Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

download Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

of 170

Transcript of Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    1/170

    UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

    FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA

     TESI DI LAUREA IN FILOSOFIA

    IL DISTACCO IN MEISTER ECKHART E

    ROBERTO ASSAGIOLI

    Relatore: Chiar!o Pro" Gia#$ior$io Pa%&'alotto

    La'rea#(o: I)a# Or(i#erMatr #*+*,+-

    A##o a..a(e!i.o /++0 1 /++2

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    2/170

    /

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    3/170

    Introduzione

    L’intento di questo lavoro è quello di svolgere un’indagine sul distacco così come

    questo ci è stato insegnato da due grandi maestri: Meister Eckhart, mistico, teologo e

     predicatore renano e Roberto Assagioli, psichiatra italiano ondatore della psicosintesi e

    ini!iatore della cosiddetta psicologia transpersonale"

    Alla base della compara!ione, l’osserva!ione che in entrambi questi autori il concetto

    del distacco riveste un ruolo chiave all’interno del loro pensiero" #uesta della centralit$

    della tematica del distacco è anche una tesi che cercher% di dimostrare nelle prime due

     parti di questo lavoro"

    La prima parte cerca di rintracciare la tematica del distacco nell’opera eckhartiana con

     particolare atten!ione alle opere tedesche, dimostrando come il distacco sia davvero

     punto cardine del suo insegnamento e come questo tema si colleghi in modo essen!iale

    a tutti gli altri temi importanti della sua predica!ione"

     &ella seconda parte passer% in rassegna i vari momenti e le varie tecniche della

     psicosintesi per ritracciare i punti in cui il distacco riveste un ruolo importante, cercando

    di dimostrare come il distacco o la disidentiica!ione sia momento imprescindibile della

     psicosintesi e come questo atteggiamento e questa pratica sia sempre presente in ogni

    momento del cammino psicosintetico delineato da Assagioli"

    La ter!a parte è dedicata al conronto tra i due pensatori" 'onronto, si potrebbe dire, un

     po’ particolare, in quanto si cercher$ di ar dialogare attorno a un tema comune due

    autori apparentemente molto lontani ra loro" L’idea che sta alla base di questa ricerca e

    che rende interessante il conronto è quella di concentrarsi sull’ esperienza del distacco:

    il distacco, vedremo, è innan!itutto una prassi, una esperien!a e come tale cercheremo

    di eviden!iarlo e conrontarlo nei nostri due autori che scopriremo, da questo punto divista, pi( vicini di quanto non possa sembrare"

    Le domande ondamentali che sottendono questo lavoro sono quindi: cosa possiamo

    apprendere noi oggi da Eckhart e Assagioli) 'ome possiamo noi oggi praticare il

    distacco seguendo i loro suggerimenti) *erch+ dovremmo praticarlo) 'osa pu% portare

    nelle nostre vite)

    n altro punto importante rester$ sullo sondo del presente lavoro sen!a essere

    esplicitamente temati!!ato, pur costituendone un movente importante: la necessit$ distabilire un dialogo, un incontro tra mistica e psicologia"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    4/170

    *ersonalmente avverto come una necessit$ imprescindibile del nostro tempo quella di

    tornare a ar vivere il messaggio della mistica, anche portandolo all’interno di altre

    dimensioni, diverse sicuramente da quelle originarie, ma pi( vicine alla sensibilit$

    dell’uomo moderno: penso ad esempio alla psicologia, disciplina a cui l’uomo sempre

    di pi( si aida per superare diicolt$ e soeren!e e raggiungere un benessere e una

    salute maggiori" na psicologia che a mio avviso pu% risultare molto pi( eicace nella

    misura in cui riesce a integrare al suo interno e a ar rivivere il messaggio delle grandi

    mistiche del passato: l’unione dell’anima con il divino, con qualcosa di pi( grande, con

    qualcosa che va oltre l’io individuale"

    -n una civilt$ come la nostra che sta spingendo al massimo l’individualismo,

    l’egocentrismo, la conce!ione secondo cui gli uomini sono esseri isolati che perseguono

    ognuno il proprio interesse e i propri ini, conce!ione che oltre a creare soeren!a

    inutile sta distruggendo il nostro pianeta, vedo proprio nel recupero della mistica e del

    distacco una possibile via di uscita"

    Appare del tutto assurdo, guardando a quello che ci sta portando questo tipo di pensiero,

    continuare a pensare al soggetto come a una realt$ sostan!iale autonoma e separata da

    tutto il resto" *roprio i grandi mistici invece ci insegnano a vedere l’uomo come

    essen!ialmente interconnesso a tutto ci% che c’è, ci insegnano a  sentire  questa

    interconnessione, a praticare il distacco, e con esso ad andare oltre l’io, ricollegandoci

    alla nostra vera essen!a: questo messaggio a mio avviso essen!iale per la salute sia

    individuale che globale dovrebbe essere sempre di pi( recepito dalla moderna

     psicologia"

    *

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    5/170

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    6/170

     &el trattato  Del distacco, Eckhart si domanda 7quale sia la pi( alta e migliore virt(

    attraverso cui l’uomo possa unirsi nel modo pi( intenso e stretto a .io 89;  

    #ui è chiaro come il distacco sia la ine di ogni rapporto con le creature" Anche nella

    misericordia l’uomo esce da se stesso per andare verso le miserie e i bisogni del

     prossimo, da cui il suo cuore è turbato" ?inch+ qualcosa, qualsiasi cosa, pu% turbare il

    suo cuore, l’uomo non è come dovrebbe essere, dice Eckhart: nel distacco l’uomo

     permane in se stesso, insensibile a emo!ioni e turbamenti"

    /

     1rattato Del distacco in Dell’uomo nobile, Adelphi, Milano, 0555, p"0=04  Ibidem.*  Ivi, p"0==

    5

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    7/170

    7L’uomo che permane così in un totale distacco è rapito nell’eternit$ a tal punto che nulla di

    eimero pu% turbarlo e che egli nulla prova di quanto è nella carne, e viene detto morto al

    mondo perch+ non ha pi( gusto per ci% che è della terra";@ 

    -l distacco è rimo!ione della creatura, della inite!!a, di ci% che in s+ non ha sussisten!a:

    le cose della terra, le creature, non hanno pi( gusto per lo spirito distaccato, questi le

    riconosce nella loro inconsisten!a, mutevole!!a, insigniican!a" Lo spirito distaccato

    non pu% essere turbato da ci% che è eimero" &el distacco 7lo spirito permane

    insensibile a tutte le vicissitudini della gioia e della soeren!a, dell’onore, del danno e

    del dispre!!o, quanto una montagna di piombo è insensibile a un vento leggero"; 

     &el distacco quindi lo spirito recide i legami con la creatura e con tutte le emo!ioni,

    sensa!ioni, turbamenti che sono determinati da ci% che è creatura" All’uscire da se stesso

    di amore, umilt$ e misericordia, Eckhart contrappone il permanere immobile in se stesso

    del distacco, che in questo permanere in se stesso si slega dalla creatura e pu% incontrare

    .io"

    Ma che cos’è la creatura in Eckhart) 'reatura è tutto ci% che è inito, limitato, soggetto

    al determinismo, la creatura non ha l’essere come suo pieno possesso ma lo riceve, per 

    così dire, solo in prestito da .io" La creatura in se stessa, cioè in quanto separata dal1utto, è un puro nulla, è la radice stessa del male e della soeren!a in quanto solo

    nell’no possono esserci 4ene e Biusti!ia"

    71utto quello che è creatura, in quanto si onda su se stesso, non è buono" &iente è buono, se

    non .io solo;C";/e .io ritirasse in s+ quello che è suo, tutte le creature diventerebbero nulla";6

    L’essere appartiene solo a .io: chi aggiunge a .io il mondo intero, dice Eckhart, non

    ottiene nulla di pi( che .io stesso" La creatura, tutto ci% che è creatura in noi, tutto ci%

    che in noi dipende dalla creatura e noi stessi in quanto creatura, tutto questo ci

    impedisce il contatto con .io" .ove c’è .io non c’è creatura e viceversa: nell’anima

    non c’è posto contemporaneamente per .io e per la creatura" /olo se noi attraverso il

    distacco abbandoniamo, rimuoviamo ci% che è creatura, allora .io pu%, an!i 7deve;

    scendere e prendere il suo posto"3  Ivi, p"0=@5

      Ivi, p"0=0 ermoni tedeschi. Adelphi, Milano, 056@, p"0>2  Ivi, p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    8/170

    1.' - I di!t"##o #o$e nu" e #o$e tutto

    -l distacco unisce a .io" ?inch+ siamo attaccati a tutto ci% che è creatura, che è

    determinato, nella nostra anima non c’è posto per .io, essa è persa nella rete dei

    contenuti mutevoli e inconsistenti" -l distacco è questa opera!ione di are il vuoto, di

    nientiicare i contenuti" -l distacco è vicino al nulla in quanto annulla tutto ci% che è

    creatura e rende l’anima simile a quel nulla che è .io stesso" L’anima distaccata muore

    a se stessa, rinuncia a se stessa, a il vuoto in se stessa, si ritrova assolutamente

    semplice, pura, e in questo si a uguale a .io"

    -l distacco è dunque completo annullamento di s+ e quindi nulla, ma,

    contemporaneamente, è apertura all’essere di .io, piene!!a dell’essere e quindi, in un

    certo senso, tutto" 'oesistono in Eckhart questi due aspetti: talvolta egli mette in luce

    questo aspetto negativo del distacco per cui esso è nulla, talvolta questo aspetto positivo

    di piene!!a gioia e beatitudine" #uesti due aspetti, anche se a volte pu% sembrare che

    Eckhart sottolinei maggiormente quello negativo, devono essere tenuti presenti entrambi

    contemporaneamente, nel loro apparente paradosso, per poter comprendere veramente il

    distacco"

    7-l distacco è tanto vicino al nulla che tra il peretto distacco e il nulla non pu% esservi niente";5 

    .a un certo punto di vista, dal punto di vista della creatura, il distacco è nulla perch+ in

    esso nessuna cosa legata alla creatura ha pi( presa sulla nostra anima, n+ sensa!ioni, n+

    emo!ioni, n+ pensieri, niente" .a un altro punto di vista il distacco è tutto, è piene!!a,

     perch+ una volta rimossa la molteplicit$, resta quello che è essen!iale, l’esperien!adell’no, l’esperien!a dello spirito, .io2 e questa esperien!a è descritta da Eckhart in

    termini positivi di gioia, di piene!!a di vita, di pace" 'osì Eckhart pu% aermare che nel

    cuore distaccato, libero dalla creatura e per questo conorme a .io, vi è pace completa e

     beatitudine0D, ch+ 7nessuno è pi( gioioso di colui che si trova nel pi( grande distacco";00 

     &otiamo qui come la radicalit$ del distacco si rivolga proprio a tutti i contenuti, e come

    la gioia e la pace del e nel distacco che abbiamo eviden!iato, non vada conusa con la

