Il lavoro di équipe è la dimensione capace di integrare i ... · Strategie proattive : -...
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Il lavoro di équipe è la dimensione capace di integrare i diversi ruoli e le diverse funzioni in un sistema teso alla realizzazione
di obiettivi comuni.
ASSUNZIONE DI RUOLI E DIVISIONE DEI COMPITI
TIMING sviluppare un ordine del giorno prima di ogni incontro
Modulo del VERBALE (ARGOMENTI E ORDINE DEL GIORNO)
GESTIONE DEL TIMING
OSSERVATORE DI GRUPPO
VERIFICA DEGLI OBIETTIVI
CONDUTTORE
CATEGORIE DI MESSAGGI CHE BLOCCANO LA COMUNICAZIONE (T. Gordon)
Valutare/giudicare/criticare negativamente
Dare ordini
Interpretare
Rassicurare
Indagare
Risolvere
Gestione Focus
FACILITARE L’ INTERAZIONE:
Per favorire l’interazione del gruppo:
Evitare di assumere atteggiamenti autoritari o direttivi
Privilegiare atteggiamenti non direttivi ponendosi in posizione relazionale down rispetto al gruppo
Non dare interpretazioni personali
Non riempire i silenzi in modo tempestivo: le pause servono per scandire il passaggio da un argomento all’altro
Riorientare una discussione che va fuori tema
Moderare gli interventi dei partecipanti in modo appropriato
Non concentrare la propria attenzione sui partecipanti più interessanti o interessati.
“Rimessa a fuoco” dell’ argomento
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
E DELLA CONDOTTA
Quale intervento?
Dott.ssa Sara Bergonzi
Dott.ssa Elisa Azzini
PROGRAMMA: 1° Incontro
Disturbi della condotta: presentazione caso clinico e assessment funzionale
Presentazione interventi proattivi e reattivi con i CP con funzione di fuga e evitamento
Presentazione di lavori e discussione attiva
Esercitazione di gruppo: progettazione intervento
Programmazione dell’intervento
2° Incontro
Disturbi della condotta: presentazione caso clinico 2 e assessment funzionale
Presentazione interventi proattivi e reattivi con i CP con funzione di accesso al tangibile
Esercitazione di gruppo: progettazione intervento
Presentazione di lavori e discussione attiva
Programmazione dell’intervento
PREMESSA: EDUCATORE E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E DELLA CONDOTTA
Cottini (’93): “… la possibilità di successi educativi è strettamente connessa al possesso, da parte dell’educatore, di specifiche capacità professionali e di spiccate qualità personali.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, bisogna evidenziare il fatto che, la necessità di interagire positivamente instaurando un rapporto adeguato in presenza di soggetti con problematiche comportamentali, impegna l’educatore a livello di struttura stessa della personalità.
Questa constatazione ci porta a sostenere con convinzione un principio fondamentale: non tutti sono adatti per un compito di tale importanza e di tale difficoltà”.
L’INTERVENTO PSICOEDUCATIVO: LE
PRINCIPALI CATEGORIE
Gli interventi psicoeducativi relativi alla riduzione dei comportamenti problema possono essere compresi all’interno di tre categorie:
1. Gli interventi sugli antecedenti e, più in generale, sugli aspetti di carattere ambientale (L’EDUCAZIONE STRUTTURATA)
2. Gli interventi di incremento delle abilità
3. Gli interventi sulle conseguenze (strategie reattive)
ASSESSMENT FUNZIONALE A B C
G. Guarda l’insegnante, vocalizza e indica un
punto
L’ ’insegnante dice a G. “non capisco”
G. Guarda l’insegnate, vocalizza con un tono di
voce più alto e indica un punto
ASSESSMENT FUNZIONALE A B C
L’ insegnante ipotizza che G. indichi il
supermercato e dice a G. “vuoi andare al
supermercato?”
G. Fa cenno “sì” con la testa
L’insegnante dice che non possono andare al
supermercato
ASSESSMENT FUNZIONALE A B C
G. Colpisce con sberle e calci l’insegnante
L’insegnante lo porta al supermercato
L’insegnante dice che non possono andare al
supermercato
Definizione operazionale del comportamento
Individuazione della funzione
DISTRUTTIVITA’: G. rovescia arredi, sbatte porte AGGRESSIVITA’ ETERODIRETTA verso persone adulte: G. si avvicina a passo spedito verso gli adulti di riferimento e con il braccio destro e sinistro con i palmi delle mani aperti colpisce dall’alto verso il basso
Accesso al tangibile
Un comportamento messo in atto per poter accedere a un oggetto, cibo, persona, attività che non si riesce ad ottenere in modo
autonomo ed indipendente.
