Il Notiziario sulla Sicurezza maggio giugno

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Chi siamo?Il Notiziario sulla Sicurezza è un bimestrale tecnico scientifico che contribuisce alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti della Sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita oltre che degli esperti sulle problematiche Ambientali.

Cosa trovo all’interno del Notiziario?RUBRICHE FISSE: • La psicologia del lavoro• La parola al Legale• Verifiche Elettriche• Sicurezza Macchine

FOCUS E APPROFONDIMENTI:• Ambiente ed Energia• Antincendio• Edilizia

• Aziende• RSPP• Studi Tecnici• Produttori • Installatori

A chi ci rivolgiamo?Grazie a una tiratura cartacea di 4.000 copie e una mailing list di 12.000 contatti, ogni numero raggiunge 16.000 professionisti del settore.

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Direttore ResponsabileGaspare Vannicola

Comitato Tecnico-ScientificoCoordinatore Dr. Isidoro Ruocco (email: [email protected])Ing. Michele Marengo, Ing. Stefano Dalla Nora, Sig. Sandro Miari, Sig. Stefan Rossi, Sig. Giovanni Buffoli, Arch. Cesare Archetti

Comitato Tecnico-FormativoCoordinatore: Gaspare Vannicola (email: [email protected])Cesare Arvetti, Leonardo Bajoni, Marco Bergamaschi, Giovanni Buffoli, Serena Capucci, Giordano Dalpiaz, Sebastian Gallmetzer, Albert Pincigher, Francesca Ruocco, Isidoro Ruocco, Luca Ruocco, Raffaele Scorza, Patrizio Sirtori, Mirko Zoppiroli.

Direttore EditorialeLorena Martinelli

Comitato di RedazioneClementina Pigoni, Cristina Gallotti, Cinzia Bianchi, Lorena Martinelli, Eleonora Zoli, Gaspare Vannicola

ProprietàEmmeV editoria & formazione sasSede Legale: Via Doberdò, 22 MilanoTel. 02.36708805 – Fax. 02.36708803e-mail: [email protected]: www.emmev.it

RegistrazioniCamera di Commercio di MilanoN.REA 1947743P.IVA 07269590969 del 01/04/2011N.ROC: 21011 del 06/04/2011Registrazione del Tribunale n.390 del 18 settembre 2009

EditoreEmmeV editore & formazione sasTel. 02.36708805 – Fax. 02.36708803e-mail redazione: [email protected]

PubblicitàEmmeV editoria & formazione sasTel. 02.36708805 Fax 02.36708803

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Progetto grafico e impaginazioneEmmeV editoria & formazione sas

StampaPublistampa Arti Grafichevia Dolomiti 36, Pergine Valsugana (TN)tel. 0461.511000 fax 0461.533914www.publistampa.com

CopyrightLa collaborazione è gradita, utile e gratuita.Tutti gli interessi sono invitati a mettersi in contatto con la redazione. I dattiloscritti, le fotografie, i disegni non si restituiscono anche se non vengono pubblicati. Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la direzioni della rivista. La società editrice si riserva il diritto di non pubblicare e in ogni caso declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione contenta nella rivista. Riprodurre parte dei testi è permesso evidenziando la fonte.

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Sommario Maggio | Giugno 2013

ALV associazione linea vita

Le nostre rubriche

Speciale Edil 2013

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10a cura di Marco Bergamaschi

a cura di Renato Pedrazzini

Editoriale

“Informazione, formazione e addestramento mirati all’utilizzo dei DPI anticaduta”

“ALV e la formazione per la salute e sicurezza dei lavoratori”

Spazio confinato

Psicologia del lavoro

Verifiche elettriche

La parola al legale

Gestire il rischio di esplosioni: l’importanza dei DPI Atex

Fondamenta della psicologia del lavoro

La manutenzione predittiva come strumento di profitto

Sicurezza: responsabilità, consapevolezza e partecipazione

Indumenti da lavoro e DPI: quale differenza?

