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Sistema nazionale di Verifica e controllo sull’Assistenza Sanitaria Cabina di Regia 22 Maggio 2008 Il controllo del fattore produttivo personale come leva per la razionalizzazione dei costi del SSR Roma, 02 Aprile 2012 Lucia Lispi – DG Programmazione Sanitaria Ministero della Salute

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Sistema nazionaledi Verifica e controllo

sull’AssistenzaSanitaria

Cabina di Regia 22 Maggio 2008

Il controllo del fattore produttivo personale come leva per la razionalizzazione dei costi del SSR

Roma, 02 Aprile 2012

Lucia Lispi – DG Programmazione Sanitaria Ministero della Salute

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La razionalizzazione delle risorse impiegate passa necessariamente attraverso il risanamento strutturale dei Sistemi Sanitari Regionali

Il risanamento strutturale del SSR come leva per la razionalizzazione

Delibere & Azioni Costi per natura

Assistenza ospedaliera

Assistenza ambulatoriale

Assistenza farmaceutica

Assistenza primaria

Assistenza socio-sanitaria

Assistenza ospedaliera

Assistenza ambulatoriale

Assistenza farmaceutica

Assistenza primaria

Assistenza socio-sanitaria

Personale

Beni & Servizi

Convenzioni

Altro

Personale

Beni & Servizi

Convenzioni

Altro

CCOOSSTTII

PPRREESSTTAAZZIIOONNII

Costi perdestinazione

Il disavanzo si misura quiIl disavanzo si misura qui

PersonalePersonaleFarmaci

È

necessario ricordare che i consuntivi economici (e quindi costi

e disavanzi) sono l’effetto delle scelte di programmazione sanitaria e delle relative azioni

attuate sui diversi livelli di assistenza!!

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Il SiVeAS, nel suo ruolo di organo preposto alla verifica dell’efficienza a livello nazionale e di affiancamento

alle Regioni in PdR, ha la necessità

di

disporre di strumenti di monitoraggio del fattore produttivo personale

Il ruolo del SiVeAS: monitoraggio, promozione ed affiancamento

Procedure e aspetti giuridici

Procedure e aspetti giuridici

Affiancamento

alle Regioni in PdR

Affiancamento

alle Regioni in PdR

Promozione efficienza e qualità

Promozione efficienza e qualità

Monitoraggio e verifica dei LEA

Monitoraggio e verifica dei LEA

SiVeAS

È

opportuno che il SIVEAS possa segnalare situazioni di inefficienza nell’utilizzo del fattore produttivo personale al fine di razionalizzare i costi, e, contestualmente, verificare che il personale sia sufficiente a garantire l’erogazione dei LEA ed adeguatamente distribuito tra i punti di erogazione.

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0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

LOMBARDIALAZIO

CAMPANIAVENETO

SICILIAEMILIA R.

PIEMONTETOSCANA

PUGLIACALABRIA

LIGURIASARDEGNA

MARCHEFRIULI V. G.

ABRUZZOUMBRIA

P. A. TRENTOP. A. BOLZANO

BASILICATAMOLISE

VALLE D`AOSTA

Milioni

Il costo del personale rappresenta la voce di spesa più

significativa (circa il 32% sul totale dei costi a livello nazionale) che deve essere monitorata ai fini del riequilibrio economico-finanziario

Il costo del personale del SSN

Altri

costiCosto

Personale

…% % costo personale su tot. costi

Fonti: Modello CE, dati IV Trimestre 2011

28%

27%

31%

30%

34%

35%

34%

36%

30%

37%

35%

40%

31%

37%

36%

38%

37%

33%

49%

37%

36%

€/mln

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L’articolo 12 dell’Intesa del 3 dicembre 2009 tra il Governo, Regioni e le Province

Autonome concernente il nuovo Patto per la Salute per gli anni 2010-2012

è

dedicato al personale del Servizio Sanitario Nazionale. Sono previsti in particolare:

Il monitoraggio del fattore produttivo personale Art. 12 del Patto per la salute 2010-2012

