Il Grande Salento per immagini. CASTRO

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Storia, Arte, Cultura, Tradizione

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Il Salentino EditoreVia Larghi Case Sparse, 373026 MelendugnoTel. 0832 831418Fax 0832 [email protected] 978-88-96446-03-4Collana / Series Terra & MareDirettore Editoriale / Managing EditorDott. Pantaleo Candido

Finito di stampare a giugno 2011Printed in June 2011

Stampato da / Typeset bySedit Srl servizi editoriali - Bari (BA)

Art director Douglas RapanàGraphic design Edita S.r.l. - Lecce (LE)

Testi / Texts written byProf. Pasquale CirioloProf. Luigi Capraro

Servizi fotografici e Castro in 3D in quarta di copertina / Photographic creditsStudio Rizzo Multimedia - Castro (LE)

Traduzioni in inglese / English translationDott.ssa Claudia Candido, Dott.ssa Fiona Flynn

Per garantire attendibilità e accuratezza delle fonti sono state poste massima cura e attenzione nel redigere questo libro. tuttavia l’editore non si assume la responsabilità per

eventuali cambiamenti di numeri di telefono e indirizzi.Proprietà letteraria riservata. Tutti i diritti sui testi e immagini in Italia e all’estero sono riservati all’editore. La riproduzione in qualsiasi forma, memorizzazione o trascrizione con qualsiasi mezzo (elettronico, mec-canico, in fotocopia o altro modo) sono vietate senza autorizzazione scritta dell’Editore.

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Con il patrocinio diWith the contribution of

Patrocinio del Presidentedel Consiglio regionale della Puglia

concesso con atto n. 329 del 12/04/2011

Provinciadi Lecce

Comunedi Castro

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Il grande salento per immaginiThe Salento peninsula picture by picture

CASTRO

Storia, cultura, tradizioni...History, culture and heritage...

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Castro cittàCastro town

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Castro MarinaCastro Marina

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Castro - Grotta Zinzulusa SOMMARIO - CONTENTSIl saluto del SindacoA welcome greeting by the Mayorpag. 10

Prefazione di Pasquale CirioloIntroduction by Pasquale Ciriolopag. 13

La storiaHistorypag. 33

Il Castellopag. 46

La Cattedralepag. 55

Castro MarinaCastro Marina

pag. 62

Il Santuariopag. 81

Grotta Zinzulusapag. 87

I MestieriWork in Castropag. 99

I Pescatoripag. 115

Gli eventipag. 124

La festa dell’Annunziatapag. 126

La festa della Madonna di Pompeipag. 137

La sagra del pesce “a sarsa”pag. 141

La sagra del pesce frittopag. 145

Natale in ConteaChristmas in the Countypag. 156

Castro di Luigi CapraroCastro by Luigi Capraropag. 21

La sartoria artigianalepag. 108

La ceramica: il laboratorio di ArtefattoPottery: the ‘Artefatto’ labpag. 111

Premio Castrum MinervaeCastrum Minerave’ Award Ceremonypag. 148

Numeri utiliUseful numberspag. 166

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Castro è un piccolo centro che conta appena 2500 abitanti, ma è molto bello e, per que-

sto, viene definito la “perla del Salento”. Le bel-lezze di cui la natura ha dotato il suo territorio e i beni storico-artistici che l’uomo ha realizzato nel corso dei secoli fanno di questo piccolo paese un centro più unico che raro.

Il mare limpido e trasparente, la cui vista su-scita refrigerio ed incanto, la costa rocciosa e fra-stagliata, da cui sgorgano mille sorgenti di acqua purissima, le grotte carsiche che dalla costa pe-netrano nell’entroterra con percorsi misteriosi e affascinanti, danno vita ad uno scenario stupendo che non può sfuggire a nessuno.

Già nella preistoria l’uomo fu attratto dalla bellezza del territorio di Castro e, nella grotta Ro-manelli, diede vita ad uno dei primi insediamenti umani d’Europa. Anche i Messapi si innamoraro-no di questo posto e, tra il IV e il III secolo a.c., vi fondarono una città che gli studiosi, primo fra tutti il prof. Francesco D’Andria, ritengono uno dei più importanti centri della loro civiltà..

