IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE · D E L I B E R A 1) di adottare il Conto Consuntivo di questo...

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ESERCIZIO FINANZIARIO 2007: APPROVAZIONE RELAZIONE ILLUSTRATIVA. PREDISPOSIZIONE RENDICONTO DELLA GESTIONE - PREDISPOSIZIONE. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Dato atto che si rendono applicabili per questo Consorzio, ai sensi dell’art. 2 c. 2 del T.U.E.L. approvato dal D.Lgs 18.8.2000 n. 267, le norme dettate per gli enti locali in materia di finanza, contabilità e regime fiscale; Viste le norme in materia di finanza e contabilità dettate dal T.U.E.L. approvato dal D. Lgs. 18/08/2000 n° 267 Parte II, dallo Statuto del Consorzio, Capo IV e dal Regolamento di Contabilità dell’Ente; Vista la determinazione n. 54 del 28.5.2008, con la quale il Direttore generale ha provveduto al riaccertamento dei residui attivi e passivi derivanti dall’esercizio 2007 e precedenti, ai sensi dell’art. 228 del T.U.E.L. approvato dal D.Lgs 267/2000; Visti i seguenti elaborati predisposti dal Direttore generale ai sensi dell’art. 24, comma 4, punto c), dello Statuto del Consorzio: relazione illustrativa dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti; rendiconto dell’esercizio finanziario 2007 e relativi allegati. Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del T.U.E.L. approvato dal D. Lgs. del 18/08/2000 n° 267 espressi rispettivamente dal Responsabile del servizio interessato e dal Responsabile del Servizio Ragioneria risultano: favorevole in ordine alla regolarità tecnico amministrativa dell’atto; favorevole in ordine alla regolarità contabile; Con il voto consultivo favorevole del Direttore Generale espresso ai sensi dell’art. 24, comma 4, punto d), dello Statuto del Consorzio; Con voti unanimi espressi a termini di legge D E L I B E R A 1) di adottare il Conto Consuntivo di questo Consorzio per l’esercizio finanziario 2007 che comprende: il conto del bilancio - all. a), il conto economico con il relativo prospetto di conciliazione - all. b) e il conto del patrimonio - all. c), che si compendia nelle seguenti risultanze finali:

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ESERCIZIO FINANZIARIO 2007: APPROVAZIONE RELAZIONE ILLUSTRATIVA. PREDISPOSIZIONE RENDICONTO DELLA GESTIONE - PREDISPOSIZIONE.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Dato atto che si rendono applicabili per questo Consorzio, ai sensi dell’art. 2 c. 2 del T.U.E.L. approvato dal D.Lgs 18.8.2000 n. 267, le norme dettate per gli enti locali in materia di finanza, contabilità e regime fiscale;

Viste le norme in materia di finanza e contabilità dettate dal T.U.E.L. approvato dal D. Lgs. 18/08/2000 n° 267 Parte II, dallo Statuto del Consorzio, Capo IV e dal Regolamento di Contabilità dell’Ente;

Vista la determinazione n. 54 del 28.5.2008, con la quale il Direttore generale ha provveduto al riaccertamento dei residui attivi e passivi derivanti dall’esercizio 2007 e precedenti, ai sensi dell’art. 228 del T.U.E.L. approvato dal D.Lgs 267/2000;

Visti i seguenti elaborati predisposti dal Direttore generale ai sensi dell’art. 24, comma 4, punto c), dello Statuto del Consorzio:

• relazione illustrativa dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti;

• rendiconto dell’esercizio finanziario 2007 e relativi allegati.

Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del T.U.E.L. approvato dal D. Lgs. del 18/08/2000 n° 267 espressi rispettivamente dal Responsabile del servizio interessato e dal Responsabile del Servizio Ragioneria risultano:

• favorevole in ordine alla regolarità tecnico amministrativa dell’atto;

• favorevole in ordine alla regolarità contabile;

Con il voto consultivo favorevole del Direttore Generale espresso ai sensi dell’art. 24, comma 4, punto d), dello Statuto del Consorzio;

Con voti unanimi espressi a termini di legge

D E L I B E R A

1) di adottare il Conto Consuntivo di questo Consorzio per l’esercizio finanziario 2007 che comprende: il conto del bilancio - all. a), il conto economico con il relativo prospetto di conciliazione - all. b) e il conto del patrimonio - all. c), che si compendia nelle seguenti risultanze finali:

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residui competenza totale Fondo cassa al 1/1/2007 689.954,41Riscossioni 1.963.638,29 4.886.559,90 6.850.198,19Pagamenti 2.347.132,43 4.478.696,34 6.825.828,77Fondo cassa al 31/12/07 714.323,83Residui attivi 318.534,91 2.293.915,36 2.612.450,27Residui passivi 304.376,67 2.761.207,08 3.065.583,75Avanzo d’amm.ne al 31/12/07 261.190,35

2) di approvare la relazione illustrativa dei risultati conseguiti nell’esercizio 2007, allegata alla presente deliberazione – all. d), composta di n. 153 pagine;

3) di approvare l’elenco dei residui attivi e passivi al 31.12.2007, distinti per anno di provenienza - all. e);

4) di trasmettere, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 34, comma 2, dello Statuto del Consorzio, al Revisore dei Conti la relazione illustrativa dei risultati conseguiti ed il conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2007;

5) di proporre all’approvazione dell’Assemblea consortile i predetti documenti contabili- finanziari, corredati dalla relazione dell’Organo di revisione.

Con successiva, distinta, unanime e favorevole votazione, espressa a termini di legge, la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile.

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C.I.S.A.P. DI COLLEGNO E GRUGLIASCO Pag. 1

BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

Avanzo di Amministrazione 358.051,49 358.051,49-

di cui :

Avanzo di amministrazione vincolato 0,00 0,00

Avanzo di amministrazione finanz.investimenti 0,00 0,00

Avanzo di amministrazione Fondo Ammortamento 0,00 0,00

Avanzo di amministrazione Non Vincolato 358.051,49 358.051,49-

2 TITOLO II

ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERI-

MENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E

DI ALTRI ENTI PUBBLICI ANCHE IN RAPPORTO

ALL' ESERCIZIO DI FUNZIONI DELEGATE DALLA

REGIONE

2 03 Categoria 3^

Contributi e trasferimenti dalla regione per

funzioni delegate

2.03.0301 Trasferimenti correnti dalla Regione

301 Trasferimenti correnti dalla Regione RS 768.627,91 761.492,92 0,00 761.492,92 7.134,99-

CP 2.083.492,00 1.251.600,18 831.891,82 2.083.492,00 0,00

T 2.852.119,91 2.013.093,10 831.891,82 2.844.984,92 7.134,99-

-Totali Risorsa 0301 TRS 768.627,91 761.492,92 0,00 761.492,92 7.134,99-

Trasferimenti correnti dalla Regione TCP 2.083.492,00 1.251.600,18 831.891,82 2.083.492,00 0,00

T 2.852.119,91 1 2.013.093,10 831.891,82 2.844.984,92 7.134,99-

2.03.0302 Trasferimenti dalla Regione per progetti finalizza

302 Trasferimenti dalla Regione per progetti RS 666.112,36 631.172,58 6.507,35 637.679,93 28.432,43-

finalizzati CP 731.970,38 218.992,00 505.338,98 724.330,98 7.639,40-

T 1.398.082,74 850.164,58 511.846,33 1.362.010,91 36.071,83-

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

1 TITOLO I

SPESE CORRENTI

10 Funzioni nel settore sociale

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

1.10.04.01 Personale

402 61 Stipendi ed altri assegni fissi al personale RS 81.050,49 78.290,76 2.114,19 80.404,95 645,54

CP 971.160,00 882.407,75 85.505,30 967.913,05 3.246,95

T 1.052.210,49 960.698,51 87.619,49 1.048.318,00 3.892,49

402 62 Oneri previdenziali a carico Ente RS 8.607,71 8.607,71 0,00 8.607,71 0,00

CP 263.082,00 254.909,34 8.172,66 263.082,00 0,00

T 271.689,71 263.517,05 8.172,66 271.689,71 0,00

402 63 Futuri benefici contrattuali RS 46.489,30 14.747,19 28.680,13 43.427,32 3.061,98

CP 42.586,64 0,00 42.586,64 42.586,64 0,00

T 89.075,94 14.747,19 71.266,77 86.013,96 3.061,98

-Totali Intervento 01 TRS 136.147,50 101.645,66 30.794,32 132.439,98 3.707,52

Personale TCP 1.276.828,64 1.137.317,09 136.264,60 1.273.581,69 3.246,95

T 1.412.976,14 1 1.238.962,75 167.058,92 1.406.021,67 6.954,47

1.10.04.02 Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime

412 1 Combustibili, carburanti e lubrificanti RS 587,50 587,50 0,00 587,50 0,00

CP 2.000,00 1.472,00 228,00 1.700,00 300,00

T 2.587,50 2.059,50 228,00 2.287,50 300,00

421 1 Cancelleria e materiale vario RS 6.437,66 4.402,56 2.035,10 6.437,66 0,00

CP 20.000,00 16.397,54 1.082,48 17.480,02 2.519,98

T 26.437,66 20.800,10 3.117,58 23.917,68 2.519,98

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

1.10.04.02 Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime

-Totali Intervento 02 TRS 7.025,16 4.990,06 2.035,10 7.025,16 0,00

Acquisto di beni di consumo e/o di materie TCP 22.000,00 17.869,54 1.310,48 19.180,02 2.819,98

prime T 29.025,16 2 22.859,60 3.345,58 26.205,18 2.819,98

1.10.04.03 Prestazioni di servizi

403 1 Gestione Comunita' minori RS 37.685,18 37.685,18 0,00 37.685,18 0,00

CP 55.000,00 18.569,57 27.655,72 46.225,29 8.774,71

T 92.685,18 56.254,75 27.655,72 83.910,47 8.774,71

403 2 Gestione Comunita' handicap RS 100.870,81 100.870,81 0,00 100.870,81 0,00

CP 121.000,00 66.955,83 54.044,17 121.000,00 0,00

T 221.870,81 167.826,64 54.044,17 221.870,81 0,00

403 3 Gestione Micro comunita' RS 24.339,46 24.339,46 0,00 24.339,46 0,00

CP 56.000,00 33.135,68 22.864,32 56.000,00 0,00

T 80.339,46 57.475,14 22.864,32 80.339,46 0,00

403 4 Convivenza Via Curiel RS 8.559,46 8.559,46 0,00 8.559,46 0,00

CP 30.000,00 11.893,73 8.411,01 20.304,74 9.695,26

T 38.559,46 20.453,19 8.411,01 28.864,20 9.695,26

403 5 Legge 104/92 progetti RS 6.382,66 4.955,10 0,00 4.955,10 1.427,56

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 6.382,66 4.955,10 0,00 4.955,10 1.427,56

403 6 Educativa territoriale RS 80.626,24 75.495,24 5.131,00 80.626,24 0,00

CP 111.000,00 34.182,14 66.817,86 101.000,00 10.000,00

T 191.626,24 109.677,38 71.948,86 181.626,24 10.000,00

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

1.10.04.03 Prestazioni di servizi

403 7 Servizio assistenza domiciliare in appalto RS 540.910,92 540.910,92 0,00 540.910,92 0,00

CP 700.000,00 248.710,78 451.289,22 700.000,00 0,00

T 1.240.910,92 789.621,70 451.289,22 1.240.910,92 0,00

403 8 CORSI OSS RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

403 9 PROGETTO MALTRATTANTI, MALTRATTATI RS 34.288,82 11.977,47 22.311,35 34.288,82 0,00

& RETE SOCIALE CP 30.500,00 300,00 17.700,00 18.000,00 12.500,00

T 64.788,82 12.277,47 40.011,35 52.288,82 12.500,00

403 10 Interventi disabili sensoriali RS 16.968,26 16.968,26 0,00 16.968,26 0,00

CP 80.000,00 41.028,77 33.282,74 74.311,51 5.688,49

T 96.968,26 57.997,03 33.282,74 91.279,77 5.688,49

403 11 Legge 309/90 progetti RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

403 12 FONDI ORIENTAMENTO ADOLESCENZA RS 44.670,30 32.213,37 12.456,93 44.670,30 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 44.670,30 32.213,37 12.456,93 44.670,30 0,00

403 13 CENTRO DIURNO PER MINORI RS 92.097,39 92.097,39 0,00 92.097,39 0,00

CP 146.000,00 79.115,69 66.858,10 145.973,79 26,21

T 238.097,39 171.213,08 66.858,10 238.071,18 26,21

403 14 328 art. 18 L.R. 1/2004 RS 20.028,21 10.913,40 9.114,81 20.028,21 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 20.028,21 10.913,40 9.114,81 20.028,21 0,00

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

403 15 MICRO COMUNITA' VIALE RADICH RS 14.512,48 14.512,48 0,00 14.512,48 0,00

CP 30.000,00 7.329,89 10.067,20 17.397,09 12.602,91

T 44.512,48 21.842,37 10.067,20 31.909,57 12.602,91

403 16 SPORTELLO DISTRETTO RS 43.522,80 43.522,80 0,00 43.522,80 0,00

CP 115.000,00 70.774,94 44.225,06 115.000,00 0,00

T 158.522,80 114.297,74 44.225,06 158.522,80 0,00

403 17 CENTRO DIURNO VIA COTTA RS 29.023,35 29.023,35 0,00 29.023,35 0,00

CP 50.000,00 31.514,04 18.485,96 50.000,00 0,00

T 79.023,35 60.537,39 18.485,96 79.023,35 0,00

403 18 ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI/ADULTI RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 35.000,00 8.416,87 9.325,44 17.742,31 17.257,69

T 35.000,00 8.416,87 9.325,44 17.742,31 17.257,69

403 19 PROGETTO MINORI DISABILI RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 55.000,00 12.031,71 42.968,29 55.000,00 0,00

T 55.000,00 12.031,71 42.968,29 55.000,00 0,00

403 20 EDUCATIVA INDIVIDUALE E INCONTRI MEDIATI RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 79.135,00 49.851,18 29.283,82 79.135,00 0,00

T 79.135,00 49.851,18 29.283,82 79.135,00 0,00

403 21 ATTIVITA' CENTRI FAMIGLIE RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 25.000,00 16.306,28 8.693,72 25.000,00 0,00

T 25.000,00 16.306,28 8.693,72 25.000,00 0,00

403 22 PROGETTO VERSO CASA RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 16.500,00 559,96 7.365,69 7.925,65 8.574,35

T 16.500,00 559,96 7.365,69 7.925,65 8.574,35

404 1 Formazione e aggiornamento professionale RS 13.059,60 3.543,62 9.515,98 13.059,60 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 13.059,60 3.543,62 9.515,98 13.059,60 0,00

405 1 Consulenze e commissioni RS 3.390,00 1.800,00 900,00 2.700,00 690,00

CP 4.397,80 4.097,80 300,00 4.397,80 0,00

T 7.787,80 5.897,80 1.200,00 7.097,80 690,00

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

405 2 Compenso Organi RS 425,57 0,00 48,07 48,07 377,50

CP 55.390,85 53.105,58 2.285,27 55.390,85 0,00

T 55.816,42 53.105,58 2.333,34 55.438,92 377,50

406 1 Rette per ricoveri di minori RS 141.038,96 141.038,96 0,00 141.038,96 0,00

CP 485.000,00 248.976,10 236.023,90 485.000,00 0,00

T 626.038,96 390.015,06 236.023,90 626.038,96 0,00

406 2 Rette adulti RS 3.774,09 3.774,09 0,00 3.774,09 0,00

CP 15.000,00 4.674,32 10.325,68 15.000,00 0,00

T 18.774,09 8.448,41 10.325,68 18.774,09 0,00

407 1 Rette per ricoveri di anziani non autosuff. RS 89.026,04 89.026,04 0,00 89.026,04 0,00

CP 170.000,00 97.830,98 72.169,02 170.000,00 0,00

T 259.026,04 186.857,02 72.169,02 259.026,04 0,00

407 2 Rette per ricoveri di disabili RS 204.911,00 204.911,00 0,00 204.911,00 0,00

CP 290.000,00 117.439,79 172.560,21 290.000,00 0,00

T 494.911,00 322.350,79 172.560,21 494.911,00 0,00

408 1 Rette per ricoveri di anziani autosuff. RS 980,24 980,24 0,00 980,24 0,00

CP 4.100,00 1.458,24 2.641,76 4.100,00 0,00

T 5.080,24 2.438,48 2.641,76 5.080,24 0,00

409 1 GESTIONE CENTRI DIURNI RS 293.461,72 258.171,94 35.289,78 293.461,72 0,00

CP 282.000,00 209.912,20 70.742,21 280.654,41 1.345,59

T 575.461,72 468.084,14 106.031,99 574.116,13 1.345,59

409 2 TRASPORTO CENTRI DIURNI HANDICAP RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 45.000,00 0,00 45.000,00 45.000,00 0,00

T 45.000,00 0,00 45.000,00 45.000,00 0,00

409 3 PERSONALE EDUCATIVO NID RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 36.000,00 24.491,25 11.508,75 36.000,00 0,00

T 36.000,00 24.491,25 11.508,75 36.000,00 0,00

409 4 CENTRO PRODUTTIVITA' SOCIALE LA BOTTEGA RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 35.000,00 0,00 15.000,00 15.000,00 20.000,00

T 35.000,00 0,00 15.000,00 15.000,00 20.000,00

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

415 1 Tichet per mensa dipendenti RS 9.324,53 7.156,36 581,32 7.737,68 1.586,85

CP 25.000,00 19.799,52 5.200,48 25.000,00 0,00

T 34.324,53 26.955,88 5.781,80 32.737,68 1.586,85

416 1 Servizio riscaldamento RS 81.974,73 0,00 81.974,73 81.974,73 0,00

CP 15.000,00 72,58 14.927,42 15.000,00 0,00

T 96.974,73 72,58 96.902,15 96.974,73 0,00

418 1 Gestione utenze RS 20.817,66 5.596,64 15.221,02 20.817,66 0,00

CP 20.000,00 16.458,01 3.541,99 20.000,00 0,00

T 40.817,66 22.054,65 18.763,01 40.817,66 0,00

419 1 Servizi di manutenzione RS 2.015,20 1.189,20 826,00 2.015,20 0,00

CP 35.735,76 27.797,44 7.187,55 34.984,99 750,77

T 37.750,96 28.986,64 8.013,55 37.000,19 750,77

421 2 Rimborsi ASL 5 RS 21.748,62 4.231,30 17.517,32 21.748,62 0,00

CP 7.000,00 0,00 7.000,00 7.000,00 0,00

T 28.748,62 4.231,30 24.517,32 28.748,62 0,00

421 3 Spese postali RS 3.500,00 3.500,00 0,00 3.500,00 0,00

CP 5.000,00 5.000,00 0,00 5.000,00 0,00

T 8.500,00 8.500,00 0,00 8.500,00 0,00

421 4 Spese per pulizia RS 14.302,61 8.566,26 122,55 8.688,81 5.613,80

CP 34.500,00 30.000,00 4.500,00 34.500,00 0,00

T 48.802,61 38.566,26 4.622,55 43.188,81 5.613,80

421 5 Gestione stipendi RS 4.808,55 2.746,48 2.062,07 4.808,55 0,00

CP 10.000,00 4.860,44 5.139,56 10.000,00 0,00

T 14.808,55 7.606,92 7.201,63 14.808,55 0,00

421 6 Vigilanza RS 2.052,85 1.682,24 0,00 1.682,24 370,61

CP 5.500,00 5.500,00 0,00 5.500,00 0,00

T 7.552,85 7.182,24 0,00 7.182,24 370,61

421 7 SPORTELLO SOCIALE RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 27.000,00 14.028,00 3.345,60 17.373,60 9.626,40

T 27.000,00 14.028,00 3.345,60 17.373,60 9.626,40

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

421 8 Tickets sanitari e tutele RS 3.110,00 44,10 1.183,15 1.227,25 1.882,75

CP 999,66 0,00 999,66 999,66 0,00

T 4.109,66 44,10 2.182,81 2.226,91 1.882,75

421 9 Spese per pubblicazioni RS 5.168,97 4.544,82 624,15 5.168,97 0,00

CP 3.000,00 568,10 0,00 568,10 2.431,90

T 8.168,97 5.112,92 624,15 5.737,07 2.431,90

430 1 Oneri assicurativi RS 7.003,46 3.826,82 0,00 3.826,82 3.176,64

CP 16.000,00 8.232,73 427,01 8.659,74 7.340,26

T 23.003,46 12.059,55 427,01 12.486,56 10.516,90

430 2 Attivita' promozionali - manifestazioni RS 3.256,00 738,00 0,00 738,00 2.518,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 3.256,00 738,00 0,00 738,00 2.518,00

430 3 Servizio micro-credito di emergenza RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

-Totali Intervento 03 TRS 2.023.636,74 1.791.112,80 214.880,23 2.005.993,03 17.643,71

Prestazioni di servizi TCP 3.361.759,07 1.624.980,14 1.610.164,39 3.235.144,53 126.614,54

T 5.385.395,81 3 3.416.092,94 1.825.044,62 5.241.137,56 144.258,25

1.10.04.04 Utilizzo di beni di terzi

420 1 Gestione locazioni e noleggi RS 9.939,77 7.681,83 108,00 7.789,83 2.149,94

CP 36.494,20 19.909,10 14.609,94 34.519,04 1.975,16

T 46.433,97 27.590,93 14.717,94 42.308,87 4.125,10

-Totali Intervento 04 TRS 9.939,77 7.681,83 108,00 7.789,83 2.149,94

Utilizzo di beni di terzi TCP 36.494,20 19.909,10 14.609,94 34.519,04 1.975,16

T 46.433,97 4 27.590,93 14.717,94 42.308,87 4.125,10

1.10.04.05 Trasferimenti

422 2 Trasferimenti ai Comuni RS 77.300,24 44.236,91 33.062,83 77.299,74 0,50

CP 5.000,00 0,00 5.000,00 5.000,00 0,00

T 82.300,24 44.236,91 38.062,83 82.299,74 0,50

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

1.10.04.05 Trasferimenti

423 1 Contributi ad associazioni di volontariato RS 31.369,78 30.669,78 700,00 31.369,78 0,00

CP 30.000,00 8.150,00 21.850,00 30.000,00 0,00

T 61.369,78 38.819,78 22.550,00 61.369,78 0,00

424 6 Assistenza economica RS 37.969,03 37.969,03 0,00 37.969,03 0,00

CP 450.000,00 337.882,82 7.702,00 345.584,82 104.415,18

T 487.969,03 375.851,85 7.702,00 383.553,85 104.415,18

424 7 savi RS 157.453,74 157.453,74 0,00 157.453,74 0,00

CP 86.000,00 23.491,26 62.508,74 86.000,00 0,00

T 243.453,74 180.945,00 62.508,74 243.453,74 0,00

424 8 adau RS 44.036,82 44.036,82 0,00 44.036,82 0,00

CP 80.000,00 58.758,42 575,25 59.333,67 20.666,33

T 124.036,82 102.795,24 575,25 103.370,49 20.666,33

424 9 adau c/asl5 RS 36.884,83 36.884,83 0,00 36.884,83 0,00

CP 120.000,00 109.919,43 0,00 109.919,43 10.080,57

T 156.884,83 146.804,26 0,00 146.804,26 10.080,57

425 1 Affidi familiari minori RS 6.416,00 6.416,00 0,00 6.416,00 0,00

CP 106.000,00 86.539,00 418,00 86.957,00 19.043,00

T 112.416,00 92.955,00 418,00 93.373,00 19.043,00

425 2 Affidi intra/etero familiari disabili/anziani RS 7.515,62 7.515,62 0,00 7.515,62 0,00

CP 95.339,23 83.747,74 4.428,00 88.175,74 7.163,49

T 102.854,85 91.263,36 4.428,00 95.691,36 7.163,49

425 3 Sussidi educativi disabili RS 8.871,00 8.871,00 0,00 8.871,00 0,00

CP 35.000,00 21.995,00 2.303,00 24.298,00 10.702,00

T 43.871,00 30.866,00 2.303,00 33.169,00 10.702,00

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

426 1 Prestiti sull'onore RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

426 2 Prestiti tutelati RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 37.000,00 10.115,00 26.885,00 37.000,00 0,00

T 37.000,00 10.115,00 26.885,00 37.000,00 0,00

426 3 Contributi affitto (sostegno locazione) RS 2.368,91 0,00 2.368,91 2.368,91 0,00

CP 1.402.401,50 563.657,00 838.744,50 1.402.401,50 0,00

T 1.404.770,41 563.657,00 841.113,41 1.404.770,41 0,00

426 4 Fondo garanzia prestiti RS 5.423,90 55,00 55,00 110,00 5.313,90

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 5.423,90 55,00 55,00 110,00 5.313,90

-Totali Intervento 05 TRS 415.609,87 374.108,73 36.186,74 410.295,47 5.314,40

Trasferimenti TCP 2.446.740,73 1.304.255,67 970.414,49 2.274.670,16 172.070,57

T 2.862.350,60 5 1.678.364,40 1.006.601,23 2.684.965,63 177.384,97

1.10.04.06 Interessi passivi e oneri finanziari diversi

426 5 INTERESSI PASSIVI RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 10.000,00 0,00 0,00 0,00 10.000,00

T 10.000,00 0,00 0,00 0,00 10.000,00

-Totali Intervento 06 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Interessi passivi e oneri finanziari diversi TCP 10.000,00 0,00 0,00 0,00 10.000,00

T 10.000,00 0,00 0,00 0,00 10.000,00

1.10.04.07 Imposte e tasse

427 1 Imposte e tasse RS 10.767,92 10.767,92 0,00 10.767,92 0,00

CP 88.000,00 84.547,20 3.105,39 87.652,59 347,41

T 98.767,92 95.315,12 3.105,39 98.420,51 347,41

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PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

1.10.04.07 Imposte e tasse

-Totali Intervento 07 TRS 10.767,92 10.767,92 0,00 10.767,92 0,00

Imposte e tasse TCP 88.000,00 84.547,20 3.105,39 87.652,59 347,41

T 98.767,92 6 95.315,12 3.105,39 98.420,51 347,41

1.10.04.11 Fondo di riserva

428 1 Fondo di riserva RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 15.000,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00

T 15.000,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00

-Totali Intervento 11 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Fondo di riserva TCP 15.000,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00

T 15.000,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00

-Totali Servizio 04 TRS 2.603.126,96 2.290.307,00 284.004,39 2.574.311,39 28.815,57

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi TCP 7.256.822,64 4.188.878,74 2.735.869,29 6.924.748,03 332.074,61

diversi alla persona T 9.859.949,60 6.479.185,74 3.019.873,68 9.499.059,42 360.890,18

-Totali Funzione 10 TRS 2.603.126,96 2.290.307,00 284.004,39 2.574.311,39 28.815,57

Funzioni nel settore sociale TCP 7.256.822,64 4.188.878,74 2.735.869,29 6.924.748,03 332.074,61

T 9.859.949,60 6.479.185,74 3.019.873,68 9.499.059,42 360.890,18

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Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

1 Riassunto Titolo I

SPESE CORRENTI

10 Funzioni nel settore sociale RS 2.603.126,96 2.290.307,00 284.004,39 2.574.311,39 28.815,57

CP 7.256.822,64 4.188.878,74 2.735.869,29 6.924.748,03 332.074,61

T 9.859.949,60 6.479.185,74 3.019.873,68 9.499.059,42 360.890,18

-Totali Titolo 1 TRS 2.603.126,96 2.290.307,00 284.004,39 2.574.311,39 28.815,57

SPESE CORRENTI TCP 7.256.822,64 4.188.878,74 2.735.869,29 6.924.748,03 332.074,61

T 9.859.949,60 6.479.185,74 3.019.873,68 9.499.059,42 360.890,18

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Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

2 TITOLO II

SPESE IN CONTO CAPITALE

10 Funzioni nel settore sociale

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

2.10.04.05 Acquisizione di beni mobili, macchine ed at- trezzature

433 1 Acquisto di beni mobili, macchine ed RS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

attrezzature CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

-Totali Intervento 05 TRS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

Acquisizione di beni mobili, macchine ed at- TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

trezzature tecnico-scientifiche T 47.476,87 7 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

-Totali Servizio 04 TRS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

diversi alla persona T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

-Totali Funzione 10 TRS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

Funzioni nel settore sociale TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

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Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

2 Riassunto Titolo II

SPESE IN CONTO CAPITALE

10 Funzioni nel settore sociale RS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

-Totali Titolo 2 TRS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

SPESE IN CONTO CAPITALE TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

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Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

3 TITOLO III

SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI

10 Funzioni nel settore sociale

SERVIZIO 10 04

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi

diversi alla persona

3.10.04.01 Rimborso per anticipazioni di cassa

434 RIMBORSO ANTICIPAZIONI DI CASSA RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

-Totali Intervento 01 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Rimborso per anticipazioni di cassa TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

-Totali Servizio 04 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

diversi alla persona T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

-Totali Funzione 10 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Funzioni nel settore sociale TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

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Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

3 Riassunto Titolo III

SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI

10 Funzioni nel settore sociale RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

-Totali Titolo 3 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

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Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

4 TITOLO IV

SPESE PER SERVIZI PER CONTO DI TERZI

4.00.00.01 Ritenute previdenziali ed assistenziali al personale

435 1 Ritenute previdenziali ed assistenziali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

al personale CP 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56

T 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56

-Totali Capitolo 01 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56

T 115.000,00 8 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56

4.00.00.02 Ritenute erariali

437 1 Ritenute erariali RS 25.013,43 25.013,43 0,00 25.013,43 0,00

CP 200.000,00 165.114,36 24.834,81 189.949,17 10.050,83

T 225.013,43 190.127,79 24.834,81 214.962,60 10.050,83

-Totali Capitolo 02 TRS 25.013,43 25.013,43 0,00 25.013,43 0,00

TCP 200.000,00 165.114,36 24.834,81 189.949,17 10.050,83

T 225.013,43 9 190.127,79 24.834,81 214.962,60 10.050,83

4.00.00.03 Altre ritenute al personale per conto di terzi

436 1 Altre ritenute al personale per conto terzi RS 884,28 884,28 0,00 884,28 0,00

CP 11.000,00 10.411,36 502,98 10.914,34 85,66

T 11.884,28 11.295,64 502,98 11.798,62 85,66

-Totali Capitolo 03 TRS 884,28 884,28 0,00 884,28 0,00

TCP 11.000,00 10.411,36 502,98 10.914,34 85,66

T 11.884,28 10 11.295,64 502,98 11.798,62 85,66

4.00.00.04 Depositi cauzionali

438 1 Restituzione depositi cauzionali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

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Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

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Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

4.00.00.04 Depositi cauzionali

-Totali Capitolo 04 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

4.00.00.05 Rimborso spese per servizi per conto di terzi

441 1 Spese per servizi per conto di terzi RS 3.823,13 0,00 3.823,13 3.823,13 0,00

CP 11.200,00 3.641,93 0,00 3.641,93 7.558,07

T 15.023,13 3.641,93 3.823,13 7.465,06 7.558,07

-Totali Capitolo 05 TRS 3.823,13 0,00 3.823,13 3.823,13 0,00

TCP 11.200,00 3.641,93 0,00 3.641,93 7.558,07

T 15.023,13 11 3.641,93 3.823,13 7.465,06 7.558,07

4.00.00.06 Rimborso di anticipaz. fondi per servizio economato

439 1 Anticipazione di fondi per servizio economato RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 1.550,00 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

T 1.550,00 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

-Totali Capitolo 06 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 1.550,00 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

T 1.550,00 12 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

4.00.00.07 Depositi per spese contrattuali

440 1 Restituzione depositi per spese contrattuali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49

T 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49

-Totali Capitolo 07 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49

T 3.300,00 13 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE II - SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

-Totali Titolo 4 TRS 29.720,84 25.897,71 3.823,13 29.720,84 0,00

SPESE PER SERVIZI PER CONTO DI TERZI TCP 342.050,00 289.817,60 25.337,79 315.155,39 26.894,61

T 371.770,84 315.715,31 29.160,92 344.876,23 26.894,61

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

RIEPILOGO GENERALE DELLA SPESA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Minori Residui o

Capitolo / Articolo Stanziamenti Impegni Economie

Definitivi di Bilancio Pagamenti Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

R I E P I L O G O D E I T I T O L I CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

T Totale Totale Residui al Impegni al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

TITOLO I TRS 2.603.126,96 2.290.307,00 284.004,39 2.574.311,39 28.815,57

SPESE CORRENTI TCP 7.256.822,64 4.188.878,74 2.735.869,29 6.924.748,03 332.074,61

T 9.859.949,60 6.479.185,74 3.019.873,68 9.499.059,42 360.890,18

TITOLO II TRS 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

SPESE IN CONTO CAPITALE TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 47.476,87 30.927,72 16.549,15 47.476,87 0,00

TITOLO III TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00

TITOLO IV TRS 29.720,84 25.897,71 3.823,13 29.720,84 0,00

SPESE PER SERVIZI PER CONTO DI TERZI TCP 342.050,00 289.817,60 25.337,79 315.155,39 26.894,61

T 371.770,84 315.715,31 29.160,92 344.876,23 26.894,61

TOTALE GENERALE TRS 2.680.324,67 2.347.132,43 304.376,67 2.651.509,10 28.815,57

TCP 8.198.872,64 4.478.696,34 2.761.207,08 7.239.903,42 958.969,22

T 10.879.197,31 6.825.828,77 3.065.583,75 9.891.412,52 987.784,79

Disavanzo di Amministrazione CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOTALE GENERALE DELLA SPESA TRS 2.680.324,67 2.347.132,43 304.376,67 2.651.509,10 28.815,57

TCP 8.198.872,64 4.478.696,34 2.761.207,08 7.239.903,42 958.969,22

T 10.879.197,31 6.825.828,77 3.065.583,75 9.891.412,52 987.784,79

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

2 TITOLO II

ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERI-

MENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E

DI ALTRI ENTI PUBBLICI ANCHE IN RAPPORTO

ALL' ESERCIZIO DI FUNZIONI DELEGATE DALLA

REGIONE

2 03 Categoria 3^

Contributi e trasferimenti dalla regione per

funzioni delegate

2.03.0302 Trasferimenti dalla Regione per progetti finalizza

-Totali Risorsa 0302 TRS 666.112,36 631.172,58 6.507,35 637.679,93 28.432,43-

Trasferimenti dalla Regione per progetti TCP 731.970,38 218.992,00 505.338,98 724.330,98 7.639,40-

finalizzati T 1.398.082,74 2 850.164,58 511.846,33 1.362.010,91 36.071,83-

-Totali Categoria 03 TRS 1.434.740,27 1.392.665,50 6.507,35 1.399.172,85 35.567,42-

Contributi e trasferimenti dalla regione per TCP 2.815.462,38 1.470.592,18 1.337.230,80 2.807.822,98 7.639,40-

funzioni delegate T 4.250.202,65 2.863.257,68 1.343.738,15 4.206.995,83 43.206,82-

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

2 05 Categoria 5^

Contributi e trasferimenti correnti da altri

enti del settore pubblico

2.05.0303 Trasferimenti correnti dai Comuni associ ati

303 Trasferimenti correnti dai Comuni associati RS 287.100,85 258.690,57 28.410,28 287.100,85 0,00

CP 3.639.083,50 2.976.576,52 662.505,98 3.639.082,50 1,00-

T 3.926.184,35 3.235.267,09 690.916,26 3.926.183,35 1,00-

-Totali Risorsa 0303 TRS 287.100,85 258.690,57 28.410,28 287.100,85 0,00

Trasferimenti correnti dai Comuni associ TCP 3.639.083,50 2.976.576,52 662.505,98 3.639.082,50 1,00-

ati T 3.926.184,35 3 3.235.267,09 690.916,26 3.926.183,35 1,00-

2.05.0304 Attivita' a rilevanza sanitaria

304 Attivita' a rilevanza sanitaria RS 200.000,00 196.143,52 0,00 196.143,52 3.856,48-

CP 193.000,00 0,00 170.207,33 170.207,33 22.792,67-

T 393.000,00 196.143,52 170.207,33 366.350,85 26.649,15-

-Totali Risorsa 0304 TRS 200.000,00 196.143,52 0,00 196.143,52 3.856,48-

Attivita' a rilevanza sanitaria TCP 193.000,00 0,00 170.207,33 170.207,33 22.792,67-

T 393.000,00 4 196.143,52 170.207,33 366.350,85 26.649,15-

2.05.0305 Trasferimenti correnti dalla Provincia

305 Trasferimenti correnti dalla Provincia RS 187.882,02 17.191,91 170.687,53 187.879,44 2,58-

CP 35.212,00 0,00 35.212,00 35.212,00 0,00

T 223.094,02 17.191,91 205.899,53 223.091,44 2,58-

-Totali Risorsa 0305 TRS 187.882,02 17.191,91 170.687,53 187.879,44 2,58-

Trasferimenti correnti dalla Provincia TCP 35.212,00 0,00 35.212,00 35.212,00 0,00

T 223.094,02 5 17.191,91 205.899,53 223.091,44 2,58-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

-Totali Categoria 05 TRS 674.982,87 472.026,00 199.097,81 671.123,81 3.859,06-

Contributi e trasferimenti correnti da altri TCP 3.867.295,50 2.976.576,52 867.925,31 3.844.501,83 22.793,67-

enti del settore pubblico T 4.542.278,37 3.448.602,52 1.067.023,12 4.515.625,64 26.652,73-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

2 Riassunto Titolo II

ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERI-

MENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E

DI ALTRI ENTI PUBBLICI ANCHE IN RAPPORTO

ALL' ESERCIZIO DI FUNZIONI DELEGATE DALLA

REGIONE

03 Contributi e trasferimenti dalla regione per RS 1.434.740,27 1.392.665,50 6.507,35 1.399.172,85 35.567,42-

funzioni delegate CP 2.815.462,38 1.470.592,18 1.337.230,80 2.807.822,98 7.639,40-

T 4.250.202,65 2.863.257,68 1.343.738,15 4.206.995,83 43.206,82-

05 Contributi e trasferimenti correnti da altri RS 674.982,87 472.026,00 199.097,81 671.123,81 3.859,06-

enti del settore pubblico CP 3.867.295,50 2.976.576,52 867.925,31 3.844.501,83 22.793,67-

T 4.542.278,37 3.448.602,52 1.067.023,12 4.515.625,64 26.652,73-

-Totali Titolo 2 TRS 2.109.723,14 1.864.691,50 205.605,16 2.070.296,66 39.426,48-

ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERI- TCP 6.682.757,88 4.447.168,70 2.205.156,11 6.652.324,81 30.433,07-

MENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E T 8.792.481,02 6.311.860,20 2.410.761,27 8.722.621,47 69.859,55-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

3 TITOLO III

ENTRATE EXTRATRIBUTARIE

3 01 Categoria 1^

Proventi dei servizi pubblici

3.01.0307 Proventi servizi assistenza domiciliare

307 Proventi servizi assistenza domiciliare RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

-Totali Risorsa 0307 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Proventi servizi assistenza domiciliare TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

3.01.0308 Entrate diverse

308 Entrate diverse RS 1.737,70 0,00 0,00 0,00 1.737,70-

CP 22.747,49 19.729,28 0,00 19.729,28 3.018,21-

T 24.485,19 19.729,28 0,00 19.729,28 4.755,91-

-Totali Risorsa 0308 TRS 1.737,70 0,00 0,00 0,00 1.737,70-

Entrate diverse TCP 22.747,49 19.729,28 0,00 19.729,28 3.018,21-

T 24.485,19 6 19.729,28 0,00 19.729,28 4.755,91-

-Totali Categoria 01 TRS 1.737,70 0,00 0,00 0,00 1.737,70-

Proventi dei servizi pubblici TCP 22.747,49 19.729,28 0,00 19.729,28 3.018,21-

T 24.485,19 19.729,28 0,00 19.729,28 4.755,91-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

3 05 Categoria 5^

Proventi diversi

3.05.0311 Concorsi, rimborsi e recuperi da altri s oggetti

311 Concorsi, rimborsi e recuperi da altri RS 231.753,52 93.739,50 112.929,65 206.669,15 25.084,37-

soggetti CP 193.265,78 106.056,53 87.209,25 193.265,78 0,00

T 425.019,30 199.796,03 200.138,90 399.934,93 25.084,37-

-Totali Risorsa 0311 TRS 231.753,52 93.739,50 112.929,65 206.669,15 25.084,37-

Concorsi, rimborsi e recuperi da altri s TCP 193.265,78 106.056,53 87.209,25 193.265,78 0,00

oggetti T 425.019,30 7 199.796,03 200.138,90 399.934,93 25.084,37-

-Totali Categoria 05 TRS 231.753,52 93.739,50 112.929,65 206.669,15 25.084,37-

Proventi diversi TCP 193.265,78 106.056,53 87.209,25 193.265,78 0,00

T 425.019,30 199.796,03 200.138,90 399.934,93 25.084,37-

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BOZZA CONTO DEL BILANCIO - ESERCIZIO 2007

PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

3 Riassunto Titolo III

ENTRATE EXTRATRIBUTARIE

01 Proventi dei servizi pubblici RS 1.737,70 0,00 0,00 0,00 1.737,70-

CP 22.747,49 19.729,28 0,00 19.729,28 3.018,21-

T 24.485,19 19.729,28 0,00 19.729,28 4.755,91-

05 Proventi diversi RS 231.753,52 93.739,50 112.929,65 206.669,15 25.084,37-

CP 193.265,78 106.056,53 87.209,25 193.265,78 0,00

T 425.019,30 199.796,03 200.138,90 399.934,93 25.084,37-

-Totali Titolo 3 TRS 233.491,22 93.739,50 112.929,65 206.669,15 26.822,07-

ENTRATE EXTRATRIBUTARIE TCP 216.013,27 125.785,81 87.209,25 212.995,06 3.018,21-

T 449.504,49 219.525,31 200.138,90 419.664,21 29.840,28-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

4 TITOLO IV

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFE-

RIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CRE-

DITI

4 03 Categoria 3^

Trasferimenti di capitale dalla regione

4.03.0313 Trasferimenti di capitali dalla Regione per proget

313 Trasferimenti di capitali dalla Regione RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

per progetti finalizzati 104/92 CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

-Totali Risorsa 0313 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Trasferimenti di capitali dalla Regione TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

per progetti finalizzati T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

-Totali Categoria 03 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Trasferimenti di capitale dalla regione TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

4 Riassunto Titolo IV

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFE-

RIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CRE-

DITI

03 Trasferimenti di capitale dalla regione RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

-Totali Titolo 4 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFE- TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

RIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CRE- T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

5 TITOLO V

ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI

5 01 Categoria 1^

Anticipazioni di cassa

5.01.0015 entrate derivanti da accensione di prestiti

315 ANTICIPAZIONE DI CASSA RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

-Totali Risorsa 0015 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

entrate derivanti da accensione di prestiti TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

-Totali Categoria 01 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Anticipazioni di cassa TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

5 Riassunto Titolo V

ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI

01 Anticipazioni di cassa RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

-Totali Titolo 5 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

6 TITOLO VI

ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI

6.01.0000 Ritenute previdenziali ed assistenziali al personale

318 Ritenute previdenziali ed assistenziali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

al personale dipendente CP 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56-

T 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56-

-Totali Capitolo 01 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56-

T 115.000,00 106.742,44 0,00 106.742,44 8.257,56-

6.02.0000 Ritenute erariali

319 Ritenute erariali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 200.000,00 189.949,17 0,00 189.949,17 10.050,83-

T 200.000,00 189.949,17 0,00 189.949,17 10.050,83-

-Totali Capitolo 02 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 200.000,00 189.949,17 0,00 189.949,17 10.050,83-

T 200.000,00 189.949,17 0,00 189.949,17 10.050,83-

6.03.0000 Altre ritenute al personale per conto di terzi

320 Altre ritenute al personale per conto terzi RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 11.000,00 10.914,34 0,00 10.914,34 85,66-

T 11.000,00 10.914,34 0,00 10.914,34 85,66-

-Totali Capitolo 03 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 11.000,00 10.914,34 0,00 10.914,34 85,66-

T 11.000,00 10.914,34 0,00 10.914,34 85,66-

6.04.0000 Depositi cauzionali

321 Depositi cauzionali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

-Totali Capitolo 04 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

6.05.0000 Rimborso spese per servizi per conto di terzi

322 Rimborso spese per servizi conto terzi RS 3.657,39 3.657,29 0,10 3.657,39 0,00

CP 11.200,00 3.641,93 0,00 3.641,93 7.558,07-

T 14.857,39 7.299,22 0,10 7.299,32 7.558,07-

-Totali Capitolo 05 TRS 3.657,39 3.657,29 0,10 3.657,39 0,00

TCP 11.200,00 3.641,93 0,00 3.641,93 7.558,07-

T 14.857,39 7.299,22 0,10 7.299,32 7.558,07-

6.06.0000 Rimborso di anticipaz. fondi per servizio economato

323 Rimborso di fondi per servizio economato RS 1.550,00 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

CP 1.550,00 0,00 1.550,00 1.550,00 0,00

T 3.100,00 1.550,00 1.550,00 3.100,00 0,00

-Totali Capitolo 06 TRS 1.550,00 1.550,00 0,00 1.550,00 0,00

TCP 1.550,00 0,00 1.550,00 1.550,00 0,00

T 3.100,00 1.550,00 1.550,00 3.100,00 0,00

6.07.0000 Depositi per spese contrattuali

324 Depositi per spese contrattuali RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CP 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49-

T 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49-

-Totali Capitolo 07 TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TCP 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49-

T 3.300,00 2.357,51 0,00 2.357,51 942,49-

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PARTE I - ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

Denominazione CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

-Totali Titolo 6 TRS 5.207,39 5.207,29 0,10 5.207,39 0,00

ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI TCP 342.050,00 313.605,39 1.550,00 315.155,39 26.894,61-

T 347.257,39 318.812,68 1.550,10 320.362,78 26.894,61-

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RIEPILOGO GENERALE DELL'ENTRATA

Conto del Tesoriere Determinazione

Residui Conservati e dei residui Maggiori o minori

Capitolo / Articolo Stanziamenti Accertamenti entrate

Definitivi di Bilancio Riscossioni Residui da

Riportare

Codice e N. di

numero RS Residui Riferimento Residui Residui Residui (E=D-A)

(A) allo (B) (C) (D=B+C) (E=A-D)

svolgimento

R I E P I L O G O D E I T I T O L I CP Competenza Competenza Competenza Competenza

(F) (G) (H) (I=G+H)

(L=I-F)

T Totale Totale Residui al Accertamenti al (L=F-I)

(M) (N) 31 Dicembre 31 Dicembre

(O=C+H) (P=D+I)

TITOLO II TRS 2.109.723,14 1.864.691,50 205.605,16 2.070.296,66 39.426,48-

ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERI- TCP 6.682.757,88 4.447.168,70 2.205.156,11 6.652.324,81 30.433,07-

MENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E T 8.792.481,02 6.311.860,20 2.410.761,27 8.722.621,47 69.859,55-

TITOLO III TRS 233.491,22 93.739,50 112.929,65 206.669,15 26.822,07-

ENTRATE EXTRATRIBUTARIE TCP 216.013,27 125.785,81 87.209,25 212.995,06 3.018,21-

T 449.504,49 219.525,31 200.138,90 419.664,21 29.840,28-

TITOLO IV TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFE- TCP 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

RIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CRE- T 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO V TRS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI TCP 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

T 600.000,00 0,00 0,00 0,00 600.000,00-

TITOLO VI TRS 5.207,39 5.207,29 0,10 5.207,39 0,00

ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI TCP 342.050,00 313.605,39 1.550,00 315.155,39 26.894,61-

T 347.257,39 318.812,68 1.550,10 320.362,78 26.894,61-

TOTALE GENERALE DELL' ENTRATA TRS 2.348.421,75 1.963.638,29 318.534,91 2.282.173,20 66.248,55-

TCP 7.840.821,15 4.886.559,90 2.293.915,36 7.180.475,26 660.345,89-

T 10.189.242,90 6.850.198,19 2.612.450,27 9.462.648,46 726.594,44-

Avanzo di Amministrazione CP 358.051,49 0,00 0,00 0,00 358.051,49-

Fondo di Cassa al 1 gennaio RS 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

T 0,00 689.954,41 0,00 689.954,41 0,00

Totale Generale TRS 2.348.421,75 1.963.638,29 318.534,91 2.282.173,20 66.248,55-

TCP 8.198.872,64 4.886.559,90 2.293.915,36 7.180.475,26 1.018.397,38-

T 10.547.294,39 7.540.152,60 2.612.450,27 10.152.602,87 1.084.645,93-

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C.I.S.A.P. DI COLLEGNO E GRUGLIASCO

CONTO ECONOMICO Esercizio 2007

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : SPESE - Esercizio 2007

Impegni Risconti Attivi Ratei Passivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1S+2S-3S-4S+5S-6S Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1S) (2S) (3S) (4S) (5S) (6S) (7S)

Titolo I : SPESE CORRENTI

1) Personale ....................... 1.273.581,69 B9 1.273.581,69

2) Acquisti di beni di consumo e/o

di materie prime ................ 19.180,02 B10 19.180,02

3) Prestazioni di servizi .......... 3.235.144,53 B12 3.235.144,53

4) Utilizzo di beni di terzi ....... 34.519,04 B13 34.519,04

5) Trasferimenti ................... 2.274.670,16 2.274.670,16

di cui :

- Stato ......................... B14

- Regione ....................... B14

- Province e citta' metropolitane B14

- Comuni ed unioni di comuni .... 5.000,00 B14 5.000,00

- Comunita' montane ............. B14

- Aziende speciali e partecipate C19

- Altri ......................... 2.269.670,16 B14 2.269.670,16

6) Interessi passivi ed oneri finan-

ziari diversi ................... D21

7) Imposte e tasse.................. 87.652,59 B15 87.652,59

8) Oneri straordinari della gestione

corrente ........................ E28

Totale spese correnti ........... 6.924.748,03 C II D I

Titolo II : SPESE CONTO CAPITALE

1) Acquisizione di beni immobili ...

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

2) Espropri e servitu' onerose .....

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

3) Acquisto beni specifici per rea-

lizzazioni in economia .......... A

di cui : Nota 2

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : SPESE - Esercizio 2007

Impegni Risconti Attivi Ratei Passivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1S+2S-3S-4S+5S-6S Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1S) (2S) (3S) (4S) (5S) (6S) (7S)

4) Utilizzo di beni di terzi per

realizzazioni in economia .......

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

5) Acquisizione di beni mobili, mac-

chine e attrezz.tecnico-scientif. D

di cui : Nota 3

a) pagamenti eseguiti ........... 30.927,72 30.927,72

b) somme rimaste da pagare ...... 16.549,15 16.549,15 16.549,15

6) Incarichi professionali esterni

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

7) Trasferimenti di capitale .......

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

8) Partecipazioni azionarie ........ E

di cui : Nota 3

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

9) Conferimenti di capitale ........

di cui :

a) pagamenti eseguiti ...........

b) somme rimaste da pagare ......

10) Concessioni crediti anticipazioni A III 2

di cui :

a) pagamenti eseguiti ........... Nota 4

b) somme rimaste da pagare ...... B II

Totale spese in conto capitale ..

di cui :

a) pagamenti eseguiti ........... 30.927,72 30.927,72

b) somme rimaste da pagare ...... 16.549,15 16.549,15 16.549,15

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : SPESE - Esercizio 2007

Impegni Risconti Attivi Ratei Passivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1S+2S-3S-4S+5S-6S Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1S) (2S) (3S) (4S) (5S) (6S) (7S)

Titolo III : RIMBORSO PRESTITI

1) Rimborso anticipazioni di cassa C IV

2) Rimborso finanziam. breve termine CI 1)

3) Rimborso quote capitale mutui ... CI 2)

4) Rimborso prestiti obbligazionari CI 3)

5) Rimborso quota cap. debiti plur. CI 4)

Totale rimborso di prestiti .....

Titolo IV : SERVIZI PER C/TERZI 315.155,39 C V 25.337,79

Nota 5

TOTALE GENERALE DELLA SPESA ........... 7.239.903,42 25.337,79

- Variazioni nelle rimanenze di ma-

terie prime e/o di beni consumo B11 B I

- Quote ammortamento dell'esercizio B16 27.470,78 A 27.470,78 Nota 6

- Accanton. x svalutazione crediti E27 A III 4 Nota 7

- Insussistenze dell'attivo ....... E25 66.248,55 Nota 8

N O T E

(1) Tra le rettifiche del risultato finanziario va considerata l'IVA a credito, compresa negli impegni finanziari del titolo I 'Spese correnti', per attivita' in regime d'impre-

sa, l'ammontare dell'IVA per fatture da ricevere, o registrate in sospensione d'IVA, va riportato nell'attivo del conto del patrimonio alla voce 'Crediti per IVA' (B II 4),

costituendo un credito verso l'erario a fronte del debito accertato al lordo d'IVA per spese di funzionamento;

(2) L'importo corrispondente ai pagamenti in conto competenza del Titolo II 'Spese in conto capitale' va riferito in aumento alla specifica IMMOBILIZZAZIONE dell'attivo; analoga-

mente va operato per i pagamenti in conto residui;

(3) L'importo corrisponde alle somme rimaste da pagare in conto competenza del Titolo II 'Spese in conto capitale', vale a dire che le somme da conservare nel conto finanziario

della competenza,a residuo passivo,vanno nell'attivo riferite in aumento al conto d'ordine 'Opere da realizzare' e nel passivo riferite in aumento al conto d'ordine 'Impegni

per opere da realizzare'. I pagamenti disposti per spese del Titolo II 'Spese in conto capitale',in conto residui esercizi precedenti,vanno riferiti in diminuzione nello

attivo e nel passivo ai suddetti conti d'ordine;

(4) L'importo impegnato dell'intervento 'Concessioni di crediti ed anticipazioni' va riferito in aumento alla voce dell'Attivo AIII2 'Crediti verso partecipate',ove la concessione

di crediti ed anticipazioni riguardi aziende speciali,controllate e collegate; va riferito in aumento alla voce BII dell'Attivo 'Crediti' negli altri casi;

(5) Va indicata la somma rimasta da pagare a terzi in conto competenza finanziaria;

(6) L'ammortamento dell'esercizio (7S) va portato ad incremento del Fondo d'ammortamento e quindi in diminuzione del corrispondente valore dell'Attivo (A);

(7) L'importo accantonato per svalutazione crediti,che non puo' costituire impegno nel conto del bilancio,va riferito nel conto del patrimonio in diminuzione all'attivo alla voce

'Immobilizzazioni finanziarie - Crediti di dubbia esigibilita'';nel caso di effettiva inesigibilita' di importi dell'attivo del Conto del patrimonio 'Immobilizzazioni finan-

ziarie - Crediti di dubbia esigibilita'' e' possibile utilizzare l'accantonamento per 'Fondo svalutazione crediti' con le modalita' previste dal Regolamento di contabilita'

dell' Ente;

(8) Minori crediti (minori residui attivi del conto del bilancio).

GRUGLIASCO , li' 11/06/2008

Il Segretario Il legale rappresentante Il responsabile del

dell' ente servizio finanziario

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE Esercizio 2007

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : ENTRATE - Esercizio 2007

Accertamenti Risconti passivi Ratei Attivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1E+2E-3E-4E+5E-6E Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1E) (2E) (3E) (4E) (5E) (6E) (7E)

Tit.I : ENTRATE TRIBUTARIE

1) Imposte ............(Tit. I Cat. 1) A1

2) Tasse ..............(Tit. I Cat. 2) A1

3) Tributi speciali ...(Tit. I Cat. 3) A1

Totale entrate tributarie .......... CI DII

Tit.II : ENTRATE DA TRASFERIMENTI

1) da Stato ............(Tit.II Cat.1) A2

2) da regione ..........(Tit.II Cat.2) A2

3) da reg.x funz.deleg. (Tit.II Cat.3) 2.807.822,98 A2 2.807.822,98

4) da org.comun.intern. (Tit.II Cat.4) A2

5) da altri enti pubbl. (Tit.II Cat.5) 3.844.501,83 A2 3.844.501,83

Totale entrate da trasferimenti .... 6.652.324,81 6.652.324,81 CI DII

Tit.III : ENTRATE EXTRATRIBUTARIE (Nota 1)

1) Prov. serv. pubblici (Tit.3 Cat.1) 19.729,28 A3 19.729,28

2) Prov. gest.patrimon. (Tit.3 Cat.2) A4

3) Prov. finanziari .....(Tit.3 Cat.3)

- interessi su depositi,crediti,ecc. D20

- interessi su capitale conferito ad

aziende speciali e partecipate C18

4) Prov. per utili da az. speciali e

partec., dividendi ...(Tit.3 Cat.4) C17

5) Proventi diversi .....(Tit.3 Cat.5) 193.265,78 A5 193.265,78

Totale entrate extratributarie ..... 212.995,06 CI DII

TOTALE ENTRATE CORRENTI ............ 6.865.319,87

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : ENTRATE - Esercizio 2007

Accertamenti Risconti passivi Ratei Attivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1E+2E-3E-4E+5E-6E Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1E) (2E) (3E) (4E) (5E) (6E) (7E)

Tit.IV : ENTRATE PER ALIENAZ. BENI

PATRIM.,TRASFERIM. CAPITALI

RISCOSSIONE DI CREDITI

1) Alienaz. beni patrim. (Tit.4 Cat.1) E24 Nota 2 AII

E26 Nota 2 Nota 3

2) Trasf.Cap. Stato .....(Tit.4 Cat.2)

3) Trasf.Cap. regione ...(Tit.4 Cat.3)

4) Trasf.Cap. da altri enti del settore Nota 4

pubblico .............(Tit.4 Cat.4) B I

5) Trasf.Cap. altri sogg.(Tit.4 Cat.5) A6 Nota 5 B II

Totale Trasf.Capitale ....(2+3+4+5)

6) Riscossione crediti ..(Tit.4 Cat.6)

Totale entrate da alienazione beni

patrimoniali, trasf. capitali ecc.

Tit.V : ENTRATE DA ACCENS. PRESTITI

1) Anticipaz. di cassa ..(Tit.5 Cat.1) C IV

2) Finanz. breve termine (Tit.5 Cat.2) CI 1)

3) Assunz.mutui prestiti (Tit.5 Cat.3) CI 2)

4) Emiss.prestiti obblig.(Tit.5 Cat.4) CI 3)

Totale entrate accensione prestiti .

