Il Notiziario del Donatore - Giugno 2013

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IL DIPARTIMENTO DI AREA VASTA IL FUTURO DELLA SANITÀ ISONTINA IL NOTIZIARIO DEL NOTIZIARI DAL DONATÔR KRVODAJALSKI VESTNIK n. 1 - ANNO XV GIUGNO 2013 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L . 353 / 2003 ( conv. in L . 27 / 02 / 2004 nº 46 ) art . 1 comma 2 - DCB/Gorizia

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IL DIPARTIMENTODI AREA VASTA

IL FUTURO DELLASANITÀ ISONTINA

IL NOTIZIARIO DEL

NOTIZIARI DAL DONATÔR KRVODAJALSKI VESTNIKn. 1 - ANNO XV GIUGNO 2013

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Direttore responsabile Feliciano Medeot

Redazione Patrizia Zampi

Impaginazione e grafica Punktone

Stampa Poligrafiche San Marco – Cormòns

IL NOTIZIARIO DEL

NOTIZIARI DAL DONATÔR KRVODAJALSKI VESTNIK

Associazione riconosciuta iscritta al n. 66 del Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Gorizia

Iscritta al Registro Regionale del Volontariato (D.P.G.R. del 18 febbraio 1997)

Hanno collaborato a questo numero:Marco Bisiach, Egidio Bragagnolo, Daniele Brumat, Michele Calligaris, Stefano Capacchione, Chiara Comuzzi,Marco Fonzar, Luca Mascaretti, Baldassarre Medeot, Feliciano Medeot, Liliana Mlakar, Enzo Mucchiut,Cristina Orlandini, Claudio Roppa, Andrea Sturrm, Patrizia Zampi

Federata

Associazione DonatoriVolontari Sangue

Gorizia

SedeVia Cancelleria Vecchia, 6 - 34071 CormònsRecapito PostaleCasella Postale 38 - 34071 CormònsPosta [email protected] MedeotPresidente onorarioEgidio BragagnoloConsiglieriTiziana Battistutta, Paolo Braini, Daniele Brumat,Stefano Capacchione, Paolo Domini, Marco FonzarFederico Franz, Baldassarre Medeot, Enzo Mucchiut,Benito ToffulRevisori dei contiManlio Bregant, Michela Clinec, Adriano DugaroCollegio dei probiviriClaudio Femia, Gianfranco Lorenzut, Renato PortelliSegretarioMauro Turus

Anno XV Numero 1 - Giugno 2013Registrazione Tribunale di Gorizia n.295 del 20/12/99

SOMMARIOEDITORIALE ......................................... 3

L’INTERVISTAUna finestra sul futurodella sanità isontina ............................ 4

SALUTEIl Dipartimento di medicinatrasfusionale di area vastagiuliano isontina .................................. 6

Accreditamento Regionale,la qualità è garantita ........................... 8

Ancora un consenso in ospedale ..... 9

IL PERSONAGGIOTullio Vittori.......................................... 10

Adriano Sturli....................................... 11

VITA ASSOCIATIVA ............................. 12

APPROFONDIRELa chiesa di San Valentinosul monte Sabotino ............................ 26

IN PILLOLE ...........................................28

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In questi ultimi mesi sono stati numerosi, sulla stampa locale, gli appelli e le prese di posizione rispetto all’avvio dell’area vasta isontino-giuliana del Dipartimento di Medicina Trasfusionale. In questo numero del nostro notiziario ospitiamo un articolo di Luca Mascaretti (fino a qualche settimana fa direttore del Dipar-timento, ora Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Trie-ste – a proposito in bocca al lupo per il prestigioso e impegnativo

incarico!) che spiega ai donatori cos’è l’area vasta e come fun-ziona. Molti di questi interventi riportavano pareri contrari,

diffidenti, lamentando l’ennesimo depauperamento della sanità goriziana.

Si può capire e soprattutto si intende rispetta-re la posizione dei più diversi interlocutori, ma

fa specie che tutte queste perplessità vengano fuori proprio quando quasi tutto, ormai, è

pronto a partire. Non abbiamo ritenuto oppor-tuno far sentire la voce della nostra associazione,

su questo tema, per un semplice motivo: non è com-pito dell’Associazione esprimere un parere sul modello

organizzativo proposto dall’Amministrazione regionale. È compito dell’Associazione, invece, garantire ai donatori l’at-

tenzione che essi meritano, garantire che i centri trasfusionali e le unità mobili di raccolta funzionino e siano utilizzati in maniera efficiente, garantire che il personale medico e infermieristico ci sia (come non sempre avvenuto anche in tempi recenti) e che sia messo in condizione di lavorare e di lavorare bene, garantire che tutte le procedure (di prelievo, lavorazione e utilizzo del sangue e degli emoderivati) siano improntate a sostenere la massima sicu-rezza per il donatore e per il ricevente. Vonda monadis dunque e cominciamo a confrontarci su tematiche di sostanza e di prospet-tiva come la programmazione delle donazioni, nell’ottica di una autosufficienza regionale e nazionale e di una donazione che deve essere sempre più consapevole e responsabile. Anche per questo, il più sentito ringraziamento deve essere rivolto agli studenti del Liceo Scientifico “Duca degli Abruzzi” che lo scorso 15 maggio hanno donato per la prima volta in autoemoteca. Bravi ragazzi e… continuate a donare e a donare responsabilmente!

VONDA MONADIS

Feliciano Medeot | Presidente Advsg Gorizia

IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 3

Luca Mascaretti (fino a qualche settimana fa direttore del Dipartimento, ora Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Trieste – a proposito in bocca al lupo per il prestigioso e impegnativo

incarico!) che spiega ai donatori cos’è l’area vasta e come funincarico!) che spiega ai donatori cos’è l’area vasta e come funziona. Molti di questi interventi riportavano pareri contrari, ziona. Molti di questi interventi riportavano pareri contrari,

diffidenti, lamentando l’ennesimo depauperamento della diffidenti, lamentando l’ennesimo depauperamento della sanità goriziana. sanità goriziana.

su questo tema, per un semplice motivo: non è compito dell’Associazione esprimere un parere sul modello

organizzativo proposto dall’Amministrazione regionale. È compito dell’Associazione, invece, garantire ai donatori l’at

tenzione che essi meritano, garantire che i centri trasfusionali e le unità mobili di raccolta funzionino e siano utilizzati in maniera efficiente, garantire che il personale medico e infermieristico ci sia (come non sempre avvenuto anche in tempi recenti) e che sia messo in condizione di lavorare e di lavorare bene, garantire che tutte le procedure (di prelievo, lavorazione e utilizzo del sangue e degli emoderivati) siano improntate a sostenere la massima sicurezza per il donatore e per il ricevente. Vonda monadis dunque e

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D – Dottor Bertoli, quale sarà il futuro della nostra sanità? R – Il futuro è in Area Vasta con l’azienda territoria-le di Trieste. Se l’attuale legge territoriale non verrà modificata, in regione ci saranno tre aree vaste: una pordenonese, una friulana e una giuliano-isontina. Qui ho trovato una realtà veramente interessante, con due buoni ospedali e un territorio che deve es-sere sviluppato. Ma ci vuole una grande riorganizza-zione, non soltanto nella nostra area isontina ma in tutta la regione.

D – Cosa vuol dire riorganizzazione?R – Riorganizzazione degli ospedali, noi abbiamo ospedali troppo simili e troppo vicini. La medicina, ormai, implica anche un volume di attività: avere un numero alto e adeguato di malati significa essere in grado di fare medicina moderna ed efficace. Gli

ospedali non devono essere uguali, devono essere complementari. Non possono avere tutte le spe-cialità che hanno adesso e queste specialità vanno riviste. Ciò non significa che verranno meno i repar-ti ma i reparti di chirurgia, ortopedia e cardiologia devono riorganizzarsi, cioè devono essere capaci di dare risposte, tutte le risposte, ma con vocazioni di-verse, ospedale per ospedale.

D – E i reparti di medicina?R – Le medicine rimarranno medicine, anche alla luce della popolazione anziana che abbiamo, de-vono assolutamente rimanere. Allo stesso tempo, bisogna essere più vicini al territori. La popolazione è sempre più anziana, persone che hanno una com-

Sembra ancora incerto il futuro della sanità isontina, nonostante le rassicurazioni giunte dalla neo pre-sidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Il governatore ha ribadito il suo impegno nel tutela-re l’azienda sanitaria isontina e la sua volontà di bloccare e rivedere in toto la riforma sanitaria regionale avviata dal suo predecessore Renzo Tondo.Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il direttore generale dell’Azienda Sanitaria n. 2 Isontina, dott. Marco Bertoli, per fare il punto della situazione.

UNA FINESTRA SUL FUTURODELLA SANITÀ ISONTINA

Intervista al direttore generale dell’ASS 2 Isontina Marco Bertoli

di Patrizia Zampi

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plessità maggiore quindi dobbiamo andare a do-micilio, dobbiamo essere sul territorio, fare un’as-sistenza di tipo infermieristico capillare e continua. Gli attuali servizi di assistenza domiciliare vanno po-tenziati.

D – Potenziare l’assistenza domiciliare, come?R - Abbiamo inserito nuove figure: l’infermiere di continuità assistenziale, un infermiere dedicato che non sta in corsia, ma prende l’ammalato e lo accom-pagna alle dimissioni e l’infermiere di equipe territoriale, quell’infermiere presente sul territorio che riceve il malato che viene dimesso e che non esegue solo pre-stazioni ma agisce da sentinella.

D – Cosa intende per sentinella?R – È la nostra presenza sul terri-torio che ci indica dove stanno le fragilità: pazienti complessi, pazienti che abusano di alcol e stupefacenti, pazienti con problematiche di tipo men-tale, extracomunitari che devono integrarsi nel territorio. Infermieri che indicano non tanto le patologie quanto le fragilità, in modo da poter inter-venire prima che le patologie si manifestino.

D – Tutto ciò in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e limitazione degli sprechi?R - Andare a domicilio del paziente non è automa-ticamente un risparmio anzi, potrebbe essere un investimento che implica una spesa. Ma la riorga-nizzazione degli ospedali e l’ottimizzazione delle ri-sorse permetterebbero questo tipo di investimenti.

