Il Cittadino n. 242

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www.ilcittadinodimessina.it n° 242 anno XIIV - 25 Maggio 2016 Il recupero dell'affaccio a mare di Messina La Rambla Messinese il C ittadino

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Settimanale gratuito d'informazione socio-politica e culturale

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Il recupero dell'affaccio a mare di Messina

La RamblaMessinese

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Amare Messina AsteriscoAsterisco

La Rambla di Barcellona, anzi Les Rambles come la definisc ai turisti per la l’originalità e la vivacità delle attività attrattive p di mercato all’aperto insieme a numerosi locali caratteristici.Il tutto si sviluppa in una strada lunga circa un chilometro e q Il pensiero è volato verso la capitale della Catalogna, stimol front messinese per riappropriarsi del rapporto con il mare aperto alla fruizione cittadina, crocevia di attività comme croceristica.Insomma, una Rambla messinese, che dal porto sino all’ar doppio di quella spagnola e godrebbe dell’ineguagliabile pae In questa direzione auspicata da più parti, si registrano flebil la riconversione del porto, nell’ambito della nuova articolaz la crescita delle presenze di croceristi previste grazie all’inc messinese;l’iniziativa dell’Amministrazione comunale per creare una ca migliorare l’accoglienza degli ospiti della città.In quest’ultimi anni, Messina è stata alla ricerca di una pro in grado di cogliere tutte le potenzialità del territorio. Per quasi mezzo secolo, la città è rimasta ancorata alla re gandola con il continente, avrebbe reso possibile l’attivazione tazione delle merci tra il nord Europa e i Paesi emergenti de Un’ipotesi che, nonostante i tentativi di mantenere in vita la s si concretano itinerari alternativi.Un’altra visione appartiene alla corrente di pensiero che imm verso la conurbazione tra le città metropolitane di Reggi lizzazione siciliano, dove si rafforza l’asse politico-economico In siffatta situazione di stallo, complice anche un’oggettiva de volare su un piano inclinato e cronicizzare le difficoltà d E’ necessario e urgente reagire. La proposta di riscoprire le stico e commerciale, sfruttando le immense risorse naturali, p sione per i messinesi di ripristinare la centralità del rapporto

di Lillo Zaffino

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cono i catalani, è uno dei viale più famosi della Spagna, noto

promosse dagli artisti di strada e per la presenza di una sorta

quattrocento metri. lato dall’accelerazione del dibattito sul recupero del water-

e e rilanciare la vocazione naturale della nostra città: luogo erciali e attrazione per i flussi turistici, non solo di natura

rea fieristica, si snoderebbe per una lunghezza di almeno il esaggio dello Stretto.

i segnali positivi: zione dell’ Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; cremento di compagnie di navigazione che scelgono lo scalo

abina di regia con tutti i soggetti interessati a coordinare e

pria identità che riuscisse innestare un processo di sviluppo

ealizzazione del manufatto stabile sullo Stretto che, colle- e del cosiddetto corridoio 1 Berlino-Palermo per la movimen-

l Nord Africa. speranza la costruzione del Ponte, sembra sfumare, mentre

magina il futuro nel rafforzamento dell’Area dello Stretto, attra-

o Calabria e Messina, per superare il processo di margina- o di Palermo e Catania.

ebolezza del quadro politico-amministrativo, si rischia di sci- i natura economica.

e peculiarità di Messina, quale sito di interesse culturale, turi- può apparire semplicistico, ma rimane una formidabile occa-

con il proprio mare.

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La lettera aperta firmata dal segretariogenerale della Cisl Tonino Genovese

Riscoprire il rapporto con il mare, non come sempliceornamento di un paesaggio troppo spesso esaltato emai valorizzato. Messina deve ritrovarsi e svilupparsi

grazie alla risorsa di sviluppo che ha garantito alla città, persecoli, una posizione di primaria importanza sulMediterraneo. Il mare, da vincolo, deve diventare opportuni-tà. Il porto, da ingombro e peso, deve essere visto comeoccasione di accogliere investimenti e rilanciare attività evitalità della città. Per questo la Cisl guarda con grande fidu-cia e interesse all’impulso che si dovrà. Laddove serve con-solidare il crocierismo: attraverso una presentazione piùordinata e pulita della città, attraverso l’offerta di servizi checonsentano al turista di vivere appieno tutte le attrazioni cul-turali e architettoniche della città. Serve una cabina di regiaunica che lavori sulla vivibilità della città e del suo centrostorico e commerciale. Ma il Porto storico e il suo terminalcrocieristico deve essere visto nel più ampio quadro d’insie-me dello sfruttamento dell’affaccio a mare. E come sia diprimaria necessità il recupero di un rapporto organico traterritorio portuale e contesto urbano, con lo scopo di resti-tuire alla città il porto, possibilmente anche totalmente boni-ficato.Una finalità, quella della guerra al degrado, che deve coin-volgere anche Capitaneria di Porto e Comune di Messina eregione Sicilia per rimettere a disposizione della città tuttal’area dell’affaccio a mare. In questo momento, tra il mare ei messinesi c’è una barriera di ferro, rappresentata dallachiusura della Cittadella Fieristica, ma anche una barriera diferro che vediamo nel percorso del tram.La Cisl ritiene chesia il momento di ragionare seriamente e concretamente(anche approfittando del piano Delrio sugli investimenti perle metro) sull’ipotesi di uno spostamento del tracciato dellatranvia che liberi l’accesso al mare e creare, nella zona cheva dalla passeggiata a mare sino alla cortina del porto,ovvero quella immediatamente prospiciente all’arrivo dellenavi da crociera, una grande area pedonale dove è possibi-le inserire attività commerciali e ricettive per i turisti maanche e soprattutto per i messinesi, da vivere tutto l’anno. Serve una scelta coraggiosa che, secondo la Cisl, potrà

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avere un triplice impatto sulla vita della città.La prima è quella di ricreare il rapporto con ilmare che i messinesi non sentono più proprio attraverso la riconquista del water front.Il secondo aspetto è quello della possibilità di creare una darsena che accolga attività diristorazione, commerciali e di servizi turistici e non solo, sullo stile delle grandi città europeeche si affacciano a mare o sulle rive dei grandi fiumi europei.Il terzo nodo, non di poco conto, è quello di rendere il percorso del tram interno alla città,nel cuore pulsante di uffici, enti, attività e del centro commerciale per rendere davvero il ser-vizio un’opportunità per spostarsi e lasciare a casa l’auto.

La Rambla a Barcelona(Spagna)

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Alessandro Tinaglia, Reset

Siamo felici che ogni tanto in città ci sia chi stimola ilconfronto su questioni fondamentali e serie per lo svi-luppo della nostra comunità. Ci permettiamo, dun-

que, in riferimento all’interessante e condivisibile propostadella CISL Messina relativa alla pedonalizzazione di unaparte dell’affaccio a mare di dare un contributo tecnico vistoche la questione, che faceva parte integrante del nostroprogramma per il governo della città, è stata affrontataanche dai nostri consulenti. Partendo dal concetto che lapedonalizzazione dell’area porterebbe gli effetti che ilSegretario Genovese prospetta perfettamente crediamoche, per motivi trasportistici e di sicurezza, sia complessofare a meno dell’arteria carrabile della Via Vittorio Emanuelee che al contempo i costi dello spostamento della Tranviasarebbero davvero molto alti. Per tali ragioni, ma mirandoad un obiettivo identico, a costi e con rischi inferiori prospet-tiamo quanto segue: 1. L’interramento della viabilità di ViaVittorio Emanuele dall’ex-dogana fino al Museo Regionalerisolvendo le problematiche legate alla viabilità ed alla pre-senza dei torrenti. Tale intervento consentirebbe di ingloba-re nella pedonalizzazione, valorizzandola ed incrementan-done anche il valore economico, la Cittadella Fieristica cheè indiscutibilmente l’area potenzialmente più pregiata edimportante del waterfront urbano della Città. 2. Il coinvolgi-mento dell’area di Piazza Duomo (come vera isola pedona-le) come appendice ed elemento di collegamento tra ilwaterfront urbano ed il centro storico cui oggi si aggiunge-rebbe l’area pedonale “Cairoli“. L´investimento stimato dalnostro studio di fattibilità prevede una spesa di poco supe-riore ai 20 milioni in parte compensabile (circa il 25%) attra-verso la realizzazione di parcheggi interrati da dare ingestione. Tramutare l’affaccio a mare in un’area pedonaleoltre ad offrire un´immagine di una città sostenibile creereb-be le condizioni per dare, finalmente, respiro all’economiaMessinese e cominciare a porre le basi per fare di Messinauna città turistica. Recuperando il ruole centrale che laPalazzata ed il Porto hanno storicamente rivestito neimomenti di grande splendore della Storia Messinese.

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Arch. Pino Falzea, CapitaleMesssina

Le riflessioni del segretario della CISL ToninoGenovese e di Reset in merito al fronte mare dellacittà, sono di sicuro interesse e meritano un approfon-

dimento, per far sì che non rimangano suggestioni di unmomento, ma possano davvero portare alla riconsiderazio-ne del rapporto tra Messina ed il suo porto. Tra l´altro i tavolitematici di CapitaleMessina, già da tempo sono al lavorosull´argomento, per cui diventa facile contribuire al dibattito,iniziando con una ovvietà che però merita di essere ram-mentata: lo Stretto ed il porto storico mirabilmente disegna-to dalla “falce”, sono il patrimonio di inestimabile valore chemadre natura ha donato a questa terra, sul quale si ècostruita la ricchezza economica ma anche culturale diMessina fino al secolo scorso. La città purtroppo ha dimen-ticato la potenza di tale patrimonio naturale, relegando inuna condizione di degrado estremo sia l’area della falce cheil fronte della città sul mare: il progressivo degrado urbanoed ambientale di queste aree durante gli ultimi 50 anni hacoinciso, e non è un caso, con il declino economico socialee culturale della città. Come ci ricorda l´architetto NicolaAricò, nel suo fondamentale libro “Architettura del TardoRinascimento – Giovannangelo Montorsoli a Messina(1547-57)”, nel 1545 circa, Juan De Vega, viceré riformista,sentì la necessità di “ripulire le banchine del Porto e resti-tuirle per 300 metri al passeggio dei messinesi” e, per operadell’architetto scultore della Firenze Rinascimentale G.Montorsoli, nel corso di soli dieci anni furono realizzate inasse tra loro la Fontana di Orione, la Lanterna e, sulla ban-china portuale, la grande Fontana del Nettuno, con il dio deimari e terremoti rivolto verso la città. Ed è da qui, dallamemoria storica che, a nostro avviso, si deve ripartire. è daun’azione incisiva su questa parte di città che, con una pro-grammazione articolata ma immediata, che si possonoporre le basi per la riqualificazione del fronte mare della cittàstorica. Ciò, nell´immediato futuro sarà ancora più facilmen-te realizzabile, considerando che, grazie alla realizzazionedel nuovo porto di Tremestieri e del Pontile dell’area produt-tiva di Giammoro, il Porto di Messina si libererà dalle funzio-ni commerciali in atto presenti, rafforzando quindi la suavocazione di porto dedito al crocierismo ed alla fruizione