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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE : ENTRATE - Esercizio 2007

Accertamenti Risconti passivi Ratei Attivi Altre rettif. Al Conto Al Conto

Finanziari del risultato Economico Note del Patrimonio

di Iniziali Finali Iniziali Finali Finanziario

Competenza (+) (-) (-) (+) (-) Rif. CE 1E+2E-3E-4E+5E-6E Rif. C.P. Attivo Rif. C.P. Passivo

(1E) (2E) (3E) (4E) (5E) (6E) (7E)

Nota 6

Tit.VI : SERVIZI PER CONTO TERZI 315.155,39 BII 1.550,00

TOTALE GENERALE DELL' ENTRATA ......... 7.180.475,26

- Insussistenze del passivo ....... E22 28.815,57 Nota 7

- Sopravvenienze attive ........... E23 Nota 8

- Incrementi immobilizz. x lavori

interni (costi capitalizzati) ... A7 Nota 9 A I 1)

- Variaz. rimanenze prodotti in

corso di lavorazione ............ A8 B I

N O T E

(1) Tra le altre rettifiche del risultato finanziario va considerata l'IVA a debito,compresa negli accertamenti finanziari del Titolo III 'Entrate extratributarie',per attivita'

in regime d'impresa; l'ammontare dell'IVA per fatture da emettere va riportato nel passivo del conto del patrimonio alla voce 'Debiti per IVA' (C III),costituendo un debito

verso l'erario a fronte del credito accertato al lordo d'IVA;

(2) Quando viene realizzata una plusvalenza (ad esempio per un provento da alienazione maggiore del valore netto risultante dal conto del patrimonio), il valore relativo e' por-

tato in aumento nel conto economico (E 24); quando viene realizzata una minusvalenza il valore relativo e' portato in diminuzione nel conto economico (E 26);

(3) Quando viene alienato un bene il valore risultante dal conto del patrimonio va indicato in detrazione;

(4) Va indicato il totale dei trasferimenti di capitali da Stato,regioni,province,comuni,aziende speciali,partecipate ed altre;

(5) Proventi accertati per concessioni edilizie, per la quota finalizzata a spese correnti (sino al 30% del valore di 1E);

(6) Va indicata la somma rimasta da riscuotere da terzi in conto competenza finanziaria;

(7) Trattasi di minori debiti (minori residui passivi del conto del bilancio);

(8) Trattasi di maggiori crediti (maggiori residui attivi del conto del bilancio);

(9) I costi capitalizzati sono costituiti da quelle parti di costi (sostenuti tra le spese correnti nel titolo I),per la produzione. In economia,di valori da porre,dal punto di

vista economico,a carico di piu' esercizi; esempi di costi capitalizzati sono costituiti da manutenzioni straordinarie effettuate da personale dell'ente,dalla produzione di-

retta di software applicativo; a fine esercizio e' necessario rilevare queste entita',contabilizzarle nell'attivo patrimoniale; con il sistema dell'ammortamento i costi stes-

si saranno imputati agli esercizi in cui le utilita' prodotte verranno realizzate.

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CONTO ECONOMICO - Esercizio 2007

Importi Importi Importi

Parziali Totali Complessivi

A) PROVENTI DELLA GESTIONE

1) Proventi tributari .................................

2) Proventi da trasferimenti .......................... 6.652.324,81

3) Proventi da servizi pubblici ....................... 19.729,28

4) Proventi da gestione patrimoniale ..................

5) Proventi diversi ................................... 193.265,78

6) Proventi da concessioni di edificare ...............

7) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ..

8) Variazioni nelle rimanenze di prodotti in corso di

lavorazione, etc. (+/-) ............................

Totale proventi della gestione (A) ................. 6.865.319,87

B) COSTI DELLA GESTIONE

9) Personale .......................................... 1.273.581,69

10) Acquisto di materie prime e/o beni di consumo ...... 19.180,02

11) Variazioni nelle rimanenze di materie prime e/o

beni di consumo (+/-) .............................

12) Prestazioni di servizi ............................. 3.235.144,53

13) Godimento beni di terzi ............................ 34.519,04

14) Trasferimenti ...................................... 2.274.670,16

15) Imposte e tasse .................................... 87.652,59

16) Quote di ammortamento d' esercizio ................. 27.470,78

Totale costi di gestione (B) ....................... 6.952.218,81

RISULTATO DELLA GESTIONE (A-B) ..................... 86.898,94-

C) PROVENTI E ONERI DA AZIENDE SPECIALI E PARTECIPATE

17) Utili .............................................

18) Interessi su capitale di dotazione ................

19) Trasferimenti ad aziende speciali e partecipate ...

Totale (C) (17+18-19) .............................

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (A-B+/-C) .......... 86.898,94-

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CONTO ECONOMICO - Esercizio 2007

Importi Importi Importi

Parziali Totali Complessivi

D) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI

20) Interessi attivi ..................................

21) Interessi passivi :

- su mutui e prestiti .............................

- su obbligazioni .................................

- su anticipazioni ................................

- per altre cause .................................

Totale (D) (20-21) ................................

E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI

Proventi

22) Insussistenze del passivo ......................... 28.815,57

23) Sopravvenienze attive .............................

24) Plusvalenze patrimoniali ..........................

Totale proventi (e.1) (22+23+24) .................. 28.815,57

Oneri

25) Insussistenze dell' attivo ........................ 66.248,55

26) Minusvalenze patrimoniali .........................

27) Accantonamento per svalutazione crediti ...........

28) Oneri straordinari ................................

Totale oneri (e.2) (25+26+27+28) .................. 66.248,55

Totale (E) (e.1-e.2) .............................. 37.432,98- 37.432,98-

RISULTATO ECONOMICO DELL' ESERCIZIO (A-B+/-C+/-D+/-E) .... 124.331,92-

GRUGLIASCO , li' 11/06/2008

Il Segretario Il legale rappresentante Il responsabile del

dell' ente servizio finanziario

----------------------- ------------------------ --------------------

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CONTO DEL PATRIMONIO Esercizio 2007

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CONTO DEL PATRIMONIO : PASSIVO - Esercizio 2007

Importi Consistenza Variazioni da C/Finanziario Variazioni da altre cause Consistenza

Parziali Iniziale Finale

+ - + -

A) PATRIMONIO NETTO

I) Netto patrimoniale .................................................. 583.309,41 57.371,96 124.331,92 401.605,53

II) Netto da beni demaniali .............................................

TOTALE PATRIMONIO NETTO ............................................. 583.309,41 57.371,96 124.331,92 401.605,53

B) CONFERIMENTI

I) Conferimenti da trasferimenti in c/capitale .........................

II) Conferimenti da concessioni di edificare ............................

TOTALE CONFERIMENTI .................................................

C) DEBITI

I) Debiti di finanziamento

1) per finanziamenti a breve termine ................................

2) per mutui e prestiti .............................................

3) per prestiti obbligazionari ......................................

4) per debiti pluriennali ...........................................

II) Debiti di funzionamento ............................................. 2.603.126,96 2.735.869,29 2.290.307,00 28.815,57 3.019.873,68

III) Debiti per I.V.A. ...................................................

IV) Debiti per anticipazioni di cassa ...................................

V) Debiti per somme anticipate da terzi ................................ 29.720,84 25.337,79 25.897,71 29.160,92

VI) Debiti verso

1) imprese controllate ..............................................

2) imprese collegate ................................................

3) altri (aziende speciali, consorzi, istituzioni) ..................

VII) Altri debiti ........................................................ 47.476,87 30.927,72 16.549,15

TOTALE DEBITI ....................................................... 2.680.324,67 2.761.207,08 2.347.132,43 28.815,57 3.065.583,75

D) RATEI E RISCONTI

I) Ratei passivi .......................................................

II) Risconti passivi ....................................................

TOTALE RATEI E RISCONTI .............................................

TOTALE DEL PASSIVO (A+B+C+D) ........................................ 3.263.634,08 2.761.207,08 2.404.504,39 153.147,49 3.467.189,28

CONTI D'ORDINE

E) IMPEGNI OPERE DA REALIZZARE ............................................ 47.476,87 30.927,72 16.549,15

F) CONFERIMENTI IN AZIENDE SPECIALI .......................................

G) BENI DI TERZI ..........................................................

TOTALE CONTI D'ORDINE .................................................. 47.476,87 30.927,72 16.549,15

GRUGLIASCO , li' 11/06/2008

Il Segretario Il legale rappresentante Il responsabile del

dell' ente servizio finanziario

------------------------ ------------------------ --------------------

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C.I.S.A.P. DI COLLEGNO E GRUGLIASCO Data 11/06/2008 Pag. 1

CONTO DEL PATRIMONIO : ATTIVO - Esercizio 2007

Importi Consistenza Variazioni da C/Finanziario Variazioni da altre cause Consistenza

Parziali Iniziale Finale

+ - + -

A) IMMOBILIZZAZIONI

I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

1) Costi pluriennali capitalizzati ..................................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

Totale .......

II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

1) Beni demaniali ...................................................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

2) Terreni (patrimonio indisponibile) ...............................

3) Terreni (patrimonio disponibile) .................................

4) Fabbricati (patrimonio indisponibile) ............................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

5) Fabbricati (patrimonio disponibile) ..............................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

6) Macchinari, attrezzature e impianti .............................. 16.609,66 13.086,00 2.491,45 27.204,21

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

7) Attrezzature e sistemi informatici ............................... 57.614,54 5.931,72 11.522,91 52.023,35

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

8) Automezzi e motomezzi ............................................ 17.769,42 3.553,89 14.215,53

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

9) Mobili e macchine d'ufficio ...................................... 49.512,62 7.362,00 9.902,53 46.972,09

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

10) Universalita' di beni (patrimonio indisponibile) .................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

11) Universalita' di beni (patrimonio disponibile) ...................

(relativo fondo di ammortamento in detrazione) ...................

12) Diritti reali su beni di terzi ...................................

13) Immobilizzazioni in corso ........................................

Totale ....... 141.506,24 26.379,72 27.470,78 140.415,18

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CONTO DEL PATRIMONIO : ATTIVO - Esercizio 2007

Importi Consistenza Variazioni da C/Finanziario Variazioni da altre cause Consistenza

Parziali Iniziale Finale

+ - + -

III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

1) Partecipazioni in :

a) imprese controllate ...........................................

b) imprese collegate .............................................

c) altre imprese .................................................

2) Crediti verso :

a) imprese controllate ...........................................

b) imprese collegate .............................................

c) altre imprese .................................................

3) Titoli (investimenti a medio e lungo termine) ....................

4) Crediti di dubbia esigibilita' ...................................

(detratto il fondo svalutazione crediti) .........................

5) Crediti per depositi cauzionali ..................................

Totale .......

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI .......................................... 141.506,24 26.379,72 27.470,78 140.415,18

B) ATTIVO CIRCOLANTE

I) RIMANENZE ...........................................................

Totale .......

II) CREDITI

1) Verso contribuenti ...............................................

2) Verso enti del settore pubblico allargato :

a) Stato - correnti ..........................................

- capitale ..........................................

b) Regione - correnti .......................................... 1.434.740,27 1.337.230,80 1.392.665,50 35.567,42 1.343.738,15

- capitale ..........................................

c) Altri - correnti .......................................... 674.982,87 867.925,31 472.026,00 3.859,06 1.067.023,12

- capitale ..........................................

3) Verso debitori diversi :

a) verso utenti di servizi pubblici .............................. 1.737,70 1.737,70

b) verso utenti di beni patrimoniali .............................

c) verso altri - correnti ....................................... 231.753,52 87.209,25 93.739,50 25.084,37 200.138,90

- capitale .......................................

d) da alienazioni patrimoniali ...................................

e) per somme corrisposte c/terzi ................................. 5.207,39 1.550,00 5.207,29 1.550,10

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CONTO DEL PATRIMONIO : ATTIVO - Esercizio 2007

Importi Consistenza Variazioni da C/Finanziario Variazioni da altre cause Consistenza

Parziali Iniziale Finale

+ - + -

4) Crediti per I.V.A. ...............................................

5) Per depositi :

a) banche ........................................................

b) Cassa Depositi e Prestiti .....................................

Totale ....... 2.348.421,75 2.293.915,36 1.963.638,29 66.248,55 2.612.450,27

III) ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI

1) Titoli ...........................................................

Totale .......

IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE

1) Fondo di cassa ................................................... 689.954,41 6.850.198,19 6.825.828,77 714.323,83

2) Depositi bancari .................................................

Totale ....... 689.954,41 6.850.198,19 6.825.828,77 714.323,83

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE ............................................ 3.038.376,16 9.144.113,55 8.789.467,06 66.248,55 3.326.774,10

C) RATEI E RISCONTI

I) Ratei attivi ........................................................

II) Risconti attivi ..................................................... 83.751,68 83.751,68

TOTALE RATEI E RISCONTI ............................................. 83.751,68 83.751,68

TOTALE DELL'ATTIVO (A+B+C) .......................................... 3.263.634,08 9.170.493,27 8.789.467,06 177.471,01 3.467.189,28

CONTI D'ORDINE

D) OPERE DA REALIZZARE .................................................... 47.476,87 30.927,72 16.549,15

E) BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI .....................................

F) BENI DI TERZI ..........................................................

TOTALE CONTI D'ORDINE ............................................... 47.476,87 30.927,72 16.549,15

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all. D) alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 16 del 04.06.2008

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEI RISULTATI

CONSEGUITI NELL’ESERCIZIO 2007

IL PRESIDENTE F.F.(Prof. Onofrio CARIOSCIA)

IL SEGRETARIO(Dott.ssa M. SANTARCANGELO)

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RELAZIONE DI CONSUNTIVO ANNO 2007Redatta ai sensi dell’articolo 227del D. Lgs.18.8.2000 n. 267

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I N D I C E PRESENTAZIONE........................................................................................................................ 4

IL PROGRAMMA PLURIENNALE 2007/2009. ............................................................................ 6 LE FUNZIONI DELEGATE AL CONSORZIO.......................................................................................... 6

L’ESERCIZIO DOVEROSO DELLE FUNZIONI....................................................................................... 7

I SOGGETTI AVENTI DIRITTO........................................................................................................... 7

LE PRESTAZIONI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SOCIALE...................................................................... 8

I RISULTATI CONSEGUITI NELL’ANNO 2007 CON RIFERIMENTO AL PROGRAMMAPLURIENNALE. .......................................................................................................................... 11

LA POPOLAZIONE ASSISTITA E LE PROBLEMATICHE RILEVATE......................................................... 11

L’ambito territoriale di Collegno............................................................................................ 11

Popolazione straniera residente a Collegno ........................................................................ 12

L’ambito territoriale di Grugliasco......................................................................................... 30

Popolazione straniera residente a Grugliasco ..................................................................... 31

L’ambito del distretto socio sanitario. ................................................................................... 45

L’ambito territoriale del Consorzio........................................................................................ 50

Gli obiettivi gestionali assegnati (prestazioni essenziali). .................................................... 60

1- Informazione e consulenza corrette e complete alle persone e alle famiglie per la fruizione deiservizi (art. 18, comma 1, lettera h) della L.R. 1/2004). ....................................................... 60

2 - Superamento delle carenze del reddito familiare e di contrasto della povertà (art. 18, comma1, lettera a) della L.R. 1/2004);............................................................................................. 66

3 - Mantenimento al domicilio delle persone e sviluppo della loro autonomia (art. 18, comma 1,lettera b) della L.R. 1/2004).................................................................................................. 75

4 - Superamento – per quanto di competenza – degli stati di disagio sociale derivanti da forme didipendenza (art. 18, comma 1, lettera g) della L.R. 1/2004)................................................ 86

5 - Sostegno e promozione dell’infanzia, della adolescenza e delle responsabilità familiari e tuteladei diritti del minore e della donna in difficoltà (art. 18, comma 1, lettere d) ed e) della L.R.1/2004). ................................................................................................................................ 98

6 - Piena integrazione delle persone disabili e soddisfacimento delle loro esigenze di tutelaresidenziale e semi residenziale in quanto persone non autonome e/o non autosufficienti (art. 18,comma 1, lettere f) ed c) della L.R. 1/2004)....................................................................... 123

7 - Soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semi residenziale delle persone adulteo anziane non autonome e non autosufficienti (art. 18, comma 1, lettera c) della L.R. 1/2004);............................................................................................................................................ 141

8 - Supporto alla realizzazione degli obiettivi sostanziali del programma pluriennale mediante losvolgimento di tutte le attività amministrative e contabili necessarie al funzionamento dellastruttura consortile.............................................................................................................. 145

GLI OBIETTIVI GESTIONALI ASSEGNATI (PROGETTI)...................................................................... 153

1 - Progetto Disabili. ........................................................................................................... 153

2- Progetto Anziani............................................................................................................. 153

3 - Progetto Minori e famiglie. ............................................................................................ 154

4 - Progetto Adulti in difficoltà. ........................................................................................... 154

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5 - Progetto Attività di supporto.......................................................................................... 154

LE RISORSE IMPIEGATE............................................................................................................. 157

Le risorse strumentali. ........................................................................................................157

Le risorse umane e professionali. ...................................................................................... 160

Le risorse finanziarie. ......................................................................................................... 165

Gli impieghi finanziari per la realizzazione del programma................................................ 165

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PRESENTAZIONE

L’individuazione degli obiettivi strategici si colloca a livello del Programma che dettagli indirizzi e le scelte politiche del Consorzio. Il Programma ha uno sviluppo temporalepluriennale ed è articolato in Progetti. Il livello del progetto rappresenta la finalizzazione delleattività programmatiche ai bisogni assistenziali specifici della popolazione. Il Programmacoinvolge tutti i settori operativi dell’Ente e fa riferimento, in termini gestionali, ad un unicocentro di responsabilità individuato nel Direttore Generale.

In termini di responsabilità politica il livello del Programma coincide con l’Assembleadei Sindaci per quanto attiene all’attività di indirizzo ed alla definizione degli obiettivistrategici e con il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione per lo sviluppo attuativo nelcorso degli anni mediante la definizione degli obiettivi e dei sub obiettivi gestionali didettaglio che vanno a comporre il Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) ed il Piano Dettagliatodegli Obiettivi (P.D.O.).

Gli obiettivi gestionali - numerati da 1 a 7 e declinati in sub obiettivi - coincidono con leazioni indicate dall’articolo 18 della L.R. 1/2004 relativo alle prestazioni essenziali che ilConsorzio è tenuto a garantire agli aventi diritto all’assistenza sociale. L’obiettivo gestionalen.8 indica le azioni finalizzate al “Supporto alla realizzazione degli obiettivi sostanziali delprogramma pluriennale mediante lo svolgimento di tutte le attività amministrative e contabilinecessarie al funzionamento della struttura consortile”.

Nel P.E.G. e nel P.D.O. vengono inoltre individuati, dal Consiglio di Amministrazione,gli indicatori di efficienza e di efficacia attraverso i quali misurare il grado di raggiungimentodegli obiettivi strategici (strumentali e sostanziali) fissati dal programma complessivo chevengono applicati - come obiettivi e sub obiettivi gestionali annuali – ai due documenti dipianificazione.

L’Ufficio di Direzione Generale - sulla scorta dei dati e delle relazioni fornitedall’ufficio per il controllo di gestione – provvede annualmente ad elaborare una relazione diverifica del grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati con il P.E.G. ed il P.D.O.. Essaviene sottoposta all’approvazione del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell’articolo 21bis, comma 3, del “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi”.

Sulla base di tale documento il Consiglio di Amministrazione predispone – ai sensidell’articolo 151, comma 6, del decreto legislativo n. 267/2000 - la relazione illustrativa cheesprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta nell’anno di riferimento alla luce deirisultati conseguiti in rapporto al programma ed ai costi sostenuti. Detta relazione vieneallegata al rendiconto della gestione – di cui all’articolo 227 del sopra citato decreto - chel’Assemblea consortile delibera entro il 30 giugno di ogni anno.

La “Relazione previsionale e programmatica anni 2007 - 2008 - 2009” – approvatadall’Assemblea Consortile con deliberazione n. 1 del 11 gennaio 2008 – dettava le linee diindirizzo per lo sviluppo, a livello locale, del sistema integrato di interventi e servizi sociali dicui alla legge regionale 1/2004. Nel documento veniva ribadita la scelta della gestioneassociata dei servizi sociali dei Comuni di Collegno e Grugliasco e veniva assegnato, alConsorzio, il compito di perseguire la tutela del diritto all’assistenza sociale e del diritto ad

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usufruire delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da parte dei cittadini in condizioni didifficoltà personale e familiare.

Più specificamente si rinnovava la richiesta al Consorzio di realizzare - in accordo conl’Azienda sanitaria - un nuovo modello organizzativo del distretto; di dare attuazione al Pianodi Zona; di completare la rete dei nuovi servizi diurni e residenziali per disabili. L’attività delConsorzio nell’anno 2007 che forma l’oggetto della presente relazione illustrativa, è statafinalizzata al perseguimento di tali indirizzi. La relazione – redatta sulla base del documentosullo stato di attuazione del P.D.O elaborato dell’Ufficio di Direzione Generale ed approvatocon deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 9 del 9.04.2008 - si propone non solodi fornire i dati sugli interventi effettuati, sui risultati conseguiti e sulle spese sostenute, maanche di suggerire spunti di riflessione sulle principali problematiche espresse dal territoriointercomunale.

Il documento è frutto del lavoro degli operatori che hanno cooperato nella raccolta deidati e nella formulazione di un punto di vista sullo stato dei servizi. Si tratta, ovviamente, diun’ottica parziale che non potrà che completarsi attraverso il puntuale confronto con leAmministrazioni e con tutti gli attori sociali che – nell’ambito della comunità locale – hannoin comune le condizioni nelle quali vivono e che aspirano a migliorarle.

Maggio 2008 IL PRESIDENTE

(Michele SUMA)

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IL PROGRAMMA PLURIENNALE 2007/2009.

Per il triennio 2007/2009 l’Assemblea consortile ha confermato l’adozione delprogramma unico denominato: “Tutela del diritto all’assistenza sociale e realizzazione delsistema integrato di interventi e servizi sociali alle persone e alle famiglie ”. Il programmaè articolato in 5 progetti:

Progetto 1: “ Disabili”; Progetto 2: “Anziani ”; Progetto 3: “Minori e loro famiglie ”; Progetto 4: “Adulti in difficoltà”; Progetto 5: “Attività amministrative e contabili di supporto”.

Il progetto 5: “Attività amministrative e contabili di supporto” si definisce comeprogetto finalizzato a fornire gli strumenti necessari ad assicurare l’operatività degli altriquattro progetti direttamente orientati a settori specifici di popolazione in difficoltà.

Le funzioni delegate al consorzio.

L’assunzione in capo al CISAP del complesso organico delle funzioni amministrativeconcernenti gli interventi sociali da svolgere a livello locale - delle quali sono titolari iComuni - e dei servizi di supporto necessari ad assicurarne l’esercizio, comportal’adeguamento costante della struttura organizzativa ed operativa al fine di adottare, sul pianoterritoriale, gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini.

Al Consorzio - in quanto ente delegato - è richiesto di esercitare le funzioni comunali dicuiall’art. 6, commi 1 e 2, della legge regionale 1/2004 e, nell’ambito di queste, di:

programmare e realizzare il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a rete,stabilendone le forme di organizzazione e di coordinamento, i criteri gestionali e lemodalità operative ed erogare i relativi servizi secondo i principi individuati dalla leggeregionale 1/2004 al fine di realizzare un sistema di interventi omogeneamente distribuitisul territorio;

supportare – per quanto di competenza – i Sindaci nell’esercizio delle funzioni di tutelasocio sanitaria e del diritto alla salute per i loro cittadini in applicazione di quanto dispostodal D.Lgs. 502/1002 e successive modificazioni;

esercitare le funzioni in materia di servizi sociali già di competenza delle province, aisensi dell’articolo 8, comma 5, della legge 328/2000 e secondo quanto previstodall’articolo 5 della legge regionale 1/2004;

esercitare le funzioni amministrative relative all’organizzazione e gestione delle attivitàformative di base, riqualificazione e formazione permanente per gli operatori dei servizisociali, individuate nei piani di zona di cui all’articolo 17 della legge regionale 1/2004;

esercitare le funzioni amministrative relative all’autorizzazione, alla vigilanza eall’accreditamento dei servizi sociali e delle strutture a ciclo residenziale o semiresidenziale;

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elaborare ed adottare, mediante accordo di programma, i piani di zona relativi agli ambititerritoriali di competenza, garantendo, nella realizzazione del sistema dei servizi sociali,l’integrazione e la collaborazione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che concorrono allaprogrammazione, alla gestione e allo sviluppo dei servizi;

promuovere lo sviluppo di interventi di auto aiuto e favorire la reciprocità tra i cittadininell’ambito della vita comunitaria;

coordinare programmi, attività e progetti dei vari soggetti che operano nell’ambitoterritoriale di competenza per la realizzazione di interventi sociali integrati;

adottare ed aggiornare la carta dei servizi di cui all’articolo 24 della legge regionale1/2004;

garantire ai cittadini l’informazione sui servizi attivati, l’accesso ai medesimi e il diritto dipartecipazione alla verifica della qualità dei servizi erogati.

L’esercizio doveroso delle funzioni.

Il perseguimento della tutela del diritto all’assistenza sociale nell’ambito intercomunalecomporta l’assunzione – da parte del Consorzio – dell’esercizio doveroso delle funzionidelegate a beneficio dei destinatari degli interventi e dei servizi sociali individuati in base aicriteri indicati dal titolo V° della legge regionale 1/2004 al fine di renderne effettivi i diritti.

A tal fine, la tecnostruttura consortile viene chiamata a realizzare - in cooperazione coni servizi comunali, con i servizi sanitari e con tutti i soggetti che, a livello territoriale, operanonell’ambito della rete dei servizi sociali – i seguenti obiettivi:

assicurare a ciascun cittadino che ne abbia titolo ai sensi dell’articolo 22, comma2, della legge regionale 1/2004 e che sia residente nell’ambito consortile il diritto diesigere – secondo le modalità e con i criteri previsti dai regolamenti del consorzio – leprestazioni sociali di livello essenziale di cui all’articolo 18 della legge regionale1/2004 garantendo ad esso il ricorso per opposizione contro l’eventuale motivatodiniego ad erogare le prestazioni richieste;

assicurare priorità di accesso ai servizi e alle prestazioni erogate dal sistemaintegrato di interventi e servizi sociali locali ai soggetti in condizione di povertà o conlimitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenzeper inabilità di ordine fisico e psichico, con difficoltà di inserimento nella vita socialeattiva e nel mercato del lavoro, nonché ai soggetti sottoposti a provvedimentidell’autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali;

assicurare il diritto di tutti i cittadini dell’ambito consortile ad avere informazionisui servizi, sui livelli essenziali di prestazioni sociali e socio sanitarie erogabili, sullemodalità di accesso e sulle tariffe praticate nonché a partecipare a forme diconsultazione e di valutazione dei servizi sociali e socio sanitari;

assicurare ai singoli utenti ed alle loro famiglie il diritto a partecipare alladefinizione del progetto personalizzato e al relativo contratto informato.

I soggetti aventi diritto.

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Al fine di evitare divaricazioni tra diritti proclamati e diritti effettivamente esigibili ènecessario procedere alla preventiva definizione dei parametri di valutazione delle condizionidi difficoltà che, rientrando nell’area della “tutela del diritto all’assistenza sociale”, richiedonointerventi assistenziali garantiti e livelli di servizi atti a tutelare efficacemente le posizionisoggettive ed a rendere esigibili i diritti soggettivi riconosciuti. Tali condizioni sono stateindividuate come segue:• I minori in tutto o in parte privi delle indispensabili cure familiari, siano essi nati nel o

fuori del matrimonio;• Le persone con handicap intellettivi totalmente o gravemente prive di autonomia che

necessitino di sostegno per la permanenza in famiglia o di inserimento in comunitàalloggio;

• I soggetti colpiti da altri handicap, anche plurimi, che necessitano di aiuti specifici perpoter acquistare la massima autonomia possibile nel rispetto del dirittoall’autodeterminazione;

• Gli anziani che non sono in grado di provvedere alle proprie esigenze di vita;• Le gestanti e madri in grave difficoltà personale alle quali va altresì fornita la necessaria

consulenza psico sociale per il loro reinserimento e per il responsabile riconoscimento onon riconoscimento dei loro nati;

• Le persone che vogliono uscire dalla schiavitù della prostituzione;• I soggetti senza fissa dimora;• Gli altri individui che necessitano di prestazioni specifiche se si vuole evitare la loro

emarginazione.

Le prestazioni essenziali di assistenza sociale.

I cittadini che si trovano nelle sopra elencate condizioni hanno diritto di accedere aiservizi e alle prestazioni di cui all’art. 18 della legge regionale 1/2004 ed a misure edinterventi volti:

all’informazione ed alla consulenza corrette e complete alle persone e allefamiglie per la fruizione dei servizi (art. 18, comma 1, lettera h) della L.R. 1/2004);

al superamento delle carenze del reddito familiare e di contrasto della povertà (art.18, comma 1, lettera a) della L.R. 1/2004);

a favorire il mantenimento al domicilio delle persone e lo sviluppo della loroautonomia (art. 18, comma 1, lettera b) della L.R. 1/2004);

al superamento – per quanto di competenza – degli stati di disagio socialederivanti da forme di dipendenza (art. 18, comma 1, lettera g) della L.R. 1/2004);

al sostegno e alla promozione dell’infanzia, della adolescenza e delleresponsabilità familiari e alla tutela dei diritti del minore e della donna in difficoltà(art. 18, comma 1, lettere d) ed e) della L.R. 1/2004);

alla piena integrazione delle persone disabili e al soddisfacimento delle loroesigenze di tutela residenziale e semi residenziale in quanto persone non autonome e/onon autosufficienti (art. 18, comma 1, lettere f) e c) della L.R. 1/2004);

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al soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semi residenziale dellepersone adulte o anziane non autonome e non autosufficienti (art. 18, comma 1, letterac) della L.R. 1/2004);

Il Consorzio assicura inoltre ogni altro intervento qualificato quale prestazione sociale arilevanza sanitaria ed inserito tra i livelli di assistenza, secondo la legislazione vigente.

In particolare sono individuate le seguenti prestazioni essenziali che devono essere assicuratealle persone rientranti nell’area della “tutela del diritto all’assistenza sociale”:

Segretariato sociale: gli operatori addetti forniscono informazioni sui servizi erogati dalConsorzio ed orientano il cittadino all’utilizzo dei servizi sociali, educativi e sanitari delterritorio.

Assistenza sociale professionale: l’assistente sociale accoglie il cittadino in difficoltà conil quale concorda un progetto di intervento finalizzato a sostenerlo attraverso l’erogazionedelle prestazioni necessarie. Nel progetto – a richiesta dell’interessato – viene coinvoltoanche il nucleo di appartenenza dell’utente.

Assistenza economica ed esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria: il servizioeroga sussidi economici – continuativi, temporanei o straordinari - ed esenzioni dalpagamento dei ticket sanitari in favore di persone singole o di famiglie con redditiinsufficienti a garantire condizioni minime di sussistenza.

Assistenza domiciliare e personale autogestita: attraverso un apposito “sportello sociosanitario distrettuale” vengono forniti servizi di aiuto alla persona ed alle famiglie percittadini in condizioni di autonomia ridotta o compromessa. In alternativa all’utilizzo diprestazioni fornite attraverso le cooperative - concessionarie del servizio - al cittadino èofferta la possibilità di fruire di contributi finalizzati all’assunzione diretta degli assistentifamiliari o personali.

Assistenza educativa individuale e di strada: il servizio educativo individuale vieneattivato direttamente dal consorzio – anche a seguito di provvedimenti dell’AutoritàGiudiziaria - ed è finalizzato al sostegno dei minori appartenenti a famiglie con gravicarenze nell’esercizio delle funzioni genitoriali o in condizioni di particolare difficoltà.L’educativa di strada è rivolta a gruppi di giovanissimi e di giovani che tendono ad averecomportamenti di tipo marginale o deviante.

Interventi per minori ed incapaci in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria: l’attività èfinalizzata alla tutela dei minori - su mandato dell’Autorità Giudiziaria competente - ed alsostegno delle persone adulte incapaci nei cui confronti venga disposta unaamministrazione di sostegno o sia promosso un procedimento di inabilitazione o diinterdizione.

Affidamenti educativi diurni e residenziali di minori e adozioni: l’affidamento è unservizio di sostegno alla famiglia con gravi difficoltà sociali ed educative e viene prestato,volontariamente, da un’altra famiglia per il periodo di tempo strettamente necessario asuperare la situazione problematica. L’affidamento può essere a parenti o a terzi (adultinon legati da rapporti di parentela con l’affidato) e può essere “diurno” - quando limitato apoche ore durante la giornata – o “residenziale” quando il minore va a vivere,temporaneamente, presso la famiglia affidataria. L’adozione è un provvedimento disposto

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dal Tribunale per i Minorenni in favore di minori in stato di abbandono e che sono statidichiarati adottabili.

Affidamenti intra - familiari, di vicinato e residenziali di persone anziane o disabili: ilConsorzio riconosce il volontariato intra – famigliare. Alle famiglie che continuano a farsicarico di un congiunto ultra diciottenne in situazione di particolare gravità e frequentante icentri diurni o di una persona ultra sessantacinquenne in condizioni di nonautosufficienza, viene fornito un contributo mensile, a titolo di rimborso forfettario dellespese vive sostenute, comprese quelle derivanti dalla necessità di provvedere a brevisostituzioni dei familiari nelle funzioni di aiuto alla persona.

Inserimenti in centri diurni e in strutture residenziali: il Consorzio e l’Azienda sanitariaprovvedono – nell’ambito delle rispettive competenze e sulla base di specifici accordi –all’inserimento in centri diurni, in gruppi appartamento ed in comunità alloggio deidisabili intellettivi, sulla base di un apposito progetto assistenziale individuale predispostodalla competente Unità di Valutazione. In modo analogo si procede per gli adulti edanziani parzialmente o totalmente non autosufficienti che richiedono l’inserimento incentri diurni o in residenze sanitarie assistenziali. Il Consorzio provvede inoltredirettamente all’inserimento in attività educative diurne e in comunità dei minori per iquali tali interventi si rendano necessari.

I servizi e le prestazioni assistenziali sopra elencate vengono indicati nella deliberazione dellaAssemblea Consortile n. 4 del 22.02.2006: “Norme per l’individuazione dei destinatari degliinterventi e dei servizi sociali consortili e definizione dei loro diritti” e sono erogati nelrispetto dei criteri e delle modalità indicate nei vigenti regolamenti consortili. L’AssembleaConsortile provvede annualmente a definire le risorse finanziarie, umane e patrimonialispecificamente destinate ai suddetti servizi essenziali da fornire alle persone rientrantinell’area della assistenza sociale. Per il triennio 2007/2009 il Consorzio è stato impegnato amantenere i livelli di erogazione dei servizi essenziali e ad operare, nel contempo, perrealizzare il potenziamento della rete locale degli interventi integrati e dei servizi.

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I RISULTATI CONSEGUITI NELL’ANNO 2007 CON RIFERIMENTO ALPROGRAMMA PLURIENNALE.

La popolazione assistita e le problematiche rilevate.

Da diversi anni la relazione di consuntivo costituisce un momento di riflessione per glioperatori del Consorzio. Ad essi viene richiesto di redigere dei rapporti sulle attività svolte.Nel tempo – e con qualche fatica ancora evidente – si è passati da relazioni descrittive arelazioni più riflessive che consentono di contribuire in maniera più efficace all’assunzionedelle decisioni politiche da parte degli Amministratori.

Di seguito si forniscono i dati quantitativi di intervento – raffrontati con il biennioprecedente – ed una sintesi delle problematiche rilevate attraverso i rapporti annuali elaboratidagli operatori delle sedi territoriali, della sede distrettuale e delle unità operative della sedecentrale.

L’ambito territoriale di Collegno.

COLLEGNO 2005 2006 2007

Persone residenti1 49.605 49.854 50.099

• di cui maschi 23.968 24.123 24.172

• di cui femmine 25.637 25.731 25.927

Persone appartenenti a nuclei in carico 3.299 3.192 3.619

• di cui maschi / / 1.575

• di cui femmine / / 2.044

% persone assistite su residenti 6,65 6.40 7,22

Nuclei residenti. 21.168 21.037 21.655

Nuclei famigliari in carico 1.348 1.307 1.486

% nuclei in carico su residenti 6,36 6.21 6.86

Anziani 65 e oltre residenti 9.577 9.891 10.110

Anziani appartenenti a nuclei in carico 839 772 891

• di cui maschi / / 300

• di cui femmine / / 591

% anziani su residenti 8,76 7.80 8,81

Minori 0 – 17 residenti 7.934 8.009 8.113

Minori appartenenti a nuclei in carico 743 781 867

• di cui maschi / / 438

• di cui femmine / / 429

1 I dati annuali di popolazione riportati in tabella vengono estratti nel gennaio dell’anno successivo aquello di riferimento dai file trasmessi al Consorzio dalle anagrafi comunali. Occorre dunque precisare chepossono subire variazioni a seguito della verifica da parte dell’ISTAT.

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• di cui disabili 56 68 69

• di cui maschi / / 40

• di cui femmine / / 29

% minori su residenti. 9,36 9.75 10,68

Adulti 18 – 64 residenti 32.094 31.954 31.876

Adulti appartenenti a nuclei in carico 1.717 1.639 1.861

• di cui maschi / / 837

• di cui femmine / / 1.024

• di cui disabili 157 165 185

• di cui maschi / / 93

• di cui femmine / / 92

% adulti su residenti. 5,34 5.12 5,83

Disabili appartenenti a nuclei in carico 213 233 254

• di cui maschi / / 140

• di cui femmine / / 114

Nel corso dell’anno 2007 l’ufficio del Piano di Zona con la regia del CISAP, grazieall’approvazione della Provincia di Torino e la partecipazione finanziaria della RegionePiemonte, ha ideato ed attuato il progetto TUTTINRETE all’interno del quale si è sviluppatoed esteso a Grugliasco l’Osservatorio permanente sulla presenza degli stranieri a Collegno eGrugliasco. La relazione di consuntivo viene pertanto, a partire da quest’anno, implementatacon alcuni dati relativi ai cittadini stranieri presenti sul territorio, mentre si rimanda allaconsultazione dell’intero Rapporto pubblicato sul sito web del Consorzio per un’analisi piùapprofondita.

Popolazione straniera residente a Collegno

La seguente tabella indica la crescita della popolazione straniera residente a Collegnodal 2004 al 2007:

Anno Stranieri residenti a Collegno

Incremento espresso inunità percentuale sul totale

2004

1.204 232 2,4

2005

1.257 53 2,5

2006

1.474 217 3

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2007

1.868 394 3,7

Popolazione straniera residente nel periodo 2004-2007 a Collegno

Al 31 dicembre 2007 gli stranieri registrati in Comune erano 1.868. Di questi 1.083erano cittadini comunitari, 985 dei quali provenienti dalla Romania.

96,28%

1,56%

2,16%italianicomunitariextracomunitari

Popolazione residente al 31.12.2007 nel comune di Collegno

Nel 2007 la nazionalità più rappresentata è la Romania (52,7%), seguita dal Marocco(8,5%), dall’Albania (5,3%), dal Perù (4,2%) e dalla Cina (3,6%):

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0 100 200 300 400 500 600

Romania

Marocco

Albania

Perù

Cina

Macedonia ex Rep. Jugoslava

Croazia

Repubblica Moldava

FM

Nazionalità più rappresentative nel 2007 nel comune di Collegno, con indicazionedel genere

Il tasso di incremento, che aveva avuto un andamento irregolare nei primi anni delnuovo millennio, influenzato anche da fattori amministrativi (numerose cancellazioni perirreperibilità nel 2000 dovute ad adeguamento ad una nuova norma in materia anagrafica) elegislativi (sanatoria successiva alla Legge 189/2002 Bossi - Fini), si è ultimamentestabilizzato. Al 31 dicembre del 2006 su una popolazione di 49.925 abitanti solo 1.474 erano icittadini stranieri e la proporzione è leggermente aumentata l’anno successivo: al 31 dicembre2007, infatti, su una popolazione di 50.175 abitanti 1.868 erano gli stranieri e 48.307 gliitaliani.

Nazionalità a Collegno

Nel 2007 i residenti stranieri appartenevano a 66 diverse nazionalità. Dei 1.868 stranieriregistrati nel 2007, 1.083 erano cittadini comunitari, di cui 985 provenienti dalla Romania.

47%

28%

25%

StranieriComunitariRomania

Popolazione straniera con indicazione in termini percentuali di comunitari e fraquesti romeni nel 2007 nel Comune di Collegno

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Nel 2007 gli uffici del C.I.S.A.P. hanno erogato interventi a 182 nuclei familiari in cuiera presente almeno uno straniero di cui 124 a Collegno. Per quanto riguarda il territorio diCollegno sono state seguite famiglie con stranieri appartenenti a 29 diverse nazionalità, inprevalenza provenienti da Romania (27,4%), Marocco (21,7%), Perù (7,2%), Polonia, Croaziae Albania (4,8%). All’interno di detti nuclei erano presenti 487 persone straniere: di questi322 facevano riferimento al Comune di Collegno. I minori appartenenti a nuclei stranieri omisti sono stati 107 a Collegno. Può essere interessante rilevare le principali nazionalità di appartenenza perché, pur non potendoconoscere l’esatta composizione delle famiglie, per ogni Comune è possibile determinare a qualinazionalità appartengono i soggetti più propensi a costituire nuclei familiari numerosi:

Nucleifamiliari seguiti dalCISAP a Collegno

6%9%

6%

35%

31%

4%9%

CroatiAlbanesiPolacchiMarocchiniRomeniEx JugoslaviPeruviani

Area ACD che comprende i quartieri Santa Maria – Regina Margherita, Terracorta, Leumann:

ACD 2005 2006 2007

Persone appartenenti a nuclei in carico 1.420 1.346 1.619

• di cui maschi / / 680

• di cui femmine / / 939

% persone assistite sul totalecomunale

43,04 42,16 44,73

Nuclei famigliari in carico 614 597 706

% nuclei in carico sul totalecomunale

45,54 45,67 47,51

Anziani appartenenti a nuclei incarico

415 377 445

• di cui maschi / / 136

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• di cui femmine / / 309

% anziani in carico sul totalecomunale

49,46 48,83 49,94

Minori appartenenti a nuclei incarico

305 306 372

• di cui maschi / / 192

• di cui femmine / / 180

• di cui disabili 19 27 29

• di cui maschi / / 15

• di cui femmine / / 14

% minori in carico sul totalecomunale.

41,04 39,18 42,90

Adulti appartenenti a nuclei in carico 700 663 802

• di cui maschi / / 352

• di cui femmine / / 450

• di cui disabili 61 64 70

• di cui maschi / / 31

• di cui femmine / / 39

% adulti in carico sul totalecomunale.

40,76 40,45 43,09

Disabili appartenenti a nuclei incarico

80 91 99

• di cui maschi / / 53

• di cui femmine / / 46

% disabili in carico sul totalecomunale.

37,55 39,05 38,97

Si propongono, di seguito, alcune riflessioni tratte dalle relazioni annuali prodotte daglioperatori della sede territoriale.

DISABILI

Gli accessi alla sede di persone disabili con problemi assistenziali si confermano numericamente pocorilevanti. E’ probabile che il N.I.D. e gli altri organismi preposti a seguire questa tipologia di utenzaabbiano una buona visibilità e accessibilità, e pertanto vengano individuati quasi subito comeimportanti punti di riferimento.

Mentre infatti accade quasi quotidianamente che anziani con problemi di autosufficienza si rivolganoalla sede, e siano successivamente indirizzati presso le strutture afferenti all’area socio – sanitaria,per quanto riguarda i disabili accade più sovente il contrario: cittadini che già sono conosciuti e seguiti,e che affrontano i loro problemi con interventi socio – sanitari, arrivano alla sede per chiedere un aiutorispetto ad uno specifico problema, che nei precedenti percorsi non ha trovato una soluzione. Va dettoin proposito che il più delle volte neppure presso la sede territoriale c’è la possibilità di offrire unarisposta al problema, a ulteriore testimonianza del fatto che già tutte le risorse disponibili erano statepresentate e messe in campo altrove.

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Risulta numericamente più significativa la presenza di persone invalide con problemi socio –economici. Analogamente a quanto avviene per i cittadini anziani, le misure di contrasto alla povertà siconfermano anche in questo caso sufficienti ad affrontare il bisogno.

Rispetto ai minori disabili, si è rilevato - di concerto con il Servizio di Psicologia dell’Età Evolutiva - unincremento delle certificazioni ex legge 104/92 per il riconoscimento del diritto all’insegnante disostegno a causa di disturbi del comportamento. Le ore di sostegno sono, per questi casi, piuttostolimitate, mentre il bisogno del minore di essere supportato e contenuto sono una costante di tuttol’orario scolastico. In queste situazioni, le scuole si attivano per integrare le ore di sostegno conl’impegno degli educatori inviati dal Comune e con il tempo a disposizione degli insegnanti,richiedendo però la collaborazione di più professionisti e non garantendo così al bambino una figura diriferimento stabile.

ANZIANI Gli anziani continuano ad essere la tipologia di cittadini che più numerosa si presenta al Servizio. E’molto diffusa l’abitudine di accedere alla segreteria senza avere necessariamente una richiestaprecisa o un bisogno materiale che il CISAP può soddisfare: alcune persone, che si rivolgonoprincipalmente all’impiegata amministrativa, evidenziano la necessità solamente di un momento diconfronto e di un supporto per orientarsi tra i vari servizi disponibili. Una lettera che non si riesce acomprendere, una visita da prenotare, un vicino di casa che disturba, ecc. Sono bisogni che trovanorisposta semplicemente nella disponibilità all’accoglienza, anche non in orari di segreteria, e chepermettono un monitoraggio del territorio e degli anziani che lo abitano.

L’attuale strutturazione delle misure di contrasto alla povertà - comprendendo in questa voce sia icontributi economici erogabili direttamente dal CISAP, sia le risorse messe a disposizione dall’UfficioPio San Paolo e dal volontariato parrocchiale - si conferma adeguata a garantire ai cittadini ultrasessantacinquenni risorse economiche sufficienti.

La collaborazione con i volontari delle parrocchie è sempre attiva e proficua, e permette in piùoccasioni di fronteggiare quelle emergenze che, in quanto tali, trovano difficilmente rispostanell’intervento diretto del Servizio o delle organizzazioni più “strutturate” come l’Ufficio Pio.

Gli interventi in favore degli anziani gravemente non autosufficienti vengono attivati nell’ambito dipercorsi strutturati e sperimentati, per quanto piuttosto complessi. Non sempre è facile spiegare alcittadino sofferente, o ai suoi parenti, che è necessario produrre varia documentazione, attendere deltempo, ecc. per poi ottenere unicamente l’inserimento in una lista di attesa, in assenza di unintervento risolutivo e immediatamente disponibile. Abbiamo comunque rilevato un’ottima disponibilitàalla collaborazione dei colleghi dell’area socio – sanitaria, che però fatica a superare una rigiditàstrutturale del sistema che va oltre la buona volontà e la competenza dei singoli. Comprendiamo chela richiesta ai cittadini di produrre varia documentazione nasce dall’esigenza di acquisire leinformazioni necessarie, di garantire equità, di assicurare la contribuzione di chi ha le risorse per farloe così distribuire le risorse pubbliche tra più beneficiari, ma dobbiamo mettere in luce che la sempliceraccolta di documenti, per molti anziani soli è un onere difficile da affrontare, e di conseguenza uncarico di lavoro non trascurabile, e non sempre facile da portare a termine, per gli operatori della sedeche ad essi si devono sostituire.

Quest’anno si è iniziato a sperimentare realmente la nuova organizzazione dell’assistenza domiciliare,che prevede l’esistenza di una corrispondenza tra il territorio della sede territoriale e l’ambito diintervento di una cooperativa concessionaria. L’opportunità di lavorare a stretto contatto con unsingolo erogatore del servizio, nel caso specifico la Cooperativa Nuovo Cammino, ha migliorato lacondivisione dei progetti, grazie a una maggiore reciproca conoscenza. Confermiamo di avere rilevatola professionalità e l’impegno dimostrati dalle coordinatrici dell’attività e dai singoli operatori, cosìcome avvenuto già negli anni passati. Riteniamo che anche gli anziani che si sono trovati – inconseguenza di questa riorganizzazione - a subire il cambiamento degli operatori di riferimento, nonabbiano incontrato importanti difficoltà. Salvo pochissime situazioni, in cui il legame tra operatore eutente era strutturato da molti anni, gli anziani hanno accettato il cambiamento, e si dicono ad oggisoddisfatti del servizio ricevuto.

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Continua ad essere un problema molto sentito il comportamento di vari operatori di strutture sanitarie,in difficoltà nel garantire al cittadino anziano e malato il diritto ad essere curato gratuitamente e senzalimiti di tempo. In questi anni gli operatori di questa sede hanno sviluppato una certa competenza alriguardo – anche grazie agli stimoli offerti dall’opuscolo informativo prodotto dal Comune di Grugliasco– e consideriamo tra i nostri doveri aiutare, tramite una informazione precisa e adeguata alle capacitàdi comprensione del singolo utente, gli anziani ed i loro congiunti. Non ci risultano gravi violazioni cheabbiano messo in discussione la tutela degli utenti. Va comunque rilevato che ottenere ilriconoscimento di un diritto solo perché si è riusciti ad avere le informazioni giuste e ci si è sforzati nelcontrapporsi a chi considerava corrette dimissioni motivate solo con la conclusione di un periodo diriabilitazione (a prescindere dal risultato), sia un onere ingiusto e difficile da sostenere per chi già viveuna situazione di sofferenza.

Il problema dei trasporti presso le strutture sanitarie continua ad essere attuale. E’ apprezzabilel’intervento al riguardo delle associazioni di volontariato, ed in particolare del Centro d’Ascolto Frassaticon il progetto “Camminare con te”. Il confronto con questi volontari ci ha permesso di evidenziareulteriormente questa necessità dei cittadini anziani, con un limitato livello di autosufficienza: ilprogetto, avviato senza rigidi criteri all’accesso né liste di attesa, si sta gradualmente strutturandoindividuando priorità, selezionando i beneficiari, ecc., con l’obiettivo di soddisfare almeno quellerichieste realmente motivate da situazioni di grave disagio.

MINORI E LORO FAMIGLIE Nel corso dell’anno abbiamo assistito ad un notevole incremento di minori, seguiti dal Servizio con ilcoinvolgimento dell’Autorità Giudiziaria, che vivono situazioni di maltrattamento o di grave pregiudizio.Si tratta di un incremento importante in termini relativi, dato che il valore assoluto fortunatamente nonè così rilevante. E’ inoltre opportuno mettere in evidenza che, diversamente da quanto avvenuto nelrecente passato, è stato il Servizio sociale che, rilevata la situazione di pregiudizio, ha coinvoltol’autorità giudiziaria richiedendo interventi di protezione.

Non riusciamo ad oggi a trovare un motivo del cambiamento, che potrebbe in ipotesi essere anchecasuale, ma un’analisi delle nuove situazioni conosciute ci permette di riflettere su quali sono, e comefunzionano, gli strumenti di rilevazione pazientemente costruiti da molti anni, e rinforzati per effetto delprogetto “Maltrattati, maltrattanti e rete sociale”.

Le scuole continuano ad essere il principale luogo di rilevazione del disagio dei minori: il progetto chevede la continua e stabile collaborazione tra uno o due assistenti sociali della sede e alcuni insegnanti“sensibili” del territorio, ha permesso segnalazioni pertinenti e una buona collaborazione. Lasensazione è sempre di riuscire a lavorare in modo produttivo quando si incontrano maestre oprofessori disponibili e preparati: si è ancora lontani dall’acquisizione di modalità di rapporto conl’istituzione scolastica realmente condivise da tutti i professionisti coinvolti, ma forse gli sforzi di questianni hanno prodotto una seppur graduale maggiore condivisione.

Ci preoccupa la tendenza dei dirigenti scolastici ad irrigidire le modalità di contatto tra insegnante eassistente sociale (richiesta preventiva di autorizzazione scritta per avere un colloquio, ecc.), nontanto perché rappresentano un ostacolo in più – in effetti, una richiesta di poche righe non è unagrande difficoltà – ma perché sottolineano una certa distanza tra le istituzioni, che può influenzarenegativamente il comportamento di quegli insegnanti che, non avendo condiviso formazioni comuni oprecedenti collaborazioni, iniziano per la prima volta a rapportarsi al Consorzio.

L’interazione con i servizi sanitari, anche nell’ambito dell’équipe “Il Melograno”, non rappresentainvece a tutt’oggi un valido strumento di rilevazione: nel corso dell’anno non è pervenuta nessunasegnalazione, né dal Ser.T., né dal Servizio di Salute Mentale, normalmente disponibili a condividereun progetto di intervento su situazioni già in carico, ma che, evidentemente, non vengono in contatto onon riescono a rilevare il disagio dei minori figli dei loro pazienti. Sembra infatti statisticamenteimprobabile che nessuno tra questi bambini presenti una situazione di disagio di competenza delServizio sociale. E’ invece miglioratala collaborazione con i suddetti Servizi sulle situazioni giàconosciute, anche se tale affermazione non può essere ancora estesa a tutti i casi. Soprattutto irapporti con il SSM risentono fortemente, in positivo o in negativo, delle modalità operative del singolo

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psichiatra, che possono provocare sia la costruzione di percorsi condivisi, sia la quasi assenza dicomunicazione e di progettazione comune.

Non è invece mai in discussione la collaborazione con il Servizio di Psicologia: tutte le psicologherappresentano sempre, anche qualora non si condivida da subito l’obiettivo e la modalitàdell’intervento, un soggetto con il quale confrontarsi al fine di seguire meglio i minori e le loro famiglie.E’ apprezzabile l’abitudine, che forse si può dire ormai acquisita, di organizzare occasionali momentidi confronto tra tutte le psicologhe e tutti gli assistenti sociali, utili a creare una linea comune, quantomeno sugli aspetti più rilevanti, per tutti i professionisti del territorio.

L’interazione con gli educatori della Cooperativa La Carabattola ha rappresentato anche nel corso del2007 un importante strumento per alleviare il disagio di molti minori. La nostra sede ha utilizzato inmisura limitata la Comunità Diurna, che continua comunque ad essere considerata una risorsa utile eben strutturata, mentre sono notevolmente cresciute le situazioni per cui è necessaria l’attivazione diincontri mediati. Si conferma, in questi casi, la disponibilità degli educatori nel costruire progettipensati per il singolo bambino e per la sua famiglia e per adattare l’organizzazione del servizio allasituazione contingente, evitando interventi standardizzati di limitata utilità. Forse una maggioreattenzione (sulla quale però è già stata avviata una riflessione negli ultimi mesi dell’anno) andrebberiservata all’osservazione di quanto avviene negli incontri e alla stesura di relazioni precise etempestive. L’impressione percepita in alcuni casi è che gli educatori riescano molto bene aconsiderare ciò che è utile per il bambino, per gli adulti e per la rete dei servizi, mettendo però insecondo piano il ruolo dell’Autorità Giudiziaria, intesa come strumento che può, se opportunamenteinformata, migliorare sensibilmente la vita del minore. In proposito, si coglie anche una certa difficoltàdegli educatori nel progettare strategie di intervento, modifiche del progetto, ecc., proponendole nelleloro relazioni. A fianco di una descrizione degli incontri mediati, non leggiamo quasi mai la lorovalutazione professionale rispetto all’opportunità di modificare l’assetto previsto dal Tribunale e/oorganizzato dal Servizio sociale.

Abbiamo osservato, in quest’ultimo anno, una sempre maggiore disponibilità delle Forze dell’Ordine,ed in particolare dei Carabinieri, ad integrare il loro operato con l’attività del Servizio, anche grazie airapporti di collaborazione costruiti negli anni e alla disponibilità da noi offerta. Da alcuni anniconsideriamo quasi scontata la celerità nell’intervenire in caso di bisogno e la possibilità, nei limitiprevisti dalla legge, di scambiarsi informazioni. Quest’anno abbiamo anche assistito a situazioni in cuiil singolo carabiniere (generalmente il Comandante, ma non solo), trovandosi ad intervenire in nucleinotoriamente seguiti dal Servizio e in favore / presenza di minori, ha ritenuto di contattare l’assistentesociale prima di definire il proprio intervento. Questo dimostra un’attenzione non solo ad adempiere alproprio dovere, ma anche a farlo in modo il più possibile funzionale alle esigenze del bambino,preoccupandosi di interpellare chi – come l’assistente sociale – per mandato istituzionale e percompetenza, può dare un utile contributo.

Si registra la presenza sul territorio di minori stranieri che vivono in abitazioni inadeguate e che sonodediti all’accattonaggio. Secondo alcune segnalazioni informali sembra infatti che il fenomeno stiaassumendo dimensioni non trascurabili, probabilmente più significative di quanto rilevato, qualcheanno fa, con i progetti Auariù e Going To. Per queste situazioni sarebbe utile la costruzione diun’analisi del fenomeno e di un piano di intervento concordato, in quanto è evidente che l’iniziativa diCarabinieri e Polizia Municipale permette di affrontare solo quelle situazioni gravi e conclamate, inemergenza, senza costruire veri progetti di aiuto. Analogamente il solo intervento del Servizio socialenon permette di entrare in contatto con questi minori, in quanto non si rivolgono mai alla sede edifficilmente vengono segnalati.

ADULTI IN DIFFICOLTA' Il numero di adulti che si rivolgono alla sede è sostanzialmente invariato rispetto a quanto rilevato loscorso anno, così come non si registrano importanti cambiamenti nei motivi che inducono un cittadinoa presentarsi al servizio. Continua ad essere prioritario l’accesso di chi ha problemi economici, dovutialla mancanza di reddito ed alla conseguente difficoltà a sostenere le spese per il canone dilocazione. I progetti di aiuto in favore di queste persone non possono mai fare a meno dellacollaborazione di altri soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio: le sole risorse offerte dalServizio non permettono, in quasi nessuna occasione, la completa soluzione del problema. In questocontesto si colloca la stretta collaborazione con il volontariato parrocchiale e con l’Ufficio Pio San

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Paolo, che si confermano utili partner nel fronteggiare problemi economici. Il confronto, tramite due otre incontri l’anno e frequenti telefonate con le parrocchie ha permesso in più occasioni di unire lerisorse dei singoli soggetti, indirizzandole in favore di chi ne aveva bisogno e evitando inutili edispendiose sovrapposizioni.