• la conferma per il triennio 2010-2012 del vincolo di crescita della spesa per il personale del SSN di cui all’articolo 1, comma 565, della legge n.296/2006;

• in connessione con i processi di riorganizzazione, ivi compresi quelli di razionalizzazione e di efficientamento della rete ospedaliera, il contenimento della spesa di personale degli enti

del SSN, compreso quello operante nelle aziende ospedaliero universitarie a carico anche parziale del SSN anche attraverso:

a)

la definizione di misure di riduzione stabile del personale in servizio con conseguente ridimensionamento dei fondi contrattuali;

b)

“la fissazione di parametri standard per l’individuazione delle strutture semplici e complesse, nonché delle posizioni organizzative e di coordinamento rispettivamente delle aree della dirigenza e del personale del comparto del

Servizio sanitario nazionale, nel rispetto comunque delle disponibilità

dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa così come rideterminati ai sensi di quanto previsto alla lettera a). Il Comitato permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza di cui all’articolo 9 dell’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005 provvede alla verifica della coerenza dei parametri adottati dalle singole Regioni e Province autonome con uno standard di riferimento adottato dal medesimo Comitato entro il 28 febbraio 2010.”

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Situazione Attuale

Il Comitato LEA, mediante la richiesta di una rilevazione ad hoc

alle Regioni, ha riscontrato un’elevata variabilità

tra le Regioni nel numero delle strutture

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

Si rileva un’elevata variabilità

nel numero di strutture complesse.

Le Regioni mostrano comportamenti differenti anche rispetto al numero di

strutture assegnate e strutture previste.Lo scostamento tra strutture complesse

assegnate e previste passa da un + 44 % della Campania ad un +2% della

Sardegna.

SC Previste

SC Assegnate

Confronto Strutture Complesse Assegnate e Strutture Complesse Previste

Fonti: Rilevazione ad hoc

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Approccio Metodologico

Lo standard identificato ha seguito un approccio metodologico evolutivo e reiterativo, e si è

definito in tre fasi / momenti rilevanti.

Identificazione degli indicatori per

l’individuazione dei parametri standard

Verifica della disponibilità di dati per il calcolo degli

indicatori elaborati, e messa in atto di

azioni per l’eventuale acquisizione degli

stessi

Determinazione del parametro e del

conseguente impatto organizzativo ed

economico

Definizione di una compiuta e corretta

proposta di standard

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Parametri standard

Tipo di Struttura Indicatore Standard

Strutture Complesse Previste

Ospedaliere Posti letto pubblici Regione SC Ospedaliere Regione

17,5 posti letto per struttura complessa ospedaliera

Non Ospedaliere

Pop. Residente Regione SC Non Ospedaliere Regione

Regioni con Pop.< 2,5 mln = 9.158 residenti per struttura complessa non ospedaliera Regioni con Pop.>2,5 mln = 13.515 residenti per struttura complessa non ospedaliera

Strutture Semplici Totali Previste

Strutture Semplici Totali Strutture Complesse Totali

1,31 strutture semplici per struttura complessa

 

In sede di riunione del 2 agosto 2011, il Comitato per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza, ha approvato i seguenti parametri standard per le strutture complesse e semplici

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Impatto Organizzativo (1/2)

Gli standard approvati permetterebbero di razionalizzare il personale del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, riguardo le Strutture Complesse…

0

200

400

600

800

1. 000

1. 200

1. 400

1. 600

1. 800

2. 000

Confronto Strutture Complesse Attuali e Strutture Complesse da Standard Strutture Complesse Totali –

Utilizzando

il valore standard di 17,5 posti letto per struttura

complessa ospedaliera prevista e i valori standard di 9.158 e 13.515 residenti per struttura complessa non ospedaliera

prevista, si ottiene una riduzione a livello nazionale del 25,0% del numero di strutture complesse

totali (da 19.305 a 14.478).

