Il fascismo in Italia

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IL FASCISMO INDICE Schema dal Manuale La Conoscenza stori ca, vol. 3 1. LA CRISI ECONOMICA NEL PRIMO DOPOGUERRA A. Difficoltà politiche ed economiche nel primo dopoguerra B. Capitalismo monopolistico e dualismo Nord – Sud C. Questione meridionale 2. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA A. Crisi Industriale e Biennio Rosso B. Ceti Medi: tra frustrazione e reazione C. Nascita del movimento dei fasci e delle corporazioni D. La questione di Fiume e il “mito della vittoria mutilata” E. Partito Popolare e cattolicesimo democratico di Sturzo F. Elezioni del 1919 G. Crisi istituzionale e impossibilità di formare un governo stabile H. Occupazione delle Fabbriche I. Crisi della politica giolittiana e biennio nero Schema dal Manuale "Chiaroscuro", vol. 3 2. IL MOVIMENTO FASCISTA 2.7. La nascita del Partito Nazionale Fascista 2.8. Marcia su Roma 2.9. La conquista dello stato e della nazione 2.10. Il delitto Matteotti 3. LO STATO TOTALITARIO 3.1. Distruzione dello Stato liberale 3.2. La nazione e lo Stato 3.3. La mobilitazione delle masse 3.4. Il Duce, lo Stato, il Partito 3.5. Costruzione stato totalitario 3.6. Uomo nuovo fascista 3.7. Il razzismo fascista 3.8. Le Leggi razziali 4. LO STATO CORPORATIVO 4.1. La negazione della lotta di classe 4.2. La politica economica del regime 4.3. Lo Stato Imprenditore e Banchiere

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presentazione in 22 pagine del fascismo, la situazione del primo dopoguerra in Italia, a presa del potere da parte del fascismo e la costruzione della dittatura. Ipertesto con documenti e immagini (grafici, tabelle, ecc.) del periodo.

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IL FASCISMO

INDICE

Schema dal Manuale La Conoscenza stori ca, vol. 3 1. LA CRISI ECONOMICA NEL PRIMO DOPOGUERRA

A. Difficoltà politiche ed economiche nel primo dopoguerra B. Capitalismo monopolistico e dualismo Nord – Sud C. Questione meridionale

2. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA A. Crisi Industriale e Biennio Rosso B. Ceti Medi: tra frustrazione e reazione C. Nascita del movimento dei fasci e delle corporazioni D. La questione di Fiume e il “mito della vittoria mutilata” E. Partito Popolare e cattolicesimo democratico di Sturzo F. Elezioni del 1919 G. Crisi istituzionale e impossibilità di formare un governo stabile H. Occupazione delle Fabbriche I. Crisi della politica giolittiana e biennio nero

Schema dal Manuale "Chiaroscuro", vol. 3 2. IL MOVIMENTO FASCISTA 2.7. La nascita del Partito Nazionale Fascista 2.8. Marcia su Roma 2.9. La conquista dello stato e della nazione 2.10. Il delitto Matteotti 3. LO STATO TOTALITARIO 3.1. Distruzione dello Stato liberale 3.2. La nazione e lo Stato 3.3. La mobilitazione delle masse 3.4. Il Duce, lo Stato, il Partito 3.5. Costruzione stato totalitario 3.6. Uomo nuovo fascista 3.7. Il razzismo fascista 3.8. Le Leggi razziali 4. LO STATO CORPORATIVO 4.1. La negazione della lotta di classe 4.2. La politica economica del regime 4.3. Lo Stato Imprenditore e Banchiere

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Dallo stato liberale al Fascismo 1. LA CRISI ECONOMICA NEL PRIMO DOPOGUERRA A. Difficoltà politiche ed economiche nel primo dopoguerra Politica: Crollo dello stato liberale in Italia nel giro di pochi anni ► instaurarsi di un regime autoritario ► modello movimenti reazionari europei

1. ceti medi e borghesia agraria e industriale: ► dall'appoggio al sistema politico liberale ► al sostegno a movimenti reazionari ed eversivi

2. stato liberale travolto da: ► crisi economica: inflazione, debito pubblico, riconversione, disoccupazione ► crisi sociale: radicalizzazione conflitto sociale

