Il Mondo Delle Cose -sintesi

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IL MONDO DELLE COSE La molla dei consumi: Teoria dei bisogni, fisici e spirituali. Relativismo delle povertà. Teoria dell'invidia. Teoria utilitaristica: coerenza e stabilità delle scelte nel breve periodo, gusti, prezzi e reddito. Autocritica degli economisti sulla teoria del consumo: assenza di empirismo. Il fine: il lavoro o il consumo. L'antropologia ricollega l'economia alla politica, alla religione. Perché la gente risparmia -Keynes, differenza fra aumento dei consumi e aumento di reddito, risparmio come investimento. Risparmio cresce con reddito procapite, relazione con condizioni sociali. Relatività di giudizio sulle proporzioni di consumo. -Weber, il protestantesimo adatta all'economia istituzioni religiose, politica ed etica, differentemente dai cattolici valorizzazione individualismo e realtà mondana. 4 tipi economico- dottrinali:economia tradizionale, vita alla giornata del contadino, capitalismo d'avventura, economia privata capitalistica. Diversa diffusione dei tipi nella storia. Lo spirito dell'epoca, il capitalismo come postulato. Necessità di spiegare i legami fra i fattori e i fenomeni di manipolazione. Boutrouche, le spese dei nobili nella Guerra dei Cent'anni. I risparmi del clero, la forza del gruppo. Le corporazioni, superamento del presente etnografico, interesse collettivo- maggioritario, controllo di invidia e individualismo, redistribuzione. Griglia delle transazioni individuali, maggiore isolamento fra gli strati alti e maggior numero di norme. Nella griglia bassa l'individualismo è maggior e la forza dell'invidia può essere distruttiva. Onore, vergogna e fortuna, teoria della giustizia che sostituisce una logica di gruppo per l'autoregolazione. La politica delle alleanze matrimoniali. -Duesenberry critica la concezione del consumatore isolato, ricerca sociologica anziché psicologica. L'individuo ha solo la possibilità di scegliere fra le varietà di un bene in base al suo reddito, il range di scelta gli è imposto dalla cultura, annullamento della distinzione fra beni primari e secondari. La pressione per la spesa maggiore e l'ostentazione negli States, emulazione sociale nelle sub-culture in cui la società è divisa, fasce di reddito. Considerazione degli standard di consumo contemporanei, rispetto all'astrattezza di Keynes. Confronto fra

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IL MONDO DELLE COSE

La molla dei consumi:

Teoria dei bisogni, fisici e spirituali. Relativismo delle povertà. Teoria dell'invidia. Teoria utilitaristica: coerenza e stabilità delle scelte nel breve periodo, gusti, prezzi e reddito. Autocritica degli economisti sulla teoria del consumo: assenza di empirismo. Il fine: il lavoro o il consumo. L'antropologia ricollega l'economia alla politica, alla religione.

