Il manifesto del 1946 e Renato Germonio nello stesso … · “Lamento Borincano es una canción...

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http://www.trio-lescano.it/ 30.12.2010 - Mailing list n. 7 Cari amici, innanzi tutto ringrazio sentitamente tutti coloro che mi hanno scritto per farmi gli auguri in occasione delle Festività Natalizie. Essendo impegnatissimo nel lavoro di ristrutturazione del sito, non ho potuto, per mancanza di tempo, rispondere a tutti personalmente e di questo mi scuso. Poi, per un banale errore di distrazione (aliquando bonus dormitat Homerus...), vi ho spedito la Mailing list n. 5 come doc. word anziché come pdf; ora si dà il caso che io continui ad usare il sistema operativo XP, perché Vista non mi piace, e che quest’ultimo talvolta non apra automaticamente i miei doc. word: per farlo ci vuole un apposito convertitore. Comunque vi rimando, assieme a questa, anche la Mailing list n. 5 in formato pdf. Chiedo venia anche per questo piccolo inconveniente. Cordiali saluti, Il Curatore Paolo Benevelli, ci invia da Torino una magnifica strenna, accompagnandola con queste gentili parole: « Cari amici, per Natale oltre agli auguri voglio offrirvi un regalo, ritrovato tra i miei cimeli. Si tratta di un piccolo manifesto del 1946, che mi è stato regalato da Renato Germonio. In questo manifestino viene annunciato un evento del 7 marzo 1946, dove vediamo l’intervento nientemeno che di Caterinetta Lescano (qui indicata come “Catarinetta” Lescano). In aggiunta a Germonio (che guidava il suo gruppo jazz dei “Dixie Stompers”), vediamo che il pomeriggio d’inaugurazione dei “Pomeriggi Danzanti Studenteschi”, venne animato da una bella serie di nomi: oltre a Caterinetta Lescano, compaiono Maria Marrone, Ada Rossi, Gigi Beccaria, Loris Cervelli, Gianni Di Palma, Raul Crilissi, Lino Stano. E naturalmente compare anche il corpo di ballo delle riviste di Cavur, anche se il suo nome sul manifestino non appare: le cosiddette “20 gambe pelose 20 del balletto goliardico”. Aggiungo anche una foto scattata a Renato Germonio nello stesso 1946, in compagnia dell’inseparabile tromba. Peccato che anche lui sia morto, perché avrebbe potuto essere una miniera di informazioni! Auguroni Paolo».

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http://www.trio-lescano.it/ 30.12.2010 - Mailing list n. 7 Cari amici, innanzi tutto ringrazio sentitamente tutti coloro che mi hanno scritto per farmi gli auguri in occasione delle Festività Natalizie. Essendo impegnatissimo nel lavoro di ristrutturazione del sito, non ho potuto, per mancanza di tempo, rispondere a tutti personalmente e di questo mi scuso. Poi, per un banale errore di distrazione (aliquando bonus dormitat Homerus...), vi ho spedito la Mailing list n. 5 come doc. word anziché come pdf; ora si dà il caso che io continui ad usare il sistema operativo XP, perché Vista non mi piace, e che quest’ultimo talvolta non apra automaticamente i miei doc. word: per farlo ci vuole un apposito convertitore. Comunque vi rimando, assieme a questa, anche la Mailing list n. 5 in formato pdf. Chiedo venia anche per questo piccolo inconveniente. Cordiali saluti,

Il Curatore

Paolo Benevelli, ci invia da Torino una magnifica strenna, accompagnandola con queste gentili parole: « Cari amici, per Natale oltre agli auguri voglio offrirvi un regalo, ritrovato tra i miei cimeli. Si tratta di un piccolo manifesto del 1946, che mi è stato regalato da Renato Germonio. In questo manifestino viene annunciato un evento del 7 marzo 1946, dove vediamo l’intervento nientemeno che di Caterinetta Lescano (qui indicata come “Catarinetta” Lescano). In aggiunta a Germonio (che guidava il suo gruppo jazz dei “Dixie Stompers”), vediamo che il pomeriggio d’inaugurazione dei “Pomeriggi Danzanti Studenteschi”, venne animato da una bella serie di nomi: oltre a Caterinetta Lescano, compaiono Maria Marrone, Ada Rossi, Gigi Beccaria, Loris Cervelli, Gianni Di Palma, Raul Crilissi, Lino Stano. E naturalmente compare anche il corpo di ballo delle riviste di Cavur, anche se il suo nome sul manifestino non appare: le cosiddette “20 gambe pelose 20 del balletto goliardico”. Aggiungo anche una foto scattata a Renato Germonio nello stesso 1946, in compagnia dell’inseparabile tromba. Peccato che anche lui sia morto, perché avrebbe potuto essere una miniera di informazioni! Auguroni Paolo».