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turistica. Descriviamo i punti cruciali dell´idea di CapitaleMessina, che si articola in tre azio-ni: - La prima azione: eliminare definitivamente le barriere che separano la città dalle ban-chine portuali, dalla Dogana fino alla Capitaneria di Porto. La prima barriera è rappresen-tata dalla linea tranviaria: considerato che lo spostamento su via Garibaldi appare moltocomplesso anche per le interferenze che determinerebbe, riteniamo che si possano utiliz-zare le somme destinate alle tranvie dal Ministero delle Infrastrutture, per sollevare il pianodei binari fino al livello stradale, spostando verso mare il binario oggi posto a monte,ampliando così il marciapiede lungo la Palazzata. Inoltre occorre diminuire fino ad un mas-simo di 30 km/h, dalla Dogana fino all’imbocco della Rada S. Francesco, la velocità di eser-cizio del tram, così da potere eliminare cordoli e ringhiere, annullando la sede protetta, verae propria cesura cittadina. Il tram così perderebbe la caratterizzazione di metropolitana disuperficie, circolando in questa porzione di città in sede promiscua, in sicurezza, così comeavveniva fino agli anni cinquanta. La seconda barriera è rappresentata dalla cancellata cheisola il porto: in assenza delle attività commerciali trasferite nel nuovo porto di Tremestierisarà più facile riproporre ciò che 600 anni fa realizzò Juan de Vega: riaprire “al passeggiodei messinesi” le banchine del porto, demolendo la barriera esistente e realizzando lenecessarie aree sterili per gli approdi delle navi da crociera, utilizzando sistemi mobili daattivare all’occorrenza. - La seconda azione: riportare la Grande Fontana del Nettuno “acasa sua”, posizionandola lì dove la ideò il Montorsoli, secondo il giusto orientamento conNettuno che dal mare guarderà la città. Recuperare il giusto corso della nostra storia attra-verso questa azione fortemente simbolica, marcherà la volontà di rinascita dell’intera comu-nità messinese. - La terza azione: la pedonalizzazione transitoria della Via VittorioEmanuele nelle ore serali e durante i giorni festivi. Così da massimizzare gli spazi perl´aggregazione e la fruizione del fronte mare, senza interferire con i flussi degli spostamentiautomobilistici. Tre azioni che restituiranno il porto alla città, permettendo la riapertura dellebotteghe lungo la Palazzata e la nascita di nuove attività legate al turismo: sarà il luogo di“contaminazione culturale” tra messinesi e crocieristi, e questi ultimi potranno raccontare diuna città che li accoglie ed incanta con le sue unicità finalmente esaltate.

La Rambla a Barcelona(Spagna)

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Il turismo crocier foto Peppe Saya

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ristico di Messina

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36-37 CittàCronache urbane

26-27 Dietro le quinte

numero 242 anno XIV25 Maggio 2016

AttualitàAnniversario strage di Capaci“PuliamoVulcano”

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14-21

Sommario

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30 SettegiorniCronaca della settimana

25 Maggio 2016

Le rubriche

La corazzataPotemkin

54-55

Da Beethoven a Kurt Cobain

56-57

Parole in blu58-59

SiciliaTante potenzialità non sfruttate

44-45

CulturaLillo Messina torna ad esporrenella sua città d’origine

46-51

In&Out28-29

Mangiare Sano60-61

40-43 Città MetropolitanaConvegno nazionale Unione Inquilini

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il CittadinoDirettore editoriale: Lillo ZaffinoDirettore responsabile: Carmelo ArenaVicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto

CoordinamentoMaria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino

RedazioneMarilena Faranda, Francesco Certo,Giuseppe Micali

Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Alessia Vanaria

RubricheMichele Giunta, Mimmo Saccà

Art DirectorSalvatore Forestieri

Ricerca fotograficaPeppe Saya, Antonio De Felice

Pubblicitàcontatti: 3473640274e-mail: [email protected]

AmministrazioneMario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini

Web master sito Fabio Lombardo

Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella postaelettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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In copertina:La nuova cortina del porto di Messina (Luigi Borzì) - 1900

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AttualitàAttualità

La mafia dei Caprari spara, lo Stato non risponde

23.5.16: anniversario della strage di Capaci

Quì di seguito riporto l'intervento del dott. Gaspare Sturzo, presidente nazionale delCISS. Solo un miracolo ha salvato il dott. Pippo Antoci e la sua scorta. Il distaccamentodella polizia di Stato di Sant'Agata Militello è composto da poche unità mentre Il corpodi polizia forestale (militare) è di n. 1000 unità. Come è utilizzato? Quale politica anti contrasto alla malavita delle campagne vieneesplicata ? .... Le domande sono tante e tutte imbarazzanti che preoccupano fortementei cittadini, gli imprenditori agricoli, circa la loro sicurezza e le loro attività di impresa.Saro Terranova, Costituendo Comitato CISS Messina

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23.5.16, a 24 anni dalle strage di Capacinoi siamo ancora qui a ricordare, comeogni anno, FALCONE, sua moglie e tutti

gli eroi civili della resistenza alle mafie. Peròcos'è cambiato nel rapporto tra mafie, affari econtrollo dei territori? In alcuni luoghi, ci dico-no le recenti indagini, l'inabissamento ha pro-dotto una sorte di pace mafiosa; se qualcheequilibrio si rompe, tornano a vedersi incendie sentirsi botti.Cosi ad esempio la vicenda Antoci,Presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi, cheha subito un grave attentato assieme alla suascorta. Della mafia dei CAPRARI in Sicilia neparlava già il giovane don Sturzo sin dai suoiprimi scritti antimafia e, poi, nella sua lottapolitica quale pro sindaco di Caltagirone,quando mise sotto inchiesta i comandanti

della Guardia Municipale del comune calatino.Oggi che il presidente dell'Ente Parco deiNebrodi, a cui deve andare la nostra solidarie-tà, sarebbe stato vittima di un attentato consu-mato in quell'area di illecito, si ripresenta ilproblema. Pochi però si rendono conto del-l'assenza dello Stato nel controllo delle cam-pagne. Lo conoscono bene però i piccoli emedi imprenditori agricoli e gli allevatori, vitti-me dei continui furti, del pascolo abusivo edell'abigeato. Sono tutti reati contro cui loStato, cioè le sue forze di polizia e la magi-stratura, hanno smesso di combattere. Nonsolo. In vero questi delitti sono funzionali adestorcere le aziende e piegare le resistenze dichi legalmente esercita la sua attività d'impre-sa nelle campagne del sud d'Italia. Ma l'assur-do vero è che facendo i conti in tasca agliautori di questi delitti e alle vittime, si com-prende dell'esistenza di due fattori tra lorocondizionanti. Da un lato, i CAPRARI, cioè icarnefici che, utilizzando o meno il metodomafioso, controllano il territorio agricolomediante acquisti di fatto dei terreni o intesta-zioni fittizie, così spendendo denaro da pro-vento illecito, poi sfruttando i lavoratori innero, utilizzando le aziende agricole comediscariche abusive di rifiuti, coltivando e alle-vando con prodotti nocivi alla salute, e -soprattutto - acquisendo contribuzioni pubbli-che mediante truffe. Queste metodologiegestionali illecite rendono l'attività agricola equella di allevamento assolutamente redditi-zie. Di contro, l'imprenditore legale, che svol-ge la sua attività secondo le regole, pagandogli enormi costi che queste in ogni casoimpongono, e senza alcun rientro in quanto ilsuo prodotto non è competitivo sul mercato,entra in crisi. Inoltre, la gestione mafiosa ecorrotta dei mercati generali e i monopoli ille-citi nei trasporti delle merci, rendono impossi-bile all'imprenditore legale di poter far affari suun mercato inquinatissimo. Infine, l'ingresso inItalia di prodotti ortofrutticoli dall'estero a prez-zi stracciati e coltivati in frode alle rigide regole

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europee, con costi spesso compensatidai sottostanti traffici di droga, rendonoimpossibile alla gente onesta di fareimpresa in questi e forse tanti altri set-tori dell'economia italiana. Così, l'im-prenditore legale prima s'indebita, epoi si arrende alle banche, agli usuraie, comunque, a Equitalia. A quel punto,l'azienda sarà propria del CAPRARO,sia questo ndranghetista, camorrista,di cosa nostra o della sacra coronaunita. Non sono mancate le denuncesu questi fatti nel recente passato,forse troppo frammentate. Nonostantela Commissione d'inchiesta Caselli,allo stato mancano le risposte di siste-ma. O meglio, i parlamenti regionali enazionali, quelli della fredda UnioneEuropea, non hanno saputo ascoltare.Così, mandiamo i Carabinieri a salva-guardare imonumenti esteri e perrisparmiare sciogliamo i corpi di poliziaforestale. Le mafie ringraziano; piccolie medi imprenditori agricoli e all'alleva-tori del sud Italia, no. Il saggio politico, l'avveduto giurista el'economista prudente, si rendonoinvece ben conto che, nel tempomedio, il rischio sarà l'inquinamentototale di tali attività imprenditoriali el'espulsione degli onesti.Noi del C.I.S.S. - Centro InternazionaleStudi Luigi Sturzo, lanciamo un appelloa premiare gli imprenditori onesti, nonsulla base di regalie contributive legateal sottobosco delle clientele politiche edelle truffe, ma quanto ai redditi pro-dotti ed al numero delle persone rego-larmente impiegate, come emergentidalle dichiarazioni fiscali con un auto-matismo forfettario crescente in modoproporzionale a quanto dichiarato. Nederiverebbe un valido uso di Guardiadi Finanza, Agenzia delle Entrate eEquitalia.

