Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

52
Anno 38 N.1 • € 2,00 • Spedizione in Abb. Post. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 • C/C post. n. I7233099 TUTTI I CARNEVALE VALENTINA GIRAMONDO BOB BOYS DOPO PAUSINI L’ISOLA FUORI DAL BUIO! TUTTI INSIEME CONTRO LA CRISI IL PIANO CASA TORNIAMO ALLA CAMPAGNA TRASPORTI: CIELO, TERRA, MARE GLAMOUR CITY GIOVANI E NUOVI TALENTI SOGNI E BISOGNI A CAGLIARI

description

Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Transcript of Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Page 1: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Anno 38 N.1 • € 2,00 • Spedizione in Abb. Post. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 • C/C post. n. I7233099

TUTTI I CARNEVALE VALENTINA GIRAMONDOBOB BOYS DOPO PAUSINI

L’ISOLA FUORI DAL BUIO!

TUTTI INSIEMECONTRO LA CRISI

IL PIANO CASA

TORNIAMO ALLA CAMPAGNA

TRASPORTI: CIELO, TERRA, MARE

GLAMOUR CITYGIOVANI E NUOVI TALENTI

SOGNI E BISOGNI A CAGLIARI

Page 2: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

2

Page 3: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Direttore responsabileGIORGIO [email protected]

In redazione:Simone Ariu, Claudia Cao, Laura Bonu

Antonella Solinas, Maurizio Artizzu, Michela Sorgia

Scritti di:Giorgio Ariu, Giampaolo Lallai, Michela Sorgia,

Claudia Cao, Laura Bonu, Nicola AdamuSimone Ariu, Francesco Fuggetta, Valentina Caruso

Fotografie di:Andrea Nissardi, GIA foto,

Enrico Spanu, Maurizio Artizzu, Mario Lastretti, Roberto Tronci, Sarah Pinson, Enrico Spanu,Silvia Bonato, Lepsus, Alessandro Mandis,Franco Russo, Chiaroscuro, Piero Caput

Redazione e Centro di Produzionevia Sardegna 132 - Cagliari

Tel. 070.728356 - Fax [email protected]

Grafica e impaginazioneGia Comunicazione

Concessionaria per la pubblicitàGIA Comunicazione

via Sardegna , 132 CagliariTel. 070.728592 - Fax 070.728214

Anno 38 - N.1 Febbraio 2010Stampa e allestimentoGRAFICHE GHIANI

Registrazione Tribunale di Cagliari n. 21del 23 Gennaio 1973Ufficio del Garante

Presidenza del Consiglio dei MinistriRegistro Nazionale della Stampa n. 3165

Sped. in Abb. post. - 45% - art. 2 comma 20/blegge 662/96 Filiale di Cagliari

Abbonamento a 12 numeri € 20,00Ufficio abbonamenti

Gia Editricevia Sardegna 132

09124 CagliariDistribuzione:

Cagliari-Olbia: Agenzia Fantini

giorgio ariu editore

Premio Europa per l’EditoriaPremio Editore dell’Anno per l’impegno sociale

e la valorizzazione della cultura sardawww.giacomunicazione.it

21

PIANO CASA

MITICO

34CAGLIARI CITTÀ APERTA

6 Foto di copertina Sarah Pinson

40

VIAGGIARE SICURIRISPARMIANDO

DAI BISOGNIDELLA GENTEALLE REGOLE

8

16

22

31

CATERINA MURINORIPARTE DAL TEATRO

A CHENT’ANNOSNOZZE D’ORO A CAGLIARI

Anno 37 N.3 • € 2,00 • Spedizione in Abb. Post. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 • C/C post. n. I7233099

TUTTI I CARNEVALE VALENTINA GIRAMONDOBOB BOYS DOPO PAUSINI

L’ISOLA FUORI DAL BUIO!

TUTTI INSIEMECONTRO LA CRISI

IL PIANO CASA

TORNIAMO ALLA CAMPAGNA

TRASPORTI: CIELO, TERRA, MARE

GLAMOUR CITYGIOVANI E NUOVI TALENTI

SOGNI E BISOGNI A CAGLIARI

I IN FONDO ALL’ANIMADEI SARDI

Page 4: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Dialogo

Giorgio AriuDirettore de Il [email protected]

Col pieno di cassaintegrati, con gli operai e i quadri di Portovesme, Portotorres, Ottana e via spegnendo ciminiere e speranze, l’isola imple-menta il proprio destino. Quello di stare in ginocchio. Terra di conqui-sta da sempre per predatori, corsari e industrialotti dal fascino straniero. Prendono i soldi (pubblici) e scappano. Qui hanno sempre riciclato tutto. Dai macchinari sfatti, sovvenzionati per nuovi, a diffuse complicità. Intanto i migliori, quelli più acculturati tra i sardi, scappano assieme alle valigie di cartone (sono trolley, ma sono sempre legate allo spago della disperazione). La classe politica deve fare di tutto per trattenerli. Dire loro che qui col gusto

della sfida, alimentando impegno e esaltando la filiera dell’ospitalità (am-biente, campagna, manualità e servizi alti) possiamo fare la Rivoluzione. Ma deve cambiare la classe politica, più protesa alla rissa, ai veti incrociati, ai voti di scambio e a spargere veleni. Ha ragione il presidente Ugo Cappellacci quando ancora una volta sottoli-nea che in Consiglio Regionale “la Sardegna non ha bisogno di risse, po-lemiche e atteggiamenti negativi, ma ha la necessità di una classe politica matura, coesa e lungimirante, protesa sempre al servizio del Popolo sardo”.

La Juve, Gruppo Fiat, floppa sui campi di calcio dopo avere perso stile (cac-ciata indegna di Ranieri a due giorna-te dal termine dello scorso campiona-to) e 50 milioni sul mercato per non andare neanche in Ferrara. Ora ne mette sul piatto altri 50 per silenziare tifo e gazzettieri di piazza Castello. Da mesi,Fiat annuncia la chiusura della fabbrica di Termini Imerese e chiede aiuti di Stato. Come da sempre. Dai mezzi di guerra alle armi del ricatto sulla pelle dei lavoratori e dei contri-buenti italiani.

Morgan si, Morgan no. Ah, l’artista! Diabolico, mefistofelico, blu vertigo. Roba da cagotto, il dibattito tra col-pevolisti e innocentisti (tra questi la collega Claudia Mori in Celentano che gira le colpe alla società che non of-fre prospettive ai giovani). Il messag-gio è allucinante in tutti i sensi. Chi al massimo con il te o la coca cola si eccita sino allo sballo sa che per stare in piedi nella vita, deve contare su se stesso, su ciò che ha costruito inte-riormente. Da ragazzino, in via Dante mentre esordivo con una peccami-nosissima Mentola fui sorpreso dai miei famigliari: uno schiaffone e via. Con lo sport neanche una pastiglia di Cebion (vitamina C) per rafforzare le prestazioni. Cresceva l’autostima e volevo vincere solo con le mie forze.Giro per le scuole a parlare di Civicrazia, di Gandhi (la cultura della verità) e di giornalismo: ai ragazzi dico sempre che è da buttarsi via se ci si dà al doping. Quello di qualunque specie. C’è qualche tossicologo, passato per-fino nelle Istituzioni, che teorizza da tempo e dal suo pulpito che certe dro-ghe non sono poi così dannose. Che si consumi da solo le cellule cerebrali e non tocchi neanche gli animali per i suoi studi. Anche se poi i danni li paga il Sistema Sanitario Nazionale, cioè tutti noi. Pensate quanto costa-no alla società coloro che dal piccolo sballo accompagnano la propria vita sino all’annientamento. Complici, pe-raltro, del sistema globale del traffico, della mafie che poi riciclano i proven-ti illeciti nella catena degli affari en-trando a gamba tesa sul commercio, nello show business, nell’industria. Che impresa, tenere a carico nostro tutti questi fighetti che imperversano anche nei palinsesti televisivi, strapa-gati magari col canone. Cioè il tanto per dire basta a questi “artisti” di giro. Iniziamo a fare come nel calcio: se vie-ni beccato, vai fuori per anni. Anche perché oltre al messaggio negativo, hai truccato la tua prestazione. E la gara nel Sistema che ha violentato la meritocrazia.

Crisi e nuova politica

Juve e Grupppo FIAT

Morgan e il costo della droga

Dialogo a cura di Giorgio Ariu

Ugo Cappellacci

Luciano Uras e Radhouan Ben Amara dei Comunisti Sinistra Sarda

L’assessore al Lavoro Franco Manca

Enr

ico

Spa

nu

Sar

ah P

inso

nS

arah

Pin

son

Page 5: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 5

5

IL CIBO SARDOSEDUCE MOSCA

САРДИНСКАЯ ПИЩА ПОКОРЯЕТ МОСКВУ

RUSSIA, PAESE AMICO SARDINIA TRENDY FOOD LA SARDEGNA A MOSCA

IN EDICOLA

www.giacomunicazione.it

Page 6: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

LE STRATEGIE PER IL RILANCIO DELL’EDILIZIA E PER USCIRE DALLA CRISI

il Cagliaritano6

Rilancio del settore edilizio, ri-qualificazione e rinnovamen-to, risparmio energetico, ab-battimento dei rallentamenti

burocratici e precedenza alle esigen-ze dei cittadini: questi gli ingredienti all’origine della Legge Regionale n. 4, più comunemente nota con il nome di Piano Casa. Al fine di venire incontro ai bisogni delle famiglie attraverso misure quali ampliamenti, demolizione e ricostru-zione e attraverso incentivi volumetri-ci, il Piano è pensato «per far sì che i cittadini - come ha affermato il capo gruppo Forza Italia, Ugo Storelli - con

poche risorse possano accelerare i pro-cessi che senza questa legge avrebbero ostacoli normativi, possano abbellire e adattare alle proprie esigenze la pro-pria casa e dare un nuovo volto alla città di Cagliari».Approvati il 23 ottobre e pubblicati il 31 dello stesso mese, i 17 articoli di questa legge sono frutto in realtà di una genesi emblematica della ripresa concertazione non solo tra Governo e Regioni, ma soprattutto all’inter-no della nostra regione stessa: come ha sottolineato il primo cittadino di Cagliari, Emilio Floris, è grazie alla presentazione e alla mediazione svolta

dall’Assessore all’Urbanistica Gabriele Asunis che si è arrivati a un Piano di fondamentale importanza per cittadi-ni, Comuni e imprenditoria regionale.«Qual è il compito dei cittadini nello scenario della Legge Regionale? – si è domandato l’assessore all’Urbanistica di Cagliari Giovanni Maria Campus – Restituire sovranità al cittadino è il primo obiettivo di questo Piano, ma non più al cittadino visto con sospetto come cementificatore. In Italia è un at-teggiamento mentale diffuso quello che vede la costruzione in accezione nega-tiva, ma al giorno d’oggi risulta davvero intollerabile. È necessario che si smet-

P iano casadai bisogni della gente alle regole

Gabriele Asunis

Page 7: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

LE STRATEGIE PER IL RILANCIO DELL’EDILIZIA E PER USCIRE DALLA CRISI

Creator : DragonArtdragonartz.wordpress.com

ta di parlare di cosa si può o non si può fare e si inizi a parlare di cosa si deve fare e mettere anche i cittadini nelle condizioni di agire».Oggi, infatti, come ha sottolineato lo stesso Campus, si pone spesso l’ac-cento sul fatto che la grande mag-gioranza degli italiani sia proprieta-rio della casa, senza valutare quanto questo contribuisca nel mantenimento dell’obsolescenza di quelle costruzioni di scarsa qualità e sostenibilità prodot-te quaranta o cinquant’anni fa.«Sono due i temi a sostegno di questo Piano – ha continuato Campus -: il pri-mo di carattere congiunturale, perché se l’edilizia si ferma tutta l’economia inevitabilmente rallenta. Il secondo a carattere strategico: intervenire su ma-teriale obsoleto per non lasciare ai no-stri figli un patrimonio dequalificato, e partire dalle esigenze reali per arri-vare alle regole. Insomma entrare tutti insieme in una politica del fare, affi-dando un piccolo capitale al cittadino, creando una regione che abilita i suoi abitanti piuttosto che disabilitarli».Tuttavia questo contributo alla rina-scita che la Regione ha pensato - an-dando oltre la legge promanata dal Governo e aggiudicandosi il prima-to nello studio comparato tra le varie regioni italiane, come ha sottolineato il presidente dell’ANCE, Maurizio De Pascale - rischia di cadere nel vuoto se si arriva a un proliferare di interpreta-zioni autonomo da parte delle singole realtà locali e soprattutto se non si tie-ne a bada il dilagare del lavoro nero.«La marcia in più della legge sarda è stata discostarsi dalle altre regioni puntando sulla qualità architettonica e sull’efficienza energetica – ha asse-rito Gabriele Asunis – L’abbiamo fatto partendo da una fase d’ascolto sul ter-

ritorio, dal dialogo con le amministra-zioni, soprattutto per Cagliari viste le sue specificità».Proprio al fine di chiarire almeno in parte come questa legge debba esse-re interpretata, alla domanda su quali debbano essere gli elementi minimi in possesso del cittadino per poter usu-fruire di questa legge, Asunis risponde: «Il cittadino deve possedere un bene che esista al 31 marzo del 2009, deve possedere il titolo abitativo, il bene deve essere accatastato entro la mede-sima data o l’istanza di accatastamen-to deve essere presentata entro il 1 di-cembre 2009. Per capire quali siano gli interventi che si possono portare a ter-mine, si può dire che siano tutti tranne le attività industriali: anche le attività legate alla residenza, finalizzate a dare servizi di base alla residenza (dalle far-macie ai bar, alle attività commerciali) sono tutte contemplate all’interno del Piano.Esistono poi le dovute restrizioni, come nella Zona A, quella dei centri storici, dove l’immobile deve essere stato re-alizzato da meno di cinquant’anni, o nella fascia costiera da 0 a 300 metri dalla battigia, dove sarà necessaria la previa valutazione della Commissione

regionale per il paesaggio e la qualità architettonica. Restano ovviamente esclusi quei beni di interesse artisti-co, storico archeologico come musei o quelle che ricadano in aree sottoposte a specifiche forma di tutela».Insomma restituire competitività ai no-stri centri abitati, riqualificare anche le nostre strutture turistico- ricettive e puntare sull’efficienza energetica sono i presupposti di base di un progetto che rappresenta una nuova opportuni-tà da sfruttare per l’economia di tutta la regione.

dai bisogni della gente alle regole

Laura Bonu

I principali punti del Piano• Interventi di adeguamento e ampliamento del patrimonio edilizio esistente• Interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola• Interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva• Interventi di demolizione e ricostruzione• Interventi sul patrimonio edilizio pubblico• Aggiornamento e revisione del Piano paesaggistico regionale• Programmi, piani e progetti di valenza strategica per lo sviluppo del territorio• Utilizzo del patrimonio edilizio e recupero dei sottotetti

Pietrino Fois Componente della Commissione Occupazione, Industria ed Energia

Page 8: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano8

C agliari città apertaC’

è stato un tempo in cui Cagliari era una città fortificata e c’è stato un tempo in cui si decise di abbattere le mura abbandonando il ruolo di piaz-

zaforte per porre le basi di una fiorente crescita. Oggi con l’accordo di programma tra il Ministero della Difesa e la Regione (con scadenza nel 2011), Cagliari si stacca da una visione militare degli spa-zi, riappropriandosi di punti strategici per la sua crescita economica e sociale. «Questo accordo in-teressa una vastissima zona di Cagliari, è un pas-so importante per la città che riprende possesso di alcuni edifici di immenso valore storico ed eco-nomico. L’elenco comprende: l’ospedale militare Amerigo Demurtas, il magazzino vestiario di via Liguria, la caserma Gioda in via Nuoro, l’ex pa-nificio militare e l’ex caserma Griffa di viale Buon Cammino, i magazzini del Genio, gli alloggi mili-

tari ed infine la caserma Ederle in viale San Vincenzo », spiega Alessio Mereu, consigliere comunale dei Riformatori e presidente della Commissione ai Lavori Pubblici. Lui, cagliari-tano d’adozione, sottoufficiale del corpo sani-tario presso l’ospedale militare e la caserma Ederle, queste zone le conosce bene. Cosa prevede l’accordo e da quale motiva-zione è supportato?«Tutti i servizi militari oggi attivi nelle varie strutture cagliaritane verranno condensati in unico stabilimento, la Caserma Mereu sita in via San Bartolomeo. Lo scopo è quello di alleg-gerire la città dalla presenza di queste strut-ture, sopratutto nel centro storico. Oggi la ri-duzione dell’organico, la soppressione di enti e reparti e l’abolizione del servizio di leva volon-tario rende inutile l’utilizzo di spazi così ampi».I costi quali sono?«Intorno ai 60 milioni di euro, totalmente a ca-rico della Regione, che al momento dei trasferi-

EVENTO/GIÙ LE MURADAL MINISTERO ALLA REGIONE

EPPOI AI CAGLIARITANII BENI DISMESSI CHE FARANNO

PIÙ RICCO IL CAPOLUOGOAlessio Mereu e Gianni Giagoni

Page 9: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 9

città aperta

menti diventerà unica proprietaria dei beni».Forze armate, Regione e cittadini, le tre facce dell’accordo. Quali vantaggi arrivano per ciascu-no? «Le Forze Armate, dopo il trasferi-mento, potranno godere di un con-centramento amministrativo che farà risparmiare loro tempo, fatica e dena-ro. La Regione diventa proprietaria di zone di grande valore non solo sociale e culturale ma anche economico. La zona di Calamosca è ad alto valore turistico e naturalistico. Un’accurata gestione è capace di produrre forti ri-torni economici. I cittadini si riappro-priano di molti spazi che per anni gli sono stati negati. Nel centro storico si avrebbe anche un alleggerimento del traffico, gravato dal passaggio di mez-

zi militari. Inoltre, potranno usufruire di nuovi servizi, più attenti alle loro esigenze: l’ospedale militare sarà con-vertito in un museo, il magazzino in via Liguria sarà sfruttato per amplia-re il campus universitario, la caser-ma Gioda per ampliare i vicini campi sportivi e infine gli alloggi militari in viale San Vincenzo saranno protago-nisti di un ampliamento dei giardini pubblici». Sembrano tutti contenti. Aspetti negativi?«Questo accordo risolve molti proble-mi e nessuno si è opposto. Le Forze Armate hanno dialogato spesso con le istituzioni locali per arrivare a sti-pulare un accordo. Sono spazi che purtroppo restano inutilizzati e quin-di non esiste nessun antagonismo tra Ministero e Regione».