D – Parliamo di sanità transfrontaliera.R – Dobbiamo partire dall’idea che la frontiera non c’è più, dobbiamo pensare al territorio come ad una fusione con le realtà slovene perché questo ci dà la dimensione della popolazione. Perché il punto na-scita non può restare aperto? Perché ha pochissimi parti, è la demografia che ci condanna non le scelte

politiche. Noi confiniamo con la Slovenia, dobbiamo aprirci alla Slovenia a partire dalla sanità.

D – Ad esempio con un punto nascita transfrontaliero?R – Non dobbiamo considerare solo il punto nasci-ta, dobbiamo parlare di un percorso nascita. Se sa-remo capaci potremo sfruttare un sacco di risorse economiche che l’Europa mette a disposizione per progettualità come quella a cui abbiamo pensato, cioè creare un reparto di ostetricia transfrontalie-

ro, co-gestito da professionisti italiani e sloveni. Questo è solo l’incipit, al di là del percorso

nascita c’è la possibilità di interessarsi di anziani, bambini, di servizi sociosani-

tari, dare lavoro a persone svantag-giate, tutto ciò sotto la legibera di questo consorzio di comuni che è già costituito (Gorizia, Nova Gorica, Sempeter). Il percorso nascita impli-

ca un pre e un post parto, quindi c’è la necessità di un confronto tra profes-

sionisti italiani e sloveni per valutare le rispettive offerte. Ad esempio, a Gorizia c’è

la possibilità di effettuare il parto in acqua, oppor-tunità che a San Pietro non esiste, quindi dobbiamo assolutamente conoscere le rispettive potenzialità.

D – Per concludere, area vasta “toccherà” il cittadino? R – La riorganizzazione non tocca il cittadino è una riorganizzazione dei servizi, non succede niente di diverso, nulla viene perso. Chiaro è che, alcuni ser-vizi molto specialistici, non possono essere mante-nuti in tutti gli ospedali. Il servizio trasfusionale, ad esempio, sarà un servizio di area vasta, questo ramo di azienda verrà ceduto all’ospedale di Cattinara, ma questo non dovrà essere minimamente incidente sul cittadino e sulla possibilità di donare. Come del resto succede già a Udine e Pordenone. Così acca-drà anche per la farmacia. In area vasta vanno tutti quei servizi tecnico-amministrativi che non interes-sano direttamente il cittadino.

Nel cerchio:Marco Bertoli.Sotto, a sinistra:l’ospedale di Gorizia.A lato:l’ospedaledi San Pietro( Slovenia)

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Un unico dipartimento trasfusionale per un ba-cino d’utenza di 380 mila abitanti e 5 presidi ospe-dalieri pubblici, con un totale di 1450 posti letto. Il Dipartimento Giuliano Isontino va ad aggiungersi agli altri due dipartimenti della Regione Friuli Vene-zia Giulia, Udine e Pordenone, pienamente opera-tivi da diversi anni, completando in questo modo il Sistema Trasfusionale della nostra Regione che è tra i più avanzati d’Italia.I dipartimenti sono strutture organizzative che ac-corpano unità operative semplici e complesse con attività affini o complementari, con lo scopo di au-mentarne l’efficienza attraverso la riduzione delle duplicazioni e sfruttando sinergie al proprio interno. Nello specifico, i Dipartimenti Trasfusionali di Area Vasta rispondono a due esigenze fondamentali: rac-cogliere in modo capillare sul territorio il sangue e gli emocomponenti, ottimizzare e sviluppare l’attivi-tà clinica di medicina trasfusionale.

IL DIPARTIMENTO DI MEDICINA TRASFUSIONALE DI AREA VASTA GIULIANO ISONTINA

Da un lato, quindi, l’obiettivo è quello di arrivare il più possibile in periferia per l’attività di raccolta san-gue e dall’altro ottimizzare, attraverso la centraliz-zazione di alcune attività quali il servizio di guardia attiva e la reperibilità per l’urgenza-emergenza, gli esami di immunoematologia e patologia dell’emo-stasi di secondo livello, gli esami di immunogene-tica per la compatibilità trapiantologica, l’attività di aferesi terapeutica e la raccolta di cellule staminali emopoietiche. L’ottimizzazione delle risorse può es-sere perseguita anche attraverso l’ulteriore sviluppo di tecnologie informatiche e strumentali, come, ad esempio, l’uso di sistemi automatizzati controlla-ti informaticamente a distanza, per la consegna di unità di globuli rossi nelle ore notturne e festive.

I dipartimenti costituiscono la migliore organiz-zazione possibile per svolgere le molteplici attività di propria competenza, attività che possono essere raggruppate in 3 principali macro-aree: produzione, diagnostica e clinica, come illustrato in maggior det-taglio nella tabella seguente.

di Luca Mascaretti

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Per quanto riguarda la capillarità della raccolta del sangue e degli emocomponenti, colonna por-tante di tutti i Dipartimenti Trasfusionali, nel nostro Dipartimento la raccolta è garantita da quattro cen-tri di raccolta fissi (Ospedale Maggiore, IRCCS Burlo Garofolo, Ospedale di Gorizia e Ospedale di Monfal-cone) e da due unità di raccolta mobili (autoemo-teche), una di proprietà dell’Associazione Donatori Sangue di Trieste che opera nella provincia di Trieste e una gestita dalla struttura trasfusionale dell’ASS n. 2 Isontina, attiva nelle province di Gorizia, Udine e Pordenone, donata nel 2009 dalla Fondazione Cas-sa di Risparmio di Gorizia, grazie all’impegno dell’As-sociazione Donatori Volontari di Sangue di Gorizia. Nel 2012, il Dipartimento Trasfusionale Giuliano Isontino ha raccolto oltre 24 mila unità di emocom-ponenti, come si evince dalla tabella seguente.

Tuttavia, a differenza degli altri dipartimenti della regione, il sangue raccolto nelle strutture trasfusio-nali che andranno a costituire il Dipartimento Giulia-no Isontino non è ancora sufficiente per soddisfare il fabbisogno dei pazienti e nel 2012 si è dovuto richie-dere circa 1300 unità di globuli rossi concentrati ai dipartimenti di Udine e Pordenone. Ne consegue che uno dei principali obiettivi del nuovo dipartimento sarà quello di lavorare in stretta collaborazione con tutte le associazioni donatori di sangue delle provin-

ce di Trieste e Gorizia, proprio per raggiungere l’auto-sufficienza trasfusionale del nostro territorio.

Il consolidamento definitivo dell’assetto diparti-mentale permetterà un migliore confronto tra i pro-fessionisti delle strutture afferenti, medici, tecnici, biologi e infermieri. Ciascuno, con il proprio bagaglio di esperienza, favorirà il miglioramento delle pre-stazioni a beneficio dei pazienti e dei donatori, non-ché ad una indubbia riqualificazione professionale dell’équipe.

A breve, dopo un iter durato più di 10 anni, diventerà effettivo il Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Area Vasta Giuliano Isontina nel quale confluiranno le strutture trasfusionali presenti negli ospedali della Provincia di Trieste (Azienda Ospedaliero-Universitaria e IRCCS Burlo Garofolo, peraltro già unificate nel gennaio 2011) e di Gorizia (Ospedale San Polo di Monfalcone e Ospedale di Gorizia).

Punto prelievo Sangueintero

Plasmada aferesi

Plasma-eritro piastrinoaferesi

(multicomponent)

Piastrineda aferesi

Totaledonazioni

AOUTS - Ospedale Maggiore 9556 2147 326 21 12050

Autoemoteca ADS - Trieste 1357 1357

IRCCS - Burlo Garofolo 278 347 237 43 905

ASS n. 2 - Gorizia 3161 653 3814

ASS n. 2 - Monfalcone 2858 608 3466

ASS n. 2 - Autoemoteca(incluso Grado e Cormons) 1421 1000 2421

Totale 18631 4755 563 64 24013

Tipologie donazione

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Nell’agosto scorso, il Dipartimento di Medi-cina Trasfusionale di Trieste ha raggiunto un impor-tante traguardo, rappresentato dal rinnovo dell’Ac-creditamento regionale delle strutture trasfusionali. Cos’è e cosa comporta questo “accreditamento”?

Nella pratica è stata necessaria la revisione di documenti, il rimaneggiamento dell’organizzazione delle procedure di convalida e della messa a norma di alcuni locali che necessitavano di una ristrutturazione.

I nuovi requisiti hanno toccato anche il funzionamento delle autoemoteche.

Il 31 luglio 2012 è stato effettuato il sopralluogo da parte del gruppo di ispettori, costituito da esperti di Medicina Trasfusionale e verificatori con conoscenze in campi diversi quali la Medicina Legale, l’organizzazione sanitaria e la Medicina di Laboratorio. Gli ispettori sono stati molto meticolosi e hanno verificato puntigliosamente ogni singolo ramo della struttura, dalla selezione dei donatori, all’esecuzione dei prelievi di sangue, a tutti gli aspetti della lavorazione inclusi i controlli di qualità, alla conservazione delle unità lavorate, ai criteri utilizzati per la distribuzione del sangue, alle procedure impiegate per l’esecuzione dei test di laboratorio e alle modalità con le quali si eseguono i prelievi in autoemoteca.

La tracciabilità è stato l’aspetto per il quale è stata spesa più attenzione, in quanto essa garantisce che in tutto il percorso che va dalla vena del donatore (la donazione) alla vena del paziente (la trasfusione) si sappia esattamente cosa è stato prelevato, come è stato lavorato, come è stato conservato (e per quan-to tempo), come è stato trasportato e come è sta-to deciso di trasfondere quel determinato paziente con quello specifico emocomponente.

Il momento della conferma del buon esito dell’ispezione è stato motivo di grande soddisfa-zione per il personale del Dipartimento. Questo traguardo rappresenta un ulteriore strumento a ga-ranzia di tutti i soggetti che usufruiscono dei servizi della struttura, dal donatore, al medico, all’industria produttrice di plasmaderivati, ma soprattutto dei pazienti, gli utenti più importanti.

