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IL COMPORTAMENTO DEL CUCCIOLO. 26/01/2016 Le tappe dello sviluppo: dal concepimento all’adozione. Il 26 gennaio 2016, si è svolto nella splendida sede di Palazzo Trecchi a Cremona il seminario in oggetto organizzato dall’ENCI e dall’ANMVI in collaborazione con “ev”. Il CANE NON E’ QUALCOSA MA QUALCUNO! UN CANE COMPRENDE LE NOSTRE EMOZIONI! ECCOME SE LE COMPRENDE!!

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IL COMPORTAMENTO DEL CUCCIOLO.

26/01/2016 Le tappe dello sviluppo: dal concepimento all’adozione.

Il 26 gennaio 2016, si è svolto nella splendida sede di Palazzo Trecchi a

Cremona il seminario in oggetto organizzato dall’ENCI e dall’ANMVI in

collaborazione con “ev”.

Il CANE NON E’ QUALCOSA MA QUALCUNO! UN CANE COMPRENDE LE NOSTRE EMOZIONI! ECCOME SE LE COMPRENDE!!

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Il comportamento del cucciolo.

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Ho avuto la possibilità di partecipare a questo evento (convegno a numero chiuso) destinato prevalentemente a chi aveva già conseguito il master di allevatore cinofilo Enci e più in generale a chi, pur non essendolo, voleva in ogni caso confrontarsi e arricchire la propria conoscenza cinofila su un tema molto delicato quale è appunto il comportamento del cucciolo, argomento di fondamentale importanza che, per poter essere compiutamente esplicato, necessita di razionalità e completezza di informazione.

Non sono un esperto del campo, ma da privato possessore di Dogue de Bordeaux, mi limiterò a descrivere le mie personali sensazioni e una sintetica esposizione degli argomenti trattati.

Il corso era destinato a tutti i cinofili interessati ad affrontare i temi legati alla scelta dei riproduttori (stalloni e fattrici), la nascita dei cuccioli, la loro completa gestione e il loro sviluppo comportamentale, aspetto che a volte, per le più svariate ragioni, viene quantomeno preso sottogamba ma che, se opportunamente affrontato, permette di avere col tempo un cane adulto decisamente equilibrato e sereno.

Il primo punto focalizzato dopo pochissimo tempo di apertura dei lavori del convegno è stato: valutare se è il caso di escludere dall’accoppiamento quei soggetti che abbiano disturbi comportamentali certificati da specialisti qualificati (medico veterinario, comportamentalista) o eventualmente ammetterli alla riproduzione sotto stretta sorveglianza e/o cura da parte dello stesso medico.

IL CANE BUON CITTADINO! S A R E B B E B E L L O S E U N N U O V O S T I L E A L L E VAT O R I A L E A N DA S S E I N Q U E S TA D I R E Z I O N E .

Nella scelta dei riproduttori quindi, andrebbero presenti alcuni concetti primari come:

- le razze canine vengono descritte in considerazione delle specifiche funzioni d’uso originali ma queste, sovente, non sono applicabili in ambito urbano;

- nei tempi attuali si vogliono, di fatto, cani adattabili a quelle che sono le esigenze di convivenza e di affiliazione: ne consegue che il comportamento dei nostri amici cani è sotto pressione selettiva;

- la scelta dei riproduttori dovrebbe tener conto delle motivazioni della razza e dei soggetti scelti per l’accoppiamento per potenziare i comportamenti positivi e depotenziare quelli negativi;

- il cane che oggi vive nelle nostre case, è un soggetto che, indipendentemente dalle motivazioni della razza a cui appartiene dovrebbe poter essere posto in condizioni di adattarsi alla vita urbana: parliamo di “cane buon cittadino”.

Sarebbe bello che un nuovo stile allevatoriale andasse in questa direzione!!!

Questo, in sintesi, sarebbe il tema della prima conferenza tenuta dal Dr. F. Fassola.

La seconda relazione tenuta Dott.ssa M.C. Pisu ha affrontato da un punto di vista clinico la gestazione ed il parto cercando di fare attenzione a quelle che sono le basi per non commettere errori ovvero:

- l’età; - il peso e lo stato di nutrizione;

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Il comportamento del cucciolo.

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- l’apparato muscoloscheletrico; - lo stato di salute.

Nel primo punto si è osservato che la cagna NON dovrebbe essere mai accoppiata prima del secondo calore in quanto prima non raggiungerebbe la taglia corretta unitamente a un buon sviluppo scheletrico ed una corretta regolarizzazione ipotalamo-ipofisi-ovaia, non di meno andrebbe fatta accoppiare in età avanzata poiché peggiora la qualità ovocitaria con rischio di patologie genetiche (uterine, ovariche, scheletriche) e maggiori rischi di infezioni.

