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Fondazione “I Bambini delle Fate” Piazza della Serenissima 20 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) - Tel. +39 0423.420193 - Fax +39 0423.493337 [email protected] - www.ibambinidellefate.it FONDI NECESSARI € 150.000,00 Il Sole 24 ORE Il Corriere della Sera Stampa Locale CAMPAGNA INFO/PROMO PROGETTO : “Centro Sebastiano” Una Impresa per il Sociale Area: Trento il Presidente: Franco Antonello Referente: Giovanni Coletti

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Fondazione “I Bambini delle Fate”Piazza della Serenissima 20 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) - Tel. +39 0423.420193 - Fax +39 0423.493337

[email protected] - www.ibambinidellefate.it

FONDI NECESSARI € 150.000,00

Il Sole 24 OREIl Corriere della SeraStampa Locale

CAMPAGNA INFO/PROMO

PROGETTO : “Centro Sebastiano”

Una Impresa per il Sociale

Area: Trento

il Presidente: Franco Antonello Referente: Giovanni Coletti

“Centro Sebastiano”

Introduzione: 1. Intervento SanitarioL’intervento sanitario risponde ad esigenze di tipo riabilitativo (sanitario) per sogget-ti autistici e/o con sindromi correlate da risposte qualificata in termini di diagnosi, consulenza,supporto ed assistenza a favore di soggetti affetti da autismo e delle loro famiglie.. 2. Intervento Socio-EducativoL’intervento socio-educativo si basa su attività finalizzate allo sviluppo di abilità indivi-duali, di processi di adattamento, di partecipazione ed integrazione all’ambiente.Si rivolge alla globalità del soggetto analizzandone le competenze in termini cogniti-vi, neuropsicologici, psico-relazionali, comportamentali e di adattamento.3. Intervento OccupazionaleL’intervento di tipo occupazionale, rivolto ad adolescenti ed adulti che, abbiano con-servato sufficienti autonomie funzionali e residue potenzialità lavorative, mira allo sviluppo di alcune abilità dei ragazzi, attraverso l’applicazione in attività pratiche. Il prendere coscienza del progressivo affinamento delle proprie capacità e la possibilità di osservare e verificare concretamente il risultato del proprio impegno, aiutano i ra-gazzi nella costruzione di un sé positivo, indipendente e utile nel contesto sociale.4. Residenzialita’Il Progetto “residenzialità”, rivolto a soggetti adulti, è la realizzazione di un servizio in-serito nel sistema a rete che, con gradualità, faciliti il distacco della persona dal nucleo familiare di origine e ne continui nel contempo, l’azione di sostegno esistenziale per-mettendo di vivere in un ambiente sereno e confortevole, perfettamente integrato nella comunità locale. La programmazione degli interventi sul singolo utente si av-vale, nella fase preliminare, di ogni elemento conoscitivo desumibile dalla documen-tazione sul caso fornita dal servizio sanitario e dai colloqui che gli operatori avranno con la famiglia o con l’istituzione di provenienza. Tali elementi conoscitivi verranno poi integrati ed arricchiti dalle informazioni che scaturiscono dal rapporto personale e diretto degli operatori con l’utente. Conseguentemente a ciò sarà formulata dall’équi-pe degli operatori una prima ipotesi di piano d’intervento, parte integrante del più ampio progetto riabilitativo. Il Progetto individuale: stabilisce gli obiettivi, i tempi di attuazione e le modalità di verifica. La comunità alloggio idonea per soddisfare i bisogni specifici dei soggetti con autismo e sindromi correlate, dovrebbe essere una struttura residenziale avente la tipologia edilizia della casa di civile abitazione. Do-vrebbe caratterizzarsi come una struttura che faccia sentire a proprio agio ogni ospite, riservando ad ognuno uno spazio personale e spazi comuni per la vita di relazione. Le risorse professionali costituiscono l’elemento strategico del progetto. E’ attraverso la qualità degli scambi quotidiani che gli operatori riusciranno a garantire sia a livello delle abilità personali che a livello delle relazioni attivate, il benessere degli utenti.

