Il brivido stadio speciale Catania

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Il brivido sportivo speciale Stadio Fiorentina - Catania 22 ottobre 2011

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NIENTE ULTIMATUM ma ora Sinisa faccia le sue scelte

Noi non siamo fra quelli che pensano che ad ogni partita Sinisa Mhajlovic rischi la panchina. I Della Valle hanno dimostrato che tendenzial-mente cercano di affidarsi ad un tecnico per costruire un ciclo e non amano le improvvisa-zioni. Crediamo anche che l’allenatore serbo abbia dovuto lavorare dal suo arrivo a Firenze in situazioni non semplici, pensiamo agli infor-tuni molto lunghi di Jovetic e Gilardino, pensia-mo al caso-Montolivo, alle tensioni di una città che comunque pesa e pesa molto. Non cre-

diamo neppure all’opera terapeutica di cambi di allenatore, la statistica dimostra che spesso e volentieri chi cambia o resta lì dov’era o ad-dirittura pensa di tornare indietro e riaffidarsi al tecnico sostituito. Però non possiamo nascon-dere che queste gare che verranno hanno un valore importante: Mihajlovic è una bravissi-ma persona, ha indiscutibilmente in mano la squadra (e gli attestati di stima di questi gior-ni ne sono un’evidente dimostrazione). Inol-tre ha un rapporto splendido con Pantaleo Corvino che è l’altra faccia della medaglia. E ancora, può contare su collaboratori che gli sono fedelissimi come lo stesso Vincenzo Gue-rini. Tuttavia, ripetiamo, i match che ci aspetta-no iniziando da questo con il Catania, hanno una valenza significativa. Non parliamo dei punti in classifica che alla fine non sono poi così pochi in consi-derazione delle difficoltà del Milan e della Roma che stanno sulla stessa linea, o di un’Inter che naviga ben al di sotto. Parliamo del clima che sta attorno alla squa-dra, questo senso di inappagata soddisfa-zione, questa mancanza di riconoscere nei connotati della Fiorentina stessa un’idea di gio-co. Non è vero che la Fiorentina gioca sempre male o addirittura non gioca mai, ma è vero che specie nella gare dove ‘deve’ vince-re spesso trova delle difficoltà. I motivi possono essere tanti partendo dalle difficoltà intrinseche del centrocampo, comunque sono tutte di pertinenza di Sinisa. Le prossime partite dovranno dire non solo se questa è la situazione giusta per la stagione in corso, ma se è proprio lui l’uomo sul quale costru-ire il grande progetto che i Della Valle stanno dimostrando di avere in testa.

Non è il campionato in discussio-ne ma è il progetto stesso, ovvero bisogna capire se intorno a Mihajlovic è pos-sibile costruire una strategia di lunga distanza. Senza eccessive tensioni, senza ultimatum, adesso Sinisa deve prendersi completamen-te sulle spalle la Fiorentina. Sue saranno le scelte e dalle scelte, di conseguenze, il rendi-mento complessivo del gruppo. Lo ripetiamo da tempo, nessuno gli chiede un miracolo ben-sì di vedere, sempre, una squadra in campo. Le prospettive ci sono tutte, il recupero di Var-gas per esempio potrebbe dare un importante impulso. Ma è dal punto di vista psicologico che

la Fiorentina deve cambiare e diventare molto più vi-

cina al Mihajlovic giocatore piuttosto che al Mihajlovic di queste ultime giornate in cui appare intristito e preoccupato.

EditorialEdi Alessandro Rialti

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4Supplemento al n. 38 de ‘Il Brivido Sportivo’

DIRETTORE RESPONSABILE Luca Caneschi

CONSULENTE EDITORIALEAlessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini editore srl

REDAZIONE [email protected]

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani

[email protected]

STAMPA Grafiche Cappelli - Sesto F.noHANNO COLLABORATO

Alessandro Rialti, Luca Caneschi, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna,

Alessandro Latini, Luca Capanni, Chiara Baglioni, Alfredo Verni, Federico Pettini,

FOTO La Presse

Fiorentina, un ciclo di partite pEr dIMoSTrArE qUANTo vALI

Con il Catania inizia un ciclo di partite che, da qui alla prossima so-

sta per la Nazionale, dirà molto sulla stagione della Fiorentina. Oggi con i siciliani, martedì con la Juventus e poi le due domeniche successive con Genoa e Chievo la squadra viola è indub-biamente chiamata a fare punti e a convince-re sul piano del gioco e della prestazione, ma sarebbe sbagliato pensare a gare abbordabili in un avvio di campionato equilibrato come quello che stiamo vedendo. Per caratteristiche, infatti, probabilmente la gara meno insidiosa è quella con la Juventus, perché la Fiorentina di Mihajlovic ci ha insegnato che contro le gran-di, quando cioè può avvalersi della sua organiz-zazione del gioco difensivo, fa vedere le cose migliori, ovviamente se riesce a non andare in svantaggio per non essere poi chiamata a ri-montare. Al tecnico serbo non mancano, infatti, le qualità per preparare al meglio le gare di con-tenimento ed anche durante il ritiro di Cortina si è vista con chiarezza la sua maggiore attitudine a lavorare con i difensori, soprattutto quelli cen-trali, che non con gli attaccanti. Se dalla metà campo in avanti il suo schema preferito è infatti “palla a uno bravo e qualche santo provvederà”, in difesa le cose funzionano decisamente me-

glio, anche se questa è una dote che una squa-dra ambiziosa dovrebbe sfruttare raramente e più spesso pensare a ‘fare’ la partita e non a subir-la. La partita con gli etnei sarà significativa sotto questo punto di vista, anche se la formazione di Montella ha qualità anche in fase offensiva con giocatori che hanno allo stesso tempo gamba e tecnica di primo livello e quindi bisognerà pensare anche a coprirsi le spalle. Per ironia della sorte la gara di questo pomeriggio sarà importantissima per chi ritrova il suo passato, perché sia Mihajlovic che Vargas sono arrivati a Firenze dopo l’esperienza positiva alle pen-dici dell’Etna. Il tecnico serbo, si dice, ha dal-la sua la squadra e anche le dichiarazioni di questa settimana dei calciatori viola sono lì a dimostrarlo, ma la fedeltà di un calciatore al proprio allenatore più che in sala stampa va dimostrata sul campo, soprattutto con grinta e voglia che invece per larghi tratti della gara di Cesena sono state assenti ingiustificate. Io sono uno di quelli che credono nelle dichia-razioni dei calciatori della Fiorentina perché mi sono fatto l’idea che Mihajlovic sia un’ottima persona, intelligente e schietta, e che quindi sia rispettato da tutti, ma se questo non si tradu-ce in risultati e prestazioni rischia di rimanere

