Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    Il Pelapatate

    in nostro potereincominciare il mondo daccapo

    Thomas Paine

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    Pag.2 A.S. 2010-2011

    Indice

    Foto in copertina:

    Trapped by men Baron Filippo

    Stampato il: 15/02/2011

    Presso Litografia La Grafica - Bassanodel Grappa (Vi)

    Edizione n 1 - Anno 2011

    Redazione: Arduino Giovanni, BaggioElia, Baron Filippo, Bertoncello Jacopo,Bertoncello Nicol, Bordignon Alberto,Bordignon Monica, Cobalchini Igor,Colella Giada, Edelvigi Lara, FioreseFederica, Fogal Davide, Furlan Greta,Marcolin Ilaria, Menon Sonia, ParolinMarco, Perin Federica, Qiu Cristina,Simonetto Alessia, Toffanin Arianna,

    Turcanu Ion.

    I nostri Sponsor

    Per i vostri consigli, i vostri commenti e le vostre critiche scrivete a: [email protected]

    Presentando una copia intera de IlPelapatate ogni

    piadina acquistata!Valido fino alla prossima edizione.

    sugli acquisti atutti i clienti!

    Copertina - in nostro potere incominciare il mondo daccapo Thomas Paine

    Sponsor e Redazione

    Editoriale: Dovremmo essere tutti grandi spazzini - Nicol Bertoncello

    In trasferta a Parigi tra le meraviglie dellarte - Federica Perin e Davide Fogal

    Le attivit extrascolastiche dellEinaudi - Giovanni Arduino

    Cosa ci aspetta fuori dallEinaudi? - Igor Cobalchini e Alessia Simonetto

    Alunni vs. Bidelli Parte II - Alessia Simonetto e Alberto Bordignon

    Spazio dei lettori - Contributo di Marino Andolfato

    Nella banca che vorrei, vince la 4Ai - Contributo della 4Ai

    Raddrizziamo tutti insieme la schiena - Cristina Qiu e Greta Furlan

    Lalternativa - Ion Turcanu

    Consigli di lettura - Di Greta Furlan e Cristina Qiu

    Lultima delle mode: il DJ - Marco Parolin

    Exi ab hoc corpore, Internet! - Filippo Baron

    Liberi di scegliere, ma non di pensare - Elia Baggio

    La Tv-Spazzatura - Arianna Toffanin e Ilaria Marcolin

    Le giornaliere sfilate di moda nella nostra scuola - Igor Cobalchini e Giada Colella

    Perch andare in gita, la parola a noi studenti! - Davide Fogal e Sonia Menon

    Eco-cronaca in pillole - Filippo Baron

    Area Foto-Grafica: Progetto Diogene

    LOroscopo del Mese

    I giochi del Pelapatate

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

    Cari lettori,Il Pelapatate una novit di questanno nella nostra scuola e proprio per questo la diffusione deve essere pi ampia possibile. Pensa-te che il Numero Zero di questo giornalino stato stampato in pi di 900 copie che come avrete notato sono andate praticamente a

    ruba. Sfortunatamente questo elevato di copie comporta dei costi non irrisori ed per questo che invitiamo chiunque conoscesse im-prese o altre persone che potrebbero contribuire alla sua stampa a fare una piccola donazione alla Redazione per avere il propriologo nella seconda di copertina per alcune uscite. Vi ringraziamo per laiuto e per la soddisfazione che ci date, anche solo leggendo unodei nostri articoli. Cordiali Saluti, la Redazione. Per info: [email protected]

    Dovremmo essere tutti grandi spazziniE non avremmo bisogno di artificiose letizie

    G li italiani sono i pi infelici dEuropa. quanto emerge dai risultati di unrecente sondaggio della prestigiosauniversit di Cambridge, ed da qui chevorrei partire con la mia riflessione. Perchun sondaggio pu, spesso, trasformarsi iniflessione, se letto con occhi critici ed at-enti. E pu far rabbrividire, come in questo

    caso.Oltre alla non-felicit abbiamo i pi bassinumeri dEuropa per quanto riguarda lusodi Internet, gli stipendi, linvestimento este-o e la crescita; i pi alti per pensioni, debito

    pubblico e spesa pubblica; limmigrazionesale, la famiglia si scompone (aumentano idivorzi), il tasso di natalit fra i pi bassidEuropa; inoltre, solo un italiano su tre sifida del Parlamento. Gli studiosi vedevanocome una piccola ancora di salvezza ilmade in Italy, fino a qualche tempo fa;ora, dicono, nemmeno quello ci salver : laforza dell'industria italiana dipendeva daibassi salari, ed oggi la concorrenza cinese laende troppo vulnerabile.

    Limmagine dellItalia che questa situazioneci presenta unimmagine grottesca, daicolori spenti. Un Paese che non sa pi esse-e felice un Paese che ha perso voglia del

    futuro. Una situazione non nuova, ma cheora pesa come un macigno. Ma effettiva-mente misurabile la felicit? Ha poca impor-anza la risposta, in quanto il dato riflette-ebbe comunque una situazione tangibile.

    Felicit deriva dal latino felix, la cui radice fe- significa abbondanza, prosperit, ricchez-

    za;il senso stesso del termine indica quindiche la felicit caratteristica di un qualcosain pi, di una ricchezza che, come sappia-mo, percepiamo soprattutto interiormente;

    vi un curioso paradosso, chiamato para-dosso di Easterlin, che analizza il rapportotra felicit e ricchezza: allaumentare dellaseconda diminuisce la prima. Vediamo,quindi, come la felicit non sia necessaria-mente legata alla condizione sociale, o aibeni materiali; tale rapporto non scontatoe non percepito. Ad oggi sembra chelavere tutto e subito sia motivo di felicit.Il problema sta proprio in questo, nella so-ciet odierna. Perch non mi preoccupano inumeri riguardanti Internet, gli investimen-

    ti, le pensioni, e via dicendo. Mi preoccupala non-felicit. Ho sempre pi limpressioneche si dia peso a ci che non conta, al super-fluo, alla ricchezza materiale, e non alla pro-sperit danimo. Il modello televisivo quel-lo distorto che ci propinano programmi te-levisivi pi assurdi e superficiali, supportatoora dallinfamia politica che ci stiamo tiran-do addosso attraverso i casi recenti; ma ciche filtra limpressione del dover apparireper essere, del doversi vendere per guada-gnare. Che mia figlia possa crescere con un

    modello sociale fondato sul ruolo della veli-na mi spaventa; che mio figlio possa arriva-re a pensare di non credere pi nella politicao nelle istituzioni altrettanto spiazzante;che possano trovarsi immersi in una situa-zione in cui ignoranza, prevaricazione, xe-nofobia e corruzione fanno parte del gergocomune allarmante; rischiano di non ave-re esempi concreti di uomini che incarninogiustizia e sano individualismo; ma sopratutto, rischiano di non essere felici.Ed allora cosa ci manca? Perch risultiamoessere infelici? Ci manca quella ricchezzadanimo che caratterizza lo stato di felicit;o meglio, questa ricchezza non supportatada una societ che impedisce la piena rea-lizzazione della persona umana, previstainvece dallarticolo 3 della Costituzione. Lasoppressione silenziosa dei particolarismisociali che stiamo subendo difficilmente

    contrastabile, se non con una presa di co-scienza che renda esterni alle dinamiche dimassa. Cercare di rifiutare le proposte chearrivano da tutti i costruttori di gioie artifi-

    ciali e momentanee non semplice; ultima-mente sta poi subentrando unidea diffusadi escalation sociale facilitata: vendi la tuadignit e la tua persona, ed io ti far diven-tare famoso. Dal caso Ruby al Grande Fra-tello, siamo testimoni della mercificazionedellindividuo, fatto ormai normale; cos pi facile, alla fine sono affari loro,fanno bene: sono solo alcuni tra i pensieriche pi mi capitato di sentire negli ultimianni, parlando di scandali contemporanei.Ed questo, in effetti, che siamo arrivati a

    percepire. Il duro lavoro non paga e nonsoddisfa tanto quanto esperienze di questotipo.Forse fermarsi a riflettere doveroso. Par-tendo dalle piccole cose, dal lavoro alle ami-cizie, da tutto quello che fa parte della no-stra quotidianit ma che abbiamo smesso diriempire di bellezza e significato. Un uomochiamato a fare lo spazzino dovrebbe spaz-zare le strade cos come Michelangelo di-pingeva, o Beethoven componeva, o Shake-speare scriveva poesie. lestrema sintesiche Martin Luther King usa per dire comedovremmo vivere quello che la vita ci offre;E forse questo concetto lo stiamo perden-do, asfissiati dal tempo, dai dubbi,dallansia, dalla preoccupazione, dagli a-spetti superficiali e scontati. E non siamopi felici. Ci sono momenti in cui fermarsi ariflettere doveroso. E capire il vero signifi-cato di parole come bellezza, verit, tolle-ranza; capire il vero e profondo senso deisogni e delle aspirazioni, ed affrontare con ilsorriso quanto ci aspetta per ottenerli; capi-re che non sono solo parole; questo potreb-

    be renderci felici. Per tornare a parlare dellepensioni e delleconomia, della sfiducia nel-la politica e della disinformazione, ma par-larne con la consapevolezza di chi siamo.Perch poi tutti possano dire che qui havissuto un grande spazzino che faceva beneil suo lavoro.

