Il Messaggio di Dio - missioneliberabethel.it · Siamo certamente delle persone privilegiate per il...

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IO SO (I Know) 17 Aprile 1960 (Alba) Tabernacolo Branham Jeffersonville, Indiana, U.S.A. 1. Siamo certamente delle persone privilegiate per il fatto di essere qui, stamattina, di essere in vita sulla terra per vedere un altro grande momento di Pasqua. La Pasqua ci porta sempre qualcosa di così glorioso, delle nuove speranze. E, quant’è glorioso! 2. E stamattina, proprio nel momento in cui entravo nella stanza, là dietro, qualcuno mi è venuto incontro e ha detto: “Fratello Branham, lo conosci il bambino o, piuttosto, il fanciullo o qualcuno per cui si è pregato a Chautauqua, l'anno scorso, il quale doveva subire un’operazione al cuore, alle valvole o si doveva fissare piuttosto qualcosa?” Ha aggiunto: “Questo bambino è stato guarito e si trova seduto nell'edificio, stamattina”. Così, questo è molto bello; avremo, forse, una piccola testimonianza al riguardo, giusto prima di iniziare l'altro servizio. E, siamo veramente un popolo felice. 3. Adesso, chiederò al fratello Neville se vuole fare la lettura della Scrittura, in Matteo o in Luca, una di queste, sulla risurrezione, se non l'ha ancora letta. L'hai letta, fratello? [Il fratello Neville dice: “No”. - Ed.] Così, nel frattempo che ci prepariamo per la preghiera... 4. Ed ora, dopo questo servizio, ci sarà il servizio di guarigione. Dopo che questo servizio sarà finito, andrete allora a fare colazione. E poi, in seguito, ritorneremo alle 9:30 e cominceremo un altro servizio. Seguiranno poi i servizi di guarigione e, infine, quelli di battesimo. 5. E, in quanto a questo, è un momento meraviglioso per il battesimo! Oh, la risurrezione! È per questo motivo che siamo battezzati, perché Lui è risuscitato. 6. Mi ricordo che, prima che avessimo il nostro battistero qui, avevo l'abitudine di portarli laggiù al fiume, di buon’ora, nelle mattine fresche ed un po’ glaciali, ed io battezzavo queste persone laggiù nel fiume. In ciò c'è qualcosa che rende questo un momento veramente sacro. La Pasqua, è un momento meraviglioso. Guardavo il fratello Pat Tyler seduto laggiù. 7. Dicevo ieri sera, giusto a qualcuno che all'epoca della nostra ultima riunione a Oklahoma… ho provato a… provo adesso (ed io annuncerò questo) a mettere da parte il mio vecchio ministero di discernimento, finché Dio non mi chiami ad esercitarlo, perché intendo cominciare... il nuovo ministero sta per iniziare. 8. L'altra sera, senza che alcuno sapesse nulla, l'ho provato su un bambino che è venuto sulla piattaforma. Era nato cieco, un bambino; ed egli era totalmente cieco, era un ragazzo di circa sedici anni. E, subito dopo, esclamò: “Fratello Branham, io ci vedo”. Pat Tyler stava lì vicino, giusto accanto al ragazzo, nel momento in cui i suoi occhi si sono aperti per la prima volta nella sua vita. E così, credo che voi, qui, siate in grande attesa e mi aspetto che Dio faccia qualcosa per noi e che ci porti ad un livello più alto di quello in cui siamo stati. 1

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IO SO(I Know)

17 Aprile 1960 (Alba)

Tabernacolo Branham

Jeffersonville, Indiana, U.S.A.

1. Siamo certamente delle persone privilegiate per il fatto di essere qui, stamattina, di esserein vita sulla terra per vedere un altro grande momento di Pasqua. La Pasqua ci porta semprequalcosa di così glorioso, delle nuove speranze. E, quant’è glorioso!

2. E stamattina, proprio nel momento in cui entravo nella stanza, là dietro, qualcuno mi èvenuto incontro e ha detto: “Fratello Branham, lo conosci il bambino o, piuttosto, il fanciullo oqualcuno per cui si è pregato a Chautauqua, l'anno scorso, il quale doveva subireun’operazione al cuore, alle valvole o si doveva fissare piuttosto qualcosa?” Ha aggiunto:“Questo bambino è stato guarito e si trova seduto nell'edificio, stamattina”. Così, questo èmolto bello; avremo, forse, una piccola testimonianza al riguardo, giusto prima di iniziarel'altro servizio. E, siamo veramente un popolo felice.

3. Adesso, chiederò al fratello Neville se vuole fare la lettura della Scrittura, in Matteo o inLuca, una di queste, sulla risurrezione, se non l'ha ancora letta. L'hai letta, fratello? [Il fratello

Neville dice: “No”. - Ed.] Così, nel frattempo che ci prepariamo per la preghiera...

4. Ed ora, dopo questo servizio, ci sarà il servizio di guarigione. Dopo che questo serviziosarà finito, andrete allora a fare colazione. E poi, in seguito, ritorneremo alle 9:30 ecominceremo un altro servizio. Seguiranno poi i servizi di guarigione e, infine, quelli dibattesimo.

5. E, in quanto a questo, è un momento meraviglioso per il battesimo! Oh, la risurrezione! Èper questo motivo che siamo battezzati, perché Lui è risuscitato.

6. Mi ricordo che, prima che avessimo il nostro battistero qui, avevo l'abitudine di portarlilaggiù al fiume, di buon’ora, nelle mattine fresche ed un po’ glaciali, ed io battezzavo questepersone laggiù nel fiume. In ciò c'è qualcosa che rende questo un momento veramentesacro. La Pasqua, è un momento meraviglioso.

Guardavo il fratello Pat Tyler seduto laggiù.

7. Dicevo ieri sera, giusto a qualcuno che all'epoca della nostra ultima riunione aOklahoma… ho provato a… provo adesso (ed io annuncerò questo) a mettere da parte il miovecchio ministero di discernimento, finché Dio non mi chiami ad esercitarlo, perché intendocominciare... il nuovo ministero sta per iniziare.

8. L'altra sera, senza che alcuno sapesse nulla, l'ho provato su un bambino che è venutosulla piattaforma. Era nato cieco, un bambino; ed egli era totalmente cieco, era un ragazzo dicirca sedici anni. E, subito dopo, esclamò: “Fratello Branham, io ci vedo”. Pat Tyler stava lìvicino, giusto accanto al ragazzo, nel momento in cui i suoi occhi si sono aperti per la primavolta nella sua vita. E così, credo che voi, qui, siate in grande attesa e mi aspetto che Diofaccia qualcosa per noi e che ci porti ad un livello più alto di quello in cui siamo stati.

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Chiniamo, adesso, i nostri capi per pregare.