Monumento a Falcone Capaci

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Grande successo per “PuliamUn’ idea, per quanto bella o nobile che sia, non sempre si concretizza e trova spazio nella

realtà. Capita spesso che i buoni propositi rimangano vaghe dichiarazioni di principio.Ilcomitato Vulcaniamo è passato, in poco tempo, dalle parole ai fatti. Nel giro di pochi

giorni è stato dato il via ad un progetto collettivo nel quale ogni partecipante ha dedicato tempo,entusiasmo, risorse e il proprio amore per una causa comune: ridare dignità all’isola diVulcano.Domenica 15 maggio alle ore 9:30 è partito ufficialmente l’evento “PuliamoVulcano” concluso-si, grazie alla costanza dei partecipanti, nella seconda giornata dedicata, domenica 22 maggio.All’appuntamento hanno partecipato cinquanta persone che, per un’isola che ne conta 715, èun exploit. Si sono uniti isolani e amanti dell’isola provenienti da tutta la provincia e due foto-grafe, venute appositamente per l’occasione, attrezzate e pronte ad immortalare la trasforma-zione in atto.L’obiettivo? Pulire e rivalorizzare l’area di Vulcano porto. L’evento, pianificato nei minimi detta-gli dagli organizzatori, prevedeva la suddivisione dell’area in quattro zone. Dopo una rapida riunione, quattro squadre di volontari si sono messe subito all’opera eliminan-do rifiuti, sterpaglie e ripristinando le aree verdi con più di trecento nuove piante. L’ingredientefondamentale per trasformare in un successo la giornata è stata senza dubbio la generosità dichi ha messo ciò che aveva al servizio della comunità: dalle proprie braccia alla donazione diguanti e sacchi per il lavoro, dai mezzi meccanici alle semplici zappe, senza dimenticare le atti-vità commerciali che hanno messo a disposizione acqua per dissetarsi e un pasto caldo persostenere lo sforzo.La spontaneità dei partecipanti e la gratuità del gesto hanno reso l’eventoancora più straordinario.

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moVulcano”

“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso”

Obiettivo di più grande respiroè inoltre quello di creare unacomunità , accogliere chivie-ne in vacanza nell’isola e farlosentire parte di una grandefamiglia.“Siamo molto felici” – affermaFrancesco, presidente delcomitato –“di aver risvegliatoun senso civico da temposopito che abbiamo visto rina-scere , a seguito della nostrainiziativa, anche da parte dichi è proposto a compiere lanormale attività amministrati-va con una fruttuosa collabo-razione che auspichiamo con-tinui.”

Rebecca

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Per meglio capire quale sia per i giovani europei il significato di diventare adulti, il pro-getto EXCEPT lancia il concorso fotografico You(th) Vision. Adulti non si nasce, sidiventa.

Che cosa significa per i ragazzi di oggi diventare adulti? Forse avere un lavoro, esserecapace di mantenersi, essere liberi, prendere decisioni, rispondere delle conseguenzedelle proprie azioni o forse molto altro… la parola, anzi lo scatto, spetta a loro. Crediamoche nell’immediatezza di un immagine potranno emergere rappresentazioni, esperienze,emozioni, speranze su che cosa significhi per i ragazzi diventare adulti. Una competizione europea in cui i giovani partecipanti potranno vincere fino a 250 euro ola soddisfazione di vedere il proprio scatto esibito in una mostra e magari diventare un’ico-na della propria generazione.

You(th) Vision. Adulti non si nasce, si diventa

Concorso fotografico fino al 1 luglio 2016

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Chi può partecipareRagazze e ragazzi tra i 18-30 anni d’età (compiuti) residentinell’Unione EuropeaCome partecipare• Caricare le foto sul sito www.except-project.eu omandarle all’indirizzo email: [email protected]• Insieme alla foto è necessario allegare un breve com-mento degli scatti inviati, specificando il contesto, la situa-zione, l’idea, la storia delle persone (o dell’autore) ritrattenella foto. • E’ necessario inserire anche obbligatoriamentenome, email, età, paese di residenza e (per chi vuole) lapropria condizione lavorativa, che ci servirà a comprenderemeglio il significato della foto. • Ogni partecipante può inviare fino a tre foto. Ognifoto può essere inviata una sola volta. Quali foto inviareUnico limite (oltre all’attinenza al tema del Concorso) è didimensioni del file, che devono essere almeno di 1Mb e almassimo di 20Mb.

Scadenza e tempisticheFino al 1 luglio 2016Si possono inviare le foto

Come funzionaLe migliori tre foto italiane andranno a concorrere alla finaleeuropea confrontandosi con le altre ventisette foto selezio-nate dai partner EXCEPT. Le foto verranno pubblicate sullapagina Facebook e in base ai “Like” ricevuti e al giudiziodella giuria EXCEPT saranno proclamati i tre vincitori. I primi tre vincitori riceveranno i premi e verranno organiz-zate una serie di mostre nazionale con i migliori scatti.

RegoleLe regole, condizioni e premi sono disponibili sulla paginadel partner italiano di EXCEPT, il Dipartimento di Culture,Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino all’in-dirizzo www.dcps.unito.it o scrivendoci all’[email protected] .Si potrà seguire l’andamento del concorso su Twitter dal-l’account italiano di Except www.twitter/except_italia o conl’hashtag #You(th)Vision.

Premi250€ per il primoposto200€ per il secondo100€ per il terzo

Le migliori trentafoto italianesaranno espostein una mostra itinerante.

Al termine del progetto le trenta fotofinaliste saranno espostein una mostra a Bruxelles

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Un collaboratore che non collabora

Sgominato un altro pezzo della Mafia Barcellonese

foto notiziafoto notiziadi Peppe Saya

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Nel corso dell´Operazione Vecchia Maniera nelle prime ore di oggi in diversezone della provincia messinese i poliziotti del commissariato di Barcellona,in collaborazione con quelli di Messina, hanno emesso un ordinanza di custo-dia cautelare nei confronti di Carmelo Bisognano nato a MazzarràSant´Andrea, Marino Tindaro nato a Gioiosa Marea, Angelo Lorisco, nato aBarcellona Pozzo di Gotto e residente a Mazzarà Sant´Andrea, StefanoRottino, nato a Mazzarrà Sant´Andrea.

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dietro le quintedietro le quinte

Ne bastano solo ventuno, non uno in più o uno in meno.Il numero magico per far decadere il consiglio comunaledi Messina e commissariarlo, un numero che però diffi-

cilmente verrà mai raggiunto, e comunque non in breve tempo.Di tanto in tanto gruppi politici annunciano la propria fermaintenzione, di prendere in considerazione, cercando di convin-cere i colleghi e bla, bla, bla… Ultimi in ordine di tempo Udc eNcd che nella mattina di martedì annunciano (tanto è gratisannunciare) la loro decisione di dimettersi. Anzi, non proprioperché l’idea è quella di dimettersi tutti insieme, tutti e quaran-ta o almeno i famosi ventuno. Non solo, insieme al consigliodeve saltare anche la giunta. In definitiva, via tutti e commis-sariamento totale della città di Messina. Aggiunta finale, nel caso remoto che si trovino i ventunocoraggiosi ma la giunta non dovesse accettare di dimettersi, allora ecco la mozione di sfiducia.Insomma l’importante è affondare tutti insieme, perché le colpe non possono (e non devono) ricaderesolo sul consiglio. Belle parole però, perché di concreto non avverrà ancora una volta nulla.

Eravamo ventuno giovani e forti

di Francesco Certo

Dicono basta e sbattonogentilmente la porta delconsiglio comunale.

Addio all’aula di Palazzo Zancaper Gino Sturniolo e Nina LoPresti. Eletti con percentualibuone solo in un movimentopopolare, i due abbandonaronoCMdB molto presto e in apertacontestazione con la deriva poli-tica del sindaco Accorinti. Inpiena linea col personaggioSturniolo, idealista e utopistadella politica che con la praticitàdi un Comune in crisi finanziarianon aveva senso di esistere.Meglio stare all’opposizione edire come ci si sarebbe dovutocomportare, in teoria. PerchéSturniolo rappresenta proprio iteorici della politica, quelli che in

pratica di politica preferiscono solo parlare visto che governare è ben altra cosa. Lo Presti lasciaun vuoto colmabile, interventi sicuramente ben scritti e argomentati ma sempre basati sulla teoria.Il loro addio, dicono, è figlio della perdita di credibilità del consiglio dopo l’operazione Matassa.Impossibile continuare a far parte di un’opposizione che non ha più la fiducia della cittadinanza.Impossibile anche non confondere capre e cavoli per i due che, nella conferenza di addio (la cuinecessità rimane ancora un mistero) attaccano nuovamente il sindaco Accorinti reo di essere unuomo più attento a rimanere al centro dell’attenzione che altro, soprattutto vista la sua giunta cosìlontana dagli ideali che lo hanno spinto per una vita. Sturniolo se ne accorge tardi, quando nel giu-gno 2013 diventava consigliere probabilmente non si era accorto del gruppo di potere che portavaAccorinti a Palazzo Zanca. Possibile?

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Il canto dei cigni

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Un travaglio infinito per l’approvazionedel bilancio previsionale 2015, dimis-sioni presentate già in febbraio e poi

rientrate. Polemiche mediatiche con l’exassessore Perna che dalle pagine delManifesto esprimeva dubbi sulla condotta dapresidente dei revisori dei conti. Adesso DarioZaccone le dimissioni le presenta davvero,non appena il consiglio dei revisori ha datoparere positivo, il presidente ha ritenuto con-clusa la sua avventura non senza sottolinearecome i ritardi non siano stati frutto di unavolontà dei revisori, che invece hanno fatto ilmassimo per migliorare il documento presen-tato dall’amministrazione. Con Perna proba-bilmente si vedranno in tribunale, ad maiora.Altro caso spinoso quello di LeonardoTermini, prima in ascesa all’interno delle par-tecipate e poi frenato, come spesso accade inItalia, da una vicenda giudiziaria vecchia dianni. Qualche notte di riflessione e poi la scel-ta della giunta di dimissionare il presidentedell’Amam. Picche risposte però da Termini

che rilancia, “sono innocente e non lascio” incurante che essendo la sua una nomina da parte dell’am-ministrazione sarebbe stato atto elegante fare un passo indietro una volta che la stessa lo richiedeva.Lecito da parte di Termini rivendicare la propria innocenza e voler aspettare le sentenze, infatti il meritonon sta sul giudizio ma sull’opportunità politica. La giunta, Ialacqua in primis, è stata da subito moltonetta nei confronti di Termini. Adesso si aspettano novità, anche se il caos bilancio sposterà l’attenzio-ne quanto basta per mandare in soffitta il caso Termini per un po’.

Fuori Paolo David, finito in carcere per l’operazione Matassa,escono dal consiglio i dimissionari Gino Sturniolo e Nina LoPresti. Al posto dei tre entrano Gaetano Gennaro, eletto col

PD e che a differenza di David non molla i dem per approdare inForza Italia. Torna in consiglio dopo la precedente avventura, unamancata rielezione che aveva stupito visto il lavoro continuo eimpegnato fatto da Gennaro nel suo ruolo di consigliere. Lo stes-so Gennaro nel primo intervento non si lascia sfuggire la possibi-lità di una frecciata a Struniolo e Lo Presti, definendo la sua ele-zione “pulita”. CMdB invece ritrova due consiglieri dato cheSturniolo e Lo Presti avevano mollato la barca accorintiana per il gruppo misto. Entra l’architetto Rella,che rifletterà se rimanere in CMdB dato che in questi mesi è diventato dirigente di un partito politicoche nascerà a breve. L’altra è Cecilia Caccamo, compagna del sindaco Accorinti ma che non ha rite-nuto inopportuno accettare l’incarico in consiglio, anche se qualche notte di riflessione c’è stata.Rimane in panchina Enrico Di Giacomo.

