinio durante la laurea triennale. Sono questi i due obiettivi principali delle convenzioni messe a punto dal consiglio nazionale degli agrotecnici. Le prime stipulate con l’università Telematica Gu-glielmo Marco-ni e il San Pio V, prevedono per i professionisti già iscritti all’albo la possibilità di veder-si riconosciuta l’espe-rienza in crediti formativi (non più di 60) validi per il con-seguimento del diploma di laurea triennale. Ma non solo, perché il collegio degli agrotecnici ha sot-toscritto convenzioni ad hoc con alcuni atenei, valide ai fi ni del tiro-cinio. Lo studente che si iscrive in determinate classi di laurea (Bio-tecnologie, Urbanistica e scienze

della pianificazione territoriale e ambientale, Ingegneria civile e ambientale; Scienze dell’economia e della gestione aziendale; Scienze

e tecnologie agrarie, agro-alimentari e forestali;

Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura; Scien-ze e tecnologie zootecniche e delle produzio-ni animali) in una delle uni-

versità conven-zionate (Padova,

Modena e Reggio Emilia, Parma, Bolo-

gna, Ferrara, Perugia) ha la possibilità di vedersi

riconosciuti i sei mesi di tirocinio obbligatorio per il conseguimento del titolo triennale, in qualità di tirocinio professionalizzante e va-lido quindi per l’accesso all’esame di stato. Sono circa 70 i corsi di laurea convenzionati, in 25 facol-tà su 17 atenei sparsi sul tutto il territorio nazionale.

Gli agrotecnici traducono l’esperienza in crediti

Convenzioni a livello nazionale ma anche di singoli collegi quelle mes-se a punto dal consiglio nazionale dei periti industriali. La prima sti-pulata con la Conferenza dei retto-ri delle università italia-ne che invita tutti gli atenei che attivano corsi di laurea in determinate classi (tra cui Scienze dell’ar-chitettura e dell’ingegneria civile; Urbani-stica e scienze della pianifica-zione territoriale e ambientale; Inge-gneria civile e ambien-tale, dell’informazione, industriale; Scienze della terra) a tener conto delle attuali compe-tenze e professionalità progettuali dei periti industriali, in modo da favorire l’accesso dei nuovi laure-ati all’ordine professionale. Tale

intervento, dice la convenzione, «avrà come obiettivo lo svolgi-mento da parte degli studenti di tirocini formativi presso gli istituti tecnici di cui siano titolari i periti

industriali». Accordi, poi, anche a livello pro-

vinciale, come per esempio quello tra i collegi del-le province di Avellino Bene-vento Caserta, Napoli, Saler-no, e la facoltà di ingegneria

dell’università degli studi di Sa-

lerno, che punta a far svolgere attività

di formazione negli studi professionali degli iscritti all’al-bo. I collegi indicati si impegna-no a trasmettere all’università gli elenchi degli studi tecnici che hanno manifestato l’intenzione di ospitare i tirocinanti.

I periti industriali chiedono attenzione ai rettori

Il Consiglio nazionale dei consu-lenti del lavoro attraverso i consigli provinciali ha siglato circa 15 con-venzioni di patrocinio (sul totale dei 30 corsi di laurea distribuiti sul territorio nazionale che preparano alla pro-fessione) c o n l e s i n g o l e u n i v e r -s i tà per la laurea triennale. Questi ac-cordi mirano non tanto a ridurre il praticantato, quanto ad invogliare gli studenti iscritti alla laurea trien-nale a svolgere la pratica professio-nale obbligatoria per l’abilitazione presso uno studio di consulenza del lavoro. Le convenzioni prevedono poi il coinvolgimento diretto dei professionisti che possono tenere lezioni in compresenza di docenti

universitari su materie di specifico interesse per la professione.

Ci sono poi convenzioni che danno inoltre la possibilità ai professio-nisti già iscritti all’albo di vedersi riconosciuta l’esperienza profes-

sionale in c r e d i t i formativi validi per il conse-g u i m e n -t o d e l d i p l o m a di laurea

triennale. Ma non solo, perché i Consulenti guardano anche alla laurea magistrale: il Consiglio na-zionale e la Fondazione consulenti del lavoro hanno infatti messo a punto con l’università di Roma San Pio V, un corso di laurea magistrale ideale finalizzato all’esercizio del-la professione di consulente per il lavoro.

Gli accordi dei consulenti del lavoro coinvolgono i professionisti in aula

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51Lunedì 22 Febbraio 2010

italiane per facilitare il percorso formativo

in universitàparte prima

Lunedì 22 F

rso formativo

L’ I N C H I E S TA

della laurea, la validità del pratican-tato professionalizzante. Due tipi di accordi, invece, per il Consiglio nazio-nale dei periti industriali: quelli messi a punto per laureare l’esperienza e gli altri stipulati per svolgere il pratican-tato durante il percorso universitario. Una possibilità che da così applicazione concreta al dpr n. 328 del 2001 (Modifi -che e integrazioni della disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’eserci-zio di alcune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti) che prevede che il tirocinio semestrale per l’accesso alla professione possa esse-re svolto in tutto o in parte durante il corso di studi universitario, attraverso convenzione tra gli stessi atenei e i col-legi. Anche gli architetti hanno dovuto sopperire a un vuoto legislativo e per farlo hanno stipulato una convenzione con la Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di architettura delle uni-versità italiane che in sostanza, defi ni-sce con chiarezza i termini e le moda-

lità del tirocinio, dalle regole per i praticanti a quelle per i tutor. Infi -ne i periti agrari anche loro in convenzione con

l’università telematica Guglielmo Mar-coni per riconoscere ai professionisti già iscritti all’albo crediti universitari validi per il conseguimento del titolo triennale.

Psicologi

Per il Consiglio nazionale degli psi-cologi, invece, non si può parlare spe-cifi camente di convenzione ma di un accordo tra i singoli ordini regionali e gli atenei di riferimento. Quest’intesa ha portato alla creazione di una com-missione paritetica di cui fanno parte esponenti dell’ordine professionale e dell’università di appartenenza. La Commissione ha lo scopo di stabilire i criteri di monitoraggio delle attività di tirocinio e verifi carne periodicamente la sua effi cacia. Ma non solo perché i rappresentanti di questo gruppo di la-voro valutano le richieste delle struttu-re che si candidano per lo svolgimento dei tirocini e sono chiamate poi a fornire suggerimenti per la stesura del regolamento di tirocinio.

© Riproduzione

riservata

Un’unica convenzione invece per il collegio dei periti agrari. Quella con l’università telematica Gugliel-mo Marconi fi nalizzata al riconosci-mento dei crediti validi per laureare l’esperienza professiona-le. In pratica la convenzio-ne consente agli iscritti al collegio, in-tenzionati a immatricolar-si in determi-nate classi di laurea (corsi di laurea in scienze geo-topo cartografi che, esti-mative, territoriali ed edilizie, inge-gneria civile, ingegneria industriale, scienza e tecnologie agrarie, scienze sociale per la cooperazione, lo svilup-po e la pace, una corsa personalizza-ta), di potersi iscrivere direttamente al secondo anno di corso di laurea con

il riconoscimento di 60 crediti formati-vi universitari. I crediti maturati con-sentiranno di ottemperare a quanto richiesto dalla formazione continua e la laurea e le abilità acquisite, relative

all ’analisi delle strut-ture urbane, territoriali e ambienta-li, consenti-ranno ai pe-riti agrari, di utilizzare il titolo ot-tenuto negli ambiti con-sentiti dalle

norme professionali, concorrendo e collaborando all’elaborazione di atti di pianifi cazione, programmazione, gestione e valutazione e contribuen-do alla defi nizione di strategie delle amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero e trasfor-mazione del territorio.

I periti agrari guadagnanoun anno del corso di laurea

In attesa dell’emanazione di quella norma (secondo quanto stabilito dal 328/01) che prevede l’ esonero dalla prova pratica degli esami di stato in caso di tirocini professio-nali stipulati a se-guito di apposite convenzioni fra ordini ed univer-sità, il consiglio nazionale degli architetti ha sti-pulato una conven-zione quadro con la Conferenza dei presidi di architettura delle università italia-ne. L’accordo defi nisce con chiarezza i termini e le modalità del tirocinio, dalle regole per i praticanti a quel-le per i tutor. E quindi, per esempio, stabilisce che può essere responsabi-

le del tirocinio solo un professionista iscritto all’albo di riferimento profes-sionale del tirocinante. Questo pro-

fessionista si assume la respon-sabilità di vigilare, orientare

formare ed assistere un tirocinante all’interno di una organizzazione professionale stabile e strutturata. La durata massima del tirocinio è di un anno, con un monte

ore che va tra le 720 e le 900 a seconda delle speci-

fi che disposizioni contenute nelle convenzioni sottoscritte

tra l’ordine e l’università. Alla luce di questo accordo quadro poi singole università (per ora solo Firenze e il Politecnico di Milano) hanno siglato accordi con gli ordini di riferimento.

Per gli architetti è attiva la convenzione quadro con i presidi

Il tirocinio in ateneo per i com-mercialisti è già realtà. Frutto delle convenzioni che alcuni ordini terri-toriali di categoria hanno stipulato con gli atenei di riferi-mento. E anche se questi accordi non hanno nulla a che v e d e r e con quel-la targa-ta Miur-C n -d c e c , posso-no co-munque rendere il tirocinio più snello. Tra questi c’è l’intesa stipula-ta tra la facoltà di economia dell’università di Trento e la conferenza degli or-dini delle Tre Venezie. Questa pre-vede un percorso progettato su cin-que anni, per un totale di 300 crediti

con una didattica che unisce teoria ad approfondimenti più applicati-vi. Sulla stessa scia le convenzioni firmate tra l’università di Parma

e l’ordine di Reggio Emilia e l’ateneo di Modena

con l’ordine di rife-rimento: entram-

be consentono agli studenti di svolge-re tirocini presso gli studi de-gli iscritti a l l ’ o r d i -ne. L’Alma

Mater d i Bologna e

l’ordine terri-toriale metto-

no in campo nella convenzione anche

il Tribunale di Bologna, con un tirocinio che varrà «al

fi ne del completamento della pratica e del rilascio del relativo certifi cato e sarà riconosciuto dall’università ai fi ni del tirocinio curriculare».

La pratica in ateneo per i commercialisti è una realtà

Le convenzioni attive

Agrotecnici Convenzione con l’università Guglielmo Marconi per riconoscere i crediti formativi ai professionisti iscritti; convenzione con alcuni atenei ai i ni del tirocinio

Architetti Convenzione quadro tra Consiglio nazionale e Confe-renza dei presidi di architettura per la dei nizione del tirocinio; su questa base due convenzioni specii che tra ordini di Firenze e Milano con gli atenei di riferimento

Commercialisti ed esperti contabili

Molte convenzioni stipulate a livello locale tra l’ordine territoriale e l’università di riferimento per accorciare i tre anni di tirocinio

Consulenti del lavoro Circa 15 convenzioni di patrocinio tra i collegi provinciali e gli atenei per svolgere la pratica presso uno studio di consulenza del lavoro; convenzione con l’univ. San Pio V per un corso di laurea magistrale i nalizzato all’esercizio della professione

Geometri Convenzione tra il Consiglio nazionale e alcuni atenei per corsi di laurea propedeutici alla professione; con-venzione per laureare l’esperienza

Periti agrari Una solo convenzione con l’università Guglielmo Mar-coni i nalizzata al riconoscimento dei crediti validi per laureare l’esperienza professionale

Periti industriali Convenzione Crui e Convenzioni collegi provinciali: entrambe per svolgere sei mesi di tirocinio presso un professionista iscritto; convenzione per laureare l’espe-rienza con atenei telematici

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52 Lunedì 22 Febbraio 2010 F O R M A Z I O N E

Ultima chance per gli aspiranti legali: dal 2011 anche Madrid richiederà le prove di accesso

Una via spagnola all’avvocatura L’abilitazione nel paese iberico per evitare l’esame di stato

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Dei 15 mila praticanti che ogni anno affronta-no l’esame di Stato per diventare avvocati, i

promossi sono circa 5 mila, ov-vero poco più di tre su dieci. Ba-sta questo numero per spiegare l’interesse crescente dei giovani laureati verso la «strada spa-gnola», che consente di ottenere l’abilitazione aggirando i paletti degli ordini professionali italia-ni. Un’opportunità che, tuttavia, resta valida solo fi no all’autunno del 2011, imponendo quindi agli interessati di attivarsi subito per non perdere l’ultimo treno dispo-nibile.

Esame o lotteria? Il supe-ramento dell’esame di Stato da avvocati si rivela spesso una lot-teria. Nonostante gli anni di pra-ticantato e i mesi passati sui libri a studiare i testi per il concorso, sono in pochi a centrare l’obiet-tivo al primo colpo. Lo stesso non vale per altre categorie pro-fessionali come gli odontoiatri, i medici chirurghi, i farmacisti e i veterinari, tutti con quote di pro-mossi superiori al 95%. Così la via spagnola è diventata via via un’opzione sempre più gettonata. L’ultimo dato disponibile risale al consuntivo 2008, con 594 do-mande di riconoscimento della laurea presentate all’ambasciata spagnola a Roma, contro le 337 del 2007.

I passi da compiere. Il decre-to legislativo n.96 del 2 febbraio del 2001, approvato in attuazio-ne della direttiva 98/5 CE volta a facilitare l’esercizio permanente della professione in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquisita la qualifi ca professionale, riconosce l’eserci-zio della professione di avvocato a tutti i cittadini di uno paese membro dell’Unione europea in possesso del titolo professionale.

Ma l’esame di Stato è presen-te ovunque, con l’eccezione della Spagna. Nel paese iberico, infatti,

la laurea in giurisprudenza abi-lita già all’esercizio della profes-sione senza biennio di pratica, né esame di Stato e automatica-mente apre le porte all’iscrizione al Collegio, che poi potrà essere omologata in Italia. Tuttavia, an-che in questo caso, ci sono alcuni passaggi da seguire. Una volta conseguita la laurea in Italia, oc-corre ottenere il riconoscimento del titolo in Spagna. Il procedi-mento parte con una richiesta scritta, in lingua spagnola, da in-viare al Ministerio de Educacion y Cencia de Madrid. L’organismo iberico esamina la pratica e, se ne attesta la regolarità, emana un provvedimento «resolucion defi nitiva». Questa approvazione consente di sostenere gli esami per il riconoscimento completo della laurea presso uno qualsiasi degli atenei spagnoli. Completa-ta anche questa fase, si presenta la domanda per la «credencial de homologacion» e si ottiene l’iscri-zione al «Colegio di abogados», vale a dire all’ordine spagnolo degli avvocati. Il titolo profes-sionale di abogado conferisce il diritto di stabilirsi in uno dei pa-esi dell’Unione europea per eser-citare la professione. Per quanto riguarda l’Italia, ogni distretto di Corte d’appello prevede accanto all’albo ordinario degli avvocati, un albo speciale degli avvocati

stabiliti. L’iscrizione si ottiene mediante apposita richiesta cor-redata con una serie di documen-ti attestanti l’identità, la forma-zione e il titolo professionale del richiedente. Dalla presentazione della richiesta alla data di iscri-zione all’albo speciale passano in media dai 15 ai 35 giorni.

A conti fatti, per completare con successo questo percorso sono necessari due elementi: una conoscenza basilare dello spagnolo (gli atenei iberici sono solitamente benevoli verso gli studenti stranieri che non han-no una conoscenza avanzata della lingua) e la disponibilità a viaggiare o a stabilirsi in terra iberica per il periodo necessario a sostenere gli esami. Oltre ai co-sti, variabili in base alle opzioni prescelte. Il percorso, come visto, non è semplice, eppure sono in tanti a preferire questa strada rispetto ai due anni di pratica in uno studio italiano (solita-mente non retributiva), seguita dal calvario dell’esame di Stato. C’è poi un terzo elemento, forse il più rilevante: per concludere la procedura, compresa la parte bu-rocratica, occorrono mediamente 12-15 mesi. Tuttavia, dall’ottobre del 2011 anche la Spagna intro-durrà l’esame di Stato. Occorre pertanto attivarsi da subito per non perdere l’ultimo treno utile.

Il turismo forense non è un fenomeno esclusivamente italiano. Nei mesi scorsi del tema si è occupata anche la Corte di Giustizia europea, in merito al caso di un giova-ne polacco che chiedeva di esercitare il tirocinio legale in Germania, incontrando il parere contrario dell’ordine forense tedesco. La motivazione era stata la seguente: la laurea in giurisprudenza ottenuta in Polonia non con-ferisce la conoscenza del diritto vigente in Germania, cosicché il relativo diploma non era stato considerato equipollente a quello conseguibile in un ateneo tedesco. Su ricorso dell’aspirante avvocato, la Corte di giusti-zia ha dato ragione all’Ordine tedesco: gli ordini pro-fessionali nazionali, è stato sancito, possono valutare liberamente il valore delle lauree conseguite nel resto del territorio comunitario ed ammetterne o bocciarne le equipollenze con le lauree nazionali. Resta da capi-re quale impatto questa misura potrà avere in Italia, dove l’ordine degli Avvoca-ti già da tempo propende per una lettura restrittiva delle norme europee. Con il parere n. 17/2009, la Com-missione consultiva del Cnf (Consiglio nazionale fo-rense) ha stabilito che i Consigli dell’ordine dovranno esaminare nel dettaglio le domande di iscrizione nella sezione speciale dell’albo dedicata agli «avvocati stabi-liti», verifi cando quale sia la consistenza del percorso formativo professionale del richiedente. In sostanza se, oltre al titolo abilitativo acquisito all’estero, l’aspi-rante avvocato abbia sommato un periodo di esercizio professionale oppure no. Questo per accertare che la procedura di trasferimento da un paese all’altro non sia solo «burocratica».

