Il Notiziario del donatore - Giugno 2012

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donatore notiziari dal donatôr krvodajalski vestnik Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 nº46) art.1 comma 2 - DCB/Gorizia il notiziario del Javorca gioiello da scoprire Pordenone, 9-11 marzo 13° meeting giovani fidas 51° congresso nazionale fidas Geno va, 27-29 aprile Biagio Marin poeta del mare n. 1 - GIUGNO 2012 periodico semestrale federata

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donatorenotiziari dal donatôr krvodajalski vestnik

P o s t e I t a l i a n e S p a - S p e d i z i o n e i n a b b o n a m e n t o p o s t a l e - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v. i n L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 n º 4 6 ) a r t . 1 c o m m a 2 - D C B / G o r i z i a

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Javorcagioiello da scoprire

Pordenone, 9-11 marzo

13° meetinggiovani fi das

51° congressonazionale fi das

Genova, 27-29 aprile

Biagio Marinpoeta del mare

n. 1 - GIUGNO 2012periodico semestrale

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donatorenotiziari dal donatôr krvodajalski vestnik

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Direttore responsabileFeliciano Medeot

RedazioneLuana de Francisco

Hanno collaborato a questo numeroEgidio Bragagnolo, Michele Calligaris,Stefano Capacchione, Andrea Cimador,Chiara Comuzzi, Francesco Cristin,Beniamino Godeas, Baldassarre Medeot,

Feliciano Medeot, Enzo Mucchiut,Andrea Sturm

Impaginazione e grafica2b

FotografieArchivio ADVSG

StampaPoligrafiche San Marco – Cormòns

SedeVia Cancelleria Vecchia, 634071 Cormòns

Recapito PostaleCasella Postale 3834071 Cormòns

Posta [email protected]

Presidente Feliciano Medeot

Presidente onorarioEgidio Bragagnolo

ConsiglieriTiziana BattistuttaPaolo BrainiDaniele BrumatStefano CapacchionePaolo DominiMarco FonzarFederico FranzBaldassarre MedeotEnzo MucchiutBenito Tofful

Revisori dei contiManlio BregantMichela ClinecAdriano Dugaro

Collegio dei probiviriClaudio FemiaGianfranco LorenzutRenato Portelli

SegretarioGiacomo Medeot

SezioniCapriva del FriuliCormònsDolegnaFarra d’IsonzoGoriziaGradisca-SagradoGradoI.S.I.T.LucinicoMariano-CoronaMedeaMoraroMossaSan Lorenzo IsontinoSavognaRomans d’IsonzoVillesse

Iscritta al Registro Regionale del Volontariato(D.P.G.R. del 18 febbraio 1997)

Anno XIV Numero 1 – Giugno 2012Registrazione Tribunale di Gorizia n. 295 del 20/12/99

S.I.T. di Goriziac/o ospedale “San Giovanni di Dio”via Fatebenefratelli, 34 – Gorizia tel. 0481 592990(per info fino ore 13.00)da lunedì a sabatoorario 8.00-10.30Prenotazione necessariaper plasmaferesi

Centro di raccolta di Cormònsc/o distretto sanitariotel 0481 629270venerdì (alternato con Grado)orario 8.00-9.30

Centro di raccolta di Gradoc/o distretto sanitariotel 338 8988930venerdì (alternato con Cormòns)orario 8.00-10.00 sangue intero 10.00-12.00 plasma

Centro di raccolta di Monfalconec/o ospedale “San Polo”via Galvani, 1 - Monfalconetel. 0481 487658/59da lunedì a sabatoorario 8.15-10.15Per la prima donazionedal lunedì al venerdì alle 8.00

S.I.T. di Udinec/o A.O.U. “S. Maria della Misericordia”p.le S. Maria della Misericordia - Udinetel. 0432 552341prenotazione plasma e piastrinetel. 0432 552346da lunedì a domenicaorario 7.30-11.00 sangue intero 9.00-13.00 plasma

Centro di raccolta di Cividalec/o A.S.S. 4 Medio Friulivia Santa Chiara - Cividaletel. 0432 708333da lunedì a sabato (no martedì)orario 8.00-10.00

Centro trasfusionale Palmanovac/o A.S.S. 5 Bassa Friulanavia Natisone - Jalmicco, Palmanovatel. 0432 921262prenotazioni plasmatel. 0432 921262da lunedì a sabatoe prima domenica del meseorario 8.00-9.30

Ospedale Maggiore di Triestevia della Pietà, 2/3 - Triestetel. 040 3992858da lunedì a sabatoorario 8.00-11.00

Ospedale Burlo Garofolo di Triestevia dell’Istria, 54 - Triestetel. 040 3785274da lunedì a venerdìorario 8.00-11.00

Dove donare

federata

Associazione DonatoriVolontari Sangue

Gorizia

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E pluribus unum

e d i t o r i a l e

In un momento di crisi non solo economica, ma più in genera-le di crisi della società e dei suoi valori, com’è quello che sti a-mo att raversando, il volontariato e l’associazionismo possono costi tuire più di una risposta positi va alla crisi. Mentre molte delle certezze a cui eravamo abituati vengono a mancare, riscoprire l’impegno nel e per il volontariato può costi tuire più di una risposta di valore e di valori. Valori che i donatori di sangue ben conoscono: quel patrimonio comune dell’off erta gratuita, volontaria, periodica, anonima e disinte-ressata, del proprio sangue costi tuisce uno dei più alti esem-pi di responsabilità civile, di appartenenza a una comunità, a quella “società civile” di cui tanto si parla e troppo spesso se ne parla a sproposito.Ebbene proprio l’appartenenza non a una casta, ma a una grande famiglia quale è l’Associazione dei Donatori Volontari di Sangue di Gorizia, deve costi tuire moti vo di orgoglio e di vanto per tutti noi, ma al tempo stesso deve essere conside-rato un gesto di assoluta normalità, un dovere di citt adinanza e di solidarietà civile e sociale.Questi valori sono ben presenti nelle nostre comunità e dob-biamo considerarci molto fortunati di vivere in un contesto sociale, come quello della Provincia di Gorizia e del Friuli Venezia Giulia, in cui il volontariato costi tuisce un vero patri-monio immateriale: ma proprio per questo nostro dovere è quello di preservare, valorizzare e diff ondere questa ricchezza umana.Una ricchezza umana che però non è da considerarsi come proprietà di pochi, ma è tesoro di tutti i nostri donatori e pro-prio per questo nostro compito è quello di raccogliere que-sta responsabilità da chi ci ha preceduto, intervenendo per cercare di migliorare, per poi passare il testi mone a chi verrà dopo di noi. Un impegno comune dunque e proprio per questo si è voluto inti tolare questo primo editoriale “E pluribus unum”. Questa frase in lingua lati na è uno dei mott o storici degli Stati Uniti d’America e signifi ca “da molti , uno”: quando venne uti lizzato per la prima volta, alla fi ne del Sett ecento, questa locuzione si riferiva al processo di integrazionedelle tredici colonie che diedero

