Il Pastorello e Il Flauto

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IL PASTORELLO E IL FLAUTO C’era una volta un pastorello che ogni giorno portava il suo gregge di pecore al pascolo su un grande prato ai margini di un bosco. Un giorno, mentre le sue pecorelle brucavano l’erbetta, si costruì un bellissimo flauto intagliando un pezzo di legno. Era proprio un bel flauto, dalla voce limpida e melodiosa. Quando il pastorello lo suonava, agnellini e pecore si mettevano a saltellare intorno a lui improvvisando danze e balli gioiosi. Ogni giorno il pastorello suonava per loro nuove musiche e più il tempo passava e più le sue pecorelle erano felici di ascoltarlo. Un brutto giorno però, rientrando a casa, si accorse di aver perso il suo flauto di legno e nulla valsero le sue ricerche: era proprio sparito. Il giorno dopo riportò il gregge sul pascolo, ma le pecorelle non sentendolo suonare si fecero tristi e silenziose. Il pastorello vedendole così malinconiche, decise di cercare di nuovo il suo flauto spingendosi fin dentro al bosco. Dopo aver camminato a lungo, incontrò un vecchietto dalla barba bianca. Il pastorello vedendolo si meravigliò molto e subito gli raccontò di quel che gli era accaduto. Il vecchietto lo ascoltò attentamente, poi lo invitò a seguirlo dicendogli di aver ritrovato il suo flauto e di essere pronto a restituirglielo. Così arrivarono ad un grande albero nel mezzo del bosco. Entrò nell’albero attraversando una piccola porticina segreta. La grande quercia, nascondeva all’interno un meraviglioso palazzo principesco. Il vecchietto dalla barba bianca andava via e ritornò con un splendido flauto d’argento. Al pastorello venne il desiderio da dire, vedendo il flauto brillante, che quel flauto è il suo, però poi ripensò ricordando agli insegnamenti del suo padre di non dire mai le bugie. Così disse: “Questo flauto e molto bello, e avrei piacere di averlo, però non è il mio. Il mio era un semplice flauto di legno. Riconosco, perché ho fatto con le mie mani. Il vecchietto dalla barba bianca andava via e ritornò con un splendido flauto d’oro, meravigliosamente luccicante. Il pastorello quasi ha detto che questo è il suo, però poi si ricordava che si deve dire sempre la verità, così disse di nuovo: “Veramente desidererei di averlo, però non è il mio.” Così il vecchietto andava via, e ritornò con un flauto ancora più brillante, un flauto di diamante. Adesso vedendo il flauto di diamante il pastorello ha deciso di dire che quello è il suo flauto, intanto il vecchietto non poteva sapere la verità. Però nell’ultimo momento si ricordò alle parole del suo padre: “non dire mai la bugia”. E dissi al vecchietto: “Purtroppo neanche questo non è il mio. E’ bellissimo, ma il mio èra un semplice flauto di legno, che ho fatto con le mie mani.” Allora il vecchietto andava via e ritorno con un flauto semplice di legno. Il pastorello riconobbe già da lontano:

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IL PASTORELLO E IL FLAUTO

C’era una volta un pastorello che ogni giorno portava il suo gregge di pecore al pascolo su un grande prato ai margini di un bosco.Un giorno, mentre le sue pecorelle brucavano l’erbetta, si costruì un bellissimo flauto intagliando un pezzo di legno. Era proprio un bel flauto, dalla voce limpida e melodiosa.Quando il pastorello lo suonava, agnellini e pecore si mettevano a saltellare intorno a lui improvvisando danze e balli gioiosi. Ogni giorno il pastorello suonava per loro nuove musiche e più il tempo passava e più le sue pecorelle erano felici di ascoltarlo.Un brutto giorno però, rientrando a casa, si accorse di aver perso il suo flauto di legno e nulla valsero le sue ricerche: era proprio sparito.Il giorno dopo riportò il gregge sul pascolo, ma le pecorelle non sentendolo suonare si fecero tristi e silenziose. Il pastorello vedendole così malinconiche, decise di cercare di nuovo il suo flauto spingendosi fin dentro al bosco. Dopo aver camminato a lungo, incontrò un vecchietto dalla barba bianca. Il pastorello vedendolo si meravigliò molto e subito gli raccontò di quel che gli era accaduto.Il vecchietto lo ascoltò attentamente, poi lo invitò a seguirlo dicendogli di aver ritrovato il suo flauto e di essere pronto a restituirglielo. Così arrivarono ad un grande albero nel mezzo del bosco. Entrò nell’albero attraversando una piccola porticina segreta.La grande quercia, nascondeva all’interno un meraviglioso palazzo principesco.Il vecchietto dalla barba bianca andava via e ritornò con un splendido flauto d’argento. Al pastorello venne il desiderio da dire, vedendo il flauto brillante, che quel flauto è il suo, però poi ripensò ricordando agli insegnamenti del suo padre di non dire mai le bugie. Così disse: “Questo flauto e molto bello, e avrei piacere di averlo, però non è il mio. Il mio era un semplice flauto di legno. Riconosco, perché ho fatto con le mie mani.Il vecchietto dalla barba bianca andava via e ritornò con un splendido flauto d’oro, meravigliosamente luccicante. Il pastorello quasi ha detto che questo è il suo, però poi si ricordava che si deve dire sempre la verità, così disse di nuovo: “Veramente desidererei di averlo, però non è il mio.”Così il vecchietto andava via, e ritornò con un flauto ancora più brillante, un flauto di diamante.Adesso vedendo il flauto di diamante il pastorello ha deciso di dire che quello è il suo flauto, intanto il vecchietto non poteva sapere la verità. Però nell’ultimo momento si ricordò alle parole del suo padre: “non dire mai la bugia”. E dissi al vecchietto:“Purtroppo neanche questo non è il mio. E’ bellissimo, ma il mio èra un semplice flauto di legno, che ho fatto con le mie mani.”Allora il vecchietto andava via e ritorno con un flauto semplice di legno. Il pastorello riconobbe già da lontano:

“Ecco, questo è il mio flauto. Lo riconosco, perché ho fatto con le mie mani. Posso riaverlo?”

Il vecchietto dalla barba bianca così disse al pastorello:“Poiché sei stato onesto, ti restituisco il tuo flauto di legno, ma ti regalo anche il flauto di argento, il flauto di oro ed il flauto di diamante.”

Il pastorello ringraziò per i flauti, e corse velocemente verso il pascolo. Cominciò suonare quando si avvicinò, e le pecorelle sentirono già da lontano, e corsero verso il pastorello da ballare per il suono del flauto di legno. Il pastorello non ha perso mai più il suo flauto, e così vissero felici e contenti tutti insieme.