Strutture Complesse AttualiStrutture Complesse da Standard

Il risparmio stimato a livello nazionale è

pari a 46.487.473 euro

!!

Fonti: Rilevazione ad hoc

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10

0

1. 000

2. 000

3. 000

4. 000

5. 000

6. 000

7. 000

8. 000

9. 000

10. 000

Impatto Organizzativo (2/2)

…e per le Strutture Semplici.

Confronto Strutture Semplici Attuali e Strutture Semplici da Standard

Strutture Semplici Totali –

Assumendo quale valore

standard il rapporto medio nazionale tra strutture semplici e

strutture complesse delle Regioni non in Piano di Rientro pari a 1,31, applicato al numero delle strutture complesse totali

ricavate dall’adozione degli standard sopra indicati, la

variazione nazionale del numero di strutture semplici sarebbe pari a -46,8% (da 35.735 a 19.023).

Strutture Semplici AttualiStrutture Semplici da Standard

Il risparmio stimato a livello nazionale è

pari a 17.529.599 euro

!!

Fonti: Rilevazione ad hoc

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Il Comitato per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza, nella riunione del 26 marzo 2012, ha condiviso i seguenti elementi aggiuntivi per la verifica degli standard approvati

Elementi Aggiuntivi per la Verifica degli Standard

• Le Regioni e le Province Autonome che soddisfano gli standard individuati, non aumentano il numero di incarichi di struttura complessa e semplice.

• Le Regioni che hanno sottoscritto un accordo con il Piano di rientro dai disavanzi sanitari, sono tenute ad emanare, entro il 31 dicembre 2012, apposite direttive

ai fini dell’adozione da parte delle aziende di specifici provvedimenti di riorganizzazione aziendale al fine di contenere il numero delle strutture semplici e complesse entro i limiti previsti dai predetti standard, fermi restando comunque i vincoli finanziari ed organizzativi previsti

per il personale dai rispettivi Piani di rientro e/o Programmi Operativi ovvero, qualora non ancora approvati dai Ministeri affiancanti, dalla legislazione vigente in materia di personale.

• Per tutte le altre Regioni non sottoposte ai piani di rientro, ai fini della verifica degli adempimenti, a partire dall’anno di valutazione 2012, sarà

chiesto di relazionare in merito alle iniziative adottate ai fini di un adeguamento graduale ai predetti standard.

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Il SiVeAS sta realizzando un modello di determinazione degli standard di personale ospedaliero, sanitario e tecnico, necessari all’erogazione dei livelli di assistenza. Tale modello ha l’obiettivo di individuare dei riferimenti quantitativi utili al monitoraggio dell’efficienza nell’erogazione dei LEA.

Le iniziative del SiVeAS –

il fabbisogno di personale

Fonti: Conto Annuale (TAB1 -TAB 1C-TAB 1B-TAB 2) personale SSN e universitario, dipendente e assunto con rapporto di lavoro flessibile, in servizio presso le Aziende del

SSN

Uni

tàdi

per

sona

le m

edic

o pe

r 1.0

00 g

g di

deg

enza

È

necessario disporre di standard

adeguati che permettano di al

livello centrale di fornire indicazioni

alle Regioni in merito al corretto dimensionamento del

fattore produttivo personale

!!

1,90

0

2

4

6

8

10

14

24

1,79 1,88 1,83 1,50 1,50 1,49 1,87 2,07 1,52 2,00 1,80 1,63 2,11 1,98 1,48 2,13 1,83 1,86 2,39 2,15 2,42 Valore mediana

Media nazionale

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La deroga al blocco del turn over

Inoltre, la recente manovra fiscale ha introdotto la possibilità

per le Regioni in cui è

scattato il blocco automatico del turn over, di richiedere deroghe a

tale blocco, in funzione della comprovata necessità

di garantire i LEA Decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, coordinato con la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148

23bis. Per le regioni sottoposte ai piani di rientro per le quali in attuazione dell'articolo 1, comma 174, quinto periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e' stato applicato il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale, .. , su

richiesta della regione interessata, puo' essere disposta la deroga al predetto blocco del turn over, previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato permanente per

la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza

e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, .. , della necessita' di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, il conseguimento di risparmi derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni

di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento, nonche' la compatibilita' con la

ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario, come programmati nel piano di rientro,

ovvero nel programma operativo e ferma restando la previsione del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio.