a cura di Adriano Paolo Bacchetta

a cura di Piergiorgio Frasca

a cura di Luigi Cucchiararo

a cura di LML Avvocati Associati

a cura di A + A Monferrato

a cura di Monica Mioccio

a cura di Tonino Ghetti

a cura di Massimo Granchi e Riccardo Bozzo

a cura di Virginio Galimberti e Fabio Galimberti

Edil 2013: riferimento per l’edilizia del futuro

Speciale Solarexpo50

The innovation Cloud

Ibridazione tecnologica e internazionalizzazione

Vetrina espositiva affiancata da contenuti tecnico-scientifici di alto livello

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2013

a cura di Gaspare Vannicola

editoriale

Buongiorno care lettrici e cari lettori,la casa editrice EmmeV continua a partecipare alle fiere di settore per diffon-dere la cultura della sicurezza e a maggio presenzierà alla fiera Solarexpo di Milano, di sicuro interesse per il nostro Paese, così scarsamente provvisto di risorse minerarie.Ad oggi conviene installare il fotovoltaico a casa?Nel 2013 l’investimento casalingo nel fotovoltaico potrà ripagarsi da solo entro 4-8 anni, fornendo alle famiglie un ritorno economico interessante.I punti che danno maggiore rilevanza all’incentivo riguardano l’installazione di impianti di qualità (prodotti in Europa e destinati all’utenza domestica) soprat-tutto in previsione della rimozione di vecchie coperture in amianto, ma la vera novità riguarda le detrazioni fiscali: l’Agenzia delle Entrate ha infatti precisato che l’intervento di installazione del fotovoltaico può usufruire del bonus ristrut-turazioni al 50% fino a giugno 2013. Ottima notizia che permette alle famiglie di scegliere tra i classici incentivi e le detrazioni.Alcuni si preoccupano della durata dei pannelli e del costo dello smaltimento a fine vita dell’impianto. In realtà i pannelli sono garantiti per durare più di 20 anni, mentre il problema dello smaltimento dei materiali usurati si dissolve di fronte all’obbligatorietà di adesione, da parte delle aziende costruttrici, a consorzi atti a offrire gratuitamente il servizio.Tra i tanti progetti nel campo del fotovoltaico, una soluzione particolarmente innovativa, soprattutto per le pubbliche am-ministrazioni, riguarda l’illuminazione stradale a costo zero. Si tratta di lampioni foto-eolici che, sfruttando congiuntamente sole e vento, ricaricano degli accumulatori in grado di far funzionare i classici impianti: ecco come una piccola trasformazi-one può dare vita a una grande innovazione. Il particolare pregio di questo sistema, utilizzabile anche in ambiti privati, riguarda la facilità e la rapidità di posa: si ven-gono infatti a eliminare alcune onerose fasi di lavoro - dalla progettazione allo smantellamento, dalla posa dei cavidotti al ripristino della sede stradale - ovviando alla difficoltà di illuminare zone non raggiungibili dall’approvvigionamento di rete. Dopo aver esaltato l’utilizzo delle energie rinnovabili, le domande che dobbiamo porci riguardano: chi installa gli impianti e , soprattutto, come vengono installati.Anche in questo caso la prevenzione contro le cadute dall’alto, tema centrale dell’Associazione Linea Vita, è argomento attinente. E’ assolutamente necessario, infatti, poter operare in sicurezza sia durante l’installazione che durante la ma-nutenzione, anche in assenza di un obbligo normativo locale.Il D.Lgs.81 obbliga l’uso dei dispositivi anticaduta previsti dall’art.115 all’interno dei campi di applicazione previsti dall’art.105 (“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota”): “le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati o autonomi, concernono l’ esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri mate-riali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche,

di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Costituiscono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile”.Ho ritenuto opportuno inserire integralmente la parte dell’art.105 relativo ai campi di applicazione per po-terci rendere conto di quante categorie merceologiche siano effettivamente coinvolte nel settore lavori in quo-ta, categorie che l’Associazione Linea Vita (ALV) vuole rappresentare cercando di dare una risposta concreta sia a livello istituzionale, sia a livello tecnico e giuridico, alle domande poste dagli operatori del settore, al fine di fornire le informazioni necessarie alla diffusione di una corretta cultura in materia di sicurezza e salute dei lavoratori.

