IL MARE MODELLA LE COSTE -...

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Co qu la aff ed ma "te ris de alla pro LE ognome........ Le acque esta azione morfologia facciano sul m è connesso are può infat ettoniche" (le caldamento ll’acqua è bl a fusione de L’azione avanzam Si disting ossimità del E COSTE A .................... e marine mo si manifesta delle coste mare. Vi è po o alle variazio tti cambiare e stesse che climatico: s loccata come i ghiacci. modellatric distruttiva, costruttiva mento della li guono due t litorale e le c LTE .................... IL M odellano i lito a attraverso subisce con oi un altro fa oni del livello e sia in segui provocano l si ha un ab e ghiaccio su e del mare p , se prevale l , se prevale inea di costa tipi fondame coste basse c mecca le loro trascin agevol mollus caratte scavat arretra dalla p di abra .................... MARE M orali attraver processi di e tinui cambia attore non tr o del mare e ito al solleva la formazion bbassamento ui continenti può essere: ’erosione ch e la deposizi a. entali di cost che sono in g Le onde son Le rocce del nica delle o o fratture e nano con sé lata dall’alte schi, detti lito ll lavorìo de eristica di u a alla base a quindi prog parete roccio asione che la .......... Nome MODELLA rso l’azione d erosione, tra amenti, in b rascurabile c e al consegu amento o all e delle mont o del livello i, mentre si he determina one del ma te: le coste genere sabb o il principal lle formazion nde, che si a e colpendole é. Questa az erazione chim odomi, che " el moto ondo n’alta paret fino a prov gressivamen osa si dispon a protegge d e ................... A LE CO delle corrent asporto e dep base alla nat he interviene uente sposta l’abbassame tagne), sia in del mare n ha un innalz a un arretram teriale trasp alte, in gene iose; queste le fattore di ni costiere so abbattono co e con i cio zione erosiv mica operata perforano le oso sulle cos e ripida o s vocare il cro nte verso ter ne alla base d all’azione de .................... OSTE ti, delle mare posito (sedim tura e alla s e nel modell mento della ento delle te n seguito a v nei periodi zamento nei mento della l portato dal m ere rocciose comprendo erosione del ono soggette on violenza ttoli e la s va delle ond a dall’acqua e rocce". ste alte fa a strapiombant ollo della roc rra; il materia della falesia el mare e da ................... ee e soprattu mentazione): struttura del amento del linea di cos rre emerse, icende di raf glaciali, per periodi più inea di costa mare stesso per la prese o no le scoglie lle coste alte e all’opera d su di esse, i abbia che l de, chiamata salata e dal ssumere a q te detta fale ccia soprasta ale frantuma formando u un ulteriore .................... utto delle on come risult le rocce che profilo costi sta; il livello dovuti a ca ffreddament rché una pa caldi in segu a; o, che causa enza di riliev ere coralline e. di disgregazio nsinuandosi le onde ste a abrasione l’azione di c queste la for esia, che vie ante: la par ato distaccat na piattafor e arretramen ..... nde; ato e si ero del use toe arte uito un vi in . one tra esse eerti rma ene rete tosi rma nto.

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Co

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LE

ognome ........

Le acque

esta azione 

morfologia 

facciano sul m

 è connesso

are può  infat

ettoniche" (le

caldamento 

ll’acqua è bl

a fusione de

L’azione 

avanzam

Si disting

ossimità del 

E COSTE A

....................

e marine mo

si manifesta

delle  coste 

mare. Vi è po

o alle variazio

tti cambiare

e stesse che 

climatico:  s

loccata come

i ghiacci. 

 modellatric

distruttiva,

costruttiva

mento della li

guono due t

litorale e le c

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....................

IL M

odellano i lito

a attraverso 

subisce  con

oi un altro fa

oni del  livello

e sia  in segui

provocano l

si  ha  un  ab

e ghiaccio su

e del mare p

, se prevale l

,  se  prevale

inea di costa

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coste basse c

mecca

le  loro

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agevol

mollus

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arretra

dalla p

di abra

....................