origine agli Stati Uniti d’America in una unica nazione unita. Nel caso dei donatori “e pluribus unum” indica l’ap-partenenza alla propria sezione, alla nostra Associazione, alla condivisione di quell’insieme di valori che costi tuiscono il vero valore aggiunto della nostra esperienza di donatori e di donatori volontari. Ma sta anche ad indicare il fatt o che il donatore, da solo, è certamente importante ma se inserito all’interno di un sistema trasfusionale integrato e coordinato lo è ancora di più per garanti re l’otti male uti lizzo della risor-sa sangue ed emoderivati , una risorsa preziosa che non può essere sprecata o uti lizzata in maniera non otti male. Ed ecco dunque un’altra necessità: la programmazione della donazio-ne e della chiamata alla donazione, argomenti su cui saremo chiamati a rifl ett ere e a trovare soluzioni condivise.Ecco dunque che proprio con l’auspicio di formare e informa-re i nostri donatori, si è provveduto a rivedere completamen-te il nostro bolletti no informati vo, il Noti ziario del Donatore: rivisto nel formato, nella grafi ca e sopratt utt o nei contenuti per garanti re maggiore leggibilità e suscitare interesse da par-te del lett ore e non solo del lett ore donatore. L’augurio è che questo tentati vo, così come le altre novità che si andrà ad in-trodurre nel corso di questo mandato, possa sorti re gli eff etti sperati .Molte infatti saranno le sfi de che dovranno essere raccolte nel corso di questo quadriennio: le modifi che nel sistema sa-nitario regionale che sorti ranno degli eff etti anche sui servizi trasfusionali, l’entrata in vigore di nuove normati ve che, in applicazione di regolamenti europei, porteranno delle im-portanti novità per quanto riguarda il tratt amento dei plasmaderivati ; la necessità sempre più impro-crasti nabile di un ricambio generazionale sia tra i donatori che nei quadri diri-genti delle nostre sezioni e della Associazione per garanti re e mantenere la con-quista della auto-suffi cienza il

coin-volgimento

dei giovani dona-tori come protagonisti

della promozione del dono del sangue tra i loro coetanei.

Sfi de importanti che meritano, anzi che devono, essere aff rontate e vinte insieme e

pluribus unum.

Feliciano MedeotPresidente Advsg Gorizia

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Evitiamo l’abuso dei farmaciNei primi nove mesi del 2011 la spesa farmaceuti ca è stata pari a circa 9.370 milioni di euro (media nazionale di 154,6 euro pro capite). Le tre Regioni che hanno fatt o registrare la spesa farmaceuti ca più elevata sono state Sicilia, Puglia e Lazio, rispetti vamente con 195,6, 178,6 e 177,3 euro di spesa lorda pro capite. Le Provincie Autonome di Bolzano e di Trento e la Toscana hanno mostrato i valori di spesa più bassi, pari rispetti vamente a 111,9, 121,5 e 127 euro pro capite. Il Friuli Venezia Giulia ha avuto valori di spesa lordi pari a 141,6 euro (Rapporto OsMed gennaio-sett embre 2011).Sempre gli stessi dati dimostrano che i farmaci dell’apparato cardiovascolare rappresentano la principale categoria terapeuti ca sia in termini di dosi prescritt e (47% del totale) che di spesa territoriale (36% del totale), seguiti da quelli dell’apparato gastrointesti nale e metabolismo (15%), mentre i farmaci equivalenti rappresentano oramai circa il 32% della spesa farmaceuti ca.Ogni italiano consuma in media una dose e mezza di farmaco al giorno, con un trend che ha fatt o registrare una crescita del 60% dal 2000. Su questo dato hanno inciso sicuramente l’aumento delle patologie croniche e invalidanti , legato

all’invecchiamento della popolazione, ma anche le abitudini di ti po socio-culturali della popolazione. Se da un lato può sembrare azzardato aff ermare che gli italiani abusano di farmaci, si può però senz’altro dire che acquistarli e assumerli è diventato un att o molto semplice e quasi quoti diano.

Il fenomeno del sovra-uti lizzo dei farmaci colpisce diverse categorie di popolazione. Molto spesso, a ricorrere in modo eccessivo e inappropriato ai farmaci sono gli anziani (8 su 10, secondo studi recenti ), più soggetti a malesseri

generali legati all’età, disturbi del sonno e, più in generale, senso di solitudine. Quelli maggiormente

abusati sono i farmaci da banco. Sempre più spesso alle compresse

prescritt e dal medico, si aggiungono lassati vi, ansioliti ci e sedati vi. Farmaci che possono sembrare innocui,

ma che se assunti insieme ad altri medicinali «più importanti » possono causare eff etti collaterali