La Regione, in un secondo momento potrà decidere di dare la gestione di queste zone all’amministrazione co-munale che con maggior attenzione potranno prendersene cura, attivando servizi utili alla comunità. Come nel caso della caserma Gioda su cui da tempo il Comune ha mostrato il suo interesse. «Bisogna comunque rin-graziare le forze armate che hanno salvaguardato le strutture per molto tempo, preservandole da un degrado eccessivo e da una cementificazio-ne indiscriminata», precisa Alessio Mereu. Così Cagliari collabora con le Forze Armate, per una città diversa.

Il sindaco Emilio Floris e il leader dei Riformatori Massimo Fantola

Page 10: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano10

LA CITTÀ SI FA PIÙ RICCA

EX TETTOIA RICOVERO QUADRUPEDI

Ubicazione: Via Borgo Sant’EliaSupeficie totale coperta: 1.014 mquso attuale: Inutilizzata. Ex ricovero per quadrupedi dell’Esercito ItalianoEX ZONA MILITARE. Struttura utilizzata solo in parte da n. 1 alloggio (altri inquilini abusivi oc-cupano la parte restante)

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

.

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

N°4. EX BATTERIA DICAT

Ubicazione: Colle di Sant’Elia su-bito dopo l’ex Parco Torpedini)Area: 3.775 mqEx Batteria DI.CA.T (Difesa Con-traerea Territoriale). La Commis-sione mista Esercito-Marina, isti-tuita nel 1919, col preciso scopo di avviare la riorganizzazione delle difese delle coste, decise di dotare il golfo di Cagliari di un’adeguata organizzazione difensiva. Furono dislocati i reparti operativi della Marina e dell’Aeronautica, desti-nati nel corso del conflitto ad in-tercettare il naviglio incrociante nel bacino centro-occidentale del Mediterraneo.

68° DEPOSITO CARBURANTI A.M. DI MONTE URPINU

Ubicazione: Ingresso da via dei Conversi situato ai piedi di Monte Urpinu Area superficie totale coperta: 138.175 mqDestinazione d’uso: Richiesto dal comune per l’ampliamento del Parco di Monte UrpinU Note: Struttura composta da al-cuni edifici e da quattro vasti de-positi sotterranei di combustibili (dismessi da circa 35 anni). In via dei Conversi vi è un’altra struttu-ra adibita a sede del CRAL della Marina Militare (v. diapos. 54).

OSPEDALE MILITARE AMERIGO DEMURTAS Ubicazione: Situato in via Ospedale nel complesso monumentale di San Mi-cheleArea: 670 mqDestinazione d’uso: Centro culturale Museouso attuale: Esercito Italiano Centro militare di medicina legalenote: Recentemente (anno 2000) è stato convertito in Centro militare di medi-cina legale, con conseguente soppressione delle funzioni di ricovero e cura. Il complesso monumentale di San Michele fu costruito dai padri gesuiti nel 1548. L’Ospedale militare fu Istituito nel 1836 da Carlo Alberto e prese sede in via Ospedale nel 1848. Struttura di elevato valore storico e culturale. Negli anni ’80 ci fu una intensa trattativa tra il Sindaco di Cagliari (De Magistris), il Pre-sidente della Regione, Mario Melis, e il Ministero della Difesa tesa ad ottenere il trasferimento del complesso monumentale alla città di Cagliari, con conse-guente ubicazione dell’Ospedale in altra sede.

ECCO TUTTI I BENI DEMANIALI DISMESSI

Page 11: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 11

Elis

abet

ta M

essi

na

PALAZZINA UFFICIALI Ubicazione Via Cala Mosca - viale San BartolomeoArea: 1000 mq

Uso attuale: struttura inutilizzata già adibita a Palazzina Ufficiali

A CITTÀ SI FA PIÙ RICCA

EX POLIGONO DI TIRO E.I. Ubicazione: Località Cala Mosca sulla strada che porta all’ex stabulario (Capo Sant’Elia)Area: 16.069 mquso attuale: Area attualmente non utilizzata in totale stato di degradoL’intero versante sinistro (direzione Capo Sant’Elia) è di pertinenza dell’Eserci-to Italiano. Attraverso l’ex poligono si può arrivare, attraversando una strada in stato di abbandono, all’ex stabulario (batteria Prunas).

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

......

RADICE DEL MOLO DI LEVANTE A.M.Ubicazione: Zona stadio Sant’Elia - alla foce del canale di Terramai-ni - vicino al “parcheggio cuore”Area superficie totale: 5160 mqNote: Stazione di rifornimento del 68° deposito carburanti dell’Ae-ronautica militare (v. diapos. 09). Collegato, inoltre, al deposito PolNato della Sella del Diavolo. Sono stati dismessi tutti gli ole-odotti ad esso collegati direzione Monte Urpinu 1290 ml Decimo-mannu 24184 ml Elmas 4699 ml

MAGAZZINI AERONAUTICAUbicazione: Situata tra via Simeto e viale Elmas Quartiere Sant’Aven-drace/Fangario Area: 29.177 mqDestinazione d’uso: Richiesto dal comune per parcheggio di scam-bio e/o sede parco automezzi dei vigili urbaniNote: Struttura costituita da un complesso di stabili. Costrui-ta prima della Seconda guerra mondiale. È stata deposito vive-ri, vestiario e vettovagliamento. Dopo la soppressione del ser-vizio di leva il personale si è ri-dotto nell’arco del tempo a poche unità. Potrebbe essere oggetto di permuta, con altro bene periferi-co alla città.

N° 4 - EX PANIFICIO MILITAREUbicazione: Viale Buoncammino di fronte al tribunale militare (Ca-serma Fadda)Area: 6.815 mquso attuale: Biblioteca militare dell’Esercito ItalianoNote: Dal 1992 l’edificio ospita la biblioteca militare di presi-dio, aperta al pubblico con i suoi 18.000 volumi. Ma metà dei suoi 4.685 metri quadrati di superficie sono utilizzati anche dalla Croce Rossa. L’ex panificio militare fu anche sede del Comando militare della Sardegna e del Centro ma-tricolare regionale.

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

........

...

Page 12: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano12

EX CENTRO SANITARIO A.M.Ubicazione: Vico III di viale Morello alle pendici della dorsale calcarea di Buoncammino Area: 5.725 mqNote: Svolgeva il ruolo di presidio medico. Dalla Seconda guerra mondiale non è più utilizzato. Struttura attualmente abbandonata, lasciata al più completo degrado. In pieno centro urbano É tra i più vecchi stabili dell’aeronautica. Nessuna persona impiegata, nessun presidio. L’unica “presenza” militare è un cartello giallo che dichiara la zona come limite invalicabile

CASERMA EDERLEUbicazione: Alle pendici del colle di Sant’Elia vicino al Faro, a pochi km. dal mare di Calamosca Area 22.456 mqUso attuale Centro di selezione dei volontari in ferma prefissata an-nuale (VFP)Note: Centro di selezione dei volontari in ferma prefissata annuale (VFP). Le funzioni della caserma non hanno più l’importanza di un tempo. Il personale (civile e militare) impegnato è di circa 50 unità.

MAGAZZINO VESTIARIO E.I.Ubicazione: Situato fra via Liguria e via Campania. Fronte ingresso laterale Parco di Monte Claro. Nei pressi dei campi di at-letica del CUS Cagliari e del complesso uni-versitario di Sa Duchessa e della Casa dello studente di via TrentinoDestinazione d’uso : Struttura richiesta dal comune per eventuale ampliamento cam-pus universitarioUso attuale: Magazzino vestiario dell’eser-cito italianoNote: La struttura composta da due ca-pannoni adibiti a magazzino. Alcuni uffici hanno sede in un edificio più piccolo. Una dozzina circa le persone impiegate. Potreb-be essere trasferito ad Elmas presso il 21° Gruppo squadroni AVES “Orsa Maggiore. Ne trarrebbe vantaggio anche il traffico della zona “molto frequentata” per la vici-nanza al complesso universitario di Sa Du-chessa e alla Casa dello studente.

Page 13: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 13

CASERMA GIODA E MARTINAZZOUbicazione: Fra via Nuoro e viale Bonaria

Area: 11.308 mqDestinazioned’uso: Il comune, già da tempo, ha manifestato interesse per la struttura: ampliamento vicini impianti sportivi ex GIL e servizi di supporto agli uffici comunali di via Sonnino uso attuale: Esercito Italiano Deposito materiale militare a basso profilo ope-rativo Alcuni edifici sono utilizzati come allogginote: All’esercito dal 1928, è composta da vari edifici, tutti ad un piano. Alcu-ni perimetrali su viale Bonaria, altri sulla via Nuoro. Danno tutti su un cortile centrale, mentre una parte del giardino è stata ceduta al vicino comando pro-vinciale dei carabinieri per utilizzo deposito e parcheggio.Il personale impiegato è di circa 10 unità. Potrebbe essere trasferito ad Elmas presso il 21° Gruppo squadroni AVES “Orsa Maggiore.

MAGAZZINI DEL GENIO E ALLOGGI MILITARIUbicazione: Situato in viale San Vincenzo, confina con i Giardini Pubblici al di sotto del Carcere di Buoncam-mino Area: 8.200 mqDestinazione d’uso : Ampliamento dei Giardini Pubblici Sede Assessorato comunale alla cultura Ottimale an-che come utilizzo Università (alloggi studenti, mensa...)Uso attuale: Magazzino del Genio dell’Esercito italiano AlloggiNote: Acquisito dai militari nel 1914. Dopo l’esproprio dell’area attigua, nel 1955 i magazzini sono stati am-pliati. Comprende anche alloggi per personale militare. Potrebbe essere oggetto di permuta, con altro bene pe-riferico alla città. Ne trarrebbe vantaggio il traffico della zona, ove grava anche il movimento dei mezzi pesanti dei militari.

EX CASERMA GRIFFAUbicazione: Belvedere in cima al colle di Buoncammino Superficie totale coperta: 8.744 mqUso attuale: Alloggi (n. 24) civili Alloggi mili-tari dell’Esercito Italiano (6 palazzine)Note: Complesso di alloggi già di pertinenza dell’ex Caserma Carlo Alberto. Tra questi è compresa l’ex colombaia: grandi gabbie che ospitavano gli storici piccioni viaggiatori. È stata anche sede alla biblioteca militare di Presidio di Cagliari, fondata nel 1856. Da oltre 50 anni è stata dismessa dall’Esercito, ora all’Agenzia del Demanio (già Ministero delle Finanze) Il Comune di Cagliari paga, per gli alloggi civili, all’Agenzia del demanio un canone di €. 65.000,00 / anno. Dietro alla struttura più grande vi sono altre 6 pa-lazzine (più piccole rispetto alla principale) occupate da personale militare.

Page 14: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano14

L’economia verde per uscire dalla crisiconsumatore e consentirgli di fare la spesa con i prodotti della nostra terra. Ecco perché portiamo avanti questo progetto con la Sisa che vuole valoriz-zare e promuovere le filiere strategi-che dell’agricoltura sarda (bovino latte e da carne, suinicola, ortofrutta, viti-vinicola, cerealicola, ovina) affinché ci sia un’offerta adeguata a quelle che sono le esigenze della distribuzione organizzata”. Fondamentale, al con-tempo, si rivela che quantità e qualità siano garantite tutto l’anno, con piani culturali precisi e accordi commercia-li da rispettare.

A offrirci un ulteriore esempio del buon esito dell’intermediazione regio-nale, è stata la vicenda dell’azienda Paradiso che, grazie al contratto sigla-to con la Conad sassarese, ha potu-to collocare una produzione di 4mila quintali circa, salvando non solo il proprio raccolto, ma anche il proprio personale e garantendo all’ipermer-cato, un prodotto dal valore aggiunto derivante dal breve tempo trascorso tra il momento della raccolta e quello della vendita, che permette alla loro

frutta di mantenere intatte le proprie qualità vitaminiche e organolettiche al momento dell’acquisto da parte del consumatore. Altrettanto positivo il risultato emerso anche dall’accordo tra il gruppo Isa e un imprenditore di Bottida, per la fornitura di carni di vi-tello sardo.

Ma non si limitano a questo le misure volte a favorire il mondo agro-zootec-nico: anche con Roma si infatti aperto il dialogo in merito ad interventi volti a colmare gap di natura infrastruttura-le, finanziaria, fiscale e previdenziale delle imprese agricole dell’Isola.

Come ha dichiarato Prato, “la Sardegna si sta rivelando la prima Regione a recepire in maniera operati-va e con proposte concrete la richiesta del tavolo delle Regioni del sud avan-zata a Bari nel settembre scorso”. Tra gli interventi richiesti spiccano quelli

Numerose le iniziative degli ultimi mesi per far fronte alle difficoltà cui il comparto agricolo è sottoposto, a partire dal dialogo intrapreso dalla Regione non solo con il Governo, ma con tutti gli enti e le istituzioni la cui collaborazione è divenuta indispen-sabile in un momento come quello attuale: dalle cooperative all’Univer-sità fino alle catene di distribuzione, l’obittivo è far sì che tutte le risorse a disposizione non vadano disperse e che, anche nell’ambito commerciale, domanda e offerta possano incontrar-si con più facilità.

Quanto al piano commerciale, una delle migliori ricette, come ha afferma-to l’assessore all’Agricoltura Andrea Prato è “Invertire il trend che ci dice che il 70% della carne e il 68 dell’or-tofrutta è importato. Numerose le ca-tene della distribuzione organizzata pronte ad acquistare i prodotti, ma le organizzazioni di produttori delle va-rie filiere a oggi non riescono ancora a garantire quanto richiesto. La distri-buzione organizzata – ha aggiunto - è attore fondamentale per arrivare al

finanziari, quali la rateizzazione dei debiti e la facilitazione dell’acces-so al credito per il rafforzamento dei Confidi e di Ismea, le misure per la ricapitalizzazione delle società di tra-sformazione e distribuzione, ma an-che gli interventi fiscali, quali il rico-noscimento della Cassa Integrazione per le PMI agricole. Numerosi anche gli interventi infrastrutturali necessa-ri al fine di migliorare le condizioni di vita delle aree agricole e combattere lo spopolamento delle campagne: fon-damentale il miglioramento della via-bilità agricola, il potenziamento della rete elettrica, ma anche l’incremento dei sistemi irrigui, e sempre crescente anche la richiesta di fonti energetiche rinnovabili.

Sempre in merito agli interventi finan-ziari, la Giunta e il Governo stanno ricercando tutte le soluzioni pratica-bili anche intorno alla vicenda della legge 44/88 (Costituzione del fondo regionale di garanzia e provviden-ze per l’agricoltura), mai notificata dall’Unione Europea. A livello regiona-le si è creata, d’intesa con le banche

S.O.S DALLE CAMPAGNESIAMO ALL’ANNO ZERO ECCO LE NOVITÀPER SUPERARE L’EMERGENZA

Andrea Prato assessore all’Agricoltura

Page 15: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 15

per uscire dalla crisidennizzi nonostante moltissime do-mande necessitino ancora di inte-grazioni nella documentazione. Tra i beneficiari 55 imprese campidanesi e 54 della provincia di Nuoro, che ave-vano riscontrato danni superiori al 30% della media della produzione lorda vendibile aziendale dell’ultimo triennio

Ma il dialogo, come preannunciato, è stato aperto anche con il mondo ac-cademico sassarese con l’obiettivo di compiere scelte strategiche nella ri-cerca agricola. L’assessore Prato ha infatti evidenziato l’esigenza di coor-dinare maggiormente i vari enti re-gionali impegnati nella ricerca come Agris e Sardegna Ricerche, per elimi-nare inutili sovrapposizioni e il presi-de Luciano, dal canto suo, ha invece auspicato un maggior coinvolgimen-to della facoltà nell’elaborazione del Programma di sviluppo rurale e ha po-sto l’accento sulle difficoltà dei giovani ricercatori sardi che anche dopo aver conseguito percorsi altamente forma-tivi all’estero, ritornano in Sardegna e si ritrovano senza un’occupazio-

ne e senza prospettive. È necessario “Portare una rivoluzione culturale – ha affermato Luciano - e convincere i giovani di oggi a studiare Agraria per diventare gli imprenditori agricoli di domani”.