La bellezza di Castro non sfuggì neppure ai Romani, se Virgilio scelse proprio questo luogo come primo approdo di Enea in Italia. Evidente-mente il poeta voleva che la terra promessa dal fato all’eroe troiano, al suo primo impatto, appa-risse sfolgorante di bellezza, e a tale scopo non trovò nulla di meglio del territorio di Castro.

Nei secoli successivi questo angolo del Salen-to continuò ad esercitare grande fascino su popoli, su artisti, su uomini di cultura e di governo. Intor-no al Mille vi fiorì un importante centro bizantino e i resti della cripta collocata nel centro storico

Il saluto delSindaco

Veduta della baia di CastroView of the Bay Castro

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A welcome greetingby the Mayor

Castro is a small town in south-eastern Italy with a population of around 2,500. It is cal-

led ‘the pearl of Salento’ due to its unique, natural landscapes, historical and artistic heritage which have been carefully preserved over the centuries.

Visitors cannot miss the particular aspects of this charming town: a crystal-clear sea, which is cool and beautiful; the rocky sea cliff along the coast, dotted with thousands of water springs; the limestone sea caves, which pierce the rock and create fascinating coastal paths.

Since prehistory, man has been attracted by the beauty of Castro. As a result, the Romanelli cave is a clear example of one of the first European hu-man settlements. Messapians also fell in love with this place and between the 4th and the 3rd centu-ry BC, they built the town, considered by experts and in particular the prof. Francesco D’Andria, as one of the most important sites of Messapian ori-gins.

Later, Romans became aware of the charming town of Castro. It is no accident that Virgil chose this place as the first Aeneas’ landing in Italy. The poet evidently wanted his Trojan hero to arrive at a promised land with dazzling views. No other place but Castro could reach Virgil’s will.

Over the centuries, many people, artists, edu-cated and ruling men were fascinated by this fan-tastic part of the Salento region. Important re-mains of a Byzantine crypt in the old town give evidence at the Byzantine presence, dating from the year one thousand. Later, Aragons built walls all around the town and a castle, whose recent re-storation works have taken back its grandeur.

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ne sono la testimonianza. Più tardi gli Aragone-si costruirono una imponente cinta muraria, oggi per la maggior parte diroccata, e un castello che, a seguito dei recenti lavori di ristrutturazione, è tornato all’antico splendore.

In età rinascimentale Castro divenne un impor-tante centro di studi e fu elevata al rango di sede episcopale, e giuristi, poeti, scienziati, pittori, vissuti in epoche diverse, come Paolo De Castro, Monsignor Del Duca, Armando Perotti, Paolo Emilio Stasi, Filippo Bottazzi, Antonio Lazzari, Decio De Lorentis, con le loro opere, hanno dato grande lustro al paese.

A tutti questi uomini noi dobbiamo rendere omaggio ed esprimere la nostra gratitudine. Essi hanno reso ancora più preziosi i tesori che la na-tura ha dato in dono a Castro.

Questo è lo spirito di questo volume, promos-so dall’Assessore al Turismo Luigi Capraro e che è stato ideato e realizzato da Il Salentino Editore in collaborazione con il Comune di Castro. Esso vuole essere un richiamo per tutti noi che vivia-mo in questo posto fortunato a saper conservare e valorizzare il patrimonio che la natura e i nostri avi ci hanno consegnato.

Ma vuole essere anche uno strumento di co-noscenza per quanti ancora non conoscono Ca-stro, nella certezza che, dopo aver ammirato le sue bellezze, ne saranno affascinati e conquistati.

Il SindacoProf. Luigi Carrozzo

During the 16th century, the cultural move-ment of Italian Renaissance arrived up to Castro, which became the see of Episcopal power and an intellectual centre as well. In those years, many jurists, poets, scientists, painters knew Castro and left their marks. It is worth mentioning Paolo De Castro, monsignor Del Duca, Armando Perotti, Paolo Emilio Stasi, Filippo Bottazzi, Antonio Laz-zari, Decio De Lorentis.

Today, we all pay tribute to those men, whom we are grateful to. Thanks to their work, natural treasures of Castro are now much more precious and unique.