    Di Nicol Bertoncello

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    In trasferta a Parigi tra le meraviglie dellarteUna settimana allinsegna della storia dellarte per una fortunata classe del nostro Istituto

    Cari lettori, abbiamo intervistato laclasse 5D Erica e ci siamo fatti rac-contare il loro viaggio di istruzione

    nella famosa citt dellamore: Parigi. La loro stata una delle poche classi che ha avutoa fortuna di fare un viaggio di istruzione

    questanno; come sappiamo, a causa dellaprotesta contro la riforma scolastica, molteclassi hanno dovuto rinunciare.Assieme ai docenti Leoni e Zanin, le 18 ra-gazze ed il solo ragazzo, beato tra le donne,

    ono partiti dalla stazione centrale di Vicen-za il 18 dicembre 2010, per arrivare il giornoeguente alla stazione parigina Gare Bercy.

    Arrivati alla meta, si sono sistemati nelletanze dellhotel a tre stelle La Fayette,

    per poi recarsi a Montmatre, una collinanella zona nord della citt, molto nota per labasilica di Sacre Coeur. L hanno pranzatodirigendosi successivamente verso lareadegli Champs-Elyses, dov situata la chie-

    a della Madeleine, proseguendo poi

    allOpera, alla Place Vendome e alla Place dela Concorde, seconda in grandezza tra lepiazze della Francia, dove si pu ammirare lafamosa ruota panoramica. La giornata ter-minata con la visita al monumento pi famo-

    so di Parigi, conosciuto in tutto il mondo co-me simbolo della capitale e della Francia, laTour Eiffel. Nei giorni seguenti gli studentihanno avuto il piacere di visitare musei cele-bri in tutti il mondo: il Muse du Louvre, si-tuato sulla rive droite, ed il Muse dOrsay,che si trova in una ex stazione ferroviaria,costruita verso la fine dellOttocento. Metro-

    politana e treno sono stati gli unici mezzi chela nostra quinta ha utilizzato per spostarsi daun luogo allaltro. Gli studenti hanno inoltrevisitato la possente cattedrale di Notre Da-me, la Saint Chapelle e lIle de Saint Louis, lapi piccola delle isole naturali della Senna. Ilmercoled prevedeva la visita al Grand Pa-lais, grande padiglione espositivo di vetro,che contiene una mostra delle opere del pit-tore francese Claude Monet, artista tra imaggiori esponenti dellimpressionismo. Lavigilia di Natale i nostri amici sono arrivatinella stazione di Vicenza verso le 8.15, stan-chi per la dura settimana trascorsa, e per leesperienze vissute, grazie alle quali si sonodivertiti ed hanno scoperto nuove filosofie di

    pensiero e di vita. stato duro tornare dal viaggio e lasciareuna citt cos bella e piena darte, ma i giornidi vacanza hanno sicuramente aiutato a re-cuperare le forze per affrontare al meglio ilritorno a scuola, con una fantastica esperien-za che si va ad aggiungere al proprio baga-glio culturale.

    Di Federica Perin e Davide Fogal

    Le attivit extrascolastiche dellEinaudi

    Una valorizzazione alternativa delle doti e delle conoscenze

    Nella nostra scuola, nulla lasciato al caso: qualsiasi necessi-t del singolo studente pu essere risolta in una maniera onellaltra, in particolare attraverso delle offerte formativo-didattiche che si concretizzano nelle famose attivit extra scolasti-che. Attivit che da sempre sono organizzate secondo lambito chevanno a ricoprire, e sono ripartite in aree di competenza. Le areeprincipali sono: Integrazione Culturale, Orientamento Scolastico,Orientamento Professionale e Servizio alla Persona.Nel primo ramo sono presenti quei progetti che hanno come scopol miglioramento e il rafforzamento delle abilit formative generali.progetti che ne fanno parte sono: , dove lo stu-

    dente aiutato ad affrontare la paura della lettura in pubblico leg-gendo testi tratti da episodi di natura attuale; poi vi ilSimulazione del Parlamento Europeo), che coinvolge lo studente

    di terza nel trattare tematiche legate alla politica europea, poi di-cusse nella simulazione vera e propria, sotto forma di assemblea

    plenaria, guidati dagli studenti chair (studenti di quarta distintisianno precedente) e dai Presidenti (studenti di quinta che dirigonol tutto). Altro progetto legato al tema Europa nei suoi vari ambiti,

    come quello politico, economico, culturale e sociale, ; nel progetto , invece, lo scopo

    inale quello di creare un libro ricco di contenuti fotografici e testi

    che simboleggino la vita di ogni singola classe allinternodellIstituto. Vi la parte sportiva, sorretta dal progetto

    che come finalit promuove e sviluppa le cono-cenze del gioco di squadra e le capacit motorie. Sono compresi

    anche corsi legati al potenziamento linguistico: di In-

    glese, Francese, Tedesco e Spagnolo; senza dimenticarci del poten-ziamento informatico, con corsi come . Lo

    rientra anchesso nel ramo di Integrazione Cultu-rale, permettendo un contatto diretto con la realt linguistica stu-diata. Il secondo ramo e il terzo ramo, Orientamento scolastico eprofessionale, sono strettamente collegati, e riguardano il percorsoformativo dello studente, dai primi passi nella scuola superiore finoal contatto con il mondo universitario e del lavoro.I giovani studenti, al primo approccio con la scuola superiore, sonoaiutati dai docenti e degli studenti stessi, attraverso gli

    , mentre chi giunge alla fine del quinquennio, a volte gi dal quar-to anno, aiutato ad introdursi nel mondo del lavoro tramitelesperienza dello , la e la

    . Lultimo ramo, quello del servizio allapersona, ha come scopo principale il raggiungimento del benesserecomune dal punto di vista fisico e psicologico. I progetti sono princi-palmente due; che linsieme degli interventimirati nelle varie classi da parte degli psicologi, e il ,uninnovazione introdotta questanno, che riguarda il confronto alivello di studio tra studenti bravi, che mettono parte del loro tem-po, buona volont e responsabilit nel seguire gruppi di loro coeta-nei in attivit di recupero o sostegno nelle varie materie. Cari lettori

    spero di essere stato esauriente nel descrivervi la vasta gamma diprogetti che ampliano lofferta scolastica; ora sta a voi scegliere incosa cimentarvi. Un consiglio: scegliete cose che ispirano la vostracuriosit, che in qualche modo si adattino allindirizzo che frequen-tate, o che servano a valorizzare le vostre conoscenze.

    Di Giovanni Arduino

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

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    DIMITRI VOROSCIUC

    Si pu fare Impossible is nothing!

    Mercurio.

    Ho deciso di andare a lavorare perch erogi nellambito lavorativo, mi piaceva e per-

    h al giorno doggi per uscire con gli amici servono i soldi.

    S, ho imparato a fare le fatture e ad usare Excel, programma chedesso, per motivi di lavoro, uso molto.

    S, mi ha offerto un primo impatto con lazienda e mi ha aiutato aortificarne i rapporti.

    No, ma mi hanno detto che mi avrebbero assunto solo finite le su-eriori.

    Mi hanno offerto un contratto a tempo determinato perch mionoscevano, ma di solito le aziende non lavorano cos.

    S , era quello che cercavo.

    Assolutamente s. Al giorno doggi se non hai una buona istruzionea maggior parte delle aziende non ti assume.

    Sia a livello teorico che a livello pratico. Ad esempio, quando ero inuesta scuola il professore Luca Montini ci fece fare dei lavori diruppo in cui dovevamo far finta di gestire unazienda. Questo mi ervito molto.

    Nel mondo del lavoro non tutti sono accettati. Si avvantaggiatiuando si hanno delle conoscenze, delle raccomandazioni, e, so-rattutto, delle buone capacit.

    No, perch una scuola difficile.

    Studiate, perch il mondo al di fuori della scuola non facile. Cer-ate di studiare e di approfondire le lingue straniere.

    S, ha fatto crescere le mie conoscenze, soprattutto riguardo le

    ngue. Ho stretto molti rapporti, ed il professor Ribis mi ha datomolte lezioni di vita aiutandomi a crescere come uomo.

    ANDREA BORSATO

    Impegnativo.

    Igea.

    Ho deciso di andare allUniversit perch, algiorno doggi, trovare un lavoro difficile; e

    poi credo che ricevendo unistruzione universitaria si possa trovareun lavoro migliore di quello che potrei trovare ora; e quindi, di con-

    seguenza, potrei guadagnare di pi.

    Penso che lo stage possa servire, ma nel mio caso assolutamenteno. stata unesperienza inutile; non per colpa della scuola, madellazienda in cui ho svolto lattivit.

    Certo, serve soprattutto per chi va allUniversit, perch l si ritrovaquello che si studia in precedenza.

    AllUniversit si molto pi indipendenti, hai pi tempo libero e lelezioni si svolgono in un modo totalmente diverso.

    Lambiente universitario molto bello e positivo, ma ci sono menorapporti con i professori; questo perch in classe si in quasi 150;inoltre vi la possibilit di partecipare ad entusiasmanti iniziative,come lErasmus .

    S, certo.

    Ai ragazzi di questa scuola consiglierei di concentrarsi soprattuttosulle materie dindirizzo, ed importante inoltre la conoscenza delle

    lingue straniere.

    S, ha aumentato le mie competenze, anche se per me quel cheforma realmente una persona sono altre esperienze, come il lavo-ro.

