Il carcinoma mammario Dr. Giuseppe Fariselli Studio Medico, via G. Giacosa 71, 20127 Milano Tel....
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Il carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli Studio Medico, via G. Giacosa 71, 20127 Milano Tel. 0226143258 – 3388198646 [email protected]
http://lemedicinenaturalineimalatidicancro.docvadis.it http://laterzaetanaturalmente.docvadis.it
Il carcinoma
• Formazione patologica costituita da cellule che, derivando da un tessuto epiteliale di rivestimento (pelle e mucose), infiltrano i tessuti circostanti e danno metastasi
• Quando origina da un tessuto ghiandolare viene definito adenocarcinoma
Dr. Giuseppe Fariselli
La mammella
Dr. Giuseppe Fariselli
① Cassa toracica
② Muscoli pettorali
③ Lobuli④ Capezzo
lo⑤ Areola⑥ Dotti⑦ Tessuto
adiposo⑧ Pelle
La mammella
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammario
Lo studio del profilo genetico ha permesso una classificazione molecolare del cancro mammario in 5 sottotipi:
1.luminal A (ER altamente positivi, prognosi favorevole)
2.luminal B (ER positivi, ma alta Ki67, HER-2 altamente espresso o un alto score sul profilo dell’espressione del gene Oncotipo DX, prognosi severa)
3.normal4.HER 2 5.basal-like Dr. Giuseppe Fariselli
Specialista in Oncologia+393388198646
Il carcinoma mammario
• Più frequente alla mammella sinistra, nel 50% al supero-esterno
• 75% duttale infiltrante. Grado di malignità legato a: pleomorfismo nucleare, frequenza di mitosi, assenza di recettori per estrogeni e progesterone, gene HER2
• 5-10% lobulare infiltrante, bilaterale nel 20%, può estendersi a peritoneo, meningi, ovaie e utero
• Varianti più rare, a prognosi migliore: midollare, tubulare, mucinosa, Paget
• Può essere misto, duttale e lobulare• Forme non infiltranti:
1. DCIS, 90% dei casi, nel 40% evolve a infiltrante
2. LCIS, rischio di bilateralità, spesso non palpabile, microcalcificazioni
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammario• Tis: in situ• T1: diametro inferiore o uguale a 2 cm• T2: da 2 a 5 cm• T3: superiore a 3 cm• T4: esteso alla cute, ai piani profondi, con edema o
infiammazione
• Nx: linfonodi non esaminati• N1: linfonodi ascellari mobili• N2: linfonodi ascellari fissi o della catena mammaria
interna• N3: linfonodi ascellari, mammari interni, sotto o
sovraclaveari
• M0: assenza di metastasi a distanza• M1: presenza di metastasi a distanza
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
La linfa
Dr. Giuseppe Fariselli
• Liquido alcalino trasparente, costituito da acqua, proteine, elettroliti, grassi e linfociti, che circola nei vasi linfatici
• Il suo movimento è dovuto alla muscolatura liscia, a quella scheletrica, alla pulsazione dei vasi sanguigni, alla pressione negativa intratoracica, alla contrazione del diaframma
• I vasi linfatici passano attraverso i linfonodi e sboccano nelle vene
La linfa
Dr. Giuseppe Fariselli
Il sistema linfatico toracico
Dr. Giuseppe Fariselli
Il sistema linfatico addominale
Dr. Giuseppe Fariselli
I linfatici della mammella
Dr. Giuseppe Fariselli
La formazione della linfa
Dr. Giuseppe Fariselli
La formazione della linfa
Dr. Giuseppe Fariselli
La circolazione della linfa
Dr. Giuseppe Fariselli
I linfonodi
Dr. Giuseppe Fariselli
I linfonodi
Dr. Giuseppe Fariselli
Patologie mammarie
Dr. Giuseppe Fariselli
Disturbi e patologie mammarie
Dr. Giuseppe Fariselli
① Tumori② Liponecrosi③ Mastalgia④ Mastiti⑤ Mastopatia fibro-cistica⑥ Secrezione
Ginecomastia
Dr. Giuseppe Fariselli
Ginecomastia
Dr. Giuseppe Fariselli
Carcinoma mammario maschile
Dr. Giuseppe Fariselli
Classificazione del tumori mammari
Dr. Giuseppe Fariselli
Stromali:• Benigni (fibroadenomi)• Maligni (sarcomi)Epiteliali:• Benigni (adenomi)• Maligni (carcinomi):①In situ②Infiltranti
Il carcinoma
mammario
• E’ il tumore più frequente in Europa, rappresentando il 20% di tutti i tumori maligni
• L’incidenza, nella Unione Europea, è di 110/100000 e la mortalità di 38/100000 donne/anno. Dal 1990 l’incidenza è aumentata dell’1,5% all’anno, mentre la mortalità, grazie alla diagnosi precoce e alle terapie adiuvanti, è in calo. Il 6% dei carcinomi mammari vengono diagnosticati quando sono già in fase metastatica, con una sopravvivenza a 5 anni del 21%. Il 30% dei casi senza metastasi linfonodali e il 70% di quelli con metastasi linfonodali avranno una ripresa. Dr. Giuseppe Fariselli
Specialista in Oncologia+393388198646
Carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
Carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
In Italia:37.000 nuovi casi/anno: 9.000 prima dei 50 anni, 14.000 tra 50 e 70 anni, 14.000 dopo i 70 anni
Incidenza cumulativo 0-79 anni 10%
Carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
Dr. Giuseppe Fariselli
Carcinoma mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
La storia naturale del carcinoma infiltrante
Dr. Giuseppe Fariselli
La storia naturale del carcinoma infiltrante
Dr. Giuseppe Fariselli
La storia naturale del carcinoma infiltrante
Dr. Giuseppe Fariselli
La storia naturale del carcinoma mammario infiltrante
Dr. Giuseppe Fariselli
Per guarire
Dr. Giuseppe Fariselli