Per la necessaria azione di “controllo” che necessariamente deve affiancarsi a quella di supporto pergarantire l’equità degli interventi, oltre che un utilizzo adeguato delle risorse, uno strumento efficacecontinua ad essere il Siatel. Altri strumenti quali le verifiche effettuate dalla Polizia Municipale sulledichiarazioni rilasciate nelle autocertificazioni, in genere non aggiungono significativi elementi diconoscenza. Di fatto nell’ultimo anno tali richieste si sono sensibilmente ridotte.

L’interazione con il Centro per l’Impiego continua ad essere costante e a garantire un puntualescambio di informazioni. L’efficacia degli interventi del CPI rimane piuttosto limitata: raramenteassistiamo a proposte di lavoro in favore dei nostri utenti. Un’utile risorsa si è dimostrata il progetto “DiPiù” che sembra essere una sperimentazione da riproporre anche per i prossimi anni. Alcune donnesono infatti riuscite a prendere parte ad un’esperienza che, pur non concludendosi con un’assunzionea tempo indeterminato, ha permesso loro di migliorare le proprie abilità, o quanto meno di usciretemporaneamente da un circuito strettamente assistenziale. Confermiamo l’importanza per i cittadini di“avere un’occupazione” non solo per fronteggiare i problemi di reddito, ma anche per “sentirsi partedella società”.

Il problema legato al reperimento e al mantenimento dell’abitazione continua ad essere la principaledifficoltà di molti nuclei, anche non in situazioni di grave disagio economico e protrattadisoccupazione. Il sempre più evidente aumento dell’importo medio degli affitti non trova ancora unaesauriente risposta nell’intervento del settore pubblico. L’accesso agli alloggi di edilizia residenzialenon è garantito a tutti coloro che ne avrebbero necessità, il contributo regionale per il sostegno allalocazione è utile solo per chi, grazie ad una rete di supporto, può almeno farsi anticipare il denaro perpagare qualche rata dell’affitto. I tempi di erogazione di questi contributi, non sono infatti compatibilicon le giuste richieste dei proprietari delle abitazioni, che non attendono anni per riscuotere i lorocrediti. Le situazioni più gravi e conclamate, ovvero coloro che vengono sfrattati e non hanno alcunarete di supporto, trovano invece di norma risposta negli interventi dell’Ufficio Politiche Abitativecomunale, con il quale la collaborazione è pressoché quotidiana. Con gli operatori di questi ufficiabbiamo condiviso molti progetti di intervento, riuscendo a raggiungere un’analisi comune dellasituazione e un intervento che integrasse le risorse dei due Servizi. Qualche difficoltà dicollaborazione sono state dovute alla tendenza, ad interpretare con eccessiva elasticità i regolamenti,rendendo di fatto poco prevedibile l’articolazione temporale dell’intervento. Questo fatto talvoltagenera negli utenti l’aspettativa che in qualche modo l’ente pubblico risolverà i loro problemi,riducendo la loro capacità di iniziativa. Si ritiene che il progetto “Lo.C.A.Re”, nato recentemente, possaessere un’interessante e utile risorsa a disposizione dei cittadini con problemi abitativi. Tuttavia,essendo stato avviato da poco tempo, ad oggi non abbiamo ancora avuto rimandi in merito al suoutilizzo.

Rispetto alla popolazione straniera, non si è rilevato, nel territorio di ACD, un ulteriore incremento dicittadini Rumeni, nonostante l’accesso all’Unione Europea della Romania. Le principali nazioni diprovenienza della popolazione straniera afferente a questi Uffici continuano ad essere, appunto laRomania, ed il nord Africa (in particolare il Marocco).

I rapporti con il Centro Donna continuano ad essere positivi e la collaborazione proficua. Nel corsodell’anno 2007 si sono incrementati i contatti tra il Servizio scrivente e le operatrici del Centro, rispettoa casi anche particolarmente problematici. Si riterrebbe utile riproporre alcuni momenti di incontro econfronto per continuare la conoscenza reciproca e rendere sempre più efficace la collaborazione.

Area B coincidente con il quartiere Paradiso:B 2005 2006 2007

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Persone appartenenti a nuclei in carico 698 711 794

• di cui maschi / / 346

• di cui femmine / / 448

% persone assistite sul totale comunale 21,15 22,27 21,93

Nuclei famigliari in carico 297 292 336

% nuclei in carico sul totale comunale 22,03 22,34 22,61

Anziani appartenenti a nuclei in carico 220 196 217

• di cui maschi / / 81

• di cui femmine / / 136

% anziani in carico sul totale comunale 26,22 25,38 24,35

Minori appartenenti a nuclei in carico 149 175 189

• di cui maschi / / 100

• di cui femmine / / 89

• di cui disabili 7 8 5

• di cui maschi / / 3

• di cui femmine / / 2

% minori in carico sul totale comunale. 20,05 22,40 21,79

Adulti appartenenti a nuclei in carico 329 340 388

• di cui maschi / / 165

• di cui femmine / / 223

• di cui disabili 25 31 36

• di cui maschi / / 16

• di cui femmine / / 20

% adulti in carico sul totale comunale. 19,16 20,74 20,84

Disabili appartenenti a nuclei in carico 32 39 41

• di cui maschi / / 19

• di cui femmine / / 22

% disabili in carico sul totale comunale. 15,02 16,73 16,14

Si propongono, di seguito, alcune riflessioni tratte dalle relazioni annuali prodotte daglioperatori della sede territoriale.

DISABILI

Non vi sono stati molti cambiamenti rispetto all’anno 2006 anche se è sicuramenteriscontrabile un aumento delle situazioni di disabilità relative ai minori. In questi casi lefamiglie sono rappresentate da figure partecipi e collaborative che richiedono un sostegno permigliorare le condizioni di vita dei propri figli e talvolta anche per essere sollevate dalfaticoso lavoro di cura e accudimento.

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Per quanto riguarda gli adulti, invece, permangono gli stessi problemi individuati esegnalati nel 2006: i nuclei familiari di queste persone sono spesso connotati da fragilitàinfatti i genitori dei disabili adulti sono, nella maggior parte dei casi anziani e talvolta, neldesiderio di far valere i propri diritti, mettono in atto comportamenti poco collaborativi.

Particolarmente difficile sembra essere l’individuazione della risorsa più adeguata persostenere le persone disabili e le loro famiglie, spesso si ricorre all’intervento di curedomiciliari quando sarebbe più adeguato un intervento educativo o un affidamento diurno.Sono infatti poche le famiglie del territorio che hanno dato la disponibilità per portare avantiprogetti di affidamento diurno o residenziale, in particolare di persone con disabilità, anche afronte di un impegno da parte dell’Ente per promuovere e sensibilizzare i residenti in questosenso.

Si ritiene che gli interventi educativi individualizzati o gli affidamenti a famiglie o asingoli anche di persone disabili potrebbero rappresentare una risorsa più adeguata di quelleattualmente fruibili, ma si tratta forse di interventi meno praticabili anche dal punto di vistaeconomico.

ANZIANI

Anche nel 2007 questa fascia di utenza è quella che ha rappresentato il carico di lavoropiù elevato per il quartiere, in termini numerici. Si tratta per la maggior parte di anziani chevengono presi in carico perché inseriti in nuclei familiari scarsamente tutelanti, inesistenti e inalcuni casi maltrattanti. E’ stato necessario pertanto coinvolgere l’Autorità Giudiziariacompetente, richiedendo che venissero messi in atto provvedimenti di tutela eamministrazione di sostegno. Spesso, in presenza di nuclei familiari fragili o assenti, èl’assistente sociale che si fa carico in toto della persona: è stato necessario chiedere, in alcunicasi, il superamento della lista d’attesa per gli inserimenti in struttura proprio perché talisituazioni non potevano in alcun modo essere mantenute al domicilio. Si ritiene di doverribadire, a questo riguardo, l’ottima collaborazione con gli operatori del NIA con i quali sicerca sempre di reperire la soluzione più adeguata, considerata la scarsità delle risorseutilizzabili.

Rimane problematica la presenza di lunghe liste d’attesa per l’accesso alle struttureresidenziali e per l’erogazione di assegni di cura: la percezione è che gli assistiti e i lorofamiliari riescano a comprendere più facilmente la necessità di attendere un posto per uninserimento in struttura e dover essere inseriti in una lista d’attesa, è invece estremamentefaticoso dover far comprendere alla persona l’esistenza di una lista d’attesa per l’erogazionedi assegni di cura, poiché viene interpretata come una mancanza di volontà da parte degli entipreposti a favorire la permanenza a domicilio dell’anziano.

Dopo un primo momento di smarrimento, l’insediamento sul territorio di una nuovacooperativa per la fornitura degli interventi domiciliari è stato accolto positivamente e lenuove operatrici sono ora perfettamente integrate nel quartiere e i rapporti con gli assistitisono molto buoni.

Permane il problema del trasporto degli anziani a visite mediche alle quali in molti casi ifamiliari non riescono a far fronte (non è chiaro se per una scarsa trasmissione delleinformazioni o se per altre ragioni). Gli utenti si recano quindi al servizio sociale perrichiedere di trovare una soluzione per gli accompagnamenti; in alcuni casi gli enti di

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volontariato riescono a sopperire a queste necessità ma in assenza di questi al momento nonvi sono altre soluzioni possibili.

MINORI E LORO FAMIGLIE

Si ritiene che vi sia stato un aumento della presa in carico delle situazioni relative aiminori, (anche se i numeri sono inferiori a quelli delle situazioni rappresentate dalla fasciad’utenza degli anziani) E ciò ha comportato un investimento, anche dal punto di vistaemotivo, non indifferente. Gli interventi attivati per i minori e per le loro famiglie hannocomportato una fattiva collaborazione con la Cooperativa “La Carabattola” con la quale si èinstaurato un buon lavoro di rete. Il “Progetto Scuole”, strumento e risorsa per le situazionidei minori, prevede, tra le altre cose, la presenza degli educatori della cooperativa all’internodi alcune scuole del territorio per un maggior contatto con i ragazzi ed una gradualeconoscenza delle possibili situazioni di disagio presenti all’interno degli istituti scolastici. Lapartecipazione al “Progetto Scuole” ha permesso di conoscere alcune insegnanti e haconsentito alle stesse e alla Preside e Vicepreside dell’Istituto Comprensivo “A. Frank” diavviare rapporti con i servizi di assistenza sociale.

Si riscontra - come strettamente collegato alle problematiche dei minori - l’aumentodelle condizioni di povertà dei nuclei familiari, che in misura sempre maggiore richiedono unsostegno da parte del servizio sociale dal punto di vista economico. Anche le parrocchie delterritorio hanno riscontrato una maggiore affluenza di nuclei familiari, mai conosciuti prima,per la consegna del pacco viveri. Indubbiamente un periodo di forte crisi economica elavorativa non può che ricadere in misura maggiore sulle famiglie in cui siano presenti deifigli e in cui, come spiegato, non vi è un problema rispetto alle capacità genitoriali mapurtroppo (e comprensibilmente) per queste famiglie rivolgersi al servizio sociale rappresentamotivo di vergogna.

Anche nell’ambito degli interventi con i minori si riscontra una difficoltànell’attivazione di progetti che prevedano affidamenti familiari diurni o residenziali oaffidamenti diurni a singoli che siano residenti sul territorio, spesso questi tipi di progettisarebbero quelli più adeguati per determinate situazioni ma non sono applicabili per lamancanza di risorse, mancanza che si verifica - come già specificato nel paragrafo sui disabili- nonostante le attività di sensibilizzazione messe in atto dall’Ente.

In quest’ultimo anno si è riscontrato un aumento delle problematiche relative ai minoriadolescenti per i quali sembra necessario pensare a soluzioni differenti; infatti difficilmentecomportamenti oppositivi nei confronti delle regole, che non riescono ad essere risolti (oquanto meno contenuti) all’interno del nucleo familiare, riescono poi ad essere gestiti in sededi interventi residenziali o semi residenziali. Anche il tentativo di aiutare il minore o lafamiglia a trovare nuove chiavi di lettura del disagio per riuscire a gestirlo in maniera migliorerisulta fallimentare: spesso la problematica prevalente è la scarsa collaborazione da parte deigenitori ed in alcuni casi il comportamento di opposizione del minore rende impraticabile lasua permanenza in un contesto comunitario.

A questo riguardo è importante sottolineare che per tutta la durata del 2007 le riunionidi “Coordinamento di Borgata” si sono incentrate proprio su queste problematiche, dalmomento che alcuni cittadini del quartiere hanno manifestato preoccupazione rispetto aepisodi di teppismo verificatisi in particolare nelle ore notturne. Il Coordinamento ha quindirichiesto la collaborazione del Consorzio che tramite la cooperativa “La Carabattola” haattivato per un breve periodo un monitoraggio educativo nelle ore serali. Si sta inoltre

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ipotizzando, per il 2008, di sperimentare un’attività di educativa di strada anche sul quartieredi Borgata Paradiso, ipotesi che è ancora in fase di valutazione.

ADULTI IN DIFFICOLTA’

Non si rilevano molti cambiamenti rispetto a quanto relazionato nel 2006 se nonrelativi, come già accennato, ad una sempre crescente problematica relativa alla perdita dellavoro che porta i cittadini adulti ad intraprendere stili di vita marginali e devianti.

Nel corso del 2007 si sono mantenuti i rapporti con il Centro per l’Impiego e si è tentatodi portare avanti un progetto con il SIIL poi interrotto a causa della scarsa collaborazionedell’utente interessato. Sembrano inoltre essere in progressivo aumento le problematicherelative all’abitazione, in particolare sono sempre maggiori le situazioni di cittadini che sitrovano a dover affrontare uno sfratto, per alcune di queste persone è stato possibile trovare,tramite l’ufficio case del Comune di Collegno collocazioni alternative e temporanee diospitalità alberghiera.

Gli interventi legati al sostegno economico, i rapporti con il volontariato e con l’UfficioPio, la fornitura di buoni pasto sono strumenti che sono stati e che vengono regolarmenteutilizzati, in misura sempre maggiore, per contrastare le situazioni di povertà presenti sulterritorio e in alcuni casi per prevenire potenziali situazioni di disagio sempre più gravi (ad es.gli sfratti o la sospensione della fornitura dell’energia elettrica o del gas). Si ribadisce ladifficoltà a coinvolgere i Servizi specialistici (CSM e Sert) e la messa in comune di risorse diper sé già scarse.

POPOLAZIONE DEL CAMPO ROM

La scuola

Per quanto riguarda la scuola materna i bambini iscritti risultano 9, la frequenza èpiuttosto regolare, solo 1 non è di fatto mai stato presente e un altro ha iniziato a frequentaredal 12/11.

La frequenza dei minori presso la scuola elementare può considerarsi discretamentepositiva, infatti dal mese di settembre al 9 novembre su 23 minori iscritti solo 2 sono statidichiarati sempre assenti e 2 hanno raggiunto un numero di assenze superiore ai 20 giorni. Perquanto riguarda l’inserimento scolastico sono da segnalare situazioni critiche rispetto a dueminori - iscritti rispettivamente alla scuola “Matteotti” ed alla scuola “Cattaneo” - chemanifestano atteggiamenti aggressivi verso compagni ed insegnanti, scarso riconoscimentodelle regole e notevoli difficoltà relazionali: dei due minori uno è certificato e l’altro è incorso di certificazioni.

Per quanto riguarda la scuola media, invece, le presenze sono pressoché nulle: infatti su8 minori tra gli 11 e i 14 anni, 2 non sono proprio stati iscritti, 3, anche se iscritti, non hannomai frequentato, 1 ha ripreso la frequenza il 15.11.2007 (e non è quindi possibile valutarne latenuta) e solo uno frequenta regolarmente e ha fatto 3 soli giorni di assenza. Tale situazione èdeterminata dalla poca importanza attribuita dai genitori all’istruzione impartita nella scuolamedia, in prevalenza per le bambine, ma tale mentalità è di fatto estesa anche ai maschi. Ilraggiungimento della licenza elementare è da considerarsi per le famiglie un traguardosufficiente, poiché iniziano in quell’età a dover svolgere altri compiti all’interno delle mura

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domestiche. A sostegno della tesi sopra esposta è da considerare anche il livello dicompetenze ed abilità di concentrazione richiesto nel nuovo ordine di scuola.

La scuola superiore è frequentata da un ragazzo che, rientrato recentemente in Italia, haripreso gli studi là dove li aveva interrotti prima di recarsi all’estero. Un ragazzo è iscrittoall’università.

La situazione sanitaria

Tra tutti i minori presenti al campo ben 7 sono disabili (e 2 in corso di certificazione) ocomunque seguiti dagli organi sanitari perché portatori di problemi di salute anche gravi. Inparticolare: 2 sono seguiti dall’Ospedale Regina Margherita (una per problemipresumibilmente osseo-muscolari, e una per problemi legati all’alimentazione), 2 stannoeffettuando dei percorsi di fisioterapia perché affetti da problemi motori, 1 è seguito dalCentro di Salute Mentale, poiché anche se minorenne, la sua struttura corporea e la terapia cheassume hanno fatto giungere alla valutazione che non fosse adeguato farlo seguire dalla N.P.I.e 2, infine, sono seguiti dalla N.P.I.

In particolare, in questo momento, sono in corso due progetti di sostegno con due nucleiin cui sono presenti minori con certificazione. In un caso - la cui problematica principale èquella di non poter intraprendere un reale percorso di recupero all’interno del campo, (poichéin generale non vi è una cultura della disabilità come di un deficit che possa essere in qualchemodo ridotto, fino alla quasi totale autonomia della persona, ma più come di un problema alquale ci si deve “abituare”) - sono stati i genitori stessi della minore a richiedere l’attivazionedi un progetto di inserimento residenziale della figlia e tuttora si sta ricercando la risorsa piùadeguata per soddisfare questa richiesta. In un'altra situazione si sta mettendo in atto unprogetto di aiuto alla nonna di un minore con gravi problemi comportamentali, tentando disostenerla senza farla sentire esautorata del proprio vitale ruolo di aiuto, poiché lei stessa è almomento portatrice di un grosso problema sanitario. Desta preoccupazione una tale presenzadi minori affetti da patologia soprattutto in virtù del fatto che anche le condizioni di salute dialcuni adulti non sono per nulla positive (tumore, diabete, problemi alla tiroide, al seno).

L’alta percentuale di persone prive di documenti rende difficile l’attuazione di unpercorso di sostegno a problematiche di tipo sanitario. Se questo può essere relativamentegrave già per la popolazione adulta, lo è sicuramente in misura ancora maggiore per i minori:ottenere ad esempio la fornitura di scarpe ortopediche o di carrozzine diventa estremamentecomplicato ed è sempre necessario l’intervento di una persona esterna (Cooperativa SanDonato) che si occupi in prima persona di portare avanti la pratica. Così come usufruire deldiritto di percepire una pensione d’invalidità, per la quale è necessaria addirittura la carta disoggiorno. Altrettanto complesso è il problema dei minori sottoposti a terapie sanitarie(fisioterapia o logopedia) perché la scuola non fornisce un sistema di trasporto dalla sedescolastica all’ambulatorio medico e i familiari non sono quasi mai disponibili, per varieragioni, ad effettuare questi accompagnamenti con la frequenza necessaria. Anchel’accompagnamento a scuola di bambini disabili spesso crea non pochi problemi, poiché nellaquasi totalità dei casi non vi è un servizio di trasporto e quando questo è a carico dei familiaritalvolta la presenza non è assicurata con continuità.

L’autorità giudiziaria minorile

Alcuni dei minori presenti al campo sono conosciuti dalle Autorità Giudiziarie minorili,in qualche caso perché sono in corso procedimenti penali determinati dall’aver commesso

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reati, in altri casi perché i genitori hanno richiesto l’intervento del Tribunale per i Minorenniper il conseguimento del permesso di soggiorno ex articolo 31, in altri ancora (2 inparticolare) perché in tutela al C.I.S.A.P.

Gli adulti La problematica principale inerente gli adulti presenti al campo è la quasi totale assenza dioccupazione lavorativa, anche nell’ambito del precariato, sono infatti solo quattro, tre donne e unuomo, le persone che, partendo da un’iniziale borsa lavoro, sono riuscite ad avere oggi contratti dilavoro regolari e a tempo indeterminato. Benché si tratti di un numero esiguo rispetto al totale deipresenti al campo, si ritiene importante sottolineare che l’ottenimento di un lavoro a tempoindeterminato, e quindi del lavoro come elemento costante nella quotidianità, sia un elementopiuttosto singolare nella cultura rom, poiché trattasi di un fattore che con fatica trova spazio in unsimile contesto di vita. Il reperimento ed il mantenimento di un lavoro indicano stabilità, stanzialità ecomunque appartenenza allo stile di vita del “gagè” (persona non rom), uno stile di vita quindi forsepoco apprezzato o per lo meno, non capito. Spesso chi lavora o ha un livello di istruzione superiore aipropri coetanei richiede di allontanarsi anche fisicamente dal contesto di vita del campo, per affermareanche in altro modo la propria diversità (ad esempio trovando una sistemazione abitativa differente).

La difficoltà di realizzare progetti di questo tipo appare quindi evidente, poiché è necessario superarel’ostacolo di due grosse chiusure culturali, quella dei rom e quella della comunità dei cittadini delterritorio che spesso si affida, nella propria valutazione, al pregiudizio. I rom sono notoriamenteconosciute come persone che ricercano il facile guadagno attraverso furti e truffe, poco inclini allafatica e al lavoro, difficile quindi è stato anche trovare le risorse che dessero la possibilità di attivare leborse lavoro. In conclusione la presenza di quattro persone che attualmente svolgono un lavororegolare è da considerarsi un risultato discreto, poiché si ritiene che solo con esempi concreti e moltovicini alla propria realtà si possa agire il cambiamento di un certo tipo di mentalità.

Indubbiamente correlata con la mancanza di attività lavorativa vi è anche l’assenza didocumenti. Non molti sono in possesso di permesso di soggiorno e questo comporta parecchiproblemi anche in altri ambiti, quali ad esempio quello delle cure sanitarie e l’impossibilità diattivare qualsiasi tipo di progetto. Talvolta la presenza di reati, commessi anche durante laminore età, non possono che aggravare la lentezza dei tentativi di regolarizzazione.

Solo un nucleo familiare è in attesa di ottenere la carta di soggiorno, si tratta di dueanziani, inseriti sul territorio nazionale ormai da moltissimi anni. Questo nucleo percepisce almomento un contributo economico da parte del C.I.S.A.P.. Oltre a loro solo un’altra famigliausufruisce di questo tipo di aiuto, si tratta di un nucleo fortemente problematico, con difficoltànon solo economiche, ma anche con gravi problemi di tipo sanitario.

La rete

Operare all’interno del campo nomadi comporta un lavoro di collaborazione unamolteplicità di enti del territorio che, in diversa misura, rivestono un ruolo significativoall’interno dell’area sosta.• Il Comune di Collegno• La Cooperativa San Donato che si occupa di:

sostegno e monitoraggio dei percorsi scolastici e degli aspetti legati alle cure sanitarie accompagnamento ove possibile nei percorsi di regolarizzazione progetto “rom a Collegno” progetti educativi individuali progetti di inserimenti lavorativi e attivazione di borse lavoro

A.S.L. TO3, in particolare: il consultorio familiare, la pediatra, il servizio di fisioterapia, il Centro diSalute Mentale.

Le scuole del territorio

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L’USSM (Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni) e l’UEPE (Uffici di Esecuzione Penale Esterna) L’Ospedale Infantile Regina Margherita I Consolati La Questura

La situazione “ambientale”

Risultano spesso dimoranti al campo soggetti non autorizzati alla sosta. Tale situazione, che vederipetersi di tanto in tanto l’intervento delle Forze dell’Ordine per sgomberi coattivi di aree occupateabusivamente, ha determinato e determina una sostanziale difficoltà negli interventi quotidiani, acausa della situazione delle relazioni tra le famiglie che risultano minacciate dalle nuove famigliepresenti, ed una difficoltà più generale nel predisporre e dare continuità agli interventi da adottare. Inparticolare ciò ha riguardato l’area sotto il cavalcavia di Corso Marche, che è stata (nei mesi estivi)occupata da nuclei familiari con minori che - dopo aver rimosso la barriera di cemento posta perimpedirne l’accesso - si sono installati per fissare lì la loro abitazione. Nell’area non c’è né acqua nécorrente. La situazione risulta inoltre critica per quanto riguarda le persone che risultano autorizzate afissare la detenzione domiciliare presso il campo nomadi, ma non hanno in realtà alcuna abitazione aloro intestata.

Area E che comprende i quartieri: Concentrico, Villaggio Dora, Borgo Nuovo, Savonera:

E 2005 2006 2007

Persone appartenenti a nuclei in carico 1.181 1.135 1.206

• di cui maschi / / 549

• di cui femmine / / 657

% persone assistite sul totale comunale 35,79 35,55 33,32

Nuclei famigliari in carico 437 418 444

% nuclei in carico sul totale comunale 32,41 31,98 29,88

Anziani appartenenti a nuclei in carico 204 199 229

• di cui maschi / / 83

• di cui femmine / / 146

% anziani in carico sul totale comunale 24,31 25,77 25,70

Minori appartenenti a nuclei in carico 289 300 306

• di cui maschi / / 146

• di cui femmine / / 160

• di cui disabili 30 33 35

• di cui maschi / / 22

• di cui femmine / / 13

% minori in carico sul totale comunale. 38,89 38,41 35,29

Adulti appartenenti a nuclei in carico 688 636 671

• di cui maschi / / 320

• di cui femmine / / 351

• di cui disabili 71 70 79

• di cui maschi / / 46

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• di cui femmine / / 33

% adulti in carico sul totale comunale. 40,06 38,80 36,05

Disabili appartenenti a nuclei in carico 101 103 114

• di cui maschi / / 68

• di cui femmine / / 46

% disabili in carico sul totale comunale. 47,41 44,20 44,88

Si propongono, di seguito, alcune riflessioni tratte dalle relazioni annuali prodotte daglioperatori della sede territoriale.

DISABILI

Nel corso del 2007 abbiamo seguito situazioni famigliari con disabili, caratterizzate dauna complessità e gravità sempre crescenti. In particolare ci riferiamo a nuclei nei quali igenitori anziani si occupano di figli completamente non autosufficienti in quanto adultidisabili fisici. Per queste situazioni i servizi proponibili risultano insufficienti e residualirispetto agli effettivi bisogni. L'estensione dell'assegno di cura anche a questa tipologia diutenza, consentirebbe ai nuclei di essere supportati in modo più incisivo nell'assistenzaquotidiana.

Permane, come già segnalato negli scorsi anni, il problema dei trasporti per disabili.Queste persone spesso devono sottoporsi a cicli di terapie, visite mediche, ecc. Le risorseofferte dal Comune (buoni taxi), sono limitate e specifiche per alcune attività. Il volontariatonon è attrezzato per rispondere ai bisogni dei disabili più gravi, oltre ad essere di fatto saturodi richieste.

Per i disabili fisici sarebbe auspicabile poter disporre di risorse lavorative e non,finalizzate ad un effettivo inserimento sociale che eviti l'isolamento e sgravi la famigliadall'impegno continuativo dell'assistenza. Ciò consentirebbe anche di prevenire le richiesteestreme di ricovero definitivo in struttura. L'inserimento nel mondo del lavoro, in particolaredei disabili fisici, dovrebbe essere il principale obiettivo da perseguire. Questa tipologia diutenza sarebbe in grado di investire adeguatamente le proprie capacità in diversi ambitilavorativi. Osserviamo quotidianamente che, in mancanza di ciò, questi soggetti sono a forterischio di emarginazione e devianza.

ANZIANI

All'interno di questa tipologia d'utenza abbiamo rilevato un numero elevato di anzianiche vivono con figli adulti disoccupati (totale 15 nuclei). Sovente i figli non rappresentanouna risorsa per l'anziano. Al contrario, costituiscono una fonte di ansia e impoverimentoeconomico e sociale. Si tratta soprattutto di donne che si fanno carico totalmente delleesigenze dei figli, creando una situazione di dipendenza che difficilmente potrà evolvere inuna situazione di futura autonomia.

Il numero di donne anziane sole (36) è decisamente superiore a quello degli uomini (7).Alcune di queste vivono presso "Villa Belfiore". In questo complesso si è instaurata unabuona rete di solidarietà tra gli inquilini che si aiutano vicendevolmente. Dispongono anche

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del supporto del volontariato. Si è quindi realizzato un buon equilibrio tra bisogni diindipendenza e riservatezza e necessità di supporti e mantenimento dei rapporti umani.

La fascia delle persone anziane rappresenta quella maggiormente seguita dalvolontariato, col quale abbiamo una collaborazione consolidata e puntuale. Per questa fasciadi utenza si occupano essenzialmente di seguirli nelle pratiche burocratiche (ufficio Pio SanPaolo, contatti con Atc, monitoraggio dei controlli medici), fornitura pacchi viveri, sostegnomorale e periodicamente aggiornamenti al nostro servizio.

Abbiamo rilevato che per questa tipologia d'utenza, sempre più spesso, risultaimpossibile portare a termine autonomamente una richiesta da presentare alla CommissioneUVG. Il fattore solitudine e la quantità di documentazione necessaria (Isee, scheda medica,verbale invalidità) richiede l'affiancamento da parte dell'assistente sociale e, spesso, la totalesostituzione. MINORI E LORO FAMIGLIE

E’ evidente la carenza di risorse di socializzazione, nel quartiere, per i bambini tra i 6 ei 14 anni. Questo problema risulta ancora più gravoso per i nuclei monoparentali. Nel 2007abbiamo seguito 45 donne sole con figli. Di queste, 21 hanno beneficiato di contributieconomici. Si tratta principalmente di donne giovani (25 - 35 anni). Non tutte sono supportatedalla famiglia di origine. In tal caso, spesso, è il volontariato che integra il sostegnoeconomico consortile e si attiva nel sostenerle sotto molti punti di vista.

In queste situazioni un valido sostegno potrebbe essere costituito da "famiglie / singolidi supporto" disponibili all'accudimento dei minori nel caso in cui le madri lavoratriciavessero problemi di gestione. Ipotizziamo una sorta di "affido diurno di vicinato", alla basedel quale dovrebbe esserci quella solidarietà sociale spontanea che al momento richiede diessere incentivata dalle istituzioni.

Per quanto riguarda il progetto scuola, anche nel corso del 2007 abbiamo continuato adeffettuare incontri regolari con insegnanti referenti e con gli educatori. A tal propositoriteniamo che l'intervento educativo all'interno delle scuole andrebbe potenziato perconsentire un maggiore coinvolgimento dei ragazzi. Gi incontri programmati per lesegnalazioni sono positivi anche se dispendiosi in termini di energie. Si coglie sempre unacerta fatica degli insegnanti a gestire un doppio ruolo di "rapporto di fiducia con i genitori" daun lato e "segnalanti ai servizi " dall'altro.

Rileviamo sempre un numero elevato di separazioni giudiziali, che comportano il nostrocoinvolgimento. Destano in particolare preoccupazione quelle situazioni che pur necessitandodi un monitoraggio da parte del servizio sociale (o di un invio ad altri servizi), vengonoomologate - a fronte di un accordo tra i coniugi - senza tenere conto degli elementi di gravitàemersi nel corso dell'indagine sociale. Alla base di questo meccanismo sembra esserci unamaggiore attenzione del Tribunale alle esigenze degli adulti e non alle effettive necessità deibambini.

La risorsa del centro diurno per minori continua ad essere efficace sia per i ragazziniche per le famiglie. Riteniamo che il bisogno espresso dal territorio sia superiore alledisponibilità anche in termini di tipologie ed età dei ragazzi da inserire.

ADULTI IN DIFFICOLTA'

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Il numero di persone appartenenti a questa categoria di utenza è sempre moltonumeroso. A nostro avviso possiamo dividere questa tipologia di utenza in due grandi gruppi.Il primo è rappresentato da persone che si rivolgono al servizio a seguito della perdita dilavoro. Solitamente questi soggetti usufruiscono del nostro aiuto solo per periodi limitati, inquanto hanno le capacità di reperire occupazioni alternative. Il secondo gruppo èrappresentato da soggetti, uomini e donne, spesso soli, che hanno alle spalle storie personalidi sofferenza e disagio di lunga data. Per questi spesso non si intravvedono sbocchi positivi ele risorse da destinare a loro favore sono limitate (cantieri di lavoro, assistenza economica).Per queste persone bisognerebbe prevedere percorsi di inserimento lavorativo protetti epersonalizzati. Con l'avanzare dell'età la situazione sociale si aggrava, anche se ciò permetteal servizio di intervenire in maniera più incisiva sulla loro situazione (assistenza domiciliare,sostegni economici continuativi).

Un problema che diventa sempre più incombente è quello degli sfratti ATC. C'è ancorala cultura comune che sottovaluta gli effetti del mancato pagamento dell'affitto. Per evitare laperdita definitiva dell'alloggio, per specifiche situazioni, sarebbe opportuno valutare lapossibilità di prevedere all'interno del regolamento che i nostri contributi vadano direttamentea coprire l'affitto. Questa procedura andrebbe opportunamente ed attentamente pensata inquanto è evidente il rischio di induzione all'assistenzialismo e alla deresponsabilizzazione. Ineffetti alcuni segnali in tal senso sono derivati dai numerosi rifiuti a partecipare ai cantieri dilavoro del Comune su nostra segnalazione. Ciò ci porta a riflettere su quali ulteriori strumentisi potrebbero mettere in atto per verificare l'effettiva motivazione delle persone a realizzareconcretamente progetti di autonomia. In tal senso vedremmo positivamente la possibilità dicontrattare l'erogazione dei contributi, in una sorta di "do ut des". Ad esempio si potrebberichiedere il coinvolgimento di soggetti del terzo settore per realizzare progetti dipartecipazione attiva, per la formazione professionale o acquisizione di esperienzeprofessionali.

Il lavoro di segretariato sociale, un tempo maggiormente indirizzato alle fasce di utenzameno autonome (anziani, disabili, …), ha subito un notevole aumento anche a favore diadulti. Ci troviamo sempre più innanzi a persone adulte con molti limiti e che non sembranoin grado di orientarsi neanche per tutelare i propri interessi. Il nostro compito è legato ad unmonitoraggio sempre più stretto di queste situazioni (rispetto delle scadenze e compilazionemoduli di richiesta fondo regionale ATC, censimento ATC, Fondo nazionale di Sostegno allaLocazione, nonché domande di disoccupazione, aggravamenti di invalidità, …..).

Per quanto riguarda il rapporto con gli altri servizi abbiamo percepito la difficoltà dicollaborare in relazione a situazioni che possiamo definire di "confine" in quanto presentanouna multiproblematicità che coinvolge diversi servizi e attori (Sert, NPI, servizi di psicologiadell'età evolutiva, SSM, UVAP…).

L’ambito territoriale di Grugliasco.GRUGLIASCO 2005 2006 2007

Persone residenti2 37.722 37.362 37.519

2 I dati annuali di popolazione riportati in tabella vengono estratti nel gennaio dell’anno successivo aquello di riferimento dai file trasmessi al Consorzio dalle anagrafi comunali. Occorre dunque precisare chepossono subire variazioni a seguito della verifica da parte dell’ISTAT.

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• di cui maschi 18.303 18.122 18.164

• di cui femmine 19.419 19.240 19.355

Persone appartenenti a nuclei in carico 2.550 2.597 2.710

• di cui maschi / / 1.312

• di cui femmine / / 1.398

% persone assistite su residenti 6,75 6,95 7,22

Nuclei residenti. 15.359 15.277 15.580

Nuclei famigliari in carico 1.027 998 1.078

% nuclei in carico su residenti 6,68 6,53 6,92

Anziani 65 e oltre residenti 7.042 7.273 7.550

Anziani appartenenti a nuclei in carico 626 632 636

• di cui maschi / / 218

• di cui femmine / / 418

% anziani su residenti 8,88 8,68 8,42

Minori 0 – 17 residenti 5.527 5.427 5.474

Minori appartenenti a nuclei in carico 519 584 617

• di cui maschi / / 339

• di cui femmine / / 278

• di cui disabili 29 29 26

• di cui maschi / / 15

• di cui femmine / / 11

% minori su residenti. 9,39 10,76 11,27

Adulti 18 – 64 residenti 25.153 24.662 24.495

Adulti appartenenti a nuclei in carico 1.405 1.380 1.456

• di cui maschi / / 704

• di cui femmine / / 752

• di cui disabili 146 160 166

• di cui maschi / / 82

• di cui femmine / / 84

% adulti su residenti. 5,58 5,59 5,94

Disabili appartenenti a nuclei in carico 175 189 192

• di cui maschi / / 109

• di cui femmine / / 83

Popolazione straniera residente a Grugliasco

La seguente tabella indica la crescita della popolazione straniera residente a Grugliasconel periodo 2004-2007

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Anno

Stranieri residenti a Grugliasco Di cui minori Percentuale sul totale

2004 581

1021,5

2005 689

1491,8

2006 757

1712

2007 1.008

1962,7

Popolazione straniera residente nel periodo 2004-2007 a Grugliasco

Al 31 dicembre 2007 gli stranieri registrati in Comune erano 1.008. Di questi 589 eranocittadini comunitari, 520 dei quali provenienti dalla Romania.

97,31%

1,57%

1,12%

ital iani

comuni tar i

extr acomuni tar i

Popolazione residente al 31.12.2007 nel comune di Grugliasco

Nel 2007 la nazionalità più rappresentata è la Romania (51,5%), seguita dal Marocco(7,8%), dall’Albania (5,2%), dal Perù (4,8%) e dalla Moldova (4,7%):

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0 100 200 300 400 500 600

Romania

Marocco

Albania

Peru’

Moldova

Egitto

Rep.popolare Cinese

Brasile

FM

Nazionalità più rappresentative nel 2007 nel comune di Grugliasco, con indicazionedel genere

Nazionalità a Grugliasco

Nel 2007 il Comune di Grugliasco ha registrato la presenza di 57 diverse nazionalità.Dei 1.008 cittadini stranieri residenti al 31 dicembre 2007, 589 erano comunitari e di questi520 provenivano dalla Romania.

47,61%

27,82%

24,56%

StranieriComunitariRomania

Popolazione straniera al 31.12.2007, con indicazione in termini percentuali deicittadini comunitari e, fra questi, di quelli provenienti dalla Romania, nel comune diGrugliasco

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Nel 2007 gli uffici del C.I.S.A.P. hanno erogato interventi a 54 nuclei familiari residentia Grugliasco in cui era presente almeno uno straniero. Le nazionalità rilevate sono state 16:anche in questo caso prevale la Romania (33,3%), seguita da Marocco (18,5%), Albania edEgitto (7,4%).

All’interno di detti nuclei erano presenti 158 persone straniere; i minori appartenenti anuclei stranieri o misti sono stati 65 a Grugliasco. Può essere interessante rilevare le principali nazionalità di appartenenza perché, pur non potendoconoscere l’esatta composizione delle famiglie, per ogni Comune è possibile determinare a qualinazionalità appartengono i soggetti più propensi a costituire nuclei familiari numerosi:

Nucleifamiliari seguitidal CISAP aGrugliasco

8%8%

11%

24%

41%

8%

DominicaniAlbanesiEgizianiMarocchiniRomeniNigeriani

Area F che comprende una parte di Santa Maria ed i quartieri di San Giacomo e BorgataFabbrichetta:

F 2005 2006 2007

Persone appartenenti a nuclei in carico 842 817 857

• di cui maschi / / 422

• di cui femmine / / 435

% persone assistite sul totale comunale 33,01 31,45 31,62

Nuclei famigliari in carico 302 303 312

% nuclei in carico sul totale comunale 29,40 30,36 28,94

Anziani appartenenti a nuclei in carico 187 168 180

• di cui maschi / / 68

• di cui femmine / / 112

% anziani in carico sul totale comunale 29,87 26,58 28,30

Minori appartenenti a nuclei in carico 176 186 194

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• di cui maschi / / 110

• di cui femmine / / 84

• di cui disabili 7 4 4

• di cui maschi / / 2

• di cui femmine / / 2

% minori in carico sul totale comunale. 33,91 31,87 31,44

Adulti appartenenti a nuclei in carico 479 462 483

• di cui maschi / / 244

• di cui femmine / / 239

• di cui disabili 57 52 52

• di cui maschi / / 30

• di cui femmine / / 22

% adulti in carico sul totale comunale. 34,09 33,47 33,17

Disabili appartenenti a nuclei in carico 64 56 56

• di cui maschi / / 32

• di cui femmine / / 24

% disabili in carico sul totale comunale. 36,57 29,62 29,16

Area G che comprende la restante parte di Santa Maria, il Centro, zona SanFrancesco/Fornace, e Borgo San Remo/San Sebastiano:

G 2005 2006 2007

Persone appartenenti a nuclei in carico 907 960 933

% persone assistite sul totale comunale 35,56 36,96 34,42

Nuclei famigliari in carico 413 380 414

% nuclei in carico sul totale comunale 40,21 38,07 38,40

Anziani appartenenti a nuclei in carico 272 295 266

• di cui maschi / / 79

• di cui femmine / / 187

% anziani in carico sul totale comunale 43,45 46,67 41,82

Minori appartenenti a nuclei in carico 162 189 189

• di cui maschi / / 106

• di cui femmine 7 / 83

• di cui disabili 11 12 10

• di cui maschi / / 6

• di cui femmine / / 4

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% minori in carico sul totale comunale. 31,21 32,36 30,63

Adulti appartenenti a nuclei in carico 473 476 477

• di cui maschi / / 219

• di cui femmine / / 258

• di cui disabili 40 40 42

• di cui maschi / / 22

• di cui femmine / / 20

% adulti in carico sul totale comunale. 33,66 34,49 32,76

Disabili appartenenti a nuclei in carico 51 52 52

• di cui maschi / / 28

• di cui femmine / / 24

% disabili in carico sul totale comunale. 29,14 27,51 27,08

Nell’anno 2007 gli operatori hanno operato in una unica sede territoriale, in V. DiNanni 28 a Fabbrichetta e, pur mantenendo una articolazione e referenza territoriale duplicesul territorio dei quartieri facenti capo a Fabbrichetta e alla zona Centro, hanno consolidatouna operatività di unica équipe maggiormente rispondente alle esigenze organizzative.Pertanto le riflessioni che di seguito si riportano sono relative ad entrambi i territori diriferimento.

DISABILI

Il passaggio di soggetti disabili, anche nel corso dell’anno 2007, si confermanumericamente residuale. Le situazioni in carico alle sedi territoriali sono gestite incollaborazione con gli operatori del NID. I progetti vengono concordati ed elaborati con icolleghi dell'areasocio-sanitaria. Tale modalità operativa ha permesso un miglioramento qualitativo degliinterventi offerti a supporto dei singoli e dei loro nuclei famigliari.

La problematica del reperimento di un’attività lavorativa stabile perdura sia per queisoggetti che hanno ottenuto un riconoscimento dell'invalidità pari o superiore al 46% ed ancorpiù per quelle persone che presentano una percentuale di invalidità superiore al 74%. Lanuova organizzazione all'interno del Centro per l'Impiego ha introdotto una propriaCommissione medica, che valuta le capacità residuali delle persone e ne indica le mansioniche possono svolgere. È determinante, nella fase precedente a tale intervento del CPI, unlavoro attento e di accompagnamento da parte degli assistenti sociali territoriali per meglioindividuare desideri ed aspettative e così facilitare l'adesione del soggetto al progetto propostosuccessivamente. Le principali richieste presentate al servizio riguardano le cure domiciliari, la collocazione lavorativa, larichiesta di aiuto economico. Anche per le persone disabili, come per gli anziani, rimane il grossoproblema dei trasporti, non solo per le visite mediche ma anche per gli accompagnamenti presso ilposto di lavoro, infatti, il rimborso concesso dal Comune di Grugliasco, risulta comunque esiguorispetto alle reali spese sostenute.

Un aspetto legato alla disabilità che emerge in tutte le situazioni è quello della necessità di unaconsulenza sociale e psicologica. Nell'ambito del lavoro di rete con l'Associazione Consequor, il

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servizio ha segnalato alcune situazioni affinché potessero trovare un luogo di trattamento all'internodel gruppo di sostegno.

In merito al progetto “Verso Casa” risulta positivo l’intervento soprattutto come sostegno allagenitorialità, nei primi anni di vita del bambino; il progetto però, partendo dall'ospedale e prevedendosostanzialmente un intervento di sostegno al gruppo dei genitori, non ha ricadute sul lavoro diterritorio.

Si esprime parere positivo in merito a quei progetti (es. SAVI), avviati nel corso del 2007 e precedenti,che partendo da una valutazione dei bisogni e dai desideri e potenzialità dei singoli riconoscono evalorizzano la persona ponendo in primo piano le esigenze dell’individuo.

Permane la difficoltà di "accompagnare" le persone che potrebbero ben utilizzare tale progetto alla vitaindipendente. Spesso solo dopo un lungo periodo di counseling, anche con il nucleo famigliare, siriescono ad attivare piccoli interventi che solo con la continuità nella presa in carico possono portaread una richiesta di intervento SAVI.

ANZIANI

Dai dati del primo ascolto permane rilevante il numero degli anziani, soprattutto non autosufficienti (41passaggi di cui 16 per la sede territoriale “F”, 25 per la sede territoriale “G”). Per quanto riguarda lapopolazione anziana autosufficiente il numero di passaggi totali è stato di 36 di cui 22 per la sedeterritoriale “F” e 14 per la sede territoriale “G”.

A fronte di un contesto sociale dove, per problemi di lavoro, personali e di salute, i parentidell’anziano non sono in grado di rispondere alle esigenze assistenziali che emergono, le richiesterivolte vanno dall’attivazione dell’assistenza domiciliare, al ricovero in struttura e assegno di cura.

Altra problematica evidenziata è il trasporto per accompagnamento a visite mediche o a cicli diterapie. Tale richiesta non emerge solo tramite il passaggio al primo ascolto ma sempre di più lepersone pongono richieste telefoniche quotidiane al servizio di segreteria. Tale esigenza deve essereaffrontata ad altri livelli con il coinvolgimento del servizio sanitario. Attualmente l'unica risorsa ècostituita dal gruppo dei volontari del servizio "Camminare con te"; il servizio evidenzia l'ottimacollaborazione con i volontari: lo stretto rapporto costruito nel tempo permette di valutare le situazionipiù urgenti e gravi.

Prosegue l'attività di lavoro in comune con i volontari dell'Associazione A.V.U.L.S.S. ed A.U.S.E.R.. Intutte le situazioni seguite, con il loro intervento molti elementi critici trovano una risposta più articolata.

In molti casi le ore di assistenza domiciliare disponibili non riescono a garantire le necessitàassistenziali; per tale motivo spesso i parenti ricorrono a richieste di inserimento in struttura e/oall’erogazione dell’assegno di cura per poter retribuire un’assistenza privata. Permane il problemarispetto all’assunzione delle collaboratrici familiari, o per problemi di reddito o per la mancanza di unregolare permesso di soggiorno. Si riconferma quanto già evidenziato nella precedente relazione inmerito ai lunghi tempi di attesa per i ricoveri in struttura e per l’erogazione degli assegni di cura; taleaspetto mantiene un alto livello di criticità in quanto le soluzioni attivate non rispondono pienamentealle richieste presentate.

Nei progetti di cure domiciliari è ancora carente il servizio colf, che rimaneindispensabile in quasi tutte le situazioni seguite: per garantire la permanenza dell’anziano nelproprio domicilio occorre, infatti, intervenire anche sull'igiene e la pulizia dell’ambiente in cuivive. Rispetto all’anno scorso si segnala una maggiore collaborazione da parte dei medici dibase in quanto sono aumentate le segnalazioni di anziani soli, senza riferimenti parentali.Dopo la segnalazione è anche proseguito uno stretto lavoro di rete. I centri strutturati presentisul nostro territorio ("Nello Farina" e Centro Diurno di Via Cotta) se da un lato rispondonoalle esigenze aggregative evidenziate, dall'altro per alcune persone non risultano essere la

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soluzione adeguata, in quanto l'uno con attività troppo poco strutturate e l'altro troppocontenitivo.

In sostanza permangono le problematiche già individuate lo scorso anno, ossia:L’esiguità delle ore relative al servizio di assistenza domiciliare;

• La mancanza di posti per i ricoveri in struttura e di sollievo;• I lunghi tempi di attesa per l’erogazione dell’assegno di cura;• La carenza di un servizio di trasporto in favore soprattutto di soggetti non autosufficienti,

in quanto il servizio dei volontari non può garantire la continuità nel tempo, dato il sempremaggiore numero di richieste. Una soluzione a tale problema potrebbe essere quelladell’erogazione di buoni taxi o di un rimborso per le spese di viaggio sostenute, come giàavviene per i residenti nel Comune di Collegno.

MINORI E LORO FAMIGLIE

Nel 2007 sono state definite alcune delle situazioni già in carico a seguito ai decretidell’Autorità Giudiziaria. Sono giunte al servizio più richieste di indagine da parte dellaProcura per interventi delle forze dell'ordine su nuclei con minori.

Tutte le richieste d’aiuto giunte in primo ascolto sono state accolte e diversamentetrattate. In prevalenza le domande erano riferite a problemi di lavoro, assistenza economica erichieste di esenzioni varie. I nuclei, nel processo di separazione, si trovano a fronteggiarecondizioni di forte disagio legate sia alla conflittualità di coppia sia a problemi economici.

Permane il problema delle madri lavoratrici, soprattutto se separate, in quanto lerichieste del mercato del lavoro non sono adattabili alla loro situazione sociale e familiare; ciòdetermina un senso di precarietà anche personale (vissuti di forte sfiducia). In questesituazioni il lavoro di rete rimane la modalità indispensabile per progettare un interventomaggiormente incisivo. Pertanto diviene determinante il rapporto tra il nostro servizio, ilservizio di Psicologia, il Centro Donna, le Cooperative, le Parrocchie, i servizi comunali, ilCentro di Aiuto alla Vita, le scuole, i centri di aggregazione giovanili, ecc. Importante per laprevenzione del disagio è una messa in rete di una informazione capillare alle famiglie di tuttele iniziative e progetti esistenti sul territorio a vario titolo e predisposti da enti vari pubblici eprivati (iniziative sulla genitorialità, sostegno ai neo genitori, sportelli per gli adolescentiecc.).

Le situazioni prese in carico a seguito di una segnalazione da parte dell’AutoritàGiudiziaria risultano sempre altamente complesse . Le situazioni di minori conosciute inseguito alla segnalazione della Procura Penale sono state tutte prese in carico anche conl’attivazione di interventi di inserimento in centri di incontro giovanili e, per due casi, conl'inserimento in comunità diurna. Permane la stretta collaborazione con gli educatori di strada,con gli educatori della Cooperativa San Donato, presenti sul territorio, e con gli altri educatoridella Cooperativa La Carabattola.

Si mette in evidenza ancora una volta, il problema dei lunghi tempi di attesa perl’emanazione dei provvedimenti da parte dell’Autorità Giudiziaria, in particolare delTribunale per i Minorenni. Questo comporta una ricaduta negativa sulla gestione dei casi, siaper il venire meno dell’efficacia degli interventi sia per la perdita di credibilità nei confrontidelle istituzioni.

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Le situazioni di separazione che pervengono al nostro servizio richiedono dil’investimento di molte energie: la legge sull’affidamento condiviso applicata alla maggiorparte delle situazioni, in realtà può trovare corrispondenza solo se vi è una reale condivisioneda parte di entrambi i genitori nella gestione dei figli, e tale "idillio" non riguardaassolutamente i casi seguiti dai servizi che, al contrario, esprimono alta conflittualità.

Il servizio di mediazione familiare può essere una risposta valida a questo tipo diproblematica. Nel 2007 il nostro servizio ha riscontrato delle difficoltà di invio ai Centri diMediazione Familiare in merito alla presa in carico delle situazioni segnalate. Si auspica, peril 2008, l’avvio di un servizio di mediazione che accolga le coppie del nostro territorio.

Il lavoro di stretta collaborazione con gli altri servizi (psicologia, pediatrico,cooperative, scuole, ecc…) è determinante nel lavoro sui casi con i minori. Nel corsodell'anno si è dovuti ricorrere all'utilizzo di servizi esterni in particolare per l'inserimento diminori presso la comunità diurna che aveva raggiunto il limite massimo di ingressi; talenecessità ha permesso di conoscere e sperimentare altre modalità di progettazione degliinterventi educativi a favore di minori.

In merito agli interventi mediati in luogo neutro tra minori e genitore non affidatario si èravvisata la necessità di fermarsi a riflettere circa gli accordi ed il funzionamento di taleintervento: i nodi critici maggiormente rilevati sono rinconducibili ad una difficoltà iniziale dicoinvolgere tutti gli operatori interessati per avviare un progetto comune e definire chi fa checosa; altro nodo incontrato riguarda la messa in comune delle informazioni e la lorocircolarità. Pertanto si sono individuate le premesse per organizzare una breveautoformazione.

L'intervento da parte degli educatori di strada ha preso un'altra forma nella secondaparte dell'anno quando anche il Progetto Scuole è ripartito con premesse di collaborazione econtinuità migliori rispetto a prima. La conformazione del territorio rende dispersivo e nonagevola la formazione di gruppi di giovani, che scelgono altri luoghi di aggregazione; laSaletta non è ancora vissuto come luogo di ritrovo da parte dei ragazzi. Pertanto, pur con unavalutazione positiva del lavoro effettuato nel corso del 2007, è nostro parere che ogni serviziodebba dedicare nel futuro più tempo per svolgere un lavoro congiunto nell’ottica di una strettatenuta della rete.

ADULTI IN DIFFICOLTA’

La povertà economica è un fenomeno in continua crescita. Alla mancanza di un redditostabile e all’incertezza sempre maggiore di reperire un lavoro, anche precario, si è aggiunto ildisagio, espresso da molte persone, di non riuscire a far fronte alle spese quotidiane ed unvisibile aumento di soggetti sempre più marginali.

Una condizione reddituale non adeguata comporta un aumento delle situazioni cherichiedono un intervento complesso e variamente articolato, in quanto i problemi legati ad unacondizione di povertà fanno aumentare i fattori di rischio: esclusione sociale, devianza, micro-criminalità e/o fenomeni di grave isolamento (senza fissa dimora, dipendenza da sostanza,ecc.).

La sede FG, nel 2007, ha rilevato nuovamente un aumento di richieste di assistenzaeconomica, provenienti da persone che non hanno un vero e proprio disagio conclamato o chenon rientrano in gruppi socialmente svantaggiati (ad es. persone anziane o prive di

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occupazione dopo i 50 anni di età) ma che presentano, per eventi improvvisi (separazioni,perdita del coniuge, detenzione, dimissioni da comunità terapeutiche, sfratti, perditaimprovvisa del lavoro) una condizione di impoverimento che, se non risolta nel medioperiodo, rischia di diventare cronica. L’età dei richiedenti si è notevolmente abbassata: siagiovani donne che uomini privi di validi supporti parentali e di strumenti per autonomizzarsisi rivolgono al servizio con richieste di ogni tipo. Le donne separate, sole e con figli a lorocarico, si rivolgono spesso al nostro servizio perché si trovano in una situazione redditualeinsufficiente (spesso l’ex coniuge non ha un lavoro stabile e quindi non contribuisce almantenimento dei figli, se non in minima parte o in seguito a cause legali. Presentano inoltreuna situazione debitoria considerevole che, con il tempo, tende ad aggravarsi. Situazione cheè determinata soprattutto da affitti elevati, aumento delle spese scolastiche e dei prezzi deigeneri di prima necessità, oltre alle spese relative alle utenze domestiche. In molti casi i parametri del nostro Regolamento di Assistenza Economica non consentono dirispondere a molte richieste presentate. In questi casi il servizio procede verso un lavoro di rete conaltri enti formali, associazioni e cooperative che, a diverso titolo, si occupano di problematiche sociali(Ufficio Pio San Paolo, Centro d’Ascolto P.G. Frassati, C.A.V., Cooperativa Regina Della Pace, C.R.Iecc.). Rispetto al rapporto con l’Ufficio Pio San Paolo permane una stabile e fruttuosa collaborazione,molti sono gli interventi rivolti a nuclei con minori, nel primo anno di vita del bambino (erogazioni dibuoni per l’acquisto di alimenti per la prima infanzia) e in tutte le altre situazioni che, non rientrandonei nostri parametri, vengono da noi segnalate (ad esempio fornitura di farmaci a totale caricodell’assistito o di protesi ortottiche).

Rispetto al Centro d’Ascolto P.G. Frassati i progetti di aiuto sono sempre stati eleborati in un rapportodi rete e tutte le richieste da noi segnalate sono state accolte opportunamente. E’ continuatopositivamente il lavoro di collaborazione con i volontari di tutte le parrocchie presenti sia sul territoriodi Fabbrichetta sia di Grugliasco Centro. Questi ultimi, di cui vogliamo sottolineare la validità comerisorsa umana, hanno spesso contattato il servizio per l’invio di casi da loro conosciuti, ad es. perl’erogazione del pacco alimentare. In particolare la parrocchia Santa Maria offre la possibilità diusufruire della fornitura di un pasto giornaliero con un piccolo contributo a carico dell’utente. Il serviziomette in atto, attraverso l’inserimento di questi soggetti in progetti di volta in volta proposti anche daenti pubblici e privati, ogni possibile tentativo di autonomizzazione ed emancipazione personale. Intaluni casi ci si limita invece alla consulenza e all’invio ad altri servizi (dormitori, mense, centri dipronta accoglienza) presenti sul territorio o fuori dal territorio, soprattutto per gli interventi di ”bassasoglia”.

Si è registrato un incremento di situazioni di sfratto che hanno come esito un ingresso nel tunnel dellamarginalità con scarse prospettive di recupero. Talvolta alcuni singoli riescono a ritornare nelle propriefamiglie d’origine; ciò in alcuni casi può essere una modalità per dividere le consistenti spese dimantenimento di un’abitazione, in altri è causa di ripresa di vecchi conflitti famigliari che spessosfociano in comportamenti violenti di non facile gestione. Tale fenomeno, oltre all’affollamento dellesituazioni abitative, crea un’alta conflittualità, un senso di inadeguatezza e una diminuzionedell’autonomia personale, che spesso produce una nuova espulsione e una nuova marginalità.L’emergere di questo quadro alquanto critico, deve far riflettere a tutti i livelli, tra i primi quello politico,per una rapida ricognizione dei bisogni dei singoli territori e dei possibili interventi sovrazonali. Perquanto riguarda le persone straniere non si è rilevato un aumento dell’afflusso di richiesta di aiuto alservizio. E’ proseguito invece il lavoro con le persone già conosciute ed in carico, anche con lapredisposizione di progetti specifici ed articolati.