«La nostra non è una posizione di chiusura», osserva Paolo Giuggioli, da poco rieletto presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, che conta 150 avvocati comu-nitari stabiliti. «Si tratta solo di verifi care che gli aspi-ranti avvocati abbiano le carte in regole per esercitare con profi tto e senza forzature la professione, a tutela dei cittadini interessati».

In caso di mancato accoglimento della domanda, al professionista non resta che proporre impugnativa al Cnf e, infi ne, alla Cassazione.

Il parere del Cnf è stato motivato in riferimento alla sentenza della Corte di giustizia C- 311/06, nota an-che come «caso Cavallera», dal cognome di un cittadi-no italiano che non si era visto riconoscere in Spagna il diploma di laurea triennale in Ingegneria meccanica conseguito in Italia. Un ordine professionale differen-te, quindi, ed è proprio in merito a questo punto che si attendono nuovi sviluppi nei prossimi mesi.

Ma il Consiglio forensechiede rigore nelle valutazioni

Siti internet di società che promettono assistenza per conseguire il titolo in Spa-gna e forum di confronto tra quanti hanno percorso questa via e gli interessati a fare lo stesso. Sul Web la via spagnola è partico-larmente gettonata in questo periodo.

Omologazionetitoli.it è tra i siti più getto-nati su questo fronte: in homepage c’è un ri-ferimento diretto al versante degli avvocati,. «Avvocato spagnolo in otto mesi», promette lo slogan, aggiungendo un particolare «Test a crocette in italiano», per poi spiegare che si tratta di un corso on-line «al fi ne di po-ter conoscere, durante lo sviluppo del corso, il livello di conoscenza del diritto positivo spagnolo via via acquisito». Gli esami uni-versitari hanno, invece, «carattere assolu-tamente e obbligatoriamente presenziale» e «si svolgono in Spagna». Avvocatoinspagna.com propone una consulenza agli aspiranti abogados e assistenza per gli aspetti fi scali

e amministrativi (domiciliazione professio-nale a Madrid, apertura della partita iva e del conto corrente e ottenimento del Nie, il numero identifi cato extranjero).

Cepu ha creato sul proprio sito una sezio-ne apposita. «Ci siamo mossi su input dei no-stri studenti, che ci hanno chiesto assistenza in vista degli esami da sostenere in Spagna», spiega Giovanni Raspino, responsabile del progetto. «Ci limitiamo a fornire materiali e docenti competenti nelle materie oggetto di studio, senza promettere ricette magi-che. Gli esami vengono sostenuti in atenei pubblici, senza sotterfugi», aggiunge. Una volta iscritti a un centro studi della socie-tà, il cliente viene affi ancato da tutor per apprendere la lingua spagnola e approfon-dire le materie per gli esami in Spagna. «La posizione del Cnf non ci preoccupa partico-larmente perché si riferisce a un dottore in ingegneria», conclude.

Sul web è Spagna-mania

IO LAVORO e ARIFL, Agenzia Regionale

per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro,

presentano la newsletter che

ogni settimana gratuitamente

fornisce notizie, approfondimenti,

dati e analisi dei fl ussi del mercato

del lavoro in Lombardia.

Iscrizione gratuita collegandosi a

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Lavoro

Da abogado ad avvocato

PASSAGGI TEMPISTICHE

Dopo la laurea in Italia, il candidato invia una richiesta scritta al Ministerio de Educacion y Cencia de Madrid

Possibil ità di invio all’indomani del con-seguimento del titolo

Esame da parte del Ministerio e successiva resolucion positiva nel caso non vengano ri-levate anomalie

Uno o due mesi

A questo punto si possono sostenere gli esami (nove o dieci) presso atenei spagnoli

Dai sette ai dieci mesi

Si presenta la domanda per la “credencial de homologacion” e si ottiene l’iscrizione al “co-legio di abogados

Dai due ai tre mesi

Domanda a un distretto italiano di Corte di Ap-pello per l’iscrizione all’albo degli avvocati

Dai 15 ai 35 giorni

Una volta iscritto all’albo speciale, l’abogado può esercitare senza alcun limite la professione di avvocato

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53Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 2P E R C O R S I

I requisiti professionali e i nanziari necessari per entrare nel mondo del franchising

Tasche piene per il franchiseeAttenzione alle risorse disponibili prima dell’affi liazione

Pagina a cura DI ROBERT HASSAN

Innanzitutto spirito impren-ditoriale, intraprendenza e forte motivazione a gestire le persone. Poi doti di auto-

nomia, capacità organizzativa, di analisi e di coordinamento, reattività, abilità di relazione, sensibilità ai costi e qualità, au-torevolezza, determinazione e tenacia nel proseguimento degli obiettivi. Sono questi i requisiti base che caratterizzano l’attivi-tà del franchisee che, prima di affi liarsi a un franchisor, deve inoltre conoscere bene la sua struttura organizzativa e le sue esigenze, deve analizzare, o fare esaminare da un avvocato, il contratto di franchising, in cui la casa madre concede ai fran-chisees l’utilizzo del marchio e dei servizi a esso collegati, una zona di competenza esclusiva, se prevista, il suo know how e un insieme di tecniche e di co-noscenze necessarie per rende-re più effi ciente lo svolgimento della propria attività professio-nale. «Il futuro affi liato», spiega Italo Bussoli, Segretario Gene-rale di Assofranchising, «prima di entrare a far parte di questa attività, deve anche elaborare un dettagliato conto economico e fi -nanziario revisionale e stimare le risorse fi nanziarie necessarie

all’impresa e rapportarle alle proprie disponibilità». «La caren-za di mezzi propri, l’esigenza di fi nanziamenti esterni e i conse-guenti costi fi nanziari possono minare l’operatività e vanifi care anche dei buoni risultati. I conti economici previsionali devono basarsi su ipotesi ragionevoli e su dati reali, sia per la parte fornita dal franchisor sulla scor-ta dei risultati medi già acqui-siti nella rete; sia per le voci di spesa di più diretta conoscenza e responsabilità dell’affiliato. Prima di affi liarsi occorre infi ne effettuare studi di mercato e ri-cerca dei locali», aggiunge Italo Bussoli.

Una volta fi rmato il contratto di franchising bisognerà adat-tarsi ai vincoli imposti non solo nei confronti dell’affi liante, ma

anche dei colleghi affi liati della stessa rete, e naturalmente dei consumatori fi nali. Non occorre-rà pensare quindi solo e sempre ai documenti contrattuali, ma dedicarsi soprattutto a compren-dere lo spirito di gruppo: il pen-siero dominante e l’obiettivo di ogni giorno devono essere legati allo sviluppo della propria azien-da, sfruttando i consigli, utiliz-zando l’assistenza del franchisor e la notorietà della rete. Nella duplice veste di imprenditore indipendente, ma anche di parte di un gruppo, l’affi liato deve dun-que accogliere l’assistenza del franchisor e le informazioni dei colleghi franchisees, e in cambio trasmettere alla rete rifl essioni, esperienze ed innovazioni da lui sperimentate.

Tra le fi gure più signifi cative

del settore, spicca anche quella dell’operatore franchising, un ge-store di rapporti tra le aziende affi liate e la casa madre, degli aspetti contrattuali, organizzati-vi e della pianifi cazione commer-ciale, degli approvvigionamenti e della promozione degli affi liati. Supporta inoltre gli affi liati nella gestione commerciale del punto vendita. L’operatore franchising, fi gura in continua evoluzione, è chiamato inoltre a verifi care che le direttive della casa madre vengano rispettate. Non esiste tuttavia un ordine professionale per questa fi gura, né un percorso specifi co.

Troviamo in questo profi lo la funzione tipica di chi, occupan-dosi di contrattualizzare gli affi -liati, sviluppa la rete. Il modello organizzativo che raggruppa

tutte queste funzioni in unico soggetto è tipico delle struttu-re medio-piccole, mentre nelle strutture e nelle reti più grandi dovrebbe prevalere il modello organizzativo che tende a sepa-rare le funzioni di sviluppo da quelle di supporto alla rete e af-fi darle a operatori e competenze diverse.

La fi gura dell’operatore fran-chising è molto cresciuta in ambito turistico; i due settori emergenti sono: il franchising al-berghiero, i cui player sono stra-nieri, e le agenzie di viaggi, dove al franchising si è affi ancata la formula dell’associazione in par-tecipazione. Dove la concorrenza si è scatenata, per esempio tra le catene di adv in franchising, il numero e il livello dei professio-nisti coinvolti è cresciuto.

Il franchising immobiliare può essere una soluzione per chi intende avviare il proprio progetto imprenditoriale, soprat-tutto poi se è preceduto da un periodo di attività nelle agenzie del Gruppo. Affiliar-si a un marchio non è solo pagare una ro-yalty, bensì contribuire in prima persona alla realizzazione di un progetto condiviso fra imprenditori autonomi (franchisor e franchisee), sviluppando sinergie e op-portunità comuni.

«Il costo per l’apertura di un’agenzia è in media di 25.000/30.000 euro, com-prendente la fee d’ingresso, le spese per l’informatica e l’arredamento; le royalties che deve pagare il franchi-see vengono calcolate in base al bacino di utenza e si aggirano in media intor-no ai 1.200 euro al mese più Iva», sostiene Antonio Pasca, presidente di Tecnocasa Franchising.

«Attraverso la formazione on the job in agenzia e con il supporto della scuola di formazione del franchisor, la risorsa se-lezionata iscritta o con i requisiti utili all’iscrizione al ruolo di agenti d’affari in mediazione, prosegue con un iter di av-viamento alla professione di agente im-mobiliare che durerà circa due anni, per poi avere la possibilità di diventare affiliato. La scuola di formazione nazionale eroga corsi a vari livelli, dal neo inse-

rito in agenzia fino al professionista già affermato. Al di là dei requisiti tecnici per diventare un buon agente immobiliare, a nostro avviso sono necessarie, inoltre, spiccate e innate doti di relazione e pre-disposizione alla mediazione», continua il presidente.

Le condizioni nelle quali opera un af-filiato non limitano la sua autonomia e la sua profes-sionalità, ma ne integrano la credibilità e l’affidabili-tà, oltre a migliorarne l’ef-ficienza e l’organizzazione. Le opportunità che sono a disposizione del franchisee sono più numerose quanto più è strutturato il sistema al quale ci si affilia.

«Nel nostro Gruppo, per esempio, puntiamo su una rosa di servizi esclusivi per i nostri franchisee, quali la

possibilità di accedere a canali pubblici-tari dedicati e specialistici, sia su sup-porto cartaceo che digitale. Poi miriamo agli strumenti gestionali dell’attività di agenzia e di presidio del territorio inno-vativo e alla banca dati condivisa per aree omogenee delle richieste di acquisto che consente una gestione corretta del proprio portafoglio immobili. Il servizio di con-sulenza tecnica infine supporta i profes-

sionisti nell’applicazione del metodo operativo del gruppo e facilita lo sviluppo di siner-gie infra gruppo», conclude Antonio Pasca.

IL CASO TECNOCASA

Agli agenti formazione e avviamentoSull’esempio statunitense, in

cui circa un terzo degli eserci-zi al dettaglio sono in fran-chising, si possono prevedere buone prospettive di sviluppo del settore anche in Italia. Un esempio in Italia viene dalla cate-na di ristorazio-ne Burger King, in cui un nuovo affi liato deve in-vestire tra i 500 mila e i 600 mila euro, incluso il fee di affi liazione che è pari a 50 mila dollari per 20 anni, a seconda del tipo di locale. Il 40% di tale ci-fra deve essere capitale proprio dell’affi liato e la società titola-re del ristorante deve avere un socio operativo con almeno il 30% delle quote. Attualmen-te Burger King è presente in Italia con oltre 60 sedi, 56 delle quali sono gestite a regime di franchising, mentre quattro sono di proprietà di Burger King Italia. «Il socio operativo deve frequentare il corso di for-mazione pratica e teorica, della durata di 15 settimane, in uno dei nostri ristoranti-scuola», osserva Juan Olave, general manager di Burger King Italia. «Le royalties mensili da paga-

re devono essere del 5%, più un altro 5% per il fondo pubblicità nazionale. L’accordo di franchi-sing dura 20 anni e, in media, dal primo contatto all’apertu-ra del ristorante passano 6-7

mesi. La ca-ratteristica del franchising di Burger King si basa sul lavoro preliminare e sulle numero-se garanzie e servizi offerti ai propri affi-liati, sempre supportati da un team di esperti pronti ad affi ancare i

franchisee in tutte le fasi del-la attività: prima, durante e dopo l’apertura del ristorante. Tutti i dipartimenti sono coin-volti nel supportare il nostro franchisee, marketing, opera-tion, training, fi nanza, etc. Il dipartimento sviluppo aiuta i nuovi franchisee a individuare la location migliore e successi-vamente il dipartimento con-struction supporta i franchisee nella costruzione del locale. Dopo l’apertura, Burger King continuerà a seguire, consi-gliare e monitorare l’attività del franchisee», conclude Juan Olave.

IL CASO BURGER KING

Garanzie agli affiliati

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/franchising

Quanto costa il franchising

Tecnocasa Il costo per l’apertura di un’agenzia è in media di 25.000/30.000 euro, com-prendente la fee d’ingresso, le spese per l’informatica e l’arredamento

le royalties che deve pagare il fran-chisee vengono calcolate in base al bacino di utenza e si aggirano in media intorno ai 1.200 euro al mese più Iva

Burger King un nuovo afi liato deve investire tra i 500.000 e gli 600.000 euro, incluso il fee di afi liazione che è pari a 50.000 $ per 20 anni, a seconda del tipo di locale

Il 40% di tale cifra deve essere capi-tale proprio dell’afi liato e la società titolare del ristorante deve avere un socio operativo con almeno il 30% delle quote

Juan Olave

Antonio Pasca

Italo Bussoli

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54 Lunedì 22 Febbraio 2010 C I D A

L’esempio di Acrilico, il progetto i nanziato da Fondirigenti per il replacement e l’aggiornamento

Nella formazione la leva anticrisiInvestire sulle competenze manageriali per uscire dall’impasse

Pagina a curaDI MASSIMILIANO CANNATA

Come usciremo dalla crisi? Come un pugile malconcio o piuttosto pieni di vitalità e nuo-

ve energie creative? Gli ultimi dati di Bankitalia in proposito non sono certo incoraggianti. Crescita al minimo vorrà dire attendere almeno quattro anni perché la nostra economia possa ritornare ai trend produttivi che hanno preceduto il «buco nero» del crac fi nanziario. In questo lasso di tempo cosa succederà sul piano degli equilibri globa-li? Il fi ttissimo e alacre tessuto delle nostre piccole e medie im-prese (circa 3,5 milioni, divise in parti speculari nei tre settori dell’industria, del commercio e dei servizi) che storicamente ha costituito il cuore del made in Italy saprà affrontare una ri-presa che si annuncia lenta e diffi cile, drammaticamente se-gnata da un indice (8,3%) di di-soccupazione mai toccato negli ultimi cinque anni? Aspettarsi una risposta certa e defi nitiva è esercizio vano. L’annus horri-bilis che stiamo ancora vivendo ha spiazzato anche le menti più illuminate di esperti ed econo-misti, rivalutando il mestie-re degli astrologi. Dalla Link Campus University di Malta di Roma, capofi la del progetto, è arrivato, a sorpresa, un segna-le positivo: addetti ai lavori e imprenditori non solo stanno pensando «oltre» la crisi, ma sono già dentro una prima fase, anche se timida, di ripresa in cui progetti, analisi, interventi sono realtà.

«Negli ultimi anni il mondo è cambiato, i paradigmi non sono più gli stessi sarebbe un errore pensare al futuro con le vecchie lenti, ormai appannate e superate», sostiene Maurizio Tarquini, direttore generale dell’Unione degli industriali che con il Sindacato romano dei Dirigenti d’azienda (ade-rente a Federmanager-Cida)

risulta tra i promotori di Acri-lico (Anti-crisis learning for in-tegrated competences), il pro-getto di formazione realizzato da Link4talent, e fi nanziato da Fondirigenti, rivolto ai dirigenti in re-placement e a tutti i ma-nager delle pmi che vogliono in-vestire sullo sviluppo di quelle competenze manageriali, che saranno la prima e più effi cace arma per uscire dall’impasse e dallo spettro di una «ripresa lenta e senza lavoro».

Il salto di «paradigma»

«Alla cultura del posto fi sso, una cultura bypartisan», prose-gue Tarquini, «che non avevamo mai messo in discussione e che ha retto per tutta la modernità fi no alla fi ne degli anni ottanta si è sostituita una visione del lavoro e della carriera comple-tamente trasformata. È mutato il mercato, e con esso la fi loso-fi a del lavoro e la visione stessa della carriera. Un giovane or-mai è più consapevole. Sa che dovrà maturare un percorso

lavorativo attraversando più organizzazioni. All’aspettativa di rimanere in unico ambiente , si è sostituito lo stimolo, ma an-che la paura, di dover continua-mente abituarsi a interlocutori e a riferimenti sempre diversi. Nella graduatoria delle azien-de che polarizzano la classifi ca mondiale, non troviamo più co-lossi come l’americana AT&T o la Delta Air Lines, giganti che sembravano eterni e che pure si sono liquefatti in brevissimo tempo».

