Il Colloquio Psicologico · Definizioni Moore (1941) definisce il colloquio psicologico come " una...

Alessio Gori

Teoria e Tecniche del Colloquio Psicologico

Il Colloquio Psicologico

07/03/2020 Il Colloquio Psicologico - Gori 2

◼ Introduzione

◼ Definizioni

◼ Gli strumenti: il colloquio, l’intervista, i test

Introduzione alla lezione e al corso!

Il Colloquio PsicologicoIntroduzione

Non esiste infatti, una concezione unica ed armoniosa ditale termine. E ciò dipende dalla disciplina a cui si fariferimento, all'interno delle scienze umane, sia dagliindirizzi di riferimento all'interno della disciplina stessa.


Il termine "colloquio" presenta molte

definizioni.

Il Colloquio PsicologicoDefinizioni

◼ Moore (1941) definisce il colloquio psicologico come " unaconversazione seria, tendente ad un determinato scopo, ad di làdel puro e semplice piacere della conversazione stessa"( cit.inTrentini, 1995, p. 40.).

◼ Stack (1954) invece, sostiene che il colloquio psichiatrico sia"una situazione in cui la comunicazione avviene in primo luogo avoce, in un gruppo di due persone, che si incontrano più omeno volontariamente, sulla base di un rapporto esperto-cliente, con lo scopo di chiarire il modo caratteristico di vivere diuna persona"(cit.in Trentini, 1995, p. 40.).


◼ Sullivan (1954) considera il colloquio psichiatrico come "unacomunicazione che consiste non soltanto in uno scambio di messaggiverbali, ma piuttosto nello sviluppo di una configurazione delicata ecomplessa di processi di campo che comportano conclusioniimportanti per le persone che entrano a farne parte;" (cit.in Trentini,1995, p. 40.)

◼ Cannel (1968) definisce il colloquio come "un processo di interazionenel quale è importante non tanto il fatto meccanico consistente inuna serie di episodi discreti stimolo-risposta; ma piuttosto sonoimportanti i fini, gli atteggiamenti, le credenze ed i motivi deiprotagonisti dell'interazione";( cit.in Trentini, 1995, p. 40)



◼ Ancona e Gemelli (1959) considerano il colloquio come"un'interrogazione ed un rapporto e più precisamenteun'interrogazione diretta a conoscere gli eventi passati della vita delsoggetto e a trarre una interpretazione del suo comportamento."(cit.in Trentini, 1995, p. 40.)

Da queste definizioni emergono sostanzialmente due

concezioni



Clinica Psicometrica

◼ Per la concezione clinica quello che conta maggiormente nel colloquioè l’analisi del verbale e del non-verbale e il come il soggetto dice unqualcosa, mentre, per quella psicometrica ciò che conta è che cosa ilsoggetto dice.

◼ Da un lato è possibile notare la significatività degli atteggiamentiemersi (visione clinica) e dall'altro è possibile focalizzarsi sullaquantità dei contenuti emersi, che permette di raccogliere, misurareed analizzare i dati ottenuti sotto forma di contenuto (visionepsicometrica).



Alla luce di quanto esplicitato appare sempre di piùnecessario considerare queste due posizioni in un’otticaintegrata all’interno del colloquio per farlo diventare come:


Il Colloquio Psicologicouna visione integrata

"mezzo di ricerca e di intervento che implica e

comprende un'interrogazione e un rapporto e si

declina sulla base di entrambe le componenti:

l'interrogazione ed il rapporto" (Trentini, 1995).

Per quanto riguarda la tradizione psicometrica è importante conoscere:



Interviste Questionari

Nb. Per approfondimento sull’argomento è possibile consultare il seguente testo.

Giannini, Gori, Pannocchia, Schimmenti, Caretti (2014). Principi di Psicometria

Clinica. Ed. Raffaello Cortina.


Il colloquio

La comunicazione viene facilitatadall’uso, da parte dello psicologo,di tecniche non direttive checonsentano al soggetto di sentirsivalorizzato, non sottoposto agiudizio valutativo, trattato comepersona da un’altra persona di cuipercepisce la disponibilità (Lis,Venuti, De Zordo, 1995)


Il colloquio

Una specifica tecnica della domandacaratterizzata da uno scambioVERBALE in una situazionedinamica di interazione psichicache permetta lo svilupparsi di unprocesso di conoscenza


L’intervista

Uno strumento che ha lo scopo di conoscereopinioni, atteggiamenti, percezioni,esperienze e caratteristiche dellapersonalità ponendo al soggetto delledomande, precisate fin dall’inizio,disposte in un ordine ben determinato aseconda delle risposte che richiedono (Lis,1985; 1994). La modalità di scambio è illinguaggio VERBALE.


Cos’è un test?

Prima di addentrarci nello specifico nelle tecniche del colloquio, cerchiamo di definire in modo preciso

cosa s’ intenda “per reattivo psicologico” .

Esistono varie definizioni di test.

Nel Dizionario di Psicologia (Dalla Volta, 1974) il test mentale è un insieme di prove consistenti in uno o più compiti da eseguire o problemi da risolvere proposti o

valutabili secondo schemi fissi.


Cos’è un test?◼ Un test è una situazione standardizzata in cui il comportamento

di una persona viene campionato, osservato e descritto, producendo una misura oggettiva e standardizzata”

(Anastasi,1976)

◼ Per test si intende una procedura sistematica attraverso cui viene presentato alla persona un insieme di stimoli in grado di elicitare particolari risposte valutabili e interpretabili quantitativamente, sulla base di criteri specifici o di definiti standard (Zeidner e Most, 1992)

◼ Strumento di valutazione e conoscenza dei processi psicologici che utilizza delle modalità specifiche nella sua costruzione, nella raccolta delle informazioni, nella conversione degli elementi raccolti in valori dai quali si possono fare inferenze sull’oggetto di studio (Friedenberg, 1995).


I Test nel Colloquio Clinico


Il perché dei test psicologici nel

trattamento

◼ Assessment, pianificazione e verifica dell’esito del trattamento

◼ Scientificità della psicoterapia (Greenberg e Watson, 2005)

◼ Pianificare l’intervento che ha maggiori probabilità di essere efficace (Beutler, 1999)

◼ Giudizio Clinico e Metodi statistici

◼ Metodi basati sull’evidenza (EBM, ESTs, EVTs..)

◼ Individuare i “fattori di rischio” e i “fattori protettivi” del cliente


Assessment e Trattamento Psicologico

◼ Empirically based assessment procedures

◼ Identificare i processi extradiagnostici

◼ Ritagliare il trattamento su ogni singolo cliente

◼ Risparmio di tempo

◼ Praticità

◼ Focalizzati sul trattamento

Grazie alle loro qualità psicometriche i Test Psicologici

sono ideali per sviluppare procedure standardizzate

e per differenziare i trattamenti (Beutler e Berren, 1995)


Gli strumenti self-report

◼ Sono maggiormente flessibili e adattabili a setting routinari tipici (Slade, Thornincroft e Glover, 1999)

◼ Sono semplici da utilizzare e consentono un notevole risparmio di tempo (Corcoran e Fischer, 2000)

◼ Permettono di eliminare fattori di distorsione legati alla presenza dell’osservatore

◼ Permettono di accedere direttamente ai vissuti e ai sentimenti della persona (Derogatis, 1983)

◼ Sono i più utilizzati nell’ambito di questo settore di ricerca (Hill e Lambert, 2004)


La curva normale

standardizzata

®


Grazie

dell’Attenzione!

SALUTI!

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