IL GATTO DELLE SABBIE

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felis margarita

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INTRODUZIONE

Spostiamoci dalle zone umide e dai canneti lungo i fiumi del gatto della giungla al torrido deserto per incontrare un simpatico felino dalle grandi capacità di adattamento, il gatto delle sabbie...

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IL GATTO DELLE SABBIE :INFORMAZIONI GENERALI

NOME SCIENTIFICO: felis margarita

DIFFUSIONE: Africa settentrionale ( Marocco occidentale, compresi i territori appartenenti al Sahara Occidentale, Algeria e regione estesa tra la penisola del Sinai e i deserti rocciosi dell' Egitto orientale, Mali, Niger, Mauritania - sui monti Adrar e nella regione di Majâbat al-Koubra – Senegal, Ciad, Sudan ) penisola arabica e Asia sud-occidentale e centrale ( Giordania, Siria - nei pressi dell'antico sito di Palmira - provincia pakistana del Belucistan, Iran settentrionale, Iraq, Turkmenistan e Uzbekistan ).

HABITAT: deserto. E' diffuso in aree così calde e asciutte da essere evitate perfino da un altro felino adattatosi a vivere nei deserti, il gatto selvatico nordafricano.Il gatto delle sabbie è l'unico felino diffuso prevalentemente nei deserti veri e propri, e occupa un areale molto vasto, seppur in apparenza frammentato. Come indica il nome, il gatto delle sabbie vive in regioni desertiche aride e sabbiose e si tiene solitamente lontano dai punti di abbeverata, dove correrebbe il rischio di cadere vittima di altri predatori. Predilige terreni piatti od ondulati con vegetazione sparsa ed evita le dune completamente spoglie, ove il cibo è relativamente scarso. Riesce a sopravvivere a temperature comprese tra i -5 e i 52 °C, ritirandosi all'interno della tana quando le condizioni si fanno più estreme.

TASSONOMIA: il primo europeo a descrivere la specie (nel 1858) fu Victor Loche. Lo studioso la battezzò felis margarita in onore di Jean-Auguste Margueritte, il militare francese a capo della spedizione in Algeria nel corso della quale venne scoperto l'animale. Attualmente, gli studiosi riconoscono sei sottospecie di gatto delle sabbie.

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Alcuni autori considerano f.m. thinobia addirittura una specie separata. Le sottospecie proposte meinertzhageni e aïrensis non sono però ufficialmente riconosciute come valide.

CENNI STORICI: Pocock descrisse due pelli di gatto delle sabbie del Sahara algerino e dell' ex-Sudan francese.

DESCRIZIONE: il gatto delle sabbie è un felino relativamente piccolo e tarchiato, con zampe brevi, coda lunga e orecchie grandi e appuntite. La testa è piuttosto larga e le orecchie sono così distanziate tra loro che possono essere appiattite in senso orizzontale o addirittura rivolte verso il basso quando l'animale va a caccia ( proteggendo l' orecchio interno dalla sabbia e aiutando nel rilevamento di prede sotterranee ).Oltre alle grandi orecchie, l'animale possiede anche bolle timpaniche insolitamente sviluppate, che gli conferiscono un ottimo senso dell'udito, utile probabilmente per percepire le vibrazioni sulla sabbia. Gli occhi sono grandi e di colore giallo-verdastro, circondati da un anello bianco, mentre il naso è nero. La mucosa che ricopre le palpebre è nera.Il colore del mantello è giallo-sabbia chiaro su gran parte del corpo, con bande più chiare talvolta ben poco visibili, e bianco su mento e regioni inferiori. Generalmente le bande sono più evidenti nelle sottospecie africane. Bande nere sono presenti su zampe e coda e due linee rossastre, che partono dagli angoli esterni degli occhi, attraversano le guance. Le orecchie sono di colore marrone bruno alla base con la punta nera.In inverno, nelle regioni settentrionali, il mantello può divenire molto lungo e folto, con peli che possono misurare 5,1 cm di lunghezza. Diversamente da altri felini asiatici, il gatto delle sabbie presenta lunghi peli tra le dita. Questi creano una sorta di cuscino di pelliccia sopra le piante dei piedi, permettendo di isolarle quando l'animale si sposta sulla sabbia rovente. Gli artigli delle zampe posteriori sono piccoli e smussati ( nelle anteriori brevi e molto forti ): questa caratteristica, insieme alla pelliccia che ricopre le palme, rende molto difficile localizzare e seguire le sue impronte.

