Il Metodo Del Pianista

15
SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista…senza spartito! Vol.4 IL METODO DEL PIANISTA Paolo Montalto

description

terzo volume di Suonare A Orecchio

Transcript of Il Metodo Del Pianista

Page 1: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista…senza spartito! Vol .4 

IL METODO DEL PIANISTA 

 

Paolo Montalto 

Page 2: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

 

Contents  

 

PARTE A ..........................................................................................3 Il metodo........................................................................................................................................ 3 Il pedale.......................................................................................................................................... 4 Aggiornamento del suono...................................................................................................... 5 

 

LA MANO DESTRA. ..........................................................................7 Gli accordi nell’accompagnamento ....................................................................................7 L’accordo dondolato................................................................................................................. 7 

 

LA MANO SINISTRA.........................................................................8 Basso a ottave alternate.......................................................................................................... 8 Basso a ottave unite.................................................................................................................. 9 

 

ACCOMPAGNAMENTO FINALE ........................................................9 Come suonare l’Intro............................................................................................................. 11 Corpo della canzone .............................................................................................................. 11 Finale............................................................................................................................................ 12 

 

PARTE B ........................................................................................ 13 

 

ARRANGIARE UN BRANO AL PIANOFORTE..................................... 14  

Page 3: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

PARTE A

La parte A di questo volume è completamente centrata sul metodo

dell’accompagnamento. Quando si accompagna? In linea generale

ogni qualvolta la melodia della voce è fatta da un cantante o da un

altro strumento. Che cos’è un accompagnamento? È molto

semplicemente una base musicale (un giro di accordi), su cui il

solista esegue la melodia principale. Bisogna dire, però, che tra i

due metodi (accompagnamento e solista) ci sono forti analogie: le

più importanti sono il metodo (in una versione più ampia e generica)

e il pedale. Andiamo ad esaminarle

Il metodo

Il primo passo fondamentale è capire cosa suonano le due mani.

Come avrai visto nel vol. 2, il pianoforte può essere considerato uno

strumento con funzione di direttore e accompagnatore (cita

paragrafo). Quando si suona il pianoforte una mano è dedicata al

basso l’altra all’accompagnamento.

Quale mano ha il ruolo del basso? La sinistra; è la destra, quindi,

a svolgere gli accordi. Questo non è solo il primo passo per capire

come si suona il pianoforte, ma è anche il concetto base su cui si

fonda ogni canzone.

Page 4: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

Il pedale

Il pedale ha un ruolo fondamentale nel

nostro lavoro. Il pianoforte possiede

un totale di tre pedali, ma il più

importante, l’unico che ti chiederò di

utilizzare è il primo da destra, chiamato pedale di risonanza. Il suo

funzionamento è molto semplice.

Ad ogni tasto è corrisposto un set di tre corde. Una volta premuto

il tasto di una nota, il martello all’interno della cassa percuote le

corde che vibrano producono il suono. Al rilascio del tasto uno

smorzatore provvederà a bloccare le corde così che il suono si

interrompe al momento del rilascio del tasto. Premendo il pedale di

risonanza si attiva un meccanismo di feltrini che fermano l’azione

dello smorzatore, permettendo così alle corde di vibrare dopo il

rilascio del tasto. Una volta rilasciato il pedale, gli smorzatori si

riattivano e le corde si bloccano.

Il suono legato è fondamentale in ogni tipo di

accompagnamento. È molto importante però controllare il nostro

piede. Una pressione troppo lunga mentre si suonano accordi

diversi, crea un effetto di confusione totale. Se invece la pressione è

troppo limitata il suono risulta troppo staccato, quindi poco melodico.

Page 5: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

Aggiornamento del suono

Come si può regolare la pressione del pedale? In primo luogo al

numero e al cambio degli accordi. La confusione delle note si può

creare quando accordi con triade diversa si susseguono. È molto

importante rilasciare e premere nuovamente il pedale velocemente

mentre si suona l’accordo successivo. Questo è quello che io

chiamo aggiornamento del suono, in quanto una volta rilasciato il

pedale, tutti i suoni prima sospesi lasciano il posto, senza

confondersi, ai nuovi che stiamo suonando

N.B. non occorre essere precisi come un orologio nel r i lasciare i l pedale al cambio di accordo. Se si è in leggero ri tardo i l miscuglio che si creerà tra i due accordi differenti sarà minimo e quasi inudibile. In anticipo invece si evidenzierà un piccolo “staccato” nel cambio dell ’accordo. Per questo motivo è sempre meglio essere più “in ri tardo”, che in anticipo

Al contrario, sin tanto che l’accordo rimane invariato il pedale

dovrebbe essere sempre tenuto premuto. Se il suono appare

comunque troppo pieno, aggiornare il suono (rilasciarlo brevemente

per poi ripremerlo subito) è il rimedio perfetto.

Page 6: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

In secondo luogo il pedale si regola anche a secondo della

canzone. In generale in una love song, ballad, il suono è sempre

legato, salvo particolari eccezioni specifiche per un certo brano. Un

rock’n’roll oppure blues lo utilizzerà di meno in quanto un ritmo forte

e incalzante lo rende poco gradevole.

