Il Cibo Racconta: nuove frontiere del food

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ACIMGA I CONVEGNI Estratto da Largo Consumo n. 1/2016 Il cibo racconta: a Expo 2015 un interessante confronto tra industriali ed esperti sulle nuove frontiere del food © Editoriale Largo Consumo srl FOOD E TECNOLOGIA

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Il cibo racconta: a Expo 2015un interessante confronto tra industriali ed esperti

sulle nuove frontiere del food

© Editoriale Largo Consumo srl

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FOOD E TECNOLOGIA

ropean House Ambroset-ti e il MISE attraverso l’A-genzia ICE e con la parte-cipazione di Largo Con-sumo nella veste di me-dia partner. L’evento si èrivelato una preziosa oc-casione non solo perscambiare esperienze eattese, ma anche peraprire una finestra sullarealtà del bacino del Me-diterraneo e discuteredella grande opportunitàrappresentata dalle eco-nomie agroindustriali inrapida evoluzione deipaesi che vi si affaccia-no.

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ACIMGAIl cibo racconta: a Expo 2015

un interessante confrontotra industriali ed esperti

sulle nuove frontiere del food

Un’ampia e stimolanteriflessione sulle nuo-

ve frontiere del food e letecnologie del made inItaly: è quella che ha vi-sto coinvolto un nutritopanel di aziende alimen-tari produttrici e utilizza-trici, fornitori ed espertidi marketing nel conve-gno che ACIMGA, l’Asso-ciazione che riunisce gliindustriali delle macchi-ne per la stampa e il con-verting, ha organizzato loscorso 28 ottobre 2015all’interno di Expo 2015.Una location perfetta perun franco e interessante

Largo Consumo 1/2016

L’incontro, intitolato si-gnificativamente “Il CiboRacconta: nuove frontie-re del food”, è stato orga-nizzato da ACIMGA in col-laborazione con The Eu-

confronto sulle proble-matiche, le prospettive ele sfide che vedrannoprotagonista il packagingalimentare nel mercatodei prossimi anni.

L’incontro è stato introdotto dalle relazioni di Carlo Alberto Car-nevale Maffè, Professore di Strategia alla SDA Bocconi, e CarloMeo, Ceo della società di consulenza Marketing & Trend. Il pri-mo ha sottolineato che “il packaging è sempre più medium di unmessaggio rappresentato da un cibo che narra storie, valori, ori-gini, funzioni”. Il secondo ha con-fermato che il cibo “non è più unamera commodity, ma è diventatoun’esperienza, mentre il packa-ging si conferma fondamentaleper creare un engagement con ilconsumatore”. Dopo l’interventodi Salwa Jafari, che ha fornito unquadro dell’industria e del merca-to marocchino, il primo dei duepanel al centro del convegno ha vi-sto la partecipazione di alcune im-portanti aziende di marca. In parti-colare, Antonio De Caro, Strate-

gic Development Director di Ferrarelle, ha affrontato il tema delpackaging nel beverage: cosa rappresenta per un prodotto com-modity quale l’acqua. Luca Zocca, direttore marketing di Pedon,ha raccontato che l’azienda veneta sta sviluppando, coerente-mente con la propria filosofia, packaging totalmente sostenibili al

fine di rendere meno impattantigli involucri esterni, guadagnan-do interesse in un consumatoreche premia sempre più le azien-de impegnate proprio su questofronte green.Dal canto suo Febo Leondini,Consigliere di Amministrazionedi Birra Castello Pedavena Do-lomiti, ha illustrato un esempiodi integrazione di filiera, dall’orzoalla bottiglia e di ripensamentodel prodotto in logica di comuni-cazione con il consumatore.

Forma e funzione del cibo: il packaging e la consumer experience

Un'immagine dei panel dei relatori,durante l'intervento del Prof. Carnevale Maffè.

Quella di Expo 2015 è una nuo-va tappa nel percorso di incon-tri di filiera e di community at-traverso cui ACIMGA sta realiz-zando una nuova via dell’asso-ciazionismo.“Un percorso avviato un anno fa– spiega Andrea Bri-ganti, general mana-ger ACIMGA – con unprimo incontro a Mi-lano, insieme con As-sografici e Istituto Ita-liano Imballaggio, eproseguito lo scorsomarzo 2015 con ilPOP di Monaco di Baviera. Infi-ne, eccoci a Expo per permette-re un trasferimento di contenutida parte di tutti gli attori della fi-

liera sul packaging del food. Siè trattato di un’iniziativa moltoimportante perché ha offerto unservizio alle imprese associateche hanno recepito preziosicontributi, da parte dei player,più legati alle esigenze del con-

sumatore finale. Ilconvegno è statoanche un momentodi network significa-tivo anche in chiavedi ricerca&sviluppoe innovazione.Abbiamo raccoltoanche una serie di

buyer dal bacino del mediterra-neo perché possano toccarecon mano le eccellenze tecno-logiche delle aziende italiane”.