Nel 2007 non sono stati attivati progetti ad hoc per gli adulti e - nonostante la fattivacollaborazione con il Centro per l’Impiego e con le altre agenzie del territorio - non si sonoverificati miglioramenti nelle possibilità di intervento a favore degli adulti in difficoltà.

Per quanto riguarda l’Ufficio Scuola e l’Ufficio Casa del Comune di Grugliascoprosegue il rapporto di collaborazione consolidato negli anni. Quanto al Servizio di SaluteMentale ed al SERT si auspica una migliore collaborazione.

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Area H che comprende i quartieri: Gerbido, Lesna, Paradiso, Quaglia e Zonaindustriale:

H 2005 2006 2007

Persone appartenenti a nuclei in carico 801 820 920

• di cui maschi / / 485

• di cui femmine / / 435

% persone assistite sul totale comunale 31,41 31,57 33,94

Nuclei famigliari in carico 312 315 352

% nuclei in carico sul totale comunale 30,38 31,56 32,65

Anziani appartenenti a nuclei in carico 167 169 190

• di cui maschi / / 71

• di cui femmine / / 119

% anziani in carico sul totale comunale 26,68 26,74 29,87

Minori appartenenti a nuclei in carico 181 209 234

• di cui maschi / / 123

• di cui femmine / / 111

• di cui disabili 11 13 12

• di cui maschi / / 7

• di cui femmine / / 5

% minori in carico sul totale comunale. 34,87 35,78 37,92

Adulti appartenenti a nuclei in carico 453 442 496

• di cui maschi / / 241

• di cui femmine / / 255

• di cui disabili 49 68 72

• di cui maschi / / 42

• di cui femmine / / 30

% adulti in carico sul totale comunale. 32,24 32,02 34,06

Disabili appartenenti a nuclei in carico 60 81 84

• di cui maschi / / 49

• di cui femmine / / 35

% disabili in carico sul totale comunale. 34,29 42,85 43,75

Nel mese di novembre del 2007 è avvenuto l’accorpamento delle due unità operativeterritoriali di Grugliasco. All’interno della nuova équipe, gli operatori hanno mantenutoreferenze e specificità legate alla competenza territoriale. Inoltre, per agevolare l’accesso alservizio dei cittadini nelle borgate afferenti alla sede H, è stato mantenuto presso l’ex sede del

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servizio di viale Radich il “primo ascolto”. Si propongono, di seguito, alcune riflessioni trattedalle relazioni annuali prodotte dagli operatori dell’ambito territoriale.

DISABILI In aumento il numero di minori stranieri, in particolare di origine rumena, con disabilità sia psichicheche fisiche. L’ingresso della Romania nell’Unione Europea ha senz’altro facilitato la presa in carico diquesti nuclei, permettendo di attivare gli interventi sociali e sanitari (es. della NPI) in modo menofarraginoso (come si verifica per le situazioni di irregolarità). Tali nuclei si rintracciano per lo più inborgata Lesna, zona di confine con il territorio torinese, ed il servizio ne viene a conoscenza tramite lesegnalazioni della scuola elementare. L’accesso diretto non si è mai verificato presumibilmenteperché, alla difficoltà di comprendere la lingua, si aggiungono una differente cultura della disabilità delpaese d’origine in cui le politiche a favore di questa utenza sono purtroppo limitate e l’organizzazionesocio-sanitaria è profondamente diversa. Infatti, dalla conoscenza dei nuclei in carico è emerso che lerisposte a tale problematica, non prevedono l’elaborazione di progetti multidimensionali personalizzati.

In termini di approccio al problema seppure gli operatori (di servizio sociale e del NID) intendanoformulare progetti con risposte flessibili e articolate, purtroppo devono confrontarsi con risorse carentie poco diversificate che non possono rendere operativi tali progetti. L’assistenza domiciliarecostituisce pressoché l’unica risorsa di aiuto alla famiglia del minore disabile in età scolare. Ciò sitraduce in attività di cura della persona (badanza ed igiene personale) anche in situazioni moltocomplesse in cui sarebbe altresì auspicabile garantire un sostegno relazionale ed educativo.

ANZIANI

Il numero degli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti è molto elevato erichiede quotidianamente un lavoro di monitoraggio delle situazioni già in carico el’elaborazione di progetti per i nuovi nuclei. Spesso le segnalazioni pervengono dagli ospedaliche sollecitano interventi da parte del territorio per il rientro al domicilio.

L’attivazione della Commissione UVG è una procedura che richiede determinati tempitecnici (per la relazione sociale e infermieristica) e il necessario disbrigo di pratiche da partedei familiari (formalizzazione della domanda con Isee, scheda medica e pratiche per ilriconoscimento dell’I.C.). Anche a fronte di situazioni molto problematiche - non costituendoqueste un’eccezione - non è possibile rendere operative quelle risorse ritenute più opportunedalla valutazione professionale, intendendo con queste l’assegno di cura o il ricovero instruttura (a carattere definitivo o di sollievo). In questi casi la risposta data ai familiari èrelativa alla posizione dell’anziano in graduatoria, non essendovi risorse spendibilinell’immediato o in tempi ragionevoli. Nelle situazioni in cui non è ancora corrispostal’indennità di accompagnamento anche i costi economici sono elevatissimi.

Per ogni pratica di attivazione UVG gli operatori vengono a contatto con storie familiarimolto dolorose, in cui la sofferenza per la malattia del congiunto si aggiunge a storie diprecarietà economica, lavorativa e sociale dei familiari. L’onere assistenziale ricade, infatti,sui familiari che devono attingere a risorse personali (anche economiche) per garantire unabadanza soddisfacente al congiunto. Inoltre, i figli degli anziani – adulti tra i 40 e i 60 anni oanziani a loro volta - si trovano in una collocazione generazionale che richiede loro diricoprire più ruoli difficilmente sostenibili: se da un lato si organizzano per prestare le cureappropriate all’anziano, dall’altro sono gravati dall’onere di sostenere anche i propri figli, intermini di accudimento dei nipoti o di aiuto economico, trascurando i propri progetti di vita.Le famiglie che si rivolgono ai servizi si trovano spesso in queste condizioni e non sonoepisodiche le reazioni depressive all’evento stressante.

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Nelle situazioni di parziale non autosufficienza diventa significativa la risorsa delle curedomiciliari, che spesso si struttura con interventi di igiene personale e la consegna dei pasti aldomicilio. Nelle situazioni di grave non autosufficienza talvolta sono stati attivati progetti cheprevedono un intervento di assistenza domiciliare nel breve periodo, sostanzialmentefinalizzato all’istruzione della badante (spesso straniera) nelle pratiche di igiene emobilizzazione dell’anziano.

Al servizio sociale pervengono numerose richieste di accompagnamento degli anzianiper effettuare terapie riabilitative o visite ospedaliere, in quanto il servizio sanitario offrerisposte in tal senso solo a fronte di specifiche patologie. Pertanto, nelle situazioni di mediagravità è preziosa la collaborazione con i volontari del progetto “Camminare con Te” delCentro di Ascolto Frassati, seppur questa organizzazione non possa rispondere in totoall’ingente numero delle richieste per le insufficienti risorse disponibili (n. volontari e n.automobili).

Il servizio continua a sostenere un costante numero di anziani autosufficienti in terminidi assistenza economica mediante il Reddito di mantenimento o con contributi volti alle speseper il mantenimento dell’abitazione.

MINORI E LORO FAMIGLIE

Nel corso dell’anno le famiglie con figli minori in carico al servizio, siano esse giàseguite da tempo che di nuovo contatto, hanno portato storie di vita connotate dadisgregazione familiare, precarietà economica ed instabilità sociale (casa, lavoro, eccetera).

Si sottolinea l’elevato numero di separazioni conflittuali che richiedono al serviziointerventi di mediazione del conflitto e di accompagnamento/tutela per i minori coinvolti.Emerge l’incapacità delle coppie separate nel gestire ed accordarsi in merito a questioni diordinaria amministrazione ma anche di problematizzare quanto il conflitto genitoriale siriversi sui minori. Inoltre, si è rilevato come la separazione della coppia coinvolga sempre piùspesso la famiglia allargata che diviene parte attiva della separazione. Sono rare le situazioniin cui i familiari ricoprono la funzione di facilitatori e riescono a stemperare le tensioni. Piùspesso, il loro coinvolgimento determina l’inasprimento del conflitto, con esiti talvolta moltodannosi per i minori che non trovano adeguata accoglienza e protezione da parte degli adultisignificativi. Dal nostro osservatorio, l’istituto dell’affidamento condiviso continua aconnotarsi come problematico in numerose situazioni seguite dal servizio.

Un ulteriore difficoltà si riscontra nel lavoro con gli adolescenti, nella fascia d’etàcompresa tra i 14 e i 17 anni. Sia i ragazzi già in carico al Servizio (per i quali ad esempio,sono già stati attivati interventi di carattere educativo) che i giovani che appartengono a nucleidi nuova conoscenza, propongono forti meccanismi di resistenza e di chiusura agli interventiproposti. La possibilità di incidere significativamente sulle varie situazioni è limitata inassenza di una condivisione del progetto da parte dei ragazzi e delle loro famiglie. Si èsperimentato che la natura coatta dell’intervento spesso ha esiti fallimentari.

A fronte di elementi di disagio dei minori, il ricorso al Servizio di Psicologia risulta unarisorsa poco efficace in termini di trattamento se i genitori non riconoscono la necessità di unlavoro sulle proprie difficoltà e fragilità personali e genitoriali. Nei casi di minori adolescenti,è frequente che la famiglia valuti i segnali di malessere del proprio figlio come fisiologicidell’età adolescenziale; questa “lettura” si connota spesso come alibi dei genitori per evitaredi problematizzare le loro difficoltà.

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L’anno 2007, a differenza di quelli precedenti, si è caratterizzato anche per la messa inatto di interventi con alta valenza protettiva nei confronti dei minori in collaborazione conl’autorità giudiziaria (allontanamenti dalla famiglia d’origine). In talune situazioni familiariper le quali il servizio aveva promosso diversi interventi di sostegno socio-economico e disupporto alla genitorialità, il cambiamento è stato assente o comunque non sufficiente agarantire al minore un contesto di vita sano e tutelante.

Buona la collaborazione con gli educatori della Coop.va La Carabattola, con i qualisono consolidate pratiche e modalità operative. Nel corso dell’anno si sono intensificate leoccasioni di confronto tra assistenti sociali, educatori e psicologhe al fine di rifletterecongiuntamente sull’operatività e “curare” la rete, sia per affinare alcuni strumenti di lavorodi interesse comune (ad esempio, verbale congiunto di rete e schede progettuali o disegnalazione sui minori).

E’ proseguito, infine, l’impegno della sede nel “Progetto Scuole”. Le istituzioniscolastiche segnalano al servizio la necessità di attivare interventi principalmente perproblemi di tipo economico e abitativo, oppure per segnalare difficoltà di apprendimento edaltri problemi sanitari, anche con l’aspettativa che il servizio possa “intercedere” con l’Asl.

Nei casi in cui il servizio sociale deve esercitare una funzione di controllo (anche sumandato dell’autorità giudiziaria) diviene indispensabile individuare maggiori spazi diconfronto al fine di condividere la preoccupazione sui minori e l’opportunità di taluniinterventi.

ADULTI IN DIFFICOLTA’

Anche per il 2007, i principali disagi riscontrati negli adulti che afferiscono al serviziosono riconducibili all’instabilità lavorativa o allo stato di disoccupazione. Ne seguonoreazioni “a cascata” in cui alla precarietà economica si va ad incidere sulla capacità dimantenere la risorsa abitativa, in un momento storico già caratterizzato da affitti con canonitroppo elevati.

Nel corso dell’anno si è ulteriormente riscontrata la difficoltà di dare risposta allesituazioni di precarietà economica cronica, in cui la persona è spesso ultra quarantacinquenne,non più collocabile nel mercato del lavoro, talvolta priva di rete familiare o, laddove presente,non in grado di fornire il sostegno necessario.

A fronte dell’incremento delle situazioni di morosità, relative sia agli alloggi di ediliziapopolare che abitazioni private, si sono intensificati i rapporti con l’Ufficio Casa perconcordare gli iter percorribili al fine di evitare la perdita della risorsa abitativa.

Nel caso di nuclei con caratteristiche di cronicità, residenti in un alloggio privato inlocazione, nonostante la messa in atto di progetti ad hoc (supporto economico eaccompagnamento all’utilizzo delle risorse territoriali), non sempre è possibile evitare losfratto. L’iter che si prefigura è l’inserimento nella graduatoria “sfrattati” (trattandosi dimorosità incolpevole) per l’assegnazione della casa popolare. Anche i nuclei che già risiedonoin alloggi di edilizia pubblica e sono in una condizione di disagio cronicizzato, seppur icanoni di locazione siano molto contenuti, richiedono al servizio interventi per sanare lamorosità accumulata. In questi casi, l’esigenza di aiutare la persona nel pagamento degli affittio per contrarre e mantenere un impegno di spesa con l’ A.T.C, richiederebbe sostegni

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economici permanenti a cui l’Ente potrebbe semmai provvedere a fronte di risorseeconomiche aggiuntive.

Dal nostro osservatorio rileviamo la carenza di alternative ed opportunità indispensabilia produrre un cambiamento. Le risorse lavorative provenienti dal CPI o da altri enti nonsoddisfano il bisogno di occupazione o richiedono requisiti (titolo di studio, età) e competenzeche gli adulti in difficoltà seguiti dal servizio spesso non possiedono.

In un progetto di aiuto complessivo si inseriscono i preziosi sostegni dell’Ufficio Pio,del Centro di Ascolto Frassati e delle parrocchie (soprattutto per la consegna del paccoviveri).

Infine, in merito ai rapporti con i servizi specialistici sanitari (CSM e Ser.T) si ribadisceche proprio per la complessità delle situazioni, sarebbe necessario procedere congiuntamentesecondo un modello operativo in cui interventi sociali e sanitari procedano in parallelo senzasovrapporsi o con incongrue deleghe.

L’ambito del distretto socio sanitario.

L’anno di attività appena concluso è caratterizzato dalla mole di lavoro svolto edall’ampliamento dell’offerta di servizi progettata e realizzata, meglio descritta dagli ufficipreposti. Si sottolinea che vi è stato anche un profondo cambiamento nei servizi e negli uffici3che ha reso necessario un grande lavoro di connessione per favorire l’inserimento dei nuovioperatori e per recepire in modo adeguato il loro contributo professionale alla definizione dinuovi rapporti e modalità di lavoro. La grande risorsa di condividere gli stessi spazi presso ilPoliambulatorio di Collegno, ha consentito di superare gli ovvi momenti di difficoltà e di nonparalizzare o rallentare l’attività, nell’attesa che tutti i nuovi operatori fossero in grado di agireautonomamente. Ciò ha richiesto, agli operatori già in servizio, un grande sforzo diaccoglienza, adattamento, adeguamento.

La grande “fatica” che ha caratterizzato l’anno è anche relativa all’estrema variabilità delpanorama normativo sia interno (applicazione di nuovi regolamenti, nuove funzioni relativeall’Ufficio Tutele) sia degli Enti connessi (Regione, Provincia, Asl) e all’incertezza deifinanziamenti a disposizione (contributi pervenuti a fine anno dalla Regione, continuacontrattazione di risorse con l’Asl, con variazioni in corso d’anno, ecc.). All’Area operativa4 èstata richiesta una funzione continua di comprensione, adattamento e mediazione con i servizi

3 Trasferimento dell’istruttore amministrativo alla sede centrale, inserimento di un nuovo coordinatoreeducatore Nid e di due nuovi educatori Nid della Cooperativa Il Margine, inserimento dell’assistente socialepresso lo Sportello Socio - Sanitario, cambiamento di due OSS presso lo Sportello (per dimissioni e aspettativamaternità) e conseguente inserimento di due nuove figure.

4 I servizi e gli uffici dell’Area sono chiamati a rivestire ruoli diversi; presa in carico diretta dellesituazioni, relazioni con i familiari, mediazione tra servizi, progettazione individuale e di rete, proposta di nuoviservizi, ricerca di finanziamenti esterni - ovviamente con il mandato della direzione consortile - monitoraggiospesa, gestione rapporti convenzionali. Dell’Area fanno parte 5 operatori (1 assistente sociale direttore Area, 2assistenti sociali di cui 1 part - time al 70%, 2 coordinatori educatori). Nel Nid sono presenti, come personalesanitario, soltanto 1 educatore a 30 ore settimanali ed il medico responsabile a 20 ore ed il Nia ha 1 caposalainfermieristico oltre ad 1 operatore dello Sportello.

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connessi, al fine di applicare le nuove disposizioni e di monitorare con estrema attenzione ilpiano delle risorse e delle spese relative ai progetti ed obiettivi gestiti. La funzione di “snodo”tra organizzazioni istituzionali diverse - Asl nelle sue varie articolazioni, ma anche ufficiterritoriali consortili e uffici centrali amministrativi - pone l’Area al centro di una complessitàdi rapporti: in particolare per quanto attiene alle relazioni con i servizi convenzionati,accreditati o in concessione.

Nell’ambito territoriale del distretto, coincidente con il Consorzio, sono infatti operativi:quattro centri diurni, un centro di produttività sociale, due comunità alloggio, una microcomunità, una convivenza guidata, quattro agenzie per progetti educativi disabili sensoriali,una cooperativa per il progetto “Giocabilità”, una cooperativa per il progetto “Verso Casa”,quattro cooperative concessionarie dei servizi di assistenza domiciliare, una cooperativa per loSportellosocio-sanitario, una centro diurno integrato per anziani parzialmente non autosufficienti, trestrutture per anziani non autosufficienti. L’Area operativa consortile intrattiene inoltrerapporti costanti con numerose strutture esterne al territorio (2 centri diurni disabili, 22strutture per inserimento persone disabili, 13 strutture per anziani non autosufficienti).

Se si escludono le tre strutture residenziali territoriali per anziani non autosufficienti ed ipresidi esterni all’ambito distrettuale, gli operatori impiegati dalle cooperative che gestisconoservizi consortili servizi possono essere così quantificati: 40 educatori, 86 OSS, 16 operatoridi aiuto e sostegno, 9 colf, 19 altri (tecnici laboratori, accompagnatori, operatori nonqualificati) per un totale di 170 persone. In particolare è da segnalare che le sole cooperativeaddette all’assistenza domiciliare occupano 50 OSS, 16 operatori aiuto sostegno e 6 colf.

Le relazioni più strutturate vengono ovviamente tenute con i servizi operanti sul territorio -spesso con la mediazione dei responsabili/coordinatori - senza escludere però, in particolareper i servizi educativi, relazioni dirette con gli operatori coinvolti sul caso. Per quantoriguarda invece i servizi fuori dal territorio le relazioni sono quasi esclusivamente con icoordinatori/responsabili. Si sottolinea, in ogni caso, che le strutture esterne nelle quali sonoinserite persone disabili vengono visitate annualmente dagli operatori Nid per le verificheprogettuali (svolte da un operatore Cisap unitamente ad un collega della sanità). Le struttureper persone anziane fuori dal territorio vengono invece visitate solo per situazioniparticolarmente problematiche e si fa riferimento ai PAI (Piano assistenziale individualizzato)in merito ai progetti ed alle relazioni con i familiari per gli aggiornamenti dei casi. Si rilevainoltre che gli operatori del nucleo interdisciplinare vengono spesso interpellati, specie per lestrutture per anziani, anche dai responsabili amministrativi in merito a pagamenti, fatture,integrazioni rette e tale lavoro non può essere demandato agli operatori dello Sportello. Nelcorso dell’anno hanno assunto importanza anche le relazioni, spesso problematiche, con lestrutture nelle quali sono ricoverate persone, in particolare anziani, in tutela/curatela, alConsorzio, con la necessità di raccordarsi con l’Ufficio tutele e le assistenti sociali delle sediterritoriali.

Con riferimento ai dati sugli operatori di cooperativa impiegati è il caso di sottolineare come iservizi consortili (nello specifico per anziani, disabili e cure domiciliari) rappresentino, perl’area territoriale, un consistente bacino di posti di lavoro, molti dei quali occupati da personeresidenti sul territorio stesso o nei comuni limitrofi. Ai 170 operatori dei servizi giàmenzionati vanno inoltre aggiunti i 49 assistenti personali assunti dalle famiglie beneficiariedi assegno di cura ed i 13 per i beneficiari del progetto Savi per un totale complessivo di 232persone regolarmente occupate (pari al personale di una azienda di tutto rilievo o al personaledi un Comune di media grandezza)

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Con riferimento alla richiesta di servizi che afferisce all’Area si possono esprimere alcuneconsiderazioni. Si registra una maggior consapevolezza da parte dei cittadini rispetto ai propridiritti, con una forte contrattualità in merito alle prestazioni richieste. Vi è stato un incrementonella domanda di partecipazione alle Unità Valutative e richieste di incontri, in particolarequando non è stato confermato il progetto sottoposto a valutazione. Per quanto riguarda glianziani si osserva l’aumento di richieste intervento a favore di “grandi “ anziani spesso ultra90enni, la cui assistenza grava spesso su altri anziani (65/70enni) con situazioni familiaripesantissime. Nel corso dell’anno le possibilità di ricovero in struttura per anziani nonautosufficienti sono cresciute grazie all’incremento di numero posti letto in convenzionedisposto dall’Asl 5 distretto di Collegno, con una considerevole riduzione dei tempi di attesasoprattutto per le situazioni connotate da una importante gravità sul piano sanitario e/osociale. Pur essendo stato incrementato il finanziamento per assegni di cura da parte dell’Asl5, l’intervento risulta ancora fortemente insufficiente rispetto al bisogno espresso dallefamiglie, che dimostrano un forte gradimento per il servizio, anche se spesso incontranodifficoltà nel reclutamento degli assistenti familiari e nella gestione della relazione con loro.

Si rileva una crescita delle segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per situazioni di anziani in cuinon vi sono conclamati maltrattamenti, ma trascuratezze di diversa gravità o rischi dicirconvenzione sia da parte di familiari sia di conoscenti/estranei. A questo proposito risultamolto problematico il lungo tempo che intercorre tra le segnalazioni e la “pronuncia” da partedella Procura/Tribunale con la difficoltà del servizio di mettere in atto effettivi interventi ditutela per l’anziano in condizioni di fragilità.

Nel corso del 2007 si sono presentate alcune situazioni, ancora numericamente non elevatema in ogni caso significative, di anziani con gravi problematiche abitative ed in condizioni diautosufficienza non ancora seriamente compromessa. La mancata disponibilità di alloggisupportati, a costi contenuti, ha reso indispensabile per queste persone il ricovero in struttura,intervento eccessivamente protettivo nella loro fase di vita.

A fronte di tutte le problematiche rilevate si osserva come l’Unità Valutativa Geriatrica svolgai suoi lavori ormai in seduta quasi permanente nel corso di tutta la settimana, vista la necessitàdi continui provvedimenti specie in situazioni di urgenza, di copertura turn –over sui postiletto, di continuità assistenziale (per la quale mancano posti letto dedicati da parte dell’Asl) edimissioni protette.

Rispetto alle persone con disabilità nel 2007 si è confermata la crescita delle richiesteinterventi a favore di persone con handicap fisico (malattie degenerative, esiti di traumi perincidenti, ecc.), per le quali non vi sono ancora risorse strutturate tranne l’assistenzadomiciliare e, per alcune situazioni limitate, la partecipazione ai moduli di attività del CPSgestito dalla cooperativa La Bottega. Il progetto Savi può essere utilizzato, compatibilmentecon le risorse a disposizione, solo da persone motivate e capaci di gestire un percorso di vitaindipendente. Pertanto sarebbe necessario estendere gli assegni di cura alle persone chenecessitano, in prevalenza, di interventi assistenziali consistenti, oggi sostanzialmente a caricodei familiari.

Significativo è l’incremento di domande all’Uvap formulate da familiari di persone affette daautismo, in particolari minori, rispetto ai quali l’unica risposta possibile al momento èl’assistenza domiciliare a supporto delle famiglie che sono in condizioni più critiche.

Il problema della mobilità sul territorio e di conseguenza l’assenza di adeguati servizi per iltrasporto/accompagnamento di anziani e disabili viene rilevato in modo costante da tutti gli

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operatori coinvolti nella gestione dei casi. L’assenza di un coordinamento rispetto alle scarserisorse attivate dai diversi enti rende la situazione ancora più difficile.

Un’ultima osservazione riguarda la crescita delle richieste di rivalutazione poste da altriservizi sanitari alle Unità Valutative. Se in passato si trattava esclusivamente di situazioni incarico al Dipartimento di Salute Mentale nel corso dell’anno si sono valutate persone in caricoal Sert, che ha segnalato la “cronicizzazione” dei pazienti, dichiarando la conclusione delpercorso terapeutico con la necessità di presa in carico da parte dei servizi distrettuali.Rispetto al DSM è stato predisposto, con il Distretto di Collegno, un protocollo d’intesa per lesituazioni di disabilità, ma non si è arrivati alla firma. In assenza di migliori definizioni dipercorsi e casistica, le decisioni si differenziano caso per caso, con prese in carico definite inpercentuale tra i diversi servizi coinvolti.

Ufficio progetto anziani e cure domiciliari

L’anno 2007 è stato connotato da una elevata complessità del lavoro svolto dall’Ufficio.A seguito del trasferimento dell’operatore amministrativo presso la sede centrale le funzionistrettamente amministrative e burocratiche sono state affidate in toto agli operatori delloSportello Socio Sanitario. L’assistente sociale responsabile dell’ufficio ha invece svoltodirettamente la supervisione dei progetti assistenziali nuovi ed in corso, curando inoltre gliaspetti di gestione del budget connessi al caricamento ed all’erogazione dei contributieconomici (assegni di cura, affidamenti di vicinato).

Una valutazione comune fatta dagli operatori dell’Area riguarda il fatto che nel corsodell’anno si sono intensificati i rapporti con le sedi territoriali, soprattutto in merito allesituazioni segnalate all’Autorità Giudiziaria, per l’apertura di tutele, curatele oamministrazioni di sostegno: ciò porta a riflettere anche sull’elevata problematicità dellesituazioni seguite, che riguarda più elementi tra loro connessi (aspetti sanitari, di rischiosociale, risvolti economici, situazioni di disagio abitativo).

Con riferimento all’assistenza domiciliare l’anno 2007 è stato caratterizzato, inparticolare, da due processi di cambiamento:

• l’avvio della concessione del servizio di assistenza domiciliare a quattro Cooperativedislocate sul territorio consortile, con la conseguente “ridistribuzione” degli utenti in basealla sede territoriale di appartenenza;

• l’affidamento della gestione dello Sportello Socio Sanitario ad una quinta Cooperativa,che ha acquisito anche tutta una serie di funzioni amministrative prima svolte da operatoridell’Area Socio Sanitaria.

La concentrazione degli interventi su specifiche aree territoriali ha comportato per gli operatori delleCooperative una maggior facilità di spostamento, una conoscenza più approfondita dei quartieri e,nella maggior parte dei casi, una migliore collaborazione con i servizi sociali consortili. AlleCooperative concessionarie è stato richiesto, nel corso dell’anno, un considerevole sforzo diadattamento, scambio e confronto tra loro e nei confronti dello Sportello, che è venuto a configurarsicome soggetto “altro”: la collaborazione a livello tecnico, progettuale ed organizzativo ha comportatola ricerca di un linguaggio comune e condiviso dagli operatori.

Da quest’anno lo Sportello Socio Sanitario ha visto un ampliamento ed una diversificazionedell’équipe di lavoro, in quanto è presente un’assistente sociale con funzione di responsabiledell’attività svolta e vi è una figura amministrativa che si occupa prevalentemente della definizione edemissione dei buoni di servizio. La complessità e la mutevolezza dello scenario in cui si colloca inparticolare questa attività (variazione delle tariffe dell’assistenza domiciliare, “passaggio” dei casi tra le

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Cooperative concessionarie, riconoscimento o meno della quota sanitaria sul valore economico deiprogetti validati dall’UVG) ha comportato una notevole difficoltà iniziale, ed ha richiesto un fortesupporto da parte degli operatori dell’Area Socio Sanitaria.

Dai dati forniti per la relazione di consuntivo, si evince un aumento dell’affluenza dei cittadini alloSportello, il che va a confermare l’efficacia di questo strumento, della sua collocazione e degli oraridedicati all’accoglienza. Risultano inoltre in costante crescita le richieste di valutazione dei progettiassistenziali all’Unità Valutativa Geriatrica; la necessità di validare anche progetti già in corso, inquanto riferiti ad utenti o clienti del Consorzio, ha determinato una maggiore consapevolezza del ruolosvolto dalle Cooperative nella rilevazione dei bisogni, nel monitoraggio delle situazioni a “rischio” enell’aggiornamento sull’evoluzione dei casi. D’altro canto, il passaggio dall’Unità Valutativa hadeterminato una selezione in base alla gravità delle situazioni affrontate: i casi in cui emergono delleautonomie residue, o ritenuti sufficientemente compensati da figure familiari o prossime all’utente,ricevono un parere favorevole quasi esclusivamente se il progetto è volto a garantire prestazioniessenziali (come l’igiene personale).

Ufficio progetto disabili Il terzo anno di attività del Nucleo Interdisciplinare Disabili (NID), è iniziato all’insegna dei numerosicambiamenti di personale già evidenziati. Tale aspetto ha portato l’équipe di lavoro a cercare unnuovo equilibrio e una nuova modalità operativa riconosciuta da tutti i soggetti istituzionali e del privatosociale coinvolti e finalizzata ad armonizzare le diverse “filosofie” al fine di perseguire efficacementegli stessi obiettivi.

La fatica di trovare un linguaggio comune ha caratterizzato il lavoro di tutto il 2007, per condividereesperienze diverse ma soprattutto trasmettere la storia di un territorio e le trasformazioni di unservizio, che, nel corso degli anni ha cercato di rispondere a bisogni nuovi, e sempre più complessidelle persone con disabiltà. Nonostante l’équipe dedicasse tempo alla sua ridefinizione come gruppodi lavoro, si è continuato a svolgere una funzione di mediazione fra i vari soggetti coinvolti (la personainteressata, i familiari, gli operatori ASL e CISAP, le cooperative e le associazioni di utenza), cherichiede spesso un grosso lavoro da parte degli operatori nel dover gestire una richiesta in continuacrescita, a fronte di risorse sempre più esigue.

La progettazione non è, in ogni caso, stata trascurata e, nel corso dell’anno, si è dato avvio a tre nuoviprogetti: due relativi alle persone disabili adulte uno ai minori disabili. Per quanto riguarda gli adulti,nel mese di novembre, si è conclusa la fase sperimentale del progetto Centro di Attività e si è avviatoil Centro di Produttività Sociale, gestito dalla Cooperativa La Bottega, con l’inserimento di disabiliintellettivi, provenienti anche da Centri Diurni del territorio Consortile. Dal mese di settembre si èanche dato avvio al progetto di Tregua e Sollievo presso la Comunità Le Nuvole. Si è così fornitarisposta a 4 famiglie, che hanno fatto domanda in corso d’anno a fronte di una sola famigliainteressata fino a quel momento.

Per l’area minori, si è realizzato il Progetto Giocabilità, grazie ad una stretta collaborazione con l’UOSRiabilitazione Psico-sociale Asl 5, la Cooperativa Atipyca e la Cooperativa il Margine e la FondazionePaideia, che ha anche finanziato il progetto. Tale lavoro ha permesso a 11 minori disabili dipartecipare ad un’esperienza di socializzazione, con una forte valenza educativa. Attraverso le attivitàsvolte si sono ottenuti risultati importanti sulla sfera sociale e di comunicazione. (tale aspetto èriportato sia dalle famiglie, sia dalla scuola).Il Progetto ha coinvolto gli insegnanti delle scuoleelementari e medie di Collegno e Grugliasco. Ha previsto una stretta collaborazione con il liceopsicopedagogico Curie sede di Collegno, grazie alla quale 9 ragazzi hanno svolto, all’interno deigruppi, il loro tirocinio formativo.

Si è realizzato da parte del Nid grande lavoro nel rapporto con le famiglie, che hannoiniziato a rivolgersi al servizio in modo spontaneo per avere informazioni, supporto, ma ancheper progettare insieme non solo l’intervento individuale rivolto al proprio figlio, ma anche perportare idee e contributi al progetto stesso, che iniziano a sentire come loro. Nelle attività rivolte ai minori continua ad essere obiettivo degli operatori NID mettere in campo leproprie professionalità per svolgere una funzione di raccordo fra i vari soggetti coinvolti nella

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progettazione. Si vorrebbe costituire un coordinamento stabile che coinvolga il NID, le sedi territorialidel CISAP, la NPI, la Psicologia e il Servizio di riabilitazione. Il Coordinamento dovrebbe divenire illuogo dove confrontarsi, creare procedure sempre più efficaci, di collaborazione e di lavoro in équipemulti - professionali, e partendo dall’analisi dei bisogni reali dei minori disabili, trovare soluzioniinnovative, progettare nuovi interventi e modelli operativi. Ad oggi, se si è riusciti a creare un buonlivello d’interazione (anche se non sempre facile) con il servizio di NPI, la logopedia, le scuole e lesedi territoriali del CISAP sulla gestione di casi individuali, ancora non si è riusciti ad avere uno spaziocomune di confronto e di progettazione comune in senso più ampio e globale.

Fondamentale per il lavoro è stata la collaborazione con le sedi territoriali: la condivisione dei progettie la gestione congiunta di situazioni complesse ha permesso di raggiungere risultati più efficaci. Siritiene che questa rappresenti la modalità più adeguata per una reale presa in carico delle persone, daadottare per tutte le situazioni. Soprattutto per quanto riguarda i minori disabili - dove spesso vengonorichieste risposte flessibili e non convenzionali - si ritiene indispensabile, non solo una presa in caricocongiunta, ma una progettazione che coinvolga sia l’Area Socio Sanitaria, sia l’Area Sociale.L’obiettivo è di creare risposte sempre più capaci di rispondere in modo adeguato a situazioni ad altolivello di complessità, dove le azioni messe in campo possano rispondere alle necessità dei minori edelle loro famiglie.

Si ritiene infine di segnalare che sempre più spesso gli operatori NID hanno dovuto affrontaresituazioni nelle quali la contemporanea presenza di più problematiche ha comportato la necessità diuna collaborazione sempre più stretta con Il Dipartimento di salute mentale e il Servizio per leTossicodipendenze.

L’ambito territoriale del Consorzio.

L’anno 2007 ha visto molti cambiamenti negli uffici e servizi dell’area assistenzasociale, sia relativamente alle sedi territoriali, sia nell’ufficio centrale, sia logistici sia dipersonale. In primis i cambiamenti “logistici” che si sono concretizzati nel trasferimento degliuffici di 3 su 4 sedi territoriali. Per prima, nel mese di giugno, è stata finalmente trasferita lasede di V.le dei Partigiani, Villaggio Dora di Collegno, presso i nuovi locali del Centro CivicoSalvatore Treccarichi in P.zza Europa Unita 2 a Collegno. I locali, ampi e luminosi,sicuramente più adeguati rispetto ai locali fino ad allora occupati in alloggi ERP di V.le deiPartigiani, hanno permesso la ricollocazione anche di alcuni servizi sanitari territorialiprecedentemente trasferiti al Poliambulatorio di V. Oberdan, (centro vaccinale, consultoriofamigliare, ambulatorio infermieristico, medici di famiglia), nonché l’allocazione di alcuneassociazioni e dell’ufficio operativo della Cooperativa Sociale Valdocco, concessionaria inquella zona dei servizi di assistenza domiciliare per il consorzio.

Nel mese di ottobre sono stati trasferiti da V.le Radich a V. Di Nanni a Grugliasco, giàsede consortile per i territori di Fabbrichetta e Centro, gli uffici che si occupano dei cittadinidei quartieri/borgate Lesna, Gerbido, Paradiso, Quaglia e Zona industriale. L’accorpamentodegli uffici si è reso necessario per poter meglio garantire ai cittadini continuità di risposta delservizio sociale ed agli operatori di lavorare in condizioni di maggiore confronto e supporto.Si è consapevoli che l’ubicazione dell’attuale sede non è funzionale in quanto troppodecentrata rispetto alla conformazione del territorio. Il Comune di Grugliasco si è impegnato aricollocare i servizi socio assistenziali in una sede più centrale nei prossimi anni. La nuovasituazione ha richiesto un investimento straordinario degli operatori per riorganizzare il nuovogruppo di lavoro che si è venuto a creare, confrontare e definire modalità operative piùomogenee, dare continuità all’accoglienza ed alla prosecuzione dei progetti di aiuto dovendofare i conti anche con imprevisti e ineluttabili cambiamenti di personale (dimissioni,maternità).

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Infine, a scavalco tra dicembre 2007 e gennaio 2008 sono stati trasferiti gli operatoridella sede di C.so Francia 269 a Collegno, (quartieri di S.Maria, Regina Margherita, Leumann) e l’assistente sociale della sede operante sul quartiere di Paradiso di Collegno e sul campososta di Str. Della Berlia (fino ad allora ubicata in V.le Radich a Grugliasco), nei locali di ViaVacchieri 7 a Collegno. Tale trasferimento si è reso necessario in quanto i locali di C.soFrancia erano insufficienti ad accogliere il nuovo, più consistente gruppo di lavoro. Anche inquesto gruppo di lavoro vi sono stati parecchi cambiamenti di personale che hanno richiestocontinue riorganizzazioni interne finalizzate a garantire comunque i tempi e la qualità degliinterventi di aiuto

Questi cambiamenti, per una piccola struttura come quella consortile, se pur attesi ed ingran parte auspicati, hanno comportato molto lavoro e qualche fatica, in particolare dell’AreaRisorse e Staff che ha curato tutti gli aspetti amministrativi, contrattuali, logistici, diadeguamento impianti, di organizzazione e gestione dei traslochi, ecc. nonché molto lavoro diriorganizzazione, comunicazione interna ed esterna, di composizione di nuovi gruppi dilavoro, di mediazione, adattamento ai cambiamenti, ecc. in particolare da parte di tutta l’AreaAssistenza Sociale che li ha vissuti direttamente a tutti i livelli. Anche per i cittadini, inparticolare per i residenti a Paradiso di Grugliasco e di Collegno, e per le agenzie del territoriocome le scuole e le associazioni di volontariato di quel quartiere, abituati ad avere la sedeterritoriale “sotto casa” e quindi a scambi molto frequenti e facilitati con gli operatoriconsortili, il cambiamento non è stato facile e forse non ancora completamente “assorbito”.Occorre trovare nuove modalità di raccordo e “ripensare” ai significati attuali della presenzadel servizio sociale professionale sul territorio. L’auspicio è che i nuovi assetti aiutino tutti avivere e a lavorare meglio.

Nelle tre sedi territoriali accorpate così come sopra specificato sono operativi 13assistenti sociali (alcuni a tempo parziale o con parte del tempo dedicato a funzioni centrali) e4 impiegati amministrativi, mentre negli uffici progetto minori e loro famiglie e adulti indifficoltà e provvidenze economiche operano 3 assistenti sociali a tempo parziale (oparzialmente dedicato); l’area operativa di riferimento è l’area assistenza sociale, che èsupportata da 2 istruttori amministrativi posti a livello centrale oltre alla direttrice di area.

Oltre al personale dipendente che opera nelle unità operative consortili, va considerato ilpersonale delle cooperative che operano in concessione e/o convenzione con il Consorzio inattività e servizi per la gran parte rivolti esclusivamente alla popolazione consortile.

In particolare la Società Cooperativa La Carabattola è concessionaria dei servizieducativi territoriali e residenziali per minori e dei servizi di sostegno alla genitorialità, neiquali operano 18 educatori professionali, 2 adest/colf, 4 psicologi/psicopedagogisti/mediatorifamiliari oltre a 4 volontari del servizio civile e 2 tirocinanti educatori.

Da segnalare poi che ognuna delle 4 cooperative concessionarie dei servizi di assistenzadomiciliare ha individuato 2 OSS che, all’interno dell’attività di assistenza che svolgono pergli utenti anziani e disabili, operano nei progetti a favore di famiglie con minori per i quali,data la specificità delle problematiche, si rende necessario garantire continuità anche per“capitalizzare” l’esperienza che vede per ora un numero ristretto di situazioni.

Inoltre la Società Cooperativa Paradigma opera in convenzione con 2 psicoterapeuti inéquipe con un’assistente sociale dipendente CISAP per il servizio di valutazione e trattamentodella famiglia maltrattante.

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Per quanto riguarda le strutture per minori presenti sul territorio e gestite in concessionee /o convenzione si ricorda la comunità alloggio residenziale per minori a Grugliasco cheospita fino a 8 minori; la comunità diurna posta a Torino - al confine con Collegno eGrugliasco - che accoglie quotidianamente fino a 10 minori; il luogo neutro per gli incontrimediati dei minori con i parenti alla presenza di personale educativo.

Oltre alle strutture del territorio, sono utilizzate dall’ufficio progetto minori e lorofamiglie altre strutture (centri diurni, comunità alloggio, case famiglia, ecc.) per l’inserimentodi minori e di madri con i loro bambini. Sono 16 le strutture (diurne e residenziali) fuori delterritorio consortile con le quali sono intrattenuti rapporti costanti.

Per quanto riguarda le strutture per gli adulti presenti sul territorio, non vi sonoconvenzioni ma pagamento di rette di ospitalità quando ve ne è la necessità anche perché sulterritorio consortile è presente una sola struttura, ed un’altra nel territorio limitrofo. Per ilresto ci si rivolge prevalentemente a Torino o fuori zona quando la situazione lo richiede.

Per quanto riguarda l’attività degli Uffici progetti minori e famiglie e degli Ufficiprogetti adulti in difficoltà e gestione provvidenze economiche si rimanda alla lettura dellerelazioni sullo stato di attuazione articolate puntualmente per obiettivi e sub obiettivi delpresente documento.

CISAP 2005 2006 2007

Persone residenti5 87.327 87.216 87.618

• di cui maschi 42.271 42.245 42.336

• di cui femmine 45.056 44.971 45.282

Persone appartenenti a nuclei in carico 5.9016 5.834 7 6.3778

• di cui maschi / / 2.858

5 I dati annuali di popolazione riportati in tabella vengono estratti nel gennaio dell’anno successivo aquello di riferimento dai file trasmessi al Consorzio dalle anagrafi comunali. Occorre dunque precisare chepossono subire variazioni a seguito della verifica da parte dell’ISTAT.

6 Di cui 52 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

7 Di cui 45 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

8 Di cui 48 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

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• di cui femmine / / 3.519

% persone assistite su residenti 6,76 6,68 7,27

Nuclei residenti. 36.527 36.314 37.235

Nuclei famigliari in carico 2.3999 2.32510 2.585

% nuclei in carico su residenti 6,57 6,40 6.94

Anziani 65 e oltre residenti 16.619 17.164 17.660

Anziani appartenenti a nuclei in carico 1.46711 1.40512 1.53113

• di cui maschi / / 520

• di cui femmine / / 1.011

% anziani su residenti 8,83 8,18 8,66

Minori 0 – 17 residenti 13.461 13.436 13.587

Minori appartenenti a nuclei in carico 1.27314 1.37615 1.49316

• di cui maschi / / 781

• di cui femmine / / 712

• di cui disabili 85 97 95

• di cui maschi / / 55

• di cui femmine / / 40

% minori su residenti. 9,46 10,24 10,98

Adulti 18 – 64 residenti 57.247 56.616 56.371

Adulti appartenenti a nuclei in carico 3.161 3.05217 3.35218

• di cui maschi / / 1.556

• di cui femmine / / 1.796

• di cui disabili 30919 33120 35721

9 Di cui 24 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

10 Di cui 20 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

11 Di cui 2 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

12 Di cui 1 seguito centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

13 Di cui 4 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

14 Di cui 11 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

15 Di cui 11 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

16 Di cui 9 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

17 Di cui 33 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

18 Di cui 35seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

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• di cui maschi / / 178

• di cui femmine / / 179

% adulti su residenti. 5,52 5,39 5,94

Disabili appartenenti a nuclei in carico 39422 42823 45224

• di cui maschi / / 252

• di cui femmine / / 200

La tabella che segue evidenzia i “dati di flusso” dell’utenza che registrano un aumento dellapresa in carico: a fronte di 485 nuovi nuclei si registrano – nell’anno - solamente 170“dimissioni”.

ANNO 2007

Ambito TerritorialeTotale CartelleSociali

Di cui apertenell’anno

Di cui chiusenell’anno

ACD 705 155 25

B 336 75 26

E 444 61 12

COLLEGNO 1.485 291 63

F 312 48 22

G 414 86 43

H 352 56 41

GRUGLIASCO 1.078 190 106

EXTRA TERRIT. 21 4 1

TOTALE 2.585 485 170

19 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

20 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

21 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

22 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

23 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

24 Di cui 6 seguiti centralmente e non attribuiti ai singoli comuni

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Con riferimento ai minori appartenenti ai nuclei familiari in carico si forniscono alcunidati disaggregati per fasce d’età intermedie:

2004 2005

CISAP Tot.

%su tot

%su pop.

Tot.

%su tot

%su pop.

Minori appartenenti a nuclei in carico 1.357

/ 10,20

1.273

/ 9,45

• di cui nati nell’anno 62 4,57

9,48

68 5,34

9,21

• di cui con età 1 – 10 anni 669

49,30

8,82

707

55,54

9,25

• di cui con età 11 – 13 anni 227

16,73

10,72

226

17,75

10,61

• di cui con età 0 – 13 anni 958

70,60

9,25

1.001

78,63

9,52

• di cui in età 14 – 17 275

20,27

9,37

271

21,29

9,17

2006 2007

CISAP Tot.

%su tot

%su pop.

Tot.

%su tot

%su pop.

Minori appartenenti a nuclei in carico 1.376

/ 10,24

1.493

/ 10,98

• di cui nati nell’anno 76 5,52

10,39

46 3,08

6,29

• di cui con età 1 – 10 anni 659

47,89

8,58

768

51,44

9,95

• di cui con età 11 – 13 anni 205

14,89

9,46

244

16,34

10,67

• di cui con età 0 – 13 anni 940

68,31

8,88

1.012

67.78

9,43

• di cui in età 14 – 17 274

19,91

9,58

338

22,64

11,83

In modo analogo si procede per gli anziani:

2004 2005

CISAP Tot.

%su tot

%su pop.

Tot.

%su tot

%su pop.

Anziani appartenenti a nuclei in carico 1.332

/ 8,32

1.467

/ 8,82

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• di cui con età 75 e oltre 838

62,92

13,67

915 62,37

14,14

• di cui con età 80 e oltre 570

42,80

17,72

642 43,76

19,33

• di cui con età 90 e oltre 129

9,69

25,60

159 10,83

30,00

• di cui non autosufficienti 523

39,27

/ 640 43,62

/

2006 2007

CISAP Tot.

%su tot

%su pop.

Tot.

%su tot

%su pop.

Anziani appartenenti a nuclei in carico 1.405

/ 8,18

1.531

/ 8,67

• di cui con età 75 e oltre 918

65,33

13,45

1.050

68.58

14,69

• di cui con età 80 e oltre 661

47,04

18,81

732

47,81

19,94

• di cui con età 90 e oltre 150

10,67

27,52

182

11,88

37,06

• di cui non autosufficienti 602

42,84

/ 691

45,13

/

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ANNO 2007 PERSONE RESIDENTI CISAP

57%

43% PERSONE RESIDENTICOLLEGNOPERSONE RESIDENTIGRUGLIASCO

ANNO 2007 PERSONE ASSISTITE CISAP

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 NUCLEI RESIDENTI CISAP

58%

42% NUCLEI DICOLLEGNONUCLEI GRUGLIASCO

ANNO 2007 NUCLEI ASSISTITI CISAP

60%

40% NUCLEI COLLEGNO

NUCLEI GRUGLIASCO

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ANNO 2007 - DISABILI IN CARICO

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI IN CARICO

58%

42% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI RESIDENTI

60%

40% COLLEGNOGRUGLIASCO

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ANNO 2007 ADULTI IN CARICO

56%

44% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 ANZIANI IN CARICO

58%

42% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 ADULTI RESIDENTI

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 ANZIANI RESIDENTI

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Gli obiettivi gestionali assegnati (prestazioni essenziali).

Con riferimento al mandato di perseguire la realizzazione del programma del Consorzionel suo complesso e, in particolare, di garantire la fornitura delle prestazioni essenziali diassistenza sociale e socio sanitaria - anche attraverso l’aggiornamento e la revisione delquadro regolamentare e la costante riorganizzazione degli interventi e della struttura operativa– vengono, di seguito, indicati gli obiettivi gestionali assegnati e le relative azioni realizzateper assicurare, agli aventi diritto, le suddette prestazioni.

1- Informazione e consulenza corrette e complete alle persone e alle famiglieper la fruizione dei servizi (art. 18, comma 1, lettera h) della L.R. 1/2004).

Sub obiettivo “Primo ascolto”. Garantire il regolare svolgimento dell’attività da parte dellesedi territoriali e la puntuale registrazione delle problematiche presentate e degli esitidell’ascolto. Aggiornare in tempo reale le cartelle informatizzate d’utenza. Fornire i datirichiesti dalla Direzione alle scadenze previste.

Stato di attuazione. L’attività è stata regolarmente assicurata nel rispetto degli standardoperativi prefissati. Da segnalare che, con il trasferimento degli operatori afferenti il territoriodi Borgata Lesna, Gerbido, Paradiso, Quaglia e Zona industriale da V.le Radich alla la sede diVia Di Nanni 28 sempre a Grugliasco, si è deciso di continuare ad offrire il servizio di primoascolto per i cittadini di dette zone nei locali di V.le Radich 6; tale offerta comporta losdoppiamento del personale che il venerdì mattina copre due sedi per accogliere i cittadini.L’efficacia di tale scelta andrà verificata in itinere.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cittadini ricevuti in primo ascolto sediterritoriali

567 590552

N. registrazioni problematiche presentate 567 590 552

• Di cui cittadini stranieri Manca dato Manca dato 31

Di seguito si fornisce il dato ripartito per ambito territoriale dal quale si evidenzia chel’accesso è, dal punto di vista numerico, omogeneo per quanto attiene ai due Comuni:

Persone transitate al primo ascoltoArea Territoriale

2005 2006 2007

ACD 132 140 146

B 60 42 49

E 89 107 91

COLLEGNO 281 289 286

F 86 105 91

G 116 112 92

H 84 84 83

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GRUGLIASCO 286 301 266

TOTALE 567 590 552

La tabella che segue evidenzia le problematiche presentate:

TIPOLOGIA RICHIESTE 2005 2006 2007

Assistenza domiciliare 97 112 108

Assistenza economica 174 162 153

Casa 47 43 50

Disagio minori 8 10 6

Esenzioni 3 11 9

Informazioni 62 61 62

Lavoro 36 32 23

Maltrattamenti 0 4 1

Prestito 0 0 1

Previdenza 2 2 0

Problemi familiari 32 39 35

Problemi legali 11 21 11

Problemi sanitari 55 55 60

Inserimenti in strutture 25 23 19

Segnalazioni ad enti e servizi 6 7 7

Trasporto 9 8 7

Valore nullo 0 0 0

TOTALE 567 590 552

Infine si fornisce il dato relativo alle tipologie di utenza nei rispettivi ambiti territoriali:

Cittadini transitati al primo ascolto suddivisi per tipologia e ambito territoriale

ACD

B E F GH

TOT.

Minori 29 2 3 4 1

73

7

Minori disabili 0 0 0 1 1 0 2

Adulti8

812 5

84

04

02

62

64

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Adulti disabili 02 1 9 8

52

5

Anziani autosufficienti 32

18 17

22

14

11

114

Anziani non auto sufficienti2

48 1

31

62

52

41

10

TOTALE CITTADINI1

4649 9

19

19

28

35

52

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Sub obiettivo “Sportello sociale”. Garantire l’implementazione delle attività dello sportellogestito dalla cooperativa sociale “La Nuova Cooperativa” secondo quanto previsto dalcontratto di affidamento del servizio. Assicurare il regolare svolgimento dell’attività dellosportello e la puntuale registrazione delle problematiche presentate e degli esiti dell’ascolto.Fornire i dati richiesti dalla Direzione alle scadenze previste. Gestire la convenzione con laProvincia di Torino fornendo i rendiconti alle scadenze previste.

Stato di attuazione.

L’attività viene regolarmente assicurata nel rispetto degli standard operativi prefissati.Preziosa è la collaborazione dell’addetta allo sportello che, grazie alle sue caratteristichepersonali e professionali, è stata determinante nell’aggiornamento del personale consortile perattuare le verifiche delle dichiarazioni rese dai richiedenti misure economiche.

Di seguito si fornisce il dato ripartito per ambito territoriale dal quale si evidenzia chel’accesso è, dal punto di vista numerico, omogeneo anche se prevale, probabilmente anche perragioni di collocazione territoriale, il Comune di Grugliasco:

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cittadini ricevuti presso lo sportello sociale 461 468 496

• di cui residenti in CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile223

• di cui residenti in GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile273

N. registrazioni problematiche presentate. 461 468 496

La tabella che segue evidenzia il dato relativo alle tipologie di utenza/problematichesegnalate:

Tipologia di richieste N. Richieste

Anziani 156

Famiglie 252

Handicap 38

Lavoro e formazione 8

Giovani 18

Immigrati 24

Sub obiettivo “Sportello distrettuale”. Garantire l’implementazione delle attività dello sportellogestito dalla cooperativa sociale “Chronos” secondo quanto previsto nel capitolato di appalto. Lapuntuale registrazione delle problematiche presentate e degli esiti dell’ascolto. Aggiornare in temporeale le cartelle informatizzate d’utenza. Fornire i dati richiesti dalla Direzione alle scadenze previste.

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Stato di attuazione.Dopo due anni di sperimentazione lo Sportello Socio - Sanitario ha assunto una propria identità,avallata da un progetto fortemente voluto dall’Ente Committente. Nato come “Sportelli dellecooperative accreditate sull’assistenza domiciliare” è divenuto uno Sportello unico, in grado diassicurare ai cittadini l’accesso all'intero complesso delle prestazioni sanitarie rilevanza sociale esociali a rilevanza sanitaria. Il nuovo assetto ha ispirato una riorganizzazione del lavoro, si sonoinserite nuove figure professionali (responsabile di cooperativa, assistente sociale) – l’équipe èdivenuta multidisciplinare - e nuove funzioni (emissione buoni servizio Cisap, istruttoria integrazionirette, definizione assegni di cura, accoglienza domande Uvap). L’équipe ha avuto il mandato diripensare all’organizzazione del lavoro alla luce dei cambiamenti avvenuti e il fatto di fare parte dellastessa Cooperativa ha facilitato il processo di armonizzazione tra gli operatori.

Lo Sportello, nella sua nuova veste, è diventato un punto di riferimento per i cittadini, per iservizio socio – sanitari e per le cooperative accreditate, accompagna dalla A alla Z ilpercorso del cittadino, dalla domanda all’erogazione del servizio. Funge da “centrale” dicollegamento ed, in termini di integrazione socio - sanitaria, diventa esemplare anche peraltre realtà territoriali. L’aumento di affluenza conferma che lo Sportello è riconosciuto dallacittadinanza ed è uno strumento efficiente per avere accesso ai servizi.25

Dal 2007 viene richiesto allo Sportello di svolgere il ruolo di organizzare gli spazi informativispecializzati e, tra gli altri, l’Informa handicap. Tale funzione richiede un costanteaggiornamento e formazione degli operatori. Vista la mole e complessità delle attività svoltedallo Sportello non è facile prevedere spazi esclusivi rivolti a questo tipo di funzione.Attualmente viene integrata nell’accoglienza, e supervisionata dal responsabile di servizio. LoSportello ha prodotto opuscoli e stampati informativi destinati alla generalità dell’utenzarispetto a percorsi, opportunità, modalità di accesso ad altri servizi socio-sanitari.

L’aumento progressivo dei cittadini che si rivolgono allo Sportello e successivamenteaffluiscono ai servizi ed alle commissioni collegate, si traduce in un costante incremento dilavoro. A fronte delle risorse umane disponibili, occorre pertanto prevedere di semplificarealcune procedure al fine di contenerne i tempi di espletamento.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cittadini ricevuti presso lo sportellodistrettuale

592 1.217 1.924

• di cui di Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

1.139

• di cui di Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

785

N. registrazioni problematiche presentate 504 1.408 2.585

N. consulenze sportello “informa handicap”26 / 85 90

25 In corsivo le riflessioni degli operatori, tratte dalla relazione dello Sportello Socio - sanitario integratocooperativa Chronos.

26 Nel 2007 l’attività Informa handicap è stata riassorbita dall’attività dello Sportello Socio Sanitario.

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N. opuscoli diffusi sportello “informahandicap”

/ / 30

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Spesa: Il primo ascolto viene effettuato da personale Cisap

Spesa: Euro 17.373,60 escluso personale Cisap

ANNO 2007 PERSONE RESIDENTI CISAP

57%

43%

PERSONERESIDENTICOLLEGNOPERSONERESIDENTEGRUGLIASCO

ANNO 2007 PERSONE PRIMO ASCOLTO

52%48% COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 SPORTELLO SOCIALE

45%

55%

COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 115.000,00 escluso personale Cisap

ANNO 2007 SPORTELLO SOCIO SANITARIO

59%

41% COLLEGNOGRUGLIASCO

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2 - Superamento delle carenze del reddito familiare e di contrasto della povertà (art.18, comma 1, lettera a) della L.R. 1/2004);

Sub obiettivo “Promozione formazione e lavoro”. Operare, in ambito territoriale, per lapromozione dell’inserimento formativo e lavorativo degli utenti con le modalità in atto e neitempi indicati dalla Direzione Generale. Predisporre ed attuare – nell’ambito dell’attività diservizio sociale professionale/educativa - i progetti individuali finalizzati al conseguimentodell’autonomia economica degli utenti.