Totale Progetto 150.000,00 euro

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vede molti interventi proposti per il recupero dei soggetti autistici, in particolare nell’ambito riabilitativo, educativo e sociale, per cui si è giunti unanimamente alla conclusione che occorre intervenire precocemente ed organizzare una rete di supporto alla persona autistica ed alla famiglia.

Questa impostazione metodologica, prevede la rete come strumento di intervento, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di attività di tipo sanitario educativo-riabilitativo, esperienze di residenzialità, ma anche di costituire il luogo di espressione delle capacità abilitate in ambito sociale.

Occorre cioè preoccuparsi di non isolare gli interventi in un contenitore chiuso e fine a sé stesso, ma riassumere le problematiche del soggetto in uno spazio di condivisione delle varie conoscenze sullo stesso, traducendole in un’unica realtà che comprenda quella sanitaria e quella sociale e residenziale.

Occupandosi in questo modo di quella che è la qualità di vita dei soggetti autistici e delle loro famiglie, intervenendo e dando risposte per tutto l’arco della vita ( dalla diagnosi precoce ai percorsi riabilitativi- educativi-sociali-…)

In tal modo si permetterà alla persona autistica di recuperare l’immagine di un Sé sociale non emarginato, ma presente ed attivo, quale anello mancante tra il mondo dell’autismo o della disabilità grave e la realtà sociale.

In tal senso le “diverse abilità” dovranno essere valorizzate nello spazio vitale e non presunte come potenziali, così che il soggetto si inserisca in una rete di interventi che gli permettano di partecipare attivamente alla vita e sentirsi parte del mondo reale e non di quello autistico.

L’autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo neurologico caratterizzato da tre elementi fondamentali: un grave disturbo dell’interazione sociale , un disturbo della comunicazione ed una serie di disturbi del comportamento e del movimento che portano a dei gravi comportamenti di chiusura, di isolamento e di esclusione dal contesto sociale e di relazione.

E’ una problematica che compare nella popolazione con una frequenza di circa 0,8 – 1 caso su 500 bambini ed è prevalente nei maschi in misura 4 volte superiore rispetto alle femmine.

E’ un disturbo cronico le cui cause non sono ancora chiare, compare entro i primi trenta mesi dalla nascita e non guarisce con medicinali e terapie riabilitative, per cui coinvolge la persona per tutto l’arco della vita.

Questa condizione di totale gravità nell’agire e nella relazione ha spesso limitato gli interventi e molte famiglie hanno accettato passivamente una realtà definita incurabile, assumendosi totalmente la gestione del figlio o affidandosi ad istituzioni, la cui realtà è molto difficile per i modelli costrittivi che ancor oggi esprimono queste strutture.

L’utilizzo di nuove tecniche di indagine del pensiero e del linguaggio della persona autistica, ha permesso ad un numeroso gruppo di loro di esprimere in prima persona bisogni e desideri. Questo ha modificato l’immagine di gravità che prima si tendeva ad avere, almeno per quanto riguarda le modalità di pensiero. Ciò ha portato ad una rivalutazione di queste persone e delle loro capacità/abilità.

TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI

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1. Intervento SanitarioL’intervento sanitario risponde ad esigenze di tipo riabilitativo (sanitario) per soggetti autistici e/o con sindromi correlate da risposte qualificata in termini di diagnosi, consulenza,supporto ed assistenza a favore di soggetti affetti da autismo e delle loro famiglie..

