Il cuore dell’Oratorio - Oratorio di Oggiono · fare da grande! Sono molto confuso, devo ......

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ORATORIO SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Conta su di me, Signore Gesù! 1 Il cuore dell’Oratorio di don Donato Vicini Abbiamo da poco concluso un altro anno oratoriano, il quarto che il Signore mi concede di vivere in questa amata comunità di Oggiono. Un anno ricco, bello, gioioso come lo sono sempre i doni del Signore. Un anno vissuto, come ci ha indicato l’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II, all’insegna dell’Eucaristia celebrata, adorata e vissuta. Tra pochi giorni inizierà l’Oratorio Estivo guidati dalla pagina biblica di Giuseppe e dei suoi fratelli (Gen 37-50), riassunta nel motto oratoriano: “CONTA SU DI ME”. L’Oratorio Estivo di quest’anno aiuterà i ragazzi a scoprire il disegno che Dio ha su di loro, la bellezza e la fatica di vivere da fratelli, la chiamata personale che Dio rivolge ad ognuno di noi. E poi a Settembre inizierà un altro anno oratoriano, anno speciale, “anno di grazia del Signore” perché vedrà l’inaugurazione della tanto attesa, sperata, pregata struttura oratoriana. Struttura che però, a parere di questo indegno sacerdote dell’Altissimo, era nata zoppa; o meglio: era nata senza il cuore! E come può vivere un essere senza il cuore? Come può amare senza il cuore? Vi chiederete: «Ma qual è il cuore dell’Oratorio (e non sono solo le mura, ma prima di tutto la comunità oratoriana)? Quel è il punto di partenza e di arrivo dell’Oratorio e di tutti e singoli gli animatori ed educatori?». Ovviamente la Celebrazione Eucaristica della Domenica, come ci ha ricordato anche il da poco concluso Congresso Eucaristico Nazionale di Bari che aveva come motto proprio le parole dei santi Martiri di Abitene: «Senza la Domenica non possiamo vivere!». Come ricordare, non solo a parole, la centralità dell’Eucaristia, cioè del Signore Gesù presente nel santissimo Sacramento, ai bambini, ai ragazzi, agli animatori ed educatori dell’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese? Semplice: con una piccola stanza in cui ci sia il Signore Gesù, una Cappellina. Ma dove ricavare questa stanza nella nuova struttura oratoriana? Non ci sono sale e stanze disponibili! Mi domando come sia possibile pensare una struttura dell’Oratorio senza la Cappella! Ci si è preoccupati di tutto e di tutti (giustamente!), ma si è dimenticato il Padrone dell’Oratorio, Colui che in un Oratorio bisogna conoscere, amare, pregare e vivere, forse per la visione sbagliata di qualche prete che pensa che “bisogna andare in Parrocchia”! Mi spiace, ma non sono affatto d’accordo! Bisogna andare dal Signore, dovunque Lui c’è! Per fortuna, nonostante gli uomini, la Provvidenza ha voluto che ci fosse un angolo sotto il tetto, uno spazio “non utilizzato”, uno spazio “morto” che ho voluto subito destinare al Signore Gesù, a dargli un angolo nella nuova struttura oratoriana! Oso sperare e prego che se il Figlio di Dio si è degnato di nascere in una stalla, si degni di abitare nella piccola stanza nel sottotetto che siamo riusciti a ricavargli. Da li Gesù Cristo continuerà a dire ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani, agli animatori e agli educatori dell’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese: CONTA SU DI ME! Prego e spero che i catechisti prima dell’incontro, gli animatori prima del gioco, gli allenatori prima dell’attività sportiva, i baristi prima del proprio turno e tutti gli altri vadano dal Signore Gesù presente nella Cappellina e gli dicano con tutto il cuore e con tanto amore: CONTA SU DI ME, SIGNORE GESÙ! Sono certo che l’esempio degli animatori e degli educatori dell’Oratorio porterà presto tutti i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e i giovani a passare nel cuore del nostro Oratorio per salutare e pregare la Fonte della vita e dell’amore del nostro Oratorio: il Signore Gesù! Perché il centro del nostro Oratorio sei Tu, Signore Gesù, e senza di Te non c’è Oratorio!

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ORATORIO SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO

Conta su di me, Signore Gesù!

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Il cuore dell’Oratorio di don Donato Vicini

Abbiamo da poco concluso un altro anno oratoriano, il quarto che il Signore mi concede di vivere in questa amata comunità di Oggiono. Un anno ricco, bello, gioioso come lo sono sempre i doni del Signore. Un anno vissuto, come ci ha indicato l’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II, all’insegna dell’Eucaristia celebrata, adorata e vissuta. Tra pochi giorni inizierà l’Oratorio Estivo guidati dalla pagina biblica di Giuseppe e dei suoi fratelli (Gen 37-50), riassunta nel motto oratoriano: “CONTA SU DI ME”. L’Oratorio Estivo di quest’anno aiuterà i ragazzi a scoprire il disegno che Dio ha su di loro, la bellezza e la fatica di vivere da fratelli, la chiamata personale che Dio rivolge ad ognuno di noi.

E poi a Settembre inizierà un altro anno oratoriano, anno speciale, “anno di grazia del Signore” perché vedrà l’inaugurazione della tanto attesa, sperata, pregata struttura oratoriana. Struttura che però, a parere di questo indegno sacerdote dell’Altissimo, era nata zoppa; o meglio: era nata senza il cuore! E come può vivere un essere senza il cuore? Come può amare senza il cuore? Vi chiederete: «Ma qual è il cuore dell’Oratorio (e non sono solo le mura, ma prima di tutto la comunità oratoriana)? Quel è il punto di partenza e di arrivo dell’Oratorio e di tutti e singoli gli animatori ed educatori?».

Ovviamente la Celebrazione Eucaristica della Domenica, come ci ha ricordato anche il da poco concluso Congresso Eucaristico Nazionale di Bari che aveva come motto proprio le parole dei santi Martiri di Abitene: «Senza la Domenica non possiamo vivere!». Come ricordare, non solo a parole, la centralità dell’Eucaristia, cioè del Signore Gesù presente nel santissimo Sacramento, ai bambini, ai ragazzi, agli animatori ed educatori dell’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese? Semplice: con una piccola stanza in cui ci sia il Signore Gesù, una

Cappellina. Ma dove ricavare questa stanza nella nuova struttura oratoriana?

Non ci sono sale e stanze disponibili! Mi domando come sia possibile pensare una struttura dell’Oratorio senza la Cappella! Ci si è preoccupati di tutto e di tutti (giustamente!), ma si è dimenticato il Padrone dell’Oratorio, Colui che in un Oratorio bisogna conoscere, amare, pregare e vivere, forse per la visione sbagliata di qualche prete che pensa che “bisogna andare in Parrocchia”! Mi spiace, ma non sono affatto d’accordo! Bisogna andare dal Signore, dovunque Lui c’è!

Per fortuna, nonostante gli uomini, la Provvidenza ha voluto che ci fosse un angolo sotto il tetto, uno spazio “non utilizzato”, uno spazio “morto” che ho voluto subito destinare

al Signore Gesù, a dargli un angolo nella nuova struttura oratoriana! Oso sperare e prego che se il Figlio di Dio si è degnato di nascere in una stalla, si degni di abitare nella piccola stanza nel sottotetto che siamo riusciti a ricavargli.

Da li Gesù Cristo continuerà a dire ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani, agli animatori e agli educatori dell’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese: CONTA SU DI ME!

Prego e spero che i catechisti prima dell’incontro, gli animatori prima del gioco, gli allenatori prima dell’attività sportiva, i baristi prima del proprio turno e tutti gli altri vadano dal Signore Gesù presente nella Cappellina e gli dicano con tutto il cuore e con tanto amore: CONTA SU DI ME, SIGNORE GESÙ! Sono certo che l’esempio degli animatori e degli educatori dell’Oratorio porterà presto tutti i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e i giovani a passare nel cuore del nostro Oratorio per salutare e pregare la Fonte della vita e dell’amore del nostro Oratorio: il Signore Gesù! Perché il centro del nostro Oratorio sei Tu, Signore Gesù, e senza di Te non c’è Oratorio!

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Orienta-menti:

orientarsi alla scelta scolastica-

professionale necessita a volte

di supporto e di confronto di Cathia Aldeghi

Spesso parlando con i ragazzi, mi sento raccontare delle difficoltà inerenti alla scelta scolastica-professionale. Durante un colloquio, un ragazzo mi disse: «Vorrei essere più sicuro delle mie scelte, vorrei avere maggiore chiarezza circa le possibilità che ho, e vorrei avere più conoscenza circa le mie doti e i miei interessi … non so ancora cosa voglio fare da grande! Sono molto confuso, devo scegliere ma non so come fare, mi piacerebbe che qualcuno potesse darmi una mano. Mi guardo attorno e sento solo consigli infondati. Desidero, invece, riflettere su chi sono e su quali sono le mie potenzialità nascoste per poter scegliere in modo consapevole».

È un disagio questo che spesso paralizza e che induce a prendere decisioni affrettate. Quando la vita ci chiama, è nostro dovere innanzi tutto ascoltare attentamente ciò che la voce interiore ci dice, e secondariamente trovare il coraggio di scegliere, ove per scegliere si intende il risultato razionale ed emotivo che scaturisce da un processo di riflessione personale ed interpersonale. Ognuno di noi porta in sé una “vocazione” di vita, vocazione che a volte si presenta nitida all’individuo, ma che a volte appare offuscata da timori, dubbi, mancanza di conoscenza rispetto al sé e all’ambiente socio-territoriale.

Genitori, insegnanti, ed educatori sono continuamente chiamati a porre attenzione alla richiesta di aiuto, a volte indiretta, dei ragazzi. È necessario affrontare con responsabilità e competenza la situazione di accompagnamento alla scelta.

Orientarsi significa determinare la propria posizione, rispetto ad alcuni punti di riferimento. Assume rilevanza la necessità di offrire, a chi si trova a dover decidere del proprio futuro, un supporto orientativo finalizzato a offrire loro quegli strumenti cognitivi, emotivi e relazionali necessari per decidere il percorso più adatto a sé.

È nato presso l’associazione culturale “Gli Abitanti di Torreluna” un servizio di

Psicologia dell’Orientamento Scolastico e

Professionale dove si offrono consulenze individuali e di gruppo. L’associazione si avvale di un’équipe composta da psicologi orientatori e da formatori.

Per informazioni chiamare l’associazione al tel. fax 031850025, o al cell. 3493572072, e chiedere della responsabile del servizio: dott.ssa Cathia Aldeghi.

Dalla parte dell’educazione Vorrei condividere con voi alcuni stralci

del libro “DALLA PARTE DELL’EDUCAZIONE” di Canevaro e Ianes (ed. Erickson). È una pubblicazione molto piacevole ed utile, ve la consiglio. PER GLI EDUCATORI DELL’ORATORIO E NON

“…un bravo educatore deve avere della rabbia dentro. La rabbia proprio come quella giusta dimensione che è fatta di ragione e di cuore per incontrare le persone, per cogliere anche quello che ha creato squilibri, ingiustizie…Un bravo educatore non può non essere accompagnato nella sua vita da una sana rabbia che è un atto di grande amore. Per sé, per gli altri, per l’umanità” (don Ciotti).

“Solo due cose possono dare gli educatori: le radici e le ali. È facile dare le radici, ma le ali… li portano lontano! Eppure il nostro vero successo come educatori è proprio vederli volare liberi nel cielo” (Antico proverbio indiano

del Quebec).

“Educare contiene in sé la capacità di entrare in contatto con l’altro e di farsi educare da lui in modo che il maestro diventi l’alunno e l’alunno il maestro, o viceversa… Chi insegna non dovrebbe mai perdere la

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curiosità nei confronti dell’alunno, ovvero nei confronti della specialità dell’altro che si ha di fronte a sé. È proprio nel riconoscere tale specialità che si possono “fornire le ali” o acquistarne di nuove per se stessi…” (Elisabetta

Damianis).

“…in ciò risiede, a mio avviso, la più bella delle libertà: quella di crescere per sempre, non dirsi mai arrivati in nessun luogo, non dirsi mai grandi, ma con mente aperta continuare ad aspettarsi da ogni momento una grande, bellissima novità…” (Cristina Franceschini, insegnante, Milano)

Buona lettura! Claudia

Giornata Missionaria Mondiale Il 24 Ottobre 2004 si è festeggiata la

Giornata Missionaria Mondiale. Quest’anno sono venuti a trovarci padre Benedetto e un novizio di nome Lorenzo che ci hanno accompagnato per tutta la giornata. Alla mattina abbiamo celebrato l’Eucaristia animandola con canti e gesti tipici della cultura africana.

Dopo la santa Messa siamo andati in Oratorio dove ci aspettavo un delizioso “pranzo di condivisione” preparato dalla Caritas di Oggiono e da alcune mamme.

Nel pomeriggio, dopo la preghiera, il novizio Lorenzo, aiutato dagli animatori, ha intrattenuto i bambini raccontando una fiaba e coinvolgendoli nel suo racconto, improvvisando per ciascuno una piccola parte.

Successivamente è stato proposto un quiz dove i bambini dovevano rispondere alle domande riguardanti i cinque continenti. Per concludere la meravigliosa giornata il novizio Lorenzo ha proposto un ballo africano che ha coinvolto tutti compreso i genitori, facendo restare tutti a bocca aperta.

Penso proprio che questa giornata non ce la dimenticheremo mai!!!

Elena Sozzi

Parcheggio per la raccolta fondi

durante la Fiera di Sant’Andrea Domenica 24 Ottobre e Lunedì 25 Ottobre

il campo di calcio del nostro Oratorio si è “trasformato” in un ampio parcheggio per accogliere le automobili degli Oggionesi e degli abitanti dei paesi vicini che, come ogni anno, sono accorsi numerosi alla tradizionale Fiera di Sant’Andrea (il Feron!!!).

Questa iniziativa, realizzata per raccogliere fondi a favore della costruzione della nuova struttura oratoriana, ha riscosso un grandissimo successo!!! Non solo dal punto di vista economico, oserei dire, ma anche dal lato umano e del servizio. Infatti sono stati davvero parecchi gli adolescenti ed i giovani che si sono alternati nei “turni da parcheggiatori”, rendendo possibile l’apertura e l’uso di questo pseudoparcheggio per ben 20 ore ed oltre. Certo, soffrendo a tratti un po’ di

freddo (per fortuna che c'erano

le caldarroste ed i panini caldi), ma anche divertendosi e sperimentando, ancora una volta, quanto sia possibile unire servizio gratuito, impegno ad allegria e vivacità nel fare le cose, anche quelle più bizzarre e fantasiose come un parcheggio inventato in un campo di calcio! Un saluto, un

ringraziamento ed un plauso particolare: ☺ ad Albert, il migliore tra tutti noi

parcheggiatori!; ☺ a tutti i miei amici (non dico i nomi per evitare

dimenticanze) che, probabilmente soffocati e stressati dai miei continui inviti, hanno dato una mano... eh eh...;

☺ all’oggetto più venduto del Feron, ogni anno, e da 10 anni a questa parte... e comprato dal don, finito poi in aula 3 a ricordo di questi momenti memorabili... la scopetta che può raggiungere 3, 4 e più metri di lunghezza... mitica...;

☺ al don per la splendida idea del parcheggio; ☺ a tutti quelli che hanno parcheggiato più e

più volte la macchina nel giro di due giorni. Una sola parola: generosi;

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☺ a tutti quelli che hanno parcheggiato, anche una sola volta.