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Il manifesto del 1946 e Renato Germonio nello stesso anno.

In una mail successiva, Paolo Benevelli ci dà purtroppo una triste notizia: «Vi avevo scritto di avere qualche difficoltà nel chiedere a Dino Dal Verme maggiori precisazioni sul suo spettacolo TORINO JAZZ NOTTE del 1946, e maggiori particolari sui suoi rapporti con le Lescano. Il motivo della difficoltà era nel tono di voce, veramente stanco, abbattuto ed affaticato, che avevo sentito in Dino Dal Verme durante l’ultima telefonata che gli avevo fatto qualche tempo fa. Mi aveva detto di non stare bene, e di non essere ottimista per il futuro. Ho avuto un brutto presentimento, e questo si concretizzato nella realtà: Dino Dal Verme è mancato il 24 Dicembre. Mi ha mandato questa notizia Armando Lepore, un vecchio goliardo della generazione degli anni '50. Scompare così un altro dei testimoni del periodo mitico di RADIO TORINO».

Questa la mail di Armando Lepore: «Dispiace dare le cattive notizie durante i giorni di festa. Comunque vanno date. La vigilia di Natale la Parca ci ha portato via Dino Dal Verme, la mitica Vacca Baffuta delle ultime riviste di Cavur. Scompare con lui un personaggio di spicco della Goliardia Torinese degli anni ’40 e ’50, presente nei decenni successivi con la sua

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simpatia a tante occasioni d'incontro. Ha voluto esequie strettamente familiari forse per non turbare gli amici nel periodo delle feste. Potremo commemorarlo, credenti e non credenti, il 29 gennaio alle 17:30 presso la chiesa di S. Antonio da Padova. Se vi sarà una rappresentanza goliardica vi prego di farmelo sapere. Anche a denti stretti e col magone in gola, comunque e sempre, gaudeamus igitur. Un abbraccio a voi tutti. Armando». +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Correva da tempo voce che Giovannino Guareschi avesse scritto da qualche parte un articolo sul Trio Lescano. Il nostro Paolo aveva fatto in passato delle ricerche in proposito (scomodando anche i figli dello scrittore), ma senza esito. Ora Virgilio è riuscito a reperire, grazie alla squisita cortesia di Franco Ressa, un trafiletto non firmato, apparso originariamente sul “Bertoldo” (negli anni ’41/’42), in cui si prendono in giro, abbastanza pesantemente, le olandesine. Virgilio non ha dubbi nell’attribuire questo scritto alla vena scherzosa e satirica del padre di Don Camillo:

Dal libro Gli anni verdi del Bertoldo (a cura di Carlo Manzoni), Milano, Rizzoli, 1964, pp. 280-81.

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Franco Ressa, citato qui sopra è autore di un pregevole lavoro sulla goliardia torinese

Alle pagine 246/247 si parla anche delle Lescano:

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+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Paolo ci segnala che sul sito dedicato ai chitarristi italiani (VETERANI DEL JAZZ-MODERNO) http://www.stefinel.it/pcok/Siti/Monteforte/ChitarristiItaliani.asp?Lan c’è un’interessante scheda di Roberto Ferrari su Cosimo di Ceglie, con una foto mai vista prima: «Originario di Andria dove è nato nel 1913. Dopo avere studiato chitarra classica si trasferisce a Milano per svolgere attività nel campo della musica leggera. Comincia comunque ad interessarsi alle prime forme di jazz che si stavano diffondendo in Italia. Suona ed incide con Kramer e con varie formazioni con musicisti come Franco Mojoli , Michele d'Elia , Piero Cottiglieri evidenziando sulla chitarra acustica uno stile derivante più da Eddie Lang che da Django. Musicista preparatissimo - Giovanni Monteforte, che frequentava assiduamente il suo studio musicale privato a Milano, testimonia che era in grado di leggere a prima vista le trascrizioni dei soli di Charlie Christian, eseguendoli con tutte le pennate in giù, e muovendosi longitudinalmente lungo la tastiera della chitarra. Monteforte testimonia anche che il suo stile, come si evince dalle incisioni, rievocava spesso quello di Oscar Moore ( "Sheik" Di Ceglie e il suo Re--Bop-Style. Rec .5/27/1949 - da You tube) e a volte di Billy Bauer (trio chitarra, contrabbasso e pianoforte, con Lennie Tristano) - Di Ceglie adotta la chitarra elettrica, probabilmente per primo in Italia, incidendo quattro facciate 78 giri con Enzo Ceragioli al piano, Michele D'Elia al contrabbasso e Giuseppe Ruggeri alla batteria nel 1946. Una delle sue incisioni vede peraltro un Gianni Basso sedicenne al sassofono! Sullo strumento elettrificato il suo stile è più a "riff" che sviluppato sulle armonie. Tenta di seguire la "moda" incidendo delle facciate con un gruppo che chiamò "Cosimo di Ceglie e il suo Re-Bop style" nel 1949 poi la sua attività jazzistica si dirada. E' forse il nome più importante - con Alfio Grasso che però si esibiva in Germania - prima dell' avvento di Cerri. Ha scritto anche canzoni leggere di successo come Marilù».