Tutto questo discorso sul pedale è applicabile alla stessa

maniera anche alle tastiere. Queste però non sono dotate di un

pedale, ma si può acquistare separatamente. Se sei un tastierista te

lo consiglio caldamente, poiché tutte le cose che suoneremo più

avanti appariranno quasi sgradevoli, se suonate senza pedale

(prezzo variabile tra i €5 e €20).

N.B: Passa all’eserciziario per migliorare l’utilizzo del pedale

Ricapitolando:

⇒ Pedale a destra funziona da sustain

⇒ Con la pressione i tasti appena premuti e quelli

successivi continueranno a fondersi insieme. Al rilascio il

suono si ferma

⇒ Il suono deve essere generalmente aggiornato ogni

Page 7: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

cambio di accordo, oppure ogniqualvolta il suono che

produciamo risulta troppo pieno e confuso di note.

LA MANO DESTRA.

Gli accordi nell’accompagnamento

Ora che sai come ottenere un suono legato e pulito, concentriamoci

sulla mano destra, quella dedicata all’accompagnamento. La

modalità di accompagnamento più semplice è la ripetizione degli

accordi ad quarto. Infatti, dato un giro in Do maggiore

Do | Sol | Lam | Fa

l’accompagnamento base risponde alla seguente ritmica

1… 2… 3… 4 … | 1 … 2 … 3 … 4 … |

Do Do Do Do |Sol Sol Sol Sol |

Anche se molto semplice è già un metodo di accompagnamento

ampiamente utilizzato. Non commettere l’errore di pensare che, se

un metodo è semplice allora è solo per principianti.

L’accordo dondolato

L’effetto dondolo consiste nel far dondolare la parte più acuta delle

note di un accordo con la nota più grave dell’accordo stesso. Le

note in questione fanno parte dello stesso accordo quindi contenenti

nella stessa triade. Che siano la terza e la quinta insieme a

Page 8: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

dondolare con la tonica o viceversa o addirittura un'altra

combinazione è totalmente indifferente e dipendente dalla Forma

del rivolto che stai utilizzando. Come vedi il dondolio è un’alternativa

più particolare che alla singola ripetizione degli accordi per quarto

rendendo l’accompagnamento meno scandito e più fluido.

LA MANO SINISTRA

Si è già visto che la mano sinistra suona il basso

nell’accompagnamento. Il basso è costituito da una singola nota (la

mano sinistra non fa accordi salvo casi particolarissimi) che può

essere tonica dell’accordo, terzo o quinto grado dell’accordo oppure

esterna all’accordo. Quasi per tutto il brano il basso suona la tonica

degli accordi; ogni la terza o la quinta, più raramente (2 o 3 volte al

massimo in un brano) una nota esterna. Prima di scoprire quando

utilizzare la tonica o un altro grado vediamo bene del dettaglio come

viene suonato il basso. Una delle caratteristiche più comuni del

basso è l’ottava. L’ottava del basso può essere suonata a note unite

o alternate.

Basso a ottave alternate

Questa tecnica consiste nell’alternare le note dell’ottava. Si inizia

sempre dalla più grave e non c’è un ordine o una sequenza precisa

Page 9: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

da seguire. È il tipo di basso più frequente per le canzoni che non

sono troppo lente e romantiche (si userà l’arpeggio del basso) o

molto energetiche, per cui si userà il basso a ottave unite.

Basso a ottave unite

L’unica differenza con il basso a ottave alternate è che le due note

sono suonate assieme. Questo basso concede molta potenza

all’accompagnamento e per questo motivo viene privilegiato nei

suoni più gravi.

ACCOMPAGNAMENTO FINALE

Arrivati a questo punto abbiamo detto tutto sull’accompagnamento.

Sembrerà molto strano visto che abbiamo obiettivamente affrontato

pochi concetti, rispetto a quelli dei volumi precedente. La musica è

fatta proprio di semplicità; ma se quello che puoi imparare è limitato,

quello che potrai fare è infinito. Su questa base che hai ricevuto

dovrai allenarti ed esercitarti continuamente, su qualsiasi canzone ti

passi per la testa.

Ma come si possono unire tutte questi concetti insieme? Quando

si accompagna una voce, si segue solitamente uno schema che è:

intro

struttura della canzone

Page 10: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

10 

finale

La maggior parte delle canzoni possiede un intro. Se noti bene sono

poche quelle che iniziano subito con la voce del cantante.

Un’introduzione può essere:

di arricchimento: intro generica messa per introdurre il brano

specifica: intro particolare che definisce il tema della canzone.

Un’intro di arricchimento può essere quella de La Canzone del Sole;

sono semplicemente tre accordi che si susseguono e che puoi

trovare in moltissime canzoni. Un’intro specifica invece è quella di

Albachiara o Everything I Do (I Do It For You), che non sono

soltanto un susseguirsi di accordi ma costituiscono un vero e proprio

tema particolare per quella introduzione.

Quando accompagni è fondamentale iniziare con un Intro.