Debito pubblico stato italiano

Economia: squilibri strutturali

1. guerra: rafforzamento settore industriale ► Fiat (40.000 dipendenti), Ansaldo (56.000), Ilva (50.000), Edison, Montecatini, Breda

2. espansione e concentrazione industriale ► grazie alle commesse statali

3. speculazione e investimenti in vari settori grazie alla protezione dello stato ► necessità capitali ► esposizione imprese nei confronti delle banche ► Intreccio tra gruppi monopolistici e scomparsa distinzione banche - imprese ► quadrumvirato - partecipazioni incrociate: Banca commerciale - Fiat, Banca di Sconto - Ansaldo; Credito Italiano - Banco di Roma; B. Capitalismo monopolistico e dualismo Nord – Sud

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1. sistema capitalistico monopolistico ► concentrazione ► enti statali: determinazione delle importazioni, prezzi, quantità prodotto ► stato: regolava la domanda e organizzava offerta

2. triangolo industriale ► dualismo economico nord – sud ► risorse statali investite nel triangolo industriale ► marginalizzazione mezzogiorno

3. meridione ► sovrappopolazione contadini poveri ► proprietà fondiaria e nessuna riforma agraria ► mancanza alternative di lavoro ► emigrazione solo possibilità ma: 1917 blocco immigrazione straniera negli Usa C. Questione meridionale

1. delusione dei reduci ► le terre promesse non vengono date: nessuna riforma agraria ► progetto di creare una piccola proprietà terriera nel sud non viene attuato ► masse povere sud non vengono integrate nello stato liberale

2. scontro sociale ► occupazione terre da parte dei braccianti ► leghe e sindacati rossi e bianchi ► richiesta terre incolte ► stato si schiera con i latifondisti assenteisti

2. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA A. Crisi Industriale e Biennio Rosso

1. crisi industriale ► bassi livelli di consumo e debolezza del mercato interno ► diminuzione spesa pubblica nel dopoguerra ► commesse e appalti statali si riducono ► crisi e fallimenti banche e industrie ► aumento disoccupazione + inflazione + crollo lira

2. Esplodono le proteste e la conflittualità sociale ► 1918 – 19: scioperi (3500), conflitti a fuoco e morti

► operai ► riduzione giornata lavorativa ► aumento salariale ► miglioramento condizioni di lavoro ► commissioni operaie interne

► braccianti nord ► aumenti salariali ► controllo organizzazione lavoro sud ► terre

►risultati ► giornata lavorativa 8 ore ► tutela potere d'acquisto

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3. obiettivi politici ► PSI e CGIL: passa da 200.000 a 2.000.000 di iscritti ► influenza rivoluzione russa ► massimalisti: 1918, maggioranza nel PSI

4. Biennio Rosso giugno – luglio 1919 ► tumulti contro caro vita da La Spezia a tutto il centro - nord ► spontanei: PSI e CGIL incapaci di controllare le protesta ► diffusione in Italia centro - nord ► nascita Soviet ► Stato: riesce a calmierare i prezzi

B. Ceti Medi: tra frustrazione e reazione

1. isolamento movimento operaio ► incapace di unirsi alle lotte dei braccianti agricoli ► e alle esigenze del ceto medio

2. ceto medio colpito da ► inflazione: salari e risparmi erosi da inflazione ► difficoltà di reinserimento sociale dopo la guerra e perdita di prestigio ► disoccupazione e diminuzione tenore di vita ► livellamento verso il basso e avvicinamento alla classe operaia ritenuta inferiore ► incapacità di difendere i propri interessi (mancanza di organizzazione sindacale) ► paura del pericolo rosso: rivoluzione

3. frustrazione produce distacco nei confronti dello stato liberale ► sfiducia nel parlamentarismo e nella classe dirigente liberale ► ricerca di una soluzione diversa ► esigenza di ordine e di un potere forte C. Nascita del movimento dei fasci e delle corporazioni

1. Benito Mussolini, 23 marzo 1919 ► fonda il Movimento dei fasci e delle corporazioni ► programma: inizialmente ambiguo, tra nazionalismo e socialismo ► obiettivo: sostituirsi allo stato e utilizzare la violenza per contrastare il movimento socialista ► composizione: media e piccola borghesia, reduci, futuristi, nazionalisti