La «rivoluzione copernicana» tratteggiata da Tarquini mette sul tappeto ulteriori pressanti interrogativi: se la crescita pro-fessionale non è più un «pro-blema» di cui deve farsi carico l’azienda abituata ad accompa-gnare i suoi dipendenti dall’inse-rimento alla pensione, chi dovrà occuparsi della formazione? La sfera pubblica fi no a che punto potrà supplire alla domanda di know-how esasperata dalla velocità con cui le conoscen-ze invecchiano nella società dell’informazione e delle tecno-

logie? Come introdurre il criterio meritocratico nella selezione e nella premiazione delle risorse soprattutto in settori strategici da cui dipende il posizionamento competitivo?

Innovare signii ca investire sulle persone

Forte capacità di reazione, coniugata al talento e alla qua-lità del capitale umano e intel-lettuale, la ricetta per vincere le sfi de che si pongono dinanzi «È tempo di ragionare secondo categorie nuove». Titti Fortu-nato, presidente dell’Associa-zione italiana per la direzione del personale del Lazio, non ha dubbi in proposito. «Ogni capo del personale», spiega, «deve interpretare i venti della crisi e aiutare i manager a compren-dere il cambiamento culturale, che si mescola all’incertezza, che attraversa l’orizzonte della società del rischio. Nel passato le ore di aula erano improntate a un lavoro di tipo tecnico specia-listico, fi nalizzato ad assicurare

il rafforzamento del ruolo orga-nizzativo di ciascun dipendente, la svolta con cui dobbiamo ora fare i conti, riguarda la capaci-tà di leggere e soddisfare una domanda formativa centrata sull’identità professionale, che appare in costante mutamento». Ugualmente decisiva sarà la ca-pacità di lettura storico-politica dei fatti e egli eventi, dentro cui l’idea imprenditoriale prende corpo, attuandosi sul mercato. Quello che ci si aspetta dalla collaborazione tra le aziende, la Link Campus University di Mal-ta e Mytalent Team ce lo spiega Bruno Sbardella, vicepresidente del Sindacato romano dirigenti: «Acrilico vuole creare da un lato una rete sociale di soggetti e di competenze manageriali, utile a “rimettere in pista più di cento manager che erano usciti dal giro, dall’altro intende recupe-rare rafforzare e rilanciare quel “capitalismo di territorio” che i nostri manager hanno dimostra-to di saper interpretare coniu-gando la forza centrifuga della globalizzazione con la tradizio-nale attrazione esercitata dalle comunità locali, dai campanili e dal capannone».

«Abbiamo inoltre avviato», continua Sbardella, «una serie di contatti con le regioni euro-pee della Carinzia, della Re-pubblica Ceca e prossimamente della Catalogna, mentre altre iniziative sono in programma, allo scopo di sviluppare e mi-gliorare il volume delle espor-tazioni delle pmi dell’area romana e laziale nell’ottica di una maggiore internazionaliz-zazione delle attività produtti-ve, ingrediente importante per la competitività.

A dispetto di ogni pessimismo di maniera gli imprenditori che hanno aderito al progetto Acrilico hanno dimostrato di comprendere che il vecchio modello di business fondato su un capitalismo radicato nella cul-tura dell’avidità e dell’ignoranza non funziona più. Quello schema, ci ha impoveriti portandoci a un disastro annunciato. Di questo sembrano tutti consapevoli. Nell’economia di doma-ni basata sulla conoscenza occorrerà fare ricorso alla business collabora-tion, ritrovando i valori antropologici della solidarietà, dello scambio di idee e di progetti. La crisi potrà eccitare l’imprenditorialità, se le organizza-zioni grandi e piccole saranno pronte ad affrontare il rischio, a mettersi in discussione e a valorizzare con consa-pevolezza il merito e le competenze manageriali, su cui occorre investire per restare competitivi.

«La crisi, scoppiata in America, a New York a Wall Street, esattamente al centro di quel sistema defi nito da Robert Reich del “turbo-capitalismo”, ci obbliga a ripensare criticamente tut-to quel processo di fi nanziarizzazione dell’economia che, guardando ai gua-dagni a breve, ha eroso ogni valore, cancellato la fi ducia, impoverito interi ceti sociali. Nel giro di pochi mesi», è l’analisi di Giuseppe Perrone, docente alla Link Campus con una lunga espe-rienza in grandi organizzazioni impren-ditoriali. «I pensatori più convinti del libero mercato, i più abili nel trascina-re le coscienze verso il loro territorio hanno fatto una brusca inversione di marcia. Dall’elogio indiscriminato del mercato incontrollato siamo passati al benvenuto del capitale pubblico. Non è un caso. È solo il segno che abbiamo bisogno di un capitalismo più ancora-to alle regole. Per ritornare ai valori

della economia reale abbiamo scelto di ripartire dalla responsabilità e dal-la formazione. Dobbiamo costruire sviluppo ponendoci il problema delle disuguaglianze per I, impegnandoci a riacquistare lo sguardo “lungo” che solo il rapporto con la ricerca e l’in-novazione possono garantire».

Un aspetto rimane imprescindibile nella convinzione dei manager: il la-voro sul potenziamento delle «nuove» competenze, che la prospettiva del «nuovo» capitalismo imporrà senza sconti. Ancorarsi alla ricerca e all’in-novazione sarà la carta vincente. Co-opetition, effi cace neologismo coniato dalla sociologa Saskia Sassen per defi -nire un equilibrato mix di competizio-ne e di cooperazione, appare il termine chiave, quale strumento effi cace per superare le vecchie logiche e per in-terpretare i diversi equilibri dell’eco-nomia globalizzata.

Un nuovo modello di sviluppo per ripartire

Domanda. Dott.ssa Vecchione, come nasce Acrilico?

Risposta. Acrilico è l’acronimo di Anti-crisis learning for integrated competen-ces, si tratta di un progetto formativo promosso dalla Unione degli industriali e delle imprese di Roma e dal Sindacato romano dei dirigenti. Come la vernice che tutti conosciamo la nostra iniziativa vuo-le essere versatile per adattarsi al cam-biamento. Per realizzarla siamo partiti da uno studio del territorio della provincia di Roma e del Lazio. Abbiamo osservato il comportamento delle piccole e medie imprese. Ci siamo accorti che, anche in un momento diffi cile, le realtà più piccole hanno individuato nella formazione una leva imprescindibile per uscire dal panta-no in cui da un anno l’economia mondiale

è caduta. D. Chi sono i fi nanziatori-promotori

dell’iniziativa? R. Finanziato da Fondirigenti, la realiz-

zazione del progetto è curata da Link4ta-lent, realtà che unisce le competenze e la spinta all’internazionalizzazione della Link Campus University of Malta con il rigore e la capacità metodologica di Myta-lenteam

D. Qual è il target di riferimento e gli obiettivi che guidano il vostro lavoro?

R. Acrilico è indirizzato ai manager oc-cupati e in fase di re-placement facenti parte delle pmi italiane. Gli obiettivi si possono così riassumere:

- offrire ai manager delle pmi strumenti e metodi per affrontare il cambiamento;

- ampliare il bagaglio di competenze di

manager in outplacement e replacement in linea con le esigenze del mercato;

- fornire alle pmi strumenti operativi per essere più competitivi.

D. Come si snoda il piano formativo?R. Sono 17 i moduli formativi che da feb-

braio a giugno toccheranno tutti i grandi temi che investono le nostre imprese, quali per ricordarne alcuni: La costruzione delle competenze attraverso l’esercizio delle tre «c»: consapevolezza, condivisione e il con-fronto, la motivazione a lavorare in team, la rifocalizzazione della domanda e dell’offer-ta in relazione alle esigenze di replacement dei dirigenti che hanno perso il lavoro, l’at-titudine all’internazionalizzazione, le stra-tegie di riduzione dei costi nella fase post crisi. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.acrilicoformazione.it.

QUATTRO DOMANDE A... IRENE VECCHIONE, GENERAL MANAGER MYTALENTEAM

Versatili per adattarsi al cambiamento

Pagina a cura diCIDA

Confederazione italiana

Dirigenti e Alte professionalità

Via Padova 41, 00161 Roma

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55Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 Febbraio 201P O S T- I T

Il bando riservato a laureati in materie economiche-giuridiche e statistiche

Bankitalia apre il caveauA concorso 57 borse di studio per coadiutori

Entrare nella Cassaforte d’Italia con una borsa di studio e rimanerci con un contratto da coadiu-

tore. La Banca d’Italia bandisce 57 borse di studio riservate a laureati in discipline economi-co-aziendali, statistiche o econo-mico-politiche. In particolare, la selezione riguarderà 30 coadiu-tori con orientamento nelle di-scipline economico-aziendali, 7 coadiutori in materie statistiche e 20 laureati da destinare alle strutture di ricerca economica territoriale presso le filiali Ban-kitalia (2 per Torino e Aosta, 2 per Milano, 4 per Venezia e Trie-ste, 1 per Firenze, 2 per Napoli, 4 per Bari e Potenza, 3 per Pa-lermo e Cagliari e 2 per Catan-zaro). Ai fortunati assegnatari, che dovranno frequentare, obbli-gatoriamente e con profitto, un corso sulle funzioni, sull’attività e sull’organizzazione della Ban-ca d’Italia, sarà corrisposto un importo lordo settimanale di 900 euro, per i partecipanti residen-ti fuori dalla provincia in cui si svolge il corso, e 350 euro per i residenti.

Per l’assegnazione delle bor-

se di studio (riservate a under 40) si dovranno superare una prova scritta e un orale (oltre a una preselezione, se le domande dovessero superare il migliaio). Le prove, che si svolgeranno a Roma nelle date che saranno in-dicate sulla Gazzetta Uffi ciale, prevedono, per la parte scritta,

lo svolgimento di due elaborati individuati in base al profi lo ri-cercato. Superato lo scoglio del-lo scritto, i candidati dovranno poi affrontare la prova orale che verterà su tutte le materie dei programmi e in una conversa-zione in lingua inglese.

Le domande vanno presenta-

te entro le ore 24 del 25 febbra-io, utilizzando esclusivamen-te l’applicazione disponibile sul sito Internet della Banca d’Italia all’indirizzo https://domande.concorsi.bancadita-lia.it. È previsto un servizio di assistenza dedicata al numero 0647929363.

Hotellerie, tour operating, intermediazione turistica, marketing. Sono solo alcune delle fi gure emergenti del turismo, le cui opportunità di lavoro e di formazione saranno illustrate da uni-versità e scuole di master, aziende, associazioni pro-fessionali e organizzazioni di categoria nel corso della settima edizione di FareTu-rismo, l’evento nazionale dedicato proprio alla for-mazione, al lavoro e alle politiche turistiche che si svolgerà dal 17 al 20 mar-zo a Salerno. L’offerta post diploma e post laurea sarà illustrata da diverse univer-sità, dall’ateneo di Bologna alla Sapienza di Roma, e sarà anche possibile soste-nere colloqui di selezione direttamente con le azien-de (da Accor hospitality Italia a Sol Melià hotels & resorts). E proprio da Fare-Turismo saranno seleziona-te le équipe che lavoreranno la prossima estate nei Club Med e nei villaggi Valtour.

FARETURISMO

Colloquie formazione sul campo

Il ministero della salute, d’accordo con il mi-nistero dell’università e della ricerca, ha pub-blicato il nuovo bando per la ricerca fi nalizzata rivolto ai ricercatori del Servizio sanitario na-zionale. Sul piatto ci sono 101 milioni di euro e, in aggiunta, le regioni garantiranno il 50% del fi nanziamento dei progetti approvati nell’area clinico assistenziale. I programmi interessano la ricerca fi nalizzata ordinaria su tematiche di particolare importanza sanitaria, nonché la ri-cerca sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla sicurezza alimentare. Tutti i ricercatori del Ssn possono presentare i progetti accreditandosi presso regioni e province autonome, Istituto superiore di sanità, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, Agenzia per i servizi sanitari regionali, Istituti di ri-covero e cura a carattere scientifi co pubblici e privati, Istituti zooprofi lattici sperimentali.

Sono previste due procedure distinte: Ricerca fi nalizzata e Progetti giovani ricercatori.

L’accreditamento dei candidati ricercatori è preliminare alla presentazione del progetto, ed è consentito solo via web all’indirizzo www.mi-nisterodellasalute.it. I progetti di ricerca devo-no essere presentati in forma completa, entro i termini, utilizzando l’apposita modulistica. Per la ricerca fi nalizzata, i progetti dovranno essere presentati in lingua inglese fi no al 26 marzo 2010, mentre i destinatari istituzionali potranno prenderne visione fi no all’11 maggio 2010. Per i progetti Giovani ricercatori, la pro-cedura prevede che dal 22 febbraio 2010 all’8 aprile 2010 il candidato presenti un progetto preliminare, mentre dal 9 aprile 2010 al 24 maggio 2010 i Destinatari Istituzionali (D.I.) potranno prendere visione dei proponenti e dei progetti preliminari.

Ricerca Ssn, sul piatto 101 milioni di euro

Si sono aperte le iscrizioni alla quarta edi-zione del Samsung Young Designer Award, il concorso ideato da Samsung Electronics Italia in collaborazione con ADI (Associazione Design

Industriale), rivolto agli studenti italiani di Design Industriale e Architettura. Gli studenti che parteci-peranno all’edizione 2010 dovranno progettare dispo-sitivi digitali che mirino a migliorare e rendere soste-nibili le attività giornaliere, sociali e il tempo libero dei

singoli, incoraggiando così stili di vita dinami-ci e a basso consumo energetico. Ai vincitori tre premi: il Gold Award, di 5 mila euro, il Silver Award, di 3 mila euro e il Bronze award, di 2 mila euro. In più il progetto che si distinguerà per completezza e innovazione potrà inoltre aggiudicarsi il Grand Jury Award di 15 mila Euro. Per informazioni: www.samsung-youngdesignaward.com.

Al via la seconda edizione del Premio MoneyGram Award all’imprenditoria straniera in Italia. Le aziende che desiderano partecipare per raccontare la loro storia di inte-grazione possono compilare e far pervenire en-tro il 23 aprile 2010 il modulo di partecipazione disponibile sul sito internet dedicato www.themoneygramaward.com. E quest’anno al Premio si accompagneranno 6 borse di studio, intitolate ai vincitori del MoneyGram Award 2010 da assegnare agli studenti di origine straniera più meritevoli, per la partecipazione al Master Human Development and Food Se-curity presso la Facoltà di Economia «Federico Caffè» dell’Università di Roma Tre.

Per dare una scossa al mercato del lavoro l’Anammi, l’Associazione nazional-europea degli amministratori d’immobili, ha deciso di lanciare corsi a costo zero per gli aspiranti «manager del condominio». Si tratta di un espe-

rimento che, a partire da marzo, coinvolgerà alcune zone d’Italia che vivono una diffi cile situazione economica e, nel caso della provincia dell’Aquila, i postumi del terremoto. Le provin-ce interessate sono: Avellino, L’Aquila, Cosenza, Salerno, Siracusa e Taranto. La modalità for-mativa proposta è quella del corso tradizionale in aula. Se l’esito dell’esame fi nale si rivelerà positivo, il corsista avrà diritto all’attestato di conformità rilasciato dall’Associazione. Per informazioni: www.anammi.it.

Partiranno a marzo 2010 i tre Short Courses fi rmati CampusDellaModa, tenuti da esperti docenti e professionisti, che approfondiranno alcune delle nuove professioni emergenti e alle quali il mercato sta dando sempre più attenzio-ne e credibilità. Si tratta di tre corsi intensivi - due dei quali si svilupperanno su quattro weekend, mentre il terzo avrà una durata

di due weekend - caratterizzati da concreti ap-profondimenti e interventi esterni e rivolti sia a stu-

denti che a persone già attive nel mondo del la-voro. I tre corsi riguarderanno Fashion Blogger, Shopping Experience & Visual Merchandising e Fashion Styling. Per informazioni: [email protected], www.campusdellamoda.it.

L’Aiaf, l’Associazione italiana degli analisti fi nanziari, lancia il primo corso specialistico su «La valutazione del merito creditizio nelle pmi». L’obiettivo del corso è quello di fornire ai partecipanti le conoscenze necessarie per una corretta formulazione e per una conseguente valutazione delle richieste di fi nanziamento da parte delle piccole e medie imprese. Il corso è rivolto sia al personale dell’area crediti, ai risk mana-ger e agli addetti alla funzione di controllo delle banche, sia ai direttori amministrativi e fi nanziari delle imprese. Per informazioni. www.aiaf.it, [email protected].

CORSI & CONCORSI

Incubatori culturaliper riqualii care le periferie

Spazi in periferia per ospitare la nascita e l’avvio di nuove aziende fornendo infrastrutture tecnologiche, servizi gestionali e supporto promozionale. L’iniziativa è promossa dall’assessorato ai lavori pubblici e Periferie del Comune di Roma con la col-laborazione di Zètema Pro-getto Cultura con l’obiettivo di formare nuove impren-ditorialità e far decollare e rendere concrete le capacità creative di tanti cittadini. Saran-no due gli incu-batori culturali, uno a Corviale e uno alla Garba-tella, con spazi, ambienti e attrez-za ture idonee allo svolgimento dell’attività, tutto sotto il tu-toraggio uffi ciale di Zètema che si preoccuperà anche di sostenere la realizzazione dei progetti nascenti.

Eventi e cene di gala?Arriva il maggiordomo

L’Associazione italiana mag-giordomi sta concludendo le selezioni per i primi die-ci aspiranti Butlers d’Ho-tel, per il primo Corso per Maggiordomi di Hotels, con sede a Milano, in partenza a Marzo. Diverse le materie oggetto del corso, tra cui: servizi a tavola, eventi&cene di gala, house keeping,

diritto&privacy, comunica-zione, personal shopping, galateo, come accompagnare un ospite, come organizzare un viaggio e molte altre. Per poter accedere alle selezioni occorre inviare un curricu-lum aggiornato con foto, in word, all’indirizzo [email protected].