La tipologia dei servizi offerti all’interno dell’intervento sono rivolti a:

utente :- visita NPI ( prima visita e visita di controllo);- osservazione logopedica, psicomotoria, cognitiva e relativo intervento

riabilitativo;- osservazione psicologica ed applicazione test;- relazione clinica ed inquadramento psicodiagnostico;- redazione e realizzazione di un progetto Riabilitativo Individualizzato.

famiglia:- sostegno psicologico attraverso incontri di gruppo ed individuali;- condivisione Progetto riabilitativo;- confronto sistematico NPI;

terapisti:- attività di aggiornamento e di formazione continua;- equipe settimanali multidisciplinari sui casi;- momenti di supervisione con il NPI;

consulenza specialistica verso:- Scuole;- Centri diurni e privato sociale;- Territorio.

Per quanto riguarda la tipologia dei bisogni il Centro all’interno del quale si effettua l’intervento sanitario risponde in termini di:

Inquadramento diagnostico; Consulenza farmacologia; Intervento tempestivo, frequente, ed integrato; Attivazione percorso riabilitativo individualizzato; Sostegno alle famiglie nel percorso riabilitativo; Consulenza alle scuole nella condivisione del PEI;

Attivazione gruppo genitori ascolto.

2. Intervento Socio-EducativoL’intervento socio-educativo si basa su attività finalizzate allo sviluppo di abilità individuali, di processi di adattamento, di partecipazione ed integrazione all’ambiente.

Si rivolge alla globalità del soggetto analizzandone le competenze in termini cognitivi, neuropsicologici, psico-relazionali, comportamentali e di adattamento.

I principi ed obiettivi del modello di intervento mirano a raggiungere :

1. Una qualità di vita più aderente ai bisogni di partecipazione sociale dei soggetti;

2. Lo sviluppo dell’autodeterminazione dell’individuo in rapporto a sé ed all’ambiente sociale;

3. Il sostegno alle famiglie .

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Il primo punto è correlato alla necessità di partecipazione del soggetto alla vita sociale, mentre il secondo riguarda la necessità per l’individuo di sentirsi presente in prima persona nelle attività che svolge, capace di scegliere ciò che desidera faccia parte del suo percorso di vita.

Il sostegno alla famiglia è inteso come la realizzazione di un sistema socio-educativo che, nel momento attuale e nel futuro, sia garante di un percorso definito e condiviso per il proprio figlio.

Dopo una prima valutazione clinica, effettuata dall’equipe sanitaria, vengono strutturati degli interventi individualizzati rivolti allo sviluppo di quelle abilità del soggetto che gli permetteranno di migliorare la propria capacità di interagire con l’ambiente.

Le attività di gruppo sono finalizzate allo scambio interpersonale sia tra gli utenti, sia con l’ambiente esterno (comunicazione, esperienze dirette, volontariato, ecc.);

Inoltre si promuove l’autoconsapevolezza e l’autodeterminazione del soggetto nelle esperienze e nelle scelte di vita (attività di role-play e attività “specchio”);

Le attività interne proposte prevedono:

accoglienza e presentazione del gruppo; educazione alla comunicazione e partecipazione agli eventi; sviluppo abilità sociali (role play); attività motorie; attività occupazionali.

Le attività individuali riguardano quelle abilità di cui il soggetto è carente e richiedono un intervento specifico,

Le attività esterne sono attività che si avvalgono prevalentemente del volontariato e del supporto degli educatori del centro e delle Istituzioni sociali.

3. Intervento OccupazionaleL’intervento di tipo occupazionale, rivolto ad adolescenti ed adulti che, abbiano conservato sufficienti autonomie funzionali e residue potenzialità lavorative, mira allo sviluppo di alcune abilità dei ragazzi, attraverso l’applicazione in attività pratiche. Il prendere coscienza del progressivo affinamento delle proprie capacità e la possibilità di osservare e verificare concretamente il risultato del proprio impegno, aiutano i ragazzi nella costruzione di un sé positivo, indipendente e utile nel contesto sociale.