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Simili adattamenti sono presenti anche in altre creature del deserto, come il fennec. Il gatto delle sabbie ha una forza di morso che è la più alta tra tutti i gatti.Lunghezza: 39-57 cm + 23-35 cm di codaAltezza alla spalla: 24-30 cmPeso: 1,5-3,5 kg

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: tranne che nella stagione dell'accoppiamento, i gatti delle sabbie conducono vita solitaria. Come dimora utilizzano generalmente le tane abbandonate da volpi o istrici, ma possono anche allargare quelle scavate da gerbilli o altri roditori. Una volta completata, la tana è generalmente diritta, con un'unica entrata ( o più ) e può raggiungere i 3 m di lunghezza. In inverno, rimangono sotto il sole durante il giorno e nella stagione calda escono allo scoperto dopo il crepuscolo per andare a caccia.I gatti delle sabbie si raggruppano solo per accoppiarsi e stimarne la popolazione è quindi un compito alquanto difficoltoso. Essi sono stati visti spostarsi per 5-10 km ogni notte in cerca di prede, ma, diversamente dalla maggior parte degli altri felini, non difendono un proprio territorio, e possono perfino usare «a turno» le stesse tane. Sono creature generalmente docili, che non hanno paura dell'uomo.Comunicano tra loro con segni di graffi e marcature odorose su oggetti trovati all'interno del proprio areale, nonché con spruzzi di urina, sebbene non lascino le proprie feci in luoghi esposti come fanno molti altri felini. Emettono vocalizzi simili a quelli dei gatti domestici, ma anche una sorta di forte latrato, soprattutto quando sono in cerca di un partner.Il loro modo di muoversi è distinto: con la pancia a terra, si muovono a passo di corsa veloce intervallato da salti occasionali. Sono capaci di improvvise esplosioni di velocità e possono correre fino a 30-40 km all' ora. Nemici naturali: lupi, serpenti, rapaci.

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ALIMENTAZIONE: roditori ( topi spinosi, jirds, gerbilli, topi delle piramidi, lepri africane ), rettili ( lucertole dalle dita frangiate, varani del deserto, scinchi, gechi dalle dita corte, vipere cornute, vipere delle sabbie ) uccelli ( allodole-upupe, allodole del deserto ) e insetti, sebbene la sua dieta sia composta perlopiù da roditori.Quando va a caccia, il gatto delle sabbie si appiattisce al suolo e utilizza qualsiasi tipo di copertura disponibile per nascondersi. Con le grandi orecchie percepisce la presenza di possibili prede, scavando velocemente nel caso esse siano al sicuro sottoterra. Seppellisce poi le prede sotto la sabbia per un consumo successivo.Sebbene beva anche acqua quando questa è disponibile, è in grado di sopravvivere per mesi ricavando i liquidi necessari dal cibo di cui si nutre.

RIPRODUZIONE: nei gatti delle sabbie l'estro dura cinque-sei giorni ed è accompagnato da richiami e da un aumento delle marcature odorose, oltre che da una breve raspatura della corteccia in connessione con l'attività di accoppiamento. Dopo 59-66 giorni, nasce una nidiata composta mediamente da tre piccoli, generalmente verso aprile o maggio, sebbene, in alcune aree, le femmine possano partorire due nidiate all'anno. Alla nascita i gattini pesano 39-80 g e sono ricoperti da un mantello maculato di colore giallo chiaro o rossastro. Crescono piuttosto velocemente e raggiungono dimensioni pari a tre quarti di quelle degli adulti entro il quinto mese di vita. Sono del tutto indipendenti al termine del primo anno di vita e raggiungono la maturità sessuale non molto tempo dopo]. Su 228 gatti delle sabbie nati negli zoo di tutto il mondo fino al 2007, solo il 61% di essi ha superato i 30 giorni di vita, principalmente a causa delle scarse cure materne date dalle madri che partoriscono per la prima volta.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l'aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