ACIMGA punta a diffonderecontenuti e fare networking

Marco Calcagni, direttorecommerciale e marketingOMET nonché presidenteACIMGA, ha sottolineato che“come azienda e come settoreci portiamo a casa stimoli disviluppo tecnologico orientatia soddisfare le verenecessità del consu-matore finale e delproduttore di food.Stiamo implemen-tando diverse tecno-logie innovative: ab-biamo visto come inparticolare il packa-ging si stia evolven-do, dando sempre più informa-zioni e essendo sempre piùpersonalizzato, anche su pic-

cole tirature. Stiamo spingen-do i nostri macchinari a esserepiù flessibili e vicini alle neces-sità degli stampatori, per avereun prodotto economico, fun-zionale e che possa riportaretutte le comunicazioni che

poggi l’utilizzatore fi-nale richiede: vedi,per esempio, le eti-chette a libro”.Il bacino del Mediter-raneo è in forte svi-luppo. “Le connessio-ni con i gli stampatori,i creatori di pack inquesti paesi, da parte

degli operatori italiani, sonomolto significative e ci garanti-scono notevoli successi”.

OMET punta su un packfunzionale e informativo

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Largo Consumo 1/2016

Un’immagine del convegno organizzato da ACIMGA in collaborazione conThe European House Ambrosetti.

I PARTECIPANTI AL CONVEGNO“Il cibo racconta:

le nuove frontiere del food”Expo 2015 – Milano, 28 ottobre 2015

Andrea Briganti General Manager AcimgaCarlo AlbertoCarnevale Maffè Professore di Strategia, SDA BocconiCarlo Meo Ceo, Marketing & TrendSalwa Jafari Resp. Coordinamento Federazione Industrie MarocchineAntonio De Caro Strategic Development Director, FerrarelleLuca Zocca Direttore Marketing, PedonFebo Leondini Consigliere di Amministrazione, Birra Castello Pedavena DolomitiAbdelkamir Arif Responsabile Comunicazione, Groupe KoutoubiaStefano Corti Innovation Manager, IP Innovation PaperStefano Massari AD, OltremareIlaria Caporali AD, LiomaticMarco Mandelli AD, ColdPharmaMattia Noberasco Managing Director, Noberasco

Le sintesi video degli interventi su:www.youtube.com/largoconsumo

Mattia Noberasco, managing director di Noberasco, ha apertola seconda sessione parlando del rapporto tra food packaging econsumer experience e raccontando la case history di un pro-dotto – la linea “Viva la prugna” - ripensato proprio attraverso ilpackaging. A sua volta, Stefano Mas-sari, amministratore delegato di Ol-tremare, società con una grandeesperienza nei mercati africani, suda-mericani e dell’estremo oriente, ha il-lustrato i plus di una innovativa solu-zione per gestire sistemi di imballag-gio sottovuoto di grandi dimensionicon possibilità di fumigazione biolo-gica di materie prime all’origine.Stefano Corti, innovation manager di IPInternational Paper, ha parlato dell’e-

voluzione del packaging secondario nel fresco. Ilaria Caporali, am-ministratore delegato di Liomatic, ha parlato dell’evoluzione dei con-sumi nel canale dei distributori automatici, un comparto che ha vis-suto in questi anni una crescente affermazione, e del suo impatto sul

packaging. Decisamente interessante,infine, si è rivelata anche la case hi-story illustrata da Marco Mandelli,amministratore delegato di ColdPhar-ma, la cui mission è fornire alle azien-de clienti un metodo di monitoraggiodei loro prodotti lungo la catena delfreddo, grazie alla tecnologia Blueli-neTM. Mandelli ha raccontato com’èpossibile centrare l’obiettivo attraver-so un’etichetta adesiva intelligente:quando il cibo racconta tutta la filiera.

Le opportunità e le potenzialità del food packaging

Il folto pubblico che ha seguito i lavori.

“La mia prima impressione – haaffermato Aldo Peretti, CeoUteco Group e presidente diCentrexpo – è che effettivamen-te il mondo del food packagingè enorme e non si esauriscecon quanto visto aExpo: esistonomolte tematicheche oggi sonopun t u a lmen t eemerse. In sintesi,evidenzierei tre temi: bisognaconoscere sempre di più le esi-genze dell’utente finale, dallagrande distribuzione ai grandigruppi del food & beverage; se-guendo questi trend, occorre

avere una forza tecnologicasempre più rilevante, che sia ingrado di garantire innovazione;è necessario un link con tutti glialtri attori del settore, creandoin questo una filiera sempre più

integrata”.Peretti è convintoche il bacino delMediterraneo sia“un core businessindicativo di tutto

il mondo perché ci sono sia tec-nologia e mercato di improntatipicamente occidentale, mer-cati emergenti fortissimi e unacrescente richiesta di volumima anche di qualità”.

Uteco: occorre conoscerele esigenze dell’utente finale

“Nel convegno sono stati af-frontati – ha sottolineato Artu-ro Bergamaschino, consiglie-re di amministrazione con in-carichi operativi di CeruttiP a c k a g i n gEquipment – igrandi temi chesono sulla boc-ca e nel cuoredi tutti: la soste-nibilità, la flessi-bilità e la neces-sità di legare la filiera a montee a valle. Dobbiamo lavoraretutti assieme perché solo cosìriusciremo ad avere soluzionieconomiche ed innovative allo

stesso tempo”. Data per scon-tata la qualità, a fronte di unaumento dei volumi cui fa ri-scontro una frammentazionedel mercato e una riduzione

dei lotti, i clienti“ci chiedonoflessibilità nel-l ’ interpretarecon la stessamacchina esi-genze diverseed essere bravi

nel ridurre i tempi morti e gliscarti”. Quanto al bacino delMediterraneo, “se vi includia-mo la Turchia e l’Egitto è un’a-rea che può dare moltissimo”.

Cerutti: vinconoqualità e flessibilità

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