9. Nostro misericordioso Padre celeste, essendo riuniti, stamattina, qui, nella piccola chiesasul ciglio della strada, Ti siamo infinitamente riconoscenti per tutto ciò che questo significaper noi e, particolarmente, in questo mattino di Pasqua. Se non ci fosse stata una Pasqua,non saremmo nella condizione in cui siamo oggi. Questa Pasqua è ciò che ha sigillato tuttele promesse di Dio. Ce le ha confermate. Tutto ciò che Egli aveva promesso, è stato resointeramente reale a Pasqua. È uno dei più importanti giorni di festa che possiamo averedurante l'anno. Noi vorremmo chiederTi, oggi, Signore, di confortare i nostri cuori mentresiamo seduti, aspettando e sperando che lo Spirito Santo, che è venuto dopo la Pasqua,venga nei nostri cuori per confortarci e restaurare la nostra fede in grande e potente misura,affinché possiamo condurre la vita che Gesù ci ha ordinato di condurre.

10. Noi preghiamo per tutti, per ogni persona, specialmente per quelli che sono impediti enon possono assistere alle riunioni, ovunque siano, oggi. Dio, sii con loro. Possa questaessere una vera Pasqua per essi, che si alzino dai letti e che abbiano una nuova salute, talecome non l’hanno mai avuta prima nella loro vita. Concedilo, Signore.

11. Possa ogni predicatore, ogni servitore che Tu hai intorno al mondo, oggi, e che celebraquesto grande memoriale, possa ognuno avere l'unzione, la forza e la potenza per portarealla propria assembla (le pecore che sono in attesa) il Cibo che Dio ha in serbo per il Suopopolo. Concedilo, Signore. Noi aspettiamo, umilmente, la nostra porzione, nel nome delSignore Gesù Cristo. Amen.

12. Adesso, chiederei al Fratello Neville di leggere i passi delle Scritture in merito allarisurrezione. [Il fratello Neville dice: “Matteo 28°” e legge la seguente Scrittura - Ed.]

1. Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena el'altra Maria andarono a vedere il sepolcro.

2. Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dalcielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra.

3. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve.

4. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte.

5. Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so checercate Gesù, che è stato crocifisso.

6. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogodove giaceva.

7. E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, viprecede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, ve l'ho detto”.

8. E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia ecorsero ad annunziarlo ai suoi discepoli.

9. Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse,avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono.

10. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli chevadano in Galilea; là mi vedranno».

11. Mentre quelle andavano, alcuni della guardia vennero in città e riferirono ai capidei sacerdoti tutte le cose che erano avvenute.

12. Ed essi, radunatisi con gli anziani e tenuto consiglio, diedero una forte somma di

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denaro ai soldati,

13. dicendo: «Dite così: "I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubatomentre dormivamo".

14. E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e visolleveremo da ogni preoccupazione».

15. Ed essi, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute e quella diceria èstata divulgata tra i Giudei, fino al giorno d'oggi.

16. Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesùaveva loro designato.

17. E, vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono.

18. E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo esulla terra.

19. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome delPadre, del Figlio e dello Spirito Santo,

20. insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Edecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente».

13. [Spazio vuoto sul nastro. - Ed.] ...aggiungere le Sue benedizioni alla lettura della Sua Parola.

14. Adesso, vorremmo annunciare ancora che i servizi del mattino riprenderanno alle 9:30,appena avremo terminato questo servizio mattutino. Noi chiamiamo questo, il nostro serviziodell’alba. Abbiamo delle grandi cose da riferirvi in merito alle riunioni precedenti. Vogliamoche, stamattina, voi tutti che siete malati ed afflitti, veniate con fede per credere che questoGesù risorto vive oggi e che Egli è proprio lo stesso come Lo è sempre stato. Egli non èaffatto cambiato.

15. Adesso, voglio leggere un breve brano della Scrittura che si trova nel capitolo 19° diGiobbe, cominciando dal verso 15.

15. I miei domestici e le mie serve mi trattano come un estraneo, ai loro occhi sonoun forestiero.

16. Chiamo il mio servo, ma egli non risponde; devo supplicarlo con la mia bocca.

17. Il mio fiato è ripugnante per mia moglie, e sono nauseante ai figli del mio stessogrembo.

18. Persino i bambini mi disprezzano; se provo ad alzarmi, parlano contro di me.

19. Tutti gli amici più intimi mi hanno in orrore, e quelli che amavo si sono rivoltaticontro di me.

20. Le mie ossa si attaccano alla mia pelle e alla mia carne e non mi è rimasto chela pelle dei denti.

21. Pietà di me, pietà di me, almeno voi, amici miei, perché la mano di Dio mi hacolpito.

22. Perché mi perseguitate come fa Dio e non siete mai sazi della mia carne?

23. Oh, se le mie parole fossero scritte oh, se fossero incise in un libro;

24. se fossero scolpite per sempre su una roccia con uno stilo di ferro e col piombo!

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25. Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra.

26. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio.

27. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Il mio cuore sistrugge dentro di me.

16. Mi piacerebbe prendere come testo, tratto da questo capitolo 19 di Giobbe: “IO SO”.

17. Il patriarca di quell’epoca era un po’ come noi, oggi. Aveva avuto delle serie afflizioni,delle “alte maree”, come noi le chiamiamo, ed egli era disperato. Per parecchi giorni, rimaseseduto su un mucchio di cenere, ed egli provava a trovare delle parole che potesseroconsolarlo, provava a trovare qualcosa che potesse dargli coraggio, qualcosa che potesseconfortarlo, poiché realizzava che la sua vita stava per lasciarlo.

18. Innanzi tutto, lui era un vecchio uomo di circa novant'anni, ed era stato colpito dallamano di Dio. Adesso, sappiamo che Dio non l'aveva colpito con la Sua mano, ma avevapermesso a Satana di colpirlo. Dio si serve di agenti per eseguire certe cose. Se Dio vuoleche arrivi una sciagura, Egli lascia semplicemente che sia Satana a farlo. E se vuole che siafatto un bene, ha i suoi servitori che Egli manda per farlo.

19. E Satana avevano colpito Giobbe per un scopo: per provarlo, perché lui e Dio avevanoavuto un dibattito. E Dio aveva detto a Satana: “Ho un servitore sulla terra, non c'è nessunocome lui. Qualsiasi cosa gli dica, lui la fa. È un uomo perfetto, un uomo giusto”.

20. Satana disse: “Se soltanto lo lascerai in mio potere, farò in modo che Ti maledica infaccia”.

21. Giobbe era ignaro di tutto ciò che accadeva. Ciò immerse il patriarca in un profondosconforto. Tuttavia, in qualche modo, quando tutto gli fu portato via, egli conservava ancorala sua posizione in Cristo. Egli disse: “Io so che il mio Redentore vive”.