Si deve intervenire sui casi asintomatici, e questo si può fare con lo screening, la mammografia, la tomosintesi, l’ecografia, la RMN, la UIS
Screening mammografico
Dr. Giuseppe Fariselli
Screening mammografico
Eseguendo, dai 50 ai 69 anni, una mammografia ogni 2 anni, si ottiene una riduzione della mortalità del 30%
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammario1. Nel 25% dei casi viene evidenziato nello screening2. nei restanti casi può manifestarsi sotto forma di:• nodulo palpabile o ispessimento della ghiandola• retrazione, ispessimento o arrossamento della cute
mammaria• retrazione, secrezione o arrossamento del capezzolo• tumefazione ascellare• dolore localizzato trafittivo persistente• secrezione monoporica monolaterale dal capezzolo,
spontanea, rosata o limpida, a spruzzo• modificazioni della forma o delle dimensioni di una
mammella• Nello 0,5% dei casi da metastasi a distanza, ad
esempio dolori ossei o segni di compressione midollare
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Carcinoma mammario
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Sintomi:
Nodulo (95%) • Eczema del capezzolo = Paget (1,5%)• Retrazione del capezzolo• Retrazione della cute• Secrezione mammaria• Mastalgia zonale• Metastasi linfonodali o a distanza
(0,5%)
Solitamente non da dolore
Il nodulo mammario
Dr. Giuseppe Fariselli
Area con caratteristiche cliniche diverse da quelle circostanti
Consistenza in genere aumentata
Unica o multipla
Carcinoma mammario
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Tumori mammari
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Secrezione mammaria
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Autopalpazione del seno e premitura del
capezzolo
Dr. Giuseppe Fariselli
Carcinoma mammario: l’autopalpazione
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Sintomi precoci
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SecrezionePaget Mastalgia zonale
Malattia di Paget del capezzolo
Dr. Giuseppe Fariselli
Malattia di Paget del capezzolo
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Malattia di Paget del capezzolo
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Malattia di Paget del capezzolo
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Malattia di Paget
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Mastalgia zonale
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Mastalgia zonale?
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Noduli mammari in relazione all’età
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Il nodulo tumorale maligno
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• Duro • Mal delimitabile• Poco mobile• Non dolente• In accrescimento• Infiltrante? Retraente? Sporgente? • Linfonodi ascellari?• Metastasi?
Il carcinoma mammario• Fattori di rischio: (I°)
• storia familiare: è presente nel 10% delle donne e nel 20% degli uomini• genetica: il 5-10% dei cancri mammari femminili sono legati alla presenza
dei 2 geni mutati BRCA 1 e BRCA2, in questo caso il rischio di cancro mammario entro i 70 anni, più spesso prima della menopausa, è dell’87%. La mastectomia sottocutanea bilaterale riduce il rischio del 95%, mentre il tamoxifene riduce il rischio, ma non la mortalità, di tumori estrogeno-dipendenti
• età: molto raro prima dei 20 anni e raro fino ai 30, l’incidenza raddoppia ogni 10 anni fino alla menopausa, poi cresce più lentamente
• ciclo mestruale: il rischio, che aumenta in caso di menarca precoce e menopausa tardiva e raddoppia nel caso in cui le mestruazioni persistano dopo i 55 anni di età, si riduce in caso di ovariectomia prima dei 35 anni
• età della prima gravidanza: nulliparità ed età avanzata della prima gravidanza aumentano il rischio, una donna che ha la prima gravidanza dopo i 30 anni ha un rischio di carcinoma mammario doppio di rispetto ad una che ha la sua prima gravidanza prima dei 20 anni
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammario
• Le donne con mutazioni genetiche BCRA1 e BCRA2 hanno un rischio di cancro mammario controlaterale 4,5 e, rispettivamente, 3,5 volte quello delle donne senza questa alterazione genetica.
Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia [email protected]
Il carcinoma mammario• Fattori di rischio: (II°)
• dieta: alcol, grassi alimentari in eccesso e sovrappeso aumentano il rischio, che si riduce invece del 40% circa in caso di alimentazione vegetariana, alto numero di figli ed esercizio fisico
• terapie con ormoni: la contraccezione orale per più di 4 anni prima della prima gravidanza aumenta il rischio di cancro mammario in età pre-menopausale, anche la terapia sostitutiva sostitutiva ormonale in post-menopausa aumenta il rischio di cancro mammario
• patologie benigne pregresse: un intervento chirurgico per iperplasia epiteliale atipica severa quadruplica il rischio, che aumenta anche in caso di papillomatosi dei dotti
• terapia radiante: aumenta il rischio • Obesità, abitudine al fumo e consumo d'alcol: rappresentano
fattori di rischio per lo sviluppo di carcinoma mammario controlaterale in pazienti con tumori al seno positivi ai recettori estrogenici (Er-positivi).