un’espressione di circostanza. Vargas, invece, è di fronte a un bivio vero non solo dell’annata ma della carriera, perché ha qualità per esse-re un giocatore molto importante, uno di quelli che può fare davvero la differenza in una parti-ta, ma se non si mette al servizio di se stesso come calciatore e come uomo finirà per bru-ciare tutte queste qualità sull’altare di qualche notte brava. Eppure, qui in Italia, l’attualità glie-lo insegna: non è mai troppo tardi per i festini, adesso pensi a correre e a giocare, visto che per fortuna lo sa fare.

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STADIO5

La tradizione è favorevolissima. Il Catania a Firenze non ha mai vinto. Ha rimediato in 15 parti-te, compresa una di serie B, 11 sconfitte e 4 pareggi. La Fioren-tina oggi cercherà così di pro-seguire questo trend positivo, durante il quale ha collezionato anche due successi per 5-0. Nel 1964/65, con Beppe Chiappella in panchina, andarono a segno il centravanti Alberto Orlando

(doppietta) che si sarebbe poi aggiudicato la classifica dei cannonieri a pari merito con l’interista Mazzola con 17 reti, l’argentino Morrone, il mitico Kurt Hamrin e il giovane mediano Mario Bertini. Nel 1983/84, sotto la guida di Picchio De Sisti, i gol portarono la firma del centravanti Paolo Monelli (dop-pietta), di Pecci, Massaro e Daniel Bertoni su rigore. Tra le 15 sfide disputate tra le due squadre a Firenze vogliamo ricordare, però, l’unica disputata nel torneo cadetto. Il 6 gennaio del 2004 è una data particolare per la Fiorentina, ripescata in serie B il 20 agosto come lo stesso Catania, il Genoa e la Saler-nitana, grazie a un ricorso presentato dalla società etnea che alla fine aveva provocato l’allargamento del torneo cadetto a ben 24 squadre. Quel giorno, infatti, la squadra risulta quasi completamente cambiata rispetto a quella che ha iniziato la stagione quattro mesi prima. La formazione viola, allestita per il campionato di C1, trova grandi difficoltà. Così a gennaio scatta un’auten-tica rivoluzione per tentare l’impresa (perché di impresa in quel momento si tratta) di risalire in serie A. A gennaio arriveranno a Firenze ben dodici nuovi

giocatori. Contro il Catania di Colantuono (l’attuale allenatore dell’Atalanta) il tecnico Alberto Cavasin ne manda in campo dall’i-nizio ben sei: i difensori Viali e Savini, i centrocampisti Piangerelli e Fontana, il tornante Fantini e il centravanti greco Vryzas, che alla fine di quella stagio-ne si sarebbe laureato campione d’Europa con la nazionale del suo paese. Un altro dei nuovi, Camorani, sarebbe entrato a gara in corso. Questa è la formazione schierata da Cavasin con il 4-4-2: Cejas; Maggio, Viali, Savini, Comotto; Di Livio (Camorani dal 67’), Piangerelli, Fontana (Scaglia dal 75’), Fantini (Graffiedi dall’89’); Riganò, Vryzas. La Fiorentina che si appresta ad affrontare il Catania vive un brutto momento. Nelle ultime 5 partite ha conqui-stato tre punti, grazie ai tre pareggi conquistati con il Livorno e il Venezia in casa e a Napoli, mentre due sono state le sconfitte, tra l’altro molto pesanti, 3-0 a Messina e 4-0 ad Ascoli. Viaggia a una media da retrocessione più che da promozione. Contro i siciliani il vento, però, sembra girare per il verso giusto. Vryzas dopo ventisei minuti porta in vantaggio i viola. Riganò al 38’ raddoppia. Sugli spalti i tifosi sono in visibilio. E la gioia aumenta quando dopo due minuti dall’inizio della ripresa Fantini realizza il gol del 3-0. Due reti dei nuovi alla loro prima partita con la casacca gigliata sono la conferma della validità degli acquisti effettuati. Gara finita? Nemmeno per sogno. La Fiorentina si siede, convinta di aver chiuso il match. Ma è un errore grave. Il Catania riapre la gara al 19’ con un gol di Del Vecchio. Poi al 31’ l’ex di turno, Lulù Oliveira, fa tremare di paura i suoi vecchi tifosi, siglando il gol del 2-3. Gli ultimi minuti sono un incubo. Gli etnei assediano la porta di Cejas, alla ricerca del pareggio. Ma la Fiorentina resiste e porta a casa una preziosa vittoria. Parte da lì la rincorsa alla serie A, che sarà però tutta in salita. Ci vorranno gli spareggi con il Perugia, terzultimo in serie A, per tornare di nuovo nel massimo campionato.

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pericolo giallo ASpETTANdo LA JUvE

Sono due i giocatori viola diffidati che oggi devono stare attenti a non rimediare un car-tellino giallo in vista della difficile e importan-te trasferta di Torino contro la Juventus. E tutti e due del centrocampo. Riccardo Montolivo e lui, il guerriero, l’idolo dei tifosi Valon Behrami. Sono pedi-ne fondamentali nell’undici di Mihajlovic e il tecnico serbo non può permettersi di per-dere nessuno dei due. Anche se, tra i due, c’è un giallo che più di tutti preoccupa il popo-lo viola: quello che potrebbe essere sventolato all’indirizzo di Behrami, perché vorrebbe-ro che a Torino il centrocam-pista “picchiasse per loro…”. Lui però non si scompone, non pensa alla Juventus bensì alla gara di oggi po-meriggio. Per questo darà il 100% anche contro il Ca-tania, come ha ammesso nei giorni scorsi: <So che per i tifosi viola la sfida con la Juve è particolare, ma per me tutti i match sono uguali. Quindi col Catania giocherò al massimo e non mi tirerò indietro>. Parole e musica di Valon Behrami, un esempio per tutti. Lottare e non tirarsi indie-tro fa parte del suo modo di giocare, del suo dna ed è