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CONSERVAZIONE: è classificato dallA IUCN con un rischio critico. Infatti la popolazione non supera i 200 esemplari; inoltre è stato a lungo ritenuto estinto.f.m scheffeli, la sottospecie più minacciata, è inclusa dalla CITES tra le specie in pericolo, sebbene la IUCN la collochi tra quelle prossime alla minaccia.Il degrado degli habitat è la principale minaccia per il gatto delle sabbie. Ecosistemi aridi vulnerabili si stanno rapidamente degradando a causa di insediamenti umani e attività, soprattutto il pascolo del bestiame. I roditori, prede-base del gatto delle sabbie, dipendono dall' avere la vegetazione adeguata, ma si stanno verificando ampie fluttuazioni dovute a siccità o declini a causa della desertificazione e la perdita di vegetazione naturale. Sembra che nel deserto arabico il numero di gatti stia diminuendo in seguito al rarefarsi delle prede.Inoltre questi gatti possono essere uccisi in trappole disposte dagli abitanti di oasi messe per volpi e sciacalli o come rappresaglia contro l'uccisione di polli. Ci sono foto occasionali di animali scattate nel sud-est Arabia. Altre minacce localizzate includono l'introduzione di cani selvatici e domestici e gatti che sono concorrenti diretti per le prede e che possono trasmettere malattie.Gli esemplari tenuti in cattività sono molto suscettibili a malattie respiratorie e le infezioni delle vie respiratorie superiori sono la principale causa di morte negli adulti. La più comune tra queste malattie è la rinotracheite infettiva. Dato che la specie è molto suscettibile a problemi di questo genere, negli zoo deve essere allevata in ambienti molto aridi, dove i livelli di umidità e temperatura non devono variare molto.Negli Stati Uniti sono presenti 26 gatti delle sabbie in cattività. A partire da luglio 2009, la popolazione in cattività globale comprendeva 200 individui in 45 istituzioni. A partire dal maggio 2010, 29 gatti delle sabbie sono stati tenuti in 12 Associazioni di zoo e istituzioni di acquari che partecipano al Piano di sopravvivenza delle specie.

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Nel maggio del 2010 lo staff dello zoo di Al Ain (AWPR) annunciò la prima nascita di due piccoli in seguito a fecondazione in vitro e procedura facilitata di trasferimento dell'embrione. Nel luglio 2012, quattro gattini sono nati al Gan Zoo di Ramat nell' ambito del “Programma specie europee minacciate di estinzione”.La scomparsa del gatto delle sabbie da Israele - oltre al fatto che esso è minacciato in ogni parte del suo areale - ha spinto lo zoo di Gerusalemme a iniziare un progetto di reintroduzione della specie. Per questo, utilizzando denaro della Fondazione Shulov per lo Studio degli Animali in Cattività, è stato appositamente costruito un recinto acclimatato nella Riserva Ornitologica di Kibbutz Lotan, nel deserto di Arava. Dopo la costruzione del recinto, sono stati introdotti al suo interno i primi esemplari da acclimatare, rilasciati in natura poco tempo dopo. Il monitoraggio di questi felini dopo il rilascio è stato condotto dallo staff di Ecologia Creativa di Kibbutz Lotan e dai ranger dell' Agenzia Israeliana per la Protezione della Natura e dei Parchi Nazionali (INNPPA). Il progetto di reintroduzione, però, non ha avuto successo, dal momento che gli animali non sono sopravvissuti.La caccia a questo felino è proibita in Algeria, Iran, Israele, Kazakistan, Mauritania, Niger, Pakistan e Tunisia, ma non in Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Mali, Marocco e Oman.

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IL GATTO DELLE SABBIENORDAFRICANO

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita margarita

DIFFUSIONE: Nordafrica ( Marocco, dall' Algeria ad Asben nel nord della Nigeria, Sinai e Arabia ).

HABITAT: deserto.

CENNI STORICI: si tratta della sottospecie rinvenuta nel Sahara algerino e descritta da Loche nel 1858, fenotipo della specie margarita.