Tra le novità non possono mancare i due eventi che hanno visto la Sardegna in prima fila con le sue eccellenze agroalimentari e il suo ormai notissi-mo progetto dei “Sentieri dell’anima” , presentato dallo steso assessore Parto in occasione della 111ª edizione del-la Fieracavalli, suscitando il vivo in-teresse anche dello stesso ministro Zaia. La realizzazione della più estesa ippovia del Mediterraneo è infatti pen-sata in un’ottica non solo di rilancio del comparto del cavallo nel campo dell’allevamento, sportivo, turistico e culturale, ma anche in prospettiva di una riscoperta del turismo rurale: costituirà, infatti, per tutti i visitatori un’opportunità per scoprire, in sella a un cavallo, luoghi affascinanti e gu-stare prodotti agro-alimentari della Sardegna.

A vedere sempre protagonista la Sardegna con i suoi prodotti tradizio-nali e con tante novità, è stato anche L’Artigiano in Fiera, in occasione del quale sono stati presentati a migliaia di visitatori le nuove specialità della nostra Isola, quali i vasetti di tonno al mirto, il torrone al miele amaro e al corbezzolo, il gateau al miele, la “nutel-la sarda”, la confettura a mirto, il miele al caffè e alla mela, l’anguilla affumi-cata, il pane carasau allo zafferano di Turri, la crema d’orata, la salsiccia l fi-nocchietto, le creme di bellezza prepa-rate con le erbe del Gennargentu, i ce-sti regalo confezionati con il sughero.

Anche nell’ambito dell’allevamento spiccano due novità di particolare ri-lievo: la prima in merito al prezzo del latte, la seconda relativa al morbo del-la Lingua blu. “La questione del prezzo del latte –ha affermato Prato - è una problematica che rientra in una dina-mica complessa che la sola Regione non può governare. Può però interve-nire con provvedimenti di sostegno al reddito e di promozione all’estero per promuovere i nostri prodotti nei nuo-vi mercati. In ogni caso è al fianco dell’Aspi e di tutti quelli che lavorano per evitare il tiro al ribasso del prezzo del latte”.

Dai contatti con diversi imprendito-ri Prato ha reso noto che questi non si dichiarano disponibili a scendere sotto gli 0,70 euro al litro. “Una so-glia minima questa sotto la quale non si può andare perché allevatori dal-le campagne scapperebbero. Stiamo mettendo attorno al tavolo industriali e settore primario per lavorare tutti nella stessa direzione e garantire la sopravvivenza dei primi e l’adeguata remuneratività del secondo, magari aggregando l’offerta e andare uniti a vendere ciò che produciamo per evita-re di fare dieci prezzi diversi”.

Un’altra svolta positiva è quella ri-guardante gli allevatori sardi che

movimentano animali fuori dalla Sardegna: l’obbligo della vaccinazione contro il morbo della Lingua blu sarà obbligatorio, infatti, solo per i capi bovini da movimentare e non più per tutti, come invece prevedeva il prece-dente protocollo sanitario. Anche per ovini e caprini arriva una bella novità dal 2010: saranno vaccinati solo gli esemplari ai quali non era stato som-ministrato nell’anno precedente.

Come è accaduto nelle altre regioni del centro Italia, nelle province in cui si è dimostrata l’assenza di circolazio-ne virale per due anni consecutivi è possibile avanzare all’Unione Europea l’istanza di stralcio dalle zone soggette a restrizioni della movimentazione.

e Ismea, una piattaforma di rientro dal debito per le imprese che devo-no restituire ancora parte dei mutui contratti, e agevolazioni che prevedo-no che il titolare dell’azienda in sof-ferenza si possa presentare in banca con un soggetto “novato” che accetti di acquistare l’azienda contraendo un nuovo mutuo a tassi convenienti con la garanzia della Regione.

L’assessore Prato ha inoltre scrit-to al Ministro delle Politiche agrico-le Luca Zaia per richiedere che la Commissione interministeriale co-noscitiva sulla legge 44 sia operativa per altri sei mesi e che per lo stesso periodo vengano sospese le aste delle aziende agricole coinvolte nella legge.

Una tanto attesa notizia è giunta an-che per tutte le imprese agricole del nuorese e del Basso Campidano col-pite dall’alluvione dell’autunno 2008 per le quali sono stati avviati gli in-

Edoardo Tocco, componente della Commissione Agricoltura in Consiglio Regionale,

con la collega Alessandra Zedda

Page 16: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano16

Aria, terra e acqua le tre via di partenza o di arrivo in Sardegna, e alla loro guida Liliana Lorettu, Assessore ai

Trasporti della Regione. Laureata in medicina con specializzazione in psi-chiatria forense e criminologia, milita nell’UDC ma la sua esperienza politi-ca è recente. Chioma nero corvino e frasi concise, così la Lorettu accoglie il Cagliaritano dietro le vetrate del pa-lazzo regionale in via Caprera. Dalla psichiatria ai trasporti, il pas-so sembra un po’ troppo lungo o sbaglio?«Sono due settori completamente di-versi, ma è un’esperienza bella e sti-molante. Questo settore necessita di soluzioni moderne e innovative, met-tendo a dura prova la tua creatività».

Quanto è importante per la Sardegna avere un sistema traspor-ti efficace?«Direi vitale. I trasporti diventano un tassello fondamentale per ogni setto-re di produzione della nostra isola, le industrie sono ancora fortemente pe-nalizzate dai costi di trasporto tropo alti e dalle strutture poco efficienti. Cerchiamo di migliorare la viabilità, sotto tutti i punti di vista». Analizziamo ogni settore nel detta-glio: i trasporti marittimi,la Tirrenia e lo scalo di navi da crociera. Cosa è previsto nel futuro?«La Tirrenia sta attraversando un fase di privatizzazione, iniziata con il pas-saggio della Saremar, società satellite che gestisce gli spostamenti interni alla Regione. Oggi, infatti, è la Regione

ad avere la totalità delle quote della Saremar, ma entro il 30 Settembre 2010, dopo una gara d’appalto il 51% sarà dato in mano ai privati. Questo accordo è stato un grande successo, del mio assessorato ma soprattutto dell’amministrazione Cappellacci, a vantaggio degli utenti. I servizi non solo non saranno soppressi ma addi-rittura migliorati, e stiamo lavorando per evitare di ricorrere al taglio del personale. Il turismo, e il progetto di un porto turistico, scalo di navi da crociera è sicuramente un obbiettivo importante per Cagliari, che deve ave-re un ruolo guida in questo settore. Bisogna incrementare il flusso delle navi da crociera e creare una colla-borazione con tutti gli altri settori: il turista dopo essere sbarcato deve tro-

V iaggiare sicuririsparmiando

ESCLUSIVA/L’ISOLA E I TRASPORTI: CIELO, TERRA, ACQUA. FACCIAMO IL PUNTO

Incontro con l’assessore Liliana Lorettu

And

rea

Nis

sard

i

Page 17: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 17

vare tutta una serie di importanti ser-vizi, è un lavoro integrato». Aerei, voli e tariffe. Ci sono stati al-cuni cambiamenti?«Abbiamo lavorato per offrire al cit-tadino un servizio migliore a prezzi vantaggiosi. Con la nuova continuità territoriale, le tariffe sono meno care per i viaggiatori sardi, i prezzi si sono abbassati di 8 e 9 euro. I voli low cost, sono stati un ottimo investimento per gli aeroporti sardi. Ad Alghero il flusso di turisti che ha usufruito di questo servizio si aggira intorno al milione, un dato significativo. Oggi alla fase di gestione dei low cost sperimentale ne stiamo sostituendo una più razio-nale e strutturata, un flusso turistico così grande è una risorsa importan-te che bisogna saper gestire. Proprio con questo scopo abbiamo istituito una “Cabina di Regia”, che coordine-rà con maggiore efficienza i servizi di trasporto aereo sardo, seguendo un rigoroso standard di qualità. Grazie a questo nuovo istituto sarà più sem-plice definire indirizzi e obbiettivi, e garantire ai cittadini un’offerta am-

pia e migliore. Gli aeroporti Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia, Olbia Costa Smeralda, Oristano-Fenosu e Tortolì Arbatax potranno avvantaggiarsi di una politica sinergica che evitando individualismi, valorizzi le risorse di ogni territorio. I cittadini a breve po-tranno notare la differenza».Spostamenti su terra, trasporto merci su gomme e sistema ferro-viario. Come si sta modificando il panorama sardo?«Il 2 Dicembre, dopo lunghe tratta-tive, è avvenuto il passaggio defini-tivo per la costituzione dell’Azienda Unica regionale,con il trasferimento dallo Stato alla Regione Sardegna, delle competenze sulle ex Gestioni Governative. Questa nuova azien-da, gestirà il trasporto pubblico in Sardegna offrendo agli utenti un’in-tegrazione di servizi maggiori, una qualità più elevata e una uniformità di tariffe e orari. Siamo orgogliosi di aver creato questa nuova azienda, di proprietà della Regione, con 2400 lavoratori che potranno beneficiare anche di un migliore trattamento eco-nomico. Stiamo lavorando per rinno-vare il parco autobus, inserendo nuo-

vi pulman più comodi, efficienti e con motori a basso impatto ambientale. Il trasporto merci su gomme purtroppo è ancora uno dei problemi più grossi. Nel 2008 si è avuto il passaggio da tra-sporti su ferro a quello su gomme, ma oggi dobbiamo cercare di migliorare la viabilità e ridurre i costi. É importan-te intervenire in modo deciso, per evi-tare che siano le industrie a pagarne le conseguenze. Il sistema ferroviario sta migliorando notevolmente grazie ad una serie di interventi mirati: ab-biamo stanziato 58 milioni di euro per inserire 8 treni nuovi, 136 posti con motore diesel che può raggiungere ve-locità maggiori, diminuendo i tempi di percorrenza e facilitando gli sposta-menti dei pendolari. Abbiamo inserito i Trenino Verde, che si allarga il pa-norama dell’offerta turistica isolana e stiamo procedendo per una completa automatizzazione dei passaggi a livello che consentirà una maggiore sicurez-za».Insomma la Sardegna si migliora, ora biglietto alla mano, scegliete voi come viaggiare.

ESCLUSIVA/L’ISOLA E I TRASPORTI: CIELO, TERRA, ACQUA. FACCIAMO IL PUNTO

Liliana Lorettu (Udc) Assessore ai Trasporti e, a destra, il leader dell’Udc Giorgio Oppi e Giulio Steri

Laura Bonu

Sarah P

inson

Page 18: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano18

U na struttura a tutto tempoDENTRO IL PALAZZO CIVICO/INCONTRO CON GLI ASSESSORI COMUNALI: QUI LE POLITICHE SOCIALI

contro la povertà dilagantedi Claudia Cao

Anselmo Piras

Mau

rizi

o A

rtiz

zu

In una realtà e in una società in continuo mutamento come quella attuale, confrontarsi con le esigen-ze e i bisogni delle persone, andare

incontro alle richieste delle famiglie, dai più giovani agli anziani, non è impresa semplice. Ne sa qualcosa Anselmo Piras, dal 2007 assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari, che ha raccontato a Il Cagliaritano cosa significa occupar-si della nostra società in questi anni, quanto si è fatto per migliorare le cose e con quali iniziative quotidianamente si opera all’interno della comunità.Se ripensa a questi due anni del suo

incarico, quali sono state le mag-giori soddisfazioni?Il 31 dicembre del 2008 sono emersi i dati afferenti il gradimento degli ul-timi due anni di tutti gli assessori, e come gradimento e conoscenza il mio assessorato è passato in 22 mesi - ri-spetto ai 24 dei colleghi - da un gra-dimento di 5,4 su 10 a 7,4: il più alto in assoluto.Questo è stato il maggior sprono per tutta la struttura per proseguire sulla buona strada del precedente governo. Quali sono le fasce della popolazio-ne alle quali si rivolgono le vostre iniziative?

Quest’anno abbiamo implementato le azioni a favore dei nuovi poveri e del-le loro famiglie, senza dimenticare le azioni per gli anziani, soprattutto per gli inabili e/o disabili e le rispettive fa-miglie. Abbiamo poi creato una strut-tura finora assente a Cagliari, una casa famiglia comunale che accoglie i ragazzi disagiati. La stiamo gestendo indirettamente, mentre in collabora-zione con il Tribunale dei Minori ab-biamo portato avanti un programma contro il bullismo e la dispersione sco-lastica. Questo progetto si chiuderà ad aprile con una grande manifesta-zione culturale denominata “Eleonora

Page 19: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 19

na struttura a tutto tempoDENTRO IL PALAZZO CIVICO/INCONTRO CON GLI ASSESSORI COMUNALI: QUI LE POLITICHE SOCIALI

contro la povertà dilagante

D’Arborea”, dove i ragazzi delle scuole saranno protagonisti in uno spettacolo teatrale.Abbiamo pensato anche ai più piccoli, in particolare ai bambini del nido, rin-novando la Sezione Primavera che due anni fa era stata proposta dallo Stato. Quest’anno noi abbiamo deciso di rin-novare otto sezioni al buio, senza nes-suna sicurezza di finanziamenti nazio-nali, perché abbiamo ritenuto che lo sviluppo psicofisico dei bambini avesse tratto un grosso beneficio, preparando-li alla scuola materna. Il sindaco Floris ha voluto investire molto nel sociale e ha anticipato i finanziamenti.

E in riferimento alla fascia dei più poveri, che tipo di azioni sono state intraprese?Soluzioni come offrire sussidio nel pagamento delle bollette, degli affit-ti, talvolta delle tasse scolastiche per quelle famiglie che non se lo possono permettere esistevano già e continua-no ad esistere. Ma sono nate anche tutta una serie di nuove azioni volte non solo ad offrire una contribuzione comunale, ma anche ad incrementa-re la contribuzione per coloro che de-siderino rendersi utili con dei lavori. Questo permette non solo di far sì che queste persone guadagnino qualcosa

e possano soddisfare dei bisogni pri-mari, ma soprattutto che salvino la propria dignità e fiducia.Lei ha parlato anche di una fascia di nuovi poveri. Cosa si intende con quest’espressione e come si sta operando verso questa nuova real-tà?Come si sa, la gente chiede lavoro, e anche per chi già lavora lo stipendio vale sempre meno. Gli interventi in questi casi sono personalizzati ed esi-ste un rapporto individuale tra l’uten-te e l’assistente sociale. In questi casi è più difficile soddisfare appieno le richieste e ciò che cerchia-mo di fare è trovare un punto d’incon-tro tra la domanda e l’offerta che il no-stro assessorato può proporre.Quali sono i progetti e i propositi per il 2010?Che da parte nostra e di tutta la strut-tura ci sia nuova volontà e voglia di operare come nel 2007, 2008 e 2009. Buona parte di ciò che realizziamo si deve al grande contributo di assistenti sociali, pedagogiste, psicologhe, ben coordinate da Angela Lai e dirette da Ada Lai: vorremmo solo continuare così e ottenere sempre nuovi risultati.

È dal cuore di Cagliari, dal Centro comunale di solidarietà Papa Giovanni Paolo II in Viale Fra Ignazio, che prende vita l’idea di quest’opera: diciotto racconti, diciotto uomini a cui Daniela Spiga attraverso questa raccolta ha voluto dare voce.Intento di fondo quello di abbattere buona parte dei pregiudizi e delle convinzioni più comunemente diffuse intorno alla figura dei clochard che, ai bordi della vita, contrariamente a quanto solitamente si crede, spesso si trovano a causa di una sorte che non è stata molto generosa con loro: persone che sin dall’infanzia, o per una caduta da cui non sono più riuscite a rialzarsi, per una serie di scelte sbagliate, si sono viste chiudere le porte in faccia da parte di una società che corre troppo veloce per accorgersi di chi è rimasto indietro. Persone che con i pochi mezzi che possiedono hanno girato il mondo, altre che non si sono mai spostate dallo stesso marciapiede per tutti questi anni, hanno in comune di ritrovarsi tutte le sere in quel centro di accoglienza di Viale Fra Ignazio, che almeno per la notte offre loro un tetto che gli dia riparo ed è divenuto il maggiore punto di riferimento cui rivolgersi grazie al complesso di iniziative che con quest’attività cooperano.Un libro che potremmo definire più una finestra su una realtà che esiste ai bordi della nostra esistenza, ma di cui troppo spesso possediamo una visione distorta.