    ,

     1rattato Del distacco in Dell’uomo nobile, cit", p"0==-+ 'r" Ivi, pp"0>=0>>--  Ivi, p"0>@

    2

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    9/170

    gioia nella e per la creatura: siamo a due livelli diversi" *erci% Eckhart commentando

    Bv 0,C in cui 'risto dice ai discepoli: 7è necessario che io vi lasci perch+ se non vi

    lascio non verr$ in voi lo /pirito santo;, aerma che persino la gioia della presen!a

    isica di 'risto è un impedimento per ricevere la gioia peretta dello /pirito santo2

     perino da questa gioia in quanto terrena dobbiamo distaccarci" -l distacco deve

    estendersi quindi su tutti i contenuti, non solo su quelli per così dire negativi: si tratta di

    abbandonare ogni immagine e unirsi all’essere sen!a orma"0<

    -l distacco come annullamento di s+ è spesso collegato con il tema dell’umilt$: 7chi

    dunque vuole giungere al peretto distacco, cerchi la peretta umilt$, si avviciner$ così

    alla .ivinit$";0= Anche se all’ini!io del trattato il distacco è detto superiore all’umilt$

     per i motivi che abbiamo visto, il pi( delle volte i due termini indicano il medesimo

     processo: l’uomo nobile dell’omonimo trattato è l’uomo dell’umilt$ e del distacco" &on

    deve meravigliare che Eckhart si esprima dierentemente in diversi punti, n+ questo

    deve essere preso come segno di incoeren!a: le realt$ spirituali di cui parla non si

     prestano e deini!ioni precise2 la stessa realt$ spirituale pu% essere espressa, indicata in

    molti modi diversi, e così a Eckhart, orse anche assecondando le dierenti circostan!e

    dei suoi uditori o dei versi delle scritture presi come punto di parten!a per illustrare la

    sua dottrina"

    1.( - L)in#ontro #on Dio

    F nel distacco che avviene questo incontro ra uomo e .io che è il punto essen!iale

    della predica!ione eckhartiana" .io pu% operare nel cuore dell’uomo secondo la sua

    volont$, se vi trova una disponibilit$, una recettivit$" /e nel cuore dell’uomo c’è la

    creatura, se in esso c’è questo o quello, cioè dei contenuti determinati, allora .io non pu% operare, è piuttosto l’io dell’uomo che opera" /e nel cuore dell’uomo, rimasto sen!a

    attaccamenti, .io trova il vuoto di ogni creatura, allora, in questo animo completamente

    distaccato, pu% operare secondo la sua assoluta volont$"0> 

    'ome non possiamo scrivere su una tavoletta di cera se questa non è vuota, 7se .io

    deve scrivere nel mio cuore nel modo pi( elevato, bisogna che dal cuore esca tutto quel

    -/

     'r" Ivi, p"0>@-4  Ivi, p"0>-* 'r" Ivi, p" 0>0

    ,

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    10/170

    che pu% chiamarsi questo o quello, ed è proprio quanto accade con il cuore distaccato;0@"

    -l cuore distaccato non ha per oggetto n+ questo n+ quello, ha sciolto tutti gli

    attaccamenti, i legami alle cose del mondo, ha atto il vuoto"

    F in questo vuoto, in questo distacco, in questa rimo!ione che l’anima dell’uomo si a

    uguale a .io" La creatura non pu% arsi uguale a .io se non nel distacco, se non muore

    in quanto creatura, se non diventa essa stessa .io, se non genera .io nel ondo della sua

    anima: l’anima nel distacco si a pura, semplice immutabile, si a uguale a .io" #uesto

    arsi uguale dell’anima nel distacco è portato da Eckhart alle sue estreme conseguen!e

    con l’aerma!ione che .io stesso è 7supremo distacco; 0, che 7.io è .io per il suo

    distacco immutabile";0C 

    'on le parole di Marco Gannini:

    7-l distacco non è una condi!ione estrinseca dello spirito, ma lo spirito stesso" L’atto del

    distacco, di gioia ininita perch+ di libert$, è l’essere dello spirito, ed è in questo atto che

    HconsisteI, per così dire, il ondo dell’anima, che è lo spirito stesso, cioè .io" &on a caso

    Eckhart chiama .io Hsupremo distaccoI: espressione inaudita e incomprensibile al di uori di

    questo quadro di rierimento";06

    #ui dobbiamo capire che lo stesso atto del distacco, di rimo!ione della creatura e delladeterminate!!a, è .io stesso" /e così non osse saremmo costretti a pesare a un soggetto

    che si distacca da questo e da quello ma resta ancora un soggetto determinato e si unisce

    a un .io che è altro da s+: è evidente come qui ci troveremmo ancora nella molteplicit$

    e quindi nella inite!!a, non ancora nello /pirito, nell’no"

    L’atto stesso con cui l’uomo si distacca da ogni determinate!!a, e anche da se stesso in

    quanto determinato, è un arsi nulla in se stesso, un essere così povero, tanto che in lui

    non resta nulla se non questo puro distacco, che lo eguaglia a .io in quanto Egli stesso è

    questo puro distacco" #ui si eviden!ia la diicolt$ ondamentale del linguaggio

    nell’indicare questa esperien!a di assoluta unit$ a cui vuole portarci Eckhart: non deve

    esserci dualit$, quindi non pu% esserci il distacco e .io, non possono esserci questi due

    -3  Ivi, p"0><-5  Ivi, p"0>-0  Ivi, p"0=-2

     M" Gannini, toria della mistica occidentale, Mondadori, Milano, 0555, p" 05C

    -+

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    11/170

    termini distinti, non pu% esserci il distacco come un qualcosa che ci porta a .io come a

    un qualcos’altro, non deve esserci due ma no"

    *er indicare questa realt$ è orse inevitabile che Eckhart quando si spinge al culmine

    della sua predica!ione, dovendo indicare l’no non possa are altro che eguagliare

    termini: così .io è distacco, è spirito, è genera!ione del Logos nell’anima, è lo stesso

    ondo dell’anima, o ancora, proprio per sottolineare l’assen!a di determina!ioni, è nulla"

    1utti i termini che Eckhart usa e tutte le immagini di cui si serve per indicare l’no,

    sono come altrettanti percorsi per raggiungere un punto a cui il linguaggio, che per sua

    natura distingue, non pu% portarci, ma che pu% solo indicare oltre se stesso" #uesto è il

    senso delle ormula!ioni strane e paradossali che spesso troviamo in Eckhart, che

    richiamano ancora una volta il atto che qui abbiamo a che are non con una realt$ da

    conoscere solo intellettualmente, ma con un’esperien!a da reali!!are in noi a livello

    spirituale"

    -l distacco dunque è lo spirito stesso, è il distacco che 7separa dalla creatura e si unisce a

    .io";05 'osa resta, potremmo chiederci, nell’anima quando è completamente distaccata

    da se stessa e dalle creature, quando ha rimosso la dissomiglian!a e la creaturalit$) &on

    resta nulla, quel nulla che rende l’anima uguale e aperta a .io, quel nulla che è tutto e

    che è .io, resta solo il puro distacco che è .io stesso"

    1.* - Co!trin+ere Dio

    -n questo distacco, dice Eckhart, .io è costretto a unirsi a me: 7Lo spirito libero, quando

     permane in un autentico distacco, costringe .io a venire al suo essere";

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    12/170

    verso .io, ma tramite il distacco, lo costringo a venire a me2 e inatti Eckhart dice che

    7.io pu% congiungersi pi( intimamente a me e con me unirsi meglio di quanto io non

     possa are con lui";

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    13/170

    & - L)ANTROPOLOIA ECKHARTIANA

    &.1- Uo$o interiore e uo$o e!teriore

    *rima di proseguire la nostra analisi sul distacco diamo uno sguardo a quella che

     potremmo chiamare l’antropologia eckhartiana, che possiamo delineare attraverso una

    serie di distin!ioni a partire da quella tra uomo esteriore e uomo interiore, che Eckhart

     prende da una lunga tradi!ione platonica, poi paolina e agostiniana: in ognuno di noi ci

    sono due uomini diversi, che sono in realt$ 7pi( distanti tra loro di quanto il cielo pi(

    alto lo sia dal centro della 1erra";

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    14/170

     &otiamo che la dimensione dell’anima viene accostata a quella del corpo come qualcosa

    a cui rinunciare: questo è il tema della rinuncia a s+, il tema della morte dell’anima" *er 

    rinascere come spirito, per generare .io nella nostra interiorit$, la nostra individualit$,

    la nostra volont$ personale, quello che ci caratteri!!a come io individuale, distinto e

    separato, deve morire, l’anima deve morire perch+ possa nel suo ondo generare lo

    spirito che è .io"

    &.' - Uo$o e u$"nit

    A queste classiica!ioni possiamo sovrapporre quella tra uomo e umanit$, dove tutto

    quello che è uomo in noi è quello da cui ci dobbiamo distaccare per coglierci come

    umanit$"

    7La pi( grande unit$ che 'risto ha avuto col *adre, è per me possibile, se riesco ad abbandonare

    il questo e il quello e a cogliermi in quanto umanit$; 

    L’uomo corrisponde all’uomo esteriore, l’umanit$ all’uomo interiore" Eckhart distingue

    tra l’uomo, la personalit$, ci% che mi determina come questo uomo che sono, e la suaessen!a" L’essen!a è divina ed è ci% che accomuna tutti gli uomini tra loro e li accomuna

    a .io2 la personalit$ invece è ci% che divide gli uomini tra loro e da .io" -l distacco

    dalla personalit$, la rinuncia ad essere questo uomo qui e il cogliersi in quanto

    universale umanit$, è l’atto d’ingresso in una dimensione diversa e superiore" La natura

    umana, l’umanit$, l’essen!a dell’uomo è altrettanto peretta in tutti gli uomini, sia nel

     povero, che nel papa o nell’imperatore

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    15/170

    A questo si lega anche la distin!ione tra le poten!e dell’anima e il suo ondo" L’anima ha

     poten!e o acolt$, alcune delle quali legate ai sensi e al mondo animale, dette poten!e

    ineriori, altre dette superiori come memoria, intelletto e volont$

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    16/170

    7L’analogon, l’immagine di .io è quindi non solo presente, ma inamovibilmente presente nel

    ondo dell’anima, o, come Eckhart ama anche esprimersi, nella  scintilla animae" *i(

     precisamente: l’analogo, quell’Himmagine di .ioI che .io è imprestandosi alle creature, # esso

    stesso il ondo o la scintilla dell’anima";4+

     'r" ermoni tedeschi, cit", pp"0>00>

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    17/170

    #uesto 7luogo;, l’essen!a dell’anima, è distinta dalle sue poten!e, tanto che esse non

     possono gettarvi nemmeno uno sguardo"==

      7G’è qualcosa nell’anima da cui luiscono la conoscen!a e l’amore, e questo qualcosa non

    conosce e non ama come invece anno le poten!e dell’anima";=> 

    #uesto è il 7luogo; dell’uomo interiore, in cui l’anima muore a se stessa e si rigenera

    come /pirito, è il Jluogo’ in cui si reali!!a l’unit$ essen!iale, la pi( proonda e spirituale

    rela!ione tra .io e l’uomo"