That’s the starting point to understand this book, promoted by Mr Luigi Capraro, in charge of Local Tourism Government and realized by Il Salentino Editore, a local publishing house, in collaboration with the town hall of Castro. Mo-reover, the book aims at being a warning to lo-cal people living here in order to keep intact and appreciate the cultural and historical heritage we have had by our forefathers.

It is also a tool of knowledge for those who have never seen Castro, being confident that no-body can be indifferent to the beauty of this place.

The MayorMr Luigi Carrozzo

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Prefazione

Quando il prof. Luigi Capraro, Assessore al Turismo, mi ha confidato l’intenzione di

pubblicare un libro di foto di Castro, ho natural-mente manifestato il mio compiacimento e mi sono reso disponibile per la compilazione delle didascalie di commento.

Le ho definite in un tempo brevissimo, appena Giuseppe vigile mi ha passato il CD con le imma-gini, e le ho spedite via mail all’Assessore. Pensavo che il mio lavoro si sarebbe concluso lì; poi, con sorpresa, ho ricevuto una telefonata dal prof. Ca-praro che mi chiedeva didascalie lunghe o, me-glio, testi brevi.

Non ne imbrocco mai una!Comunque, mi sono rimesso con entusiasmo

al lavoro; se c’è da scrivere per me è un piacere; sopratutto, se devo scrivere di Castro…

Per un momento ho pensato di documentarmi rileggendo i testi sui quali di tanto in tanto tor-no a rinfrescare la conoscenza del luogo in cui vivo, poi mi sono detto che non volevo scrivere un trattato scientifico, sotto il profilo storico, am-ministrativo o naturalistico (sai che spasso per un turista avventurarsi d’ estate in vicende accadute tanto tempo fa o indigeste questioni speleologi-che!). Ho capito che, in fondo in fondo, potevo limitarmi a considerare il mio modesto lavoro

When Mr Luigi Capraro, in charge of local tourism government in Castro, told me

about the publication of a photographic book of Castro, I was delighted and soon accepted his proposal of writing captions for the photos. As soon as I had the photos by Giuseppe, I started to write and sent texts to Mr Capraro.

However, I soon realized that it was just the beginning of my work. He phoned me and said I was meant to write longer captions, or better, short texts. It was my pleasure to accept, because I like writing so much, especially when the subject is Castro.

At first, I thought to read up on my town, and consulted some favourite books to refresh my memory; then, I rejected the idea to write a scientific essay from a historical, administrative or naturalistic point of view – a tourist could be annoyed by reading about old historical facts or other issues. So, I meant my simple contribution as a description of such a fascinating series of pic-tures, which seem to talk by themselves.

I believe Castro is a so charming town both for the ones who see it for the first time and those who live in it. Everyone can fall in love with Ca-stro for the emotions it arouses, and not just for a few written lines. So, I decided to write about

Introduction

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14Castro

come il completamento ad immagini che in so-stanza parlano da sole, tanto sono belle.

Sono convinto, infatti, che Castro sia così af-fascinante da far innamorare chi la scopre per la prima volta o la frequenta da una vita per le emo-zioni che suscita, non per le quattro righe in liber-tà di un pinco pallino qualsiasi.

E così mi sono posto dal punto di vista di chi ama Castro profondamente, senza alcuna pretesa professorale; solo per il piacere di divulgarne la conoscenza e magari accentuarne le particolarità.

Nascono così gli appunti di questo libro: dalla penna di chi guarda il proprio paese ogni mat-tina, ogni sera e tutte le volte che si affaccia alla finestra o si appoggia sulla loggia; con l’occhio del castriota che sta bene con se stesso, con i familiari e gli amici, nel luogo in cui vive e che un poco, forse, ha brigato perché conservasse tutto il suo splendore.

Siamo tantissimi a Castro, a voler bene al no-stro paese; ci viviamo serenamente e ci adope-riamo in ogni modo perché chi viene a trovarci se ne vada contento di averci incontrati e con la speranza e il proposito di tornare e perché ci pia-ce leggere il tratto di malinconia nei loro occhi al momento dei saluti e apprezziamo molto i loro sospiri.

Forse c’è anche chi non è contento di come è Castro e non ci vive bene.

Non possiamo farci nulla; personalmente anzi sono portato a pensare che se qualcuno non sta

Borgo antico di CastroThe old town

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15Il grande Salento per immagini

Castro in order to let people know more about its peculiar aspects, but I did it from a devoted con-noisseur’s point of view.