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
La diagnosi: mammografia
Dr. Giuseppe Fariselli
Carcinoma mammario: la mammografia
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Carcinoma mammario: la mammografia
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La diagnosi: mammografia
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La diagnosi: tomosintesi
La diagnosi: tomosintesi
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La diagnosi: tomosintesi
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La diagnosi: ecografia
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: ecografia
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: ecografia
Dr. Giuseppe Fariselli
I casi asintomatici
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: RMN
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: UIS
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi: biopsia delle lesioni non palpabili
Dr. Giuseppe Fariselli
I casi asintomatici
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi
• La sensibilità di esame clinico, mammografia, ecografia, agoaspirato e core-biopsy, è del 95%
• La Tomosintesi ottiene 15 immagini con angolazioni diverse
• BSGI (breast-specific gamma imaging) e PEM (positron emission mammography), rispetto alla mammografia tradizionale, aumentano di 20 volte le radiazioni
• Uno scanner portatile collegato ad un computer, studiando le diverse radiofrequenze, distingue le lesioni benigne dal cancro nelle donne giovani Dr. Giuseppe Fariselli
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La terapia
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammario• Terapia del carcinoma in situ
• Per il DCIS esistono varie possibilità:1. ampia escissione (rischio di recidive locali nei primi 5
anni del 20-30%, il 50% infiltranti)2. ampia escissione + radioterapia (rischio inferiore al
10%)3. mastectomia semplice (lesioni voluminose o
multifocali, rischio del 2-3%) 4. terapia ormonale post-operatoria (riduce del 30% il
rischio di recidive, ma pare non prevenga la comparsa del carcinoma infiltrante)
• Il LCIS viene abitualmente trattato esclusivamente con ampia escissione.
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammario• Terapia del carcinoma inizialmente
infiltrante (T1-3, N0-1, M0) (I°)
• intervento chirurgico su mammella e ascella:1.ampia escissione nei casi T1-2 2.interventi più ampli, fino alla mastectomia
con ricostruzione, nei T3, in caso di proporzione fra diametro del tumore e dimensioni della mammella, nei carcinomi multifocali
3.biopsia del linfonodo sentinella, eventuale radioterapia o dissezione ascellare in caso di metastasi linfonodali accertate Dr. Giuseppe Fariselli
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Umberto Veronesi e la quadrantectomia
Dr. Giuseppe Fariselli
Terapia del carcinoma infiltrante: mastectomia e ricostruzione
Dr. Giuseppe Fariselli
Terapia chirurgica del carcinoma infiltrante
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Il carcinoma mammarioTerapia del carcinoma inizialmente infiltrante (T1-3, N0-1,
M0) (II°)
• terapia adiuvante dopo intervento chirurgico, esami istologico e di staging: – radioterapia: riduce il rischio di recidive locali a 10 anni dal 30 a
meno del 10%– chemioterapia:
• aumenta la sopravvivenza a 10 anni: • del 12% nelle donne di età inferiore a 50 anni con linfonodi
metastatici• del 6% in tutti i casi con linfonodi negativi• del 2% nelle donne di età fra 50 e 69 anni con linfonodi metastatici• i farmaci che si sono rivelati più utili sono: capecitabina,
ciclofosfamide, docetaxel, doxorubicina, epirubicina, gemcitabina, methotrexate, paclitaxel, 5-fluorouracile
• può essere eseguita preoperatoriamente con la finalità di ridurre la massa tumorale e permettere l’esecuzione di interventi conservativi
• nei casi HER2+ si associano gli anticorpi monoclonali trastuzumab o pertuzumab Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammario
Endocrino-terapia:
• è indicata solo nei casi con recettori ormonali presenti (ER+)• Ha, rispetto alla chemioterapia, tossicità minore, e risultati sulla sopravvivenza superiori
• il tamoxifen usato per 5 anni:
1. aumenta la sopravvivenza a 10 anni sia in pre che in post-menopausa: dell’11% nei casi con linfonodi metastatici, del 5% nei casi con linfonodi ascellari negativi
2. riduce il rischio di cancro mammario controlaterale
3. aumenta però il rischio di malattie trombo-emboliche e di cancro dell’endometrio• nelle donne in pre-menopausa l’uso degli analoghi del GnRH (così come l’ovariectomia)
migliora la sopravvivenza a 10 anni:
1. del 13% nei casi con linfonodi metastatici
2. del 6,8% nei casi con linfonodi ascellari negativi• in post-menopausa gli inibitori dell’aromatasi anatrazolo, exemestane e letrozolo:
1. migliorano, rispetto al tamoxifene, la sopravvivenza senza recidive
2. riducono il rischio di malattie trombo-emboliche e di cancro dell’endometrio
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario localmente avanzato
(infiltrazione della pelle, o della parete toracica, o linfonodi ascellari fissi)
• La probabilità di metastasi a distanza è superiore al 70%, ma la sopravvivenza media supera i 2 anni
• molti di questi pazienti sono persone anziane con tumori a lenta evoluzione e ER+ che rispondono bene agli inibitori delle aromatasi e ad un successivo trattamento con radioterapia su mammella, ascella e sopraclaveare
• le persone con ER+, dopo la chemioterapia, vengono trattate:1. in pre-menopausa con agonisti dell’LHRH e tamoxifene2. in post-menopausa con gli inibitori dell’aromatasi• le persone giovani e quelle con ER- vengono trattate con
chemioterapia seguita da chirurgia e/o radioterapia• le persone HER2+++ rispondono bene ad una associazione di
chemioterapia e trastuzumab Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Carcinoma mammario localmente avanzato (T4)
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma infiammatorio
Dr. Giuseppe Fariselli
Le metastasi
Dr. Giuseppe Fariselli
Le metastasi
Dr. Giuseppe Fariselli
Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario in fase metastatica (I°)Endocrino-terapia (I°)