Le finalità dell’intervento si esprimono attraverso due livelli:

1. FINALITA’ DI TIPO OCCUPAZIONALE Apprendere l’attitudine al lavoro e a responsabilizzarsi operando nel concreto; Esercitare nuove abilità operative per rafforzare l’autonomia personale,

l’affermazione dell’individualità e del ruolo sociale. .Stimolare l'autonomia dell'individuo, al fine di raggiungere indipendenza e

soddisfazione nelle attività di tutti i giorni, fornendo risposte concrete e reali per fronteggiare la disabilità e favorire l’integrazione sociale e lavorativa.

L’I’intervento occupazionale, attraverso il quale si attua la valorizzazione integrale del soggetto disabile, è considerato un momento fondamentale della giornata in quanto:

mantiene sempre attive le abilità acquisite; sviluppa quelle potenziali in un quadro riabilitativo generale; permette al soggetto di sentirsi utile, trovar un senso nelle azioni che compie.

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2. FINALITÀ DI TIPO PRE-LAVORATIVO. Le finalità sono rivolte allo sviluppo dei prerequisiti necessari allo svolgimento di un’attività occupazionale all’interno dei laboratori:

Capacità di sequenzialità nello svolgimento delle azioni richieste; Capacità di operare nei tempi e nelle modalità richieste ; Capacità di collaborare nell’esecuzione di un compito ; Il senso di responsabilità;

I laboratori potrebbero essere i seguenti:

Serra/orto Laboratorio attività domestica Laboratorio di assemblaggio Laboratorio attività espressive: pittura, ceramica, attività teatrale.

4. Residenzialita’

Il Progetto “residenzialità”, rivolto a soggetti adulti, è la realizzazione di un servizio inserito nel sistema a rete che, con gradualità, faciliti il distacco della persona dal nucleo familiare di origine e ne continui nel contempo, l'azione di sostegno esistenziale permettendo di vivere in un ambiente sereno e confortevole, perfettamente integrato nella comunità locale. La programmazione degli interventi sul singolo utente si avvale, nella fase preliminare, di ogni elemento conoscitivo desumibile dalla documentazione sul caso fornita dal servizio sanitario e dai colloqui che gli operatori avranno con la famiglia o con l'istituzione di provenienza. Tali elementi conoscitivi verranno poi integrati ed arricchiti dalle informazioni che scaturiscono dal rapporto personale e diretto degli operatori con l'utente. Conseguentemente a ciò sarà formulata dall'équipe degli operatori una prima ipotesi di piano d'intervento, parte integrante del più ampio progetto riabilitativo. Il Progetto individuale: stabilisce gli obiettivi, i tempi di attuazione e le modalità di verifica. La comunità alloggio idonea per soddisfare i bisogni specifici dei soggetti con autismo e sindromi correlate, dovrebbe essere una struttura residenziale avente la tipologia edilizia della casa di civile abitazione. Dovrebbe caratterizzarsi come una struttura che faccia sentire a proprio agio ogni ospite, riservando ad ognuno uno spazio personale e spazi comuni per la vita di relazione. Le risorse professionali costituiscono l'elemento strategico del progetto. E' attraverso la qualità degli scambi quotidiani che gli operatori riusciranno a garantire sia a livello delle abilità personali che a livello delle relazioni attivate, il benessere degli utenti.

Il presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo

Cav Giovanni Coletti

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2) Descrizione sintetica dei lavori da realizzare

L’area proposta per l’intervento è ubicata nel Comune di Coredo in Alta Valle di Non, in un contesto agricolo, turistico ed artigianale, con un elevata qualità della vita, ben servito dalla viabilità veicolare e servizi pubblici, inoltre si trova adiacente al nuovo polo scolastico.

La p.ed interesata è la …………… in C.C. Coredo attualmente di proprietà della Patrimonio del Trentino s.p.a., che ha dato la disponibilità ad allienare l’immobile mediante bando di gara.

Attualmente l’area è libera ed urbanizzata, gli edifici preesistenti sono stati demoliti e il terreno sistemato per i futuri interventi edilizi.