ACCREDITAMENTOREGIONALE, LA QUALITA’È GARANTITAdi Michele Calligaris

Rinnovo dell’accreditamento regionale delle strutture trasfusionali

Si tratta di un riconoscimento rilasciato dalla Regione Friuli Venezia Giulia che certifica la competenza formale di una struttura per una serie di compiti determinati. Nello specifico questi compiti riguardano la raccolta, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue e dei suoi componenti intesi come globuli rossi, plasma e piastrine. Attualmente, tutti e tre i Dipartimenti di Medicina Trasfusionale della nostra Regione (Pordenone, Trieste e Udine), nonché il Centro Unico di Validazione Biologica di Gorizia (il laboratorio dove si eseguono i test virologici di tutte le unità raccolte), sono accreditati. Questo passaggio formale viene illustrato come l’ultimo di una serie di altri riconoscimenti che la struttura ha ricevuto per il raggiungimento di standard europei di volta in volta più stringenti.

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 9

Questo nuovo consenso si riferisce al tratta-mento e alla comunicazione interna all’ospedale dei dati personali e riguarda l’attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, nell’ambito dell’azien-da ospedaliera che ce lo richiede. Viene a costituirsi in tal modo il Dossier Sanitario Elettronico, la raccol-ta di tutti i documenti sulla storia clinica del pazien-te in un archivio informatizzato al quale possono ac-cedere medici, infermieri e tutti i professionisti che hanno in cura l’interessato. È possibile inserire nel Dossier tutti i nuovi esami effettuati dall’interessa-to dal giorno dell’acquisizione del consenso, ma è anche possibile inserire tutti quelli effettuati prece-dentemente.

Il consenso si riferisce anche alla comunicazione dei dati ad altri organismi sanitari non solo, quindi, la gestione dei dati all’interno dell’ospedale ma an-che con strutture pubbliche e private accreditate in regione, costituendo il Fascicolo Sanitario Elettroni-co. Anche in questo caso è possibile scegliere se in-serire tutti gli esami o solo quelli nuovi. Inoltre, con questo consenso, è possibile gestire l’utilizzo dei dati riguardanti la salute dell’interessato nelle attività di didattica e di ricerca scientifica svolta dall’azienda

che sottopone il consenso. Solo ed esclusivamente l’interessato cui si riferiscono i dati, può prestare consenso, oppure chi detiene la potestà legale (ge-nitore o tutore). Il consenso viene espresso una sola volta e non ha scadenza, a meno che l’interessato non voglia modificarlo o revocarlo. L’espressione del consenso è facoltativa.

Di fatto, però, dal punto di vista dell’operatività quotidiana, il rifiuto alla compilazione o risposte negative al consenso, rendono difficile l’erogazio-ne delle prestazioni richieste. Diventa perciò molto importante leggere con attenzione ciò che ci viene sottoposto, esprimendo o meno il nostro consenso in modo consapevole. Se, ad esempio, non venisse espresso il consenso alla costituzione del Dossier o del Fascicolo, gli esami non comparirebbero nei si-stemi informatici a disposizione, pertanto, i medici non potrebbero consultare la documentazione e sarebbero costretti ad emettere referti cartacei. Di conseguenza, saremmo costretti a dover conserva-re tutti gli esami in formato cartaceo per permetter-ci di effettuare un eventuale consulto da un nuovo medico.

Poiché attualmente non esiste un unico consenso valido su tutto il territorio regionale, ogni struttura ospedaliera regionale richiederà il proprio consen-so. Ciò significa che, se ci rechiamo a donare sangue all’ospedale di Gorizia, ci verrà richiesto di compila-re un consenso, ma dovremo compilarne uno nuo-vo se ci rechiamo in un’altra struttura della regione, anche per una semplice radiografia.

Dal mese di marzo, oltre agli “abituali” consensi, più o meno informati, cui veniamo sottoposti quando ci rechiamo in ospedale, se ne è aggiunto un altro, più generale rispetto agli altri che siamo stati abituati a vedere finora (per esempio il consenso ad un interveto chirurgico) e che consente di gestire i nostri dati per scopi clinici, assistenziali, didattici e di ricerca.

di Chiara Comuzzi

ANCORA UN CONSENSOIN OSPEDALE

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE10

Nato a Sagrado il 6 agosto 1922, sposato con la signora Ave Bressan da cui ebbe tre figli, si trasferì a Gradisca dove, presa residenza in Via degli Eroi, aprì un negozio di generi alimentari in Via Dante Ali-ghieri. Poco dopo entrò nelle fila dell’Advsg di Gra-disca, ricoprendo dal 1967 la carica di presidente sezionale e, successivamente, negli anni ‘80, quella di presidente provinciale.

Il suo negozio divenne il ritrovo di tanti donatori e di tanti gradiscani, che si rivolgevano a lui per un consiglio o più semplicemente per una chiacchiera-ta in un grande clima familiare. La Sezione iniziò una costante crescita, anche grazie alle tante iniziative che il vulcanico presidente ideava e promuoveva, trovando sempre massima disponibilità nei suoi col-laboratori. Nacque così il torneo di calcio tra sezioni donatori dell’Advsg.

Negli anni la Sezione riuscì a dotarsi, prima di un pulmino per il trasporto dei donatori al centro tra-sfusionale di Gorizia e poi di un’autolettiga per i ser-vizi di pronto intervento.

Lo ricordo ancora oggi mettersi alla guida del pul-mino pieno zeppo di donatori e partire alla volta di Gorizia, ogni giovedì, puntuale, alle ore 16.

Lo ricordo anche in momenti difficili e dram-matici, come la terribile notte del 6 maggio 1976, la notte del tragico terremoto in Friuli, impegnato casa per casa alla ricerca di donatori da mandare ai centri trasfusionali. Ricordo anche l’apporto e il sostegno che diede alla nascita, in seno alla nostra Sezione, del Gruppo Pescatori Sportivi.

Aperto a tutte le iniziative avviate a Gradisca, fu anche presidente del Moto Club Isontino, visto che in gioventù era stato un abilissimo centauro, anche a livello agonistico. Con lui la Sezione di Gradisca, divenuta poi Gradisca e Sagrado, si fece conosce-re anche fuori regione, uno dei motivi per i quali fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica. Nel 1983, ormai stanco e con problemi di salute (lo aveva provato molto la tragica perdita di una delle due figlie per un inciden-te stradale), lasciò la presidenza a Maria Casalini, da tempo segretaria della sezione.

Morì nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1983, la-sciando un grande vuoto nella grande famiglia dei donatori di sangue, famiglia che era stata anche la sua, che tanto aveva amato e per la quale si era tanto prodigato. Questo è un piccolo ricordo che, in qualità di presidente in carica e quindi suo succes-sore, ho voluto dedicare all’amico Tullio, in occasio-ne del 50° anniversario di fondazione della Sezione.

Un ricordo affettuoso, dettato dal cuore, da una persona che lo ha conosciuto, stimato ed apprez-zato per tutto ciò che ha fatto per i donatori e per tutta la comunità gradiscana.Grazie Tullio! Sei e sarai sempre nei nostri cuori.

TULLIO VITTORI:PRESIDENTE CARISMATICO

50° anniversario della sezione di Gradisca- Sagrado

di Claudio Roppa

Nella sezione di Gradisca e Sagrado dell’ Advsg,il nome di Tullio Vittori rappresenta una pietra miliare nella vita dell’associazione, un nome che, pur essendo passati tanti anni dalla sua scomparsa, è ancor oggi sulla bocca di tutti. Ed io, prima da socio ed ora da presidente, mi sento onorato di portare avanti l’impegno che, un tempo, era di questo grande personaggio.Grande per le sue capacità, per le sue intuizioni, per il suo entusiasmo, capace di stare con tutti, di parlare con tutti, di farsi voler bene da tutti.

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 11

gno classificato sino a quel momento. Tale scoperta, completando gli studi di Landsteiner, risolse un com-plesso problema di immunoematologia, e (come so-stenne Loris Premuda) non ebbe risonanza in Italia per la scarsa reperibilità che le riviste in tedesco sulle quali vennero pubblicate. Esse, seppur celebri, avevano scarsa circolazione nel regno sabaudo. A tal proposito, basti pensare che negli archivi triesti-ni esiste la collezione quasi completa del periodico scientifico sopra menzionato, ma a Padova si trova solo qualche raro fascicolo.

Sturli merita il nostro ricordo non solo per sco-perta del gruppo AB, ma anche per la stima che ri-cevette da personalità quali l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo, che il medico ebbe in cura a causa di una broncopolmonite che lo colpì a Vienna nei primi anni del Novecento.

Negli anni Trenta, al Castello di Miramare ven-ne prescelto quale suo medico dal Duca Amedeo d’Aosta. A cavallo di due guerre (1909-1947) rico-prì l’incarico di primario della II Divisione Medica del Civico Ospedale di Trieste. Questo nosocomio, ribattezzato Ospedale Civico “Regina Elena” dopo la conquista sabauda, è oggi l’Ospedale Maggiore. In tale sede lavorò con Giorgio Nicolich (fondatore dell’urologia italiana) e Massimiliano Gortan (inizia-tore della radiologia in Italia). Sturli viene descritto come riservato, introverso e con un tono burbero, ma amava la musica e suonava bene il pianoforte. Morì a Trieste il 24 marzo 1966. Una lapide comme-morativa lo ricorda nell’edificio del Centro Immuno-trasfusionale dell’Ospedale Maggiore.