In chiusura vi ricordo che sul sito dell’Oratorio (www.oratoriodioggiono) potrete vedere il servizio fotografico con i momenti più pittoreschi, coinvolgenti e significativi della “2 Giorni-Parcheggio”!!!

Chicco

Prima due giorni

di Avvento preado Il 13 e il 14 Novembre 2004 abbiamo

vissuto il Ritiro di Avvento delle medie. Ci siamo trovati in Oratorio Sabato 13 alle ore 16:30 e abbiamo preparato le nuove brandine per le notte; poi abbiamo giocato tutti insieme. Dopo siamo andati nella Cappellina dell’Oratorio Sant’Agnese dove siamo entrati nel clima del Ritiro con la preghiera comune.

Alla sera, dopo la cena insieme con una buona pizza, abbiamo fatto il PIGIAMA PARTY e qui ci siamo divertiti un mondo!

Alla fine della festa abbiamo pregato nell’“Ora delle stelle” e alle 00:00 siamo andati a “brandinare”. Il giorno dopo, cioè la Domenica mattina, l’abbiamo iniziata con la preghiera, prima di andare a fare la colazione.

Abbiamo raccolto le firme di tutti e partecipato alla Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30 con il resto della comunità cristiana di Oggiono. Al termine della santa Messa abbiamo condiviso il pranzo della Domenica tutti insieme in Oratorio. Nel pomeriggio, dopo la preghiera che ci introduceva nel sacro Tempo di Avvento, insieme ai bambini delle elementari, abbiamo potuto giocare liberamente in Oratorio (perché gli educatori erano a sistemare tutto e – soprattutto! – erano stanchi morti!!!).

In questa prima due giorni per noi preadolescenti ci siamo divertiti molto e non vediamo l’ora di ripetere questa stupenda esperienza di vita comune (anche se solo per due

giorni!!!). Special thecks to:

☺ alla brandina rotta di Nino ☺ al letto di Udezzo ☺ a Machino che per colpa di Carmine non

ha dormito (il pomeriggio della Domenica aveva

la partita da arbitrare… chissà com’era sveglio… )!

☺ Alle confidenze del Frenk ☺ A Pippo e ai suoi giornalini di pesca

sportiva ☺ Alla macchina di Bono che si è rotta!

Simone, Stefano,

Umberto e Martina

Il premio all’atleta 2004

Venerdì 10 Dicembre 2004, in uno stracolmo saloncino parrocchiale, si è tenuta la tradizionale e sempre coinvolgente manifestazione organizzata dal nostro Comune da diversi anni a questa parte: il “premio all’atleta 2004”.

Presentatrice spettacolosa, simpatica e molto “elegante”, della serata è stata Federica Zanella, giornalista sportiva, affiancata da una preziosa serie di ospiti: il mitico telecronista sportivo Dan Peterson, l’allenatore della Vertical Vision Cantù Stefano Sacripanti, alcuni giocatori della stessa squadra di basket: Dan Gay (troppo simpatico!), Phillip Jones e Shawnta Rogers, infine il ciclista campione del mondo su strada nel 2000 Romans Vainsteins.

È stata l’occasione per premiare i diversi bambini e ragazzi che lo scorso anno scolastico hanno vinto i giochi sportivi studenteschi (di atletica ed invernali), per consegnare delle menzioni particolari ad alcune persone (su tutte ricordo il marito di Lia Briani, defunta da poco, a cui è stato consegnato un riconoscimento “alla memoria” della moglie, donna fortemente impegnata nel mondo dell’associazionismo e del volontariato) e per incoronare “atleti 2004” tre sportivi, legati - per nascita o per altri motivi - ad Oggiono: ☺ Daniele Cavaliero, giocatore di basket

dell’Armani Jeans di Milano e della nazionale italiana (assente perché in ritiro con

quest’ultima, fresco di convocazione);

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☺ Gabriella Lavore, campionessa italiana di nuoto, categoria M40, nei 200 e 400 metri misti e nei 200 metri farfalla;

☺ Daniele Stefanoni, campione mondiale in mountain bike su strada per disabili.

Anche il NOSTRO ORATORIO è stato premiato!!! Infatti la SQUADRA di CALCIO, categoria TOP JUNIOR, allenata da Giorgio Arrigoni e Giuseppe Frigerio (Giorgione & Friz), ha ricevuto una targa-menzione particolare a sottolineare e richiamare il premio "fair play" vinto l’anno scorso nel campionato CSI, un riconoscimento davvero importante e significativo, dal momento che tiene conto del numero di ammonizioni ed espulsioni ricevute e del comportamento. La squadra si è distinta per la correttezza, in campo e fuori, e questo è ciò che più conta. I risultati calcistici sono sicuramente importanti, ma devono lasciare il primato all’onestà e alla sportività!

Doveroso mi sembra quindi elencare qui i componenti della squadra: Aldeghi Mattia, Aldeghi Mattia (eh già, avete letto bene, non è un

errore, ce ne sono proprio due), Bono Alessandro, Civillini Matteo, Corti Giacomo, Corti Mauro, Montanelli Giacomo, Negri Luca, Panzeri Andrea, Passoni Federico, Riva Matteo, Spreafico Emanuele, Straniero Jacopo, Valsecchi Matteo, Vatrella Simone, Arrigoni Giorgio (allenatore), Giuseppe Frigerio (allenatore).

Visitando il sito dell’Oratorio potrete vedere le foto di questa serata di festa e di sport: oltre agli sportivi premiati e di cui si è già detto in questo articolo, vedrete la presentatrice, gli ospiti, alcuni bambini premiati, il Sindaco del nostro Comune, Pietro Riva, l’assessore allo Sport, Antonio Cesana, ed alcune simpatiche foto scattate al termine della manifestazione.

Complimenti ancora alla nostra squadra di calcio!!! W lo sport!

Il vostro pittoresco cronista sportivo

Educatrice sportiva Sono stata, molti anni fa, allenatrice di una

squadra dell’Oratorio ed ora, quasi all’ingresso degli ....anta, eccomi di nuovo qui. Credo ancora molto nello sport di gruppo e nella sua potenziale capacità di far crescere

ed infondere nelle persone valori che non sto ad elencare. È cambiato il nome, ora EDUCATRICE SPORTIVA. E mi ritrovo a pensare che cosa significhi esserlo.

È facile, quando ci sei dentro, aspirare ad avere il riconoscimento degli altri di aver svolto un buon lavoro coi ragazzi. Spesso prende il sopravvento l’aspirazione ad allenare squadre ad un livello sempre più alto, ad organizzare gli allenamenti in modo impeccabile. Tutte cose buone e legittime. Forse, però, essere educatori sportivi vuol dire anche: ☺ ESSERCI... quando un bambino vuole

parlarti di qualcosa che non centra niente con lo sport;

☺ ESSERCI ... quando è necessario prendere, insieme alla squadra, delle decisioni scomode;

☺ ESSERCI... quando un ragazzo cade e ha bisogno di essere rassicurato;

☺ ESSERCI... quando ti telefonano in continuazione all’ora di cena, mentre vorresti stare in pace con la tua famiglia;

☺ ESSERCI.... quando, oltre allo sport, c’è qualcosa di importante in Oratorio;

☺ ESSERCI... anche per i ragazzi che poi in oratorio proprio non ci mettono piede;

☺ ESSERCI... con la semplicità, i valori, i limiti di ognuno di noi, ma con un forte desiderio di mettersi al servizio degli altri.

Claudia, educatrice sportiva dell’Oratorio

Lancio dei palloncini per

l’ingresso nella Novena di Natale Domenica 12 Dicembre 2004, V Domenica

di Avvento, si è tenuta come di consueto la celebrazione di ingresso nella Novena di Natale. Già intorno alle 14:30 la chiesetta di Sant’Agata straripava di persone: bambini e ragazzi in primis, ma anche mamme e papà; qua e là poi si intravedeva anche il timido viso di qualche nonno o nonna.

In mezzo alla chiesa troneggiava la “casetta dell’Avvento”, ottenuta dai “pezzi” che, Domenica dopo Domenica, andavamo ad aggiungervi e ora finalmente ultimata. Gesù nel Natale viene nella nostra casa, viene nel nostro cuore!

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Quest’anno la Novena di Natale che ci apprestavamo a celebrare era a tema “Betlemme, la casa del pane” e aveva come protagonista Gustavo, uno stravagante panettiere di Betlemme. Il pane, che è in primo luogo il pane Eucaristico, è stato quindi il nostri filo conduttore; in accordo con il cammino pastorale proposto dal nostro cardinale Dionigi Tettamanzi ci stavamo preparando a vivere il Natale come accoglienza del dono del Pane di vita. Betlemme, “casa del Pane”, è quindi il luogo che ci porta a scoprire la presenza di Gesù che nasce per noi.

Dopo un breve ma intenso momento di preghiera, due gesti sono da sottolineare: la consegna dei lumini e del sussidio per celebrare la Novena di Natale in famiglia a ciascun bambino da parte di don Donato, e il dono di una pagnotta ad ognuno dei presenti, da parte del panettiere Gustavo. Accanto all’Altare c’era infatti un simpatico ometto vestito di bianco, che portava con sé un enorme cesto di pani: era Gustavo! Questo gesto ha voluto ricordarci che Gesù, il vero Pane di vita, viene tra noi, entra nelle nostre case e si “lascia mangiare” nell’Eucaristia.

Dopo aver ricevuto sussidio, lumini e pane, tutti i bambini si sono diretti verso il cortile dell’Oratorio San Filippo Neri, dove si sarebbe svolto il tradizionale “lancio dei palloncini”, che un gruppo di volenterosi animatori aveva gonfiato la mattina. Quest’anno le condizioni atmosferiche erano delle migliori (Sole, cielo azzurro, pochissimo vento

e nemmeno una nuvola!) e tutti speravano in cuor loro che i palloncini facessero una fine più felice di quella dello scorso anno (infatti molti si erano impigliati tra i rami dell’albero del cortile dell’Oratorio!).

Fortunatamente questo desiderio è stato realizzato: una volta che tutti i bambini ebbero scritto un messaggio augurale sul foglietto che accompagnava ciascun palloncino, con il conto alla rovescia di Gustavo i palloncini si librarono nell’aria e rimasero nell’azzurro per un bel po’…

Come per magia si sono disposti a forma di sorriso: era proprio bello vedere il cielo che ci sorrideva!! Quest’anno - c’è da scommetterci - saranno certamente andati lontano… Dopo questo bellissimo momento molti bambini e ragazzi si sono recati in Piazza

Manzoni, dove era stato organizzato un momento di festa con giocolieri, caldarroste, papà-Babbi Natale che distribuivano caramelle… il tutto con lo sfondo musicale del nostro corpo musicale “Marco D’Oggiono”, che proprio quel giorno vedeva il “debutto” in banda della piccola Gloria!

Abbiamo vissuto una giornata intensa ma piacevolissima e questo è stato reso possibile grazie alla disponibilità di molte persone: sarebbe troppo lungo stare ad elencare tutti quanti ma a ciascuno di loro vada il nostro

sentito GRAZIE! Marta Fumi

Caro don Donato… Caro don Donato,

sono Gloria, ti scrivo per raccontarti e farti ricordare l’incontro avvenuto durante la mattinata della prima Domenica di Quaresima. Ormai sia Quaresima, sia Pasqua sono già passati da quasi un mese, e forse ai lettori del Giornalino dell’Oratorio non può interessare più di tanto questo articolo, anche perché forse non si ricorderanno molto; tuttavia spero che leggendo questo scritto potranno ricordarsi dell’esperienza fatta parecchie settimane fa.

Dunque, vediamo se riesco a spiegare bene questo incontro a tal punto da farlo rivivere e ricordare anche a quelle persone che l’hanno dimenticato…

«Driiiin! Sveglia, sveglia, pigrona!

Il Sole è già alto nel cielo!

… Son già in cucina a far colazione:

latte e biscotti con zucchero a velo.

Spalanco la finestra;

oggi il vento soffia tanto:

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mi ricorda lo Spirito Santo,

la Primavera, i fiori

con i loro mille colori…

Poi mi vesto: tuta e camicetta,

la sciarpa, i guanti e la berretta.

Guardo il calendario, che giorno è oggi?

Accipicchia, l’avevo dimenticato,

che all’Oratorio

c’è il ritiro con don Donato!!

Veloce giù dalle scale,

stando attenta a non farmi male.

Poi percorro il prato e la strada asfaltata,

toh, son già arrivata!!

Il Don è lì che mi aspetta,

davanti alla Chiesetta.

Dentro Sant’Agata fa frescolino,

mi siedo con i miei amici davanti all’altarino.

C’è Chiara, Ilaria, Maria…

che bello essere in compagnia!

Il Don comincia a spiegare...

«Ricevere con la santa Cresima lo Spirito Santo non vuol dire avere una vita semplice, facile, ma essere forti nella fede, soprattutto quando ci costa fatica, quando c’è una tentazione…» Mentre le campane della chiesa

suonano a festa,

usciamo con le parole

di don Donato nella testa.

Ci dirigiamo verso la Chiesa Prepositurale,

e aspettiamo le catechiste davanti al piazzale.

Si entra, forza, forza, la Messa è iniziata,

tutti dentro, percorrendo la navata.

Seduti sulle panche

si sta ad ascoltare il perfetto,

armonioso canto del Coretto.

I chierichetti son già sull’Altare,

e don Donato comincia a predicare.

«In queste quattro settimane,

per far Gesù contento

ci dobbiamo impegnare:

fare il digiuno al Venerdì non vuol dire

che durante la Quaresima bisogna dimagrire,

anzi, non serve proprio a nessuno,

se la carne non piace a qualcuno.

Ad esempio,

io che di solito mangio con contegno,

a mangiar di più m’impegno:

io che di solito

non mi abbuffo fino a scoppiare

perché a dir la verità non mi piace mangiare,

durante questa Quaresima,

per far un sacrificio a Gesù,

al Venerdì mangerò un po’ di più!!

Così almeno per quest’anno ognuno di voi

trovi un sacrificio da offrire a Lui,

un sacrificio vero e santo.

…e che vi aiuti lo Spirito Santo!! …».

Eucaristia e benedizione,

la Messa è terminata,

anche questa giornata se n’è andata,

lasciando un ricordo profondo però,

perché, su, dai… il digiuno lo farò?!?”

Don, ti è venuta in mente quella predica? Spero di aver spiegato bene, anche se questa volta ho trasformato quel ricordo in una filastrocca. Oh! Com’è tardi! Mi chiama la mamma, devo andare a fare i compiti (per domani devo portare a scuola delle informazioni per la ricerca sull’Islanda!!) Ciao, spero di scriverti presto!!