certo che quanto detto verrà rispettato dal biondo centrocampista gigliato. Se poi do-vesse incappare in un’ammonizione – e tutti ci auguriamo di no – salterebbe la gara coi

gobbi, è vero, ma tornereb-be pronto e più carico che mai per le due partite che, prima dell’ennesi-ma sosta per la Nazionale, potrebbero dare

stabilità al cammino della Fioren-tina in questo campionato, ovvero quelle contro il Genoa in casa e il Chievo in trasferta. Due partite alla portata della Fiorentina ma sempre delicate, nelle quali l’apporto di un centrocampista di quantità come Behrami è sempre ben accetto oltre che fondamentale. Per la cronaca: a noi del Brivido Sportivo dispiacereb-be anche se contro i gobbi dovesse mancare Montolivo. L’ex capitano viola, del resto, pur essendo ormai ai ferri corti con la tifoseria, resta sem-pre un giocatore importante nello scacchiere di Mihajlovic e davanti a sfide prestigiose come quelle contro la Juventus, siamo certi, darebbe il massimo. È un’occasione troppo ghiotta per mettersi in mostra agli oc-chi dell’Italia. Sono sfide, queste, in cui le motivazioni – contratto in sca-denza o meno – vengono da sole. Spontanee. Allora ci piacerebbe avere la squadra al gran completo a Torino (tra l’altro ci sarà anche Gi-lardino, dopo il sorprendente recu-pero) anche se, malignando un po’, c’è chi ha già la sensazione, il pre-sentimento che oggi un giallo po-trebbe scapparci. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…

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22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania8STADIO

Mihajlovic, le due famiglie E LA gArA dEL CUorE

LA FORZA FAMIGLIA. Il perso-naggio dei personaggi di questa partita, che non suscita partico-lari emozioni né insormontabili attese se non quella di godersi una netta vittoria da parte della Fiorentina è, e non poteva es-sere altrimenti, solo lui: Sinisa Mihajlovic. La storia del tecni-co serbo non si può riassumere in una pagina di giornale, avreb-be bisogno di essere curata, spiegata, raccontata nei mini-mi dettagli, perché Sinisa è un uomo vero, uno che sa come af-frontare ledifficoltà, uno schietto, leale, una persona intelligente, un po’ schiva, ma con un forte senso di gruppo e di… famiglia. Non è un caso che è padre di sei figli avuti dalla splendida moglie Arianna. Ed è proprio dall’unione familiare che nasce il suo credo, il suo motto: “L’unione fa la for-za”, perché l’unione è la sua forza. È dalla serenità familiare, dall’amore e dall’affetto che dà e riceve dalla moglie e dai figli nel-la sua quotidianità che riesce a trovare la forza di superare le difficoltà, che riesce a ricari-care le pile per dare tutto nella sua vita professionale. Questo è Sinisa Mihajlovic e, assicura di lo conosce, si può identifica-re in un duro dal cuore tenero,

un uomo deciso ma altrettan-to dolce,uno riservato ma di grande compagnia e simpatia.

IL RAPPORTO CON FIRENZE. Prima di diventare allenatore, è stato un grandissimo calciato-re, ma questo passa in secon-do piano, perché ci vogliamo concentrare sulla sua seconda vita, sul suo rapporto con Fi-renze. Dopo essere stato il vice di Roberto Mancini all’Inter dal 2006 al 2008 (chissà se anche la sua amicizia col Mancio non dia noia a Firenze…), ha deci-so di intraprendere la carriere da primo allenatore. Così, dopo una parentesi a Bologna e una stagione importantissima a Ca-tania (2009-10) dove è suben-trato alla sedicesima giornata ad Aztori (9 punti in 15 partite per lui), dove ha stabilito uno stori-co record (mai nella sua storia il Catania aveva accumulato prima così tanti punti in serie A, ben 45, di cui 36 totalizza-ti da Sinisa in 23 gare) e dove ha avuto la possibilità di met-tersi in mostra come tecnico, è arrivata la grande opportunità: Firenze. I Della Valle e Corvino, dopo 5 anni di Cesare Prandelli, hanno puntato su un allenatore completamente diverso dall’at-

tuale ct, caratterialmente e cal-cisticamente. Serviva un uomo di carattere, uno che desse la scossa ad un ambiente scarico dopo gli ultimi mesi deludenti del campionato 2009-10. Un allena-

tore che sapesse restituire mo-tivazioni e, soprattutto, che sapesse ricostruire un gruppo. Sinisa si è presentato a Firenze con tutto il suo entusiasmo, ma tra lo scetticismo generale di una

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STADIO9

città rimasta legata visceralmen-te alla figura di Prandelli. Non sarebbe stato facile per nessu-no rimpiazzare l’amato Cesare, ma Mihajlovic è un combattente e le critiche, la diffidenza e le avversità non gli mettono pau-ra, non lo intimoriscono. Al suo arrivo Sinisa ha promesso im-pegno e di puntare al massimo, senza fare i conti con la sfortuna che lo ha perseguitato duran-te tutto l’arco della sua prima stagione in riva all’Arno. Così il suo primo campionato costellato di infortuni (in primis Jovetic) e avversità(vedi la vicenda, anzi le vicende Mutu e non solo) è stato altalenante fino a quando, nel mese di gennaio, ha potuto abbracciare una rosa degna del nome Fiorentina dimostrando di saperci fare eccome, suben-do tre sole sconfitte nel girone di ritorno come il Milan scudettato. Ma il rapporto tra lui e Firenze, o comunque una parte, non è mai decollato, anzi non è mai nato. Sinisa ama Firenze, tra lui e la città con la sua arte e la sua sto-ria è stato amore a prima vista, ma tra i tifosi viola e Mihajlovic la scintilla non è scattata e, pro-babilmente, mai scatterà. A Fi-renze piacciono le persone che sanno darsi, sanno vendere la propria immagine e che fanno della diplomazia il loro stile di vita. Sinisa, come già detto, preferisce dire quello che pen-sa. Sempre. E non ama la folla, non ama fingere, non ama get-tarsi idealmente tra le braccia dei tifosi. E questa sua “chiusu-ra” lo penalizza nel confronto di

chi lo ha preceduto, sempre mol-to disponibile e sorridente con l’esterno. Mihajlovic, però, gode della fiducia della società che lo ha riconfermato anche in questa stagione, ignorando il malumore di una parte della città che ave-va espresso in vari modi il pro-prio dissenso alla decisione sul tecnico serbo. Ma lui è ancora qua, eh già! E allora, continuerà a stare antipatico al popolo viola (o a parte di esso), ma continue-rà a portare avanti il suo lavo-ro che è molto più importante di quanto appare all’esterno. Del resto, ha chi lo sostiene…