Malgrado che il 20% dei pazienti con metastasi a distanza, soprattutto ER+ in post-menopausa, sopravviva 5 anni, il principale scopo dei trattamenti deve essere la palliazione dei sintomi, che può essere ottenuta con:
• endocrino-terapia:1. in pre-menopausa è indicato un trattamento con LHRH agonisti e
tamoxifen o con inibitori delle aromatasi di III° generazione come anastrazolo, letrozolo, exemestane
2. in post-menopausa sono indicati gli inibitori dell’aromatasi di III° generazione e il tamoxifen. I successivi trattamenti comprendono fulvestrant, megestrol, everolimus (mTOR inibitore) associato a exemestane, gefitinib (inibitore del recettore di crescita epidermico EGFR) associato ad anastrazolo
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Il carcinoma mammario
• Terapia del cancro mammario in fase metastatica (II°)• Terapie endocrine in uso nel carcinoma mammario in fase
metastatica (II°) • Classe di agenti
• Selective estrogen receptor modulators:TamoxifenToremifene
• Estrogen receptor down-regulator:Fulvestrant
• Luteinizing hormone-releasing hormone analogues:GoserelinLeuprorelin
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Il carcinoma mammario• Terapia del cancro mammario in fase metastatica (III°)• Terapie endocrine in uso nel carcinoma mammario in fase
metastatica (III°) • Classe di agenti
• Third-generation aromatase inhibitors:• Non-steroidalAnastrozoleLetrozole
• SteroidalExemestane
• Progestins:Medroxyprogesterone acetateMegestrol acetate
• Androgens • Anabolic steroids:Nandrolone decanoa
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Il carcinoma mammario
Terapia del cancro mammario in fase metastatica (IV°)
• Chemioterapia (I°):1. indicata in caso di metastasi epatiche o polmonari
in pazienti con recettori estrogeni negativi2. la risposta avviene nel 50% dei casi e dura,
mediamente, 8 mesi per ogni singolo farmaco o schema terapeutico
3. malgrado i pesanti effetti collaterali (alopecia, letargia, mielosoppressione, mucosite, nausea, tossicità neurologica) la qualità di vita nelle persone responsive ai trattamenti è superiore a quella delle persone non risponsive
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario in fase metastatica (V°)
• Chemioterapia (II°):• I cancri tripli negativi (recettori ormonali assenti ed
HER2-) possono venire trattati, meglio se in modalità sequenziale, inizialmente con antracicline, poi con taxani, seguiti da capecitabina e vinorelbina.
• I chemioterapici di II° linea sono docetaxel, paclitaxel, nab-paclitaxel (nanoparticle albumine-bound paclitaxel), eribulin mesylate (un analogo sintetico del halichondrin B, un nuovo inibitore della dinamica dei microtubuli estratto dalla spugna marina Halichondria okadai), capecitabina, gemcitabina, ixabepilone, vinorelbina, 5-fluorouracile, vinblastina, methotrexate, mitomicin C, composti del platino.
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario in fase metastatica (VI°)
• Chemioterapia (III°):
• L’efficacia del paclitaxel, approvato nel 1992, è paragonabile a quelle di 2 nuovi e carissimi agenti: nanoparticle albumin-bound (nab)-paclitaxel e ixabepilone.
• Le persone affette da TNBC (triple-negative breast cancer) potrebbero rispondere ad un trattamento con un agente oncolitico: l’herpes virus mutante NV106
• La melatonina esercita un effetto inibitorio sulla diffusione delle cellule del carcinoma mammario attraverso la down-regulation della p38 pathway, e l’inibizione dell’espressione e dell’attività del MMP-2 e del MMP-9
• Terapie scarsamente cardiotossiche sono ciclofosfamide, fluorouracile), mitoxantrone e vinorelbina.
• L’antipsicotico olanzapine controlla efficacemente la nausea chemio indotta
• L’antidepressivo duloxetine è utile per alleviare il dolore nei pazienti che lamentano dolore neuropatico chemio-indotto. Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario in fase metastatica (VII°)
Chemioterapici in uso nel carcinoma mammario in fase metastatica (I°)
• Non-anthracycline-containing:Cyclophosphamide/methotrexate/5-fluorouracil (CMF)Platinum-based combinations (e.g. cisplatin + 5-
fluorouracil)CapecitabineVinorelbineGemcitabine
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Il carcinoma mammario
• Terapia del cancro mammario in fase metastatica (VIII°)
• Chemioterapici in uso nel carcinoma mammario in fase metastatica (II°)
Capecitabine + vinorelbineVinorelbine ± gemcitabineOral cyclophosphamide with or without methotrexate
(metronomic chemotherapy)
• Anthracycline-containingDoxorubicin or epirubicin monotherapy (weekly or 3-weekly)Doxorubicin or epirubicin/cyclophosphamideLiposomal doxorubicin with or without cyclophosphamide5-fluorouracil/doxorubicin/cyclophosphamide5-fluorouracil/epirubicin/cyclophosphamide Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammario• Terapia del cancro mammario in fase metastatica (IX°)
• Chemioterapici in uso nel carcinoma mammario in fase metastatica (III°)
• Taxane-containingPaclitaxel monotherapy weeklyDocetaxel monotherapy 3-weekly or weeklyDoxorubicin/taxane (paclitaxel or docetaxel)Epirubicin/taxane (paclitaxel or docetaxel)Docetaxel/capecitabinePaclitaxel/gemcitabinePaclitaxel/vinorelbinePaclitaxel/carboplatin
• New cytotoxic agentsIxabepiloneAbraxane (nab-paclitaxel)
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LE NUOVE TERAPIE
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Il carcinoma mammario• Terapia del cancro mammario in fase
metastatica (X°)
• anticorpi monoclonali (I°):• I casi con HER2+ possono essere trattati, monitorando le condizioni
cardiologiche, con tratuzumab (un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega all’ectodominio del recettore del fattore di crescita epidermico 2 HER2 + chemioterapia con taxani.
• In caso di progressione si può passare a lapatinib (inibitore del fattore di crescita epidermico e dell’HER2) + capecitabina, aggiungendo, nei casi in cui i recettori ormonali sono presenti, la terapia endocrina.
• Il trastuzumab emtansine (T-DM1) coniuga trastuzumab al potente agente antimicrotubuli DM1, derivato dal chemioterapico maytansine.