Gloria Fumi

Cresimandi … Non Stop Per i bambini che riceveranno il

Sacramento della Confermazione il prossimo mese di Maggio, il mese di Febbraio è iniziato alla grande: Martedì 8 Febbraio ci siamo recati in quel di Milano per la visita alla Basilica si Sant’Ambrogio; Domenica 13 Febbraio abbiamo vissuto il Ritiro di Quaresima e Martedì 15 Febbraio la Via

Crucis ci attendeva prima delle sante Confessioni di inizio Quaresima. Ma andiamo con ordine. VISITA ALLA BASILICA DI

SANT'AMBROGIO

Con don Donato, le catechiste e qualche mamma i bambini si sono recati a Milano per la visita a questa Basilica così bella, e per pregare sulla tomba di sant’Ambrogio, Vescovo della città e Dottore della Chiesa, che ha dato il nome alla nostra Diocesi.

Ci si è soffermati poi sulle tombe dei santi Martiri Protaso e Gervaso, che, come ha spiegato il don, erano stati presi come “Difensori” da sant’Ambrogio; una sosta di preghiera è stata fatta anche sulle tombe di san Satiro, fratello di Ambrogio, santa

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Marcellina, sorella di Ambrogio e santa Savina, una madre di famiglia.

Infine una preghiera davanti a Gesù Eucaristia, dove il don ha invitato tutti a chiedere al Signore di indicare a ciascuno la strada da seguire. Una splendida merenda offerta dal don ed un viaggio in pullman divertentissimo hanno chiuso questa giornata insieme.

RITIRO DI QUARESIMA

Domenica 13 Febbraio, prima Domenica di Quaresima, puntuale è arrivato il Ritiro di quinta elementare.

Solito programma ormai consolidato: accoglienza, momento di riflessione guidato dal don, momento del silenzio ove ciascuno “avrebbe dovuto” stare a tu per Tu con il Signore, Celebrazione Eucaristica, pranzo insieme, con la presenza di alcuni animatori del gruppo medie e di qualche genitore.

Quest’anno don Donato ha focalizzato l’attenzione dei bambini (e delle catechiste) sul dono dello Spirito Santo che riceveranno in pienezza col Sacramento della Confermazione.

Con un racconto divertente, il don ha paragonato il Segno, il Sacramento, ad un pennarello indelebile che deve essere usato per “pasticciare” nella propria vita. Infatti, ha spiegato ai ragazzi, la santa Cresima deve “far vedere” la fede, le opere buone, una vita di amore; in un certo senso siamo chiamati a “pasticciare sul banco con un pennarello indelebile!”.

Durante la Celebrazione Eucaristica, i cresimandi hanno letto le preghiere dei fedeli e portato i doni all’Altare. Dopo l’imposizione delle ceneri, tutti in Oratorio per un gustosissimo pranzetto!

VIA CRUCIS

Martedì 15 Febbraio, con gli amici di quarta elementare e le loro catechiste, abbiamo celebrato la Via Crucis nel cortile dell’Oratorio. Ogni stazione prevedeva la proclamazione di un piccolo testo tratto dalle sacre Scritture che hanno letto le catechiste, una preghiera insieme a tre intercessioni lette a turno dai bambini.

Il tutto si è svolto in cortile, dove ci si spostava ad ogni stazione per permetterci di

delineare i confini, e per dar voce concreta a quella casa e scuola di preghiera che l’Oratorio è, prima di ogni altra cosa.

La Via Crucis si è conclusa nella chiesa di Sant’Agata con la recita del Padre nostro e la benedizione del Signore.

Insomma, davvero un inizio di Febbraio molto intenso e molto partecipato dai bambini, non tanto come numero (l’influenza si

è fatta sentire) ma come entusiasmo. Speriamo che questo entusiasmo che parecchi hanno non si spenga al termine del Catecumenato!

Monica

Via Crucis Caro diario,

oggi è stata una giornata davvero insolita: indovina un po’ cosa abbiamo fatto in Oratorio? Eh, eh, eh… lo scoprirai! Stamattina sono scesa dal letto, mi sono stiracchiata, mi sono avviata in cucina di malavoglia e mi sono vestita. Mentre facevo colazione, con gli occhi ancora pieni di sonno, mi sono trovata di fronte “Il Ricordino”, quel simpatico foglietto che troviamo sempre a fine Messa domenicale e che riporta tutti gli impegni settimanali. Nel bel mezzo di uno sbadiglio ho allungato una mano, l’ho preso, l’ho aperto e ho cominciato a leggere.

… Per bambini di terza… no, no… medie, neanche… ah, sì! Qui: classi quinte!! …COSA?!?!? Non potevo crederci: c’era un impegno anche per me! Mi sono stropicciata gli occhi, quasi per essere sicura di non dormire; avevo appena letto una notizia che avrebbe modificato questa giornata grigia, rendendola ricca di significato: nel pomeriggio, nel cortile dell’Oratorio, ci sarebbe stata la Via Crucis!!

Questa mattina, dopo quella inaspettabile notizia, anche a scuola sono andata volentieri: volevo che le ore passassero il più in fretta possibile per arrivare al momento della Via

Crucis con don Donato e i miei amici! 14:30: mi sono avviata saltellando

all’Oratorio, le mani a penzoloni, lo zainetto sulle spalle. Ero tanto eccitata perché la Via

Crucis è un momento che mi piace molto: si sta lì, tutti in silenzio, si prega… E poi ogni anno è diversa: ci sono preghiere nuove, brani

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evangelici diversi… Chissà come sarebbe stata questa volta, con questo vento che rendeva tutto così nitido e chiaro?

Ho raggiunto in cortile le mie amiche e ho preso il foglietto della Via Crucis che le catechiste stavano distribuendo, dal titolo “In cammino con Gesù sulla Via della Croce”. A quel punto mi sono accorta che c’erano anche i nostri amici di quarta e di terza!!

Dopo una breve attesa abbiamo seguito il don nel campo di calcio, nell’angolo dove si trovava la statua di gesso della Madonna con i tre pastorelli di Fatima (a proposito… sai che è morta anche Lucia, l’ultima pastorella in vita che ha visto Maria? Povera… questa sera devo ricordarmi di dirle una preghiera…) e abbiamo cominciato finalmente la “Via della Croce” con il canto “Venite, adoriamo la santa Croce del Signore”. Durante le quattordici stazioni che abbiamo letto e commentato, un bambino a turno reggeva una grande Croce di legno.

In ogni stazione ci fermavamo in un angolo diverso dell’Oratorio, una catechista leggeva un brano di Vangelo, a cui seguivano delle preghiere e delle frasi di ringraziamento e di perdono. Mentre ci spostavamo da un luogo all’altro incombeva un silenzio profondo, dove ciascuno poteva riflettere. Come l’anno scorso, la voce di don Donato rimbombava nel cortile silenzioso, facendomi pensare all’eco della voce di qualcun altro che era lì in mezzo a noi pur non vedendolo.

La Via Crucis si è conclusa nella chiesetta di Sant’Agata, dove il don ci ha fatto notare che sul foglietto non compariva la preghiera conclusiva: dovevamo inventarla noi.

Sull’Altarino era posta una grande Croce nera, su cui era posta una fascia di stoffa bianca. Il don ci ha spiegato che la fascia bianca indica la sacra Sindone; sul legno non c’era il Corpo di Gesù perché sta a significare che Lui è Risorto.

Nell’ultima pagina del foglietto c’è un bellissimo invito che vorrei ascoltare: «In

camera tua o in un angolo della tua casa metti in onore il Crocifisso, mettendogli vicino tutto ciò che ti aiuta a ricordare che siamo in questo Tempo di Conversione e di Penitenza».

Buona Quaresima a tutti, nella speranza di essere ogni giorno più buoni!!

Fumi Gloria

Don, chi l’ha fatta arrabbiare? Nell’omelia di Mercoledì 23 Febbraio don

Donato ha espresso le proprie perplessità su invidie e maldicenze che serpeggiano nell’ambiente oratoriano e, ad essere sincera, sono rimasta meravigliata e con me anche i miei vicini di panca. Al momento dello “scambio della pace” siamo stati invitati all’Altare per esprimere singolarmente questo segno di fratellanza; quando è toccato a me,

mi e venuto spontaneo chiedere al don: «Chi l’ha fatta arrabbiare?».

Non ho avuto risposta immediata, naturalmente, ma il giorno successivo ho ricevuto questa e-mail che termina rimandando a me la domanda.

B. La prima Pasqua La purificazione del Tempio 13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel Tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò

a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della Casa del Padre mio un luogo di mercato». 17 I Discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua Casa mi divora. 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo Tempio è stato costruito in quarantasei anni e Tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21 Ma Egli parlava del Tempio del suo Corpo. 22

Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi Discepoli si ricordarono che aveva

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detto questo, e credettero alla Scrittura e alla Parola detta da Gesù. CHI LO HA FATTO ARRABBIARE?

Cerco perciò di riflettere ad alta voce: nell'ansia di agire, forse, perdiamo di vista il fatto che niente dipende da noi, ma che c’è Qualcun altro che regge le fila della storia, che fa progetti; noi diventiamo i suoi strumenti. Lui usa la nostra voce, il nostro viso, le nostre capacità, la nostra intelligenza; ci fa utilizzare “i talenti” che ci ha dato e noi Gli dobbiamo essere solo grati, senza farcene un motivo di vanto personale. Chi l’ha fatto arrabbiare?

Forse quelli che, abituati a frequentare il Tempio lo considerano come proprio, tant’è che pensano di poterci piantare le tende, anzi le bancarelle, dove trafficare a proprio tornaconto. Chi l'ha fatto arrabbiare?

Forse quelli che “LO ZELO PER LA TUA CASA MI DIVORA” e quindi desiderano essere efficienti allo scopo di trovare fondi ed agganci per quel “tempio” che ci ha messo 10 anni per essere costruito (tra vicolo Sant’Agata e

piazzetta Suor Onorina). Non so se la riflessione sia

quella più corretta, nè conosco le situazioni concrete cui il don faceva riferimento, ma mi sembra bello che tutti noi ci impegnassimo con la consapevolezza di essere STRUMENTI nelle mani di Dio e con la gioia di essere stati SCELTI.

Un abbraccio fraterno a tutti Giusy

Il Prezzo dell’Amore In una Quaresima del lontano 2005, sei ado

più un educatore sconosciuto da tutti (Chicco) si avventurarono in un paesino della Lombardia, con una punto rossa ed un improvvisato ma gentile autista che con il “suo” grippino si era offerto di portare i restanti del gruppo che non entravano nella punto (1 unità) a destinazione.

Arrivati, incapparono subito in un problema: «Dove parcheggiare???». Chicco ebbe una brillante idea: fece scendere tutti i suoi passeggeri e Kako (l’autista improvvisato)

fece lo stesso, così avrebbero potuto andare a occupare i posti mentre loro cercavano un parcheggio.

Entrati nella sala dell’Oratorio di Annone dove avevano preparato il MUSICOL, ci fu un black-out che fece preoccupare i magnifici sette; allora si utilizzarono i cellulari per aprire un varco nel buio e trovare posto. Una volta accomodatisi vennero raggiunti dagli autisti. Finalmente incominciò il musicol: IL PREZZO DELL'AMORE.

Apparve ai nostri occhi un uomo inginocchiato nell’Orto degli Ulivi in vesti bianche che pregava (Jesus). La storia racconta, tramite brani rock, la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Sul palco dietro agli attori c’era la band, che dal vivo suonava tutte le basi delle canzoni che gli attori cantavano ed interpretano a seconda della delle loro parti.

Secondo noi è stato un diverso e divertente modo di interpretare la storia che tutti noi conosciamo. In questo modo nuovo e frizzante con la loro grinta e il loro

affiatamento sono riusciti a far apprezzare proprio a tutti il musicol e a trasmetterci in modo diverso tutto il succo della Quaresima. Come frase conclusiva diciamo all’unanimità che il musicol è stato fantastico, chi lo volesse vedere..., NON PUÒ PIÙ (ahahah ☺)!!! La prossima volta si svegli prima! VENITE UN PÒ DI PIÙ ALLE S.A.I. (riferito agli ado)!!!

Andrea Vismara, Marco

Frigerio (Friggi),

Michele Mozzanica, Marta Fumi.

Riflessioni dei bambini

di 3^ elementare sulla

“FESTA DEL PERDONO” Domenica 27 Febbraio 2005 i bambini di

terza elementare hanno vissuto un incontro particolare: l’abbraccio con il Padre Misericordioso. È attraverso questa immagine e con l’aiuto della parabola del Padre Buono che don Donato e noi catechiste abbiamo

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cercato di presentare ai bambini il sacramento della Riconciliazione (o Confessione, come

dicevano i nostri nonni). Abbiamo poi raccolto i pensieri che di seguito vi proponiamo…

Alla Prima Confessione, prima di entrare da don Mario, mi sentivo un po’ preoccupata perché non sapevo cosa dire, ma quando sono entrata il don Mario mi ha detto tutto… È stato molto bello!

Gloria Perego

Quel giorno ero molto emozionata, ma le catechiste e don Donato mi hanno tranquillizzata. La cerimonia prima della Confessione mi è piaciuta molto, soprattutto il gesto di entrare nel confessionale con un rametto secco e di uscire con un fiore. Il sacerdote mi ha aiutata a confessarmi e quando ho finito ero proprio contenta!

Cristiana Tagni

Quando mi sono accostata per la prima volta al Sacramento della Riconciliazione ero molto agitato ed emozionato, ma poi sono tornato a casa contento perché avevo nel cuore la gioia di Gesù Risorto.

Andrea Repossi

La mia Prima Confessione è stata molto bella: a dir la verità all’inizio avevo un po’ di paura, ma poi alla fine è andato tutto per bene e mi sono confessata da don Mario che per me è speciale, anche perché si chiama come il mio nonno che purtroppo è morto. Poi lui (don

Mario) è come se interpreti proprio Gesù: mi è piaciuto tanto confessarmi da lui!!!

Francesca Binda

Io mi sono confessata da don Mario. All’inizio avevo un po’ di paura perché non sapevo cosa fare ed ero emozionata. Dopo però mi sono tranquillizzata perché le catechiste mi avevano detto quello che dovevo fare. Quando sono uscita ho letto una preghiera, ero ancora un po’ spaventata. Ma dopo ho capito che non è nulla di preoccupante e le prossime Confessioni penso che sarò più tranquilla. È stato bello, quel pomeriggio, perché mi sono sentita vicino a Gesù!.

Veronica Corti

Domenica 27 Febbraio era un giorno speciale per noi bambini di 3^ elementare. Al

mattino c’era il ritiro, poi la santa Messa insieme e al pomeriggio ci aspettava una prova importante: la nostra Prima santa Confessione. Io mi sentivo emozionato e un po’ preoccupato, anche se il signor Prevosto, don Donato e le catechiste ci avevano tranquillizzato.