22. Adesso, noi passiamo per queste situazioni. Tutti noi vi passiamo. Ed io credo che, oggi,siamo riuniti qui per qualcosa di simile, per questo stesso scopo. Tutti noi siamo su unmucchio di cenere. Abbiamo le nostre afflizioni, i nostri alti e bassi, i nostri momenti bui, lenostre malattie, i nostri dispiaceri e le nostre delusioni. Così, veniamo in questa condizionequesta mattina, in questo mattino di Pasqua, per trovare delle parole di conforto, comeGiobbe cercava di trovarle dai suoi amici.

23. Nessuno di loro poteva consolarlo. A motivo delle sue afflizioni, essi l'accusavano diessere qualcuno che peccava in segreto. Tuttavia, in mezzo a tutte quelle difficoltà, Diovenne in suo soccorso.

24. Giobbe si poneva delle domande. Non solo perché sapeva che la sua malattia, le sueulceri, la sua afflizione ed i suoi dispiaceri, la perdita della sua famiglia e di tutta la suaricchezza, erano sul punto di togliergli la vita, ma sapeva pure di essere un uomo vecchio, inetà avanzata, che si dirigeva verso la tomba; sapeva e credeva che c’era qualcuno chel'aveva posto sulla terra, non poteva essere venuto qui da sé. Egli sapeva di essere venutoda un padre e da una madre; tuttavia, questo padre e questa madre dovettero esseregenerati da qualcuno. E ciò lo riportò all'origine: “Chi generò il primo uomo?”

25. Ed allora, egli si stupiva di questo: “È una cosa strana che io sia qui a passeggiare,avendo una vita superiore a quella di un animale e una vita superiore a quella di una pianta”.Tuttavia, troviamo che Egli disse: “Se l'albero muore, vivrà di nuovo. Se un fiore muore, vivràdi nuovo”. Ma egli disse: “L'uomo si addormenta, spira e dov’è egli? I suoi figli vengono apiangerlo e rendergli omaggio ed egli non lo vede”. Così, lui si chiedeva: “Come è possibileche Dio possa lasciar rivivere una vita come quella dei fiori e delle piante, mentre l'uomo non

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può rivivere?” Tutto questo lo turbava.

26. E se arriviamo a questa conclusione, stamattina... ed è per questo motivo che siamo qui.Abbiamo ascoltato molte volte la storia di Pasqua e l’abbiamo letta dall'inizio alla fine; edoggi, nelle vostre emissioni radiofoniche sentirete diversi ministri parlarne. Ma, la cosa a cuiho pensato, stamattina, per il piccolo gruppo che il Signore mi ha dato, è di parlarne da undiverso punto di vista, se posso, per arrivare a questo: perché passiamo per questeafflizioni? Cosa fa si che queste cose sopraggiungano? Perché un Cristiano dovrebbeessere sempre perplesso? Perché non deve scorrere tutto in modo perfetto per un Cristiano?Ma non è così, noi lo sappiamo.

27. E, talvolta, abbiamo più difficoltà quando diventiamo dei cristiani piuttosto che quandoeravamo dei peccatori. Naturalmente, è scritto: “Molte sono le afflizioni del giusto, ma Dio lolibera da tutte”. Dio ha promesso molte afflizioni, dei sentimenti e delle cose strane chesarebbero al di là della nostra comprensione, tuttavia è sempre per il nostro bene. Nonpossiamo semplicemente comprendere ciò, perché se lo comprendessimo, allora nonsarebbe più la fede per noi; cammineremmo secondo la comprensione. Ma noi lo facciamo el'abbiamo, per fede crediamo secondo la Sua Parola che ciò coopererà per il nostro bene. Sepotessimo comprendere ciò, oggi, questa mattina. Se potessimo comprendere che tutte lenostre afflizioni... e nessuno di noi è immune da ciò. Se potessimo renderci conto che questecose cooperano al nostro bene...

28. In una delle Scritture, nella Bibbia, è scritto che le prove che vengono su di noi sono piùpreziose dell'oro stesso, perché è Dio che manda queste prove”. Dopo essere diventati Suaproprietà, la nostra confessione, il nostro battesimo e la nostra promessa di vivere per Lui…allora ciascuna prova che ci arriva è destinata a renderci perfetti per la Sua gloria. Questo èper portarci ad un livello in cui Dio possa diventare più reale per noi di quanto lo fosse statoprima che venisse la prova.

29. Vorrei unirmi, stamattina, a Giobbe, per dire che ho vissuto abbastanza a lungo persapere che è la verità. L'ho notato nella mia propria vita, che ogni volta che sopraggiungeuna situazione grave, in cui non posso agire né passarvi sopra, Dio apre una via e ne èglorificato. Mi chiedo semplicemente come la Sua grazia faccia sempre ciò; tuttavia Egli lo fa.

30. E, ricordate, che in tutte queste cose, Satana prova a renderci nervosi ed a sconvolgerci,per indurci a pensare: “Oh! Perché è accaduto questo? Perché non sono stato così?”

31. Qualche giorno fa, quando sono uscito dal luogo più bello e magnifico che abbia maivisto in tutta la mia vita… era il grande edificio del nostro fratello Oral Roberts. Quando hovisto quel marmo solido, senza una finestra da nessuna parte ed il modo in cui questo erasistemato... Sono stato a Hollywood, sono stato nei palazzi reali, sono stato dovunque perquanto mi sia stato possibile, quasi nel mondo intero e in tutte queste belle case e luoghilussuosi; ma non ho mai visto, da nessuna parte, qualcosa, un luogo che sia paragonabile aciò. Come dei piccoli fili d’alluminio si intrecciano all'interno e, oh, in tutta la mia vita non homai visto niente di così magnifico. Quando entrai lì, strofinai con le mani quelle colonne equel magnifico granito, il tutto nella forma di una trinità, di Padre, Figlio e Spirito Santo, lesculture, tutte quelle cose... Venivo giusto dal fratello Tommy Osborn ed ho visto, là, la suaimportante ed imponente opera per il Signore.

32. Mi sono tenuto all'esterno, ho guardato di nuovo questo edificio ed ho pensato: “Oh Dio,certo, sono diventato un ipocrita, certo, sono diventato un reietto, da qualche parte; perché iministeri di questi uomini sono usciti dal mio”. Pensavo: “Forse non sono tanto degno difiducia, Signore, che non puoi affidarmi qualcosa così. Persino i pochi dollari che Tu mi lascipagare per le campagne e altro, adesso essi cercano di mandarmi in prigione a causa di ciò.

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È perché sono un tale ipocrita o perché sono una persona non credibile?” Ero su un mucchiodi cenere, come una volta lo era stato Giobbe.