That’s how notes of this book come to life. They have been written by a pen that appreciates the village every day, by looking at it from win-dow or roof; by eyes of a Castro inhabitant who is comfortable with himself, his parents and friends and his native town.

The majority of us like the town of Castro; we live very well here and try to give the best welco-me to visitors, in the hope to leave a good impres-sion, so that our guests can come back again and visit us. It’s a pleasure to see in their eyes the de-sire to stay more and the sadness when they have to leave.

Probably, some people are not happy of living in Castro.

Anyway, we cannot do anything. I just think these people do not feel at ease in their town with their fellow citizens because of a personal uneasi-ness. I am sorry about that, but what heartens me is to think about visitors’ s smiles and happiness.

I like Castro: the scenario of the acropolis and castle, walls and towers as I can admire from my home. I like its sea and people. I like its fog which

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16Castro

bene a Castro, per il paese o per la gente, non sta bene con se stesso, e ne ho pena; per un tempo breve, però, perché subito penso a tutti quelli che sorridono ad ogni incontro e sono ancora felice.

Mi piace Castro: il profilo dell’Acropoli con il Castello, le mura e le torri, come li vedo da casa mia; mi piace il suo mare e la sua gente. Mi piace la nebbia che a primavera si ferma silenziosa nel canalone alle prime luci dell’alba e si alza quasi ad abbracciarla mentre si fa bella per una giornata da sogno; mi piace la voce del mare che racconta alli capuzzeddhri i miti appresi sulla costa della Troade o il dolore delle spiagge della Sirte. Mi piace anche quando urla la sua rabbia, d’inverno, e il vento si-bila cupo; mi piace quando crede di far paura e si inarca in cavalloni muggenti contro Mucurune. Gli voglio bene come ad uno di casa. La sua voce d’al-tra parte entra così forte nella mia casa!

Amo scoprire dove costruiscono il nido i pas-seri di mare; dove sbocciano gli iris selvatici, dove maturano i primi fichidindia.

Mi fermo a immaginare talvolta dove si attar-dano gli innamorati ad ammirare la luna che sale nel cielo e screzia d’oro la baia; anch’io la guar-do e aspetto un momento speciale: so che vi è un punto nel cielo in cui la luna si ferma incantata a guardare Castro; tanto ne è innamorata.

Mi piace rivedere a memoria le rocce verso la Zinzulusa, ad una ad una, e riscoprire il profumo delle alghe o il martin pescatore che è ritornato e si nasconde radente sul pelo dell’acqua.

Borgo antico di CastroAncient village of Castro

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17Il grande Salento per immagini

silently covers the landscape, at dawn, in spring and gently goes up as it would like to embrace the town, ready for a fantastic sunny day. I like the voice of sea telling of myths, heard on the coast of the ancient Troad or Sirte’s beaches.

I also like sea shouting out its rage, especially in winter, when it threatens us with high waves against Mucurune Point. I love it as much as my family. Actually, its voice spreads into my home!

I like to see where sea birds have their nest; where wild iris flowers bloom; where prickly pear fruits ripen.

I sometimes like to imagine young couples admiring the moonlight on the sea water. And I do the same, waiting for a special moment: when the moon stands up onto the sky and keeps an eye on Castro. Even the moon fell in love with the town.

I like to remember one by one the rocky cliffs close to the Zinzulusa cave and imagine the smell of the seaweeds or the belted kingfisher on the surface of water.

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18Castro

Mi piace andare a remi, mi piace da morire, di prima mattina e cantare a squarciagola:

…le sigarette con rabbia fumatei bleu jeans stretti e le poche liresembrava che non dovesse finirema ad ogni autunno finiva l’estate…

tanto nessuno può sentirmi e raccontare quanto sono stonato. Solo i colombi mi guardano di tra-verso, chinando la testa a tre quarti, come sanno fare loro, e le pignole volano impazzite.

Ho guardato le immagini di Castro con gli oc-chi di chi conosce un po’ tutti i suoi angoli e se li porta nel cuore; quelli noti e maestosi e quelli celati ed intimi perché legati ad un momento par-ticolare o ad una memoria giovane.