MARE M

orali attraver

processi di e

tinui  cambia

attore non tr

o del mare e

ito al solleva

la formazion

bbassamento

ui continenti

può essere:

’erosione ch

e  la  deposizi

a. 

entali di cost

che sono in g

 

Le onde son

Le rocce del

nica delle o

o  fratture  e

nano  con  sé

lata dall’alte

schi, detti lito

ll  lavorìo de

eristica  di  u

a  alla  base 

a quindi prog

parete roccio

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.......... Nome

MODELLA

rso l’azione d

erosione, tra

amenti,  in  b

rascurabile c

e al consegu

amento o all

e delle mont

o  del  livello 

i, mentre si 

he determina

one  del ma

te:  le   coste 

genere sabb

o il principal

lle formazion

nde, che si a

e  colpendole

é.  Questa  az

erazione chim

odomi, che "

el moto ondo

n’alta  paret

fino  a  prov

gressivamen

osa si dispon

a protegge d

e ...................

A LE CO

delle corrent

asporto e dep

base  alla  nat

he interviene

uente sposta

l’abbassame

tagne), sia in

del  mare  n

ha un innalz

a un arretram

teriale  trasp

alte,  in gene

iose; queste

le fattore di 

ni costiere so

abbattono co

e  con  i  cio

zione  erosiv

mica operata

perforano le

oso sulle cos

e  ripida  o  s

vocare  il  cro

nte verso ter

ne alla base d

all’azione de

....................

OSTE 

ti, delle mare

posito (sedim

tura  e  alla  s

e nel modell

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n seguito a v

nei  periodi 

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portato  dal m

ere rocciose 

 comprendo

erosione del

ono soggette

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ttoli  e  la  s

va  delle  ond

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e rocce". 

ste alte  fa a

strapiombant

ollo  della  roc

rra; il materia

della falesia 

el mare e da

...................

ee e soprattu

mentazione):

struttura  del

amento del 

  linea di cos

rre emerse, 

icende di raf

glaciali,  per

periodi più 

inea di costa

mare  stesso

per  la prese

o no le scoglie

lle coste alte

e all’opera d

su di esse,  i

abbia  che  l

de,  chiamata

salata e dal

ssumere a q

te  detta  fale

ccia  soprasta

ale frantuma

formando u

 un ulteriore

....................

utto delle on

 come risult

le  rocce  che

profilo costi

sta;  il  livello 

dovuti a ca

ffreddament

rché  una  pa

caldi in segu

a; 

o,  che  causa 

enza di riliev

ere coralline

e. 

di disgregazio

nsinuandosi 

le  onde  ste

a  abrasione

l’azione di c

queste  la  for

esia,  che  vie

ante:  la  par

ato distaccat

na piattafor

e arretramen

.....  

nde; 

ato 

e  si 

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 L’azione erosiva del mare  sulle  falesie può portare alla  formazione di grotte; nel  caso dei promontori  la 

roccia può essere  scavata da parte a parte;  si  formano archi naturali che, con  il progredire dell’erosione,  sono 

soggetti a crollo; rimangono allora torrioni di roccia chiamati faraglioni oppure scogli, isolati dalla costa.  

Tra le coste alte originate da variazioni del livello del mare si citano: 

 

1. I  fiordi,  strette e profonde  insenature,  lunghe anche più di 100 

km, che si sono formate per sommersione di antiche valli glaciali 

invase dal mare; hanno la tipica forma a "U" e sono numerose in 

Norvegia; 

 

2. Le  coste  a  rìas  sono  tipi  di  coste  notevolmente  articolate, 

caratterizzate  dall'alternarsi  di  profonde  insenature,  quali  baie, 

golfi, cale, prominenze rappresentate da punte, capi e penisole. 

