IL GIARDINO DELLE LIBELLULE E DELLE FARFALLE...Qui troveranno rifugio e nutrimento numerose farfalle...

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IL GIARDINO DELLE LIBELLULE E DELLE FARFALLE Di Aurora Galli Podalirio adulto su Lavanda, pianta nettarifera Non è necessario sperare per intraprendere, né avere successo per perseverare” (Guglielmo d’Orange).Questo è il motto della piccola associazione ambientalista “Picchio Verde” di San Colombano al Lambro, enclave milanese stretta tra le province di Lodi e Pavia. Piccola ma tosta e combattiva, soprattutto quando si tratta di tutelare la collina e l’Oasi Protetta, più volte in pericolo negli ultimi anni. Anche nel 2012 quando, raccogliendo oltre 2000 firme tra i 7500 abitanti di San Colombano, grazie alla mobilitazione popolare il Picchio è riuscito a bloccare l’abolizione dell’Oasi - esistente da oltre 60 anni tentata dai vertici delle associazioni venatorie.

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IL GIARDINO DELLE LIBELLULE E DELLE FARFALLE Di Aurora Galli

Podalirio adulto su Lavanda, pianta nettarifera

“Non è necessario sperare per intraprendere, né avere successo per perseverare” (Guglielmo d’Orange).Questo è il motto della piccola associazione ambientalista “Picchio Verde” di San Colombano al Lambro, enclave milanese stretta tra le province di Lodi e Pavia. Piccola ma tosta e combattiva, soprattutto quando si tratta di tutelare la collina e l’Oasi Protetta, più volte in pericolo negli ultimi anni. Anche nel 2012 quando, raccogliendo oltre 2000 firme tra i 7500 abitanti di San Colombano, grazie alla mobilitazione popolare il Picchio è riuscito a bloccare l’abolizione dell’Oasi - esistente da oltre 60 anni – tentata dai vertici delle associazioni venatorie.

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Il più recente progetto del Picchio Verde è la creazione di un bellissimo “Giardino delle Farfalle e delle Libellule” nell’ambito del rilancio del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) della Collina di San Colombano, rilancio i cui obiettivi si stanno definendo proprio in questi giorni. Il Giardino nascerà su due terreni di proprietà del Comune di San Colombano al Lambro, che si è impegnato a sottoscrivere una convenzione con le Associazioni Ambientaliste ed a contribuire economicamente alla sua realizzazione. Gli ambienti sono adiacenti al Percorso Naturalistico creato negli ultimi anni grazie alla tenacia degli ambientalisti con il supporto economico della Fondazione Cariplo e l’aiuto tecnico dell’ Università di Pavia. Il Picchio Verde conta un centinaio di Soci, tutti ambientalisti convinti, come racconta Maurizio Papetti, fondatore e presidente dell’associazione: “Il nostro scopo è quello di sensibilizzare la popolazione, specialmente i bambini, sulle tematiche ambientali, sulla tutela e la valorizzazione della natura, per una convivenza pacifica e rispettosa del territorio. Per questo proponiamo molte passeggiate in collina, facciamo educazione ambientale nelle scuole e, nel mese di maggio, organizziamo ogni anno una grande Festa del Parco e dell’ Oasi per i bambini con giochi, mostre e laboratori creativi ispirati alla natura. Il progetto del Giardino delle Farfalle e delle Libellule è stato fortemente voluto dal Picchio Verde con tre obiettivi specifici:

- Favorire la biodiversità e la protezione di farfalle e libellule, specie in rapido declino per mancanza di habitat idoneo

- Informare e educare i concittadini sulla biodiversità e la ricchezza del nostro territorio - Sviluppare il concetto di appartenenza sociale e di cura per la natura

“Abbiamo sempre cercato, continua Papetti, di lavorare in sinergia con le altre associazioni ambientaliste del territorio perché più persone siamo e più forte riusciamo a fare sentire la nostra voce. Il Giardino delle Farfalle e delle Libellule nasce da una nostra proposta, su progetto realizzato interamente dal Picchio Verde. Alcuni soci volontari altamente qualificati hanno messo a disposizione, a titolo assolutamente gratuito, la loro competenza e professionalità. Il progetto è supportato anche da Legambiente, WWF, l’Associazione “Il Gheppio” di Miradolo ed il GROL (Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano) di Casalpusterlengo”. Patrizia Legnani, architetto paesaggista, e Paolo Cestari, dottore agronomo, soci del Picchio Verde e profondi conoscitori della collina, stanno lavorando fianco a fianco dalla primavera di quest’anno per trasformare questo sogno in realtà.