Preparati a gestirele proteste del cliente

Assotravel ha organizzato il corso di formazione «Gra-

zie per il recla-mo!». Il seminario, riservato ad agen-ti di viaggio, tour operator e alber-gatori, ha l’obiet-tivo di mettere a fuoco il momento critico costituito dalla lamentela

del cliente, interpretandola come una fase aziendale da gestire nel modo più atten-to possibile, ma anche come opportunità per personaliz-zare al massimo il servizio offerto e affermare il ruolo e il valore aggiunto offerto dagli operatori del settore. Il seminario è organizzato da in collaborazione con Trai-ning Solutions e si terrà a Napoli il 3 marzo 2010. Per informazioni: [email protected].

CURIOSITÀ

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

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56 Lunedì 22 Febbraio 2010 A Z I E N D E

La società di consulenza ricerca per il 2010 360 persone da destinare alle sedi italiane

Far carriera nel network DeloittePer l’area audit selezione (e formazione) di 150 neo laureati

DI LAURA ROTA

Deloitte è una tra le più grandi realtà nei ser-vizi professionali alle imprese in Italia, dove

è presente dal 1923. Vanta radici antiche, coniugando tradizione di qualità con metodologie e tecnolo-gie innovative. I servizi di audit, tax, consulting e fi nancial adviso-ry sono offerti da diverse società e studi specializzati in singole aree professionali e tra loro separate e indipendenti, ma tutti facenti parte del network Deloitte che a oggi conta 2.800 professionisti. Nel 2010 il network ricerca circa 360 persone. «Da luglio a dicem-bre», afferma Fabio Pompei, part-ner Deloitte, responsabile risorse umane audit, «selezioneremo per i nostri 17 uffi ci in tutta Italia 150 addetti al controllo di bilancio, in possesso di laurea, anche trienna-le, a indirizzo economico-fi nanzia-rio. La campagna è rivolta quasi esclusivamente a profi li neo, che seguiranno un intenso percorso formativo. Offriamo sbocchi pro-fessionali interessanti, con possi-bilità di esperienza all’estero, in un ambiente giovane e dinamico.

I candidati», continua Pompei, «verranno inseriti con contratto di apprendistato di due-tre anni o con uno stage, al quale seguirà l’assunzione a tempo indetermi-nato». Centoquaranta saranno in-vece i neoassunti nel settore della consulenza per le sedi di Milano, Roma, Bologna, Torino, Treviso e Avellino, di cui 100 neo e 40 con due-cinque anni di esperienza. «Ai giovani», spiega Emanuele Oda-zio, responsabile risorse umane consulting, «chiediamo una lau-rea specialistica in economia o ingegneria gestionale, ma siamo interessati anche a laureati in scienze matematiche, fisiche e

attuariali. L’ingresso avviene con stage o contratto di inserimento, al quale segue l’assunzione a tempo indeterminato. Investiamo molto in formazione», conclude Odazio, «e, dopo l’inserimento, si frequen-tano tre settimane in aula; segue un piano formativo individuale. Offriamo una carriera veloce in un mondo affascinante a giovani con ambizione e prevediamo valuta-zioni periodiche che aiutano sia la società che il dipendente a rispon-dere alle reciproche aspettative». «Abbiamo l’esigenza», dice Luca Carenzio, responsabile risorse umane di Sts Deloitte, «di poten-ziare la struttura di Sts Deloitte,

lo studio tributario e societario del network, presente a Milano, Roma, Bologna, Firenze, Padova, Torino e Genova, con 70 nuovi ingressi fra senior e neolaureati, con prevalen-za di questi ultimi». Sono richiesti a tutti laurea a indirizzo economi-co-giuridico, preferibilmente con orientamento tributario, buon inglese ed è gradito master tribu-tario post laurea. Per i senior sono necessari almeno due-tre anni di esperienza. «Il contratto offerto di-pende dalla tipologia di profi lo: per i neo e i laureandi sono possibili stage o tirocinio formativo prope-deutico all’esame di stato, mentre chi è già formato viene inserito

come consulente. Prevediamo una formazione completa, strutturata nel corso di tutta la carriera. Nei primi anni i giovani partecipano a un master interno di consulenza fi scale della durata di otto mesi, giunto alla nona edizione». Grazie a un network di società presenti in 140 paesi, Deloitte porta i pro-pri clienti al successo grazie al suo know how di qualità e a una profonda conoscenza dei mercati in cui è presente. Obiettivo dei suoi circa 169 mila professionisti è mirare all’eccellenza dei servizi forniti. Questi sono accomunati da approccio collaborativo, impe-gno vicendevole e rispetto per la diversità, e puntano a valori come l’integrità e l’offerta di servizi pro-fessionali ad alto valore aggiun-to. Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu (una Verein svizzera), le member fi rm aderenti alla sua rete e le relative entità controllate e/o licenziatarie, ciascuna delle quali è un’entità giuridicamente separata e indi-pendente. Per candidarsi per tutto il gruppo, è suffi ciente collegarsi al sito www.deloitte.it, Sezione Carriera.

Circa 200 assun-zioni nel Cen-trosud offerte da Lillo - MD

Discount (Meridionale Discount) in previsione delle nuove aperture del 2010. Questi i profi li ri-cercati: consegnatari di magazzino, addetti alle vendite, controller costi con esperienza, espansionisti, ai quali affi dare la ricerca di nuove location, esperti, ispettori orto-frutta, per la supervisione dei reparti ortofrutta di tutta la rete vendita, ispettori salumeria e ga-stronomia, che effettuerà la supervisione dei re-parti salumeria e gastronomia dei punti vendita. Inoltre, in previsione dell’apertura di dieci punti vendita affi liati, oltre alla creazione di ulteriori 60 posti di lavoro, ci saranno in sede altre nuove dieci assunzioni che andranno a potenziare la logistica (autisti e operai addetti alla preparazione delle merci). Lillo Spa è una delle maggiori imprese di-stributive operanti nell’Italia centro-meridionale, che sviluppa un fatturato di oltre 500 milioni di euro e occupa oltre 1.500 dipendenti. «La nostra azienda», afferma il presidente Patrizio Podini, «è specializzata in discount, una formula ispirata alle esperienze tedesche che conosco bene, tanto che già nel 1976 mi sono cimentato con il format aprendo a Bolzano quattro discount a insegna A&O. L’anno scorso abbiamo festeggiato i 15 anni di attività con l’insegna MD Discount, abbiamo circa 180 punti vendita diretti che danno lavoro a circa 1.300 per-sone e 70 in affi liazione, distribuiti in tutta l’area del Centrosud fi no alla Sicilia e alla Sardegna. La politica che abbiamo sviluppato sul prodotto a mar-chio», continua Podini, «è particolarmente incisiva: l’80% delle nostre vendite è realizzato con i marchi

privati, circa 60 declinati su centinaia di prodotti, di cui seguiamo la produzione, il controllo qualità e l’immagine. Da poco gestiamo direttamente anche l’ortofrutta, che sarà inserita in tutta la rete, mentre valuteremo se presidiare direttamente il banco sa-lumi e latticini servito e il reparto carni, già presenti in alcuni punti vendita affi liati e per ora affi dati in affi tto d’azienda alla gestione esterna. Strategie che valuteremo con l’obiettivo di continuare a svi-luppare e consolidare la nostra quota di mercato che, nella competizione con la concorrenza, ci vede al primo posto in Campania e Molise e in buona posizione nelle altre regioni centro-meridionali». «Con la crisi non ci siamo fermati», conclude il pre-sidente, «nel 2009 siamo arrivati ad aprire 20 nuovi punti vendita e confermiamo questa tendenza per quest’anno«. La struttura logistica è avanzata: i depositi sono gestiti in radiofrequenza, sia per il posizionamento della merce sugli scaffali sia per il picking, che ha comportato una riduzione delle differenze inventariali, degli errori e delle rotture di stock. Tutti i negozi sono dotati di casse intelligenti e collegati con la centrale in tempo reale. La qualità dell’informatizzazione è il nodo centrale del buon funzionamento di un’impresa, e uno dei punti di forza di MD è il controllo di gestione. Per candidarsi, basta collegarsi al sito www.md-discount.it, Sezione Lavora con noi.

Le assunzioni in previsione delle aperture dei prossimi mesi

Al Centrosud 200 postida Lillo-MD Discount

IL TUO FUTURO PASSA DI QUI !

Emanuele OdazioLuca Carenzio Fabio Pompei

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57Lunedì 22 Febbraio 2010

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAcquisti

Lombardia

Addetto ufficio acquistiClei Srl industria dell’arredamento con sede in Carugo (Co) ricerca un addet-to ufficio acquisti e responsabile di produzione con specifiche competenze di gestione del portafoglio fornitori e conoscenza dei processi di lavorazione. La provenienza dal settore arredamento costituisce titolo preferenziale. Inviare dettagliato curriculum vitae per e-mail a: [email protected] o fax 031.762346.La Provincia di Como

Agenti e Rappresentanti

Lombardia

Agente plurimandatarioLa nostra azienda cliente opera nella produzione e distribuzione di additivi chimici, lubrificanti, componenti e attrezzature per il condizionamento e la refrigerazione, per il settore Hvac e automotive. Nell’ambito di un progetto di espansione sul mercato nazionale, destinato in particolare al prodotto “turafalle per impianti AC”, ai lubrificanti e ai prodotti chimici per la manutenzione degli impianti di condizionamento e refrigerazione in-dustriale, ricerca un/una: agente pluri-mandatario per la Lombardia che dovrà sviluppare il business nel territorio di competenza, promuovendo i prodotti, ricambi, componenti e attrezzature per la refrigerazione e il condizionamento. Desideriamo esperienza commerciale maturata nel settore dei componenti e attrezzature per impianti di refri-gerazione e condizionamento. Sede dell’Azienda: Provincia di Brescia. Inviare il curriculum a: [email protected] tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C10.430.Sesvil

Agente/consulente settore energie rinnovabili

Gruppo leader settore energie rinno-vabili cerca persone per ruolo agente/consulente, automunite, ambiente dinamico in forte crescita, formazione continua e affiancamenti. Compensi provvigionali di forte interesse. Rile-vanti opportunità di crescita professio-nale. Inviare il curriculum a: [email protected] di Brescia

Agenti settore antincendioRicerchiamo agenti mono e pluri-mandatari nel settore antincendio e antinfortunistica per la nostra divi-sione antincendio Co.Pe. Ottimo fisso mensile, provvigioni e ulteriori premi vendite al raggiungimento di fasce budget. I candidati possono inviare il loro curriculum all’indirizzo mail: [email protected] di Brescia

Rappresentantiaddetti vendita

Antincendio società forte espansione seleziona rappresentanti addetti vendita. Anche prima esperienza. Ottimo tratta-mento economico. Formazione accurata. Prean filiale di Brescia 0302680837. Prean zone Valle Camonica - laghi Iseo/

Endine. 0364335018. www.prean.comGiornale di Brescia

Marche-Abruzzo

Agenti plurimandatariLa nostra azienda cliente è una società commerciale esclusivista di un noto brand internazionale di alta bigiotteria e articoli da regalo. Al fine di supportare adeguatamente il lancio di prodotti di alta fascia, in un’ottica di sviluppo della rete commerciale, ci ha incaricato di ricercare: agenti plurimandatari per le Marche e Abruzzo che, rispondendo alla direzione aziendale dovranno sviluppare il business nel territorio di competenza e fidelizzare la clientela acquisita. Deside-riamo incontrare candidature inserite nei seguenti settori al dettaglio: gioielleria, bigiotteria, profumeria, abbigliamento, pelletteria, estetica, arredo casa e articoli da regalo. Stile e presenza adeguati al ruolo e settore, capacità relazionali e di negoziazione costituiranno prerequisiti indispensabili. Inserimento con mandato di agenzia e provvigioni interessanti. Se-de dell’azienda: Ferrara. Inviare il curri-culum a: [email protected] tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C09.420Sesvil

Piemonte

Agenti pluri/monomandatariMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda che si occupa di servizi per le imprese degli agenti per lo sviluppo della rete commerciale. Si richiede iscrizione all’albo, pregressa esperienza nella man-sione, ottima predisposizione alla vendi-ta. Si offre contratto di agenzia con re-tribuzione a provvigioni. Zona di lavoro: cintura di Torino. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Amministrativi

Lombardia

Impiegataamministrativo-contabile

Società in Como cerca impiegata am-ministrativo-contabile. Requisiti: mi-nimo diploma in ragioneria, 5 anni di esperienza nella mansione, età dai 28 anni in su. Inviare curriculum a: [email protected] oppure allo 031.4490623.La Provincia di Como

Piemonte

Amministrativo/a(categorie protette)

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda del settore Gdo una risorsa da inserire in ufficio amministrativo: si richiede iscrizione alle categorie protette, esperienza di almeno un anno in ambito amministrativo. È indispensabile essere automuniti. Si offre contratto in som-ministrazione con finalità di assunzione diretta. Zona di lavoro: Rivalta di Torino. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Veneto

Esperto/ta pratiche amministrative

Tonello energie, azienda in forte espan-sione che opera nel settore delle energie alternative, specializzata in impianti fotovoltaici e idroelettrici, con sede a Fara Vicentino (Vi), cerca esperto/ta, con ottime capacità organizzative di prepara-zione e gestione pratiche amministrative e redazione di offerte commerciali del settore, rivolte alla partecipazione di

«gare di appalto» enti pubblici. Inoltre deve avere un’ampia conoscenza nella gestione della contabilità a supporto ufficio amministrazione. Trattamento economico adeguato alle proprie capa-cità, con possibilità di carriera e crescita professionale, rivolta anche allo sviluppo di altri settori nelle energie rinnovabili. Inviare curriculum dettagliato al seguente indirizzo e-mail: [email protected] oppure al seguente numero di fax 0445 397124.Il Giornale di Vicenza

Banche e Credito

Lombardia

Addetto/a alrecupero crediti

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente settore impiegato/a addetto/a al recupero crediti con buon uso di Sap. Si richiede: significativa esperienza nel recupero crediti, e buona padronanza di Sap R3 modulo FI. Si offre: contratto iniziale di 12 mesi con successiva possibilità di inserimento in azienda. Luogo di lavoro: Trezzano Sul Naviglio. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Cesano Boscone: Via Roma 6, 20090 Cesano Boscone (MI) tel. 02/45862185, fax

Piemonte

I SETTORIcquisti 57genti e Rappresentanti 57g ppmministrativi 57anche e Credito 57h dologia e Chimica 58all center 58ll

g

ommercio 58ontabilità 58b lottori commercialisti 58dilizia 58d lnanza 58ormazione 58do 58eometri 58rafici 58rafici web 58f b

mmobiliare 58formatica 59fgegneri 59gegneri/Periti 59/g g /g g

egali 59g gg

ogistica 59gMarketing e commerciali 59

g

Moda 59dg

eriti 60roduzione 60dagionieri 61sorse umane 61anità 61egreteria 61gpedizioni 61g

ecnici 61urismo 61enditori 61d

«gare di appalto» enti pubblici. Inoltredeve avere un’ampia conoscenza nella

LE OFFERTEingegnere gestionale o am-

bientale, addetti al telemarke-ting, addetti customer service, assistenza clienti in lingua olandese, operatori call cen-ter, operatori telemarketing, progettisti impianti elettrici, quadrista capo squadra pro-gettazione, agenti pluri/mono mandatari, promotori finan-ziari iscritti all’albo, ammini-strativi, addetti al recupero crediti, inventaristi per Metis

progettisti jr, segretaria ammi-nistrativa, store manager, im-piegato logistico di magazzi-no, customer service madre-lingua spagnola, addetti mac-chine per lo stampaggio, se-gretaria di direzione per Randstad Italia

progettista meccanico, inge-gneri elettrotecnici, disegnato-re meccanico, laureati in eco-nomia e commercio, pro-grammatori php senior, periti chimici, responsabile reparto produttivo, ingegneri elettro-nici, addetti buste paga, agen-ti per società finanziaria, im-piegati settore turistico, impie-gata commerciale con france-se, impiegati ricerca e svilup-po, assistente ufficio stile e sviluppo per Openjob

Endine. 0364335018. www.prean.comGiornale di Brescia

Piemonte

AAcAggAAmBaBiCaCoCoDoEddFiFoGGGGImInIngIngg

g

Leg

LoMMMPePrRaRiSaSeSpTeTTuVe

Di fronte ad alcuni quesiti, in un contesto di selezione, non è sicuramente facile calibrare le cose da dire, soprattutto quan-do si tratti di questioni concernenti la nostra esperienza lavo-rativa passata. Ci scrive Mauro B. da Monza, chiedendoci di commentare due domande che gli sono state rivolte durante il primo colloquio con il Responsabile del Personale.Per quale motivo ha interrotto il rapporto con l’azienda X, dopo tanti anni? I problemi relazionali con i colleghi o con i superiori, in ogni caso, non saranno argomentazioni da addur-re. Non è opportuno manifestare disapprovazione o, peggio, rancore nei confronti di persone con le quali si è collaborato a lungo, mentre sarà opportuno concentrarsi su ragioni che abbiano a che fare con il nostro sviluppo professionale.Se la causa della nostra scelta fosse connessa con le limita-te possibilità di crescita o con i contenuti specifici del ruolo precedentemente ricoperto, sarà importante spiegare al sele-zionatore come sia nostra intenzione sfruttare le conoscenze acquisite, apportando un contributo significativo all’interno della nuova organizzazione. Se riconosciamo di non possedere un’adeguata esperienza nel nuovo settore, impariamo a ragio-nare in termini di trasferibilità delle competenze, sottolinean-do quanto quelle maturate in ambiti professionali differenti siano, comunque, fruibili anche nella posizione offerta. In so-stanza, dovremo allenarci a presentare i punti di collegamento tra il vecchio e il nuovo, disponendo del maggior numero di informazioni possibili riguardo l’attività dell’azienda, la sua organizzazione interna, la gestione dei clienti, il prodotto e le caratteristiche della mansione.Per quale motivo ha contattato proprio noi? Un’attenta ri-lettura del testo dell’inserzione sarà la prima buona rego-la da seguire per rispondere a questa domanda. Dovremo semplicemente e sinceramente raccontare il perché abbiamo ritenuto che proprio quell’azienda facesse al caso nostro! Non limitiamoci a dichiarazioni lusinghiere, ma superficiali (il se-lezionatore ne coglierebbe più che altro la banalità!)