Mentre salivamo all’Altare gli altri bambini, l’agitazione aumentava, ma quando poi è toccato a me, ero contento di essere lì a parlare con don Donato. La paura sparì in un attimo e tornando al mio posto pensavo che ero proprio fortunato ad avere un Padre Buono che mi vuole bene e mi perdona sempre.

Federico Vismara

G8 ovvero…

i grandi della Terra (???) Con l’inizio dei lavori per la costruzione

del nuovo Oratorio (di persone e di muratura) è nato anche questo fantomatico ed “importantissimo2 (???) gruppo denominato, non so perché e non so da chi inizialmente, il G8: e tale è rimasto!

Ma cos’è? Una loggia segreta? Un’associazione culturale? Un gruppo di esperti che tratta i problemi del pianeta? Niente di tutto questo! È semplicemente un gruppo di persone normali, sicuramente più di otto (Carlo Brambilla, Giancarlo Redaelli, Giancarlo Pozzi, Giovanni Perazzelli Battista Origgi, Roberto Ferrario, Luigi Longhi e Ernesto Brusadelli, Giacomo Corti, Emanuele Spreafico, Stefano Milani, Valentina Straniero e Monica Canali) che, con don Donato, si trovano più o meno ogni quindici giorni per programmare le varie iniziative atte a far conoscere il senso di un nuovo Oratorio e per “ripensare l’Oratorio”, partendo da quello che c’è, dalle aspettative, dai problemi concreti attuali ed ipotizzando eventuali azioni per una gestione al meglio.

Proposte, perplessità che poi non vengono tenute segrete, ma vengono sistematicamente relazionate al Consiglio dell'Oratorio, al Consiglio Pastorale ed ai vari organi quando richiesto e più avanti alla popolazione Oggionese che si vorrà impegnare come educatore a tutti i livelli nell’Oratorio.

Quindi, questo G8, è semplicemente uno dei tanti gruppi dell’Oratorio e nonostante il

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nome altisonante non è nemmeno il gruppo più importante (non dimentichiamoci che i ragazzi

vengono prima di tutto e di tutti!). È un onore farvi parte? Personalmente

credo di no; è piuttosto un servizio non troppo nascosto che alcune persone svolgono. È un organo decisionale? Sicuramente no! È un gruppo dove tutti pensano le stesse cose? No, assolutamente, altrimenti non sarebbe costruttivo. È semplicemente un gruppo dove ciascuno porta le proprie idee, o le idee che gli vengono suggerite, dove le si discute e le si vaglia insieme, civilmente, portando ciascuno le proprie motivazioni, senza mai dimenticare che l’Oratorio è prima di tutto casa e scuola di comunione, di preghiera e di fede, e non un centro di aggregazione giovanile o un’associazione qualunque. Quindi … G8 è proprio un nome un po’ … sbagliato! Anche se è sicuramente un nome molto simpatico.

Monica

Che hai letto di bello? A tutti i lettori del giornalino su questo

numero propongo una mia recente lettura e, oserei dire, scoperta, di un autore, Alan D. Altieri, che a dispetto dello pseudonimo, è in realtà un ingegnere meccanico italiano, vissuto per lungo tempo a Los Angeles, California.

Oggi, pur essendo poco conosciuto dal pubblico, Altieri, il cui vero nome è Sergio Altieri, è considerato, insieme al grande Marco Buticchi, il maestro italiano dell’action-thriller tecnologico. Con il libro Kondor, di cui ora vi parlo, nel 1997 ha vinto il Premio Scerbanenco per il miglior romango giallo italiano.

Kondor è mirabilmente ambientato in un apocalittico futuro prossimo venturo, intorno al 2020, un futuro in cui il mondo è ormai prossimo al collasso. Altieri ci descrive con dovizia di particolari un pianeta Terra, il cui clima è sconvolto dall’Equazione di Wul, i suoi oceani sono stati ridotti dall’uomo ad una melma putrescente che corrode le coste, gran

parte delle specie animali è estinta e l’AIDS geneticamente modificato si trasmette come un semplice raffreddore.

Tutto è controllato segretamente da un Grande Fratello, la Gottschalk-Yutani Corporation, un mega conglomerato finanziario e industriale, che lentamente e di nascosto sta tirando le fila per prendere il potere a livello planetario.

La popolazione decimata dalla Mega Pandemia di AIDS si è unita in grandi super stati, come la Federazione Nordamericana (Stati Uniti e Canada), l’Unione Europea Allargata, la Grande Repubblica Islamica della Jihad e l’Unione Pan Americana (Sud

America). Tra loro è in atto un’antica guerra tra

civiltà, tra Oriente e Occidente: è la Guerra dell’Energia per il controllo delle esigue fonti energetiche rimaste al pianeta. Israele e il Medio Oriente non esistono più, sono territori desolati e maledettamente letali, devastati dai bombardamenti nucleari e percorsi da venti saturi di radiazioni.

Dentro questo inferno sulla Terra si muove una unità altamente addestrata delle Special

Forces nordamericane, il “Branco di Lupi”. Vanno dovunque, purché dovunque sia l’inferno. Questo è il loro motto che li porterà proprio al centro dell’inferno di roentgen e vapori radioattivi, dentro il territorio della Repubblica della Jihad, per distruggere una centrale nucleare nemica sull’isola di Tanker Hill.

La loro missione, però è sbagliata, diretta nel posto sbagliato, al comando dell’uomo sbagliato, il malvagio e deforme generale Reeb Langelaan. In realtà il compito del Branco è attivare i sistemi di difesa della centrale nucleare per permettere a Langelaan la ricerca di un bombardiere stealth (cioè invisibile ai radar e ai sistemi di rilevamento) di nuova generazione, il Gray Ghost Gottschalk-

Yutani Airborne Mark 1, nome in codice Kondor, abbattuto per sbaglio proprio sopra Tanker Hill.

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Perché Langelaan sta cercando il Kondor e per farlo è disposto a scarificare i dodici migliori uomini dell’esercito occidentale? Sono queste le domande a cui cercheranno di rispondere il capitano David Arlan Stark, un “lupo” escluso all’ultimo momento dalla missione, e il generale Alan Jericho Wolf, comandante in capo delle Special Forces, reduce dal Collasso Metropolitano di Los Angeles e per questo motivo è detto Wolfman, l’Uomo Lupo.

Uno solo, però, sa la risposta esatta. Quest’uomo è il colonnello Kurt Calb Braden, un eretico, colui che ha sfigurato per sempre Langelaan, ma non è riuscito ad ucciderlo, Braden è un personaggio scomodo sia alle Special Forces, sia al presidente della Federazione, uno che ha visto troppo e perciò è stato spedito a farsi incenerire insieme al “Branco di Lupi”.

Kondor è edito da Tea Due, ha 572 pagine, compreso il Manuale Operativo delle Special Forces in appendice e costa solo 8,50 €. Per chi fosse interessato Altieri ha descritto anche il Collasso Metropolitano di Los Angeles in Città Oscura e Città di Ombre (dove troviamo un

giovane capitano Alan Jericho Wolf), una caccia all’uomo per le vie di Milano in L’Uomo

Esterno. Il proseguimento di Kondor, ambientato nel 2030 in un mondo dominato completamente da Gottschalk-Yutani, è invece Ultima Luce.

Di Altieri segnalo anche la serie Sniper, con protagonista Russel Brendan Kane, un cecchino delle Special Air Service di Sua Maestà Britannica.

Un Corridore nel Fuoco

Settimana di Deserto 2005 Anche quest’anno, come ormai di

tradizione, nel periodo pre-pasquale e più precisamente nei giorni immediatamente precedenti la Settimana Santa, a noi adolescenti e giovani della Parrocchia di Oggiono è stato proposto un “cammino nel deserto” per prepararci ad accogliere il mistero pieno d’amore di Gesù che ci dona tutto se stesso per poi risorgere nella notte di Pasqua.

Con i Vespri alle ore 18.00 di Domenica 13 Marzo abbiamo dato inizio a questa

“settimana di deserto”, settimana che ci siamo impegnati a vivere con costanza e convinzione, certi che il piccolo sacrificio di svegliarci un po’ prima al mattino non sarebbe stato vano, perché, “È buona cosa pregare al mattino presto, prima che il mondo si riempia di sciocchezze. La vita ci rende tutti guerrieri. Per vivere dobbiamo usare l’arma più potente. Quest’arma è la preghiera”, come ci ricordava l’anno scorso monsignor Gianfranco Ravasi, commentando questa coppia di massime di due rabbini nella rubrica “Il Mattutino” di AVVENIRE.

Era questa una settimana un po’ speciale, durante la quale eravamo chiamati a riunirci quotidianamente, ogni mattina, nella chiesetta di Sant’Agata per qualche minuto di preghiera e riflessione personale e per un successivo momento di condivisione (la colazione insieme) nel bar dell’Oratorio, prima di riprendere ciascuno le proprie attività: scuola, università, lavoro…

Ancora una volta abbiamo trovato il coraggio di andare controcorrente e, vincendo la pigrizia, il sonno, la malavoglia, non ci siamo fatti scappare questa preziosa occasione di incontro reciproco nella fede; sembrava che anche la piccola chiesetta di sant’Agata fosse contenta di ospitare, anche se solo per pochi minuti, un gruppo di adolescenti e giovani così numeroso e volenteroso.

Ogni incontro, che iniziava alle 7:00 in punto prevedeva la recita comunitaria di una preghiera, seguiva poi la lettura ad alta voce di un brano di Vangelo accompagnata da qualche minuto di riflessione personale. Con la recita del Padre Nostro terminava il nostro momento di preghiera, alla fine del quale ciascuno di noi andava all’Altare e scriveva il proprio nome su un foglio di carta che avremmo offerto a Gesù la Domenica successiva, Domenica delle Palme, insieme al Pane e al Vino.

Terminato questo momento, agli adolescenti e ai giovani veniva offerta la colazione al bar dell’Oratorio, colazione che aveva tempi diversi in base alle esigenze di ciascuno: certamente è stato un momento “ricco” e piacevole per tutti, anche per chi, come me, aveva i minuti contati dovendo prendere il treno alle 7:30… in bar trovavamo

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Renza che ci accoglieva dandoci il buongiorno, sorridente e paziente come sempre, mentre aiutava il don, “barista” indaffarato dietro il bancone… e così via, per cinque bellissimi giorni.

Il sesto giorno, Sabato in Traditione

Symboli, è cominciato per noi con la Celebrazione Eucaristica in Sant’Agata a conclusione della nostra Settimana di Deserto durante la quale don Donato ha regalato a ciascuno di noi un semplice ma prezioso libricino: “Io Credo, esplorazioni sulla fede cristiana” di monsignor Francesco Lambiasi. Lo scritto contiene nove provocazioni sul “Credo apostolico” che sono motivo di riflessione; ringrazio a nome di tutti don Donato per questo suo utilissimo dono, che ci ha aiutato a comprendere in profondità il Credo, “simbolo” della nostra fede, e ci ha preparato al meglio alla Settimana Santa, o meglio, alla Settimana Autentica, che ci apprestavamo a vivere.

Credo che l’esperienza di questa “Settimana di deserto” ci abbia ancora una volta fatto capire l’importanza e l’insostituibilità della preghiera, per una vita cristiana veramente consapevole e coerente, affinché, come dice san Paolo, sappiamo sempre “prendere l’armatura della preghiera” e farne un uso quotidiano e personale in tutte le circostanze della vita.

Marta Fumi

Come vento che... Ho letto con una certa sorpresa la lettera di

Luca Cecchi. Sono rimasta meravigliata nello scoprire che un “non addetto” e per lo più di Livorno, città notoriamente laica, sia andato a scovare il sito di un Oratorio e, guarda caso, proprio di quello dove anche lui è cresciuto ed ha vissuto esperienze e ricevuto messaggi che anche ora, a distanza temporale e spaziale ricorda con gioia e forse... con nostalgia.

Infatti gli piacerebbe riagganciare quelle relazioni che si sono interrotte da circa.....un quarto di secolo!

Spero di non sbagliare ad interpretare questa cosa come un “segno”: lo Spirito Santo soffia davvero dove vuole e sceglie anche i mezzi più svariati per raggiungerci : quando e dove lo sa solo Lui! Anch’io aspetto uno di

questi “segni” e chiedo la forza di tener duro finché i suoi come, i suoi dove e i suoi quando si realizzino.

Grazie, Luca, di avermi dato questo spunto di riflessione. Mi auguro che tu possa ritrovare i tuoi amici e con loro quella gioia semplice e leggera che supera anche il tempo e le rughe .

Giusy Redaelli

P.S. Potresti approfittare della festa di inaugurazione del nuovo palazzetto poilifunzionale che nell’Oratorio si sta costruendo, per una rimpatriata.

Torneo di ping pong 2005

Per questa stagione sportiva 2004/2005 il CSI, Centro Sportivo Italiano, ha proposto a tutte le società sportive del territorio lecchese, e quindi anche alla nostra Associazione Sportiva Dilettantistica Oratorio San Filippo Neri & Sant’Agnese Oggiono, la realizzazione di un torneo di ping pong allo scopo di favorire la diffusione di questo antiquo et nobile sport tra i ragazzi e le ragazze che frequentano abitualmente l’Oratorio e vogliono imparare altri sport diversi dai più conosciuti, vivendo così anche un’importante occasione di arricchimento agonistico e culturale.

Eh sì, perché i nostri amici del CSI si sono resi conto che il ping pong o tennis tavolo è una specialità sportiva che sempre più spesso tende a scomparire dai giochi preferiti dai ragazzi preadolescenti e, quindi, in buona parte anche dagli Oratori d’Italia. Ecco il motivo per cui noi educatori del gruppo preadolescenti abbiamo subito accolto la proposta fattaci dal presidente dell’Associazione Sportiva Giovanni Perazzelli e, dopo qualche piccola difficoltà organizzativa, dovuta soprattutto alla raccolta delle iscrizioni, finalmente Sabato 22 Gennaio

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siamo riusciti a iniziare la prima serata di gare presso i campi (o tavoli) di ping pong del bar dell’Oratorio San Filippo Neri.

Il torneo dei ragazzi era diviso in due gironi all’italiana da cinque giocatori ciascuno. I primi quattro classificati di ogni girone poi si sono incontrati nei quarti di finale e da lì via via fino alla finalissima disputatasi sempre al bar dell’Oratorio Sabato 12 Marzo.

Le coraggiose ragazze iscrittesi (purtroppo

solo cinque!), invece, disputavano un unico girone all’italiana. Anche in questo caso le prime quattro si sono qualificate per le semifinali, che consentivano l’accesso alla finale, giocata anch’essa Sabato 12 Marzo.

Al termine del torneo questo è il bilancio sportivo dei risultati. Classifica finale del torneo delle ragazze:

1a PELLECCHIA SARA

2a Vismara Francesca

3a Sangiorgio Vanessa

4 a Straniero Silvia 5 a Nolberti Nicoletta

Classifica finale del torneo dei ragazzi: 1° GIUDICI SIMONE

2° Vatrella Riccardo

3° Straniero Davide

4° Milani Francesco 5° Limonta Nicolò 6° Cavenaghi Filippo 7° Valsecchi Lorenzo 8° Amato Andrea 9° Riva Stefano 10° Scaia Davide

I meglio classificati per ogni età della preadolescenza, poi, accedono alla fase provinciale indetta dal CSI di Lecco e sono nell’ordine:

☺ Amato Andrea (1993), ☺ Pellecchia Sara (1993), ☺ Vatrella Riccardo (1992), ☺ Vismara Francesca (1992), ☺ Giudici Simone (1991).