ADRIANO STURLIUn padre della medicina trasfusionale

di Michele Calligaris

Nato a Trieste nel 1873 e laureatosi all’Uni-versità di Vienna nel 1899, divenne assistente nell’Istituto di Anatomia Patologica della capitale austroungarica che, all’epoca, era diretto dal pa-tologo Anton Weichselbaum (lo scienziato che isolò il batterio della meningite), e in seguito dal sierologo, premio Nobel per la medicina nel 1930, Karl Landsteiner, che nel 1901 fu lo scopritore dei gruppi sanguigni A, B e 0 (zero). È del 1901, in-vece, la pubblicazione sul numero 49 del Mün-chener Medizinische Wochenschrift dello studio “Ueber die Isoagglutinine im Serum gesunder und kranker Menschen” (trad. “Circa le isoaggluti-nine nel siero di persone sane e malate”). In que-sto scritto, Sturli, in collaborazione con Alfred von Decastello, scrisse dell’esistenza di un IV gruppo sanguigno, il più raro tra gli individui, ovvero l’AB. Questa intuizione fu il risultato ottenuto dall’inda-gine dei sieri di 174 persone, 4 dei quali non risul-tavano compatibili con nessun altro gruppo sangui-

Accade spesso che le genti e i fatti che hanno animato e plasmato la storia delle terre di confine siano preda di una dimenticanza che può essere spesso colpevole, ma in molti casi frutto innocente dell’impoverimento culturale. Questo capita a causa della natura degli uomini che, abbagliati dalle tinte primarie proprie delle bandiere nazionali, finiscono per perdere la sensibilità per i colori sfumati delle identità “di mezzo”. Questi toni intermedi, attenuati dall’essersi abbeverate nei secoli con acque che discendono da fonti diverse, nel ‘900 sono state preda di pennellate uniformatrici di colore rosso sangue.La sorte di una memoria negligente è toccata anche alla storia del medico e ricercatore triestino Adriano Sturli. Il suo nome risulta sconosciuto ai più ed assai poco noto anche nell’ambiente medico italiano.

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE12

L’IMPRONTA DELLA NUOVA TECNOLOGIA di Beniamino Godeas

Inoltre, è stata data particolare rilevanza ai social network Facebook e Twitter: tutti i partecipanti han-no potuto commentare, postare e twittare in tempo reale quanto stava accadendo nel corso dei lavori congressuali, nonché tutti i momenti dell’evento 24 ore su 24. Protagonista dell’intero apparato tecno-

logico è stata l’applicazione “FidasToApp”, svilup-pata per Android, che ha permesso un’interazione diretta con le pagine Fidas Adsp dei social network, prevedendo anche una sezione maps utile per le at-tività del sabato pomeriggio.

Ulteriore strategia comunicativa è stata quella dell’invio di alcune newsletter nei giorni precedenti e immediatamente successivi al meeting, che hanno offerto a tutti i partecipanti informazioni utili sulla città di Torino e sugli aspetti organizzativi e logistici dell’evento. I dibattiti del venerdì hanno riguarda-to temi di carattere medico-scientifico, con nozio-ni su sangue, gruppi sanguigni, emocomponenti e plasma-lavorazione. Tra i relatori il dott. Roberto Albiani, direttore sanitario della Fidas Adsp, il dott. Danilo Medica, Responsabile Kedrion per l’Italia e gli altri mercati e la dott.ssa Rosa Chianese, Centro Regionale Sangue Piemonte, che con il contribu-to del presidente nazionale Fidas ha presentato il rapporto tra necessità trasfusionali e donazione. La giornata di sabato, invece, è stata interamente de-dicata alla comunicazione sotto la guida del profes-sor Enrico Dalla Rosa dell’Università Cattolica di Mi-lano. I risultati del XIV meeting e la partecipazione dei torinesi e dei giovani Fidas è stata eccezionale.

Molto costruttivi ed interessanti sono stati i la-vori di gruppo per i partecipanti e la connessa at-tività di propaganda ed informazione sul territorio che è risultata di notevole impatto. Un meeting dai numeri importanti: si è raggiunto, infatti, un record di partecipazione con oltre 160 presenze di giovani intervenuti da tutta Italia e di un elevato numero di federate Fidas rappresentate.

Lo scorso 15-16-17 marzo si è svolto a Torino il XIV Meeting Nazionale Giovani Fidas. Un meeting caratterizzato da una forte impronta tecnologica: potendo usufruire di internet e delle sue piattaforme in maniera libera e gratuita, è stato possibile registrare in diretta i momenti formativi, trasmetterli live sulla sezione meeting del sito della federata (www.fidasadsp.it) e rivederli in streaming sia nell’apposita sezione del sito, sia all’interno del canale “Noi della Fidas” su YouTube al linkhttp://www.youtube.com/user/noidellafidas.

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 13

Èpartita il 15 maggio, dal liceo Scientifico “Duca degli Abruzzi”, la campagna nelle scuole dei dona-tori di sangue di Gorizia, per avvicinare le nuove generazioni alla cultura del dono e proseguire sul-la strada del ritorno a quelle sezioni studentesche dei donatori di sangue che potrebbero garantire un adeguato ricambio generazionale all’associazione sul territorio. Sono stati ben 25 gli studenti delle classi quarte e quinte del liceo goriziano (ovviamen-te tutti dovevano essere maggiorenni) che hanno deciso di aderire all’iniziativa, e diventare donatori.

“Negli anni scorsi abbiamo già impostato un simi-le rapporto di collaborazione con l’Iti Galilei di Gori-zia – racconta Feliciano Medeot, presidente Advsg, l’organizzazione che riunisce tutte le associazioni di donatori di sangue – dove tra l’altro è già stata costi-tuita una sezione studentesca di donatori volontari.

Questa prima esperienza con il liceo scientifi-co invece è nata a partire dallo scorso settembre, quando in occasione della manifestazione interna-zionale del volontariato diversi studenti hanno ma-nifestato la volontà di donare. Così ci siamo accor-dati con il centro trasfusionale di Gorizia e la preside

Dandosi coraggio l’un l’altro, tutti sono saliti a turno sull’autoemoteca che è stata parcheggiata nel cortile dell’edificio di piazza Divisione Julia assieme all’ambulanza de La Salute di Lucinico, che ha fornito il supporto tecnico, e si sono sottoposti al prelievo di sangue, prima di gustare un cannolo siciliano che è stato allo stesso tempo premio per la gola e valido ricostituente per il fisico.

del polo liceale Marsoni, che ci ha aperto le porte della scuola”. L’iniziativa del 15 maggio, tra l’altro, si inserisce per il liceo scientifico all’interno del più ampio progetto di educazione alla solidarietà, che l’istituto porta avanti sotto il coordinamento della professoressa Silvia Russian. “Azioni come questa sono fondamentali per potenziare la nostra pre-senza nelle scuole – dice ancora Medeot – non solo come momenti di educazione alla salute, ma anche per sensibilizzare i giovani al dono. Da qui può arri-vare quel ricambio generazionale indispensabile a portare avanti le attività delle nostre associazioni”.

E la partecipazione degli studenti è stata assolu-tamente convinta ed entusiasta, come spiega an-che il rappresentante d’istituto Alessandro Cechet: “Siamo molto contenti di questa nostra scelta – dice – e siamo sicuri di riuscire a coinvolgere anche mol-ti altri nostri compagni, per le prossime occasioni. Alcuni di noi, poi, hanno deciso di diventare pure donatori di midollo”.

di Marco Bisiach

PRIMA DONAZIONEDI SANGUE COLLETTIVAGrande successo per l’iniziativa con 25 nuovi donatoridel Liceo Duca degli Abruzzi di Gorizia

© Fotografia Pierluigi Bumbaca (SIAE 2013)

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE14

Padre Poiana con il gruppo dei donatori goriziani Gruppo FVG in corte nel centro di Padova

32ª GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUE

52° Congresso Fidas – Padova maggio 2013

Confronti in quanto, come sempre, il Congres-so nazionale Fidas è occasione di incontri tra le fede-rate di tutta Italia: realtà molto diverse tra loro, non solo per numero di aderenti, numero di donazioni, provenienza geografica e modelli organizzativi. Pro-prio in queste occasioni si rafforza la consapevolez-za che il Friuli Venezia Giulia è una realtà in cui tutti gli interlocutori del sistema sangue (amministratori,

Il 3 e 4 maggio si è svolto a Padova il 52.o Congresso della Fidas, la Federazione Italiana delle Associazioni dei Donatori di Sangue a cui aderisce anche la nostra Advsg. Dopo alcuni anni in cui nel corso dei congressi ci si è confrontati sulle modifiche dello statuto della Federazione, ad Abano si è trattato finalmente di un congresso di confronti e contenuti.

di Feliciano Medeot

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 15

Il corteo per le vie di Padova

servizi trasfusionali e donatori) lavorano in sinergia con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza per il donatore e per il ricevente.

Ma è stato anche un Congresso di contenuti per-ché, oltre ai lavori assembleari, sabato mattina si è svolto un interessante dibattito sul tema “Il Sistema Trasfusionale del futuro tra programmazione della donazione, risposte ai bisogni e sostenibilità”. In un contesto di contenimento della spesa sanitaria, è ne-cessario organizzare la donazione del sangue affinché il donatore volontario, anonimo, responsabile e non remunerato, rientri in una programmazione dell’atti-vità secondo tempi e modalità che rispondano alle necessità complessive del Sistema sangue. Nel corso della mattinata si sono succedute le relazioni di Ste-fania Vaglio, Responsabile dell’Area ricerca del Cen-tro Nazionale Sangue, di Simona Carli, Responsabile del Centro Regionale Sangue della Regione Toscana, di Antonio Breda, Responsabile Centro Regionale At-tività Trasfusionali della Regione Veneto, di Giustina De Silvestro, responsabile del Dipartimento Medicina

Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Il Congresso si è quindi chiuso domenica mattina a

Padova, dove si è svolta la 32.a giornata nazionale del donatore. Tra gli oltre 10 mila partecipanti, la nostra Associazione ha partecipato alla giornata con oltre 60 tra donatori e simpatizzanti che hanno raggiunto la città del Santo partendo di primo mattino da Gorizia.

La giornata si è aperta con la Santa Messa, cele-brata nella chiesa di Santa Giustina, a cui è seguita la sfilata per le vie della città di Padova. Nel pomerig-gio il gruppo ha potuto brevemente visitare la città. In particolare la delegazione goriziana ha visitato la Basilica pontificia di Sant’Antonio con una guida d’ec-cezione: padre Enzo Poiana di Corona, rettore della basilica antoniana, che ha accompagnato il gruppo in una visita che è stata particolarmente gradita e ap-prezzata da tutto il gruppo goriziano.

Ultima nota per concludere: nel corso dei lavori assembleari si è provveduto a designare le prossime sedi del Congresso nazionale Fidas. Nel 2014 la sede congressuale sarà Agrigento e nel 2015 Viareggio.