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Il training del candidato!

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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58 Lunedì 22 Febbraio 2010 O F F R O L AVO R O02/45862204, e-mail: [email protected]

Piemonte

Promotori finanziariiscritti all’Albo

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda che appartenente a prestigio-so gruppo bancario promotori finanziari regolarmente iscritti all’albo. Si richie-de superamento del relativo esame ed iscrizione all’albo di categoria, non è indispensabile aver maturato esperienza nel ruolo. Si offre contratto di agenzia con retribuzione a provvigioni per profili senior e inserimento con fisso per profili junior. Zona di lavoro: cintura di Torino. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Veneto

Diplomati o laureatiPer apertura nuove filiali a Vicenza e provincia banca nazionale seleziona 4 persone età 25-45 anni. Diploma quinquennale o laurea. Lavoro non impiegatizio. Inviare curriculum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Biologia e Chimica

Toscana

Periti chimiciOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un 5 periti chimici a Barberino del Mugello. Si valutano profili anche con esperienza di lavoro in produzione. Si richiede di-sponibilità a lavoro in produzione di tipo manuale e su tre turni. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Mon-tegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Veneto

Operatore di produzione impianto chimico

Azienda chimica, produttrice di prin-cipi attivi per l’industria farmaceutica, situata in Verona, ricerca: operatore di produzione per impianto chimico. Si richiede diploma di perito chimico, esperienza professionale in analoga posizione e disponibilità a turnazione. Inviare curriculum vitae al fax (045) 8201568 o all’indirizzo e-mail [email protected] Giornale di Vicenza

Call center

Lombardia

Addetti al telemarketingMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per call center di Lainate due addetti al telemarketing. La risorsa si occuperà di contattare telefonicamente i clienti acquisiti e potenziali ed incremen-tare le vendite di prodotti e servizi. È richiesta una biennale esperienza nella mansione,buona conoscenza del pacchetto Office e della lingua inglese. Disponibilità full time. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rho: Via Milano 1, 20017 Rho, tel. 02/93180765, fax 02/93180757, e-mail: [email protected]

Operatori call centerMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente di Cesano Boscone operante nel settore telecomunicazioni,

operatori call center con buone doti comunicative, buon pc e resistenza allo stress per assistenza al cliente. Part-time o full-time dalle 8 alle 24. Si richiede: diploma di scuola media superiore, capacità di problem solving, buon pc, doti comunicative. Si offre: contratto di somministrazione di 2/3 mesi, in seguito l’azienda valuterà l’inserimento. Luogo di lavoro: Cesano Boscone. Per candidar-si inviare il curriculum alla filiale Metis di Cesano Boscone: Via Roma 6, 20090 Cesano Boscone (Mi), tel. 02/45862185, fax 02/45862204, e-mail: [email protected]

Operatrici telefonicheOperatrici telefoniche cercasi per inse-rimento presso agenzia Vodafone, per attività di telemarketing e teleselling outbound. Orari flessibili, ottima retri-buzione, massima serietà, zona bassa Comasca. Richiedesi comunicativa, en-tusiasmo. Indispensabile uso pc. Inviare curriculum a: [email protected] Rif.TLMKTGLa Provincia di Como

Piemonte

Assistenza clientiin lingua olandese

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente risorse da inserire in qualità di addetti all’assistenza clienti in lingua olandese. Si richiede fluente cono-scenza della lingua olandese e ottime doti relazionali. Si offre inserimento part-time o full-time a seconda delle disponibilità del candidato. Zona di lavoro: cintura di Torino Ovest. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Operatore telemarketingMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda che fornisce servizi alle im-prese, una risorsa da inserire in qualità di operatore telemarketing. La risorsa dovrà occuparsi di contattare potenziali clienti per fissare gli appuntamenti per gli agenti commerciali. Si prevede inserimento full-time. Zona di lavoro: Rivoli. Per candidarsi inviare il curricu-lum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Commercio

Austria

Store managerPer un prestigioso marchio di abbi-gliamento Randstad Italia spa è stata incaricata di ricercare un candidato da adibire alla mansione di store manager per apertura nuovo outlet a Salisburgo. La mansione prevede esperienza nella gestione di outlet e del personale di vendita. Dovrà occuparsi dell’apertura del negozio. I candidati saranno in possesso di un diploma di scuola me-dia superiore, dovranno aver maturato esperienza in posizione analoga e avere, preferibilmente, provenienza dal settore dell’abbigliamento. Fondamentali un’ot-tima conoscenza della lingua tedesca e disponibilità di trasferimento in Austria. La sede di lavoro sarà Salisburgo. Per entrambe le posizioni viene offerto un contratto direttamente con la società proprietaria del marchio. Contatti e cur-riculum a: Filiale Randstad Italia spa di Cittadella, Via Borgo Padova 49, 35013 Cittadella (Pd), tel. 049 9404560, fax 049 9402587, e-mail [email protected] Italia

Lombardia

Addetto/a venditanegozio di ottica

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricer-ca per importante catena di negozi di ottica un addetto/a vendita ottica che si occuperà di vendere e fare assistenza alla clientela, mostrandosi disponibile a dare informazioni su i prodotti e ad assisterla durante il processo d’acquisto. Il/la candidato/a ideale è diplomato/a ed ha esperienza in negozi di ottica o prodotti similari. Si richiede disponibilità a lavorare sei giorni su sette, dal lunedì alla domenica 8 ore nella fascia oraria compresa tra le 9 e le 22. Ccnl commer-cio, contratto iniziale di breve durata con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Rozzano. Per candidarsi inviare il cur-riculum alla filiale Metis di Rozzano: Via Curiel 40, 20089 Rozzano (Mi), tel. 02/89209000, fax 02/89202051, e-mail: [email protected]

Contabilità

Veneto

ContabileArgenteria in Vicenza cerca contabile con esperienza full-time. Inviare curriculum via fax (0444) 284000 o via e-mail [email protected] Giornale di Vicenza

Dottori commercialisti

Lombardia

Professionista abilitato/aStudio commercialista i in Rovato cerca professionista abilitato/a con esperienza per collaborazione. Tel. 0307722052 Fax 0307703029 E-mail: [email protected] di Brescia

Toscana

Laureati in economiae commercio

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca laureati in economia e commercio per aziendali Prato. Si richiede esperienza presso studi commercialisti oppure esperienza di almeno un anno presso reparto amministrativo di azienda. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Montegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Edilizia

Veneto

Coordinatore sicurezza cantieri

Società di servizi sicurezza sul lavoro di Vicenza, ricerca coordinatore abilitato sicurezza cantieri (corso 120 ore) con effettiva esperienza nel campo. Si richie-de diploma geometra o perito o laurea in ingegneria o architettura. L’inserimento prevede una fase di affiancamento a esperto. Ottanta per cento del lavoro in Veneto. Contratto dipendente o libero professionista. Scrivere MP/030 GdV a: Studio Centro Personale [email protected] - via Imperiali 77 - Vi-cenza - Tel. 0444 512733 Aut. Min. 4089 privacy www.studiocentropersonale.itIl Giornale di Vicenza

Finanza

Lombardia

Agente per società finanziaria

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca un agente per società finanziaria con prece-dente esperienza e uso pc. Automunito. Disponibile a orari giornalieri flessibili, all’apertura di p. Iva e iscrizione Ena-sarco. Zona di lavoro: Carpenedolo (Bs) e limitrofi. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il loro curriculum a Openjob, filiale di Montichiari, Via Brescia 108 B, 25018, Montichiari (Bs), tel. 030/9651575, e-mail [email protected]

Formazione

Lombardia

Corso di contabilità, amministrazione e gestione

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca corsisti per corso di contabilità ammini-strazione e controllo di gestione. Inizio previsto per marzo 2010, durata 360 ore. Sede Brescia. Rivolto a diplomati/laureati inoccupati (senza precedenti esperienze lavorative). Gratuito. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il loro curriculum a Openjob, filiale di Montichiari, Via Brescia 108 B, 25018, Montichiari (Bs), tel. 030/9651575, e-mail [email protected]

Docenti per centro di formazione

Centro di formazione seleziona docenti con conoscenza Revit, Inventor, Auto-cad - Electrical, 3Dstudio. Curriculum [email protected] di Brescia

Toscana

Consulenti per insegnamento post-universitario

Importante ente del settore formazione, accreditato presso la Regione Toscana, avvia campagna di recruitment per ampliamento organico docenti. Ricerca pertanto consulenti provenienti dal mondo bancario e aziendale per attività di insegnamento post-universitario. Le selezioni si svolgeranno sulla base di uno screening dei curricula pervenuti, a cui faranno seguito interviste individuali, previste a partire dalla fine del mese. Per richiedere informazioni o segnalarsi è sufficiente inviare un’e-mail all’indirizzo [email protected] oppure [email protected] riportando tassativamente nell’oggetto la dicitura: «RIF.REC.2010».Stogea

Gdo

Lombardia

Addetto/a vendita libriMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per un addetto/a vendita libri per un negozio in-serito in un centro commerciale. Si richiede esperienza nel ruolo, disponibilità a lavora-re 6 giorni su 7, 6 ore al giorno. È richiesto il diploma e una buona cultura di base. Si offre un contratto d’inserimento diretto a tempo determinato, Ccnl commercio. Sede di lavoro: Rozzano. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rozzano: Via Curiel 40, 20089 Rozzano (Mi), tel. 02/89209000, fax 02/89202051, e-mail: [email protected]

InventaristiMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per importante azienda cliente, inventari-

sti che si occuperanno di fare l’inventario all’interno di punti vendita della Gdo sul territorio di Milano, provincia e della Lombardia. Requisiti: disponibi-lità a lavorare in orari serali e notturni, dopo la chiusura del punto vendita. I candidati sono volenterosi, dinamici e automuniti. Ccnl commercio. L’azienda mette a disposizione un servizio di na-vetta gratuito ed è previsto un rimborso chilometrico. Sede di lavoro: Milano, provincia e territorio della Lombardia. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rozzano: Via Curiel 40, 20089 Rozzano (Mi), tel. 02/89209000, fax 02/89202051, e-mail: [email protected] - oppure: filiale Metis di Rho: Via Milano 1, 20017 Rho (Mi), tel. 02/93180765, fax 02/93180757, e-mail: [email protected]

Geometri

Lombardia

GeometraImpresa edile-stradale bresciana cerca geometra con esperienza gestione can-tieri e contabilità. Inviare curriculum a Cassetta Numerica 31 - 25121 Brescia.Giornale di Brescia

Grafici

Veneto

Copywriter e un grafico creativo

Agenzia pubblicitaria cerca un copywri-ter e un grafico creativo anche alla prima esperienza, con conoscenze informatiche tipiche di graphic design. Inviare il curri-culum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Grafici web

Lombardia

WebdesigneGiovane azienda cerca webdesigner con conoscenza di: Html/Php/Css e sistemi Cms. Possibilmente: tecniche Seo / Dreamweaver / Photoshop. Titolo preferenziale la conoscenza dell’in-glese. Il candidato/a ideale è junior, anche studente, creativo e disponibile a un impegno part-time. Sede di lavoro: vicinanze Como. Inviare curriculum a: [email protected] Provincia di Como

Immobiliare

Lombardia

Agente capace gestire propria filiale

Agenzia leader nel settore immobiliare, cerca agente capace gestire propria filia-le. Offresi fisso, provvigioni adeguate, partecipazione societaria. Per colloquio 0309140277.Giornale di Brescia

Agenti immobiliariAgenzia Gruppo Casa+ Brescia cerca agenti immobiliari; i candidati ideali, ambosessi, hanno lavorato presso altre agenzie/società immobiliari, hanno formazione tecnico/commerciale, sanno sviluppare acquisizioni, vendite, affit-tanze. Massimo 35/40 anni. Contatti 0303463720.Giornale di Brescia

Selezione futuriagenti immobiliari

Agenzia Immobiliare Toscano seleziona futuri agenti immobiliari per proprio organico. Stage retribuito euro 800,00. Massimo 35 anni. Gli interessati, am-

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

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59Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FeO F F R O L AVO R Obosessi, possono telefonare al numero 0302808230.Giornale di Brescia

Informatica

Lombardia

Esperti informaticiGruppo 2F, azienda informatica settore formazione seleziona per Como e pro-vincia esperti informatici, per amplia-mento organico. Ricerchiamo candidati automuniti, predisposti al lavoro in team. Richiesta disponibilità per 12 ore/setti-manali nella fascia pomeridiano/serale. Per colloquio in Como 02.67070766 dalle 10.30 alle 13.30.La Provincia di Como

ProgrammatoriSoftware house cerca due program-matori per sviluppo applicazioni web e Windows. Richiesta comprensione dei testi tecnici in lingua inglese, espe-rienza utilizzo strumenti di sviluppo objectoriented e interfacciamento con i database più diffusi. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza di Delphi, Flex/Flash, Sql Server. Contratto a pro-getto. Sede di lavoro: Turate. Possibilità part-time. Inviare curriculum a [email protected] Provincia di Como

Toscana

Programmatore Php seniorOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un programmatore Php senior per azienda di Prato. Si richiede esperienza di almeno 5 anni nel ruolo, ottima conoscenza dei seguenti linguaggi: Php, Html, Ja-vascript, Ajax, conoscenza database Mysql, server Web Apache e capacità di gestione delle principali problematiche relative ai computer client e relative allo sviluppo di portali e siti web. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Montegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Ingegneri

Lombardia

Ingegnere gestionaleo ambientale

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda impiantistica un ingegnere gestionale o ambientale junior da for-mare all’interno degli uffici. La risorsa si occuperà di supportare la gestione delle commesse, l’ufficio tecnico e la parte preventivi. È richiesto un neolaureato in ingegneria gestionale o ambientale con buona conoscenza della lingua inglese e francese. È preferibile la conoscenza del Cad 2D. Sede di lavoro: Rho. Per candidarsi inviare il curriculum alla fi-liale Metis di Rho: Via Milano 1, 20017 Rho, tel. 0293180765, fax 02/93180757, e-mail: [email protected]

Progettisti jrPer gruppo metalmeccanico aeronau-tico di primaria importanza Randstad Italia spa è stata incaricata di ricercare candidati da adibire alla mansione di progettisti jr. La mansione prevede lo svolgimento di tutte le attività di col-laborazione nella progettazione, prove ed elaborazione documentazione di dispositivi idraulici. I candidati saranno obbligatoriamente in possesso di una laurea in ingegneria meccanica o aero-nautica, gradita la specializzazione in fluidodinamica. Completa il profilo una buona conoscenza del pacchetto Office, e del disegno meccanico. Gradite anche figure neolaureate. Costituiscono titoli preferenziali la conoscenza della lingua inglese, la conoscenza di Cad 3D. La

sedi di lavoro sarà: l’area di Monza. Per le posizioni viene offerto un contratto a tempo determinato tramite Randstad. Contatti e curriculum a: Filiale Randstad Italia spa di Monza, Via F. Cavallotti 80, 20052 Monza (MB), tel. 039 2141545, fax 039 2141553, e-mail [email protected] Italia

Piemonte

Progettista impianti elettriciMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda del settore elettrico risorsa con esperienza significativa nella pro-gettazione e messa in avvio di impianti elettrici civili e industriali. Si richiede laurea in ingegneria. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Zona di lavoro: Rivoli. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Toscana

Ingegnere elettrotecnicoOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un ingegnere elettrotecnico per azienda di Prato. Si richiede esperienza lavo-rativa maturata nella progettazione di impianti preferibilmente settore energie rinnovabili, direzione lavori, redazione pratiche autorizzative (Dia, Enel, Gse) capacità relazionali, predisposizione a lavorare per obiettivi. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Mon-tegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Ingegneri elettroniciOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un ingegneri elettronici neolaureati per azienda di Prato. Il candidato, in possesso di laurea quinquennale con votazione non inferiore a 100/110, dovrà occuparsi del-la progettazione di sistemi per l’automa-zione industriale, Si richiede: conoscenza del disegno Cad 2D, Cad elettrico, cono-scenza dei sistemi Plc, conoscenza della lingua inglese e totale disponibilità a trasferte estere (in media 6 mesi l’anno). Si valutano anche laureati in ingegneria meccanica con competenza dei sistemi Plc. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Montegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Ingegneri/Periti

Lombardia

Esperto controllo qualitàAzienda industriale settore metalmec-canico sita in Alfianello (Bs) cerca un esperto controllo qualità con esperienza e conoscenza di prove di laboratorio mec-caniche, elettriche e gestione dell’attività di controllo e in produzione e gestione del personale. Preferibile perito/inge-gnere, elettrotecnico/elettrico da inserire nell’organico aziendale disponibilità immediata. Inviare curriculum a mezzo fax allo 0309936145.Giornale di Brescia