Stato di attuazione.E’ continuata la collaborazione con il Centro per l’Impiego e con il Patto Territoriale Zona Ovestfinalizzata all’inserimento di persone in difficoltà per età, storie personali, genere, in attivitàpre - lavorative e “formative” (inserimenti affiancati dal SIIL per adulti in difficoltà, Progetto DIPIU’,P.O.R. Occupabilità). E’ continuata la collaborazione con il Comune di Collegno per l’inserimento neicantieri di lavoro comunali di persone in carico al servizio sociale. Si sta inoltre sviluppando, inpartenariato con la Provincia di Torino ed i Comuni di Collegno e Grugliasco, la misura denominataAsset Building (costruzione del patrimonio personale): consente di conoscere e sperimentare unagestione del budget familiare efficace e di integrare un percorso di risparmio familiare conl’acquisizione di un contributo pubblico, a fondo perduto, erogato dalla Provincia di Torino. Le famiglieche hanno aderito a tale percorso sono state 20, individuate tra quelle che hanno presentato domandaper l’assegno di maternità per il primo figlio e famiglie con bimbi piccoli che frequentano i nidicomunali.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. iniziative con Assessorati lavoro 1 127 1

N. iniziative ambito Patto territoriale 3 328 2

N. iniziative Centro Territorialeadulti

/ 129 1

N. iniziative C.F.P. locali (no OSS) / / /

N. persone inserite in formazione 7 2 3

N. persone segnalate al Pattoterritoriale

20 5

N. inseriti f.l /cantieri/lsu/coop. 21 10 15

Sub obiettivo “Assistenza economica”. Assicurare il sostegno economico a singoli e nucleifamigliari che dispongono di redditi insufficienti – con i criteri e le modalità previsti dal “Regolamentodelle misure di contrasto alla povertà e dei contributi economici assistenziali” – nei tempi indicati dallaDirezione. Assicurare l’erogazione dei contributi per maternità e terzo figlio secondo le modalità ed icriteri fissati dalla normativa di riferimento. Assicurare la gestione dei bandi e l’erogazione deicontributi regionali per il sostegno al pagamento dei canoni di locazione nei modi e con le scadenze

27 Borse Adulti in difficoltà

28 Progetto PERLA, DI PIU’, POR

29 Progetto POLIS

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previste. Predisporre le modifiche e gli aggiornamenti regolamentari da sottoporre agli organideliberanti ove si rilevi l’esigenza e la possibilità di rendere più efficaci gli interventi di sostegnoeconomico.

Stato di attuazione.

L’erogazione di contributi economici viene regolarmente assicurata nel rispetto degli standardoperativi prefissati. Sono emerse alcune criticità operative da parte dell’istituto di credito aseguito di modifiche organizzative che hanno di fatto “appesantito” il lavoro dell’ufficioamministrativo centrale dell’area assistenza sociale e prodotto errori. I parametri utilizzati nelRegolamento delle misure di contrasto alla povertà e dei contributi economici – assistenzialisono stati aggiornati regolarmente con delibera del C.d.A n. 17 del 28.03.07. A fronte di unallargamento dei parametri utilizzati per l’erogazione di contributi, sia il numero di cartelleattive, sia la spesa sono state contenute rispetto all’anno 2006. Si ritiene che la motivazioneprincipale di tale contenimento sia motivata dalla possibilità di consultare la banca datidell’Agenzia delle Entrate e quindi di verificare preventivamente la situazione patrimonialedei cittadini richiedenti e di non procedere all’erogazione se non ve ne sono i requisiti; infatti idinieghi a richieste di contributi sono stati 60 nell’anno (48 nel 2006 e 36 nel 2005).

Sono stati liquidati nel mese di maggio i contributi regionali per il sostegno al canone relativiall’anno 2004 (esercizio 2005) e nel mese di gennaio 2008 i contributi regionali relativiall’anno 2005 (esercizio 2006). In entrambi gli esercizi, il contributo regionale è statointegrato dai contributi comunali di co-finanziamento che hanno portato la quota liquidata alcittadino al 50% circa del fabbisogno reale. Da considerare che tra il n° di domande presentatenell’estate 2006 (903 per il 2004 e 929 per il 2005), ed i contributi effettivamente erogati nel2007 (628 liquidati nel 2007 su affitti 2004) c’è una differenza pari circa al 30%, dovutaprincipalmente all’esclusione dalla misura a causa del non possesso dei requisiti (redditosuperiore, incidenza affitto su reddito non sufficiente, ecc.).

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cartelle economica attive30 241 290 253

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile160

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile90

• di cui extra territorialiDato non

disponibileDato non

disponibile3

N. persone economica in carico 559 672 556

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile354

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile194

• di cui extra territorialiDato non

disponibileDato non

disponibile8

30 Tra le cartelle attive non vengono computati i dinieghi.

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N. Anziani economica in carico 82 89 70

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile52

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile18

• di cui non autosufficientiDato non

disponibileDato non

disponibile12

N. Adulti economica in carico 336 412 336

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile209

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile123

• di cui extra territorialiDato non

disponibileDato non

disponibile4

di cui disabili 46 61 53

N. Minori economica in carico 141 171 150

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile93

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile53

• di cui extra territorialiDato non

disponibileDato non

disponibile4

di cui disabili 10 12 10

N. indigenti beneficiari ticket pasti 8 7 19

Persone beneficiarie esenzione sanitaria 14 14 22

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile15

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile7

N. cartelle assegni maternità incarico

100 96 77

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile44

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile33

N. persone assegni maternità incarico

395 392 320

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile188

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile132

N. cartelle terzo figlio in carico 73 66 70

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile33

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• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile35

• di cui extra comunaliDato non

disponibileDato non

disponibile2

N. persone terzo figlio in carico 386 347 370

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile185

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile176

• di cui extra comunaliDato non

disponibileDato non

disponibile9

N. cartelle integrazione affitti incarico

486 644 628

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile387

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile237

• di cui extra comunaliDato non

disponibileDato non

disponibile4

N. persone integrazione affitti incarico

1.001 1.367 1.265

• di cui di CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile751

• di cui di GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile501

• di cui extra comunaliDato non

disponibileDato non

disponibile13

La tabella che segue evidenzia il dato di utenza suddiviso per ambito territoriale.

Raffronto tra cartelle assistenza economica e persone assistite

Area territoriale2005 2006 2007

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Cartelle

Persone

Cartelle

Persone

Cartelle

Persone

ACD 44 70

53 88

46 86

B 28 85

40 120

30 76

E 82 199

92 216

84 192

COLLEGNO 154 354

185 424

160 354

F 16 37

23 49

18 38

G 21 42

26 45

24 40

H 47 121

52 141

48 116

GRUGLIASCO 84 200

101 235

90 194

EXTRA TERRIT. 3 5 4 13

3 8

TOTALE 241 559

290 672

253 556

La tabella seguente indica le tipologie d’utenza assistite economicamente nell’ultimotriennio.

Utenti 2005 2006 2007

Anziani 82 89 70

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

52

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

18

• di cui non autosufficienti 14 18 12

Minori 141 171 150

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

93

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

53

• di cui extra territoriali Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

4

• di cui disabili 10 13 10

Adulti 336 412 336

di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

209

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di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

123

• di cui extra territoriali Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

4

• di cui disabili 46 61 53

Totale 559 672 556

Sub obiettivo “Microcredito d’emergenza”.

Avviare la sperimentazione delle iniziative volte al finanziamento di prestiti ed allapromozione del risparmio responsabile nell’ambito del “Programma triennale di politichepubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale e alla povertà” attivato dalla Provincia diTorino. Svolgere le funzioni di coordinamento della sperimentazione nell’ambito dell’Ufficiodi Piano di Zona nel quale sono rappresentati i Comuni associati.

Stato di attuazione.

Nel mese di marzo si è formato il gruppo di lavoro, costituito dai Comuni di Collegno eGrugliasco, dalla Provincia di Torino, da Banca Etica e dal Consorzio, che ha lavorando perl’attivazione della sperimentazione delle azioni di microcredito personale e di sostegno alrisparmio ed al consumo responsabile all’interno del Programma Triennale Provinciale dicontrasto alla vulnerabilità sociale ed alla povertà denominato “Fragili Orizzonti”. L’avviopubblico delle iniziative è stato fatto nei mesi di ottobre e novembre. Sono in atto i colloquida parte di Banca Etica con le famiglie interessate al fine di valutare il possesso dei requisitied il progetto di risparmio/di spesa e rendicontazione/restituzione. La mancanza di unacampagna di pubblicizzazione, prevista ma in ritardo di attuazione per problemi tecnici dellaProvincia, è probabilmente una con - causa del rallentamento nelle adesioni al progetto. Ilprestito può essere richiesto per sostenere le seguenti spese: per la salute; per l’abitazione; perla formazione scolastica e/o professionale; spese legate ad eventi familiari improvvisi.

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delConsorzio, in collaborazione con gli altri soggetti istituzionali e del privato sociale competenti(Centro per l’Impiego, Comuni, Cooperative Sociali, Associazioni di volontariato, ecc.),progetti integrati finalizzati alla prevenzione, al recupero ed al reinserimento sociale rivolti asettori di popolazione in situazione di rischio o di disagio con riferimento all’obiettivo diassicurare il sostegno economico contrastando la povertà. L’obiettivo deve essere perseguitoin particolare nell’ambito delle attività di pianificazione zonale (Piano di Zona) e del PattoTerritoriale Zona Ovest.

Progettare, presentare, gestire - in collaborazione con i soggetti individuati per larealizzazione -, rendicontare nell’ambito dell’ufficio di piano del Piano di Zona, le iniziativein materia di immigrazione extracomunitaria relativamente al bando provinciale. Convocaredue volte l’anno il “tavolo Going to”, che vede la partecipazione dei soggetti istituzionali enon attivi sulla tematica “stranieri” con l’obiettivo di conoscere e raccordare gli interventipresenti sul territorio.

Stato di attuazione.

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Si è partecipato, nell’ambito dell’Ufficio del Piano di Zona, al Bando Provinciale 2007 e si èelaborato un unico progetto di concerto con i Comuni di Collegno e di Grugliasco ed inaccordo con l’ASL TO3 Distretto 1 (ex ASL 5), nell’ambito dell’Ufficio di Piano di Zona. Ilprogetto, denominato TUTTINRETE, è stato finanziato ed è stato avviato nel mese di agosto2007 ed è tuttora in corso di attuazione. Il progetto ha come obiettivi: raccogliere edelaborare, aggiornandoli, i dati ufficiali ed informali sulla presenza degli stranieri sulterritorio; diffondere le informazioni sui servizi esistenti nelle principali lingue straniere edutilizzando il web, al fine di rendere i servizi più accessibili; continuare a gestire il TavoloGoing to, rafforzandone ed ampliandone la struttura; presentare i risultati del progetto a tutti isoggetti della rete in un momento pubblico previsto per il 17 marzo 2008.

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventi consortilifinalizzati al sostegno economico di singoli e nuclei con l’attività svolta dalle numeroseassociazioni con le quali si intrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non (l’Ufficio PioS. Paolo, la Croce Rossa, la Caritas e le S. Vincenzo parrocchiali, il Centro d’AscoltoFrassati, il Centro Aiuto alla Vita ecc.).

Stato di attuazione.

Continuativi e costanti sono i rapporti con le associazioni di volontariato, con le quali sihanno collaborazioni attive su diversi progetti rivolti ad utenti. E’ stata rivista e rinnovata nelcorso dell’anno la convenzione con l’Associazione Centro d’Ascolto Frassati. Si riportano idati di attività che il Centro d’Ascolto Frassati ha trasmesso, dai quali emerge un interessante“spaccato” della realtà delle povertà sul territorio. L’associazione ha accolto nell’anno 337persone, di cui 333 residenti nei Comuni di Collegno e Grugliasco, 285 italiani e 48 stranieri.I problemi emersi sono relativi per la gran parte a difficoltà di tipo economico (219), alla casa(55), alla salute (53). Inoltre i volontari dell’Associazione Frassati svolgono un utilissimoservizio di accompagnamento di persone sole, anziane, con problemi presso struttureospedaliere e ambulatoriali (Progetto Camminare con te) e nel corso dell’anno 2007 hannoeffettuato 1300 accompagnamenti.

ANNO 2007 NUCLEI RESIDENTI CISAP

58%

42% NUCLEI DI COLLEGNO

NUCLEI GRUGLIASCO

ANNO 2007 NUCLEI ECONOMICA

63%

36%1%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

EXTRA

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Spesa: Euro 345.584,82

Spesa: Euro 1.402.401,50

Spesa: a carico INPS

ANNO 2007 NATI NELL'ANNO

61%

39%COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 CONTRIBUTI SOSTEGNO AL CANONE

61%

38%1%

COLLEGNOGRUGLIASCOEXTRA

ANNO 2007 ASSEGNI MATERNITA'

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: a carico INPS

ANNO 2007 - NUCLEI RESIDENTI CON TRE FIGLI MINORI

56%

44% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 - NUCLEI BENEFICIARI ASSEGNO TERZO FIGLIO

47%

50%

3%

COLLEGNOGRUGLIASCOEXTRA

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3 - Mantenimento al domicilio delle persone e sviluppo della loro autonomia(art. 18, comma 1, lettera b) della L.R. 1/2004)

Sub obiettivo “Assistenza domiciliare accreditata”. Andrà messo a regime il sistema difornitura dei servizi incentrato sullo “sportello distrettuale” e sulla valutazionepreventiva/predisposizione dei progetti individualizzati a cura delle competenti Unità diValutazione. Se necessario si dovrà rivedere l’impianto regolamentare ed organizzativo deiservizi che dovranno operare garantendo la continuità degli interventi. Avviare lasperimentazione delle attività domiciliari finalizzate alla tutela di minori, nuclei familiari edadulti in difficoltà gestite attraverso le sedi territoriali. Andrà altresì consolidato il rapporto trale agenzie concessionarie e le sedi territoriali al fine di rafforzare ed ottimizzare la rete diaiuto locale.

Stato di attuazione.

Il sistema di fornitura dei servizi incentrato sullo “sportello distrettuale” e sulla valutazionepreventiva/predisposizione dei progetti individualizzati a cura delle competenti Unità diValutazione funziona a regime ma deve fare i conti con l’elevato afflusso di utenza. Lacapacità di risposta è condizionata dalle risorse messe in campo non solo dal consorzio (che,inoltre, utilizza la cooperativa) ma anche dal personale sanitario distrettuale nell’ambito delleUnità di valutazione. L’iter più complesso ed articolato per la valutazione determina unleggero rallentamento nei tempi di risposta. Per quanto attiene alla determinazione del redditodegli utenti si è provveduto a predisporre una prima revisione del regolamento dell’assistenzadomiciliare (che verrà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea consortile) volta a megliotutelare gli assistiti. Nel corso dell’anno si è curata la messa a regime del nuovo sistema diconcessione a quattro cooperative sociali, con la riattribuzione dei casi in carico in base allacollocazione territoriale delle agenzie e la revisione di tutti i progetti in corso.

Il Servizio di Assistenza Domiciliare è stato implementato e si è tentato di dare una maggioredefinizione agli interventi afferenti all’Area Assistenza Sociale attraverso le “Linee guidasulla sperimentazione di interventi di promozione e sostegno della domiciliarità a favore dipersone e famiglie in carico al servizio sociale territoriale per problematiche socio -assistenziali” deliberate dal C.d.A nel mese di maggio 2007. La sperimentazione, facente capoai Progetti Minori e loro Famiglie ed Adulti in difficoltà, prevede che l’assistenza domiciliarenon sia una prestazione fornita su richiesta del cittadino ma proposta dal servizio sociale dellesedi territoriali all’interno di un più complesso progetto di aiuto in favore di nuclei famigliaricon gravi problematiche sociali. Si prevede di erogare gli interventi di norma solo a nucleicon ISEE modesto, a titolo gratuito. Sono confluiti in questi interventi anche le attività diassistenza domiciliare avviate anni addietro con il progetto “Madri si diventa”.

Nel 2007 sono stati seguiti 10 minori, con interventi appartenenti alle seguenti tipologie:♦ accompagnamento del minore casa-scuola e scuola –casa oppure scuola-Centro

Diurno♦ accompagnamento del minore, se il genitore è impossibilitato o scarsamente

motivato, dallo psicologo infantile dell’ASL♦ supporto al genitore nella cura del ménage familiare (cura ambiente domestico, cura

igiene personale dei bambini, cura della loro alimentazione ecc..)♦ verifica, monitoraggio e sostegno delle capacità genitoriali nella quotidianità,

soprattutto con neonati, a fronte di elementi di possibile pregiudizio per il minore erilevazione di ulteriori elementi, per garantire la tutela del minore stesso.

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Ogni nucleo familiare ha beneficiato in media di interventi pari a circa 5 ore settimanali,tranne 2 situazioni nelle quali si è reso necessario un intervento più massiccio di circa 10 oresettimanali.

Cooperativa Progest. Non vi è stata, rispetto al passato una crescita tangibile delservizio, sia per quanto riguarda l’incremento di ore che di clienti.

Cooperativa Nuovo Cammino. Possiamo notare che, nel corso degli anni unadiminuzione delle ore erogate che ha comportato però, un aumento dei casi seguiti.

Cooperativa Valdocco. Non disponendo di elementi sufficienti a una valutazione deldato, lo consegniamo come potenziale elemento di analisi di merito sulla mancatacrescita dell’utenza in carico sull’area territoriale in questione.

Orari interventi:

Cooperativa Progest. I nuovi clienti/utenti si caratterizzano, per la maggior parte, perla presenza di PAI che prevedono solo interventi per l’igiene personale e l’alzatamattutina. Questo ha comportato una ristrutturazione degli orari di lavoro degli OSSche sono attualmente tutti part - time per consentire la copertura di molti interventinella stessa fascia oraria.

Cooperativa Valdocco. Le prestazioni sono erogate tutte in fascia oraria compresa trale ore 7,30 alle ore 19,00. Non sono pervenute richieste di prestazioni né in altre fasceorarie né nei giorni prefestivi e festivi. Sono invece pervenute richieste significative(per quantità) di prestazioni nelle fasce orarie mattutine, anche quando non sononecessari interventi volti alle alzate, igiene personale o attività socio sanitarie dagarantire, che necessitano necessariamente un intervento al mattino. La nostracooperativa organizza i piani settimanali (per poter garantire un piano di lavorosoddisfacente sul piano dello stipendio e quindi della continuità delle prestazioni acura di un operatore che sia motivato e contento di operare in questo servizio),soddisfacendo prioritariamente le prestazioni vincolate dall’orario mattutino einserendo le altre prestazioni negli orari a seguire negoziando con l’utente al fine dipoter raggiungere sia l’obiettivo di soddisfazione dell’utente che della stessaorganizzazione. Entrambi gli elementi, infatti, sono interdipendenti.

Tipologia casi seguiti e interventi:

Cooperativa Progest. Si rileva un aumento di ore OSS nei casi già seguiti. Le ore diintervento di assistenza e colf sono andate via via diminuendo probabilmente a causadella difficoltà da parte dell’Asl di ritenere questi servizi come “essenziali” all’internodel servizio di assistenza domiciliare complessivo. In questo anno vi è stato unprogressivo incremento dei casi in cui vi è la partecipazione alla spesa da partedell’ASL. L’attuale forma di accreditamento, non più suddivisa per tipologie diclienti, ha fatto si che la cooperativa ad oggi segua anche casi UVAP, di minori aadulti in difficoltà. Questo è sicuramente un dato positivo in quanto permette aglioperatori di confrontarsi con situazioni differenziate e richiede loro di acquisireulteriori competenze rispetto a quelle necessarie per l’intervento rivolto a personeanziane. Pur essendo aumentati, rispetto al passato, i clienti molto anziani con unaconseguente minore differenziazione degli interventi, complessivamente notiamo unatteggiamento migliore da parte dei clienti verso gli operatori e il coordinamento del

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servizio. Atteggiamento dovuto probabilmente al fatto che gli stessi non sono persone(come invece gran parte dei clienti che erano seguiti fino al 2006) in carico ai servizida molti anni, in situazioni di forte disagio privi di rete familiare e/o sociale.

Cooperativa Il Margine. Dal gruppo degli operatori OSS, rispetto al lavoro attuale,emerge la rilevazione di un incremento degli interventi di igiene personale e dimonitoraggio ambientale, a fronte di una riduzione delle attività di supporto allasituazione sociale (disbrigo pratiche, accompagnamenti per spesa, ritiro pensione,visite mediche ecc. ). Non è però certo che questa variazione tendenziale dellatipologia di intervento corrisponda ad una reale variazione dei bisogni e non siainvece imputabile ad una modificazione degli incarichi affidati al personale OSS. (….).Gli operatori di Aiuto e Sostegno hanno rilevato in questi mesi un aumento dei casicon grave disagio socio – economico e un aumento del numero delle abitazioni inpessime condizioni igieniche. (…). In generale possiamo dire che il disagio sociale concui quotidianamente gli operatori si confrontano è nettamente aumentato, così comel’età media dei nostri assistiti si è alzata. (…). Sempre in generale è possibile rilevareun aumento della richiesta di ore di intervento OSS a “scapito” delle ore diintervento di Colf/compagnia. Dagli assistiti questa variazione è percepita come unaumento della attenzione verso la persona più che verso il suo contesto abitativo.

Cooperativa Nuovo Cammino. Continuiamo a notare un maggior approccio sanitariopiù che sociale da parte della Commissioni UVG nell’approvazione dei PAI e nonsempre ci è chiaro il meccanismo di valutazione che viene utilizzato.

Lotti:

Cooperativa Progest. Dato sicuramente positivo è la concentrazione degli interventisu un’area territoriale delimitata, che comporta per gli operatori un minor usodell’auto e una riduzione dei tempi di spostamento tra un domicilio e l’altro. Positivoè stato lo spostamento della sede dell’Agenzia sul territorio in cui operiamo. Oggi piùche in passato la sede è infatti punto di riferimento per gli operatori, che possonoraggiungerla facilmente e utilizzarla nelle pause tra un intervento e l’altro. Minoriproblemi di spostamento hanno anche i clienti che devono venire in agenzia per averei ticket, parlare con la coordinatrice o pagare le fatture mensili. Infine, ma non perordine di importanza, la vicinanza tra l’Agenzia e la Sede Territoriale del Consorzio,facilita sicuramente i rapporti tra la Cooperativa e gli Assistenti Sociali.

Cooperativa Il Margine. Competenza territoriale: con il passaggio al nuovo regime diaccreditamento la competenza territoriale (ma sarebbe più preciso parlare divocazione territoriale) per ogni Cooperativa è passata da “generale” su tutto ilterritorio consortile ad una competenza “per lotti territoriali”. Questo processo dicambiamento ha impegnato gli operatori, a tutti i livelli, di tutte le Cooperative e delServizio Sociale del CISAP soprattutto per la riassegnazione dei casi per circa tremesi.

C 3 Sicuramente la divisione a zone e l’inserimento di una quarta cooperativa haimplicato una ridistribuzione del monte ore complessivo e di conseguenza unariduzione che era stata calcolata da ogni singola cooperativa; secondo noi non esistepiù una concorrenzialità tra le stesse cooperative come poteva esserci in precedenza,ma è nata una necessità di confronto tra le stesse. La divisione a zone ha sviluppatouna maggiore sinergia tra la nostra cooperativa ed il sevizio sociale di zona (ACD),

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abbiamo instaurato un’ottima collaborazione e scambio di opinioni sulle situazioniseguite. Questo permette un confronto diretto e maggior praticità nel risolvereeventuali problemi che possono intercorrere nella gestione di un caso, soprattutto inquelli più complessi.

Sportello:

Cooperativa Chronos.(gestore delle attività) Lo Sportello Socio Sanitario, nella suanuova veste, è diventato un punto di riferimento per i cittadini, per i servizi sociosanitari e per le cooperative accreditate. Tale riconoscimento non è avvenuto senzadifficoltà. In particolare, alle cooperative accreditate fornitrici di assistenzadomiciliare, è stato richiesto uno sforzo considerevole nell’accettare lo Sportello comeun soggetto “terzo ed imparziale” e non più come un proprio “strumento di lavoro”.La collaborazione a livello tecnico, organizzativo e progettuale, con le quattrocooperative accreditate, ha comportato la ricerca di un linguaggio comune econdivisibile. (…). La fornitura di servizi di assistenza domiciliare è un meccanismocomplesso, sia per la sua dimensione (488 progetti attivi) sia per la sua articolazione(diversi percorsi, fornitori, convalide, ecc.). Lo Sportello garantisce un costantesupporto delle situazioni seguite, dall’andata (la domanda) al ritorno (consegna delbuono di servizio e successivo rinnovo), con una progettualità circolare.

Cooperativa Progest. Dopo un primo anno di riorganizzazione e assestamento, che harichiesto ai responsabili delle cooperative concessionarie, ma anche allo Sportello e aiServizi nel loro complesso, di concentrare l’attenzione soprattutto su aspetti tecnici e“burocratici” (buoni servizio, rinnovi, contratti che hanno riguardato tutte le personeche usufruiscono del servizio), ci sembra importante per il futuro la strutturazione diuna collaborazione e di un confronto anche su altri aspetti del servizio di AssistenzaDomiciliare.

Cooperativa Il Margine. Con il nuovo regime di accreditamento le funzioni di Agenziasono passate allo Sportello Socio – sanitario Integrato. Questo passaggio hacomportato certamente uno sgravio di compiti e funzioni per la Cooperativa e diconseguenza una “liberazione” di risorse a favore del servizio di assistenzadomiciliare diretto sull’utenza. Allo stesso tempo però ha comportato una “perdita”di visibilità diretta e di possibilità di interlocuzione immediata tra la Cooperativa ela cittadinanza. La programmazione degli interventi, a fronte dei bisogni rilevati, è adoggi quasi esclusivo compito dello Sportello come espressione dell’Ente pubblico, conquindi l’effetto positivo di un “accorciamento delle distanze” tra Consorzio ecittadino, ma anche un effetto negativo per le Cooperative di “marginalizzazione” delloro ruolo a semplici fornitori di servizio con ridotta possibilità sia di rilevazione deibisogni della cittadinanza nelle loro diverse sfaccettature che di programmazione epredisposizione successiva degli interventi sia sul singolo che su gruppi.

Cooperativa Nuovo Cammino. Per quanto riguarda lo Sportello socio sanitariopossiamo evidenziare che i rapporti sono cambiati: prima ogni cooperativa aveva unproprio operatore al suo interno, ora lo stesso Sportello è gestito da una quintacooperativa con la peculiarità di “essere sopra le parti”. Le difficoltà incontrateriguardano in modo particolare il variare delle procedure, soprattutto all’inizio, checome in tutte le cose nuove, cambiano e si evolvono con il tempo, ed a volte sono statesperimentate e poi diventate di routine. Con la presa in carico dell’emissione dei“buoni di servizio” da parte dello Sportello vi è stato un rallentamento significativo in

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tutto quello che li contorna (ad esempio emissioni delle fatture da parte dellecooperative). Riferito a questo riteniamo che i tempi si siano notevolmente allungati. Irapporti tra la nostra cooperativa e gli operatori dello Sportello sono anch’essi dicollaborazione e sostegno soprattutto per quanto riguarda i rinnovi dei PAI. I cittadiniormai conoscono l’esistenza dello Sportello e lo ritengono un punto di riferimentoimportante sul territorio cittadino.

Cooperativa Valdocco. Se da un lato la relazione cooperativa e Sportello fa registraresia sul piano della collaborazione che sul piano della relazione tra gli operatori unsoddisfacente assetto, sul piano burocratico e procedurale sono ancora necessaridegli ulteriori aggiustamenti al fine di ridurre i tempi necessari.

Personale:

Cooperativa Progest. Ci sembra importante sottolineare come 6 OSS e il personalenon qualificato siano residenti a Grugliasco, e gli altri operatori vivano in territoriimmediatamente limitrofi (Rivoli, Collegno, Pianezza). La vicinanza al posto di lavorosicuramente è un valore aggiunto per gli operatori, che riescono a conciliare piùagevolmente vita lavorativa e familiare, ma riteniamo abbia anche una ricadutapositiva per quanto riguarda la qualità del lavoro stesso (conoscenza approfondita delterritorio e delle risorse in esso presenti, maggiore flessibilità negli orari di lavoro).

Cooperativa Nuovo Cammino. La maggioranza del personale (18) abita nei comuni diCollegno, Grugliasco, Rivoli. Possiamo sostenere che l’équipe di lavoro è stabileormai da diversi anni.

Indicatori attività 2005 2006 2007

Tempo medio “giacenza” progetti coop. 15 gg. 15 20

% di prese in carico su richieste. 100% 100% 99%

N. persone in carico 391 356 402

• di cui residenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

234

• di cui residenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

168

N. anziani in carico 318 297 336

di cui non autosufficienti 254 264 300

% non auto su totale anziani 80% 89 % 91,46%

N. progetti valutati per SAD/UVG 127 204 254

di cui approvati 122 199 241

di cui con quota sanitaria 29 30 59

N. adulti in carico 16 3 9

N. disabili adulti in carico 43 44 38

N. minori in carico 1 5 10

N. minori disabili in carico 7 7 9

N. complessivo disabili in carico 50 51 47

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% 65 e oltre seguiti su popolazione 1,92% 1,73% 1,90%

N. ore assistenza erogate 50.52431 47.42832 55.72533

N. ore medie mensili 4.210,33 3.952,33 4.643,75

N. ore medie settimanali 971,61 912,07 1.071,63

N. ore medie giornaliere 138,42 129,93 152,67

N. ore medie annue per assistito 129,21 133,22 138,61

N. ore medie mensili per assistito 10,76 11,10 11,55

N. ore medie settimanali per assistito 2,48 2,56 2,66

Sub obiettivo “Assistenza domiciliare autogestita”. L’obiettivo di estendere la fornitura di“assegni di cura” deve essere perseguito in connessione con il precedente. In particolaredevono essere individuati criteri regolamentari e modalità operative che assicurino all’utenzala mediazione nell’individuazione dell’assistente (da assumere direttamente o tramite agenzieche forniscono personale assistenziale) ed il supporto da parte della rete di cura locale in casodi difficoltà. Rimane inoltre valido l’obiettivo di inserire nella rete delle assistenze autogestitele persone in uscita dai corsi brevi territoriali per assistenti familiari (eventualmente istituendoappositi “albi fornitori”). Andrà valutata la opportunità di rivedere – in accordo con ladirezione del distretto – il regolamento per l’erogazione degli “assegni di cura” ed andrannostipulati nuovi accordi per il finanziamento delle attività. Andrà in ogni caso garantita lacontinuità degli interventi.

Stato di attuazione.

Si persegue attivamente l’obiettivo di estendere la fornitura di “assegni di cura” riducendo lalista d’attesa. Come noto, però, l’intervento del Consorzio è subordinato agli stanziamentimessi a disposizione dall’A.S.L che, a sua volta, dipende dai finanziamenti accordati dallaRegione. La richiesta di questo tipo di servizio rimane molto alta, probabilmente perché piùrispondente ai bisogni per la maggioranza degli anziani non autosufficienti e per le lorofamiglie: rappresenta spesso una buona soluzione sia in termini pratici, che economici che diqualità della vita dell’anziano stesso. Viene confermato il dato che l’entità del contributoerogato inizia ad esser insufficiente rispetto alla necessità di copertura di costi assistenzialielevati (sia perché spesso si tratta di situazioni in cui l’assistente familiare è presente per 24ore al giorno al domicilio, sia per l’incremento dei costi orari dell’assistenza). E’ statodeliberato in accordo con la Direzione dell’Azienda sanitaria un nuovo regolamento degliassegni di cura volto ad assicurare l’erogazione del contributo della sanità a prescindere dalreddito dell’utente. A differenza dell’anno 2006, nell’anno 2007 il Consorzio ha corrisposto la

31 Si precisa che le ore di intervento ADI (4.411 nell’anno per 88 utenti) non compaiono nel conteggio inquanto totalmente a carico ASL (sia per quanto attiene alla definizione dei progetti che per il pagamento).

32 Si precisa che le ore di intervento ADI (3.241 nell’anno per 71 utenti i) non compaiono nel conteggioin quanto totalmente a carico ASL (sia per quanto attiene alla definizione dei progetti che per il pagamento).

33 Si precisa che le ore di intervento ADI (3.157 nell’anno per 86 utenti) non compaiono nel conteggio inquanto totalmente a carico ASL (sia per quanto attiene alla definizione dei progetti che per il pagamento).

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quota assistenziale di propria competenza a tutti gli assistiti in quanto la DGR 56 non è piùstata finanziata.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cittadini in carico con assegni di cura 4134 3935 51

• di cui ad utenti di Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

30

• di cui ad utenti di Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

21

Sub obiettivo “Servizio di aiuto alla vita indipendente – S.A.V.I”. E’ intendimentodell’Amministrazione dare continuità al servizio possibilmente ampliando il numero degliassistiti. A tal fine devono essere messe in atto tutte le iniziative utili ad ottenere adeguatifinanziamenti da parte della Regione Piemonte. I rapporti con l’Associazione Consequor –nell’ambito dei quali si è realizzata la partnership per la gestione del S.A.V.I e di infoSAVI –devono proseguire su nuove basi vista la decisione dell’Associazione di recedere dal rapportodi convenzione con il Consorzio. Andrà in questo senso rivisto l’impianto regolamentareanche alla luce delle “linee guida regionali” di prossima emanazione.

Stato di attuazione. Il servizio viene svolto regolarmente con soddisfazione degli utenti che ne usufruiscono. Si sottolineache sempre più frequenti sono le richieste di aumento dei finanziamenti già erogati, da parte dellepersone che da anni beneficiano del progetto senza aver avuto incrementi. Si sottolinea che nel corsodegli anni gli stipendi ed i contributi per gli assistenti personali sono notevolmente aumentati. LaRegione Piemonte ha incrementato a fine anno il finanziamento di progetto proprio al fine dicorrispondere gli adeguamenti richiesti, in base al tasso di inflazione programmata.

Durante il corso dell’anno a causa del grave deterioramento delle condizioni di salute di due personeaffette da patologie di tipo degenerativo gli operatori si sono trovati ad affrontare la graveproblematica legata al “dopo SAVI”. Nello specifico, grazie ad una contrattazione con l’ASL, in un casosi è realizzato un inserimento in struttura, nell’altro si è trasformato il SAVI in un assegno di curapoiché prevalenti erano le necessità di tipo assistenziale. Si ritiene che la possibilità di trasformare iprogetti SAVI, in interventi più rispondenti alle necessità delle persone, nel momento in cui, ildeterioramento delle condizioni cliniche/sanitarie, non consenta più di usufruire di un progetto di vitaindipendente, sia necessaria per garantire la giusta tutela alla persona e si ritiene che in taleprocesso sia fondamentale la partecipazione dell’ASL.

Si sottolinea che grazie alle risorse resesi disponibili sono stati avviati due nuovi progetti ma alservizio continuano a pervenire nuove richieste. E’ importante evidenziare che, le persone che sulterritorio usufruiscono del progetto SAVI, sono disponibili ad impegnarsi in prima persona, non soloperché vengano incrementati i finanziamenti, ma si fanno promotori del necessario cambiamentoculturale, ribadendo attivamente il diritto all’autodeterminazione della propria esistenza.

Si continua a credere che il CISAP, grazie all’esperienza maturata in questi anni, possa essere uninterlocutore privilegiato della Regione Piemonte, per svolgere una funzione di sensibilizzazione, e

34 Di cui 26 con assegni di cura DGR 56.

35 Di cui 21 con assegni di cura DGR 56.

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riuscire a trasmettere appieno l’importanza culturale e sociale del progetto e la necessità diincrementare le risorse economiche in tale ambito.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. cittadini in carico SAVI 11 13 15

• di cui residenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

7

• di cui residenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

8

Sub obiettivo “promozione corsi per addetti all’assistenza”. Il Consorzio devepromuovere la realizzazione di corsi per addetti all’assistenza a persone e famiglie finalizzatial reperimento di idoneo personale da inserire nella rete dei servizi sociali locali ed allafornitura di opportunità occupazionali per cittadini disoccupati, sottoccupati o lavoratori “innero” (anche attraverso la costituzione di appositi “albi fornitori”. L’attività deve essere svoltain collaborazione con i C.F.P – con i quali è stata rinnovata la convenzione – nel rispetto dellescadenze fissate dalla Provincia.

Stato di attuazione.

L’attività è regolarmente svolta in collaborazione con i C.F.P convenzionati con ilconsorzio (CASA DI CARITA’ ed ENAIP) richiedendo finanziamenti F.S.E attraverso leagenzie formative stesse nel rispetto delle scadenze fissate dalla Provincia. Si rileva unadifficoltà nell’ottenere il finanziamento sul FSE per i corsi richiesti, poiché viene data prioritàad altri territori, nonostante si sia cercato di concordare piani formativi coerenti con larichiesta dei territori stessi. A causa di tali problematiche non è stato finanziato dallaProvincia sul FSE il corso OSS che pertanto non potrà aver luogo nell’anno 2008. Ilcoordinamento costante avviato con le due agenzie formative (grazie anche al protocollod’intesa in atto) e la presenza di operatori del Consorzio e delle cooperative accreditate Sad,sia nei corsi come docenti sia come referenti nelle équipe didattiche, ha consolidato modalitàoperative/formative comuni e percorsi integrati, con il raggiungimento di un buon livelloqualitativo dei corsi. Si è provveduto nel corso dell’anno al rinnovo ed alla ridefinizione delprotocollo di intesa con le due agenzie formative.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. corsi addetti assistenza progettati 5 7 6

N. corsi addetti assistenza attivati 9 7 4

N. allievi inseriti nei corsi 225 175 100

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delconsorzio, progetti integrati finalizzati al mantenimento a domicilio delle persone ed allosviluppo della loro autonomia (Verso Casa, Savi Legge 162, Legge 104, Anziani estatesicura). Tale obiettivo deve essere perseguito in particolare nell’ambito delle attività dipianificazione zonale (Piano di Zona).

Stato di attuazione.

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L’attività di progettazione integrata e di gestione delle attività finalizzate al mantenimento adomicilio delle persone ed allo sviluppo della loro autonomia è svolta in stretto raccordo con icomuni, con l’associazionismo ed il volontariato locali. In particolare si è operato nell’ambitodelle attività volte alla definizione del Piano di Zona.

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventi consortilifinalizzati al sostegno della domiciliarità con l’attività svolta dalle numerose associazioni conle quali si intrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non (l’AUSER, l’AVULSS, ilCentro Frassati, Consequor, ecc.).

Stato di attuazione.

Continuativi e costanti sono i rapporti con le associazioni di volontariato, con le quali sihanno collaborazioni attive su diversi progetti rivolti ad anziani e disabili. Sono state riviste erinnovate nel corso dell’anno le convenzioni con le associazioni Auser ed Isola che Non c’è.Nel corso dell’estate si è avviato e positivamente realizzato il progetto “Estate Sicura” in basealle linee di indirizzo ed al finanziamento erogato dalla Provincia di Torino. E’ proseguita lacollaborazione con le associazioni Auser, Centro Frassati e Le Misericordie e sono statecoinvolte anche l’associazione Avulss e la Cooperativa S. Cassiano di Grugliasco, che hamesso a disposizione il lavoro dei due volontari assegnati in servizio civile. Grazie allaricchezza dei diversi contributi si è fornito un ulteriore e costate punto di riferimento allapopolazione anziana, in particolare persone sole, ultra 75enni. E’ stato inoltre avviato in modopiù strutturato un proficuo lavoro di raccordo con i medici di medicina generale del territorio.

ANNO 2007 PERSONE IN CARICO SAVI

47%

53%

COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 PERSONE RESIDENTI CISAP

57%

43%

PERSONERESIDENTICOLLEGNO

PERSONERESIDENTIGRUGLIA SCO

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Spesa: Euro 86.000,00

Spesa: Euro 717.742,31

Spesa: Euro 169.253,10

4 - Superamento – per quanto di competenza – degli stati di disagio socialederivanti da forme di dipendenza (art. 18, comma 1, lettera g) della L.R. 1/2004)

Sub obiettivo “Assistenza educativa”.

Interventi educativi su singoli casi: Applicazione dei “correttivi” al modello dei moduli-tirocini conborsa-lavoro, concordati con tutti gli attori del Progetto. Definizione dei compiti specifici degli educatori

rispetto alle famiglie, agli adulti in esse presenti, con potenziamento del loro ruolo in questa direzione,sia per quanto riguarda gli incontri mediati (aumento ruolo di mediazione e “garanzia”) sia per quantoriguarda i progetti mirati. Potenziamento del ruolo degli educatori come figure di mediazione e di“garanzia” nelle situazioni di separazione altamente conflittuale, non solo durante gli incontri in luogoneutro. Proseguimento del gruppo di auto – mutuo aiuto / sostegno rivolto a genitori separati, ancheattraverso la collaborazione delle scuole del territorio. Promozione di una riflessione congiunta conl’ASL 5 e con l’area socio – sanitaria sul problema irrisolto degli interventi educativi su minori conproblematiche psichiche e/o con disabilità.

Interventi educativi di strada: Proseguimento del Gruppo di Lavoro formato da tutti coloro cheattuano interventi educativi/animativi “di strada” nei confronti degli adolescenti dello stesso territorio edel Gruppo di Valutazione collegato. Applicazione del Protocollo d’Intesa siglato. Proseguimento degliincontri di confronto (circa due all’anno) con educatori di strada di altre realtà territoriali limitrofe.Realizzazione di due incontri di carattere formativo per gli operatori, sul tema delle sostanzestupefacenti e sulla lettura del fenomeno, in collaborazione col Ser.T., come previsto dal protocollo.Realizzazione di un’iniziativa concreta da realizzarsi in modo congiunto tra gli operatori dell’educativadi strada e gli operatori comunali che si occupano di giovani. Mantenimento contatti e relazioniinstaurate con i partecipanti al percorso dimodulo + tirocinio, anche al termine del tirocinio stesso, attraverso contatti periodici, in strada odomiciliari.

Stato di attuazione: Si fornisce di seguito la tabella di sintesi:

ANNO 2007 PERSONE ASSISTENZA DOMICILIARE

58%

42% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 PERSONE CON ASSEGNO DI CURA

59%

41% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Indicatori attività20

0320

0420

0520

0620

07

Educativa di strada

N. ragazzi contattati agganciati 261

456

428

424

426

N. ragazzi seguiti regolarmente16

119

421

823

923

7

N. ragazzi inseriti in attività 2 3 0 0 0

N. ragazzi inseriti lavoro 3 25 20 15 17

N. ragazzi indirizzati interinale 40 55 34 19 14

N. famiglie contattate 63 96 9710

286

N. famiglie seguite regolarmente 29 62 62 31 17

Educativa individuale

N. ragazzi in carico 59 68 71 66 64

N. ragazzi inseriti borsa lavoro 13 26 28 23 17

N. ragazzi con progetti mirati 20 14 10 13 14

N. ragazzi con incontri mediati 25 27 32 29 32

N. accompagnamenti all’allontanamento 1 1 1 1 1

L’assistente sociale referente del progetto minori ha mantenuto un costantemonitoraggio del progetto di educativa territoriale attraverso incontri periodici con leassistenti sociali delle sedi territoriali (10 incontri in totale nel corso dell’anno) e con glieducatori della Cooperativa (6 incontri in totale nel corso dell’anno). Le assistenti socialidelle sedi BH, FG ed E, a loro volta, hanno svolto incontri periodici (trimestrali circa) con glieducatori di strada.

La convenzione con la Cooperativa “La Carabattola”, che gestisce la Comunità DiurnadiVia Thures, prevede che la cooperativa gestisca anche le attività educative individuali e gliincontri mediati/protetti. Per quanto attiene alla “educativa di strada” gli accordi per lagestione sono stati perfezionati nell’ambito di una apposita convenzione che ha fatto seguitoal conferimento in concessione – alla cooperativa stessa – della comunità residenziale minorida parte del Comune di Grugliasco.

La Cooperativa ha prodotto relazioni periodiche sui casi individuali e gli incontrimediati, avvalendosi delle tracce concordate per l’osservazione (scheda osservazione) e laridefinizione degli obiettivi previsti per ogni minore e per la sua famiglia (scheda progetto everifica). Inoltre la Cooperativa ha prodotto 3 relazioni quadrimestrali sull’educativa di stradaed una relazione annuale sull’attività nel suo complesso.

L’attività di educativa territoriale si è sviluppata nelle due forme dell’educativa sui casiindividuali e dell’educativa di strada con i risultati – di ordine quantitativo – che vengonoevidenziati nella tabella degli indicatori.

Interventi educativi su singoli casi.2

0012

0022

0032

0042

0052

0062

007

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N. ragazzi inseriti borsa lavoro1

71

91

32

62

82

31

7

N. ragazzi con progetti mirati 72

02

01

41

01

31

4

N. ragazzi con incontri mediati1

32

02

52

73

22

93

2

N. accompagnamenti all’allontanamento 3 4 1 1 1 1 1

N. ragazzi in carico TOTALI4

06

35

96

87

16

66

4

I ragazzi cui si rivolge l’intervento di educativa individuale appartengono alle seguentitipologie:

Borse - lavoro Accompagnamento a progetti mirati Incontri mediati con uno o entrambi i genitori Accompagnamento all’allontanamento dal nucleo familiare

In totale i ragazzi seguiti da un educatore sono stati 64 (66 nel 2006), di cui 37 nuovicasi e 27 già avviati negli anni precedenti. Di questi 64 interventi, 29 sono stati chiusi nel2007 e 35, attivi al 31.12.2007, proseguono nel 2008.

Dei 64 ragazzi seguiti con educativa individuale 40 risultano residenti a Collegno e 24 a Grugliasco

Per quanto riguarda le borse – lavoro sono stati seguiti 17 ragazzi (23 nel 2006). Iragazzi erano 7 residenti a Grugliasco e 10 a Collegno. Vi sono stati 15 nuovi tirocini e 2 giàavviati nel 2006. Tutti e 17 i tirocini con borsa-lavoro seguiti sono stati chiusi nel 2007.

Anche nel 2007, così come nei 2 anni precedenti, i due moduli propedeutici sono statiorganizzati e realizzati in collaborazione tra il CISAP (regia e coordinamento), la Cooperativa “La Carabattola” (affiancamento educativo ai ragazzi), il C.F.P. “Casa di Carità” (didattica edi rinforzo motivazionale..), il Servizio Orientarsi della Provincia di Torino e il Centro perl’Impiego di Rivoli (supporto nella didattica in aula, orientamento e reperimento delleAziende per i tirocini), i Comuni di Collegno e Grugliasco (erogazione delle borse - lavoro). I soggetti che hanno partecipato ai 2 moduli propedeutici all’inserimento lavorativo (26 ragazzi in tutto,per molti dei quali i tirocini saranno avviati nel 2008) spesso erano seguiti dall’educativa di strada espesso dai servizi sociali di base (13 su 26). In alcuni casi da entrambi. Le altre segnalazioniprovenivano dal Servizio per l’Obbligo Formativo della Provincia.

I minori seguiti con intervento di accompagnamento a progetti mirati (inserimento alnido, socializzazione in età pre - adolescenziale, sostegno al nucleo familiare e allasocializzazione, osservazione delle dinamiche familiari…) sono stati 14 (13 nel 2006), di cui3 del 2006 e 11 nuovi. Di questi 14, 6 sono stati chiusi nel 2007 e gli altri 8 proseguononell’anno successivo.

Si valuta positivamente la non fossilizzazione delle situazioni ed il “ricambio” dei casi,molti dei quali si chiudono per il raggiungimento degli obiettivi (e mai oltre i due anni).

Sono in aumento gli interventi educativi domiciliari finalizzati sia all’osservazione delledinamiche familiari e alla raccolta di ulteriori elementi per la valutazione dell’eventualepregiudizio per il minore, sia al sostegno ai genitori e alle loro competenze. Questo interventoè una valida misura di supporto alla genitorialità ed è una misura protettiva nei confronti delminore, qualora vi sia una certa collaborazione da parte dei genitori ed una certaconsapevolezza delle loro carenze educative e non vi siano elementi più gravi da portare ad un

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allontanamento del bambino dal suo nucleo familiare . Si ritiene necessario potenziareulteriormente questi interventi.

I minori per i quali l’Autorità giudiziaria ha disposto incontri mediati protetti con uno oentrambi i genitori sono stati 32 (29 nel 2006), di cui 13 già in corso nel 2006 e ben 19 nuovi.Di questi 32, 8 si sono chiusi nel 2007, pertanto 24 proseguono nell’anno successivo.

E’ da rilevare che 1 minore, domiciliata su un territorio lontano, in casa – famiglia, nonè stata affiancata da educatori della Cooperativa “La Carabattola” ma da altri educatori. E’ interessante notare che su 32 minori, 22 appartengono alla tipologia “genitori in fase di separazioneo divorzio altamente conflittuale”, mentre 10 sono minori allontanati da entrambi i genitori. Inparticolare 6 sono nuovi allontanamenti.

E’ stato mantenuto attivo il gruppo di auto - aiuto rivolto a genitori separati, non quellicon conflittualità tale da richiedere incontri mediati, ma quelli che si trovano ad affrontare ledifficoltà di una separazione coniugale in presenza di figli minori, pur in assenza diproblematiche “sociali” di altro genere. Gli incontri, a cadenza quindicinale, si sono svoltiall’interno di una scuola di Grugliasco, messa a disposizione dal Dirigente. Il gruppo ècondotto dai due consulenti che già negli anni passati l’avevano avviato.

L’anno scorso era emersa l’esigenza di dare più spazio alla relazione tra educatori egenitori, per dare a questi ultimi dei rimandi diretti sull’andamento degli incontri e persostenerli in questa fase delicata della loro vita, sia per quanto riguarda i genitori affidatari delbambino (più spesso le madri), sia per quanto riguarda i genitori “incontranti”. Si sonopertanto programmati 3 incontri di riflessione tra le educatrici dello Spazio d’Incontro, il lorosupervisore, alcuni assistenti sociali delle sedi territoriali, le psicologhe del Servizio diPsicologia dell’età evolutiva e la Referente del Progetto Minori del Cisap. La Cooperativa haindividuato anche un facilitatore per il lavoro di confronto tra tutte le professionalità.Obiettivo di tali incontri, realizzati in parte nel 2007 ed in parte nel 2008, era la formulazionedi un Progetto di maggiore supporto alla funzione genitoriale, da parte della figuradell’educatore.

Per quanto riguarda i minori seguiti da un educatore nelle fasi precedentil’allontanamento dal nucleo familiare verso un affidamento familiare o un inserimento incomunità – alloggio , solo 1 minore (1 nel 2006) ha beneficiato di tale intervento, che si èconcluso con l’inserimento del minore in comunità; d’altra parte quasi tutti gli allontanamentidi minori “da soli” verso le comunità (9 minori, appartenenti a 7 nuclei familiari) sonoavvenuti in situazione di urgenza, per cui non è stato possibile preparare l’allontanamentoattraverso la figura dell’educatore.

Interventi educativi di strada.2

0012

0022

0032

0042

0052

0062

007

N. ragazzi contattati agganciati 247

277

261

456

428

424

426

N. ragazzi seguiti regolarmente 128

171

161

194

218

239

237

N. ragazzi inseriti in attività 8 3 2 3 0 0 0

N. ragazzi inseriti lavoro8

13

32

52

01

51

7

N. ragazzi indirizzati interinale 46

30

40

55

34

19

14

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N. famiglie contattate 29

65

63

96

97

102

86

N. famiglie seguite regolarmente 19

30

29

62

62

31

17

Dei 426 ragazzi contattati agganciati N. 107 risultano residenti in Collegno e N. 319 risultano residenti in GrugliascoDei 237 ragazzi seguiti regolarmente N. 95 risultano residenti in Collegno e N. 142 risultano residenti in Grugliasco

Per quanto riguarda l’intervento nelle singole borgate, esso è stato continuo per tuttol’anno nelle borgate di: Villaggio Dora di Collegno, Borgo Nuovo di Collegno, Paradiso diGrugliasco, Zona Centro - Fabbrichetta di Grugliasco. Si è quindi mantenuta l’estensione alledue nuove borgate aggiunte già nel 2004 col progetto “Ci sei e Ci fai” e il target di etàprivilegiato è ormai chiaramente la fascia 13-18 anni.Parallelamente al lavoro di strada è proseguito l’intervento degli educatori nelle scuole medie(Progetto Scuola Educatori), con la copertura totale di tutte le scuole medie della zona: “Levi”,“Gramsci”, “Europa Unita” e “66 Martiri” di Grugliasco; “Gramsci” e “Anna Frank” di Collegno.

In tutte le scuole l’intervento è organizzato su 1-2 pomeriggi la settimana, o nelmomento informale del dopo - mensa, con attività di gioco libero e/o chitarra, oppure durantele lezioni di educazione fisica, i laboratori, la preparazione degli spettacoli o le gite. Questofavorisce la conoscenza reciproca coi ragazzi incontrati prima o dopo anche in strada e unmiglior rapporto di fiducia tra gli insegnanti e i servizi sociali più in generale, per lesegnalazioni precoci di eventuali situazioni problematiche.

Vediamo più in specifico l’andamento dell’educativa di strada nelle singoleborgate/zone.

Villaggio Dora di Collegno.I Giovani contattati nel 2007 sono stati 62, di cui 37M e 25F, 55 dei quali sono ragazzi seguitiregolarmente, con un rapporto significativoE’ necessario premettere che il gruppo seguito, con le sue diverse componenti, è mutatocostantemente durante l’anno ed ha avuto uno stravolgimento particolare negli ultimi mesi.La prima parte dell’anno ha visto gli educatori impegnati nel tentativo di raggiungere gli obiettivi che cisi era posti l’anno precedente organizzando attività volte al mantenere saldi i rapporti con i ragazziconosciuti, a sostenere i loro percorsi di crescita, individuale e di gruppo, con attenzione particolare alpercorso scolastico, formativo o lavorativo.Nel far questo, è stata data notevole rilevanza alla componente femminile dei giovani conosciuti, inquanto il numero è in continua crescita ma soprattutto perché la maggior parte di loro ha attraversatoquest’anno l’impegnativo passaggio alla scuola superiore. La relazione, ormai consolidata, hapermesso di trattare, in particolare con le ragazze, il tema della scuola per monitorare la scelta e il lorosuccessivo inserimento alle scuole superiori e con i ragazzi il tema del lavoro, per monitorare inparticolare i tirocini scolastici e i possibili inserimenti nelle Borse Lavoro.Tutte le attività proposte sono state orientate verso il mantenimento di un rapporto significativo e difiducia con tutti i giovani conosciuti; le attività organizzate e le gite hanno perseguito l'obiettivo diaccogliere le loro richieste e di renderli partecipi all’organizzazione. In altri casi organizzare momentistrutturati perseguiva l'obiettivo di portare i ragazzi “fuori” dal quartiere e stimolarli alla conoscenza dispazi nuovi e risorse del territorio.Non meno importanti i momenti che hanno visto gli educatori coinvolti in attività libere come partite dicalcio, pallavolo, pallacanestro e partite di biliardo, ping-pong…Tra le varie Agenzie educative presenti sul territorio sono stati possibili diversi accompagnamentiall’Informagiovani per richiedere informazioni rispetto al progetto di “Piazza ragazzabile” e per lesuccessive fasi di avvio del progetto stesso.Nella seconda parte dell’anno, le dinamiche di gruppo hanno costretto gli educatori in una fase piùosservativa, caratterizzata da episodi (che naturalmente si verificano in gruppi di adolescenti) chehanno compromesso la compattezza del gruppo, disgregandolo. Questo ha determinato unospostamento degli educatori in altri luoghi naturali di incontro .

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Durante il 2007 si è cercato di mantenere il contatto con le risorse presenti sul territorio che sioccupano di giovani, ma anche con le organizzazioni, le associazioni che si siedono intorno al tavolodel coordinamento di zona del quartiere, al quale gli educatori hanno partecipato con costanza. Nonsono mancati alle due inaugurazioni avvenute quest’anno in quartiere: la nuova sezione della scuolamaterna Rodari e l’apertura del nuovo Centro Civico Treccarichi, né al ricorrente momento della festadi quartiere, per il quale hanno collaborato attivamente.In questo senso rientra l’attività proposta al Km0 in collaborazione con CasaWiwa (negozio equo-solidale), con la quale si è organizzata una cena a base di prodotti equosolidali cucinati insieme airagazzi. Nella stessa serata sono stati proiettati un film a tema e il dvd creato con loro.

Borgo Nuovo di Collegno.La caratteristica della borgata, più dispersiva e simile a zona Centro - Fabbrichetta di

Grugliasco, molto diversa invece dalle altre due borgate, dove i gruppetti si trovano in unambito territoriale più ristretto e definito, ha fatto sì che l’intervento si sia modificato aseconda del gruppetto di ragazzi di riferimento. La borgata non offre la dimensione diquartiere, l’identità di appartenenza che invece nel passato assumeva fortemente piazza CheGuevara: gli incontri sono spesso casuali e le presenze dei ragazzi irregolari.

La panchina, l'angolo o la piazzetta nascosta hanno un valore temporaneo, come anche igruppi che spesso si mischiano, cambiano e in alcuni casi svaniscono, per poi riappariremagari come singoli o coppie in fase di transito.

Nel periodo estivo un grande numero di ragazzi hanno frequentato in modo abbastanzastabile il campo da calcetto di Piazza della Repubblica, ma erano spinti dall’interesse per ilcalcio, senza legami significativi di amicizia tra loro, infatti non si sono create le basi percostruire un percorso di crescita di un potenziale gruppo. La conferma di questa sensazionel'abbiamo avuta con lo svuotamento del campo, ma anche dei dintorni, nel periodo freddo.

I giovani contattati sono stati 45 di cui 40 sono seguiti regolarmente.Questa è la zona in cui l’educativa di strada è maggiormente in crisi, per mancanza di

un target definito di ragazzi su cui intervenire, visti i continui spostamenti e la trasformazionedel territorio. Si deciderà nel corso del 2008, anche con gli altri soggetti del territorio, seproseguire l’attività in questa zona o spostarsi su altre borgate.