Ex, bilico e compagna

Dimissionario e dimissionato

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foto Peppe Saya

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INChiunque approdi a Messina si rende conto, sin da subito, dicome essa non presenti per nulla le caratteristiche di quelloche gli autori latini chiamavano locus amoenus, ma sembri

piuttosto, per dirla alla latina, un regnum miseriae. Incuria e degra-do dominano ormai incontrastati intorno a monumenti storici o luo-ghi più rappresentativi, mentre il cittadino noncurante sta a guarda-re, passa oltre, proseguendo la propria corsa quotidiana. Eppure,nonostante tutto, Messina conserva ancora oggi parte del propriofascino determinato da una posizione geografica sicuramenteunica, da una conformazione territoriale d’eccezione che la vedeprotesa interamente sul mare. Queste peculiarità hanno spinto l’ap-prezzato regista Christian Bisceglia ad ambientarvi il suo nuovofilm “Cruel Peter”.Un ritorno alle origini, un ritorno in patria per un regista che dimo-stra di non aver mai dimenticato la propria terra e di non aver maismesso di amarla. Il film, ambientato tra il 1908 e i nostri giorni, rac-conta le vicende di una famiglia inglese nel periodo precedente esuccessivo al terremoto. Una fiaba gotica che vede protagonista laMessina di ieri, ricostruita grazie alla consulenza storica fornita dalprofessore Franz Riccobono, ma anche la Messina di oggi. La tele-camera immortalerà, infatti, il volto odierno della città a partire dallaprossima settimana, quando avranno inizio le riprese che tocche-ranno il Gran Camposanto, il Duomo, Villa Roberto e Villa CristoRe. I paesaggi messinesi faranno da sfondo, dunque, ad un lavorocinematografico che coinvolgerà un cast internazionale, arricchitoda grandi nomi come Henry Doutwhite, Rosie Fellner, TerenceBooth, Zoe Nochi e Arcangelo Ciulla. Un lavoro che sembra racco-gliere, sin dalle prime battute, lauti consensi: da Caronte&Touristche ha scelto sostenere il progetto al sindaco Accorinti, al rettorePietro Navarra. Quest’ultimo ha sottolineato come il film possadivenire, attraverso le riprese attuate in loco, una straordinariaoccasione formativa per gli studenti del DAMS. Occasione unica di formazione ma soprattutto di esportazione delvolto migliore della nostra Messina. Peccheremo di eccessivo amordi patria ma non possiamo non esser fieri che la nostra città siastata scelta come scenario per un film di rinomanza internazionale.Ci sarà chi conoscerà, per la prima volta, Messina grazie al grandeschermo, chi lontano la rimpiangerà e tornerà ad amarla. E chissàse una semplice telecamera non possa diventare simbolo di unnuovo inizio.

Messina sul grande schermo

di Alessia Vanaria

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OU

TCome se non fossero bastati gli interminabili mesi di

ritardo con cui l’amministrazione riusciva a far appro-vare il previsionale di bilancio 2015 dai revisori dei

conti, a rallentare la situazione economica di Messina adessoci si mette anche la volontà politica del consiglio comunale.Martedì di fuoco a Palazzo Zanca dove la giunta, sindaco intesta, portava per la prima volta al voto del consiglio il previ-sionale, peccato che dei quaranta consiglieri erano presenti diriffa o di raffa solo in quattordici. Assente totale l’Udc chequantomeno è coerente dopo la conferenza del mattino cheannunciava dimissioni e sfiducia; presente invece DanielaFaranda che nonostante sia promotrice della stessa idea hapreferito agire con responsabilità politica. Lodevole ma l’in-coerenza dei consiglieri al momento è qualcosa che spiazzae lascia stupiti. Il PD c’era nonostante le parole del commis-sario Carbone, “irresponsabile votare questo bilancio”, lacapogruppo Russo ha chiarito che la presenza era dovutacome anche il votare secondo coscienza. Giuseppe Santalcoattacca Carbone, parla di autonomia locale nelle scelte ma èuna voce nel deserto perché il consiglio è deserto.Basterebbero sedici voti per approvare, probabilmente si arri-verà tra mercoledì e giovedì al risultato ma la reazione deiprecari presenti nella tribunetta della sala consiliare non èstata all’insegna della pazienza. Non si capisce a quale gioco voglia giocare Messina, un’am-ministrazione che allontana l’idea di dissesto ma ci mette ottomesi a presentare un previsionale e che nel frattempo nontrova il tempo per intessere discussioni politiche serie per l’ap-provazione in consiglio. Lo stesso consiglio che tra inchiestee dimissioni ha perso la pochissima fiducia della cittadinanzae che decide di non presiedere alla votazione per l’approva-zione del previsionale. Come detto è più che probabile che lasituazione si risolva positivamente nel giro di poche ore, ma ilfuturo politico e amministrativo di Messina è sempre più sul-l’orlo del burrone. Tra amministrazione frenata dai conti e con-siglio invalidato dalle inchieste, Messina si prepara adun’estate torrida.

Previsionale mancatodi Francesco Certo

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Solidarietà al presidente Antoci

Il sindaco Renato Accorinti, e l'intera Giunta municipale,nell'apprendere la notizia dell'attentato, tra Cesarò e SanFratello, al presidente del Parco dei Nebrodi, GiuseppeAntoci, hanno espresso solidarietà per il grave atto.

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mercoledì 18giovedì 19venerdì 20sabato 21

domenica 22lunedì 23

martedì 24

Maggio 2016

Teatro di Messina e il nuovo sovrintendente È indetta la Manifestazione d’interesse per l’individuazionedel Sovrintendente dell’Ente Teatro di Messina, il cui avvisoè pubblicato su: www.teatrovittorioemanuele.it. Le doman-de dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13:00 di gio-vedì 9 giugno 2016.

Soprintendenza: al vertice Micali

Cambio al vertice della Soprintendenza ai Beni culturali diMessina, Orazio Micali subentra all’arch. Rocco Scimoneche va in pensione. La cerimonia è avvenuta alla presenzadell´assessore regionale ai Beni Culturali e all´Identità sici-liana Avv. Carlo Vermiglio.

Pallanuoto femminile: Padova batte laWaterpolo MessinaSi conferma Campione d’Italia il Plebiscito Padova chedavanti a 2000 spettatori alla piscina Cappuccini ha battutola Waterpolo Messina. 6-4 il risultato a favore delle patavi-ne che hanno confermato di essere più forti anche nell’attoconclusione della stagione di A/1 femminile.

Lillo Messina torna ad esporre nellasua città d’origineAl Palacultura sarà possibile visitare fino al 26 giugno lapersonale di Lillo Messina, artista dalla grandissima tecni-ca pittorica, che conta 96 opere dal 1962 ad oggi. Unaantologica realizzata dal progetto “Le Scalinate dell’Arte” acura di Mosè Previti.

Il ricordo della strage di Capaci

Una manifestazione in Ateneo nel giorno dell’anniversariodella strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove persero lavita Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. “Igiovani e la lotta alla mafia. In ricordo di Giovanni Falcone”è stato il tema dell’iniziativa.

Progetto Princess CruisesIllustrato il progetto Princess Cruises con varie iniziative,che si articoleranno durante gli scali, addobbo del terminalcon carretti siciliani e limoni; spettacoli con gruppi folclori-stici, degustazioni di prodotti locali; convenzione PosteItaliane – Confesercenti; progetto Scuola in Crociera.

settegiornisettegiornia cura di Cristina D’Arrigo

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Laimo: ancora problematico il traffico all´uscitadalla Caronte e viceversa

Il presidente della V circoscrizione dr. FrancoLaimo segnala i problemi legati al traffico all´usci-ta dalla Caronte e viceversa. É stato attivato final-

mente il semaforo e la segnaletica che permette diraggiungere lo svincolo di Giostra all´uscita dallaCaronte e viceversa, ma quali sono i risultati?Purtroppo, sostiene Laimo, lunghe code negli orari dipunta in entrambe le direzioni, nord/sud al mattino e nel primo pomeriggio, mentre sud/nord nellafascia oraria 13.00 / 14.30 ed in quella serale 19.30/20.30.Lodevole l´iniziativa al fine di smaltire il traffico veicolare delle auto provenienti dallo “stivale”, macertamente non sono state considerate alcune variabili, ovvero i cittadini che quotidianamenteprendono la propria auto per recarsi al lavoro, o che accompagnano i propri figli a scuola, o gli stes-si studenti universitari.Occorre dunque, secondo Laimo, effettuare dei nuovi test magari durante le ore più caotiche, rimo-dulando la durata dei semafori nelle varie direzioni. Bisognerebbe dunque garantire legalità in tuttele sue sfaccettature.

Biancuzzo chiede la messa in sicurezza ingresso tangenziale Ponte Gallo

Il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo chiedeal Dipartimento Compartimentale ANAS Palermo la messain sicurezza dell’ingresso tangenziale Ponte Gallo Messina.

Numerosi cittadini residenti, proprietari di seconde case, villeg-gianti e turisti della riviera nord del Comune di Messina perraggiungere il centro città utilizzano la tangenziale con ingres-so a Ponte Gallo. Premesso che per entrare ed uscire dallasuddetta tangenziale bisogna sborsare per compiere circa 11km € 1,20, in pessime condizioni di percorribilità, nella mattina-ta del 21 Maggio 2016, Biancuzzo ha accertato recandosi sui

luoghi che la strada che collega l’entrata in tangenziale si presenta con avvallamenti ed anchediverse crepe. Premesso ciò, il suddetto consigliere chiede la realizzazione di tutte le opere neces-sarie per consentire l’ingresso in tangenziale in sicurezza. Chiede, inoltre, la messa in sicurezzadell’incrocio, che si presenta tra l’altro in curva, con installazione di nuova segnaletica e forse anchedi segnaletica semaforica per evitare incidenti stradali. Ricorda, infine, che la suddetta strada sta-tale 113 è percorsa dai residenti di Gesso e da numerose persone che si recano al Centro Neurolesie dagli automobilisti che si debbono immettere sulla tangenziale.

VI CIRCOSCRIZIONE

CircoscrizioniCircoscrizionia cura di Alessia Vanaria

V CIRCOSCRIZIONE

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Via Scite e Via Ducezio rimangono aperteal pubblico transito!

