Il Pesach, Pasqua ebraica D OP TREG IORN D P SIONE L€¦ · sato e andare a scan-dagliare i più...

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braismo, dobbiamo fare un salto nel pas- sato e andare a scan- dagliare i più remoti angoli della storia. Il termine "Pasqua" deriva dalla parola la- tina "pascha" e dal- l'ebraico "Pesach", che significa “passag- gio”. Il significato del termine "Pasqua" è diverso in funzio- ne della tradizione ebraica o cristiana. Oltre alla religione, la festa è legata al ri- La Pasqua ebraica e cristiana sveglio della natura, il passaggio dalla sta- gione fredda a quella calda, definita “festa della primavera”: «Come le gemme in questo periodo dell'anno sbocciano dalla corteccia degli alberi, così Israele, a quel tempo, uscì dall'Egitto». Un'antica celebrazio- ne festeggiava l'arrivo della primavera con offerte di ringrazia- mento (prodotti del campo o del giardino) e sacrifici di agnelli (la carne era consu- mata durante un pasto rituale). Oggi come in passa- to si ritrovano sulla tavola le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova, l'agnello, caratteri- stici alimenti della Pasqua. All'origine nella tra- dizione ebraica, la Pasqua celebra la li- berazione del popolo di Mosè dalla schiavi- tù in Egitto. Si festeg- gia il passaggio del popolo d’Israele dallo stato di prigio- I l Triduo pasquale è costituito da tre giorni santi con un prologo e una lunga e santa continuazio- ne nei giorni suc- cessivi. Vediamo la successio- ne di questo dramma. Il prologo: il Giovedì Santo della Cena del Signore. Il primo giorno: il Venerdì Santo della Passione del Si- gnore. Il secondo giorno: il Sabato Santo nella sepoltura del Signore. Il terzo giorno: la Domenica della Risurre- zione del ciò che Lui ha fatto. Laviamo i piedi agli apostoli e ai loro suc- cessori come massi- mo segno di carità e di sottomissione. Cristo non è venuto per essere servito, per questo si è fatto servitore dei suoi fratelli. Ci si chiede inoltre di dedicare un po’ di tempo du- rante la serata alla preghiera. In tal mo- do prolunghiamo l’Eucaristia in una veglia. Inoltre, ci si dice esplicitamente che leggiamo i capi- toli dal 13 al 17 del Vangelo di San Gio- vanni, ciò vuol dire, che facciamo memo- ria nella nostra pre- ghiera, di ciò che è successo a Cristo “nella notte in cui veniva tradito”. Il Venerdì Santo del- la Morte del Signore è una giornata, di lutto. . Signore”, ma non è l’unica assemblea liturgica di questa giornata. La comuni- tà si riunisce anche a pregare le Lodi e l’Ufficio delle letture. Poi, verso mezzogior- no, si riunisce per ce- lebrare la morte del Signore. Un silenzio profon- do segna l’inizio del- l’azione liturgica: pro- strazione e preghiere adattate al giorno e all’ora. Ma soprattut- to, si legge la Passio- ne secondo San Gio- vanni. Segue silenzio e preghiera. La celebrazione fini- sce chiedendo a Dio Padre che la comuni- tà che “ha celebrato la morte del tuo Fi- glio, nella speranza della sua santa re- surrezione” ottenga il conforto del Signo- re, sia accresciuta nella fede e consoli- data nella redenzio- ne eterna (orazione sul popolo). Il resto è silenzio e lutto. mistero pasquale con risonanze bi- bliche, patristiche e ecclesiologiche. Anche il silenzio e l’attesa formano par- te dei vari elementi che compongono il Triduo Pasquale. E noi, che cosa dob- biamo fare? Non ci sono altre scelte che fare ciò che lo stesso Cristo ha fatto e ordi- nato di fare. Cenare con Gesù, accompa- gnarlo all’orto degli ulivi e nel suo cam- mino verso il Calva- rio, morire con Lui e, soprat- tutto, risor- gere con Lui. Rob.Ber. ............................................................... D OPOTRE G IORNIDI P ASSIONE Pro memoria. Cos'è il Triduo Pasquale Sono tre giorni, allo stesso tempo sono uno solo che celebrano il mistero di Cristo tradito, oltraggiato, condannato, morto, sepolto e risorto nia a quello di li- bertà in occasione del primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. La Pasqua cristiana ha profondi legami, sia etimologici, sia culturali, con la Pe- sach, la Pasqua ebrai- ca, una ricorren- za che dura otto gior- ni (è iniziata al tra- monto di lunedi scorso, 10 aprile, e terminerà al crepu- scolo di martedì prossimo,18 aprile). La festa di Pesach rappresenta l'an- niversario dell’usci- ta degli Ebrei dal- l’Egitto: con questa fuga inizia la storia del popo- lo ebrai- co come popolo libero. LE D UE P ASQUE Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo e l'E- - Per ripercorrere le origini della Pasqua nelle due religioni che la celebrano l'ebraismo e il cristia- nesimo, occorre rifarsi ai testi della Bibbia. In entrambi i casi si festeggiano importanti momenti di rinnovamento e di passaggio a una vita nuova n e l l a p r o p r i a f a m i g l i a d a o g n i p e c c a t o o m a l v a g i t à . S i p r e n d o n o , p o i , d e i p e z z e t t i d i p a n e , n a s c o n d e n d o l i p e r c a s a , i n m o d o c h e i b i m b i p o s - s a n o t r o v a r l i ; u n a s p e c i e d i c a c c i a a l t e s o r o p e r i p i c c o l i , e f f e t t u a t a a l u m e d i c a n d e l a , c o n u n o s c o p o f o r t e m e n t e e d u c a t i v o , i n t r a p r e s a s o l o d o p o l a b e n e d i z i o n e . I p e z z i d i p a n e t r o v a t i v e n g o n o m e s s i d a p a r t e s i - n o a l m a t t i n o s e g u e n t e , p e r e s s e r e b r u c i a t i . L a c e r i m o n i a p i ù i m p o r t a n - t e s i t i e n e l a p r i m a s e r a c o n l a c e n a , i l p r i m o S e d e r d i P e s a c h , i n c u i v e n - g o n o b e v u t e 4 c o p p e d i v i n o p i ù u n a c o p p a , d e t t a l a c o p p a d i E l i a , " d e l v i n o r o s s o , p a n e a z z i m o , u n o s t i n c o d a g n e l l o o u n c o l l o d i p o l l o a r r o s t i - t o c h e r a p p r e s e n t a l a g n e l l o p o r t a t o a l T e m p i o p e r e s s e r e s a c r i f i c a t o . L a s e r a p r e c e d e n t e a l l a v i g i l i a d i P e s a c h , l e c a s e d e l - l e f a m i g l i e e b r e e v e n g o n o r i p u l i t e d a o g n i t r a c c i a d i l i e v i t o e d i a l i m e n t i l i e v i t a t i . I l l i e v i t o r a p p r e s e n t a i l p e c c a t o , l a m a l v a g i t à , p e r c u i e l i m i n a r e o g n i t r a c c i a d i h a m e z s i g n i f i c a f a r p u l i z i a n e l l a p r o p r i a v i t a e I L R I T U A L E D E L S E D E R te, Cristo resuscita. La comunità cele- brante lo sa e per questa ragione cele- bra la veglia, trasfor- mando così il signi- ficato della notte stessa, in modo che l’alba spunti con il canto gioioso della resurrezione. Si ac- cende e si benedice il cero, si canta la proclamazione delle feste pasquali, si ricorda la storia del popolo eletto in una lunga liturgia della Parola, si battez- zano o si avviano cristiani, si rinnova- no voti battesimali e si celebra l’Eucaristia. La notte del Sabato Santo e il giorno più sacro della risurre- zione del Signore sono una cosa sola. Resurrexit et adhuc tecum sum (Sono risorto e sono sem- pre con te!). L a preghiera delle ore del Santo Triduo celebra lo stesso Papa Francesco, durante la Messa del Giovedì Santo al Centro Santa Maria della Provvidenza di Roma, ha lavato e baciato i piedi a dodici disabili ............................................................................ *Il Concilio di Nicea stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima do- menica dopo la luna piena che seguiva l'equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile. La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Ge- sù di Nazareth che, dopo esse- re stato croci- fisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale. I cristiani di ori- gine ebraica onorava- no la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semiti- ca, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell’anno. Da questa ambivalen- za e confusione di festeggiamenti nac- quero numerosi con- troversie che termi- narono nel 325 d.C. grazie al *Concilio di Nicea. . I l P e s a c h , P a s q u a e b r a i c a Il Sabato San- to della Sepoltura del Signore. La Chiesa veglia accanto al suo sposo morto. È il giorno dopo. Come succede dopo la morte di un esse- re amato, ci chiedia- mo: ora cosa faccia- mo? Pregare e a- spettare nella spe- ranza. È la risposta di una Chiesa che cerca la meta. La Domenica, come questa di oggi, è festa. Durante la not- Tutto è incentrato nella “celebrazione della Passione del nostro Signore. Bisogna ricrea- re l’atmosfera: pomeriggio, l’aria di festa. Facciamo ciò che Cristo ha fatto con i suoi discepoli. C i riuniamo in fa- miglia. È il giorno in cui Cristo istituì l’Eu- caristia e noi lo at- tualizziamo facendo Carl E. Bloch, La Resurrezione (Immagine elaborata) *Seder (“ordine”): L’ordine delle cerimonie e delle azioni che si svolgono durante la cena pasquale ................................................................................... *