anche gravi, diventando talvolta moti vo di ricovero. Nel caso degli

anziani, per esempio, c’è senz’altro il

metabolismo, che diventa più lento: avendo una maggiore diffi coltà nell’uti lizzare i principi atti vi contenuti nei farmaci, in queste persone avviene un accumulo del farmaco stesso in circolo. Questo accade molto spesso con i farmaci sedati vi, la “pillola per dormire”, di cui in tanti abusano. Inoltre dosi ripetute, anche basse, di sedati vi possono causare nelle persone anziane il cosiddett o “eff ett o accumulo”, dando come manifestazione uno stato di intorpidimento e sonnolenza che dura per tutt o l’arco della giornata, con conseguenze importanti nello svolgimento delle normali atti vità di vita quoti diana. Molti dei problemi ti pici dell’età avanzata si possono risolvere senza ricorrere a medicinali, ma con uno sti le di vita più corrett o. Nel caso dei sedati vi, basterebbe essere più atti vi durante il giorno ed evitare i conti nui riposini che fanno perdere il sonno di nott e.Ci sono poi i farmaci da banco e anti fi ammatori, reperibili senza diffi coltà perché non richiedono la prescrizione medica. Anche qui il rischio di uti lizzo scorrett o e smodato è molto elevato, da un lato poiché vengono usati per una gamma molto ampia di disturbi (per esempio, cefalea, malesseri generali, raff reddori o febbricole), dall’altro perché, non richiedendo la prescrizione medica, molte persone sono indott e a pensare che non possano nuocere o determinare eff etti collaterali.È bene dunque ricordare sempre che quello che può andare bene per una persona può essere dannoso per un’altra. Quindi, bisogna diffi dare dai consigli dell’amico e del vicino di casa e rivolgersi sempre al proprio medico, anche per problemi che ci possono sembrare futi li. E sopratt utt o il medico curante deve essere informato di tutti i farmaci assunti , cosa che non sempre avviene.

Chiara Comuzzi

SOS FARMACI

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1Iniziando dal grafi co 1 osserviamo che su un totale di 3183 donatori periodici rilevati al 31 dicembre 2011, 2621 sono nati in Friuli Venezia Giulia (86% del totale, di cui 2251 nati in provincia di Gorizia), mentre circa il 5% sono originari dell’Italia Meridionale ed Insulare. Ma è da sott olineare il fatt o che 131 donatori periodici, pari a circa il 4% del totale, sono nati all’estero: 41 di questi ulti mi provengono dai paesi della ex-Jugoslavia, 22 dalla Svizzera, ma ci sono donatori nati in Albania, Algeria, Angola, Argenti na, Australia, Austria, Bangladesh, Belgio, Brasile, Bulgaria, Colombia, Corea del Sud, Ecuador, Egitt o, Francia, Germania, Honduras, Lett onia, Marocco, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ucraina, Ungheria, Senegal, Somalia, Stati Uniti d’America, Venezuela, Zambia. Da questo elenco si può ben capire che la donazione di sangue non ha veramente confi ni!

Le nostre donazioni nel 2011

s t a t i s t i c aDIAMO I NUMERI

Ma dove andiamo a donare? Sempre grazie all’applicati vo Insiel-Emonet lo possiamo sapere. Oltre che al centro trasfusionale dell’Ospedale civile di Gorizia, in cui si registrano 3400 donazioni circa, a Monfalcone si raccolgono 300 sacche, mentre quasi 1300 vengono raccolte dall’Autoemoteca. Arrivano importanti contributi al totale delle nostre donazioni anche dai centri trasfusionali di Trieste così come da quelli di Palmanova, Udine, Lati sana, Gemona e Tolmezzo, che forniscono in totale se sommate tra loro circa 200 donazioni. Pochissimi, invece, si recano a donare in provincia di Pordenone.

2 Nel grafi co 2 si nota chiaramente che la maggior parte dei nostri donatori, hanno un’età compresa tra i 40 ed i 50 anni (921 donatori) seguiti dai trentenni (765), segue quindi la fascia tra i 50 ed i 60 anni (500), quella dei giovani under 28 (309) e, infi ne, gli over 60 (170). Questo dato non è da sott ovalutare: se lo analizziamo sommando i due gruppi, rispetti vamente degli under 28 ed under 40, ci sono 1074 donatori periodici su 3183 sott o i 40 anni, circa il 33% dei totale, questo è un dato in linea con l’andamento demografi co nazionale.

Grazie all’accesso al programma informati co Insiel-Emonet è possibile ott enere una serie di interessanti dati sulle dona-zioni di sangue ed altri emocomponenti eff ett uate dai donatori appartenenti all’Advsg in tutti i Diparti menti Ospedalieri della Regione Friuli Venezia Giulia.La successiva elaborazione di questi dati att raverso una serie di grafi ci, consente una migliore leggibilità degli stessi dati da parte dei donatori: l’obietti vo che ci si pone è quello di trovare gli adeguati spunti per rifl ett ere e monitorare l’andamento, le tendenze e anche lo “stato di salute” dell’Associazione. Scatt eremo alcune “fotografi e” per esaminare le caratt eristi che dei nostri donatori e la riparti zione delle donazioni su base setti manale o mensile.

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Nel 2011, i nostri donatori alla prima donazione sono stati 187 di cui il 44% di età sott o i 28 anni. Nel grafi co “a torta” rappresentato nel grafi co 3 si osserva che la “fett a rossa”, relati va al gruppo 18-20 anni, è pari addiritt ura al 26% del totale dei nuovi donatori. La “fett a gialla”, che rappresenta i 20-28 anni, raccoglie il 18 %, mentre la “fett a verde”, quella dei trentenni e quarantenni, arriva al 28% del totale. Queste percentuali dovranno essere confrontate nel tempo per verifi care quanti di questi donatori “alla prima” diverranno poi eff etti vamente periodici. Per ora possiamo sott olineare con soddisfazione che molti sono i giovanissimi che si avvicinano per la prima volta al gesto del dono: sarà quindi nostro compito mantenere vivo l’interesse e creare in loro una conti nuità.

Interessante è poi il grafi co 4 che riporta le donazioni su base setti manale. È evidente che il maggior numero di donazioni sono svolte nella giornata di venerdì (2084 su 5262 nell’intero 2011), questo numero ti ene anche conto delle uscite pianifi cate dell’autoemoteca. Di venerdì, dunque, si dona ben tre volte in più rispett o al mercoledì e quatt ro rispett o al lunedì. Ma non sono da sott ovalutare nemmeno le 559 donazioni svolte il sabato, presumendo quindi che circa il 12% dei donatori svolgono la donazione volontariamente nell’unico giorno disponibile senza doversi astenere dal lavoro.