AI BORDI DELLA VITA

Page 20: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano20

Basta passeggiare per le strade per capire che Cagliari nascon-de qualcosa di più: storie di

vite difficili, e stipendi sempre troppo bassi. In via Roma le vetrine luccican-ti dei negozi diventano muri di fortuna per qualche barbone che li trascorre la notte e il marmo scuro del palazzo re-gionale fa spesso da cornice a qualche sittin per chi ha perso il lavoro o per chi rischia di perderlo. I dati mostra-no che nel 2008 in Sardegna il tasso di disoccupazione sfiorava il 10,8% e le persone al di sotto della soglia di povertà arrivavano quasi a 377mila. Basta poco per capire che Cagliari ha bisogno di un aiuto. L’Area Servizi al Cittadino del Comune oggi ,con un budget triplicato, tende una mano a chi ne ha più bisogno. «Cagliari at-

traversa un momento socialmente delicato e il Comune ricopre un ruo-lo importante nel cercare di bloccare il degrado», parla Ada Lai dirigente dell’Area Servizi. «Quest’anno abbia-mo investito quasi 35 milioni di euro, all’incirca 250 mila euro al mese per aiutare, non solo economicamente, fa-miglie e persone bisognose».Trentacinque milioni sono una somma importante. Come sono sta-ti e come verranno utilizzati?«Abbiamo intensificato gli interventi in tutti i settori, cercando di offrire servizi mirati che risolvessero i pro-blemi più disparati. Una piccola parte è destinata ad aiuti economici diretti per necessità familiari primarie, affitti o assegni, nei casi di disoccupazione prolungata. Ma grazie a questi fondi abbiamo potuto far partire numerosi progetti utili ed efficienti, aiutando anziani, disabilii, emigrati e famiglie bisognose».Qualche esempio?«Abbiamo triplicato le assistenze do-miciliari per persone affette da gravi handicap, evitandogli dolorosi sposta-menti e inutili fatiche. Siamo in gra-do di offrire una maggior assistenza alle famiglie in difficoltà, tutelando l’educazione dei minori, con l’aiuto di alcuni educatori, che possono addi-rittura assisterli a casa loro. Si sono incentivate nuove forme di asili nido, come i micronidi a domicilio, con ora-ri flessibili che possano adattarsi alle esigenze lavorative delle mamme. É partito un servizio di tutoraggio per persone affette da disabilità mentali. Le famiglie spesso non sono in grado di fornire l’assistenza necessaria ade-guata, così noi cerchiamo di guidarle e sostenerle in questo difficile percor-so. Tutti questi interventi hanno l’uni-co scopo di migliorare la qualità della vita di quei cittadini che purtroppo si trovano in situazioni difficili». Quale caratteristica bisogna pos-sedere per muoversi in questo am-biente? Come si riesce a stare vi-cino a chi soffre senza giudicare e

risolvendo le diverse situazioni?«È un settore, che molto più di altri si basa sulle risorse umane, bisogna sempre essere motivate e convinte. Accoglienza, risposte e servizi: que-sti sono i nostri principali strumenti. Una persona che si rivolge a noi ha sicuramente bisogno di aiuto e quindi deve trovare davanti a sè un ambien-te accogliente e comprensivo. Dopo di che dobbiamo essere in grado di of-frire risposte, soluzioni ai problemi, o almeno a una parte di essi in modo da ridimensionare la visione della cosa. Ecco perché abbiamo bisogno di un ampia gamma di servizi, più questi sono dettagliati, maggiore è il numero delle persone che possiamo aiutare».Il suo andito avrà accolto molte persone con problemi e difficoltà, le è rimasto impresso un caso in particolare?«Si, una bambina di soli dodici anni un giorno si presentò all’ufficio allog-gi per prendere possesso di una casa. Abitava nella zona di Sant’Elia e da mesi gestiva, educava tre fratellini e portava avanti la casa da sola. La ma-dre era finita in carcere e il padre ave-va problemi di salute mentale e pur di non vedere disgregata la propria fami-glia non si è persa d’animo, si è rim-boccata le maniche ed è diventata una donna. Coordinava tutto talmente bene che nessuno si accorse di nulla. Il suo eroismo mi ha impressionato». Il quadro appena delineato non sembra molto rassicurante. Quanto è grande il divario tra crescita e po-vertà a Cagliari?«La crescita è notevole, la città si apre verso il turismo, migliora la sua eco-nomia, offre servizi sempre migliori, ma indubbiamente la crisi fa sentire i suoi effetti. Credo che il divario sia equilibrato, la crescita economica e tutte la manifestazioni che il Comune organizza sono un modo per incenti-vare la creazione di posti lavoro e tro-vare soluzioni attraverso strade alter-native».

La Dirigente Ada Lai

LA CAGLIARI DEI SERVIZI AL CITTADINO

SOGNI E BISOGNIdi Laura Bonu

Page 21: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 21

UN CALCIO DI RECUPEROUn singolare torneo è stato disputa-to nel carcere minorile di Quartucciu: quattro squadre si sono sfidate per inaugurare il nuovo campo di calcio a cinque in erba sintetica donato dal-la Provincia di Cagliari alla struttura, che va a sostituire quello in terra bat-tuta. Al quadrangolare hanno preso parte una squadra di consiglieri co-munali, una di consiglieri provincia-li, una della Fondazione “Domus de Luna” e una di ospiti dell’Istituto di pena. Per la squadra del Comune di Cagliari sono scesi in campo i consi-glieri Ugo Storelli, Alessandro Serra, Claudio Tumatis, Lino Bistrussu e Giuseppe Macciotta. Sul terreno di gioco anche il vicesindaco e assesso-re alla Viabilità e al Traffico, Maurizio Onorato, e il consigliere regionale Edoardo Tocco.La squadra della Provincia, composta anch’essa da sette giocatori, compren-deva il dirigente Michele Camoglio e i dipendenti Mauro Cadoni, Massimo Schirru, Giorgio Mura, Savino Domizio, Davide Camoglio e Giorgio Palmas. A fare il tifo per loro Angela

Quaquero, assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia, Valentina Savona, assessore alla Pubblica Istruzione e alla Promozione Sportiva, e la dirigente Letizia Moretti. «Tutto è nato da una promessa fatta l’anno scorso dal presidente della Provincia Graziano Milia», ha spiegato il diret-tore del carcere Giuseppe Zoccheddu. «Fa piacere constatare che è stata mantenuta, ringrazio la Provincia per la sua disponibilità».L’istituto di pena ospita attualmente venti minorenni, perlopiù per reati di spaccio e rapina. Il quadrangolare ha visto la vittoria dei giovani detenuti, che in finale hanno battuto per 4-2 la squadra della Provincia, favoriti sicu-ramente dall’età media inferiore alle altre squadre, e dal gran caldo, dato che la partita ha avuto inizio alle cin-que del pomeriggio. Una coppa per loro, e tre targhe per le altre squadre. «È un modo per divertirvi in amicizia, usatelo il più possibile», ha augurato ai ragazzi l’assessore Quaquero du-rante la premiazione, «spero che que-sto sia il primo di tanti altri tornei».

CAMPO DI SOLIDARIETÀGRAZIE ALLA PROVINCIA IL PALLONE GIRA NEL CARCERE MINORILE DI QUARTUCCIU

di Francesco Fuggetta

Page 22: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano22 il Cagliaritano22

Sono state 370 le coppie che nel 1959 mano nella mano dissero «Si, lo voglio», e sono le stesse che nel

2009 si sono incontrate al Teatro Lirico di Cagliari per festeggiare le loro “Nozze d’Oro”. Il “Deus ti salvet Maria”, rivisitato dalla splendida voce di Franca Pinna ha aperto la serata, che è proseguita con la premiazione della coppia più anziana, lui 91 anni e lei 79, e della coppia più giovane, bloccata a casa dall’influenza. Commovente il filmato della Cagliari che fu, 50 anni fa, ariosa e viva, del collezio-nista Sergio Orani. Dalla presentatrice Egidiangela Sechi, il microfono passa ai politici: Maurizio Porcelli, ideatore della manifestazione, Anselmo Piras ed Ada Lai. I ritmi della serata si tingono di blues con le note della Paolo Nonnis Orchestra, ma infine arriva lui, special guest della serata: Edoardo Vianello, emblema del-la musica targata anni ’50 e legato alla Sardegna, dove nel 1961 ha organizzato la sua prima vera tournee. Non rimane che fare un augurio:«A chent’annos».

aChent’annosPORTFOLIO/NOZZE D’ORO A CAGLIARI

Page 23: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Eppure i suoi antenati parlavano in cagliaritano, eccome! Basta rileggersi Is merdonas de su Largu di Luigino Cocco. Quando hanno demolito il vec-chio mercato civico, i topi di allora, is merdonas, appunto, hanno convoca-to un’urgente assemlea perché non sentivano più gli invitanti e allegri ri-chiami dei rivenditori: “Angioni gras-su! Lissa bia bia! Giarretu feminedda scioberau!” Appena hanno capito che tutto quel ben di Dio stava sparendo per sem-pre hanno espresso la loro dispera-zione: “Poberas nosu! Comenti heus a fai? Ammarolla si toccar a sfollai chi si atturaus, su piccu si frigara”. E così quei topi del Largo sono scap-pati e andati di fretta da qualche altra parte, costretti dai morsi della fame.Quelli della Ugo Foscolo forse non hanno fatto in tempo a fuggire. Li ha traditi la voglia di cultura! I tempi son cambiati anche per loro.Y

Topi a scuola! Li hanno trovati alla Ugo Foscolo per caso. Un idraulico chiamato per riparare delle perdite d’acqua ha fatto la sorprendente sco-perta. Pare fossero parecchi,tant’è che per la necessaria disinfestazione sono occorsi parecchi giorni, con con-seguente sospensione delle lezioni. I commenti sono stati i più disparati. Ognuno secondo il suo punto di vi-sta e posizione. I giovanissimi hanno naturalmente invidiato gli studenti, loro coetanei, per l’inattesa vacanza. Ma questo è normale. Anche noi a quell’età preferivamo giocare all’aper-to piuttosto che rinchiuderci in un’au-la scolastica. “Quegli asini avranno tutto il tempo per scoprire l’importan-za della scuola” ha detto, con severità,

IS MERDONAS DE SU LARGU

piazza ENNE meditazioni cagliaritanequalche saggio; proprio come ai nostri tempi.I genitori, invece, quelli che lavorano ovviamente, si sono dovuti arrangiare in un attimo, per piazzare i loro figli da qualche parte: in questi casi la di-sponibilità illimitata dei nonni salva la situazione, ma ci sono fortunata-mente anche gli amici ed i vicini che si prestano volentieri. Ma non tutti, an-che questo è risaputo. I genitori disoc-cupati e precari, almeno questa volta, hanno avuto molte difficoltà in meno. Però non sono stati invidiati.Gli insegnanti, da parte loro, hanno espresso forti preoccupazioni per il ritardo imposto allo svolgimento del programma nelle singole materie. Anche loro hanno ragione, che diami-ne!E i topi? Sono loro che hanno crea-to tutto questo trambusto, ma forse del tutto involontario. Anzi non è da escludere che abbiano deciso di fre-quentare la scuola in massa, di certo troppi, per istruirsi a dovere e impa-rare la storia, la geografia, la mate-matica, l’italiano. Magari qualcuno è rimasto deluso perché non ha sentito neppure una lezione di lingua sarda.

SGARBI A LEONARDO E TIZIANOPER LE CORONEO

a cura di Giampaolo Lallai

Quando non perde la calma andando su tutte le furie, diventando paonaz-zo, con le vene del collo in procinto di scoppiare ed i capelli arruffati, anche Vittorio Sgarbi si fa sentire ed apprez-zare. Questo, purtroppo, capita molto raramente perché ormai lo conoscia-mo bene e meglio nella prima versio-ne, quella del provocatore-provocato che scatta come una molla in conti-nua tensione. A Cagliari, tuttavia, è riuscito a smentire alla grande questa fama in occasione dell’inaugurazione al Palazzo Viceregio della mostra dedi-cata alla sorelle Giuseppina ed Albina Coroneo. Soffermandosi sulle opere delle due artiste-artigiane cagliaritane ne ha saputo esaltare i meriti e l’arte fatta soprattutto di pupazzi in panno lenci, fili attorcigliati e carta colorata. Materiali poveri, quindi, come del resto lo sono tante componenti della nostra vita quoti-diana. Pensiamo alla gastronomia, agli strumenti della musica popolare, ad alcuni tessuti tradizionali. Sgarbi

ha parlato di artiste sconosciute ai più, da lui preferite, per certi versi, addirittura a “Tiziano e Leonardo che non mi divertono”. Non so quanto sia quanto sia sincera e veritiera questa uscita che è giunta del tutto inattesa ai presenti. C’è da dire, però, che, per fortuna, le sorelle Coroneo non erano e non sono del tutto sconosciute. Nicola Valle, ri-ferendosi a Giuseppina in Persone e personaggi, edito nel 1987, dice che il

suo ago aveva qualcosa di magico in quanto disegnava e cantava cose tan-to buone e gentili. Sapeva infondere alla sue creaturine un soffio di poten-te umanità; “…nascevano immagini di dolore, smorfie e sorrisi, personaggi vivi di una realtà sofferta ed osservata nei suoi aspetti più veri e più grotte-schi, più dolci e più patetici e spesso più commoventi ed accorati”.E’ vero che. Per quanto stimate, le Coroneo passarono per lungo tempo come semplici dilettanti. Finchè alcu-ni componenti critici d’arte non si ac-corsero del loro talento. Di Giuseppina si occuparono a più riprese alcune riviste specializzate di Milano, come Domus, Arti Decorative e Stile per evi-denziare quelle figurine eccezionali, a metà strada tra la scultura di piccolo formato, il quadro dipinto e la carica-tura. Fa davvero piacere che anche un critico d’arte moderno e preparato come Sgarbi ne abbia parlato in ter-mini tanto lusinghieri, mettendo da parte, almeno per qualche momento, il suo consueto e discusso modo di atteggiarsi che con le sorelle Coroneo, umili e tutt’altro che ambiziose, non ha nulla a che vedere.

Page 24: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano24

N ormalmente onestocome mio padre Manfredi

«Normale», è questo l’ag-gettivo che Alessandro Serra, consigliere co-munale di maggioranza

dal 2006, usa per descriversi. Uomo passionale e politico razionale, caglia-ritano dal 1975, giovane presidente di Alleanza Nazionale. Figlio di Manfredi Serra, avvocato e uomo politico sti-mato, che lo accompagna fino a do-dici anni, Alessandro segue le orme del padre con la stessa tenacia atti-vista. Completo scuro e battuta sem-pre pronta, mi accoglie nel suo ufficio al palazzo regionale in viale Trento, e gentilmente risponde ad ogni doman-da. Suo padre Manfredi, è sempre stato un uomo politico ammirato, qual-cuno potrebbe considerarti un “fi-glio d’arte”.«Mi onora essere il figlio di Manfredi Serra, sedermi nel suo banco, da dove faceva opposizione. Ma questa defini-zione non la sento esattamente mia,

lui è morto quando io avevo solo 12 anni, e quindi non ha potuto guidare la mia formazione politica. Preferisco che la gente mi giudichi solo in base al mio operato, e non paragonandomi a lui».Cosa ricorda del “politico Serra”? Quanto il suo modo di fare politica si avvicina al suo?«Ricordo l’onestà e il coraggio di por-tare avanti le proprie convinzioni, sfi-dando la maggioranza. Forse in que-sto ci assomigliamo molto, anche io porto avanti le mie idee con grinta. Diciamo che risento molto dei toni da opposizione, anche se sono in mag-gioranza. Mi torna alla mente anche il suo grande amore per la città. Non era Cagliaritano, è nato ad Ortacesus, ma si era affezionato al capoluogo sardo e voleva migliorarne l’aspetto. Giravo spesso con lui, e questo attaccamento mi è rimasto impresso». La letteratura inglese la definirebbe un “self made man”, che con le sue forze è arrivato dove voleva. La sua biografia poi sembra portarla sui va-

DENTRO IL PALAZZO CIVICOINCONTRO CON GLI AMMINISTRATORI COMUNALI

QUI ALESSANDRO SERRA

Page 25: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

lori di sinistra, e invece si schiera a destra. Non le sembra contraddi-torio?«Non ci avevo mai pensato. A mio av-viso i concetti classici di destra e di sinistra andrebbero rivisitati. Negli anni ’70 i caduti di destra erano figli di operai, e nelle ultime elezioni la de-stra ha ottenuto molto consenso dal cosiddetto proletariato. Nella sinistra ultimamente prevale un atteggiamen-to radical chic che lo ha allontanato dal suo elettorato classico, come vedi le divisioni nette si sono affievolite ».Consigliere comunale a trentaquat-tro anni. Come si vive un’esperien-za del genere?«Credo che la mia giovane età possa essere un valore aggiunto. La prima volta che sono entrato in aula avevo un fortissimo sentimento di rispetto, e questo rimane ancor oggi, ma i giova-ni hanno una visione del modo molto diversa, soprattutto su temi come il lavoro o la casa, e i politici che van-tano un’esperienza maggiore ne devo-no prendere atto. La convinzione che l’età anagrafica sia un requisito fon-damentale per essere un buon politico è fuorviante».Il ruolo di un consigliere all’interno del Comune è sempre particolare, come riesce a portare avanti le sue proposte?«La legge ci attribuisce una gran mole

di funzioni burocratiche, ma due ruo-li, di quelli che rivestiamo sono fon-damentali e dobbiamo saperli gestire al meglio. Il primo è quello proposta e il secondo di controllo. Non possiamo rinunciare a questi compiti così im-portanti, da una parte dobbiamo con-trollare e conoscere bene cosa accade fuori dalle mura del Comune e dall’al-tra fare proposte forti che risolvano i problemi dei cittadini». Gruppo di appartenenza e cittadini. Come sono i rapporti con loro?«Con il mio gruppo un rapporto otti-mo: siamo solo in due. Ma mi manca il rapporto diretto e immediato con la circoscrizione, mi permetteva di con-frontarmi e mettere in discussione il mio operato, anche se potevo fare di meno per loro».Come vede un giovane consigliere il futuro di Cagliari? Qual è il suo programma elettorale?«Vorrei che Cagliari diventi il punto di partenza per i giovani, una città piena di opportunità e possibilità, e non una meta di arrivo. Dobbiamo creare un modello di sviluppo urbano diverso, incentrato sul turismo. Il Poetto deve diventare un luogo vivo, dove trovare ogni tipo di servizio, e il centro storico, restaurato e valorizzato al meglio. È molto importante, inoltre, che si inizi a considerare Cagliari una città uni-versitaria e si ci rivolga agli studenti

con proposte che facilitino la fruizione di questi servizi».Da poco è diventato il portavoce del presidente Cappellacci. Che significa?«Il mio è un ruolo importante per l’in-formazione, finalmente la politica si pone il problema di comunicare con l’esterno, dando puntuali notizie del suo operato. Comunico con Ugo tra-mite sms o per email, questo facilita molto il mio lavoro. Spero di ripagare la fiducia che ha riposto in me. È un compito gravoso ma molto gratifican-te». Che voto darebbe alla sua politica?«Quando concludi la giornata ti sem-bra di non aver mai fatto abbastanza. Io ci metto sempre il massimo impe-gno, e spero di soddisfare anche chi mi ha votato. Un voto?....sette. È il mio numero fortunato».