PROTEZIONE VIOLA. Ha un gruppo che lo protegge, che lo appoggia, che lo spalleggia. È il suo gruppo, quello che lui ha (ri)creato, quello che ha tirato su per dare l’incipit e delineare il secondo ciclo dell’era Della Valle. Proprio così, a differenza di quanto esternato da perso-naggi che gravitano inspiega-bilmente intorno al mondo Fio-rentina, il gruppo è con Sinisa Mihajlovic. L’allenatore viola gode della stima dei suoi ragaz-zi e le dichiarazioni del capita-no della Fiorentina Alessandro Gamberini, che hanno fatto eco a quelle del vicecapitano Ste-van Jovetic dopo il pareggio di Cesena, insieme a quelle del guerriero Valon Behrami e del terzino Mattia Cassani, ne sono una calda testimonianza. La squadra è andata in soccorso del proprio tecnico come fosse proprio una famiglia, la sua se-conda famiglia. Questo mette

in evidenza una caratteristica fondamentale di un allenatore che vuol diventare grande: la ca-pacità di creare rapporti con i suoi giocatori. La capacità di difenderli quando è giusto farlo o di punirli quando non è pos-sibile farne a meno. E allora, in quella che oggi per Sinisa sarà una partita del cuore, che le sue

famiglie continuino a stargli vi-cino. Che lo trascinino verso la vittoria contro una squadra, il Catania, al quale il nostro tecni-co sarà sempre riconoscente. Il guerriero Mihajlovic se lo merita. Fategli vedere gli occhi della ti-gre! E fateli vedere pure a noi… Noi, intanto, sosteniamo Sinisa.

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania10

dArIo al timone del Catania poTEvI ESSErCI TU

UN DERBY ANCHE PER DARIO. Quel-la che si disputerà questo pomeriggio al Franchi sarà la partita innanzitutto di Si-nisa Mihajlovic. Sarà anche la partita di Juan Manuel Vargas. E di Sergio Almiron.

Ma tra tanti ex ne spicca un altro che rischia di passare inosservato a molti ma non certo a noi del Brivido Sportivo: Dario Marcolin. Stiamo parlando di un giovane allenatore, attualmente vice di Mihajlovic in viola, che pochi mesi fa, in piena estate, è stato con-tattato dal Catania che aveva pensato di  affidargli  la  panchina  rossoazzurra. Quella di oggi, dunque, anche per lui non sarà una gara come le altre ma una sorta di derby visto che davanti a sé ha una squa-dra con una dirigenza che ha creduto e cre-de molto nelle sue qualità di tecnico.

ESPERIENZA GIUSTA. Facciamo un pic-colo passo indietro. Marcolin, classe 1971, appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore. Dopo l’esperien-za come collaboratore di Mario Somma al Brescia in serie B, collaboratore tecnico di Mancini all’Inter (insieme a Mihajlovic, che era l’allenatore in seconda) e la parentesi alla guida del Monza in C1, il giovane alle-natore bresciano ha raccolto l’invito dell’ex compagno, nonché amico Sinisa Mihajlovic,

di raggiungerlo in Sicilia per fare il suo vice a Catania. Nel club catanese la coppia Mihajlovic-Marcolin ha lavorato molto bene, tanto da non passare inosservata alla lente d’ingrandimento di media e te-levisioni di tutta l’Italia. Il loro Catania pro-duceva il miglior calcio del campionato: veloce, imprevedibile, piacevole e redditi-zio. Grazie al lavoro svolto in rossoazzurro Mihajlovic e Marcolin si sono conquista-ti la stima del direttore sportivo Pietro Lo Monaco e della società catanese, col pre-sidente Pulvirenti in testa. Alla fine della stagione 2009-10, però, la Fiorentina ha chiamato Sinisa per proporgli la panchina viola e, d’accordo anche col Catania, il tec-nico serbo ha accettato Firenze come fos-se un’occasione irrinunciabile, una sfida da non poter fare a meno di giocare. Con sé, ancora una volta al suo fianco, ha vo-luto il fedele Marcolin. Una buona occasio-ne anche per il vice di Sinisa. Una buona occasione per accumulare esperienza pri-ma di prendere definitivamente il volo e in-traprendere la carriera di primo allenatore.

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STADIO11

Ma ai dirigenti del Catania Marcolin era ri-masto nel cuore così, alla fine della passata stagione, hanno pensato a lui…

I TRE PAPABILI. Dopo la stagione con l’ar-gentino Diego Pablo Simeone al timone del Catania (tecnico che ha fatto molto bene su-bentrando a Giampaolo nel mese di gennaio) Lo Monaco si è dovuto mettere alla ricerca di un nuovo tecnico. L’addio tra Simeone e il Catania è avvenuto con una rescissione con-sensuale del contratto, per volontà dell’argen-tino di tornare in Sud America per poter stare vicino alla famiglia. Così, il direttore sportivo siciliano ha iniziato a pensare a chi potesse ri-coprire il ruolo di neo tecnico. La prerogati-va era puntare su un allenatore giovane. Tre le ipotesi vagliate dal Catania: Vincenzo Torrente, Vincenzo Montella e, appunto, il nostro Dario Marcolin. Se anche Marcolin era stato inserito nella lista dei papabili, signi-fica che il lavoro svolto a Catania nel periodo in cui è stato il vice di Sinisa è stato molto apprezzato in Sicilia e soprattutto che la diri-genza rossoazzurra lo riteneva già pronto per il grande salto, per affidargli una panchina di serie A tutta per sé. I tre pretendenti avevano la stessa percentuale di possibilità di seder-si sulla panchina del Catania. Poi la scelta è caduta su Montella che aveva già una bre-ve ma intensa esperienza da primo in serie A, sulla panchina della Roma. Marcolin è rimasto a Firenze, felice di fare ancora (alme-

no per questo anno) il secondo di Mihajlovic. Un altro anno di esperienza non guasta mai. Poi si vedrà. Quel che sembra essere certo è che Dario Marcolin è un allenatore già pronto per affrontare l’esperienza di tecni-co in prima persona. Ha personalità e idee giuste. È possibile che possa prendere il volo alla fine di questa stagione. È possibile an-che che, tra qualche anno, possa sedere lui

sulla panchina della Fiorentina. L’eleganza che piace ai Della Valle non gli manca. Intanto si gode il ruolo di vice di Sinisa, un altro intenso anno di Fiorentina poi… chissà!

