il Pallio di San Lorenzo
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MECENATE CON 5 EURO per il restauro di un cm2 del Pallio di San Lorenzo 1
In collaborazione con Lions Club Genova Sant'Agata – Alta Val Bisagno
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LA STORIA DEL PALLIO
Nel 1261 l‟imperatore Michele VIII Paleologo riconquistava Bisanzio grazie al supporto
dei Genovesi, che riuscivano così a spodestare l‟Impero Latino d‟Oriente, prodotto
della IV Crociata condotta nel 1204 dai Veneziani. In segno di riconoscenza
l‟Imperatore, oltre a grandi privilegi commerciali, donava alla città ligure un pallio in
sciamito di seta destinato ad ornare l‟altar maggiore della cattedrale di San Lorenzo.
L’OGGETTO
Questo prezioso tessuto, di ineguagliabile
qualità (sciamito significa “a sei fili”, a
indicare la complessità dell‟armatura, in
genere formata da due orditi e da due o
quattro trame) ricamato con sete policrome
e con fili d‟oro e d‟argento, rimase in
Duomo fino al 1663, poi venne spostato nel
Palazzo dei Padri del Comune, alla metà
dell‟Ottocento in Palazzo Tursi, e infine ai
primi del XX secolo in Palazzo Bianco. E‟
stato poi trasferito nel Museo di
Sant‟Agostino, dove ritornerà a conclusione
dei lavori.
Il Pallio narra episodi e martirio della vita dei santi Lorenzo, Ippolito e Sisto. La
descrizione si svolge su due registri e presenta, al centro del registro superiore, San
Lorenzo che introduce l‟imperatore bizantino, con l‟arcangelo Michele, suo protettore,
nella chiesa genovese. Il Paleologo viene posto in stridente contrasto col perfido
Decio, imperatore romano persecutore di cristiani e protagonista delle storie
rappresentate, assieme ai tre Santi martiri.
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Il pallio genovese costituisce un capolavoro unico nella storia dell‟arte, un tessuto
prezioso, frutto del lavoro di uno dei migliori atelier tessili del bacino mediterraneo di
allora, probabilmente proprio quello del palazzo imperiale di Bisanzio, nel quale la
tradizione e l‟iconografia greca si fondono con l‟apporto di maestranze occidentali,
rilevabile – ad esempio – nell‟utilizzo della lingua latina e nelle lettere in caratteri gotici.
Le maestose dimensioni (ca. cm. 377 x 132, che corrisponderebbero, con una
discrepanza di un solo centimetro, a 15 palmi genovesi per 5) sono pressoché
ineguagliate fra i tessuti consimili conservati e lo rendono degno della massima
attenzione fra gli esperti di tutto il mondo.
Il Pallio è un capolavoro unico al mondo anche per la straordinaria quantità di
informazioni che fornisce sulla storia di Genova, sulla storia dell‟Impero Bizantino, sui
rapporti fra questi due attori fondamentali nella storia del Mediterraneo, sulla religiosità
occidentale e orientale in un momento a metà strada fra scisma e tentata
riunificazione delle due chiese, sulle tecniche e sui rapporti fra laboratori
IL RESTAURO
Il restauro è affidato all‟Opificio delle Pietre
Dure di Firenze. Al momento sono in corso
le analisi che consentono di studiare
approfonditamente il manufatto,
conoscerne nel dettaglio intima struttura e
problemi. In questo contesto vengono
utilizzati i più recenti software informatici, i
microscopi elettronici, ogni tecnica
fotografica e radiografica reputata utile a
fornire elementi che portino alla
elaborazione del miglior progetto possibile.
I settecentocinquant‟anni di età, infatti,
fanno sì che il „nostro‟ pallio presenti
problemi acutissimi di depolimerizzazione del filo di seta che lo compone, oltre a
strappi, deformazioni del tessuto e ossidazioni dei fili metallici.
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Dopo le indagini preliminari, il restauro conoscerà le seguenti fasi:
individuazione di materiali e metodi di pulitura e rimozione di interventi
precedenti
pulitura del manufatto
individuazione di materiali e metodi di consolidamento
consolidamento
studio e realizzazione del progetto espositivo
progetto di imballaggio e trasporto
progetto della manutenzione programmata.