Perché la gente risparmia

-Keynes, differenza fra aumento dei consumi e aumento di reddito, risparmio come investimento. Risparmio cresce con reddito procapite, relazione con condizioni sociali. Relatività di giudizio sulle proporzioni di consumo. -Weber, il protestantesimo adatta all'economia istituzioni religiose, politica ed etica, differentemente dai cattolici valorizzazione individualismo e realtà mondana. 4 tipi economico-dottrinali:economia tradizionale, vita alla giornata del contadino, capitalismo d'avventura, economia privata capitalistica. Diversa diffusione dei tipi nella storia. Lo spirito dell'epoca, il capitalismo come postulato. Necessità di spiegare i legami fra i fattori e i fenomeni di manipolazione. Boutrouche, le spese dei nobili nella Guerra dei Cent'anni. I risparmi del clero, la forza del gruppo. Le corporazioni, superamento del presente etnografico, interesse collettivo-maggioritario, controllo di invidia e individualismo, redistribuzione. Griglia delle transazioni individuali, maggiore isolamento fra gli strati alti e maggior numero di norme. Nella griglia bassa l'individualismo è maggior e la forza dell'invidia può essere distruttiva. Onore, vergogna e fortuna, teoria della giustizia che sostituisce una logica di gruppo per l'autoregolazione. La politica delle alleanze matrimoniali.-Duesenberry critica la concezione del consumatore isolato, ricerca sociologica anziché psicologica. L'individuo ha solo la possibilità di scegliere fra le varietà di un bene in base al suo reddito, il range di scelta gli è imposto dalla cultura, annullamento della distinzione fra beni primari e secondari.La pressione per la spesa maggiore e l'ostentazione negli States, emulazione sociale nelle sub-culture in cui la società è divisa, fasce di reddito. Considerazione degli standard di consumo contemporanei, rispetto all'astrattezza di Keynes. Confronto fra bianchi e neri come variabile del consumo su reddito medio. Problematiche: il risparmio solo come residuo del consumo, mentre può anche essere una priorità nel consumo; l'emulazione non è un criterio universale.-Friedman, teoria del reddito permanente. La scelta fra risparmio e consumo è razionale. Elimina fattori socio-psicologici. Il consumatore ha un piano di consumo per la vita che si modifica nel suo corso, previsione della pensione e dell'eredita. Influenza culturale anche in questo (funerale, eredità). Elementi transitori e permanenti nel reddito. Ricchezza umana (guadagni) e ricchezza non umana (introiti da ricchezze). Consumo permanente.L'agricoltore tenderà a mantenere il consumo più basso in proporzione al reddito, in prevista di possibili cattivi raccolti. Il salariato non si pone questo problema = teoria della prudenza.Teorie messe in crisi da casi di prodigalità, che esulano lo schema. Si realizzano meglio nelle fasce interne della griglia, con un bilanciamento fra controllo e individualismo.

Gli usi dei beni

-Nuova definizione di consumo: il consumo come scelta libera e inizia dove finisce il mercato. Concezione troppo isolata del consumo come faccenda privata. Esistono costrizioni e il consumo è intrecciato alla distribuzione. La cultura prende forma nelle scelte di consumo. Il consumo come rapporto libero non può essere oggetti di forza e commercio, confine marcato fra bene e denaro (aperitivo, fiori, non soldi).

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-Beni materiali come mezzi di comunicazione. I beni non servono solo per sussistenza o ostentazione, ma esplicitano le categorie culturali, creano e conservano rapporti sociali, è questa la funzione essenziale del consumo per l'antropologia.-Blau: individualismo teorico, attore individuale, progetto di vita, relazioni solo interessate in qualche modo alla sua realizzazione. Tendenziosità culturale ad un gruppo in particolare. L'attore individuale, isolato, è un essere astratto, disumanizzato. L'umano è radicato nella cultura del tempo e del luogo. Fenomenologia, il mondo è costruito socialmente, lo strutturalismo e i processi sociali della conoscenza, l'etno-metodologia, attenzione ai metodi di analisi, osservazione, spiegazione, approccio profondo.I significati sono mobili e sono momentaneamente inchiodati dalla vita sociale, affinché siano condivisi, come base della vita sociale. I rituali prevengono la fluttuazione dei significati, confermandoli. I beni e il consumo sono componenti “rituali” che stabiliscono il flusso degli eventi.I beni di consumo sono adoperati per distinguere le fasi del ciclo della vita, sul lungo e breve termine. Il cibo discrimina il valore delle giornate, a Natale non si mangia come un giorno qualsiasi. Il livello di godimento è dato dalla diversità rispetto allo standard. Essendo i beni forme di discriminazione, sono la parte visibile della cultura. Gli atti solitari considerati come igiene personale o condivisi in un secondo momento, partecipazione culturale nell'ascolto musicale. Le convenzioni sociali agiscono anche quando siamo soli, spalmiamo il coltello con il burro.Con le sue scelte di consumo l'individuo si esprime sull'universo in cui vive interagisce con esso. Invito di ospiti, competizione nell'ospitalità, affermazione dello status. Il potlatch fra gli indiani d'America, distribuzione e distruzione dei beni come status symbol.