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania12

Le strade del mercato, si sa, sono infinite. Ce ne sono alcune

però che sono più trafficate di altre, soprattutto se uniscono idealmente Pan-

taleo Corvino e Pietro Lo Monaco. Tra Firenze e Catania c’è un legame particolare, vuoi per il buon rapporto tra i due uomini mercato, vuoi perché que-sti buoni rapporti qualche volta sono sfociati in veri e propri affari. Dal 4 luglio 2008, giorno del fatidi-co trasferimento alla Fiorentina di Juan Manuel Vargas, le due squadre si sono spesso annusa-te, con tanti giocatori etnei che avrebbero seguito volentieri il loro predecessore peruviano. Il balzo da una sponda all’altra l’ha fatto un anno e mez-zo fa anche, e soprattutto, Sinisa Mihajlovic, che avrebbe potuto dare il via ad una vera e propria fuga dalla Sicilia con destinazione Firenze. Il tec-nico gigliato, infatti, non ha mai nascosto il suo ap-prezzamento per alcuni dei giocatori che lo hanno

fatto entrare nella storia del club siciliano. Pri-

ma che Simeone gli portasse via il re-

cord, Sinisa era infatti l’allena-tore che aveva ottenuto più punti col Ca-tania in serie A.

SOGNO SILVESTRE. La storia recente del mer-cato della Fiorentina ci racconta però di affari non concretizzati, anche se un paio di trattative impor-tanti sono state messe in piedi. Matias Silvestre è il difensore centrale per eccellenza nella testa di Corvino e di Mihajlovic. Il Direttore Sportivo vio-la ha provato a prenderlo in tutti i modi, prima di dover arrendersi all’assalto di Zamparini, che ha versato nelle casse di Pulvirenti 7,3 milioni di euro, a cui va sommata la comproprietà di Lanzafame. Una cifra importante, che la scorsa estate Corvi-no non poteva spendere per un difensore centrale, avendone già in rosa quattro più Michele Cam-porese, all’epoca indiziato fortemente per essere aggregato in pianta stabile alla prima squadra. Un cruccio per il Direttore di Vernole, che su quel Sil-vestre ci avrebbe scommesso e ci scommettereb-be tutt’ora. E poi c’è Francesco Lodi. La sua è una storia particolare. E’ stato più volte accostato alla maglia viola e l’ultimo giorno dello scorso merca-to estivo sembrava proprio che il matrimonio fosse ad un passo dalla sua celebrazione. Era il 30 di agosto, a Firenze si parlava solo di un’imminente fumata bianca, che in realtà non è mai arrivata. Il tempo non era maturo, ma chi conosce Corvino sa bene che i suoi pupilli non li abbandona mai. Sessione dopo sessione ritorna sulle loro tracce e magari sferra l’assalto decisivo proprio quando non stanno attraversando un periodo brillante. Lodi può stare tranquillo, a Firenze ha diversi estimatori.ALVAREZ PAPABILE. Il futuro è tutto da scri-vere, ma fra gli etnei ci sono ancora dei gio-catori che potrebbero fare comodo alla Fio-rentina. Pensiamo a Pablo  Alvarez arrivato al Catania insieme a Silvestre e che, proprio come il collega, potrebbe a breve lasciare il ‘Massimino’. Terzino destro di ruolo, la grande duttilità tattica lo rende tra i più affidabili. Attorno a lui c’è già stato qualche movimento, sondaggi tipici del calciomercato, ma la sensazione è che un’occa-sione importante potrebbe arrivare presto. Poi c’è Maxi Lopez. Il mercato estivo lo ha visto accostato

alla Fiorentina e lui si è immaginato spesso con la maglia viola addosso anche se la sua situazione è stata ed è inevitabilmente legata a doppio filo a quello di Alberto Gilardino. Le voci di mercato in ogni caso non lo hanno aiutato nell’approccio alla nuova stagione: Montella finora lo ha tenuto speso fuori preferendogli Bergessio nel ruolo di prima punta. Di lui si riparlerà senz’altro la prossima estate, bi-sognerà vedere se ancora accostato alla Fiorenti-na e ciò potrebbe accadere se la società viola e Gilardino decidessero di non continuare assieme. Staremo a vedere. Senza dimenticare un certo Jorge  Cyterszpiler, l’intermediario e procuratore argentino che cura gli interessi di tutti i giocatori su-damericani sopra citati ed è in rapporti stretti con Lo Monaco. Dopo aver messo lo zampino nel tra-sferimento a Firenze di Vargas, non ci stupiremmo nel vederlo entrare prima o poi di nuovo nella sede della Fiorentina.

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STADIO15

Mihajlovic rilancia vargas CoNTro IL Loro pASSATo

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Mihajlovic dopo aver parlato con Juan Ma-nuel Vargas, che si è scusato chiedendo al suo allenatore di giocare contro la loro ex squadra, torna a dare fiducia al peruviano. E proprio il reintegro di Vargas dovrebbe esse-re l’unica modifica nell’undici titolare. Così, nel 4-3-3 del tecnico serbo, Boruc difenderà saldamente i pali della porta viola, davanti a

lui sarà schierata la difesa più affidabile non-ché la terza meno battuta del campionato, ovvero quella formata da Cassani a destra, Pasqual a sinistra e la coppia di centrali sicu-ri Gamberini-Natali; a centrocampo Montoli-vo e Behrami tornano nei loro ruoli ideali, con l’ex capitano al centro della mediana davanti alla difesa e lo svizzero interno destro di cen-