Ruolo non affatto trascurabile è il peso e lo stato di nutrizione in considerazione che cagne sottopeso possono avere:

- anaestri prolungati; - minor numero di ovociti fecondabilli; - minor numero di cuccioli nati; - aumento della mortalità neonatale,

mentre quando si è in presenza di sovrappeso, ci si può trovare in situazioni di:

- anaestri prolungati; - calori silenti; - scarsa qualità ovocitaria; - distocie; - lattazione scarsa in quantità e qualità.

Inevitabile il discorso degli errori alimentari come la carenza di proteine, carboidrati, acidi grassi essenziali e zinco ma anche l’eccesso; la necessità, quindi, di apportare una corretta alimentazione con prodotti di qualità tenendo presente l’obiettivo primario: la salute del cane, della fattrice in questo caso: “Se sto bene posso accoppiarmi e posso affrontare la gravidanza ed il parto”.

Naturalmente va da sé l’esecuzione di tutti gli esami ed accertamenti clinici nei tempi e modi previsti.

Non sottovalutare lo stallone, in quanto, anche a lui, vanno fatti esami specifici per le patologie genetiche eventualmente trasmissibili, una completa visita clinica, un esame biochimico, uno spermiogramma ed eventuale coltura e valutazione della libido.

Opportuna attenzione è stata rivolta alla nutrizione della cagna e dei suoi cuccioli anche da un punto di vista clinico in ragione della variazione del fabbisogno nutrizionale che si ha nella fattrice prima, durante e dopo la gravidanza ed il parto. Ciò a cura del Dr. F. Morchi.

È stato affrontato anche il tema del parto (naturale e cesareo) da un punto di vista comportamentale e clinico (Dr. Fassola e D.sa Pisu)

A seguire l’argomento trattato, è stato quello dell’accudimento dei cuccioli da entrambi i settori (comportamentale e clinico), in quelli che sono i periodi fondamentali della vita del cucciolo medesimo, ovvero quello neonatale che va, lo ricordiamo, dalla nascita al 15° giorno ed il periodo di transizione che va dal 15° al 21° giorno, arco di tempo dove il cucciolo apre gli occhi e compare il riflesso di orientamento visivo, lo sviluppo della corteccia è completo ed il ciclo sonno-veglia si riduce al 60% iniziando così ad esplorare il mondo che lo circonda.

La D.sa S. Giussani ha affrontato temi che andavano dalla gestione della gravidanza (il periodo prenatale e la preparazione della sede del parto), alla crescita dei cuccioli rimasti in allevamento, ossia la gestione dei cuccioli dopo i 3 mesi di vita (attraverso la conoscenza del mondo circostante ed

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il percorso pedagogico in allevamento) passando per quello che è il periodo di socializzazione: emozioni, autocontrollo, le competenze cognitive e infine il cucciolo in famiglia: una casa a misura di cucciolo ed il relativo percorso pedagogico.

Non poteva mancare tutta la trattazione della malattie del comportamento, tema estremamente delicato in quanto non è sempre facile poterle riconoscere o quantomeno individuare dei segnali in tal senso, giacché spesso, si scambiano tali comportamenti per “modi di fare” curiosi del cucciolo/cane adulto e che ci portano a scherzare e riderci su.

Personalmente ho apprezzato moltissimo questo evento ma la parte comportamentale è l’aspetto che maggiormente mi ha colpito.

Una sorta ti tesi che ha confermato l’ipotesi (mia si intende…) è che: il cane non è qualcosa ma qualcuno! E’ un essere vivente e come tale ha una propria dignità, ruolo, carattere; prova e vive emozioni, belle o brutte, positive o negative che specie da cucciolo vanno comprese e sapute gestire in quanto determineranno influenza nel suo carattere da adulto; proprio come un bambino. Di conseguenza, sono da potenziare esperienze positive e belle. Anche la “punizione” è spesso inopportuna e specie in cuccioli particolarmente sensibili, va ad aumentare gli aspetti negativi del carattere sviluppando magari ansia, paura, insicurezza che fanno capire al cane che, per esempio, è giusto ringhiare/morde per ottenere qualcosa o difendersi: “con la forza mi difendo e/o ottengo tutto”.

Il cane comprende le nostre emozioni!. Eccome se le comprende!

Un cucciolo ben compreso ed educato, sarà certamente un cane adulto equilibrato e tranquillo.

Non pensiamo di capire ed educare un cane con autorità ma con autorevolezza: sono due cose ben distinte che portano a conseguenze differenti.

Proviamo ad educare il cane come se fosse tutto un gioco e, attraverso di esso, insegnargli a rispettare le regole per una convivenza serena e felice con il suo compagno di vita: l’uomo.

R. Culiersi