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Dopo alcuni sopralluoghi, i due terreni sembrano l’ideale per il progetto. La prima area è pianeggiante, in zona umida e ricca di risorgive. La vegetazione è adatta alla riproduzione delle libellule. Un fosso convoglia l’acqua proveniente da due piccoli laghetti sovrastanti. Il secondo appezzamento è invece in pendenza; nella parte alta c’è un grande prato asciutto che, con le giuste essenze vegetali, sarà perfetto per le farfalle; più in basso l’Equiseto conferma la presenza di una falda acquifera superficiale. Per fortuna l’area non risulta inquinata ed è abbastanza isolata da zone agricole o troppo antropizzate. “La progettazione e la realizzazione dei due giardini sono molto più complesse di quanto possa apparire a prima vista ad un profano” spiega l’architetto Legnani. Fa un esempio: “Immaginate di dover creare due piccoli stagni che non esistono. Quanto devono essere profondi perché le libellule vi depongano le uova e le larve si sviluppino? Il terreno è abbastanza argilloso per trattenere l’acqua o si deve impermeabilizzare il fondo? Come si risolvono i problemi di ingegneria idraulica perché l’acqua defluisca alla giusta velocità? E per evitare che una pioggia torrenziale rompa gli argini, che vanno per forza creati per garantire giusti livelli d’acqua per la vita vegetale ed animale?” E aggiunge: “Bisogna poi considerare il dislivello tra i due terreni, che è di oltre quattro metri, i regolamenti Comunali, e le decisioni da prendere per risolvere i mille grandi e piccoli problemi che inevitabilmente si presentano durante i lavori. Per garantire la continuità di approvvigionamento idrico anche durante i periodi di siccità è indispensabile creare un sistema di alimentazione da due piccoli laghetti a monte, che sono però di proprietà privata.” Anche la progettazione degli habitat è stata molto impegnativa. Libellule e farfalle hanno esigenze diverse e l’ambiente e la vegetazione devono essere idonee, come spiega l’agronomo Cestari: “Le libellule sono quasi scomparse soprattutto a causa della distruzione degli ambienti umidi naturali, dalle pratiche agricole e dall’inquinamento. Per riprodursi depongono le uova direttamente in acqua, sulla vegetazione acquatica o sulle rive. A seconda della specie, lo sviluppo delle uova può avvenire nello spazio di 3 o 4 settimane. Le larve che nascono dalle uova dischiuse vivono solo nell’acqua e compiono tra sei e diciannove mute, in un periodo che varia da qualche mese a uno o due anni. E questo solo allo stato larvale! Anche l’aspetto botanico non è stato semplicissimo. Capire quali piante sommerse e galleggianti mettere negli stagni e quali piantare intorno alle rive ha richiesto un po’ di tempo e di impegno, ma alla fine abbiamo scelto, tra le altre, Stelle d’acqua, Erba Scopina, Brasca ed Elodee per i fondali e Ninfee bianche e gialle, Morso di Rana e Ranuncoli acquatici tra le piante galleggianti. Le rive saranno circondate da Giunchi, Iris, Menta d’acqua e Myosotis, Nontiscordardimé e Biancospini. In primavera il giardino sarà davvero bellissimo.” “L’architetto Legnani ed io – racconta l’agronomo – ognuno per le sue competenze, abbiamo anche dovuto pensare ad organizzare gli stagni con profondità differenti, sia per garantire i corretti funzionamenti idraulici sia per poter creare un’ulteriore zona umida per raccogliere le acque di scarico dello stagno, dove pianteremo un canneto di Canne di palude e Tifa. Le piccole strade di passaggio saranno affiancate da Salici arbustivi che possano creare, con la loro vegetazione, un punto nascosto per l’osservazione delle libellule. I lavori specifici per l’adattamento delle libellule dovrebbero essere minimi perché contiamo su una naturale migrazione da piccoli stagni vicini che, se pur scarsamente popolati, presentano numerosi insetti allo stato larvale. “Il Giardino delle Farfalle è stato pensato in maniera completamente diversa” spiega l’architetto Legnani. Esperta paesaggista, ha costruito un percorso con più ambienti, che favoriscano l’insediamento e l’osservazione delle farfalle in primavera e in estate. Come il Giardino delle Libellule, la zona per le farfalle ha richiesto la collaborazione dell’agronomo Cestari, che aggiunge: “L’ordine dei Lepidotteri, di cui le farfalle fanno parte, comprende oltre 140.000 specie che vivono in ambienti molto disparati. Diversi tipi di vegetazione favoriscono lo sviluppo di diversi tipi di farfalle. Gli adulti depongono le uova sui vegetali in modo isolato o a gruppi e dopo la schiusa le larve compiono 5 o 6 mute prima di diventare crisalidi e dare vita ad un nuovo adulto. Si nutrono di diverse essenze vegetali grazie alla loro bocca adatta alla masticazione”.