COMPORTAMENTI MANTENUTI DA ACCESSO AL TANGIBILE
Strategie Proattive Strategie reattive
- Training Mand
- Accettazione del NO
- Interruzioni/transizioni
- Consegna del rinforzatore
- Condivisione dei giochi
- ESTINZIONE
- PUNIZIONE NEGATIVA
- COSTO DELLA RISPOSTA - TIME OUT
Training Mand: fare richieste
Come stimolare l’iniziativa
•Iniziare una attività piacevole e poi fermarsi •Guardare il materiale, guardare lo studente,pausa •Avvicinare il materiale allo studente •Mettere il materiale in vista ma in posizione non accessibile
PROCEDURA
Quando G. richiede un’attività/oggetto dire “no”. Nel momento in cui si dice “no” mostrare un rinforzatore e offrire una attività dicendo invece di ……………… puoi avere o fare questo”
Se G. NON emette comportamenti problema consegnare subito il rinforzatore
Se G. emette comportamenti problema, togliere il rinforzatore offerto come alternativa e non dare attenzione al comportamento problema. Allontanarsi da G.
Accettazione del NO
Training dell’aspettare
• Lo studente fa la richiesta • Il rinforzatore viene presentato e contate a mente o mostrando il passare del tempo con le dita 5 secondi • Se lo studente aspetta consegnare • Se lo studente non aspetta ed emette il cp,non consegnare il rinforzatore. Non dire nulla • Una volta terminato il CP, riprendere l’intervallo •Gradualmente incrementare l’intervento di attesa •NB: ASPETTA non deve assumere il significato di “non ora e non mai” come spesso accade. Bisogna pertanto fare attenzione a non abusare del termine aspetta e utilizzarlo solo nel caso in cui si ha davvero l’intenzione di esaudire le richieste della persona.
Training per le transizioni
•Presentare varie occasioni di transizione al giorno •Dopo alcuni minuti (es. 5 minuti) dare l’avviso della transizione: “G. andiamo; G. vieni; sono del Timer…” •Mostrare un rinforzatore tangibile come promessa e dare l’istruzione (SD) •Contate fino a 5 e poi offrire un rinforzatore tangibile se lo studente abbandona l’attività e si dirige verso quella nuova (R+) •Se non la abbandona togliere l’attività ed il rinforzatore e mantenere la consegna della nuova attività verso cui transitare •Se non abbandona l’attività e scatena un cp: togliere la promessa, mantenere la consegna della transizione (estinzione). Sollecitarlo anche fisicamente •Non rinforzare prima che abbia eseguito 2/3collaborazioni •Transitare prima da attività gradite ad attività gradite (Operazione Motivata)
Ricordare bene!!!
• Le procedure di “gestione della crisi” intervengono sulla sicurezza fisica in tutte le tipologie di setting. Tali procedure che possono assumere svariate forme non rappresentano gli interventi finali poiché non insegnano alla persona comportamenti alternativi a quelli problematici M. Demchak, K.W. Bossert (2005) • La “gestione della crisi” NON corrisponde al trattamento psicoeducativo si limita a procedere secondo la filosofia della riduzione del danno
Estinzione
• Estinguere, nel contesto di un comportamento problema mantenuto dal rinforzamento tangibile, significa non fare accedere al alcun rinforzatore in presenza di un comportamento problema.
