IL MUSEO DEL MONDO 10 - L’albero grigio di Piet Mondrian (1911) - La Repubblica 03.03.2013

download IL MUSEO DEL MONDO 10 - L’albero grigio di Piet Mondrian (1911) - La Repubblica 03.03.2013

of 1

Transcript of IL MUSEO DEL MONDO 10 - L’albero grigio di Piet Mondrian (1911) - La Repubblica 03.03.2013

  • 7/29/2019 IL MUSEO DEL MONDO 10 - Lalbero grigio di Piet Mondrian (1911) - La Repubblica 03.03.2013

    1/1

    RCULT 56

    DOMENICA 3 MARZO 2013

    laaRReeppuubbbbliccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO

    FOTODIBASSO CANNARSA

    LARTISTA

    Piet Mondrian(1872-1944), pittoreolandese. StudiaallAccademiadi Amsterdam.Negli anni Diecidel 900 riduceal minimo la strutturaformale dei quadriutilizzando solo lineae colore. Fonda nel1917 la rivista De Stijl

    LOPERA

    Piet Mondrian: Lalbero grigio(1911), LAja, olio su telaGemmentemuseum

    mmagino cosa state pensando.Il nome di Mondrian lo associa-te istintivamente, infallibil-mente, a una tela bianca, scan-dita da linee rette, nere, che in-corniciano quadrati di coloriprimari giallo, rosso, blu. Queiquadri, che sembrano tuttiuguali, anche se non lo sono,contrassegnati tutti dallo stessotitolo anonimo Composizio-ne sono diventati il marchiodel pittore. La sua immagineiconica. Se ne trova uno in qua-si tutti i musei darte moderna,circolano numerosi anche in

    versione cartolina. Guardan-doli, ci siamo chiesti se quellafosse pittura, e abbiamo pensa-to di essere capaci di farne unoanche noi. E poi, avvicinandoci,abbiamo cambiato idea am-mirando la perfetta proporzio-ne delle linee e dei colori, e an-che la qualit della pittura stes-sa (sembrano stampati, o fatticon cartoni ritagliati con le for-bici e poi incollati sulla tela, masono davvero dipinti, pennella-ta su pennellata).

    Anchio associavo il nomeMondrian a quelle composizio-ni. E sono rimasta stupefatta laprima volta che ho visto Lalbe-ro grigio. Credevo di aver lettomale. Non sembrava di manodello stesso artista. Forse, inrealt, non lo . Ho la fissazionedi leggere sempre la data di

    composizione di unopera, equesta mi ha fatto molto pensa-re. Nel 1911, quando lo dipinse,Mondrian non era uno studen-te di belle arti o un esordiente al-le prime armi. Aveva anzi gi di-pinto un centinaio di opere.Paesaggi, per lo pi. Era gi sta-to influenzato dallimpressio-nismo, dal divisionismo, dalfauvismo, e anche dal suo con-nazionale pi celebre della ge-nerazione precedente, van Go-gh. Come questultimo, era an-dato a vivere in provincia, tra icontadini, e raffigurava ci cheaveva intorno: canali, spiaggecon le dune, campi, marine,mulini, fattorie. E alberi. Era at-tratto dagli alberi, e da uno del-lAja, in particolare pi che co-me elemento naturalistico, co-me problema tecnico. Prima loaveva interessato dal punto divista del colore (lo aveva rap-presentato azzurro e rosso), poida quello della forma come inquesto caso. Nel 1911 Mon-drian aveva trentanove anni. Aquellet, molti grandi pittoridel passato e del presente ave-vano gi concluso la loro para-

    bola. Per dire, van Gogh era gimorto. Se Mondrian fosse mor-to dopo aver dipinto Lalberogrigio, ci ricorderemmo di lui?Io probabilmente s, dal mo-mento che sono un po osses-

    sionata dagli alberi forse per-ch per molti artisti, pittori escrittori, lalbero limmaginedi s. La pensano cos anche glipsichiatri, che per capire comeuno vede se stesso e in che mo-do si relaziona col mondo neitest fanno disegnare un albero.Ma non voglio addentrarmi nelcampo minato della psicologia.Forse la storia dellarte lo consi-dererebbe un artista interes-sante, ma periferico, attardato,quasi marginale.