Soprattutto se non sei tu a cantare ma un altro cantante, occorre

naturalmente prendere il ritmo ed iniziare contemporaneamente.

Quando si suona Live non ci sono metronomi che scandiscano il

tempo e il tuo cantante potrebbe iniziare con un ritmo più veloce di

quanto vorresti andare tu. Inoltre in quale tonalità è la canzone?

Intonare la corretta tonalità senza sentire la nota di riferimento è

molto complicato; grazie all’introduzione il cantante prenderà

Page 11: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

11 

facilmente la giusta intonazione.

Come suonare l’Intro

Non esistono guide, ma solo consigli. Se una canzone non ha

un’intro particolare, creala tu! Basta un semplice e breve giro di

accordi, magari che ricalchi in qualche modo la strofa o il ritornello

della canzone.

Ecco alcuni consigli:

Riprendi il giro di accordi del ritornello o della strofa (scegli te

quello che rispecchia meglio la canzone)

Usa gli arpeggi se la canzone è un ballad, quindi dolce e

romantica.

Mantieniti sulle note centro/alte. Se inizi con un’intro già troppo

potente, non avrai “energia” per la strofa o il ritornello.

Non farla esageratamente lunga, quattro battute sono più che

sufficienti.

Corpo della canzone

Una volta suonata l’intro è ora di iniziare con la canzone vera e

propria. Naturalmente dovrai seguirla fedelmente…o no?

Non è totalmente detto. Certo la struttura come il susseguirsi di

strofa, ritornello ecc… rimarrà invariata (salvo scelte particolari).

Page 12: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

12 

Invece potresti intervenire delicatamente sugli accordi ad esempio

cambiando il basso. Come mostrato in un video precedente.

Quando farlo e quanto farlo sono domande a cui dovrai rispondere

tu e se riuscirai a essere costante nel tuo studio riuscirai a trovare la

soluzione a tutto. In linea generale un accompagnamento standard

che può adattarsi molto bene ad ogni canzone è questo:

accordo al primo battere della prima battuta (o ogni qualvolta

cambi)

arricchimento di arpeggio o acciaccatura

Suona ogni accordo che incontri per intero. Invece di ripeterlo

aggiungi un “arpeggio” molto casuale, ricordando di toccare la

seconda ogni tanto e di aggiungere qualche semplice acciaccatura.

Dirti come suonare il basso in ogni momento è semplicemente

un’impresa impossibile. Ascolta bene i miei accompagnamenti e

cerca di “entrare” nella logica dell’accompagnamento.

Finale

Non tutte le canzoni ne posseggono uno. Crealo te, sempre. Non

che sia necessario ma dà tante soddisfazioni, soprattutto a chi lo

suona. Come l’intro non esiste un modo per creare un buon finale se

non quello di provarne parecchi diversi. Riprendi i consigli forniti per

Page 13: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

13 

l’introduzione; intro e outro hanno le stesse caratteristiche.

PARTE B

Suonare da solista significa suonare accompagnamento e voce di

una canzone. Non avrai bisogno di un cantante perché sarai tu a

suonare la sua parte. Oltre alle canzoni che possono essere

arrangiate da solista, esistono brani, moltissimi brani scritti proprio

per pianoforte solista, come ad esempio i brani di Giovanni Allevi,

Yiruma, Einaudi, ecc…

Con questo metodo, potrai suonare, non solo naturalmente tutte

le canzoni già scritte per pianoforte solista (Back To Life, River

Flows In You, ecc…), ma potrai arrangiare tutti gli altri brani

“normali”.

Se ti stai domandando quali grandi differenza ci siano tra

pianista accompagnatore e solista, avrai poco da preoccuparti.

Come la parte A, il pianista solista suona per il basso con la mano

sinistra. L’unica differenza è nella mano destra che, anziché

suonare gli accordi suona la melodia della voce della canzone. Il

basso del solista ha le stesse funzioni dell’accompagnatore; avremo

soltanto una tenia da approfondire, ma in linea generale si applicano

gli stessi concetti.

Page 14: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

14 

ARRANGIARE UN BRANO AL PIANOFORTE

Prima di tutto occorre ricavare il giro di accordi del brano. Una volta

trovato si inizia a ricavare la melodia di voce della canzone. A

questo punto occorre sapere come arrangiare la voce; infatti,

potremo riprodurla così semplice come l’abbiamo imparata

inizialmente (semplice successione di note), oppure arricchirla con

piccoli accordi. Possiamo dire, allora, che abbiamo due tipologie di

melodie da considerare

1) Voce semplice

2) Voce arricchita

Suonare con voce semplice significa che in un brano riproduci

fedelmente la melodia di voce. In questo caso, la mano sinistra

tende a svolgere un arpeggio.

Page 15: Il Metodo Del Pianista

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista… senza spartito! 

Vol. 4  

      Paolo Montalto      © Suonare a Orecchio 2011­2012 – Tutti i diritti riservati 

15 

SUONARE A ORECCHIO Come diventare un vero Pianista…senza spartito! Vol .4 

IL METODO DEL PIANISTA