Esclusione e intrusione

-I beni come cultura materiale: le merci sono mezzi per il conseguimento di obbiettivi, non obbiettivi in sé stessi (Hicks). L'esperienza è sottomessa a strutture organizzate tipiche della specie, l'uomo negozia queste strutture. I beni, che soddisfino bisogni fisici o psichici, sono sempre portatori di significato, ma nessuno di questi significati è autonomo. L'assunzione di cibo può avere aspetti materiali e aspetti intellettuali (degustazione), e sociali. Dietro ogni bene c'è un campo di scelte sotterraneo. I beni sono la parte visibile del processo sociale globale, segni di identificazione che servono a classificare in categorie (marketing=identificazione). Ai beni viene attribuito un valore sulla base di un accordo fra i consumatori. Il godimento nel consumo materiale è solo parte del servizio dei beni, si prova godimento anche nella condivisione dei nomi legati al bene (ad esempio nello sport). Il consumo materiale consente la convalida di ciò che si dice, the proof of the pudding is in the eating. La parte maggiore del godimento è data però dalla condivisione, non dal consumo. La cultura tutta è piacere della condivisione di nomi e categorie.-Giudizio sulla cultura: vastità e sintesi/integrazione. Un individuo deve ampliare al massimo la sua rete di relazione entro cui è capace di esercitare la sintesi delle conoscenze. -Beni e nomi come parti di un sistema di informazione. L'individuo ha bisogno di essi per ricevere servizi di identificazione. L'emulazione può essere limitata dalla partecipazione esclusiva (gentry).La presenza al rito di consumo è l'elemento minimo per l'identificazione, per questo le elité tendono all'esclusione. Endogamia delle elité e matrimonio come intrusione sociale. Le donne il matrimonio “alto”, il problema delle donne al vertice della gerarchia sociale nel prendere marito secondo questa logica. Inclusione ed esclusione: convivialità e coabitazione. Povertà secondaria: il reddito non permette di partecipare alla vita sociale, escludendo di fatto dalla comunità, emarginazione. Precarietà e permanenza nello status, possibilità di crearsi una propria struttura relativa.-il consumo è dunque un mezzo per escludere dal controllo; i rapporti reciproci saranno più intensi fra famiglie di alto rango e queste hanno più tempo libero a loro disposizione e più vita sociale attiva. Nelle classi basse si guarda più tv, nelle classi alte si fa parte dei club.

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La tecnologia del consumo

-Il consumatore ha come obbiettivo l'ottenere informazioni sulla scena culturale, per tentare di controllarla, avvicinandosi al centro dell'emissione e cercando di chiudere il sistema.I beni sono combinati in grandi categorie, classi composite che rispondono agli stessi mutamenti, come gli alimentari. Il consumatore organizza la spesa inizialmente su queste categorie, per poi effettuare scelte nel dettaglio.La dimensione sociale dei beni spiega il bisogno di questi. La suddivisione dei beni potrebbe corrispondere alle suddivisioni della società. Distinzione fra beni necessari e beni di lusso, di Engel. I beni necessari possono richiedere anche una spesa superiore al reddito in caso di povertà.Alcuni beni di lusso possono cambiare di status, diventando nuove necessità, televisore e telefono, con diverse velocità e livelli di saturazione del mercato. Alcuni beni di lusso scompaiono del tutto, portasigarette in argento.-Modello epidemiologico: diffusione della televisione. La necessità soddisfatta da una famiglia potrebbe contagiarne un'altra. Contagio dovuto ai contatti sociali che si influenzano reciprocamente. La domanda aumenta più velocemente nella classe più alta, all'aumentare della domanda il prezzo scende e si amplia l'area sociale di diffusione. Variabili strettamente economiche non influiscono sull'aumento della domanda (Farrell). Mutamenti di gusto e meccanismi sociali determinano realmente la domanda.Con l'industrializzazione e l'aumento della produzione pro-capite, il consumatore è costretto a consumare di più per mantenere il suo status. La nozione di consumo sarebbe più facilmente definibile se le tecnologie fossero stabili, come in una tribù ad un dato momento. I cambiamenti vanno sempre verso una maggiore industrializzazione e specializzazione.-Paroush: le merci possedute da una famiglia, sono il prodotto del reddito precedente e sono influenzate dal reddito futuro, quindi indice di un reddito normale, ne trae la relativa essenzialità di alcuni beni. Non considera le discordanze di gusto, si basa sulla famiglia-tipo. Pyatt considera la probabilità che una particolare serie di beni sia in possesso di famiglie di diverse classi sociali.Per Lancaster, gli individui sono più interessati a certe caratteristiche dei beni, che ai beni stessi. Divide i bisogni universali dalle idiosincrasie individuali. Una particolare qualità è la capacità di incrementare la disponibilità personale. Partecipare ad un matrimonio o mandare un biglietto di auguri implica relazioni sociali ben diverse. Disponibilità – Identificazione.Ad un incremento di reddito aumentano le occasioni di intrattenimento sociale su larga scala. L'aumento di reddito reale può essere segnalato dalla domanda di due tipi di beni di lusso: indicatori di rango, come un servizio da tè, e le innovazioni tecnologiche.