trocampo, mentre interno sini-stro ecco il rientro di Vargas al posto di Lazzari. Il peruviano potrebbe essere la spina nel fianco del Catania. In avan-ti, tutto invariato con Cerci e Jovetic ad agire sugli esterni con licenza di accentrarsi ed andare anche al tiro in porta, e Santiago Silva a lottare in mezzo alla difesa avversaria per cercare la via del gol, ma anche creare spazi agli inse-rimenti dei compagni. Per il Catania, invece, è emergen-za. Con molti giocatori out (Ledesma, Alvarez, Legrotta-glie, Llama, Capuano, Suazo e l’ex Potenza) e con un Bia-gianti che farà di tutto per es-sere tra i convocati, ma che non dovrebbe scendere in campo, Montella punta tutto sulla fantasia del suo piccolo Maradona, ovvero Francesco Lodi, sulla voglia di rivalsa e sulla ritrovata condizione di Almiron e sull’accoppiata Bergessio-Gomez, quella che al momento gli ha dato mag-

giori garanzie. Il 3-5-2 dei siciliani prevede Andujar in porta; una difesa a tre composta da Bellusci, Spolli e Marchese; un centrocampo dove non manca la quali-tà con (da destra verso sinistra) Lanzafame, Delvecchio, Lodi, Almiron e Izco; un attacco, come detto, composto dalla coppia Berges-sio e Gomez, con Maxi Lopez che scalpita dalla panchina. Due allenatori giovani. Una squadra che ha raccolto la maggior par-te dei punti conquistati tra le mura amiche (la Fiorentina), contro un’altra che in trasfer-ta non riesce ad essere bella e pericolosa quanto in casa (il Catania). Una sfida che comunque, al di là delle apparenze, non deve essere considerata scontata. Gli uo-mini per fare male li ha anche l’aeroplanino Montella. Gli uomini che fanno la differenza ci sono. Da tutte e due le parti.

FIorENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Natali, Gamberini, Pasqual; Behrami, Montolivo, Vargas; Cerci, Santiago Silva, Jovetic. All.: Mihajlovic

CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Spolli, Marchese; Lanzafame, Delvecchio, Lodi, Almiron, Izco; Gomez, Bergessio. All.: Montella

ArBITro: Antonio Giannoccaro (sez. Lecce), assistenti: De Pinto - Schenone, IV uomo: Nasca

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CASSANI16

GAMBERINI5

NATALI14

PASQUAL23

MONTOLIVO18

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SILVA10

JOVETIC8

CERCI7

ANDUJAR21

MARCHESE 12 SPOLLI

3BELLUSCI14

IZCO13

GOMEZ17

ALMIRON4

DELVECCHIO24

LODI10

LANZAFAME7

BERGESSIO18

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Atalanta-CesenaBologna-RomaCagliari-Milan

Inter-LecceLazio-ChievoNapoli-Genoa

Novara-PalermoParma-Catania

Siena-FiorentinaUdinese-Juventus

A 11.09.11 2a gIorNATA R 01.02.12

0 0 Catania-Siena1 3 Cesena-Napoli2 2 Chievo-Novara2 0 Fiorentina-Bologna2 2 Genoa-Atalanta4 1 Juventus-Parma0 2 Lecce-Udinese2 2 Milan-Lazio4 3 Palermo-Inter1 2 Roma-Cagliari

A 18.09.11 3a gIorNATA R 05.02.12

1 0 Atalanta-Palermo0 2 Bologna-Lecce2 1 Cagliari-Novara1 0 Catania-Cesena0 0 Inter-Roma1 2 Lazio-Genoa3 1 Napoli-Milan2 1 Parma-Chievo0 1 Siena-Juventus2 0 Udinese-Fiorentina

A 21.09.11 4a gIorNATA R 12.02.12

1 2 Cesena-Lazio1 0 Chievo-Napoli3 0 Fiorentina-Parma3 0 Genoa-Catania1 1 Juventus-Bologna1 2 Lecce-Atalanta1 1 Milan-Udinese3 1 Novara-Inter3 2 Palermo-Cagliari1 1 Roma-Siena

A 25.09.11 5A gIorNATA R 19.02.12

2 1 Atalanta-Novara1 3 Bologna-Inter0 0 Cagliari-Udinese1 1 Catania-Juve2 1 Chievo-Genoa0 0 Lazio-Palermo1 0 Milan-Cesena0 0 Napoli-Fiorentina0 1 Parma-Roma3 0 Siena-Lecce

A 02.10.11 6A gIorNATA R 26.02.12

0 0 Cesena-Chievo1 2 Fiorentina-Lazio0 3 Inter-Napoli2 0 Juventus-Milan0 2 Lecce-Cagliari3 3 Novara-Catania2 0 Palermo-Siena3 1 Parma-Genoa3 1 Roma-Atalanta2 0 Udinese-Bologna

A 16.10.11 7A gIorNATA R 04.03.12

0 0 Atalanta-Udinese0 0 Cagliari-Siena2 1 Catania-Inter0 0 Cesena-Fiorentina0 0 Chievo-Juventus0 0 Genoa-Lecce2 1 Lazio-Roma3 0 Milan-Palermo1 2 Napoli-Parma0 2 Novara-Bologna

A 23.10.11 8A gIorNATA R 11.03.12

Bologna-LazioCagliari-Napoli

Fiorentina-CataniaInter-Chievo

Juventus-GenoaLecce-Milan

Parma-AtalantaRoma-PalermoSiena-Cesena

Udinese-Novara

A 26.10.11 9A gIorNATA R 18.03.12

Atalanta-InterCesena-CagliariChievo-Bologna

Genoa-RomaJuve-FiorentinaLazio-CataniaMilan-Parma

Napoli-UdineseNovara-Siena

Palermo-Lecce

A 30.10.11 10A gIorNATA R 25.03.12

Bologna-AtalantaCagliari-LazioCatania-Napoli

Fiorentina-GenoaInter-JuventusLecce-NovaraParma-Cesena

Roma-MilanSiena-Chievo

Udinese-Palermo

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Atalanta-CagliariCesena-Lecce

Chievo-FiorentinaGenoa-InterLazio-ParmaMilan-Catania

Napoli-JuventusNovara-Roma

Palermo-BolognaUdinese-Siena

A 20.11.11 12A gIorNATA R 07.04.12

Bologna-CesenaCatania-Chievo

Fiorentina-MilanGenoa-NovaraInter-Cagliari

Juventus-PalermoNapoli-Lazio

Parma-UdineseRoma-Lecce

Siena-Atalanta

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Atalanta-NapoliCagliari-BolognaCesena-GenoaLazio-JuventusLecce-CataniaMilan-Chievo