Urbanisticamente il PRG del Comune di Coredo destina quest’area ad area residenziale con vincolo di piano attuativo PA3. L’intervento risulta compatibile urbanisticamente, ma l’amministrazione ha espresso piena disponibilità ad adeguare gli strumenti di pianificazione per le finalità dell’ eventuale intervento edilizio per la realizzazione del centro.

La superficie del lotto da destinare al centro per la disabilità autistica è di mq……… con ha disposizione una volumetria di 15.000,00 mc.

Il nuovo insediamento si caratterizzerà come un insieme di edifici collegati ed uniti da un sistema di cortili interni ed esterni, mediante percorsi protetti sia a livello di piano terra che di primo piano. I vari corpi di fabbrica costituiranno dei nuclei con caratteristiche tali da soddisfare i processi riabilitativi e terapeutici previsti per il nuovo centro.

Il progetto prevede tre corpi principali organizzati attorno ad un grande cortile interno protetto posto a sud del lotto. Il verde, partendo dal cortile centrale, penetrerà all’interno attraverso i cortili secondari per arrivare a nord verso il grande spazio verde attrezzato. Il verde e la luce che entrano nelle strutture creeranno un ambiente ricco di stimoli e allo stesso tempo non stressante, realizzando una continuità tra interno ed esterno che facilita l’orientamento spaziale e la percezione del tempo durante le varie fasi della giornata.

I tre corpi principali verranno suddivisi, attraverso i percorsi ed in cortili interni, in piccoli nuclei con caratteristiche funzionali e terapeutiche autonome, ma interconnesse percettivamente al resto della casa.

La diversità dei piccoli nuclei permetterà di gestire le attività nei diversi target indicati dal progetto terapeutico con ricadute e benefici positivi:

- sia sui soggetti autistici attraverso uno specifico trattamento abilitativo che sviluppi il potenziale evolutivo di ognuno nell’ambito del progetto personalizzato anche attraverso azioni d’inserimento mirate in contesti che supportino le abilità compensatorie; sia sui familiari tramite le creazioni di condizioni di accesso ed orientamento ai servizi più agevoli che spostino dalla famiglia ad altre figure

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“professionalizzate” il difficile compito di tenere, inserire, gli interventi attivati, in un progetto complessivo sensato e continuativo.

- sia sugli operatori stessi attraverso il loro inserimento e collocazione in un sistema globale che interconnette servizi ed interventi, all’interno del quale il fare del singolo esprime significati rispetto all’intero progetto individuale.

Il progetto si sviluppa su tre livelli, con il piano seminterrato di circa mq ………dove sono previsti un ampio garage accessibile con una rampa posta sul fronte ovest con n°…… posti auto, dei magazzini ed uno spazio per idroterapia e zona ricreativa con una piccola piscina ed ambienti relax con relativi servizi. Lo spazio dell’idroterapia si affaccia sul cavedio disegnato sul fronte sud che scende fino al piano interrato.

A piano terra con circa 1.209,19 mq, costruito intorno al cortile principale sul lato sud, con accesso centrale sul fronte est, arrivando con un percorso controllato dalla strada comunale posta a monte dell’area, strada di nuova realizzazione a servizio del polo scolastico. Il progetto, a questo piano, prevede degli ambienti sanitari, ambulatoriali per la terapia riabilitativa, uno spazio polivalente nell’angolo sud-ovest per uso palestra/spazio teatrale ed incontri anche con la comunità del comune di Taio; degli spazi per le attività sociali-occupazionali (piccoli laboratori per varie attività) che si affacciano sul fronte ovest e lo spazio per la cucina con la sala pranzo ed il soggiorno che si affacciano sul fronte est.