Sono frequenti  le  isole e gli scogli. La causa determinante è una 

ingressione marina che penetra negli estuari e nelle valli  fluviali 

dal tipico profilo trasversale a V. La variabilità delle forme deriva 

dalla presenza di tratti di costa facilmente erodibili e di tratti più 

resistenti  e  dall'andamento  trasversale  o  longitudinale  delle 

strutture  tettoniche.  Coste  di  questo  tipo  sono  quelle  della 

Liguria,  della Galizia  spagnola,  della  Corsica  occidentale, Grecia 

centromeridionale. 

 

LE COSTE BASSE 

Le coste basse sono  il risultato della deposizione di detriti  trasportati dal moto ondoso e dalle correnti;  I 

detriti comprendono quelli prodotti dall’erosione marina delle coste rocciose e soprattutto quelli trasportati dai 

fiumi in corrispondenza dei delta fluviali. 

La forma più caratteristica, anche se non esclusiva, delle coste basse è la spiaggia (è frequente la presenza 

di spiagge anche tra le insenature delle coste alte, dove I’azione delle onde e delle correnti è più attenuata). 

Le  spiagge  sono  costituite  da materiale  detritico  sciolto,  formato  da  sabbia  e  ghiaia  che  si muove  di 

continuo per effetto del moto ondoso e delle correnti litoranee che si generano in seguito a tale moto. ll tratto di 

spiaggia dove si  frangono le onde è la battigia: qui l’acqua compie un continuo movimento di risalita verso terra 

(flutto montante) e uno di discesa verso il mare (risacca). 

 Le  onde  non  sono  quasi  mai 

perfettamente  parallele  alla  linea  di 

costa, ma  si presentano  con una  certa 

inclinazione:  di  conseguenza  la 

direzione del flutto montante è obliqua 

rispetto  alla  spiaggia,  mentre  quella 

della  risacca  è  perpendicolare.  La 

combinazione  dei  due moti  determina 

un  trasporto  della  sabbia  (trasporto 

litoraneo), con un andamento detto “a 

dente di sega". 

In pratica  la  sabbia  viene  continuamente  erosa  in un  tratto  e  rideposta  in un  tratto  successivo;  inoltre, 

sempre  a  causa  dell’inclinazione  delle  onde,  si  producono  delle  deboli  correnti  parallele  alla  riva  (correnti 

litoranee) che trasportano  in sospensione particelle di sabbia;  infine, quando  il moto ondoso è accentuato, si fa 

sentire l’effetto anche di correnti dirette verso il largo. 

In certe situazioni i sedimenti vengono trasportati in mare e deposti a una certa distanza dalla riva, dove si 

accumulano  progressivamente  fino  a  emergere  formando  un  cordone  litoraneo  o  lido,  una  lingua  di  sabbia 

parallela  alla  linea  di  costa:  se  un  cordone  litoraneo  chiude  un’insenatura,  lasciando  solo  stretti  passaggi  di 

comunicazione  con  il mare,  si  forma  una  laguna,  di  cui  un  esempio molto  noto  è  la  laguna  di  Venezia;  se  il 

cordone  litoraneo è  ininterrotto,  impedendo ogni comunicazione con  il mare, si formano  laghi costieri (ne sono 

esempi i laghi pugliesi di Varano e di Lesina). 

In altri casi si sviluppano cordoni sabbiosi, detti tomboli, che uniscono alla terraferma isole vicine alla costa, 

trasformandole in penisole. 

In  generale,  le  coste  basse  sono  soggette  a 

una  naturale  evoluzione  nel  tempo,  risultato 

dell’azione  combinata  del  moto  ondoso,  delle 

correnti  e  dei  fiumi  i  quali  riforniscono  il mare  di 

sedimenti. 

Se complessivamente l’erosione prevale sulla 

deposizione si avrà un arretramento della spiaggia; 

viceversa  si  avrà  un  suo  avanzamento.  L’attività 

umana  può  influenzare  in  modo  rilevante 

l’equilibrio  tra  accumulo  ed  erosione,  soprattutto 

favorendo quest’ultimo processo. 