Legali

Lombardia

Avvocato o praticanteStudio legale civile amministrativo cerca giovane avvocato o praticante residente lago di Garda. Inviare curriculum: [email protected] di Brescia

Logistica

Lombardia

Impiegato/a logisticadi magazzino

Randstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, attualmente impegnata nella ricerca di candidature per importan-ti aziende multinazionali con sede ad Agrate Brianza e limitrofi ricerca impiegato/a logistico/a di magazzino per azienda settore gomma plastica. Candidato/a con esperienza per attività di bollettazione, organizzazione spedizioni, contatto vettori, controllo degli ordini, aggiornamento a pc delle giacenze di magazzino. Si offre un contratto iniziale di 1 mese prospettiva di sostituzione maternità. Gli interessati, ambosessi, possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Filiale Randstad Italia spa Agrate Brianza, Via Garibaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Marketing e commerciali

Lombardia

Addetto/a customer serviceMetis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente settore condiziona-mento, un/a addetto/a customer service con ottimo inglese e ottimo francese che si occupi di gestione ordini Italia ed estero. Si richiede: diploma di scuola me-dia superiore, esperienza nel medesimo ruolo, ottimo inglese e ottimo francese, buone doti comunicative, buon pc. Si offre: contratto di somministrazione di 3 mesi, in seguito l’azienda valuterà l’as-sunzione. Luogo di lavoro: Buccinasco. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Cesano Boscone: Via Ro-ma 6, 20090 Cesano Boscone (Mi), tel. 02/45862185, fax 02/45862204, e-mail: [email protected]

Commercial managerLa nostra azienda cliente con sedi anche a Brescia, fa parte di un marchio distri-butore a livello mondiale di componen-tistica per il settore automotive (OEM) ricerca un/una commercial manager che, inserito nell’ufficio commerciale, avrà la responsabilità della gestione del «com-mercial team» o ufficio richieste offerte, rispondendo al regional vice president e coordinando tre collaboratori. Laurea ad indirizzo tecnico (ingegneria gestionale o meccanica), con esperienza professionale maturata in posizioni commerciali nel settore della componentistica automotive. L’ottima conoscenza della lingua inglese, del pacchetto informatico Office (in parti-colare Excel) e abilità logico-matematiche costituiscono pre-requisiti indispensabili per occupare la posizione. L’azienda offre interessanti possibilità di sviluppo anche a livello internazionale, in un contesto dinamico, fortemente orientato ai risultati e in grado di soddisfare le candidature più qualificate. La sede di lavoro è a Brescia. Inviare il curriculum a: [email protected], tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C09.409.Sesvil

Commercialisettore detergenza

Affermata azienda commerciale con esperienza trentennale nella detergenza valuta giovani 20/30enni, serie, moti-vate e ambiziose da inserire nel proprio organico. Fisso mensile più provvigioni. Periodo prova 6 mesi retribuito. Tel. ore ufficio 0302651015 o mandare curricu-lum a: [email protected] di Brescia

Consulente commercialeAzienda leader nel settore servizi alle multiutility in un’ottica di espansione

sul mercato cerca consulente commer-ciale da adibire a mansioni di ricerca e gestione clienti. Inviare curriculum allo 0307701533.Giornale di Brescia

Customer service madrelingua spagnola

Randstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, attualmente impegnata nella ricerca di candidature per importanti aziende multinazionali con sede ad Agra-te Brianza e limitrofi ricerca impiegata/o customer service madrelingua spagnola. La risorsa si occuperà del contatto clienti, gestione ordini e supporto agenti di ven-dita per il mercato spagnolo. Il candidato ideale ha provenienza spagnola, ottima conoscenza lingua inglese e familiarità con la cultura spagnola. Buone doti or-ganizzative, esperienza nel ruolo e buona conoscenza pc completano il profilo. Si offre contratto di 3 mesi + inserimento a tempo determinato. Gli interessati, am-bosessi, possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Filiale Randstad Italia spa Agrate Brianza, Via Garibaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Giovani da avviare al ruolo di commerciali

La nostra azienda cliente è la concessio-naria esclusiva per la provincia di Brescia di un marchio storico appartenente al settore dell’energia. In fase di start-up ci ha incaricato di organizzare e sviluppare la forza vendita su tutta la provincia bresciana. Ricerchiamo: giovani am-biziosi e motivati da avviare al ruolo di commerciali che, dopo un adeguato iter formativo, saranno inseriti con il ruolo di agenti monomandatari nelle diverse zone della provincia di Brescia e avranno la responsabilità di sviluppare il business della vendita di energia, impianti e manutenzioni per il mercato domestico. Desideriamo incontrare gio-vani candidati/e con attitudine ai rapporti interpersonali e fortemente motivati ad un ruolo commerciale, con interessanti possibilità di sviluppo. L’azienda offre un fisso mensile e provvigioni adeguate, nonché l’inserimento in un’azienda con marchio di fama mondiale. Sede dell’azienda: Brescia. Inviare il curricu-lum a: [email protected] tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C10.434.Sesvil

Opportunità in ambito commerciale

Colocres offre opportunità in ambito commerciale anche part-time. No fisso. No perditempo. Tel. 0302521164 - 3332703091.Giornale di Brescia

Svizzera

Customer relationship manager

Azienda svizzera ricerca customer re-lationship manager con esperienza nel settore del cuscinetto volvente. Indispen-sabile la conoscenza della lingua inglese. Inviare curriculum vitae a CP 169 6830 Chiasso 3 (Svizzera).La Provincia di Como

Toscana

Impiegata commercialecon francese

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca impiegata commerciale con francese per azienda del settore metalmeccanico. Richiesta esperienza come impiegata commerciale, ottima conoscenza della lingua francese, e disponibilità di orario sia part-time che full-time. [email protected]

Veneto

Giovane per potenziamentoarea manager

Gruppo industriale settore legno, per po-tenziamento area manager commerciale Italia/estero, seleziona: un/una giovane dinamico/a. Sono richieste: capacità organizzative, ottima conoscenza lingue. Costituirà titolo preferenziale la prove-nienza dal settore. Inviare curriculum a Publiadige, Casella n. 131, 36100 Vicenza.Il Giornale di Vicenza

Impiegata commercialeCercasi per lavoro a progetto con sede in Vicenza impiegata commerciale. Caratteristiche: ottima lingua inglese, buona conoscenza di internet. Inviare il curriculum presso: [email protected] Giornale di Vicenza

Moda

Lombardia

StilistaImportante editore e distributore di tessuti per arredamento ricerca, per il proprio ufficio creativo, uno/a stilista con esperienza provata nel settore, in grado di seguire tutte le fasi della selezione e sviluppo di collezioni tessili. Sede di Lavoro: provincia di Milano. Inviare il curriculum a: [email protected] Provincia di Como

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Stem Editoriale Spa, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Presidente: Paolo Panerai. Direttore Generale: Matteo Sordo. Vicedirettore generale (finanza e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale speciali: Danilo Altenburger.ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31/7/91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

SERVIZIO ABBONAMENTIper informazioni e segnalazioni CHIAMATA GRATUITA

NUMERO VERDE

800-822195

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60 Lunedì 22 Febbraio 2010 O F F R O L AVO R OToscana

Assistente ufficio stilee sviluppo

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca assistente ufficio stile e sviluppo prodotto per azienda di moda di Firenze. Richiesta esperienza nel disegno a mano libera di borse e nello sviluppo prodotto. Richiesta buona conoscenza della lingua inglese. Prospettive d’inserimento. [email protected]

Impiegata/o ricercae sviluppo

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca impiegata/o ricerca e sviluppo prodotto per azienda di moda di Firenze per gestione rapporto tra ufficio stile e pro-

duzione di accessori metallici. Richiesta provenienza dal settore bigiotteria o minuterie metalliche e buona cono-scenza della lingua francese. [email protected]

Periti

Veneto

Addetto alla manutenzione impianti

Primaria azienda di costruzione stampi e stampaggio materie plastiche in Vicenza Ovest ricerca un addetto alla manutenzio-ne impianti ed attrezzature del reparto di stampaggio materie plastiche. Il candi-dato deve essere in possesso di diploma

di perito industriale elettromeccanico o meccanico, buona conoscenza del pc, pregressa esperienza nella stessa posizio-ne. È necessaria la flessibilità nell’orario di lavoro. È richiesta la vicinanza al posto di lavoro. Inviare curriculum vitae a: [email protected] Giornale di Vicenza

Produzione

Lombardia

Addetti macchineper lo stampaggio

Randstad Italia spa sta inoltre ricercando personale per aziende della zona figure di addetti alle macchine per lo stam-paggio. Richiesta esperienza settore

stampaggio plastico e disponibilità su tre turni. Inserimento con contratto di somministrazione a tempo determinato di un mese. Gli interessati, ambosessi, possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Filiale Randstad Italia spa Agrate Brianza, Via Garibaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Piemonte

Addetti stampaggioPer azienda di primaria importanza di Ozegna Randstad Italia spa è stata incari-cata di ricercare candidati da adibire alla mansione di addetti stampaggio lamiera a freddo con i seguenti requisiti: cono-scenza presse di stampaggio e piccole

manutenzioni agli stampi; produzione di lamiera per stampaggio a freddo; pre-gressa esperienza settore auto e disponi-bilità 3 turni. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Randstad Settimo Torinese, tel. 0118005372, fax 011/8005385, indirizzo mail: [email protected] Italia

Toscana

Responsabile reparto produttivo

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca un responsabile reparto produttivo per azienda della zona di Pistoia. Si richiede esperienza di almeno 2-3 anni nella mansione: presa visione ordinativi, messa in opera, definizione tempi di preparazione gestione di un gruppo di

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 18/02/2010

Asian Equities B($) USD 162,61Asian Equities F($) USD 162,27Asian Equities J(Chf) CHF 137,76Asian Equities L EUR 151,53Elite France-Europe B EUR 85,31Elite France-Europe F EUR 83,81Em Debt Opp. B($) USD 99,33Em Debt Opp. C(Chf) CHF 99,34Em Debt Opp. E EUR 99,30Europe Low Vol B EUR 92,45Europe Low Vol C(Chf) CHF 89,23Europe Low Vol F EUR 91,58Europe Low Vol H EUR 91,34European Equities B EUR 191,37European Equities C(Chf) CHF 175,88European Equities F EUR 188,22European Equities H EUR 184,79European Opp B EUR 96,11European Opp C(Chf) CHF 94,15European Opp D($) USD 96,09European Opp F EUR 95,73European Opp N(Chf) CHF 93,80North American Eq. B($) USD 127,37North American Eq. E EUR 122,76North American Eq. F($) USD 126,12North American Eq. G EUR 120,74North American Eq. H($) USD 122,76

Valori al 18/02/2010

European Value A1 EUR 1273,90

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1018,99

Japan A1 EUR 523,15

US Large Cap Value A1 EUR 1092,72

US Large Cap Value C1 USD 994,01

W&R Science & Technology A1 EUR 884,57

World Value A1 EUR 663,01

POLIZZE UNIT LINKED

www.chiaravita.it

Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 MilanoCap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.

Unidesio 760071 11,103 12/02/2010

Unidesio 760072 9,867 12/02/2010

Unidesio 760073 9,881 12/02/2010

Unidesio 760074 9,945 12/02/2010

Unidesio 760075 11,490 12/02/2010

Unidesio 760077 10,575 12/02/2010

Unidesio 760078 9,979 12/02/2010

Unidesio 760079 10,496 12/02/2010

Unidesio 760080 10,221 12/02/2010

Unidesio 760082 9,380 12/02/2010

Unidesio 760083 10,844 12/02/2010

Unidesio 760085 10,235 12/02/2010

Unidesio 760087 10,904 12/02/2010

Unidesio 760088 9,324 12/02/2010

Unidesio 760089 11,038 12/02/2010

Unidesio 760090 7,024 12/02/2010

Unidesio 760091 10,266 12/02/2010

Unidesio 760092 10,238 12/02/2010

Unidesio 760093 10,115 12/02/2010

Unidesio 760094 10,499 12/02/2010

Unidesio 760095 10,118 12/02/2010

Unidesio 760096 10,192 12/02/2010

Unidesio 760097 10,301 12/02/2010

Unidesio 760098 10,544 12/02/2010

Unidesio 760099 10,730 12/02/2010

Unidesio 760100 10,114 12/02/2010

Unidesio 760101 10,396 12/02/2010

Unidesio 760102 10,059 12/02/2010

Unidesio 760104 10,230 12/02/2010

Unidesio 760105 10,572 12/02/2010

Unidesio 760106 10,216 12/02/2010

Unidesio 760109 10,490 12/02/2010

Unidesio 760110 10,422 12/02/2010

Unidesio 760111 10,424 12/02/2010

Unidesio 760124 10,594 12/02/2010

Unidesio 760125 10,376 12/02/2010

Unidesio 760126 9,870 12/02/2010

Unidesio 760129 10,742 12/02/2010

Unidesio 760130 10,471 12/02/2010

Unidesio 760131 10,508 12/02/2010

Unidesio 760132 10,310 12/02/2010

Unidesio 760133 10,341 12/02/2010

Unidesio 760134 10,404 12/02/2010

Unidesio 760137 10,336 12/02/2010

Unidesio 760138 10,405 12/02/2010

Unidesio 760139 10,633 12/02/2010

Unidesio 760140 10,556 12/02/2010

Unidesio 760141 10,133 12/02/2010

Unidesio 760143 10,208 12/02/2010

Unidesio 760144 10,205 12/02/2010

Unidesio 760145 10,400 12/02/2010

Unidesio 760147 10,261 12/02/2010

Unidesio 760148 10,150 12/02/2010

Unidesio 760149 10,266 12/02/2010

Unidesio 760150 10,218 12/02/2010

Unidesio 760156 9,970 12/02/2010

Unidesio 760157 10,031 12/02/2010

Unidesio 760158 9,975 12/02/2010

Unidesio 760159 9,918 12/02/2010

Unidesio 760160 9,808 12/02/2010

Unidesio 760161 9,998 12/02/2010

Unidesio 760162 9,998 12/02/2010

www.newmillenniumsicav.com

Distributore Principale:

BANCA FINNAT EURAMERICA TEL. 06 69933.475 - www.finnat.it

N.M. Euro Bonds Short Term EUR 133,19 133,83N.M. Euro Equities EUR 39,18 39,35N.M. Global Equities EUR 49,85 50,40N.M. Infl ation Linked Bd Europe EUR 103,23N.M. Q7 Corporate Bd EUR 152,70 154,13N.M. Q7 High Quality Bd EUR 129,67 130,48N.M. Q7 Pan European Eq. EUR 75,92 76,80N.M. Previra World Conservative EUR 121,44 122,08N.M. Large Europe Corporate EUR 113,42 114,29N.M. Q7 Active Equities Internat. EUR 74,81 71,01N.M. Q7 Alpha Balanced EUR 99,12

Valori al 18/02/2010

Valori al 12/02/2010

N.M. Q7 GlobalFlex classe A EUR 103,95 103,43N.M. Total Return Flexible EUR 114,17 -

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 9,69 18/02/2010 GBP 8,43 18/02/2010 USD 13,19 18/02/2010

Healthcare Opportunities EUR 6,73 18/02/2010 GBP 5,87 18/02/2010 USD 9,17 18/02/2010

Polar Japan Fund USD 15,84 19/02/2010 GBP 10,30 19/02/2010 JPY 1455,59 19/02/2010

UK Absolute Return EUR 12,50 18/02/2010 GBP 10,87 18/02/2010 USD 16,95 18/02/2010 EUR 12,55 18/02/2010 GBP 10,92 18/02/2010 USD 17,02 18/02/2010

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

COMUNE DI VERONAMODIFICA

DEL BANDO DI GARA N. 03/10Con riferimento alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di gestione delle procedure sanzionatorie amministrative di competenza comunale, è stata aggiunta tra la documentazione che il concorrente dovrà produrre a corredo dell’offerta l’attestazione di avvenuto sopralluogo. Conseguentemente sono stati modii cati i documenti di gara che possono essere reperiti sul sito internet www.comune.verona.it. Il termine per la ricezione delle offerte è prorogato alle ore 13 del ˙16 marzo 2010. La prima seduta si terrà alle ore 9:30 del 18 marzo 2010. Fermo il resto.Verona, 18 febbraio 2010

IL DIRIGENTE DEL C.d.R.POLIZIA MUNICIPALEdott. Luigi ALTAMURA

INFRASTRUTTUREACQUE NORD MILANO SPA -

I.A.NO.MI. SPAVia Cechov, 50 - 20151 Milano

PROCEDURA APERTA - APPALTO INTE-GRATO - PROGETTAZIONE ESECUTIVA E REALIZZAZIONE OPERE RELATIVE ALLE SEZIONI DI DISINFEZIONE, DEFOSFATA-ZIONE E FILTRAZIONE FINALE PRESSO I DEPURATORI DI CANEGRATE E BRESSO/NIGUARDA. CIG. N.: 0434119653Importo complessivo “a corpo” a base di gara: euro 7.432.493,88, oltre I.V.A. (compresa progettazione e oneri sicurezza non soggetti a ribasso).Termine presentazione offerte: ore 12 del ˙19 APRILE 2010. Il bando integrale, il disciplinare di gara e lo schema di offerta sono a disposizione per il ritiro gratuito. Essi sono altresì accessibili sul sito aziendale www.ianomi.it.Il Bando è stato trasmesso all’Ufficio Pubblica-zioni CE in data 9/2/2010 nonché pubblicato sulla GURI n. 18 del 15/2/2010.Per informazioni: Ufficio Affari generali e legali (tel. 02.380310.40/39/52 - fax 02.33407007).Milano, 15 febbraio 2010

Il Coordinatore COMITATO dei DIRIGENTI: geom. Battista Cucchi

A.M.I.U. GENOVA S.P.A.VIA D’ANNUNZIO 27 - 16121 GENOVA

TEL. 0105584458.545TELEFAX 0105584451.456

E.MAIL [email protected]

ESTRATTO BANDO DI GARAA PROCEDURA APERTA

A.M.I.U. Genova S.p.A. intende affidare median-te gara a procedura aperta, con aggiudicazione ai sensi dell’art. 82 del D. Lgs. 163/06 e s.m.i., la fornitura di energia elettrica. Le informazioni ri-guardanti la gara sono riportate nel Disciplinare di gara. I plichi contenenti le offerte devono es-sere presentati entro le ore 12:00 del giorno ̇ 1 aprile 2010. L’importo complessivo posto a base di gara è pari ad Euro 475.000,00.= oltre IVA. Il bando integrale è pubblicato sulla G.U.R.I., sul sito www.appaltiliguria.it, affisso all’Albo Pretorio del Comune di Genova e ritirabile unitamente al Disciplinare di gara ed al Capitolato speciale presso A.M.I.U. Genova S.p.A. - Via D’Annunzio 27 in orario di ufficio (venerdì pomeriggio e sabato esclusi). Detti documenti sono scarica-bili integralmente dal sito internet www.amiu.genova.it. Il bando integrale è stato inviato alla G.U.C.E. per la pubblicazione il 09.02.2010. Numero C.I.G. 0437368F79.IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

(Avv. Corrado Grondona)

COMUNE DI ROMASegretariato Generale

Direzione Appalti e ContrattiOggetto: Comunicazione di aggiu-dicazione dei nitiva di gara relativa ad appalto di servizi disposta con determinazione dirigenziale.Affidamento del servizio di scola-rizzazione dei minori appartenenti alle comunità rom dei 7 villaggi attrezzati del Comune di Roma per il biennio 2009/2011. N. 7 lotti. Imprese aggiudicatarie: lotto 1: Casa Diritti Sociali - Focus Onlus. Lotto 2: Ermes Cooperativa Sociale Onlus. Lotto 3: Ermes Cooperativa Sociale Onlus. Lotto 4: Arci Solida-rietà Onlus. Lotto 5: Arci solidarietà Onlus. Lotto 6: Cooperativa Sociale Eureka/Onlus. Lotto 7: Casa Diritti Sociali - Focus Onlus - DD n. 225 del 09/02/2010 - (14/09S).Sono in visione presso l’Albo Pre-torio ulteriori notizie in merito alla gara citata.