Il consiglio della IV Circoscrizione, a maggioranza assoluta, ritenendo urgente intervenire al finedi risolvere i problemi di che investono tutti i soggetti che percorrono (e i residenti) la ViaDucezio e la Via Scite, da sempre strade aperta al pubblico transito di collegamento tra viale

Italia e via Pietro Castelli, nonché gli esercizi commerciali, le strutture sanitarie (Clinica Cot, prontosoccorso di II Livello) e di pubblico interesse ( Telecom) ed, ancora, urgente proporre una nuovaviabilità per l’area riguardante Montepiselli, che nonostante l’altissima densità demografica, nondispone di una viabilità sufficiente a rispondere alle esigenze della collettività, ha impegnato l'A.C.a “Convocare un tavolo tecnico, coinvolgendo la proprietà, per la risoluzione delle problematicheinerenti alla viabilità e all’espletamento dei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani di Via Ducezioe Vie Scite, valutando l’opportunità di dar seguito agli adempimenti necessari ad acquisire gratui-tamente le predette strade e le relative opere di urbanizzazione;Valutare la possibilità di creare una nuova viabilità tra via Ducezio e via Montepiselli.

Tali strade e le relative opere di urbanizzazione dovevano essere cedute al comune ma, nonostan-te le numerose richieste sono rimaste formalmente private, seppure sempre aperte al pubblicotransito.Si ritiene inaccettabile anche solo l'ipotesi di chiusura di queste strade, si sovraccaricherebbe ulte-riormente la precaria viabilità del viale Italia, in una zona così densamente urbanizzata, e si impe-direbbe l'accesso ai cittadini a strutture pubbliche e ad un'area di sosta della protezione civile.Tale ipotesi, da scongiurare, costituirebbe l'ennesima incapacità dell'Ente perfino a comprenderequale sia l'interesse pubblico più ragionevole, in un ambito così sensibile per la vivibilità e la sicu-rezza dei cittadini, quale la mobilità urbana connessa alla protezione civile”.

IV CIRCOSCRIZIONE

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Iconsiglieri del gruppomisto Nina Lo Presti eGino Sturniolo hanno tenu-

to una conferenza stampanell´aula consiliare proprioper annunciare le loro dimis-sioni dal civico consesso. Avremmo voluto tenere lanostra conferenza stampa insala Giunta, esordisce NinaLo Presti, ovvero, lì dove ilnostro cammino era iniziato,perché non rinneghiamo diaver iniziato il nostro percor-so a fianco di questa Giunta,che ci ha poi rinnegati edestromessi non condividendopiù con noi quel percorso dicambiamento propagandatoin campagna elettorale.Abbiamo, anche, provato aproseguire il nostro percorsopolitico, nel rispetto del man-dato che i cittadini ci avevanodato, ma dopo quest’ultimainchiesta in cui non siamocoinvolti, ma che vede il civi-co consesso ancor più dele-gittimato, noi non ci sentiamodi continuare. Il voto per noi èsacro e non si dovrebbe potercomprare con un pacco di

pasta. Oggi il terreno di scon-tro è fra chi lo compra e lovende e fra chi, invece, vole-va attestare che c´è un altromodo di fare politica e avereil voto. Oggi la semplificazio-ne porta a fare una differen-ziazione fra chi aveva torto echi aveva ragione. Noi, però,vogliamo precisare cheAccorinti non aveva ragione,ma anzi aveva torto su tutto.Il nostro non è un abbandonoper stanchezza o un atto diresa, prosegue il consigliereGino Sturniolo. I tre scenariche ci si profilavano erano: ovotare un atto finanziario pro-posto da Heller all´ultimosecondo, senza fare effettivevalutazioni, a meno che nelsecondo scenario non avven-ga che la Corte dei Conti nonblocchi tutto o terzo scenarioqualcuno non abbia uno scat-to d´orgoglio di dimettersi. Ilnostro ruolo è destituito ed èmeglio che siano altri a porta-re avanti le difese di questocambiamento che non ciappartiene più.

cittàcittà

Lo Presti e Sturniolo si dimettono

a cura di Marilena Farandafoto Peppe Saya

Consiglio comunale

Per noi oggi la soluzio-ne ottimale, afferma ilvicepresidente del

Consiglio Comunale,Crisafi del Gruppo NCD,durante la conferenzastampa di presentazionedel documento che porte-ranno in Consiglio in cui sichiede un azzeramentodegli organi amministrativiper il bene della città, èauspicare che l'aula voti ilnostro documento che ci

porti a ripartire da zero,ovvero, a fare un tutti unpasso indietro sial'Amministrazione sia ilSindaco, capo di quellagiunta che ci porta a votarei bilanci all'ultimo secondo.Noi speriamo che ilSindaco capisca di doverfare un passo indietro,afferma il capogruppodell'UDC, Rizzo, se loro tro-vano le motivazioni perrestare, e davvero vorrem-mo sapere se riescono atrovarle, allora a giugnoriprenderemo l'ennesimamozione di sfiducia.Secondo l'intergruppo,infatti, è necessario dimet-tersi Giunta e Consiglio perfar ripartire questa città.

“Intergruppo” UDC – NCD

I Centristi all’attacco,suggeriscono di ripartire da zero

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Ha preso il via il primoappuntamento del pro-getto itinerante pro-

mosso dall’assessore allaCultura, Spettacolo eIstruzione, Daniela Ursino.L'iniziativa, che mira a sensi-bilizzare i bambini alla puliziae al rispetto della città, deglispazi verdi, avvicinandoli allalettura e alla creatività attra-verso la pittura e l’arte e farconoscere la Bibliotecacomunale per bambini “FataMorgana”. E’ rivolta alle scuo-le elementari e medie e rap-presenta un momento disinergia e collaborazione trapubblico e privato. Questoprimo incontro, reso possibilegrazie al sostegno della

Caronte-Tourist e dellaFramon Hotel, ha visto anchela donazione di numerosi testiper la Biblioteca comunale daparte dello sponsor. La villettaQuasimodo è stato il luogodove i piccoli della scuolaTommaso Cannizzaro, hannoillustrato alcune letture suitemi della primavera. Nelcorso delle letture gli alunnidel liceo artistico “ErnestoBasile” hanno abbellito i luo-ghi un po’ degradati della vil-letta.

Divieto di sosta

Parcheggio Annunziata

E' stato istituito il divieto disosta negli stalli del par-cheggio Annunziata Est.

La limitazione viaria è statadisposta per i nuovi danni allarecinzione metallica causatidalle scorse mareggiate.

Pericolo

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Chiusura del Ponte ad Altolia

L’aiuola si tinge di colore

Per giovedì 26, dalle ore9 alle 12, gli assessorialla Pubblica

Istruzione, Daniela Ursino, eall’Ambiente, DanieleIalacqua, con la collaborazio-ne dell'Università di Messina,hanno promosso un incontroal Museo delle Scienze dellaSIR, facoltà di Scienze eTecnologie dell'Universitàdegli Studi, Polo Papardo,con gli studenti degli IstitutiScolastici IC Pascoli-Crispi(Scuola Capofila), IC VillaLina-Ritiro e SalvoD’Acquisto. L'appuntamento

rientra nel quadro delle inizia-tive del Patto Territoriale2015/2016 in prosecuzione diquanto già fatto con i progettiLife MIPP (www.lifemipp.eu)e Life CSMON (www.csmon-life.eu), e prevede la visitaalla Collezione naturalisticaCambria ed alle collezioni diPaleobotanica.

Biodiversità e tecnologieProgetti life con le scuole

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Villetta Royal

Aseguito di una relazioneredatta da tecnici esterni,incaricati dal Dipartimento

Protezione Civile e Difesa delSuolo, in cui viene segnalato unpericolo, il Dipartimento MobilitàUrbana e Viabilità ha disposto lachiusura al transito veicolare epedonale, con collocazione direcinzione fissa, del ponte inferro limitrofo a piazza Ponte, adAltolia.

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“L’aiuola si tinge di colore”foto Peppe Saya

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Alla villetta Royal “Quasimodo”, prende il via il primo appuntamento del progetto itine-rante promosso dall’assessore alla Cultura, Spettacolo e Istruzione, Daniela Ursino.L’iniziativa mira a valorizzare e far conoscere la Biblioteca comunale per bambini “FataMorgana”. Il primo incontro, reso possibile grazie al sostegno della Caronte-Tourist edella Framon Hotel, ha visto la donazione di numerosi testi per la Biblioteca comunaleda parte dello sponsor. Nel corso delle letture gli alunni del liceo artistico “ErnestoBasile” hanno abbellito con creazioni pittoriche di fantasia i luoghi un po’ degradati dellavilletta.

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L’autorecupero si può fare anche a Messina

ProvinciaProvinciaCittà MetropolitanaCittà Metropolitanaa cura di Marilena Faranda

L'Unione inquilini Messina organizza sabato 28 maggio alle ore 10.00, a Palazzo deiLeoni- Sala consiglio, un convegno nazionale per discutere di autorecupero e buoneprassi. Per autorecupero si intende “un processo edilizio che prevede l’affidamento dei

lavori di ristrutturazione di un immobile agli stessi assegnatari che prestano la loro opera incantiere mettendo a disposizione un monte ore lavorativo”.Questo strumento importante, già realtà significativa in molte città d’Italia, può rappresentareper centinaia di nostri concittadini che soffrono il disagio abitativo una soluzione reale all’inter-no del nostro Comune, colpito dagli effetti della crisi. Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un incremento della precarietà abitativa a Messinache giustifica le mobilitazioni e le occupazioni a scopo abitativo che si sono sviluppate- sotto-linea l’Unione Inquilini Messina. Quest’ultime denunciano come nella nostra città ci sia unagrossa quantità di patrimonio pubblico e privato inutilizzato o sfitto che potrebbe essere “auto-recuperato” in favore di un incremento dell’Edilizia Residenziale Pubblica in considerazione diuna domanda sempre più crescente. E’a questa domanda che le istituzioni devono rispondere,tuonano gli attivisti.

Convegno nazionale Unione Inquilini

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L’iniziativa aperta a tutta la città con ospiti dieccezione come: l’ex Ass alle politiche per laperiferia con delega all'autorecupero dellaGiunta Veltroni del Comune di Roma, DantePomponi, che è stato l’artefice dell’istituzio-nalizzazione di questi processi dal basso spin-ti dalle occupazioni sorte nella capitale; Rudy Cologno, Resp. Autorecuperodell’Unione Inquilini Roma, attivista di questeesperienze ed in prima linea nella lotta perl’attuazione di questi dispositivi;Sebastiano Pino, Assessore politiche abitati-ve del Comune di Messina;Gianmarco Sposito, Segretario UnioneInquilini Messina; Valentina Zafarana, deputata regionale M5S; Daniele David, Direzione Nazionale CGIL.Introduce e modera Antonio Currò,Segreteria nazionale Unione Inquilini-L’Unione Inquilini Messina intende mostrarealla cittadinanza e alle istituzioni le esperienzesignificative che si sono sviluppate per poterleistituzionalizzarle anche nel nostro territorio.