    Cosa ci aspetta fuori dallEinaudi?ntervista a due ragazzi da poco usciti dalla nostra scuola

    Di Igor Cobalchini e Alessia Simonetto

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    Alunni vs. Bidelli - Parte IIParola ai bidelli

    Alunni contro bidelli: quante volteabbiamo assistito a questo

    scontro? Siamo arrivati alla se-conda puntata di questa insanabile(seppure sempre sana) diatriba. Ma quel-o che vogliamo chiederci oggi : abbiamo

    mai provato ad ascoltarci a vicenda, o ametterci ognuno nei panni dellaltro? Ab-biamo deciso di intervistare dei collabora-tori scolastici per capire meglio la situazio-ne. Gli intervistati ci raccontano che spessoraccomandano agli alunni di lasciare le aulen ordine e in un modo decente, ma i ragaz-

    zi rispondono dicendo che non si devono

    amentare, perch pulire il compito diogni bidello. vero - affermano - siamopagati per pulire, ma questo non autorizzagli alunni a lasciare le aule in un modo inde-cente! Gli operatori ecologici, ad esempio,sono tenuti a raccogliere la spazzatura per-ch quello il loro lavoro, ma questo nonautorizza i cittadini a gettare limmondizian giro per le strade senza alcun ritegno!

    Noi lavoriamo per rendere vivibile il poston cui passate sei ore della vostra giornata,

    ma spesso voi per primi, che ne usufruite,non ne avete alcun rispetto! Ricordo - rac-

    conta uno di loro - che tempo fa dipinsi delleaule dai Geometri, in Quinto Lotto, e dopotre settimane i muri erano gi sporchi;cerano perfino impronte di scarpe nel muro!Penso che un po di rispetto per il lavoro degli

    altri ci voglia! Penso che gli alunni, a volte enon tutti, siano troppo maleducati.

    Beh, innanzitutto quando al pomerig-gio ci sono i vari corsi, e quindi gli alunni sifermano a scuola ed hanno bisogno di aulelibere per lavorare, abbiamo un tempo limiteper pulire, e quindi non possiamo fermarci inogni banco a togliere i segni di cancellina o atogliere le cartacce che ci sono sotto, farlo ciporta via troppo tempo. Sarebbe pi como-

    do per noi trovare i sottobanchi liberi: cibasterebbe passare sotto con lo straccio etogliere la polvere. A me personalmente

    non piace toccare i fazzoletti sporchi, comepenso non piaccia a nessuno, e credo che glialunni potrebbero semplicemente racco-gliere le cartacce e buttarle nel cestino. Cipassano davanti ogni ora, non penso costiloro molta fatica!.

    Questosuccede perch noi dobbiamo svolgere ilnostro lavoro al meglio, e quindi pu capi-tarci di essere severi con gli alunni, o di la-mentarci per il discorso dei banchi e

    dellordine della classe. Penso che dicendole cose con le buone maniere gli alunni por-tino pi rispetto, perch a loro volta si sen-tono rispettati; e quindi, di conseguenza,penso che si possano instaurare ottimi rap-porti tra alunni e bidelli, anche se questonon sempre succede. Dopo queste brevidichiarazioni penso che la domanda sorga atutti spontanea: sono i bidelli che non puli-scono abbastanza, o siamo noi ragazziche non abbiamo nessun rispetto per il lavo-ro degli altri? La risposta potrebbe segnarela fine di questo dibattito, pensiamoci bene.

    Di Alessia Simonetto e Alberto Bordignon

    Spazio dei lettoriUna lettera di risposta allarticolo Alunni vs. Bidelli nel Numero Zero de Il Pelapatate

    C ari studenti,personalmente credo che potrei rinunciare al mio posto di lavoro e cercare un'altra occupazione, anche se a 55 anni non sarebbefacile; potrei lasciare la gestione delle scuole Scuole Superiori ad alunni e professori, come fanno gi in alcuni Paesi Europei. Sareb-be pi educativo? La "guerra" fra alunni e bidelli non ha senso: mentre si condivide per alcune ore del giorno lo stesso spazio, si creanoconflitti, ed ognuno pensa di aver ragione, mentre farebbe piacere a tutti un ambiente pi tranquillo. Una volta il bidello stava fuori dalleclassi seduto in qualche angolo, spesso facendo poco o niente; ora, visti anche i tagli del Ministero, ha poco tempo da perdere in ciance, c'

    empre da fare, almeno nella nostra scuola: pulire, rispondere al telefono, fare fotocopie, cercare professori in questo labirinto, sorveglia-e, tagliare siepi, dipingere, aggiustare porte, tapparelle e, in caso di malessere, prestare assistenza a qualcuno di voi, eccetera. Per quello

    che riguarda la pulizia non so in quanti luoghi di lavoro permettono di mangiare, bere, lasciare bicchieri mezzi pieni dappertutto, spargerecolla sullo stesso tavolo in cui si lavora, non aprire mai le finestre per tutta la mattina; e questo proprio per questioni di igiene, di salute, dialvaguardia degli strumenti di lavoro. Perch allora si pu fare a scuola? Non vi si deve preparare al mondo del lavoro? Perfino la TV com-

    merciale, con il suo programma "Camera Caf", vi fa vedere dove si consumano le bevande.Per quello che riguarda invece la raccolta differenziata proprio non ci siamo: provate ad andare in un ostello per la giovent, anche nonmolto lontano, in Alto Adige ad esempio, e vedrete quanti tipi di raccoglitori ci sono nei corridoi; carta, plastica, vetro, secco non riciclabi-e. E nessuno si sogna di buttare i fazzoletti sporchi per terra. Il bidello, come lo spazzino, pagato per pulire, questo vero; per lo sporconormale", in quanto nessuno autorizzato a sporcare volutamente gli spazi dove studia, lavora, cammina. In che mondo volete vivere? Io

    penso che la raccolta differenziata debba cominciare in classe, mettendo contenitori per plastica e lattine, e rispettando la collocazionedei rifiuti. Si accettano idee e proposte. Meditate!

    Ma sopratutto parliamone, per migliorare il vostro studio ed il nostro lavoro.

    Andolfato MarinoCollaboratore Scolastico I.T.C.G. Luigi Einaudi

    Baron Filippo

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

    A.S. 2010-2011 Pag.7

    Contributo della classe 4Ai

    Nella banca che vorrei, vince la 4AiAl primo posto nel concorso organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo San Giorgio e Valle Agno

    Nella serata del 23 dicembre 2010 laclasse 4Ai dellIstituto Tecnico L.

    Einaudi di Bassano del Grappa stata premiata dalla Banca di Credito Coo-perativo di San Giorgio e Valle Agno peraver partecipato al concorso

    Nonostante le intemperie della serata, tuttigli alunni, capitanati dalla Prof. GiovannellaCabion e da alcuni volenterosi genitori, chehanno fatto da taxi, si diretta presso LaCorte degli Aranci di Marano Vicentinodove stata organizzata una magnificaserata. Qui la classe 4Ai stata premiata

    con una coppa e un assegno di 2000 dalConsigliere di Amministrazione dott. Ste-van. Il concorso prevedeva la presentazionedi un tema che le classi dovevano sviluppa-re: Nella Banca che vorrei, un progettonel quale vengano individuate idee, servizi,promozioni, prodotti e quantaltro un istitu-to di credito dovrebbe proporre ai giovaniper essere la banca ideale. Questa lasintesi di un progetto che ha portato allarealizzazione di un elaborato e di un de-pliant dedicato ai giovani. Abbiamo voluto

    presentare lidea di una banca cheamiamo: vicina al territorio, che raccogliee investe tra la nostra gente, che compren-de la disponibilit dei giovani a guadagnaremeno ma in modo pi sostenibile.Abbiamo quasi diciotto anni, viviamo nellenostre famiglie, frequentiamo la scuolasuperiore, usciamo con amici, usiamointernet e cellulare. Ma non ci fermiamospesso a riflettere. E ci ha colpito quandoallinizio di questanno scolastico la nostradocente di Economia Aziendale ci ha lettoquesta parte dellenciclica Caritas in Veri-tate di Papa Benedetto XVI: Fraternit,sviluppo economico e societ civile.Viviamo in un mondo che ci investe di milleemozioni. Tutto passa velocemente e spes-so ci travolge. Ma non partecipiamo. Quasifossimo spettatori di un cambiamento sce-nico. Siamo per noi, anche noi, soprattut-to noi, gli attori di questo momento. Dob-biamo essere in grado di alzarci, di far sen-tire la nostra voce, di esprimere il nostropensiero in una societ troppo spesso go-vernata dal vecchio. Vecchie idee, vecchi

    modi di fare, vecchi capi. Noi spesso siamo,o preferiamo essere, assenti. Ma vogliamoun cambiamento e abbiamo degli ideali.Nel nostro percorso scolastico siamo pivolte stati coinvolti in progetti e concorsi