Le linee che invece rileviamo nel grafi co 5 dimostrano il fl usso dei mesi campionati degli ulti mi tre anni: presentano un andamento comune, quasi costante ed invariabile. Parti amo all’inizio dell’anno, con moderazione in gennaio e febbraio, per poi essere molto costanti e presenti nei centri trasfusionali nel corso della primavera, per poi calare notevolmente nei periodi esti vi, in parti colare luglio ed

agosto. Poi si risale in modo massiccio nei mesi di sett embre ed ott obre, quasi a voler recuperare il tempo perduto. Dicembre, periodo Natalizio, il grafi co ci conferma essere un mese abbastanza variabile e quindi indefi nibile. Anche questo è un grafi co che ci deve far rifl ett ere, sopratt utt o se pensiamo che chi ha bisogno di sangue non va in ferie o non disti ngue i mesi dell’anno: di sangue c’è sempre bisogno.

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Analizzando sempre l’andamento degli ultimi tre anni, il grafico 6 da un’idea precisa del trend delle donazioni complessive che si rilevano nella nostra Associazione. I dati ci dicono un calo costante del 3%, in particolare abbiamo perso circa 200 plasmaferesi mentre sono aumentate circa 80 donazioni di sangue intero. Complessivamente siamo scesi da 5383 donazioni nel 2009 a 5262 nel 2011.

Infine, se andiamo a campionare un mese “medio” nelle sue donazioni, ad esempio maggio 2011, è addirittura possibile monitorare gli accessi quotidiani al Centro Trasfusionale di Gorizia. Ad un primo livello di analisi è stato elaborato il dato suddividendo le prestazioni totali separatamente per emocomponente svolte dai nostri associati durante l’anno per i 299 giorni utili a disposizione nell’intero 2011. La media che ne risulta è pari a circa 10 donazioni di sangue intero più 2 di plasmaferesi. Nel grafico 7 sono rappresentate chiaramente con le due rette con un’occupazione di circa 12 donazioni al giorno. Nella

presentazione vengo esplosi tutte le presenze giornaliere dei nostri associati per cui vengono evidenziate in blu quelle di sangue intero e rosso quelle di plasmaferesi. Si generano chiaramente dei dislivelli nel Centro Trasfusionale che portano delle giornate sottodimensionate, mentre in altre si forma un sovra popolamento.

L’analisi di questi dati e di questi grafici, così come di tante altre elaborazioni che possono essere realizzate partendo dai dati statistici, ci deve far riflettere. Appare infatti chiaro che solo conoscendo queste informazioni è possibile definire, in stretta collaborazione con i Dipartimenti di medicina trasfusionale, una corretta pianificazione della donazione.

L’efficacia del sistema trasfusionale necessita infatti di una buona conoscenza dei nostri donatori che devono essere coordinati rispetto al fabbisogno di sangue ed emocomponenti nei periodi e con le tempistiche necessarie.

Riteniamo infatti che il donatore non va solo gestito, ma va soprattutto informato e ciò è possibile anche grazie alla conoscenza e alla diffusione dei dati e degli spunti riportati in questo articolo.

Stefano Capacchione

Elaborazioni dell’autore su dati CRCC

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Un modo diverso di parlare di donazione del sangue alla gente: è l’interessante iniziati va sperimentata da 136 ragazzi, provenienti da diverse regioni d’Italia, lo scorso 9 marzo, a Pordenone, in occasione del XIII Meeti ng giovani Fidas. Una tre giorni ricca di spunti e arti colata tra incontri, laboratori e momenti conviviali. A cominciare proprio dall’incontro formati vo sull’appropriatezza dell’uso degli emocomponenti (piastrine) e sull’uti lizzo del plasma e dei plasmaderivati , seguito, nella stessa giornata, dalla presentazione degli studi eff ett uati al Centro trasfusionale di Pordenone sull’effi cacia della programmazione del fabbisogno trasfusionale e gesti one del donatore. Gran fi nale, quella stessa sera, alla canti na “Pitars”, dove i zovins hanno potuto apprezzare i prodotti ti pici del luogo e passare poi al ristorante “Gelindo dei Magredi” per la cena, seguita dalla musica proposta da un dj per allietare i partecipanti con balli e scherzi.

Il giorno successivo, è stata la volta degli interventi di Mario Orlando (marketi ng manager Kedrion Spa) e di Enrico dalla Rosa (docente dell’Universita Catt olica di Milano). I ragazzi sono stati poi divisi in quatt ro gruppi, per aff rontare in modi diversi il tema “Pordenone che favola”, occupandosi di organizzare le atti vità pomeridiane, in base a quanto appreso dai due relatori. In piazza Cavour, la “dimostrazione” prati ca: armati di palloncini di vari colori, a seconda di quello delle casacche, i “fi dasini” si sono proposti in maniera divertente e diverti ta ai passanti sul mondo delle fi abe, per creare una relazione one to one e permett ere ai loro stessi interlocutori di interrogarli sul dono del sangue. E a chi rispondeva alle domande è stato donato un palloncino. Dopo la cena – la tavola è stata imbandita con i prodotti ti pici portati dai partecipanti – la serata è proseguita con la recita delle fi abe create dai ragazzi e dedicate, naturalmente, al dono del sangue.

In chiusura, la consegna di un premio di riconoscimento per il lavoro svolto. Nella terza e ulti ma giornata, si è proceduto al rinnovo delle cariche del Coordinamento giovani. Con gran soddisfazione di tutti e in parti colare dei “portacolori” friulgiuliani, a rappresentare tutti i giovani donatori di sangue d’Italia sarà proprio un esponente del Friuli Venezia Giulia: il monfalconese Matt eo Benci, ex coordinatore regionale Fvg e, ora, coordinatore nazionale Fidas giovani.