Al bilancio dei risultati ve ne vorrei proporre anche uno extra sportivo! Infatti, i ragazzi e le ragazze, impegnandosi a fondo per alcune serate, hanno dato vita a ottimi incontri di ping pong, sia sul piano del gioco sia, soprattutto, su quello correttezza e del

divertimento. In particolar modo, ricordo le ragazze che si complimentavano le une con le altre per i punti che realizzavano in fase di gioco e per i miglioramenti che hanno acquisito dopo le prime partite e i ragazzi, che hanno letteralmente sfinito il sottoscritto ponendogli infinite domande sulla formula della fase finale torneo, mentre stava arbitrando una partita del girone unico delle ragazze, ma che alla fine hanno ricevuto tutte le loro risposte.

Si ringraziano tutti gli intervenuti e facciamo un applauso anche agli arbitri d’eccezione Laura Barbagallo, Marco Corti e l’arruolato Simone Vatrella, che per diversi sabati sera invece di uscire con gli amici si sono dedicati con tutto il cuore alla buona riuscita di questo primo (si spera di una lunga

serie) torneo di ping pong. Giacomo Corti

XX Giornata Mondiale della

Gioventù nella Domenica delle Palme Domenica 20 Marzo si è celebrata la XX

Giornata Mondiale della Gioventù, in concomitanza con la Domenica delle Palme, nel ricordo dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Quest’anno il nostro Oratorio ha vissuto questo importante momento in un modo diverso rispetto gli anni scorsi: poiché parecchi adolescenti nel pomeriggio avrebbero partecipato all’incontro diocesano a Milano con il cardinale Tettamanzi, per permettere anche a loro di partecipare a questa Celebrazione Eucaristica che segna l’inizio della Settimana Santa, la processione degli ulivi si è tenuta la mattina con partenza dall’Oratorio Sant’Agnese ed arrivo in chiesa Prepositurale per la Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30.

La prima parte della mattinata ha visto impegnati i bambini, i ragazzi, gli adolescenti ed i giovani dell’Oratorio nella preparazione della Giornata: i componenti del Coretto hanno provato i canti con don Donato e Lele (vista l’assenza del direttore Stefano, che ha pensato bene di ammalarsi proprio il giorno prima! Eh eh…), mentre altri ragazzi più grandi hanno preparato la santa Messa, prendendo spunto in particolar modo dal Messaggio del Santo

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Padre Giovanni Paolo II per la Giornata della Gioventù di quest’anno.

Verso le ore 11 ci siamo ritrovati tutti nel cortile dell’Oratorio Sant’Agnese: don Donato ha dato il via alla Celebrazione con la benedizione degli ulivi, poi la processione di bambini e ragazzi, che cantavano gioiosi ed agitavano a destra e a sinistra i rametti di ulivo, si è incamminata verso la chiesa. Durante la Celebrazione ci sono stati alcuni momenti significativi. In apertura si è richiamato il Messaggio del Santo Padre per questa XX GMG: «Se nel Bambino che Maria stringe fra le sue braccia i santi Magi riconoscono e adorano l’Atteso delle genti annunziato dai Profeti, noi oggi possiamo adorarlo nell’Eucaristia come nostro Creatore, unico Signore e Salvatore» per invitare i giovani e tutti gli altri fedeli a vivere con intensità e serietà l’Eucaristia.

Don Donato nell’omelia (e mi si permetta un personalissimo parere: una delle più “belle” che io abbia sentito dal don in questi anni!) ha puntato l’attenzione sul senso e l’importanza della Settimana Santa, centro dell’Anno Liturgico, ricordandoci che Gesù non ha fatto calcoli (a differenza di Giuda preoccupato dei denari spesi per l’olio profumato), ma ha donato tutto se stesso per noi, e sollecitandoci a vivere bene e a “stare con Lui” nei giorni del Sacro Triduo Pasquale!

Nelle preghiere dei fedeli sono state rivolte poi delle invocazioni particolari: per i giovani del nostro Oratorio che hanno partecipato, il giorno prima, Sabato 19 Marzo, alla Veglia in Traditione Symboli con l’Arcivescovo di Milano, Tettamanzi; per gli adolescenti che lo avrebbero incontrato quello stesso pomeriggio nel loro raduno diocesano a Milano; per l’intera comunità oratoriana.

Infine, al momento della presentazione dei doni, oltre al pane ed al vino, sono stati donati al Signore i nomi di tutti gli adolescenti e dei giovani che hanno vissuto la Settimana di Deserto, in preparazione alla Settimana Santa

(anche quest’anno sono stati davvero tanti i partecipanti!) ed il logo della XX GMG,

“simbolo del nostro accompagnarti non solo durante la Passione, ma anche nella vita di tutti i giorni, affinché possiamo darti testimonianza insieme ai giovani di tutto il mondo”.

Credo che quest’anno la Processione e la Celebrazione Eucaristica “dedicate” alla Gioventù, seppur fatte in un orario non tradizionale (e ricordo comunque che la tipica processione si è svolta come sempre nel pomeriggio), ha avuto un buon successo in termini di partecipazione “numerica” di

bambini e ragazzi, ma soprattutto, ritengo, dal punto di vista della partecipazione “religiosa” ai canti, alle preghiere, alla Celebrazione stessa. Per questo spero che in futuro, naturalmente anche cercando di migliorare alcuni aspetti, la Giornata della Domenica delle Palme possa essere ripetuta al mattino come quest’anno!

Brambilla Enrico

Professione di Fede a Roma: Lunedì 28 Marzo

Siamo partiti alle 5 di mattina (solo da qui si

capisce l’intelligenza dei nostri catechisti…..) e dopo essere saliti sul pullman, ci siamo guardati a vicenda……..CHE FACCE!!! Non avevamo mai visto Ilaria, Laura, Bono e Lele conciati come degli zombie, ma per la prima volta ci siamo chiesti se erano veramente i loro 4 aspetti. Dopo aver detto la preghiera, siamo partiti per la nostra avventura. Il viaggio è stato lungo, molto lungo……però, alla fine, siamo arrivati a Roma, la mitica Roma!

Appena arrivati abbiamo riposto le valigie nelle nostre stanze convinti di poter riposare un po’ ma invece oltre alla stanchezza ci siamo dovuti subire circa due ore di

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cammino! Abbiamo visitato Roma centrale e alcuni dei monumenti più importanti come il Colosseo, l’Altare della Patria, la Colonna Traiana, i fori imperiali e il Quirinale.

Purtroppo il tempo non era bellissimo, anzi si è messo a piovere, così abbiamo potuto sfoggiare i nostri bellissimi e coloratissimi ombrelli {il mio (è Elisa che vi parla) è di Alice

Gatti……i gatti guardano le alici… Capito??!!}. Dopo aver cenato e dopo aver celebrato

l’Eucarestia, siamo andati tutti a nanna, stanchi e curiosi di scoprire cosa avremmo fatto il giorno dopo.

Alice & Elisa F.

Un Martedì a Roma!!! Martedì 29 Marzo, il secondo giorno del

nostro pellegrinaggio a Roma, è stato molto interessante, divertente e anche un po’..... faticoso!!!

Dopo che il don ci ha buttato giù dal letto alle 6:30 la nostra giornata è iniziata con la visita alle catacombe di Sant’Agnese, la Martire bambina, Patrona del nostro Oratorio. Nella stessa chiesa dove è conservato il suo corpo, abbiamo celebrato la Messa pregando per tutti noi, affinché possiamo professare senza paura e senza vergogna la nostra fede, come ha fatto Agnese.

La nostra mattinata è continuata con la visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura, la seconda chiesa più grande di Roma dopo San Pietro. Dopo aver girato in lungo e in largo questa bellissima chiesa seguendo attentamente le spiegazioni del don e degli educatori, siamo corsi verso le catacombe di San Callisto.

Verso mezzogiorno, ci siamo fermati a mangiare in un piccolo bar. Nel pomeriggio ci siamo incamminati prima alla volta delle fosse Ardeatine e poi in San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma.

Ultima meta della giornata è stata la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme,

dove sono conservate le preziose Reliquie della santa Croce.

Giunta ormai l’ora di cena, ci siamo rifocillati in un “caratteristico” McDonald’s della capitale, per poi concludere la giornata “sfilando” per Piazza di Spagna e dintorni. Verso le 22:00 siamo rientrati nella nostra casa per un momento di preghiera, prima di augurarci la buonanotte!!!

Elisa R. e Francesca

Mercoledì 29 Marzo Ci siamo svegliati alle 7:00 e alle 7:20

eravamo già pronti per la colazione; terminatala ci siamo recati in camera per finire di prepararci ad affrontare un nuovo giorno pieno di fatiche e divertimenti; preso il pullman per la visita di Roma, ci siamo spostati poi a piedi verso il centro dove siamo entrati nella chiesa della Vallicella dove, dopo aver visitato gli appartamenti di san Filippo Neri, abbiamo animato con le preghiere dei fedeli la Celebrazione Eucaristica davanti al suo corpo.

Successivamente, giunti in piazza Navona, abbiamo potuto ammirare la fontana dei fiumi

del Bernini e la facciata della chiesa di Sant’Agnese in Agone eseguita dal Borromini, caratteristica per la forma concava e per avere un solo ordine tra i campanili gemelli. Dopo aver visto la Reliquia della testa di sant’Agnese custodita nella chiesa, per rilassarci ci è stata concessa un’ora di shopping dove abbiamo dato sfogo alla nostra sindrome compulsava di acquisto, dopodiché abbiamo pranzato.

Nel pomeriggio abbiamo proseguito la visita della città passando per alcune

piazze note fra cui piazza Colonna e Trinità dei Monti. In serata dopo aver cenato alla meglio, abbiamo ammirato la Roma notturna ed i suoi innumerevoli negozi. Esausti siamo

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ritornati al mostro alloggio con la metropolitana.

Dopo la preghiera della buona notte siamo andati a dormire contenti di aver vissuto al meglio la giornata.

Alberta e Costanza

Giovedì 31 Marzo 2005 Giovedì, quarto e (purtroppo) ultimo giorno,

ore 5:30. Sveglia e subito dopo partenza con il pullman alla volta di San Pietro. Dopo circa un’oretta di viaggio siamo arrivati nella Piazza dove abbiamo aspettato l’apertura della chiesa. In fretta abbiamo raggiunto i sotterranei dove si trovano le tombe dei Papi e lì abbiamo celebrato la santa Messa. Durante l’Eucarestia abbiamo ricevuto il Credo che abbiamo poi recitato.

Successivamente abbiamo visitato la Basilica all’interno e siamo saliti sul Cupolone. Dopo i moltissimi gradini abbiamo potuto ammirare Roma dall’alto in tutta la sua bellezza. Ci attendevano poi due ore libere per gli ultimi regalini e per (finalmente) fare colazione. Tra una vetrina e l’altra si era fatto ormai mezzogiorno e tutti insieme abbiamo raggiunto una trattoria per il pranzo.

Abbiamo passeggiato un po’ per le vie romane e ci siamo intrufolati in un mercatino di souvenir. Alle due e mezza circa Mauro è venuto a prenderci con il pullman per portarci ad Oggiono. Un viaggio lungo che ci ha ricondotto a casa stanchi morti, ma felici ed entusiasti di questo pellegrinaggio.

Maria & Martina

Roma 31

Che esperienza magnifica! A Roma 4 giorni con don Donato e i nostri 4 catechisti... Secondo noi il giorno più bello è stato l’ultimo, a parte la sveglia... un po’ mattiniera...

Drin drin sono le 5.15 de131, ci alziamo tutti un po’ rammaricati perché sappiamo che quello sarà l’ultimo giorno. Dopo aver salutato e ringraziato le suore che in quei 4 giorni ci hanno ospitato ci dirigiamo verso il

pullman e carichiamo le valigie. Saliamo sul mezzo per una nuova meta: il Vaticano.

Dopo poco arriviamo a destinazione, ma, non ci fanno entrare: è troppo presto! La domanda di tutti: «Non potevamo alzarci un po’ più tardi?», ma ormai siamo lì e non si può tornare indietro. Alle 7.00 spaccate passiamo dal metal detector per entrare nel cuore del Vaticano: la Basilica di San Pietro. Siamo al di la del metal detector quando...bip bip...la cintura di Francesca fa scattare l’allarme! Superato anche questo ostacolo visitiamo questa famosissima Basilica con le spiegazioni del don.

Che bella...!!! Con tutte le sue opere d’arte disposte nelle sue 5 grandissime navate. Senza perdere tempo ci dirigiamo verso la cappella ungherese dedicata a santo Stefano d’Ungheria (nelle grotte Vaticane, sotto la Basilica di San Pietro), il don va a prepararsi e dopo qualche minuto ritorna per presiedere la santa Messa, nella quale poi ci viene consegnato il Credo.

Finita la Celebrazione Eucaristica successivamente a una breve spiegazione dei catechisti e anche del don di tutta la Basilica, iniziamo a percorrere i 537 gradini per raggiungere la Cupola. Arriviamo in cima con un giramento di testa mai avuto prima, ma

non ci scoraggiamo e iniziamo a girare per vedere tutto il panorama dall’alto. In seguito al raggruppamento di tutti i ragazzi ci danno l’ordine di iniziare a scendere e noi scendiamo. La visita nella Basilica Vaticana dura ancora poco, ormai sono quasi le 12, pochi minuti di libertà e poi tutti a mangiare. Dopo pranzo ci incamminiamo verso il pullman per dirigerci a casa ...sigh…

La nostra avventura è finita... semplicemente

favolosa! E adesso... attendiamo che ce la ripropongono!!!

Alessandra & Chiara

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Il Saluto del

Papa Giovanni Paolo II

ai candidati dalla

Professione di Fede

Della Diocesi di Milano

pellegrini a Roma «Saluto i pellegrini di lingua italiana, in

particolare i ragazzi e le ragazze della

Diocesi di Milano, venuti presso la tomba di Pietro per esprimere la loro fede in Cristo morto e risorto. Carissimi, l’amicizia con Gesù, nostro Redentore, illumini sempre la vostra vita! Rimanete uniti a Lui, mediante l’ascolto della sua Parola e l’attiva partecipazione alla Mensa eucaristica. Siate suoi fedeli testimoni, specialmente in mezzo ai vostri coetanei. A tutti rinnovo con affetto gli auguri pasquali» (Giovanni Paolo II, Saluto

all'Udienza Generale di Mercoledì 30 Marzo 2005).

La festa del papà: «il battito cardiaco della famiglia».