    presentati da Banche. E li abbiamo sempre

    affrontati con spirito imprenditoriale: lebanche ci fanno capire come si guadagna inBorsa, come si realizza un business plan,come si presenta un nuovo prodotto banca-rio. Quando abbiamo sentito del ConcorsoNella Banca che Vorrei ci siamo interessa-ti istintivamente al premio.In Economia Aziendale limpresa ha unoscopo: il lucro. Ma il guadagno spesso non tutto e noi siamo forse ancora troppo giova-ni per non avere ideali. Abbiamo diventareimprenditori di noi stessi, ma crediamo checi siano dei valori sociali ed etici che dovreb-bero essere tutelati. I sogni, crediamo, sipossano realizzare, ma dobbiamo affidarli,assieme ai nostri risparmi, a qualcuno cheabbia a cuore il luogo in cui viviamo, la no-stra gente, privilegiando i bisogni collettivi,linteresse comune. Abbiamo analizzatostoricamente il concetto del risparmio esiamo rimasti sorpresi dallevoluzione filo-sofica che questa fase dellattivit economi-ca ha avuto con il passare dei secoli. Solonegli anni pi recenti si parlato di interes-se come remunerazione del capitale presta-to. E di usura. E in tutto ci qual stato equal oggi il ruolo delle Banche? Quali do-vrebbero essere i valori che ci differenzie-ranno dal momento difficile in cui viviamo?Perch non parlare di etica nei rapporti diintermediazione?Vorremmo essere i pionieri di una nuovaidea di banca, intesa come luogo di incon-tro, dove si manifestano trasparenza, soli-dariet e partecipazione facendo della ban-ca uno strumento anche culturale per lapromozione di un'economia che ritiene fon-

    damentale la valutazione sociale ed am-bientale del proprio agire; stimolare chiriceve il credito a sviluppare le competenze,le capacit e l'autonomia necessarie ad ac-quisire la responsabilit economica, sociale

    ed ambientale; agire nel rispetto dell'uomo

    e dell'ambiente e delle specificit culturalidei contesti territoriali in cui opera la ban-ca, per una migliore qualit della vita. Per-mettere l'accesso al credito ai soggetti checome noi non hanno conoscenze, ma tantisogni e tante speranze.Allora ci siamo chiesti: che cos il creditocooperativo?Le Banche di Credito Cooperativo sonosociet cooperative senza finalit di lucro,dove si vive la rara esperienza della demo-crazia economica in una logica di impren-ditorialit. Il loro obiettivo quello di favo-rire la partecipazione alla vita economica esociale, di porre ciascun socio nelle condi-zioni di essere, almeno in parte, autore delproprio sviluppo come persona. La

    colora i sogni dei giovani con il CON-TO DREAM.Per far conoscere tutto ci abbiamo pensa-to ad un depliant da consegnare a tutti glialunni delle scuole superiori: importanteche i giovani sappiano investire nel propriofuturo.Il depliant strutturato in due parti: glistudenti che risparmiano sono lOFFERTA;i giovani imprenditori la DOMANDA. En-trambi stanno cercando chi li pu ascoltaree si recano alla Banca di Credito Cooperati-vo a San Giorgio di Perlena, dove il Diret-tore aprendo fa vedere la bellissima pianu-ra veneta accarezzata dal sole, le case, icapannoni, le aziende agricole. da l chevengono i soldi dei clienti risparmiatori, lche vanno i soldi dei clienti imprenditori. Ildepliant leggibile da entrambe le parti:

    giovani risparmiatori e giovani imprendi-tori si incontrano al centro,

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    Raddrizziamo tutti insieme la schienal pensiero di Riccardo Melchiorre, un professore precario, cieco, ma con grande forza di volont

    S. Anche se, beh, difficile che io mi trovi male: essendo abituato a cambiare scuola ognianno sviluppi lo spirito di adattamento. Non hai voglia di litigare, quindi tieni un profilo

    basso e stai bene.

    Sogno una parola grossa, obiettivo s; nel senso che io, [] avevo in testa di fare l'inse-gnante; poi sai, crescendo si cambia anche idea! Quando mi sono iscritto all'universit era-no gli anni di Mani Pulite (inchiesta sui maggiori esponenti politici degli anni '90, indagatiper corruzione e concussione, ndr), e pareva che i giudici pulissero l'Italia; anch'io volevofare il giudice. [...] Mi sono iscritto due volte al concorso, ma non l'ho mai fatto, perch fusempre sospeso per irregolarit []. Sono passati gli anni, mi sono stancato, ho vinto unconcorso per la scuola per l'insegnamento alle superiori. [...] Non una scelta di ripiego, mi

    piace un sacco; per... una delle opportunit che mi sono creato, e sono felice cos.

    No, [...] alle superiori devi cambiar metodo, perch devi essere molto preciso [...]. Il problema diventa da sapere a trasmettere. Prepararsidegli appunti non significa che non sai le cose, significa avere sempre i tuoi punti di riferimento. [...] Io metto a posto i miei appunti, biso-gna essere precisi, il mio metodo questo: scansiono il libro, me lo studio, vedo se mi piace, lo modifico anche un po', perch i libri sonouna dottrina, una scuola di pensiero, che si pu anche non condividere; perci io i libri li correggo, a volte. [...]

    l mio vero problema quando cambio scuola trovare i manuali in formato informatico, spesso le aziende nemmeno te li procurano, a vol-e devo andare io nel magazzino a prenderli, portarli a casa e scansionarli tutti. Per il resto diventa anche un problema minore. E per muo-

    vermi, beh, ragazzi, qua, in centro studi, le corriere sono un problema grossissimo. C a volte unautista che parte con le portiere aperte, euna volta avevo un piede gi, e insomma... (ride)Qui abbiamo bisogno che il comune di Bassano faccia le strisce, dei cartelli, e magari unmarciapiede. [...] Il problema concreto quando cambi scuola, invece, procurarti il libro, studiartelo e correggerlo. Poi alla fine quello checapita capita, lo devi fare lo stesso, il tuo lavoro. [...] Inoltre hanno tagliato talmente tante cattedre che ogni anno il problema non ildove, il se. I precari non vengono licenziati, vengono assunti di anno in anno, dieci mesi. Se non c' la cattedra, semplicemente non tipropongono un contratto, non c' bisogno di lettera di licenziamento. [...] Noi sappiamo che quel giorno il nostro contratto scade, e forseun giorno ne troverai uno. [...] Si vive in grandi preoccupazioni si cerca di capire cosa sta succedendo, se ci saranno i tagli, chi si sposter,

    utti calcoli che ti risultano inutili, ma non puoi fare altro in quei due mesi.

    Ho i miei canoni di bellezza, anche fisici (non ci bado molto effettivamente), ma una persona bella, interiormente, mettiamola cos,quando pulita; intendo che non sporca una persona che, per guadagnarsi da vivere, si prostituisce. No, per me non sporca. Ha fattouna scelta, che non condivido magari, ma sono fatti suoi; per me una persona sporca quando mente, quando cerca di ottenere ci chenon gli spetta, quando cerca arriva dove non dovrebbe arrivare perch non ne ha le capacit, e toglie il posto alle persone pulite che po-rebbero arrivare l e non ci arrivano. [...] brutto ci che finto, posticcio, sporco. La verit a volte fa male, ma molto meglio la verit

    che una bugia. Io non giudico una persona sporca perch fa certe scelte; ho degli amici che erano gigol, ho dei conoscenti che vanno re-golarmente a fare cose che io non condivido. Non ti considero sporco per quello; ho eliminato intorno a me le persone che dicono le bugie.Anche l'ipocrisia brutta. Poi tutti siamo un po' ipocriti, ma una cosa che io vi venga a dire non fumate, ed alla sera mi fumo una siga-etta; ma non quello che mi fa sentire sporco. Mi faccio del male io con quella sigaretta, punto e basta. Qui dentro non mi vedrete maiumare, perch cerco di essere coerente. Se un ragazzino mi dice una bugia, non penso che quella persona sia brutta o sporca, penso che

    crescendo smetter. Quindi bisogna avere un atteggiamento diverso coi ragazzi. S, anch'io da ragazzino ho fatto le mie stupidaggini, leho anche pagate, e pagandole scopri che meglio non dire le bugie. [...]

    Spero per voi che non succeda quello che successo alla mia generazione, tutto qua. Quello che successo alla mia generazione brutto,e quello che sta per succedere a voi ancora pi brutto; per, siccome si pu cambiare, spero succeda. Io sento puzza di fine impero, equesta puzza spostata da quel vento che potete vedere in Tunisia, Albania, Egitto. Quella l gente che ha fame, e muore perch ha fa-me. Adesso speriamo non succeda lo stesso qui, aborro la violenza e non vorrei mai vedervi morire in piazza manifestando, quello no; pervedi, anche le manifestazioni violente a Roma, che condanno perch la violenza una porcheria, ma vedete, la gente ha bisogno di ritirarsiu! Il fatto che ci continuino a dire che tutto va bene non vero, perch siete i giovani pi poveri e ignoranti d'Europa. Ma non perch sietetupidi o altro, ma perch la ricchezza concentrata su pochi, e quindi i vostri genitori non possono permettersi di darvi quella vita che laelevisione vi dice che dovreste avere. E quindi cosa vi dico? Datevi da fare. Cambiate le cose. Perch qualcosa pu cambiare. La Rivoluzio-

    ne Francese successa, e ha cambiato molte cose; ma noi italiani purtroppo siamo poco avvezzi a certi tipi di cambiamenti. Che tutto

    cambi perch nulla cambi, dicevano nel Gattopardo. Per, visto che ormai siamo globalizzati, si vede quello che succede nel mondo;ignoranza si pu combattere con Internet, informandosi individualmente. Dovete tener duro e cambiare le cose, perch le cose possono

    cambiare; e quindi cercate di cambiarle. Cercate di essere puliti e onesti, che non vuol dire fare la vita da preti o da suore, ma significaemplicemente essere onesti; se uno vuole fare della sua vita ci che desidera giusto che lo faccia, ma non rubando o togliendo i diritti

    agli altri o quant'altro. Il messaggio finale : raddrizziamo tutti insieme la schiena.