DESCRIZIONE: è la più piccola di tutte le sottospecie. Ha un colore della pelliccia più luminoso rispetto alle altre. La colorazione generale è bruno “isabelline”, leggermente picchiettato di nero. La nuca potrebbe essere marcata da quattro indistinte strisce marroni, i fianchi da alcune macchie bruno-marroni e scure strisce verticali, con le cosce con striature ancora più evidenti. Ha da due a sei anelli sulla coda.La parte posteriore delle orecchie è color ocra, con una macchia nera all' apice.Non sono disponibili dati su lunghezza e peso del gatto, che corrispondono certamente al minimo del range nella descrizione generale.

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Jill D. Mellen ha osservato due esemplari, un maschio ed una femmina, in cattività e ha osservato che i maschi tendono a spruzzare ( marcare il loro territorio ) più delle femmine.Molti cunicoli si trovano in tutto il deserto, condivisi tra la popolazione di gatti delle sabbie, ma mai con più di un gatto in una tana con madre e cuccioli.In natura, i territori di maschi e femmine spesso si sovrappongono. Nemici naturali: lupi, serpenti, rapaci.

ALIMENTAZIONE: piccoli roditori, piccoli uccelli, insetti e rettili ( comprese, occasionalmente, vipere cornute e vipere delle sabbie ).

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RIPRODUZIONE: nel Sahara, i gatti delle sabbie si accoppiano nella stagione fredda tra novembre e febbraio. I piccoli nascono tra gennaio ed aprile.Le femmine possono avere fino a otto gattini in una cucciolata ma tre è la media. I gatti di sabbia in cattività hanno più di una cucciolata all'anno, ma non è così comune in natura.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l'aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico.I gatti delle sabbie sono minacciati a causa dell' espansione degli insediamenti umani e vengono uccisi in trappole costituite dai pastori. Cani e gatti domestici sono concorrenti diretti per le prede e possono anche trasmettere malattie.

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IL GATTO DELLE SABBIENIGERINO

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita airensis

DIFFUSIONE: Niger.

HABITAT: deserto.

TASSONOMIA: questa sottospecie non è ufficialmente riconosciuta.

CENNI STORICI: è stato descritto nel 1951 da Pocock.

DESCRIZIONE: si distingue dalla sottospecie nordafricana per il mantello invernale più corto e per le piante dei piedi meno pelose. Il mantello è apparentemente più chiaro, con un modello meglio definito, specialmente sulla sommità e nella zona spinale.Si distingue dal meinertzhageni per le meno evidenti screziature dei peli di guardia della superficie dorsale. Il sottopelo dell' area spinale è di un ricco ocra/giallo-marrone, non fuligginoso. Il muso è più bianco, la parte posteriore delle orecchie è di un luminoso giallo-marrone, eccetto la macchia nera in punta. La sommità ha sei definite linee.L' area spinale, nella parte posteriore, ha due strisce longitudinali nere e le strisce verticali sui fianchi sono più distinte e color giallo-marrone. La parte inferiore della gola è completamente bianca e le bande delle zampe anteriori sono meno sviluppate. I cuscinetti dei piedi posteriori sono giallo-marroni e non neri.Il cranio è più piccolo in accordanza con la differenza di sesso, ma i denti sono più o meno della stessa taglia.Lunghezza: 39 cm + 23 cm di codaPeso: non è definito.

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Nemici naturali: serpenti.

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ALIMENTAZIONE: roditori, uccelli, rettili, insetti.

RIPRODUZIONE: nel Sahara, i gatti delle sabbie si accoppiano nella stagione fredda tra novembre e febbraio. I piccoli nascono tra gennaio ed aprile.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l'aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico. La caccia è vietata.

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IL GATTO DELLE SABBIEARABO

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita harrisoni

DIFFUSIONE: Penisola Arabica ( avvistato anche in Giordania e in Siria ).

HABITAT: deserto.

CENNI STORICI: alcuni esemplari di gatto delle sabbie furono avvistati e fotografati in una zona protetta vicino a Palmyra, in Siria, negli anni 2000 e 2001 ed in Giordania alla fine del 1990.

DESCRIZIONE: non è disponibile una descrizione di questo gatto.

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Nemici naturali: lupi, serpenti, rapaci.