    Invece nel dicembre del 1911Mondrian si lasci convincere apartire per Parigi, vi scopr lar-te cubista di Picasso, rimasescioccato, mise in discussionetutto ci che aveva fatto e iniziuna lenta e spietata semplifica-zione, un annientamento del-loggetto, che nel giro di un de-cennio lavrebbe portato allecomposizioni geometriche dicui s detto. Fin quasi alla mor-te, avvenuta nel 1944, con coe-renza maniacale, non dipinsealtro. Come se larte fosse unacontemplazione continua dellastessa cosa. Rinneg le operedella prima fase, e a un certo

    punto propose perfino a unamico di appropriarsene ciodi dire che le aveva create lui. Lanatura gli divenne odiosa. Alpaesaggio familiare dei suoiprimi quarantanni, ai canali, ai

    fari, ai campanili, alla campa-gna olandese e allalbero del-lAja, prefer il cemento dellemetropoli e la solitudine di cittstraniere Parigi, Londra, NewYork. Insomma, divenne un al-tro.

    Questo quadro sta dunquecome una duna fra due mondi,due anime, due epoche. insie-me una soglia e un congedo.Non posso guardarlo senzaprovare una lancinante malin-conia. C qualcosa che sta mo-rendo, in questa immagine. Enon lalbero in s. Che pure haqualcosa di terminale. Qui ilparticolare lascia il posto allu-niversale, il contingente allas-soluto. Il colore quasi scom-parso: resta solo una base gri-gia, madreperlacea, solcata darighe nere. Anche la forma ri-dotta alla sua struttura: i rami eil tronco gi hanno perso fogliee corteccia, sono ormai pura li-nea grafica. Ma quello che stasparendo molto di pi: uni-dea di pittura. Un modo di rap-presentare il mondo che dura-to per millenni, e che per il pit-tore gi non significa quasi pi

    niente. Nelluniverso astrattoche andr a creare non ci saran-no pi curve n oggetti, n det-tagli, n esseri viventi n sfuma-ture. Nessuna immagine.Neanche la minima traccia del

    soggetto. Solo unalgida perfe-zione geometrica. Unessen-zialit puritana, in un certo sen-so iconoclasta. Una bellezza in-tellettuale che nasce dallequi-librio matematico: la luce arca-na che emana sembrer perfinoriposante. Per non ci pu ap-pagare completamente. Perchil mondo non giallo, rosso eblu, e ogni cosa comprende lasua ombra storta, contami-nata, guasta, e ci che rende ap-passionante la vita, ogni vita,sono le infinite variazioni delcaos delle apparenze.

    Allora guardo questalberonudo, gi privo di tutto, ma che ancora un albero, e penso cheanche se non era mai stato a Pa-rigi, e ignorava Picasso, e nonconosceva gli ultimi movimen-ti dellavanguardia, Mondrianera gi un pittore straordinario.E mi aveva gi detto tutto dellasua aspirazione allessenzialit,al superamento del disordinedelle cose, alla purezza. Il restosarebbe stata gloria ma ancheresa, rinuncia alla bellezza pre-caria e irripetibile di ogni vita.

    I

    Quellalbero grigio che Mondrian dipinseprima di rinnegare per sempre la natura

    POLLOCK

    Full FathomFive(3 febbraio)

    BEATOANGELICO

    Annunciazione

    (13 gennaio)

    ACHEROPITA

    Il Santissimo

    Salvatore(27 gennaio)

    RAFFAELLO

    Ritrattodi Leone X(10 febbraio)

    BCKLIN

    Lisoladei morti(17 febbraio)

    PIERO DICOSIMO

    La morte diProcri (24febbraio)

    KOKOSCHKA

    La sposadel vento(20 gennaio)

    KLEE

    Ad

    Parnassum(6 gennaio)

    RIPRODUZIONE RISERVATA