    Di Cristina Qiu e Greta Furlan

    Baron Filippo

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

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    Lalternativastruzioni per luso dedicate ai furboni

    Sappiamo tutti che studiare al giorno d'oggi un impresa as-sai difficile. Nell'era in cui viviamo ci sono tante altre coseche distolgono l'attenzione dalla scuola e da ci che ci potr

    ervire nel futuro. Arriveremmo a scalare l'Everest al posto di stareore e ore sui libri, cercando di immettere quintali di informazioni

    he poco tempo dopo svaniscono nel nulla, come per incanto. Cosapossiamo fare? Ecco che arriva come soluzione Mister Bigliettino. Edato che ho scoperto la duplice utilit del soggetto in questione, inquanto aiuta a memorizzare velocemente, neanche fosse un meto-do di studio, vi mostrer sei modi per farlo. Il tutto, ovviamente, un discorso molto astratto, ma, per comodit, metter eventual-mente qualche suggerimento per il nascondiglio degli stessi, in unpotetico caso, come una verifica. (N.B.: sono situazioni prettamen-

    te teoriche)

    Partiamo dal pi semplice: il bigliettino scritto a mano o al com-puter con caratteri yoctometrici. Il tempo di lavorazione dipendedalla quantit di informazioni. Lo possiamo nascondere dappertut-o, basta avere un po' di fantasia, e di fondo schiena.

    Trascrivere sul righello o sulla gomma. Molto semplice e banale; tempo dipende sempre da quanto non sapete.

    Il dizionario di classe, preparato prima, o, semplicemente, scrive-e sull'ultima pagina di un foglio protocollo usato come brutta co-

    pia. Piccolo avvertimento: bisogna avere la/il prof che vi permettadi usarli.

    Provate ad appendere sui muri alcuni fogli con degli indizi a ca-ratteri moderati, facendoli passare per lavori scolastici. Cambiateliogni verifica, tenendo lo stesso formato. Provate anche a scrivere

    sulla sedia del compagno davanti, tra un disegnino e l'altro.Prendere una bottiglietta d'acqua. Scannerizzare l'etichetta, can-

    cellare le scritte in minuscolo che ci sono nella descrizione del pro-dotto (usando programmi come Adobe Photoshop, PhotoInstru-ment ecc), scrivere quello che volete scrivere e stampare usando lacarta speciale per le foto. Incollare, ed il gioco fatto. Ci voglionouna mezz'oretta e gli strumentini adatti.

    Usiamo la tecnologia. Ci sono in internet vari oggetti utili, comela penna ad inchiostro invisibile o l'orologio che contiene pi di 1 gbdi memoria. L'utilizzo della penna semplicissimo: scrivete in unfoglio bianco i vostri appunti, che si vedranno solo illuminando conla luce che vi verr data nel pacchetto acquisto (unico impedimento

    di che questa soluzione presenta). Altrettanto semplice l'utilizzodel orologio: si connette al PC tramite l'USB, si copiano gli appunti,che sono poi leggibili dallo schermo dell'orologio.E qui ho esaurito le idee. Se per caso, sconvolgendo il normale an-damento della natura con conseguenze drammatiche sulla specieumana, usate il nostro amico Bigliettino e vi fate beccare dai pro-fessori, allora avete avuto sfortuna, oppure lui ha letto il vostrostesso articolo. Sperando che funzioni, vi saluto e vi ricordo che, inogni caso... noi non c'entriamo nulla!

    Di Ion Turcanu

    Consigli di letturaLa rubrica che aiuta i lettori nella giungla letteraria

    di Niccol AmmanitiLa storia si svolge a Roma, dove il palazzinaro Sas Chiatti organizza il pi grande evento mondano del nostro seco-lo, a villa Ada. La festa comprende anche un safari a sono invitate la pi grandi celebrit e persone di spicco. Quiconvergono le storie parallele e di Mantos, capo di una setta satanica in declino. Ammaniti dipinge i vizi e le pochevirt della societ odierna, con personaggi graffianti, particolari, addirittura grotteschi.

    E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civilt sfatta e sfiancata;incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.

    di Tracy ChevalierDelft. Olanda. XVII secolo. In questa tranquilla citt olandese si svolgono le vicende della sedicenne Griet. Costrettaa lavorare dal pittore Johannes Vermeer, Griet dovr destreggiarsi tra i sei figli dell'artista, la scaltra suocera MariaThins, le avances del giovane figlio del macellaio Pieter e riuscire nell'ardua impresa di non suscitare le gelosie dellamoglie del pittore e della sua domestica. Le cose prenderanno per una piega inaspettata, e Griet e Johannes diven-teranno pi intimi del previsto... "La ragazza con l'orecchino di perla" un libro scorrevole e molto coinvolgente.Ispirato al famoso quadro di Johannes Vermeer "La ragazza con il turbante". Dal libro stato tratto anche un film nel2003, con Scarlett Johansson e Colin Firth.

    La vita una cosa assurda. Ma se si vive abbastanza a lungo,non ci si sorprende di nulla.

    Di Greta Furlan e Cristina Qiu

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    Lultima delle mode: il DJLondata di aspiranti musicisti spinti pi dal desiderio di fama che dalla passione

    Discoteche, gente che si diverte, belleragazze che ti acclamano, vita mon-

    dana e, se ti va bene, soldi per farci che ti piace. Si pu cos riassumere bre-vemente quella che pu essere una visionecomune del ruolo del disk jockey. Fantasticono? Molto probabilmente questa visione,nettamente superficiale, la causa dell'onda-a di adolescenti che si avvicinano al mondo

    del djing, inconsci del dietro le quinte diquesto mestiere, mai gettonato come inquesto periodo. Mettiamo in chiaro una co-sa: non mi piace fare di tutta l'erba un fascio,generalizzare, sputare sentenze. Anzi, sono

    sicuro che tra quest'ondata non manchi chimette e ben vengano passione ed impe-gno; un insieme di fatti e circostanze, per,asciano sospettare intenti non esclusiva-

    mente benigni. Nasce cos il dj per la popo-arit, per farsi notare, per rimorchiare o per

    qualsivoglia ragione che con la musica nondovrebbe aver niente a che fare. Oramai,con l'avanzare della tecnologia e l'entrata in

    gioco dei computer (solitamente MacBook)in quest'ambito, le abilit strettamente tec-niche del dj vanno via via perdendosi; maresta il fatto che la dedizione nel cercare igiusti pezzi per animare la serata, la prepa-razione di un dj set, la creativit, l'estro ed ilcarisma non si possono comprare. Non sipossono acquistare nemmeno le ore persedietro ad una consolle per esercitarsi e mi-gliorarsi, oppure tutto il tempo che vieneinvestito per cercare un qualcosa di innovati-vo e che piaccia alla gente; cose che solo la

    passione ti spinge a fare. Di conseguenzavengono smascherati i dj a tempo perso,anche se, nonostante ci, spinti dall'ostina-zione e assetati di fama, persistono nel farrabbrividire le orecchie degli appassionati,mentre gli addetti ai lavori, coloro che sacri-

    ficano tempo e denaro per praticare la loropassione nel miglior modo possibile, vedo-no malamente screditato ci che amanofare.Sembra quasi che negli ultimi tempi, cosfacendo, sia pi importante il personaggioche si crea attorno al dj, rispetto al vero e

    proprio compito per il quale nato questamestiere: intrattenere facendo ballare. Cer-to, l'immagine, oggi pi che mai, una cosafondamentale, e senza dubbio l'occhio vuo-le la sua parte; ma attenzione: l'orecchionon da meno!

    Di Marco Parolin

    Exi ab hoc corpore, Internet!falliti esorcismi dei tecnofobici e i veri demoni della rete

    Esci da questo corpo, recita questo

    titolo, marmorea sentenza dei cosid-detti tecnofobici, persone che critica-

    no fermamente la tecnologia mettendone inisalto solo gli aspetti negativi, magari solo aausa della loro ignoranza in materia. Quan-e volte ci siamo sentiti ripetere dai nostri

    nonni o dai nostri parenti pi anzianistaccati da quel computer e vai a trovarti

    una ragazza! o contorti discorsi nel cercaredi spiegare il mondo dellinformatica conuso di termini come il Compiute oFeisb? Infinite credo Purtroppo non

    olpa loro, ma nostra! Siamo noi laGenerazione dellInternet 2.0, e la nostraonoscenza della rete deve essere diffusa ai

    diversamente giovani nel modo migliorepossibile; il cellulare, la televisione, il neona-o digitale terrestre (tanto odiato dai nostriari nonni parch bisogna cambiare la tele-

    vision), sono i boccioli di una tecnologiadestinata a crescere sempre pi. Appena siacquista un nuovo computer, non si riescead uscire dal negozio ed il nostro super-ultramega-nuovissimo PC, pagato una follia,

    gi obsoleto. Parliamo di Internet: innanzi-utto cos? Internet nasce da quasi 50 anni

    di ricerche iniziate dal Dipartimento dellaDifesa degli Stati Uniti nel lontano 1958. Ai

    uoi albori si chiamava ARPAnet, ed era un

    sistema di comunicazione tra alcune univer-sit degli USA e la Difesa per avere un sicuro

    e rapido scambio di informazioni, risultatidi test scientifici e quantaltro. Internet frutto della gelosia: pensate che questo pro-getto venne avviato per cercare di rimediarealla figuraccia fatta con lU.R.S.S. al momen-to del lancio del primo satellite in orbita (loSputnik), anni e anni prima della umiliatagrande potenza degli Stati Uniti. Dopo unsalto di 50 anni eccoci qui, a ricevere conti-nue critiche sul mondo della rete, che nonsono nullaltro che impropri luoghi comuni.Internet impedisce lo sviluppo dei rapporti