    #uesta distin!ione ra poten!e e ondo dell’anima non deve portarci a pensare che ci

    siano due anime2 le poten!e traggono inatti la loro origine dall’essen!a dell’anima"

    *ossiamo quindi stabilire una rela!ione e una corrisponden!a ra tra uomo esteriore,

    corpo e anima con le sue poten!e da una parte, e uomo interiore, spirito e ondo

    dell’anima dall’altra"

    *er la verit$ Eckhart non si esprime sempre in modo univoco e non è raro trovare in lui

    gli stessi concetti espressi con termini diversi" Abbiamo visto la distin!ione ra le

     poten!e dell’anima, che operano al servi!io dell’uomo esteriore, e il ondo dell’anima,

    che propriamente non opera ma permane in se stesso permettendo così all’essere divinodi operare in lui" #uesta distin!ione va tenuta presente anche quando Eckhart si esprime

    diversamente e parla di poten!e dell’anima superiori e distaccate rivolte e unite a .io"

    /e a volte il Maestro ci dice che per arrivare a .io è necessario oltrepassare le poten!e

    dell’anima, che sono numerose e divise perino nel regno del pensiero, per quanto esso

    quando è puro in se stesso operi meraviglie=@, in altri passi egli parla dell’intelletto come

    della suprema poten!a dell’anima non mescolata alla carne, separata dal tempo e dallo

    spa!io e da tutte le cose, tanto da non avere niente in comune con alcunch+, nella qualel’uomo è ormato a immagine di .io=: è chiaro che qui si sta parlando di un qualcosa di

    qualitativamente diverso dalle poten!e che attraverso la media!ione delle immagini si

    rivolgono e conoscono le creature2 si sta parlando dello stesso ondo dell’anima"

    An!ich+ esprimersi con la metaora del ondo dell’anima, Eckhart si esprime con il

    44 'r" /ermone < ne I sermoni, cit., pp.&'(-&')4* ermoni tedeschi, cit", p"0=>43

     'r" ermoni tedeschi, cit", p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    18/170

    concetto di intelletto attivo, assolutamente distaccato e separato, ma la realt$ spirituale

    che vuole indicare è la medesima"

    Ancora nel 7Liber benedictus; Eckhart chiama la scintilla dell’anima 7poten!a;, ma è

    molto esplicito nel distinguere questa 7poten!a;, che corrisponde al ondo dell’anima,

    dalle agostiniane poten!e superiori dell’anima2 qui semplicemente Eckhart si serve di

    una metaora diversa per indicare lo stesso ondo dell’anima: come ha notato Ruh, qui il

    termine poten!a indica l’attivit$ della scintilla o del ondo dell’anima in quanto in essa

    viene generato il Logos divino"=C 

    40

     'r" 3" Ruh, Meister Eckhart. Teologo-Predicatore-Mistico, cit"

    -2

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    19/170

    ' - L)UOMO NO/ILE E LA PO0ERT DELLO SPIRITO

    '.1 - I di!t"##o de)uo$o no2ie

    1roviamo nel trattato Dell’uomo nobile alcune immagini che indicano la natura divina

    in noi: sono le immagini del seme, della onte e del sole" L’uomo nobile è l’uomo

    interiore, in cui c’è il seme della natura divina =6: sta a noi coltivarlo in modo che questo

    seme di .io diventi .io, in modo che .io venga generato nel ondo della nostra anima"

    /e non lo coltiviamo questo seme verr$ ricoperto dalla !i!!ania: anche se mai andr$

    distrutto, tuttavia non potr$ svilupparsi"

    7L’immagine di .io, il iglio di .io, è nel ondo dell’anima come una onte viva";=5

    La terra del desiderio terreno la nasconde e la occlude in modo che non possiamo pi(

    riconoscerla, ma la onte resta viva in s+ e aspetta che questa terra venga rimossa per 

    tornare a !ampillare" Lo stesso viene espresso con l’immagine del sole, che splende

    sempre anche se le nuvole lo coprono momentaneamente alla vista"

    La natura divina è quindi presente in noi, nella nostra parte pi( intima: questa non pu%mai venir meno ma pu% giacere coperta e non riconosciuta, nascosta dagli attaccamenti

    alle cose esteriori" La reali!!a!ione di questa natura divina sar$ quindi essen!ialmente

    un togliere tutto ci% che la ricopre: questo togliere è il distacco"

    7#uando un arteice a una statua di legno o di pietra, non a entrare l’immagine nel legno, ma

    cava i trucioli che occultavano e coprivano l’immagine2 non aggiunge nulla al legno, ma, al

    contrario, toglie e scava ci% che lo ricopre, leva via le scorie: allora riulge ci% che al di sotto era

    nascosto" 1ale è il tesoro nascosto nel campo, come dice &ostro /ignore nel Gangelo";>D

    -n questa immagine, che risale a *lotino, il distacco emerge in tutto il suo senso

     positivo: il togliere via è al tempo stesso un rivelare" Al tempo stesso, qui viene

    testimoniata l’intimit$ e la vicinan!a essen!iale tra .io e l’anima"

    42 1rattato Dell’uomo nobile in Dell’uomo nobile, cit", p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    20/170

    7.io viene trovato dall’anima non aggiungendo, ma togliendo" 89 Egli è, inatti, intimo

    all’anima";>0 

    L’uomo nobile, dice Eckhart, reali!!a nel massimo grado la sua natura divina quando 7è

    spogliato di se stesso e trasormato dall’eternit$ di .io2 quando è giunto al peretto e

    totale oblio della vita eimera e temporale , 89 quando è divenuto iglio di .io";>

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    21/170

    diventarlo" *er questo Eckhart esorta: 7sii no, ainch+ tu possa trovare .io;"> #uesto

    arsi uno e semplice in se stesso passa necessariamente attraverso il distacco, attraverso

    il arsi dissimile da tutto ci% che è creatura e molteplicit$"

    L’uomo nobile, l’uomo divino, l’uomo che è uno con .io, è l’uomo umile"

    7&ota che homo deriva da humus, e da qui viene anche humilitas" *erci% deve essere umile chi

    vuole giungere a .io" -natti l’umilt$ è una scala celeste con cui .io discende, ossia giunge

    all’uomo, e l’uomo a .io";>C 

    mile perch+ si piega davanti a .io e riconosce di essere nulla, riconosce la sua

    inite!!a, l’assen!a di ondamento del suo proprio essere in quanto io individuale, egli è

    l’uomo che annulla se stesso, che si a nulla in se stesso per accogliere quel nulla che è

    .io"

    '.& - Di!t"##o e %o3ert

    Ritroviamo il tema del nulla nell’ispirato e audace sermone 74eati pauperes spiritu;

    dove Eckhart esprime il distacco come assoluta povert$ interiore: 7è un uomo poveroquello che niente vuole, niente sa, niente ha";>6 

    -l niente volere è il distacco e la rinuncia alla propria volont$ personale" #uesta non

    acile rinuncia è qui presentata in modo radicale e completo: inch+ resta un qualsiasi

    volere a livello dell’io personale, anche se questo volere è il compiere la volont$ di .io,

    questa non è l’assoluta povert$" 1orneremo sul rapporto ra volont$ personale e volont$

    di .io, ma qui quello che Eckhart vuole sottolineare è che il contenuto del volere

     personale pu% essere qualsiasi cosa, anche .io stesso, ma ancora in questo caso sussisteun volere personale e, quindi, l’uomo non ha rinunciato completamente alla sua volont$"

    7/e l’uomo deve avere vera povert$, deve essere così vuoto della propria volont$ creata

    come lo era quando non esisteva";>5 #ui il rierimento è all’no, al di uori del tempo e

    dello spa!io, che pensiamo come un puro essere causa di s+ che conosce e vuole se

    stesso e quello che è, e in cui non c’è neppure la distin!ione tra .io e creatura, i quali, ci

    *5  Ivi, p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    22/170

    a notare Eckhart, sono termini correlativi: c’è .io in quanto c’è la creatura e viceversa2

    7prima che le creature ossero, .io non era .io, ma era quello che era; @D: è proprio a

    questa situa!ione di unit$ che ritorna la creatura nel distacco quando ha negato

    completamente se stessa"

    Anche il niente sapere è inteso in questo senso: l’uomo deve essere assolutamente privo

    di sapere come quando non era" -l sapere è una poten!a dell’anima: per quanto sia orse

    la pi( nobile di tutte, essa tuttavia stabilisce nell’atto di conoscere una distin!ione tra io

    e non io, tra conoscente e conosciuto" #uesta distin!ione mantiene in vita l’io personale

    che nel conoscere in quanto tale non potr$ mai spogliarsi completamente di se stesso,

    neppure nella conoscen!a di .io, l’oggetto pi( alto e nobile che possiamo pensare, ma

    appunto in questo senso ancora un oggetto" #uesto niente sapere rimanda alla ine

    dell’anima con tutte le sue poten!e e all’ingresso nel ondo dell’anima dove c’è la vera

     beatitudine sen!a alcun sapere" -nine il niente avere:

    7&oi diciamo dunque che l’uomo deve essere così povero da non avere, e non essere, alcun

    luogo in cui .io possa operare" #uando l’uomo mantiene un luogo, mantiene anche una

    dieren!a" *erci% prego .io che mi liberi da .io, perch+ il mio essere essen!iale è al di sopra di

    .io, in quanto noi concepiamo .io come ini!io delle creature;"@0 

    Abbiamo visto come il ondo dell’anima sia un luogo solo in senso metaorico, è un

    luogo che non è un luogo, è il punto di passaggio tra la dimensione dell’anima e quella

    dello spirito, è quel qualcosa che raggiungiamo e che diventiamo nel distacco da tutto

    ci% che è determinato" #ui la povert$ è questa semplicit$: non deve esserci un luogo in

    noi in cui .io opera, piuttosto .io deve operare in se stesso come in noi e in noi come

    in se stesso"

     &otiamo l’appello a liberarsi da .io, tanto pi( signiicativo se ricordiamo che Eckhartsta parlando a un pubblico di religiosi che a .io hanno dedicato la loro vita" Liberarsi da

    .io in quanto determinato e contrapposto alla creatura, da un .io che siamo tentati di

    volere, di desiderare, di conoscere, nei modi del nostro io personale come appunto

    qualsiasi altro oggetto determinato di cui ci serviamo"

    -l distacco da queste immagini determinate di .io, il liberarsi da .io, è l’ultimo atto, e

    orse il pi( diicile, del distacco da un io personale che diicilmente cede e trova modi

    3+  Ibidem.3-  Ivi, p"0=

    //

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    23/170

    mascherati e giustiicabili per continuare a perpetuarsi" #uesta povert$, questo distacco,

    è vita spirituale della divinit$ in se stessa, divinit$ che nella povert$ diventiamo, o

    ridiventiamo, generandola in noi stessi:

    7l’uomo conquista con questa povert$ quel che è stato in eterno e che sempre sar$" #ui .io è

    una sola cosa con lo spirito, e questa è la povert$ pi( vera che si possa trovare";@

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    24/170

    ( - IL DISTACCO, IL NULLA, LA IOIA

    (.1 - I nu"

    .istacco è nientiica!ione di se stesso e di tutte le creature, è un arsi nulla in se stesso

     per diventare quel nulla che è .io" .istinguiamo in Eckhart due sensi diversi in cui

    qualcosa è detto 7nulla;: le creature sono nulla perch+ sono prive di essere, inatti il loro

    essere viene da .io" /e .io togliesse loro l’essere queste si ridurrebbero a un puro

    nulla, questo signiica che non possiamo pensare alle creature al di uori o

    indipendentemente dall’essere di .io"

    7'hi conosce .io, sa che tutte le creature sono nulla" /e si pone una creatura di ronte all’altra,

    essa appare bella ed è qualcosa2 ma se la si mette di ronte a .io, essa non è nulla"; @=

    /e dal punto di vista dell’io determinato le creature sono qualcosa e sono qualcosa a cui

    vale la pena di attaccarsi, per cui vale la pena di vivere, dal punto di vista di .io esse

    sono un nulla e come tali vanno considerate2 viste da una prospettiva pi( alta perdono

    tutta la loro importan!a e la loro presa su di noi, per questo vanno lasciate andare"

    Gedere le creature dal punto di vista di .io è vederle per quello che sono in realt$, un

    nulla a cui non vale la pena di attaccarsi, un nulla che va lasciato andare" &otiamo che

    questo vale anche per noi stessi in quanto creatura: l’uomo in se stesso, in quanto

    separato dal tutto, è un puro nulla e il distacco è essen!ialmente riconoscere, prendere

    atto di questo" #uando Eckhart parla di distacco da se stessi intende sempre da se stessi

    in quanto creatura, ossia in quanto nulla"-n un altro senso .io è detto nulla in quanto, pensato nella sua pure!!a e assolute!!a, e

    assolutamente privo di ogni determina!ione, non è n+ questo n+ quello, è al di sopra

    dell’essere e di ogni determina!ione" Aermare che .io è nulla non signiica aermare

    che sia sen!a essere, ma che è 7n+ questo n+ quello che si pu% esprimere è un essere al

    di sopra di tutti gli esseri" F un essere sen!a modo";@> 

    34 ermoni tedeschi, cit", p" 06<3*  Ivi, p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    25/170

    Eckhart usa indicare con il termine .ivinit$ *"ottheit+ .io sotto l’aspetto dell’assoluta

    unit$, mentre con il termine .io *"ott+ egli pi( spesso intende .io nella distin!ione

    delle *ersone e nel suo agire all’esterno" /otto l’aspetto della divinit$, dell’no, .io è

     propriamente nulla, al di sopra dell’essere, assolutamente privo di determina!ioni, anche

    di quella trinitaria"

    7#ui Eckhart raggiunge i limiti estremi della teologia apoatica del neoplatonismo;@@

    arrivando a descrivere la divinit$ come 7un &ulla al di sopra dell’essere;:

    7.io è sen!a nome, perch+ di lui nessuno pu% conoscere qualcosa, o parlarne" 89 *otrei

    aggiungere: .io è un essere non è vero2 egli è un essere e un nulla al di sopra dell’essere

    *erci% dice sant’Agostino: la cosa pi( bella che l’uomo pu% dire di .io, è tacere, per la sagge!!a

    della interiore ricche!!a";@ 

    (.& - Ne+"zione di ne+"zione

    L’no, oltre che come nulla, è espresso anche come nega!ione di nega!ione" 1utte le

    creature portano in s+ una nega!ione: l’una nega di essere l’altra, in quanto sono questo

    qui, non sono quello lì2 in questa prospettiva la nega!ione è il segno delladeterminate!!a e della inite!!a" .io è invece nega!ione della nega!ione: 7egli è no, e

    nega tutto il resto, perch+ niente è al di uori di .io"; @C  .io nega la sussisten!a

    autonoma delle creature2 è nega!ione di nega!ione e quindi suprema aerma!ione" 1ale

    aerma!ione pu% essere assoluta proprio in quanto si presenta come nega!ione di

    nega!ione2 se osse inatti aerma!ione di qualcosa di determinato, avremmo ancora un

    determinare .io come questo o quello, il che sarebbe in deinitiva un negarlo come

    assoluto e renderlo inito" #uesto vale per ogni tipo di attribu!ione, anche ovviamentequelle positive, ossia le varie qualit$ o pere!ioni che possiamo attribuire a .io come

     bont$, verit$ o giusti!ia" -l modo pi( alto e pi( puro che ha .io per aermarsi come

    no e come ininito è questo movimento di continua nega!ione della nega!ione, ovvero

    della inite!!a" /i delinea così la possibilit$ di enunciare dialetticamente la .ivinit$

    come 7nega!ione della nega!ione, che è midollo e corona dell’aerma!ione pi( pura";@6 

    33 B" ?aggin, Meister Eckhart e la mistica tedesca preprotestante, ?"lli 4occa, Milano, 05>, p" 0535

     ermoni tedeschi, cit", pp"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    26/170

    (.' - L" $orte de)"ni$"

    L’anima, nel distacco, si rende anch’essa priva di ogni determina!ione e in questo si a

    simile a .io2 questo atto, che porta l’anima all’no, è una vera e propria morte

    dell’anima" L’anima muore in quanto individualit$ e determinate!!a, in quanto

    contenuto psicologico particolare: per giungere all’unit$, si deve passare attraverso un

    completo annientamento dell’anima" Ricordiamo che nell’antropologia eckhartiana la

    dimensione dell’anima è collegata a quella del corpo, sotto il segno della creaturalit$ e

    separate!!a, mentre è radicalmente distinta da quella dello spirito che è la reali!!a!ione

    della unit$ tra uomo e .io" -n questa prospettiva la morte dell’anima, cioè l’estremo

    distacco da se stessi, è la rinascita come spirito: 7se l’anima giunge nell’nit$, e l$

     perviene ad un puro annientamento di se stessa, l$ essa trova .io come in un nulla";@5 

    7L’uomo deve dunque essere ucciso, completamente morto, non essere niente in se stesso, del

    tutto estraneo ad ogni rassomiglian!a e a nessuno simile, e allora è davvero simile a .io" -natti,

     propriet$ di .io e sua natura è l’essere dissimile e non somigliare a nessuno";D 

    La natura di .io è l’essere nulla, che qui viene espresso come essere dissimile da tutto:

    il nulla non ha nulla in comune con nessuna cosa" *arallelamente l’anima, nel distacco,

     per reali!!are la sua essen!a e ricongiungersi a .io, deve anch’essa rendersi dissimile

    da tutto: se vuole conoscere .io non deve avere niente in comune con nessuna cosa che

    sia nello spa!io e nel tempo" -n questo senso Eckhart srutta le immagini del deserto e

    della solitudine: 7porter% la mia idan!ata nel deserto e l$ parler% al suo cuore";0

    L’anima, la idan!ata, deve allontanarsi dalle creature, e arsi condurre da .io neldeserto, cioè nel nulla, nel distacco e nella lontanan!a da tutto2 solo così, nel silen!io

    dallo strepito dei contenuti, .io potr$ parlare al suo cuore, cioè nel suo ondo"

     &el distacco noi stessi e tutte le cose in noi devono diventare nulla:

    3,

     ermoni tedeschi, cit", p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    27/170

    7*oich+ dunque la natura di .io è quella di non essere simile ad alcuno, noi dobbiamo

    necessariamente giungere al punto di essere niente, per poter essere trasportati in quello stesso

    essere che egli è";5* 'r" ermoni tedeschi, cit", p"055 e seg"53

      Ivi, p"55  Ivi, p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    28/170

    #uesto linguaggio negativo con cui Eckhart indica l’esperien!a del divino: nulla, morte,

    distacco, ecc" si accompagna sempre e non è separabile da un linguaggio positivo:

    l’incontro con .io è gioia, beatitudine, pace"

    -l nulla di cui ci parla che Eckhart è qualcosa di intrinsecamente positivo e, come

    eviden!ia *en!o, di sacro"

    7La presen!a di .io nel molteplice come .io nascosto e perci% come .io assente apre in tale

    contesto la dialettica esisten!iale tra essere e nulla" -n tale dialettica il nulla non si rivela solo

    sotto l’aspetto negativo, ma pure sotto quello positivo" An!i, il nulla si mostra come il segno

    della stessa positivit$ dell’essere.io" 89 La creatura non ha l’essere in s+, ma il suo essere è

    in rapporto a qualcosa che è uori di se stesso, pur essendo sempre dentro a se stesso" -n altre

     parole, questo essereuori è contemporaneamente un esseredentro, altrimenti la creatura non potrebbe essere cosciente della sua natura di essereinrapportoa" *erci% il nulla come radice di

    questo rapporto è a un tempo stesso segno della dimensione autentica dell’essere" 89 *roprio il

    non venir meno di tale stimolo rivela la natura del nulla come radice del sacro";6

    /e si tiene presente questa dimensione positiva o sacrale del nulla non mi sembra che si possa

    deinire il pensiero di Eckhart come una Hteologia negativaI9;5 

    .obbiamo tenere presente che la dimensione del distacco e del nulla non ha un esito

    7nichilistico; ma porta alla gioia, alla piene!!a dell’essere, alla beatitudine ed Eckhart

    lo esprime molto chiaramente:

    7questa gioia è a voi vicina ed in voi: non v’è alcuno di voi così ro!!o o povero di intendimento

    o lontano da esso, da non poter trovare in s+ questa gioia, così come essa è in verit$, con piacere

    e conoscen!a, ancor prima di andarsene da questa chiesa, o ancor prima che io inisca la mia

     predica2 egli pu% trovarla, viverla ed averla in s+, quanto è vero che .io è .io e che io sono

    uomo;CD 

    #uesta gioia, questa piene!!a dell’essere che derivano dal contatto con il divino è

    accessibile a ogni uomo, adesso: la natura divina è sempre presente in noi, nel ondo

    della nostra anima, è solo coperta come della terra pu% coprire una sorgente, ma è

    sempre presente e attiva" .io è vicino, dice spesso Eckhart, siamo noi che siamo lontani

    e persi nella molteplicit$ e nella inite!!a"

    52

     B" *en!o, Meister Eckhart. na mistica della ragione, *adova, Messaggero 055

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    29/170

    L’incontro con .io è caratteri!!ato da gioia e beatitudine: 7la maniesta!ione pi(

    evidente dello spirito 89 è la gioia nel presente, il senso di assoluto qui ed ora"; C0

    #uando l’anima si a uguale a .io, essa 7gioisce di tutta la gioia e di tutta la beatitudine

    di cui .io stesso gioisce nella sua natura divina";C

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    30/170

    * - DISTACCO, INTELLETTO E AMORE

    *.1 - Di!t"##o e inteetto

     &ei punti in cui Eckhart riconosce all’intelletto un primato sulle altre poten!e

    dell’anima e lo considera la poten!a pi( vicina e pi( adatta a cogliere .io, ne parla

    sempre in rela!ione pi( o meno esplicita con il distacco o come una orma o

    un’espressione del distacco stesso"