Beniamino Godeas e Francesco Cristi n

Pordenone, alla guida nazionale il monfalconese Matteo Benci

Giovani a Pordenone con, al centro, il presidente Fidas, Ozino Caligaris

Uno degli incontri del meeting

e v e n t iXIII MEETING GIOVANI FIDAS

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e v e n t i

«Vogliamo regalarvi Genova… e vogliamo che vi rimanga nel cuore!». Con queste parole del suo presidente Emanuele Russo, la Fidas di Genova ha accolto tutt e le associazioni dei donatori di sangue aderenti alla Fidas. Così la citt à di Genova, dal 27 al 29 aprile 2012, ha ospitato il 51° Congresso Nazionale.Il Congresso di Genova, i cui lavori sono stati ospitati nella presti giosa sede del Palazzo Ducale, anziché essere momento di rinnovo degli organi diretti vi, si è trasformato in un’occasione di confronto sulla governance della Federazione stessa. Infatti , nel corso del Congresso si è celebrata anche l’assemblea straordinaria che è andata a modifi care radicalmente il sistema di elezione degli organi diretti vi nazionali: dopo il “tumultuoso” congresso di Parma dello scorso anno, si è quindi provveduto a un nuovo, ennesimo, momento di rifl essione e modifi ca statutaria. In sintesi, l’Assemblea straordinaria ha introdott o alcune modifi che sostanziali: l’elezione dirett a del presidente nazionale e una parti colare procedura di elezione del consiglio diretti vo nazionale che prevede l’elezione di sei consiglieri all’interno di una lista collegata al presidente nazionale e di altri sei consiglieri su base circoscrizionale.Pur non condividendo questa proposta – Advs Gorizia, assieme ad Afds Pordenone, Advs Monfalcone e Gadas Torviscosa, aveva infatti presentato una proposta diversa – rispetti amo la scelta dell’Assemblea nazionale e ne prendiamo att o, anche perché lo statuto associati vo non è la sfi da prioritaria della Fidas. Ben altre sono infatti le sfi de che att endono la nostra Federazione: tra queste l’andamento demografi co dei donatori così come dimostrato dallo studio Censis commissionato dalla stessa Fidas – studio la cui idea era parti ta proprio a Gorizia nel corso delle iniziati ve per il 50° di fondazione della nostra Associazione – con una diminuzione in prospetti va dei donatori a fronte di un

aumento della domanda di sangue e di emoderivati . E poi ancora con il termine del 31 dicembre 2014, la data entro la quale tutt o il sistema trasfusionale italiano dovrà essere accreditato per il Plasma Master File, una “certi fi cazione” europea per ora raggiunta in Italia solamente dal Friuli Venezia Giulia.Per quanto riguarda poi i “numeri”, nel corso del 2011 sono state raccolte da tutt e le 74 federate aderenti alla Fidas, 421.638 unità di sangue (+3,07% rispett o al 2010).

I donatori iscritti sono 458.112 (+7,83%), di cui 35.208 nuovi soci. 59.893 sono, invece, i giovani donatori sott o i 28 anni (+2,84%).Domenica, nonostante la pioggia, 5 mila donatori Fidas provenienti da tutt a Italia si sono dati appuntamento a Genova per la Giornata del donatore. Il corteo ha att raversato via XX sett embre per ritrovarsi in Piazza de’ Ferrari dove è stata celebrata la Santa Messa. Tra questi , un buon numero di donatori e amici dei donatori provenienti da Gorizia e da Monfalcone, che come sempre hanno

partecipato alla bella gita organizzata da Paolo Braini e dagli amici di Savogna. Chiuso il Congresso di Genova, il prossimo appuntamento sarà a Roma il 30 sett embre prossimo, quando verranno rinnovate le cariche associati ve. E per il Congresso 2012? Arrivederci il prossimo anno a Padova.

I nostri alla sfilata dei donatori lungo le vie di Genova

Fidas nazionale: tempo di scelte e di confronti

A GENOVA IL 51° CONGRESSO DELLE FEDERATE

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Il tempo corre con inesorabile velocità. Sembra ieri, quando, immersi in un turbinio di colori, facevamo festa al “Carnevale del bambino”, in compagnia anche degli educatori Acr provenienti , per l’occasione, perfi no dall’anti co Egitt o, con tanto di mummie a corredo. Ed eccoci già qua, a preparare un arti colo per il nostro noti ziario, con la primavera inoltrata e le temperature ormai miti e “rilassanti ”.Anche quest’anno la festa, che si svolge in palestra comunale ed è dedicata in parti colare ai bambini e ai ragazzi, ci ha dato innumerevoli soddisfazioni. E’ sempre bello vedere negli occhi delle giovani mascherine la felicità e la gioia di passare un pomeriggio spensierato assieme, tra giochi, premi, regali e musica a volontà, grazie anche al miti co dj Gulto. Tutt o ciò ci ripaga del lavoro di preparazione che il diretti vo, assieme al gruppo educatori Acr, ogni anno mett e a disposizione per la comunità. Un grazie speciale va proprio a questi ulti mi che hanno saputo diverti re la parti colare platea accorsa. Bravi davvero e ad aff ermarlo non siamo soltanto noi, ma anche... l’Uomo Ragno, che scorrazzava su e giù!Poi è stata la volta dell’assemblea generale della sezione, durante la quale si è fatt o il punto sull’andamento generale e sulle problemati che del dono del sangue. Purtroppo, non possiamo non rilevare con un certo rammarico che questo momento, che dovrebbe essere uno dei più importanti per ogni associazione che si rispetti , conti nua a non essere parti colarmente seguito dai donatori del paese. Ed è un peccato, perché è qui che ci si dovrebbe confrontare, per discutere sul da farsi, anche con portando criti che e idee nuove, e per puntare a migliorare sempre la qualità del nostro nobile servizio. A scanso di equivoci, comunque, va dett o che ci riteniamo abbastanza soddisfatti dell’andamento generale della sezione, che manti ene valori buoni di donazioni, nonostante i

campanelli di allarme che ogni tanto risuonano in giro. Un margine di miglioramento è sempre possibile, ma dobbiamo rivolgere un sincero ringraziamento a tutt e le donatrici e ai donatori per ciò che fanno.Il giorno delle Palme è stata l’ora del tradizionale “Lancio dei palloncini della Pace”, che si è svolto davanti alla nostra sede, sott o il campanile parrocchiale. Un’interessante

occasione, per rifl ett ere con i più piccini su valori importanti come la pace e il volontariato, in tempi gli stessi sono messi a dura prova dall’individualismo e dalla crisi che conti nua ad accompagnarci in questi ulti mi tempi. Speriamo che i messaggini augurali mandati al cielo con i loro colori e i loro balli abbiano portato almeno un po’ di serenità. Ora la sezione si sta preparando con i vari gruppi di donatori a dare batt aglia nei vari tornei sporti vi organizzati dalle consorelle. Ci vediamo presto, quindi, a tenere alto il nome del dono di sangue ovunque ve ne sia l’occasione.