L.B.

www.leonardihotels.com

ROMA

[email protected]

Page 26: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Si definisce per tre quarti sardo e per un quarto veneto: fiero delle proprie origini e pieno di passione per ogni attività

che nella sua vita ha potuto curare, Andrea Dore da circa un ventennio è Console Onorario di Francia a Cagliari, un ruolo di cui, come spesso accade nella vita, è stato investito per un caso del destino e di cui anno dopo anno ha compreso e amato tutto lo spessore.Il Cagliaritano lo ha incontrato per co-noscere più da vicino il modo in cui questa figura, e la sua stessa famiglia, ha dato il proprio contributo alla co-munità cagliaritana e sarda in genere.Ci ha accolto presso lo Studio Borghesan, uno studio che ha se-gnato un po’ la storia della finanza e dell’imprenditoria sarda dal secondo dopoguerra in poi. E proprio da quelle radici siamo partiti per comprendere il percorso che ha condotto questa figura al recente riconoscimento della Légion d’Honneur.Sono veneto per parte di madre: mio nonno, Borghesan, era un ingegne-re minerario che alla fine dell’Otto-cento, dopo i suoi studi, si trasferì in Sardegna e qui mise radici, sposandosi con una sarda. Diresse tutte le miniere

del Sulcis, ricoprì importanti cariche e venne insignito di elevati riconosci-menti. Dall’unione con mia nonna nac-quero mia madre e suo fratello, fonda-tore successivamente di questo studio. Mio padre invece era sardo e studiò legge qui a Cagliari.Anch’io mi sono formato qui: dopo la maturità classica, conseguita presso il Liceo Dettori, mi sono laureato in eco-nomia e in quei quattro anni ho anche effettuato il servizio militare. Quando ho raggiunto la carica di sottotenente nell’Aeronautica Militare a Pozzuoli, mi è stata data la possibilità di sce-gliere la sede e io ho scelto quella di Decimomannu per poter concludere i miei studi universitari. Appena lau-reato iniziai contemporaneamente la pratica come commercialista presso lo studio di mio zio e l’attività come as-sistente volontario presso l’università.A questo proposito, qual è stata l’at-tività dello studio Borghesan in que-sti sessant’anni?Mio zio, insieme a Lussu, sono stati tra i primi commercialisti in Sardegna. Questo studio, in particolare, si è occu-pato di consulenze in materia societa-ria. È stato lui a caldeggiare e sostene-re molte iniziative imprenditoriali sar-

de soprattutto nel settore dei trasporti: da un lato ha varato i piani della prima compagnia di trasporti marittimi in Sardegna, dall’altro per i trasporti ae-rei, per la creazione della prima linea aerea in Sardegna, l’Airone.Si era fatto, inoltre, promotore anche nel settore agroalimentare: ha dato il suo contributo al momento del-la fondazione della Birreria Dreher a Macomer, aveva una sua azienda agri-cola a Capoterra, è stato il fiduciario della Sanpellegrino, oltre che presiden-te e amministratore delegato della casa farmaceutica Schiapparelli.Svolgeva la sua attività tra la Sardegna e il continente e, io che ho ereditato la sua attività, sono consapevole che non è possibile eguagliare le sue capacità, perché persone come lui si trovano davvero raramente.Ma la sua vita ad un certo punto ha subito una svolta con qualcosa di completamente inatteso, è corret-to?Sì, è corretto. A partire dal 1990 per me è iniziata una nuova carriera che dura tutt’ora, quella di Console Onorario della Repubblica francese.Devo sottolineare che nonostante in casa mia esistesse già una tradizione

L A LEGION D’HONNEUR

QUELLI CHE ONORANO LA CITTÀ/ANDREA DORE, CONSOLE ONORARIO DI FRANCIA

PASSANDO PER LO STUDIO BORGHESAN

il Cagliaritano26

Mau

rizi

o A

rtiz

zu

Page 27: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

se, essere disponibile per tutti i citta-dini francesi residenti in Sardegna (e sono molti di più di quanto non imma-giniamo) e quelli di passaggio.Inizialmente è stata un’attività tran-quilla anche perché non tutti cono-scevano questa figura di riferimento, poi la mia attività si è fatta via via più intensa, anche con l’accrescersi della mia passione per questo compito.In che modo si è intensificato? Uno dei miei compiti è anche quello di assistere le autorità militari francesi quando giungono presso la nostra iso-la, dall’“arme de terre” a quella “de l’air” fino alle navi della Marina francese. A proposito di quest’ultima, Cagliari da sempre, ma soprattutto in questi ul-timi vent’anni è stata una delle desti-nazioni predilette con ben 148 scali e 160 navi da guerra francesi che hanno sostato qui da noi. La mai attività si è intensificata perché non solo mi sono occupato dell’ospitalità e di incontrarli delegando poi tutti gli altri compiti a un’agenzia, come spesso accade, ma perché per mia passione, per mio per-sonale interesse ho sempre scelto di occuparmi di tutto in prima persona.Certo, a favorire questo successo della nostra città contribuisce soprattutto la cortese ospitalità dei cittadini cagliari-tani.Non trascuriamo poi gli effetti che an-che la stessa città riceve da tutto que-sto: ad ogni nuovo scalo c’è una nuova vitalità anche per le attività cittadine, dalle strutture ricettive a quelle com-merciali, che beneficiano dell’arrivo dei visitatori stranieri.

Essere l’elemento cardine di questi incontri ed esserlo con tanta pas-sione e presenza, immagino abbia portato non solo delle belle soddi-sfazioni sul piano professionale ma anche su quello umano. Quali sono i ricordi più cari di questi anni che conserva?Per quel che riguarda il piano persona-le, ogni nuovo incontro è stato anche un’opportunità di scambio che talvolta si è tradotto anche in amicizie dura-ture nel tempo: conservo ancora con cura tutte le lettere che ogni ospite al suo ritorno in Francia o prima di parti-re mi scriveva per manifestarmi la sua gratitudine, e tutt’oggi c’è chi mi scrive o mi manda un pensiero a distanza di tempo. Ma non dimentico anche che questo lavoro così come mi ha permesso di vi-vere le più belle esperienze, di vedere posti nuovi e conoscere nuove perso-ne, in certe occasioni mi ha fatto ve-dere l’inferno: il mio compito è anche assistere i cittadini francesi più debo-li e far sentire loro che la loro patria seppur lontana è presente: sono stato, per queste ragioni, anche nelle carceri, nelle camere mortuarie, negli ospedali psichiatrici. Sul piano professionale, invece, sono tre le occasioni a me più care: la pri-ma quando ricevetti l’Ordre National du Mérite, un ordine della Repubblica francese che premia il merito; la secon-da quando venni insignito delle Palmes Académiques, un riconoscimento per i meriti nel settore culturale, per aver dato appoggio alla promozione della francofonia e, l’ultimo, nel 2007, quan-do ho ricevuto la Légion d’honneur, un premio al merito eminente nella vita civile e militare che pochi sardi hanno avuto l’onore di ricevere.Questo incarico è presente anche nei suoi progetti per il futuro?Spero di sì, spero che l’anno prossimo venga rinnovato per altri cinque anni. Poi al suo termine potrò tornare “a coltivare il mio orto”, fiero di aver rap-presentato una nazione che ha fatto la storia dell’Europa e dalla quale han-no origine quei valori che oggi stanno alla base della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, un’opera che oggi più che mai consiglio a chiunque di leggere.

LEGION D’HONNEURin questo senso (mio padre è diventato Console Onorario del Belgio nel ‘60, ca-rica successivamente ricoperta da mio fratello) nel mio caso è avvenuto tutto per caso. Al momento del termine della carica dell’ex console, venne da Roma il Console Generale francese e chiese al sindaco De Magistris una rosa di can-didati che potessero ricoprire questa carica. Requisiti indispensabili richie-sti erano la moralità, lo svolgimento di un’attività autonoma e non nel pubbli-co impiego, il possedere locali propri e che questi locali fossero in prossimità del porto. De Magistris mi chiamò e mi chiese se potevo accogliere il console, che si informò su questi requisiti e mi chiese di inviare a Roma una brochure con queste caratteristiche. Lo feci ma senza pensare che davvero la cosa po-tesse arrivare a concretizzarsi. Era il febbraio del 1990, a giugno venni scel-to e a luglio ricevetti l’exequatur della Farnesina.E da quel momento quali sono stati i compiti che la attendevano?Inizialmente non ero conscio di ciò che quel ruolo avrebbe implicato. Sapevo che avrei dovuto rappresentare la na-zione francese e intrattenere rapporti con le autorità civili, militari e religio-

C.C.

il Cagliaritano 27

Page 28: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano28

L A COMPAGNIA DI GESÙ qui è di casa«In poche regioni come in Sardegna i gesuiti hanno una tradizione così for-te». Sono le parole di Padre Federico Lombardi, direttore della sala stam-pa e della Radio Vaticana, a Cagliari per celebrare i 450 anni della presen-za dei gesuiti nell’isola. «Quella della Compagnia di Gesù è una presenza fisica e spirituale: i gesuiti si sentono a casa in Sardegna». Padre Lombardi – anch’egli appartenente all’ordine fondato nel 1534 da Sant’Ignazio di Loyola – lo scorso 27 novembre ha incontrato i giornalisti nella sacre-stia monumentale della chiesa di San Michele.TEOLOGO E GESUITA. Nato a Saluzzo (Cuneo) 67 anni fa, dopo gli studi ma-tematici e teologici in Germania, ha collaborato con la rivista dei gesuiti “La Civiltà Cattolica”. Per vent’anni è stato al servizio della Radio Vaticana, prima in qualità di direttore dei pro-grammi, e dal 2005 come direttore ge-nerale. Dal 2001 è direttore del CTV (Centro Televisivo Vaticano). L’11 lu-glio 2006, Papa Benedetto XVI lo ha nominato direttore della sala stampa della Santa Sede al posto di Joaquín

L Navarro Valls, che aveva ricoperto la carica per 22 anni. Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana, Lombardi parla corrente-mente inglese, francese e tedesco, leg-ge e capisce lo spagnolo e il portoghe-se. «Sono un accanito difensore della molteplicità linguistica del Vaticano: è un segno di universalità e apertura nei confronti delle diverse culture. Lo si è visto nel recente viaggio del Papa nella Repubblica Ceca: sono bastate poche sue parole in ceco per suscita-re un grande entusiasmo. La gente si sente capita e rispettata».I MEDIA, L’ENCICLICA E IL CROCIFISSO. Non lo stupisce la tendenza dei giornali ad estrapolare alcune frasi del Papa e ad interpretarle in modo che appaiano riferite a fatti politici italiani. «I media sono sempre alla ricerca spasmodica di notizie, ma i discorsi del Papa sono molto più ampi, sono principi genera-li. Ho molto rispetto per i giornalisti, ma io sono un tramite: non dò giudizi, aiuto solo a capire meglio. Vivo il mio ruolo come un impegno al servizio del Santo Padre”. Lombardi ha poi citato la terza enciclica di Benedetto XVI,

“Caritas in Veritate”: «In alcuni pae-si ha avuto poco risalto, ma è stata accolta con attenzione in gran parte del mondo. Tratta molti argomenti di-versi: crisi economica, immigrazione, ambiente; sarà oggetto di approfon-dimento e discussione». Infine, fra i tanti argomenti, non poteva mancare la vicenda attuale del crocifisso nel-le aule scolastiche. « È una sentenza che non considera le radici cristiane dell’Europa: il Pontefice non ha con-diviso questa valutazione». Sulla teo-ria della reciprocità nel rapporto fra le religioni, Padre Lombardi sostiene che «da un punto di vista evangelico non si può ragionare in questi termi-ni, l’atteggiamento del cattolico deve essere diverso».I VIAGGI. Padre Lombardi accompagna il Papa in tutti i viaggi all’estero, ma non in quelli in Italia. Perciò non era presente in occasione della visita pa-storale di Benedetto XVI a Cagliari, il 7 settembre 2008. «Però l’ho visto gio-ioso, felice di stare con i giovani». Per il 2010 sono quattro i viaggi all’este-ro previsti: il pontefice sarà a Malta in aprile, in Portogallo e a Fatima il

EVENTI: I 450 ANNI DEI GESUITI IN SARDEGNAINCONTRO CON PADRE FEDERICO LOMBARDI

Page 29: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 29

A COMPAGNIA DI GESÙ qui è di casa13 maggio (data dell’apparizione della Madonna), a Cipro ad inizio giugno e in Inghilterra a settembre. Altri viag-gi non sono stati annunciati ufficial-mente: «il Papa – riferisce Lombardi – è sempre molto prudente nelle deci-sioni di lungo periodo».IL RITRATTO DEL PAPA. «Il Santo Padre è una persona che affascina per la sua gentilezza e la grande umiltà, ascolta e desidera capire. È sempre un pia-cere parlarci, perché ti mette a tuo agio e mai in soggezione». Impossibile, per padre Lombardi, non fare cenno al cambiamento nella comunicazio-ne fra Ratzinger e Wojtyla. «Sono due personalità molto differenti: Giovanni Paolo II aveva delle doti comunicati-ve eccezionali, che facevano presa sui giovani, e che passavano anche attra-verso la gestualità. Benedetto XVI è un intellettuale, un uomo di cultura: i suoi discorsi, articolati e ricchi di con-tenuto, sono una notevole ricchezza da approfondire. Le sue omelie, per la loro profondità, rappresentano il ver-tice della comunicazione».

di Francesco Fuggetta

Rob

erto

Tro

nci

Roberto Tronci

Roberto Tronci

Page 30: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

ra l’Auditorium

il Cagliaritano30

Cambia veste l’Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori: quella che fino a poco tempo fa era una strut-

tura utilizzata poche decine di volte l’anno apre i battenti alla Scuola di Arte Drammatica e dà avvio a una nuova stagione con rappresentazioni teatrali, rassegne, incontri e iniziative di varia natura.Nato nel Seicento come chiesa, dive-nuto casa professa della Compagnia di Gesù, per decenni sede dell’Archi-vio di Stato, luogo di riunione per le organizzazioni fasciste, questo spazio ha percorso trasversalmente le epoche della storia cagliaritana facendosi te-stimone della crescita e dei mutamen-ti di un quartiere che è cuore pulsan-te di Cagliari. Oggi, oltre che meta di migliaia di turisti e croceristi che mo-strano interesse per questa struttura di pregio, l’Auditorium da “teatro semi abbandonato – come ha ricordato il Presidente della Scuola di Arte dram-matica Lelio Lecis – si trasforma così in uno spazio vitale, vivo, che diven-terà un vero e proprio punto di riferi-mento per i giovani che si avvicinano al mondo del teatro di tutta la città e hinterland”.Se questo è stato possibile si deve so-prattutto alla possibilità concessa dal Comune allo stesso regista Lelio Lecis e alla sua scuola che, affermatasi a livello nazionale grazie alla sue espe-rienza ventennale, risulta essere la sola realtà formativa riconosciuta dal Ministero.“Sono più di cento gli allievi della scuo-la – ha ricordato Lecis – e il Comune ha approvato il progetto per dare una scuola a questi ragazzi. Proponiamo corsi diversificati così da coinvolgere persone che vogliono anche solo met-

tersi alla prova, socializzare, in vista di un fine non solo teatrale ma anche pubblico”.In merito al calendario degli spettacoli, afferma “Io non sono il direttore arti-stico che sceglie quali compagnie pos-sono entrare o meno, la regola per il calendario è solo che ogni week end ci sia uno spettacolo. Sono state pensate agevolazioni per quelle compagnie che per i loro spettacoli scelgono il week end e periodi in cui il teatro non c’è. Ho preso l’idea da Elio Arthemalle che dopo il successo della prima non ave-va mai lo spazio per le repliche. Grazie all’assessore Pellegrini non c’è un af-fitto prestabilito, ma solo l’accordo di pagare il 50% di quello che incassano fino a un massimo di 600 euro. Noi ci siamo occupati di migliorare il palco, aggiungere venti luci, il Comune ha fornito un proiettore video professio-nale. Ora abbiamo preso anche tutto il necessario per le pulizie perché è ri-masto chiuso per lungo tempo e per-ché sarà la nostra scuola ad occupare il teatro per circa 150 giorni l’anno, diventando così la presenza più assi-dua”.“Si respira un’aria nuova in questi ammodernamenti – ha affermato l’as-sessore alla Cultura e allo Spettacolo Giorgio Pellegrini – Alla Scuola Civica di Musica ora si è aggiunta quella di arte Drammatica con la rinasci-ta anche di uno spazio storico come il Piccolo Auditorium. Il Comune ha fatto tanti passi in avanti, soprattutto dal punto di vista economico dove da sempre è in corso il braccio di ferro per chi nella cultura non ha quanto meriterebbe. Quest’offerta mirata di Lecis è apparsa da subito molto ghiot-ta e da amministratore mi sento molto rassicurato dalla sua presenza come

superiore in questo spazio importan-te. La professionalità: è questo che porta la nuova gestione”.In questi venticinque anni di dirigen-za Cagliari è cresciuta tanto – afferma la dirigente all’Area Servizi ai cittadini Ada Lai – Sono sempre stata convinta che la cultura salverà il mondo e que-sta verità è ancora più valida quan-do si parla di politiche sociali: penso che il disagio giovanile possa davvero trovare una soluzione attraverso que-sto mondo affascinante, delle nuove professioni. Una scuola può animare un quartiere, qui accanto sta nascen-do anche il Museo del Mediterraneo. Stanno andando di pari passo il pro-getto sul bullismo e quello teatrale e ciò che auspichiamo è che questo tea-tro divenga il centro per una crescita sociale e culturale per i nostri figli”.