33. Mentre ero là, all'esterno, potevo appena trattenere il fiato, a motivo di un tale splendore;come un povero ragazzo, nato in una caverna, un Pentecostale, sia potuto riuscire aderigere un edificio tanto enorme... Ed io pensavo: “Oh Dio, forse non sono degno”.

34. Proprio allora, una piccola Voce si è fatta sentire lungo quei corridoi, e diceva: “Ma Iosono la tua parte”.

35. Allora pensai: “Oh, Signore Dio, allora lascia che rimanga così, Signore, perché nonsarei abbastanza intelligente per dirigere una grande opera come quella per Te. Ed io sonoun analfabeta. Ma, fintantoché Tu sei la mia parte, io sono Tuo e Tu mi condurrai. Non possocondurmi da me stesso. Ma, oh Signore, conducimi!”

36. Queste sono ore cruciali che ci spingono verso queste terre sacre. Ciò era nella Bibbia.E, ricordate, poco importa quanto sia grande l’afflizione, Satana non può togliervi la vita,fintantoché Dio non abbia finito con voi. Non c’è niente che possa accadervi a meno che Diolo permetta. Nessuna sciagura può arrivare senza che Dio lo permetta. Ed Egli fa cooperareciò per il vostro bene.

37. Riflettiamo: quando il diluvio si abbatté, per distruggere il mondo, ciò non potevadistruggere Noè. Noè non poteva essere distrutto, perché aveva un’opera da fare per Dio.

38. Un giorno, in una grande nazione, sotto una grande schiavitù, c'erano alcuni giovaniEbrei che noi conosciamo come Shadrac, Meshac e Abednego. Si arrivò ad un punto in cuiloro dovevano prendere una decisione, qualcosa doveva essere fatta. Essi dovevano... laloro fede fu messa alla prova.

39. E quando la vostra fede è messa alla prova, allora non fallite. Restate solamente con ciòche credete.

40. Quando arrivarono all’ora cruciale, la loro fede fu messa alla prova. Essi non passaronosoltanto su un mucchio di cenere, ma entrarono pure in una fornace ardente. Ma Satana nonpoteva distruggerli, perché lo scopo di Dio non era stato ancora raggiunto. Loro potevanoentrare là con questa speranza: “Io so che il mio Redentore vive”. Potevano entrare conquesta speranza: “Siamo certi che Dio è capace di liberarci da questa fornace ardente, ma,anche se... non ci inchineremo davanti a questa immagine”.

41. Satana non poteva prenderli. Non poteva annegare Noè nel diluvio, né bruciare i giovaniEbrei fintantoché lo scopo di Dio non fosse stato raggiunto. Lui non poteva uccidere Giobbecon le ulcere e le afflizioni fintantoché lo scopo di Dio non fosse stato raggiunto. Neppure ileoni potevano divorare Daniele, fintantoché lo scopo di Dio non fosse stato raggiunto. Lamorte e la vecchiaia non potevano prendersi Abrahamo, fintantoché lo scopo di Dio nonfosse stato raggiunto.

42. Ed essa non può prendere voi né me, fintantoché lo scopo di Dio non sia stato raggiuntonella nostra vita. Così, ne traiamo una consolazione.

43. E perché Dio fa arrivare le difficoltà? Dio attacca le difficoltà, mette dei morsetti nelle lorobocche e fa si che gli ubbidiscano. E queste afflizioni ci portano ad una comunione più intimacon Dio.

44. Non c'era stato l’arcobaleno prima del diluvio. Ma dopo che Noè fu messo nellacondizione in cui era, per navigare durante quaranta giorni e quaranta notti in una tempesta,mentre la piccola arca beccheggiava dall'alto in basso sull'acqua… Fu dopo che il diluvioterminò, che egli vide l’arcobaleno nella sua prima apparizione, il patto della speranza, il

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patto della promessa. Dopo che egli attraversò l’afflizione, vide allora la promessa.

45. Ecco il modo in cui vedete la promessa, dopo che siete passati attraverso l’afflizione. Mipiace questa poesia o questo cantico: “Devo essere trasportato in cielo su un letto fiorito e ditranquillità, mentre gli altri hanno combattuto per vincere il premio, navigando su dei mariinsanguinati?”

46. Noi cerchiamo conforto e pace. Ma Dio ci dà il meglio che potrebbe darci. Le prove e leafflizioni che sono migliori del conforto e della pace. Il nostro conforto è al di là del fiume.

47. Fu solamente dopo che i giovani Ebrei furono costretti ad entrare nella fornace ardente,in una delle loro prove più dure, che videro qualcuno simile al Figlio di Dio che stava inmezzo a loro. La loro prova fece si che il Figlio di Dio stesse in piedi tra di loro nella cenereper allontanare le onde calde. Ma il Consolatore apparve solamente dopo che furono entratinel fuoco.

48. Fu Daniele che aveva deciso nel suo cuore di non contaminarsi con le cose del mondo eche fu messo davanti ad una prova: o pregare Dio, o andare nella fossa dei leoni. Tuttavia,fu dopo che il fuoco fu acceso e che egli fu gettato nella fossa dei leoni, che vide l’Angelo delSignore, in piedi, accanto a lui, tenendo lontano… quella grande Colonna di fuoco stava tralui e i leoni. I leoni non potevano divorarlo, perché lui era passato per delle prove, tentazionie difficoltà. Sapeva che il suo Dio era capace di liberarlo da ciò.

49. Fu Abrahamo che, dopo aver visto che il suolo non era più fertile, che la siccità eravenuta e che Lot si era separato ed era sceso per condurre una vita nelle delizie nel mondo,fu dopo avere sentito i lamenti e le grida dei suoi pastori a corto di pascoli per il suobestiame, che restò, malgrado tutto, nel paese che Dio gli aveva dato e nel quale gli avevadetto di soggiornare. E così, quel giorno, fu dopo che lui era stato provato al punto che lasua pazienza stava per esaurirsi, dopo che le prove erano passate, che lui parlò faccia afaccia con Elohim sotto una quercia. Fu dopo che lui aveva sostenuto le sue prove, dopoaver attraversato le difficoltà, che Dio gli apparve, nella forma di un Uomo.

Si sedette là e gli disse che lui era sposato e che il nome di sua moglie era Sara. Gli disseche lei aveva riso di Lui, là dietro, dentro la tenda. Fu là che Abrahamo Lo chiamò “Elohim”.Fu dopo le prove e le afflizioni.

50. Oh! Se la chiesa potesse solamente svegliarsi, oggi, per vedere che è dopo le afflizioni,le prove, le derisioni e le beffe, cose per le quali la chiesa è passata, la chiesa Pentecostale,che vediamo Dio in mezzo a noi, compiere grandi segni e miracoli.