ALIMENTAZIONE: roditori, uccelli, rettili, insetti.

RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l' aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico. Sembra che nel deserto arabico il numero di gatti stia diminuendo in seguito al rarefarsi delle prede.

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IL GATTO DELLE SABBIEALGERINO

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita meinertzhageni

DIFFUSIONE: Algeria.

HABITAT: deserto.

TASSONOMIA: questa sottospecie non è ufficialmente riconosciuta.

CENNI STORICI: è stato descritto nel 1938 da Pocock.

DESCRIZIONE: si distingue dalla sottospecie nordafricana dalla colorazione nera più estesa della parte posteriore delle orecchie, che sono di colore ocra alla base, grigio-olivastro a metà e nero alla punta.Ha un manto denso, soffice e lungo ( 40-43 mm ). La colorazione generale è un opaco grigio-sabbia. I peli di guardia sono macchiati di nero e bianco/giallo-marrone.L' area spinale è più nera che nei fianchi, che mostrano tracce di otto-nove strisce verticali. Esse sono presenti anche sulle cosce, più evidenti che nei fianchi. La nuca ( tendono ad esserci strisce longitudinali nere ) e la sommità della testa sono meno nere rispetto alla schiena.Tra gli occhi, nell' area ascellare e nella parte anteriore della guancia ( marcata da una linea scura che parte dagli occhi ) il pelo è bianco. Le labbra, il mento e la parte superiore della gola sono bianchi. La parte inferiore della gola e del corpo è bianco/giallo-marrone o color crema. La parte superiore della coda è più grigia che quella inferiore, che presenta strisce nere con la punta nera. Gli arti sono esternamente color crema, con i piedi biancastri.Lunghezza: 46 cm + 28 cm di codaPeso: non è definito.

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Nemici naturali: serpenti.

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ALIMENTAZIONE: roditori, uccelli, rettili, insetti.

RIPRODUZIONE: nel Sahara, i gatti delle sabbie si accoppiano nella stagione fredda tra novembre e febbraio. I piccoli nascono tra gennaio ed aprile.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l' aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico. La caccia è vietata.

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IL GATTO DELLE SABBIEPAKISTANO

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita scheffeli

DIFFUSIONE: Pakistan ( deserto di Nushki ).

HABITAT: deserto.

CENNI STORICI: il gatto delle sabbie pakistano è stato descritto sulla base di sette esemplari in cattività, deceduti, provenienti dal deserto del Nushki. Il primo esemplare fu rilevato nel 1966 nei pressi del fiume Lora. Alla fine degli anni sessanta, altri esemplari furono avvistati più ad ovest, a Chagai Hills, una zona estremamente arida caratterizzata da dune di sabbia e pianure pietrose, a circa 1200 metri di elevazione. Questa è l' unica area in Pakistan dove sono stati trovati i gatti delle sabbie.

DESCRIZIONE: presenta una colorazione che varia dal grigio al giallo sabbioso ed il mantello è marcato irregolarmente da strisce indistinte. Sugli arti vi sono spesso strisce scure orizzontali.Sulle guance ed ai lati degli occhi vi sono caratteristiche bande rossastre. Il mento e la gola sono bianchi.Lunghezza: 57 cm ( non si sa di quanto è lunga la coda )Peso: 3 kg

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Nemici naturali: serpenti, rapaci.

ALIMENTAZIONE: roditori, uccelli, rettili, insetti.

RIPRODUZIONE: gli accoppiamenti avvengono tra settembre ed ottobre con la nascita dei piccoli tra novembre-dicembre.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l' aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

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CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico. E' la sottospecie considerata più a rischio ed è inclusa dalla CITES tra quelle in pericolo, sebbene la IUCN la collochi tra quelle prossime alla minaccia.Nella nazionale “Lista Rossa dei Mammiferi del Pakistan" il gatto delle sabbie è stato indicato come in pericolo critico dal 2003. Nonostante i primi rapporti indicassero che la popolazione di gatti delle sabbie nel deserto di Nushki fosse stata distrutta dai collezionisti entro 10 anni da quando essi ricevetero la notizia della sua esistenza, rapporti più recenti indicano che ancora vi sono parecchi esemplari. Si pensa che l' unico modo per salvarlo sia esportarlo dal Pakistan.