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braismo, dobbiamofare un salto nel pas-sato e andare a scan-dagliare i più remoti angoli della storia.Il termine "Pasqua"deriva dalla parola la- tina "pascha" e dal-l'ebraico "Pesach", che significa “passag-gio”. Il significato del termine "Pasqua" è diverso in funzio-ne della tradizione ebraica o cristiana.Oltre alla religione, la festa è legata al ri-

La Pasqua ebraica e cristiana

sveglio della natura,il passaggio dalla sta- gione fredda a quella calda, definita “festa della primavera”: «Come le gemme in questo periodo dell'anno sbocciano dalla corteccia degli alberi, così Israele,a quel tempo, uscì dall'Egitto».Un'antica celebrazio-ne festeggiava l'arrivo della primavera con offerte di ringrazia-mento (prodotti del campo o del giardino) e sacrifici di agnelli (la carne era consu-mata durante un pasto rituale).Oggi come in passa-to si ritrovano sulla tavola le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova, l'agnello, caratteri-stici alimenti della Pasqua.All'origine nella tra-dizione ebraica, la Pasqua celebra la li-berazione del popolo di Mosè dalla schiavi-tù in Egitto. Si festeg-gia il passaggio delpopolo d’Israele dallo stato di prigio-

Il Triduo pasquale è costituito da tre giorni santi con un prologo e una lunga e santa continuazio-ne nei giorni suc-cessivi. Vediamo la successio-ne di questo dramma. Il prologo: il Giovedì Santo della Cena del Signore. Il primo giorno: il Venerdì Santo della Passione del Si-gnore. Il secondo giorno: il Sabato Santo nella sepoltura del Signore. Il terzo giorno: la Domenica della Risurre-zione del

ciò che Lui ha fatto. Laviamo i piedi agliapostoli e ai loro suc-cessori come massi-mo segno di carità e di sottomissione. Cristo non è venuto per essere servito, per questo si è fatto servitore dei suoi fratelli. Ci si chiede inoltre di dedicareun po’ di tempo du-rante la serata alla preghiera. In tal mo-do prolunghiamo l’Eucaristia in una veglia. Inoltre, ci sidice esplicitamente che leggiamo i capi-toli dal 13 al 17 del Vangelo di San Gio-vanni, ciò vuol dire, che facciamo memo-ria nella nostra pre-ghiera, di ciò che è successo a Cristo“nella notte in cui veniva tradito”.