    1ra volont$ e intelletto, il cosiddetto primato viene dato all’intelletto proprio in quanto

    distacco: la volont$ porta all’esterno e coglie .io in quanto bont$, l’intelletto resta in se

    stesso e coglie .io al di l$ della bont$ e dell’essere" -n altre parole, se per cogliere .io è

    necessario un assoluto distacco e un librarsi sopra tutte le poten!e dell’anima,

    l’intelletto sembra esprimere meglio questo distacco: Eckhart individua nell’intelletto

    certe caratteristiche che lo rendono pi( vicino a cogliere la realt$ essen!iale dell’unit$

    dell’anima con .io" &el sermone 7Modicum et iam non videbitis me; Eckhart parla

    dell’intelletto e dice che esso 7appena prende coscien!a di .io e lo gusta ha in s+ cinque

     propriet$;C@: queste cinque propriet$ dell’intelletto sono altrettante espressioni cheindicano il distacco"

    -nnan!itutto distacco dal tempo e dallo spa!io: l’intelletto nel cogliere la realt$ divina

    deve essere libero dal qui e dall’ora" Ogni ora in quanto pi( piccola parte del tempo e

    ogni qui in quanto pi( piccolo luogo in cui io sono devono sparire, non deve restare

    neppure il sapore del tempo e del luogo" .ove c’è spa!io e tempo c’è molteplicit$ e

    quindi non pu% esservi .io" L’intelletto inoltre non è simile a niente, e in quanto non è

    simile a niente, è simile a .io" L’intelletto è visto come poten!a capace di distacco: essoè in grado di rimuovere la somiglian!a con le creature e di arsi simile a niente, proprio

    come .io è simile a niente" Ancora, questa poten!a è pura e sen!a commistione:

    l’anima, per arsi uguale a .io, deve essere completamente sen!a molteplicit$, pura, un

    nulla in se stessa, non attaccata a niente, in essa non deve esserci nulla di estraneo"

    Essere sen!a molteplicit$ e sen!a commistione signiica rimuovere tutti gli attaccamenti

    che ci legano alle creature, a questo e a quello"

    03 ermoni tedeschi, cit", p"0654+

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    31/170

    Anche rispetto alla volont$ l’intelletto si distingue in quanto distacco: l’intelletto ricerca

    sempre all’interno, mentre la volont$ va verso l’esterno, verso quello che ama" F pi(

    diicile vedere e concepire una volont$ completamente distaccata in quanto essa è

     protesa verso qualcosa, è rivolta ad altro2 l’intelletto invece riposa in se stesso, si

    conosce in se stesso, proprio come .io" -nine, l’intelletto è un’immagine che, come

    abbiamo visto, non pu% essere separata da ci% di cui è immagine: immagine e immagine

    originaria coincidono assolutamente"

    L’intelletto in questo modo penetra nel ondo della divinit$, al di l$ della bont$, della

    sagge!!a, della verit$ e di .io stesso, penetra nel ondo da cui sgorgano bont$ e verit$,

    dove esse sono prima di avere un nome, nel cuore dell’essen!a divina, in assoluta unit$:

    7L’intelletto si spinge avanti: non gli bastano la bont$, n+ la sagge!!a, n+ la verit$, n+ .io

    stesso" /ì, in piena verit$: .io non gli basta pi( di una pietra o di un albero" Mai egli ha tregua:

     penetra nel ondo, dove erompono la bont$ e la verit$, e coglie l’essen!a divina in principio, al

     principio, dove la bont$ e la verit$ sono uscite, prima ancora di prendere alcun nome, prima che

    erompa, la coglie in un ondo molto pi( nobile della bont$ e della sagge!!a" Alla sua sorella, la

    volont$, .io invece basta in quanto è buono" L’intelletto divide tutto questo, va oltre, e penetra

    nelle radici da cui sgorga il ?iglio e si eonde lo /pirito /anto;C

    #ui non si sta parlando dell’intelletto come di una semplice poten!a dell’anima a ianco

    alle altre" 'ome sempre in Eckhart, e anche parlando dell’intelletto, possiamo

    distinguere almeno due livelli di realt$, a seconda che egli parli di quello che succede

    nel tempo e sotto l’aspetto della creatura o a seconda che parli dell’esperien!a dello

    spirito, distaccato da ogni determina!ione e unito intimamente all’essere divino"

    .a una parte abbiamo l’intelletto come poten!a dell’anima, l’intelletto passivo: esso è

    servile, crea legami, è strumentale cioè è asservito, dipende dalle creature, è in balia dei

    contenuti con i quali si identiica" .all’altra parte abbiamo l’intelletto attivo che è

    divino, separato, unico, libero e distaccato" .a questo punto di vista l’intelletto è il

    tempio di .io, .io stesso è intelletto"

    La conoscen!a di .io non pu% avvenire in altro modo che diventando quello stesso che

    egli è: non si pu% conoscere o incontrare .io diversamente" 'osì, come Eckhart quando

     parla del distacco come via che porta a .io, arriva alla ine a chiamare .io supremo

    05 ermoni tedeschi, cit", p"05<4-

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    32/170

    distacco, lo stesso accade parlando dell’intelletto" #uesta conce!ione alta dell’intelletto

    che abbiamo visto ci porta a considerare .io stesso come intelletto:

    7.io è un intelletto che vive nella conoscen!a di se stesso, che permane solo in se stesso, l$

    dove mai niente lo tocca, perch+ l$ egli è solo nel suo silen!io" &ella conoscen!a di se stesso,

    .io conosce se stesso in se stesso";CC 

    .io è intelletto e distacco, conosce se stesso e permane in se stesso, separato da tutto, e

    così deve diventare l’anima che vuole conoscerlo" .io è al di sopra dell’essere e di ogni

    determina!ione, dissimile da tutto: quando prendiamo .io nell’essere, lo prendiamo nel

    suo sagrato, ma nel suo tempio .io è intelletto" L’intellettodistacco coglie .io nella sua

    nudit$, cioè come nulla, come spoglio dell’essere, come assolutamente privo didetermina!ioni" La volont$ invece lo coglie sotto la veste della bont$, quindi secondo un

    suo esser così" #uesta determina!ione nasconde .io che in questo modo non pu% essere

    colto nella sua pure!!a e in completa unit$"

    L’intelletto è una or!a integrante, capace di portare unione, di are sintesi, di portare

    unit$, di comprendere tutte le cose in unit$" 'ome nella comprensione porto le creature

    nel mio intelletto in modo che siano una cosa sola in me, così l’intelletto divino che

    conosce se stesso in se stesso, nel distacco, sen!a oggetto o contenuto altro da s+, tuttocomprende in peretta unit$ e semplicit$2 anche per questo aspetto Eckhart pu% parlare

    dell’intelletto come della poten!a pi( alta e pi( peretta"

    #uesto primato dell’intelletto, questa conce!ione alta dell’intelletto di cui abbiamo

     parlato non si ritrova sempre in Eckhart" -n altri punti egli si esprime diversamente, a

    volte accordando il primato alla volont$, pi( spesso richiamando la distin!ione ra

     poten!e e ondo dell’anima e ponendo solo in quest’ultimo il 7luogo; di contatto con la

    divinit$2 al di l$ delle diverse espressioni il pensiero di Eckhart resta tuttavia chiaro enon è diicile capire di volta in volta a quale realt$ egli si rierisca parlando ora di

    intelletto ora di volont$, ora di poten!e ora di ondo dell’anima"

    Ad esempio Eckhart aerma che la beatitudine non sta n+ nell’intelletto n+ nella

    volont$, intese come poten!e dell’anima che operano verso le creature, ma al di sopra di

    entrambi, dove l’anima coglie .io come egli è"C6 La vera unione con .io avviene al di

    sopra delle poten!e in quel qualcosa di segreto che è la testa dell’anima"C5  Ancora,

    00

     /ermone 5 ne I ermoni, cit", pp"0>50@D02 'r" ermoni tedeschi, cit", p"0060, 'r" Ivi, p" 00

    4/

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    33/170

    l’intelletto, come le altre poten!e, non pu% arrivare nel ondo dell’anima2 6D l’esperien!a

    del ondo dell’anima non è un sapere: .io, se parliamo di conoscen!a naturale, è

    inconoscibile"60 

    #ueste apparenti contraddi!ioni vengono superate se al di l$ della terminologia usata

    che non sempre è precisa, ricordiamo le distin!ioni essen!iali che abbiamo visto: un

    conto è il pensiero proteso verso le cose e dipendente dalle cose, un conto è l’intelletto

     puro e distaccato che si muove in se stesso oltre l’essere acendosi spirito"

    'ome si esprime a questo proposito Gannini:

    7tra amore e conoscen!a Eckhart d$ il primato alla seconda, in quanto come abbiamo gi$

    accennato essa distacca" *erci% talvolta egli dice anche che il ondo dell’anima Po la sua

    scintilla, il suo castello, ecc" Q è essen!ialmente intelletto, ma il suo pensiero pi( compiuto è che

    esso sia l$ dove si coglie la radice prima tanto dell’amore quanto della conoscen!a, in un

    HqualcosaI che non conosce e non ama, in quanto è ondamento sia della conoscen!a sia

    dell’amore";662- 'r" Ivi, p" >2/ M" Gannini, toria della mistica occidentale, cit", p" 05D

    44

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    34/170

    unire a .io solo se è assolutamente puro e distaccato, altrimenti lega alle creature e

    rende schiavo di esse"

    Gediamo che l’amore deve essere necessariamente accompagnato dal distacco: non c’è

    vero amore se non nel distacco, l’amore porta a .io solo in quanto è distacco"

    7Amore è inatti distacco dal proprio io e dall’utile, dimenticandosi di s+ nel bene2 distacco è

    amore, perch+ è possibile staccarsi dall’io solo nell’amore verso l’assoluto" &el medesimo atto

    si pensa ed ama .io e in tal modo lo si genera in noi, in quanto Logos, spirito";6=

    no di questi aspetti che, come dicevamo, il linguaggio dell’amore è in grado di

    cogliere in modo eicace dell’esperien!a dello spirito è la tensione verso l’unit$: 7-l tuo

    amore deve essere in tal modo uno, perch+ l’amore non vuole essere in nessun altro

    luogo, se non l$ dove è uguaglian!a e unit$";6> #uesta tensione verso l’unit$ che è

     propria dell’amore in tutte le sue orme e a tutti i livelli, nell’amore distaccato è tensione

    verso l’no che è .io, che è pace e beatitudine suprema: 7dove sono due v’è

    manchevole!!a" *erch+) *erch+ l’uno non è l’altro, e questo non, che crea la

    distin!ione, non è altro che amare!!a, perch+ l$ non v’è pace";6@

    L’amore distaccato verso .io, e non l’amore interessato verso le creature o l’amore di se

    stessi, è la vera regola e il ondamento dell’amore2 an!i l’amore di s+ in quanto creatura,l’egoit$ è uno dei principali ostacoli al distacco, è quello che ci tiene legati al nostro

     piccolo ego, che ci tiene in una dimensione di inite!!a e quindi di manchevole!!a, di

    soeren!a e inelicit$: il distacco è essen!ialmente rinuncia all’amore di s+" 'hi ama

    veramente .io ha rinunciato alla sua volont$ personale e all’amore di s+, per un tale

    uomo, dice Eckhart, è altrettanto acile abbandonare l’intero mondo quanto un uovo"6 