    sociali personali: certamente, ma usato inche quantit e in che modo? Sicuramenteladolescente che passa 23 ore su 24 nellachat di Facebook non svilupper tante ami-cizie quante il ragazzo che esce in piazza alpomeriggio. I giovani scaricano illegalmen-te da Internet perch il loro scopo sfidarela legge: invece dimostrato che 8 giovanisu 10, in Italia, utilizzano siti di file sharingillegali perch pi conveniente, a livelloeconomico, un download di un cd musicalepiuttosto del suo acquisto; e ci vale anche

    per i film e per i software (questi ultimi, pe-r, vengono piratati per una necessitlavorativa, dato che gli strumenti didatticipi utili sono anche i pi costosi). Con que-sto non si vuole affermare che la pirateria

    un atto moralmente giusto, ma ci dovreb-be far ragionare i produttori di materialeartistico di qualsivoglia tipo, sul motivo diquesta abnorme percentuale di downloadillegali che sovrasta abbondantemente gliacquisti legali. Si sta perdendo lusodellitaliano a causa del linguaggio deglisms e delle contaminazioni inglesi: verosolo in parte, perch solo dopo un uso con-tinuo di questo linguaggio abbreviato sirischia di fare confusione. Il mio scopo impedire la demonizzazione di questo stru-mento FONDAMENTALE, che inevitabil-mente invade ed invader sempre pi le

    nostre case e il nostro mondo. La tecnologi-a, Internet e telefonia mobile compresa,deve essere insegnata a tutti per poter es-sere sfruttata nel migliore dei modi, senzaeccessi e senza divieti. Da qui a poco la co-noscenza tecnologica sar un elementofondamentale per TUTTE le professioni,dallimpiegato alloperaio, dal falegname almuratore.

    Di Filippo Baron

    Baron Filippo

    Baron Filippo

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

    A.S. 2010-2011 Pag.11

    Liberi di scegliere, ma non di pensareLibert despressione: sogno o realt?

    Lucio Musolino. Giovane giornalista calabrese. Per anni statoredattore di un piccolo giornale regionale, scrivendo e de-nunciando i rapporti tra 'ndrangheta e politica. Da qualche

    mese a CalabriaOra si occupava delle pubblicazioni di delicati attigiudiziari che riguardano la criminalit organizzata e dei nomi di

    onsiglieri comunali e regionali legati ad esponenti di spiccondranghetisti. Minacce dopo minacce. Una sera, sopra il tavolo,rova una bottiglia piena di benzina ed un biglietto: questa per te,

    non per la tua macchina. Due mesi pi tardi gli viene bloccata laposta elettronica e viene licenziato: coincidenza? Massimo Fini.Giornalista scomodo. Collabora con grandi testate nazionali. Nelontano 2003 firma un contratto con la Rai di quindici puntate perondurre un talk show alternativo, fuori dagli schemi. Un giorno

    prima della messa in onda (e ancora prima della registrazione!) il

    programma viene censurato dall'ex direttore di Rai2, esponentedella Lega, per volere di un ignoto personaggio politico molto influ-ente, il quale non gradiva la presenza del giornalista in televisione:veto antropologico. Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo Biagi,amosi giornalisti e conduttori. Diversi anni al servizio della televi-ione pubblica, spesi a cercare di far luce e curare una situazione

    malata che continua, tutt'ora, a tappare gli occhi ad una grandeetta di popolazione italiana.

    Risultato? Censurati e cacciati dalla Rai per uso criminoso dellaelevisione pubblica, il famoso Diktat Bulgaro. Come se intervista-e un giornalista per la presentazione di un suo libro fosse un crimi-

    ne (l'intervista di Luttazzi a Travaglio che gli costata il licenzia-

    mento); come se condurre uno dei programmi pi visti di sempre (IlFatto condotto da Biagi, sei milioni di telespettatori di media in ottoanni!) fosse un reato. A questo punto viene da chiedersi: in Italiaesiste la libert di stampa, la libert di espressione, la libert di ma-nifestare il proprio pensiero? Esiste tutto ci, o i nostri padri costi-uenti infilarono nella Costituzione una accozzaglia di diritti e liber- a casaccio, solamente per non far credere ai cittadini italiani di

    vivere sotto regime? mai possibile che in una televisione di Stato,he dovrebbe ammettere e diffondere una pluralit di pensiero,

    avvengano censure, veti o atti mafiosi di questo genere? Si, perch proprio di mafia che si sta parlando. Il termine mafia deriva dall'a-abo, mayhas, e significa spacconeria. Non limitiamoci quindi ad

    mmaginare la mafia solamente come un'organizzazione che uccidee ricatta, la mafia della lupara, la mafia delle grandi famiglie sicilia-ne. Le nuove mafie sono proprio quelle che non si vedono. E l'uso

    legittimo del potere per imbavagliare, sopprimere chi rema con-rocorrente, chi esprime opinioni che criticano l'operato del gover-

    no un atteggiamento che favorisce queste nuove mafie. Uncomportamento vergognoso, che mina la struttura democratica sucui costruito il nostro Paese.I mass media, soprattutto in questi ultimi anni in cui il progressotecnologico sta facilitando la diffusione dell'informazione a moltepi persone e a costi sempre pi bassi, stanno diventando i nemicipi temuti di governi e governanti. Tutti vorrebbero poterli control-lare. Molti non ce la fanno, qualcuno li possiedono quasi tutti. E sequesto avviene, muore di conseguenza la democrazia. Quando il

    quarto potere - cos vengono definiti i mezzi di comunicazione, perla loro capacit di influenzare gli elettori si accentra tutto nellemani di un solo personaggio politico, aumenta il rischio di formazio-ne di un regime. Un regime a cui non servono i manganelli o la vio-lenza fisica, ma un regime che si l imita a mostrarti quello che vuole,che filtra le informazioni e le spedisce direttamente nel salotto dicasa, facendoti credere che quella la sola ed unica verit. Un regi-me che tramite ricatti, soprusi ed abusi di potere riesce ad ottenereci che vuole. Il mio, oltre che una critica all'immenso monopoliomediatico italiano, grazie al quale veniamo definiti dall'istituto diricerca americano Freedom House, paese parzialmente-libero,vuole essere anche un invito a guardare oltre quello che ci viene

    propinato ogni giorno da tv e giornali, a pensare con la propria te-sta, ad ascoltare sempre tutte e due le campane, ad evitare le presedi posizione irrazionali, dettate da mode o fanatismi, che servonosolamente a delineare il carattere di una popolazione sempre picon i paraocchi, chiusa, limitata e pecorona.

    Di Elia Baggio

    Gentili signore e signori, desideriamo comunicarvi che nel prossimo numero de Il Pelapatate verr lanciata una rubricacompletamente dedicata alle persone che desiderano liberarsi di qualcosa che non trovano pi utile o che sem-

    plicemente non piace pi e a coloro che cercano le cose pi disparate! Coloro i quali desiderassero inserire il proprio annuncio do-vranno semplicemente comunicare alla mail della redazione, qui sotto, loggetto da vendere o da comprare e il prezzo di vendita, il

    proprio nome e la propria classe. Prima della stampa delledizione successiva, un incaricato della redazione passer a verificare laveridicit dellannuncio e a confermare la sua pubblicazione. Gli acquirenti dovranno semplicemente scrivere alla redazione per ave-re il contatto del venditore ed il gioco fatto! La redazione declina ogni responsabilit in caso di furbonerie.La Redazione. Per info: [email protected]

    mailto:ilpelapatate.einaudi:@gmail.commailto:ilpelapatate.einaudi:@gmail.com
  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

    12/16Pag.12 A.S. 2010-2011

    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    La Tv-SpazzaturaLinevitabile regresso del mezzo di informazione (purtroppo) pi diffuso al mondo

    Quante volte vi capitato di pren-dere in mano il telecomando epremere la freccetta avanti

    allinfinito, cercando qualcosa che possaattirare la vostra attenzione? Per noi, ormai, una cosa normale, ma quella della televi-sione fu una vera e propria rivoluzione: ilfatto di poter vedere delle persone muover-si e parlare allinterno di una scatola di me-allo comport, decenni fa, grande meravi-

    glia. I primi televisori risalgono agli anni 30e, a quei tempi, lo scopo era prettamentenformativo. Nel giro di 80 anni quante cose

    sono cambiate? Al giorno doggi tutta la no-stra vita influenzata da questo elettrodo-mestico. I programmi trasmessi sono sem-

    pre pi privi di morale e sembrano portare,anzich ad una crescita culturale, quasi alregresso della societ. Si preferisce ilGrande Fratello rispetto a Ulisse,Trasformat a Chi vuol essere milionario,Uomini e Donne al posto di un buon Tele-giornale.Lelenco dei programmi culturali si sta lenta-mente accorciando, mentre i programmi-spazzatura si diffondono a macchia dolio. Vifacciamo notare anche la grandissima quan-tit di pubblicit che ci ritroviamo a subire

    ogni giorno: in un semplice telefilm di 40minuti, 15 di questi sono occupati da spotpubblicitari, molti dei quali privi di alcun sen-so e contengono atteggiamenti che invitanoal consumismo. I programmi attuali, oltre-tutto, mostrano unidea distorta di benesse-re e di bellezza, offrendo modelli sempre piesigenti. Sembra che le ragazze debbanoessere tutte alte, magre, truccate e pettinate

    a puntino, ed anche il modello di ragazzonon di certo quello ciccia e brufoli. Maquanto ci viene proposto ripetutamente

    come valore, lo realmente? Le personehanno la consapevolezza di questo conti-nuo martellamento mediatico a cui sonosottoposte?Il rischio che il respirare continuamentequesta televisione possa influenzare la no-stra vita e la nostra libert, senza che ce nerendiamo conto. Come possiamo difendercida tutto questo? Lo scopo dei produttoritelevisivi quello di alzare sempre di pi gliascolti, indipendentemente dalla qualit deiprogrammi: il fine giustifica i mezzi diceva

    Machiavelli, e la tv spazzatura perfettaper questo, in quanto, rispetto ad unprogramma impegnato, pi facile daprodurre e da seguire, gli ascolti aumenta-no ed i guadagni vanno alle stelle. Sta adognuno di noi la scelta delle proprie azioni.A volte basta un click per uscire da questomeccanismo, e riprendere in mano la co-struzione della propria vita.