Al primo piano, di circa 1.224,50 mq si trova la parte residenziale anche questa divisa in 5/6 nuclei specializzati interconnessi che potranno ospitare 17 persone residenti più il personale di servizio, gli stessi spazi abitativi comunicheranno con più punti al piano terra e all’esterno. I nuclei sono raggruppati in due ambiti specifici, uno verso nord con affaccio est ed ovest la vera zona residenziale stabile ed uno con affaccio verso sud dove i nuclei saranno destinati all’accoglienza temporanea con zona sollievo per situazioni famigliari specifiche, o zona per casi di emergenza dei soggetti nelle fasi acute, con difficoltà famigliari. A questo piano è prevista un’ampia area nella parte sud est del fabbricato destinata alla formazione sia per operatori, ma anche genitori, insegnanti e tutte le persone che opereranno nel recupero, inserimento ed accoglienza della persona con disabilità autistica.

Tutti questi ambienti con i relativi spazi secondari di servizio sono organizzati attorno ai cortili interni ed ai corpi scale che ne regolano ed ordinano come centro di riferimento lo spazio dinamico del centro.

Per la costruzione del fabbricato si è previsto di utilizzare il calcestruzzo armato per il piano interrato e la soprastante soletta, mentre per tutto il resto dell’edificio è previsto l’utilizzo della tecnologia della prefabbricazione leggera in legno con parete portante, soletta e copertura realizzate quindi in legno con elementi di grandi dimensioni prefabbricati con sistema a telaio.

Le pareti esterne saranno finite con pannellature in laminato colorato ad alta resistenza o larice naturale, come indicato nei prospetti, realizzando delle facciate ventilate che regolano la capacità coibente della parete.

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I serramenti esterni sono in legno-alluminio con finitura esterna nel colore grigio RAL 9006.

Le coperture come indicato negli elaborati saranno realizzate parte in lamiera di rame ossidato verde, parte in lamiera di rame-zinco-titanio tipo Rheinzink, e parte in lamiera di acciaio verniciata come le pannellature di facciata.

Per la gestione energetica del fabbricato, oltre all’uso della bio massa (cippato o pellet di legno) per un generatore con potenza stimata di circa 80.000 Kcal/h, è previsto l’uso dell’energia alternativa solare e geotermica per l’acqua calda sanitaria ed il riscaldamento, fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.

La proposta di progetto prevede per gli aspetti relativi agli aimpianti meccanici, di adottare il sistema di riscaldamento a bassa temperatura, radiante a pavimento, per quasi tutti gli ambienti con integrazione dal sistema dell’impianto solare. Viene proposto inoltre un impianto per il ricambio d’aria con unità termoventilante provviste di recuperatori con efficienza del 90%. Per l’impianto idrico sanitario è previsto inoltre un sistema di recupero dell’acqua piovana, da utilizzare per gli sciacquoni dei wc e per i lavaggi esterni e l’rrigazione dei giardini.

Il contenimento energetico passivo, realizzato con le strutture in legno delle facciate e delle coperture, con una coerente gestione degli impianti sopra indicati, consentiranno di ottenere per il futuro edificio del centro un consumo <di 25 kwh/mq annuo.

La proposta di progetto e conseguentemente la realizzazione dell’opera, saranno gestiti nella logica della sostenibilità ambientale ed in specifico ciascuna fase verrà sviluppata e seguita attraverso il sistema di controllo e certificazione ambientale LEED (Leadership in Energy end Enviromental Design), dal progetto definitivo, esecutivo fino alla fase di realizzazzione e di gestione dell’opera.

3) Individuazione delle interferenze con impianti e infrastrutture

L’area di intervento, come premesso, è urbanizzata e oggi accessibile con una nuova ampia strada realizzata recentemente a servizio della scuola e della zona dell’abitato di Coredo a monte della stessa.

Non vi sono interferenze con impianti o infrastrutture ed il programma può essere attuato immediatamente.