Roberto Pili Presidente del Consiglio della Provincia “Lelio rappresenta per questo luogo una garanzia, è un grande operatore di cultura e non certo una meteora come in Sardegna siamo avvezzi a ve-dere. Creeà indubbiamente qualcosa di stabile per molti giovani e persone di ogni età che potranno accedere a nuovi ambienti culturali, generando certamente un ritorno anche sul pia-no sociale”

Elio Arthemalle Attore ex allievo di Lelio Lecis“È sempre una festa quando apre un teatro ed è vero che la cultura sal-verà il mondo ma purtroppo talvolta è il mondo a non salvare la cultura. Anche poter far vedere ciò che si pos-siede non è semplice e costituisce solo un punto di partenza. Siamo felici dell’autogestione, è un’occasione per far aumentare la sensibilità dell’ente pubblico e per far aumentare la qua-lità dell’offerta. Ogni aspetto è stato concertato dalle compagnie, dagli ora-ri al prezzo del biglietto per andare in-contro alle esigenze di tutti”

O è grande

Page 31: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 31

Nel 1978 le radio italiane trasmettevano “Il triangolo no” e la morale da sempre ci insegna “due cuori e una capanna”. Ma lui non la pensa così, non Jorge Amado, che nelle pagine della sua “Donna Flor e i suoi due mariti” descrive un vibrante Ménage à trois: onestà e premura da una parte, sensualità e magia dall’altra. Lei, lui e l’altro, dunque, dove lui è Paolo Calabresi, l’altro Pietro Sermonti e lei è Caterina Murino, sarda nell’aspetto e nell’anima, che nella sua Sardegna ha esordito in teatro. «Il mio personaggio è rivoluzionario, nessuno può avere legalmente due compagni, figuriamoci una donna», dice Caterina, «Ma non rivedo molto di Donna Flor in me, anche se la regista sostiene il contrario». E se è vero che il primo amore non si scorda mai, Caterina torna a teatro, lei che l’arte pare avercela addosso: la madre pittrice e cantante, il nonno appassionato di musica. «I miei genitori si sono dati appuntamento per un opera la prima volta che si sono visti, evidentemente il teatro è nella mia genetica», scherza. E deve aver convinto il suo modo di essere protagonista sul palco, leggera ed elegante, bella e sensuale, perché al teatro Massimo di Cagliari registra il tutto esaurito. «Ero emozionata e preoccupata di dovermi presentare ai cagliaritani. Da qui partono molte prime mondiali ed il pubblico è educato al buon teatro, esigente, non è una piazza facile da conquistare», confessa Caterina. «Gli applausi ricevuti, però, mi hanno gratificata molto, è stata una grande soddisfazione riempire il teatro». Così l’abbiamo lasciata andare Caterina, determinata e risoluta, con un costume di Miss Italia in valigia. Passaparola, il teatro a Milano, cinema e Tv le hanno dato la popolarità, senza perdere quella gentilezza e quel sorriso mediterraneo che da sempre la contraddistinguono. «I primi lavori teatrali li ho fatti a Milano, in un piccolo teatro in cui i bambini mangiavano popcorn a tre centimetri dal palco e alcuni mi si addormentavano davanti. È stata una bella scuola di formazione», racconta, «ma ciò che mi ha regalato la popolarità è stato uno spot francese, che ho vinto proprio grazie alla mia sardità, almeno così mi disse il regista. Non parlavo una parola di francese ma la tradizione mediterranea è stato il mio punto di forza». Dicono di lei che sia gentile e generosa, oltre che bella, e qualche volta l’apparenza non inganna. Testimonial Amref, la Murino racconta i viaggi in Kenya e in Etiopia. «Nel 2006 la Beers, un’azienda che estrae, lavora e commercializza diamanti in Sud Africa, mi ha chiesto di disegnare un diamante, il cui ricavato sarebbe andato in beneficenza ad un’organizzazione da me scelta», spiega, come le contraddizioni nella vita qualche volta convivano armoniosamente, «scelsi l’Amref, perché aveva una sede sia in Italia che in Francia, e loro durante una serata di gala alla Tour Eiffel mi chiesero di diventare la loro testimonial. Non potevo dire di no». Paese di residenza Francia, dove ha una casa, l’amore e il lavoro, ma la Sardegna la porta nel cuore.

Alta FreQuenzaCaterina Murino riparte dal teatro. E da Cagliari...

testo Laura Bonu / foto Enrico Spanu

Page 32: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano32

“Tu sei bellezza”: San Francesco con i suoi versi svela il vero significato della bellezza.La perfezione, ammesso che esista, non è l’unica cosa importante nella vita, ciò che conta realmente è la verità dell’individuo e non la sua omologazione a modelli imposti.Da questa idea è partita l’Associazione DonnaDonna Onlus, che fa parte del progetto “Uniti contro i disturbi alimentari…..per un nuovo modo di pensare e pensarti”, dove la parola “uniti” è la vera protagonista. Gli splendidi scatti del fotografo di fama internazionale, Gerald Bruneau, immortalano 50 donne vere di tutte le età e taglie che si sono messe in gioco per testimoniare la loro unicità e dire no agli stereotipi sulla bellezza femminile. Coperte solo da drappeggi di velluto rosso, casalinghe, donne in carriera, studentesse, artiste, hanno posato davanti alla macchina fotografica mostrando le loro diverse personalità e creando una vera armonia tra l’essere e l’apparire.

Tu sei bellezza:50 donne per dire no allo stereotipo della perfezione

Le mura di pietra vissuta nel quartiere latino della Parigi di fine ‘800 trasudano di umanità, stenti e personaggi che sfidano la vita. Si apre il sipario del Teatro Lirico di Cagliari, subito l’arte investe la platea con la grazia e la maestria di quel lavoro minuzioso e rigorosamente artigiano che costruisce la scena ed i costumi e rende l’atmosfera unica ed assolutamente credibile, affascinante come solo i vicoli di un quartiere storico sanno essere. Dalla soffitta al Cafè Momus i personaggi ed i tanti figuranti si fondono con l’ambiente di scena e con gli oggetti d’epoca (la macchina da scrivere, la bicicletta ed anche un’automobile) che appaiono per completare la magistrale interpretazione.I quattro amici, il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e Colline il filosofo, e l’allegra Musetta condividono le sorti della miseria durante un inverno rigido. Anche in amore non basta il calore del cuore per intiepidire le mani gelide, così si intreccia il melodramma d’amore del poeta con la giovane e graziosissima Mimì, ricamatrice di rose e gigli. Francesca Sassu è l’interprete di una Mimì così come lo stesso Puccini avrebbe voluto, giovane come il suo personaggio racconta, dolce ed esile. Sassarese, anche d’origine artistica, ha già portato Mimì in altri importanti teatri e lei, orgoglio della nostra isola, ha già debuttato anche alla Scala di Milano. Elisabetta Scano è una splendida e provocante Musetta che rallegra e racconta altre espressioni del vivere nella Parigi di fine ‘800 e dell’amore un po’ vagabondo ma pieno di misericordia e solidarietà. Una voce soprano di gran classe che si è distinta in molti altri ruoli tra i quali è stata la Regina della notte nel Flauto Magico, Amina nella Sonnambula e - nel 2008 - ha interpretato il ruolo di Adina nell’Elisir d’amore con la regia di Michele Mirabella.La grande macchina del Teatro Lirico con La Boheme ha portato poi con sé nomi tra i più prestigiosi della scena mondiale. Il regista Giancarlo Monaco è uno dei più importanti della sua generazione ed il direttore d’orchestra Anthony Bramall conosce il repertorio italiano d’opera come pochi altri al mondo. La Boheme, l’opera più amata di tutti i tempi di Puccini, ha chiuso la stagione lirica 2009 lasciando il gusto dolce di una storia che attraversa i tempi e mantiene l’immutabilità della commozione davanti all’amore eterno.

La Boheme, tra passione e sentimento

foto Gerald Bruneau

testo Michela Sorgia / foto Priamo Tolu

Per Martina Olla la parola d’ordine è creatività: stilista emergente, ad appena 27 anni annovera importanti sfilate di moda e collaborazioni con rinomate aziende per spot e videoclip di livello nazionale.E tra murales per interni e ritratti in stile New Glamour anche il successo delle sue mostre ed esposizioni è pronto al decollo.

New GlamourMade in Sardinia

V. C.

Page 33: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 33

Gavino Sanna, vincitore dell’Oscar americano della pubblicità, festeggia l’uscita della sua raccolta di caricature “Vipere insieme”, che ha già riscosso grande successo anche tra Emilio Floris, la figlia Rosannae Simona De Francisci (con lui nella foto).Avranno brindato con una coppa dei suoi rinomatissimi vini Mesa?

Mario Giua Marassi, professione regista: giovane cagliaritano che con i suoi spot pubblicitari ha collezionato innumerevoli premi e riconoscimenti. La sua macchina da presa è il pennello con cui ha ritratto le meraviglie della sua isola, e i 10 premi che hanno segnato il trionfo dello spot per Sardegna Turismo ne sono stati solo l’ultima conferma.

Mario Giua Marassi:quando lo spot è Sardegna

Diciassette anni e un metro e ottantacinque di esplosività: è Michael Locci, medaglia d’oro ai mondiali di pattinaggio in Cina. Michael, metà sardo e metà brianzolo, ha indossato i pattini all’età di cinque anni, ed a soli dodici già conquista il primo posto nazionale con i tre giri nell’indoor, categoria ragazzi. Il primo di ben altri quindici primi posti nazionali collezionati in questi anni, che gli sono valsi il merito della selezione prima per gli europei del Belgio poi, dopo quattro podi guadagnati anche ad Oostende, per il mondiale. È naturale pensare che chiunque arrivi a un mondiale desideri portare a casa un bel souvenir e non solo il ricordo di un’esperienza ma per Micheal il souvenir era quello più prezioso: dopo l’undicesimo posto su pista, ecco i 500 metri e la vittoria: lasciando dietro l’avversario coreano (poi squalificato) e quello statunitense, Michael taglia il traguardo aggiudicandosi il primo posto. Il futuro? Michael ha già deciso: medicina e la passione per la politica sono la prossima sfida, con la speranza che tante nuove medaglie d’oro possano coronare anche i suoi prossimi traguardi.

testo Claudia Cao / foto A.s.co. Skating Concorezzo

Michael Locci e i suoi pattini d’oro:a soli 17 anni è campione del mondo

Gavino Sanna festeggia“Vipere insieme”

Luca Pinna, referente regionale per la Sardegna del WWF, è uno dei protagonisti della tutela ambientale e paesaggistica

del nostro territorio. La Sardegna ha la fortuna di possedere un patrimonio verde di incommensurabile

bellezza da valorizzazione e migliorare, per i sardi ed i turisti. “La Barbagia di Seulo” - film documentario di 63

minuti, diretto dal regista Pinna - immortala gli splendidi scenari dell’entroterra sardo, alla scoperta di ambienti

suggestivi come Esterzili, Sadali e Seulo, dove il legame con la tradizione va oltre il folklore, alla continua ricerca

dell’armonia tra passato e presente.

Luca Pinna per la tutela ambientale

V. C.

Page 34: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano34

“Radio X Caso”... ma non troppo

Nove giovani promettenti, uno studio da cui trasmettere, un progetto da portare avanti, tanti ospiti e occhio critico per quello che ci sta intorno. Ecco la ricetta di “Radio x Caso”, la radio che via internet dà voce ai giovani cagliaritani. Realizzata dall’associazione TDM, promossa dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche e patrocinato dall’Unione Europea, la nuova Web Radio è l’occasione per tanti ragazzi

di dire la loro.

ANDREA ALTEA, 24 anni, studente di ingegneria, collabora da più di un anno con TDM. «Coordino e dirigo il progetto per far in modo che tutto funzioni come deve. La radio nasce in piena autonomia e siamo noi a sceglierne i contenuti e i format, ci riuniamo una volta

settimana e cerchiamo di tirare fuori il meglio».

CLAUDIO PIREDDA, 24 anni, laureato in Storia dell’Informazione e Comunicazione, presenta “Fuori Gioco”, in onda il lunedì e venerdì alle 17:30. «Parlo di sport, di ogni genere e categoria, dal calcio al poker. Spesso sono gli stessi protagonisti a raccontare le loro esperienze». Naturalmente non mancano speciali approfondimenti dedicati alla squadra rossoblu, con collegamenti in diretta e interviste

esclusive.

Il mercoledì, alle 11, possiamo ascoltare “Sogna con noi”, programma condotto da CAROLA SPIGNESI. Studentessa di Scienze della Comunicazione a Roma, dedica questo spazio al sociale, un mondo silenzioso, raccontato direttamente da chi il volontariato lo vive sulla propria pelle. «Da un’idea di Michele Demontis è nato anche “Lettere Cagliaritane”. Puntata dopo puntata presentiamo al pubblico un

personaggio politico, cercando di spaziare nel suo personale, senza cadere in trappole propagandistiche».

Al microfono, per “Scintillante Sardegna” e “Love Affairs”, c’è GLORIA RUIU, 24 anni, laureata, con un buon curriculum nel settore della comunicazione. «Sono programmi freschi, il primo tiene informati gli ascoltatori su tutti gli eventi cagliaritani: feste, fiere, sagre, concerti o serate particolari, che seguiamo personalmente raccogliendo interviste e testimonianze dal vivo. Il secondo invece tratta

dell’amore, in tutte le sue forme».

MIRKO MATTANA, in arte LADY SUBURBIA, 21 anni e artista, è la mente di “Chiedilo a Suburbia”, un programma irriverente e frizzante che tratta argomenti scottanti, in onda il venerdì alle 18:30. «Cerco di dare consigli utili a persone che vivono esperienze particolari. La trasmissione comprende anche degli speciali musicali, che non solo riscuotono molto successo ma che spesso hanno interessato gli stessi

protagonisti: abbiamo ricevuto i saluti in diretta da Paola e Chiara e collaborato con il fan club ufficiale di Laura Pausini».

“Gemme preziose nel deserto”, invece, è condotto da DANIELE ADDARI, 23 anni, studente di filosofia, con la passione per il rap. Ogni puntata è collegata ad un colore, ad una tonalità della vita. «È un programma molto personale, alla musica avvicino colori, interviste,

poesie e pensieri. Vorrei portare un po’ di colore in mezzo al deserto della quotidianità».

MICHELE DEMONTIS e GIANLUCA FRONGIA sono gli ideatori di “Rock & Roll Bunker”: uno spazio dedicato a tutti i generi di musica e alla storia contemporanea o moderna. «La musica rievoca ricordi e sensazioni che sono lo spunto per affrontare temi storici determinanti

nella nostra formazione culturale».

Progetti futuri?Tanti. Un pulmino che girerà per le scuole per raccogliere idee ed esperienze, un nuovo programma in cantiere dedicato al cinema e curato

da JESSICA ORRÙ, 30 anni, studentessa di lettere moderne e la voglia di espandere l’organico, quindi FATEVI SENTIRE.

testo Laura Bonu / foto GIA

Page 35: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 35

di Giampaolo Lallai

SI RECITAVA al Caffé

Indipendenza“Che sfarzo il “Caffè Indipendenza” di Cagliari e che belluria! Tutto

vetrine in ghingheri, tutto accivettare di specchi, di lacche e di marmi:e lu-singhe di agghindature rococò e prete-se di eleganza”.Con queste parole Filiberto Farci intro-duceva la prefazione al “Bellu schesc’ ‘e dottori” di Emanuele Pili, un’opera che ha gettato le basi del teatro in lin-gua sarda e la cui scena, non a caso, si apre proprio nel Caffè Indipendenza nel Corso Vittorio Emanuele.Erano lontani gli anni d’oro del Caffè già quando Farci scriveva quelle pa-gine, ma ancora oggi tra le battute di quest’opera sembra di sentire pal-pitare il cuore di quella Cagliari che tanto bene Pili ha saputo osservare e cogliere in tutti i suoi aspetti più ca-ratteristici. Non è difficile, all’aprirsi della scena, vedere rivivere il Corso pullulante di gente. Luogo per antonomasia de “sa passillara”, tutti vi camminavano in-colonnati in perfetto ordine: da un lato la classe popolare, dall’altro quel-la signorile. Le ragazze con i loro ele-ganti cappelli che si espandevano in spampanature di fiori e pennacchi, gli uomini elegantissimi nei loro panciotti fantasia, soldati e studenti e servotte si scambiavano occhiate alternate a motti e scherzi di ogni sorta. Molti di loro sono diretti proprio lì, al caffè più popolare e frequentato della Cagliari ottocentesca: dagli amanti dei celeberrimi pasticcini e delle brioche di Sor Avendrace ai giocatori che si radunano in quell’ambiente intimo e casalingo dei tavoli da gioco.Sperimentatore e innovatore, Pili ha avuto il gran merito di saper ripro-durre con eleganza sciolta e garbata lo scenario che fa da sfondo e da cor-nice all’azione: da osservatore acuto e penetrante indagatore di anime quale era, Pili è sceso in mezzo al popolo ca-gliaritano, ha circolato nelle anguste straducole dei quartieri di Stampace, è entrato nei “bascius” di Castello, nelle taverne della Marina, nei tuguri del sobborgo di S.Avendrace.Ma soprattutto nel mescolarsi con

uomini di ogni classe, nello studiar-ne i costumi e le voci più strettamente locali, ha saputo coglierne le espres-sioni più caratteristiche: da qui i suoi dialoghi fervidi e scintillanti, da qui l’irresistibile comicità delle azioni e dei suoi personaggi.Quando Pili scrive “Bellu schesc’ ‘e dottori” non esisteva un teatro in lin-gua sarda, per farlo bisognava torna-re indietro nei secoli a quelle Sacre Rappresentazioni che avevano avuto tanta diffusione in tutta Italia fino all’Ottocento. Ma la commedia, quella borghese, capace di far parlare tutta la società nel suo dialetto con dignità di lingua letteraria, non c’era ancora, in buona misura scoraggiato anche dall’impossibilità di portare al di fuori dai confini dell’Isola un’opera in una lingua che nessuno avrebbe compreso nello Stivale.Ma Pili ha accettato e superato la sfi-da con grande maestria: ha saputo trasporre nel dialogo in dialetto sardo il verso, quello moderno, martelliano, conferendo grazia e varietà alla sua opera.E se Farci coglie nell’opera del Pili la mordacità e la satira caratterizzanti Plauto e di Terenzio, non possiamo far a meno di ritornare al primo comme-diografo latino anche per la centrali-

tà conferita a Perdu, il vantone tipico dell’opera plautina, e per quella acuta capacità di osservazione emergente dalla galleria di personaggi e mac-chiette sapientemente riprodotta in quest’opera.Per citarne qualcuno ricordiamo Zaccheddu, uno di quei “picciocus de crobi”, sempre allegri e chiasso-si in riga sull’orlo del marciapiede nei pressi del Mercato, o Baccheddu, il faccendiere imbroglione che ride dell’ingenuità dei villani e che ricor-da il parassita della vecchia comme-dia, ma che finirà a sua volta vittima delle beffe degli altri. Emblematico il personaggio di Donna Angeledda, che vanta nobili discendenze e che ricorda l’alterigia dei cagliaritani d’altri tempi, che facevano del loro essere “cittadi-ni” un motivo di preminenza morale rispetto a “su biddunculu”, guardato con commiserazione, considerato raz-za inferiore. Si potrebbe continuare con Gironi, il commerciante arricchito e poi caduto in disgrazia, Efisia ex panattara che cerca di nascondere le sue umili ori-gini dandosi arie da dama, tutti esem-pi di quell’acutezza che ad ogni livello dell’opera di Pili traspare, e che fanno dei suoi versi tra i più vividi ed efficaci ritratti della Cagliari di fine Ottocento.