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L’ISCRIZIONE DÀ DIRITTO A:

Partecipare gratuitamente ai Convegni tecnici. Usufruire di riduzioni su seminari tecnici sulla sicurezza.Ricevere la Tessera Associativa di riconoscimento A.L.V.con password personale.Utilizzare (con username e password personale) il portale Linea Vita, sistema moderno e avanzato di comunicazione per accedere tempestivamente alle informazioni disponibili su tutti i temi della sicurezza con particolare attenzione ai sistemi anticaduta.Ricevere la rivista “Il Notiziario sulla Sicurezza” Rivista Bimestrale Tecnico Scientifica.Promuovere gratuitamente la propria professionalità evidenziandola con il link del proprio sito internet.Evidenziare gratuitamente la propria qualifica di RSSP/ASSP.Utilizzare il servizio informativo esclusivo per i soci “Esperto linea vita risponde” e “L’angolo del legale”.Possibilità di stipulare una polizza di copertura della responsabilità civile con brokers convenzionati con Linea Vita.

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2013

Informazione, formazione e addestramento mirati

all’utilizzo dei DPI anticaduta

Nel D.Lgs. 81/08 è quindi riportato che al lavoratore che debba usare dei DPI di terza categoria, di cui i DPI anticaduta fanno parte, dovrà essere indirizzata una specifica attività di informazione, formazio-ne e addestramento; queste tre fasi dell’acqui-sizione di nuove capaci-tà da parte del lavorato-re hanno evidentemente finalità ben distinte.L’obbligo di informazio-ne è esplicitato nell’art.77 comma 4 lettera E) del D.Lgs. 81/08: “il datore di lavoro informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge”. L’informazione ha l’obiettivo di fornire conoscenze utili all’identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; si vuole quindi far sì che il lavoratore abbia conoscenze in merito ai rischi lavorativi e alle misure introdotte per eliminarli o ridurli nella propria realtà lavorativa.Una persona informata non si può però consi-derare formata; qui entra in gioco l’obbligo di formazione all’utilizzo dei DPI previsto dall’art. 77 comma 4 lettera H) del D.Lgs. 81/08: “il datore di lavoro assicura una formazione ade-guata e organizza, se necessario, uno specifi-

Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro mette in evidenza che al datore di lavoro non basta dotare il lavoratore di idonei DPI anticaduta; è indispensabile che il lavoratore che opera a rischio caduta abbia determinate competenze che lo rendano capace di utilizzare tali DPI

co addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico del DPI”La formazione, trattando argomenti specifici in maniera mirata, crea nella persona un bagaglio di conoscenze e risorse dal quale il lavoratore potrà attingere durante lo svolgimento delle sue mansioni; nel campo dei DPI anticaduta è indi-spensabile rendere il lavoratore capace di va-lutare elementi quali il fattore di caduta, l’effetto pendolo, il tirante d’aria e di fargli apprendere le caratteristiche e le modalità di utilizzo dei DPI presenti nella sua dotazione.Lo stesso Testo Unico definisce la formazione come “processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori […] conoscenze e proce-dure utili alla acquisizione di competenze per lo

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno2013

svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi”.

Una volta che il lavoratore è stato informato e formato diventa indispensabile l’addestramen-to. Questa fase riveste un ruolo fondamentale per chi è tenuto ad utilizzare DPI anticaduta: essi non sono infatti intuitivi nell’utilizzo e pos-sono facilmente indurre in errore l’utilizzatore. L’addestramento si pone gli obiettivi di far ac-quisire all’operatore manualità nell’utilizzo di

tali dispositivi, di mettere in evidenza quali sono le principali cause di errore nell’impiego, conoscere le corrette modalità d’uso dei DPI anticaduta e utilizzare praticamente questi disposi-tivi per fare emergere qua-lunque dubbio o domanda non fosse scaturito durante la formazione. E’ proprio nella fase di addestramen-