    Di Arianna Toffanin e Ilaria Marcolin

    al moderno al vintage passando per il futuristico. Eccovi la Guida alle Mode Giovanili

    Paragoniamo per un momento la scuola ad una giungla, dove biso-gna lottare per sopravvivere alla dura legge della moda, imposta dachiss quale essere immondo! In questo luogo possiamo trovarena curiosa somiglianza di stile in ogni elemento.

    a analizziamo dapprima alcuni esemplari di femmina, che possono esse- divisi in: Le Diverse, Le Eccentriche Firmate Da Capo a Piedi, e Le Asso-tamente Normali. Dunque, partiamo da quel gruppo che destinato advadere il pianeta giovanile, il gruppo pi popolare:

    . Il gruppo composto da super fighe, le quali fanno unso spropositato di fondotinta, terra e matita nera, che dona un fantasticoolorito arancione anche in pieno inverno, con occhi da tigrotta; i capellion sono quasi mai del proprio colore, ed hanno un incotonamento degnoOscar, che si abbina perfettamente agli orecchini parabolici (quelli gran-ed etnici) ed alla sciarpa, dai colori che variano dal marrone al grigio,

    ortata con maestria in tutte le stagioni. Nei mesi freddi, questo esempla- si pu distinguere da un lungo cappotto con pelo nel cappuccio rigoro-

    amente Woolrich, portato con jeans o leggins strettissimi, accompa-nati da scomodissimi stivalozzi UGG o da colorate Vans. Ovviamente

    cordiamo che tutto il resto del vestiario, il poco che rimane, deve essere marca, giovanile ed alla moda, eh! seguono comunque laoda, ma quelle da passerella della settimana di moda a Milano! In questo

    eriodo c uno stile che si butta pi verso il vintage, capelli tagliati cortis-mi e capi strani, anni 20, 30 oppure 70, e qualcosa di stravagante in

    testa. Poi viene il gruppo de , che, vedendo ilprimo gruppo, pur essendo carine, si fanno mille problemi e si sentonointimidite da queste leonesse affamate di popolarit. Le tipe normali,quindi, cercano di assomigliare un po a loro in quanto a stile, quasi maisenza successo perch non dispongono di genitori con il portafoglio a fi-sarmonica, che le assecondano in tutto. Anche nella razza maschile si pos-sono distinguere vari modelli, fra cui analizziamo i pi popolari: I Vanito-si,pi tirati delle ragazze, I Relax Tuta Ti Amo, I Rapper Bella Zio e, anchese ormai in fase di estinzione, I Normali. si notano subito, sonoquelli particolari anche nel camminare, hanno sempre le cuffie, anche se avolte si dimenticano lIpod. Labbigliamento composto da un paio di

    jeans stretti, "Cheap Monday" dobbligo; per le scarpe si vedono molto le

    Timberland, sinora usate come scarpe antinfortunistica, [CONTINUA]

    i Igor Cobalchini e Giada Colella

    I potenti vogliono un popolo di impreparati di fronte ai problemi

    della vita perch pi facile gestirli e comandarli.

    Le giornaliere sfilate di moda nella nostra scuola

    Baron Filippo

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

    13/16

    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

    A.S. 2010-2011 Pag.13

    molte scarpe a stivaletto; indossano spesso una camicia da boscaiololto-atesino o comunque una felpa dal colore molto vivace. Fra questi

    molto presente la sciarpa, che adesso spesso sostituita dalla kefiah, di cuipochi sanno il reale significato; a differenza delle ragazze tendono a to-glierla quando la temperatura sale. Il ragazzo ormaipadroneggia nei corridoi: definito relax in quanto a suo dire indossa lauta perch sta pi comodo e non perch la indossino un buon 55% deiagazzi. Inoltre si vede spesso con un berretto di lana, cosa tra laltro odia-a dai professori che non tollerano il vedere ragazzi in classe con il berret-o. Come i Vanitosi amano le cuffie, ma qui se ne vedono anche da dj, co-

    me se quelle tradizionali non bastassero. Sar anche questa una questionedi stile. Gli intramontabili sembrano davvero non morire mai, sep-pure abbiano perso un po della loro rappresentanza. Si vestono con scar-pe Circa, Osiris e tutte marche simili a queste, che producono scarpe piarghe che lunghe; i jeans sono davvero larghi e portati a vita un tantino

    bassa, giusto quel che basta perch si veda tutto il culo, e volendo si posso-no contare il numero di volte che si cambiano le mutande, ma non fatelo,

    vi diranno che hanno lintimo tutto uguale. Indossano sempre la felpa,della stessa taglia di Big Show, per capirci. Non prestano grandi attenzionialle marche, basta che gli indumenti siano quelle due o tre taglie in pi.

    sono quelli in grado di alternare il loro modo di vestirsi, ma senzamai andare fuori di certi limiti. Il pi delle volte si presentano con un paio di

    jeans n troppo stretti n troppo larghi. Indossano spesso un maglioncino,non giallo o di qualsiasi altro colore vivace, ma prediligono colori come ilblu, nero, grigio. Hanno scarpe spesso firmate, ma di certo non lo sentonocome un dovere.Ma limportante non tutto questo. In fondo giusto stare bene con sestessi, non tanto guardando la moda, ma se una ragazza, od un ragazzo simpatica/o ed esuberante, e non importa assolutamente niente di tuttiquesti stereotipi e dei giudizi della gente, potrebbe stare bene, e lanciareuna moda a sua volta, magari con un paio di mutande per cappello. Vogliodire che non dovremo essere delle scimmie legate a questa societ, mapersone con ideali e con uno stile proprio.

    Perch andare in gita, la parola a noi studenti!Chiariamoci le idee riguardo alla tanto discussa Riforma Gelmini

    V iste le recenti proteste, alla doman-da: "Sei a favore o contro la protesta,che sfrutta la nostra possibilit diuscire dalla monotonia quotidiana dellascuola impedendo di fare uscite didattiche oaddirittura viaggi distruzione? tutti noi stu-denti risponderemmo allunisono con unnetto e convinto NO!. Abbiamo posto pera stessa domanda alla rappresentante degli

    studenti , che ha risposto cosi:

    Ovviamente, essendo una studentessa, ilmio pensiero al riguardo comune a quellodei miei coetanei: le gite scolastiche sono dasempre lo strumento educativo pi apprez-zato da noi studenti, che lo attendiamo conansia per tutto l anno. Purtroppo, ormai qua-si tutti i professori pensano che sia solounoccasione per stare alzati fino a tardi, fareconfusione in albergo o in bus, divertirsi pere strade; insomma fare qualsiasi cosa si de-

    sideri. Ma invece la gita scolastica un mo-mento di socializzazione e dapprendimento,

    un raccogliere informazioni reso pi grade-vole dalla lontananza dalledificio scolasti-co. Sono molti gli scopi di una visita guida-ta: conoscere luoghi nuovi, usi differenti eculture diverse. Inoltre si possono rafforzareamicizie e magari crearne altre , in quanto siha la possibilit di conoscere persone chestanno accanto a noi, ma fuori dallambitoscolastico, e quindi apprezzarle anche per ilprofilo umano e non solo quello che si vede

    a scuola. Nel giro di 10 anni gli accompa-gnatori si sono dimezzati, poich questiultimi sostengono che vi siano troppe re-sponsabilit, sia civili che penali, e solo chiconosce bene i giovani a conoscenza delfatto che i veri protagonisti delle gitedistruzione non sono il sesso, la droga,lalcool, o altro, come qualcuno pensa. Inol-tre aggiungono che a causa della societ incui viviamo, abituata allo sballo e agli ecces-si, il controllo possibile solo fino a un certopunto. Vorrei portare ad un momento di

    riflessione i nostri insegnanti: ci che dite pensate sulle difficolt di accompagnarci locapisco e lo condivido, ma non si tratta digiovani o adolescenti qualunque, ma di stu-denti con cui avete avuto un anno intero opi di rapporti, e di cui avete potuto com-prendere pregi e difetti. Vi chiedo di darcipi fiducia, e darci la possibilit di viverequestesperienza che ricorderemo semprenegli anni avvenire, e che sar un ricordo

    impresso nella memoria, che rimpiangere-mo con nostalgia; e dentro a questo ricordoci sarete anche voi, perch non siete soloaccompagnatori ma compagni di viaggio edesperienza.Quindi eliminando le uscite scolastiche,priverete intere generazioni di studenti diunesperienza fantastica. Forse, accoglien-do il suggerimento di Lara, ci si potrebbepensare bene, prima di negare una possibi-lit simile.