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE16

CAROLINACRISTINACERNICL’orgoglio della sezione di Gradisca-Sagrado

M i presento, sono Carolina Cristina Cernic e il 20 febbraio scorso ho conseguito la laurea in Scienze del Servizio Sociale, discutendo la tesi “Per-cezione e vissuto dell’abuso da parte degli studenti della Scuola Secondaria di 1° grado: spunti per un possibile intervento dell’Assistente Sociale nella promozione della salute”.

L’argomento non è stato assolutamente facile da trattare, c’è sempre una certa riluttanza a trattare argomenti così difficili e controversi. Purtroppo, nel mio percorso di lavoro, il senso di impotenza sarà messo a dura prova e quotidianamente dovrò af-frontare situazioni delicate e problematiche. Noi assistenti sociali sappiamo di non essere dei “pala-dini di giustizia”, dei supereroi che devono salvare il mondo, siamo esseri umani chiamati ad aiutare il prossimo, per affrontare al meglio le difficoltà del-la vita, quella capacità d’azione per raggiungere il benessere sociale che noi chiamiamo “empower-ment”. Fin da piccola mi sono sempre resa disponi-bile all’aiuto, alla disponibilità verso gli altri. Infatti ho contribuito a dar vita e a far crescere un’associa-zione che lavora e si impegna giornalmente sul no-stro territorio per regalare un sorriso alle persone in difficoltà. Una missione che negli anni ha trovato

la sua maturazione attraverso l’impegno sociale dei ragazzi in diverse case di riposo per anziani della provincia di Gorizia e Udine.

Grazie a questo impegno e agli ottimi risultati ot-tenuti, in me e negli altri giovani del gruppo, si è cre-ato un forte sentimento di appartenenza al progetto che ci ha permesso di “contagiare” amici e coetanei. Uno stare assieme unico e diverso che si è rivela-to un vero e proprio motore aggregativo alternati-vo allo sport, al gioco, alla musica, alle sale prova e agli eventi concertistici. Tutt’ora, infatti, ricopro due cariche per me molto importanti: la prima come vi-cepresidente dell’Associazione Incontriamo Onlus di Sagrado e la seconda come vicepresidente del-la Sezione Advsg di Gradisca d’Isonzo – Sagrado. La laurea è stata una delle gioie più importanti della mia vita, un obiettivo personale raggiunto non sen-za difficoltà, ma affrontato in piena autonomia.

Abbiamo il piacere di conoscere la nostra vice presidente, Carolina Cristina Cernic, con la consapevolezza che, come ricordato anche da Papa Francesco, le nuove generazioni non si presentano come proposta per il futuro ma come garanzia per il presente.

Gradisca-Sagrado

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 17

FESTEGGIO IL MIO18° COMPLEANNODONANDO SANGUE

Un diciottesimo compleanno da ricordare, per Arina e sicuramente anche per la sezione donatori sangue di Gorizia.

Ma vediamo come si è svolta questa emozio-nante avventura. Un sms ricevuto al numero della sezione Remo Uria Mulloni verso fine marzo e che, più o meno, diceva così: “Buongiorno, ho cercato su internet informazioni per donare sangue e c’era questo numero. Come faccio per la prima dona-zione?”. Non succede di frequente ricevere sms di

questo tipo, sono riscontri importanti che vanno ad avvalorare la nostra attività di promozione della vita. A scrivere l’sms era stato Mirko, il fidanzato di Arina. Una volta ricontattato, Mirko si era subito di-mostrato ben informato sulla donazione volontaria di sangue. E’ stato sufficiente fornire soltanto alcuni dettagli: che colazione fare prima della donazione e gli orari di accesso al centro trasfusionale goriziano.

E pensare che Mirko si era lasciato coinvolgere dall’intenzione di donare grazie alla fidanzata che, proprio nello stesso giorno del suo diciottesimo compleanno, desiderava effettuare la sua prima do-nazione di sangue.Una grande emozione nel sentire quelle parole e una gioia infinita di fronte alla splen-dida notizia, un gesto che avrebbe sicuramente lan-ciato un messaggio forte a tutti i giovani potenziali donatori. Le incognite, specialmente per i nuovi do-natori, sono molteplici e possono portare ad incom-prensioni sulle cause di esclusione o non idoneità. Motivazioni che ci hanno spinto a seguire da vicino e con entusiasmo l’esperienza della giovane coppia, decidendo di rimanere al loro fianco in modo che tutto procedesse nel migliore dei modi per Mirko e Arina.

La data fissata per la donazione era quella di mar-tedì 19 marzo. Alle 8 del mattino, puntualissimi e come promesso, i due giovani sono stati accolti al centro trasfusionale dove, dopo le consuete visite di routine, sono stati giudicati idonei ed hanno po-tuto effettuare, con forte emozione, la loro prima donazione. Una grande dimostrazione di responsa-bilità quella di Arina e Mirko, un gesto di cui anda-re fieri e di cui la nostra sezione è orgogliosa. Per questo ci sentiamo di augurare ai neo-donatori che anche tutte le prossime donazioni possano essere una festa, una giornata speciale in cui gioire come nel giorno del loro compleanno... da parte nostra, continueremo a rimanere al loro fianco.

Gorizia

Arina festeggia la maggiore età con la sua prima donazione di sangue al Centro Trasfusionale di Gorizia

di Marco Fonzar

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE18

Negli ultimi anni il volontariato ha registrato un’evoluzione quantitativa e qualitativa di grande im-portanza, anche nelle piccole comunità presenti sul nostro territorio.

Sotto il profilo quantitativo le organizzazioni loca-li di volontariato, che svolgono gratuitamente i loro servizi, si contano a decine. Sotto il profilo qualita-tivo le organizzazioni di volontariato come i donato-ri di sangue, evidenziano un tratto fondamentale di crescita, di stabilità, di continuità e di competenza professionale su cui si innestano i valori persistenti della gratuità, della condivisione e della solidarietà. E’ importante ribadire che il volontariato non rappre-senta la “ruota di scorta” del settore pubblico, la sua funzione non è quella di tamponare le carenze del si-stema sociale, sostituendosi al potere statale quando questo è assente o inefficiente

Associazioni di volontariato come la nostra non possono prescindere, ad esempio, dal coinvolgere il mondo dello sport, uno dei pochi canali seguiti da tutti, capace di educare, insegnare e trasmettere va-lori come la responsabilità, la tolleranza e la giusti-zia. I giovani che praticano sport possono entrare nel mondo del volontariato per promuovere e diffondere il messaggio di cultura della solidarietà e della citta-dinanza attiva. Per diventare “cittadini della comuni-tà” è sufficiente abbattere il muro dell’indifferenza,

aprendo gli occhi sulle realtà che ci circondano… e lo sport può essere, davvero, un canale preferenziale e una fonte inesauribile di educazione e di conoscenza dell’altro. Lo sport, inoltre, rappresenta un bell’esem-pio di integrazione sociale, offre l’opportunità di so-cializzare ed imparare a conoscere l’avversario sen-za preconcetti culturali, ma per ciò che dimostra in campo. Le regole sono uguali, per tutti. Lo sport e la cultura della solidarietà hanno numerosi punti di contatto e qualunque disciplina sportiva, soprattutto se basata su un gioco di squadra, è perfetta per tra-smettere i valori legati al volontariato. Ognuno di noi deve sentirsi responsabile, in prima persona, per ciò che accade intorno a noi, proprio nel nome di un gio-co di squadra comunitario: insieme si gioca la partita e ciascuno si impegna per sè e per gli altri.

Queste riflessioni, per noi donatori, non sono solo considerazioni generali. La nostra sezione cerca di metterle in pratica concretamente organizzando con grande impegno e passione il torneo di calcio “Me-morial L. Luisa” che vede l’adesione di molte squa-dre dell’isontino. Anche la corsa campestre raccoglie grandi consensi tra atleti, amatori e simpatizzanti. Ma la nostra punta di diamante è sicuramente il gran-de campione Dino Zoff, costante presenza al nostro fianco da lungo tempo. Uomo di sport ed esempio reale per i numerosi giovani che riconoscono in lui correttezza e fair play dentro e fuori dal campo di gio-co. Quindi, per quanto sarà possibile, la nostra sezio-ne sosterrà e favorirà sempre la partecipazione dei giovani alle attività che mettiamo in campo per la comunità durante l’intero anno.

SPORT E VOLONTARIATO:UN BINOMIO VINCENTE

Calendario delle manifestazioni

MEMORIAL L. LUISAvenerdì 5 luglio 2013

CORSA CAMPESTRE del DONATOREdomenica 29 settembre 2013

44ESIMA GIORNATA del DONATOREMariano, domenica 26 maggio 2013

di Enzo Mucchiut

Mariano

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 19

“Un grazie a tutti i donatori per la sensibi-lità, la serietà e la costanza dimostrata”, commenta soddisfatto il direttivo della sezione che, nell’arco dell’intero anno si è impegnato per creare, in un clima sereno e di collaborazione costante, le innu-merevoli manifestazioni che contribuiscono alla promozione del dono del sangue.

Tra le novità dello scorso inverno, la partecipa-zione alla staffetta di Telethon ha ottenuto grande riscontro. La manifestazione benefica a sostegno della ricerca sulle malattie genetiche rare si è svol-ta a Udine il 14 e 15 Dicembre. “E’ stato un evento emozionante dove abbiamo respirato un’atmosfera felice e gioiosa – commenta il presidente sezionale Andrea Sturm. Il percorso si è snodato attraverso le vie del centro storico di Udine rese ancor più sug-gestive grazie agli addobbi e all’atmosfera natalizia. La città era invasa dagli atleti… piazza 1° Maggio si è trasformata in una grande hospitality con tendoni, gazebo e camper per dare ristoro agli sportivi”, con-clude Sturm.

I 24 staffettisti della sezione si sono alternati nelle 24 ore di gara percorrendo complessivamente 249 Km, la gran parte sotto una pioggia battente. “La

gratificazione più grande è stata quella di vedere un meraviglioso gruppo di donatori e amici alternarsi con il sorriso, portando i colori della nostra associa-zione e testimoniando, ancora una volta, gli impor-tanti valori di solidarietà che ci contraddistinguono”.