Con un po’ di ritardo rispetto alla data canonica, a causa della coincidenza con la Domenica delle Palme, si è svolta Domenica 10 Aprile anche nella nostra Parrocchia la “Festa del papà”, seguendo lo stesso schema utilizzato per la Festa della santa Famiglia : Celebrazione Eucaristica alle 11,30, pranzo di condivisione in Oratorio alle 13, giochi e momento di preghiera in Oratorio nel pomeriggio.

«Se la mamma è il cuore della famiglia, il papà ne è il battito cardiaco» : la felice sintesi proposta da padre Sandro nell’omelia della santa Messa ben illustra le ragioni della celebrazione della “Festa del Papà” ed il suo profondo legame con il tema della famiglia.

Queste ragioni e questo legame sono stati evidentemente compresi, dal momento che le varie sequenze della Festa sono stati seguite da un folto numero di partecipanti che hanno condiviso non solo il pranzo ma anche il momento di riflessione proposto nel

pomeriggio da padre Sandro. Lì il legame fra la figura del papà e la famiglia si è fatto più esplicito con alcune annotazioni sul “dialogo nella coppia” di cui cerchiamo di proporre una sintesi.

«Ogni buona relazione è fatta di due momenti da vivere bene : la comunicazione di sé e l’ascolto. Quando ciascuna delle due parti riesce a comunicare bene se stesso e a farsi capire dall’altro… il rapporto ha buone basi… Buon ascolto non è dare ragione all’altro, né accontentarlo, ma capirlo… Buon ascolto non è “udire” con l’orecchio le parole che l’altro dice. Anche perché non sempre l’altro riesce a dire con parole quello che esattamente è il suo pensiero e il suo stato d’animo… Le parole non sempre esprimono bene il problema o i propri sentimenti. Udire è troppo poco.

Se ascolto solo le parole farò un ascolto molto limitato… Si ascolta anche con gli occhi! Si comunica anche con il viso e con tutto il corpo e si capisce anche soltanto con gli occhi… Si ascolta anche con le mani… si ascolta anche con il corpo: che siede accanto, che smette di fare le faccende, che si atteggia disponibile, che ti fa sentire… che ci sei! .. L’ascolto è una qualità del mio animo.. è una virtù umana e cristiana, come la pazienza, lo spirito di sacrificio, come l’altruismo… Sono un buon ascoltatore o non lo sono? Non dipende dal coniuge ma da me. Chi non è un buon ascoltatore con il coniuge non lo è

neanche con gli altri (figli, parenti, vicini, amici, colleghi, alunni…).

E forse non è nemmeno un buon ascoltatore di Dio. La preghiera è una relazione con un’altra persona (Dio) e come tale deve avere i due momenti: comunicazione e ascolto… Oggi c’è un grande bisogno di essere ascoltati: anche se il problema è rimasto lì,

sembra più piccolo o meno gravoso. Un buon ascolto può aiutare a “guarire”…».

Infine padre Sandro ha accennato al “dovere di sedersi”: «È necessario ogni tanto ritagliarsi del tempo per il bene della propria coppia, per capirsi e decidere insieme. Il

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tempo occupato per il bene dei due sposi non è sottratto ai figli, perché loro hanno bisogno prima di tutto del vostro amore!» tanto che, ha chiosato, tre sono in effetti gli educatori dei figli: il papà, la mamma ed il rapporto fra i genitori!

Tiziana e Raffaele

Anno di catechismo

ragazze di I media Si è concluso l’anno catechistico dei

preadolescenti e vorrei portare alcune mie considerazioni. Insieme ad Anna ho seguito il gruppo delle ragazze di I media.

Ottobre 2004: primo incontro di catechismo: 4 ragazze… Subito mi sono chiesta: «Ma come? Le ragazze che hanno ricevuto il Sacramento della santa Cresima sono state più di venti e ora, dopo soli cinque mesi circa e con il passaggio dalla scuola elementare alla scuola media solo 4… Perché? Come è possibile che delle ragazzine possano fare già una scelta così precisa e non partecipare più al catechismo?».

Durante i primi incontri con le ragazze abbiamo cercato di invitare le altre e dopo il primo mese il gruppo era formato da 7 ragazze ed è stato così per tutto l’anno. Ricordo le parole di una di loro: «Io ho dato il volantino ad una mia compagna, ma l’ha stracciato subito».

Ma il mio non vuole essere né un articolo di critica né vuole indagare la causa di questa situazione; voglio invece dire cosa hanno donato a me queste sette ragazzine dopo un anno passato insieme.

Innanzitutto mi ha colpito molto il loro grande desiderio di confrontarsi con le altre compagne, di comunicare le loro idee all’interno del gruppo, insomma di parlare, parlare e di essere ascoltate! Poi ho scoperto con quale entusiasmo leggevano i brani di Vangelo e ponevano domande per conoscere meglio Gesù. Ascoltavano con piacere ciò che io o Anna spiegavamo loro cercando sempre di coinvolgerle in modo attivo.

Sapete quale è stata la richiesta di una di loro alla fine del cammino di quest’anno? «Dai, l’anno prossimo leggiamo insieme tutta la Bibbia?». Sono rimasta molto stupita e

contenta: la loro spontaneità e la loro volontà ad approfondire le loro conoscenze faceva riflettere anche me. Quante volte prima di salutarci abbiamo pregato insieme e proprio le loro parole rivolte a Gesù riempivano il mio cuore di gioia e speranza.

È bello il rapporto che si è instaurato tra di noi: dopo un anno insieme ho ascoltato i loro dubbi, le loro confidenze che mi raccontavano con semplicità. Durante il penultimo incontro di catechismo abbiamo invitato le ragazze a ripensare un po’ al cammino percorso e abbiamo chiesto loro di scrivere le proprie considerazioni, di mettere in evidenza gli aspetti positivi e negativi del catechismo. Dopo averne parlato con le ragazze abbiamo deciso di pubblicare le loro idee.

Riguardo l’anno di catechismo mi è piaciuto: il gruppo, i dialoghi, quando cercavamo i brani del Vangelo, quando abbiamo fatto i cartelloni e le scenette, insomma, mi è piaciuto TUTTO!

A me è piaciuto il catechismo per il fatto che è stata una bella esperienza che ho passato con le mie amiche. È stata proprio una bellissima esperienza! Mi è piaciuto perché era super! È stato il catechismo più bello che ho fatto!

All’inizio del catechismo non volevo venire, ma alla fine ho provato e ho continuato perché è stato bellissimo. Gli argomenti sono stati tutti belli, ma quello che mi è piaciuto di più in assoluto è quando abbiamo parlato del Triduo Pasquale.

Del catechismo mi è piaciuto tutto. Avrei voluto che le ragazze del gruppo fossero state di più, ma ognuno può scegliere la propria strada!

Mi è piaciuto quando abbiamo parlato della creazione, quando discutevamo insieme e quando facevamo i cartelloni. Non mi è piaciuto quando le persone, a volte, interrompevano i discorsi per dire frasi che non c’entrano con il discorso.

Il catechismo è stato molto bello, mi sono piaciuti molto tutti gli argomenti che abbiamo fatto, ma il più bello è stato quando abbiamo parlato, visto una videocassetta e letto diverse

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cose su don Bosco. È molto bello anche per le catechiste che ci sono che sono molto brave e simpatiche.

Ora, prima di concludere, vorrei RINGRAZIARE ognuna delle ragazze.

GRAZIE perché con il vostro entusiasmo e la vostra esuberanza mi avete aiutato ad essere più motivata nell’essere una catechista attenta e disponibile nei vostri confronti.

GRAZIE perché con le vostre domande mi avete permesso di mettere ancora una volta in discussione il mio credere in Gesù.

GRAZIE perché mi avete aiutata a trovare più sicurezza nel trasmettere la mia fede.

GRAZIE per l’allegria e per le risate GRAZIE GIULY per la tua spontaneità,

per la tua fantasia nel proporre idee originali e per il tuo affetto dimostrato…

GRAZIE LISA perché quando arrivavi in Oratorio con la tua super bici, con il tuo mega-zaino-papera e soprattutto con il tuo sorriso sulle labbra riuscivi a contagiare tutti.

GRAZIE GIULIA per la tua semplicità e per la tua precisione.

GRAZIE SARA per il tuo esempio di fedeltà e per la tua allegria.

GRAZIE ELENA per la tua dolcezza e per il tuo interesse dimostrato.

GRAZIE CHIARA per la tua simpatia e per la tua spontaneità.

GRAZIE ALICE perché sai ascoltare e per la tua dolcezza.

Dopo un anno vissuto insieme auguro a tutte voi che sentiate sempre più vostre le parole della Preghiera sul nuovo Oratorio (che abbiamo recitato prima di iniziare ogni incontro di catechismo) soprattutto questa frase: «La costruzione del nostro nuovo Oratorio diventi per tutti vera casa accogliente…». Spero che l’Oratorio diventi per voi come una seconda casa dove al centro ci sia sempre Gesù!

Vi invito innanzitutto a riflettere sulla fedeltà dimostrata quest’anno ai vari momenti organizzati per voi, preadolescenti. Come gruppo dobbiamo impegnarci di più e partecipare non solo all’incontro settimanale

di catechismo, ma anche alla Domenica e agli appuntamenti decanali, OK?

Infine vi invito a partecipare all’Oratorio Estivo… troppo bello per restare a casa… forza!!!! E noi con il mitico gruppo di catechismo ci rivediamo a Settembre!!! OK?

Silvia

25 Aprile 2005:

Giornata di fraternità

al Monte Barro Quale migliore occasione di una giornata

di festa senza scuola e lavoro per ritrovarsi insieme e divertirsi un po’? Cosi un nutrito gruppo di adolescenti, giovanissimi e giovani del nostro Oratorio ha prenotato una baita presso l’Eremo del monte Barro a Galbiate, dove pranzare e trascorrere il pomeriggio.

Alcuni dei più afferrati in materie culinarie hanno raggiunto la meta di buon mattino, mentre ancora pioveva, per preparare pasta, costine, salamelle e verdure grigliate. Gli altri si sono tranquillamente aggiunti all’ora di pranzo. Dopo il lauto banchetto e il meno atteso momento del lavaggio dei pentoloni e della pulizia della cucina non poteva mancare la celebrazione dell’Eucaristia nella festa di san Marco Evangelista e nel sessantesimo anniversario della liberazione della nostra amata Italia dal nazifascismo.

Poi, in concomitanza con il ritorno del Sole, via libera al divertimento sfrenato tra giochi in scatola dalla durata estenuante (vedi “CSI Scena del Crimine” che ha occupato quasi tutto il pomeriggio di chi, suo malgrado, ha deciso di partecipare), tornei a scala 40, scopa d’assi, Uno, e altro ancora. Ovviamente continuando a mangiare dolci e dolcetti di ogni tipo.

Insomma un passo in più verso la costruzione di un gruppo di animatori ed educatori sempre più unito per una collaborazione sempre migliore nel testimoniare il Vangelo.

Marco Corti

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27 anni… ma non li dimostra! 10 Giugno 1978 – 2005. Se fosse ancora

fra noi…… Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico

Brambilla, Salesiano di don Bosco, avrebbe 55 anni, un’età per un uomo di bilanci, ma anche una fase della vita di impegno consapevole, equilibrato, per chi ci crede l’età giusta per donarsi agli altri.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe un uomo impegnato sulla strada del dare, non più magari con lo slancio giovanile del ventenne, ma con il raziocinio della persona adulta, che, vissuta buona parte della sua vita, decide di non disperdere quanto gli è rimasto incarnato del periodo di formazione cristiana giovanile ma, grazie all’esperienza acquisita, di rimettersi quotidianamente in gioco.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe un dinamico assistente d’Oratorio (non riesco ad immaginarmelo in modo diverso), presente ogni giorno fra i suoi ragazzi, disponibile ad ascoltare i loro slanci e le loro paure, aiuto importante per la loro crescita cristiana ed umana.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe sul campo di calcio, magari con qualche capello in meno, ma sempre impegnato a vincere con i suoi ragazzi la partita della vita, contro il perbenismo della Società, contro i luoghi comuni che vedono un ragazzo realizzato solo se ha il telefonino di ultima generazione, il piercing eclatante, le scarpe di marca o la felpa griffata.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe aperto agli altri, come lo è stato nella sua breve vita, a suo agio nel dialogo soprattutto con chi non ha le sue idee, ricercando nel prossimo quei valori umani e cristiani che sono in ognuno, per far fruttare al meglio i talenti che Cristo ha donato.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe tollerante nei confronti di chi non la pensa come lui ma fermo nel proclamare le sue idee.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe intransigente verso se stesso consapevole che una rigorosa testimonianza di fede e di impegno è la vera molla che può avvicinarti al “gregge”.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe un responsabile di Comunità attento a tutti, giovani ed anziani, single o coppie, praticanti e no, teso a recuperare la pecorella smarrita.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe ogni giorno nella palestra

polifunzionale sicuro che certo le strutture non sono tutto, ma aiutano a costruire una comunità cristiana.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe impegnato più di prima ad

amalgamare attorno a questi mattoni

bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani, l’intera comunità di Oggiono.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe un’umile ed infaticabile lavoratore nella vigna del Signore (…prendo non a caso

in prestito le prime parole del nuovo Papa…) consapevole che solo Dio ti può dare la forza per svegliarti ogni giorno, ringraziarlo per il dono della vita, rimboccarsi le maniche e camminare per le strade del mondo come sale della Terra.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe un Salesiano di Don Bosco perché chi lo ha conosciuto sa come è sempre stata questa la sua massima aspirazione.

Se fosse ancora fra noi, oggi, Enrico sarebbe… ma purtroppo Lui non è più con noi ed allora sono certo ci direbbe………. (dall’omelia di suffragio del 10 giugno 1978) “il mio

posto ad un altro, sembri dire, perché la vita

continua, perché la chiesa non muore. E così

ancora una volta con il tuo morire, tu Enrico,

ci fai un discorso di speranza, ci additi un

traguardo…”.

L’augurio a chi l’ha conosciuto ed ai

ragazzi che non hanno avuto questa

fortuna è di raccogliere il suo testimone per

raggiungere anche con il suo aiuto il

traguardo più importante.