Il diretti vo Advsg Capriva

Capriva in prima linea, parola dell’Uomo ragno

Sopra e sotto, ricordi del carnevale 2012: la festa, dedicata ai bambini, si è svolta nella palestra comunale

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È una vera e propria “maratona sporti va” quella che la sezione Advsg di Farra d’Isonzo ha organizzato lo scorso 25 maggio. L’appuntamento si è svolto nell’area del campo sporti vo comunale, con l’ormai tradizionale Torneo di calcio a sei e il non meno rodato Torneo misto di pallavolo. Sport per tutti i gusti , quindi, in un clima di festa e di grande allegria.Tra le altre atti vità già archiviate, invece, da ricordare l’interessante incontro tra gli alunni della classe quinta della locale scuola primaria e la dott oressa Monica Valeri, che, in modo semplice ma estremamente coinvolgente, ha illustrato ai bambini le temati che più importanti connesse al sangue e alla donazione, portando gli alunni a rifl ett ere sull’importanza di tale gesto nella vita di molte persone.Già in calendario, poi, un’ulteriore occasione di svago per i giovani che, venerdì 20 luglio, nell’ambito dei festeggiamenti della sagra della Madonna del Carmine, nel parco della scuola materna, potranno partecipare al concerto rock di un complesso appositamente selezionato dai componenti più giovani ed “esperti ” del diretti vo di sezione. Il giorno successivo, largo alla “Giornata del donatore”, momento d’incontro e di festa fondamentale per tutti i soci della sezione.

Brumat DanieleAdvsg Farra d’Isonzo

A Farra è conto alla rovescia per la maratona sportiva

Grande interesse tra gli alunni di quinta per la lezione su sangue e dono

Lo scorso 10 febbraio, abbiamo partecipato a una lezione per noi davvero speciale sulla donazione del sangue e che ci ha permesso di approfondire il nostro studio sul funzionamento del corpo umano. L’argomento è stato introdott o da Egidio Bragagnolo, presidente onorario dall’Advsg, dal dott or Dario Franchi, del Centro trasfusionale di Gorizia, e da due soci, tra cui Thomas Granzini, papà di una nostra compagna. Alla loro presentazione, è seguita la visione di un fi lmato sulla composizione del sangue, sul funzionamento dell’apparato circolatorio e sulle modalità di donazione. A presentarlo sono stati due personaggi molto parti colari: Bruno Pizzul, il famoso telecronista sporti vo, e Paolo Vidoz, campione di pugilato, ma in questa occasione campione di solidarietà in quanto donatore di sangue e testi monial

di questo favoloso gesto di altruismo! Terminata la parte “didatti ca”, è stato lasciato spazio alle nostre tante domande, tutt e esaurientemente vsoddisfatt e dalle risposte chiare e complete forniteci dagli esperti .

Noi alunni non abbiamo ancora l’età per donare il sangue, ma incoraggiamo tutti voi adulti che ci leggete a fare del bene agli altri, compiendo questo semplicissimo gesto di donare. Ecco, quindi, qualche uti le informazione. Innanzitutt o, per donare bisogna avere compiuto 18 anni e pesare almeno 50 kg. Inoltre, le donne possono donare due volte all’anno e l’uomo fi no

a quatt ro. Infi ne, si può donare il sangue intero o solo il plasma. Insomma, non vi resta che rivolgervi a un Centro trasfusionale o di raccolta del sangue. Ora tocca a voi educatori e genitori dare il buon esempio.

Gli alunni delle classi VA e VBscuola primaria tempo pieno “A. Manzoni” di Cormòns

Delegazione Advsg di Cormons alla “Manzoni”

“Noi non abbiamo l’età, ma voi potete darci il buon esempio”

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I bambini grandi protagonisti di un entusiasmante viaggio alla scoperta del corpo umano, a San Lorenzo Isonti no. E’ l’esperienza proposta dalla locale sezione Advsg ai bimbi dell’asilo, nel corso di un incontro avvenuto in marzo e seguito di poco a quello organizzato nella locale scuola elementare, con gli alunni delle classi terze, quarte e quinte. In entrambi i casi, l’originale “lezione” tenuta dal dott or Franchi è cominciata con la visione dei cartoni animati , otti mo sti molo per incuriosire i piccoli e atti rarne l’att enzione sulla funzione e sull’importanza del sangue e della sua donazione. In asilo, oltre ai cartoons, i bambini hanno partecipato a un gioco che riproduceva l’atti vità del sangue dalle cellule al polmone e viceversa. Divisi in tre squadre da cinque, rappresentavano chi i globuli rossi, chi quelli bianchi e chi le piastrine. Il gruppo dei globuli rossi, spostandosi dall’aula (rappresentante la cellula) alla sala da pranzo (il polmone), aveva il compito di portare

cartoncini blu ( l ’a n i d r i d e c a r b o n i c a ) da scambiare poi con c a r t o n c i n i a z z u r r i (l’ossigeno). Il gruppo delle p i a s t r i n e contro l lava che non si a p r i s s e r o varchi tra le panche (le pareti delle vene) e se questo avveniva i suoi componenti si prendevano per mano per chiuderlo. Il gruppo dei globuli bianchi, infi ne, armato di fi nti spazzoloni, controllava che nessun virus invadesse il

corridoio dove camminavano i globuli rossi.Entrato nel vivo delle atti vità con gli incontri nelle scuole, il nuovo diretti vo della sezione

ha proseguito organizzando l’annuale “Cena del donatore”. La serata si è svolta il 28 marzo, al ristorante “Ai 2 leoni” di Farra d’Isonzo, registrando la presenza di 90 partecipanti , tra donatori e simpati zzanti , diversi dei quali appartenenti alla fascia “giovane” della sezione. Il che non può che lasciare ben sperare.