Periodicità di consumo

Necessità di una politica sociale che individui l'uso del consumo come mezzo di esclusione sociale, per regolare il fenomeno. Relazione inversa fra la periodicità di consumo di certe tecnologie e il valore dei servizi di identificazione che conferiscono. Questo livello varia in base all'occasione e al numero di persone presenti. La cena di Natale ha una periodicità 365 volte inferiore alla colazione quotidiana. L'aspetto culturale del bene è dunque rivelato dall'occasione per cui è utilizzato, con quanta frequenza. Bassa frequenza, alta considerazione = beni di lusso.La periodicità contraddistingue il rango dei beni, che crea la qualità. Rapporto inverso fra frequenza e qualità, si riflette sul valore in denaro. Tutti i beni emanano messaggi relazionali in diversa misura. Spesso l'identificazione di rango è unita in qualche modo all'efficenza pratica (i servizi in oro sono più igienici e non si ossidano), come una sorta di giustificazione.-La periodicità è applicabile come principio della divisione del lavoro, i lavori più umili sono quelli che riguardano il quotidiano, come la pulizia e la cucina. Alta frequenza=basso rango. Lavori ad alta frequenza, di routine, possono essere combinati fra loro e assegnati alla stessa persona, categorie di ruolo. La frequenza elevata non è compatibile con compiti importanti e può escludere

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dalle informazioni sociali. La periodicità è una differenza fondamentale fra necessità e lusso. Se un bene ha la capacità di attenuare la dipendenza dalla periodicità è un lusso. Questo criterio è applicabile sì alla tecnologia, ma anche a tutte le manifestazioni sociali, come inviti a cena.Il principio di reciprocità richiede che le spese per l'ospitalità siano equivalenti. Questo rituale influisce su tutti i consumi. L'età influisce notevolmente sui consumi e sull'accesso a tecnologie di consumo diverse.

Le sfere economiche separate in etnografia

Separazione e gerarchia nelle sfere di consumo delle tribù isolate (Hoyt), acquisti permessi con diversi tipi di conchiglie. Le sfere sono caratterizzate da diverse tecnologie e frequenze. In certi sensi queste società sono maggiormente commercializzate della nostra, tutto ha un valore, anche se di ambiti diversi e scambiabile solo con beni ritenuti dello stesso valore (Kroeber).Gli Yurok smentiscono le tesi sul socialismo primitivo. 5 villagi, circa 600 abitanti, assenza di autorità e di dimensione sociale, aggregato di individui, differenze di ricchezza. I beni di sussistenza sono a volte esclusi da queste sfere e scambiate su criteri di vicinanza o parentela. Lo scambio ha meno frequenza per i beni politici. -Scala di consumo: attività a bassa frequenza e di rango elevato, con partecipazione di grandi gruppi sociali e contatto con i centri di potere e di influenza sono detti moduli di consumo su larga scala, portano al controllo dell'informazione. Esempio dei due pianisti: anche se il talento può essere innato, il più bravo o fortunato avrà gente che paga di più per lui e suonerà in sale più grandi, accumulando maggiore ricchezza e avendo maggiore accesso all'informazione. La gerarchizzazione delle sfere di consumo può anche vietare un certo tipo di transazione, come le mogli nei Tiv. I diritti sulle persone possono però essere trattati fra di loro dai capi anziani. Questi non scambierebbero poteri politici con quelli materiali, perché il potere sui primi è un potere indiretto sul mercato dei secondi. L'avvento del denaro in questo tipo di società è riuscito a permeare qualsiasi tipo di transazione.Questi sono meccanismi di protezione del privilegio, del controllo sociale. Le donne di Sobo possono essere o prostitute o ristoratrici. Le mogli-ristoratrici, vivono comunque segregate e hanno la possibilità di accumulare notevoli ricchezze, che manifestano con collezioni di vasi colorati. Avere un solo lusso è come non averne.L'oggetto singolo non ha valore, è la rete degli oggetti che crea il significato di questi. La domanda di beni di lusso è diversificata tanto quanto la società stessa. La forte competizione porta alla standardizzazione.