L’Autorecupero si puòfare, e a tal propositol’Unione InquiliniMessina intende mostra-re alla cittadinanza e alleistituzioni le esperienzesignificative che si sonosviluppate lungo lo stiva-le per poter attivarle edistituzionalizzarle ancheall’interno del nostro ter-ritorio

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XIX edizione dell´infiorataIn corrispondenza con la festività religiosa del Corpus Domini, il paese di San Pier Niceto per

tre giorni si trasforma in un tappeto ininterrotto di fiori, essenze naturali, colori e profumi dalfascino antico, con strade e viuzze rese vive dalla presenza di un numero incalcolabile di

visitatori che giungono da ogni parte della Sicilia e dal Sud ItaliaFede, arte, tradizioni: questigli ingredienti nell´ormai rinomata “Infiorata artistica sampietrese del Corpus Domini“. Il recu-pero di questa splendida tradizione popolare del ´700, è sopravvissuta nell´usanza di cospar-gere di rosmarino, ginestra e petali di fiori le strade lungo le quali si snoda la processione conGesù Eucarestia.L´Infiorata del Corpus Domini, caratterizzata dall´impiego infaticabile di uomini, donne e bam-bini che nel progetto comune di recuperare le tradizioni, sentono l´orgoglio di appartenere aduna comunità vitale e che si avvale della collaborazione di Associazioni, Accademie, scuole emaestri infioratori impegnati nella realizzazione di splendidi quadri figurativi i cui soggetti deri-vano dall´iconografia cristiana. Durante l’ Infiorata vengono abbelliti anche i suggestivi quartie-ri, da la possibilità a migliaia di turisti di osservare il chilometrico tappeto floreale, di visitare ilpatrimonio storico - artistico e naturalistico e di gustare i prodotti enogastronomici locali.L’Amministrazione Comunale ha deciso di organizzare eventi culturali collaterali all’Infiorata.Visto dal piede della salita, il tappeto così sapientemente creato si mostra come una distesavariopinta e istoriata, che lo sguardo abbraccia improvvisamente e totalmente. Il tema della XIX Edizione dell´Infiorata Artistica di San Pier Niceto è “Misericordiosi come ilPadre, Uomo di Charitas“ in occasione del VI Centenario della nascita di San Francesco diPaola e del Giubileo della Misericordia. Oggi San Pier Niceto è conosciuta oltre i confini nazio-nali grazie all´impegno di tutti i sampietresi, dell’Amministrazione Comunale guidata dal sinda-co Dr. Luigi P. Calderone e dall´assessore delegato al Turismo Rocco S. Maimone ,dell’Associazione dei Maestri Infioratori Sampietresi, della Regione Siciliana e di tutte le azien-de private che hanno sposato il progetto. Il Programma:Sabato 28 maggio 2016:ore 15:00 Infioratori sampietresi a lavoro lungo il Corso Italia ore 20:00Inaugurazione Infiorata Artisticaore 22:00 Notte infiorata .... fiori, luci, arte e musicaDomenica Domenica 29 maggio 2016 Ore 10:00 e 18.00 Santa Messa – DuomoOre 19:00 Processionedel Corpus Domini per le vie del paese.

San Pier Niceto - Sabato 28 maggio

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ProvinciaProvinciaSiciliaSiciliaa cura di Dario Buonfiglio

Sicilia, tante potenzialità non sfruttate

Un' Isola dalle grandi potenzialità ma che non sono sfruttate adeguatamente. E' la foto-grafia che l'Eurispes fa della Sicilia in un'indagine sulle opportunità di questa regione esulle criticità che invece ne impediscono un completo sviluppo. In realtà le fotografie

"istantanee" sull'Isola sono sei: economia, lavoro, popolazione, cultura, trasporti e sicurezza."Lo sviluppo dell'isola - ha detto Gian Maria Fara, presidente Eurispes - è legato alla valoriz-zazione delle vocazioni e delle potenzialità territoriali: imprescindibile il potenziamento delleinfrastrutture nei trasporti e quello di reti fisiche e immateriali. Solo così si possono attrarrerisorse esterne. Con questo studio è stato possibile verificare sul campo la ricchezza dellaregione sia per quanto riguarda il patrimonio delle conoscenze produttive e delle culture dellavoro presenti sia le potenzialità di sviluppo economico e sociale".

Grandi opportunità dal campo agricolo,dove è’ possibile registrare un interscambio commercia-le con l’estero di grande interesse. Di rilievo le tipicità locali e le relative denominazioni d’origi-ne (DOC, DOP E IGT), con interessanti progetti per una valorizzazione turistica dei luoghi diproduzione. ‘Sul piano produttivo – prosegue Fara – va segnalata la positiva dinamica di alcu-ne realtà distrettuali di tipo integrato, in cui lo sviluppo manifatturiero si affianca ad una forte

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presenza del settore primario o dei servizi. Tra queste, Sciacca e Bagheria, specializzate nelcomparto dei prodotti tipici, Ragusa per l’agroalimentare, Marsala per il vino, senza dimenticarele performance del distretto tecnologico della cosiddetta Etna Valley’. Elementi positivi i risultatirelativi alla incidenza della nuova imprenditoria femminile nei settori del commercio, del turismoe dei servizi. Nuove occasioni di sviluppo dalla valorizzazione del patrimonio museale earcheologico, attraverso l’individuazione di strategie culturali integrate del territorio siciliano,penalizzato da scelte di programmazione economica calate dall’alto, senza una attenta consi-derazione delle vocazioni e potenzialità territoriali. Un fondamentale punto di forza in tal sensoè individuabile nel vasto e articolato patrimonio artistico- culturale della Sicilia, che si presta adessere fruito in chiave turistica. Tra gli obiettivi da raggiungere quello della valorizzazione delricco capitale umano siciliano, ed una precisa riconversione delle politiche del lavoro e dellaformazione, privilegiando l’approccio attivo a quello passivo.

La Sicilia appare oggi una regione dalle grandi potenzialità non adeguatamente sfruttate: bastipensare ai suoi porti, in primis quello di Palermo, che potrebbe avere una proiezione interna-zionale in virtù della sua felicissima posizione al centro del Mediterraneo.

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CulturaCultura

Lillo Messina, artista dalla grandissima tecnica pittorica che Messina, sua città natale, datempo ha dimenticato cita Pirandello per presentarsi e salutare i numerosi visitatoriaccorsi ieri sera al Palacultura per l’inaugurazione dell’antologica dal titolo “Messina per

Messina. Il viaggio infinito” che ripercorre cinquantacinque anni del suo lavoro. Ha lasciato Messina, nel 1961 poco più che ventenne per frequentare l’Accademia di Belle artidi Roma, dove tuttora vive e lavora. Ha iniziato da subito ad esporre, la sua prima personaleè alla Galleria San Marco della Capitale già nel 1964. Seguiranno, le tante partecipazioni alleRassegne di Palazzo delle Esposizioni, personali e collettive per tutto il Paese, ma ancheall’estero (a Londra, a Mosca), e poi le Quadriennali e le Biennali d’arte di Roma. Fino ad arri-vare, in anni più recenti, all’antologica al Museo di Roma Palazzo Braschi dal titolo “Il mare deimiti” e alla personale “Il Mare Oltre” nelle sale del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo aRoma. Un rapporto di amore e odio con Messina, un rapporto forte e intenso come se a legarli fosseun cordone ombelicale mai reciso. Testimone la magia dell´area dello Stretto che possiamoritrovare nelle sue tele.

foto Antono De Felice

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Lillo Messina tornaad esporre nella sua città d’origineL’antologica al Palacultura conta 96opere dal 1962 ad oggi

Negli anni’80 la sua pittura iperrealista sembrava ispirarsi almondo marinaro delle spiagge messinesi, tra rifiuti e straniuccelli, poi negli anni ’90 il realismo magico diventa sogno conil tema dell’isola. Isole dalle forme geometriche più strane e daicolori accesi immerse in mari carichi di valenza simbolica.Queste terre fantasmagoriche hanno tutte un’unica radice ico-nografica: il porto di Messina e la sua caratteristica Falce. Dopo cinquantacinque anni di assenza dalla scena messine-se, “Le Scalinate dell’Arte”, progetto pluriennale con il Comunedi Messina come capofila e la società Team Project come par-tner, finanziato nell’ambito del Po Fesr Sicilia 2007-2013, hapermesso alla città di conoscere non solo un grande artista maun concittadino di grande umiltà. L’antologica, conta 96 opere dal 1962 ad oggi. Un percorsoche come racconta Mosè Previti, curatore della mostra e delcatalogo, “è iniziato quattro anni fa quando grazie ad amici hoconosciuto Lillo Messina. Non avevo avuto modo di vedere lesue opere perché il suo nome non è presente nella bibliografiadell’arte contemporanea locale mentre è presente altrove conmostre a livello nazionale ed estero. Ho pensato, una voltaconosciuto il suo mondo, che doveva essere realizzata unamostra, e così arriviamo a questa antologica divisa in tre perio-di. Il primo va dal 1960 al 1979 dove sono chiari i riferimenti aisurrealisti metafisici, il secondo va dal 1980 al 1992 e mostraspiagge e parti di città non citata, l’ultimo comprende gli anni1993-2016 con il tema dell’isola”. Di Lillo Messina ne siamo certi si tornerà a parlare per troppotempo è scomparso dai radar della cultura cittadina.

Un rapporto diamore e odio conMessina, un rappor-to forte e intensocome se a legarlifosse un cordoneombelicale mai reci-so. Testimone lamagia dell´areadello Stretto chepossiamo ritrovarenelle sue tele Cristina D’Arrigo

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48esima edizione delFotogramma d’Oro a Messina

Una storica rassegna del cinema indipendente per la prima volta a Messina. La 48esimaedizione del Fotogramma d’oro Film Festival è in programma, nella “Sala Fasola –Cinema Multisala Apollo”, dal 25 al 28 maggio, con ingresso libero. Risultano sessan-

tasei i cortometraggi selezionati, in ambito internazionale, con il patrocinio del Comune edell’Università di Messina. Organizza l’evento, gemellato con i Festival “Corto di sera” di Italae “Zabut” di Savoca, la FNC - Federazione Nazionale Cinevideoautori. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa venerdì 20 maggio, nella sala Ovale delComune di Messina, dal presidente della FNC e direttore artistico Francesco Coglitore; dal

Dal 25 al 28 maggio alla Sala Fasola Multisala Apollo con il patrocinio del Comune e dell’Università di Messina

Massimo Coglitore, Marco Olivieri, Francesco Coglitore e Loredana Polizzi

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regista Massimo Coglitore, ospite d’onore e pre-sidente della giuria; dall’assessore comunaleall’Ambiente Daniele Ialacqua, e da LoredanaPolizzi, della Multisala Apollo.“Il Fotogramma d’Oro è un Festival che si carat-terizza per il suo forte rinnovamento sul pianodei contenuti e della struttura organizzativa”, hasottolineato il presidente della FNC e direttoreartistico Francesco Coglitore, mentre DanieleIalacqua ha espresso il sostegno dell’ammini-strazione comunale per un’iniziativa che sidistingue per qualità e tradizione. A sua volta,Loredana Polizzi ha evidenziato l’attenzione el’apertura della Multisala Apollo nei confrontidelle iniziative culturali e sociali che investono ilterritorio. Da parte sua, il regista messineseMassimo Coglitore si è detto orgoglioso di esse-re “presidente della giuria e ospite d’onore diuna rassegna così storicamente qualificata”.