Il Venerdì Santo del-la Morte del Signore èuna giornata, di lutto.

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Signore”, ma non è l’unica assemblealiturgica di questa giornata. La comuni-tà si riunisce anche a pregare le Lodi e l’Ufficio delle letture. Poi, verso mezzogior-no, si riunisce per ce-lebrare la morte del Signore. Un silenzio profon-do segna l’inizio del-l’azione liturgica: pro- strazione e preghiere adattate al giorno e all’ora. Ma soprattut-to, si legge la Passio-ne secondo San Gio-vanni. Segue silenzio e preghiera.La celebrazione fini-sce chiedendo a Dio Padre che la comuni-tà che “ha celebrato la morte del tuo Fi-glio, nella speranza della sua santa re-surrezione” ottenga il conforto del Signo-re, sia accresciuta nella fede e consoli-data nella redenzio-ne eterna (orazione sul popolo). Il resto è silenzio e lutto.

mistero pasquale con risonanze bi-bliche, patristiche e ecclesiologiche. Anche il silenzio el’attesa formano par-te dei vari elementi che compongono il Triduo Pasquale.E noi, che cosa dob-biamo fare? Non ci sono altre scelte che fare ciò che lo stesso Cristo ha fatto e ordi-nato di fare. Cenare con Gesù, accompa-gnarlo all’orto degli ulivi e nel suo cam-mino verso il Calva-rio, morire con Lui e, soprat-tutto, risor-gere con Lui.Rob.Ber.

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DOPO TRE GIORNI DI PASSIONEPro memoria. Cos'è il Triduo Pasquale

Sono tre giorni, allo stesso tempo sono uno solo che celebrano il mistero di Cristo tradito, oltraggiato, condannato, morto, sepolto e risorto

nia a quello di li-bertà in occasionedel primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.La Pasqua cristiana ha profondi legami, sia etimologici, sia culturali, con la Pe-sach, la Pasqua ebrai- ca, una ricorren-za che dura otto gior-ni (è iniziata al tra-monto di lunedi scorso, 10 aprile, e terminerà al crepu-scolo di martedì prossimo,18 aprile). La festa di Pesach rappresenta l'an-niversario dell’usci-ta degli Ebrei dal-l’Egitto: con questa fuga inizia la storia del popo-lo ebrai-co come popolo libero.

LE DUE PASQUE

Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandireligioni monoteiste, il Cristianesimo e l'E--

Per ripercorrere le origini della Pasqua nelle due religioni che la celebrano l'ebraismo e il cristia- nesimo, occorre rifarsi ai testi della Bibbia. In entrambi i casi si festeggiano importanti momenti di rinnovamento e di passaggio a una vita nuova

nella propria famiglia da ogni peccato o malvagità. Si prendono, poi, dei pezzetti di pane, nascondendoli per casa, in modo che i bimbi pos-sano trovarli; una specie di “caccia al tesoro” per i piccoli, effettuata a lume di candela, con uno scopo fortemente educativo, intrapresa solo dopo la benedizione. I pezzi di pane trovati vengono messi da parte si- no al mattino seguente, per essere bruciati. La cerimonia più importan-te si tiene la prima sera con la cena, il primo Seder di Pesach, in cui ven-gono bevute 4 coppe di vino più una coppa, detta “la coppa di Elia," delvino rosso, pane azzimo, uno stinco d’agnello o un collo di pollo arrosti- to che rappresenta l’agnello portato al Tempio per essere sacrificato.