Borgata Paradiso di CollegnoIn questa Borgata non è presente un intervento di educativa di strada, ma nel corso del

2007 (mese di marzo e mese di luglio) è stato realizzato un intervento di osservazione nellazona dei Giardini Falcone e Borsellino, da parte degli educatori di strada che operano nellealtre borgate, su sollecitazione dei partecipanti al coordinamento di zona , che segnalavanoproblemi sociali e di ordine pubblico. L’osservazione compiuta dagli educatori in diversimomenti della giornata, attraverso contatti con i giovani che frequentano la zona, ha rilevatoche i più problematici erano perlopiù maggiorenni, spesso provenienti anche da Torino. Glialtri ragazzi non mostravano invece situazioni di particolare conflittualità. L’intensificarsi deicontrolli da parte delle Forze dell’ordine e l’attivazione di un Progetto di “lavoro di comunità”realizzato dal Comune di Collegno in collaborazione con l’Associazione ArmaDILLO, hannoridotto le dinamiche più allarmanti precedentemente emerse.Zona Centro - Fabbrichetta di Grugliasco.

I giovani contattati durante tutto il 2007 sono stati 112 di cui 79 maschi e 33 femmine.L’età media dei ragazzi è per l’80% compresa tra i 13 e 19 anni. Il numero totale dei contatti èquasi raddoppiato rispetto all’anno 2006, dove i ragazzi contattati erano di 63 unità (38maschi e 25 femmine).

La zona d’intervento è stata circoscritta alla borgata Fabbrichetta con visite occasionalipresso i vecchi luoghi di ritrovo (Oratorio Borgis, Le Serre). Le scuole medie di questa zona,dove è attivo il Progetto Scuola sono l’Europa Unita, la Gramsci e la 66 Martiri.

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Il lavoro di rete, che vede coinvolti l’assistente sociale di riferimento la cooperativa SanDonato e le scuole, permette non solo uno scambio d’informazioni ma anche il confronto sullasituazione territoriale.

L’intervento nella 66 Martiri continua a rivelarsi un ottimo strumento per agganciareragazzi che sarebbero difficili da avvicinare in strada.

Borgata Paradiso di Grugliasco.I ragazzi contattati sono stati 205 (129 maschi e 76 femmine), 120 dei quali sono

ragazzi seguiti regolarmente, con un rapporto significativo. Tra questi 79 appartengono altarget preferenziale a cui si vorrebbe rivolgere l’educativa di strada: 13-17 anni , mentre glialtri sono ragazzi ormai maggiorenni con cui non ci si frequenta più regolarmente ma con cuisi è consolidato un tipo di rapporto significativo seppur occasionale e/o ad hoc .

I continui “lavori in corso” stradali hanno spesso spinto i ragazzi e, di conseguenza, glieducatori a peregrinare da una parte all’altra del quartiere senza un ritrovo fisso poiché da ungiorno all’altro sorgevano modifiche della viabilità piuttosto che cantieri inaspettati.

La costruzione del palazzo con il centro commerciale sottostante non ha apportatosignificative novità (inteso come incremento di affluenza della popolazione giovanile) se nonla possibilità di avere un ritrovo coperto e un po’ riscaldato in quei pomeriggi dove lostazionare alle panchine diventava impossibile.

Il rapporto con i Servizi Sociali mantiene le caratteristiche positive da sempredimostrate attraverso la collaborazione ed il confronto continuo. Una preoccupazione deglioperatori è quella che, con il trasferimento delle assistenti sociali dalla sede di Viale Radich aquella diVia Di Nanni si possa determinare un distanziamento non solo fisico dalla realtà dellaborgata.

I rapporti con i nuovi operatori della Cooperativa San Donato sul progetto Rela.X sonogiudicati ottimi da entrambe le parti. Malgrado il cambio, la continuità è stata garantita dallacoordinatrice; inoltre la formazione congiunta con il Gruppo Abele, la loro presenza a tutte leriunioni del Progetto Scuole con le Referenti scolastiche sono stati elementi determinanti chehanno portato ad una rapida e proficua strutturazione di nuovi rapporti professionali erinnovata collaborazione.

I Coordinamenti di borgata, promossi dal Comune sono stati incrementati, strutturati econdotti con l’intenzione di gettare le basi per una progettazione partecipata del nuovoProgetto Rela.X. Hanno rappresentato un ottimo momento di confronto ufficiale con leistituzioni e le associazioni presenti su questa porzione di territorio.

Gli educatori avevano tra i loro obiettivi prioritari : la sensibilizzazione alle problematiche legate al tema della sessualità, per aumentare

l’informazione a riguardo, anche attraverso il Consultorio Giovani, da utilizzarsi poiautonomamente da parte dei ragazzi. Si intendeva ridurre i rischi legati alla scarsaconoscenza o a situazioni gestite con troppa leggerezza. Operativamente non sono statisignificativi il numero di accompagnamenti presso tale servizio quanto piuttosto le oretrascorse a parlare di tali argomenti, con confronti, criticità e provocazioni.

la riduzione e il monitoraggio della dispersione scolastica di questi ragazzi, fornendoloro spunti per una riflessione circa il mondo del lavoro e la preparazione – maturitànecessarie per accedervi.

Malgrado dalla strada siano riusciti a monitorare i percorsi scolastico – lavorativi criticidi molti ragazzi, malgrado l’intenzionalità e la progettazione educativa dell’intervento,malgrado la buona collaborazione con altre Agenzie del territorio, i risultati raggiungiavrebbero potuto essere più soddisfacenti, se ci fosse stata una maggiore collaborazione deigenitori. All’interno delle mura domestiche, infatti, i genitori non sono stati in grado di

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sostenere con determinazione una posizione chiara, lasciando troppa libertà di azione ai proprifigli, che quindi hanno abbandonato gli studi, pur essendo ancora in età di obbligo scolastico.

Lavoro di rete.

Obiettivo fondamentale per il 2007 (e già per il 2006) era la stabilizzazione delle azioniprecedentemente attuate con il Progetto “Ci sei e ci fai” finanziato fino a tutto il 2005 con ifondi regionali per la lotta alla droga.

E’ stato adottato da tutti gli Enti coinvolti (Provincia - Centro per l’Impiego, Comuni diCollegno e di Grugliasco, A.S.L 5 - Distretto 1 e Dipartimento delle Dipendenze, C.I.S.A.P) il“Protocollo d’Intesa per l’integrazione tra gli interventi rivolti ai giovani nell’ambito dellapromozione dell’agio e nell’ambito della prevenzione del disagio e della dipendenzapatologica, nella comunità locale”, con durata biennale fino tutto l’anno 2007. Nell’ambitodelle azioni previste dal Protocollo, è proseguito l’incarico all’Università della Strada –Gruppo Abele per la conduzione del gruppo di lavoro tra operatori appartenenti alle diverseagenzie del territorio che a vario titolo si occupano di giovani. Inoltre, ai sensi dellaconvenzione biennale (2006/2007) tra il Consorzio ed il C.F.P. Casa di carità - Arti eMestieri, si sono realizzati altri due moduli propedeutici per l’orientamento e l’inserimentolavorativo di 30 ragazzi “drop out” all’anno, come illustrato nel paragrafo precedentetrattando delle borse - lavoro.

La Provincia aveva erogato un finanziamento specifico che ha permesso ilproseguimento di tali attività fino al 31.12.2007. E’ ulteriormente migliorata la collaborazione tra le Cooperative che sul territorio si occupano diadolescenti (“La Carabattola” e “San Donato”), anche grazie al proseguimento del Gruppo di Lavoroformato da tutti coloro che attuano interventi educativi/animativi “di strada” nei confronti degliadolescenti dello stesso territorio, avviato con il Progetto “Ci sei e ci fai” e formalizzato dal sopracitatoprotocollo. Con la stessa cadenza del Gruppo di cui al punto precedente e con i medesimiformatori/conduttori del Gruppo Abele, è proseguito anche il Gruppo di lavoro dei coordinatori delleattività sopracitate, per continuare la riflessione sulla valutazione degli interventi in oggetto e lasperimentazione dei nuovi strumenti già adottati (database oggi regolarmente usato da tutti glioperatori). Inoltre si è seguita la traccia comune per le relazioni periodiche sulle attività in oggetto, chesono divenute maggiormente confrontabili tra loro e sono state scambiate tra i diversi soggettiistituzionali.

Il 23 Novembre 2007 si è svolta una mattinata seminariale, dal Titolo “LE ATTIVITÀ RIVOLTE AIGIOVANI – Bilancio e valutazione del percorso realizzato nell’ambito del piano di Zona e prospettivefuture”.

La mattinata ha visto la partecipazione attenta di 45 persone, in grande maggioranza operatori eprofessionisti dei Servizi sociali e sanitari, dei servizi educativi e delle Scuole.

Oltre ad un intenso “rendiconto” sugli obiettivi, sulle azioni, sui risultati ottenuti con il Progetto, offertodagli operatori e funzionari dei vari soggetti coinvolti, si è svolto uno stimolante confronto sui nodiaperti e sulle prospettive future, in un dibattito a cui hanno partecipato, in particolare: il Presidente delCisap Michele Suma, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Collegno Susanna Ruzza,l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Grugliasco, Luigi Turco, il Direttore del DipartimentoPatologie delle Dipendenze dell’ASL 5 Paolo Jarre. Il dibattito è stato condotto da Leopoldo Grosso,Vice Presidente del Gruppo Abele.

Nodo critico è il proseguimento di tutte queste attività dopo il 2007, sia poiché verranno a mancare ifondi di finanziamento riguardo alle attività per gli inserimenti lavorativi di adolescenti svantaggiati, siaperché è scaduto il protocollo d’Intesa tra gli Enti.

Non è più proseguito nel 2007 il Gruppo di confronto con gli educatori di strada di altrerealtà territoriali limitrofe, per mancanza di tempo (e forse di interesse) degli altri operatori

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coinvolti (l’Ente “Casa Benefica” e il CISSA, la Cooperativa “Atypica” e il Comune diRivoli, la Cooperativa “Esserci” e il CIDIS).

Sub obiettivo “progetti autonomia adulti”. Proseguire la gestione – in collaborazionecon il Centro di Temporanea Accoglienza della Cooperativa Oltre e se necessario di altricentri idonei – di progetti di autonomizzazione di adulti in carico ai servizi socialiprofessionali che prevedano la sistemazione abitativa temporanea di persone in situazione difragilità personale o di limitazione dell’autonomia.

Stato di attuazione.

Si segnalano problemi gestionali relativamente al Centro di Temporanea Accoglienza dellaCooperativa Oltre che suggeriscono l’opportunità di ricercare anche nuove soluzioni,soprattutto rispetto all’accoglienza di nuclei con la presenza di minori. Si segnala un sensibileaumento delle situazioni di povertà estrema necessitanti di accoglienza temporanead’emergenza e la difficoltà di trovare soluzioni meno temporanee. Sono inoltre cresciute lesituazioni di perdita dell’alloggio a causa di sfratto, di competenza comunale, che hannoquindi assorbito la maggior parte delle risorse abitative. Si segnala inoltre l’affacciarsi diutenza straniera, priva di abitazione e sovente priva dei requisiti per avere titolo adun’assegnazione in case ERP, che “preme” per essere presa in carico e “sistemata” dai serviziconsortili. Tali situazioni sono particolarmente critiche quando vi è la presenza di minori nelnucleo. Il raccordo e la stretta collaborazione tra uffici consortili e uffici comunali, all’internodi linee guida condivise è indispensabile per ridurre o evitare di intervenire con modalitàcontraddittorie, emergenziali, incoerenti a discapito della chiarezza e trasparenza necessarie.

Indicatori attività 2005 2006 2007

Nuclei con progetti autonomizzazione 7 2 7

• di cui residenti in Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

3

• di cui residenti in Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

4

N. adulti inseriti in residenze 7 2 7

N. minori inseriti i residenze 2 2 4

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delConsorzio, progetti integrati finalizzati al superamento degli stati di disagio sociale. Taleobiettivo deve essere perseguito in particolare nell’ambito delle attività di pianificazionezonale (Piano di Zona). Garantire l’accesso e l’adeguata accoglienza nei servizi territorialiconsortili ai cittadini stranieri anche attraverso l’utilizzo di servizi di mediazione linguisticoculturale in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Talea già presente sul territorio.

Stato di attuazione.

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Per quanto riguarda i servizi di mediazione linguistico culturale si è dato continuità allacollaborazione con la Coop. Sociale La Talea, mentre per quanto riguarda la progettazione dialtre iniziative si rimanda all’obiettivo 2 sub obiettivo “Progetti Integrati” .

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventi consortilifinalizzati al superamento degli stati di disagio con l’attività svolta dalle numeroseassociazioni con le quali si intrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non.

Stato di attuazione.

Continuativi e costanti sono i rapporti con le associazioni di volontariato, con le quali sihanno collaborazioni attive su diversi progetti rivolti ad utenti.

ANNO 2007 EDUCATIVA DI STRADA - AGGANCIATI

25%

75%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI RESIDENTI

60%

40% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 180.135,00 complessivi

ANNO 2007 EDUCATIVA DI STRADA - SEGUITI

40%

60%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 EDUCATIVA INDIVIDUALE

62%

38%COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 15.000,00

ANNO 2007 NUCLEI CON PROGETTI DI AUTONOMIA IN CARICO

43%

57%

COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 NUCLEI RESIDENTI CISAP

58%

42% NUCLEI DI COLLEGNO

NUCLEI GRUGLIASCO

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5 - Sostegno e promozione dell’infanzia, della adolescenza e delle responsabilitàfamiliari e tutela dei diritti del minore e della donna in difficoltà (art. 18, comma 1,lettere d) ed e) della L.R. 1/2004).

Sub obiettivo “Interventi per minori nell’ambito dei rapporti con l’AutoritàGiudiziaria”. Rispettare le scadenze poste dall’Autorità Giudiziaria nello svolgimento delleindagini sulle condizioni dei minori migliorando la capacità di presa in carico. Precoce epuntuale segnalazione degli stati di abbandono e attivazione interventi di vigilanza e sostegno.Miglioramento e affinamento degli strumenti di valutazione e di indagine nelle situazionifamiliari socialmente “normali”, per la rilevazione del pregiudizio dei minori e per la lorotutela. Miglioramento e affinamento degli strumenti di indagine e di sostegno delle situazionidi separazione con bimbi piccoli (0-6 anni). Riflessione sulle ricadute della nuova leggesull’affido condiviso. Potenziamento del ruolo degli educatori come figure di mediazione e di“garanzia” nelle situazioni si separazione altamente conflittuale, non solo durante gli incontriin luogo neutro. Aumento dell’utilizzo della mediazione familiare. Miglioramento del dialogocon il Tribunale per i Minorenni. Monitoraggio dei minori stranieri non accompagnati enuova progettazione.

Adozioni: Mantenimento attuali tempi lista d’attesa, conformi a quelli previsti dallanormativa in vigore (4 mesi). Prosecuzione del gruppo di vigilanza/sostegno per le famiglieadottive nel primo anno di affidamento pre – adottivo. Prosecuzione della modalità di“vigilanza semestrale” anche attraverso l’utilizzo del Gruppo. Revisione e monitoraggiodell’attuazione del Protocollo e della Convenzione sulle adozioni Consorzi/ASL5.Sperimentazione di iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. Attuazione del corso diformazione per gli operatori dell’équipe sovradistrettuale finalizzato ad un approfondimentoteorico e operativo. Attivazione a livello sovradistrettuale di gruppi di sostegno alle famiglieadottive di adolescenti.

Stato di attuazione.

Indicatori attività 2004 2005 2006 2007

N. minori in tutela C.I.S.A.P 16 18 18 15

N. minori seguiti con A.G: 240 281 304 322

• Di cui con TMVG – TM / Procura 158 111 112 113

• Di cui con TO 75 92 93 108

• Di cui Pretura FD / / 1 3

• Di cui Giudice Tutelare 10 14 14 14

• Di cui Procura penale minorile 7 5 16 16

• Di cui TM per adozioni art.44 4 1 1 2

• Di cui Procedimenti di adottabilità 4 2 1 4

N. nuove segnalazioni anno 14 5 6 5

N. aperture adottabilità anno 1 / / 4

N. iniziative informazione per adozioni 2 3 3 3

N. vigilanze semestrali adozioni 20 21 22 18

N. domande adozione ricevute 16 18 16 12

N. indagini adozioni effettuate 15 18 17 13

N. minori affidati pre adottivo 20 19 15 19

N. nuovi abbinamenti 9 6 7 8

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N. gruppi sostegno genitori 1 1 2 1

Tempi di selezione < 4 mesi 4 mesi 4 mesi 4 mesi 4 mesi

Dei 322 minori seguiti in rapporto con l’Autorità Giudiziaria n. 215 appartengono al Comune di Collegnoe n. 107 appartengono al Comune di Grugliasco.

L’attività di tutela dei minori – che rappresenta una parte rilevante del lavoro delservizio sociale territoriale – è costante e viene svolta secondo gli standard operativi prefissaticon i risultati – di ordine quantitativo – indicati in tabella.

Indagini per separazione

Le nuove indagini nei casi di separazione sono numericamente stabili, ma si possonoevidenziare alcune caratteristiche e alcune riflessioni specifiche legate soprattuttoall’applicazione della nuova legge sull’affido condiviso (L.54 dell’8.2.2006, entrata in vigoreil 1.3.2006).

Il numero complessivo delle situazioni seguite con il T.O. (92 nel 2005, 93 nel 2006,108 nel 2007) comprende sia le nuove indagini, sia i casi ancora aperti, per i quali non èancora pervenuta sentenza definitiva o per le quali è stata disposta “vigilanza e sostegno”.Inoltre sono comprese in questo numero anche alcune indagini per la Procura penale su adulti.

Nel 2004 erano state svolte 25 nuove indagini, per un totale di 37 minori; nel 2005erano state svolte 24 nuove indagini, per un totale di 38 minori, nel 2006 erano state svolte 26nuove indagini, per un totale di 36 minori e nel 2007 sono state svolte 27 nuove indagini, perun totale di 34 minori coinvolti. Si veda la seguente semplice tabella riassuntiva:

Indicatori attività 2004 2005 2006 2007

Situazioni seguite con T.O. 75 92 93 108

Nuove indagini 25 24 26 28

Minori coinvolti per le nuove indagini 37 38 36 34

Anche nel 2007 quindi l’impatto della nuova legge, che sembrava potesse faraumentare le richieste di modifica del regime di affidamento, da esclusivo a condiviso,soprattutto da parte dei padri , non è così evidente da questo punto di vista.

Vi è ancora uno scarso utilizzo della mediazione familiare per ridurre la conflittualitàche è in costante aumento, anche perché può essere solo “auspicata” e “consigliata” dalGiudice e non prescritta, per le caratteristiche proprie dell’intervento stesso . Il Centro per laMediazione di Orbassano è sempre scarsamente utilizzato dalle coppie di Collegno eGrugliasco, inoltre la riduzione del personale non facilità il rilancio dell’attività. Per questimotivi nel 2007 si è progettata l’apertura di un nuovo polo sul Distretto 1 (oltre al preesistentedi Orbassano) per il sostegno alla genitorialità, che vedrà al suo interno sia l’attività dimediazione famigliare “classica”, sia quella di sostegno e trattamento psicologico individualee di gruppo per le situazioni di separazioni conflittuali in presenza di figli minori. L’apertura

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di questo nuovo polo, che dal 2008 sarà operativo, è concertata con l’A.S.L. TO3 ed ilCIDIS.

Colpisce sempre l’elevato numero di coppie che si separa quando i bambini sono moltopiccoli. Su 34 minori, 12 minori sono compresi nella fascia di età 0-6 anni, 13 minori nellafascia di età 7-11 anni e 9 minori sono superiori ai 12 anni.

La distribuzione delle nuove indagini nelle sedi territoriali è la seguente:

Sede territoriale Nuove indagini Tribunale OrdinarioACD 10B 5E 4Collegno 19F 2G 2H 5Grugliasco 9

TOTALE 28

Dai dati più generali elaborati dall’Ufficio Assistenti sociali del Tribunale Ordinario, emergono leseguenti informazioni: dall’archivio “presidenziale” si evidenzia che nell’anno 2007 vi sono state 38nuove istanze di separazione giudiziale con figli (erano 24 l’anno precedente); per queste l’età mediadell’attore (per il 81,5 % la moglie) era di 39 anni, e la durata media del matrimonio di 13 anni; i figli(53 minori) sono situati principalmente nelle fasce di età da 0 a 12 anni.

Rispetto alle cause di divorzio giudiziale con figli: le nuove istanze in tal senso sonostate 11 (erano 13 l’anno precedente), con un’età media dell’attore di 41 anni (al 54,5% l’exmoglie) e una durata media di 10 anni di matrimonio. I figli (11 minori) in prevalenza nellafascia d’età 7-12.

Il totale delle istanza/ricorsi nel 2007 è quindi di 49 coppie genitoriali. Si evidenzianonell’anno 6 nuovi ricorsi di coppie miste/ straniere.

Il servizio sociale territoriale (quindi il CISAP) è stato incaricato di svolgereun’indagine per 24 situazioni in totale, prima dell’udienza presidenziale. Lo scarto di 3situazioni (27 nuove indagini per i nostri dati) è legato a quelle indagini richieste dopol’udienza presidenziale.

Risultano motivazioni prevalenti per gli invii e per le richieste di indagini da parte delservizio sociale territoriale: abbandono del padre; problemi di alcoolismo; situazioni giàconosciute dal Servizio.

Sono stati disposti nel 2007 incontri mediati protetti su 10 situazioni, per un totale di 13minori. Questi, sommati a quelli già disposti negli anni precedenti ed ancora in corso,

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determinano un totale di 22 minori in situazione di separazione genitoriale dove sonoprevisti incontri mediati protetti (si veda anche il paragrafo relativo sull’assistenza educativain queste situazioni).

Minori autori di reato, procura penale

Per quanto riguarda le situazioni di minori autori di reato, in cui l’assistente socialesvolge essenzialmente funzioni di indagine e di progettazione congiunta con l’USSM delMinistero, la distribuzione delle indagini nelle sedi territoriali è la seguente:

Sede territoriale Indagini in materia penale su minori autori di reatoACD 1B 4E 7Collegno 12F 1G 0H 3Grugliasco 4

TOTALE 16

Su 16 minori, solo 4 sono femmine, mentre 12 sono maschi.

Si registra una stabilità del numero delle situazioni rispetto all’anno precedente ed ancheuna stabilità della tipologia di reati, quasi sempre di lieve entità (ingiurie, minacce,simulazione di reato, danneggiamento) e molto raramente reati contro la persona. Spesso sono“bravate” compiute in gruppo, senza collegamento con ambienti delinquenziali oatteggiamenti devianti Non si vuole minimizzare le vicende, ma non sembra si possacollegare l’aumento dei numeri ad un aumento della devianza o del bullismo su questoterritorio. Come già si diceva l’anno scorso, occorrerebbe un follow up fra alcuni anni pervalutare se quei minori che oggi sembrano aver compiuto delle semplici “ragazzate”,considerati non devianti né dalle loro famiglie né dagli assistenti sociali, potranno considerarequesti come episodi sporadici della loro adolescenza o se invece saranno entrati nel circuitopenale per reati più gravi.

Resta elevato il numero di situazioni di separazione dei genitori (8 su 16), spessoconflittuale e con assenza della figura paterna e l’elevato numero di ragazzi con percorsiscolastici difficili , con varie situazioni di insuccesso scolastico e abbandono degli studi. Tra i16 ragazzi, 3 sono stranieri.

Sicuramente vi è un collegamento, nella vita di un ragazzo, tra la commissione di reati el’assenza della figura paterna (che spesso significa assenza di una figura autorevole, in gradodi far rispettare le regole) e l’insuccesso scolastico.

Minori in tutela

Un’ultima considerazione riguarda i minori in tutela : su 15 situazioni di minori in tutela(18 nel 2006) sono 5 i minori stranieri non accompagnati, cioè quei minori stranieri che sitrovano in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adultilegalmente responsabili (tutori, affidatari). Sul nostro territorio prevalgono le situazioni di

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minori che in realtà vivono presso parenti entro il quarto grado e che vengono poi spessoaffidati ad essi dal Giudice Tutelare. Si evidenziano 4 procedure di apertura di adottabilità,per 3 nuclei familiari.

Considerazioni generali

In generale si conferma la tendenza, già evidenziata l’anno scorso, di un aumento, tra lefamiglie incontrate dal servizio, della tipologia appartenente a ceti sociali medio - alti e nonsolo alle tradizionali tipologie di utenza del servizio sociale. Questo avviene soprattutto per leseparazioni giudiziali seguite dal Tribunale Ordinario e per i minori autori di reato, seguiti dalTribunale per i Minorenni, settore penale. In entrambi i casi l’assistente sociale ha un mandatodi indagine sociale per nuclei familiari quasi sempre non conosciuti prima e coi quali, spesso,non mantiene rapporti successivamente all’indagine.

16 sono stati i minori autori di reato, in ambito penale , tra cui 9 nuove indagini,nessuna delle quali su nuclei conosciuti precedentemente.

Per le indagini di separazione erano conosciuti 6 nuclei su 28. Spesso la conclusionedelle relazioni sociali fa riferimento a “famiglie normali”, dove “non si ravvisano elementi dipregiudizio nei confronti dei minori” .

Alla luce di quanto sin qui esposto si ritiene che resti tra gli obiettivi prioritari per ilservizio sociale, nei suoi compiti più generali di tutela dei minori, quello di affinare i propristrumenti di valutazione del possibile pregiudizio in cui tali minori vivono, anche all’internodelle cosiddette “famiglie normali”, con un’attenzione specifica alle problematicherelazionali, ai fattori di rischio meno evidenti (come poteva invece essere un tempo latrascuratezza materiale e socio-economica), alle capacità genitoriali globali, in strettacollaborazione col servizio di psicologia dell’età evolutiva.

Adozioni

Stato di attuazione:

Indicatori2

0012

0022

0032

0042

0052

0062

007

N. iniziative info peradozioni

1 2 2 2 3 3 3

Vigilanze semestrali1

41

41

52

02

12

21

8

Domande di adozionepervenute

17

19

13

16

18

16

12

Indagini adozionieffettuate

22

12

17

15

18

17

13

N. Minori affidati preadottivo

81

01

52

01

91

51

9

N. nuovi abbinamenti 2 4 7 9 6 7 8

Gruppi di sostegno 1 1 1 1 1 2 1

Tempi d’attesa selezione4,

4 mesi4

mesi4

mesi4

mesi4

mesi4

mesi4

mesi

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Nuove indagini per adozioni: Nel 2006 erano state presentate 16 domande: 10 di queste avevanoavuto risposta nel corso dell’anno, mentre le altre 7 esaminate riguardavano domande presentatenell’anno precedente, per un totale di 17 indagini effettuate. Nel 2007 sono state presentate 12domande: 6 di queste hanno avuto risposta nel corso dell’anno, mentre le altre 7 esaminateriguardavano domande presentate nell’anno precedente, per un totale di 13 indagini effettuate. Si èmantenuto l'obiettivo prefissato di rispettare il tempo di 4 mesi richiesto per l'indagine per tutte ledomande pervenute al servizio, salvaguardando la metodologia operativa e professionale dell’équipe,nonostante il Giudice stabilisca per le coppie la data del colloquio in un tempo di gran lungasuperiore a quello previsto dalla normativa.

Vigilanze semestrali sulle idoneità’ internazionali: Le coppie per le quali era prevista lavigilanza semestrale sull’idoneità internazionale erano 22 nel 2006. Nel corso dell'anno 2007il numero è leggermente diminuito: 18 coppie, 8 delle quali hanno avuto un bimbo inabbinamento nel corso dell’anno.

Minori in adozione: nel corso dell’anno sono stati seguite: 13 adozioni di minoristranieri e 6 affidamenti di bimbi italiani a rischio giuridico per un totale di 19 minori, di cui 8nuovi abbinamenti. Rispetto all'anno 2006 (15 minori) si registra un aumento del numerodelle situazioni seguite.

È rimasta invariata la disposizione del Tribunale per i Minorenni di Torino che richiedeai servizi “riferiscano per almeno un anno in ordine all’inserimento, segnalando le eventualidifficoltà per gli opportuni interventi”, privilegiando quindi gli aspetti di “vigilanza econtrollo” su quelli di sostegno, che la coppia non sarebbe più vincolata ad accettare.Gruppo di genitori adottivi: composto da coppie che hanno appena accolto un bambino inadozione, sia nazionale sia internazionale, riattivato a fine 2006 senza la collaborazionedell’ASL 5, dopo un periodo di interruzione di circa un anno dovuta a ragioni organizzative èproseguito per tutto l’anno 2007. Le due conduttrici sono state le assistenti sociali consortilidel gruppo di lavoro distrettuale.La scelta di fare partire ugualmente il gruppo, modificato nella conduzione, è stata frutto di una lungariflessione da parte degli operatori, che ha portato alla decisione di ripetere comunque questaesperienza giudicata positivamente. Il sostegno di gruppo favorisce la presa di coscienza dei genitoridelle proprie risorse di contenimento, stimolo, riparazione, controllo, promozione; permette di rifletteresulle proprie modalità educative; valorizza le risorse individuali; favorisce lo scambio e l’aiutoreciproco; facilità la creazione di un clima generalizzato di accoglienza; ha un maggiore impattoculturale sulla comunità sociale.

Le coppie coinvolte sono state 12, con ampia partecipazione sia delle madri sia dei padri adottivi.Manifestano il desiderio di mantenere un contatto con gli operatori che li hanno supportati nelpercorso adottivo, vivendo il momento di gruppo come il luogo del confronto del sostegno, deldialogo. Occorre ricordare che la modalità gruppo non sostituisce il lavoro individuale con le famiglie,che i servizi coinvolti continuano a svolgere in integrazione salvaguardando le singole specificità.

Le famiglie adottive hanno dato rimandi positivi in merito all’esperienza, come si può desumere daalcuni dei commenti riportati nel questionario valutativo di fine percorso:

“Molto positivo il percorso. Penso che tutte le famiglie adottive dovrebbero essere accompagnate,anche per più tempo, lungo il percorso post adozione. E' rassicurante sapere di poter fare capo aduna struttura in grado di aiutarti nelle eventuali difficoltà, ma anche supportati nelle scelte e situazioniche tutti noi genitori adottivi ci troviamo impegnati”.

“L'esperienza è stata molto utile, perché ci ha fatto sentire meno soli. Il confronto con gli altri mi hafatto capire che non sono proprio un cattivo/genitore, nel senso che alcune volte ho pensato di non

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essere in grado di crescere un figlio, ma confrontandomi con gli altri mi ha aiutato a capire che leproblematiche sono comuni (pappa, la nanna, discussioni con i familiari, grazie anche all'aiuto delleassistenti sociali”.

Il lavoro comune all’interno dell’équipe sovradistrettuale adozioni, per quanto riguarda l’attivazione digruppi di sostegno alle famiglie, ha mostrato un’elevata differenziazione fra le diverse realtà territorialirappresentate nell’équipe e le diverse posizioni professionali circa i significati e le modalità diconduzione di tali gruppi, che si auspica possa essere superata nel prossimo futuro.

Gruppo genitori di adolescenti adottivi: Nel corso dell’anno è stata riprogrammatal’attività del gruppo che assumerà carattere sovrazonale ospitando nella sua composizionecoppie adottive residenti nel territorio dei Consorzi che fanno riferimento all’ex ASL 5 e nonsolo quelle residenti sul territorio del CISAP.

Equipe adozioni sovradistrettuale: Il rapporto di collaborazione con gli altri Consorziche fanno riferimento all’ ex A.S.L 5 (C.I.D.I.S. di Piossasco, C.I.S.A. di Rivoli, ComunitàMontana Valsangone di Giaveno, CON.I.S.A. di Susa), e gli psicologi dell' ex A.S.L.5 che sioccupano di adozioni, è proseguito anche nel 2007 con impegno e ha richiesto molte energie.A seguito dell’approvazione della Convenzione, del Protocollo d’intesa e dell’allegatodocumento sulle “buone prassi” , avvenuta nel corso dell’anno, si è avviata la nuova modalitàdi indagine psico-sociale che prevede momenti di co-conduzione dei colloqui con la coppiaalternati ad altri in cui il singolo operatore incontra individualmente i coniugi aspirantil’adozione.

Gli obiettivi perseguiti dall’equipe sovrazonale sono stati: monitorare periodicamente l’andamento dell’attività (dati);

organizzare i corsi di preparazione per le coppie aspiranti all’adozione, facendo capocome sempre al CISA di Rivoli. Nel 2007 si sono organizzati 3 seminari di carattereinformativo/formativo, tutti con la collaborazione anche di operatori di maggioresperienza componenti le altre équipe e i rappresentanti degli Enti Autorizzati;

predisporre progetti formativi per gli operatori dell’équipe; promuovere il confronto all’interno di ciascun gruppo professionale, favorendo l’adozione di prassi

operative condivise, omogenee e coerenti con l’evoluzione delle conoscenze e degli orientamentiscientifici ed istituzionali;

facilitare la circolazione delle informazioni e degli aggiornamenti all’interno del gruppoprofessionale e con l’Ente capofila;

formulazione di proposte e progetti di lavoro, per i quali è stato richiesto e successivamenteottenuto, finanziamento da parte di altri Enti (Provincia, Regione..), sui temi del supporto al post-adozione (anche con gruppi di sostegno alle famiglie adottive di adolescenti) e la sensibilizzazionedel mondo scolastico.

L’esperienza di lavoro integrato fra assistenti sociali e psicologi nelle adozioni haportato a condividere la necessità di una formazione comune che ha permesso di approfondiretutte le fasi del percorso dell’accompagnamento della coppia e del bambino all’adozione, daicriteri di valutazione al sostegno all’adozione avvenuta, integrando le aree dei propri specificiprofessionali. Tale necessità è sentita in modo particolare per quanto riguarda la conduzionedei gruppi, avviati sinora in maniera disomogenea e differenziata sul territorio, a secondadelle specifiche professionalità e tradizioni.

Si è pertanto realizzato a partire del mese di settembre un percorso formativo di 6giornate, 3 dedicate alla valutazione della coppia e 3 al sostegno della famiglia adottiva per untotale di 36 ore. È stato individuato come formatore il Dott. Chistolini del C.I.A.I. di Milano.

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I temi affrontati durante la prima parte del percorso hanno riguardato i seguentiargomenti:

o il contesto della valutazioneo la relazione fra la coppia e gli operatorio il ruolo dell’operatoreo gli obiettivi della valutazioneo le aree dell’indagineo strumenti e metodologie per lo studio della coppiao i criteri per l’idoneitào tecniche di conduzione del colloquio alla luce della teoria dell’attaccamentoo la relazione al Tribunale

Nelle tre giornate dedicate al sostegno post adottivo è stata trattata in particolare laconduzione dei gruppi di famiglie adottive ed in particolare

o il significato psicologico del gruppoo il significato sociologico del gruppoo la co - conduzione di tali gruppi dallo psicologo e dall’assistente sociale.

Nel corso dell’anno si è inoltre progettato un percorso sperimentale nel nostroConsorzio, pilota rispetto ad altre future esperienze che potranno riguardare l’intera équipesovrazonale, di sensibilizzazione degli insegnanti rispetto all’accoglienza dei bambini adottati.

Gli obiettivi che si intendeva perseguire erano volti al miglioramento della capacità diaccoglienza della scuola nei confronti dei minori adottati e la loro integrazione all’internodella classe, al miglioramento della collaborazione tra scuola e famiglie e all’ampliamentodella collaborazione tra scuola e servizi socio-sanitari più in generale.

I destinatari della proposta, fino ad un numero massimo di 30 partecipanti, sono stati :

• Insegnanti di scuole materne ed elementari che nell’anno scolastico 2007-2008 hanno inclasse un minore inserito in famiglia adottiva da meno di un anno (affidamento pre-adottivo, adozione internazionale, affidamento a rischio giuridico)

• Insegnanti che hanno avuto in passato alunni adottati e con i quali hanno sperimentatomodalità di affrontare la tematica, da condividere con gli altri

Il percorso si realizzerà nel primo semestre del 2008.

Sub obiettivo “Valutazione e trattamento per la famiglia maltrattante e trascurante”. Proseguirel’attività avviata nell’ambito del Progetto ‘Maltrattanti, Maltrattati & Rete Sociale, attraverso il nuovoProgetto elaborato in partnership con la Cooperativa Paradigma e cofinanziato anche dall’ASL 5, adintegrazione ed in raccordo agli interventi svolti dai servizi territoriali preposti, seguendo le indicazionistrategiche emerse nel Piano di Zona. Proseguire l’attività di sensibilizzazione della “rete sociale”territoriale alle problematiche del maltrattamento e abuso di minori anche attraverso l’Osservatoriopermanente sull’infanzia maltrattata e la realizzazione di iniziative seminariali. Revisione del protocolloper l’integrazione degli interventi sull’abuso e il maltrattamento dei minori con l’ASL 5. Riflessionecongiunta con le sedi territoriali sulla raccolta dati sul maltrattamento, sulle definizioni delle varietipologie di maltrattamento, per giungere ad una maggiore omogeneità nella raccolta stessa,preliminare ad una maggiore uniformità nelle modalità di intervento. Attuazione degli accordi operativipresi con il Servizio di psicologia dell’età evolutiva, in merito alle segnalazioni reciproche, allacollaborazione con la Cooperativa Paradigma e ai periodici momenti di confronto generale tra tutti glioperatori dei due servizi e con altri (NPI e educatori per minori).

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Stato di attuazione.Indicatori attività

2004

2005

2006

2007

N. minori rilevati nell’anno 126 118 102 124

N. nuclei di appartenenza dei rilevati 88 85 79 98

Nuove segnalazioni nell’anno 26 25 27 23

N. nuclei di appartenenza dei neo segnalati 18 20 22 19

N. minori in carico équipe centrale 26 21 19 23

N. minori con sola consulenza centrale 16 12 / /

N. valutazioni prognostiche 4 4 8 3

N. famiglie con prognosi trattate 12 12 7 15

N. famiglie prognosi negativa/inserimenti 1 1 2 2

Dei 124 minori rilevati nell’anno N.86 risiedono in Collegno e N.. 38 risiedono in GrugliascoDei 98 nuclei dei minori rilevati nell’anno N. 67 risiedono in Collegno e n. 31 risiedono in Grugliasco

Dal 1997 vengono raccolti i dati relativi ai minori in situazione di abuso, con una griglia di rilevazionecompilata dalle sedi territoriali rimasta costante nel tempo che si riferisce ai casi di gravetrascuratezza, maltrattamento psicologico, maltrattamento fisico e abuso sessuale. Non si è riusciti nel2007 a modificare la scheda di raccolta dati anche in considerazione del fatto che i parametri diraccolta utilizzati dalla Regione Piemonte sul fenomeno, attraverso le équipe multidisciplinari, nonsono ancora uniformi e quindi difficilmente comparabili. Si ritiene obiettivo prioritario per il 2008ridefinire con tutti gli assistenti sociali e con l’équipe multidisciplinare territoriale – distretto1, i criteri diindividuazione della tipologia di minori inseriti nella raccolta dati, attualmente ancora disomogenea.

Nelle tabelle sotto riportate sono dettagliati i dati relativi sia ai minori sia ai nuclei familiari diappartenenza, perché è importante far riferimento anche ai nuclei familiari, essendo alcuni di essinumerosi e comprensivi di più fratelli.

Tabella dati anno 2007 abuso minori (nuclei)36

Nuclei familiari Totale

36I numeri riportati non sono sommabili perché un minore può presentare, nell’ambito del nucleo,contemporaneamente più di un problema: I valori assoluti sono riportati nella riga “totale nuclei”.

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Grave trascuratezza 23

Maltrattamento fisico 5

Maltrattamento psicologico 81

Abusi sessuali familiari 7

Abusi sessuali esterni 2

Totale nuclei 98

di cui nuovi nuclei 19

Tabella dati anno 2007 abuso minori37

Minori TotaleGrave trascuratezza 27

Maltrattamento fisico 9

Maltrattamento psicologico 103

Abusi sessuali interni 8

Abusi sessuali esterni 2

Totale minori 124di cui nuovi minori 23

Sia nei dati complessivi, sia all’interno delle 4 tipologie di maltrattamento la situazione è abbastanzastabile rispetto al 2006. La tipologia prevalente è il maltrattamento psicologico (103 minori,appartenenti a 81 nuclei familiari), seguita dalla grave trascuratezza (27 minori, appartenenti a 23nuclei familiari), dall’abuso sessuale (10 minori, appartenenti a 9 nuclei familiari) e dal maltrattamentofisico (9 minori, appartenenti a 5 nuclei familiari).

In particolare per l’abuso sessuale può essere utile osservare la seguente tabella, che riassume i datisin dal 1997:

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

12 minori

14 minori

23 minori

18 minori

21 minori

9minori

10 minori

10 minori

8minori

9minori

10 minori

(di cui 2nuovi)

(di cui 4nuovi)

(di cui 10nuovi)

(di cui 3nuovi)

(di cui 4nuovi)

(di cui 4nuovi)

(di cui 1nuovo)

(di cui 2nuovi)

(di cui 2nuovi)

(di cui 3nuovi)

(di cui 1nuovi)

L’attività dell’équipe di valutazione e trattamento per la famiglia maltrattante e trascurante.

37 I numeri riportati non sono sommabili perché un minore può presentare, nell’ambito del nucleo,contemporaneamente più di un problema: I valori assoluti sono riportati nella riga “totale minori”.

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Prosegue regolarmente l’attività di valutazione e trattamento per la famiglia maltrattantee trascurante in partnernariato con la Cooperativa Sociale Paradigma e viene puntualmenteeffettuato il monitoraggio su abuso e maltrattamento e l’attività di valutazione e trattamentodelle famiglie di minori vittime di trascuratezza, maltrattamento fisico e/o psicologico, abusosessuale dando priorità a bambini 0 – 6 anni.

Nella tabella sotto riportata, sono dettagliati i dati relativi attività svolta dall’équipe nel corso degli anni(l’équipe si incontra settimanalmente).

Per quanto riguarda l’anno 2007 si registrano un totale di 15 nuclei in carico di cui 12 terapie e 3valutazioni prognostiche. L’intervento è stato attuato su 25 genitori.

L’équipe centralizzata, formata da tre psicoterapeuti della Cooperativa Sociale “Paradigma” e daun’assistente sociale del Cisap, ha proseguito la sua attività, mantenendo la presa in carico disituazioni già seguite in passato e iniziando il percorso con 6 nuove famiglie.

La composizione dell’équipe è andata a modificarsi in quanto uno dei due psicoterapeuti è combiato.La modalità di lavoro sulle singole famiglie non ha comunque subito modifiche; tutti i casi seguiti sonostati segnalati dagli operatori di territorio (A.S., psicologo). Sono state concordate, nel corso delperiodo di valutazione o trattamento, alcune riunioni di rete sul singolo caso (circa ogni tre mesi) voltealla verifica progettuale delle situazioni. A tali momenti hanno partecipato tutti gli operatori coinvolti(Servizio di Psicologia, Ser.T., S.S.M., Comunità alloggio, educatori, ecc.).

L’attività di consulenza svolta negli anni passati dall’équipe di valutazione e trattamento per la famigliamaltrattante e trascurante è svolta prioritariamente dai componenti dell’équipe multidisciplinare deldistretto 1 ex ASL 5 con i quali permane una discreta integrazione anche attraverso la presa in caricocongiunta di alcune situazioni di maltrattamento e abuso.

Èquipe multidisciplinare per la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori.

Il Protocollo d’intesa per l’integrazione degli interventi sull’abuso e maltrattamento deiminori tra l’ASL 5 e gli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali afferenti all’ASL 5 èstato approvato.

Il gruppo di lavoro del distretto 1 ex ASL 5 si riunisce di norma con cadenza mensileed è composto da:

• 2 psicologi dell’età evolutiva dell’U.O.S. Psicologia età evolutiva• 1 assistente sociale del Consorzio• 1 neuropsichiatra infantile dell’U.O.S. Riabilitazione Psicosociale- NPI• 1 assistente sociale del Dipartimento Patologie delle Dipendenze dell’ex A.S.L. 5

0

5

10

15

20

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

consulenze

valutazioni

terapie

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• 3 rappresentanti del Dipartimento di Salute Mentale (psichiatra, assistente sociale,infermiera professionale) dell’ex A.S.L. 5

L’attività svolta dall’équipe è stata prevalentemente di consulenza agli operatori, sono stati discussiall’interno delle riunioni 32 situazioni 16 in prima analisi e 16 di aggiornamento per un totale di 29minori.

L’Osservatorio. L’Osservatorio Permanente sulla Tutela dell'Infanzia Maltrattata(strumento di monitoraggio sulle strategie di contrasto al fenomeno del maltrattamento edell'abuso a danno di minori nel territorio di Collegno e Grugliasco), si è incontrato inassemblea, alla quale partecipano membri referenti dei vari Enti aderenti al progetto (Scuole,Comuni, Parrocchie, CISAP, ASL 5, Cooperative, Associazioni).

Nel 2007 si sono svolti due incontri allargati all'assemblea dell'Osservatorio (37partecipanti al primo e 27 partecipanti al secondo).

Il tema proposto per il primo incontro è stato il “sostegno alla funzione educativa”, conl’ausilio della formatrice Dott.ssa Lucia Bianco dell’Università della Strada del GruppoAbele, cui è stato chiesto di portare la sua esperienza di lavoro con le famiglie. A questoincontro sono stati invitati anche i componenti del Tavolo dei Coordinatori del Progetto “Cisei e ci fai”, per unificare alcune riflessioni emerse anche in quella sede, sempre sullo stessotema, a partire da altre tematiche quali il bullismo, l’aumento di aggressività nei ragazzi, ilruolo della famiglia, ecc., anch’esse già toccate in precedenza dall’Osservatorio sull’InfanziaMaltrattata.

Nel secondo incontro dopo una prima parte di aggiornamento su progetti e interventi incorso, si è proposta una riflessione sulla qualità della comunicazione e dei rapporti e riguardoalla gestione delle emozioni.

Dal 2001 il Consorzio ha aderito al CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro ilMaltrattamento e l'Abuso all'Infanzia) dal mese di febbraio '05 al dicembre ’06 e dal dicembre ‘07 faparte del suo Consiglio Direttivo oltre ad esserne referente regionale in Piemonte.

Nel corso dell’anno il Consorzio e il CISMAI Piemonte hanno organizzato un seminario a livelloregionale sulla prevenzione dell’abuso all’infanzia, l’evento è stato particolarmente significativo inquanto realizzandosi il 19 novembre ha coinciso con la Giornata Mondiale per la prevenzionedell’abuso all’infanzia.

Il seminario dal titolo “Dal trauma infantile all’età adulta. Esiti e percorsi di riparazionedegli abusi all'infanzia ” ha offerto ai partecipanti (285 iscritti) una riflessione sugli effetti deltrauma infantile sull’età adulta e le possibili strategie preventive e riparative per gli adulti eper i bambini rappresentando, a livello regionale, una occasione di confronto tra operatori chelavorano sui bambini maltrattati ed operatori che lavorano con adulti portatori di disagio opatologia derivanti da differenti traumi, con conseguenze gravi sia sulla persona sia sul ruologenitoriale.

Sub obiettivo “affidamenti residenziali e diurni di minori”. Sollecitare l’ASL affinché lacomposizione dell’équipe vada a regime, con l’inserimento delle ore di psicologo previsto dalProtocollo vigente. Potenziamento del numero dei nuovi affidamenti, residenziali e diurni, inrisposta alle esigenze provenienti dalle sedi territoriali. Miglioramento della collaborazione trale famiglie affidatarie e gli operatori di territorio, anche grazie alla riproposizione di serate delGruppo di famiglie affidatarie “aperte”. Mantenimento degli incontri periodici (almeno unoall’anno per Collegno ed uno per Grugliasco) di monitoraggio degli affidamenti in corso, traoperatori dell’équipe affidi e delle sedi territoriali (assistenti sociali e

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psicologi).Proseguimento delle attività finalizzate alla sensibilizzazione rispettoall’affidamento diurno e abbinamento dei volontari che già hanno offerto la loro disponibilità.Conclusione del processo di revisione del protocollo, superando i nodi sopra evidenziati.

Stato di attuazione.

Si riassumono nella seguente tabella i dati di attività :Indicatori attività 2004 2005 2006 2007

N. minori affidati in carico anno: 42 37 32 43

• di cui a parenti 14 10 10 12

• di cui a terzi residenziali 2238 2039 1740 2041

• di cui a terzi diurni 6 7 5 11

N. nuovi affidati nell’anno 4 5 4 12

• di cui a parenti - 1 1 2

• di cui a terzi residenziali 3 1 2 2

• di cui a terzi diurni 1 3 1 8

N. gruppi di sostegno 1 1 1 1

N. nuove coppie selezionate 8 4 2 7

N. medio partecipanti aigruppi

16 14 14 12

Dei 43 minori affidati in carico nell’anno N. 29 risiedono in Collegno e N. 14 risiedono in Grugliasco

L’ASL ha finalmente dato corso all’implementazione delle ore di psicologo previste e necessarie per losvolgimento dell’attività. Sono proseguiti i lavori per il rinnovo e l’aggiornamento del Protocollo d’intesaASL ed Enti Gestori sugli affidamenti famigliari. E’ inoltre in corso un gruppo di lavoro tra gli entigestori afferenti all’ASL per definire le modalità di una nuova campagna di pubblicizzazione dell’affidofamiliare.

38 Di cui 3 maggiorenni;

39 Di cui 4 maggiorenni.

40 Di cui 6 maggiorenni

41 Di cui 7 maggiorenni

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Il dato più rilevante nel 2007 è l’aumento degli affidamenti diurni, anche con volontari disponibili perpochi pomeriggi la settimana, su situazioni di disagio sociale lieve. Già nel 2006 si era avviata unacampagna di promozione di tale intervento ed i “frutti” si sono raccolti nel 2007, con l’attivazione di 8nuovi affidi diurni, per un totale di 11 affidi diurni nell’anno.

Questo è uno strumento da potenziare anche in futuro, in tutte quelle situazioni per le quali èsufficiente come misura protettiva del minore e di sostegno ai genitori.

Sono pervenute nell’anno 3 richieste per affidamento familiare residenziale a terzi e 9 richieste peraffidamento diurno per un totale di 12 richieste a terzi . Per 10 di queste richieste è stato possibile unabbinamento, mentre alle altre 2 (1 residenziale e 1 diurno) non si è potuto rispondere positivamentenel 2007. Per la minore proposta per affido residenziale si è avviata la conoscenza e frequentazione diuna famiglia, il cui esito non è ancora definito.

Nel 2006 si trovavano in affidamento familiare 32 minori, di cui 10 a parenti e 22 a terzi(di cui 5 diurni e 17 residenziali). Nel 2007 si trovano in affidamento familiare 43 minori, dicui 12 a parenti e 31 a terzi (di cui 11 diurni e 20 residenziali - ). In relazione agli affidi aterzi si precisa che: tutti gli affidi diurni sono consensuali e così pure tutti gli affidi deimaggiorenni ed un affido residenziale di un minore, mentre tutti gli altri residenziali di minori(12) sono disposti dall’Autorità Giudiziaria.

Nel corso dell’anno sono stati attivati 2 nuovi affidi residenziali a terzi, di cui uno perun breve periodo, trasformato poi in diurno. I nuovi affidi a parenti sono, come quasi sempre,disposti dall’Autorità Giudiziaria ma, di fatto, concordati tra i parenti stessi. Il servizio socialeha su questi un ruolo più “passivo”.

Il monitoraggio sugli affidamenti in corso nel rapporto con le sedi territoriali e conl’ASL è stato costante, attraverso momenti di rete sui singoli casi, ai quali hanno partecipatoanche le assistenti sociali dell’équipe affidi. Tale modalità ha sostituito l’incontro annualecomplessivo tra équipe affidi e operatori del territorio, che ormai considerano il lavoro di reteuna buona prassi della gestione dell’affido.

Gruppo delle famiglie affidatarie: la modalità di gestione del gruppo prevede la co-conduzione psicologica e sociale, come elemento positivo e fondante del gruppo stesso. Lefamiglie che nel 2007 hanno partecipato al Gruppo sono state 14, alcune con affidoresidenziale, alcune diurno ed altre in fase di osservazione-valutazione, con unapartecipazione media di 8/10 coppie (12 persone circa) ad ogni incontro. Per le famiglietroppo “lontane” (4 nel 2007), che non possono partecipare al Gruppo, si è mantenuta lamaggiore attenzione anche da parte dei servizi sanitari locali (servizi di psicologia e NPI) chehanno preso in carico i minori e, in un caso, hanno inserito la famiglia in un loro gruppo disostegno. Per 2 di queste situazioni si sta procedendo verso la trasformazione dell’affidamento(ormai in corso da molti anni) in adozione “in casi particolari”, ex art.44 della L.184/83 e s.m.i. E’ stata realizzata, come ormai di consueto da alcuni anni, una serata che ha visto la partecipazionedegli assistenti sociali delle sedi territoriali al gruppo delle famiglie affidatarie. E’ stata un’occasioneper proseguire il confronto tra i vari attori dell’affidamento e per ridurre le diffidenze reciproche eaumentare la cooperazione e la conoscenza.Le famiglie hanno gradito la proposta partecipandoattivamente all’incontro, gli assistenti sociali presenti erano solo quelli che avevano affidamenti incorso.

Equipe sovradistrettuale sugli affidamenti: il Gruppo di lavoro si è incontratoregolarmente , sia nelle sua veste monoprofessionale sia in quella allargata agli psicologi. Il

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confronto ha riguardato soprattutto: la sensibilizzazione, le proposte di famiglie disponibiliper affidamenti qualora non utilizzate dall’équipe che le ha conosciute, il Tavolo Provincialesull’Affido, la revisione del protocollo ASL/Consorzi, la preparazione del ConvegnoNazionale sull’affido realizzato poi nel 2008 dalla Regione Piemonte, la formulazione diquesiti da porre ai Giudici presenti ad una delle giornate della formazionesull’allontanamento per gli operatori socio-sanitari che si occupano di minori, iniziata nel2007 e proseguita nel 2008. Tale formazione è frutto del lavoro degli anni precedenti svoltodall’équipe sovrazonale Affidamenti, in collaborazione con l’équipe sovrazonale Abuso emaltrattamento.

Si è inoltre sviluppata all’interno dell’équipe sovrazonale, una riflessione sugliaffidamenti professionali o meglio, sugli affidamenti con sostegni professionali per bambiniparticolarmente “difficili”.L’ipotesi del modello di un Servizio di Famiglie Professionali è stata elaborata dalla Regione Piemontea partire da una riflessione sulle esperienze pregresse, europee e locali, ed in particolare conriferimento all’esperienza della Provincia di Milano.

Il progetto costituisce un terzo polo d’offerta di servizi socio - assistenziali all’infanzia eall’adolescenza, coniugando gli elementi fondanti dell’esperienza degli altri due poli: l’affidamentofamiliare e la comunità.

Il Servizio di famiglie Professionali è stato quindi sperimentato in sei Enti Gestori della Regione delterritorio piemontese, tra cui il Comune di Torino. Quest’ultimo ha scelto di non attivare rapportiprofessionali con le famiglie, accogliendo anche alcune delle obiezioni formulate alla Deliberazioneregionale da parte dell’ANFAA (Associazione Famiglie Affidatarie e Adottive), ma di attivare unProgetto sperimentale di “Affidamenti familiari difficili con sostegni professionali”.

Il Comune di Torino rilevava come spesso la difficoltà a reperire famiglie affidatarie per situazioniparticolarmente difficili fosse dovuta anche alla carenza di supporti professionali sicuri, continuativi,intensi e significativi (per es. un educatore alcune ore la settimana, assistenza familiare per minori conhandicap, sostegno psicologico alla famiglia, servizi di tregua, gruppi di auto-mutuo aiuto ecc.).

Le riflessioni su questo tema hanno portato a valutare positivamente il modello sperimentato dalComune di Torino e ad attivare alcune esperienze pilota sul territorio di un Consorzio dell’équipesovrazonale, da riproporre sugli altri territori qualora le situazioni lo richiedano e vi siano le risorseadatte.

Sul nostro territorio in parte si utilizzavano già dei “sostegni professionali” agli affidamenti (educativa,assistenza domiciliare ecc.), ma si potrebbero evidenziare dei nuovi bisogni in questo senso.

Sub obiettivo “Inserimenti di minori in comunità diurne”. Pieno utilizzo dellastruttura. Consolidamento e stabilizzazione dell’utilizzo degli strumenti operativi individuati:scheda – progetto, scheda – verifica, patto di inserimento, verbale delle riunioni di rete.Regolarità delle riunioni trimestrali di verifica tra tutti gli operatori coinvolti nel progettorelativo al minore e alla sua famiglia. Regolarità delle riunioni trimestrali di verifica generaletra la Referente del Progetto Minori, il Referente della Cooperativa, gli educatori e le 4assistenti sociali rappresentanti le sedi territoriali. Maggiore attenzione alle dinamiche delgruppo dei pari e non solo alle problematiche individuali. Non aumento del numero deiminori “certificati” inseriti e formulazione di progetti educativi individuali paralleli per lesituazioni più complesse. Progettazione interventi di supporto ai bambini delle elementari, conil coinvolgimento di giovani in servizio civile.

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Stato di attuazione

Indicatori attività200

4200

5200

6200

7

N. inseriti in comunità diurna territoriale 20 21 19 20

N. inseriti in comunità diurne esterne / 1 2 3

Dei 23 minori inseriti nell’anno N. 14 risiedono in Collegno e N. 9 risiedono in Grugliasco

L’assistente sociale referente del progetto minori nel 2007 ha effettuato 9 incontri diverifica con le assistenti sociali delle sedi territoriali e 3 incontri con l’intera équipe educativadella Comunità Diurna della Cooperativa “La Carabattola e le assistenti sociali referenti perogni sede. Gli educatori hanno redatto una relazione annuale sull’attività, come previsto dallaconvenzione vigente.

Tre minori sono stati inseriti in comunità/centri diurni esterni, a Torino e a Rivoli, perdiverse esigenze.

Nel 2007 è stato raggiunto l’obiettivo del pieno utilizzo della Comunità Diurna di ViaThures, arrivando alla presenza di 16 ragazzi in totale, sempre con il numero massimo di 10ragazzi presenti al giorno.