    7L’amore di se stesso, ovvero della creatura è, in generale, radice e causa di ogni male, priva!ione di ogni bene e pere!ione, in generale" -l motivo è semplice, evidente ed eicace"

    -natti, dato che ogni bene deriva all’anima e ad ogni creatura dall’esterno, da altro, non da se

    stessa, il ripiegamento su se stessa è il ripiegamento sulle tenebre, ovvero su qualcosa che niente

    di bont$ e di luce";6C 

    24 M" Gannini, $a mistica delle grandi religioni, cit", p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    35/170

    na caratteristica che Eckhart rimarca dell’amore in quanto distacco è l’equanimit$:

    l’amore distaccato è equanime, non tende n+ a questo n+ a quello, n+ a me, n+ al mio

    amico, n+ a quello che mi è vicino, ma si irradia e ricade su tutto allo stesso modo, e

     proprio per questo, non tende ad altro che a .io"66 /olo in quanto è distacco, l’amore è

    equanime: se amo di pi( una cosa piuttosto che un’altra non sono come dovrei essere:

    7se tu preerisci che cento marchi siano tuoi piuttosto che di un altro, non sei nel giusto" /e tu

    ami una persona pi( di un’altra, sei nel torto, e lo stesso se ami tuo padre o tua madre o te stesso

     pi( di un altro uomo" E se trovi preeribile la beatitudine in te stesso piuttosto che in un altro,

    non sei nel giusto";65

    'osì Eckhart interpreta il comandamento dell’amore: ama il tuo prossimo come testesso, cioè te stesso non meno del tuo prossimo e ogni altro uomo non meno di te

    stesso, e in ogni uomo tutti gli uomini e .io" #ui è richiesta una trasorma!ione:

     bisogna passare dall’amore umano come passione, che si lega ed è legato dalle cose,

    all’amore puro e distaccato che si espande verso tutti e tutto, allo stesso modo su di me,

    sugli altri, su .io e su tutte le creature"

    74isogna notare che solo chi ama in tal modo un altro ama davvero se stesso e quello, e nessunaltro: inatti ama se stesso in .io e quello in .io, e .io in s+ e in quello, uno in entrambi e in

    tutti" 'hi ama diversamente, non ama davvero .io, n+ se stesso, n+ alcun altro";5D

    7Ami davvero te stesso quando conosci te stesso, e ti sai non l’accidentale dello psicologico, che

    va e viene con le circostan!e, ma l’essen!a che è il ondo dell’anima, ove non ha poste

    determina!ione alcuna, e dove tu sei veramente te stesso, in quanto sei l’universale uomo, il

    Logos divino" Allora, nel distacco da ogni accidentalit$, cogli .io in tutte le cose, perch+ .io è

    in tutte le cose2 ami .io ugualmente in tutte le cose e .io sopra ogni cosa, e il tuo prossimocome te stesso";50

    no solo è inatti l’amore, e si irradia ugualmente su tutto sen!a un perch+, cioè non è

    legato ad un interesse, ad un ine, e quindi alla propria volont$ personale, è amore

    distaccato"

    22 'r" ermoni tedeschi, cit", p" 6=2,

     ermoni tedeschi, cit", p" 0D@,+ !ommento al angelo di "iovanni, cit", KG,

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    36/170

    7L’amore non ha alcun perch+" /e io avessi un amico e lo amassi per avere del bene da lui

    secondo il mio pieno volere, allora non amerei il mio amico bensì me stesso";5<

    -l vero amore che porta a .io, che è lo stesso amore di .io, non cerca nulla, non si lega

    a nulla, è sen!a perch+, non ama che se stesso e tutto come se stesso"

    Anche al culmine del discorso sull’amore troviamo in Eckhart l’identiica!ione di .io

    con l’amore, così come era successo per l’intelletto e per il distacco: 7l’amore nel suo

    essere pi( puro, completamente distaccato in se stesso, non è altro che .io"; 5= .io è

    amore che ama se stesso, e 7nell’amore in cui .io ama se stesso, ama tutte le creature,

    non in quanto creature, ma in quanto .io" &ell’amore in cui .io ama se stesso, ama

    tutte le cose";5> F lo stesso amore, tradi!ionalmente chiamato lo /pirito santo, quello

    con cui noi amiamo .io e quello con cui .io ama se stesso, noi e tutte le cose2 questo

    amore è completamente nudo, puro, distaccato in se stesso: solo così non c’è divisione

    ma unit$"

    1rattando dell’amore, in alcuni passi Eckhart attribuisce una sorta di primato all’amore

    sulla conoscen!a: la conoscen!a conduce l’anima verso .io, ma in .io non pu% portare:

    7perci% .io opera le sue divine opere non nella conoscen!a, giacch+ essa nell’anima vieneavvolta dalla misura2 le opera piuttosto in quanto .io e divinamente" Allora viene avanti la

     poten!a pi( alta, che è l’amore, ed irrompe in .io, e conduce l’anima, con la conoscen!a e con

    tutte le altre poten!e, in .io e la unisce a .io";5@ 

    -n realt$, come abbiamo visto, amore e conoscen!a entrambi colgono aspetti importanti

    dell’essere divino e dell’esperien!a dello spirito, e allora qual è la poten!a dell’anima

    che porta all’unione con .io) *orta a .io non la conoscen!a in quanto divide e misura,

    non l’amore in quanto lega, ma qualcosa che è allo stesso tempo conoscen!a e amore e

    nessuno dei due, qualcosa che è al di l$ e al di sopra di entrambi, qualcosa che conserva

    la visione e il distacco della conoscen!a e l’energia unitiva dell’amore sen!a esaurirsi in

    nessuno dei due" .io è contemporaneamente distacco, amore, intelletto, giusti!ia sen!a

    essere nessuno di questi ma un qualcosa di superiore, al di l$ di tutte queste

    determina!ioni",/ ermoni tedeschi, cit", p" 5D,4

      Ivi, p" 6=,*  Ivi, p" C6,3  Ivi, p" 0@C

    45

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    37/170

    4 - DISTACCO E 0OLONT

    4.1 - 0oont %er!on"e e 3oont di Dio

    Anche la tratta!ione della volont$ si intreccia in modo essen!iale con il tema del

    distacco" -l distacco da s+, il rinunciare a se stessi è molto spesso espresso da Eckhart in

    termini di volont$: rinunciare a se stessi è rinunciare alla propria volont$ personale" La

    volont$, in quanto distacco, non è pi( volont$ propria, che nel distacco muore, ma

    diventa volont$ universale, volont$ di .io"

     &el distacco si compie questo passaggio da ci% che è individuale a ci% che è universale:

    distacco è la ine della volont$ personale che muore in se stessa per accogliere o per 

    diventare volont$ di .io" -n questo processo, che è il processo del arsi spirito

    dell’anima, si arriva a una coinciden!a del volere individuale con il volere di .io, nel

    senso che non c’è propriamente pi( un individuo che vuole, ma è piuttosto .io che

    vuole in lui: nel distacco inatti l’uomo deve morire a se stesso, in quanto individualit$

    determinata e distinta dalle altre e in quanto centro di volont$ separato e indipendente"

    Bli uomini non distaccati sono pieni di volont$ personale, mentre chi abbandona sestesso rinuncia innan!itutto alla sua volont$"

    7.io non si dona mai, e non si è mai donato, a una volont$ estranea" Egli non si dona che alla

     propria volont$" .ove .io trova la sua propria volont$, l$ egli si dona e penetra con tutto quello

    che è" *i( noi ci spogliamo di ci% che è nostro, pi( ci immettiamo nella volont$ di .io";5 

    #uesta coinciden!a tra volere dell’uomo e volere di .io viene espressa talvolta da

    Eckhart con espressioni come 7costringere dio;: l’uomo distaccato, che ha rinunciato

    alla sua volont$ personale, costringe .io a volere quello che lui vuole"

    7'hi abbandona completamente il proprio volere a .io, lo cattura, lo lega, in modo tale che .io

    non pu% are altro che quello che l’uomo vuole" A chi rinuncia completamente al proprio volere,

    .io d$ in cambio il suo proprio volere, tanto completamente che la volont$ di .io diviene

     propriet$ dell’uomo, e .io ha giurato in se stesso di non compiere altro che quel che l’uomo

    ,5 1rattato Istruzioni spirituali, in Dell’uomo nobile, cit", p"0D=40

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    38/170

    vuole";5C 

    1eniamo presente, per comprendere passi come questo, che l’uomo di cui qui si parla

    non è l’uomo comune, ma è l’uomo nobile, l’uomo distaccato, l’uomo che è andato oltre

    se stesso ino a diventare uno con .io2 nel suo volere non c’è quindi nulla di personale,

    nulla di interessato, di legato alle creature"

    #uando l’uomo rinuncia a se stesso, a il vuoto in se stesso, .io è obbligato a entrare in

    lui2 quando l’uomo abbandona se stesso in quanto volont$ personale, non è pi( lui che

    vuole, ma è .io che vuole in lui" n tale uomo ha atto posto in se stesso alla volont$ di

    .io, che non vuole in lui niente di diverso da quello che vuole per se stesso"56 

    Eckhart commenta in tal senso il 7sia atta la tua volont$; del *aternoster, che signiica

    7divenga la volont$ tua;, cioè divenga la mia volont$ personale, volont$ di .io, si

    spogli la mia volont$ di tutto ci% che è personale, di ogni attaccamento ino al punto di

    coincidere con la volont$ di .io" 'on la preghiera 7sia atta la tua volont$; noi

     preghiamo .io che egli ci tolga a noi stessi55, preghiamo .io per il distacco da noi

    stessi" La volont$ umana, nel distacco e rinunciando a quanto c’è in lei di individuale e

    di creato, si onde con la volont$ di .io, ma questa è una grande trasorma!ione per 

    l’uomo, la pi( grande trasorma!ione che si possa compiere: morire a se stesso per 

    rinascere in .io"

    4.& - A##ett"zione e ede

    La coinciden!a tra volont$ personale e volont$ divina porta delle importanti

    conseguen!e anche sul piano etico e dell’atteggiamento verso le cose: in primo luogo

    l’accetta!ione di tutto quello che accade, cioè della volont$ di .io, come se osseaccaduto per volont$ propria" 1utto ci% che accade è espressione della volont$ di .io2 se

    qualcosa di quello che accade è in contrasto con la nostra volont$ personale e per questo

    ce ne rammarichiamo, non lo accettiamo, vorremmo che osse diverso, questo non vuol

    certo dire che la volont$ di .io è mancante: è piuttosto la nostra volont$ personale che è

    limitata, attaccata alle creature e a se stessa e, dal suo punto di vista par!iale, non riesce

    a vedere il signiicato pi( ampio degli eventi" *ersino a proposito del peccato Eckhart