La sera precedente alla vigilia di Pesach, le case del- le famiglie ebree vengono ripulite da ogni traccia di lievito e di alimenti lievitati. Il lievito rappresenta il peccato, la malvagità, per cui eliminare ogni traccia di hamez significa far pulizia nella propria vita e

IL RITUALE DEL SEDERte, Cristo resuscita. La comunità cele-brante lo sa e per questa ragione cele-bra la veglia, trasfor-mando così il signi-ficato della notte stessa, in modo che l’alba spunti con il canto gioioso della resurrezione. Si ac-cende e si benedice il cero, si canta laproclamazione delle feste pasquali, si ricorda la storiadel popolo eletto in una lunga liturgia della Parola, si battez-zano o si avviano cristiani, si rinnova-no voti battesimali e si celebra l’Eucaristia. La notte del Sabato Santo e il giorno piùsacro della risurre-zione del Signore sono una cosa sola. Resurrexit et adhuctecum sum (Sono risorto e sono sem-pre con te!). La preghiera delle ore del Santo Triduocelebra lostesso

Papa Francesco, durante la Messa del Giovedì Santo al Centro Santa Maria della Provvidenza di Roma, ha lavato e baciato i piedia dodici disabili

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*Il Concilio di Nicea stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima do- menica dopo la luna piena che seguiva l'equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.

La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Ge- sù di Nazareth che, dopo esse- re stato croci- fisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale. I cristiani di ori-gine ebraica onorava-no la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semiti-ca, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell’anno. Da questa ambivalen-za e confusione di festeggiamenti nac-quero numerosi con-troversie che termi-narono nel 325 d.C. grazie al *Concilio di Nicea. .

Il Pesach, Pasqua ebraica

Il Sabato San-to della Sepoltura del Signore. La Chiesa veglia accanto al suo sposo morto. È il giorno dopo. Come succede dopo la morte di un esse-re amato, ci chiedia-mo: ora cosa faccia-mo? Pregare e a-spettare nella spe- ranza. È la risposta di una Chiesa che cerca la meta.La Domenica, come questa di oggi, è festa. Durante la not-

Tutto è incentrato nella “celebrazione della Passione del

nostroSignore.Bisogna ricrea-re l’atmosfera: pomeriggio, l’aria di festa. Facciamo ciò cheCristo ha fatto con i suoi discepoli. Ci riuniamo in fa-miglia. È il giorno in cui Cristo istituì l’Eu-caristia e noi lo at-tualizziamo facendo

Carl E. Bloch, La Resurrezione(Immagine elaborata)

*Seder (“ordine”): L’ordine delle cerimonie e delle azioni che si svolgono durante la cena pasquale

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PostaElett .Segreteria: corsicospiritosanto@chiesadimilano. it - redazione: i [email protected]

P.zza Europa, 3-20094 Corsico, Mi-Tel.02.4404712

...Scavata nella roccia che apparte-neva a Giuseppe d'Arimatea, un riccoebreo che era diven-tato suo seguace. In questi ultimi anni,più di un migliaio di tombe del genere sono state ritrovate nei dintorni di Geru-salemme. Ciascuna di queste tombe di fami-glia ha una o più ca-mere sepolcrali, con lunghe nicchie scava-te sul fianco della roccia su cui veniva-no deposti i corpi. Il racconto evange-lico, quindi, coincide perfettamente con l'usanza in cui gli e- brei facoltosi dell'e-poca di Gesù seppel-livano i loro morti.Tutto ciò non basta,sostengono gli stu-diosi, a provare che in una di queste tom-be fu sepolto il Cristo. Ma quanto meno dimostra che questi usi e costumi erano ben noti alle fonti su cui si basarono gli autori dei Vangeli che, ricordiamo, furono scritti alcuni decenni dopo gli eventi narrati. La legge ebraica proi- biva le sepolture al-l'interno delle mura della città, e infatti i Vangeli specificano che Gesù fu sepolto fuori da Gerusalem-me, nei pressi del Golgota, o Calvario, la collina su cui era stato crocifisso. Pochi anni dopo, la cinta muraria di Ge-rusalemme fu am-pliata, e Golgota e sepolcro si ritrovaro-no all'interno di quella che oggi è