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Ricordiamo che questo ottimo musicista lavorò con Caterinetta Lescano tra la fine degli anni ’40 e la prima metà dei ’50 ed è possibile che tra le sue carte (dato e non concesso che qualcuno le abbia conservate, il che, purtroppo non sempre accade) ci siano documenti che la riguardano. Ricordiamo anche che Di Ceglie e Caterinetta lavorarono nel suddetto periodo al Caffè Roma di Alassio e lasciarono la loro firma su due piastrelle del celebre Muretto:

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Mail di Francesco Paci: «Scrivo al Curatore una notizia che gli farà senz'altro piacere:oggi, 24 Dicembre 2010, ho bandito la timidezza dal mio animo ed ho chiamato al telefono la signora Bellini, che mi ha manifestato tanta simpatia e dolcezza! L'ho trovata con un'ottima voce ed in ottima salute. Mi ha chiesto di dove io fossi; una volta riferitole la mia appartenenza al territorio siciliano,lei ha subito rievocato i ricordi che ha della nostra bella isola, che, al tempo in cui era una diva, ha visitato durante le tournée: mi ha subito confermato la generosità e l'accoglienza del nostro popolo, cosa della quale l'ho ringraziata enormemente, in quanto non tutti esprimono sempre commenti edificanti nei nostri confronti... L'ho, inoltre, avvertita della preparazione di nuovi lavori fumettistici con lei come protagonista, ed è rimasta piacevolmente colpita dal mio entusiasmo, affermando di volere categoricamente vedere i miei lavori, una volta che saranno stati completati. Cos'altro dire, se non che io sia al massimo della felicità per avere sentito un'importantissima testimone di un periodo musicale molto importante, oltre che un'artista poliedrica? Ancora auguri a tutti gli amici del sito, e, naturalmente, al Curatore». +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Renzo Barzizza ha offerto a Manuel (e questi ha poi messo a disposizione del nostro Archivio fotografico) varie altre foto del suo illustre genitore, l’indimenticabile M° Pippo Barzizza. Le abbiamo subito restaurate e sistemate nella relativa cartella, che

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diventa sempre più ricca (http://www.trio-lescano.it/archivio_fotografico/archivio_renzo_barzizza.pdf). Una di queste bellissime foto, tutte ad alta definizione, mostra il celebre direttore d’orchestra in animato colloquio, ma solo per scherzo, con un personaggio, che la didascalia preferisce non nominare. Qualcuno dei nostri lettori lo riconosce?

Papà, confronto scherzoso, ma con chi?...

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Mail di Walter: «Leggo l'ultima mailing list e la mia attenzione si concentra su Luana Sacconi, nome per me del tutto sconosciuto.Uno dei suoi successi fu Il primo bacio al chiar di luna, ripresa qualche anno dopo (1957), da una Wilma De Angelis ai suoi esordi discografici. Come saprete, ho effettuato ricerche per alcuni anni delle vecchie incisioni di Wilma e questo pezzo è in mio possesso. Sto cercando in giro, fra i miei corrispondenti collezionisti, invece, qualcosa di Luana Sacconi ma, finora, senza successo». +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Mail di Paolo: «Dubbio di Natale. Amici, la Canzone Cantando sotto la luna,IT 933 ad un ascolto più attento è esattamente uguale a Lamento Borincano come autorevolmente ci dimostra il grande tenore Alfredo Kraus: http://www.youtube.com/watch?v=i0HcnjeW8hw. La cosa ci era sfuggita. In ogni caso ecco cosa ho trovato: “Lamento Borincano es una canción escrita por Rafael Hernández Marín en 1929, que describe las condiciones de pobreza de los campesinos en Puerto Rico. Después

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de su creación, se convirtió en un éxito casi instantáneo en Puerto Rico y América Latina. Rafael Hernández Marín (El Jibarito),(Aguadilla, 24 de octubre de 1891 - 11 de diciembre de 1965), fue un compositor puertorriqueño mundialmente conocido por sus boleros y canciones, principalmente El cumbanchero, Campanitas de cristal y Lamento Borincano” . Sarebbe la prima canzone di origini portoricane che incontriamo».