to che l’operatore realizza quanto recepito nelle fasi di informazione e formazione: svolgendo esercitazioni pratiche con i dispositivi che ha in dotazione, il lavoratore potrà comprendere ap-pieno quanto ha appreso precedentemente e far fruttare queste nuove competenze.L’obbligo di addestramento per i DPI di terza categoria è esplicitati nell’art.77 comma 5 let-tera A) del D.Lgs. 81/08: “in ogni caso l’adde-stramento è indispensabile per ogni DPI che, ai sensi del Decreto Legislativo 4 dicembre 1992, n°475, appartenga alla terza categoria”.

Alla luce di quanto scritto è quindi chia-ro il motivo per cui il Testo Unico rende così importanti le attività di qualificazio-ne della persona che utilizza DPI antica-duta: il lavoratore deve essere informa-to, formato e addestrato, così da saper essere protagonista della sua sicurezza sul luogo di lavoro.

a cura di M. Bergamaschi

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No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare

informazioni corrette e fornire formazione

adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte

in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar

modo in difesa degli operatori sottoposti al

pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività

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La FORMAZIONE come concreta strada per il cambiamento. Solo attraverso un concreto ed efficace programma di Formazione, si può puntare al cambiamento e al miglioramento della salute e sicurezza.

ALV e la Formazione per la salute e sicurezza sul lavoro

Da diverso tempo si sente e si legge del-la necessità e degli obblighi riguardanti la Formazione per il miglioramento delle con-dizioni della salute e sicurezza sul lavoro.Chi si occupa e ha incarichi di responsabi-lità, non può esimersi dal dover affrontare le problematiche gestionali, organizzative e culturali per risolvere le diverse criticità nel gestire la salute e sicurezza sul lavoro. Un fondamentale e utile strumento da appli-care per affrontare e risolvere i problemi è la Formazione di tutti i lavoratori.Come noto, il D. Lgs. 81 e gli Accordi Stato-Regioni, delineano in maniera chia-ra e puntuale gli obblighi in materia. Ne consegue che tutte le figure aziendali, fino ai lavoratori, devono seguire un percorso formativo.Solo attraverso la Formazione si può parlare di cul-tura della sicurezza. Certo, gli effetti si potranno constatare sul medio lungo periodo, ma il percorso intrapreso con serietà e professionalità non tarderà a dare i suoi frutti.

La serietà e la professionalità di ciascun lavorato-re, associate a un autorevole programma formativo, sono condizioni di progresso culturale per affrontare e risolvere le problematiche con le quali ci si deve districare durante il lavoro.L’importanza e l’utilità della Formazione ha fatto na-scere negli ultimi tempi strutture formative improvvisa-te e quindi poco sensibili rispetto alle reali problema-tiche e necessità aziendali e dei lavoratori.L’Associazione Linea Vita, per far fronte in maniera seria e responsabile alle richieste formative, ha costi-tuito un Comitato Tecnico Formativo di ottimo livello professionale, la cui funzione è quella di identificare e concretizzare in programmi di Formazione, idonee risposte alle necessità delle aziende nel formare i propri lavoratori.Alle spalle di un corso di Formazione agisce l’intero Comitato Tecnico Formativo che individua, sviluppa e concretizza un percorso di Formazione rispondente alle norme in vigore e allineato ai reali contesti ope-rativi, dove si troveranno a operare i lavoratori nello svolgimento della loro mansione.

In questo modo ALV pone una garanzia di qualità sui corsi organizzati e in particolare per quelli sui lavori in quota che possono comportare la caduta dall’alto, rispondendo quindi alla mission che l’Associazione si è data.Attualmente ALV mette a disposizione delle aziende corsi per:

• Addetti lavori in quota

• DPI di III categoria

• Installatori qualificati di linee vita

• Progettisti di linee vita

• Amministratori di condominio

In conclusione, per poter vedere la sicurezza applica-ta occorre partire dalla Formazione.La Formazione genera Conoscenza.La Conoscenza genera Cultura.