Ognuna di queste fasi ha un costo al momento non esattamente definibile nel
dettaglio, laddove, però, ovviamente, la pulitura e il consolidamento impegneranno
la maggior parte della somma totale di 200.000 euro preventivata. I progressi della
campagna di raccolta fondi consentiranno di procedere gradualmente ma
costantemente nei lavori
IL ‘CONTENITORE’
Al termine dei lavori il Pallio verrà esposto nel
Museo di Sant‟Agostino.
Questo Museo raccoglie l‟eredità del “Museo di
Architettura e Scultura Ligure”, inaugurato nel
1939 e subito chiuso a causa della guerra.
Negli stessi spazi dell‟ex convento di
Sant‟Agostino, dopo un accurato restauro
conseguente ai danni bellici, con progetto di
Gianfranco Albini, si aprì questo percorso
espositivo che accoglie, nei suoi suggestivi spazi,
una collezione di scultura che va dal 1000 al
1700, grandi tele e affreschi dei più grandi artisti
operanti in Genova. Recentemente sono state aperte la Sezione di Pittura, con tavole
datate dalle fine del Duecento agli inizi del Cinquecento, e la Sezione di Ceramica.
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LA MOSTRA
In occasione del 750° anniversario del Pallio – proprio nel Natale 2011 – il Museo di
Sant‟Agostino ha allestito una mostra che, attraverso immagini e pannelli didattici, ne
ripercorre la storia e la realizzazione. L‟esposizione è stata presentata al Salone del
Restauro di Ferrara, vetrina nazionale ed internazionale per il mondo dell'arte, dal 28
al 31 marzo 2012.
LA CAMPAGNA
“Mecenate con 5euro” intende non soltanto restaurare il prezioso manufatto, ma da
un lato sollecitare e sensibilizzare i cittadini genovesi a riappropriarsi del patrimonio
storico-culturale offrendo la possibilità di contribuire per la salvaguardia di un bene
comune che rappresenta un vero e proprio monumento della storia genovese e un
elemento di identità per tutta la città, dall‟altro perché anche chi non è genovese possa
partecipare all‟impresa di restituire “all‟onor del mondo” un tessuto di tale qualità e
importanza che è giusto che ottenga quella visibilità sovranazionale che le sue qualità
intrinseche ed estrinseche meritano.
Il Pallio è stato suddiviso virtualmente in 40mila centimetri quadrati tutti coloro che
contribuiranno a questa importante operazione riceveranno un attestato da parte del
Comune di Genova e potranno verificare anche visivamente il “peso” della raccolta di
fondi via web. Sui siti www.mecenatecon5euro.museidigenova.it e
www.museidigenova.it verrà infatti approntata un‟immagine del Pallio con i quadratini
“restaurati” che riporteranno il nome dei generosi sottoscrittori.
Quaranta ‘mecenati’ avranno anche la possibilità di controllare i lavori recandosi
direttamente a Firenze, grazie ad una speciale iniziativa dei Musei di Genova che
consentirà ad un mecenate scelto tra mille sottoscrittori di usufruire di un ingresso
all‟Opificio delle Pietre Dure, Istituto solitamente chiuso al pubblico.
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In collaborazione con il Lions Club Genova Sant'Agata – Alta Val Bisagno, si stanno
organizzando iniziative di informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi tra le quali:
concerti
attività teatrali
un torneo di golf
divulgazione presso le televisioni nazionali e locali
conferenze e visite guidate a tema
Il Lions Club Sant‟Agata ha coinvolto molti altri Lions Club, inoltre altri enti e
associazioni private si sono rese disponibili a partecipare alla realizzazione del
progetto e tra questi l‟Associazione Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale.
I versamenti potranno essere effettuati attraverso il conto corrente bancario intestato a
"Lions Club Genova Sant'Agata AVB per il Pallio" (IBAN:
IT74A0200801419000101913689) oppure di persona presso il Museo di Sant‟Agostino
(Piazza Sarzano 35 r), al Bookshop dei Musei di Strada Nuova in Via Garibaldi e
presso la sede dell'Associazione Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale a Palazzo
Ducale in Piazza Matteotti.