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Larva di Macaone su Finocchio Selvatico, sua pianta nutrice

Per attirare il maggior numero possibile di farfalle e favorirne l’insediamento nel giardino, l’architetto paesaggista e l’agronomo hanno ideato tre diverse zone. Legnani e Cestari raccontano: “ Abbiamo pensato ad una zona a siepe, nella parte alta, per creare una barriera dalla strada asfaltata. Qui troveranno rifugio e nutrimento numerose farfalle tra cui Falene, Caraxe, Pafie e Pavonie. La parte mediana sarà invece piantumata ad aiuola, con fiori da nettare per gli insetti utili e piante nutrici per le larve. L’habitat giusto per Vanesse, Macaoni, Aurore, Cavolaie e Falene. La terza area sarà a prato di graminacee e dicotiledoni a fiore, ideale per attirare le farfalle Esperia, Tecla, Icaro e Pamfilo.

“Terminata la fase di progettazione, i lavori che ci aspettano sono ancora molti” spiega Cestari. “I volontari del Picchio daranno tutti una mano a picchettare i terreni, a mettere a dimora piante e arbusti, a fare le canalizzazioni e a costruire i vialetti. Stiamo cercando tra i nostri amici agricoltori qualcuno che ci aiuti a spianare il terreno e a scavare gli stagni. Alcuni soci sono viticoltori e ci regaleranno un po’ del loro tempo e ci presteranno i macchinari necessari che noi non abbiamo. Altri amici ci aiuteranno per la realizzazione degli impianti di irrigazione. Qualcuno, anche delle altre associazioni, si è impegnato ad effettuare la manutenzione quando il Giardino delle Libellule e delle Farfalle diventerà una realtà. I lavori procedono e speriamo di riuscire a finire tutto entro la prossima estate”. “Il Giardino delle Libellule e delle Farfalle è un regalo che il Picchio Verde e le altre associazioni ambientaliste hanno pensato per i banini, così si chiamano gli abitanti di San Colombano. L’impegno è tantissimo, anche perché siamo in pochi, ma con tenacia e determinazione, grazie all’opera dei volontari e all’utilizzo delle competenze dei soci che offrono il loro aiuto gratis, con pochissimi soldi riusciamo a realizzare qualcosa di davvero bello” dice Papetti. “Ognuno di noi può fare la differenza, specialmente in una piccola realtà come la nostra. Questo progetto è l’esempio che un’idea nata una domenica mattina durante una chiacchierata tra amici può diventare una bellissima realtà.” Aurora Galli 12 dicembre 2016