Il traguardo, in questo caso, è un dovere. Un dovere di chi si occupa di salute e sicurezza nello svolgimen-to del suo lavoro, qualunque esso sia. Solo in questo modo vedremo crescere la consapevolezza in ogni lavoratore nel prendersi cura della propria salute e sicurezza.

a cura di Renato Pedrazzini

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Attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (D.P.R. 177/2011): come indentificarli?

A distanza di oltre un anno dalla sua entrata in vigore, è ancora molto ampio il dibattito su quali ambiti possano es-sere considerati “ambiente sospetto di inquinamento o con-finato” e si evidenzia come ogni organizzazione interpreti quanto previsto dal D.P.R. 177/2011 secondo valutazioni più o meno restrittive.Peraltro, più che la ricerca di una classificazione dell’am-bito operativo quale precondizione per applicare ade-guatamente qualsiasi misura di prevenzione e protezione, da individuarsi a seguito di una corretta identificazione e valutazione dei rischi in molti casi, quanto in corso, sembra assumere più che altro un modo per costituire una posizio-ne di tutela cautelare preventiva a prescindere dall’effettivo livello di rischio presente o prevedibile. D’altra parte proprio la pedissequa applicazione di quanto previsto dal Decre-to favorisce questa posizione. Infatti, qual è la definizione di questi specifici luoghi di lavoro presente nell’ambito del Decreto la cui identificazione fa scattare l’obbligo di qua-lificazione da parte di chi deve accedervi per compiere delle attività? Leggiamo: Art. 1 Finalita’ e ambito di appli-cazione - 2. Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti confinati di cui all’allegato IV, punto 3, del medesi-mo decreto legislativo …ovvero (art. 66) pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri (art. 121), pozzi, fogne, cunicoli, camini e fos-sero in genere (all. IV), vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos e simili. Da più parti si evidenzia come la rigidità che è imposta dall’attuale testo normativo, ad esempio, potrebbe facil-mente portare a generalizzare l’applicazione del DPR 177/2011 a prescindere dall’effettivo livello di rischio e condurre le aziende a predisporre misure di prevenzione eccessivamente rigorose, anche a fronte di rischi di lieve en-tità. Nel caso specifico, infatti, in assenza di una puntuale e approfondita analisi differenziale del rischio, si potrebbero creare le condizioni per cui diversi committenti (tanto per non sbagliare) potrebbero applicare quanto previsto dal D.P.R. 177/2011 in modo fin troppo restrittivo, con il perico-lo di attivare scorciatoie o applicazioni formali del disposto normativo, ritenuto troppo complesso e difficile da attuare, da parte delle ditte incaricate dei lavori. Facendo riferimen-

to a quanto è possibile riscontrare nel web si nota come, per la classificazione del luogo di lavoro, molti siti pongono l’accento in particolare sulle caratteristiche geometriche di tali ambiti operativi (indicando come questi siano dotati di limitate vie di accesso o uscita), ma questo concetto può essere fuorviante e quindi sarebbe opportuno spiegare me-glio a cosa ci si riferisce. Ad esempio, considerato che una delle indicazioni per l’identificazione di un ambiente so-spetto di inquinamento o confinato è che sia caratterizzato da “limitate vie di accesso o uscita”, in accordo con quanto indicato nei Confined Spaces Programs, si potrebbe inten-dere la presenza di una o più delle seguenti condizioni:• aperture con diametro minore di 60 cm;• difficolta di accesso indossando un autoprotettore o altro dispositivo di salvataggio;• difficoltà di recupero di un lavoratore caduto a terra che si trova in posizione rannicchiata;• passaggio dalla via di accesso/uscita reso difficoltoso dalla presenza di scale, paranchi, tubo ventilazione, ecc...Bisogna peraltro considerare che le norme internazionali, più che a una rigida classificazione dei luoghi in base alle caratteristiche geometriche, fissano l’attenzione sulla possi-bile esistenza o generazione di una situazione di IMME-DIATELY DANGEROUS TO LIFE OR HEALTH (IDLH), in altre parole qualsiasi condizione che può esporre il lavo-ratore a una minaccia immediata per la sua vita o salute, o che può causare effetti negativi irreversibili sulla salute, o che potrebbe interferire con la capacità di un individuo di fuggire in modo autonomo da uno spazio confinato sog-getto a permesso d’ingresso. A questo concetto di IDLH varrebbe la pena di fare riferimento nell’applicazione del Decreto e nella futura redazione di buone prassi. L’ecces-siva generalizzazione nella definizione di ambiente confi-nato, basata unicamente sulla possibile categorizzazione legata alla configurazione geometrica dell’ambiente, infatti, potrebbe influire in modo negativo sull’attenzione dedicata all’individuazione dei pericoli (presenti o potenziali) e valu-tazione dei rischi.