• Il pertuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al recettore HER2 in un sito diverso da quello del trastuzumab, i cui principali effetti collaterali sono diarrea, fatigue e nausea. Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammario• Terapia del cancro mammario in fase
metastatica (XI°)
• anticorpi monoclonali (II°) • L’utilità dell’agente anti-angiogenetico bevacizumab (inibitore
del fattore di crescita dell’endotelio vascolare che può essere associato a paclitaxel, capecitabina, docetaxel, o nab-paclitaxel) è controversa e i risultati sono scarsi.
• bevacizumab, lapatinib e trastuzumab, singolarmente assunti o in combinazione con la chemioterapia, ottengono risposte significative nel 10% circa delle persone trattate.
• radioterapia:• è indicata in caso di metastasi cerebrali, corioidee, cutanee,
linfonodali, ossee dolorose e a rischio di frattura
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammario• Terapia del cancro mammario in fase metastatica (XII°)
• bifosfonati: in caso di metastasi ossee clodronato, ibandronato, pamidronato,
zoledronato e denosumab (inibitore biologico degli osteoclasti) attenuano il dolore, riducono il rischio di fratture patologiche, in particolare nelle lesioni osteolitiche, prevengono e curano l’ipercalcemia maligna
• terapie antalgiche, da scegliere i base alla gravità del dolore: 1. per dolori deboli analgesici non oppioidi come paracetamolo e
FANS (celecoxib, diclofenac, flurbiprofen, naproxen) 2. per dolori moderati ma non controllati aggiungere analgesici
oppioidi deboli (codeina, diidrocodeina, tramadolo)
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammario Terapia del cancro mammario in fase metastatica (XIII°)Terapia antalgiche (II°)
• per dolori intensi e incontrollati sostituire gli oppiodi deboli con morfina orale, oxicodone (simile alla morfina ma doppiamente potente), diamorfina idrocloride sottocutanea (3 volte più potente della morfina orale), idromorfone (7,5 volte più potente), alfentanil trans-dermico e per infusione sottocutanea continua (30 volte più potente), fentanyl trans-dermico (100 volte più potente della morfina orale)
• in caso di insufficiente controllo del dolore è possibile attuare un blocco dei nervi periferici e del plesso brachiale, interventi ortopedici e neurochirurgici come vertebroplastiche, impianto di pompe e stimolatori, laminectomie
Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
+393388198646giuseppe.fariselli@fastwebnet
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Il carcinoma mammarioTerapia del cancro mammario in fase metastatica (XIV°)
• Le terapie di palliative e di supporto, comprendono:
• antiemetici, antimicotici, antivirali, lassativi, steroidi, antidepressivi triciclici, anticonvulsivanti, ketamina, miorilassanti, benzodiazepine, terapia occupazionale, fisioterapia, terapie rilassanti come massoterapia e ipnosi, agopuntura, aromaterapia, reflessologia, psicoterapia, terapia artistica
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Il carcinoma mammario
• I farmaci per la chemio prevenzione del cancro mammario
• Il tamoxifen ha maggior efficacia, può essere usato in premenoppausa, aumenta il rischio di cancro all’utero e tromboflebiti
• Il raloxifene è preferibile nelle donne in post-menopausa, ha minori effetti collaterali
• Il tibolone aumenta il rischio di ictus• Il lasofoxifene riduce il rischio di
coronaropatie, ictus, fratture. Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
+393388198646giuseppe.fariselli@fastwebnet
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Il carcinoma mammarioLa prognosi è legata:
• alla eradicazione del tumore primario e delle sue metastasi linfonodali
• alla distruzione completa delle micro metastasi ad opera delle terapie mediche
• I principali fattori prognostici sono:• le dimensioni del tumore• il numero di linfonodi ascellari metastatici• il grado di malignità• l’indice proliferativo• il sottotipo istologico• l’invasione linfovascolare• la presenza o meno dei recettori ormonali• la presenza o meno dell’HRE2neu • sono allo studio, ma non fanno ancora parte della pratica clinica
standard, test basati sulla espressione dei geni 21 e 70.Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
Il carcinoma mammario
La sopravvivenza a 10 anni:
• nei casi non infiltranti è superiore al 95%• nei casi inizialmente infiltranti può variare dal 40 al 95%• nei casi localmente avanzati può variare dallo 10 al 60%• nei casi metastatici è attorno allo 0,5%• le persone ER+ con metastasi ossee hanno solitamente
un’evoluzione lenta e una lunga sopravvivenza• le persone ER- con metastasi viscerali hanno una prognosi
peggiore• la risposta alla terapia ormonale (nelle persone ER+) è più
lenta ma più duratura di quella alla chemioterapiaDr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioGli effetti collaterali della chemioterapia sono
(I°):
• Alopecia, astenia, depressione midollare, disturbi alimentari e intestinali, anoressia e bulimia, diarrea, nausea e vomito, aspetto vecchieggiante, depressione e disturbi da attacchi di panico
• Effetti collaterali che possono insorgere acutamente: reazioni allergiche, anafilattiche e da ipersensibilità, flebiti e necrosi tissutali da stravaso, insufficienza renale acuta, iperuricemia