Il Direttore(Dr.ssa Cristiana Palazzesi)

COMUNE DI ROMADipartimento Risorse Umane

Direzione Formazionee tutela del lavoro

Oggetto: Proroga termini gara e pro-cedura aperta secondo le modalità di cui all’art. 83 del Dlgs 163/2006 e s.m.i. per l’affidamento del servizio relativo al «Sistema permanente di valutazione e pianii cazione dell’offerta formativa e di analisi dei fabbisogni di formazione continua del personale dipendente e della dirigenza del Comune di Roma» - Codice Cig n. 0403006B0F.Si rappresenta che il bando in og-getto, i cui termini di presentazione delle offerte sono i ssati per il giorno 18 febbraio 2010 ore 10,30, sono da intendersi prorogati i no al 2 marzo 2010 ore 10,30.Pertanto, il termine di apertura dei plichi in seduta pubblica i ssato per il giorno 19 febbraio 2010 ore 9,00 è da intendersi aggiornato al giorno 3 marzo 2010 ore 09,00 presso la Sala Commissioni della Direzione Contratti del Segretariato Generale - Via delle Vergini 16 - Roma.

Il DirettoreDott. Damiano Colaiacomo

S.P.Q.R.

COMUNE DI ROMASegretariato Generale

Direzione Appalti e ContrattiOggetto: Comunicazione di aggiudi-cazione dei nitiva di gara relativa al servizio disposta con determinazione dirigenziale.Procedura aperta per l’affidamento del servizio di scolarizzazione dei minori appartenenti alle comunità rom dei campi non attrezzati del Comune di Roma per l’anno 2009/2010. N. 6 lotti. - Impresa aggiudicataria lotto n. 1 «Ermes Cooperativa Sociale Onlus» - Impresa aggiudicataria lotto n. 2 «Casa Diritti Sociali-Focus Onlus» - Impresa aggiudicataria lotto n. 3 «Ermes Co-operativa Sociale Onlus» - Impresa aggiudicataria lotto n. 4 «Casa Diritti Sociali-Focus Onlus - Impresa aggiu-dicataria lotto n. 5 «Arci Solidarietà Onlus» - Impresa aggiudicataria lotto n. 6 «Arci Solidarietà Onlus» - DD n. 148 del giorno 26/01/2010 (Pos. 13/09S).Sono in visione presso l’Albo pretorio ul-teriori notizie in merito alla gara citata.

Il Direttore(Dott.ssa Cristiana Palazzesi)

ACQUEDOTTO PUGLIESE SpAVia Cognetti 36 - Bari

Tel. n. 080/5723491Telefax n. 080/5723018

Procedura aperta per l’appalto dei lavori per la realizzazione dello scarico i nale del depuratore consortile a servizio dei comuni di Martano e Carpignano Sa-lentino (Le). Importo a base d’appalto: euro 2.252.620,04. Soggetto aggiudi-catario: Zaffiro Costruzioni Srl - Flumeri (Av). Importo di aggiudicazione: euro 964.432,24. L’avviso integrale è stato pubblicato sulla Guri, V serie speciale n. 20 del 19/02/2010, sul sito internet www.aqp.it e sul sito internet del Ministero delle Infrastrutture.Il Direttore Acquisti, Logistica e Contratti

(Avv. Alessio Alfonso Chimenti)

BANDO DI GARA - PROCEDURA RISTRETTAEquitalia Trentino Alto Adige-Südtirol Spa

RENDE NOTOche in data 10 febbraio 2010 è stato trasmesso, per la pubblicazione sulla G.U.R.I., un bando di gara per l’appalto a mezzo di procedura ristretta, ai sensi del D.Lgs. 163/2006, della fornitura e lavori complementari per l’allestimento di una sala polifunzionale presso la sede di Equitalia Trentino Alto Adige-Südtirol Spa.- CPV: 39153000.- Importo a base d’asta: € 162.772,00+IVA, di

cui € 4.000,00 per costi della sicurezza non soggetti a ribasso.

- Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri che saranno indicati nel Capitolato speciale d’appalto e nell’invito a presentare offerta.

Il bando di gara, il fac simile di richiesta di essere invitati e delle dichiarazioni da allegare alla domanda sono disponibili su www.equitaliatrentinoaltoadige-suedtirol.it e presso l’Ufficio Personale, Servizi amministrativi e Appalti, via Duca d’Aosta n. 53 – 39100 Bolzano. Gli interessati, in possesso dei requisiti prescritti nel bando di gara, possono presentare domanda di essere invitati, secondo le modalità indicate nel bando medesimo, entro le ore 12.30 del 19 marzo 2010, a:

Equitalia Trentino Alto Adige-Südtirol SpaUfficio Personale, Servizi amministrativi e Appalti

via Duca d’Aosta n. 53 - 39100 BOLZANO

Informazioni in merito alla procedura di gara possono essere richieste al Capo Ufficio Personale, Servizi amministrativi e Appalti dott. Lorenzo Garbari (tel. 0471-294720).

L’AMMINISTRATORE DELEGATOdott. Andrea Foglietti

Oggetto: Gara a Procedura Aperta per lafornitura di materiali con locazione diapparecchiature per trattamenti dialitici perl’UO di Nefrologia e Dialisi dell’ULSS n. 1di Belluno - lotto n. 1: CIG n. 0425009883- lotto n. 2: CIG n. 0425073D52 conscadenza 22/03/2010. L’Azienda ULSS n.1 comunica che sul sito www.ulss.belluno.itsono state pubblicate le comunicazioni inmerito al Capitolato Speciale dellaprocedura di gara in oggetto, visualizzabilialla sezione Bandi e Gare.

Il RUPDott. Claudio Bianchin

Via Feltre, 57 – 32100 Belluno0437/516763 – 516842 – fax 0437/516773

Azienda ULSS n. 1di Belluno

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 49: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … grazia Monegat, Luigi Pa-gani, Antonella Ratto, Ric-cardo Scheidler, Pietro Traini e Ubaldo Stefano Zingale. Giorgio Foresti guida

61Lunedì 22 Febbraio 2010Lunedì 22 FeO F F R O L AVO R Ooperaie e delle lavorazioni. Si richiede esperienza maturata in confezione, tappezzeria. Ottima conoscenza del Pc - Missione finalizzata all’inserimento. Gli interessati, ambosessi, possono in-viare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Montegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Veneto

Addetto reparto stampaggioPrimaria azienda di costruzione stampi e stampaggio materie plastiche in Vi-cenza Ovest ricerca un addetto reparto stampaggio. Il candidato ha maturato già un’esperienza di almeno due anni nella medesima mansione in aziende certifica-te. È necessaria la disponibilità a lavorare su 3 turni. È richiesta la vicinanza al posto di lavoro. Inviare curriculum vitae a: [email protected] Giornale di Vicenza

Attrezzista pressea iniezione

Primaria azienda di costruzione stampi e stampaggio materie plastiche in Vicenza Ovest ricerca un attrezzista presse ad iniezione. È necessaria una adegua-ta esperienza nel medesimo ruolo in aziende certificate dello stesso settore. Si richiede disponibilità a lavorare su turni. È richiesta la vicinanza al posto di lavoro. Inviare curriculum vitae a: [email protected] Giornale di Vicenza

Tecnico di produzioneAzienda in Vicenza ricerca un tecnico di produzione con capacità organizzative e gestione lavoro di gruppo. Gradita prove-nienza elettromeccanica. Contattare fax 0444/964622, [email protected] Giornale di Vicenza

Ragionieri

Lombardia

RagionieraImpiegata ragioniera diplomata esperta contabilità generale, primanota, Iva. Zona Oggiono/Lecco, tempo pieno. Scrivere a: La Provincia SPM casella 59-G, 23900 Lecco.La Provincia di Como

Veneto

Ragioniera/eCommercialista in Vicenza cerca ragioniera/e in mobilità, motivata/o con esperienza di contabilità ordinaria, unico p.f. richiedesi ottima padronanza Office, per impiego full-time anche per segrete-ria e gestione archivio. Necessità buona presenza, spigliatezza, disponibilità a integrarsi in ambiente strutturato, Invia-re dettagliato curriculum a Publiadige, Casella n. 130. 36100 Vicenza.Il Giornale di Vicenza

RagioniereMangimificio in Montegalda (Vi) cerca ragioniere massimo 45enne con plurien-nale esperienza in ufficio amministrativo. Inviare fax (0444) 737093 o e-mail: [email protected] Giornale di Vicenza

Ragioniere/aAzienda di Zanè cerca ragioniere/a solo con esperienza da inserire in ufficio commerciale; dinamica sveglia e veloce predisposta contatto persone per bol-lettazione fatturazione gest. commesse, ecc. Età massima 45 anni. Inviare fax al n. (0445) 319195.Il Giornale di Vicenza

Risorse umane

Lombardia

Addetto/a ufficio bollettazione, fatturazione

Importante gruppo industriale zona Montichiari cerca addetto/a per ufficio bollettazione e fatturazione. Ottime possibilità di crescita. Inviare curriculum a: [email protected] di Brescia

Ambosessi gestione clientie personale

Face2Face Divisione Business www.facetwoface.it per ampliamento organico in Brescia Face2Face, azienda leader sul territorio nazionale, ricerca 5 ambosessi motivati e dinamici con serie volontà di carriera e successo da inserire per gestione clienti e personale. Anche prima esperienza. Per prenotare un colloquio chiama Giuseppe Desoghe 3202311772 oppure invia una mail: [email protected] di Brescia

Consulenti e/o arredatoriConsorzio Tremme Mobili di Brescia seleziona 4 consulenti e/o arredatori età 25/35 anni. Offriamo fisso, incentivi, formazione gratuita, crescita aziendale. Inviare curriculum a [email protected] fax 0309985077 www.tremme.itGiornale di Brescia

Impiegata/o ufficiogestione ordini

Concessionaria Autovittani cerca impiegata/o ufficio gestione ordini/immatricolazione veicoli nuovi e usati, si richiede esperienza in analoghe man-sioni, buona conoscenza dei moderni supporti informatici, doti relazionali, precisione e flessibilità. Inviare il curri-culum al fax 031.573210 e/o alla mail: [email protected] Provincia di Como

Impiegate/i addette/ibuste paga

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca 2 impiegate/i addette/i buste paga con pregressa esperienza presso studi profes-sionali e conoscenza vari Ccnl. Disponi-bile a orari giornalieri flessibili. Sedi di lavoro: Palazzolo s/O (Brescia).Sostituzione maternità con possibilità di inserimento. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il loro curriculum a Openjob, filiale di Montichiari, Via Brescia 108 B, 25018, Montichiari (Bs), tel. 030/9651575, e-mail [email protected]

Stand promotere responsabili di struttura

Logical Network ricerca 10 persone da inserire nel proprio Point di Brescia, in qualità di stand promoter e responsabili di struttura. Numero Verde Gratuito 800990059. www.logicalpoint.itGiornale di Brescia

Variantista/stilistaConverter cerca variantista/stilista con esperienza Cad e stampa digitale da in-serire nell’ufficio stile. Rispondere solo se in possesso dei requisiti richiesti. Zona lavoro Cantù. Inviare curriculum vitae a: La Provincia SPM Pubblicità srl, casella 91-S, 22063 Cantù (Co).La Provincia di Como

Toscana

Addetto alla receptionOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca addetto alla reception per azienda di moda di Firenze. Indispensabile ottima conoscenza della lingua inglese. Missio-ne finalizzata all’inserimento. [email protected]

Sanità

Lombardia

Assistenti alla poltronaCentro dott. Fabrizio Petit. struttura odontoiatrica accreditata e convenzionata Regione Lombardia, sede legale in Cantù (Co), per potenziamento organico, sele-ziona assistenti alla poltrona per la sede di Cantù e la filiale di Sondrio. Inviare il curriculum e autorizzazione al trattamen-to dei dati a: [email protected] o al fax 031.709924.La Provincia di Como

Educatori professionaliSocietà Cooperativa Sociale Varietà ricerca educatori professionali in ambito psichiatrico per attività educative in zona di Como. Spedire curriculum vitae al seguente numero di fax 031.3346165 o all’indirizzo e-mail: [email protected] Provincia di Como

Odontoiatri con esperienzaCentro dott. Fabrizio Petit, struttura odontoiatrica accreditata e convenzio-nata Regione Lombardia, sede legale in Cantù (Co), seleziona odontoiatri con esperienza ultraquinquennale in conservativa, endodonzia, pedodonzia, igiene orale, piccola chirurgia orale. Disponibilità a spostamenti anche presso la filiale di Sondrio. Inviare curriculum e autorizzazione al trattamento dei dati a: segreteria@fabriziopetitit o al fax 031.709924.La Provincia di Como

Segreteria

Lombardia

Segretaria/o amministrativa/o

Randstad Italia divisione Secretary ri-cerca per prestigioso cliente segretaria/o amministrativa/o. Il candidato ideale è diplomato, ha maturato un’esperienza di 2-3 anni nel ruolo, utilizza il pacchetto Office. Mansione: gestione del parco auto aziendale e dei contratti di leasing, gestione e controllo della note spese, elaborazione di dati di vendita, gestione archivio. Contratto a tempo determinato di 3 mesi prorogabili. Ccnl chimico. Sede di lavoro Milano. Indicare nell’oggetto della e-mail o del fax il riferimento MLE-AS/SD. I candidati, ambosessi, possono contattare la filiale Randstad: Piazza Du-ca D’Aosta 9, 20124 Milano, tel. +39 02 67100564, fax +39 02 66718909, e-mail: [email protected] Italia

Segretaria/o di direzioneRandstad Italia divisione Secretary ricerca per prestigiosa banca d’affari segretaria/o di direzione. Il candidato ideale è laureato in lingue, ha maturato un’esperienza di 2/3 anni in ruoli e conte-sti analoghi, parla fluentemente la lingua inglese. Mansione: gestione dell’agenda di due manager, organizzazione meeting, viaggi, gestione del contatto con i clienti, archivio. Richiesta flessibilità oraria e doti di riservatezza e discrezione. Con-tratto a tempo determinato di 2/3 mesi prorogabili. Ccnl credito. Sede di lavoro Milano. Indicare nell’oggetto della e-mail o del fax il riferimento LDIR/SD. I candidati, ambosessi, possono contattare la filiale Randstad: Piazza Duca D’Aosta 9, 20124 Milano, tel. +39 02 67100564, fax +39 02 66718909, e-mail: [email protected] Italia

Spedizioni

Veneto

Addetti operativie commerciale

Società spedizioni internazionali cerca addetta/o operativa/o reparto aereo export/import; addetta/o operativa/o reparto mare export/import; addetta/o commerciale per sviluppo/mantenimento clientela italiana ed estera. Richiesta specifica esperienza nel settore e buona conoscenza lingue. Inviare dettagliato curriculum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Tecnici

Lombardia

Progettista impianti ossidazione alluminio

Progettista esperto impianti ossidazione alluminio cercasi urgentemente. Tel. 3394887581.Giornale di Brescia

Tecnico settore videogiochiAzienda settore videogiochi, slot ma-chine, scommesse on-line cerca tecnico serio, diplomato, massimo 29 anni, esperto Internet, software, computer. [email protected] di Brescia