Novara-ParmaPalermo-Fiorentina

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Bologna-SienaCatania-CagliariChievo-AtalantaFiorentina-Roma

Genoa-MilanInter-Udinese

Juventus-CesenaLazio-NovaraNapoli-Lecce

Parma-Palermo

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Atalanta-CataniaBologna-MilanCagliari-ParmaInter-Fiorentina

Lecce-LazioNovara-Napoli

Palermo-CesenaRoma-Juventus

Siena-GenoaUdinese-Chievo

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Atalanta-NapoliCagliari-BolognaCesena-GenoaLazio-JuventusLecce-CataniaMilan-Chievo

Novara-ParmaPalermo-Fiorentina

Siena-InterUdinese-Roma

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Bologna-SienaCatania-CagliariChievo-AtalantaFiorentina-Roma

Genoa-MilanInter-Udinese

Juventus-CesenaLazio-NovaraNapoli-Lecce

Parma-Palermo

A 11.12.11 15A gIorNATA R 22.04.12

Atalanta-CataniaBologna-MilanCagliari-ParmaInter-Fiorentina

Lecce-LazioNovara-Napoli

Palermo-CesenaRoma-Juventus

Siena-GenoaUdinese-Chievo

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Catania-PalermoCesena-Inter

Chievo-CagliariFiorentina-AtalantaGenoa-Bologna

Juventus-NovaraLazio-Udinese

Milan-SienaNapoli-RomaParma-Lecce

A 08.01.12 17A gIorNATA R 02.05.12

Atalanta-MilanBologna-CataniaCagliari-Genoa

Inter-ParmaLecce-Juventus

Novara-FiorentinaPalermo-NapoliRoma-ChievoSiena-Lazio

Udinese-Cesena

A 15.01.12 18A gIorNATA R 06.05.12

Catania-RomaCesena-NovaraChievo-PalermoFiorentina-LecceGenoa-Udinese

Juventus-CagliariLazio-Atalanta

Milan-InterNapoli-BolognaParma-Siena

A 22.01.12 19A gIorNATA R 13.05.12

Atalanta-JuveBologna-Parma

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Punti Totale Casa Fuori CasaSQUADRE Pt G V N P R S Pt G V N P R S Pt G V N P R SJuventus 12 6 3 3 0 9 3 7 3 2 1 0 7 2 5 3 1 2 0 2 1Udinese 12 6 3 3 0 7 1 6 2 2 0 0 4 0 6 4 1 3 0 3 1Cagliari 11 6 3 2 1 8 5 5 3 1 2 0 2 1 6 3 2 0 1 6 4Lazio  11  6  3  2  1  9  7  4  3  1  1  1  3  3  7  3  2  1  0  6  4Napoli 10 6 3 1 2 10 5 4 3 1 1 1 4 3 6 3 2 0 1 6 2Palermo 10 6 3 1 2 9 9 9 3 3 0 0 9 5 1 3 0 1 2 0 4Chievo 9 6 2 3 1 6 5 8 4 2 2 0 5 3 1 2 0 1 1 1 2Catania 9 6 2 3 1 7 8 8 4 2 2 0 4 2 1 2 0 1 1 3 6Parma 9 6 3 0 3 8 11 6 3 2 0 1 5 3 3 3 1 0 2 3 8FIORENTINA 8 6 2 2 2 6 4 6 3 2 0 1 6 2 2 3 0 2 1 0 2Genoa 8 6 2 2 2 9 8 5 3 1 2 0 5 2 3 3 1 0 2 4 6AS Roma 8 6 2 2 2 7 6 4 3 1 1 1 5 4 4 3 1 1 1 2 2AC Milan 8 6 2 2 2 8 8 8 4 2 2 0 7 3 0 2 0 0 2 1 5Siena 6 6 1 3 2 4 4 3 2 1 0 1 3 1 3 4 0 3 1 1 3Atalanta 5 6 3 2 1 8 7 7 3 2 1 0 3 1 4 3 1 1 1 5 6Novara 5 6 1 2 3 10 12 4 3 1 1 1 6 6 1 3 0 1 2 4 6Inter 4 6 1 1 4 8 13 1 2 0 1 1 0 3 3 4 1 0 3 8 10Bologna 4 6 1 1 4 4 10 0 2 0 0 2 1 5 4 4 1 1 2 3 5Lecce 4 6 1 1 4 3 9 0 3 0 0 3 1 6 4 3 1 1 1 2 3Cesena 2 6 0 2 4 2 7 2 4 0 2 2 2 5 0 2 0 0 2 0 2

CLASSIFICA SErIE A

5 rETI palacio (genoa; 1 rigore) giovinco (parma; 2 rigori) 4 rETI denis (Atalanta; 1 rigore) Klose (Lazio) osvaldo (roma) di Natale (Udinese; 2 rigori) 3 rETI Cerci (Fiorentina) Milito (Inter; 2 rigori) Marchisio (Juventus) Hernanes (Lazio; 2 rigori)