Confronti internazionali

Chi ha accesso alla larga scala tende a limitarvi l'accesso con delle barriere economiche. L'alto rango è dove la creatività ha spazio e la cultura è controllata. I beni di queste categorie hanno un fortissimo valore simbolico, anche contrastante con quello economico.-Fonti primarie di consumo nella storia: la terra e il lavoro, il know-how dunque la formazione, l'istruzione come investimento in capitale umano. Il processo tecnologico è fondamentale negli scambi internazionali come negli scambi fra tribù, la conoscenza dall'interno del cambiamento in atto. Confronto fra società occidentale ed etnica. Se la stessa scala sociale di consumo (piccola, media e ampia) si riflette con il principio della periodicità nella nostra società, è individuabile una limitazione all'accesso al potere. La reciprocità è un principio di esclusione. Due paesi con lo stesso livello tecnologico si scambieranno beni standardizzati (come le conchiglie kula), un paese sottosviluppato esporta materie prime a un paese sviluppato. (Linder).-Una famiglia povera è molto simile ad una nazione povera.Il settore terziario dipende dalla capacità manipolativa del sistema economico. Lo sviluppo economico porta la forza lavoro dal settore primario agli altri due, soprattutto nel terziario. La dinamica di spostamento è comune ai paesi industrializzati. Così anche le famiglie, se povere si