2. nazionalismo e fascismo ► si uniranno in un unico partito nel 1922, il PNF ► idee comuni: attivismo, violenza, rifiuto parlamentarismo, liberalismo, socialismo

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Ufficio di Mussolini presso la redazione de Il popolo d'Italia

D. La questione di Fiume e il “mito della vittoria mutilata”

1. risentimento opinione pubblica per l'esito delle trattative di pace ► “fallimento” Orlando e Sonnino (Dalmazia e colonie tedesche) ► Fiume: italiana per plebiscito ma non compresa nel trattato di Londra ► abbandono trattative da parte di Orlando e Sonnino è inutile

2. persuasione nell'opinione pubblica ► L'Italia ha “vinto la guerra ma persa la pace” ► frustrazione per lo scarto tra sacrifici e aspettative e risultati della guerra

3. mito vittoria mutilata ► condanna debolezza governo liberale ► opposizione alla vecchia Italia (liberale, parlamentare, democratica e ugualitaria) ► di una nuova Italia fondata su nazionalismo, militarismo, autoritarismo

4. dimissioni Orlando e governo Nitti (19/06/1919)

► Fiume città libera sotto il controllo della società delle nazioni ► D'Annunzio parte da Ronchi con volontari e occupa Fiume (12 settembre 191)

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► e la governa per più di un anno sostenuto da opinione pubblica e nazionalisti 5. delegittimazione governo liberale

► crisi in politica estera: incapacità governo di far rispettare i trattati internazionali ► crisi in politica interna: debolezza e isolamento classe dirigente liberale dal paese ► pericolo eversivo: impresa Fiume diviene modello politico di riferimento per la destra eversiva militarista e antidemocratica

6. Governo Giolitti (1920) ► trattato Rapallo: 12 novembre 1920, Fiume città libera ► D'Annunzio rifiuta l'accordo ► Giolitti fa sgomberare la città con la forza (25 dicembre 1920)

Governi italiani primo dopoguerra

Presidente del Consiglio Periodo Vittorio Emanuele Orlando ottobre 1917 - giugno 1919 Saverio Nitti giugno 1919 - giugno 1920 Giovanni Giolitti giugno 1920 - guigno 1921 Ivanoe Bonomi luglio 1921 - febbraio 1922 Luigi Facta febbraio - ottobre 1922

E. Partito Popolare e cattolicesimo democratico di Sturzo

1. 1919 don Luigi Sturzo fonda il Partito popolare italiano (Ppi) ► abrogazione non expedit da parte di Benedetto XV ► obiettivo: nascita partito cattolico ► moderno partito di massa che rappresentasse l'elettorato cattolico e si opponesse al movimento socialista ► base partito: piccoli proprietari e mezzadri nelle campagne artigiani, piccola borghesia, mondo associazionismo cattolico

2. Il programma interclassista di don Sturzo ► dottrina sociale: ► difesa proprietà privata ► insieme a solidarietà sociale ed equa distribuzione terra e redditi ► giustizia sociale ► autonomia amministrativa ► politica estera: appoggio idee wilsoniane

3. carattere contraddittorio PPI ► comprende ► sia esponenti sindacalismo cattolico: giustizia sociale ► sia esponenti tradizionalismo cattolico: reazionari e alleati alle classi conservatrici ► 1922: con Pio XI prevalgono i tradizionalisti ► 1926: Ppi viene sciolto dal fascismo

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F. Elezioni del 1919

1. Il Sistema elettorale proporzionale e plurinominale ► collegi non uninominali (un solo candidato per collegio): favorevoli al partito liberale ► ma plurinominali: favorevoli a PSI e Ppi ► suffragio universale ► sistema di voto proporzionale e non maggioritario: favorevole a PSI e Ppi meglio organizzati

2. Le elezioni del 16 dicembre 1919 ► liberali ottengono 251 seggi ► socialisti 156 ► popolari 151 ► Fasci di combattimenti neanche un seggio, solo 4.000 voti ► nessuna maggioranza era possibile G. Crisi istituzionale e impossibilità di formare un governo stabile

1. impossibilità formazione governo autorevole ► crisi egemonia liberale e vittoria partiti popolari ► proprio nel momento di massima crisi sociale, politica ed economica ► tre principali formazioni politiche non potevano ► né governare da sole ► né volevano allearsi tra loro