[...continua]

A distanza di oltre un anno dalla sua entrata in vigore, è ancora molto ampio il dibattito su quali ambiti possano essere considerati “ambiente sospetto di inquinamento o con-finato” e si evidenzia come ogni organizzazione interpreti quanto previsto dal D.P.R. 177/2011 secondo valutazioni più o meno restrittive.

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RUBRICASpazio confinato

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno2013

a cura di Adriano Paolo Bacchetta,

Studio Consulenze industrialiCoordinatore Network www.spazioconfinato.it

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

REDAZIONALE a cura di A+A Monferrato

A+A Monferrato. Imbracature per tutti gli usi

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L’imbracatura anticaduta è un dispositivo di protezione individuale fondamentale per proteggere il lavoratore che compie

operazioni in quota ed evitare, in caso di incidente, danni corporali. La sua struttura deve assicurare una distribuzione omogenea degli sforzi lungo tutto il corpo, al fine di eliminare qualsiasi rischio di lesione. È dotata di uno o più punti di ancoraggio, che consentono il collegamento dell’utilizzatore al resto del sistema anticaduta. La scelta dell’imbracatura deve essere fatta in funzione della natura del lavoro da effettuare e deve essere conforme alla norma EN361. L’imbracatura può anche includere un dispositivo di posizionamento (cintura e cordino) per consentire di lavorare con le mani libere.

La gamma anticaduta A+A Monferrato include numerosissime tipologie di imbracature dalle più semplici con un attac-co dorsale, alle più professionali con attacchi frontali, laterali e imbottitura di bretelle e cosciali. Nel catalogo online, presente sul sito www.aamonferrato.com, è disponibile un’ampia sezione riguardante le soluzioni anticaduta studiate per ogni esigenza.

IMBRACATURE EXOFIT NEX CAPITAL SAFETY

Le imbracature ExoFit NEX™ di Capital Safety rappresentano il culmine di una serie di ricerche approfondite e l’implementazione di una nuova progettazione che utilizza i più recenti materiali all’avanguardia garantendo:

• COMFORT: le imbracature ExoFit NEX™ di Capital Safety sono costituite da materiali che non aggiungono peso superfluo. L’inserimento di imbottiture traspiranti nei punti appropriati è progettato per mantenere freschi e asciutti tutto il giorno. Inoltre, le imbracature sono state studiate per non interferire con il lavoro o distrarre chi le indossa; per questo motivo, sono state introdotte alcune funzionalità di regolazione che garantiscono la massima comodità.

• FUNZIONALITÀ: rapidità ed efficienza sono requisiti fondamentali sul luogo di lavoro. L’acquisto di un’imbracatura ExoFit NEX™ è quindi un investimento sulla produttività offrendo ai tecnici la libertà e la sicurezza necessarie per dare il massimo. I dispositivi di sicurezza innovativi e le caratteristiche di design all’avanguardia, fra cui le cinghie di sospensione integrate, le fibbie ad aggancio rapido Duo-Lok™ e una tasca protetta con lati elastici per gli oggetti personali, permettono a chi la indossa di lavorare in maniera intelligente, rapida e sicura.

