Il POTERE UNIVERSALE è la somma del potere spirituale ... · Il POTERE UNIVERSALE è la somma del...

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Il POTERE UNIVERSALE è la somma del potere spirituale (religioso) e del potere temporale (politico). Il papa aveva già acquisito questo potere nel momento in cui gli erano stati donati i territori dello Stato della Chiesa (donazioni di Pipino il Breve e di Carlo Magno VIII d.C.). Inoltre il papa aveva il potere di nominare gli imperatori. Con il “Privilegio di Ottone” 962 d.C., anche l’imperatore si prende questo potere. Infatti con quel documento Ottone, in pratica, decideva chi dovesse diventare papa. Inoltre Ottone nominava i vescovi-conti, i quali a loro volta avrebbero esercitato nei loro feudi un potere di questo tipo: spirituale (in quanto membri del clero, uomini di chiesa) e temporale (in quanto feudatari). I vescovi-conti, infine, erano più fedeli all’imperatore e non al papa. Infatti era stato l’imperatore a nominarli vescovi e ad affidare loro il feudo. Grazie al “Privilegio di Ottone” X secolo d.C. la dinastia di Sassonia ebbe in mano per quasi un secolo il POTERE UNIVERSALE. Nell’epoca che stiamo studiando, cioè l’ XI secolo d.C ., il papa Gregorio VII con il Dictatus Papae decide di riprendesi il POTERE UNIVERSALE. Diapositiva ripresa dalla lezione/didanote del 30 marzo 2020

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Il POTERE UNIVERSALE è la somma del potere spirituale (religioso) e del potere temporale (politico).

Il papa aveva già acquisito questo potere nel momento in cui gli erano stati donati i territori dello Stato della Chiesa (donazioni di Pipino il Breve e di Carlo Magno VIII d.C.). Inoltre il papa aveva il potere di nominare gli imperatori. Con il “Privilegio di Ottone” 962 d.C., anche l’imperatore si prende questo potere. Infatti con quel documento Ottone, in pratica, decideva chi dovesse diventare papa. Inoltre Ottone nominava i vescovi-conti, i quali a loro volta avrebbero esercitato nei loro feudi un potere di questo tipo: spirituale (in quanto membri del clero, uomini di chiesa) e temporale (in quanto feudatari). I vescovi-conti, infine, erano più fedeli all’imperatore e non al papa. Infatti era stato l’imperatore a nominarli vescovi e ad affidare loro il feudo.

Grazie al “Privilegio di Ottone” X secolo d.C. la dinastia di Sassonia ebbe in mano per quasi un secolo il POTERE UNIVERSALE.

Nell’epoca che stiamo studiando, cioè l’XI secolo d.C., il papa Gregorio VII con il Dictatus Papae decide di riprendesi il POTERE UNIVERSALE.

Diapositiva ripresa dalla lezione/didanote del 30 marzo 2020

Investitura: era la cerimonia con cui si assegnava un feudo. La parola investitura, però, era utilizzata anche quando si assegnava un titolo (ad es. il titolo di vescovo).

La carica di imperatore era elettiva, cioè l’imperatore veniva eletto (nominato) dai feudatari tedeschi. Alcuni feudatari tedeschi erano vescovi-conti. Se ricordate il primo imperatore ad essere eletto fu proprio Ottone I. Egli, infatti, in origine era solo il feudatario di Sassonia. Poi in seguito al fatto che guidò i feudatari tedeschi contro gli Ungari (seconde invasioni), assunse un grande prestigio e fu eletto imperatore.

Scomunica, cioè il diritto del papa di cacciare una persona dalla comunità dei fedeli.

Nel momento in cui l’imperatore venne scomunicato perse ogni potere e ogni autorità agli occhi dei fedeli perché chi veniva scomunicato non era più considerato un credente. Quindi Enrico IV per riprendere il suo potere è costretto a chiedere perdono al papa. Gregorio VII inizialmente si rifiuta di perdonarlo ma poi accetta.

Lo scontro tra papato e impero favorì lo sviluppo culturale perché tra gli studiosi, quelli che parteggiavano per il papa si adoperarono per dimostrare che l’autorità del pontefice fosse assoluta, invece gli studiosi che parteggiavano (es. Irnerio) per l’imperatore si adoperarono per dimostrare che l’autorità del sovrano fosse assoluta.