Baldassarre MedeotAdvsg San Lorenzo

San Lorenzo riparte dai bambini

Giochi e cartoni animati all’asilo e a scuola per coinvolgere i bambini

I giovani rappresentano il futuro del terzo sett ore. Nuove leve nel mondo del volontariato, nelle associazioni al servizio di chi ha bisogno, dai disabili agli anziani all’ambiente da tutelare, sono risorse necessarie per dare nuovi slanci e un futuro alle realtà che operano nel sociale. Però i dati dicono che sono sempre meno i giovani impegnati nel volontariato e in parti colare nel dono del sangue. La crisi rischia di compromett ere il lavoro e la sopravvivenza di molte associazioni. Da qualche tempo c’è un calo di presenze fra i giovani e spesso i volontari sono persone in pensione.Il moti vo? Forse in alcuni casi l’impegno volontario pone i giovani dinanzi a situazion i pesanti dal punto di vista emoti vo e si sa che le nuove generazioni appaiono piutt osto fragili, disorientate, senza un preciso progett o di vita. Inoltre, considerato che il problema

principale è trovare un lavoro, va da sé che con questa preoccupazione non si vive sereni.I giovani hanno potenzialità inespresse ed energie che non sempre sono convogliate nel modo migliore, forse perché non sono date loro molte occasioni per dimostrare la propria personalità. Eppure, sono loro il motore dei cambiamenti sociali e culturali. Ecco perché ritengo uti le sti molare l’energia che muove i giovani e fornire loro spazi in cui queste energie possano trasformarsi in cambiamento personale. La nostra Associazione si propone di fare proprio questo, puntando a una gesti one att enta delle proposte rivolte ai giovani. Inserita da tanti anni nel territorio, è diventata luogo privilegiato in cui sperimentare atti vità socialmente uti li. La nostra presenza a tutt e le manifestazioni locali tende a raff orzare il messaggio di cultura della solidarietà e

Volontariato, la grande fuga dei giovani ma a Mariano-Corona dieci nuovi iscritti

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Campagna dell’Advs di Mossa per il dono del sangue

Non solo la presentazione dei nuovi striscioni promozionali ma anche l’occasione per sti lare un bilancio della sezione Advs di Mossa. Sì, è stata una serata importante per i donatori di sangue mossesi, svoltasi alla presenza del vice-sindaco Edi Kocina e del Presidente dell’Advsg provinciale Feliciano Medeot. La presidente se-zionale Paola Parisi, prima di presentare il ma-teriale realizzato, ha tracciato un bilancio del lavoro svolto nell’ulti mo anno: anno durante il quale è stato elett o il nuovo Consiglio diretti -vo della Sezione di Mossa che rimarrà in carica quatt ro anni e si è messo subito al lavoro.La serata ha fornito l’occasione anche per rin-graziare l’unica donatrice di midollo a Mossa (Elisabett a Cappella) e per donare le borse della spesa alle persone bisognose del nostro Comune. Il 2011 ha visto anche la presenza dell’autoemoteca, il dono di diversi ma-teriali per la scuola materna, la collaborazione con i vigili del fuoco di Gorizia per promuovere il dono del sangue (a proposito, nel 2012 ci sarà la presenza dell’autoemote-ca per la raccolta del sangue in caserma). L’Advs di Mossa ha inoltre adott ato una bambina africana, la seguirà negli

studi e nelle sue necessità.Ma la serata è stata sopratt utt o l’occasione per presentare gli striscioni. È stata la neodonatrice Lucrezia Scanferla a creare i due striscioni che riportano due messaggi: «Sor-reggi la fi amma della vita, dona sangue anche tu» e l’altro, di caratt ere più prett amente sporti vo che sarà esposto in palestra e al campo sporti vo di calcio: «Il gioco di squadra aiuta a vincere, donare sangue aiuta a vivere».Nell’arco della serata, sono state donate a due società

sporti ve magliett e per il sett ore gio-vanile della pallavolo, e borse per la

società Amatori calcio. I donatori non hanno dimenti cato nemmeno l’atti vità del mini-basket.Sia la presidente della Pallavolo Mossa Laura Vidoz che il presidente degli Amatori calcio Mossa Stefano Conti no hanno voluto essere pre-senti all’appuntamento promosso e voluto dalla sezione dedicata a Flo-rinda Nicolazzi: hanno preso la pa-rola ringraziando i donatori di san-gue e si sono impegnati , nel limite del possibile, a pubblicizzare il dono del sangue a livello sporti vo.

della citt adinanza atti va att raverso una collaborazione concreta. Anche quest’anno, la sezione cerca il contatt o con il mondo della scuola, organizzando una conferenza-dibatti to fi nalizzata alla conoscenza del mondo del volontariato. Da molti anni proponiamo eventi sporti vi che vedono i giovani protagonisti : il Memorial “Luisa”, il 6 luglio, e la corsa campestre, l’ulti ma setti mana di sett embre, sono appuntamenti cui partecipano centi aia di giovani. Riteniamo che la nostra visibilità sia migliore di

qualsiasi spot pubblicitario. E’ forse per questo che il 27 maggio, alla Giornata del Donatore, a Corona, abbiamo avuto la soddisfazione di presentare alla comunità una decina di giovani donatori iscritti . Arriva da loro la linfa vitale che può inverti re la rott a e raff orzare il valore dell’aiuto e della solidarietà.

Enzo MucchiutAdvsg Mariano-Corona

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I nuovi striscioni

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“Nel suo dialetto veneto gradese, il mare è senza nome e confini, disfatto in pura luce. In esso, lui si dissolve come poeta, cantando i luoghi della sua vita, della sua terra. In tutta la poesia dialettale e italiana, nessun altro ha toccato il mare come Biagio Marin”. Così, nel centenario della nascita, scriveva il critico Claudio Marabini. Ed è proprio dal rapporto originario e originale con il mare che si parte, parlando di Biagio Marin. Grado, alla fine del secolo scorso, era una piccola isola della laguna tra le foci dell’Isonzo e del Tagliamento. Solo più tardi sarebbe diventata meta turistica prima asburgica, poi veneta e mitteleuropea, quindi centro commerciale e di pesca. Il suo mare lagunare, sempre in moto a oriente e ponente, col santuario di Barbana poco distante e la pianura friulana oltre Aquileia, costituisce il luogo essenziale della poesia di Marin. Il mare è lo spazio infinito da cui il poeta trae ispirazione e in cui vagare, cercare, scoprire il Tutto. “Il mare – disse nel 1980 – è come l’aria che permette il respiro. Lo vedevo e in esso mi tuffavo, ne conoscevo i capricci, le bellezze, le ore meravigliose di “soio” e di tempesta, alla sua vita partecipavo. I miei genitori erano marinai e noi uscivamo padroni di un trabaccolo. Lì ho avuto la prima, più semplice rivelazione della presenza di Dio”. Marin scopre che la vita è unitaria e che dentro c’è la poesia. Si arrabbiava o si scherniva se gli si diceva che era lui a scrivere poesie. La poesia “non è costruzione intellettuale, fatto di volontà e di disciplina. Io, tra la veglia e il sonno, vedo in me molte poesie che poi lascio andare perchè mi secca svegliarmi, ma a volte in due minuti fisso nella carta la poesia che ho già trovato in me”. Il mare è stato per lui anche il luogo della pace e della ritrovata serenità, dopo le grandi sofferenze passate. “Parola, mio solo rifugio”, si intitola una sua raccolta.