E’ molto migliorato il lavoro col gruppo dei ragazzi, si sono ridotte alcune tensionipresenti l’anno scorso; è stato maggiormente equilibrato il rapporto di genere, tra maschi efemmine, rispetto al 2006; è migliorato anche il rapporto educatori – ragazzi, con aumentodel rapporto di fiducia ed il rispetto del ruolo adulto. Ad esempio sono maggiori sia ildesiderio di raccontarsi sia la richiesta di consigli su argomenti molto importanti per i ragazzi(dai problemi sentimentali, alle liti in famiglia alla scelta della scuola). In generale si èritrovata la voglia di fare delle cose insieme: dai giochi di gruppo all’aperto, ai giochi datavolo, dal suonare la chitarra al piccolo laboratorio di attività manuali, tutte situazioni dove,pur permanendo la distinzione dei ruoli, si ha modo di stare insieme in maniera meno formaleal fine di migliorare le conoscenza reciproca

I minori che sono stati inseriti nel 2007 sono stati 20 (19 nel 2006), 10 maschi e 10femmine. L’età media si è leggermente innalzata rispetto allo scorso anno ed è di 13,4 anni (1di 16, 1 di 15 anni, 9 di 14 anni, 5 di 13 anni, 2 di 12 anni e 2 di 11 anni).

Per quanto riguarda gli inserimenti e le dimissioni si segnala che 13 minori erano giàstati inseriti negli anni precedenti, mentre 7 sono entrati nel 2007 ed in totale si sono registrate4 dimissioni, dovute a questioni quanto mai eterogenee: in un caso si è concluso il percorsoper raggiunti limiti di età (dopo quasi 5 anni di permanenza nella struttura). In un altro caso, alcontrario, la permanenza è stata inferiore ai 3 mesi, per mancata collaborazione della famiglia.Nelle altre due situazioni si è progettato un inserimento in comunità residenziale.

Il tipo di frequenza prevalente è quella a tempo parziale: alla fine del 2007 nessunragazzo frequenta tutti i giorni, 6 ragazzi frequentano 4 giorni la settimana , 5 ragazzi 3 giornila settimana, 5 ragazzi 2 giorni la settimana. Col crescere dell’età aumenta la richiesta diriduzione della frequenza, non necessariamente interpretabile come disaffezione allaComunità, ma spesso come segnale di crescita, di autonomizzazione e di emergere di nuoviinteressi.

Rispetto alla provenienza territoriale sono stati inseriti 12 ragazzi/e di Collegno e 8 diGrugliasco.

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L’utilizzo della comunità diurna da parte delle diverse sedi territoriali si può osservare nella seguentetabella:

Area territoriale Casi attivi nel 2007

ACD 3

B 4 E 5

Collegno 12

F 2

G 1

H 5

Grugliasco 8

Totale 20

Uno dei sub obiettivi che si erano individuati per il 2007 era la riduzione degliinserimenti di ragazzi “certificati” dall’Unità Multidisciplinare e seguiti a scuola dainsegnanti di sostegno, per problemi vari di ritardo dell’apprendimento o psicologici ,fenomeno che aveva creato non pochi problemi nel 2006, anno in cui, in alcuni momentierano addirittura il 50% degli inseriti . Nel 2006 erano stati 6, nel 2007 sono stati 2.

Per quanto riguarda le attività svolte durante l’anno non si entrerà nel dettaglio, poichéle informazioni sulla struttura, la routine quotidiana, i compiti e gli spazi della CD sonodescritte ampiamente nelle relazioni precedenti, a cui si rimanda, mentre si farà riferimento aicambiamenti e agli aspetti più significativi.

Dopo un anno in cui la preparazione dei pranzi è stata interamente gestita da una mensaesterna, a causa delle norme vigenti, ormai anche i ragazzi si sono abituati a questaconsuetudine. Solo alcuni, che hanno vissuto la gestione precedente, a volte la rimpiangono,facendo riferimento al clima più familiare che si creava.

Naturalmente gli educatori cercano di fare in modo che gli aspetti educativi delmomento, quali l'alimentazione equilibrata e la scelta di cibi sani, non vadano persi e liaffrontano nella scelta dei menù e per la preparazione delle merende, nella quale cercano dicoinvolgere il più possibile i ragazzi.

Il resto delle attività resta sostanzialmente invariato: affiancamento nei compiti; attivitàludiche strutturate e libere, individuali e di gruppo, inserimento in attività sportive esterne(piscina, palestre…), laboratori e giochi di relax, gite nel periodo estivo. Vi sono anche unaserie di attività collaterali come gli accompagnamenti presso psicologi, assistenti sociali,Consultorio Giovani (per i più grandi), colloqui individuali o a piccoli gruppi su temi vari arichiesta dei ragazzi o su proposta degli educatori.

Anche durante l’estate l’impostazione della Comunità Diurna è simile agli anni passati,con una grossa variazione rispetto all’organizzazione invernale: si privilegiano le attivitàall’aperto, nei parchi, nelle piscine e le gite settimanali fuori dal territorio.

Sono stati realizzati nel 2007 4 soggiorni: uno di 8 giorni estivo al mare, in ostello aSavona; 2 di 3 giorni estivi in tenda, con attività di rafting o di escursionismo a Demonte(CN) e presso il rifugio Roccasella a Celle di Rubiana (To) ed uno invernale di 3 giorni in

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una casa di montagna a Pamparato (CN), sperimentando diversi contesti di vita in comune ealloggiativa. La partecipazione è stata sempre elevata.

Gli educatori hanno mantenuto un costante rapporto con gli insegnanti delle scuolefrequentate dai ragazzi. Per ogni ragazzo si considera obiettivo minimo lo svolgimento dialmeno tre colloqui durante il corso dell’anno scolastico. Di particolare importanza continua arimanere il supporto ai ragazzi in relazione alla scelta della scuola superiore e l’orientamento.A fine 2007 ben 10 ragazzi frequentavano la 3° media, anno cruciale, insieme a quellosuccessivo, per l’impostazione di importanti scelte di vita.

La Comunità Diurna non si pone come obiettivo primario il raggiungimento di buonirisultati scolastici, ma gli educatori cercano di far maturare nei ragazzi, quando li affiancanonei compiti, i valori dell’impegno, della serietà, della scoperta, dell’importanza di conoscereper migliorarsi, del raggiungimento dell’autonomia.

Il ruolo degli educatori non va assolutamente a sostituire quello dei genitori nel rapportocon la scuola ma è utile soprattutto per sostenerli e ad affiancarli.

L’équipe educativa è composta da 5 educatori anziché i 6 previsti, in quantoun’educatrice in maternità è stata sostituita da un aumento di presenza degli altri colleghi. Nelcorso dell’anno l’équipe opera con modalità ormai consolidate nel tempo che prevedono unariunione settimanale della durata di circa 3 h, incontri di supervisione a cadenza circamensile; strumenti di comunicazione delle informazioni (diari, agende, cartelle ecc.).

Anche quest’anno la Comunità Diurna è stata sede di tirocinio formativo per gli studentidel corso interfacoltà dell’Università di Torino con indirizzo Educazione Professionale, con lapresenza di una studentessa, per sole 80 ore, con funzione soprattutto di osservazione.

Dall’ottobre 2007 sono inserite presso la comunità diurna due volontarie che svolgono illoro anno di Volontariato Sociale. Il contributo delle due giovani si è rivelato molto utilesoprattutto in una fase dove sono presenti quotidianamente molti ragazzi. Grazie a loro si èpotuto avviare un progetto sperimentale di sostegno ad una ragazzina che presenta unproblema specifico di dislessia, all’interno della scuola media A. Frank.

Il lavoro con le famiglie è proseguito attraverso incontri formali programmati, cui disolito partecipano anche gli assistenti sociali, incontri informali in occasione degliaccompagnamenti del ragazzo a casa o all’arrivo del genitore alla Comunità, incontri mensilidel Gruppo Genitori, le chiacchierate al telefono e gli incontri a scuola con gli insegnanti.

La partecipazione al Gruppo Genitori, condotto da una psicopedagogista e due educatoridell’équipe della comunità diurna, ha avuto un ulteriore incremento, sia come numero disingoli genitori partecipanti sia come continuità di presenza degli stessi nel tempo. Questo èstato possibile grazie al buon inserimento di quasi tutti i nuovi arrivati che ha permesso dimantenere costante il numero dei presenti.

L’obiettivo è sempre quello di aumentare il coinvolgimento del genitore nella vita delragazzo in Comunità Diurna, atteggiamento che ha determinato, con alcune famiglie, una“alleanza positiva”, che ha stimolato una ricerca di confronto con gli educatori improntata adun dialogo non delegante.

Con i genitori che non aderiscono al progetto o non permettono un lavoro di intesacomune risulta essere più faticoso anche il lavoro quotidiano con i figli, con i quali glieducatori spesso hanno la sensazione di ricominciare da zero tutti i giorni.

Si evidenziano comunque difficoltà di relazione con alcune famiglie a causa di:a) diffidenza nei confronti dei servizi sociali e di conseguenza negli educatori (si

sentono “obbligati” a frequentare la CD)

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b) incapacità di comprendere il significato dell’inserimento in CD, (credono che sia undopo scuola)

c) volontà di non mettersi in gioco affrontando i propri limiti (atteggiamentodelegante).

Nell’insieme delle famiglie, la difficoltà economica non risulta più la prevalente . Ibisogni e le richieste sono più che altro relativi alla carenza di un “ruolo genitoriale” chestimoli la capacità di scegliere ed offra un adeguato contenimento, determinandoproblematiche sociali nei loro figli .

In considerazione di ciò il percorso previsto per il gruppo per l’anno 2007 si è incentratosul sostegno ad un’assunzione consapevole del ruolo genitoriale che, in linea con unametodologia che pone al centro il genitore e la valorizzazione delle sue risorse, ha l’obiettivodi sostenerlo nel compito di arrivare a prendere autonomamente delle decisioni più giuste peri figli, ma anche per se stesso.

I temi affrontati, sempre con l’ausilio di giochi di ruolo e interattivi, sono stati:l’osservazione delle caratteristiche tipiche dell’età dell’adolescenza; i modi di reagire aicomportamenti dei figli; la costruzione dell’identità dei figli, altra e separata da quella deigenitori; le difficoltà di comunicazione; i conflitti e le possibili reazioni al conflitto (anchecon l’introduzione di nuove modalità di affrontare il conflitto, attraverso l’ascolto reciprocodelle ragioni dell’uno e dell’altro); il ruolo delle regole in famiglia; il tema delle punizioni; ledifferenze di genere nell’adolescenza; i cambiamenti fisici e di comportamento nei ragazziche implicano cambiamenti ed adattamenti nei genitori… Il giudizio espresso dallamaggioranza dei genitori sul lavoro di gruppo è positivo, vengono apprezzate le proposte cheli vedono attivare parti di sé poco conosciute e spesso lasciate in disparte.

Per quanto riguarda il rapporto coi servizi, servizi sociali e Servizio di Psicologiadell’età evolutiva, gli educatori rilevano, nella relazione annuale, un netto miglioramentodella collaborazione.

La calendarizzazione periodica e costante degli incontri di rete tra tutti gli operatoricoinvolti sulla situazione del minore inserito è ormai regolare: si assesta su 4 momenti annuali(set-ott / dic-gen / mar-apr / dic-gen).

Molto positivamente è stata considerata una mattinata di lavoro di fine maggio doveassistenti sociali, psicologi ed educatori si sono ritrovati (forse per la prima volta dopo moltianni) in un confronto slegato dai casi singoli e dall’urgenza. Questa opportunità ha permessodi raffrontare i diversi metodi di approccio .

Il risultato è stato la creazione di una mini équipe (che si è ritrovata a luglio del 2007 esi incontrerà almeno 1 volta l’anno), composta da rappresentanti delle diverse categorieprofessionali, che si è occupata del perfezionamento degli strumenti utilizzati da educatori eassistenti sociali (scheda - progetto e scheda - verifica), e di aggiungerne uno nuovo (verbalecongiunto di rete sottoscritto da tutti i presenti) che permette di registrare il punto di vista ditutti gli operatori coinvolti rispetto al progetto e l’impegno assunto da ognuno.

I rapporti col Servizio di Psicologia dell’età evolutiva sono migliorati, grazie ad unmaggior coinvolgimento degli educatori, ad una maggiore regolarità delle sedute coi ragazzi ead un maggior lavoro diretto coi genitori, da parte delle psicologhe in servizio, anche se sirilevano ancora differenze di atteggiamento e di collaborazione da una psicologa all’altra. Siconferma positivamente il confronto con la Neuropsichiatria infantile, coinvolta in due deiprogetti di comunità diurna.

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Infine, rispetto all’obiettivo “Progettazione interventi di supporto ai bambini delleelementari, con il coinvolgimento di giovani volontari in servizio civile”, non è stato possibileraggiungerlo in quanto sul territorio sono quasi inesistenti strutture di doposcuola o simili acui queste volontarie (le stesse della CD) avrebbero potuto affiancarsi, supportate daglieducatori. Restano presenti i bisogni dei bambini delle elementari, già analizzati edapprofonditi nella relazione di consuntivo sull’attività del 2005, a cui occorrerà dare unarisposta con nuove progettazioni.

Sub obiettivo “Inserimenti di minori in comunità residenziale territoriale”. Gestionedella convenzione che regola i rapporti tra la cooperativa ed il Consorzio eventualmenteperfezionandone i contenuti sulla base delle “buone prassi” sperimentate. Utilizzo dellastruttura secondo gli standard previsti. Aumento ulteriore del lavoro con le famiglie.

Stato di attuazione.

Indicatori attività200

4200

5200

6200

7

N. minori transitati in comunità 3 1 3 2

di cui appartenenti a Collegno Manca dato

Manca dato

Manca dato

2

di cui appartenenti a GrugliascoMan

ca datoMan

ca datoMan

ca dato/

La nuova struttura di Via Alfieri, in cui la Comunità alloggio si è trasferita nel 2006, si èrivelata idonea agli scopi, sia per quanto riguarda la zona di riferimento, all’interno dellaquale l’équipe educativa si è inserita senza particolari problemi o resistenze da parte deicittadini residenti, sia per quanto riguarda l’abitazione vera e propria.

La diminuzione del numero dei posti in convenzione, da 3 a 2, ha corrisposto alleesigenze del Consorzio e dei minori del territorio, in effetti sono stati 2 i minori inseritinell’anno.

Alcune considerazioni di carattere più generale sono rimandate al successivo punto, quando siaffronterà il tema degli inserimenti in comunità esterne.

Sub obiettivo “Inserimenti di minori in comunità residenziali esterne”. Mantenimento dellatendenza alla riduzione degli allontanamenti dei minori dal loro nucleo familiare in favore di misureterritoriali di sostegno. Mantenere viva l’attenzione sulle situazioni per le quali queste misure non sonosufficienti a tutelare i minori ed è invece necessario l’allontanamento. Inserimento in famigliaaffidataria dei 2 minori per i quali è stata individuata tale soluzione. Realizzazione della formazionecongiunta ASL 5 / Enti gestori ad essa afferenti sul tema dell’allontanamento dei minori. Censimentodelle case-famiglia esistenti o la cui nascita può essere stimolata. Sviluppare una riflessione congiuntaed un confronto con l’ASL sulle comunità terapeutiche per minori. Sviluppare la riflessione sullecomunità madre-bambino, non per madri tossicodipendenti e su esperienze di affidamento dellacoppia madre-bambino ad un’altra famiglia o a reti di famiglie. Sviluppare una riflessione sulleconvivenze guidate / alloggi per l’autonomia per i giovani che hanno vissuto in comunità, che sonodiventati maggiorenni e che non possono/vogliono far rientro presso la famiglia d’origine.

Stato di attuazione.

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Indicatori attività200

4200

5200

6200

7

N. minori transitati in comunità 14 18 15 23

Di cui appartenenti a CollegnoMan

ca datoMan

ca datoMan

ca dato13

Di cui appartenenti a GrugliascoMan

ca datoMan

ca datoMan

ca dato10

I minori in comunità residenziali nell’anno 2007 sono stati 25 (18 nel 2006), di cui 2 nella comunitàalloggio territoriale (3 nel 2006) e 23 in comunità esterne (15 nel 2006). I minori appartengono a 17nuclei familiari. 6 minori ( 3 nuclei) sono in comunità madre-bambino e 19 (14 nuclei) in comunità persoli minori.

I nuovi inserimenti del 2007 sono stati per 12 minori, appartenenti a 8 nuclei familiari. 9 minori (7nuclei ) sono stati inseriti in comunità per minori “da soli” e 3 minori (1 nucleo) verso una comunitàmadre-bambino. Nel corso dell’anno sono stati dimessi 5 minori . Al 31.12.07 risultano pertanto inseriti20 minori (appartenenti a 13 nuclei familiari).

E’ da segnalare che gli inserimenti in comunità possono subire “impennate” improvvise in esito aprovvedimenti di allontanamento dei minori emessi dall’Autorità giudiziaria. Una tendenza in tal sensosi è evidenziata dal mese di settembre al mese di dicembre, frutto di segnalazioni anche di moltimesi precedenti, per le quali il T.M. si è espresso solo in questo periodo.

Sul totale dei 25 minori allontanati, si distinguono le seguenti differenti situazioni, suddivise perfascia d’età. Nella fascia d’età 0-6 anni erano in comunità 8 minori (5 nuovi inserimenti), di cui 6 incomunità con la loro madre. Per la prima volta dopo alcuni anni sono stati inseriti in comunità “da soli”2 minori in fascia d’età 0-3 anni, entrambi in situazioni in cui non era opportuno né possibile attivareun affidamento familiare, ma era necessario un periodo di passaggio in comunità, al termine del qualesi sarebbe valutata la prospettiva progettuale per i bambini. In entrambi i casi è stata disposta unaCTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio), che dovrà dare indicazioni sul loro possibile rientro in famiglia,ristretta o allargata, o sul loro affidamento a terzi, temporaneo o definitivo.

In queste situazioni di bimbi piccoli si opera affinché i tempi di permanenza in comunità siano i piùbrevi possibili, ma questi non dipendono solo dagli operatori dei servizi ma soprattutto dai tempi delleCTU e del Tribunale.

Nella fascia d’età 7-11 anni si trovavano in comunità 4 minori (3 nuovi inserimenti) . Erano tutti “dasoli” e nessuno con la madre. Uno di loro, l’unico inserito già precedentemente al 2007, è statodimesso con progetto di affidamento familiare a terzi.

Nella fascia d’età 12-18 anni abbiamo la maggior percentuale di minori inseriti in comunità, 13 minori(4 nuovi inserimenti). Erano tutti “da soli” e così suddivisi: 3 disabili , di cui 2 in casa-famiglia ed 1 incomunità terapeutica; 2 nella comunità territoriale; 3 in comunità esterne e 5 in una comunitàstrutturata similmente ad una casa-famiglia.

Per quanto riguarda la modalità di allontanamento dal nucleo familiare, sugli 8 nuclei coinvolti solo 1(di una ragazza adolescente) è stato totalmente consensuale, mentre per gli altri si è proceduto aseguito di decreto dell’Autorità Giudiziaria, Tribunale per i Minorenni. Tra i restanti 7 nuclei familiari,si è proceduto con allontanamento coatto, con l’ausilio della forza pubblica per 4 nuclei, mentre, purin presenza di decreto del Tribunale, si è cercata ed ottenuta la collaborazione della famiglia per altri 3nuclei, che hanno quindi accompagnato il minore all’inserimento in comunità.

Per quanto riguarda il mantenimento dei rapporti con la famiglia, successivamente all’inserimento incomunità, si hanno le seguenti situazioni: 6 minori, appartenenti a 3 nuclei , sono in comunità con laloro madre; 9 minori rientrano a casa nel week-end, con cadenza quindicinale o settimanale; 8 minorivedono uno o entrambi i genitori in “incontri mediati in luogo protetto” (si veda paragrafo relativo, nella

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parte relativa agli interventi educativi); per 2 minori sono interrotti completamente i rapporti con lafamiglia d’origine.

In sintesi, quando i tentativi di non scindere e salvaguardare il legame genitori-figli consideratoprioritario, e di supportare gli adulti nella loro funzione genitoriale, obiettivo sempre fondamentale per ilservizio sociale, non hanno successo o quando i comportamenti pregiudizievoli dei genitori mettonoa grave rischio la salute psico-fisica del minore, si procede all’allontanamento di quest’ultimo dal suonucleo familiare, quasi nella totalità dei casi a seguito di provvedimento dell’Autorità GiudiziariaMinorile. In queste situazioni si tenta in primis di ottenere la collaborazione della famiglianell’inserimento in comunità e , se impossibile, si procede in modo coatto. Con l’aumento degliallontanamenti coatti aumentano parallelamente le richieste dell’Autorità giudiziaria di “incontri mediatiin luogo protetto”.

Oltre alla comunità territoriale, sono state utilizzate 14 strutture esterne, di cui 3 madre - bambino , 3case-famiglia (ivi compresa Equilandia), 1 comunità terapeutica e 7 per minori “soli”. Dalle verificheeffettuate con le sedi territoriali, emergono nel complesso buone valutazioni sulle comunità utilizzate,ad eccezione di una per adolescenti.

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delconsorzio, progetti integrati finalizzati al sostegno dei minori e delle famiglie. Tale obiettivodeve essere perseguito in particolare nell’ambito delle attività di pianificazione zonale (Pianodi Zona). Consolidare il modello di intervento sperimentato col Progetto “Madri si diventa”all’interno delle attività di assistenza domiciliare finalizzate alla tutela dei minori e nucleifamiliari. Attivare iniziative di sostegno alla genitorialità in collaborazione con le altreAgenzie educative, soprattutto le scuole, con l’ASL e con i Comuni.

Stato di attuazione.

Proseguono i progetti integrati descritti nella relazione di consuntivo 2006. Il Consorzio hainoltre partecipato alle attività di pianificazione zonale relative al sostegno dei minori e dellefamiglie.

Il CISAP ha proseguito un attività di sostegno alla genitorialità in crisi, attraverso unGruppo di sostegno ai genitori che attraversavano una fase di conflittualità coniugale, separatio in via di separazione.Gli incontri di Gruppo sono stati mantenuti per tutto l’anno scolastico 2006-2007 (“Le famiglie del 3°millennio”) e sono stati ri-attivati nell’anno scolastico 2007-2008 (“Genitori perfetti, genitori possibili”),con cadenza quindicinale.

Per alcuni di loro la separazione era una realtà ormai consolidata, per quanto riguarda i rapporti siacol partner, sia coi figli; per altri invece il carico di risentimento con l’ex-partner era ancora talmenteforte da creare disagio anche nel rapporto coi figli e nei figli stessi.

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventi consortili finalizzatial superamento degli stati di disagio con l’attività svolta dalle numerose associazioni con lequali si intrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non.

Stato di attuazione.I rapporti con il tessuto associativo sono stretti e costanti.

Sub obiettivo “attività istituzionali di vigilanza”. Svolgimento delle attività di vigilanzadelegate dalla Regione in collaborazione con l’ASL 5 – Assolvimento delle funzioninell’ambito degli organismi inter istituzionali previsti dalla normativa di riferimento edadeguamento tempestivo delle procedure alle direttive emanate dai soggetti titolari dellefunzioni. Verifica della possibilità di realizzare sinergie con gli Enti Gestori dell’ambito

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territoriale dell’ASL 5 nello svolgimento delle funzioni di vigilanza anche alla luce delconferimento regionali delle competenze ai Comuni.

Stato di attuazione.

Le attività di vigilanza, delegate dalla Regione, sono state svolte regolarmente incollaborazione con l’ASL, distretto di Collegno e con il servizio di Igiene Pubblica. Nel corsodell’anno si è proceduto allo studio ed alla messa a punto di modalità di sopralluogo e di unmodello di verbale dettagliato, che rispettino le disposizioni normative, non sempre coerentiin materia.

ANNO 2007 MINORI RESIDENTI

60%

40% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: attività svolta da personale Cisap

Spesa: Euro 18.000,00 escluso personale Cisap (spesa a regime Euro 44.000,00)

ANNO 2007 NUCLEI RILEVATI MALTRATTAMENTO

E ABUSO

68%

32%COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI AUTORITA' GIUDIZIARIA

67%

33%COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI RILEVATI MALTRATTAMENTO E ABUSO

69%

31%COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 86.957,00

Spesa: Euro 170.973,79

ANNO 2007 MINORI IN AFFIDAMENTO

67%

33%COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 MINORI COMUNITA' DIURNA

61%

39%COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 531.225,29

ANNO 2007 MINORI IN COMUNITA' ESTERNE ED INTERNE

60%

40% COLLEGNO

GRUGLIASCO

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6 - Piena integrazione delle persone disabili e soddisfacimento delle loroesigenze di tutela residenziale e semi residenziale in quanto persone non autonomee/o non autosufficienti (art. 18, comma 1, lettere f) ed c) della L.R. 1/2004).

Sub obiettivo “attività di valutazione e progettazione per le persone disabili”. L’attività è rivolta aisoggetti, minori e adulti, affetti da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazionidella loro autonomia; ai soggetti, minori e adulti, colpiti da minorazione fisica; ai soggetti, minori eadulti, colpiti da minorazione di natura intellettiva e/o fisica, anche associata a disturbi delcomportamento e relazionali non prevalenti, in genere non inseribili nel mondo del lavoro; ai minoricon situazioni psico sociali anomale associate a sindromi e disturbi comportamentali ed emozionali(ICD 10) – fatti salvi gli interventi di esclusiva competenza sanitaria – in possesso di riconoscimento digravità avvenuto in sede di commissione ex L.104/92 e/o di riconoscimento di non inseribilità al lavoroavvenuto in sede di commissione ex L.68/99. Tutte le persone sopra indicate possono attivarel’U.V.A.P. del Distretto socio sanitario 1 dell’ASL 5 affinché predisponga i progetti individuali di cuiall’art.14 legge 328/2000. Compito dell’U.V.A.P e del Nucleo Interdisciplinare Disabili (N.I.D) – delquale fanno parte gli operatori consortili – è dare piena attuazione alla normativa regionale e localerelativa all’applicazione dei LEA socio sanitari a livello territoriale, garantendo alle persone conhandicap le prestazioni essenziali necessarie sulla base di una progettualità individualizzata. Inparticolare si intende garantire la presa in carico dei richiedenti; rivalutare i soggetti gravi cheattualmente fruiscono di interventi socio sanitari; censire e catalogare gli interventi erogati su basedistrettuale; valutare la congruità degli inserimenti e degli interventi erogati. Nell’ambito dellaprogettazione individuale andrà attivato un processo “di comunità” che veda coinvolti i nuclei familiari– in particolare degli utenti frequentanti i centri diurni – al fine di elaborare, unitamente ai soggetti cheattualmente gestiscono le risposte in atto, “linee guida” condivise, relativamente ai servizi cosiddetti di“tregua e sollievo”, “dopo di noi”, e “pronto intervento” (alcuni dei quali già in corso disperimentazione), al fine di ampliare le possibilità di risposte offerte dal territorio.

Stato di attuazione.

L’U.V.A.P e il Nucleo Interdisciplinare Disabili (N.I.D) – del quale fanno parte gli operatoriconsortili – operano per dare piena attuazione alla normativa regionale e locale relativaall’applicazione dei LEA socio sanitari a livello territoriale, garantendo alle persone conhandicap le prestazioni essenziali necessarie sulla base di una progettualità individualizzata.In particolare è garantita la presa in carico dei richiedenti e la rivalutazione dei soggetti graviche fruiscono di interventi socio sanitari. Nel corso dell’anno si sono ricondotte allavalutazione progettuale dell’Uvap anche le situazioni di persone con disabilità sensoriale, perl’avvio di progetti educativi di supporto, e, con gradualità, i casi di assistenza domiciliare afavore di persone disabili (nuove domande e situazioni già in carico). Rispetto a quest’ultimoservizio è stata concertata, con la Direzione del Distretto Asl, la ripartizione dei costi degliinterventi ed il Distretto ha corrisposto la quota sanitaria su un numero più ampio, rispettoall’anno precedente, di progetti di assistenza domiciliare validati dall’UVAP.La partecipazione degli operatori consortili alle commissioni medico legali ASL(Commissione Legge 104/92, Unità Multidisciplinare, Gruppo di supporto al Tavolo TecnicoL.68, Sedute ex L.68), nonostante implichi una quota consistente di lavoro, consente unmaggior raccordo e monitoraggio delle situazioni, attraverso un puntuale aggiornamento dellebanche dati di servizio.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili minori in carico 88 97 94

• Di cui gravi ex L.104/L.68 23 33 35

N. disabili adulti in carico 287 331 352

• Di cui gravi ex L.104/L.68 27 50 57

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N. valutati/rivalutati UVAP nell’anno 68 106 189

N. sedute UVAP / / 16

N. sedute Commissione ex L.104 / / 30

N. sedute Commissione ex L.68 / / 1

N. incontri gruppo supporto / / 4

Sub obiettivo “assistenza e sostegno educativo familiare a disabili minori (VersoCasa)”. Assistenza e sostegno educativo familiare ai giovani disabili ed in particolare:sostegno familiare ai disabili in età scolastica. Operare in raccordo con il dipartimentomaterno infantile dell’ASL per la costruzione di una rete integrata ed organica di servizi e perla diffusione di una adeguata informazione sugli stessi. Riprogettare – in accordo con l’ASL –gli interventi per i minori disabili (età obbligo scolastico 6 – 14) al fine di definire progettisocio sanitari integrati individualizzati in ambito UVAP.

Sostegno al nucleo familiare di neonati e bambini disabili dall’ospedale a casa.Costituzione di un gruppo interdisciplinare, raccordato con i servizi del territorio, confunzioni di tutoring per i giovani disabili e le famiglie. Erogazione di interventi assistenzialinon solo a favore del giovane disabile ma a sostegno dell’intero nucleo familiare. Offerta diuna opportunità di presa in carico globale del nucleo familiare fin dalla nascita del bimbodisabile attraverso l’azione integrata dei servizi ospedalieri e socio sanitari territoriali.

Alla luce del grande apprezzamento rilevato nell’ambito del Piano di Zona, si rendenecessaria una riprogettazione per definire il tipo di investimento che i partner coinvoltiintendono fare in merito al progetto allo scopo di prevederne ulteriori sviluppi. Occorre unaridefinizione dei rapporti con il Regina Margherita e con i servizi ASL coinvolti nel progettoanche alla luce dell’applicazione dei LEA a livello distrettuale. Emerge inoltre l’esigenza diampliare gli interventi, finora riservati alla fascia di età 0 – 3 anni, anche a bambini fino ai 5anni per i quali vengono richieste maggiori risposte a livello territoriale.

A cura degli operatori socio sanitari del NID ed in collaborazione con la FondazionePaideia di Torino è stato elaborato il progetto “Giocabilità”, che prevede interventi articolati emirati per minori disabili in fascia di età 9 – 14 anni. La Fondazione Paideia ha riconosciutoal Consorzio un finanziamento per il sostegno all’avvio e alla realizzazione del progetto.Dovranno pertanto essere avviate le previste attività di socializzazione, a cura dellacooperativa sociale Atypica – partner del progetto – con la collaborazione di educatori messi adisposizione dalla cooperativa “Il Margine”. Per la realizzazione del progetto è stata stipulatala convenzione con la cooperativa sociale Atypica.

Stato di attuazione. La sperimentazione del progetto Giocabilità è iniziata nel mese di febbraio ed a tal fine è statastipulata la convenzione con la cooperativa Atypica per la realizzazione dei laboratori e la messa adisposizione dei locali presso Villa 5. E’ stata avviata anche la collaborazione con il Liceo Psico -pedagogico Curie sede di Collegno, per le attività di tirocinio dei propri allievi. Da parte del Nid grandelavoro si è svolto nel rapporto con le famiglie, le scuole del territorio consortile, gli altri servizi socio-sanitari e gli uffici comunali al fine di presentare il progetto e coordinare i diversi contributi. Ladisabilità presentata dai minori richiede la collaborazione tra educatori professionali e tecnici deilaboratori. L’équipe che sta gestendo il progetto è pertanto composta da operatori del serviziopubblico, educatori e tecnici del privato sociale. Questa peculiarità rappresenta una ricchezza per ilprogetto, ma contemporaneamente richiede un elevato sforzo di coordinamento fra tutti i soggetticoinvolti

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Altro obiettivo del progetto è di riuscire a dedicare uno spazio di ascolto alle famiglie, favorendo loscambio di esperienze e l’instaurarsi di relazioni, oltre ad offrire momenti di benessere personale, chespesso viene trascurato per dedicarsi ai compiti di cura dei figli disabili.

Per quanto riguarda il lavoro nei gruppi con i minori, si ritiene che, le attività debbanoessere sviluppate attraverso la partecipazione di gruppi di pari “normodotati”. Questoobbiettivo risulta essere più a lungo termine in quanto può avvenire solo dopo un lavoro conle famiglie e le scuole. Si tratta di un progetto incrementale che si configura come un work inprogess che richiede costante monitoraggio; per questo gli operatori del NID insieme a quellidel privato sociale hanno istituito un gruppo di lavoro permanente che si incontra con cadenzaregolare, per continuare una progettazione in itinere.

Si è proceduto alla stesura del Protocollo di rapporti tra l’Asl, la Fondazione Paideia edil Consorzio, con la determinazione del testo condiviso a fine anno. Visti i risultati positivi ilprogetto continuerà per il secondo anno di sperimentazione a tutto il 2008, con la possibilità,sulla base dei risultati raggiunti, di stabilizzazione come risorsa territoriale per gli annisuccessivi. Il progetto Verso Casa risente del mancato coordinamento centralizzato da parte dell’Asl 5 dei progettia favore di minori disabili e delle loro famiglie e pertanto segna una fase di stallo e di criticità. I rapporticon gli ospedali Regina Margherita, Rivoli e Martini in merito a segnalazione casi nuovi e gestionesituazioni in carico, hanno continuato ad essere difficili, se non inesistenti.

Il gruppo supporto ai genitori è ripreso per il quinto anno ma il 2007è stato – per la vitadel gruppo stesso - un anno travagliato. In questi ultimi anni tutte le coppie di genitori chepartecipano, tranne una, si sono separate, il gruppo è quindi molto connotato dalla presenzafemminile e spesso composto solo da donne sole con figli disabili. Questo elemento ha fattomolto riflettere gli operatori sul tipo d’intervento offerto, rimandando a complessi e diversiragionamenti, da approfondire in sede di valutazione e riprogettazione dell’intervento stesso.Sicuramente il gruppo è stato considerato come supporto significativo, dalle mamme, che inmodo molto diversificato, hanno vissuto l’esperienza della separazione. Il gruppo ha raggiunto un buon livello di maturazione, anche se ancora non è completamenteautonomo nel gestirsi, sarebbe pronto ad accogliere nuove famiglie ma nel corso dell’anno, non èstato individuato alcun nucleo con figli minori in età compresa fra i 3-6 anni (età dei figli delle famigliegià inserite) da inserire. Tale elemento ha coinciso con la situazione di stallo a livello progettuale daparte dei Servizi; inoltre non è possibile prevedere al momento l’inserimento nel progetto di nuovefamiglie, poiché mancano le condizioni necessarie (al momento il gruppo è condotto da unaeducatrice professionale Asl) .

Il progetto Verso Casa rappresenta un’importante possibilità per le famiglie che devonoaffrontare la nascita di un figlio disabile e ha rappresentato un valido strumento per lefamiglie che ne hanno usufruito, ma si ritiene necessaria una riprogettazione parte delleDirezioni ASL e Consortili.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. famiglie censite 30 46 60

N. famiglie contattate 10 17 32

N. famiglie prese in carico 23 24 29

• di cui inserite in “Giocabilità” / / 11

N. disabili minori in carico 24 25 33

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• di cui inseriti in “Giocabilità” / / 11

Dei 33 disabili minori in carico nell’anno N. 25 risiedono in Collegno e N. 8 risiedono in Grugliasco

Sub obiettivo “attività occupazionali per disabili collegate al centro di produttività sociale”. Garantire la gestione degli inserimenti non finalizzati all’assunzione (INFA) con le modalità adottate apartire dal 2003 anche dal punto di vista amministrativo (erogazione borse alle scadenze previste ecopertura assicurativa). Svolgimento di tutte le attività progettuali, amministrative e gestionalifinalizzate all’apertura del “Centro di produttività sociale” (CPS) nell’ambito del nuovo centro collocatoin Via Lanza in collaborazione con il Comune di Grugliasco e la cooperativa sociale “La Bottega”. Leattività verranno destinate a persone con handicap che non hanno capacità lavorative sufficientiall’inserimento lavorativo e per le quali occorre costruire un percorso di tipo occupazionale che nefavorisca l’integrazione e sviluppi il loro contributo attivo nella società. Lo scenario che si staprefigurando richiede infatti la necessità di individuare nuove risposte riguardanti ad esempio lepersone che, dopo essersi rivolte al Centro per l’impiego ed aver sperimentato un’attività formativa,vengono giudicate non inseribili nel mondo del lavoro; o ancora persone che, già inserite da anni inun’attività socio occupazionale, esprimono bisogni correlati ad una fase di vita più avanzata. Il CPSrappresenta pertanto un nuovo tassello che si aggiunge alla rete dei servizi già esistenti e ne implicauna riorganizzazione, prevedendo una gamma differenziata di risposte assistenziali. A regime gliINFA dovranno venire organicamente coordinati con il centro. Dovrà essere promosso il raccordo trale attività strutturate del “Centro di produttività sociale” e le attività dei centri di aggregazione peranziani e giovani del territorio che potranno venire utilizzati come “contesti” di addestramento edoccupazionali. Si dovrà procedere inoltre alla definizione delle partite finanziarie con l’ASL alla lucedegli accordi attuativi dei LEA a livello territoriale. Nelle more dell’apertura del centro deve esseregestita la convenzione con la cooperativa sociale “La Bottega” per l’inserimento – nelle attivitàoccupazionali che essa svolge – degli utenti in carico al consorzio.

Stato di attuazione.

In attesa dell’insediamento presso il centro di via Spanna le attività sono state svolte -sino al mese di ottobre - in locali della cooperativa. Le attività proposte hanno riguardatoprincipalmente: - 1) l’espressione corporea e il benessere psicofisico - 2) la conoscenza delterritorio e lo sviluppo delle autonomie sociali. Successivamente le attività sono statetrasferite nella sede di via Spanna, consegnata ad ottobre. Si è provveduto a definire laconvenzione con la Cooperativa la Bottega per l’avvio del CPS e contestualmente lacooperativa ha avviato il percorso per essere iscritta all’Albo A delle cooperative Sociali.

Nel mese di novembre sono state avviate le attività del CPS e sono iniziati i gradualitrasferimenti di 4 ospiti del centro diurno di Via di Nanni, i cui progetti sono stati condivisicon le famiglie e validati dall’UVAP. L’attività è andata a regime nel mese di dicembre e gliospiti hanno già prodotto e commerciato biglietti augurali, la cui vendita è stata utilizzata perfinanziare momenti ricreativi aggiuntivi alle attività (uscite serali). Si sono mantenuti i modulidi attività destinati a persone con disabilità fisica, che non possono fruire di un inserimento inCPS.

Prosegue la gestione degli inserimenti non finalizzati all’assunzione, denominatiProgetti Socio Riabilitativi. L’attività di progettazione educativa e di monitoraggio degliinserimenti viene svolta dagli operatori del NID, che hanno avviato un raccordo operativo eprogettuale con gli operatori della cooperativa La Bottega.

Indicatori attività 2005 2006 2007

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N. INFA gestiti 19 18 16

• di cui appartenenti a Collegno Dato non disponibile Dato non disponibile 6

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato non disponibile Dato non disponibile 10

N. inseriti in CPS / 10 15

• di cui appartenenti a Collegno Dato non disponibile Dato non disponibile 5

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato non disponibile Dato non disponibile 10

Sub obiettivo “interventi rivolti a disabili sensoriali”. Gestione delle funzioniassistenziali già di competenza della Provincia(art.5 della L.67/93) in favore dei disabilisensoriali - Realizzazione degli interventi previsti già dalla convenzione con la Provincia diTorino per la gestione integrata con i servizi di riabilitazione dell’ASL 5 degli interventirivolti ai disabili sensoriali residenti nel territorio intercomunale. Adeguamento delle modalitàdi gestione amministrativa delle funzioni al disposto della L.R 1/2004 che assegna lecompetenze in materia direttamente al CISAP – sulla base di direttive regionali - conparticolare attenzione ai finanziamenti anche alla luce dell’applicazione dei LEA a livellodistrettuale.

Stato di attuazione. Viene assicurata l’attività finalizzata alla integrazione della persona con handicap sensorialeattraverso progetti educativi atti a favorire il più alto livello di autonomia possibile. I progetti educativiche prevedono circa 10 ore alla settimana di educatore specializzato, si pongono come obbiettivofondamentale la completa integrazione della persona disabile sensoriale all'interno della società e delsuo ambiente di vita, in quest’ottica cercano di fornire tutti gli strumenti necessari alla persona perchépossa raggiungere il più alto livello di autonomia possibile. Le ore possono essere utilizzate sia perinterventi all’interno dell’ambito scolastico, sia per interventi territoriali/domiciliari. Nel corso dell’anno2007 è continuata la collaborazione con le agenzie che già fornivano gli interventi educativi, e si sonoiniziate nuove collaborazioni con nuove agenzie. Gli incontri svolti hanno reso più facili i rapporti dicollaborazione e lo scambio d’informazioni, che hanno portato a segnalazioni precoci e prese in caricoin tempi brevi, anche in stretta collaborazione con le sedi territoriali.

Si sottolinea che nel corso dell’anno l’attività di valutazione dei progetti è stata ricondotta allaCommissione Uvap, visto anche il trasferimento delle competenze ex Provincia, al Consorzio da inizioanno, con l’intento di attribuire ancora più attenzione al progetto individuale delle persone interessate,per ricondurre l’intervento ad una progettazione più ampia e riguardante tutti gli aspetti del percorso divita della persona.

Indicatori attività 2005 2006 2007

%presa in carico 100% 100% 100%

N. disabili seguiti 12 14 15

• di cui appartenenti a CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile12

• di cui appartenenti a GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile3

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Sub obiettivo “inserimento in centri diurni di persone con handicap gravi”. Perquanto attiene al centro di Piazzale AVIS (ed alla struttura residenziale connessa) il consorzioha fornito la propria collaborazione alle strutture comunali di Collegno per la definizione delcapitolato per la concessione delle strutture. In base alle decisioni assunte il presidio diurnocontinuerà a funzionare nell’ambito della rete dei servizi territoriali mentre la strutturaresidenziale continuerà ad ospitare le persone con handicap precedentemente inserite pressol’ex reparto 11. Con l’occasione dell’ampliamento della struttura diurna di Via Di Nanni aGrugliasco – capiente a regime per 20 posti - occorre rivedere la collocazione degli utenti deicentri territoriali allo scopo di prevederne l’inserimento nei diurni più vicini al luogo diresidenza (familiare o comunitaria). A tal fine, se necessario, si potrà prevedere l’istituzione -presso il centro di Via Di Nanni - di due nuclei di utenza: uno composto prevalentementedagli ospiti in condizione di maggiore autonomia, destinati in parte al “Centro di produttivitàsociale” e l’altro dagli utenti più gravi già ospitati nel centro e destinati a rimanervi.Quest’ultimo nucleo verrà progressivamente implementato con i nuovi inseriti (provenienti daaltri centri o dal territorio). Le strutture consortili sono infine chiamate a cooperare con ilComune di Grugliasco e con la cooperativa concessionaria della struttura residenziale di VialeRadich per l’attivazione del centro diurno ad essa collegato che andrà inserito nella reteterritoriale.

Stato di attuazione.

Vengono assicurate le attività secondo gli standard operativi previsti. E’ in corso unariorganizzazione complessiva delle rete dei centri diurni finalizzata al miglioramentoqualitativo delle attività svolte dai concessionari delle strutture anche attraverso laricollocazione di alcuni utenti. A tal fine l’UVAP ha provveduto al riesame edall’aggiornamento di tutti i progetti individuali delle persone con handicap intellettivoattualmente inserite nei centri. Si è inoltre definito – con l’ASL ed il Comune di Grugliasco –il piano generale di utilizzo delle strutture che prevede l’attivazione del centro diurno di vialeRadich da collegare alla struttura residenziale già realizzata.

Per quanto attiene al centro di Piazzale AVIS (ed alla struttura residenziale connessa) ilConsorzio ha fornito la propria collaborazione agli uffici comunali di Collegno che hannoprovveduto al conferimento in concessione delle strutture. I servizi consortili e distrettuali sistanno adoperando per la definizione degli accordi convenzionali con il nuove gestore. Per quanto riguarda la progettazione individuale, importante è risultato il coordinamento del Nid con glieducatori dei centri e la condivisione delle modalità educative, che prevedono momenti di attivitàesterni: in particolare il progetto in collaborazione con le scuole del territorio e la partecipazione attiva,con la produzione di lavori, a manifestazioni organizzate dai Comuni.

Per le attività che si svolgono all’interno del centro si mantiene un’impostazione di lavoro differenziatoin piccoli gruppi in quanto consente di mantenere con più facilità un’ottica progettuale sulla persona esull’individuazione di nuovi obiettivi.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. utenti in carico a diurni territoriali 67 65 66

di cui seguiti con AD da Centri 9 11 7

di cui seguiti con educativa da Centri / 2 3

N. utenti inseriti in attività nonfrequentanti

5 5 4

N. utenti in carico a diurni esterni 5 9 10

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N. utenti in lista d’attesa / / /

N. utenti in carico AVIS 19 18 17

N. utenti in carico LA SALLE 21 18 19

N. utenti in carico DI NANNI 16 15 15

N. utenti in carico SESTRIERE 11 14 15

Dei 66 utenti in carico ai diurni territoriali nell’anno N. 35 utenti risiedono in Collegno e N. 31 utenti risiedono inGrugliasco. Dei 10 utenti inseriti in centri esterni N. 3 risiedono in Collegno e N. 7 in Grugliasco.

Sub obiettivo “affidamenti intra ed etero familiari di disabili”. Promozionedell’affidamento intrafamiliare ed eterofamiliare di disabili intellettivi in carico ai serviziconsortili al fine di evitarne o per ritardarne l’inserimento in strutture residenziali - Favorire lapermanenza presso i propri congiunti di disabili intellettivi con invalidità del 100 per 100, nonautosufficienti ed aventi diritto all’indennità di accompagnamento di cui alla legge 18/80 chefrequentano i centri diurni e non utilizzano i servizi residenziali se non per ricoveri disollievo. Promuovere l’affidamento etero familiare residenziale e diurno di disabili ancheminori in carico ai servizi consortili a supporto della famiglia e quale valida alternativaall’inserimento in strutture residenziali. Si dovrà procedere inoltre alla definizione dellepartite finanziarie con l’ASL alla luce degli accordi attuativi dei LEA a livello territoriale.

Stato di attuazione. L’attività viene sviluppata secondo le indicazioni contenute nell’obiettivo assegnato con il gradimentodelle famiglie coinvolte. Nel corso del 2007 il numero di affidi è aumentato in quanto, in deroga alregolamento Consortile, in accordo con l’ASL, si sono attivati due nuovi interventi per persone chepresentavano una condizione di forte gravità sociale e sanitaria. Questo ha fatto riflettere gli operatorisull’eventualità di poter rivedere un regolamento, che forse, non risponde più appieno alla complessitàdei bisogni riportati dalle persone disabili e dalle loro famiglie. L’avanzamento dell’età dei genitori dellepersone inserite nei CDD, dovrà essere considerato nella programmazione futura degli interventi.

Ad oggi si può, comunque, dire che l’obbiettivo del progetto è pienamente raggiunto in quantocostituisce un ulteriore importante aiuto al fine di permettere a persone con disabilità intellettiva gravie/o con problematiche sociali rilevanti, di permanere presso la propria abitazione.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili in affido intra familiare 21 19 21

• di cui appartenenti a CollegnoDato non

disponibileDato non

disponibile13

• di cui appartenenti a GrugliascoDato non

disponibileDato non

disponibile8

N. disabili in affido etero familiare / / /

Sub obiettivo “inserimenti presso la convivenza guidata di via Curiel”.L’organizzazione attualmente in atto, che prevede la presenza notturna di operatori due volte

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alla settimana, risponde adeguatamente ai bisogni presenti. La gestione della convivenzaguidata di Via Curiel, così come quella della microcomunità di Via Galimberti a Grugliasco, èstata connessa alla gestione del presidio RAF Le Nuvole e disciplinata all’interno delcontratto di servizio stipulato con il concessionario del presidio. Obiettivo per il 2007 èl’ottimizzazione del funzionamento della struttura.

Stato di attuazione.

La struttura funziona regolarmente con soddisfazione da parte degli ospiti e dei lorofamigliari. La convivenza avviata ormai da tempo, ha permesso di realizzare progetti individualizzati che hannoportato al raggiungimento di ottimi risultati sia a livello dell’autonomia personale, sia a livello dellarisocializzazione per le 4 ospiti inserite nell’appartamento. La soddisfazione per l’andamento delprogetto è esplicitata sia dalle ospiti sia dai familiari che condividono gli obiettivi del progetto e colgonoi risultati raggiunti.

Nel corso dell’anno è stato molto valida la collaborazione con le operatrici della coop. Chronos, chegestiscono i progetti individuali e la struttura.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili inseriti in convivenza 4 4 4

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

1

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

3

Sub obiettivo “inserimenti presso micro comunità ‘La coccinella’”. La microcomunità di Via Galimberti a Grugliasco è stata attivata a fine 2005 nei nuovi locali concessiin locazione al consorzio dall’A.T.C. Attualmente la struttura funzione regolarmente.Obiettivo per il 2007 è l’ottimizzazione del funzionamento della struttura.

Stato di attuazione.

La struttura funziona regolarmente con soddisfazione da parte degli ospiti e dei loro familiari.Dopo un primo periodo, in cui si sono dovute affrontare alcune difficoltà di insediamento, lacomunità si è ben radicata sul nuovo territorio e anche le persone del quartiere le riconosconotale appartenenza. Le 5 ospiti si sono ben inserite sul nuovo territorio e nel nuovoappartamento, che considerano come casa loro. L’inserimento nel progetto Onda – diurno -della Coop. Chronos ha rappresentato uno stimolo per le signore, che si sono integrate dasubito nel nuovo ambiente e hanno messo in campo nuove competenze. Si sottolinea che gli operatori della micro - comunità hanno svolto un ottimo lavoro sia all’interno delgruppo, superando anche momenti di criticità, sia nell’elaborazione del progetto individuale di ogniospite, si sono impegnati per fornire ad ogni ospite spazi e attività individuali, ricercando quelle chemaggiormente rispondessero alle esigenze e alle attitudini di ognuna. La stretta collaborazione con glioperatori NID ha permesso di affrontare l’insorgere di problemi e difficoltà tempestivamente, riuscendosempre a dare un messaggio comune alle famiglie e alle ospiti.

I rapporti con le famiglie sono improntati da stima e collaborazione, i familiari condividono gli obbiettivie si dimostrano molto soddisfatti del lavoro svolto con le figlie.

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Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili inseriti in comunità 4 5 5

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

/

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

5

Sub obiettivo “inserimenti presso macro comunità Piazzale AVIS”. Per quantoattiene alla struttura residenziale di Piazzale AVIS vale quanto detto precedentemente perl’annesso centro diurno. Si è concordato con il Comune di Collegno e con l’ASL ilconferimento in concessione del presidio nel suo complesso ad un soggetto che si facciacarico della gestione e della necessaria ristrutturazione sia della comunità che del centrodiurno. La struttura conserva la sua destinazione a comunità per ex ospiti del reparto 11 tra iquali vi è un utente in carico al Consorzio.

Stato di attuazione.

La struttura residenziale – che ospita gli utenti precedentemente inseriti nel reparto 11 (tra iquali vi è un solo utente del Consorzio) – è stata assegnata ad un concessionario individuatodal Comune di Collegno. L’attività prosegue in ogni caso regolarmente. E’ prevista nel corsodel prossimo anno la chiusura per lavori di ristrutturazione. In collaborazione con i servizisanitari occorrerà individuare una diversa risposta progettuale per l’utente in carico alConsorzio.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili inseriti in comunità AVIS 1 1 1

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

/

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

1

Sub obiettivo “inserimenti presso macro comunità Le Nuvole”. La nuova Comunitàdi via Sestriere è stata attivata nel settembre 2004 ed è attualmente pienamente funzionante.Occorre garantire la gestione della convenzione che regola i rapporti con il gestore ed operareper l’ottimizzazione del funzionamento. Poiché presso la Comunità si è avviatosperimentalmente il servizio di “tregua e sollievo” occorrerà una definizione progettuale piùprecisa al fine di ottimizzare la risorsa in maniera adeguata ai bisogni espressi dal territorio.

Stato di attuazione.

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La struttura funzione regolarmente ed il Consorzio e l’ASL assicurano la gestione dellaconvezione che regola le attività coinvolgendo l’utenza interessata. Nel corso dell’anno lacomunità ha ospitato oltre ai 12 utenti indicati in tabella altre due persone in pronto interventoprovenienti sia da Collegno che da altri territori.Il servizio di tregua e sollievo precedentemente rivolto ad una sola famiglia, ha coinvolto nel2007 cinque nuclei familiari, con la calendarizzazione puntuale degli interventi. Gli operatoridel NID, attraverso gli stretti rapporti intrattenuti con i diversi attori coinvolti, hanno svoltouna proficua azione di raccordo fra questi, con l’obbiettivo che venissero predispostiinterventi che tenessero conto delle specificità di ogni singolo “inserimento”, e,contemporaneamente, cercando di fare in modo che si rispondesse in maniera adeguata anchealle richieste avanzate dai diversi nuclei familiari (es. sollievo al nucleo, ipotesi diavvicinamento a percorsi di residenzialità, etc.).Premessa all’attivazione di ogni specificoinserimento è stata, unitamente al passaggio di informazioni fornito da ogni singola famiglia,la stretta collaborazione fra gli operatori del Centro Diurno frequentato da ogni utente e glioperatori della comunità “Le nuvole”, al fine di conoscere in maniera adeguata lecaratteristiche ed i bisogni di ogni utente coinvolto nel progetto. Incrementare il progetto hasignificato un grosso sforzo organizzativo per tutti i servizi coinvolti in quanto la convenzionein corso con la Comunità le Nuvole prevede l’intervento, ma specifica che deve avvenire acosto zero utilizzando di volta in volta i posti lasciti liberi dai rientri a casa degli utentiresidenti. “Tregua e Sollievo” ha indubbiamente fornito importanti riscontri alle richieste avanzate dai diversinuclei familiari ma ad oggi si rimane in attesa, per questa unità d’offerta, dell’identificazione di unaspecifica risorsa che consentirebbe risposte ancor più adeguate ai bisogni dei disabili e delle lorofamiglie attraverso specifica progettualità sociale.

In merito alla progettazione individuale, ottima è stata la collaborazione con gli operatori dellastruttura, che ha permesso di lavorare congiuntamente e in modo integrato su molte situazioni anchecomplesse. Così come previsto si è continuato a dare primaria importanza al rapporto con le famiglie,con le quali si sono fatti più incontri individuali, è da segnalare l’ottimo lavoro fatto dagli operatori edal coordinatore della cooperativa.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili inseriti in comunità Nuvole 13 12 11

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

7

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

4

Sub obiettivo “inserimenti presso macro comunità viale Radich”. Al fine di superare “l’anomalia”di una comunità per disabili inserita in una struttura che ospita servizi per anziani (che verranno in talmodo ampliati nell’anno 2007) è stata concordata con l’ASL, il Comune di Grugliasco, le associazionid’utenza ed i familiari la ricollocazione degli ospiti della microcomunità di via Cotta all’interno dellacomunità alloggio di Viale Radich a Grugliasco, avvenuta nel mese di dicembre 2006. La collocazioneprecedentemente individuata dalle Amministrazioni, in Via Di Nanni 28 Grugliasco, non è infatti stataritenuta idonea da associazioni d’utenza e familiari che hanno richiesto una diversa sistemazione. Lamicrocomunità in tal modo è stata riassorbita dalla comunità suddetta, che ha avviato la propria attivitàa pieno regime anche con ospiti provenienti da altri territori contigui. Occorrerà ridefinire gli accordicontrattuali con la cooperativa concessionaria al fine di un opportuno utilizzo della struttura anche infunzione di ulteriori servizi che si intendono attivare (“tregua e sollievo”, “pronto intervento”, “dopo dinoi”).

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Stato di attuazione. L’attività della Comunità è regolare e la struttura ospita anche utenti provenienti da territori contigui.Sono in corso di definizione gli accordi contrattuali con la cooperativa concessionaria al fine di unopportuno utilizzo della struttura anche in funzione di ulteriori servizi che si intendono attivare (“treguae sollievo”, “pronto intervento”, “dopo di noi”. Si è concordato con la Direzione Distrettuale Asl e lacooperativa Il Margine di portare la fase di transizione al 31.12.2007, mantenendo fino a tale data gliaccordi contrattuali precedentemente definiti per la struttura di Via Cotta.

Come per tutte le strutture residenziali sono continuati i coordinamenti tra i referenti del NID e l’équipedella comunità e rispetto all’anno precedente sono migliorati i risultati sul piano organizzativo, l’équipedegli operatori ha raggiunto una maggiore coesione e tali aspetti hanno avuto una buona ricaduta neirapporti con gli utenti e le famiglie. La presenza di ospiti provenienti da altri territori in numeroprevalente, ha portato gli operatori a confrontarsi con una nuova criticità, poiché i progetti individualisono elaborati da altri operatori e Commissioni che possono avere orientamenti diversi rispetto allagestione dei casi.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili inseriti in comunità Radich / 4 4

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

2

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

2

Sub obiettivo “inserimenti presso strutture residenziali esterne”. Dare continuitàalla gestione degli inserimenti residenziali di disabili ancora inseriti in presidi esterni aldistretto con le modalità ed i criteri contenuti negli accordi con l’ASL relativi all’assistenzaterritoriale, semi residenziale e residenziale a favore delle persone con handicap. Procederenella definizione del nuovo regolamento per la contribuzione al pagamento delle rette da partedell’utenza che dovrà essere coerente con le linee di indirizzo regionali, in fase di studio per lapopolazione anziana non autosufficiente. Proseguire l’attività di verifica progettualeattraverso le visite dei componenti NID presso ogni struttura ospitante ed i contatti con ifamiliari.