• DURATA: con il passare del tempo, anche i prodotti di qualità eccellente sono soggetti a un calo delle prestazioni. Le imbracature ExoFit NEX™ rappresentano una sfida a questo luogo comune:

progettate utilizzando materiali durevoli, con nastri tessili a tecnologia Repel e anelli a D Tech-Lite™ in alluminio di derivazione aeronautica sono in grado di sopportare le condizioni più impegnative, giorno dopo giorno. Queste imbracature sono progettate per offrire i massimi livelli di prestazione negli ambienti di lavoro più difficili.

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2013

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2013

Infatti la risorsa umana incide proprio sull’incremento del-la produttività e sull’organizzazione totale del lavoro.Secondo l’impostazione del “movimento delle relazioni umane” è necessario valutare non tanto la quantità di produzione ma la qualità intendendo per qualità la risor-sa umana. Infatti, se essa non viene valorizzata, rischia di minare la stessa attività lavorativa rendendola inadeguata. Attualmente, in seguito allo sviluppo del terziario, cioè dell’impiego dei servizi, la psicologia del lavoro ha ac-quisito un notevole peso dovuto al sostegno dato per la selezione del personale, per l’orientamento professionale, per la formazione e l’aggiornamento, per la ricerca scien-tifica e infine per il sostegno psicologico dei lavoratori.

Per quanto concerne la selezione del personale, lo psi-cologo del lavoro si occupa di indirizzare le persone in base alle proprie attitudini a una determinata professione; attraverso colloqui individuali delinea il profilo del candi-dato lavoratore. Invece l’orientamento professionale è basato su una serie di strumenti diagnostici come i test, finalizzate al fatto che le persone possano capire quali siano le loro autentiche attitudini: infatti spesso non sono consapevoli delle loro potenzialità.Dall’altra parte sono importanti anche i corsi di formazio-ne e di aggiornamento per preparare i lavoratori al diffici-le ambiente di lavoro e per agevolare le loro capacità di comunicazione e le relazioni sociali dei lavoratori.

Operare in gruppo rappresenta una risorsa notevole ai fini di un valido rendimento lavorativo, mentre è me-glio allontanare sentimenti di isola-mento e di chiusura psicologica. Inol-tre grazie ai corsi di aggiornamento i lavoratori divengono più capaci di affrontare i cambiamenti inevitabili che si possono verificare nell’ambito lavorativo.Un altro elemento portante, che deve essere incentivato affinché si lavori in gruppo in modo coordinato e positi-vo, è la presenza della motivazione alla riuscita. Questa è la molla psico-logica che rende i lavoratori determi-nati e volti al successo dei compiti a loro affidati.Quindi il lavoro di gruppo è ritenuto dalla psicologia del lavoro la base in cui si agisce a livello lavorativo. Essa ha analizzato il rapporto tra il leader e i componenti del gruppo individuando sostanzialmente due tipi di leader: un leader formale e un lea-der informale.

[...continua]

Fondamenta della psicologia del lavoro

La psicologia del lavoro si è sviluppata nella seconda metà del 1800 ad opera dello psicologo e sociologo Elton Mayo e si basa sull’analisi delle relazioni umane che si strutturano all’interno del contesto lavorativo. Il fattore umano acquisisce una importanza fondamentale in quanto la psicologia del lavoro sottolinea il suo ruolo indispensabile per lo sviluppo dell’attività lavorativa.

a cura di Monica Mioccio

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Notiziarioil sulla

Sicurezza

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RUBRICAVerifiche elettriche

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2013

La direttiva ascensori, le norme armonizzate e gli Organismi NotificatiLa pubblicazione della Direttiva Ascensori 95/16/CE (giugno 1995) ha rappresentato una significativa svol-ta nel settore perchè ha cambiato in maniera fondamentale il processo di installazione di un ascensore e in par-ticolare:• La non obbligatorietà delle norme tecniche ha permesso la progettazio-ne e l’installazione di ascensori frutto dell’innovazione progettuale e costrut-tiva;• L’eliminazione delle procedure di col-laudo finale degli ascensori che erano differenti tra gli Stati membri dell’Unio-ne Europea, sono state rese identiche ovunque;• L’introduzione degli Organismi Noti-ficati ai quali la Direttiva ha affidato la vigilanza sulla sicurezza degli ascenso-ri nuovi da installare.La Direttiva Ascensori, nell’anno 1999, con l’emanazione del DPR 30 Aprile 1999 n. 162 “Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 95/16/CE sugli ascensori e di sem-plificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascen-sori e montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio” è stata