Ognuno conserva nel cuore i luoghi dell’anima che si popolano la notte di volti e parole, a mano a mano che la vita scorre e si diventa vecchi.

Il loro fascino non tramonta mai e tutti vi tor-niamo con simpatia; di tanto in tanto, li rivedia-mo nella memoria, come gli spazi della nostra casa, le voci che vi risuonano e gli affetti che at-traversano finanche i muri. Come quando si sta bene e si vuole bene e si vorrebbe che questo bene non finisse mai.

Poi il cuore torna a fare rumore e la vita chia-ma.

Pasquale Ciriolo

Cinta murariaWalls

Passeggiata delle muraPromenade along the walls

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19Il grande Salento per immagini

I like going by boat, early in the morning, and singing:

‘… the cigarettes angrily smokeda pair of tight jeans and nearly being pennilesstime seems to be endlessbut at each autumn, summer finished…’

I cannot sing in tune. Never mind, nobody hears me, except from pigeons which bow their heads, while other birds fly like mad.

And I looked at the photos of Castro through the eyes of one who knows every big and small corner, even the hidden ones, because I have se-veral memories bound to this town.

And you know, everyone enshrines places of his or her soul, which are full of faces and words in dreams, especially when time passes and you become old. They have always a particular charm and we feel these places as our home, familiar voi-ces and natural affections. It’s like when you are fine and love life: you just hope your happiness will be endless.

It keeps your heart beating.

Pasquale Ciriolo

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Castello AragoneseAragonese castle

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Castro

Castro è ubicata nell’area delle Serre salentine. In auto, percorrendo l’A 14, raggiunta Bari,

si arriva a Castro proseguendo per Brindisi e Lecce, si imbocca la SS 16 in direzione Maglie, uscita Santa Cesarea Terme – Castro.

In treno si arriva a Castro raggiungendo la stazione ferroviaria di Lecce; da qui si può proseguire in autobus usufruendo del servizio di trasporti locali STP Ferrovie del Sud-Est o di “Salento in treno e bus”, in funzione solo durante il periodo estivo.

The town of Castro overlooks the coastal region of so called Serre Salentine.

By car: from the A 14 motorway, until you reach Bari. Then take the national road towards Brindisi/Lecce, the SS 16, in the direction of Maglie, exit at San-ta Cesarea Terme for Castro.

By train: once at the train station in Lecce, reach Castro by buses operated by STP, FSE or ‘Salento in treno e bus’ local services. The last one is available only in the summer months.

Campanile della CattedraleThe Cathedral bell tower

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22Castro

In aereo si raggiunge l’aeroporto di Brindisi dal quale si potrà noleggiare un’auto oppure si potrà raggiungere Lecce attraverso un servizio navetta e quindi si prosegue in autobus fino a Castro.

Castro si erge su un promontorio a 98 m s.l.m. il cui orientamento è nord – sud. Si colloca su una formazione calcarenitica che prende il nome dal posto (Calcareniti di Castro). Castro ha il porto più vicino alla Grecia per rotte di piccolo cabotaggio, trovandosi a soli 80 Km di navigazione dall’isola di Phano, presso Corfù.

Castro fa parte del Parco Naturale Regionale Otranto – S. Maria di Leuca e ha avuto anche il riconoscimento della Bandiera Blu dal FEE Italia.

Il porto si trova in una insenatura delimitata ad est da Pizzo Mucurune. Presenta fondali sabbiosi profondi circa 10 metri.

Castro ha sul suo territorio un patrimonio storico – architettonico – archeologico e ambientale importante e negli ultimi anni si è avvertita in maniera forte la necessità di tutelare e garantire contemporaneamente più valori legati tra loro come le presenze archeologiche, l’ambiente storico naturale e il territorio.

L’interazione tra l’ambiente naturale e l’azione dell’uomo ha portato alla trasformazione di questo territorio la cui tutela e valorizzazione sta consentendo una crescita dello stesso e la creazione di numerose occasioni di occupazione e sviluppo dell’economica locale.

AcropoliAcropolisL’AcropoliThe Acropolis

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23Il grande Salento per immagini

By air: once at Brindisi airport, rent a car or take a shuttle bus to Lecce. Here, local buses connect Lecce with Castro.

Castro stands up on a promontory cliff 98 m above sea level facing South.