Ha continuato Francesco Coglitore: “Si tratta diun ritorno in grande stile di una rassegna di cor-tometraggi, a Messina, più di dieci anni dopo lequattro edizioni del Festival “L’occhio delCiclope”. È facile comprendere l’importanza diquesta rassegna, sia per la sua età, sia per ilvalore delle opere che nel tempo sono state pre-sentate e che fanno parte della storica filmotecadel Fotogramma d’Oro. Una filmoteca che è larappresentazione storica del percorso che ilcinema breve, il cosiddetto corto, ha intrapresonel tempo. Di conseguenza, è intenzione ora delDirettivo della Federazione dare una collocazio-ne definitiva a questo materiale di grande valorestorico e artistico che, fino ad ora, ha seguito ilpresidente in carica. Vorremmo che sia Messinaad accogliere questa preziosa raccolta, peraltroin continua crescita, e sempre a Messina inten-diamo realizzare le prossime due edizioni, fino afesteggiarne la cinquantesima”, ha concluso ildirettore artistico, il quale ha spiegato che ilFestival è realizzato con un bassissimo budgetgrazie all’impegno di molti volontari.

L’attrice messinese Katia Greco

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Lo spazio scenico di Giovanni FiamingoTante silhouette senza identità occupano la scena teatra-

le nelle opere dell’avvocato e pittore Giovanni Fiamingoper la personale “Skenè”, in mostra al Teatro Vittorio

Emanuele per il ciclo “R-esistenza d´artista. Visioni d’arte con-temporanea” a cura di Saverio Pugliatti. Il Teatro dentro il teatro per questo nuovo appuntamento chetrova pieno compimento già nel titolo “Skenè”, ovvero lo spa-zio scenico, quello in cui ha luogo lo spettacolo e dove l’artistaproietta i suoi sogni, la sua memoria, il suo mondo interiore. Lo spettacolo di Fiamingo si muove su un palcoscenico bidi-mensionale articolato sui tre colori primari, (blu, giallo e rosso)dove il volume e la profondità scompaiono e il tempo si ferma.Campiture cromatiche piatte rinchiuse all’interno di linee geo-metriche ben definite. In queste opere, per lo più acrilici equalche olio, figure frammentate e ricomposte come in unmosaico, fanno quasi pensare a delle sagome ritagliate nelcartoncino colorato. I personaggi, definiti da linee nere e spezzate, precise nei con-torni ma non nei particolari, sono principalmente ballerine,musicisti e illusionisti. Personaggi teatrali, quasi come se fos-sero tanti manichini, si allontanano dalla realtà ma che diven-tano parte integrante del quotidiano. Ritratti come in un fermoimmagine mentre intenti a compiere semplici gesti come suo-nare l’arpa o il flauto, a danzare sulle punte o in momenti dipausa in mezzo a elementi del mestiere come bauli presumi-bilmente pieni di costumi e parrucche inducono ad entrare inpunta di piedi nell’interiorità dell’artista e di noi stessi. La maschera, gli oggetti conservati nelle cantine e che rispol-verati possono tornare a nuova vita, hanno da sempre rappre-sentato il fil rouge delle opere di Fiamingo. Sono nel tempodiventate una sorta di firma dell’artista. “Sono silhouette - spiega nel suo testo critico MariateresaZagone – sospese, senza occhi né bocca, senza fiato némoto, sbalzate in ambienti straniati densi di soffocante silen-zio. Alcuni di essi, come l’arpista, giganteggiano in pose solen-

In scena ballerine, musicisti, illusionisti senza identità

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“Sono silhouette -spiega nel suo testo cri-tico Mariateresa Zagone- sospese, senza occhiné bocca, senza fiatoné moto, sbalzate inambienti straniatidensi di soffocantesilenzio”

ni e immote, altri, come la soubrette dal sapore demodé,ammicca togliendosi il cappello nel suo numero da avanspet-tacolo, altri ancora, protagonisti di tele dal formato più piccolo,sono esili e gustose figurette, strumentisti di un’orchestra dafumetto anni ‘50”. Una mostra monotematica che ci fa osservare come GiovanniFiamingo miri più al contenuto che all’apparenza, scavandonell’intimo delle figure e mettendone in luce solo le caratteristi-che significative al fine della conoscenza.

Cristina D’Arrigo

foto Antono De Felice

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SpettacoliSpettacoli

BLITZ_La Fune: sopravvivi al disastroGiovedì 26 Maggio 2016 – h. 18.30Nuvole Incontri d’Arte - vicolo Ragusi, 35 - Palermo

Blitz_La Fune ph Ramona Fernandez

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L’incontro è occasione per presentare ilProgetto BLITZ _La Fune, e raccontaree confrontarsi su questi primi due anni di

lavoro, incentrati sulla creazione di linguaggioe sulla ricerca di una possibilità altra sul pianodella formazione e della creazione teatrale.Ad animare l’incontro:Margherita Ortolani, ideatrice e direttore arti-stico del Progetto BLITZVincenza Di Vita, studioso e critico del teatro,responsabile dell’Osservatorio Critico che

segue, dal mese di Gennaio 2016, il processodi creazione di BLITZ_LA FUNE.BLITZ è un Progetto di Formazione e RicercaTeatrale - attivo a Palermo dal Marzo 2014,pensato e creato per giovanissimi attori“inconsapevoli” (con un limite di età formale di25 anni). Il termine “inconsapevole” indica, siaun incontro con il “teatro” laddove il teatroconvenzionalmente non potrebbe arrivare, siaun’ingenuità ed una purezza di approccio, noninficiata da pregiudizi di carriera. BLITZ nasceda una scelta e da un’urgenza: la scelta diun’appartenenza e l’urgenza di capire cosasia “spazio” in una dimensione progressiva-mente sempre più omologante e livellatrice,come rischia di essere quella della “periferia”culturale. Nella pratica BLITZ è Palermo. Finoad oggi, hanno attraversato il Progetto BLITZpiù di 30 ragazzi, e si sono tenute 14 sessioniintensive di lavoro. Ogni sessione ha implicatolo sforzo creativo della ricerca di uno spazioche permettesse di dare continuità alla ricer-ca, ed al lavoro.LA FUNE- Too fast to live too young to die, èil primo esito di creazione scaturito dal proget-to. In scena a Palermo, al Piccolo TeatroPatafisico, il 28 e 29 Maggio 2016, h.21.

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La corazzata PotemkinLa corazzata Potemkina cura di Francesco Certo

Festival di Cannes

Chiude con la Palma d’Oro a Ken Loach la 69esima edizione del Festival diCannes. Qualche basso ma molti alti per la rassegna internazionale che ha vistotrionfare, giustamente, “I, Daniel Blake” di un Ken Loach capace di raccontare undramma della burocrazia e della vita. Palma anche per Jaclyn Jose, protagonista di“Ma’Rosa” di Brillante Mendoza, mentre tra gli uomini vince l’attore iranianoShahab Hosseini per “Forushande” di Farhadi, che si porta a casa anche il premioper la miglior sceneggiatura.Una poltrona per due quella per la miglior regia che finisce ex aequo a CristianMungiu per “Bacalaureat” e Oliver Assayas per “Personal Shopper”, premio alregista nonostante i fischi alla prima per la pellicola interpretata da Kristen Stewart.Va a Xavier Dolan con “Juste la fin du monde” il Grand Prix Speciale della giuria,seconda volta per lui dopo il 2014 con “Mommy”. Il Premio della Giuria finisceal film di Andrea Arnold, “American Honey”, classica pellicola generazionale checentra il tema del precariato. Caméra d’or a Hounda Benyamina per “Divines”. Ma a proposito di fischi e malcontento possiamo aprire il capitolo Sean Penn.L’attore americano passa dall’altra parte della macchina da presa e presenta “Thelast face” con Javier Bardem e Charlize Theron come protagonisti, non convince lavoglia di Penn di unire la parte impegnata dello sfondo della guerra civile liberianacon la storia d’amore dei due protagonisti. Un film che pecca in costruzione, regiae banalmente si spegne nella speranza delle interpretazioni. La quinta pellicola fir-mata Penn delude su tutta la linea, passaggio a vuoto dopo ottime proposte come“Into the wild” su tutte.Sempre nel capitolo fischi e sberleffi troviamo il tentativo bucato del regista daneseNicolas Winding Refn, “The neon demon”. Elle Fanning è la protagonista di unfilm che in sala suscita grasse risate e fischi, senza dimenticare lo sdegno per alcu-ne scene ritenute inutilmente troppo crude. Fuori concorso c’è Steven Spielberg con il dolce “GGG-il grande gigante gentile”,film fantasy con il premio Oscar Mark Rylance protagonista di una strana fiabaambientata a Londra. Sempre fuori concorso torna la coppia Clooney-Roberts perun film diretto da Jodie Foster. “Money monster”, dove un credibile George inter-preta un esperto di finanza che dovrà fare i conti con i suoi consigli. Infine tornaWoody Allen, “Café society” con il classico cast di stelle che interpreta la storiaambientata negli anni ’30. Una famiglia ebrea di New York e la voglia di entrarenel mondo del cinema hollywoodiano, il tutto in polvere di stelle alleniano.