• Effetti collaterali che possono insorgere giorni o settimane dopo la terapia: alopecia, nausea e vomito, coagulazione intravasale disseminata, ileo paralitico e stipsi, infiltrati polmonari
• Effetti collaterali che possono insorgere anni dopo la terapia: anemia, leucemie e secondi tumori solidi (in ordine decrescente: tumori del polmone, della mammella, leucemie, linfomi non-Hd, tumori dell’intestino, della tiroide, del pancreas, della vescica) Dr. Giuseppe Fariselli
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Gli effetti collaterali della chemioterapia
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Il carcinoma mammarioGli effetti collaterali della chemioterapia sono (II°):
• La tossicità d’organo: • cardiaca: può essere sia acuta (danno miocardico, versamento pericardico
o aritmie) che tardiva (dopo circa 12 mesi dispnea e tachicardia, che, nell’1% dei casi ma mortalità del 60%, può evolvere a scompenso cardiaco deficit sistolico; dopo 5 o più anni può manifestarsi una cardiopatia dilatativa con insufficienza cardiaca da deficit di pompa, alterazioni valvolari e aritmie)
• cutanea: alopecia, chiazze eritematose, rash diffusi di papule pruriginose, iperpigmentazione cutanea, hand and foot syndrome con punta delle dita edematose e parestesiche. Unghie: desquamazione, discromia e distrofia con depressioni orizzontali e e iperpigmentazione a bandeo strie orizzontali o verticali. Fototossicità con eritema diffuso ed esacerbazione di cheratosi attiniche e seborroiche, in caso di esposizione solare o a raggi UVA. L’associazione di chemioterapia a radioterapia può portare a desquamazione, eritema, possibile formazione di ulcerazioni cutanee
• epatica: può variare da transitorio aumento degli enzimi a fibrosi cronica non evolutiva, a VOD (Hepatic Venoocclusive Disease), che compare nel 4-22% dei casi trattati con chemioterapia ad alte dosi seguita da infusione di cellule staminali, e si manifesta con dolore all’ipocondrio destra, epatomegalia, ittero, ascite, può essere irreversibile e fatale. Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioGli effetti collaterali della chemioterapia sono
(III°):
• tossicità gonadica• candidosi orale, delle prime vie aeree e
digestive, vescica, intestino, vagina e genitali esterni
• cistite chimica• diarrea• combinazione di nausea, vomito e diarrea• tossicità neurologica • tossicità oculare• tossicità polmonare• tossicità renale Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioGli effetti collaterali delle terapie a bersaglio
molecolare (I°):
Trastuzumab:• (blocca, legandosi alla proteina di superficie delle
cellule neoplastiche HER2, la crescita e la divisione delle cellule tumorali stesse dovute all’attacco all’HER2 della proteina prodotta naturalmente dal corpo umano definita fattore di crescita epidermico FCE)
• tossicità cardiaca, in particolare se associato a doxorubicina, brividi e febbre durante l’infusione, diarrea, dolori lievi nelle sedi metastatiche, sintomi simil-influenzali
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Il carcinoma mammarioGli effetti collaterali delle terapie a bersaglio molecolare (II°):
Bevacizumab (anti-VEGF):• (blocca la proteina chiave della neoangiogenesi neoplastica)• molto comuni (10%):• anoressia, astenia, affaticamento, cefalea, costipazione, depressione
midollare, dermatite esfoliativa, diarrea, nausea, vomito, discolorazione della pelle, disgeusia, dispnea, disturbi oculari, dolore nella sede della somministrazione, emorragia rettale, epistassi, ipertensione, neuropatia sensoria periferica, piressia, proteinuria, rinite, secchezza cutanea, stomatite
• comuni (1-10%): infezione, ascesso, sepsi, anemia, neutropenia febbrile, disidratazione, accidente cerebrovascolare, cefalea, sonnolenza, letargia, sincope, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia sopraventricolare, tromboembolia arteriosa (accidente cerebrovascolare, infarto miocardico, attacco ischemico transitorio, altri eventi trombo embolici arteriosi), trombosi venosa profonda, emorragia, embolia polmonare, ipossia, disordini gastrointestinali, dolore addominale, ostruzione intestinale, perforazione intestinale, fistole, eritrodisestesia palmo-plantare, debolezza muscolare, proteinuria, infezione del tratto urinario
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Il carcinoma mammario
Gli effetti collaterali delle terapie ormonali sono:
• Aumenta rischio di malattie trombo-emboliche
• Aumentato rischio di carcinomi dell’endometrio
• Sintomi menopausali: mentali, ginecologici, ossei
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Gli effetti collaterali delle terapie ormonali
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Il carcinoma mammario
Gli effetti collaterali della radioterapia sono:
• Edema della mammella, flogosi mammaria, mastodinia
• Radiodermite• Sarcomi mammari, leucemie,
secondi tumori solidi (raro)Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioEffetti tardivi della chemioterapia e della
radioterapia (I°)
• disfunzioni endocrine e metaboliche, ad esempio:
1. danno ipofisario nel 90% delle persone sottoposte a radioterapia su tutto l’encefalo