2. Governo Nitti: liberale e riformista ► maggio 1920 Nitti da le dimissioni

3. Governo Giolitti strategia: tentativo di accordo tra moderati da una parte e socialisti e cattolici dall'altra ► compromesso borghesia e classi lavoratrici ► programma riformista: ► riforma tributaria ► aumento potere parlamento ► socialisti e popolari non accettano ► aumenta tensione sociale ► comincia violenza fascista H. Occupazione delle Fabbriche

1. agosto 1920: fabbriche triangolo industriale occupate dagli operai armati ► in risposta alla serrata degli industriali ► momento culminante biennio rosso ► formazione consigli di fabbrica e rivendicazioni sindacali e politiche

2. Ordine Nuovo: gruppo politico guidato da Gramsci che comprendeva anche Togliatti ► richiamo esperienza sovietica

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► importanza consigli di fabbrica e potere operaio ► influenza l'esperienza rivoluzionaria a Torino

3. Ruolo del PSI e della CGL ► atteggiamento incerto nei confronti dell'occupazione ► rimangono estranee al movimento ► riconducendolo a dinamiche unicamente sindacali ► solo a FIOM assume un ruolo di guida

4. Occupazione fabbriche tra rivoluzione e sconfitta operaia ► momento di massima tensione rivoluzionaria ► ma dimostra la mancanza di reali prospettive rivoluzionarie ► l'incapacità del gruppo dirigente massimalista sfruttare l'occasione ► per una politica rivoluzionaria o riformista

Operai armati occupano le fabbriche

I. Crisi della politica giolittiana e biennio nero

1. soluzione giolittiana all'occupazione ► non adotta politica repressiva ma cerca un compromesso ► accordo del settembre 1920 ► aumento salariale minimo ► forme di autogestione dei consigli di fabbrica (che poi non si realizzeranno)

2. insoddisfazione borghesia e prevalere soluzioni autoritarie ► rifiuto politica moderata e riformista di Giolitti ► disordine sociale e crisi economica causate da ► pretese classi lavoratrici e potere dei sindacati ► paura di una rivoluzione e del contagio dell'esperienza sovietica ► prevalere tendenze autoritarie nella borghesia agraria e industriale ► fascismo comincia a essere visto con favore

3. Difficoltà movimento socialista ► frattura tra liberali riformisti e settori della borghesia ► crisi partito socialista ► nonostante i buoni risultati delle elezioni amministrative del 1920 ► successi del blocco nazionale formato da liberali conservatori, fascisti e nazionalisti ► aumenta tensione tra riformisti e massimalisti

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► viene meno mobilitazione operaia e contadina ► anche per la crisi economica

4. avvio dello squadrismo ► comincia a diffondersi lo squadrismo nella pianura padana ► assalto municipio di Bologna: eccidio di palazzo D'Accorsio (11/1920) ► dicembre 1920: squadre fasciste assaltano il municipio ► comincia il biennio nero

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2. il movimento Fascista 2.7 La nascita del Partito Nazionale Fascista Squadrismo: si intensifica nella prima metà del 1921 ► sostegno e cooperazione esercito e forze dell'ordine ► movimento acefalo ►senza rigida organizzazione e gerarchia

Squadrismo: 1° semestre 1921

Obiettivi Numero Distruzioni Giornali Tipografie

17

Case del popolo 59 Camere del lavoro 110 Leghe contadine 83 Circoli culturali 151 MORTI 77 FERITI 280

Patto di pacificazione: firmato da Mussolini, PSI e CGL ►cessazione attacchi squadristi ►sconfessato dai ras del fascismo ► Mussolini come primo tra pari

Italo Balbo (Ferrara), Dino Grandi (Bologna), Roberto Farinacci (Cremona)

Nascita PNF: III congresso Fascismo - novembre 1921 ► trasformazione squadrismo in forza politica nazionale ► controllo del movimento da parte di Mussolini ► abbandono definitivo programma di San Sepolcro:

conservatorismo sociale difesa interessi capitale industriale e agrario eliminazione anche violenta degli oppositori

2.8. Marcia su Roma

successo fascismo ► sostegno ceto dirigente liberale, esercito, grande

capitale, amministrazione dello stato (prefetti, funzionari, ecc.)