Dopo le fatiche e le difficoltà del giorno,

Dopo che tutto ciò sarà passato,

Allora vedremo infine Gesù. Mi aspetterà,

Gesù così bello e così fedele Sul Suo trono maestoso,

Ci accoglierà a Casa.

Dopo che il giorno sarà passato.

(Operiamo mentre è giorno.)

51. Tutti questi grandi uomini, ci prenderebbero una buona parte del nostro servizio dellamattina, se ci mettessimo a menzionare il fatto che hanno attraversato delle prove e hannovisto Dio. Hanno attraversato delle prove e hanno visto gli angeli. Essi hanno attraversatodelle prove, hanno avuto delle rivelazioni e hanno visto dei segni, dei prodigi ed altro. Ma,

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oh! Nessuno di loro vide ciò che Giobbe aveva visto!

52. Tutti questi uomini, dopo aver visto gli angeli e Dio, dopo aver visto tutte queste cose,non hanno visto niente che potesse dar loro la speranza al di là della tomba. Ma Giobbe videla risurrezione! Egli vide la Pasqua. Vide la cosa che conforta ogni cuore. Questo avvennementre esclamava: «Oh, se le mie parole fossero scritte oh, se fossero incise in un libro; sefossero scolpite per sempre su una roccia con uno stilo di ferro e col piombo!»

53. Vediamo, ciò... Tutto si era girato contro lui. Persino i suoi servi non gli parlavano. Suamoglie diventò una straniera. Lui si sedette là, su un mucchio di cenere. In questa grandeprova, la chiesa venne e gli girò le spalle per sette giorni. Nessuno lo consolava.

54. Dunque, Egli dovette avere la visione di Pasqua, quando gridò: “Ma io so che il mioRedentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Io so! Oh, se le mie parole fossero scritte,oh, se fossero incise in un libro; se fossero scolpite per sempre su una roccia con uno stilo diferro e col piombo, perché io so che il mio Redentore vive! Io so! Io so!”

55. Cosa sai Giobbe? “Io so che il mio Redentore vive”. Avete notato che, non solo c'eraqualcuno che era vivente, ma era il Redentore di Giobbe!

56. Oh! Benedetto sia il nome del Signore! Sono felice di far parte della Pasqua, di fare partedi questa risurrezione. E noi ne facciamo parte, stamattina, perché in noi, come partecipanti,abita la Vita di questa risurrezione che ha portato la Pasqua. “Io so che il mio Redentore...”Cosa sapete voi? Io non suppongo ciò; abbiamo molte supposizioni oggi. “Io so che il mioRedentore vive!” Sì, signore.

57. Adesso, cos’era Lui? Se Lui era vivente, era il Redentore di Giobbe. “Il mio”, pronomepersonale, “il mio Redentore vive!”

58. E, che altro sai, Giobbe, cos’hai visto in questa visione? “Negli ultimi giorni Egli staràsulla terra. Ed anche se i vermi distruggessero il mio corpo, tuttavia nella mia carne vedròDio, Lo vedrò io stesso. So che il mio Redentore vive e starà sulla terra nell'ultimo giorno.Anche se le mie reni si consumassero, anche se i vermi distruggessero il mio corpo, tuttavia,nella mia carne, vedrò Dio”. Lì c’era la più grande visione.

59. Daniele vide un Angelo. I giovani Ebrei videro il Figlio di Dio. Noè vide l'arcobaleno.Abrahamo vide Dio faccia a faccia. Ma Giobbe vide la risurrezione; Giobbe guardò avanti.Tramite le loro visioni e le loro rivelazioni, tutti i patriarchi ed i grandi santi della Bibbiaaspettavano quel giorno, con una certezza, che essi avrebbero avuto un tempo dirisurrezione.

60. Adesso vediamo aver luogo delle grandi opere. Vediamo la grande potenza di Dio.Vediamo le grandi cose che Egli ha potuto fare. Non potete guardare il sole e nonriconoscere che è la potenza di Dio che fa girare questa terra intorno a questo sole. Nonpotete non vedere la primavera venire senza sapere che c'è un Dio. Quando vedete gli occhidei ciechi e gli orecchi dei sordi essere guariti, sapete che è Dio. Ma che ne sarebbe se cifosse tutto questo e dopo, una volta che moriamo, finirebbe tutto? Ma la risurrezione, laPasqua… Oh! Ecco ciò che ha sigillato tutto ciò che Dio aveva sempre promesso, era larisurrezione.

61. Ed essi dovevano avere una crocifissione prima che voi potevate avere una risurrezione.Prima che la chiesa possa essere in grado di vedere la potenza di risurrezione, prima chepossa vedere un nuovo ministero cominciare in me, prima che voi possiate entrare in unanuova comunione con Dio, ci deve essere una crocifissione di sé stessa affinché unarisurrezione abbia luogo. Dobbiamo morire ai nostri propri pensieri, morire alle nostre proprieabitudini, morire a tutto ciò che ci circonda e passare attraverso le prove e le afflizioni,

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affinché possiamo vedere una nuova risurrezione, una nuova Vita. Prima che un peccatorepossa diventare un Cristiano, deve esserci una morte, poi una risurrezione.

62. Prima che Abrahamo potesse vedere Elohim, ci vollero venticinque anni di prova. Primache i giovani Ebrei potessero vedere il Figlio di Dio, dovettero entrare nella fornace ardente.Prima che Daniele potesse vedere l'Angelo, dovette andare nella fossa dei leoni. Prima cheGiobbe potesse vedere la risurrezione, dovette passare di là e perdere tutto ciò che aveva;ma dopo, tramite una visione, egli vide!

63. E se tramite una visione Giobbe poteva tenersi così fermamente su una promessa,quanto più dovremmo fare noi, dopo che Cristo è risuscitato dai morti ed è diventato laPrimizia di coloro che dormono ed ha mandato lo Spirito Santo su di noi come suggello dellapromessa, affinché anche noi avessimo la vita? “Poiché Io vivo, anche voi vivrete!” Vediamooperare la Sua grande presenza in mezzo a noi, facendo gli stessi segni e prodigi che Eglifaceva sulla terra, dandoci la speranza. Resteremo allora sui nostri mucchi di cenere dopoessere arrivati alla risurrezione? Lasciamo i mucchi di cenere, oggi, con una nuova visione,con una nuova potenza, con una nuova determinazione per vedere Dio nella Sua Potenza.Vediamo avvicinarsi la risurrezione delle cose.