I LUOGHI DEGLI INCONTRI A CAGLIARI, TEMPO FA

Page 36: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano36

Sveta che si scioglie al nostro sole

Svletana Lisichonak, nata a Minsk nel 1983, laureata in Filosofia e Scienze Socio Umanistiche, traduttrice madrelingua, vanta numerose esperienze nel campo della moda e fotografia. Centosettantadue centimetri di bellezza, capelli biondi e occhi azzurri, è il nuovo volto della GIA Comunicazione, scelta come testimonial per l’incontro tra Sardegna e Mosca: sardad’adozione ma russa d’origine.

I LIKE IT

fotoservizio, Franco Russo

Décolleté Ferragamo; Serpentine by Roberto Cavalli; Prada; Caffè Libarium

Glamour Cityabcdefghijklmno pqrstuvwxyz

Page 37: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 37il Cagliaritano 37

GC

Valentina, viso sardo a Mosca

Valentina Caruso, modella e studentessa di archeologia classica, col suo fascino mediterraneo da anni è testimonial della nostra isola per concorsi e pubblicità a livello nazionale e internazionale, protagonista di video musicali e video-arte, e collaboratrice di alcune riviste di cultura. Insomma, a soli 25 anni, un veroesempio di impegno a 360°.

foto sopra e in basso a sinistra, Piero Caput; foto sotto, Chiaroscuro

I LIKE IT

Miss Sixty Jeans; Culurgiones; Bvlgari; El Peyote

pqrstuvwxyz

Page 38: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano38

Le magnifiche 13 della del-la A.S.D. POLISPORTIVA AIRONE, Settimo San Pietro: il team al com-

pleto (o quasi) della squadra di serie D femminile. La pallavolo la conoscono da una vita loro, che con la palla in mano ci stanno da bambine. Tre allenamenti alla settimana, ventidue partite da di-sputare, e un solo obbiettivo nella testa: questi sono i numeri delle Aironcine che con grinta e pas-

Le sfilate di moda, le manifestazioni regionali e le trasmissioni televisive, sono state un

trampolino di lancio per Ramona Musiclady. Ma quello che voleva fare, era la cantante: lo sognava da bambina, quando cantava per la casa, lo sognava da adolescente quando decide di lasciare il pianoforte per incidere un singolo “Tom y piano” (che riproporrà nel suo disco Lady), e continua a desiderarlo per tutta la giovinezza quando allo studio liceale affianca quello di musica e canto. Lo studio le apre un mondo musicale inesplorato, e la quotidianità sembra ispirarle testi sempre avvincenti, testi che raccontano di lei e della sua vita, così arriva il primo disco:Lady. Registrato tra Milano e Cagliari, Lady, le permetterà di conoscere e collaborare con grandi musicisti come: Carlo Pakmas, Ellade Bandini, Andrea Vargiu,Sandro Puddu e tanti altri. E questo è solo l’inizio per Ramona, la cantante dagli occhi di ghiaccio.

RamonaMusiclady

sione tentano sabato dopo sabato di scalare la vetta. Un ringraziamento al presidente Patrizia Puliga, ai dirigenti Federico Palmas, Arianna Marci e Luigi Spina, all’allenatore Marcello Ligas, e ovviamente a loro, protagoniste della stagione 2009/2010: Silvana Carbone e Greta Manzinali (opposto),Simona Trogu, Laura Bonu, Barbara Meloni, Sandra Marci e Enrica Caddeo (bande), Monica Locci(libero), Marcella Ligia e Gloria Arangino (palleggiatrici), Maristella Putzu, Renata Pilia, Carla Fadda (centrali). L’Airone vi saluta e vi aspetta sulla gradinate della loro palestra in via 1°Maggio,ovviamente, a Settimo.

MICHELE ROVELLIMichele Rovelli, cantante emigrato dalla sua bella città, Cagliari, per dedicarsi alla musica e fare di questo la sua professio-ne. Attualmente vanta collaborazioni con Beppe Dettori, Carlo Palmas, Daniele Silvestri, Pago, Franco Mussida. Diplomato al CPM di Milano con borsa di studio come migliore autore-cantante nell’anno 2009 rilasciata da Mara Maionchi e Alberto Salerno, tuttora insegna tecnica vocale in vari centri della Lombardia e lavo-ra al suo progetto artistico seguito dal pro-duttore Luca Rustici.

Le Aironcine

Page 39: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

CAPOTERRA:Incontro con Marco Espa

Roberto Tronci

Il RECASTELLO

Stradine e gradinate, il necessario per una gara di Urban Down Hill, nella prima edizione del “King of the Castle” (Il re di Castello). Organizzato da Gian Domenico Nieddu, con la collaborazione di Piero Comandini, Gianni Giagoni, e Nanni Floris, la manifestazione ha visto oltre quattromila spettatori, divisi tra l’Urban Down Hill sulla rocca di Castello, e il Free Rider sul colle di Calamosca.

Silvia B

onato

LepsusLe

psus

Lepsus

Page 40: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

I IN FONDO ALL’ANIMADEI SARDI

SPECIALE CARNEVALE IN GIRO PER L’ISOLA

Page 41: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Febbraio mese del Carnevale, mese dei travestimenti, de-gli scherzi e delle burle. Fiumi di coriandoli e fe-

sticciole di quartiere. Il Carnevale, è tutto qui? Certo che no, soprat-tutto in Sardegna, dove ogni festa si intreccia alla secolare tradizione, si accompagna alla necessità di ricordare ed esorcizzare desideri, speranze e paure, si lega ai sapori della nostra terra caldi e corposi. In quei giorni, dove una maschera ci copre il viso, ci è concesso qualcosa in più, e oggi come ieri il carnevale rimane il tempo della liberazione.

Il coinvolgente Carnevale di OTTANA, ricorda la vita pastorale, la perpe-tua lotta dell’uomo contro la natura e il loro indissolubile legame: uomo e bestia avvolti dall’abbraccio del-la vita. “Su Merdule”, indossa pelli bianche di pecora e sul viso una maschera nera antropomorfa in le-gno di pero selvatico, dall’espressio-ne impassibile. Un bastone in una mano e una frusta in cuoio nell’al-tra, tiene a bada “Su Boe”, rappre-sentazione degli animali selvatici. I due procedono in un disordinato e tumultuoso corteo, che sa di lotta, e di spirito di sopraffazione, una rap-presentazione che dice molto della caparbietà sarda. Su Merdule, si trascina con passo zoppo, oppresso dal peso della vita, ma fiero e tiran-no, disciplina la furia de Su Boe, perché alla fine l’uomo vince sulla bestia, dopo essere diventato simile a lui, nell’aspetto (simili gli abiti) e nelle mosse (bestiali a tratti quel-le del padrone). La festa è un rito apotropaico, per ricordare i propri connotati, umani, e dimenticare quelli animali. Affascinante la figu-ra de “Sa Filonza”, una donna che indossa una triste maschera e uno lungo scialle nero, con in mano un fuso con cui fila la lana. Maschera temuta per il suo significato, tra le sue mani non un filo qualsiasi ma quello della vita, che continuamen-te minaccia di tagliare, a chi non le offre un bicchiere di vino. Così la festa richiama la tradizione, tut-ta sarda, del buon vino, legandosi

Pag. 40, foto di Sarah Pinsonda Peg. 41 a pag . 47, foto di Maurizio Artizzu

SU MERDULE A OTTANA

SPECIALE CARNEVALE IN GIRO PER L’ISOLA

Page 42: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano42

alla rinascita di Dioniso, che risveglia in primavera vegetazione e terra, in-dispensabile per l’economia sarda di ieri come di oggi. Tra mito e cultura Ottana accoglie il carnevale.

Maschere tenebrose, danze qua-si tribali e lo strepitio di campanac-ci, è questa l’atmosfera del carne-vale a MAMOIADA. Questo è uno dei Carnevali più inebrianti della Sardegna, grazie all’alone di miste-

riosità che da sempre lo accompagna. “Sos Mamuthones”, terminata la vesti-zione (una cerimonia che ha il sapore della vocazione), si dispongono in due file da sei, per simboleggiare i dodici

mesi dell’anno, e, ricevuto l’ordine dei “Issohadores”, mettono in scena una danza sacra e malinconica, un passo lento e difficile, avvolti da un silen-zio quasi sovraumano, interrotto solo dall’ unico e malinconico suono de”sa carriga”.Dalla “bisera”, la maschera nera di legno d’ontano,non traspare

nulla, l’espressione algida è nascosta da labbra, naso e zigomi sporgenti, le sembianze umane si perdono nella luccicante maschera. All’improvviso, uno degli Issohadores, lancia una rete

tra la folla, per catturare un prigionie-ro, un ostaggio che dovrà pagare come pegno per la liberazione un bacio o un bicchiere di vino. Diverse le interpreta-zioni per questa particolare tradizione carnevalesca: un rito apotropaico, for-se, un rito propiziatorio per implorare Dioniso alla pioggia (molte sorgenti in

SOS MAMUTHONES A MAMOIADA

Page 43: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 43

Sardegna hanno il nome di “Maimone” o una versione teatrale dell’antica lot-ta contro i mori. Di sicuro sappiamo che la parola Mamuthone significa pazzo, reietto, buono a nulla, furioso

e violento. Lui sarebbe la vittima nella quale il Dio della natura s’incarna e la danza, un tentativo di passare dallo stato umano allo stato di folle diviniz-zato. Così tra dubbio e certezza ince-dono sicuri tra la folla che li adora, tanto da voler essere come loro.

Nel Carnevale di GAVOI, i veri prota-gonisti sono loro: la musica, il buon vino, i dolci tipici, e ovviamente la vit-

tima del carnevale, “Su Zizzarrone”. Un fantoccio, che portato in groppa ad un asino per le vie della città, chiu-de il carnevale con un rogo. Ma quello che stupisce di questi festeggiamenti è l’aria di festa in cui sono immersi, ab-bandoni i toni cupi e tragici, tipici dei carnevali Barbaricini, i balli al suono

de su pipiolu, proseguono incessan-ti fino a notte fonda. Da tutti i rioni “Sos Sonadores” si radunano nella piazza della parrocchia, percuotendo i tamburi al ritmo dei balli sardi, poi

in un’attimo silenzio e un solo suono all’unisono da il via alla processione per le strade del paese. Il corteo di suonatori con i visi neri di fuliggine, passa tra le case, sfila, bussando alle porte e insaporendo le vie con il sa-pore delle “zippulas”, dei “pilichittos”, arrosto di maiale e agnello, fave e for-

SU ZIZZARRONE A GAVOI

Page 44: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano44

maggio. Questo è ciò che resta oggi dell’antico rito propiziatorio dei gavoe-si alla natura madre e matrigna, per-ché si ridestasse dal letargo invernale.

“Su Bundu”: maschera in sughero con corna, baffi e pizzetto, camicia e gilet, pantaloni di velluto e gambali di cuoio.

I contadini, andavano così per le cam-pagne sarde, e in mano “su travutzu”, un lungo forcone in legno d’olivastro. Il carnevale di ORANI, mette in scena il rito della semina: il gran vociare e i gesti scomposti, il caos intorno ad ogni movimento, sembrano provenire dagli inferi e intimoriscono i presenti. Diverso e tenebroso questo carnevale, il personaggio incarna un essere in bi-lico tra natura umana e animale, e poi quei movimenti scomposti e violenti, quelle voci cupe e gelide, sembrano

indicare esseri infernali. Secondo la credenza degli anziani, nelle notti in cui si scatenavano violenti temporali o bufere di vento, i terribili lamenti de “sos Bundos”, diventavano così chia-ri da potersi udire a chilometri di di-stanza. La credenza popolare raccon-ta che in una di quelle notti, un conta-dino coraggioso si travestì da Bundu,

unendosi a quella strana compagnia per invitarli a comportarsi con rispetto nei confronti della gente e dei raccolti. L’opera di convincimento andò a buon fine e così gli esseri infernali si uniro-no a lui nella semina e nella cura del raccolto. Le forze primordiali del bene e del male si placano in armonia, tra gli ululati di maschere infernali.

Liberazione dal male, punizione per un comportamento irrispettoso, sal-

vezza del buon costume cittadino. A LODINE il Carnevale ha il sapore dell’espiazione. Un’artista locale, scol-pisce un fantoccio con la maschera di legno, avente le fattezze di un perso-naggio della comunità, o di una figura nazionale o internazionale che duran-te l’anno si è distinto per il suo esem-pio negativo. La pantomima mette in

scena un funerale: un lungo corteO di uomini travestiti da vedove con il viso dipinto di nero, da una parte, e “Sas Umpiazias”, con una maschera di su-ghero che rappresenta un personag-gio del luogo, dall’altra. Sono questi ultimi con i loro vestiti neri, a portare di casa in casa il fantoccio, deriso e sbeffeggiato, e sono loro a ricevere i doni delle famiglie che offrono vino, pane e dolci per il banchetto finale. Il processo, dalla condanna certa, anti-cipa il rogo, condanna finale per i pec-

SU BUNDU AD ORANI

SAS UMPIAZIAS A LODINE

Page 45: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

cati terreni. Secondo la tradizione solo la maschera di legno si salverà dalle fiamme: monito da esibire nei carne-vali futuri.

Dioniso, la sua passione e la mor-te, sono ricordate nel carnevale di SAMUGHEO, ma anche la sua sfre-

sporta pelli bovine secche, simboleg-gia presagio di morte, perché i sardi dovevano proteggersi anche in quelle campagne, in quelle terre da cui trae-vano sostentamento .

Trasgressione, divertimento e peniten-za qualche volta possono convivere, è

quello che succede a TEMPIO, duran-te il periodo del Carnevale. In questi giorni viene fuori tutto lo spirito con-tagioso e goliardico dei tempiesi, a vol-te represso durante il resto dell’anno, che si trasmette con un solo sguardo. “Lu Linzolu”, la dama del carnevale tempiese, era vestita di un lenzuolo di lino o di seta, finamente ricama-to, legato alla vita da una cordicella colorata o da spille d’oro. Così vestita attrae il suo cavaliere “Gabbanu”. E non possiamo dimenticare “Mascari

in Dominu”(più recente delle altre), vestita di una tunica in raso o seta, con cappuccio e guarnita a piacere con nastri e perline. Amori, tradimen-ti e scherzi atroci hanno vissuto sotto questa tunica nera, scrigno segreto di malizia e mistero. L’emancipazione femminile a Tempio, durante il Carnevale, prende il soppravvento.