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IL GATTO DELLE SABBIEDEL TURKESTAN

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NOME SCIENTIFICO: felis margarita thinobia o felis margarita thinobius

DIFFUSIONE: regione a est del Mar Caspio (Iran settentrionale, Turkmenistan e Uzbekistan).

HABITAT: deserto.

TASSONOMIA: alcuni autori la considerano una specie separata.

CENNI STORICI: sembra sia stato trovato in Turkmenistan.

DESCRIZIONE: si distingue dalle sottospecie sahariane per le sue maggiori dimensioni, generali e del cranio.Presenta inoltre, rispetto a tutte le altre sottospecie, un mantello leggermente più scuro.Lunghezza: 46-56 cm + 28-35 cm di codaPeso: 3,5 kg

RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.Nemici naturali: lupi, serpenti, rapaci.

ALIMENTAZIONE: roditori, uccelli, rettili, insetti.

RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il gatto delle sabbie in generale.

DURATA DELLA VITA: si hanno solo poche notizie riguardo l' aspettativa di vita in natura, ma in cattività alcuni esemplari hanno raggiunto 13 anni di età.

CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN con un rischio critico. La caccia e vietata in Iran.

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IBRIDI

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MARGUERITE

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STORIA: recentissimo, è il risultato dell' incrocio tra il gatto delle sabbie ed il gatto domestico. La prima ibridazione, nel 2013 ( in precedenza, negli Stati Uniti, ci furono tentativi in tal senso, falliti a causa della morte degli esemplari selvatici ) avvenne tra una femmina domestica “ticked tabby” di “razza” soriana ed un maschio di gatto delle sabbie.Il padre dei gattini è un esemplare tenuto in cattività in un allevamento atto alla conservazione della specie, abituato al contatto con gatti domestici. I suoi fratelli sono già utilizzati in programmi di riproduzione, così non è stato necessario che ricevesse un “input genetico”. La femmina è una gatta molto socievole con i suoi simili.La gestazione fu normale ed i gattini ( due maschi e due femmine ) nacquero dopo 66 giorni. Essi somigliavano molto al genitore selvatico.Nel 2014 nacque un' altra cucciolata, ma questa volta da una madre diversa, con una sola gattina femmina.

CARATTERISTICHE FISICHE: è di taglia media ( circa 4 kg ). La vita media è di 13-15 anni.Presenta una corporatura robusta. La testa è ovale, larga e proporzionata al corpo, con guance poco o per nulla prominenti. La parte superiore è leggermente schiacciata.Le orecchie sono grandi, larghe alla base e portate basse.Gli occhi sono grandi e tondi, generalmente color ambra.Le zampe sono piuttosto tozze e robuste, con piedi altrettanto robusti e grandi e cuscinetti neri. La coda è relativamente lunga.Il mantello è corto e soffice, con una colorazione ed un modello molto simili a quello del gatto delle sabbie.

CARATTERE: ha un temperamento gentile. I maschi in particolare sono molto affettuosi e molto chiassosi durante il gioco.Il marguerite, a differenza del gatto domestico, non ama saltare sulle superfici ma preferisce arrampicarsi. Non solo miagola ma anche fa un verso simile ad un latrato, come il gatto delle sabbie. Il miagolio è molto nasale.

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ALIMENTAZIONE: soprattutto per gli esemplari F1 è bene somministrare una dieta a base di carne cruda con pochi cereali, poche verdure e poche spezie.

CURA E SALUTE: il mantello non ha bisogno di particolari cure, basta una spazzolata a settimana.Data la facile suscettibilità del gatto delle sabbie alla rinotracheite infettiva, è bene porre particolare attenzione alla salute del marguerite, che potrebbe ereditare la stessa sensibilità.

CONSIDERAZIONI VARIE: il marguerite è precoce nello sviluppo del senso dell' udito e della vista e nel camminare.

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FONTI:

Wikipediaarchive.orgwww.wildlifeofpakistanbooksgoogle.itpakistanswildlife.wordpress.compictures-of-cats.org

A cura di: Gregorio Paola, Micelli Danilo ( parte grafica )Ottobre 2015