64. Siamo al tempo della morte. Siamo seduti alle porte della morte. Le nazioni si trovanoalle porte della morte.

65. La Russia ha scoperto una nuova arma adesso, come ne avrete tutti sentito parlare allaradio e così via. Non hanno bisogno di venire qui per far saltare ciò con una bomba.Possono portare semplicemente una piccola cosa qui, introdurre le loro spie e lanciare unapiccola cosa su ogni nazione, e tutto sarà paralizzato in 24 ore. Verranno e, quando visveglierete, ci sarà un russo che busserà accanto, una grande guardia russa che siimpossesserà della vostra casa, che violerà vostra moglie, che getterà i vostri bambini sullastrada e occuperà la vostra casa. Possono farlo. Non perderanno una sola cosa. Essi hannociò. Nessuno sa cosa sia. Vedete? È tutto in via di sviluppo. Adesso, essi possono utilizzareciò, senza temere nulla, perché nessun altro la possiede.

66. Non sappiamo come ciò verrà, cosa avrà luogo. Ma sappiamo una cosa, che siamo su unmucchio di cenere. La nazione è su un mucchio di cenere. Il mondo è su un mucchio dicenere.

67. E siccome il mondo è su un mucchio di cenere, sono così felice che lo Spirito di Diopossa venire e noi possiamo dire: “Io so che il mio Redentore vive e nell’ultimo giorno Eglistarà su questa terra!” Uno di questi giorni Egli verrà! Non meraviglia che il poeta abbiascritto:

Vivendo, Egli mi amò; morendo, mi salvò;

Sepolto, portò via i miei peccati;

Risuscitando, gratuitamente mi giustificò per sempre,

un giorno Egli verrà, O glorioso giorno!

68. Ci fu bisogno prima di un Getsemani, dove dei grumi di sangue uscirono dalla Sua pelle.Ci fu bisogno di una crudele agonia, al Calvario, prima che vi fosse la prova di un Dio eternoil Quale poteva risuscitare dai morti. Ci fu bisogno del Getsemani e del Calvario per fare unaPasqua. Certamente.

69. Come questi apostoli, quel mattino, quando erano così scoraggiati, al punto che Pietrodisse: “Sono veramente scoraggiato, credo che tornerò semplicemente a pescare. Tornerò

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laggiù. Io L'ho visto…”

70. Loro avevano delle grandi speranze, credevano e via dicendo, finché venne quel grandemomento di tenebre. Che cosa faceva Dio? Lui stava portando questi apostoli su un mucchiodi cenere. Li portava ad un punto dove avrebbero avuto la conferma della loro fede.

71. E Pietro disse: “Io L'ho visto operare dei grandi miracoli laggiù in Galilea. Ma, oh! Luigiace laggiù, morto e rigido, nella tomba! Credo che stamattina, andrò semplicemente almare a gettare la rete, andrò a pescare. Forse, guardando laggiù dall'altro lato del mare,scoprirò... Ricordo di averLo visto, quando Egli ci aspettava sulla riva. Credo che scenderòsemplicemente”.

72. E gli apostoli dissero: “Sai una cosa? Credo che verrò con te”. Oh! Essi erano tristi.Avevano pianto e i loro occhi erano gonfi.

73. Come sappiamo attraversare queste situazioni! Quanto lo sappiamo! Noi tutti siamoabituati a queste cose.

74. Mi ricordo quando deposi nella tomba una preziosa persona, laggiù nella cima dellacollina chiamata “Eastern” [Il cimitero dell'est. - Ed.] o il cimitero di Walnut Ridge. Là, deposi unapiccola bambina sulle braccia di sua madre. Ed io piangevo. Piansi talmente fino al punto danon avere più lacrime. Avevo fatto tutto il possibile, fino al punto di prendere una pistola, pertentare di suicidarmi. Stavo attraversando un periodo terribile. E fu in quell’ora, in quellapiccola camera lassù, mentre ero in ginocchio, che i cieli si aprirono e io la vidi stare là nellosplendore dell'immortalità. Fu in quell’ora che sentii le sue braccia cingere le mie spalle edirmi: “Bill, tu non comprendi. Noi stiamo molto meglio di te”.

75. Vedete, ci vuole una crocifissione. Bisogna che il fiore sia schiacciato per estrarne ilprofumo. Bisogna che una vita sia schiacciata per tirarne fuori ciò che c'è di migliore. È laragione per la quale Gesù doveva essere schiacciato per manifestare ciò che Lui era. Primadella crocifissione, Egli non poteva stare là e dire: “Ogni potere nei cieli e sulla terra è statomesso nelle mie mani”. Ma dopo la crocifissione, Egli poteva tenersi là e dire: “Ogni poterenei cieli e sulla terra è stato messo nelle mie mani”. Ma cos’è che ha recato ciò? C’è volutaprima la crocifissione.

76. Gli apostoli dovettero passare per l’oppressione e per la delusione. Loro videro il loroSalvatore, Colui che amavano e al quale videro risuscitare anche un morto dalla tomba. Lovidero fare ciò. E dopo pensavano: “Lui giace là, rigido nella tomba, stamattina”.

77. Queste persone che Gli videro aprire gli occhi dei ciechi e che Lo videro stare là ediscernere i pensieri stessi che erano nei cuori delle persone, dissero: “Come faceva Egli anon sapere che quelli Lo avrebbero seguito?” “Perché non sapeva che Giuda Lo avrebbetradito? Perché non sapeva che i soldati percorrevano la montagna laggiù, con bastoni,spade e altro per fermarlo, se poteva discernere i loro pensieri?”

78. Vedete, il Diavolo stava operando su di loro, mettendoli su un mucchio di cenere, perchéavevano bisogno della testimonianza: “Io so” (non “io suppongo” o “forse è così”). “Io so. Ioso”.

79. E ricordatevi che, allo stesso modo, queste prove vi sono inflitte affinché non diciate:“Ebbene, forse questo è vero, forse la Scrittura è vera, forse la guarigione divina è vera,forse lo Spirito Santo è vero”. Ma quando fate questa esperienza, lasciate questo mucchio dicenere,ricevete la rivelazione di Dio, per il battesimo dello Spirito Santo, e potete gridare: “Ioso che il mio Redentore vive, perché Egli vive in me”.

80. Pietro disse: “Andrò a pescare”. Questi apostoli dissero: “Credo che verrò semplicemente

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con te”. Ed essi erano sul loro mucchio di cenere, laggiù in mezzo al mare, e le difficoltàcontinuavano a persistere. Ed io posso sentire uno di loro dire: “Oh! Come è potuto ciòaccadere, Pietro? Come è potuta accadere una cosa simile, che un Uomo come Quello siapotuto morire? Come è stato possibile metterLo nella tomba, essendo quel che era? Comepoteva Egli stare là e sopportare che Gli sputassero in viso, Gli strappassero la barba e cheGli mettessero questa corona sulla testa? Come poteva Egli, oh, ed essere sempre Dio? Nonposso proprio comprendere ciò”. Oh! Quale delusione!