2. possibile atrofia del surrene conseguente a prolungata somministrazione di corticosteroidi
• conseguenze neuropsicologiche come disfunzioni cognitive, isolamento sociale, difficoltà ad accettare i cambiamenti del proprio corpo e le modificazioni delle funzioni sessuali, possibile perdita della posizione sociale, del lavoro e degli affetti Dr. Giuseppe Fariselli
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Il carcinoma mammarioEffetti tardivi della chemioterapia e della radioterapia
(II°)
• danni organici a: • cuore: è particolarmente dannosa l’associazione di antracicline e trastuzumab con la
radioterapia sulla mammella sinistra• occhio: gli steroidi ad alte dosi possono determinare l’insorgenza di una cataratta, la
radioterapia può determinare la comparsa di una sindrome di Sjogren • orecchio: i derivati del platino possono causare riduzione della capacità uditiva e
tinnito• rene: il cisplatino, gli anti-infiammatori non steroidei e gli antibiotici aminoglicosidici
frequentemente usati nelle sepsi neutropeniche possono causare insufficienza renale cronica
• scheletro: l’induzione di menopausa precoce e l’uso prolungato di steroidi possono determinare una riduzione della densità minerale delle ossa
• sistema nervoso: l’oxaliplatino, così come, cumulativamente, cisplatino, taxani e vincristina, può dare dolore e torpore alle mani, ai piedi e attorno alla bocca, esacerbati dal freddo, in genere transitori in caso di sospensione dei trattamenti
• secondi tumori: adriblastina, ciclofosfamide e radioterapia possono causare secondi tumori dopo 10-20 anni
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
• E’ un atto medico che consiste nella visita del paziente seguita da microiniezioni sottocutanee di rimedi a costituzione specifica in specifici punti di agopuntura
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario La visita del paziente comprende:
1.Anamnesi
1.Visita medica
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
L’anamnesi comprende:
• l’anamnesi familiare• l’anamnesi fisiologica• l’anamnesi patologica• l’anamnesi energetica
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario: l’anamnesi energetica (I°)
COLORE (PREFERITO/NON GRADITO)
VERDE - BLU ROSSO GIALLO BIANCO NERO
MOVIMENTO LEGNO FUOCO TERRA METALLO ACQUA
EVOLUZIONE NASCITA CULMINE TRASFORMA-ZIONE
DECLINO STAGNAZIONE
STAGIONE PRIMAVERA ESTATE TARDA ESTATE AUTUNNO INVERNO
DIREZIONE EST SUD CENTRO OVEST NORD
ENERGIA COSMICA
VENTO CALORE UMIDITA’ SECCO FREDDO
ORGANO FEGATO CUORE MILZA-PANCREAS
POLMONE RENI
VISCERE VESCICOLA BILIARE
INTESTINO TENUE
STOMACO GROSSO INTESTINO
VESCICA
STRATO DEL CORPO
MUSCOLI - TENDINI
VASI SANGUIGNI
CONNETTIVO PELLE OSSA
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario: l’anamnesi energetica (II°)COLORE VERDE - BLU ROSSO GIALLO BIANCO NERO
LIQUIDO DEL CORPO BILE SANGUE LINFA MUCO URINA
ATTIVITA’ ORGANI DI SENSO GUARDARE, OCCHI, VISTA
PARLARE, LINGUA, ELOQUIO
GUSTARE-TOCCARE, BOCCA- LABBRA, GUSTO-TATTO
FIUTARE, NASO, OLFATTO
ASCOLTARE,OREC-CHIO, UDITO
SECREZIONE LACRIME SALIVA BAVA CATARRO CERUME
SAPORE (PREFERITO/NON GRADITO)
ACIDO AMARO DOLCE PICCANTE SALATO
PSICHISMO NORMALE ATTIVITA’, CONTROLLO –DECISIONE, IMMAGINAZIONE, IMPULSIVITA’
COMUNICATIVITA’,GIOIA, PRESA DI COSCIENZA, SENSIBILITA’
COORDINAZIONE, INTEGRAZIONE, RIFLESSIONE
CONCENTRAZIONE, CREATIVITA’, RISERVATEZZA
DECISIONE, VOLONTA’
PSICHISMO PATOLOGICO AGGRESSIVITA’, COLLERA, INIBIZIONE, IRRITABILITA’, RABBIA
EMOTIVITA’, ESIBIZIONISMO, ISTERIA
OSSESSIONE, PREOCCUPAZIONE, RIMUGINAZIONE
INTROVERSIONE, MELANCONIA, TRISTEZZA
ANGOSCIA, ANSIA, PAURA, TIMORE
MANIFESTAZIONE EMOZIONALE
GRIDA RISO CANTO TOSSE GEMITO
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
La visita medica deve essere completa
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario La mesoterapia
• Il termine mesoterapia deriva dal greco μέσος, medio, e θεραπεία, trattamento, e fu utilizzato per la prima volta, in un articolo pubblicato sulla rivista “Presse Medicale”, dal medico francese Michel Pistor, nel 1958.
• Forse attuata nel 400 d.C. da Ippocrate e utilizzata dagli anni ’20 del XX° secolo dal medico veneziano Pietro Orlandini, è una tecnica di iniezione dei farmaci per via intradermica che avvicina la terapia al luogo della patologia.
• Il procedimento consiste in una serie di micro-iniezioni di deboli quantità di farmaci (antibiotici, procaina, vaccini, vitamine, etc.) ed è utilizzato nel trattamento locale della cellulite, dei reumatismi, delle malattie infettive o allergiche delle vie respiratorie, dell'emicrania, delle malattie vascolari.
• Il vantaggio consiste nel poter utilizzare ridotte dosi di principio attivo che persistono per più tempo rispetto alla via di somministrazione intramuscolare, con ridotto coinvolgimento di altri organi e riduzione del rischio di eventi avversi o effetti collaterali.
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario L’omeomesoterapia: • E’ la mesoterapia con rimedi diluiti e dinamizzati• A differenza della mesoterapia allopatica, in omeomesoterapia
meno iniezioni si eseguono e meno liquido si inetta e migliori sono i risultati, in particolare sul dolore.