It lies on a limestone formation whose name comes from the town (Calcarenites of Castro). Castro is Italy’s nearest harbour to Greece for short routes; actually, it is 80 km away from Othonoi Island (Fanò), part of the municipality of Corfù.

Castro is part of the Regional Wildlife Reserve of Otranto – S. Maria di Leuca and all the town’s beaches are Blue Flag.

The harbour lies in an inlet bordered by Pizzo Mu-curune to the East.

Its sandy seabed is about 10 metres deep.Castro has a great deal of historical, architectural,

archaeological and environmental heritage and Castro locals are proud of their archaeological resources and both the natural-historical environment along with the contemporary landscape.

Hundreds of years of history has transformed the natural environment in this part of Southern Italy, but today, the local economy and job creation are geared towards safeguarding the area’s unique natural featu-res.

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24Castro

In the past, Castro’s inlet has long been a shipping port for sailors and travellers. Today, it is the landing place for holiday-makers who enjoy the crystal clear sea in a landscape surrounded by historical remains which proudly emerge out of the dark, amongst the town’s characteristic dry stone walls and ancient olive trees, hectares of woods and prehistoric sea caves.

The Zinzulusa and Romanelli caves wrote impor-tant chapters of the Italian prehistory; nearly 70,000 years ago they were homes to Neanderthal man.

Today, these caves have put Castro on the tourist map, with 120,000 holidaymakers visiting the Zinzu-lusa Cave every year.

L’insenatura di Castro, un tempo patria di innumerevoli marinai e viaggiatori, è oggi approdo di tantissimi turisti che decidono di trascorrere qui le loro vacanze in un mare cristallino, tra i resti della storia che faticosamente e con molta passione emergono, tra i muretti a secco e gli ulivi secolari, tra i lembi di antichi boschi e grotte preistoriche.

Grotta Zinzulusa e Grotta Romanelli hanno scritto importanti capitoli della preistoria italiana: sono state le dimore degli uomini di Neandertal circa 69.000 anni fa.

Oggi Grotta Zinzulusa è meta di circa 120mila visitatori all’anno ed è sicuramente un volano per lo sviluppo turistico di Castro.

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Porto NuovoThe new harbour

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26Castro

Pendii rocciosi, mascherati da terrazzamenti realizzati con i tipici muretti a secco, accompagnano dolcemente lo sguardo verso il mare, patria di innumerevoli marinai e viaggiatori fin dall’antichità.

È possibile, attraverso la suggestiva “Passeggiata delle Mura”, ammirare anche i resti architettonici – archeologici, antichi sentieri e un azzurro mare che fa da sfondo a tutto.

Il clima mite e la qualità del suolo hanno favorito la coltivazione degli ulivi.

Passeggiando nel Centro storico si incontrano la Chiesetta bizantina, l’austera Cattedrale romanica (1171), il Vescovado, il Castello con all’interno il Museo “Prof. Antonio Lazzari” e la Biblioteca, la cinta muraria e le torri spagnole, gli archi settecenteschi.

Ai piedi del promontorio, in cui sorgeva il centro messapico, si trova il vecchio porto della città: Porto di Enea. Questa denominazione deriva dal fatto che Virgilio, nel terzo libro dell’Eneide, fece approdare proprio in questa insenatura il mitico eroe in fuga da Troia. Gli scavi archeologici diretti dal prof. Francesco D’Andria dell’Università del Salento hanno accertato la presenza di un tempio dorico dedicato ad Atena.

The rocky slopes, covered by terraces and the typi-cal dry stone walls offer a spectacular view which dips into the sea, home to sailors and travellers since an-cient times.

Walking through the evocative ‘Passeggiata delle Mura’ (Promenade along the walls) is the best way to admire Castro’s architectural and archaeological re-mains, with its old lanes and the sky blue sea in the background.

Olive groves are well-established here, thanks to the mild weather and the fertile soil.

Castro’s architecture is rich: walking through the heart of the historical centre you can admire the Byzantine Church, the austere Romanic Cathedral (1171), the Bishop’s Palace, the Castle housing the Mu-seum ‘Prof. Antonio Lazzari’ and the Library - to the city walls with the Spanish towers and the eighteen-century arches.