recepita nell’ordinamento nazionale. Al suo interno, oltre al vero e proprio recepimento della Direttiva (Capo I), sono state inserite, al Capo II, nuove procedure per la formalizzazione del-la messa in esercizio dell’ascensore nonchè la possibilità del proprietario dell’ascensore di effettuare le verifiche periodiche, che sono diventate bienna-li a differenza della cadenza annuale vigente in precedenza, avvalendosi di soggetti diversi: Organismi Notificati, ASL, Arpa o Ispettorati del Lavoro (oggi Direzioni Territoriali del Lavoro).Il DPR 162/99 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 10 giugno 1999 ed è entrato i vigore il 24 giugno del-lo stesso anno (quindici giorni dopo la pubblicazione sulla G.U.). Fino a quella data la progettazione, la co-struzione e la messa in esercizio di un ascensore avveniva secondo le diverse regole vigenti nei vari Stati dell’Unione Europea.In Italia era vigente la Legge 24 ottobre 1942, n. 1415 “Impianto ed eserci-zio di ascensori e montacarichi in servi-zio privato”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 297, del 16 dicembre 1942, che prevedeva l’approvazione

del progetto dell’ascensore da parte di un soggetto pubblico (prima del suo montaggio) a seguito del quale veniva rilasciata la “Licenza di impianto” con la quale si autorizzava l’installazione dell’ascensore e successivamente al termine della stessa sempre il mede-simo soggetto pubblico, collaudava l’impianto. In caso di collaudo posi-tivo veniva rilasciata la “Licenza di esercizio” che permetteva il regolare funzionamento dell’ascensore. Il sog-getto pubblico titolare della funzione provvedeva a rilasciare il verbale di collaudo, il libretto dello stesso, all’in-terno del quale venivano indicate le caratteristiche principali dell’ascensore definite sulla base di un modello inseri-to all’allegato A del DPR 24 dicembre 1951 n. 1767, l’attribuzione del nu-mero di matricola nonché la targa di matricola metallica che successivamen-te l’installatore provvedeva a collocare in cabina.Dal punto di vista della normazione tec-nica alla data del giugno 1999 erano vigenti il DM 587/87 riferite agli im-pianti a fune e al DPR 268/1994 ri-feriti agli impianti idraulici. Entrambe le norme introducevano nell’ordinamento nazionale le prime versioni delle norme europee EN 81_1 (impianti a fune) ed EN 81_2 (impianti idraulici) non anco-ra armonizzate.Il DPR 162/99 ha recepito la Direttiva Ascensori 95/16/CE e le procedure per la progettazione, la costruzione e la messa in esercizio di un ascensore sono diventate identiche in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Ciò ha reso possibile la libera circolazione del prodotto ascensore nel mercato unico costituito dagli Stati membri ed ha attri-buito a un nuovo soggetto (Organismo Notificato) le funzioni in precedenza attribuite ai soggetti pubblici o di deri-vazione pubblica.

[...continua]

a cura dell’Ing. Luigi Cucchiararo,

Organismo Notificato Ocert s.r.l.

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Bologna, 16-19 ottobre

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2013

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IV di Cop.

gli Inserzionisti

Riwega

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EmmeV

ALV

GameSystem

Sicurlive

A+A Monferrato

Edil 2013

HB Security

Studio Frasca

Ocert

Ghisi Andrea

Innovation Cloud

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CT safe s.r.l.

Trentino Sicurezza

Cer.Co. S.a.s.

Saie 2013

De.ca. System

Sicurteam 2000

Copertina

III di Cop.

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