► fascismo: riportare ordine e pace sociale nel paese eliminando il progetto sovversivo del movimento dei lavoratori

► progetto Giolitti elezioni maggio 1921 ► formazione liste Blocco nazionale ► accorpamento di tutte le forze conservatrici: fascisti, liberali, cattolici, nazionalisti,

per bloccare legalmente socialisti e popolari per poi normalizzare il fascismo eliminandone il carattere violento e riportandolo alla

normalità

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strategia socialisti riformisti ► Turati, Treves, Matteotti sostegno a liberali e cattolici in funzione antifascista ► espulsione dal partito e creazione PSU

Giacomo Balla, La marcia su Roma, 1932

Marcia su Roma

ottobre 1922 - 14.000 fascisti si concentrano intorno a Roma e marciano sulla capitale 1. piano Mussolini: ► ottenere un governo a forte presenza fascista ► pressioni sul re per appoggiare Mussolini ► esercito pronto a intervenire

29 ottobre 1922 2. Vittorio Emanuele III ► non rifiuta di firmare lo stato d'assedio proposto da Facta ► conferisce a Mussolini l'incarico di formare il nuovo governo 3. Conquista potere fascismo ► non attraverso rivoluzione ► lo stato prima tollera la violenza fascista contro opposizioni ► quindi concede il potere a Mussolini

2.9 La conquista dello stato e della nazione

azione governo Mussolini ► politica a favore dei gruppi sociali e economici che sostenevano il fascismo ► abolizione nominatività titoli ► abolizione aumento tassa successione ► celebrazione vittoria 4 novembre ► identificazione fascismo - patria ► nemici del fascismo (bolscevichi) - nemici della patria ► essere contro il fascismo = essere contro la patria

LOGICA TOTALITARISMO FASCISTA

Page 12: Il fascismo in Italia

Premessa Precedente Strumento 1 Strumento 2 Simbologia

identificazione fascismo - patria:

interventismo 1915 squadrismo appropriazione

stato celebrazione

marcia su Roma opposizione a

fascismo minoranza impone

sua volontà alla distruzione violenta

avversari politici da organo degli interessi comuni

come vittoria della nazione

opposizione a interesse nazione

maggioranza e al Parlamento

mentalità bellica a strumento di

repressione non di una sua

parte

logica amico /

nemico

al servizio di una parte politica

Simbologia e propaganda elementi o eventi propri del fascismo (di parte) acquistano una valenza nazionale - statale

► istituzione Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale ► squadrismo forza legale dello stato ► stato al servizio di una parte politica ► marcia su Roma 28 ottobre 1922 ► festa nazionale ► inizio di una nuova era e data iniziale di conteggio degli anni ► fascismo = totalitarismo: Amendola e don Sturzo ► totale controllo dello stato e della società ► fascistizzazione stato e società "Il fascismo ha le pretese di una religione, le supreme ambizioni e le inumane intransigenze di una crociata. Non promette la felicità a chi non si converte a chi non si lasci battezzare" (Amendola, 1/4/'23)

2.10. Il delitto Matteotti

1. svolta del 1924 - elezioni ► legge Acerbo: lista che consegue i 25% ottiene i 2/3 dei seggi ► clima violento (brogli e intimidazioni) ► 30 maggio: apertura camera e denuncia irregolarità da parte di Matteotti ► squadra fascista Ceka lo rapisce e uccide 2. Secessione Avventino avversari fascismo abbandonano lavori parlamento ► speranza di un intervento del re che destituisca Mussolini ► opinione pubblica e molti di coloro che avevano appoggiato Mussolini gli sono ora contro ► perché

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► fascismo ancora violento ► vittima un moderato riformista eletto regolarmente eletto 3. intellettuali, esempio di Piero Gobetti ► coalizzarsi forze antifasciste ► abbattimento blocco a sostegno del fascismo (nazionalisti, clericali, conservatori, grande capitale monopolistico) ►aggredito dai fascisti (settembre '24) rimasti impuniti 4. Vittorio Emanuele ► passività: tace e non interviene ► silenzio = implicita legittimazione di Mussolini e del suo operato ► 3 gennaio 1925: discorso di Mussolini alla Camera ► assunzione responsabilità storica omicidio ► inizio dittatura