    Di Davide Fogal e Sonia Menon

    Eco-cronaca in pilloleBrevi notizie dal mondo dellecologia direttamente dalle agenzie di stampa

    Veneti, popolo di inquinatori! Ebbenesi cari lettori, nella nostra amata ter-ra si utilizza solo il 18% di energiaelettrica prodotta da fonti di energia rinno-vabile. Mancanza di risorse? Mancanza difondi da investire? Disinteresse? O semplicee oramai collaudato conflitto di interessi?Chi lo sa Ma tranquilli, siamo precedutisolo da Toscana, Umbria, Abruzzo, Calabriae Piemonte! Pensate, la Toscana lunica

    regione dItalia che ricava gran parte del suoconsumo elettrico da fonti geotermiche. Madiciamo la verit Proprio come nazionenon siamo molto quotati nel campo ener-getico Abbiamo una percentuale duso delrinnovabile tra le pi basse di tutta Europa:

    il 15,6%. I nostri vicini di casa gli Austriaci e,i leggermente pi lontani, gli Svedesi hannouno sfruttamento pari al 50% delle energiepulite. Al 36% troviamo i Lettoni mentre ci

    fanno compagnia, vicine vicine la Spagna ela Germania. Possiamo essere orgogliosi diaver battuto, anzi stracciato direi, i nostrivicini Francesi insieme agli Inglesi che a lorovolta hanno superato Estoni e Polacchi.Nelle prossime edizioni vi parler dei nuovi

    obblighi costruttivi per le nuove abitazioninel campo energetico... Preparatevi signorie signore, ci sar da metter mano al porta-fogli!

    Di Filippo Baron

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

    14/16Pag.14 A.S. 2010-2011

    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    Area Foto-Grafica: Progetto DiogeneDi Filippo Baron

    Per questo numero del nostro amato Giornalino dIstituto, abbiamo pensato di proporvi, nellArea Foto-Grafica, un piccolo reportage diuna tra le migliori attivit svolte dai Geometri nel corso della Settimana dei Recuperi (dal 24 al 29 gennaio): la Costruzione di un Plastico.Questa progetto, denominato Diogene, mirava alla costruzione di una cellula familiare (una rappresentazione stilizzata di ununit abi-ativa) a dimensioni reali che rispettasse tutti i canoni della Bioedilizia, quali ad esempio la presenza di pannelli fotovoltaici, luso di mate-iali atossici e prettamente naturali, la sostituzione di caldaie a metano per il riscaldamento con impianti geotermici e con impianti a bio-

    gas e con un approvvigionamento idrico totalmente naturale, tramite la raccolta delle acque piovane. Inoltre nella cellula stato previstoun rivestimento a cappotto (per evitare la dispersione termica) e lapplicazione del cosiddetto Tetto Verde (copertura del tetto con pratoderba) per favorire, insieme a una serra solare nella facciata rivolta a sud, lo sviluppo di un microclima interno adatto alla vita. Linteratruttura in legno, realizzata completamente da noi studenti ed tuttora esposta in Quinto Lotto.

    Dato che le immagini, sempre, ve lassicuro, dicono pi delle parole vi lascio alla parte fotografica della rubrica!

    P.S.: Un importante ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato, anche partecipando a una sola lezione, nonch allIstitutoScotton per la fornitura di legno e materiale da costruzione!

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    N 1 - Anno 2011 I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

    A.S. 2010-2011 Pag.15

    Di Jacopo Bertoncello

    Non poteva mancare, in un giornalino che si rispetti, una rubrica dobbligo Ho lonore di presentarvi il primo oroscopo del PelapatateUn attimo di attenzione Silenzio in sala Rulli di tamburi Tutti aspettano Un boato, e gli applausi del pubblico in delirio, peggio di

    essere ad un concerto Rock satanico!!!... Signori e signore ecco a vooooiiii

    No, non stiamo parlando di un oroscopo qualsiasi, ma delloroscopo per eccellenza, per soli ragionieri e geometri. Attenti a non farlo leg-gere ad esterni perch cadrebbe su di loro la sciagura degli dei del cielo!Only for ITCG, insomma! Appunto perch only for ITCG, oggi ve ne presento uno molto particolare. Loroscopo di questo mese sar basa-o sul calendario cinese, e date le difficolt sullo stabilire il proprio segno, questo oroscopo speciale avr una particolarit: se oggi vi senti-e maiale, dovrete leggere quello del maiale, oppure se vi sentite pi delle scimmie, sarete delle piccole scimmie ammaestrate. Insomma

    potreste anche leggerveli tutti, poi decidete cosa vi fa pi comodo, in base allumore. Ganzo questo oroscopo vero? Nessuno avr pi pro-blemi o preoccupazioni! Buona lettura!!!

    : vi rodeil fatto che il vostro vicino di banco vi abbia appenabattuto a Tetris durante lultima lezione di italiano, ma siete sicuri dirifarvi con la prossima battaglia navale durante lassemblea di lune-d.

    per voi si prospetta un fine settimana molto entusia-smante. Dopo aver letto lindovinello della scimmia vi venu-to un attacco di gastrite e avete passato lultima parte di le-zione di storia dellarte in bagno, e ci starete fino al lunedsuccessivo. Cos la prossima volta imparate a leggere il Pela-patate a casa vostra!!!

    : nella prossima assemblea di classe dovrete darvi da fareper tenere alta la vostra media di vittorie consecutive a battaglianavale. In futuro probabilmente sarete chiamati nella squadra

    distituto di palline di carta.

    : in educazione fisica e trattamento testi andate forti. Conti-nuate cos. In economia aziendale e matematica non siete propriodelle tigri, perch vantate la media pi bassa della classe. Io unaripassatina gliela darei, e se non adesso, almeno un pochino primadi settembre!

    : assieme al vostro collega tigre avete una media imbattutadi 3 consecutivi negli ultimi sette compiti. Un presentimento zodia-calepresume che continuando cos, in sostituzione del postino cheporta la famigerata lettera, vi ritroverete tutti i gufi di Hogwarts aintasare la canna fumaria. E non illudetevi di essere dei maghi pro-vetti.

    oink, grugn, sgrunft, splash, oink, muu, miao, bau,bau, bau, i-oh, bee, bee, oink, pio, pio, chicchirich, etci. Econ questa previsione per tutti gli amici maiali dellEinaudichiudo ufficialmente l(infelicissimo) oroscopo del mese!

    : ultimamente siete diventati velenosi (non obbligato-io ridere perch una battuta penosa) a causa del continuo stress

    dovuto al troppo studio. Datevi allippica (senza offesa per il segnocavallo).

    avete appena scoperto una/un affascinante par-tner serpente che ha deciso di condividere molti dei vostristessi interessi. Quindi per voi questo mese fortuna in amore.Avanti cos che siete lunico segno sano di questo assurdo o-roscopo

    : siete lunica speranza dei vostri colleghi lepre e tigre, chestanno pensando di diventare monaci tibetani piuttosto di andareancora a scuola. I vostri programmi pomeridiani per i prossimi duemesi saranno recuperi recuperi recuperi, e, vi prego, non siate catti-

    vi! Date una mano e condividete la vostra intelligenza!

    potrebbe sembrare che per i cinesi tutti vadano malea scuola, e magari voi di questo segno andate anche bene, mal signor Biscardi mi induce a dirvi solo una cosa: CAPRA CA-

    PRA CAPRA CAPRA!!! E nessuno si offenda Capra!!!

    tanto per sdrammatizzare sapete qual il colmoper una strega dellIGEA??Non saper fare una fattura!!! Ahahahahaaa bella questa!!! Okmi scuso con le persone della scimmia e passiamo al prossimo

    segno

    al contrario della vostra compagna del segno del gallo,n quel momento eravate impegnati in un crucipuzzle da pi

    di mezzora, perch le parole ciabatta, cantinae ornitorincoerano introvabili. Cos la prof vi ha beccati e non avete potutoeggere la fine delloroscopo. Vergognatevi!

    Loroscopo del meseLo zodiaco nel firmamento einaudito

    Le soluzioni dei giochi del numero precedente

  • 7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 1 Anno 1)

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    Il Pelapatate I.T.C.G. L. Einaudi - Bassano del Grappa (Vi) N 1 - Anno 2011

    I giochi del Pelapatate!

    Partendo dalla prima parole, inserisci quelle mancanti di cui vengono indicate iniziale, finale e lunghezza (1 tratto = 1 lettera). Ogniermine deve legarsi a quello precedente e a quello successivo seguendo un senso logico.

    PETTO PIASTRINE COCOMERO PUZZA NUVOLA

    P _ _ _ O F _ _ _ _ A T _ _ _ A C _ _ _ _ E C _ _ _ O

    ARROSTO C _ _ _ E C _ _ _ O S _ _ A P _ _ _ _ _ _ _ E

    AMORE B _ _ _ _ _ _ _ A L _ _ E C _ _ _ _ _ _ E

    ACQUA F _ _ _ _ _ E H _ _ _ I

    F _ _ _ O N _ _ _ O

    INVERNO B _ _ _ _ _ E

    MOSE

    Lo scoiattolo Sammy vuole organizzare una festa sul suo albero e,mentre cercava del cibo, si imbatt in un mucchio di radicchi, a luimolto graditi. Vuole portarli nella sua tana, ma pu portare solo 3gambe alla volta. Dopo 9 giri la tana di Sammy piena. Quantegambe di radicchio ci ha portato?

    A cura di Arianna Toffanin