81. Tutto ad un tratto guardarono sulla riva e, là, videro ciò che Giobbe aveva vistoquattromila anni prima, proprio lo stesso genere di rivelazione che aveva avuto Giobbe. IlRedentore stava là, vivente e pieno di vigore, stava sulla riva con un fuoco acceso ed unpesce che vi cuoceva sopra. Diciamo che li invitò.

Gesù ha una tavola apparecchiata

Dove i Santi di Dio vengono nutriti,

Egli invita il Suo popolo eletto: “Venite a cenare”.

Con la Sua manna ci nutre e supplisce ai nostri bisogni,

Oh! è buono cenare sempre con Gesù!

82. Quanto possiamo pensare a ciò, come ci fu bisogno di queste grandi cose! Comel'apostolo Paolo, questo grande apostolo che dovette passare i suoi momenti di agitazionequando assistette alla morte di Stefano e vide il suo piccolo viso guardare verso il cielomentre le pietre lo colpivano. Ed avendo alzato gli occhi, egli disse: “Vedo i cieli aperti. VedoGesù in piedi alla destra di Dio”. Disse: “Signore, non imputare loro questo peccato”. E Paoloteneva i loro vestiti. Ciò deve averlo messo su un mucchio di cenere per delle settimane,faceva avanti e indietro al punto che la sua mente era inquinata e si mise in strada versoDamasco per provare di aprirsi una via di uscita, come un uomo che va a bere del whisky perprovare di annegare il suo dispiacere.

83. Lui era in mezzo a ciò, quando una Voce venne dal cielo, una grande Luce brillò e disse:“Saulo, Saulo perché mi perseguiti?”. Egli Lo vide. Riconobbe che era Gesù il Risorto, Quellodi cui lui ne aveva testimoniato la morte, era risuscitato.

84. Oh! Mi ricordo della mia propria vita, nella via della distruzione, quando sentii una dolceVoce: “Sono Gesù, ero morto, ma ora sono vivente per sempre. Poiché Io vivo, anche tuvivrai”. Da quel tempo, ponendo la mia mano nella Sua, mi affido a Lui nei momenti bui.Quando viene il momento in cui non so più vedere la strada che sto seguendo, confidosempre in Lui.

85. Ogni credente Cristiano deve essere portato in queste prove. Ogni credente Cristianodeve essere messo su un mucchio di cenere, affinché ne esca con un'esperienza: “Io so cheil mio Redentore vive!”

86. Non veniamo semplicemente qui, stamattina, giusto per sederci e parlare di un affarepassato, (il che è del tutto vero), ma veniamo qui, stamattina, con una testimonianza: “Io soche Gesù Cristo è il Figlio di Dio, lo so senza ombra di dubbio. So che è risuscitato dallamorte e che vive in me, oggi. È in me ed io sono in Lui. Sono coerede con Lui, nel Regno diDio”.

87. La Pasqua! La Pasqua porta qualcosa di glorioso, una risurrezione, una nuova speranza.L'avete ricevuta stamattina? Ciò si trova nel vostro cuore? Sapete che il vostro Redentorevive e che fa cooperare ogni cosa?

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88. Voi dite: “Fratello Branham, mi sono seduto qui, aspettando la fila di preghiera”.

89. Dio fa cooperare ciò esattamente al bene. Perché, l'altro giorno, questo preziosoragazzino era cieco fin dalla sua nascita? Ciò è avvenuto affinché Dio ricevesse la gloria eche una città fosse scossa. Certamente, Dio sa ciò che fa. Dio lo sa. Ed Egli ci mette su unmucchio di cenere per mostrarci la Sua gloria.

90. Così, stamattina dico questo, amici. Dopo trent'anni di ministero, dopo trent'anni di durolavoro nel campo, voglio dare la mia testimonianza riguardo a questo. Ho avuto delledelusioni. Ho avuto dei momenti in cui ho chiesto, pianto e supplicato per delle cose, ma nonle ho ottenute. Ma, se io aspetto pazientemente Dio, allora so che ciò funzioneràesattamente bene, si rivelerà completamente giusto, farà esattamente la cosa giusta.

91. Quando ho perso la mia bambina, la mia piccola Sharon... Quella fu una cosa che miaveva fatto inciampare. Ho detto: “Come può ciò essere per il bene? Come può ciò essereper il bene?” E dei mesi più tardi, quando l'ho vista stare là in tutta la bellezza di unaragazza, parlarmi, stando accanto a quel vecchio carro rotto, là, compresi che se fossevissuta, forse, avrebbe potuto condursi in modo errato.

Dio doveva riprenderla mentre lei era tenera e dolce. Io so che la rivedrò. So che la vedrò; loso senza ombra di dubbio.

92. Penso a mia moglie che, all'età di ventidue anni, fu presa. Non era che una ragazzasebbene fosse già una piccola madre. Quando i giornali hanno messo come titolo: “Unagiovane madre, la moglie di un pastore, è appena morta”. Oh, il mio cuore ha sanguinato!Non sapevo cosa fare.

93. Ma, oggi, so che tutto ciò cooperava per il mio bene. So che la vita doveva esseremacinata, strizzata e spremuta, per farne uscire ciò che c’era all'interno. C'era all'internotroppo Branham, doveva essere spremuto prima che Dio potesse farsi conoscere.

94. C'era troppo di voi stessi, in voi, al punto che Dio doveva estrarlo attraverso delle prove.E mentre viene esercitata questa pressione… ciò è duro. Tuttavia, dopo un po’, i cieliridiventano chiari e voi vedete il proposito di Dio. Allora gridate: “Io so che il mio Redentorevive e negli ultimi giorni Lui starà sulla terra! Anche se i vermi distruggessero questo corpo,tuttavia, nella mia carne, vedrò Dio!” Queste piccole prove ed altre cose sono solamente perun tempo, poi passano e spariscono. Ma arrivano solamente per il nostro bene e affinché Diosia glorificato.

95. Possiamo chinare i capi solo un momento? Vorrei chiedere, prima della preghiera, se c'èqualcuno, qui, che vorrebbe essere ricordato con una parola di preghiera prima cheterminiamo. Dio vi benedica. Quanti, qui, vorrebbero dire: “Voglio che al momento della miaprova, Dio mi dia una nuova esperienza affinché possa essere rinnovato?” Alzate la mano,dite: “Voglio che questa sia una risurrezione per me, una Pasqua, per risuscitarmi con nuovesperanze, nuova potenza, una nuova salute ed una nuova gioia”. Il Signore vi benedica, miacara gente.

96. Oh! Nostro Dio e Salvatore, Ti siamo molto riconoscenti per questa Pasqua, per quel chesignifica per i nostri cuori. E, per fede, noi vediamo laggiù, dall'altro lato del paese, la venutadel Signore Gesù, mentre Egli si prepara, indossando i Suoi abiti reali. E la Chiesa si stavestendo, lo Sposo la sta vestendo del suo abito da Sposa. Lì ci sarà molto presto un grandeincontro.