3. Lo Stato Totalitario 3.1. Distruzione dello Stato liberale Strategia Mussolini persegue dopo il 1925 ► smantellamento dello stato liberale ► instaurazione dittatura attraverso eliminazione ► della separazione dei poteri ► degli avversari politici 1. Attività legislativa dal 1925 ► legge prerogative capo del Governo ► controlla ogni ambito dell'attività dello stato ► Capo del Governo: ► decide su cosa il Parlamento può discutere ► non è più responsabile verso il Parlamento ► può essere destituito solo dal re ► controlla la magistratura 2. Leggi fascistissime: novembre 1926 ► eliminazione diritti politici e libertà individuali ► soppressione di tutti i partiti ad eccezione di quello fascista ► deputati aventiniani decaduti ► reintroduzione pena di morte ► istituzione Tribunale Speciale ► contro i dissidenti ► formato da militari e gerarchi fascisti della milizia ► 5.139 imputati, 9 condanne a morte, 7 ergastoli e 27.735 anni di carcere ► Istituzione Confino di polizia ► contro i sospettati di attività antifascista ► commissione formata da prefetto, questore, comandante locale crabinieri ► 15.000 condanne al confino inflitte ► soppressione sindaci eletti democraticamente dai cittadini ► sostituiti da un podestà ►di nomina governativa 3. Patti Lateranensi: 21 febbraio 1929 ► obiettivi: ► appoggio della Chiesa al fascismo ► rafforzare consenso italiani al fascismo

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► accordi: ► istituzione stato Città del Vaticano ► cattolicesimo religione di stato

11 febbraio 1929: Mussolini e il cardinale Gasparri firmano i patti lateranensi

3.2. La nazione e lo Stato

1926: conclusione processo di instaurazione della dittatura ► eliminazione dissenso, pluralismo, democrazia ► instaurazione dittatura totalitaria fine esplicito fascismo e Mussolini Dottrina del fascismo, Enciclopedia Treccani, 1932 ► fascismo terza via superamento liberalismo e socialismo marxista 1. concezione fondata su idea di stato e nazione ► nazione: ► insieme di individui accomunati per natura e storia ►costituiscono un aggregato informe e privo di volontà propria ► stato: istituzione totalitaria ► promuove il processo di formazione della nazione ► guida la nazione verso la grandezza ► totale subordinazione allo stato ►degli individui (liberalismo e libertà individuale) ►delle classi (socialismo e lotta di classe)

2. Duce come capo assoluto ► rifiuto democrazia ► popolo non può autogovernarsi, né è incapace 3. concezione elitaria del potere ►gruppo ristretto portatore volontà e coscienza nazionale Duce ► guida dello stato e della nazione ► capacità decisionale infallibile

►totale subordinazione alla sua volontà

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preghiere delle Piccole italiane

Motto dei balilla

3.3. La mobilitazione delle masse

fascismo e regimi autoritari tradizionali

1. novità fascismo riguarda le masse (Renzo De Felice) ► dittatura tradizionale ► esclusione delle masse dalla partecipazione alla vita politica ► imposizione modelli sociali tradizionali ► fascismo: mobilitazione delle masse 2. mobilitazione delle masse ► per ottenere il consenso ► dando ad esse la sensazione di: ► avere un rapporto diretto con il capo ► essere protagoniste di un'azione rivoluzionaria ► di trasformazione dello stato di cose negativo ► per la creazione di una società migliore

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Immagini tratte dai libri per la scuola elementare

3. strumento ► fascistizzazione della vita sociale ► e anche della interiore emotiva e sentimentale ►attraverso: ► scuola, cinema, radio, tempo libero, vacanze, sport, ecc. ►e cerimonie e riti di massa (adunate, saggi ginnici, parate, discorsi del duce, ecc.) ► per permeare la società dei propri ideali