Stato di attuazione.L’attività viene regolarmente svolta secondo le modalità previste dagli accordi sui LEA grazie ai qualimolte persone sono in grado di affrontare autonomamente il pagamento della retta non sanitaria. E’stato elaborato il nuovo regolamento per la contribuzione al pagamento delle rette da parte dell’utenzache verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea consortile.

E’ proseguita l’attività di monitoraggio degli inserimenti da parte degli operatori del NID, che è riuscitoa divenire punto di riferimento per gli operatori delle comunità, pertanto quando si è reso necessarioaffrontare difficoltà insorte, si è lavorato congiuntamente, creando buone sinergie.

I membri della commissione UVAP e del NID hanno effettuato le visite nelle strutture per verificarel’andamento dei progetti individuali e poterne verificare l’adeguatezza. Tale attività permette dimantenere una funzione di monitoraggio e controllo anche per quelle situazioni non inserite instrutture del territorio consortile. Il NID è divenuto punto di riferimento anche per alcune di quellefamiglie che, dopo l’inserimento del loro congiunto in strutture esterne al territorio, tendono a prenderele distanze dal servizio tenendo rapporti esclusivamente con la struttura. Si ritiene che questo sial’obbiettivo da perseguire anche nei prossimi anni.

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Si segnala che nel corso del 2007 le richieste di inserimento in strutture residenziali sono cresciute dinumero e sebbene alcune famiglie non abbiano ancora presentato la domanda, ne hanno manifestatol’intenzione agli operatori. Sarà importante tenere in giusta considerazione questo dato per laprogrammazione futura degli interventi.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. disabili in carico rette nell’anno 35 29 30

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

16

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

14

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delconsorzio, progetti integrati di integrazione dei disabili. Tale obiettivo deve essere perseguitoin particolare nell’ambito delle attività di pianificazione zonale (Piano di Zona).

Stato di attuazione. Le attività di progettazione integrata e di pianificazione zonale vengonoregolarmente svolte.

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventi consortilifinalizzati all’integrazione dei disabili con l’attività svolta dalle associazioni con le quali siintrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non (La Scintilla, Il Cerchio Aperto,Consequor, l’AISM).

Stato di attuazione. Il rapporto con le organizzazioni di volontariato è sistematico e le attivitàvengono programmate e svolte attraverso una pratica di concertazione.

Sub obiettivo “Attività istituzionali di vigilanza”. Svolgimento delle attività di vigilanzadelegate dalla Regione in collaborazione con l’ASL 5. Assolvimento delle funzioninell’ambito degli organismi inter istituzionali previsti dalla normativa di riferimento edadeguamento tempestivo delle procedure alle direttive emanate dai soggetti titolari dellefunzioni. Verifica della possibilità di realizzare sinergie con gli Enti Gestori dell’ambitoterritoriale dell’ASL 5 nello svolgimento delle funzioni di vigilanza anche alla luce delconferimento regionali delle competenze ai Comuni.

Stato di attuazione. Le attività di vigilanza, delegate dalla Regione, sono state svolteregolarmente in collaborazione con l’ASL, distretto di Collegno e con il servizio di IgienePubblica. Nel corso dell’anno si è proceduto allo studio ed alla messa a punto di modalità disopralluogo e di un modello di dettagliato verbale , che rispettino le disposizioni normative,non sempre coerenti in materia.

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ANNO 2007 - DISABILI IN CARICO

57%

43% COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 PERSONE RESIDENTI CISAP

57%

43%PERSONERESIDENTICOLLEGNOPERSONERESIDENTEGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 55.000,00

ANNO 2007 - DISABILI ADULTI IN CARICO

53%

47%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 VERSO CASA - GIOCABILITA'

76%

24%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 DISABILI MINORI IN CARICO

73%

27%COLLEGNO

GRUGLIASCO

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Spesa: Euro 15.000,00 (a regime Euro 60.000)

ANNO 2007 INSERITI IN C.P.S.

33%

67%

COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 INFA

38%

62%

COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 88.175,74

ANNO 2007 AFFIDAMENTI INTRA ED ETERO DISABILI

62%

38% COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 74.311,51

Spesa: Euro 325.654,41

ANNO 2007 CENTRI DIURNI INTERNI ED ESTERNI

50%50%COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 - DISABILI SENSORIALI

80%

20%

COLLEGNOGRUGLIASCO

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Spesa: Euro 504.701,83

7 - Soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semiresidenziale delle persone adulte o anziane non autonome e non autosufficienti(art. 18, comma 1, lettera c) della L.R. 1/2004);

Sub obiettivo “Affidamenti intra ed extra familiari, diurni o residenziali, dianziani”. Lo strumento dell’affidamento diurno, ampiamente collaudato, vieneutilizzato in via ordinaria. Occorre avviare il lavoro di promozione di tutte le tipologiedi affido, anche in collaborazione con le agenzie concessionarie dei servizi di assistenzadomiciliare, opportunamente collocate nei lotti territoriali.. In particolare va definita laregolamentazione dell’affidamento intrafamiliare di anziani in carico ai serviziconsortili quale valida alternativa all’inserimento in strutture residenziali.

Stato di attuazione.

Si è provveduto a formulare una proposta di regolamento che prevedel’erogazione di contributi per il volontariato intrafamiliare non solo alle persone conhandicap dei centri diurni ma in generale a tutte le persone inserite in percorsi integratidi natura socio sanitaria in abito domiciliare. La bozza è stata ufficialmente presentataalla Direzione dell’Asl che si è impegnata a fornire un riscontro.

La risorsa dell’affido di vicinato a favore di anziani parzialmente nonautosufficienti può considerarsi ormai a regime nel suo utilizzo: risulta utile soprattutto

ANNO 2007 DISABILI IN STRUTTURA RESIDENZIALE

47%53%

COLLEGNO

GRUGLIASCO

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nelle situazioni di maggior solitudine (per le quali consente di mantenere un contattocostante con il servizio sociale) e laddove esiste un rapporto di fiducia ormaiconsolidato. Sempre più spesso tale intervento va ad integrare progetti di assistenzadomiciliare o semi residenziale (solo per due situazioni risulta al momento esserel’unica risorsa attiva), proprio per rispondere alla maggiore complessità che alcuni casipresentano. Si ritiene possa avere buoni risvolti anche in termini di “sensibilizzazione”della comunità locale ai bisogni degli anziani.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. anziani in affido residenziale / / /

N. anziani in affido diurno 5 6 6

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

4

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

2

N. anziani in affido infra familiare / / /

Sub obiettivo “Inserimenti anziani presso il centro diurno di via Cotta”. E’stato avviato – in accordo con l’ASL – il progetto di unificazione presso il centro di viaCotta di tutte le attività residenziali diurne per anziani con limitazioni dell’autonomiaderivanti – in particolare – da patologie invalidanti sul piano intellettivo. L’utenza delcentro Oasi di Collegno (anche proveniente da altri ambiti dell’ASL 5) verrà pertantoospitata dai primi mesi dell’anno 2007 presso i locali prima occupati dal centro diurnointegrato che verrà a sua volta ricollocato presso i locali lasciati liberi dallamicrocomunità maschile handicap (confluita nella comunità alloggio di Viale Radichsempre a Grugliasco). Nel centro di via Cotta verranno pertanto assicurati tutti i livelliassistenziali (lieve, medio ed elevato) necessari ad una utenza affetta da demenze senilioltre che l’ospitalità degli attuali utenti solo parzialmente non autosufficienti. Obiettivoper il 2007 è di estendere l’orario di apertura del centro anche alla fascia pomeridiana,poiché al momento l’attività si conclude alle 14,30. Occorrerà, a regime, rivedere gliaccordi contrattuali con la cooperativa concessionaria, vista la conclusione della fasesperimentale del servizio.

Stato di attuazione.E’ stata realizzata l’unificazione presso il centro di via Cotta di tutte le attività diurne per anzianicon limitazioni dell’autonomia derivanti da patologie invalidanti sul piano intellettivo. Nel centrodi via Cotta vengono assicurati tutti i livelli assistenziali (lieve, medio ed elevato) necessari aduna utenza affetta da demenze senili oltre che l’ospitalità degli utenti anziani parzialmente nonautosufficienti in carico al distretto con interventi semi residenziali. Ciò ha determinato unariorganizzazione della struttura, ma anche un maggiore collegamento tra le risorse esistenti, edè cresciuta la collaborazione tra i diversi operatori coinvolti. In particolare per quanto riguarda ilCentro Diurno Integrato, il Nucleo Interdisciplinare Anziani ha lavorato molto per uniformare le

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procedure di valutazione, di accesso e le modalità di frequenza dei singoli casi. A fine anno èstata rinnovata la convenzione con la Cooperativa Il Margine, che gestisce il Centro e nel primotrimestre del 2008 si andranno a rivalutare in Commissione UVG tutti i programmi assistenzialidegli ospiti, nonché a definire la contribuzione al pagamento dello stesso. Ormai l’attività è aregime, frequentano regolarmente 17 anziani e tale risorsa risulta essere molto gradita agliinteressati ed ai loro familiari, come luogo di contrasto alla solitudine e di prevenzione rispettoall’aggravamento delle condizioni sanitarie.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. anziani inseriti in via Cotta 13 17 20

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

14

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

6

Sub obiettivo “Inserimenti residenziali di anziani autosufficienti”. Gestionedelle procedure finalizzate all’inserimento in strutture autorizzate e integrazione dellerette per la quota non posta a carico dell’utente. Procedere nella definizione del nuovoregolamento per la contribuzione al pagamento delle rette da parte dell’utenza che dovràessere coerente con le linee di indirizzo regionali, in fase di studio per la popolazioneanziana non autosufficiente. Proposizione di interventi alternativi al ricovero al fine dicontenere gli inserimenti. Utilizzo prioritario delle strutture comunali organizzate inmini appartamenti.

Stato di attuazione.

L’attività – come evidenziato dai dati – è decisamente residuale.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. anziani autosufficienti inseriti in struttura 1 1 1

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

1

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

/

Sub obiettivo “Inserimenti residenziali di anziani non autosufficienti”.Gestione della raccolta ed istruttoria domande finalizzate agli inserimenti residenziali dianziani non autosufficienti attraverso Sportello Integrato Socio - sanitario a cui spettal’attivazione dei servizi sociali e sanitari preposti alle rispettive valutazioni previadefinizione delle partite economiche con utenti ed ASL.. Operare per la piena attuazionedegli accordi regionali e locali sui Lea in materia di interventi a favore di anziani nonautosufficienti, anche in merito alla diversa ripartizione della spesa tra sanità, persona

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interessata e consorzio. In particolare devono essere protocollati i rapporti finanziari conl’ASL per quanto attiene all’attuazione della DGR 233/2006 (accollo al distretto deimaggiori oneri socio assistenziali derivanti da implementazione posti letto). Procederenella definizione del nuovo regolamento per la contribuzione al pagamento delle rette daparte dell’utenza che dovrà essere coerente con le linee di indirizzo regionali, in fase distudio, per la popolazione anziana non autosufficiente.

Stato di attuazione.

Sono stati definiti i rapporti finanziari con l’ASL. Nel corso di quest’annol’A.S.L. 5 – Distretto 1, in base alla D.G.R. 233/2006, si è fatta carico dellacorresponsione dell’integrazione retta non sanitaria per n.11 anziani non autosufficientiinseriti nelle strutture convenzionate grazie all’implementazione del numero di postiletto. Si è provveduto alla definizione del nuovo regolamento per la contribuzione alpagamento delle rette da parte dell’utenza in coerenza con le linee di indirizzo regionaliper la popolazione anziana non autosufficiente emanate nel mese di agosto.

La richiesta di integrazioni rette è cresciuta notevolmente nel corso dell’anno siaper l’aumento delle rette (per i progetti di progressione D.g.r 17) sia per l’incrementodei posti letto in convenzione definito dall’Asl. Nel mese di dicembre 2007 sono stateattivate 25 convenzioni in più rispetto ai posti letto disponibili per il Distretto diCollegno. Ciò ha consentito ai primi utenti in lista d’attesa di scegliere se reperire omeno una collocazione in presidi autorizzati dalla Regione, anche fuori dal territoriodistrettuale: lo Sportello e l’Ufficio Progetto Anziani hanno realizzato in tal senso unsupporto informativo ai familiari degli anziani, ed un’azione di ricerca e dicollegamento con i vari presidi. Tali inserimenti, tuttavia, hanno determinato unanotevole “dispersione” degli anziani ricoverati, e la conseguente difficoltà di verifica emonitoraggio dei programmi assistenziali messi in atto nelle diverse strutture.L’incremento di convenzioni ha naturalmente comportato una notevole crescita dellerichieste di integrazioni rette, che da quest’anno vengono gestite in buona misura dalloSportello Socio Sanitario, utilizzando il nuovo regolamento adottato dal Consorzio, inlinea con l’indicazione regionale. Permane il nodo critico rappresentato dai percorsi incontinuità assistenziale, per i quali il Distretto non dispone di posti letti dedicati.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. anziani non auto inseriti in struttura 40 46 54

• di cui appartenenti a Collegno Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

30

• di cui appartenenti a Grugliasco Dato nondisponibile

Dato nondisponibile

24

Sub obiettivo “Progetti integrati”. Promuovere ed attuare, nell’ambito territoriale delconsorzio, progetti integrati di tutela residenziale delle persone anziane o non autonome

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(Anziani estate sicura). Tale obiettivo deve essere perseguito in particolare nell’ambitodelle attività di pianificazione zonale (Piano di Zona).

Stato di attuazione. Le attività di progettazione integrata e di pianificazione zonalevengono regolarmente svolte.

Sub obiettivo “Raccordi con il volontariato”. Coordinare gli interventiconsortili finalizzati al perseguimento dell’obiettivo di tutela con l’attività svolta dalleassociazioni con le quali si intrattengono rapporti, regolati da convenzioni e non(AUSER, AVULSS, ecc.).

Stato di attuazione. Il rapporto con le organizzazioni di volontariato è sistematico e leattività vengono programmate e svolte attraverso una pratica di concertazione.

Sub obiettivo “Attività istituzionali di vigilanza”. Svolgimento delle attività divigilanza delegate dalla Regione in collaborazione con l’ASL 5 - Assolvimento dellefunzioni nell’ambito degli organismi inter istituzionali previsti dalla normativa diriferimento ed adeguamento tempestivo delle procedure alle direttive emanate daisoggetti titolari delle funzioni. Verifica della possibilità di realizzare sinergie con gliEnti Gestori dell’ambito territoriale dell’ASL 5 nello svolgimento delle funzioni divigilanza anche alla luce del conferimento regionali delle competenze ai Comuni.

Stato di attuazione. Le attività di vigilanza, delegate dalla Regione, sono statesvolte regolarmente in collaborazione con l’ASL, distretto di Collegno e con il serviziodi Igiene Pubblica. Nel corso dell’anno si è proceduto allo studio ed alla messa a puntodi modalità di sopralluogo e di un modello di dettagliato verbale, che rispettino ledisposizioni normative, non sempre coerenti in materia.

Spesa: Euro 50.000,00

ANNO 2007 ANZIANI RESIDENTI

57%

43% COLLEGNOGRUGLIASCO

ANNO 2007 ANZIANI NON AUTO CENTRO DIURNO

56%

44% COLLEGNO

GRUGLIASCO

ANNO 2007 ANZIANI IN CARICO

58%

42% COLLEGNO

GRUGLIASCO

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Spesa: Euro 170.000,00

8 - Supporto alla realizzazione degli obiettivi sostanziali del programmapluriennale mediante lo svolgimento di tutte le attività amministrative econtabili necessarie al funzionamento della struttura consortile.

Sub obiettivo “gestione sistema informativo”. L’attività di supporto comporta – inprimo luogo – la gestione del complesso del sistema informativo e quindi: puntualeattuazione rilevazioni richieste dal sistema informativo regionale e fornitura nel rispettodei tempi; ottimizzazione della raccolta, elaborazione, trattamento, analisi e fornituradati e gestione sistema informatico in rete; gestione pagina web e rete di connessione;gestione ed aggiornamento programmi di raccolta, elaborazione, trattamento, analisi datisull’attività nel rispetto delle scadenze previste dalla programmazione. E’ inoltrerichiesto un costante adeguamento tecnologico del sistema e l’aggiornamento allemodifiche della normativa di riferimento. Infine deve essere assicurata la produzione dimateriali informativi sulle attività svolte e diffusione degli stessi. Occorrerà altresìprevedere l’integrazione della procedura “sostegno al canone“ nella cartella utenteutilizzata in rete.

Stato di attuazione.

La gestione del complesso del sistema informativo si concretizza nell’effettuazionedelle rilevazioni richieste e nella fornitura nel rispetto dei tempi: Si opera perl’ottimizzazione della raccolta, elaborazione, trattamento, analisi e fornitura dati e peruna efficace gestione del sistema informatico in rete; della pagina web e della rete diconnessione. Vengono aggiornati inoltre i programmi di raccolta, elaborazione,trattamento, analisi dati sull’attività nel rispetto delle scadenze previste dallaprogrammazione. Il sistema tecnologico del consorzio è a regime con il collegamento inrete di tutte le sedi. Infine viene assicurata la produzione di materiali informativi sulleattività svolte e la diffusione degli stessi. E' stato programmata la sostituzione del server

ANNO 2007 ANZIANI NON AUTO IN STRUTTURA

56%

44% COLLEGNO

GRUGLIACO

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di rete nell'ambito dell'adeguamento tecnologico del sistema (effettuata nel mese difebbraio 2008) ed è proseguito l’aggiornamento alle modifiche della normativa diriferimento per quanto attiene al programma specifico della gestione contabilità che èstato integrato con le estensioni relative alle gestioni "cassa economale" ed "inventario".E' stata programmata l’integrazione della procedura “sostegno al canone“ nella cartellautente utilizzata in rete. E' stato inoltre programmato il passaggio ad una nuova versionedella Cartella sociale On Line che prevede la disponibilità di nuovi moduli di raccoltadati.

Indicatori attività 2005 2006 2007

N. Rilevazioni per Regione 11 11 11

Iniziative di informazione specifiche / 2 3

Programmi elaborazione dati prodotti / / 1

Aggiornamenti pagina web 325 380 315

Sviluppi software 2 2 2

Manutenzione hard e software da terzi 34 ore 25 ore 70 ore

Manutenzione hard e software inproprio

55 ore 60 ore 45 ore

Sub obiettivo “gestione amministrativa delle risorse umane e professionali”.Assicurare, in via ordinaria, la gestione amministrativa delle risorse umane eprofessionali; l’ottimizzazione del funzionamento degli apparati ausiliari preposti adassicurare le risorse professionali ai servizi ed agli uffici impegnati nella realizzazionedei progetti previsti dal programma; l’analisi del fabbisogno; la gestione economica egiuridica del personale nel rispetto degli istituti contrattuali secondo gli obiettivi dallaprogrammazione. Realizzare gli adempimenti relativi alle assunzioni obbligatorie ed ilpuntuale adeguamento del quadro regolamentare che norma l’attività del personaleconsortile. Effettuare una costante revisione ed adeguamento dei procedimentiamministrativi al fine di snellire le procedure operative. Garantire lo svolgimento di tuttigli adempimenti necessari ad assicurare l’adeguamento della dotazione organica aifabbisogni ed in particolare ad assicurare la copertura del turn – over. Fornire ilsupporto alla gestione delle trattative con le OO.SS. Gestione ed applicazione degliaccordi contrattuali del personale e della dirigenza. Gestione ed applicazione del sistemadi valutazione delle prestazioni ed erogazione dei compensi incentivanti la produttività.Predisposizione della revisione del piano triennale delle assunzioni. Indizione edespletamento procedure di selezione per assunzioni. Gestione delle attivitàamministrative connesse alla formazione del personale.

Stato di attuazione. Tutte le attività indicate sono state svolte regolarmente comeevidenziato dalla tabella degli indicatori.

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Indicatori attività 2005 2006 2007

N. dipendenti tempo indeterminato 34 36 38

N. dipendenti tempo determinato 6 3 2

N. dipendenti in convenzione / 1 1

N. procedure reclutamento 2 2 2

N. procedure stabilizzazione c.558,L.296/06

/ / 1

N. verbali/accordi sindacali 3 1 7

N. progetti formazione collettivaelaborati

1 1 /

N. progetti formazione collettivafinanziati

1 1 /

N. progetti formazione collettiva avviati 1 1 /

N. progetti formazione collettivarealizzati

1 1 /

N. progetti da avviare 1 / 1

Sub obiettivo “gestione amministrativa e contabile delle risorse finanziarie”.Ottimizzazione del funzionamento degli apparati ausiliari preposti ad assicurare lerisorse finanziarie ai servizi ed agli uffici impegnati nella realizzazione dei progettiprevisti dal programma; gestione economica e finanziaria del bilancio nel rispetto degliobiettivi fissati dall’Amministrazione; puntuale adeguamento del quadro regolamentareche norma l’attività finanziaria consortile; costante revisione ed adeguamento deiprocedimenti amministrativi e contabili al fine di snellire le procedure operative;svolgimento di tutti gli adempimenti di competenza economico finanziaria connessiall’espletamento delle attività gestionali; contenimento dell’avanzo di amministrazionenelle soglie programmate.

Stato di attuazione.

Tutte le attività indicate sono state svolte regolarmente come evidenziato dalla tabelladegli indicatori.

Indicatori attività 2005 2006 2007

Avanzo su entrate correnti 195.755,06 358.051,49 261.190,35

% Avanzo su entrate correnti 3,04% 5,40 3,61

Sub obiettivo “gestione delle attività amministrative e contabili connesseall’utilizzo delle risorse strumentali e tecnologiche”. Ottimizzazione del

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funzionamento degli apparati ausiliari preposti ad assicurare le risorse strumentali etecnologiche ai servizi ed agli uffici impegnati nella realizzazione dei progetti previstidal programma. Costante revisione ed adeguamento dei procedimenti amministrativi alfine di snellire le procedure operative. Gestione delle procedure di acquisto dei beni diconsumo e mobili assicurando l’approvvigionamento dei materiali e la fornitura deglistessi alle unità operative mediante adozione di efficaci procedure predefinite. Gestionedella manutenzione e della logistica delle sedi. Ridefinizione dei rapporti con i Comuniconsorziati per quanto attiene alla gestione del patrimonio immobiliare assegnato alConsorzio e la dislocazione delle sedi. Tenuta inventario, funzione per la quale si èprovveduto alla dotazione di un nuovo software.

Stato di attuazione.

Tutte le attività indicate sono state svolte regolarmente come evidenziato dalla tabelladegli indicatori. Sono stati ridefiniti i rapporti con i Comuni consorziati per quantoattiene alla gestione del patrimonio immobiliare assegnato al Consorzio e ladislocazione delle sedi. Nell'ambito di tale ridefinizione sono stati trasferiti gli Uffici diservizio sociale della sede territoriale E da V.le Partigiani 50 a Piazza Europa Unita n.2ed è stata costituita un'unica sede per il servizio territoriale di Grugliasco presso i localidella sede di Fabbrichetta. E' stata inoltre reperita una nuova collocazione per le sediACD e B di Collegno e si è provveduto al trasferimento degli uffici.

Indicatori attività 2005 2006 2007

Valore acquisti beni di consumo 26.359,76 26.092,12 22.000,00

Valore acquisti attrezzature 26.339,00 34.135,28 30.927,72

Sub obiettivo “gestione delle attività amministrative di supporto agli Organied alla struttura consortile; al Comitato dei Sindaci ed al Coordinamento degliEnti Gestori”

Ottimizzazione del funzionamento degli apparati ausiliari preposti ad assicurare ilsupporto amministrativo agli Organi del consorzio ed alla tecnostruttura nel suocomplesso, al Comitato dei Sindaci ed al Coordinamento Consorzi; la costante revisioneed adeguamento dei procedimenti amministrativi al fine di snellire le procedureoperative.

Stato di attuazione. Tutte le attività indicate nel sub obiettivo sono state regolarmentesvolte come evidenziato dalla tabella che segue.

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Indicatori attività 2005 2006 2007

N. sedute Assemblea 4 5 7

N. sedute C.d.A. 27 19 18

Deliberazioni assemblea 10 11 16

Deliberazioni C.d.A. 32 32 49

Ordinanze 2 4 3

Determinazioni del Direttore 182 168 156

Provvedimenti del Direttore 35 33 35

Provvedimenti di liquidazione 289 670 1.439

N. sedute coordinamento consorzi 9 10 8

N. verbali coordinamento consorzi 3 8 6

N. documenti per coordinamento 4 1 3

N. iniziative pubbliche percoordinamento

1

N. Sedute Comitato dei Sindaci 2 / 2

N. Deliberazioni Comitato dei Sindaci 2 / 1

N. Documenti per Comitato Sindaci 11 / 2

N. procedure per nomina componentiCDA

/ / 1

N. procedure per nomina revisore / / 1

Sub obiettivo “gestione funzioni amministrative e contabili a tutela diincapaci nell’ambito dei rapporti con l’Autorità Giudiziaria”. Gestioneamministrativa delle tutele, curatele ecc. affidate al consorzio raccordata con le funzionidi competenza del servizio sociale professionale; applicazione e costante verifica deiprotocolli operativi tra gli uffici coinvolti; anticipazione delle spese da sostenere per lepersone in carico. Si dovrà infine operare per la ricerca di sinergie con le realtàconsortili limitrofe e con la Provincia di Torino competente per l’istituzione dell’Ufficioprovinciale di pubblica tutela”.

Stato di attuazione. Tutte le attività indicate sono state svolte regolarmente comeevidenziato dalla tabella che segue. Sono stati definiti rapporti di collaborazione tra leAree al fine di coordinare la complessa attività ed è stata valutata l’opportunità didotarsi di un software per la gestione delle tutele in carico.

Indicatori attività 2005 2006 2007

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N. persone in tutela 29 31 26

N. persone con progetti inter area 29 31 26

Entità valori patrimoniali gestiti 1.199.314,96 971.480,00 4.326.478,70

N. interventi conservazionepatrimoniale

20 13 24

Sub obiettivo “gestione delle attività amministrative e contabili connesse alladefinizione di protocolli d’intesa, convenzioni, contratti, accordi di programma”.Svolgimento delle attività amministrative finalizzate alla conclusione di protocollid’intesa, convenzioni, contratti, accordi di programma, associazioni temporanee discopo ecc. In particolare: supporto alla definizione, approvazione e gestione diconvenzioni con associazioni di volontariato e singoli volontari; di protocolli d’intesa edaccordi di programma con soggetti pubblici e/o privati; di contratti con i fornitori diservizi da individuare con le modalità di selezione definite dall’Amministrazione.Gestione delle procedure con riferimento alle gare indette dal Consorzio ed eventualepartecipazione alle selezioni indette da altre Amministrazioni e relative a servizi edattività connesse con quelle consortili.

Stato di attuazione.

Tutte le attività indicate sono state svolte regolarmente come evidenziato dalla tabellache segue. E' stato sottoscritto l'Accordo di Programma per l'approvazione del Piano diZona di cui all'art.17 della Legge Regionale n. 1/2004 tra il Cisap, la Provincia diTorino, i Comuni consorziati e l'ASL 5. Si sono concluse, con la sottoscrizione deicontratti le procedure ad evidenza pubblica finalizzate alla concessione dei servizi diassistenza domiciliare e dell'affidamento del servizio di sportello socio sanitariodistrettuale.

Indicatori attività 2005 2006 2006

N. protocolli d’intesa definiti nell’anno 4 / 4

N. convenzioni definiti nell’anno 20 44 43

N. contratti fornitura definiti nell’anno 11 1 1

N. contratti concessione definitinell’anno

/ / 5

N. accordi di programma definitinell’anno

1 / 1

N. procedimenti di gara gestitinell’anno

/ 2 2

N. associazione temporanee di scopo 2 2 /

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Sub obiettivo “gestione attività amministrative volte alla tutela dei diritti deidestinatari degli interventi”. Il titolo V della L.R. 1/2004 detta specifiche normerelativamente ai “destinatari degli interventi e i loro diritti”. In particolare l’articolo 22tutela il diritto ad accedere con priorità alle prestazioni ed ai servizi da parte dei soggettiindividuati al comma 3. A tale proposito è opportuno ribadire che a questi soggetti ilconsorzio intende assicurare gli interventi necessari. L’articolo 23 prevede chel’accesso ai servizi sia organizzato in modo da garantire agli utenti tutela, pariopportunità di fruizione dei servizi e diritto di scelta. Più specificamente, con l’articolo24, si individua nella “Carta dei Servizi” lo strumento attraverso il quale riconoscere atutti i cittadini “il diritto ad avere informazioni sui servizi, sui livelli essenziali diprestazioni sociali erogabili, sulle modalità di accesso e sulle tariffe praticate nonché apartecipare a forme di consultazione e di valutazione dei servizi sociali”. Infine, alloscopo di qualificare il rapporto tra cittadino ed istituzioni, l’articolo 25 della leggeprevede la predisposizione – da parte dell’Ente Gestore – di un “piano di comunicazionesociale” e la redazione del “bilancio sociale”. Allo scopo di ottemperare al dispostonormativo regionale si rende necessario – nel triennio di pianificazione oggetto delpresente documento – prevedere la revisione dell’attuale carta dei servizi, la definizionedei piani di comunicazione (che contemplino anche la produzione di materialiinformativi specifici quali, ad esempio, opuscoli simili a “Tutti hanno diritto alle curesanitarie” pubblicato nel 2003 dal Comune di Grugliasco) la redazione delle relazioni dibilancio in forma di ”bilancio sociale”.

Stato di attuazione. Tutte le attività indicate nel sub obiettivo per il 2007 sono stateregolarmente svolte come evidenziato dalla tabella che segue.

Indicatori attività 2005 2006 2006

N. Osservazioni reclami trattati 3 1 1

N. Questionari esterni trattati / / /

N. Iniziative di comunicazione 3 3 /

N. Materiali informativi prodotti /aggiornati

/ / /

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Gli obiettivi gestionali assegnati (progetti)

Obiettivi comuni ai progetti d’utenza: mantenimento degli standard degliinterventi, incremento degli interventi per la domiciliarità, contenimento degliinserimenti residenziali. A questi obiettivi si aggiungono – per il progetto “attività disupporto” – il contenimento della spesa per il mantenimento della struttura consortile edil contenimento dell’avanzo al di sotto del 7% delle entrate correnti.

Stato di attuazione.

1 - Progetto Disabili.Indicatori attività 2005 2006 2007

Disabili in carico 394 428 452

Di cui sul territorio 329 373 397

Di cui in struttura 65 55 55

Personale (15,76%): 190.142,46

Beni di consumo: /

Prestazioni di servizi: 1.137.093,40

Utilizzo beni di terzi: /

Trasferimenti: 278.163,06

Risorse impiegate 2007

Totale: 1.605.398,92

2- Progetto Anziani.Indicatori attività 2005 2006 2007

Anziani in carico 1.467 1.405 1.531

Di cui sul territorio 1.429 1.358 1.476

Di cui in struttura 38 47 55

Personale (17,56%): 211.859,23

Beni di consumo: /

Prestazioni di servizi: 893.100,00

Utilizzo beni di terzi: /Risorse impiegate 2007

Trasferimenti: 198.477,68

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Totale: 1.303.436,91

3 - Progetto Minori e famiglie.Indicatori attività 2005 2006 2007

Minori in carico 1.273 1.376 1.483

Di cui sul territorio 1.256 1.356 1.456

Di cui in struttura 17 20 27

Personale (28,10%): 339.023,04

Beni di consumo: /

Prestazioni di servizi: 927.834,08

Utilizzo beni di terzi: /

Trasferimenti: 173.975,25

Risorse impiegate 2007

Totale: 1.440.832,37

4 - Progetto Adulti in difficoltà.Indicatori attività 2005 2006 2007

Adulti in carico 3.161 3.052 3.352

Di cui sul territorio 3.093 2.995 3.290

Di cui in struttura 68 57 62

Personale (12,89%): 155.516,26

Beni di consumo: /

Prestazioni di servizi: 33.741,97

Utilizzo beni di terzi: /

Trasferimenti: 1.582.054,17

Risorse impiegate 2007

Totale: 1.771.312,40

5 - Progetto Attività di supporto.Indicatori attività 2005 2006 2007

Totale assistiti 5.901 5.834 6.377

Di cui sul territorio 5.778 5.710 6.178

Di cui in struttura 123 124 199

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Incidenza %sulla spesa per progetti 13,16 11,24 10,74

Incidenza % avanzo su entrate correnti 3,04 5,40 3,61

Personale (escluso comandati)(25,69%):

309.946,6842

Beni di consumo: 19.180,02

Prestazioni di servizi: 243.375,08

Utilizzo beni di terzi: 34.519,04

Trasferimenti: 42.000,00

Imposte e tasse: 87.652,59

Interessi passivi /

Fondo di riserva: /

Acquisti in conto capitale /

Risorse impiegate 2007

Totale: 736.673,41

Tabella di sintesi dei progetti anno 2007

Progetto Spesa annua % su spesaannua

Disabili 1.605.398,92 23,41

Anziani 1.303.436,91 19,02

Minori e famiglie 1.440.832,37 21,01

Adulti in difficoltà 1.771.312,40 25,82

Attività di supporto 736.673,41 10,74

Totale 6.857.654,01 100

42 Sommando i parziali di ogni progetto si ottiene una spesa per personale di € 1.206.487,67. Se siaggiunge il personale in comando (€ 24.507,38 senza IRAP) e l’accantonamento per futuri beneficicontrattuali (€ 42.586,64) si ottiene la spesa complessiva quantificata in sede di consuntivo (€1.273.581,69)

ANNO 2007 - SPESA PROGETTI

23%

19%

21%

26%

11%

DISABILI

ANZIANI

MINORI

ADULTI

SUPPORTO

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Le risorse impiegate.

Le risorse strumentali.

I servizi del Consorzio sono organizzati per funzioni ed espletano la propriaattività mediante unità operative territoriali e/o attraverso gruppi di lavoro e servizi conbacino d’utenza comunale o intercomunale. Vengono inoltre utilizzati i presidi diurni eresidenziali convenzionati afferenti alla rete dell’ambito consortile.

Le sedi territoriali presso le quali hanno operato nel 2007 gli uffici di serviziosociale sono:

Sede territoriale ACD (S. Maria, Leumann, Terracorta, Regina Margherita).C.soFrancia 269 - Collegno.

Sede territoriale E (Concentrico, Borgo Nuovo, Oltre Dora, Savonera). P.zza EuropaUnita 2 - Collegno.

Sede territoriale F (S. Maria, S, Giacomo, Fabbrichetta), sede territoriale G (Centrodi Grugliasco) e sede territoriale H (S. Maria, Centro Fornaci, S. Remo, Gerbido,Lesna, Quaglia, Paradiso di Grugliasco) Via Di Nanni 28 - Grugliasco.

Sede territoriale B (Paradiso di Collegno, presso il centro civico di V.le Radich –Grugliasco.

Sede distrettuale dell’Area Socio – Sanitaria consortile presso la quale è attivo losportello socio sanitario integrato, gestito mediante la Cooperativa sociale“Chronos”, per la fornitura delle prestazioni socio sanitarie. Via Oberdan –Collegno.

Sede della direzione presso la quale operano anche i gruppi pluriprofessionali ASL 5– C.I.S.A.P. per affidi ed adozioni e l'équipe per la valutazione e il trattamento dellafamiglia maltrattante in partnership con la Cooperativa sociale "Paradigma". E’inoltre attivo presso la sede centrale, sita in via Leonardo Da Vinci 135 aGrugliasco, uno sportello di informazione sociale gestito - in partnership con laProvincia di Torino - mediante la “Nuova Cooperativa”.

Le sedi territoriali assicurano stabilmente le funzioni di segretariato sociale equelle di assistenza sociale professionale. L’utenza accede alle prestazioni attraversodette sedi che provvedono, secondo i casi, ad espletarle direttamente o ad attivare gliinterventi che vengono erogati dal Consorzio/Distretto n. 1 ASL. 5.

La rete dei presidi semi residenziali e residenziali utilizzata dal Consorzio /distretto n. 1 dell’ASL 5 è composta dalle seguenti strutture:

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Centro di produttività per persone con handicap gestito dalla Cooperativa “LaBottega” in collaborazione con le associazioni “Isola che non c’è” e “Cerchioaperto” di Via Lanza – Grugliasco ;

Centro diurno per persone con handicap affidato in gestione alla Cooperativa “IlMargine” Piazzale AVIS – Collegno;

Centro diurno per persone con handicap in concessione alla Cooperativa ChronosVia Sestriere – Collegno;

Centro diurno per persone con handicap in concessione al Consorzio di cooperativesociali NAOS Via La Salle – Grugliasco;

Centro diurno per persone con handicap in concessione al Consorzio di cooperativesociali NAOS Via Di Nanni – Grugliasco;

Micro comunità per persone con handicap affidata in gestione alla Cooperativa“Chronos” Via Galimberti – Grugliasco;

Convivenza guidata per disabili in concessione alla Cooperativa “Chronos” ViaCuriel– Collegno;

Comunità per persone con handicap assegnata all’ASL per il superamento dell’exreparto 11 Piazzale AVIS – Collegno;

Comunità per persone con handicap in concessione alla Cooperativa “Chronos” ViaSestriere – Collegno;

Comunità per persone con handicap in concessione alla Cooperativa “Il Margine”Viale Radich – Grugliasco;

Comunità minori in concessione alla Cooperativa “La Carabattola” Via Alfieri –Grugliasco;

Comunità diurna per adolescenti della Cooperativa “La Carabattola” Via Thures –Torino;

Centro diurno per anziani non autosufficienti e per persone con demenze senili inconcessione alla Cooperativa “Il Margine” Via Cotta – Grugliasco.

Una particolare attenzione è stata dedicata alle strutture residenziali per minori eper persone adulte con handicap. Il modello adottato è quello dei gruppi appartamentoda 4/6 posti e delle comunità alloggio da 8/10 posti. Tutte le strutture sono inserite nelvivo del contesto sociale in modo da evitare, o almeno di ridurre, i nefasti effettidell’emarginazione e da consentire, per quanto possibile, un continuo interscambio conla popolazione.

Ai soggetti con handicap inseriti nelle strutture residenziali viene garantitol’accompagnamento in caso di ricovero in ospedale e tutta l’assistenza personale

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necessaria, evitando ogni richiesta di “assistenza aggiuntiva” ai familiari, sia durante ilricovero ospedaliero che in regime di permanenza presso le comunità o i gruppiappartamento.

I Centri Diurni per soggetti con handicap intellettivi gravi erogano il servizio perotto ore al giorno per cinque giorni la settimana ed è previsto che almeno un centroassicuri l’attività anche nel periodo delle ferie estive.

Ad ulteriore garanzia dell’utenza, oltre alla vigilanza sulle strutture effettuata dallaCommissione Aziendale ASL /Consorzio – che opera sulla base delle vigentidisposizioni regionali – è data facoltà alle associazioni degli utenti di accedereliberamente ai presidi per effettuare ogni opportuna verifica sulle reali condizioni dipermanenza degli assistiti43.

Nel 2007 si è strutturato, con la sottoscrizione dei relativi contratti, il sistema diaccreditamento mediante concessione amministrativa di quattro cooperative sociali(Progest, Nuovo Cammino, Il Margine, Valdocco), che forniscono assistenzadomiciliare in ambito territoriale. E’ stata inoltre sottoscritto il contratto con lacooperativa sociale Chronos per la gestione dello sportello socio sanitario distrettualeattivato presso il distretto sanitario in via Oberdan – Collegno. Attraverso lo sportello èpossibile accedere al complesso dei servizi socio sanitari (domiciliari, semi residenzialie residenziali) destinati ad anziani non autosufficienti ed alle persone con handicap.

Il sistema informatico. Oltre alle risorse strumentali costituite dalle sedi fisiche, ilservizio utilizza le risorse tecnologiche costituite dal sistema informatico per risponderealle seguenti attribuzioni.

Ufficio Centrale Direzione del servizio:• Elaborazione testi e documenti;• Gestione bilancio;• Gestione contratti;• Gestione acquisti e forniture;• Gestione personale;• Gestione protocollo;• Gestione inventario dei beni;• Gestione sistema informativo;• Aggiornamento banche dati;• Elaborazioni grafiche per esigenze particolari.

Sedi territoriali e di distretto:

• Elaborazione testi e documenti;• Contabilità relativa ai contributi economici;• Archivio dati utenti;

43 Il testo del “Regolamento sull’accesso a strutture diurne e residenziali da parte delleassociazioni dell’utenza e dei movimenti di base con facoltà di osservazione e verifica della gestione” èdisponibile sul sito del CISAP: www.cisap.to.it

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• Aggiornamenti casi seguiti;• Elaborazioni grafiche per esigenze particolari.

Tutte le sedi sono collegate in rete ed è attivo il servizio di posta elettronica. Il Consorziodispone di un proprio sito Internet http://www.cisap.to.it .

Rispetto agli obblighi derivanti dall’applicazione del D.Lgs. 196/2003 (testo unico in materia diprotezione dei dati personali), l’Ente ha provveduto alla redazione ed all'aggiornamento annualedel documento programmatico sulla sicurezza, come prescritto dal disciplinare tecnico allegatoal D.Lgs. 196/2003 quale misura di sicurezza minima obbligatoria nel caso di trattamentomediante sistemi informatici o cartacei, di informazioni qualificabili, in base alla stessalegislazione, dati “sensibili” o “giudiziari”.

Nell’Ente vengono trattati mediante il sistema cartaceo anche dati sensibili (e/o giudiziari)nell’ambito delle banche dati:

• Cartelle dei dipendenti;• Cartelle degli utenti aperti (con riferimento a tutti i servizi forniti dall’ente);• Cartelle degli utenti chiuse (con riferimento a tutti i servizi forniti dall’ente);• Cartelle facenti parte dell’archivio storico.

Pertanto, in ottemperanza all’obbligo contenuto nel punto 19 del disciplinare tecnico soprarichiamato, l’Ente, a cura del titolare del trattamento Dott. Mauro Perino – Direttore Generale, haprovveduto alla redazione dello stesso documento entro il termine previsto per l’anno 2005 al30 giugno e si è provveduto all’aggiornamento annuale entro il termine del 31 marzo per l'anno2007.

Gli automezzi e i beni mobili. Parco automezzi: è stata adottata la soluzione delleasing per il rinnovo del parco automezzi, che permette di disporre di automezziefficienti senza immobilizzo di capitali. Nell'anno 2007 il Consorzio disponeva di 2autovetture di cui 1 a noleggio , nel mese di ottobre è stata avviata la procedura dirottamazione dell'autovettura di proprietà dell'Ente e, contestualmente la procedura peril reperimento di una seconda autovettura in leasing.

Il Consorzio disponeva inoltre di 2 automezzi per il trasporto degli utenti deiCentri Diurni. Nel mese di febbraio 2007 uno dei due automezzi è stato donato, convincolo di destinazione al trasporto disabili nell’ambito della vigente convenzione,all’Associazione “L’isola che non c’è” che lo utilizzava da anni in comodato e l’altro èutilizzato dall’ASL 5 nell’ambito della convenzione che regola il trasporto per i centridiurni. Considerato lo stato di vetustà dell'automezzo è stata richiesta all'ASL 5 ladisponibilità a procedere alla stipula di un contratto in leasing per un nuovo mezzo, i cuicosti dovrebbero essere a carico del Consorzio.

Attrezzature /altri beni mobili: è stato completato nel 1998 l’inventario dei beniconsortili che viene da allora era stato aggiornato costantemente grazie ai supportiinformatici in dotazione e ad un software auto prodotto. Nell'anno 2007 è statoacquistato un programma, parallelo al programma di contabilità ed è stata avviata unarevisione straordinaria delle dotazioni.

Le risorse umane e professionali.

Il Consorzio eroga i servizi sociali e sociali a rilevanza sanitaria mediantepersonale dipendente - che opera presso sedi decentrate territorialmente e presso la sede

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del distretto sanitario - o attraverso le cooperative sociali alle quali vengono assegnate,in regime di concessione, specifiche attività (assistenza domiciliare ed educativa, centridiurni, gruppi appartamento, comunità alloggio).

La “concessione di pubblico servizio” è infatti lo strumento di cui la legge siserve per delegare a privati l’esercizio di servizi di esclusiva pertinenza, relativamentealla titolarità, delle Pubbliche Amministrazioni44. In tal modo il Consorzio ha cercato diconiugare, in modo corretto, il principio di sussidiarietà - che prevede il coinvolgimentodel Terzo Settore nella programmazione e nella gestione dei servizi - con la necessità diaffermare che la titolarità – e quindi la responsabilità – dei servizi preposti ad erogareprestazioni di livello essenziale deve rimanere pubblica.

I contratti di concessione prevedono che le cooperative assicurino gli standardnumerici di personale assistenziale ed educativo concordati tra il Consorzio e leassociazioni rappresentative degli utenti. Per quanto attiene alle strutture diurne eresidenziali per i soggetti con handicap i livelli di assistenza sono maggiorati del 25%rispetto agli standard minimi regionali previsti dalla D.G.R. n. 230/1997. A tutto ilpersonale operante nei servizi deve inoltre essere applicato il contratto collettivonazionale delle cooperative sociali.

Al fine di effettuare le opportune verifiche sul funzionamento dei servizi èprevisto che i contratti di concessione indichino – oltre alle clausole necessarie atutelare l’utenza – anche le modalità di controllo che il Consorzio adotta relativamenteal personale (numero, qualifica ed orari, documentazione attestante il possesso deirequisiti di studio e professionali, attestazioni comprovanti il regolare versamento deglioneri contributivi, ecc.).

Tutto il personale impiegato nei servizi di assistenza sociale ed alla persona – dalConsorzio così come dalla cooperative – appartiene ai profili professionali previsti dallavigente normativa in materia di servizi sociali:

Assistenti sociali con diploma universitario conseguito a seguito di corsi triennali ocon diploma di laurea triennale e successivamente abilitati all’esercizio dellaprofessione mediante superamento di un esame di Stato ed iscrizione all’AlboProfessionale.

Educatori coordinatori con laurea in materie umanistiche. Educatori professionali con diploma di educatore professionale o specializzato

conseguito dopo aver frequentato corsi triennali post diploma di scuola mediasuperiore e riconosciuti dalla regione o conseguiti attraverso corsi di laureauniversitari.

Assistenti domiciliari e dei servizi tutelari (A.D.E.S.T) ed Operatori socio sanitari(O.S.S.) in possesso dell’attestato regionale, post diploma della scuola dell’obbligo,

44 Il dettato dell’articolo 113 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267: “Testo unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali” – prevedendo la concessione tra le varie forme di gestione dei servizi pubblici locali – dà facoltà ai comuni –attraverso il rilascio della concessione – di trasferire ad un soggetto privato non la titolarità del servizio, che rimane comunqueall’ente pubblico, ma il suo esercizio doveroso. La concessione consente dunque di garantire, all’Ente gestore, penetranti poteri diintervento, specie in merito ai criteri gestionali generali, nei confronti dei soggetti privati chiamati ad espletare i servizi.

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conseguito a seguito del superamento di un esame al termine di specifici corsi diqualificazione professionale.

Assistenti familiari ed alla persona in possesso dell’attestato di competenzarilasciato a seguito di corsi di formazione finanziati dalla Regione e costituenticredito formativo per la successiva qualificazione come O.S.S.

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L’attuale configurazione organizzativa del Consorzio è rappresentatadall’organigramma seguente:

Assembleaconsortile

Revisore del conto

Segretario Vice

segretario

Consiglio diAmministrazione

Conferenza dei

dirigenti di area

DirettoreGenerale Vice

Direttore

Ufficiodi direzione

generale

Arearisorse e staff

Areaassistenza socio

sanitaria

Areaassistenza sociale

Servizio gestione e

svilupporisorse

Serviziosupportostruttura

Consorzio

Servizio sociale

rilievosanitariodistretto

Serviziosociale rilievo

sanitario centrale

Serviziosociale

territoriale

Serviziosociale centrale

Ufficio risorseumane

Ufficiostaff

Ufficio assistenzadomiciliare

Ufficioprogetti anziani

disabili

Ufficiosede ACD

Ufficioprogetti minori

famiglie

Ufficio risorse

finanziarie

Ufficiotutele

Ufficio assistenza

anziani

Ufficiocoordinamento

Ufficiosede BH

Ufficioprogetti adulti

economica

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Ufficio risorse

strumentalitecnologiche

Ufficio assistenza

disabili

Ufficiosede E

Ufficiocoordinamento

Ufficiosede FG

La tabella seguente evidenzia il quadro delle risorse professionali utilizzate nell'anno diesercizio:

ATPROFILO PROFESSIONALE DOTA

ZIONE ASITUA

ZIONETEMP

I INDETERMTEMP

I DETERMDirettore dei servizi sociali 1 1 1 /

Funzionario amministrativo contabile 1 1 1 /

Istruttore direttivo amministrativo 1 1 / 145

Assistente sociale 21 21 20 2

Educatore coordinatore 2 2 2 /

Istruttore amministrativo contabile 10 10 9 /

Educatore professionale / / / /

Collaboratore amministrativo 4 4 3 /

Esecutore amministrativo / 1 1 /

Assistente domiciliare e dei servizi / 1 1 /

TOTALE 40 42 38 3

45 Il posto è coperto mediante convenzione con il Consorzio di Rivoli con il quale si condivide unoperatore di ruolo a tempo determinato per il 50% del tempo lavoro.

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Le risorse finanziarie.

Gli impieghi finanziari per la realizzazione del programma.

Si forniscono, di seguito, alcuni dati d’insieme sulle risorse impiegate perl’attuazione del programma raffrontate con il biennio precedente. La tabella che segueriassume il quadro delle risorse finanziarie a disposizione per la realizzazione delprogramma:

ENTRATE 2005 2006 2007

Avanzo anno precedente applicato in gestione 270.366,00 195.755,06 358.051,49

Avanzo anno precedente vincolato affitti / / /

Trasferimenti correnti dalla Regione 1.779.072,001.815.811,9

12.083.492,0

0

Trasferimenti dalla Regione per progetti 642.084,78 846.650,55 724.330,98

Trasferimenti dai Comuni associati gestione 2.199.073,002.199.073,0

02.199.072,0

0

Trasferimenti dai Comuni associati progettifinalizzati

/ 1.412,53 1.609,00

Trasferimenti dai Comuni associati ex IPIM / / 36.000,00

Trasferimenti dai Comuni associati vincolati affitti 454.206,89 717.832,001.402.401,5

0

Trasferimenti dai Comuni associati per nuoveattività

/ / /

Trasferimenti dalla Provincia di Torino 337.004,00 419.816,00 35.212,00

Trasferimenti da ASL per attività socio sanitarie46 210.000,00 200.000,00 170.207,33

Altre entrate 154.141,24 234.184,57 212.995,06

TOTALE ENTRATE 6.045.947,916.630.535,6

27.223.371,3

6

46 Non comprendono, ovviamente, le spese fatturate direttamente all’ASL.

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C.I.S.A.P.CONSORZIO INTERCOMUNALE

DEI SERVIZI ALLA PERSONAComuni di Collegno e Grugliasco

Via Leonardo da Vinci, 135 - 10095 GRUGLIASCO (TO)http: www.cisap.to.it E-mail: [email protected] 011 / 403 71 21 fax 011 / 411 02 96

Partita IVA n° 07477280015 - C.F.95546580010R:\Cisap\SitoWeb\d_cda\2008\Allegati\16_Cda_all_D_2008.doc creato il 08/09/08 10.59 totale pagine n° 169

La tabella che segue riassume il quadro della spesa corrente per gli interventi previstidal programma

INTERVENTI 2005 % 2006 % 2007 %

Personale1.231.559

,0020,84

1.232.423,03

19,301.273.581,

6918,39

Beni di consumo 26.359,76 0,45 35.112,90 0,55 19.180,02 0,28

Prestazioni di servizi2.933.606

,0049,63

3.026.086,11

47,383.235.144,

5346,72

Utilizzo beni terzi 33.169,57 0,57 39.000,00 0,62 34.519,04 0,49

Trasferimenti1.603.638

,6427,13

1.969.565,63

30,842.274.670,

1632,85

Imposte e tasse 83.000,00 1,41 83.500,00 1,31 87.652,59 1,27

Totale escluse partite digiro

5.911.332,97

1006.385.687,6

7100

6.924.748,03

100

Indicatori 2005

2006

2007

Spesa media pro capite per abitante 67,70 73,21 79,03

ANNO 2007 - SPESA INTERVENTI

18,39%

0,28%

46,72%0,50%

32,85%

1,27%

Personale

Beni di consumo

Prestazioni di servizi

Utilizzo beni terzi

Trasferimenti

Imposte e tasse

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Spesa media per famiglia residente 161,84 175,84 185,97

Spesa media pro capite per persona inserita in nuclei in carico 1.001,76 1.094,56 1.085,89

Spesa media per nucleo in carico 2.464,09 2.746,53 2.678,81

Avanzo di amministrazione 195.755.06 358.051,49 261.190,35

Incidenza % dell’avanzo sulle entrate correnti 3,04 5,40 3,61

Le tabelle presentate richiedono un puntuale commento. L’esercizio finanziario 2006 siconcludeva con un assestato di €. 6.631.894,00. La “Relazione previsionale e programmatica”relativa all’anno 2007 indicava che “(…) risultano, in sede di previsione per l’anno 2007,minori entrate per €. 1.028.034,00 rispetto all’assestato dell’anno precedente. Tra questeminori entrate rientrano i contributi regionali e comunali per il sostegno al canone che – inquesta fase – sono stati finanziati per €. 498.749,83 contro un finanziamento 2006 pari a €717.832,00. Il differenziale che ammonta a €. 219.082,17, verrà auspicabilmente finanziatonel corso dell’anno. Al netto dei contributi affitti – che costituiscono una sorta di partita digiro a destinazione vincolata – risultano minori risorse per €. 808.951,83 che sono peròcoperte per €. 239.429,00 da finanziamenti a destinazione vincolata (L.104 e L.162) erogatinel 2006 ed il cui utilizzo è previsto nel 2007. La restante somma di €. 569.522,83 (più leulteriori esigenze che dovessero determinarsi in corso d’anno) andrà reperita utilizzandol’avanzo di amministrazione ed operando per acquisire ulteriori finanziamenti o percontrarre la spesa”. Nella tabella che segue vengono evidenziati l’andamento deifinanziamenti in corso d’anno e gli interventi effettuati per condurre a termine il programmadi attività previsto.

ENTRATE 2007

Previsione

2007

1^variazione

25.05.2007

2^variazione

28.09.2007

3^variazione

28.11.2007

Avanzo anno precedente applicato ingestione

/ 358.051,49

358.051,49

358.051,49

Avanzo anno precedente vincolato affitti / / / /

Trasferimenti correnti dalla Regione2.119.4

92,002.083.4

92,002.083.4

92,002.083.4

92,00

Trasferimenti dalla Regione per progetti485.00

3,39447.59

8,39718.00

1,95731.97

0,38

Trasferimenti dai Comuni associatigestione

2.199.073,00

2.199.073,00

2.199.073,00

2.199.073,00

Trasferimenti dai Comuni associatiprogetti finalizzati

/ 1.609,00

1.609,00

1.609,00

Trasferimenti dai Comuni associati exIPIM

/ 36.000,00

36.000,00

36.000,00

Trasferimenti dai Comuni associativincolati affitti

498.749,83

574.249,83

671.762,12

1.402.401,50

Trasferimenti dai Comuni associati per / / / /

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nuove attività

Trasferimenti dalla Provincia di Torino14.400,

0028.882,

0035.212,

0035.212,

00

Trasferimenti da ASL per attività sociosanitarie47

200.000,00

193.000,00

193.000,00

193.000,00

Altre entrate87.141,

78159.01

3,27191.01

3,27216.01

3,27

TOTALE ENTRATE5.603.8

60,006.080.9

68,986.487.2

14.837.256.8

22,64

Come evidenziato dalla tabella, le minori risorse rispetto all’assestato 2006 –quantificate, in sede di previsione, in €. 808.951,83 al netto dei contributi per il sostegno delcanone – vengono parzialmente compensate, come enunciato, con l’applicazione dell’avanzodi amministrazione 2006 (utilizzato da giugno 2007). Dopo la prima variazione permane peròun differenziale negativo rispetto all’anno precedente di €. 85.802,85. Con la secondavariazione il problema viene superato attraverso l’acquisizione di maggiori risorse per €.222.930,71 rispetto all’assestato 2006. Giunge infine la terza variazione (assestamento 2007)che consolida una maggiore entrata 2007 su 2006 di €. 261.899,14.

Nonostante il ritardo con il quale si sono rese disponibili le risorse regionali necessarie(ottobre 2006 e dicembre 2006), è stato possibile realizzare un incremento complessivodell’attività e della spesa destinata agli assistiti. Aumentano infatti, in termini assoluti, sia laspesa destinata a “prestazioni di servizi” che quella relativa ai “trasferimenti”, con unconseguente incremento della spesa pro capite per persona/nucleo residente. Purtroppo però –proprio a causa dell’impossibilità di programmare correttamente i flussi di spesa, a frontedella prolungata incertezza sulla reale entità dei fondi effettivamente disponibili – non è statomaterialmente possibile realizzare il pieno utilizzo delle maggiori risorse accertate nell’ultimaparte dell’anno.

Di qui la formazione di un avanzo di amministrazione per l’anno 2007, determinato in€. 261.190,35 che avrebbe potuto assumere dimensioni ben più rilevanti in quanto la Regioneha accreditato al Consorzio, in data successiva all’assestamento di bilancio 2007, ulterioririsorse - che sono state necessariamente iscritte nell’esercizio finanziario 2008 - delle quali èopportuno fornire il dettaglio:• € 177.682,81 maggior quota su fondo ordinario 2007;• € 43.665,61 maggior quota ex art.5 della legge 1/2004.

Per quanto attiene ai trasferimenti regionali per progetti finalizzati – che vienequantificata in sede di previsione 2008 in €. 592.639,33 – è opportuno rilevare che si tratta perla quasi totalità della somma (€.502.639,33) di finanziamenti relativi al 2007 ed iscritti inprevisione 2008 perché comunicati anch’essi al Consorzio in data successiva allapredisposizione dell’assestamento.

47 Non comprendono, ovviamente, le spese fatturate direttamente all’ASL.

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In sintesi i contributi regionali relativi all’anno 2007 iscritti in competenza 2008ammontano a €. 723.987,75 complessivi, al netto dell’avanzo di amministrazione come sopraquantificato.