Roberto

Intervista tripla con Anna Negri, Giorgio Giudici e

Mattia Benaglia NOME Anna Giorgio Mattia

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COGNOME A: Negri G: Giudici M: Benaglia

SOPRANNOME A: Ann (pronuncia: Enn) G: Gerlo M: Benny

ETÀ A: 15 G: 15 M: 14

SCUOLA E CLASSE A: oh … Istituto G.Pessina Casatenovo classe 2^ A G: Bachelet Scientifico 2^ B M: Bachelet 1^ A Scientifico

COSA MANGI A COLAZIONE? A: eh.. il latte con i cereali G: latte e biscotti M: latte e nutella… A: eh eh… (risata)

ULTIMO LIBRO LETTO? A: chi se lo ricorda… no… “3 metri sopra il cielo” G: ehm… M: …

L’ISOLA DEI FAMOSI o GRANDE FRATELLO? A: Grande Fratello G: Grande Fratello M: Grande Fratello

IL TUO MIGLIOR PREGIO A: e non so se è un pregio o un difetto… essere sfacciata G: non aver paura di dire le cose in faccia M: ehm…

IL MIGLIOR PREGIO DEGLI ALTRI DUE A: Gerlo simpatia, Benny… gioca bene a ping pong… eh eh… (risata) G: Anna… e Benny… Benny è un bel idolo M: va beh, allora, beh Gerlo è simpatico… G: Anna? A: adesso la spara… G: Anna è brava a correre… M: simpatica, anche lei…

IL TUO PEGGIOR DIFETTO

A: peggior difetto… arrabbiarmi per niente G: sono troppo orgoglioso a volte M: mangio troppo

(risate)

IL PEGGIOR DIFETTO DEGLI ALTRI DUE G: e ma no sono troppo difficili queste domande… A: e cos’è? G: non lo sai… come fai a saperlo? A: e come faccio a saperlo? (risata) G: non lo so M: …

Nel frattempo arriva Michele (Mitch)…

CANZONE PREFERITA A: “E…” di Vasco Rossi G: ma di adesso? A: ehhhh (risata) G: e di adesso… ehm.. M: i Cugini di campagna

(risate)

G: e cosa? La canzone devi dire, non il gruppo. M: eeee… quella che fa… animaaa… A: dammi solo un minuto… M: “Anima mia” G: io… “Angelo”

SANREMO o FESTIVALBAR? A: Festivalbar G: Festivalbar M: Festivalbar

SPORT PREFERITO DA PRATICARE A: da praticare… basket… G: calcio M: calcio

COSA VUOI FARE “DA GRANDE”? A: eh eh… G: non lo so… A: da grande…? La pensionata G: non lo so… M: lo scienziato… A: ohhhhhh (risata) G: Benny… lo scienziato pazzo….

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI? A: no G: la legge è uguale per tutti? Certo! A: ah sì, cosa dico? Sì! M: …

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ULTIMO FILM VISTO A: eh, “110 e lode” G: “110 e lode”, per forza M: “110 e lode”

DÌ UNA COSA AGLI ALTRI DUE A: ah ah… (risata), ciao Benny, ciao Gerlo G: Anna stai un po’ zitta, Benny… A: parla… G: dimagrisci… Benny… M: ciao

SQUADRA DEL CUORE A: Juve G: Milan M: Milan

FAI UN URLO A: e ho giù la voce! G: A M: A

IL COMANDAMENTO PIÙ GRANDE A: oh signore… non uccidere G: non rubare M: non uccidere

3 COSE CHE PORTERESTI CON TE SU UN’ISOLA DESERTA A: su un’isola deserta… allora, Mitch… il cellulare… no, cosa mi serve se non prende… Mitch: Scusa, dici le persone A: Porto… è veroooo… G: e non è più deserta A: gli amici, un materassino a acqua… e da bere… G: io… la tele, la play station e….. A: Mitch… G: e le patatine Mitch: a che stupido… G: no, le patatine… M: acqua, da mangiare, il computer portatile

TOTTI o DEL PIERO? A: cioè Del Piero G: nessuno dei due M: Totti

PIATTO PREFERITO A: piadina G: ehhhh… Mitch: Rose del deserto… G: no… Mitch: le melanzane ripiene… G: pizza pizza, dai…

M: lasagne

INSULTAMI A: scemo Mitch: perché non me le fai a me ste domande?

(risate)

G: … M: scemo (con un filo di voce)

CHIUDI LA RIMA: «OGGI A SCUOLA MI HANNO INTERROGATA / O… A: … e me ne sono andata G: a scuola mi hanno interrogato… ma all’Oratorio avevo studiato! A: noooo… Mitch: … e un bel 2 ho ciapato!

(risate) M: … e sono andato a giocare sul prato…

(risate)

CHIUDI LA RIMA: «QUESTA INTERVISTA È STATA MOLTO BELLA… A: come il …. della padella (risate) G: … M: … A: ma mica era finita?

HAI DETTO DELLE BUGIE IN QUESTA INTERVISTA? A: sì, però non me le ricordo più… G: eh sì, penso… non lo so… M: …

SALUTA GLI ALTRI A: Ciao Benny, ciao Gerlo! G: Ciao a tutti M: Ciao a tutti

Intervista tripla con

Marcello Mapelli, Giorgio

Aldeghi e Marco Frigerio NOME Mapelli Marcello NOME! Marcello (M1) Giorgio Marco (M2)

COGNOME M1: Mapelli G: Aldeghi M2: Frigerio

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SOPRANNOME M1: eh… Marci G: Alien M2: Rouge, anche se non mi piace… fa schifo…

ETÀ M1: 14, per i 15 G: 15 e mezzo, per i 16 M2: 15 e mezzo, per i 16

SCUOLA E CLASSE M1: Vittorio Bachelet, Geometra 1^ A G: 2^ B Liceo scientifico Vittorio Bachelet M2: 2^ O.T.P. A Salesiani Sesto

COSA MANGI A COLAZIONE? M1: dipende, di solito il the G: the e yogo brioche M2: caffè-latte e cioco… non mi viene… pane gocciolo… pan gocciolo…

ULTIMO LIBRO LETTO? M1: ehhhh… “Diabolik” G: “Dottor Kobe e Mister Bryant – The story” M2: non ho mai letto un libro intero…

L’ISOLA DEI FAMOSI o GRANDE FRATELLO? M1: Grande fratello G: no comment M2: mi fan … tutte e due!

(risate)

IL TUO MIGLIOR PREGIO M1: non lo so G: non lo so M2: la bellezza

(risate)

IL MIGLIOR PREGIO DEGLI ALTRI DUE M1: la bellezza no, perché… e no, diciamo la bellezza… la simpatia più che altro… G: il naso M2: la stupidità… fatta persona…

IL TUO PEGGIOR DIFETTO M1: non lo so G: sono pesante M2: anch’io M1: quanto pesi?

(risate)

IL PEGGIOR DIFETTO DEGLI ALTRI DUE M1: sono un po’ pesanti… no, lui più che altro…

G: rompi… M2: mi associo

CANZONE PREFERITA M1: ehhhh… G: oh cacchio… mi cogli in contropiede… M2: em fai gi ei

(risate)

M2: ah, ce l’ho, aspetta… “I bambini fanno ooh…”

SANREMO o FESTIVALBAR? M1: Festivalbar G: Festivalbar M2: Sanremo con Pippo Baudo e… va beh… niente…

SPORT PREFERITO DA PRATICARE M1: calcio G: basket M2: … G: mangiare…

COSA VUOI FARE “DA GRANDE”? M1: non ho un obiettivo G: non ho un obiettivo M2: meccanico della Ferrari

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI? M1: sì G: no, è ovale M2: assolutamente no! Soprattutto per quelli che ci sono scritti sotto… quelli lì…

ULTIMO FILM VISTO M1: ehhh… “110 e lode” G: beh “110 e lode“ M2: non mi ricordo

DI’ UNA COSA AGLI ALTRI DUE M1: ciao, ciao G: quanto siete belli M2: quanto siete brutti

SQUADRA DEL CUORE M1: Milan G: Juventus M2: Juventus

FAI UN URLO M1: Aaaaaeeeeeh eh G: (frase irripetibile) M2: uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

IL COMANDAMENTO PIÙ GRANDE M1: non nominare il nome di Dio invano G: non rubare

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M2: non desiderare le cose degli altri

3 COSE CHE PORTERESTI CON TE SU UN’ISOLA DESERTA G: Benaglia.. eh eh… M1: il salvagente, del cibo e… ah, e l’acqua G: cibo, bevande e… un mare di… ehm… bipppp… M2: (…), yatch e mangiare. L’acqua c’è perché l’acqua è salata del mare…

TOTTI o DEL PIERO? M1: Del Piero G: Del Piero M2: nessuno dei due G: no, mi correggo: Totti

PIATTO PREFERITO M1: lasagne G: pizza M2: tutti!

INSULTAMI M1: ehhhhh ehhhh… bipp… G: faccia di bippp… M2: vaffa…

Arriva il don nel frattempo…

M2: oh ma l’ha chiesto lui…

CHIUDI LA RIMA: «OGGI A SCUOLA MI HANNO INTERROGATO… M1: … sono stato veramente sfortunato M2: ma come ha fatto? G: … e un 2 a casa ho portato M2: e purtroppo m’han segato

CHIUDI LA RIMA: “QUESTA INTERVISTA È STATA MOLTO BELLA… M1: .. e alla fine mi puzzava solo un‘ascella M2: ma questo qua se le è scritte! G: … cacchio, non mi ricordo quella che ha detto Vismara… M2: ehm…

HAI DETTO DELLE BUGIE IN QUESTA INTERVISTA? M1: mmhh.. alcune… G: no M2: no, non credo…

SALUTA GLI ALTRI M1: ciao G: I love you M2: ciao alla seconda

Buon riso fa Paradiso Alla fine della Messa celebrata per i turisti

della “settimana bianca”, il prete li congeda così: «Il Signore scia con voi!».

Un tipo dalla faccia poco raccomandabile si accosta al confessore e dice al sacerdote: «Padre, ho commesso mezzo peccato». «Non capisco: come si fa un peccato a metà?».

«Ecco, voi predicate sempre di amare tutti gli esseri umani. Io ne amo solo metà: le donne».

Gesù gioca a golf con san Pietro. San Pietro batte per primo la palla e questa arriva esattamente nella buca. A sua volta Gesù colpisce la palla, ma questa finisce in mezzo ai cespugli. Una lepre che passa di lì la prende in bocca e scappa. Un’aquila avvista la lepre, si precipita su di essa e la rapisce nei cieli. Ma un fulmine improvviso colpisce l’aquila, che lascia cadere la lepre, che lascia cadere la palla, che cade proprio nella buca del campo di golf. Gesù allora leva gli occhi al cielo e dice: «Grazie, Papà: Tu sei sempre con Me!».

L’isola dei Golosi:

penne al mascarpone Dopo i biscotti “le rose del deserto”

proposti nello scorso numero del Giornalino, la nostra attivissima cuoca, Cristina B., ci regala la ricetta di un primo piatto-spettacolo: le penne al mascarpone!

INGREDIENTI per 4 persone - 350 g. di PASTA - 180 g. di MASCARPONE - 120 g. di PANCETTA affumicata (1 fetta) - 10 g. di BURRO - PREZZEMOLO tritato - SALE e PEPE

PREPARAZIONE Mettete a bollire l’acqua con il sale nella

quale cuocerete la pasta. Nel frattempo tagliate la pancetta a dadini e fatela rosolare in una padella con il burro.

Scolate la pasta al dente conservando mezza tazza dell’acqua di cottura. Versate un po’ di pasta in una zuppiera, aggiungete 2-3 cucchiai di mascarpone, un po’ di pancetta e

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un po’ di acqua di cottura. Versate la restante pasta e poi gli altri ingredienti.

Alla fine aggiungete un paio di cucchiai di prezzemolo tritato, una macinata di pepe e un pizzico di sale (a vostra discrezione). Rigirate bene e servite.

Cristina B.

Vieni al cinema con me?

Million dollar baby (con Clint Eastwood e Hilary Sward) Gli Oscar che ha vinto questo film sono

quelli “pesanti”: miglior film dell’anno, miglior regia, miglior attrice e miglior attore non protagonista (Morgan Freeman).

Questo film tratta di alcuni temi importanti come l’eutanasia, il travaglio interiore di un uomo ed il raggiungimento di un sogno molto ambizioso.

Un vecchio allenatore di nome Frankie, divorato dai sensi di colpa, che ogni giorno partecipa alla Celebrazione Eucaristica e scrive alla figlia lettere puntualmente respinte; una ragazza che fa la cameriera in un bar, che nel pugilato ritrova una ragione di vita… Queste sono le basi da cui prende corpo la trama del film.

Per anni Frankie è stato il manager di molti campioni del pugilato. Uomo dal carattere duro e solitario, ora si dedica solamente alle gestione della sua palestra. È qui che incontra Maggie, una ragazza decisa e determinata a sfondare nel mondo della boxe. Inizialmente Frankie cerca di scoraggiarla in tutti i modi, ma alla fine cede davanti al talento di Maggie e la prende sotto la sua protezione. La ragazza, all’inizio della sua carriera, partecipa a piccoli tornei e campionati di scarsa importanza. In seguito grazie ai brillanti risultati ottenuti la carriera di Maggie sembra una cavalcata senza fine verso il titolo mondiale.

Giunta all’incontro che vale una carriera, Maggie si trova ad affrontare un’atleta molto preparata ma anche molto scorretta. Durante l’incontro infatti viene colpita ripetutamente in maniera irregolare, mentre l’arbitro non fa

nulla per evitare che questo accada. Verso metà incontro la ragazza, spinta da Frankie, trova la forza di reagire, al tal punto da atterrare l’avversaria che viene salvata solo dal suono del gong. Mentre Maggie è voltata per andare verso il suo angolo, l’avversaria la colpisce alle spalle, facendola cadere e mandandola a sbattere con il collo contro lo sgabello posto al suo angolo.

La ragazza si risveglia in ospedale, completamente paralizzata dal collo in giù. Vista questa situazione e vista l’impossibilità di realizzare il suo sogno, la ragazza chiede ripetutamente a Frankie di mettere fine alla sua sofferenza. Una notte l’uomo entra di nascosto nell’ospedale e tramite un’iniezione asseconda la richiesta fattagli più volte dalla sua atleta.

Consiglio a tutti la visione di questo film, in quanto offre alcuni spunti per una riflessione personale, uno su tutti, il valore della vita. Spesso ci dimentichiamo del grande dono di Dio: la nostra stessa vita. Credo che ogni giorno bisognerebbe, anzi, avremmo il dovere di riflettere e di ringraziare Dio per questo suo grande dono, forse il più grande di quelli che ci ha fatto.

Un altro spunto di riflessione può essere dato dal valore dei sogni. A volte, durante la nostra vita rischiamo di fare come Maggie, la protagonista del film, e cioè che i nostri sogni non si avverino o di trovarci in situazioni differenti da quelle che avremmo voluto, e ci lasciamo andare. A mio avviso bisognerebbe, ogni volta che ci troviamo di fronte a dei problemi, trovare e cercare dentro di noi la forza di reagire e di andare avanti comunque. Del resto, i sogni, se fossero sempre corrispondenti alla realtà, non avrebbero più ragione di essere chiamati così.

Un giovane

Raccolta fondi

per il nuovo Oratorio abbiamo riservato questo spazio per rendere noto a tutti quanti sono i soldi raccolti per la costruzione della nuova struttura oratoriano, per i suoi arredi e per la sua gestione. � Il parcheggio nel campo da calcio nuovo

durante il Carnevale Oggionese 2005

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fruttato 170 € (Grazie agli adolescenti e i giovani che si sono impegnati in questa iniziativa!!)

� L’offerta di due giovani ragazze del nostro Oratorio che hanno scelto di non avere regali per Natale e chiedere dei soldi da offrire per la costruzione del nuovo Oratorio ha donato 150 €.

� Sono 70 € le mance raccolte durante le feste di Natale da un giovane del nostro Oratorio sono state donate dallo stesso per il nuovo Oratorio.