3.4. Il Duce, lo Stato, il Partito

Strategia politica Mussolini ► subordinare il partito allo stato ► affermare la propria autorità assoluta su: ► partito ► stato 1. il Partito e il duce ► marzo 1926: destituzione Roberto Farinacci da segretario del partito ► personalità di spicco e possibile rivale di Mussolini ► voleva una diarchia ► potere diviso tra Segretario PNF (partito) e capo governo (Stato) ► sostituito da Augusto Turati ►epurazione: eliminazione degli elementi più radicali ► dal 1926 al 1938 vi sono circa 140.000 espulsioni tra dirigenti e gregari ► congresso 1926: eliminazione elettività cariche dal partito ► nomine operate direttamente da Mussolini 2. Mussolini capo assoluto ► eliminazione di ogni possibile concorrente ► unico supremo capo del fascismo ►culto e mito del duce ► evoluzione potere Mussolini nel partito ►1929: primo gerarca

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►1932: al di fuori e a di sopra del partito 3. Lo Stato e il Partito ► Prefetto ►suprema autorità statale nella provincia ►nominato da Mussolini ►Federale ►suprema autorità del partito nelle province ►nominati da Mussolini ►Federale è subordinato al prefetto

Tessera della gioventù italiana del littorio

3.5. Costruzione stato totalitario

1. Funzione partito ► diffondere ideologia ufficiale ► educare il popolo ai valori del fascismo ► diffondere il mito dell'infallibilità e culto del capo 2. Segretario 1931 - 1939: Achille Starace ► linea politica Starace ►della politica di chiusura del partito ► per evitare iscrizione opportunisti ►alla apertura: ►chiunque si poteva iscrivere ►iscrizione obbligatoria per dipendenti pubblici ► 60% italiani si iscrivono al partito ► nel 1927 iscritti = 27 MLN 3. Fascistizzazione integrale della società

3.6. Uomo nuovo fascista

Strategia Mussolini ► Italia grande potenza ► mito di riferimento: impero romano 1. creazione impero

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► conquista Etiopia 1936 ► Vittorio Emanuele proclamato imperatore ► massimo consenso regime 2. creazione uomo nuovo ► italiano popolo di dominatori ►trasformazione dell'italiano ►in nuovo tipo di uomo ►guerriero e fascista 3. Regolamentazione rapporto popoli dominati (neri africani) ►subordinazione dominati a dominatori ►netta separazione e discriminazione 4. leggi razziali ► 30 dicembre 1937: carcere per "relazioni di indole coniugale" ► 17 novembre 1938: divieto matrimoni misti ► 29 giugno 1939: reato di lesione del prestigio della razza ► divieto di rapporti tra italiani e indigeni ► 13 maggio 1940: meticci privati di cittadinanza piena

3.7. Il razzismo fascista

Fondazione ideologica legislazione razziale ► elaborazione teoria razziale fascista ►giugno 1938: Guido Landra, antropologo: ► decalogo razzismo fascista ►commissione intellettuali

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►stesura del "Manifesto degli scienziati razzisti" ►pubblicato su "La Difesa della razza", 5 agosto 1938 ► Nicola Pende:membro più prestigioso commissione ► si dissocia ► rifiuta razzismo biologico filo - tedesco ► purezza razziale e arianesimo italiani ► propone ► modello storico - culturale ispirato a missione civilizzatrice Roma ►capacità italiani di formare un nuovo popolo a partire da popoli differenti ► Mussolini sceglie modello biologico - razziale ►allargando la legislazione razzista anche agli ebrei ► agosto 1938: censimento ebrei residenti ►46.656, concentrati a Roma, Milano, Trieste ► 5 settembre 1938: Provvedimenti per la difesa della razza ► esclusione docenti ebrei dalle scuole statali ► divieto iscrizione alunni ebrei

3.8. Le Leggi razziali

1. accentuazione antisemitismo Mussolini da 1938 ► spiegazione: ► tesi tradizionale e assolutoria: pressioni di Hitler, priva di fondamento documentale ► ipotesi varie: ► autonomia comunità ebraica visto come un pericolo per la fascistizzazione ►antisemitismo sostegno alla politica di costruzione dell'uomo nuovo fascista ► rafforzare il senso di superiorità degli italiani

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2. Gran Consiglio del Fascismo, 6 ottobre 1938 "► Dichiarazione sulla razza" ► divieto matrimoni misti ► espulsione ebrei da società civile e istituzioni pubbliche ► esercito, sport, partito, ecc. ► divieto professioni e proprietà aziende ►aziende con più di 100 persone o più d 50 ettari 3. Vittorio Emanuele III firma tutti i decreti ► rinnegando il gesto di Carlo Alberto che ► aveva concesso i diritti civili agli ebrei nel 1848