• È una procedura che non si applica mai da sola…
• In genere nei comportamenti problema motivati da accesso al tangibile si usa in concomitanza con la procedura “conta e richiedi”
Costo della risposta
è una procedura punitiva che può essere:
•“POSITIVA”: Nel primo caso può consistere nel far seguire al comportamento problema un
comportamento che potremmo chiamare riparatore: Es.: chiedere scusa ad un compagno che
è stato offeso; obbligare un ragazzo a ripulire un banco che ha sporcato; risollevare gli oggetti
buttati…
• “NEGATIVA”: Nel secondo caso può vedere la sottrazione di stimoli o, più frequentemente,
token nell’ambito di un piano di rinforzamento simbolico
+ MAGGIORMENTE
CAPITO DAGLI ALUNNI
+ PIU’ FACILE DA ATTUARE QUANDO SI ADOTTA UN
PROGRAMMA DI RINFORZAMENTO
SIMBOLICO
+ EFFICACE SENZA CREARE
RIPERCUSSIONI EMOZIONALMENTE
NEGATIVE
Time Out
“Il time out è una procedura di punizione in cui un rinforzatore positivo viene ritirato o sospeso per un periodo di tempo predeterminato a seguito di un comportamento inadeguato” (Foxx 1982)
Regole per l’applicazione del Time Out
- Contiguità con l’evento problematico
- L’ambiente da cui è allontanato deve avere una connotazione positiva e rinforzante
- Il time- out deve essere affiancato da pratiche di rinforzamento differenziale
- Deve essere di breve durata (max 10 minuti)
SVANTAGGI ✓E’ difficile se non impossibile, applicare immediatamente il time out dato che il sogg deve essere accompagnato in una stanza apposita ✓Non sempre si ha la possibilità di fruire di una stanza apposita ✓C’è la possibilità concreta che il sogg riceva qualche forma di attenzione per il suo comportamento mentre viene condotto in isolamento ✓Si assiste alla interruzione della attività educativa e didattica ✓La procedura può essere applicata solo grazie alla presenza di un ambiente predisposto (in passeggiata che fare?) ✓Il sogg in time out può emettere CP tali da richiedere l’intervento del caregiver (autolesionismo, manipolazione di feci ✓esiste la remota possibilità che tale procedura risponda più alla comodità del caregiver che vuole togliersi di torno la persona …)
VANTAGGI Il sogg isolato viene privato del tutto di un ambiente che potrebbe essere rinforzante (misura veramente aversiva) La stanza di time out è priva di rinforzatori e non ci sono possibilità di rinforzamento clandestino L’entrata e l’uscita dalla stanza forniscono all’utente una chiara indicazione di quando il time out ha inizio e fine In sogg con aggr eterodiretta vs persone intensa si evita di mettere a repentaglio la sicurezza di altre persone e/o di offrire modelli di comportamento violenti
B G. Colpisce con sberle e
calci la mamma
C La mamma lo porta al
supermercato
A La mamma dice che
non possono andare al supermercato
La mamma è esausta degli agiti di G. non riesce a sostenere la
situazione
La mamma a volte risponde alle richieste di
G. altre volte no
RINFORZO INTERMITTE
NTE
Caso di G. : descrizione del programma di intervento:
Strategie proattive :
- Ristrutturazione degli spazi e materiali
- Ristrutturazione dei tempi (agenda)
-Introduzione della scelta: sia dei rinforzatori che delle attività
- Assessment delle preferenze: da svolgere ogni 6-7 mesi
-Insegnamento di nuove abilità comunicative:
•insegnamento di nuovi segni
•incremento nell’utilizzo della comunicazione aumentativa alternativa
-- Training sull’accettazione del NO
Strategie reattive:
-Procedura per time out
- Attività strutturate alternate da situazioni di tempo libero individuale strutturato
- Inserimento di attività nelle quali è possibile favorire condizioni di scelta.
- Menù di scelta di ogni attività proposta in agenda
ESERCITAZIONE DI GRUPPO: Dopo un’attenta analisi dei dati e riflessione sul comportamento…
QUALE PROGRAMMA DI INTERVENTO?
N.B.: Il programma sarà da elaborare con tutta l’equipe che dovrà trovare un accordo su tutte le strategie d’intervento che si sceglie di adottare.
Uno schema:
STRATEGIE PROATTIVE:
-…………………..
-………………….
STRATEGIE REATTIVE
………………………
……………………..
CHECKLIST DI CONTROLLO: collegare i risultati dell’assessment agli interventi
1) Le ipotesi sono formulate in termini specifici sugli antecedenti e conseguenze
influenti sul comportamento?
2) È stato scelto il comportamento sostitutivo funzionalmente equivalente al CP?
3) È stato scelto il comportamento sostitutivo che richiede minor
sforzo per essere completato rispetto al CP?
4) È stato scelto il comportamento al quale l’equipe
educativa risponde in modo coerente come sul CP?
5) È stato scelto il comportamento sostitutivo al quale
l’equipe educativa risponde in modo rapido come sul CP?
6) Sono state modificate le conseguenze, così che il CP
non ottenga gli esiti attesi?
7) Si sta fornendo il risultato desiderato come risposta
immediata alla manifestazione del comportamento adeguato?
8) Sono stati modificati gli antecedenti in modo adeguato?
9) Sono stati indagati gli eventi del setting in
modo adeguato?