Il cavallo, nobile animale, e la caval-leria blasonata arte antica. I primi a portare questa pratica a SANTU LUSSURGIU sono stati i Giudici di Arborea e i vicerè spagnoli, che in-crementarono l’allevamento dei ca-valli con razze speciali per le corse. Il Carnevale parte da qui, con una corsa a pariglie dette “Sa Carrela ‘e nanti”, una spericolata e spettacolare

natezza che libera gli uomini da ini-bizioni e li fa ballare e cantare. Alle tradizioni agropastorali dobbiamo le maschere dei “Mamutzone”, con un abito di fustagno scuro e il volto annerito dal sughero bruciato, con “campaneddas e trinitos”; ed ancora “s’Urzu” con un unico grande cam-panaccio sul collo a guida del gregge, “s’Omadore” il pastore, con un lungo pastrano nero, tra le mani un bastone e una zucca contenente vino e pungo-lo e infine “su Traga Cortgius” che tra-

il Cagliaritano 45

MAMUTZONE A SAMUGHEOLU LINZOLU A TEMPIO

SA CARRELA ‘E NANTIA SANTULUSSURGIU

Page 46: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

gara che richiama a sé tutta la citta-dinanza. Durante la corsa i cavalie-ri dimostrano la loro grande abilità equestre, ma soprattutto il loro spirito combattivo celato dalla compostez-za e regolarità tipica della cavalleria, e il pubblico non solo assiste stupita alle acrobazie equestri ma partecipa divertita, aprendosi come un varco, un attimo prima dell’arrivo dei cavalli, per poi richiudersi subito dopo il loro passaggio.

La giostra equestre di ORISTANO sta-no è uno spettacolo teatrale o quasi: uno spazio scenico, attori, spetta-tori e registi, sembra non mancare nulla.”Su Componidori” è il re della giostra, tutte le attenzioni sono per lui. Il momento della vestizione è magico, su Componidori abbandona le sue sembianze umane per vestire panni divini: una camicia di lino sei-centesca, con sbuffi legati da nastri del colore del gremio a cui appartie-

SA SARTIGLIA AD ORISTANO

Page 47: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

ne e sopra “Su cojettu”, un vestiario che include diversi dominatori della Sardegna. Lui, con in mano “sa Pippia de maju”, uno scettro, benedice la fol-la dei partecipanti e da inizio a “Sa Sartiglia”. Da adesso in poi un unico obbiettivo, una stella da infilzare e la millimetrica precisione dei cavalieri; più stelle sono infilzata più generoso sarà il raccolto. Sa Sartiglia è la mam-ma del Carnevale Sardo,ogni gesto e movenza, racchiude significative tra-dizioni della nostra isola, richiaman-do carnevali di altre zone: i cavalieri sono dodici, come i “Mamuthones” di Mamoiada, la dività androgena del re della giostra, che si presenta in po-sizione supina poi ritorna in quella eretta, indicherebbe la morte e rina-scita del dio Dioniso( come nel carne-vale di Samugheo). La speranza nella buona sorte, corri e non fallire, miste-rioso cavaliere, perché il raccolto della Sardegna dipende da te.

Page 48: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano48

IONUOTANDOnuotando

Noi Cagliaritani non ci abi-tuiamo mai alla nebbia, alla foschia mattutina degli scenari milanesi, noi viziati

dal tiepido sole anche d’inverno. Non fa eccezione neppure Carlo Palmas, artista isolano dal talento straordi-nario, storico componente dei BOB BOYS, emigrato nel “Bunker 54” (la sua nuova attività musicale), perché si sa lì gli spostamenti sono tutta un’altra cosa. «Se potessi gestire tutti i miei contatti da casa, mi trasferi-rei a Cagliari senza esitare nemmeno per un minuto. Qui la qualità della vita è tutta un’altra cosa» confessa Carlo al Cagliaritano. Lui a casa ci torna spesso, «mi manca il mare, il sole e la mia famiglia» dice, ma que-sta volta ad accoglierlo ha trovato un locale stracolmo di fan, quelli che lo sostenevano quando chitarra alla mano girava per tutti i locali della Sardegna e quelli che lo applaudi-vano dopo le sigle di Zona Mista, lo storico programma di Giorgio Ariu, che gli ha regalato il primo bagno di folla: lì a suonare le sue canzoni e a cantare con i giocatori del Cagliari. «Il proprietario dell’FBI è un mio amico, lo conosco bene, e un giorno chiac-chierando è nata l’idea di una rim-patriata», racconta nella nostra reda-zione di Via Sardegna, «Le canzoni di

OBB CARLO PALMAS, ZONA MISTAE LAURA PAUSINI

BOYS

sempre, la affezionatissima Games People Play, con cui eravamo soli-ti aprire i concerti, ma soprattutto i visi di sempre. È stato come tor-nare in famiglia dopo tanto tempo». E in effetti, ne ha fatto di strada, da quando è sbarcato nella peni-sola italiana più o meno vent’anni fa. A sentire i suoi racconti si per-de la testa, è tutto un crescendo di nomi, progetti e canzoni. La prima collaborazione è quella con Luca Jurman, poi una canzone, Vero Amore,scritta con Antonio Galbati per i Ragazzi Italiani, il jingle per la pubblicità della Fiat Dooblo ar-rangiato con Falvio Ibba. E ancora le tournee, con Paola e Chiara, «Ai tempi di Vamos a Bailar», precisa sorridendo, e dal 2001 al 2005, in giro per il mondo con Laura Pausini, infine la colla-borazione con Pago e la par-tecipazione al p r o g r a m m a Sky di Geppi Cucciari, oggi responsabi -le delle basi musicali per il programma XFactor. Una vita al top,

sulla scia del talento ma soprattut-to della professionalità. E quando gli domando il ricordo più bello non ha dubbi, «Il concerto di Laura Pausini a Cagliari. Dodici mila spettatori, lei che mi presenta alla mia città , e io che mi sento quasi un eroe. Il cuore mi batte-va tanto forte da balzarmi quasi fuori. Non dimenticherò mai quel momen-to». E se vi capita di passare Bunker 54 Recording Studio’s di Milano, non vi stupite a vedere Alessandra Moroso o qualcun altro, prendere un caffè in zona nella pausa registrazione.

Page 49: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

il Cagliaritano 49

D al minibasketal nuoto

una famiglia allargataEra il 1948, quando a Cagliari nac-que l’Esperia. Era il 1948 quando Mario Siddi, diede allo sport caglia-ritano nuove strutture per andare lontano:un campo di pallacanestro coperto e uno scoperto, una piscina da 25 metri e un pistino di atletica. Il significato di Esperia non ci è dato saperlo ma di certo sappiamo che gli ha portato fortuna, firma di tante vit-torie, fino alla ripetuta sfiorata pro-mozione in A2. Pallacanestro, atletica, nuoto, specialità da curare come figlie per lui che la vita l’ha passata nello sport. E poi Emilio Sechi, alla guida della società per dieci anni, scompar-so recentemente, aperto al dialogo e attento alle esigenze di tutti, un uomo che dello sport ha fatto un valore e che lascia un’eredità umana forte.Oggi, ed ormai da due anni, seduto alla poltrona della presidenza in via Pessagno c’è Marco Branca.

Emilio Sechi ha lasciato un ricor-do indelebile nella memoria dell’ Esperia. Qual è il suo ricordo?«Era un uomo di cultura, amico dei ra-gazzi e profondo conoscitore dell’ani-mo umano. È stato un padre, un edu-catore e un amico per tutti quelli che hanno avuto il piacere di conoscerlo».1200 iscritti, 4 specialità, nume-rosi campionati anche nazionali e strutture da mantenere attive. Che prezzo ha tutto questo?«Questo è un grosso problema. L’aspetto economico ci preoccupa, gli introiti maggiori arrivano dalla pisci-na non agonistica e dal minibasket, ma non sono sufficienti per tutto. Le trasferte sono molte, cerchiamo di co-prire il maggior numero possibile di spese, ma dove non arriviamo deve intervenire la famiglia del ragazzo. Il problema più grande sono le struttu-

re, i costi per la manutenzione sono troppo alti e questo ci crea non poche difficoltà».Cioè?«Siamo perfettamente consapevo-li che qualche struttura è obsoleta. L’Esperia avvolte dimostra la sua an-zianità anche strutturale e necessitan-do di continui interventi. Mi permetto di fare una piccola polemica contro il Comune di Cagliari che ormai da troppo si disinteressa dello stato dei nostri campi, in fondo la struttura è di sua proprietà, e noi avremo bisogno del suo supporto per tutti i problemi che una costruzione anziana come la nostra presenta».I giovani come vivono lo sport? La nuova generazione ha la stessa pas-sione della vecchia?«Si per fortuna. Vengono agli allena-menti con regolarità e spesso dob-biamo chiedergli di lasciare il campo. Una volta qualcuno ha addirittura for-zato la serratura nel cuore della not-te per farsi due tiri a canestro, sono ragazzi e qualche volta esagerano. Il nuoto è la disciplina che richiede più impegno, con allenamenti faticosi, ma anche in questo settore gli atleti moti-vati non mancano».Che tipo di presidente cerca di es-sere? «Cerco di essere partecipe il più possi-bile, vado in trasferta, cercando di es-sere complice di gioie e dolori in ogni disciplina, anche se per motivi logisti-ci il basket è la disciplina che riesco a seguire meglio. Mi sforzo di essere comprensivo e paziente, i ragazzi de-vono capire che l’Esperia è come una grande famiglia, dove ci si diverte ma dove ci sono delle regola da rispettare. Fare il presidente è un po’ come esse-re il padre in una famiglia allargata».Ecco lo sport firmato Esperia.

Penso che il nuoto sia una disci-plina particolare e complicata da

praticare, mette a dura prova un’at-leta sia a livello fisico che a livello psi-cologico, è una sfida perenne con te stesso, contro il cronometro, contro i secondi perché alla fine sono solo quelli che contano. Nuoto dall’età di tre anni, spinto un po’ dai miei geni-tori e un po’ dalla voglia pazza di stare in acqua. Non mi sono mai fermato, ora ne ho ventuno e continuo a pra-ticare questo sport che ormai fa par-te della mia vita. Il nuoto ti insegna a vivere, indicandoti la retta via, allon-tana doti da conoscenze sbagliate e insegnandoti lo spirito di sacrificio. Ti da le basi per la vita di tutti i giorni! In questa scuola di vita, si impara lo spi-rito di competizione ma anche quello di squadra,perche anche se in vasca ci vai da solo durante gli allenamen-ti il sostegno dei tuoi amici è fonda-mentale. Dopo tanti anni, quando si nuota assieme, si soffre insieme, oltre che amici si diventa quasi una vera e propria famiglia. Fortunatamente i miei sforzi sono stati ripagati: nel 2008 ho vinto due titoli italiani sia nei 50 che nei 100 farfalla e due medaglie d’oro ad un campionato italiano; per un nuotatore questo è il coronamen-to di un sogno, il modo per dimenti-care anni di sacrifici ed allenamenti. Dall’età di nove anni, ogni giorno per due ore sono in vasca,a cercare di dare il meglio, ogni giorno un risulta-to in più da raggiungere, senza pause e con doppi allenamenti nei periodi di vacanza. A qualcuno sembrerà strano ma per un nuotatore è sempre un pia-cere entrare in acqua, ogni momento è quello giusto per allenarsi. Sono for-tunato, madre natura e gli allenamen-ti mi hanno fatto raggiungere tanti ri-sultati, ma nella vita bisogna sempre cercare di essere migliori e io cerco di esserlo vasca dopo vasca.

PROFILI SPORTIVI L’ESPERIA SULL’ASSE DEI GRANDI PRESIDENTI

MARIO SIDDI ED EMILIO SECHIIONUOTANDOnuotando

RICCARDO MARONGIU

BOYS

Page 50: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

I l Cagliariper sempre

TIFO E SPORTIVITÀ ASSIEME: L’EREDITÀ DI MARIUS

Incontro di Nicola Adamu con Leonardo Tilocca

Mario Sardara, noto come Marius, il “Re dei tifosi” del Cagliari Calcio, è recente-mente scomparso. Figlio di

genitori di Mandas (paese che lo ha in-signito della cittadinanza onoraria nel 2006, in condominio con i protagonisti della vittoria dello scudetto del 1970), nei suoi 85 anni di vita ha dato vita a un movimento di tifo moderno, festaio-lo e ricco di entusiasmo che niente ha a che vedere con quella violenza negli stadi di cui fin troppo spesso si sente parlare.Marius avvertì prima degli altri l’esi-genza di mostrare al mondo intero un marchio che lo identificasse come vero tifoso, fino ad inaugurare, nel suo bar di viale Trento, il “Cagliari Club N°1”, divenuto poi - di fatto - l’attuale Centro di Coordinamento dei Cagliari Club di cui egli è stato presidente effettivo fino al 2002, e onorario fino al giorno della sua scomparsa. Da allora in poi il suo impegno per la causa rossoblu si manifesterà portando alla ribalta nuove forme di appoggio alla squadra, come la presenza della banda musicale in curva o la vestizione della statua di Carlo Felice in Piazza Yenne in occa-sione dei grandi traguardi raggiunti. Ma l’opera iniziata e portata avanti per lungo tempo da Marius non si limita a questo: il Centro di Coordinamento Cagliari Club da lui fondato è, tutto-ra, il punto di riferimento per i club nell’Isola e fuori da essa, e nei periodi più fulgidi della sua ultraquaranten-nale storia ha avuto modo di riunire più di novanta Cagliari Club, contando oltre cinquemila iscritti distribuiti nelle varie associazioni affiliate.Oggi, ciò in cui Marius ha sempre cre-duto continua a vivere grazie allo spi-rito e alla buona volontà di un diret-tivo giovane e volenteroso, a capo del quale sta Leonardo Tilocca, che oltre al Centro di Coordinamento dei Cagliari Club presiede anche il Cagliari Club di Tissi. Tilocca è nell’ambiente dei Cagliari Club dal 1986 e ha avuto per-tanto modo di conoscere e apprezzare le qualità morali di un punto di riferi-mento come Marius, e di raccogliere il suo esempio in termini di entusiasmo e di voglia di crescere e rinnovarsi co-stantemente. Da persona disponibile e caro amico qual è, Leonardo ha accet-tato di condividere con noi il suo ricor-do del capo storico della tifoseria del Cagliari.

Leonardo, immagina per un attimo di dover parlare di Marius a chi non l’ha conosciuto: in quali termini lo definiresti?Un signore gentile, d’altri tempi. Il capo dei tifosi del Cagliari che ha trasmesso a noi la maniera più sana di seguire la squadra del cuore. Marius ha saputo fornire delle gran-di lezioni di passione ed organizza-zione: in quale modo il Centro di Coordinamento intende proseguirne l’opera?Marius ha fondato il Centro di Coordinamento Cagliari Club, il primo o uno dei primi in Italia. Nostro dovere sarà proseguire la sua opera, stando vicini ai tifosi rossoblu e aiutandoli ad entrare a far parte di un’associazione con principi sani, che ha il solo scopo di sostenere sempre la squadra, anche nei momenti più difficili. C’è un momento particolarmente piacevole che hai passato con lui e che ti piace ricordare?Aggiornavo costantemente Mario sul movimento di tifosi nel nord Sardegna. Il nostro obiettivo è stato sempre quello di tenere saldo il legame tra il Cagliari e tutti i suoi tifosi, soprattutto quelli più lontani. Dopo un raduno e un pranzo a Uri, con i camerieri in maglia rossoblu, e circa 200 tifosi in rappresentanza dei club del nord, ricevetti una lettera, che ancora conservo, dove mi ringraziava per tutto quello che stavamo realiz-zando nel nome del Centro. Per me e i miei amici era stato un importante riconoscimento. Quest’anno si festeggerà il quaran-tennale della conquista dello scu-detto da parte del Cagliari: inten-dete organizzare qualcosa in onore di Marius e della squadra capace di centrare quello storico traguardo?A noi tifosi piacerebbe festeggiare questa ricorrenza. Abbiamo iniziato a sentire il parere dei protagonisti di quel fantastico periodo. Dobbiamo in-contrarci ancora per definirne l’orga-

nizzazione. Il ricordo di Marius non mancherà.In questo calcio ricco di interessi eco-nomici che stride con il trasporto popo-lare che era in grado di creare Marius è cambiato anche il tifoso medio, che si è leggermente “imborghesito” a causa dello show-business che gira intorno al pallone. È un segno dei tempi oppure esiste una ricetta per ricreare la stessa partecipazione che vi era in passato?Certo, i tempi sono cambiati, e la ten-tazione per gli sportivi di starsene co-modamente a casa e vedere la partita in Tv, è grande. Ma a prescindere dalle cause che possono portare ad un certo distacco, è la passione per il calcio ciò che conta. Come si spiegherebbe altri-menti che, nonostante divieti di ogni genere, ogni domenica ci sono tifosi che attraversano la Sardegna per an-dare al Sant’Elia? Partire al mattino e trovarsi in curva con gli amici di sem-pre è bellissimo, altro che televisione. Una ricetta? Favorire la presenza delle famiglie allo stadio e smetterla di cre-are problemi a chi, come noi dei club, pensa soltanto a divertirsi vedendo questo grande Cagliari. Che ci lascino sventolare in pace le nostre bandiere rossoblu con i quattro mori, con i no-stri striscioni e la nostra mascotte, il cinghialetto.

Max Allegri, Panchina d’oro, sugli scudi con il suo Cagliari delle meraviglie

Page 51: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII

Mensile di portualità, spiagge, sport, trasporti, viaggi e cultura mediterranea € 2,00

Ann

o V

I N

.19

201

0 - S

pedi

zion

e in

Abb

. Pos

t. - 4

5% -

Art.

2 c

omm

a 20

/b le

gge

662/

96 •

C/C

pos

t. n.

I723

3099

N.19DONNE CHE ATTRAVERSANO I MARI

CASTIADASOSPITALITÀIN TUTTI I SENSI

POETTOPASSIONED’INVERNO

CAGLIARICITTÀ DI MARE

E DI ACCOGLIENZA

®

IN EDICOLA

www.giacomunicazione.it

Page 52: Il Cagliaritano - N. 1 ANNO XXXVIII