4. Lo stato corporativo 4.1. La negazione della lotta di classe

Problema: ► superare la lotta di classe ► tra capitale e lavoro ►che porta alla disgregazione della società e indebolisce lo stato 1. Soluzione fascismo: corporativismo ► principio: cooperazione tra capitalisti e proletariato ► subordinano i loro interessi ►a quello superiore della nazione 2. Tappe realizzazione corporativismo ► Accordo Palazzo Vidoni ►sindacati rinunciano a sciopero ►padronato riconosce solo sindacato fascista come legittimo ► Legislazione ordinamento corporativo ► creazione corporazioni ► organizzazione formate da datori di lavoro e sindacato fascista ►risolvere pacificamente vertenze ► in realtà sindacato fascista controllato dallo stato quindi eliminazione sindacati e potere contrattuale lavoratori tutte le decisioni vengono prese da governo fascista e capitalisti 3. Fascismo Terza via dunque il fascismo non fu una terza via tra comunismo e capitalismo fu un paese capitalista in cui , a differenza degli altri, non esistevano i sindacati 4. Risultato sotto il fascismo i lavoratori italiani avevano gli stipendi più bassi d'Europa

4.2. La politica economica del regime

QUOTA 90 - 1926 1. obiettivo: stabilità monetaria e rafforzamento della lira ► 1919 sterlina - lira: 1 a 36; ► 1925 sterlina - lira: 1 a 145 ► 1926: rivalutazione 1 a 90 2. conseguenze negative: ► riduzione credito

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► crisi esportazioni ► abbassamento salari 3. conseguenze positive: ►favorisce importazioni ►difesa risparmi Battaglia del Grano - 1926 1. obiettivo: autarchia, raggiungere l'autosufficienza economica protezionismo totale importazione grano potenziamento produzione nazionale 2. risultati positivi: ► 1913: 50 MLN Q ► 1930: 60 MLN Q ► 1939: 80 MLN Q 3. conseguenze negative: ► costo pane più caro per gli italiani (quello estero costava meno) ► danno agricolura ► messa a dimora terre destinate a pascolo e colture pregiate ► situazione monopoli determina mantenimento sistemi produzione arretrati

Manifesti e copertine di giornali dedicate alla "Battaglia del grano"

4.3. Lo Stato Imprenditore e Banchiere

1. Crisi 1929 colpisce l'Italia ► 1.000.0000 di disoccupati ► crisi industria tessile (produzione -30%) 2. Politica del regime fascista ►Intervento dello Stato in economia ►opere pubbliche ► bonifica Agro Pontino ► autostrade nel nord

Page 22: Il fascismo in Italia

3. Creazione Enti Statali ► I.M.I. Istituto Mobiliare Italiano ► banca pubblica ► intervento finanziario a sostegno di banche e industrie in crisi ► I.R.I. Istituto per la Ricostruzione Industriale ► rileva industrie in crisi ► le gestisce direttamente ► acquisisce il 44,5% del capitale azionario italiano 4. Economia Mista ► Stato soggetto economico ► possiede e gestisce parte dell'attività economica ► programmazione sviluppo economico 5. Fallimento complessivo politica economica ► economia italiana ► incapace di produrre uno sviluppo tae da: ► sostenere la politica imperiale del fascismo ► preparando economicamente e militarmente il paese alla guerra

ECONOMIA DI MERCATO, SOCIALISMO, ECONOMIA MISTA

Economia Mercato Socialismo Economia Mista

Stato di riferimento Usa (prima del 1929) Unione Sovietica Italia (dopo 1929)

Caratteristica fondamentale

imprese private unici soggetti economici

Stato unico soggetto economico

coesistenza imprese pri-vate e stato come sog-getti economici

Vantaggi economici concorrenza stimola produttività e innova-zione

pianificazione produzio-ne e sviluppo economi-co

stato sostiene imprese in crisi

Rischi economici anarchia mercato produ-ce crisi aziende ed eco-nomia

calo innovazione e pro-duttività

crescono le uscite statali e si aggrava la situa-zione del bilancio pub-blico