    ,0

     ermoni tedeschi, cit", p" ,2 'r" Dell’uomo nobile, cit", pp" @C@6,, 'r" ermoni tedeschi, cit", p" 66

    42

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    39/170

    dice che questo va accettato a tal punto che 7chi ha riposto totalmente la propria volont$

    in quella di .io non deve volere che il peccato commesso non sia avvenuto; e prosegue

    7tu devi avere piena iducia in .io: egli non lo avrebbe atto accadere se non volesse

    artene derivare un bene maggiore";0DD 

    #uesto accettare la volont$ di .io è un abbandonarsi a qualcosa di pi( grande, è un

    lasciarsi condurre2 questo abbandonarsi è un aprirsi, un aidarsi all’Assoluto e quindi è

    ede, intesa proprio come iducia nella presen!a di un Assoluto" 'ome eviden!ia

    Gannini, il distacco da se stessi avviene sempre in rapporto a un assoluto, il distacco è

    gi$ in s+ presen!a dell’assoluto, perci% è ede non nel senso di creden!a ma in questo

    senso di iducia, di aidarsi, di abbandonarsi" -l distacco è annullamento di se stessi, se

    questo avvenisse sen!a il rierimento all’assoluto sarebbe mero nichilismo2 solo

     ponendosi in qualcosa di superiore, aidandosi a qualcosa di pi( grande ci pu% essere

    vero distacco, solo nella ede, nella iducia e totale apertura all’essere pu% esserci

    distacco"

    Accettare la volont$ di .io, accettare tutto quello che capita come un dono di .io non è

    acile: Eckhart nota come l’uomo normalmente si lamenta o si irrita quando la volont$

    di .io si compie e come non sia acile prendere tutte le cose come se ossero desiderate"

    Anche in situa!ioni estreme Eckhart è risoluto nell’aermare questa adesione totale alla

    volont$ di .io da parte dell’uomo nobile:

    7se è malato, l’essere tanto volentieri malato, quanto sano, e sano quanto malato" /e muore

    l’amico suo in nome di .io /e gli viene cavato un occhio in nome di .io;0D0

    #uesto comporta un’importante dieren!a: inch+ restiamo con la nostra volont$

     personale siamo nell’inquietudine, nella scontente!!a2 solo abbandonando la volont$

     personale per la volont$ di .io c’è la pace:

    7tutti gli uomini devono seguire .io, che lo vogliano o no" /e lo seguono volentieri, ci% è per 

    essi piacevole2 se invece lo seguono controvoglia, ci% è per essi penoso e comporta dolore";0D

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    40/170

    vuole si sora, avendo abbandonato la propria volont$ personale, d$ gioia"

    7*er colui che ha rinunciato completamente a se stesso e ha abbandonato se stesso non pu%

    esserci croce n+ dolore n+ soeren!a2 tutto per lui è diletto, gioia2 elicit$" 89 come nulla pu%

    aliggere n+ ar sorire .io, così un uomo siatto non avr$ da essere turbato n+ da sorire per 

    alcunch+";0D= 

    7Ora chiedereste volentieri come si a a sapere se 8ci% che accade è la volont$ di .io" Gi

    rispondo che se non osse, anche per un attimo, la volont$ di .io, non avverrebbe aatto: deve

    essere sempre volont$ di .io" /e ti piace la volont$ di .io, tu sei proprio come in paradiso,

    qualsiasi cosa ti avvenga o non avvenga" -nvece a quelli che desiderano altro dalla volont$ di

    .io, capita giustamente che siano sempre nel dolore e nell’inelicit$2 essi subiscono sempreviolen!a e torto e hanno continuamente soeren!a";0D>

    4.' - L" 3oont di!t"##"t"

    Ma cosa signiica concretamente rinunciare alla propria volont$ personale) #uando

     pensi, dice Eckhart nelle  Istruzioni spirituali, di dover uggire certe cose o persone o

    opere e ricercarne altre, e che non sarai sereno e in pace inch+ non otterrai questo o

    quello, allora non hai rinunciato alla tua volont$ personale" &otiamo che questa volont$

    è il contrario di una volont$ distaccata, è una volont$ che vuole in vista di qualcosa, una

    volont$ che resta attaccata e quindi schiava delle cose" #uando hai preeren!e o

    avversioni, allora non sei nel giusto rapporto con le cose" #ueste preeren!e o

    avversioni verso le cose, che hanno la loro radice nella volont$ personale, generano

    inquietudine"

    'hi cerca la pace nelle cose esteriori sbaglia, esse non danno pace: luoghi, modi di

    essere, persone, opere, non danno la pace" La pace è stare in se stessi nell’no, non

    rimandare continuamente ad altro come a la volont$ personale che cerca sempre nuovi

    contenuti a cui appigliarsi credendo che da essi possa avere soddisa!ione" .ai contenuti

    mutevoli, dalla creatura, non pu% venire vera pace, ma solo da .io, solo

    nell’accetta!ione della sua volont$ e nella rinuncia alla propria"

    -+4  Il libro della consolazione divina in Dell’uomo nobile, cit", p" 065-+* /ermone >0 ne I ermoni, cit", p" ==0

    *+

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    41/170

    7Ogni turbamento, ogni scontente!!a, derivano sempre dalla volont$ personale, che lo si sappia

    o no" 4isogna aidarsi alla buona e cara volont$ di .io, spogliandosi totalmente della volont$ e

    del desiderio, e rinunciando a tutto quello che è proprio, o che si pu% desiderare nelle cose";0D@ 

    La volont$ personale è la radice di ogni male e causa inelicit$ e turbamento" &ella

    rinuncia ad essa, nel distacco, l’uomo si abbandona totalmente a .io, a propria la

    volont$ di .io, in modo tale che qualsiasi cosa .io voglia imporgli, anche dispre!!o,

    atica o soeren!a, egli la accetti con gioia, riconoscen!a e soddisa!ione, come se

    venisse da lui stesso" F questo un atteggiamento di proonda apertura all’essere e

    accetta!ione di tutto ci% che accade: in questo sta la beatitudine, non nella ricerca di un

     particolare stato sempre desiderato ma sempre posto lontano da noi nel uturo, che non

     pu% reali!!arsi se non vengono soddisatte certe condi!ioni esterne"

     &ella totale accetta!ione di tutto ci% che accade, della volont$ di .io, qualsiasi cosa

    accada e in qualsiasi circostan!a, io posso essere beato, perch+ vedo questi atti da un

     punto di vista pi( elevato: ho lasciato andare l’attaccamento alla mia volont$ personale

    e con esso la paura e la preoccupa!ione per la mia personalit$ inita, la paura di sorire,

    di scomparire" &on sono le cose che ci anno sorire, ma l’atteggiamento verso le cose"

    /e le valutiamo dal punto di vista della nostra volont$ personale esse ci possono

    apparire ingiuste e malvagie, se le vediamo come espressione della volont$ di .io,qualunque cosa accada è una maniesta!ione dell’essere e quindi intrinsecamente buona"

    Ricordiamo come questo vedere le cose dal punto di vista della volont$ di .io non sia

    un semplice eserci!io intellettuale, ma richiede una trasorma!ione proonda: per vedere

    le cose dal punto di vista di .io non c’è altro modo che unirsi a .io, diventare .io, o

    nel linguaggio di Eckhart, generare .io nel ondo dell’anima"

    #uesta identiica!ione con la volont$ di .io è libert$ originaria, è la libert$ assoluta di

    .io nell’no" La volont$ personale non è libera in quanto attaccata, dipendente dallecose2 volere ci% che .io vuole non è una costri!ione ma suprema libert$:

    7.io non costringe la volont$, piuttosto la pone nella libert$, in modo tale che essa non vuole

    altro che ci% che è .io stesso, e che la libert$ stessa è;0D"

    Lo spirito libero non è legato a nulla, non a dipendere il suo bene da nulla di estraneo,

    ha abbandonato ci% che è suo e si è abbandonato alla volont$ di .io"-+3 1rattato Istruzioni spirituali, in Dell’uomo nobile, cit", p" C5-+5 ermoni tedeschi, cit", p" 0D

    *-

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    42/170

    4.( - L" !oerenz"

     &el $ibro della consolazione divina Eckhart tratta ampiamente il tema della soeren!a"

    -n .io non vi è soeren!a ma solo pura gioia, la soeren!a deriva dalla volont$

     personale che si attacca alle creature: pi( ci distacchiamo dalla nostra volont$ personale

     per onderci con la volont$ di .io, pi( ci allontaniamo dalla soeren!a" La creatura,

    come abbiamo visto, porta in s+ amare!!a e soeren!a, an!i è in se stessa male e

    soeren!a" ?inch+ noi siamo rivolti alla creatura, dice Eckhart, non dobbiamo

    meravigliarci se da essa otteniamo soeren!a:

    7ogni soeren!a deriva dall’aetto provato verso quella cosa che il danno mi ha sottratto" /e

    dunque io soro per un danno causato da cose esteriori, ci% è evidente segno che amo le cose

    esteriori, e che dunque amo in verit$ la soeren!a e lo sconorto" *erch+ stupirsi allora che io

    cada nella soeren!a, se amo e desidero la soeren!a);0DC

    F impossibile trovare vera consola!ione nella creatura2 solo rivolgendoci a .io, l’unica

    onte di ogni bene, e unendosi a lui troveremo gioia e consola!ione" Ogni soeren!aderiva dal atto che non ci rivolgiamo unicamente a .io, ovvero ogni soeren!a deriva

    dall’attaccamento alla creatura: nel distacco, cioè in .io, non vi è soeren!a"

    74isogna che l’uomo molto si adoperi nello spogliarsi di se stesso e di tutte le cose create, e non

    riconosca altro padre che .io soltanto" 'osì, nulla potr$ arlo sorire, n+ .io n+ creatura, nulla

    di creato o di increato, giacch+ tutto il suo essere, vita, conoscen!a, sapere e amare, è da .io, in

    .io, è .io stesso;0D6

    1orna il tema dell’abbandono della propria volont$ personale con le sue preeren!e e

    avversioni e dell’accetta!ione totale della volont$ di .io" /olo in tale accetta!ione, che è

     proondo distacco, la soeren!a si trasorma in gioia" L’uomo giusto, l’uomo nobile,

    non è toccato da alcuna cosa che possa capitargli, resta imperturbabile nell’animo e

    nella pace del cuore" 'osì si esprime Eckhart: io soro sen!a sorire, accetto la

    soeren!a distaccandomi da essa, 7accolgo e attingo la soeren!a nella e dalla volont$

    -+0  Il libro della consolazione divina in Dell’uomo nobile, cit", p" 00-+2  Ivi, pp" 0@50D