At the feet of the promontory, where once the now extinct Messapic language was spoken, is the old har-bour of the city, called Porto di Enea (Aeneas’ har-bour). Its name comes from what the poet Virgil wrote in the 3rd book of The Aeneid, which tells of the legen-dary Trojan hero’s landing just at that particular inlet of Castro. The archaeological digs, carried out by Prof. Francesco D’Andria of Salento University, have establi-shed the presence of a Doric temple dedicated to the Goddess Athena.

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Mura messapicheMessapian walls

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Tutta l’area circostante il porto è riparata dai venti provenienti da settentrione, mentre è esposta ai venti meridionali prevalenti durante i mesi invernali. In una prima fase fu sfruttata una grande fenditura naturale, oggi denominata Porto di Enea. Lì si riversavano le acque provenienti dal “Canale”, antico letto di fiume prosciugato. In una seconda fase il Porto di Enea fu affiancato da un’opera artificiale denominata Porto Nuovo.

I piccoli navigli ancora oggi, come in passato, sostano nella baia antistante Castro durante le giornate con forti venti settentrionali. È l’unica insenatura che da Santa Maria di Leuca a Otranto consente questo. I frammenti di anfora di età ellenistica ritrovati nell’area del centro storico di Castro come anche i ceppi d’ancora di piombo e altri frammenti di anfora databili al III-II sec. a.C. ritrovati nel fondale marino antistante il porto fanno ipotizzare intensi movimenti di merci e di persone in questo lembo di mare.

Baia di CastroCastro bay

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The harbour is protected from the North winds, but battered by the South winds during the winter. At first, a big natural dip was used, after called ‘Porto di Enea’, where the Channel’s waters poured into. In a se-cond moment, the New Harbour was built next to the ‘Porto di Enea’.

Today, as in the past, the inlet of Castro hosts many boats, especially in strong South wind conditions, when there is nowhere else for sailors to stop along the coast from Santa Maria di Leuca to Otranto. This strip of sea has witnessed flows of goods and people, and many historical artefacts have been found - fragments of amphora dating back to Hellenistic Age, found in the historical centre of Castro, leaden anchor stock and other fragments of amphora of the 3rd – 2nd cen-turies B.C. have been found on the seabed in front of the harbour.

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30Castro

Molto importante è il Parco delle Querce che costituisce una delle ultime testimonianze ben conservate delle leccete che un tempo caratterizzavano la vegetazione spontanea della Terra d’Otranto. All’interno vi è un pittoresco sentiero e l’area, è attrezzata per il tempo libero, con annesso parco giochi per i bambini.

Prof. Luigi CapraroAssessore al Turismo

Last but not least, there is the ‘oak trees Park’, one of the most important sites of evidence of Southern Italy’s native oak woods, which once were the native vegetation in the area of ‘Terra d’Otranto’. It’s a plea-sure to walk a picturesque path through the park and find a playground for children.

Prof. Luigi CapraroTourism Chief

Parco delle querceThe oak-trees park

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Statua di Athena FrigiaStatue of Athena Frigia

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155Il grande Salento per immagini

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Natalein Contea

Da tempo, in occasione delle festività di fine anno, Castro si cala nella suggestiva atmo-

sfera medievale che è propria dell’acropoli e pro-pone la manifestazione storica “Natale in Contea”. Il borgo antico si anima negli scorci più suggestivi con la riproposizione di arti e mestieri, spettacoli itineranti, musici e cantastorie, dame, nobili e po-polani, sbandieratori, giostre e cavalieri.

L’iniziativa è organizzata dal Comune, in col-laborazione con l’Associazione Castro Medievale, ed in concorso con Gruppi, Associazioni, cittadi-ni; sotto il Patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Lecce.

Viene riproposta la Natività di nostro Signo-re in un contesto affascinante che sembra rievo-care l’atmosfera di Greccio e la prima esperienza di presepe francescano. I pellegrini concludono il proprio viaggio curvi, appoggiati al bastone; le popolane lavano i miseri panni o sistemano la capanna; le ragazze intessono coroncine di fieno e fiori o sono intente al rammendo; gli uomini di-scutono intorno al fuoco.