Rafael Hernández Marín. +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Altra mail di Walter: «Da Lodivecchio [dove potrebbe trovarsi la tomba di Silvana Fioresi] nessuna nuova. Per promemoria, vi passo il testo della mail che inviai all'assessore in data 07.12.10: “Gent.mo Assessore, sono alla ricerca della tomba di Silvana La Rosa (in arte Fioresi), cantante di musica leggera famosa negli anni 40. La signora era nata a Milano l'11.10.1920 e ivi deceduta il 10.08.2002. L'Ufficio Cimiteri del Comune di Milano mi ha comunicato che la salma fu a suo tempo trasportata in quel di Lodi. Ho già richiesto notizie al Comune di Lodi, con esito negativo. Poiché è possibile che si sia confuso Lodi con Lodivecchio, vengo a chiederle gentilmente, se il vostro Ufficio preposto può eseguirmi una ricerca, onde poter accertare definitivamente dove si trovi la salma. [...]”. Aspettiamo ancora un po'. Dopo le festività decideremo se è il caso di farci comunque una capatina».

Ultima ora

Mail di Walter: «Stamane è arrivata la risposta da Lodivecchio:

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Salve, scusi l'attesa. Le comunico che la tomba di Silvana La Rosa si trova nel nostro cimitero. Le farò sapere nei prossimi giorni dove è collocata esattamente. Arrivederci Daniele Pacchiarini».

Decisamente una bella notizia! Ora basta che un volonteroso si rechi in quel Cimitero, per fotografarvi l’ultima dimora della nostra Silvana Fioresi... Per parte nostra ho subito provveduto ad inserire il Comune di Lodivecchio e il solerte assessore di quella cittadina nella pagina dei Ringraziamenti. +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Mail di Virgilio: «Vi segnalo su You Tube il filmato Quando la radio cantava da Torino, con immagini dell'Eiar e un brano tratto dalla Settimana Incom in cui si vedono il maestro Angelini e Nilla Pizzi rispettivamente dirigere e cantare col Duo Fasano Me voy pa' 'l pueblo; il filmato si conclude con Nilla che passeggia a braccetto con le altre due artiste presso il parco Valentino, e viene fermata e affiancata da due maturi e gaudenti giovanottoni». http://www.youtube.com/watch?v=KETh_q2GbFw Risposta del Curatore: «Davvero bello questo filmato sull’EIAR di Torino. I due giovanotti che alla fine prendono a braccetto La Pizzi e le Fasano mi sembrano Latilla e Togliani, visti anche prima. Stupendo poi l’assolo del chitarrista Ortuso, e memorabile pure la sequenza di Angelini che dirige: ciò che colpisce in questo filmato è la gioia di tutti gli esecutori, segno evidente che si divertivano un mondo interpretando queste musiche che brillano per freschezza e godibilità. Tutto il contrario di quello che passa oggidì il convento…».

Fotogrammi dal videoclip segnalato da Virgilio.

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Mail di Aldo: «Confermo in pieno la soluzione al dubbio natalizio di Paolo Piccardo: Cantando sotto la luna (incisa da Bonino e le Lescano, e da Calo Buti) corrisponde allo stesso brano presentato su Y.Tube (Lamento borincano [o borricano?]). La cosa ha risvegliato in me un ricordo pungente: questo motivo, cantato da Nilla Pizzi con

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Angelini e Ottostrumenti (1952), fu presentato col titolo de El guijarrito, dallo stesso Maestro, in quella splendida trasmissione radiofonica estiva che fu C'è una chiesetta: era il 18 Agosto 1971, ore 16.45 circa... PS in aggiunta alla precedente: il testo in spagnolo interpretato dalla Pizzi, risulta in alcuni punti leggermente diverso dalle altre versioni presenti su YouTube; mi sono sempre chiesto se non vi fossero anche degli errori grammaticali o di dizione, per quanto la nostra Nilla si sia da sempre cimentata in brani in lingua spagnola, dimostrando foneticamente una certa padronanza con inclinazioni e variazioni dialettali sia andaluse che sudamericane.

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Abbiamo un estimatore anche in Francia: si chiama Philippe G., fa la guida turistica ed è un grande appassionato di musica rétro (così si chiama in quel paese la musica leggera degli anni Trenta e Quaranta, che pure lì ha conosciuto la sua Età dell’oro). Ci ha mandato questa simpatica vignetta per augurarci Buon Anno ed è con piacere che io faccio altrettanto con voi tutti:

CHE IL 2011 SIA IL NOSTRO ANNO MIGLIORE, ANCHE A COSTO DI ESSERE... L’ULTIMO!

È consentito, per una volta, fare il più classico dei gesti scaramantici.

Continua