� 1000 € sono l’offerta di una donna che ama e sostiene il nostro Oratorio con la preghiera e che mi ha sempre manifestato la sua stima, il suo affetto e la sua riconoscenza dal primo giorno del mio ministero ad Oggiono.

Grazie di cuore a loro!!! E grazie a tutte quelle persone che non si

stancano di credere e sostenere l’opera educativa oratoriana con la preghiera e con le offerte, magari quotidiane! Il Signore “che vede nel segreto”, nella sua infinita bontà, saprà certo ricompensare tutti e ciascuno!

Grazie! Dio vi benedica con la luce del suo santo Volto!!!

Grazie a… Vogliamo ringraziare di cuore (anche se con

molto ritardo!!!) Jerry per la bellissima ed utile “gabbia dei palloni” che aiuta a tenere un po’ più ordinata l’Aula 3.

Grazie anche alla FALEGNAMERIA COMI per il sostegno dell’antica Croce di legno sempre esposta nella chiesa di Sant’Agata.

Il salvadanaio di Quaresima Durante la preghiera pomeridiana nella

chiesa di Sant’Agata di Domenica 13 Febbraio, prima Domenica di Quaresima, è stato consegnato a tutti i ragazzi dell’Oratorio un simpatico salvadanaio fatto dalle nostre bravissime catechiste.

Al termine del cammino di Quaresima sono stati raccolti 902 € che è stata mandata alla Caritas Diocesana per i loro progetti di aiuto nelle regioni colpite dallo tsumani.

WANTED!

A.A.A.S. CERCASI (Amici Affezionati Alla Scrittura)

Insieme al nuovo Oratorio sta nascendo anche la Redazione del nostro Giornalino dell’Oratorio!

Cerchiamo infatti ragazzi e ragazze “di buona penna”, con tanta voglia di mettersi in gioco per raccontarsi e raccontarci, ma attendiamo anche nuove idee e proposte, perché abbiamo intenzione di consolidare alcune rubriche appena nate (ricette di cucina, recensioni di libri e di film, barzellette, interviste doppie), ma soprattutto di crearne di nuove (sport, musica, enigmistica…), dando naturalmente ampio spazio a tutto ciò che succede in Oratorio!

Se invece tu e la scrittura siete distanti anni luce… nessun problema: magari sei esperto di computer e per te word non ha segreti… bene, allora aspettiamo la tua collaborazione per impaginare e stampare gli articoli e altro!

Come sempre l’unione fa la forza; c’è posto per tutti, anche il tuo aiuto è prezioso. Ti aspettiamo Giovedì 9 Giugno alle ore 17:00 in Oratorio. Per info e chiarimenti potete contattare don Donato (il don), Enrico Brambilla (Chicco) o Marta Fumi.

Che cos’è l’Oratorio Estivo? Qualche indicazione

per iniziare l’avventura… Anche quest’anno siamo pronti ai

cancelletti di partenza dell’Oratorio Estivo. Questo è motivo di gioia, dal momento che sappiamo che sarà una grande esperienza di unità e di testimonianza per tutti i ragazzi delle nostre Diocesi.

Certamente l’Oratorio Estivo non è una semplice iniziativa che si offre ad adolescenti, ragazzi e bambini, ma un’esperienza che ogni anno si rivela sempre forte e incisiva per chi la vive: non tanto per le nostre capacità, ma per la presenza del Signore vivo, che agisce attraverso noi e le nostre proposte.

Crediamo che questo sia la prima impressione che chi partecipa all’Oratorio Estivo deve respirare: il bambino di prima elementare, come il genitore o il nonno,

deve accorgersi che lì il primo posto non è

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del prete o dell’educatore più bravo, ma di

Gesù, che è la vera anima di tutto, che ci

tiene insieme, che ci aiuta a superare le

difficoltà della convivenza e che ci dona

momenti di grande gioia. Il vero segreto per cui l’Oratorio estivo piace tanto a tutti i ragazzi è proprio il fatto che siamo di fronte a una grande palestra di vita, in cui non solo si parla del Vangelo e di Dio, ma concretamente e in modo prolungato si sperimenta con i ragazzi che volersi bene come ci insegna Gesù è la sola strada per essere veramente felici.

Mettere al centro Gesù e lasciarlo agire, lasciarci guidare da Lui, implica dover mettere da parti se stessi, ma alla fine è un “perdersi per ritrovarsi”: non dobbiamo avere timore di proporre tutto questo ai nostri ragazzi, ma dobbiamo essere noi per primi certi che questo è il massimo che possiamo offrire loro. Un ragazzo di prima media, una sera, tornando a casa dall’Oratorio Estivo, ha detto alla sua mamma: «Mamma, noi in questi giorni non stiamo solo leggendo il Vangelo, noi facciamo una cosa molto più da grandi: noi il Vangelo lo stiamo vivendo e stiamo provando a seguire Gesù!». Tutto questo in un Oratorio Estivo mostra subito risvolti pratici: non si fa la preghiera perché si deve (e speriamo che sia breve

così si va presto a giocare!), ma si prega perché siamo certi (e quindi non possiamo fare a meno di farlo vedere anche ai nostri ragazzi) che da lì si trae la linfa vitale che ci rende capaci di vivere bene la nostra giornata di Oratorio, malgrado i nostri limiti, le nostre fatiche e i nostri difetti. Se siamo convinti di questo, contageremo i nostri ragazzi: lo scorso anno un bambino di prima elementare ha chiesto: «Quando preghiamo? Mi piace la preghiera!».

Ancora, all’Oratorio Estivo si impara a stare con tutti, a giocare in una squadra dove

c’è anche chi è meno capace o mi sta poco simpatico e ci si accorge che proprio incontrando e interagendo con tutti ci si sente più felici: finalmente facciamo sperimentare ai nostri ragazzi, fin troppo abituati ad avere tutto e subito, che alcune gioie vanno conquistate attraverso piccoli sforzi e che solo così si cresce. Un ragazzo ha detto, terminando l’Oratorio Estivo: «Non sapevo di avere tanti amici!». Il fatto dello stare insieme, ma soprattutto del fare insieme,

cioè del collaborare, è fondamentale anche

tra gli animatori; non deve emergere un animatore più capace, più dotato, ma i ragazzi devono vedere come i loro animatori collaborano insieme per lo stesso scopo, perché se vedono una persona brava e brillante diranno semplicemente: «È eccezionale!», ma se vedono un’unità di persone che collaborano insieme in un

certo modo diranno: «Anch’io voglio

diventare così!». Quanti ragazzi, vedendo

quelli più grandi, scelgono di restare in

Oratorio per

diventare come loro!

Un’ultima cosa: dobbiamo stare attenti a non accontentarci di organizzare tutto perfettamente, dal gioco al pranzo, dal momento dei compiti alla preghiera. Certamente questo è un primo passo ed è importante essere attenti a fare proposte valide e ben preparate, però non basta: l’essenziale è che i ragazzi si sentano accolti e voluti bene.

Un ragazzo, che si era lamentato per alcune carenze organizzative e a cui era stato risposto scherzando se voleva stare a casa, ha detto: «Io non sono mai venuto all’Oratorio Estivo perché era perfetto, ma perché ci siete voi!». È importante che i ragazzi percepiscano questo. Don Bosco diceva spesso: «I ragazzi devono sentirsi amati, ma devono anche sapere chi li ama». È bello ogni tanto fermarsi

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accanto a qualche bambino o ragazzo e sussurrargli all’orecchio una parola di incoraggiamento, un piccolo e bonario richiamo, una battuta spiritosa… insomma qualsiasi cosa che possa fargli sentire che lui vale e che voi gli volete bene.

Visto che abbiamo parlato di esperienza, ci sembra utile e bello riportare qualche breve testimonianza raccolta tra ragazzi ed adulti che hanno vissuto l’esperienza dell’Oratorio Estivo in alcuni Oratori delle nostre Diocesi, così che possa essere di sprone per iniziare caricati la nuova avventura.

☺ «Ho passato una grande Estate all’Oratorio insieme ai miei amici. Gli animatori sono stati bravi e disponibili. Mi è piaciuto vedere che Gesù è sempre in mezzo a noi e che noi tutti eravamo uniti in chiesa per pregare insieme» (Alice, V elementare)

☺ «Ciò che mi colpisce di più dell’Oratorio Estivo è l’amore che nasce nel cuore di ogni ragazzo e l’amicizia che cresce tra noi con il passare delle ore» (Federica, I media)

☺ «Sono stati i giorni più belli della mia vita» (Annalisa, II media)

☺ «Oratorio Estivo? Certo che vengo, non potrei fare senza» (Federico, II media)

☺ «Per me l'Oratorio Estivo è condividere l’amore di Gesù con i miei amici» (Andrea,

II media)

☺ «Andare all’Oratorio Estivo non significa solo giocare, solo cantare, solo ballare, solo divertirsi, solo stare insieme, solo imparare, non significa solo donare, solo ricevere, solo guarire, solo preoccuparsi, solo voler bene, solo ascoltare, solo parlare, solo spiegare e nemmeno soltanto tutto questo insieme. È molto di più. È imparare a vivere da cristiani» (Luca, animatore)

☺ «Essere animatore vuol dire “metterci l’anima”. È questo il modo che io preferisco per descrivere “il lavoro” di tutti gli animatori di Oratorio Estivo. Non importa l’aspetto esteriore; l’importante è essere consapevoli che il vero “Animatore”, quello che dobbiamo prendere come esempio, ci guida dall’alto.

E sicuramente tutti bambini, anche quelli che sembrano non ascoltarci, si renderanno conto della “marcia in più” che ognuno di noi possiede rispetto ad un animatore di un qualunque villaggio turistico» (Annalisa,

animatrice)

☺ «Ho vissuto l’esperienza dell’Oratorio Estivo con grande entusiasmo. Ho visto giorno dopo giorno l’Oratorio animarsi, prendere vita, ho ammirato con stupore un intero gruppo di persone di ogni età collaborare con amore, con gioia, con impegno. Questa esperienza ha sottolineato indubbiamente l’importanza di restare uniti mettendo al centro Gesù, facendoci conquistare dal suo amore grande: abbiamo vissuto giorni indimenticabili!» (Renata, una

mamma coinvolta in cucina)

☺ «È l’entusiasmo di voler stare insieme agli altri che fa vincere la pigrizia di alzarsi presto, anche se da poco si è conclusa la scuola. Il coinvolgimento della proposta di preghiera e la simpatia degli educatori che trovano sempre attività nuove per interessare i ragazzi, fanno si che nonostante caldo e stanchezza queste giornate sono sempre attese con impazienza. Trovo molto bello, a conclusione dell’Oratorio Estivo, lo spettacolo finale e l’happy hour dove si condivide con i ragazzi la gioia di questa bella esperienza che è anche frutto della generosità di tanti volontari» (Luisa, una

mamma che racconta l’eco ricevuto dai suoi figli)

Comunque coraggio! Stiamo per intraprendere un momento di grande testimonianza che raggiungerà tutte le parrocchie delle nostre Diocesi e certamente il Signore ci camminerà davanti e saprà guidarci.

Buon cammino! La commissione interdiocesana

per l’Oratorio Estivo

“CONTO SU DI TE” L’Oratorio Estivo inizierà Lunedì 13

Giugno e terminerà Venerdì 8 Luglio. Ci stiamo organizzando per proporre un Oratorio Estivo ricco di esperienza e di possibilità per

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far crescere i ragazzi e le ragazze nella fede, nella speranza e nell’amore.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: aspettiamo anche GLI ADULTI: mamme, nonni, lavoratori part-time, liberi professionisti, persone disposte a prendere due ore di permesso dal lavoro... PER DARE UNA MANO ALL’ORATORIO ESTIVO (laboratori, aiuto nei compiti scolastici, accompagnamento alle gite, sorveglianza, piccoli lavori di manutenzione, quattro chiacchiere coi genitori, servizio al bar,ecc...). Date il vostro nominativo a Tiziana e Mery.

L’ORATORIO ESTIVO è tra le più grandi occasioni educative che le comunità parrocchiali offrono a persone che abitano nel paese: non perdiamola! Mettiamo in campo tutte le nostre migliori energie perché sia un’esperienza di Vangelo per i bambini e per le loro famiglie! FIN DA ORA PREGHIAMO PER QUESTO APPUNTAMENTO COSÌ INTENSO ED IMPORTANTE PER LA NOSTRA COMUNITÀ CRISTIANA DI OGGIONO.

L’angoloL’angoloL’angoloL’angolo

della Pregdella Pregdella Pregdella Preghierahierahierahiera Ormai ci siamo: Oratorio Estivo, Campo

Estivo dell’Oratorio e poi la festa di apertura del nuovo anno oratoriano con – FINALMENTE – L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA STRUTTURA ORATORIANA. Per ricordare a noi e soprattutto per pregare per l’Oratorio ecco questa preghiera del FOI (Federazione degli

Oratorio d’Italia) perché il nostro Oratorio diventi sempre più una casa di amore e di fede per tutti i giovani.

Il sacro s’incontra col profano... Signore Gesù, Tu sei stato ragazzo come noi, hai giocato, cantato, corso come noi. Sei stato con i tuoi amici, hai chiacchierato, discusso, pregato con loro. Vogliamo ringraziarti con tutto il cuore perché anche il nostro giocare, correre, cantare sono diventati, grazie a Te,

momenti importanti della vita. Grazie perché ci hai detto tante volte “rallegratevi”. Grazie perché non ci vuoi musoni o bigotti. Tu ci vuoi sereni e capaci di incontrarti nei nostri amici. Ci vuoi pronti a correre ad incontrarti nell’Eucaristia vissuta con l’Oratorio o con tutta la nostra Comunità. Ci vuoi desiderosi di vivere ogni attimo della nostra giornata come un’occasione per incontrarti. Fa’ che il nostro Oratorio sia sempre per tutti una casa accogliente e serena, una Chiesa che testimonia e prega, un cortile di amicizia e di divertimento, una palestra di crescita e di vita. E fa’ che ci sentiamo, nel nostro Oratorio, veri apostoli degli altri ragazzi. Amen.

Il vostro contributoIl vostro contributoIl vostro contributoIl vostro contributo… Se desiderate scrivere qualche articolo per

il Giornalino dell’Oratorio l’indirizzo di posta elettronica per inviare i vostri articoli è il seguente: [email protected]

Aspettiamo i vostri articoli, anche a commento, critica e/o ringraziamento di attività svolte dall’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese nei mesi scorsi.

Grazie.

Il prossimo numeroIl prossimo numeroIl prossimo numeroIl prossimo numero A breve uscirà un altro numero del

Giornalino dell’Oratorio tutto dedicato a Papa Giovanni Paolo II e al nuovo Papa Benedetto XVI. In questo numero troverete anche il resoconto del bellissimo pellegrinaggio fatto alla Sede di san Pietro da 185 pellegrini di Oggiono nei giorni di Martedì 17 e Mercoledì 18 Maggio scorsi!

Cercheremo di non farvi aspettare troppo!