 Un  tipo  particolare  di  coste  basse  sono  le  scogliere  coralline,  presenti  nelle  calde  acque  tropicali  poco 

profonde.  Sono,  come  sappiamo,  imponenti  costruzioni  formate  dall’accumulo  degli  scheletri  costituiti  da 

carbonato  di  calcio  di  coralli,  cementati  dalle  secrezioni  di  alcuni  tipi  di  alghe  che  li  trasformano  in  strutture 

calcaree rigide, in grado di resistere all’impatto delle onde. 

Si distinguono in: 

• frange  coralline o  scogliere marginali, quando  sono molto  vicine o direttamente unite  alla  costa, 

come accade spesso intorno a isole oceaniche; 

• barriere coralline quando si formano parallelamente alla costa, separate da questa da lagune: la più 

estesa è la Grande Barriera lungo le coste orientali dell’Australia; 

• atolli, che sono scogliere coralline dalla tipica forma ad anello che racchiude al proprio  interno una 

laguna poco profonda;  la  spiegazione dell’origine degli atolli  si basa  su un’ipotesi,  tuttora  ritenuta 

valida, proposta da Charles Darwin nel 1840. Gli atolli deriverebbero da  frange coralline  formatesi 

intorno  a  isole  vulcaniche,  una  volta  cessata  l’attività  eruttiva;  in  seguito  allo  svuotamento  della 

camera magmatica,  l’isola  sprofonderebbe  gradualmente  nel  corso  di millenni,  fino  a  inabissarsi 

completamente, mentre  i  coralli  continuerebbero  a  crescere  verso  l’alto  formando  una  scogliera 

emergente a forma di anello, intorno a una laguna bassa centrale. 

 

 

EVOLUZIONE DI UNA COSTA FRASTAGLIATA 

Possiamo  riassumere  l’azione  che  il 

mare esercita sulla configurazione delle coste 

con  un  modello  rappresentato  nella  figura, 

che  mostra  le  principali  modificazioni  che 

subisce una costa che inizialmente si presenti 

irregolare, cioè molto frastagliata.  

Mentre  l’azione erosiva delle onde  sui 

promontori dà origine  a  falesie,  i  sedimenti, 

anche  quelli  di  provenienza  fluviale,  sono 

trasportati lungo la costa: questo materiale in 

parte  viene  depositato  nelle  baie  formando 

spiagge,  in  parte  va  a  formare  frecce 

litoranee e cordoni litoranei.  

Si osservi come la linea di costa tenda a una certa “rettificazione”; proseguendo nel processo, la costa verrà 

alla fine ad assumere un profilo  lineare. 

L’EROSIONE DELLE SPIAGGE IN ITALIA 

Le coste italiane, tra terraferma e isole, hanno uno sviluppo di circa 8350 km; di queste, circa 3600 km sono 

costituite da spiagge, che per un terzo, circa 1200 km, sono decisamente in erosione, con arretramenti medi 

superiori ai 25 m negli ultimi 50 anni; a questa stima, che pone l’Italia tra i Paesi a più alto rischio di erosione 

costiera in Europa, è giunto il Servizio di Difesa delle Coste, attivo nell’ambito dell’Agenzia per la Protezione 

dell’Ambiente. 

Le regioni più colpite sono la Sicilia, con 313 km di coste in erosione, la Calabria, con 208 km, la Puglia (127 km), la 

Sardegna (107 km), il Lazio e la Toscana con rispettivamente 63 km e 60 km. Rispetto alla lunghezza delle coste, la 

maggiore percentuale di arenili in arretramento è quella delle Marche con il 39% dei litorali regionali, seguita 

dalla Basilicata (38%), Molise (35%), Calabria (32%). 

Al danno ambientale si aggiunge quello economico, per centinaia di milioni di euro l’anno, legati alla perdita di 

attività turistiche. Sempre negli ultimi 50 anni, in Italia ben 54 km2 sono stati soggetti a erosione significativa e il 

bilancio complessivo tra le aree in arretramento e quelle in avanzamento è negativo, con una perdita definitiva di 

territorio costiero di circa 5 km2. Interi arenili sono scomparsi o sono fortemente arretrati e il fenomeno 

dell’erosione appare destinato ad aggravarsi nel futuro. 