Oltre al risultato “sportivo”, il gruppo di Capriva del Friuli ha raccolto e devoluto a Telethon circa 700 euro grazie al contributo dei corridori stessi e a quello delle aziende agricole locali che hanno soste-nuto la squadra. Visto l’ottimo risultato raggiunto, la sezione sta già pensando all’edizione 2013, certa di poter coinvolgere ancora più persone, con grande divertimento ed una sana competizione.

Ma le iniziative sezionali non sono finite. Subito dopo il periodo natalizio tra la Fugarela, i vari brulè augurali ed il concorso dei Presepi, è stata la volta del “Carnevale del Bambino” in collaborazione con gli educatori dell’Acr e con la musica e l’animazione di Dj Gulto. Il 24 marzo, domenica delle Palme, inve-ce, la sezione è stata impegnata nel lancio dei pal-loncini della pace. Nonostante la giornata fredda e piovosa, l’iniziativa ha attirato un folto pubblico, tra cui un gran numero di bambini e ragazzi. Nelle set-timane successive, inoltre, in collaborazione con il Comune e altre realtà associative del paese, c’è sta-ta la festa dell’anziano, tradizionale appuntamento di Capriva del Friuli. Energia, entusiasmo e passio-ne… questi gli ingredienti che contraddistinguono il gruppo di Capriva che, accompagnati dall’indispen-sabile passaparola, contribuiscono a fare squadra ed ottenere ottimi risultati.

LA STAFFETTA DEL DONODI CAPRIVA DEL FRIULI

Bilancio positivo per la sezione di capriva del friuli. Il 2012, infatti, è stato un anno da record: 254 donazioni e 15 nuovi donatori. Numeri che fanno guardare al futuro con ottimismo e maggior speranza.

di Andrea Sturm

Capriva

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE20

Così è nata la proposta di svolgere un’ora di ginnastica, due sere a settimana, nella palestra ex Fermi di via Diaz a Gorizia. Le lezioni avevano come focus l’allenamento funzionale cioè il miglioramento della condizione fisica per agevolare tutte le azioni quotidiane con maggior sicurezza e benessere fisico generale.

E’ stato certamente un modo per tenersi in al-lenamento e socializzare ma è anche un passaggio stimolante per avvicinarsi al mondo della donazione dimostrando che anche chi dona sangue può prati-care sport in totale sicurezza.

Ma le iniziative dei donatori di sangue della sezio-ne di Gorizia non finiscono qui: infatti il tema dello sport sarà riproposto anche in occasione della “Terza Donazione di Sangue Transfrontaliera” in program-ma sabato 15 giugno 2013 in piazza della Transalpi-na in co-organizzazione con il Comune di Gorizia ed in sinergia con la Croce Rossa di Nova Gorica. La do-nazione collettiva inizierà alle ore 08:30 fino alle ore 14:00 e saranno presenti circa 50 donatori, tra cui italiani, sloveni, austriaci e croati. Come nelle pas-sate edizione, il Comune di Gorizia ha aderito con entusiasmo all’iniziativa e, a margine della donazio-ne di sangue, a partire dalle ore 9.30 in piazza della Transalpina, si esibiranno scuole di danza, fitness e arti marziali in collaborazione con alcune realtà pre-senti sul nostro territorio. Inoltre, all’insegna del-lo sport, alle ore 10 dalla piazza della Transalpina, prenderà il via la 12^ edizione della “Gorizia in Bici” - pedalata cicloturistica cittadina non competitiva che attraverserà le città di Nova Gorica e Gorizia in un percorso agevole per partecipanti di ogni fascia di età. Ai partecipanti della “Gorizia in Bici” verrà of-ferta una pastasciutta a fine pedalata. Verso le ore 11.30 è prevista l’esibizione del gruppo folkloristico “Danzerini di Lucinico” e a seguire la banda “Città di Cormòns” che introdurrà il saluto delle autorità e la premiazione della pedalata cicloturistica.

BILANCIO POSITIVO PER IL PROGETTOSPORT DELLA SEZIONEDI GORIZIALo sport protagonista del convegno della “Terza donazione di sangue transfrontaliera” di Cristina Orlandini

Gorizia

E’ terminato il percorso iniziato, nell’ottobredello scorso anno insieme ad un gruppo di volenterosi sportivi donatori e non, che hanno aderito con serietàed impegno al progetto “ADVSG SPORT”.Tutto è partito da un’idea molto semplice:perché non unire lo sport e l’idea di donazioneprogrammando un corso di fitnessper donatori di sangue e simpatizzanti?

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 21

ATTIVITÀ PRIMAVERILEDEDICATA AI GIOVANI

Farra d’Isonzo

Nel mese di aprile la sezione di Farra d’Isonzo ha promosso un interessante incontro tra gli alunni della classe 5° della locale scuola primaria e i vo-lontari dell’associazione “La Salute” di Lucinico che, in modo semplice ma estremamente coinvolgente, hanno illustrato ai bambini le tematiche più impor-tanti connesse a l primo soccorso. Grande entusia-smo anche per la gita programmata a fine aprile in Germania, in occasione del 30° anniversario della sezione, che ha portato soci e simpatizzanti alla sco-perta delle bellezze di Monaco e della natura moz-zafiato della Baviera.

Non mancheranno anche quest’anno i classici appuntamenti sportivi. Sono in programma, infatti,

il “Torneo di calcio a sei” e il “Torneo misto di pal-lavolo” del 24 maggio nell’area del campo sportivo comunale. Sport per tutti i gusti in un clima di festa e di grande allegria!

Ulteriore appuntamento dedicato ai giovani sarà quello di venerdì 19 luglio quando, a margine dei festeggiamenti della sagra della “Madonna del Carmine”, nel parco della scuola materna si terrà il concerto rock di un gruppo musicale selezionato proprio dai componenti più giovani ed “esperti” del direttivo sezionale.

Sabato 20 luglio, invece, verrà celebrata la tradi-zionale Giornata del Donatore, importante momen-to d’incontro e di festa per tutti i soci. Sarà l’occasio-ne per il presidente di relazionare sull’attività della sezione che, al momento, sta dando ottime soddi-sfazioni sia a livello di numero di donazioni che di nuovi donatori. Infatti, dopo alcuni anni in cui i dati sono rimasti praticamente stabili, la sezione di Farra d’Isonzo è ora tornata a crescere… risultati che ci danno nuovi stimoli per migliorare ulteriormente. Questa è la strada giusta da percorrere e nonostan-te i tempi attuali siano difficili, non dobbiamo mai dimenticare che siamo donatori e dobbiamo sem-pre trovare il tempo per il nostro periodico appun-tamento al centro trasfusionale.

Michela Clinec, revisore dei conti ADVSG mandamentale con la sua splendida famiglia. Michela e Stefano Mazgon sono donatori iscritti alla sezione di Farra d’Isonzo. Nella foto il giorno del battesimo della piccola Lisa, nata il 29 ottobre 2012

di Daniele Brumat

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE22

Festeggiare a tavola! Durante la consueta cena sociale annuale, infatti, la sezione “Girolamo Para-van” di San Lorenzo Isontino ha voluto rendere ono-re alla prospera attività che l’ha contraddistinta già dai primi mesi del 2013.

“Un bilancio quanto mai lusinghiero, una grande famiglia che cresce di giorno in giorno” – ha sotto-lineato il presidente sezionale Baldassarre Medeot. “Nel 2012 abbiamo recuperato buona parte dei do-natori non attivi, tutti pronti a collaborare per dare nuova linfa vitale alle donazioni. Le donazioni sono in aumento e l’incremento è stato di 14 unità di pla-sma – continua Medeot. Nei primi mesi dell’anno, inoltre, abbiamo registrato un forte trend positivo che trova vigore anche grazie all’arrivo di due nuovi giovani donatori… condizione che ci fa ben sperare per il futuro” , conclude il presidente di San Lorenzo.

Una simpatica serata conviviale che ha raggiunto l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame fra gli associati, cercando di coinvolgere nuovi amici nel nobile gesto del dono del sangue. “In questi delicati momenti – ha rimarcato Medeot – stringersi e creare gruppo è un qualcosa di fondamentale. C’è bisogno di riscoprire il piacere di stare insieme, con sempli-cità”. Attorno alla tavola imbandita si sono ritrovati

una cinquantina di soci in un clima allegro e festoso. Come da tradizione, musica e balli non sono manca-ti ed hanno accompagnato la tradizionale lotteria a sostegno della sezione. I premi in regalo sono stati donati dalle attività commerciali del paese.

DONAZIONI IN AUMENTONEL 2013 A SAN LORENZO

San Lorenzo

Il momento della torta durante la cena sociale

di Baldassarre Medeot

Fiocco rosa tra i donatori di San Lorenzo.Lo scorso 12 aprile è nata Emma Franco, primogenita di Monica Malagnini e Gianluca Franco (donatore e componente del direttivo della locale sezione “Girolamo Paravan” dell’Advsg). Auguri alla neonata con la certezza che tra 18 anni sarà una dei nostri!

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 23

Nell’ambito delle iniziative di divulgazione e promozione del dono del sangue, la sezione di Cor-mòns dell’Advsg ha avviato una collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Cormòns per sensibilizzare i giovani studenti alla donazione del sangue. L’ini-ziativa si è sviluppata su alcuni incontri in classe per spiegare, insieme ad esperti del settore sanitario, come si svolge la donazione del sangue e tutti i be-nefici che essa porta per la cura delle malattie e per la salute dell’uomo.

A presentare la lezione sono stati il dottor Dario Franchi del Centro Trasfusionale di Gorizia e il pre-sidente della sezione donatori sangue di Cormòns, Egidio Bragagnolo, affiancati da due donatori, tra cui un neo papà. L’argomento della donazione è sta-to introdotto dalla visione di un filmato a cui ha fat-to seguito una conversazione guidata dal personale esperto.

In seguito c’è stata la visita all’autoemoteca per la raccolta del sangue che, per l’occasione, ha fatto sosta nella sede scolastica cormonese. Infine hanno avuto luogo le premiazioni del concorso di disegno dedicato al dono del sangue per i ragazzi delle classi

quinte delle scuole elementari e per le classi terze della scuola media.

“E’ stata un’occasione per sensibilizzare ed avvi-cinare “i donatori in potenza” ad una realtà sem-pre più presente sul nostro territorio e, attraverso il passaparola, attivare gli adulti”, ha commentato il presidente sezionale Egidio Bragagnolo.