• I vantaggi dell’omeomesoterapia rispetto alla mesoterapia classica sono:
1. assenza di reazioni allergiche significative, pur, fino alla diluizione D24, in presenza di molecole del farmaco
2. assenza di effetti collaterali grazie ad una terapia drenante che stimola gli emuntori ad eliminare le sostanze tossiche liberate dal connettivo
3. possibilità di eseguire le sedute di omeomesoterapia anche in gravidanza
4. possibilità di curare contemporaneamente patologie diverse5. possibilità di iniettare rimedi omeopatici in punti di agopuntura
specifici. Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia [email protected]
La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario I punti di agopuntura, definti come xue:
apertura, cratere, e shu: comunicazione, trasmissione:
• sono delle aree la cui puntura provoca la stimolazione di un merididiano energetico
• In esse viene documentata:1.una diminuzione delle resistenze elettriche
cutanee2.una maggior concentrazione di terminazioni
nervose3. incrementi delle endorfine, idrocortisone,
serotonina, tasso di anticorpi Dr. Giuseppe FariselliSpecialista in Oncologia
La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario I meridiani energetici:
• sono dei canali (12 principali, 8 straordinari o meravigliosi, 15 collaterali), diffusi in tutto il corpo, che permettono la circolazione energetica e mettono in comunicazione la parte superficiale del corpo con gli organi interni, la cui presenza è stata scientificamente dimostrata, negli anni ’90 del XX secolo, dai francesi J.C. Darras e P. de Vernejoul mediante esperimenti condotti all’ospedale Necker di Parigi col Tecnezio 99, che hanno evidenziato una progressione del mezzo radioattivo esattamente lungo il decorso del meridiano di circa 30 cm in 5’
• all’interno dei meridiani circola l’energia che sta alla base della vita
• un blocco della circolazione energetica, così come una carenza o un eccesso di energia causano quello stato che noi chiamiamo malattia Dr. Giuseppe Fariselli
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario agisce curando il benessere delle persone che si rivolgono al medico
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammario
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammarioMetodi:
1. disinfettare il meridiano interessato lungo la direzione del flusso energetico
2. pungere rapidamente la cute con ago 30G 6 mm. penetrando obliquamente, secondo la direzione del flusso energetico
3. iniettare secondo la direzione del flusso energetico4. appena rimosso l’ago premere sul punto, compatibilmente
con le capacità coagulative del paziente (eventualmente utilizzare un ago 32G)
5. massaggiare infine il meridiano lungo la direzione del flusso energetico Dr. Giuseppe Fariselli
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La mesoterapia nelle persone affette da carcinoma mammarioPuò essere eseguita:
• nelle persone che desiderano prevenire i tumori• nelle persone alle quali è stato appena diagnosticato
un tumore• nelle persone che sono sottoposte ai trattamenti
tradizionali• nelle persone i cui trattamenti tradizionali sono
terminati• nelle persone affette da neoplasie localmente
avanzate• nelle persone affette da recidive locali• nelle persone affette da neoplasie in fase
metastatica Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia [email protected]
La mesoterapia nelle persone che desiderano prevenire il carcinoma mammarioLa prevenzione nelle persone che
desiderano prevenire il carcinoma mammario si applica mediante:
• disintossicazione• potenziamento dell’energia difensiva• potenziamento dell’immunità• difesa dallo stress (modulazione
neurologica compensativa del sistema orto e parasimpatico)
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La mesoterapia nelle persone che desiderano prevenire il carcinoma mammario
Possiamo eseguire 2 sedute settimanali 2 volte all’anno iniettando rimedi a base di psorinum, sulfur, thuja, fumaria officinalis, galium aparine, ipotalamo anteriore e posteriore, gangli linfatici, midollo osseo, milza, timo, fegato, rene, procaina, viscum album fermentatum)
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La mesoterapia nelle persone che desiderano prevenire il carcinoma mammario
Iniettare:
• nei punti di drenaggio Yang Keo • nei punti di comando dell’energia
difensiva: fegato e rene• nei punti di comando dell’immunità:
milza/pancreas • nei punti di comando dell’orto-
parasimpatico anteriori e posteriori Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia [email protected]
La mesoterapia nelle persone alle quali è stato appena diagnosticato un carcinoma mammario
Possiamo eseguire 1 seduta settimanale fino all’inizio dei trattamenti tradizionali iniettando psorinum, sulfur, thuja, galium aparine, fumaria officinalis, ipotalamo anteriore e posteriore, gangli linfatici, midollo osseo, milza, timo, fegato, rene, procaina, viscum album fermentatum)
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La mesoterapia nelle persone alle quali è stato appena diagnosticato un carcinoma mammario
• nei punti di comando dell’orto-parasimpatico:
4/5 VC, 12 VC, 17 VC, 3 VG, 9 VG, 14 VG
• nei punti di drenaggio Yang Keo:62 V, 3 I.T., 3 R, 14 VG, 23 V, 38 VB
• nei punti di comando dell’immunità:20 V, 13 F
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La mesoterapia nelle persone che sono sottoposte ai trattamenti tradizionali per un carcinoma mammario
Durante i trattamenti tradizionali, e per tutta la loro durata, possiamo eseguire 1 seduta mensile iniettando rimedi a base di cortisone acetato, methylglyoxal, glyoxal, carduus marianus, chelidonium maius, nux vomica, phosphorus, tartarus stibiatus, solidago virga aurea, sulfur, thuja, causticum, ipotalamo anteriore e posteriore, gangli linfatici, midollo osseo, milza, timo, stomaco, tessuto connettivo, polmone, colon, pelle, rene, vescica, fegato, vescicola biliare, cuore, intestino tenue, diencefalo, ipofisi anteriore, nervi, occhi, ghiandole surrenali, ghiandola tiroidea, sistema nervoso centrale, procaina, viscum album fermentatum
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La mesoterapia nelle persone che sono sottoposte ai trattamenti tradizionali per un carcinoma mammario
• sulla cicatrice chirurgica• nei punti di drenaggio Yang Keo • nei punti di comando dell’energia
difensiva: fegato e rene • nei punti di comando dell’immunità:
milza/pancreas • nei punti di comando dell’orto-
parasimpatico • negli agopunti specifici per la cura delle
tossicità iatrogene lamentate e prevedibili Dr. Giuseppe Fariselli
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Medicine naturali e chemioterapia
Dr. Giuseppe Fariselli
Arrivederci al 03-02-2014Il carcinoma polmonare
Dr. Giuseppe Fariselli Studio Medico, via G. Giacosa 71, 20127 Milano Tel. 0226143258 – 3388198646 [email protected]
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