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preoccupano del cibo, più abbienti sono dotati della tecnologia domestica corrente e risparmiano sul lavoro, i ricchi hanno una tecnologia superiore, dunque possono mettere in atto più riti di identificazione. Dare da mangiare e bere ai poveri significa alimentare la povertà, è necessario espandere il secondario e il terziario a un numero maggiore di persone.-Divario fra ricchi e poveri: reddito reale crescente, la povertà del salario, più ci si impoverisce più costa risollevarsi. Un povero vive in un quartiere povero, non possono permettersi economia di scala, effettuano acquisti a scadenza ravvicinata, pagano prezzi al dettaglio alti, i prestiti hanno un costo marginale maggiore. Le strutture create per la povertà, danno lavoro alla classe media, ampliando il divario. Spostamento di attenzione dal reddito al patrimonio. Sul patrimonio il divario è maggiore. Difficoltà di analisi. Gli stessi meccanismi sono in atto fra intere nazioni.Nei confronti internazionali la differenza strutturale è data dalla scala operativa, non dal prodotto pro-capite. I divari sono meglio compresi in termini strutturali, tecnologici e cognitivi. In cento anni il divario fra paesi sviluppati e non si è triplicato. Il divario e il suo aumento sono causati strutturalmente. La ricchezza integra. La povertà isola. La classe media è povera relativamente ai legami comunitari. Il settore terziario collega gli elementi della società.Il problema della povertà riguarda il tipo di coinvolgimento che si realizza tra gli individui. Non è utile guardare la quantità di beni, ma la qualità delle connessioni. I servizi del terziario necessitano di collegamento o sono essi stessi collegamento. L'industria è collegata con altri tipi di industrie (vari stadi di lavorazione delle materie prime). Il commercio estero per un paese non sviluppato può costituire un fattore di regresso, qualora operi in un settore segregato dell'economia.Backward linkage: accesso del consumatore alla tecnologia. Forward linkage: volume di interazione sociale. La funzione del terziario in una famiglia corrisponde al collegamento di informazioni.-Un esempio di collegamento tecnologico con scarso collegamento sociale è la forte privatizzazione degli operai inglesi nei loro nuovi quartieri residenziali. -Un esempio di collegamento sociale è quello dei minatori dello Yorkshire, gruppo chiuso e solidale, utilizzo dei salari più alti degli anziani per il divertimento condiviso con il gruppo e dei giovani. La forte identità corporativa prevale il risparmio personale. Solidarietà come arma “sindacale”. La reciprocità ha molta importanza in una società di questo tipo, anche se a basso livello.-La spesa può essere anche indirizzata a consumi condivisi che consente alle persone coinvolte di accedere ad una maggiore quantità di informazioni, accrescendo a capacità di guadagno o di controllo sull'universo sociale. Una spesa parallela a questa è quella per la ricerca del lavoro. I pescatori di un villaggio norvegese avevano bisogno di informazioni sulle tecnologie marittime per competere, scegliere il migliore equipaggio. Nella ricerca di informazioni, presso le fonti più varie e informali, si evita l'esplicitazione di interesse personale (lobbying). É importante la relazione fra i lavoratori, ma è collegata con quella lavorativa. Se una persona crea problemi sul lavoro è esclusa dalla vita extra del gruppo.La difficoltà ad ottenere informazione politica per partecipare attivamente è sintomo di volontà di esclusione. Maggiore è il vantaggio procurato dall'informazione, più è giustificato il dispendio di tempo per procurarsela.

Le classi di consumo

-Paesi meno sviluppati hanno strutture sociali più differenziate e stratificate. L'analisi del loro stile di vita come complesso di consumi, reddito e occupazione, che anticipa il reddito atteso nel corso della vita. Definire la ricchezza in queste situazione è più complesso. Le condizioni sono meno stabili e definite, dunque anche i consumi di riflesso non subiscono facilmente mutazioni. Le classi sono contraddistinte dall'uso maggioritario di beni derivanti da uno dei tre settori produttivi in particolare. Abbandonando la distinzione fra necessità e lusso. Tutte le famiglie delle altre due categorie tendono al consumo su ampia scala, non tutti ci riescono e non solo per il reddito.

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Tendenza a creare cerchie e barriere difensive per controllare l'accesso all'informazione.Il settore terziario dovrebbe avere una equa distribuzione sociale, ma non è così. L'utilizzo che ne fa chi vi ha accesso non è sempre benevolo. L'accesso alla classe superiore permette accesso a guadagni potenziali maggiori e a una migliore retribuzione. Chi produce beni di informazione ne è grande consumatore (drammaturgo, direttore d'orchestra, scrittore, ecc) di attività a loro volta esclusive, chiudendosi nella propria cerchia sociale. Il terziario crea anche occupazione, creando nuovo consumo, potendolo indirizzare entro certi limiti.Le differenza sociali possono essere verificate in base alle quote di spesa, non al loro valore assoluto. Spia particolare sono le tecnologie che permettono di risparmiare tempo ed aumentare la partecipazione a consumi di larga scala (come il telefono, che permette entrambe le fasi)

Il controllo del valore

-Halbwachs: i poveri non hanno una prospettiva a lungo termine, tranne il caso in cui facciano parte di un gruppo, che ragione in termini di eternità. Maggiore disponibilità di tempo libero, causa basso coinvolgimento nel processo produttivo (esempio operai siciliani)La concorrenza è aspra nel settore terziario, non negli altri. Diversa concezione dell'uso del tempo per inferiore concorrenza. Maggiore è l'ampiezza del terziario, più ampie saranno le energie dedicate alla ricerca, anche in campo creativo = necessità di emergere, a spese del tempo libero.