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da Beethoven a Kurt Cobainda Beethoven a Kurt Cobain

CURIOSITÀ

La voce sopra tutto, perché in fondo una cantante per primacosa deve colpire con la voce e la forza di essa. ElisaToffoli, ma per tutti è solo Elisa, irrompe sulle scene musi-cali appena maggiorenne spiazzando critica e pubblico peril vezzo che la accompagnerà per tutta la carriera: cantarein inglese. Non proprio una garanzia di successo perché seè vero che l’inglese è lingua musicale ad ampio raggio èanche vero che il mercato inflazionato avrebbe potutoazzoppare una carriera in ascesa. Infatti Elisa rimane artistaambigua per tanti anni, il pubblico la acclama ma fatica acomprendere la sua musica trasformandola troppo prestonella Alanis Morrisette italiana. Una croce perché i parago-ni sono il male dell’arte, ma Elisa il suo successo lo costrui-sce su basi personali e forti. Canta, interpreta e scrive lapropria musica in totale simbiosi con la sua band, AndreaRigonat è anche il padre dei suoi due figli. “Pipes and Flowers” è il suo primo album con “Labyrinth”che rimarrà probabilmente il singolo più riconoscibile dellacarriera dell’artista veneta. Il successo è immediato tantoche l’album supera le venticinquemila copie, ma per Elisala vita non cambia e probabilmente è questa la forza perrimanere sulla cresta dell’onda anche con il secondo album“Asile’s world”, il mondo di Elisa visto che Asile non è

altro che Elisa al contrario. Infatti c’è tutto il suo mondo, la sua vita e la sua visione leggeradella vita senza pressioni. Le stesse che per anni non le hanno fatto abbandonare Monfalconee probabilmente il motivo per cui cantava e canta in inglese. Una lingua, che soprattutto in etàadolescenziale, le permetteva di esprimersi senza farsi comprendere da chi le stava accanto,genitori e amici su tutti. Gli anni di “Asile’s world” sono quelli che la portano a Sanremo con“Luce, tramonti a nord est” ancora un titolo autobiografico, il suo nord est le porta fortunatanto che alla prima partecipazione arriva anche la vittoria. Dopo un altro paio di album di suc-cessi arriva la svolta inattesa ma forse aspettata, arriva “L’anima vola” primo disco in italianodi Elisa. Tanti gli “ospiti” dell’album, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi e Ligabue. In più c’è“Ancora qui” brano di cui Elisa cura il testo messo in musica da Ennio Morricone, canzoneche finirà nella colonna sonora di “Django Unchained” di Quentin Tarantino. Timida ma stravagante, a piedi scalzi sul palco e con i capelli tagliati da sé, Elisa è stata subitobollata come la Morrisette italiana o peggio la Bjork, per il solo uso di sonorità elettroniche.Banalità del mondo canzonaro italiano che di queste pinzillacchere ci vive e si nutre. Elisa siè ritagliata la sua fetta di arte, lo ha fatto grazie ad una visione musicale ampia ma soprattuttoad un controllo vocale dissimile da tanti altri.

a cura di Francesco Certo

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CURIOSITÀ

Dino Campana nacque a Marradi, in provincia di Firenze, nel1885. Tra il 1903 e il 1913 frequentò a più riprese la Facoltà diChimica a Bologna, a Firenze e a Genova, senza peraltro giun-gere alla laurea. Fin da giovanissimo iniziò a dar segni di squi-librio mentale. Si alternarono, infatti, periodi di lucidità conmomenti di furore anche violento. A più riprese fu internato inmanicomio fino al ricovero definitivo del 1918 nei pressi diFirenze. Nel corso della sua turbolenta esistenza entrò in con-tatto con alcuni tra i più prestigiosi intellettuali del tempo epubblicò poesie su “La Voce”, “Lacerba” e “La rivieraLigure”. Al fondo della psicologia e dell’arte di Campana c’è un senti-mento lacerante di esclusione e di disarmonia. In tale sentireegli si mostra di fatto vicino a molti altri poeti della sua gene-razione, e in particolare a quelli legati all’esperienza della rivista “La Voce”, comeSbarbaro e Rebora. La reazione di Campana si differenzia, però, da quella degli altri poetidell’Espressionismo vociano per una tendenza a resistere alla nuova condizione tentandodisperatamente di difendersene e di negarla. Viene perseguito con insistenza, in particola-re, un ideale di reintegrazione dell’io nell’armonia profonda delle cose. Non stupisce, per-ciò, che egli insegua una concezione alta e sublime della poesia, come momento misteriosodi identificazione con la vita universale, e perciò come momento assoluto di verità: è questoil senso dell’aggettivo “orfico” che ricorre nel titolo della prima e unica raccolta pubblica-ta in vita dal poeta (Canti orfici). Rientrano in tale prospettiva la scelta delle parole e laloro collocazione nel testo: esse rispondono all’intento di moltiplicare le analogie, di evo-care allargamenti semantici servendosi soprattutto di atmosfere musicali e dell’alone inde-finito di colore e ritmo che si costruisce attorno ai vocaboli. Nei Canti orfici, però, si agita una diversa e più bruciante verità. La condizione dell’emar-ginato e il senso dello sradicamento erompono a smentire la desiderata armonia cosmica.Il soggetto appare sulla scena con i panni del vagabondo o dell’uomo sofferente tra la follae, nel momento stesso in cui la poesia accoglie e comincia a rappresentare tale diversa real-tà, cade ogni proposito armonizzante e ogni pretesa orfica. Violenta aggressività e bisognodi tenerezza convivono nell’animo del poeta: ogni incontro può suscitare una commossaadesione emotiva e psicologica o può, al contrario, liberare energie aggressive. La tematicasessuale, in particolare, è rappresentata in termini sadici, divenendo canale stravolto perinscenare una ribellione e una reazione distruttiva. È però anche un momento di veritàperché rivela il volto reale dei rapporti umani.All’esaltazione della poesia come momento di armonia e di verità si contrappone, dunque,la degradazione feroce della figura del poeta alla ricerca di un linguaggio indefinito e musi-cale, di un lessico crudo e plebeo. Elementi che rendono complessa la ricezione della poe-tica di un grande autore come Dino Campana, che, dopo diversi periodi di internamentointervallati da numerosi viaggi, morì il 1° Marzo del 1932 nel manicomio di Castel Pulci aFirenze.

a cura di Alessia Vanaria

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Cam

pana

In un momento

In un momentoSono sfiorite le roseI petali cadutiPerché io non potevo dimenticare le roseLe cercavamo insiemeAbbiamo trovato delle roseErano le sue rose erano le mie roseQuesto viaggio chiamavamo amoreCol nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le roseChe brillavano un momento al sole del mattinoLe abbiamo sfiorite sotto il sole tra i roviLe rose che non erano le nostre roseLe mie rose le sue rose

P.S. E così dimenticammo le rose.

Vi amai nella cittàVi amai nella città dove per sole strade si posa il passo illanguidito dove una pace tenera che piovea sera il cuor non sazio e non pentito volge a un'ambigua primavera in violelontane sopra il cielo impallidito

Milano, 6 gennaio 1885 Stresa, 1º novembre 1957

Din

o

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Specialmente con l’avvicinarsi dellaprova costume in molti corrono ai ripariper rimettersi in forma, molto spesso

lanciandosi in diete “privative” per raggiunge-re ancor più in fretta i propri obiettivi.Diete che molto spesso risultano essere privedi grassi e alimenti essenziali per favorire unaperdita di peso sempre in salute: secondo unarecente analisi portata avanti dal NationalObesity Forum e dalla Public HealthCollaboration – due istituzioni che si occupa-no della salute pubblica nel Regno Unito –,infatti, evitare del tutto cibi del genere potreb-be rivelarsi non solo dannoso per proprioorganismo ma anche controproducente perquanto riguarda la perdita di peso.Secondo gli stessi, infatti, la scelta di predili-gere diete povere di grassi non sarebbe stataefficace per combattere l’obesità tra la popola-zione britannica. Piuttosto, secondo gli espertidelle due associazioni, potrebbe essere piùefficace cercare di abolire alcune abitudininon proprio corrette, come gli spuntini fuoripasto, in quanto molto spesso sono i colpevoliche portano all’aumento di peso.Viene consigliato, quindi, assumere cibi con-tenenti grassi durante la propria dieta, ovvia-mente con le proprie misure, senza esagera-zioni: secondo i ricercatori delle due associa-zioni infatti bisognerebbe cercare di sfatarequel mito secondo il quale chi mangia grassodiventa grasso: ad avere parte della colpa –come evidenziato dal report – sono anchecampagne pubblicitarie, le quali spesso pos-siedono un’influenza negativa sulla salutedelle persone.

Per questo motivo gli esperti consigliano dievitare cibi etichettati come “light” o comun-que “con pochi grassi” e “a basso contenutocolesterolo” e, specialmente alle personeaffette da diabete di tipo 2, dovrebbero optareper i cosiddetti cibi che contengono “grassi‘buoni’” e cercare di non mangiare troppi car-boidrati. L’esercizio fisico, infatti, secondo glistessi non riesce a rimediare ai danni di unadieta sbagliata.Formaggi, yogurt e latte: anche questi, spessoassenti in molte diete, secondo gli esperti pos-sono ridurre la possibilità di diventare obesi, epotrebbero essere affiancati ad altri cibi “natu-rali” e nutrienti come carne, pesce, noci, olivee, soprattutto, gli avocado.

Mangia sanoMangia sanoa cura di Mimmo Saccà

RERE

Diete senza grassi non fanno dimagrire e possono far male

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Mangia sanoMangia sano

La ricetta

RERE PREPARAZIONE

Lavare le patate e cuocetele in unapentola con abbondante acqua per20/30 minuti dall’inizio dell’ebollizione.Nel frattempo sgocciolate la mozzarella,tagliatela dadini e mettetela in frigo.Scolare le patate, pelatele e passatelenello schiaccia patate raccogliendo lapurea in una ciotola capiente.Aggiungere alla purea di patate le uova,il parmigiano, il pecorino, una presa disale, il pepe e il prezzemolo tritato.Impastate bene gli ingredienti e amalga-mare il tutto formando un impasto sodo.Inumidite le mani, prendete una cuc-chiaiata di impasto e ponetevi al centroun po’ di mozzarella. Richiudete l’impa-sto formando dei cilindretti che andretea disporre su un piatto da portata.Quindi passare i crocchè di patate nel-l’albume e infine nel pangrattato e ripo-neteli in frigo per un’oretta.Scaldare l’olio in un ‘ampia padella efriggete i crocchè di patate finché lapanatura non sarà bella dorata.Sollevare quindi i crocchè con unaschiumarola e adagiateli su un piattofoderato con carta assorbente. Servite icrocchè di patate caldi.

Crocchè di patate

Ingredienti per 25 crocchè:

• 1 kg di patate a pasta gialla• 3 uova• 40 gr di parmigiano• 40 gr di pecorino• 200 gr di mozzarella• Prezzemolo• Sale• Pepe• 2 albumi• pangrattato

Diete senza grassi non fanno dimagrire e possono far male

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^ã~êÅçêÇMessina - Corso Vittorio Emanuele, palazzata e porto

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La situazione politico-economica di Messina

Con l’acquaalla gola

il Cittadino