C'è tutto questo nel discorso che il Papa ha tenuto nella Basi-lica di San Giovanni in Laterano, davanti a oltre mille sacerdoti provenienti da 90 Paesi dei cinque con-tinenti e riuniti a Roma per il terzo «ritiro mondiale dei sacerdoti».Il Papa preme così sull'acceleratore in tema di ecumenismo, sottolineando i «rap-porti molto buoni» con il patriarca Bar-tolomeo di Costanti-nopoli. «La Chiesa Cat-tolica è disponibilea rinunciare alla data determinata per la domenica di Pasqua dal primo pleniluniodopo l'equinozio di primavera - ha an-

sono riuniti tutti i pa- triarchi. Bartolomeo I si è det-to favorevole alla proposta di una data fissa tanto che la Chie-sa di Costantinopoli, insieme a quella greca,è l'unica che festeg-gia il Natale il 25 di- cembre come Roma, contrariamente aquanto avviene per la Chiesa ortodossa

nunciato Francesco -.Dobbiamo metterci d'accordo e la Chiesa Cattolica è disposta sin dai tempi di Pao-lo VI a fissare una da- ta e rinunciare al pri-mo solstizio dopo la luna piena di marzo».

Fino a questo mo-mento, infatti, la Pa-squa ortodossa diffe-riva da quella catto-lica perché veniva celebrata una setti-mana o quindici gior-ni dopo.A volte coincidevanoma non per una decisa volontà. «E' stato ilsinodo panortodossoindetto l'anno scorsodal Patriarca Barto-lomeo a discutere della proposta.In quell'occasione si

detta Città Vecchia diGerusalemme. Si racconta che quan-do, intorno al 325 d.C., gli emissari di Costan-tino arrivarono peridentificare il Sepol-cro, furono indiriz-zati verso un tempio che era stato fatto costruire dal suo predecessore Adria-no circa due secoli prima.Le fonti storiche sug-geriscono che Adria-no avesse voluto un tempio pagano sul sito venerato dai cristiani per riaffer-mare la potenza di Roma; allo stesso modo aveva fatto co-struire un altro tempio sul luogo del Secondo Tempio ebraico, distrutto daiRomani nel 70 d.C. Eusebio di Cesarea racconta che Costan-tino fece radere alsuolo il tempio di Adriano, e i successi-vi scavi rivelarono la presenza di una

Dubbi e conferme

E' QUI LA TOMBA DI GESU'? I Vangeli canonici raccontano comeil corpo di Gesù, deposto dalla Croce, fu sepolto in una tomba...

Gli scavi effettuati nel corso del Nove-cento hanno portato alla luce tracce deltempio di Adriano e frammenti di parete della chiesa costan-tiniana.Gli archeologi han-no anche riportato alla luce, nella zona,un'antica cava di cal-care e almeno una mezza dozzina di tombe scavate nella roccia, alcune delle quali sono oggi visi-tabili. La presenza di altre tombe del periodo è di evidenza archeo-logica: "Dimostra che ai tempi di Gesù que-sta zona era un cimi-tero ebraico fuori le mura"..

LA PASQUA IN UNA DATA FISSAIl Papa apre agli ortodossi. Francesco propone di unificare le due feste. Così rivoluzionerebbe anche il calendario

In prospettiva

* Fatimidi, dinastia musulmana sciita fon-data nel X secolo in Tunisia, si è diffusa verso il medio oriente, fino e oltre all'odierna Palestina

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Eusebio di Cesarea, è stato un vescovo e scrittore cristiano/greco antico, padre della Chiesa

una chiesa, distrutta poi nel 1009 dai Fatimidi*e ricostruitaqualche decenniopiù tardi.

Adriano, Imperatore romano. Nei confronti dei cristiani mostrò molta tolleranza

Costantino, Imperatore romano. Favorì la diffusione del cristianesimo

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russa che festeggiail giorno dell'Epifa-nia.Era stato già Paolo VI a offrire la disponi-bilità della Chiesa cattolica a fissare una data unica per laPasqua. Ma i tempi non erano ancora maturi Ora, con Papa Fran-cesco, il Patriarca Bar-tolomeo I e il Patriar-ca di Mosca Kirill, le cose sembrano diver-se: rapporti migliori e sempre più forti fra le Chiese cristiane..