Facoltà di deroga, da concedersi in funzione della necessità di assicurare il mantenimento dei LEA, a condizione che si verifichi:

il conseguimento dei risparmi derivanti da riduzione di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento;

la compatibilità con la ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario.

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Le iniziative del SiVeAS –

il modello del turn over

Al fine di disporre di strumenti utili al monitoraggio ed affiancamento delle Regioni in Piano di Rientro, è

stato inoltre sviluppato un modello

previsionale volto a determinare il personale assumibile in funzione del vigente blocco del turn over, per ruolo e profilo.

Analisi Blocco Turn Over Modello previsionale

% Blocco turn over

Cessati stimati

Assunti stimati

% Blocco turn over

Cessati previsti

Assunti previsti

% Blocco turn over

Cessati previsti

Assunti previsti

Personale Sanitario 291 29 284 141 280 177 Comparto 90% 195 19 70% 190 57 50% 186 93 Dirigenza 90% 97 10 10% 94 84 10% 94 84

Personale Tecnico 65 6 63 20 62 31 Comparto 90% 64 6 70% 62 19 50% 61 31 Dirigenza 90% 1 0 10% 1 1 10% 1 1

Personale Amministrativo 95 9 88 31 85 45 Comparto 90% 86 9 70% 81 24 50% 78 39 Dirigenza 90% 9 1 10% 7 6 10% 7 6

Personale Professionale 3 0 2 2 2 2 Comparto 90% - - 70% - - 50% - - Dirigenza 90% 3 0 10% 2 2 10% 2 2

Pers. Contrattista 90% 2 0 70% 2 1 50% 2 1 Totale 456 46 440 194 431 257

2010 2011 2012Il modello di analisi di blocco del turn over, combinato con la determinazione degli standard di fabbisogno di personale, consentirà, inoltre, di valutare l’opportunità delle eventuali deroghe richieste dalle Regioni in Piano di Rientro

Fonti: Elaborazioni SiVeAS su Conto Annuale 2009 (TAB1 -TAB 5-TAB 6) personale SSN

Regione X

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L’impatto delle azioni intraprese nelle Regioni in Piani di Rientro (1/2)

Le azioni intraprese dalle Regioni in Piano di Rientro hanno generato visibili effetti di razionalizzazione del costo del fattore produttivo personale che ha fatto generare un incremento inferiore alle Regioni non in Piano

+ 4,3%

5,21%1,70%

4,96%7,86%

1,14%2,38%

12,66%5,82%

9,69%8,44%

11,59%11,88%

15,95%10,33%10,26%

15,79%12,96%

11,51%10,39%

11,18%9,17%

AbruzzoCampania

LazioLiguriaMoliseSicilia

SardegnaCalabria

PiemontePuglia

BasilicataEmilia Romagna

FVGLombardia

MarcheP.A. di Bolzano

P.A. di TrentoToscana

UmbriaValle d'Aosta

Veneto

+ 8,5%

+ 11,1%

Regioni in Piano di rientro dal 2007

Regioni in Piano di rientro post 2009

Regioni non in Piano di rientro

Evoluzione del costo del personale 2007 –

2010*

Fonti: Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese 2010

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16

12,07 mld €

12,57 mld €

13,16 mld €

-

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

2007 2009 effettivo 2009 tendenziale

L’impatto delle azioni intraprese nelle Regioni in Piani di Rientro (2/2)

Tali azioni hanno generato, nelle Regioni in Piano di Rientro, negli anni 2007 –

2009 un risparmio complessivo pari a 583 milioni di euro

Manovra -0,58 mld

Costo del personale 2007 –

2009 (tendenziale ed effettivo)