Intanto i colori, i suoni e i profumi tipi-ci dell’ambientazione medievale si diffondono

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Every year, when Christmas time is about to come, Castro takes on a Medieval atmo-

sphere. The most important cultural event is the so-called ‘Christmas in the county’. Here, in the winding streets of the historic centre you can enjoy a series of entertainment events: arts and crafts exhibitions, performances, musicians and storytellers, common people dressed as medieval nobility, lower class and knights, flag bearers and their exhibition games.

The event is organized by the municipality of Castro, in collaboration with the association ‘Ca-stro Medievale’ and supported by other groups, associations and town dwellers, with the contri-bution of Regione Puglia and Provincia di Lecce.

Christ’s Nativity is represented in a very evo-cative way to equal the same atmosphere of Grec-cio, an Italian village, that was home to the first nativity scene with real characters in the world. Even in Castro, local people embody old pilgrims bowed on their stick, old women washing clothes and arranging stuff, young women mending or making little crowns of flowers and hay, men sit-ting around a fire and talking.

Christmasin the County

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nell’aria: il ciabattino lavora il cuoio e ripara i cal-zari; l’armaiolo piega e modella il ferro tra mille scintille e gli sguardi sorpresi dei bambini, mentre il battere cupo del martello sull’incudine si leva netto nell’aria; il fornaio sforna le pagnotte fra-granti cariche di olive nere o condite con semi di sesamo e finocchio selvatico. Tutto questo fa da cornice alla Natività di Gesù.

“Oggi vi è nato nella città di Davide un salvato-re che è il Cristo Signore” (Luca 2,II).

Il Cristo è nato proprio nel luogo degli umili, ieri dei pastori, oggi dei pescatori; Egli è il Mes-sia atteso da ogni persona devota, il Salvatore che porterà eterna giustizia e pace al suo popolo. E tutto il popolo, donne e uomini, ricchi e poveri,

Other characters enrich the nativity scene: the cobbler who works leather and fixes shoes; the blacksmith who hammers on anvil or shapes iron in a sparkling fire, while children look at him in astonishment; the baker whose variety of bread – with black olives, sesame, fennel - you can taste straight from the wood-burning oven. Christ’s Nativity is framed by these colourful and folklo-ristic scenes.

‘Today in the town of David a Savior has been born to you; he is the Messiah, the Lord.’(Luke 2:2)

Jesus Christ was born amongst the humble: shepherds of yesterday and fishermen of today.

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vecchi e bambini, è invitato a partecipare alla ce-lebrazione della presenza di Dio nel mondo nella persona di Gesù. La grazia non rimane un evento che accadrà nel futuro remoto ma viene inaugu-rata “oggi”; per confermare questo annuncio stra-ordinario compare un’intera schiera di creature celesti inneggianti “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini”.

Nella rievocazione del momento centrale della storia umana gli umili si approssimano per primi alla greppia, con gesti e parole semplici; poi, ma molto poi, giungeranno i re guidati dalla cometa.

In tutti si rinnova la disponibilità ad accogliere nel cuore il messaggio di Dio incarnato.

“Ma c’è chi ascolta il pianto del Bambinoche morirà poi in croce tra due ladri?”.Intorno all’evento fondamentale si costruisco-

no le scene di contorno: il corteo storico; il tri-bunale dell’Inquisizione ed il processo alla strega; la piazza del mercato; le botteghe e le osterie; il mondo, insomma, che pullula e vive come un tempo alla luce tremolante delle torce e dei bra-cieri, nelle viuzze in selciato, sotto lo sguardo vi-gile delle antiche mura.

He is the Messiah, come to bring justice and pe-ace to his people. So, all the devotees, men, wo-men, rich and poor ones, the old and the young have been called to be part of the celebrations for the Savior’s birth.

The saving grace is to be received ‘today’ on earth and not in a far future: ‘Glory to God in the highest heaven, and on earth peace to those on whom his favor rests.’ (Luke 2)

The humble are the first ones who wait for the Savior’s birth, by singing and praying. The last ones will be the Magi, guided by the comet.

Everyone is ready to welcome the Lord and his salvation message. This highly religious moment is accompanied by performances such as the hi-storical procession, the Inquisition court. In the background: the narrow streets, the square, stalls, groceries and taverns are enlightened by the weak light of old torches, while the walls embrace pe-ople.

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