Papa Francesco conil patriarca Bartolomeo I

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tomba scavata nellaroccia. Tetto e lati della tomba furono rimossi, e intorno alsepolcro fu costruita

Giuseppe d'Arimatea,seguace di Gesù Cristoe membro del Sinedrio

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Secondo i Vangeli,e la tradizione, dopo essere stato crocifisso dai Ro-mani (in una data compresa tra il 30 e il 33 d.C.) Ge- sù Cristo fu deposto su un banco di roccia all'interno di una grotta già scelta come tomba da un fedele, Giuseppe d'Arimatea. I cristiani credono che all'alba del terzo giorno Gesù sia risorto; le donne che anda-rono a visitare il Sepolcro trovarono la tomba vuota. Le immagini: in alto, uno scorcio della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Sotto, archeolo-gi intenti a scavare nella presunta tomba dove fu sepolto Gesù.

CELEBRIAMO LA PASQUA DI RESURREZIONE

CELEBRIAMO LA PASQUA DI RESURREZIONE

CELEBRIAMO LA PASQUA DI RESURREZIONE. Cosa vuol dire per

noi cristiani? Colti-vare semplicementenel cuore la certezzache la morte non sarà l'ultima parola sulla vita, ma che il nostro destino sarà quello di risorgere in Cristo a vita nuova? O questa festa ha un valore significativo anche per l'oggi e non so-lamente per il futu-ro? Celebrare la Pa-squa per il cristiano vuol dire chiedere al Signore, median-te la docilità allo Spirito Santo di po-ter sperimentare fin da subito la forza della Resurrezione nella nostra vita. Gesù, prima di far risorgere l'amico Lazzaro esclama: "Io sono la resurre-zione e la vita!". Egli dice che è prima di tutto resurrezione e proprio per questo motivo è possibilità di vita.

Questo significa che in Lui e con Lui sempre possiamo rinascere a nuova speranza, sempre possiamo rialzarci dai nostri fallimenti e dalle nostre cadute, sempre possiamo sentirci restituire la gioia di vivere quan-do ci apriamo al suo perdono e all'amore. Sì, l'amore di cui ab-biamo sete e del quale possiamo dissetare!

E' proprio l'amore il principio della vita eciò che imprime sen-so alla vita. In princi-pio Dio creò e creò perché Egli è Amo-

re, dal quale ha avuto origine la vita.

Una vita senza amo-re, è senza vitalità! La vita senza i colori

dell'amore è grigia e sbiadita. Quanti volti tristi poiché hanno perso l'amore della loro vita o non hanno mai incontrato e co-

nosciuto l'amore lungo la loro esisten-za; quasi sempre tut-to ciò rende pesante e invivibile la vita stessa. Ci si sente soli, isola-ti, smarriti, vittime della morte in- teriore, poiché il proprio cuore ha già smesso di battere di emozio- ni, di sentimenti, di fiducia, di gioia, di aspettative tra-sformandosi in quel sepolcro nel quale si sente solo un silenzio sordo generato dalla soli-tudine e dalla rasse-gnazione, causa di un torpore interiore così acuto da non far sentire più nulla.

Oggi la Pasqua di Resurrezione ci ri-corda che la vita eterna sboccia fin d'ora ed è destinata a fiorire per sempre, nell'eternità, nella misura in cui sappia-mo aprire il nostro cuore alla novità del-l'amore, vincendo la tentazione di trasfor-marlo nel sepolcro di una vita già finita quando resta chiuso nel proprio egoismo. Pasqua ci dice sem-pre la possibilità di una vita nuova, di un mondo nuovo se ci lasciamo cambiare dall'amore, unica forza che al cristiano è lecito usare! Buo-na Pasqua e Buona vita! don Gabriele

Carl H. Bloch, La Resurrezione(immagine elaborata)

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ilCHIOSTRO

PARROCCHIA SPIRITO SANTOCORSICO

PARROCCHIA SPIRITO SANTOCORSICO

PARROCCHIA SPIRITO SANTOCORSICO

PARROCCHIA SPIRITO SANTOCORSICO

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....n.1616 apr. 2017Anno XXX

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Kirill, Patriarca di Mo-sca e di tutte le Russie