 

 Le cause della continua erosione delle coste vanno ricercate in parte nelle variazioni del livello del mare, risalito di 

oltre 100 m negli ultimi 16.000 anni (si sta tuttora innalzando di circa 1 mm all’anno); in parte prevalente, 

tuttavia, i fenomeni erosivi sono da collegarsi soprattutto a interventi dell’uomo, spesso dissennati, quali: 

• urbanizzazioni lungo i corsi dei fiumi; 

• cementificazione degli argini; 

• estrazioni ghiaia e sabbia dagli alvei fluviali, in particolare del Po; 

• disboscamenti; 

• costruzioni di dighe senza senza adeguate valutazioni di impatto ambientale. 

Ciò ha fortemente ridotto la capacità dei fiumi di trasportare sedimenti al mare, fondamentale per il 

mantenimento del naturale e delicato equilibrio delle aree costiere e soprattutto delle spiagge. Tali cause 

primarie sono state aggravate dall’urbanizzazione delle coste spesso incontrollata e dalla costruzione scriteriata di 

opere di “difesa” che hanno provocato danni maggiori di quelli che volevano evitare. Inoltre, alcune tecniche di 

pesca praticate soprattuto nel recente passato non hanno tenuto conto di alcuni fondamentali ecosistemi marini 

tipici del Mediterraneo, come le praterie di posidonia (un’erba tipica dei fondali sabbiosi). 

L’uso delle reti a strascico, gettate troppo vicine alle linee di costa, ha distrutto molte di tali praterie che, oltre a 

costituire un habitat ideale per molti organismi marini, contribuiscono in modo rilevante a “fissare” i fondali e di 

conseguenza a proteggere le spiagge, attenuando il moto ondoso. 

Tra gli interventi immediati più efficaci per contrastare l’erosione delle spiagge vi è quello che prevede riporti di 

sabbia, ricorrendo prioritariamente all’impiego di sabbia sottomarina e installando barriere di difesa frangiflutti 

che tengano conto della dinamica costiera locale. 

 

 

GU IDA  AL LO   STUD IO   

1. In quale tipo di coste e attraverso quale meccanismo si formano le falesie? 

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2. Che cosa sono i fiordi? 

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3. In quale tipo di coste e in che modo si originano le spiagge? 

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4. Come si forma una laguna? 

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5. Che cos’è un tombolo? 

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6. Sono classificate come coste basse: 

a. fiordi 

b. falesie 

c. scogliere coralline 

d. coste a rias 

  

7. Completa le seguenti frasi scrivendo i termini opportuni. 

a. Movimenti del mare non provocati dal vento ...........................................................................................  

b. Le onde generate per azione diretta del vento .........................................................................................  

c. Si formano quando la cresta di un’onda, a causa del vento, si rovescia 

in avanti schiumeggiando ..........................................................................................................................  

d. Movimento di ritorno al mare di un’onda dopo che si è rovesciata su una spiaggia ................................  

e. La Corrente del Golfo è un esempio di corrente superficiale ....................................................................  

f. La direzione di una corrente superficiale è influenzata dalla forza di .......................................................  

g. Dislivello tra l’alta e la bassa marea ...........................................................................................................  

h. Le maree di massima ampiezza si verificano quando il Sole, la Terra e la Luna 

si trovano ...................................................................................................................................................  

i. Tratto di spiaggia dove si frangono le onde ...............................................................................................  

j. Cordone sabbioso che unisce un’isola alla terraferma ..............................................................................  

 

8. Le acque marine modellano i litorali attraverso tre processi: 

a.  ..............................................  che ha azione distruttiva 

b.  ..............................................  

c.  ..............................................  che ha azione costruttiva. 

 9. Le coste si dividono in: 

a.  ..............................................  in genere rocciose 

b.  ..............................................  in genere sabbiose 

 10. Qual è il principale fattore di erosione delle coste alte? Come viene definito? 

 ..............................................................................................................................................................................  

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