Tra le attività di promozione della sezione cor-monese, sono da sottolineare la campagna di sen-sibilizzazione alla lotta contro le leucemie, linfomi e mielomi dell’AIL con la vendita delle stelle di Natale e la tradizionale mescita del vin brulè sul sagrato del duomo di Cormòns dopo la messa natalizia di mez-zanotte.

Tra le altre iniziative, da segnalare il riuscitissimo incontro conviviale del marzo scorso con la parteci-pazione di oltre un centinaio di persone tra donato-ri, familiari e simpatizzanti.

Queste ed altre iniziative di promozione della do-nazione, hanno concorso alla sensibile crescita delle donazioni: nel 2012 sono state 643 le donazioni to-tali, 421 di sangue intero e 222 di plasma, contro le 548 del 2011. Inoltre, dato ancor più significante, i nuovi donatori sono stati 37.

GIORNATE DI PROMOZIONEDEDICATE ALLE SCUOLE

Una classe davanti all’unità mobile raccolta plasma

L’intervento in classe di Egidio Bragagnolo

Cormòns

di Egidio Bragagnolo

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE24

di Michele Calligaris

DONARE FIDUCIALa sezione di Romans d’Isonzo investe sui giovani

Romans d’Isonzo

Nell’associazionismo, la ricerca di giovani leve e il loro coinvolgimento nelle attività rappresentano una priorità. Il sodalizio che si occupa della donazio-ne di sangue soffre più di altri la mancanza di rin-novamento per le svariate motivazioni che possono portare al termine del contributo attivo di un dona-tore. In questo spazio vogliamo condividere le scel-te che hanno portato a un radicale ringiovanimen-to del consiglio direttivo di Romans e delle attività organizzate. Ciò è stato possibile grazie ai membri dell’ex direttivo che hanno scelto di non ricandidarsi dando fiducia ad una piccola folla di under 35. La scelta dell’ex presidente Gianfranco Bernardi di ce-dere il timone, è stato un atto coraggioso in un’epo-ca e in un paese che crede poco nelle capacità dei giovani. La sua presenza, i suoi insegnamenti e con-sigli, uniti a quelli di Fulvio De Alessi e del vulcanico Roberto Plani, rappresentano i punti di riferimento per gli ultimi arrivati.

Le nostre attività

La sezione è stata attiva nell’organizzare la prima donazione in autoemoteca nel nostro Comune il 17 novembre 2012. L’evento, grazie alla professionali-tà e alla simpatia dell’équipe del Centro Trasfusio-nale dell’ASS2, è stato particolarmente apprezzato da tutta la comunità che ha sollecitato di ripetere l’esperienza. Durante la fiera di Santa Elisabetta ci siamo impegnati con la campagna regionale “Il Dono è un Nodo”, infatti Romans è stata l’unica del-le dieci tappe del tour ad aver ottenuto materiale promozionale bilingue (italiano/friulano). Il periodo natalizio ci ha visti impegnati nella realizzazione di una casetta nel presepe all’aperto di Romans. La struttura, “abitata” dalla mascotte Gocciolino in ve-ste di Babbo Natale, era completata da pannelli in-formativi sulle attività associative e sulle modalità di donazione del sangue. Durante le festività, inoltre, abbiamo organizzato une festicciola per i bambini delle scuole primarie, donando alle strutture due impianti hi-fi portatili.

Il 1° maggio le informazioni sulla donazione sono state consegnate ai neo diciottenni che, com’è uso nel goriziano, si apprestano ad innalzare il Mai. Questo appuntamento è particolarmente prezioso perché è l’occasione perfetta per “intercettare” chi compie 18 anni, requisito minimo di età per effet-tuare la prima donazione. Contemporaneamente, la squadra di calcio della nostra sezione si è classificata al terzo posto nel torneo di calcio organizzato dalla Consulta Giovani del Comune. Concludiamo con le prossime attività: li torneo di calcio e tennis tra do-natori il 28 giugno, evento sportivo organizzato in collaborazione con le società sportive ASD Pro Ro-mans-Medea e Tennis Club Romans e, a luglio, la 3^ gita a Laško (Slovenia) in occasione della festa della Birra e dei Fiori (sono aperte le adesioni). Infine, la Giornata del Donatore della nostra sezione si svol-gerà sabato 7 settembre.

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Ma il grande successo arriva con “Advent Choral Meeting” di Praga, una manifestazione tradizionale alla quale, ogni anno partecipano più di 40 cori di diversa nazionalità e di notevole caratura tecnica. Con un repertorio di spiritual, canti natalizi e can-ti popolari friulani, il coro ha incantato il numeroso pubblico presente portando oltre confine anche un po’ di “friulanità”. Quest’anno, il coro ha partecipa-to alla rassegna “Primavera di voci” al Teatro Paso-lini di Casarsa della Delizia, manifestazione definita come la vetrina del “meglio” della coralità giovanile in Friuli Venezia Giulia.

La direttrice del CORO

Laura Belviso, diplomata in pianoforte al Con-servatorio “G.Tartini” di Trieste, insegna musica e pianoforte nella scuola primaria di Villesse. Inizia lo studio del pianoforte ed entra in contatto con il coro di voci bianche del suo paese “IO TU NOI” diretto dalla prof.ssa Godigna Baldassarri. Ha svolto attivi-tà d’insegnamento e ha frequentato corsi di perfe-zionamento e di aggiornamento in pedagogia mu-sicale, didattica musicale, formazione della voce e direzione corale sotto la guida di nomi illustri come Nicola Conci, Cristina Fedrigo, Maurizio Spaccazoc-chi e ultima,in ordine di tempo, Maria Grazia Abbà.

CORO GIOVANILE “IO TU NOI”Villesse

Il coro “IO TU NOI” fa parte dell’associazione musicale “Banda dei Donatori di Sangue di Villesse”. L’obiettivo del coro, nato per sole voci bianche ed evolutosi in coro giovanile, è quello di trasmettere la grande gioia nel fondere le voci in una continua armonia di suoni e di emozioni. Apprezzato in nu-merose rassegne musicali dei teatri più famosi, il coro è stimato anche fuori regione grazie alla gran-de qualità ed alle pure emozioni che sa trasmettere. Il coro “IO TU NOI” nasce nel 2005 sotto la guida della Maestra Laura Belviso nella scuola di musica di Villesse. Dal 2006 il coro è iscritto all’Unione Società Corali Italiane e partecipa attivamente a numerose manifestazioni corali.

Nel 2010 si è distinto in “Una giornata per cantare insieme”, rassegna corale di voci bianche a margine della manifestazione regionale dell’U.S.C.I. Inoltre si è classificato al primo posto nella manifestazione “Primavera di voci”, guadagnando il diritto alla par-tecipazione ai concerti di gala al Teatro “Giuseppe Verdi” di Pordenone e nella prestigiosa sala “Tripco-vich” di Trieste. Nel 2011 ha partecipato alla realiz-zazione di due CD con alcuni brani popolari friulani: “Sfumature friulane” e “Gocce di note”. Il 3 giugno 2012 ha partecipato alla 36^ edizione di “Venezia in coro”, un concerto corale itinerante e suggestivo con numerosi cori provenienti da tutta Italia.

Riconoscimenti nelle più importanti rassegne, portando la voce dei donatori di sanguedi Stefano Capacchione

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LA CHIESADI SAN VALENTINOSUL MONTE SABOTINOdi Liliana Mlakar

Cercando l’origine del nome si sono fatte va-rie ipotesi. Il termine sloveno lutje significa giovane bosco di tigli, quindi saluatin potrebbe derivare da zalutjan, cioè coperto da un giovane bosco, come poteva essere stato nel passato, scambiando nella parlata popolare la z con la s. Studi non molto re-

centi hanno sostenuto in modo un po’ fantasioso che la primitiva denominazione del monte fosse San Valentino, per gli sloveni San Baltin, San Bautin e infine Sabotin. Quindi Sabotino sarebbe la risolu-zione slava, poi italianizzata di San Valentino, cui era dedicata l’antica chiesetta che sorgeva a quota 535 m. sul pendio del monte.

Il San Valentino

A sud-est la cresta del Sabotino si conclude con la vetta del San Valentino che è raggiungibile a pie-di partendo dalla località di San Mauro. Lassù alla fine del XIV secolo sorgeva una chiesetta meta di pellegrinaggi con annessi edifici abitativi. Nel 1619 vi officiava Giovanni Battista Bensa, nel 1742 il cap-pellano Jurij Gomišček che successivamente diverrà curato di San Mauro.

Il monte, il più alto con i suoi 609 metri della corona di alture che da tre lati circonda Gorizia, fa da sfondo alla città per chi vi arriva da sud. Dietro il Sabotino si intravede il Monte Santo con il suo santuario e, attraverso la fessura che li separa, l’Isonzo irrompe nella pianura.

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La leggenda

Raccontano che in tempi molto lontani il Monte Santo e il Sabotino formavano un’unica montagna e l’Isonzo, che oggi scorre tra i due monti, seguiva un altro percorso. Esisteva lassù un santuario molto fre-quentato dai pellegrini. Durante una funzione religio-sa un terribile terremoto spaccò la grande montagna e l’Isonzo si riversò nella spaccatura. I monaci che vi-vevano lassù costruirono allora la chiesetta dedicata a san Valentino e sull’altro monte, quella dedicata alla Vergine. Il priore del convento del San Valentino era spesso assalito da lotte interiori che lo portarono alla perdita della fede ed al desiderio ardente delle feli-cita mondane. Una volta, verso mezzanotte, mentre era affacciato ad una finestra che dava sull’Isonzo gli apparve un diavolo che gli promise aiuto in cambio dell’anima di un pellegrino che, per ogni gruppo, visi-tava il convento. In cambio il priore avrebbe goduto le gioie più grandi di questa terra. Il patto si concluse ed il diavolo portò il priore in un paese dove avrebbe potuto godere di tutti i piaceri più impensati. I con-fratelli nel frattempo non riuscivano a spiegare la sua assenza e pregavano Dio e celebravano messe finchè un giorno un monaco raccontò di aver sognato che un angelo aveva portato il priore in cielo. Questo an-nuncio attirò molti pellegrini e regolarmente in ogni gruppo ne spariva uno. La preoccupazione anda-va aumentando finchè un giorno scomparve anche l’immagine della Madonna. La ritrovarono sul Mon-te Santo. I monaci poi abbandonarono il sito ed una cinquantina di anni dopo, quando il priore chiese al diavolo di riportarlo lassù, trovo tutto in rovina.