4) Verifiche delle compatibilità urbanistiche

Nel PRG del comune di Coredo l’area attualmente risulta “area residenziale di nuova espansione” con vincolo di piano attuativo PA3 in corso di studio e verifica. La proposta di progetto e la destinazione del centro a servizi per la disabilità autistica risulta compatibile con la destinazione urbanistica ad area residenziale del lotto. L’amministrazione comunale di Coredo ha espresso piena disponibilità ad adeguare se

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necessario gli strumenti urbanistici per consentire l’attuazione dell’intero progetto per il nuovo centro.

5) Riferimenti e normative di settore

Nella progettazione devono essere rispettate le normative generali nazionali e provinciali in materia di edilizia pubblica , ed in particolare:

- Legge Provinciale 10/09/1993 n. 26 modificata dalla Legge Provinciale 12/09/96 n. 6 concernente “ Disposizioni modificate della normativa vigente in materia di lavori pubblici di interesse provinciale ed in materia di edilizia abitativa”.

- D.P.R. 24/7/1996 n.503- Regolamento di attuazione dell’art. 27 della L.30 marzo 1971 n.118 a

favore dei mutilati ed invalidi civili, in materia di barriere architettoniche (per gli edifici di pubblico interesse ) e trasporti pubblici.

- Normativa Antincendio – D.P.R. n.37 del 12/01/1998- Decreto Ministeriale del 26/08/1992- Normativa sul risparmio energetico – legge n. 10 del 10/01/1991- Decreto Legislativo n. 192/2007- Decreto Legislativo n. 311/2007- Legge Provinciale sul risparmio energetico – L.P. 03 ottobre 2007, n°16- Normativa sull’acustica – Legge n. 6 del 1/03/1991- Normativa sicurezza impianti – Legge n.46 del 05/03/1990- Normativa relativa alle strutture - D.M. 09 gennaio 2008, nuove norme

tecniche per le costruzioni- ORD. N° 3274 del 20 marzo 2003 come modificata dall’OPCM 3431 del

3.05.2005, Norme tecniche per il progetto, al valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici

- Normativa UNI-ENV 1998-1-1, 1-2, 1-3 (Eurocodice 8): Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture.

- Normativa UNI-ENV 1992-1-1 (Eurocodice 2): “Progettazione delle strutture in calcestruzzo”.

- Normativa UNI-ENV 1993-1-1 (Eurocodice 3): “Progettazione delle strutture in acciaio”.

- Normativa UNI-ENV 1995-1-1 (Eurocodice 5): “Progettazione delle strutture in legno”

- D.Lgs. 81 del 09.04.2008 Testo unico sulla sicurezza- Norme urbanistiche e igienico-sanitarie contenute nel P.R.G. e nel

Regolamento Edilizio del Comune di Coredo.-

6) Inquadramento delle problematiche geologiche

La zona è caratterizzata da varie dislocazioni e lineazioni tettoniche di direzione giudicariense che hanno movimentato la litostratigrafia locale con affioramenti visibili sia lungo la fascia marginale che in sommità del promontorio roccioso che si sviluppa da N a S tra gli abitati di Tavon e di Coredo, formando una collina che separa i laghetti di Coredo e Tavon a E dal versante verso W che scende con declivio graduale e progressivo.

Al margine S della collina si ubica l’edificio dell’ex Monopolio, in corrispondenza di affioramenti rocciosi appartenenti al litotipo della “Dolomia di

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Torra” (Giura in generale) costituita da calcari dolomitici, dolomie biogeniche, dolomie intraclastiche e dolomie cristalline, piuttosto sfatte per la presenza dei disturbi tettonici su menzionati. La giacitura del complesso litoide è generalmente a monoclinale con inclinazione minore del pendio e quindi si conferma complessivamente stabile.

La copertura detritica sul dosso in esame, di solito di natura glaciale, è limitata sia arealmente che potenzialmente.

Sotto il profilo idrogeologico non si segnalano problemi in quanto la zona è esente da problemi legati a falde o infiltrazioni idriche, trovandosi in prossimità dello spartiacque della collina.

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