    */

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    43/170

    di .io";0D5 

    7Rinnoviamo, insomma, il lamento di Biobbe, l’angosciato grido di protesta contro la mancan!a

    di signiicato e l’ingiusti!ia della soeren!a" Ma la verit$ a questo riguardo è che il dolore non è

    mai sen!a signiicato e ingiusto, e subito si a pi( sopportabile se di questo ci rendiamo conto"

    Eckhart questo ha capito con l’autore del libro di Biobbe, assieme al quale conclude che il

    ardello della nostra soeren!a diventa pi( leggero non appena lo accettiamo e smettiamo di

    combatterlo perch+ abbiamo inalmente compreso che non si conigura come un’ingiusti!ia da

     parte di .io ma solo come un’inevitabile conseguen!a della natura delle cose";00D 

    La soeren!a, accettata come maniesta!ione della volont$ di .io, si trasorma" -n

    quanto la mia volont$ personale si identiica con la volont$ di .io, la soeren!a cessa diessere soeren!a" #uesto avviene nel distacco dalla mia personalit$ ordinaria inita e

    nella consapevole!!a della mia partecipa!ione a una realt$ spirituale pi( ampia"

    Eckhart si esprime con una metaora000: come un arto del corpo non ama se stesso pi(

    dell’uomo di cui è membro, e perci% accetta di buon grado il danno pur di salvare

    l’uomo, così noi dobbiamo diventare nel distacco: non amare noi stessi in quanto

    separati dal resto, cosa che in verit$ non siamo, e accettare quello che da un punto di

    vista limitato pu% apparire come un danno, una soeren!a, sapendo che da un punto di

    vista pi( elevato, con il quale nel distacco ci identiichiamo, esso stesso ci appare come

    un bene" 'ome Eckhart spesso ripete, non c’è mai un danno sen!a un qualche bene:

    7.io non tollera danni o impere!ioni se non vi riconoscesse e vi cercasse un bene

    maggiore";00

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    44/170

    ringra!iare .io00@2 se siamo nel giusto, sorire non è per noi soeren!a ma leti!ia e

    consola!ione002 se la mia soeren!a è in .io e .io sore con me come pu% essere una

    soeren!a il sorire)00C2 non bisogna pregare .io perch+ ci liberi alla soeren!a, ma

     piuttosto chiedere a .io la gra!ia ainch+ si sora volentieri"006 

    --3  Ivi, p" 0C5--5

      Ivi, p" 05@--0  Ivi, p" 05C--2  Ivi, p"

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    45/170

    5 – OPERE E DISTACCO

    5.1 - Le o%ere !ono %er i di!t"##o

    1roviamo temati!!ato in modo chiaro il rapporto ra opere e distacco nel sermone

    7Mortus erat et reviNit;, in cui Eckhart aerma risolutamente:

    71utte le opere che l’uomo ha mai compiuto e che accaddero, così come il tempo in cui

    avvennero e anche in seguito avverranno, opere e tempo sono perdute insieme le opere in

    quanto opere e il tempo in quanto tempo" -noltre io dico: non vi è mai stata neppure un’opera buona, o santa, o beata" .ico ancora che non vi è mai stato un tempo buono, santo o beato, n+

    mai vi sar$, n+ questo n+ quello";005 

    Le opere, ci dice Eckhart, sia buone che cattive, sono perdute ossia non hanno alcun

    valore in se stesse in quanto opere" F invece importante quello che si potrebbe chiamare

    l’atteggiamento, la disposi!ione con cui le opere sono compiute2 questa corretta

    disposi!ione, questo corretto rapporto con le opere è caratteri!!ato proprio dal distacco"

    Lo spirito, nel distacco, compie l’opera sen!a aspettarsi da questa una ricompensa,

    sen!a pretendere un merito, compie l’opera sen!a un perch+, e in questo si libera

    dall’opera stessa" F questo che ha veramente valore: non l’opera, ma il distacco con cui

    essa è compiuta: questo è ci% che rende un’opera veramente buona" *i( esattamente non

    è l’opera in se stessa che è buona, ma è buono lo spirito a partire dal quale l’opera è

    compiuta, e non permane l’opera in quanto tale, ma permane l’agire buono, cioè

    distaccato, sciolto e perci% libero dall’opera e dal tempo"0

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    46/170

    7L’opera e il tempo sono utili proprio soltanto a che l’uomo abbandoni se stesso" E pi( l’uomo

    si libera e abbandona se stesso, pi( si avvicina a .io, che è libero in s+2 e in quanto l’uomo si

    libera, in tanto non perde n+ opera n+ tempo";0

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    47/170

    con .io" 'i% che conta, dunque, è questo atteggiamento dell’animo, che coincide con il

    distacco, che deve restare invariato in ogni nostra a!ione"

    7La resa a .io con il suo distacco dalle creature e dalle immagini, non pu% limitarsi ad avvenire

    soltanto nella preghiera, come la nascita di .io non pu% identiicarsi semplicemente con una

     pratica di ora!ione, ma devono consistere in un completo rovesciamento interiore del nostro

    atteggiamento e della nostra consapevole!!a, che restano invariati in tutto ci% che acciamo o

    non acciamo";0 

    5.' - E!!ere !enz" %er#67

    Abbiamo visto come le opere, nel distacco, sono compiute sen!a un perch+"

    L’atteggiamento dell’uomo nobile, dell’uomo giusto, dell’uomo distaccato, è quello di

    non cercare niente con le sue opere" 'olui che cerca qualcosa, resta legato e schiavo di

    quello che cerca" Le opere non devono mirare a nulla, non a premi o ricompense,

    nemmeno alla beatitudine e nemmeno a .io: 7anche se tu prendi .io come ine, tutte le

    opere che puoi compiere per questo sono morte";0

    *0

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    48/170

    L’uomo nobile cerca .io per se stesso, sen!a nessun altro motivo, sen!a un perch+" 0

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    49/170

    conta non è l’opera in se stessa ma la disposi!ione interiore, è importante che l’a!ione

    sgorghi dall’interiorit$ distaccata: 7se in tale disposi!ione d’animo 8con lo spirito

    completamente rivolto a .io tu inciampi in una pietra, ci% è opera pi( divina che are la

    comunione pensando innan!itutto a se stessi e con minor distacco della mente";0== 

    *er lo stesso motivo non è importante il luogo in cui ricerchiamo .io, sia in strada sia in

    chiesa, sia nella propria cella sia ra la gente2 .io va ricercato nell’interiorit$, non nelle

    cose esteriori come luoghi o opere2 intanto che cercheremo .io nelle cose esteriori non

    troveremo .io0=>2 trova .io chi abbandona se stesso in ogni luogo, in ogni circostan!a e

    in ogni opera" All’uomo che non si rivolge unicamente a .io, dice Eckhart, sono di

    ostacolo sia le opere buone che quelle cattive, sia la strada sia la chiesa, perch+ in verit$

    il vero ostacolo è l’io, la volont$ personale che non ha ancora abbandonato"0=@ 

    Le opere sono quindi per il distacco, bisogna imparare 7a passare attraverso tutte le cose

    e a cogliere in esse .io;0=, Eckhart invita così a questa pratica del distacco da esercitare

    continuamente in ogni situa!ione, in ogni luogo e attraverso ogni nostra opera" #uesto

    vale anche per le peniten!e, i digiuni e tutte le opere 7sante; con cui spesso gli uomini si

    illudono di ricercare .io mentre in realt$ inseguono solo il loro interesse personale" La

    vera peniten!a non è digiunare o are opere esteriori ma 7abbandonare completamente

    tutto ci% che è altro da .io e dal divino";0=C

    L’atten!ione di Eckhart è sempre rivolta pi( che al contenuto di ogni singola opera, alla

    disposi!ione d’animo, alla condi!ione spirituale che deve essere distaccata da tutte le

    cose e rivolta a .io2 se compiamo le opere a partire dalla nostra volont$ personale,

    qualsiasi opera sar$ sempre asservita dal ine, legata al nostro io e quindi ingiusta e

    lontana da .io"

    5.* - L" +r"zi" e i di!t"##o

    -44 1rattato Istruzioni spirituali, in Dell’uomo nobile, cit", p" =-4* 'r" Ivi, p" @-43

     'r" Ivi, p" >-45 Ivi, p" C-40 Ivi, p" 6@

    *,

  • 8/18/2019 Il distacco in Meister Eckhart e Roberto Assagioli - tesi di I. Ordiner.doc

    50/170

    -n questa prospettiva si pu% dire che l’opera pi( importante di tutte è proprio il distacco"

    Eckhart lo dice chiaramente:

    7'i rimane un’opera che è nostra e solamente nostra: l’annullamento di noi stessi" 1ale

    annullamento e tale ridu!ione, per%, per quanto grandi siano, rimangono imperetti se .io stesso

    non li porta a compimento in noi";0=6

    *otremmo dire che l’annullamento di se stessi, cioè il distacco stesso, deve essere

    compiuto anch’esso con atteggiamento distaccato, ovvero non pu% essere compiuto a

     partire da una volont$ personale interessata, altrimenti appunto non sarebbe distacco2 n+

     pu% essere compiuto in vista di un ine, cosa che vaniicherebbe immediatamente il

    distacco"

    L’annullamento di me stesso non pu% essere compiuto completamente a partire da me

    stesso, perch+ è proprio quel me stesso che devo annullare2 dire che l’annullamento

    devo compierlo io sarebbe dire che c’è ancora un io che pu% compiere qualcosa, e

    quindi il distacco e la rinuncia a s+ non sarebbero in questo caso totali" #uesto

    annullamento deve essere piuttosto compiuto da .io: questo annullamento è tale che

    non sono io ad operare, ma è .io a operare in me, è l’assoluto a operare in me" -l

    rierimento all’assoluto è essen!iale: sen!a di esso, sen!a questo aidarsi, non pu%esserci vero distacco, ma solo perpetua!ione della volont$ personale"

    7-l distacco è un atto, e, insieme, non è un atto, in quanto niente agisce in noi2 si potrebbe dire

    anche un nonagire, un HpatireI, in quanto è qualcosa che, in ultima analisi, deve essere

    compiuto da .io in noi, ove la nostra parte è solo quella del Har luogoI a .io";0=5

    1occhiamo qui il tema della gra!ia che si lega strettamente a quello del distacco" Bra!ia

    e distacco esprimono la stessa esperien!a, la stessa realt$" 1roviamo il tema della gra!ia

    molto presente nelle opere latine di Eckhart a indicare quella stessa realt$ che nelle

    opere tedesche è pi( spesso espressa con il tema e il linguaggio del distacco"

    La gra!ia è l’a!ione di .io in noi" &on sono pi( 7io; a decidere, ad agire, ma qualcosa

    di diverso e superiore, un universale che agisce in me sen!a sor!o" La gra!ia rimanda a

    qualcosa che non viene da me, ma che viene da uori, da .io, e proprio il atto che non

    venga da me garantisce la radicalit$ del distacco"

    -42 1rattato Istruzioni spirituali, in Dell’uomo nobile, cit", p" 0D5-4, M" Gannini, $a mistica delle grandi religioni,