Disperato e pentito si inerpicò su una roccia vicina, guardò verso l’Isonzo e con un urlo si buttò nel vuoto.

Le ricerche archeologiche.

Negli anni ‘80 del secolo scorso il Centro per le ricerche archeologiche e storiche del Goriziano ha tentato di far rinascere l’interesse per quel luogo che fino alla Prima guerra mondiale si era conservato solo come scheletro, ma che riusciva sempre ad atti-rare molti visitatori. La chiesetta si trova in territorio sloveno mentre gli edifici adiacenti in quello italiano. Per proseguire ad un recupero, il Centro per le ricer-che archeologiche e storiche del Goriziano dovette agire in collaborazione con l’Istituto per la salvaguar-dia dei beni naturali e culturali di Nova Gorica ed il Goriški Muzej. Con i contributi dell’Unione europea, del Ministero della cultura della Repubblica della Slo-venia e del Comune di Nova Gorica negli anni 1999 e 2000 sono iniziati ampi scavi archeologici che hanno portato alla luce le mura perimetrali della chiesetta. Nel 2001 i lavori di ricerca archeologica furono este-si anche ai vicini edifici abitativi, grazie al gruppo di lavoro denominato SABOTIN 2001, cui hanno parte-cipato studenti provenienti dalla Slovenia, dalla Ger-mania, dall’Austria e dall’Italia.

In collaborazione con Istituto di Storia Sociale e Religiosa - Gorizia

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Lo scorso 15 aprile si è svolta a Lu-cinico, nella sala “Luigi Faidutti” del Credito Cooperativo di Lucinico Far-ra e Capriva, l’Assemblea dell’Advs Gorizia. Oltre all’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno 2012 sono stati affrontati diversi temi. Tra questi è stata assegnata alla sezione di Grado l’organizzazione del primo congresso mandamenta-le che si svolgerà nell’isola d’oro il prossimo 20 ottobre.

A seguito di segnalazioni pervenute ad alcu-ni dirigenti sezionali, relative ai tempi di ricezione dei referti delle analisi a seguito della donazione di sangue o altri emoderivati, si ricorda che il persona-le medico del centro trasfusionale valida i risultati delle analisi del sangue effettuate in occasione delle donazioni tendenzialmente entro 5 giorni lavorati-vi dal giorno della donazione. Successivamente le analisi vengono stampate e inviate alle procedure di spedizione.I risultati delle analisi, trasmesse tramite posta or-dinaria, dovrebbero arrivare all’indirizzo del dona-tore entro 20 giorni dalla data di donazione (salvo disguidi di carattere postale).

Tuttavia si precisa che: • in caso di anomalie riscontrate, il personale me

dico del centro trasfusionale contatterà imme-

diatamente il donatore per quanto del caso, ivi compresa la ripetizione di alcuni esami;

• è facoltà e diritto del donatore recarsi di persona presso il centro trasfusionale per richiedere copia delle predette analisi, anche nel caso in cui non abbia ricevuto le analisi per disservizi postali.

A questo proposito si rammenta che il personale medico è titolato a fornire informazioni sull’esito delle analisi e a fornire copia delle stesse solo ed esclusivamente al donatore interessato.Si approfitta, infine, dell’occasione per confermare che le analisi complete di laboratorio vengono ef-fettuate una volta all’anno (comprese trigliceridi, colesterolo HDL, ecc.), mentre le analisi ematiche direttamente connesse alla donazione vengono co-munque garantite ad ogni donazione.

A GRADO IL CONGRESSO MANDAMENTALE

ANALISIDEL SANGUE

IN PILLOLE

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IL PAESE DEL DONO:INIZIATIVA DIDATTICA PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA

RIMBORSIAL “GALILEI”IL CONCORSO “CINE DONO”

È stato assegnato all’ISIS “Galileo Galilei” di Gorizia il premio “Cine Dono” promosso dalla Advs Go-rizia con il sostegno della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Gori-zia. Il concorso intende premiare la migliore sceneggiatura per un breve spot/documentario per la promozione del dono del sangue e la tutela della salute tra i più giovani. A settembre, con il rien-tro sui banchi di scuola, si potrà procedere con la registrazione del video clip.

Da alcuni mesi viene utilizzato da parte dei Centri Trasfusionali dell’Ass n. 2 “Isontina” un nuovo mo-dello per il rimborso spese di viaggio.Questo modello, unico a livello regionale e sosti-tuisce quello precedente, prevede la possibilità di scelta da parte del donatore tra una serie di opzioni: accettare la somma spettante, devolvere la somma all’Associazione cui si è iscritti, devolvere la somma al Dipartimento di Medicina Trasfusionale, devolve-re la somma ad altri.Per cui, nel caso in cui si voglia devolvere la som-ma all’Associazione e alla sezione a cui si è iscritti si deve quindi:• tracciare una X sulla opzione “devolvo la somma

all’Associazione cui sono iscritto” scrivendo poi “ADVSG” e il nome della sezione;

• firmare il modello.

Si invita quindi tutti i donatori associati a seguire que-sti semplici accorgimenti al fine di evitare equivoci.

L’Advs Gorizia sta sviluppando un programma plu-riennale per approfondire la conoscenza del dono del sangue nelle scuole per i diversi livelli d’istruzio-ne (infanzia, primaria, secondaria inferiore, secon-daria superiore).La prima realizzazione di questo progetto sarà quel-la dedicata alle scuole per l’infanzia, con la pubblica-zione di un racconto e la predisposizione di alcune proposte per attività didattiche. In particolare verrà stampato un piccolo volume per bambini, conte-

nente il racconto “Il Paese del Dono”, scritto dalla maestra Nadia Reitano di Cormòns e riccamente il-lustrato con i disegni di Federica Pagnucco di Valva-sone, con il coordinamento della pedagogista Ales-sia Nemaz di Cormòns.Questo lavoro sarà a disposizione delle sezioni dell’Advsg per la successiva diffusione, probabil-mente già a settembre, nelle diverse scuole d’infan-zia presenti sul nostro territorio.

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“RÉCLAME”.MANIFESTI E BOZZETTI DEL PRIMO ‘900DAL FONDO PASSERO-CHIESA

La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Gorizia con ingresso gratuito e visitabile fino al 29 settembre, propone attraverso l’esposi-zione di manifesti pubblicitari, straordinari bozzetti, volumi e tavole illustranti vedute di varie città, gli ambienti e le atmosfere del territorio friulano e giu-liano, i costumi, le tendenze nazionali e internazio-nali dell’epoca.La mostra presenta al pubblico parte del ricco cor-pus di manifesti e bozzetti di proprietà della Fon-dazione, prodotti presso lo storico stabilimento tipografico Passero-Chiesa di Udine. La rassegna espone inoltre alcune tabelle in latta realizzate delle Officine Grafiche Monfalconesi “E. Passero & C”, of-frendo una panoramica completa sulla produzione pubblicitaria dell’epoca. Ogni sabato, domenica e festivi, alle 17.30, sono previste visite guidate gra-tuite alla mostra. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sitohttp://www.mostre-fondazionecarigo.itoppure scrivere all’indirizzo [email protected].

GIORNATESEZIONALI 2013

SAN LORENZO 15 GIUGNOMEDEA 29 GIUGNOFARRA 20 LUGLIOVILLESSE 1 SETTEMBREROMANS 7 SETTEMBRELUCINICO 15 SETTEMBRECAPRIVA 13 OTTOBRE

TORNEI SPORTIVI

TORNEI DI CALCETTO ROMANS 28 giugno 2013 MARIANO 5 luglio 2013 CAPRIVA DEL FRIULI 19 luglio 2013

TORNEI DI PALLAVOLO MISTO FARRA D’ISONZO 24 maggio 2013

CORSA CAMPESTRE MARIANO DEL FRIULI 29 settembre 2013

IN PILLOLE

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S.I.T. di Goriziac/o ospedale “San Giovanni di Dio” via Fatebenefratelli, 34 – Gorizia tel. 0481 592990 (per info fino ore 13.00)da lunedì a sabato orario 8.00 -10.30Prenotazione necessaria per plasmaferesi

Centro di raccolta di Cormòns c/o distretto sanitario tel 0481 629270 venerdì (alternato con Grado)orario 8.00-10.00 sangue intero 10.00-12.00 plasma

Centro di raccolta di Grado c/o distretto sanitario tel 338 8988930 venerdì (alternato con Cormòns) orario 8.00-10.00 sangue intero 10.00-12.00 plasma

Centro di raccolta di Monfalcone c/o ospedale “San Polo” via Galvani, 1 - Monfalcone tel. 0481 487658/59 da lunedì a sabato orario 8.15-10.15Per la prima donazione dal lunedì al venerdì alle 8.00

S.I.T. di Udine c/o A.O.U. “S. Maria della Misericordia” p.le S. Maria della Misericordia - Udine tel. 0432 552341 prenotazione plasma e piastrine tel. 0432 552346 da lunedì a domenica orario 7.30-11.00 sangue intero 9.00-13.00 plasma

Centro di raccolta di Cividale c/o A.S.S. 4 Medio Friuli via Santa Chiara - Cividale tel. 0432 708333 da lunedì a sabato (no martedì) orario 8.00-10.00

Centro trasfusionale Palmanova c/o A.S.S. 5 Bassa Friulana via Natisone - Jalmicco, Palmanova tel. 0432 921262 prenotazioni plasma tel. 0432 921262 da lunedì a sabato e prima domenica del mese orario 8.00-9.30

Ospedale Maggiore di Trieste via della Pietà, 2/3 - Trieste tel. 040 3992858 da lunedì a sabato orario 8.00-11.00

Ospedale Burlo Garofolo di Trieste via dell’Istria, 54 - Trieste tel. 040 3785274 da lunedì a venerdì orario 8.00-11.00

DOVEDONARE

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ISTANTANEE DIVITA ASSOCIATIVA