97. Questo mucchio di cenere non può rimanere per sempre. Mentre noi sentiamo le personeridere, burlarsi di noi e chiamarci con questo nome scandaloso di “esaltati”, e burlarsi di noi,e dire persino che non siamo mentalmente a posto. Oh! Ciò non durerà per sempre, Signore.

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Nondimeno, lasciaci essere come Giobbe e serbare la nostra testimonianza. Facci esserecome Daniele nella fossa dei leoni, come i giovani Ebrei nella fornace ardente, o comeAbrahamo durante il suo viaggio.

98. Aiutaci, o Signore, a restare fedeli finché vedremo arrivare questa cosa gloriosa:“Quando la tromba suonerà e i morti in Cristo risusciteranno, noi viventi che saremo rimasti,saremo cambiati in un istante, in un batter d'occhio”. Allora verrà per noi questa Pasqua dicui Cristo si è rallegrato quel mattino là, di circa 1900 anni fa, e Lui disse: “Poiché Io vivo,anche voi vivrete!”.

99. “Questo stesso Gesù che è stato tolto di mezzo a noi, ritornerà nella medesima manierain cui se ne è andato”. Noi Lo vedremo, persino con le cicatrici nelle Sue mani e i segni dellespine sul Suo capo. Lo vedremo.

“Oh! Io Lo riconoscerò, Lo riconoscerò,

E redento, al Suo fianco starò”.

100. Sì, Signore, il mio povero cuore, come il mio corpo debole, comincia a curvarsi sotto ilpeso delle responsabilità e delle fatiche nel campo della mietitura, i campi di missione, gli altie bassi e l'indifferenza dei ministri arroganti, da un posto all’altro e così via, e il disprezzodelle persone e dei poteri malefici... Ma, oh! Signore, un giorno scenderemo al fiume comeElia; vedremo laggiù, attaccato ad ogni cespuglio un carro di fuoco che ci porterà via.Lasciaci sapere che questi mucchi di cenere sono solamente dei veli che ci impediscono divedere quella grande cosa che è proprio davanti a noi, questa grande gloria.

101. Possiamo noi, come Giobbe, restare fedeli finché Lo vedremo faccia a faccia. Possiamoessere così fedeli quanto il nostro Signore, il Quale è il nostro esempio, per andare alCalvario ed essere crocifissi, crocifissi con Lui, affinché possa esserci una risurrezione nellanostra vita. Concedilo, Signore.

102. Possano… se ci sono degli schernitori, qui, come nel caso di Paolo, una volta, che furidicolizzato, possano scoprire la Pasqua sulla loro strada del ritorno a casa, stamattina.Concedilo, Signore.

103. Noi preghiamo, Signore, che questa sia l’ora in cui saranno liberati coloro che sono suquesto mucchio di cenere di distruzione e di malattia.

104. Ieri sera, parlando a questa piccola signora ed a suo marito, là, all'esterno, vicino laroulotte, in qualche modo, laggiù, a Phoenix, lui era in uno stato critico. Aveva questi enormicancri su di lui, ed oggi è in perfetta salute e in una normale condizione. Ed il piccolobambino che doveva essere operato al cuore è seduto qui, nell'edificio, stamattina, normaleed in buona salute. Un ragazzino cieco che camminava una volta nelle tenebre e non vedevamai la luce del giorno, oggi cammina e vede la luce del giorno. E, oh! Dio, quanto Tiringraziamo per questo! E tutti noi guardiamo al di là del velo, a questo glorioso giorno dirisurrezione. Concedilo, Padre. Possano essi sapere che queste cose dovevano essere cosìaffinché quel ragazzino cieco potesse vedere e il piccolo bambino che soffriva dicomplicazioni cardiache potesse dare una testimonianza agli altri. Tutte queste cosecooperano al bene di coloro che Ti amano.

105. Tutto è possibile per noi, perché Uno è stato ubbidiente durante la prova; è statoQualcuno che ha resistito alla prova, era Gesù, Egli fu così ubbidiente al Padre che il PadreLo risuscitò la mattina di Pasqua, perché non era possibile che Egli fosse trattenuto dallamorte. “Perché Io non permetterò che il Mio Santo veda la corruzione, né lascerò la Suaanima nel soggiorno dei morti”. Poiché Egli fu trovato fedele, facendo sempre ciò che

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piaceva al Padre.

106. Dio, possiamo noi essere sempre fedeli al posto di dovere. Poco importa quali siano lenostre prove e le nostre afflizioni. Possiamo noi essere sempre capaci di dire: “Io so che tuttocoopera al bene per quelli che amano Dio”. Concedilo, Padre.

107. Benedici queste persone, stamattina, con le Tue benedizioni. Loro hanno lasciato dibuon’ora le loro dimore e sono venuti al Tabernacolo. Sono venuti per essere confortati.Possano ritornare a casa, stamattina, con la potenza dello Spirito Santo che arde nei lorocuori, camminando lungo la strada, come quelli che venivano da Emmaus, dicendo: “Nonardevano i nostri cuori dentro di noi mentre Egli ci parlava per la via?” Concedilo, Padre. IoTe li affido, adesso, nel nome del Signore Gesù Cristo. Amen.

Molto bene, Fratello Neville. Ricordatevi adesso di queste riunioni.

108. Non avremo biglietti di preghiera, stamattina, poiché, se avessimo dei biglietti dipreghiera… Fintantoché porterò le persone a stare qui, in questo modo, io conterò sempresu questo dono. Devo arrivare al punto da mettere ciò da parte e possa uscire di qui...Sembra che io abbia paura e tema di commettere un errore. Perdere una battaglia nonsignifica perdere una guerra. Patton ha perso parecchie battaglie, ma non ha perso mai unasola guerra. È vero. Noi perdiamo pure molte battaglie, ma non perderemo la guerra.Commetterò molti errori, ma non perderò la causa. Dio ce l'ha data ed Egli se ne prenderàcura. Questa è l'unzione. E adesso, è tempo… credo che sia l'ora, ed io comincio, dato cheoggi è Pasqua… voglio andare avanti, come ho fatto là, pregando per i malati. E se posso...È l'unzione. È qualcosa che deve accadere in me. Non sono troppo abituato a ciò. Viene inun modo che, forse non sono in grado di scoprirlo realmente bene, ma devo continuare adavanzare finché conosca veramente ciò, ogni volta. Così, oggi proverò, per la grazia di Dio.

109. Il Signore vi benedica, adesso. Fratello Neville. Le riunioni inizieranno alle 9:30. FratelloNeville.

Traduttore: Pino Davì

Pubblicato Febbraio 2010

Per informazioni:

http://www.branham.it

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