Piemonte

Quadrista capo squadra progettazione

Metis spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda settore impiantistica risorsa

da inserire direttamente in organico. Si richiede esperienza nel disegno, cablaggio e installazione di quadri e armadi elettrici. La persona dovrà essere in grado di coordinare piccoli gruppi di lavoro. È necessario essere automuniti. Zona di lavoro: cintura Ovest di Torino. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rivoli: Via Dante Alighieri 10, 10098 Rivoli (To), tel. 011/9584885, fax 011/9536671, e-mail: [email protected]

Toscana

Disegnatore meccanicoOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un disegnatore meccanico per azienda del Mugello. Si valutano profili in pos-sesso di diploma a indirizzo meccanico con esperienza nella mansione e ottima conoscenza di Solid Works. Gradita conoscenza della lingua inglese. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Montegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Progettista meccanicoOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca un progettista meccanico per azienda meccano-tessile di Prato. Si richiede laurea triennale o quinquennale, espe-rienza pluriennale nel settore e cono-scenza lingua inglese, disponibilità a trasferte anche estere. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob, filiale di Prato, Viale Mon-tegrappa 285/287, tel. 0574/584308, fax 0574/593440, E-mail [email protected]

Veneto

Disegnatore AutocadAzienda che opera nel settore delle ener-gie alternative, specializzata in impianti fotovoltaici con sede a Fara Vicentino (Vi) seleziona un disegnatore Autocad, anche primo impiego, diplomato/laure-ato elettrotecnico a supporto operativo ufficio tecnico. Disponibilità immedia-ta. Formazione interna, possibilità di crescita. Inviare curriculum al seguente indirizzo e-mail: [email protected] oppure al seguente numero di fax: (0445) 397124.Il Giornale di Vicenza

Tecnico commercialeDitta di arredamenti in Vicenza cerca tecnico commerciale per ricerca e con-tatto studi di progettazione. Conoscenza Autocad e lingua inglese, tel. (348) 6449676.Il Giornale di Vicenza

Tecnico elettronicoAzienda di Vicenza ricerca tecnico elet-tronico anche neodiplomato purché vo-lenteroso da adibire all’assistenza tecnica di macchine utensili a Cnc. Richiedesi disponibilità pervi trasferte nazionali e conoscenza i lingua inglese. Telefonare ore ufficio allo (0444) 291229 o inviare curriculum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Turismo

Toscana

Impiegato/asettore turistico

Openjob, agenzia per il lavoro, ricer-ca impiegato/a settore turistico per azienda di Firenze Nord. Richiesta ottima conoscenza della lingua inglese, patente B e disponibilità a lavorare su turni diurni, e anche il fine settimana. Richieste buone doti commerciali. Inviare il curriculum a: [email protected]

Venditori

Lombardia

Collaboratrice vendita soggiorni

Bontour Soiano cerca collaboratrice ven-dita soggiorni Aquarius Kenia. Richiesta conoscenza inglese, esperienza turismo, apprezzata licenza direttore tecnico. Telefonare al numero 0365503387, o inviare e-mail: [email protected] di Brescia

Venditore inserimento struttura commerciale

Socaf ricerca un venditore esperto da inserire nella struttura commerciale. Of-fresi formazione, affiancamento, clienti attivi, zona esclusiva e automezzo azien-dale. Ottime possibilità di guadagno. Gli interessati possono inviare il curriculum via e-mail a: [email protected] oppure chia-mare 0302732674.Giornale di Brescia

Venditore tecnologie ediliDitta commerciale tecnologie edili cerca venditore età 20/40 anni per le province di Brescia, Cremona, Mantova, Bergamo. Inquadramento Enasarco. Offresi fisso mensile, rimborso spese e provvigioni. Visitare il nostro sito internet: www.colorulorenzo.it Gli interessati posso-no inviare il curriculum via e-mail a: [email protected] oppure via fax 0303531868.Giornale di Brescia

Venditori settore energie rinnovabili

Artel Spa specializzata nel trattamento aria, energie rinnovabili e impianti so-lari, ricerca per le province di Brescia e Mantova 2 venditori/ci. Si richiede esperienza di vendita di almeno un an-no, auto propria età 25/40 anni. Si offre corso tecnico-commerciale presso la nostra sede, affiancamento iniziale, alto livello economico composto da anticipi mensili, provvigioni e incentivi liquidati mensilmente per compensi annui dai 40 ai 70 mila euro. Gli interessati possono inviare il curriculum o contattare per appuntamento tel. 0303547575 Fax 0303533978.Giornale di Brescia

Class Cnbc trasmette in diretta su Sky (canale 505)

08:00 CAFFE’ AFFARICON V. GERARDI

09:00 LINEA MERCATI MATTINAOSPITE A. FRIGERIO - RMJ SGR

10:10 TRADING ROOMCON E. DE NARDA

10:30 CINQUE GIORNI SUI MERCATISPECIALE FOREX 2010 CON M. VALERIO

12:00 LINEA MERCATI GIORNOOSPITE C. TRETTO - MTS

12:20 ANALISI TECNICAOSPITE M. INTROPIDO - RICERCA FINANZA

14:30 BUSSOLA ECONOMICAOSPITE C. PACE - MPS CAPITAL SERVICES

15:00 LINEA MERCATI POMERIGGIO

OSPITE F. ARNABOLDI -

ALTERINVEST SA

18:00 REPORT

OSPITE A. DRUSIANI -

BANCA ALBERTINI SYZ

19:10, 21:00 e 23:30 PARTITA DOPPIA

CON A. CABRINI

22:00 LINEA MERCATI NOTTE

OSPITE P. CARDILLO - AVALON

PARTNERS

22:30 ITALIA OGGI TG

IL PRIMO TG

DEI PROFESSIONISTI

LUNEDÌ SU

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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 01/02/10

Adesso Index Aprile '07 83,560 A2 | A | A+ - | A- | A-

Adesso Index Febbraio '07 98,654 A2 | A- | A- * - | A- | A-

Alba Carim Index 08/07 103,155 - | BBB | - Aa3 | A+ | AA-

Alba Carim Index 11/06 97,727 - | BBB | - Aa2 | AA | AA

Alti Percorsi Index 1 – 2007 99,285 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

AltiPercorsi Index 2005 101,447 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

CariChieti Index Linked 2005 98,080 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Carichieti index linked 2006 95,560 Aa2 | AA- | AA- A1 | A | A+

Carichieti Index Linked 2007 97,382 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA

Cedola Index 99,090 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Creberg altiplano marzo 07 93,731 - | A- | A- - | A- | A-

Creberg Altiplano Aprile '07 82,680 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Creberg Polar Aprile '07 82,520 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Derby Index Linked Dicembre 2006 87,170 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 87,990 - | (1) | - - | A- | A-

DomanIdea 1 - Index Linked 2007 100,220 Aa3 | AA- | AA-

DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007 89,101 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

DomanIdea 3 - Index Linked 2007 98,720 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Nuove Frontiere 98,320 A2 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere II Serie(�)

N/D WR | NR | NR Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 89,710 - | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 90,630 Aa2 | AA- | AA- Aa1 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VI serie 116,000 Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere VII serie 89,101 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VIII serie 98,720 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Performance Positiva 110,610 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

ExtraFrutti - Index Linked 2008 98,680 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 97,114 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 93,190 Aa2 | A+ | A+

Index Up 1 2005 99,940 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 1-2008 82,800 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index Up 2 - 2005 99,690 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 3 - 2005 100,614 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 4 - 2005 99,071 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Indice Più 1 99,840 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

Indice Più 2 - 2004 99,080 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Indice Più 3 98,160 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Indice Più 4 - 2004 98,988 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Prima Classe 1 - 2005 103,822 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

Prima Classe 2 - 2005 101,720 - | BBB+ | A- Aa3 | A | A ****

Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali 99,110 A2 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Prima Classe 3 - 2005 96,274 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 1 2004 100,359 Baa3 | - | - Aa3 | A | A ****

Scelgo Index 10 97,406 Baa3 | - | - Aa3 | A+ | AA-

Scelgo Index 11 97,208 Baa3 | - | - A1 | A+ | A+

Scelgo index 12 97,168 Baa3 | - | - Aa2 | AA | AA

Scelgo Index 13 94,687 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 98,352 Baa3 | - | - Aa1 | AA- | AA-

Treviso Index 2007 99,285 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

Volterra Index 2 - 2005 101,808 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Uni Euro7bond 99,73 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Uni Class 97,82 Aa3 | A | AA- Aa3 | A | A+

2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 95,110 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05 96,890 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005 99,750 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005 99,010 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

3% Più Crescita Globale Index Linked serie IV aprile 2004 99,400 Aa2 | AA | AA

3% Top Coupon Index Linked serie XIII 2003 99,454 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3% TOP COUPON INDEX LINKED SERIE XV - 2003 99,562 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

3,0% Top Coupon Serie XII - 2003 99,304 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004 97,201 Aa2 | AA | AA Aa2 | AA | AA

3,20% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE VII GIUGNO 2004 98,680 A2 | A- | A-

3,60% Coupon Serie X - 2003 99,254 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3,75% crescita USA index linked serie XIV settembre 2004 99,175 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 97,830 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie X Agosto 2004 99,191 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

4,0% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XV NOVEMBRE 2004 97,490 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA USA SERIE XIII OTTOBRE 2004 97,950 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 89,830 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 94,194 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 94,420 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 85,496 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 84,486 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 94,300 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 94,850 A2 | A | A Aa3 | A+ | A+

Capital Index Serie II 2005 98,263 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA

Capital Index SERIE IV 2005 94,470 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Capital Index serie VI 2004 99,488 Aa2 | AA | AA Aa2 | AA | AA

CAPITAL INDEX SERIE VI 2005 95,370 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Capital Index Serie X 2004 98,160 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XII 2004 97,770 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XIV 2004 97,760 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVI 2004 97,360 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVII 2004 96,760 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XX 2004 98,559 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA

Convergence Serie IX 2007 85,496 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 89,830 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Convergence Serie XI 2007 94,194 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 94,300 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Convergence serie XIV 2007 94,420 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

Crescita Europa Serie IX 2006 98,730 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Europa Serie XI 2006 98,885 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA GLOBALE CLIQUET SERIE IV 2006 99,617 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005 94,290 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005 94,880 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

CRESCITA ITALIA Serie VII 2006 99,210 A3 | BBB | A- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 91,900 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie I - 2004 101,956 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie I 2005 99,010 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2006 96,960 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 91,860 Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2004 100,855 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie II 2005 99,750 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 93,190 A1 | A | A Aa3 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 98,170 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Sicura serie III 2005 96,570 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 90,030 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 93,160 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie IV 2005 98,260 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 90,260 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 93,515 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE IX 2004 99,751 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 93,650 Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2005 97,740 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 93,345 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2007 94,194 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2004 99,220 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2005 95,110 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Crescita Sicura Serie VI 2007 94,300 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita sicura serie VII 2004 98,437 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2005 96,890 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 95,590 Aa2 | AA | AA

Crescita Sicura Serie VII 2007 94,420 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2004 98,250 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005 97,589 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 94,880 Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VIII 2007 76,030 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 95,660 Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 93,260 Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA U.S.A. 3 COUPON Index Linked serie II Febbraio 2004 100,722 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 98,170 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Esagono Plus Nikkei Serie XIX 2006 99,390 Aa1 | - | -

Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006 97,700 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Esagono Short Nikkei Serie IV 2007 100,670 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Esagono Short Nikkei Serie VII 2007 101,150 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 89,390 A1 | A | A+ A1 | A | A+

Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005 98,260 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 98,650 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Euro-dollaro Serie V aprile 2005 96,570 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006 95,626 A2 | A | A+ Aa3 | A+ | A+ *****

EUROSTOXX 10% SERIE XIII LUGLIO 2005 98,690 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 90,260 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 95,590 Aa2 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 93,650 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 95,660 Aa2 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 93,260 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 94,880 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 91,860 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 93,345 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 91,900 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 93,190 A1 | A | A Aa3 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,170 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XI 2007 94,980 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XII Settembre 2007 94,108 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XIII 2007 94,980 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XV 2007 94,108 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 01/02/10VALORI AL 01/02/10

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCHPRODOTTO VALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

(�) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazionidell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da comunicato disponibile sulla homepage del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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€/$ Doppia Opportunità 99,872 - | (1) | - Aa2 | AA | AA

€/$ Doppia Opportunità protezione totale 98,324 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

BCP Più index serie IV 2005 95,790 - | A- | - Aa3 | A | A ****

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE IX - 2003 99,195 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE XI - 2004 100,647 - | (1) | - Aa3 | A | A ****

CRFC INDEX LINKED SERIE XII 98,172 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004 97,308 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Il valore dell'energia 95,119 A1 | A | A+ - | A- | A-

Il valore dell’acqua 101,324 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Il valore dell’acqua - seconda serie 102,447 A1 | A | A+ - | A- | A-

Index Linked Bull Dividend 92,360 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | A+ | A+

Index linked di lusso 102,180 - | AA- | - Aa3 | A+ | A+ *****

Index Linked Select Dividend 89,850 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | AA- | AA-

Index Up 1 2006 102,490 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 1 2007 99,571 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+

Index Up 2 2006 91,470 A2 | A | A+ Aa2 | AA- | AA-

Nikkei Avenue 90,690 Baa3 | - | BBB+ Aa2 | AA- | AA-

PROFIT + 99,680 - | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 138,080 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie I 139,030 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie II 138,080 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie III 137,130 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie IV 136,190 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie V 138,220 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

Tandem Doppia Opportunità 97,641 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Valore Assicurato 94,680 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA- | AA-

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 86,673 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

GLOBAL INDEX SERIE V MARZO 2006 101,442 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Grifo Index serie XIX 2004 98,764 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

GrifoCOUPON Index Linked Serie III Febbraio 2004 99,830 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 90,030 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 91,900 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 90,260 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 93,345 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 95,590 Aa2 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 94,880 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 93,650 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 95,660 Aa2 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 93,260 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 93,190 A1 | A | A Aa3 | A | A+

INDEX "ESAGONO" BSG 2005/2010 SERIE XIV 96,451 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII 96,890 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 91,860 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 97,610 Aa1 | - | -

INDEX "NIKKEY 3Y" BSG 2007/2010 SERIE IV 100,670 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 76,030 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 94,300 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 94,194 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 94,420 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI 96,220 A2 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 93,160 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 93,515 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

INDEX BASKET 2010 SERIE II 2004 109,763 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX BASKET BSG SERIE II 2006 99,617 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006 96,960 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005 97,740 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005 96,570 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005 97,589 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Extra Serie XII 2005 99,790 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO ITALIA SERIE XIV 2005 98,690 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006 96,960 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Maxi serie XXIV 2005 96,220 A2 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XIV 2006 96,355 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XIX 2005 97,850 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XXI 2005 92,511 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XXII 2005 92,179 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie VIII 2005 99,701 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie X 2005 98,500 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII 98,260 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI 96,570 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005 97,740 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004 98,650 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Index S&P 500 2010/BSG serie III 2004 100,855 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

INDEX SERIE XV 2005 ESAGONO PLUS 96,451 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO 96,890 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005 99,010 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005 99,750 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005 95,110 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

INTERNATIONAL COUPON SERIE IV FEBBRAIO 2006 99,617 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

Japan – Euro Serie IV 2007 85,740 A3 | BBB | A- Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 01/02/10

VALORI AL 01/02/10

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

VALORI AL 01/02/10

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA

**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

(2) Prodotto costruito ante Circolare ISVAP 451/D del 24 luglio 2001

Carismi Più Certezza 10 103,801 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 11 100,920 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA-

Carismi Più Certezza 2 103,536 A2 | A | A Aa3 | A | A ****

Carismi Più Certezza 2 Private 98,090 - | AA- | - Aa2 | AA | AA

Carismi Più Certezza 3 95,061 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 4 91,983 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 5 100,020 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 6 99,350 Baa3 | - | BBB+

Carismi Più Certezza 7 94,910 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

CARISMI Più Certezza 8 83,170 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 94,370 - | AA- | - Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 01/02/10

INDEX LINKED NUMERO 1 103,822 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

VALORI AL 01/02/10

Lombarda vita 6&6 99,090 - | AA- | - Aa3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 93,460 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 97,780 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 43,630 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 85,860 - | AA- | - Aa2 | AA | AA

Lombarda Vita Classic Markets 100,300 Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 95,770 - | AA- | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector 97,590 - | AA- | - A1 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector New 94,350 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA

Mista Globale Cliquet serie III 2004 103,179 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 76,030 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 76,030 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Protezione e Valore Serie III 2007 97,610 Aa1 | - | -

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 43,090 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Novembre 2007 101,174 Baa1 | - | A Aa2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 91,860 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 93,190 A1 | A | A Aa3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 93,160 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 93,515 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 94,880 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 93,950 Aa3 | A+ | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 93,650 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 95,660 Aa2 | AA | AA

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 93,260 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005 99,010 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005 98,260 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLII - 2005 97,740 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005 95,110 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Tortona Borse Più Index Serie XXII - 2004 109,763 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVI - 2004 99,220 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVIII - 2004 99,191 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIII 98,650 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIX 2005 96,570 A2 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Tortona Borse Più Index Serie XXXVI 2005 99,750 A2 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 93,345 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006 91,900 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006 94,880 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006 93,650 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006 95,660 Aa2 | AA | AA

Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 90,260 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XXX 2004 98,437 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLV 2005 96,220 A2 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

World Basket Index Serie IV - 2004 99,430 Aa2 | AA | AA

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTOVALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

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