Me son velier

Me son velier, e senpre soto vela;spassìso ‘l mar stagion inti ereco’ úrdini e bufere,co’ calme che s’insiela.

De note piove in mar i fi rmaminti :li togo su, a stela a stela,le xe d’oro cô fa la gno putela:anche ele rìe co’ bianchi dinti .

Senpre scolto le ciacole e le bramede l’aqua drìo ‘l ti mon,o anche la cansondel vento nel cordame.

E me fa companiale nuvole lontane in vagasion,el ciasso de la ssia,i crichi lamentuosi d’un penon.

E se la barca fi la,son beato e serene conto l’ole che incontro me vienvogiose, in fi la, a mila a mila.

Ma pur a volte ‘na rada me tenta,vogia me vien de ghitâ fero,almeno la vizilia de San Piero,almeno per la festa de l’Assensa.

Che vogia de fâ portoin una rada calma sensa ventoco’ le case che dorme in meso a l’orto,co’ garghe cantussâ de puta, lento.

Destêndeme co’ l’aqua in quela pasee respirâ i profumi de la tera,la tera colda quando che fa serae le stele se assende su le case.

E a longo riposâ, co’ boca sássiade basi coldi de fémena amagia;fora la rada el mar el ragiae in alto sogna persa la Galassia.

Tratt o da “I canti de l’Isola”Trieste, 1970

Biagio Marin nacque a Grado il 29 giugno 1891. Figlio di un oste, rimase orfano di madre e fu allevato dalla nonna paterna. Frequentò a Gorizia lo Staatgymnasium e poi le Scuole Reali Superiori a Pisino (Istria). Nel 1911, a Firenze, entrò in contatt o con l’ambiente della rivista “La Voce” di Giuseppe Prezzolini, incontrando altri scritt ori giuliani (Slataper, gli Stuparich, Saba). Nel 1912, a Vienna, iniziò a frequentare Filosofi a ma già nel 1914 tornò a Firenze, dove si fi danzò e sposò Pina Marini, dalla quale avrà 4 fi gli. Volontario nell’esercito italiano dopo Caporett o, fi nita la I guerra mondiale si laureò a Roma. Dopo avere insegnato per due anni fi losofi a e pedagogia all’isti tuto magistrale di Gorizia, fece l’ispett ore scolasti co del mandamento di Gradisca fi no al 1923, quando passò a dirigere (per 14 anni) l’azienda balneare e di cura di Grado. Dal 1938 al 1941 tornò all’insegnamento, a Trieste, e fi no al 1956 fece il bibliotecario alle Assicurazioni Generali. Profondamente segnato dalla morte del fi glio Falco (25 luglio 1943), nel 1945 entrò nel Cnl di Trieste, diventandone presidente. Dal 1968 tornò a Grado, dove restò fi no alla morte, sopraggiunta nell’85. Fra le raccolte di versi, pubblicate dal 1912 con “Fiuri de tapo”, segnaliamo: “Le litànie de la Madona” (1949), “Solitàe” (1961), “Elegie istriane” (1963), “In non tempo del mare” (1965), “El mar de l’eterno” (1967), “I canti de l’isola” (1970), “La vita xe fi ama” (1972), “A sol calao” (1974), “El critoleo del corpo fracassao” (1976), “In memoria” (1978), “Nel silenzio più teso” (1980), “Poesie” (1981), “La vose de la sera” (1985).

c h iBiagio Marin, poeta del mare

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Sulla Javorca, vicino a Tolmino, si erge la splendida chiesetta di Santo Spirito

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La chiesa di Santo Spirito di Javorca, presso Tolmino (Slovenia), è una perla poco conosciuta della storia e dell’architettura sacra di questa nostra parte d’Europa. Eretta presso il fronte dell’Isonzo proprio durante il primo conflitto mondiale, venne composta in pietra e legno da soldati dell’esercito austro-ungarico. Questo gioiello venne portato a termine in otto mesi e consacrato il 1° novembre 1916. Il santuario, tutt’ora intatto, è posizionato su un punto panoramico nella parte alta della vallata del Tolminka e ci si arriva percorrendo uno scalone monumentale in pietra. Il progetto e gli affreschi della chiesa, capolavori dello Jugendstil, sono opera di Remigius Geyling, architetto e scenografo viennese che prima del conflitto lavorò con geni quali Otto Wagner e Gustav Klimt. Lo spazio interno, diviso in tre apparenti navate da pilastri in legno dipinti, presenta sulle pareti delle tavole in legno ricavate da cassette per munizioni, sulle quali sono stati incisi a fuoco i nomi di oltre 2.800 caduti. Le facciate esterne riportano i diversi emblemi delle terre che componevano l’Impero, tra cui quello della nostra storica Contea. L’importanza di questo luogo è data non solo dal suo valore artistico e religioso, ma anche dal fatto che è l’unica chiesa commemorativa dell’esercito asburgico sul fronte dell’Isonzo ancora esistente. Inoltre i suoi realizzatori vollero dotarla di un’epigrafe che ci porta un messaggio che è sempre attuale: PAX. Per questi motivi il sito è stato inserito, dal 2007, tra i monumenti storici che si possono fregiare del titolo di Patrimonio culturale europeo.Il luogo è raggiungibile in giornata, tr ovandosi a una cinquantina di chilometri da Gorizia. Da Tolmino è necessario raggiungere e attraversare Zatolmin. Si prosegue, sempre in auto, per le malghe di Polog: la chiesa è situata a 50 metri di distanza.

Michele Calligaris

d o v eUn gioiello d’arte e di fede sul fronte dell’Isonzo

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Associazione DonatoriVolontari Sangue

Gorizia