Cavani (Napoli) rigoni (Novara; 2 rigori) Miccoli (palermo)2 rETI Moralez (Atalanta) Conti (Cagliari) ribeiro (Cagliari) Lodi (Catania; 1 rigore) Moscardelli (Chievo) pellissier (Chievo) Jovetic (Fiorentina) Cambiasso (Inter) giacomazzi (Lecce) Cassano (Milan) Campagnaro (Napoli) Hamsik (Napoli) Morimoto (Novara) Hernandez (palermo; 1 rigore) Calaio’ (Siena)1 rETE Cigarini (Atalanta) Schelotto (Atalanta) Acquafresca (Bologna) diamanti (Bologna; 1 rigore) portanova (Bologna) ramirez (Bologna) Biondini (Cagliari) El Kabir (Cagliari) Larrivey (Cagliari) Nainggolan (Cagliari) Almiron (Catania) Bergessio (Catania) gomez (Catania) Legrottaglie (Catania) Maxi Lopez (Catania; 1 rigore) guana (Cesena) Mutu (Cesena) paloschi (Chievo) Thereau (Chievo) gilardino (Fiorentina) Constant (genoa) Kucka (genoa) Mesto (genoa) veloso (genoa) Forlan (Inter) Lucio (Inter) pazzini (Inter) Krasic (Juventus) Lichsteiner (Juventus) Matri (Juventus) pepe (Juventus) vidal (Juventus) vucinic (Juventus) Cisse’ (Lazio) Sculli (Lazio) Mesbah (Lecce) Aquilani (Milan) El Shaarawi (Milan) Ibrahimovic (Milan) Nocerino (Milan) robinho (Milan) Seedorf (Milan) Lavezzi (Napoli) Maggio (Napoli) Mascara (Napoli) Jeda (Novara) Marianini (Novara) Meggiorini (Novara) paci (Novara) porcari (Novara) Bertolo (palermo) Migliaccio (palermo) pinilla (palermo) Zahavi (palermo) gobbi (parma) Modesto (parma) Morrone (parma) Bojan (roma) de rossi (roma) Simplicio (roma) destro (Siena) vitiello (Siena) Basta (Udinese) Benatia (Udinese) Isla (Udinese)

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania18

E’ arrivato in Italia appena ven-tenne con una valigia piena di spe-

ranze e la voglia di affermarsi nel campio-nato italiano. È iniziata così l’avventura di Sergio Bernardo Almiron con la maglia dell’Udinese nel lontano 23 settembre del 2001. Dal quel giorno la carriera del regista argentino, cresciuto tra le fila del Newell’s Old Boys, ha subito degli alti e dei bassi. Alti in Toscana, dove con la maglia dell’Em-poli si è messo in evidenza tanto da meritare l’attenzione di squadre blasonate del nord, bassi in Piemonte, dove con la maglia della Juventus ha deluso le aspettative del club e dei tifosi. Poi una breve parentesi in Fran-cia, nel Monaco, prima di passare a Firenze dove avrebbe voluto regalare molto più di sporadiche presenze quasi mai convincen-ti. Sono passati tre anni da quel 5 agosto, quando la Fiorentina nella persona di Panta-leo Corvino lo presentò nel caldo ritiro di San Piero a Sieve. Arrivato nelle file viola, Almiron rappresen-tava la pedina d’interdizione e costruzione del gioco nello scacchiere prandelliano. Le attese intorno al mediano argentino dai piedi buoni erano altissime. Sia dalla piazza che dagli addetti ai lavori il centrocampista era ri-tenuto l’acquisto che avrebbe portato qualità e quantità. Le storie però a volte non vanno come dovrebbero. Ed ecco che spuntarono fuori i primi problemi. Almiron, nonostante buone doti individuali, non riuscì mai a fare emergere il suo carat-tere in campo, mancando un po’ di perso-nalità. Del resto era reduce da una stagione non esaltante, passata metà nella scuderia

Juventus, dove Ranieri l’aveva relegato nelle seconde file, e metà in prestito al Monaco, dove era riuscito a trovare una buona conti-nuità di gioco. Il suo arrivo alla Fiorentina in punta di piedi, però, non portò i risultati spe-rati. Il giocatore straordinario che si era affer-mato a Empoli non riuscì a ritrovarsi in riva all’Arno. Lo stesso Prandelli provò, timida-mente, a dargli fiducia in un centrocampo a tre nel quale Montolivo, Donadel e Kuzmanovic, comunque, partivano avvantaggiati e dove i neo arrivi Felipe Melo e Almiron iniziavano ad inserirsi. Ma qualcosa non andò e l’ex Udinese non riuscì a trovare la posizione in campo, a dettare i famosi ritmi di gioco. Tra le occasioni avute – poche, per carità – quella in cui scese in campo negli ultimi quindici minuti del delicatissimo match di Champions League contro il Bayern Mona-co, ma la sua prova fu giudicata al di sotto delle aspettative, in ombra. Non sembrava sereno, tranquillo. Il suo umore era basso, in città circolavano voci riguardo ad un grave problema familiare che lo stava condizionando. Il 26 febbraio del 2008, nella partita di Coppa Uefa con-tro l’Ajax, a pochi minuti dal termine per-se un pallone che permise agli olandesi di pareggiare il vantaggio di Gilardino e di conquistare così gli ottavi di finale a scapito della Fiorentina. Il triste capitolo di Almiron in viola si chiuse con una staffetta tra panchina e tribuna e solo 11 presenze all’attivo. Lasciò la squadra viola nell’estate del 2009 per approdare a Bari dove in due stagioni è riuscito a ritrovare se stesso e le sue qualità: senso della posizione, ge-

ometria, tecnica e tiro. Requisiti che gli hanno permesso di tornare protagoni-sta con 5 reti all’attivo, ma soprattutto di scendere in campo per ben 52 volte. Alla fine dell’estate scorsa, infine, il trasferimento nel Catania di Pulvirenti. Le prime partite di que-sto campionato lo hanno confermato ai livelli di Bari e addirittura una settimana fa, con un colpo alla Veron - campione al quale è sempre stato accostato durante la sua car-riera – ha dato il via alla vittoria dei siciliani contro l’Inter di Claudio Ranieri, prendendosi forse una piccola rivincita. Il buon giocatore che tutti conoscevano è tornato, speriamo che nella sfida del Franchi non abbia conti in sospeso con nessuno.

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania20Io STovINI,

più tifoso (viola) che ex (Catania)

Tregua armata, sembra questo l’at-teggiamento scelto oggi dalla tifo-seria viola nei confronti di Mihajlo-vic. Lui, che ha vissuto anche le tregue armate vere e non meta-foriche, dice di esserci abituato e non si arrende. A Firenze non ci si annoia mai, si sa. Lo sanno bene i tifosi gigliati, lo sa bene uno di loro, uno di noi: Lorenzo Stovini. «E’ normale che il tifoso voglia sempre ambire a grandi traguar-di e a divertirsi. Quella viola, vista dall’esterno, non mi sembra una brutta squadra e non c’è da stupir-si se il tifoso esprime il suo malu-more quando non la vede giocare bene».

La Fiorentina, per ora, stenta nella continuità e Mihajlovic sta lavoran-do proprio per tenere la squadra sempre sul pezzo. Fra i suoi alle-natori del passato, qual è quello che ci riusciva meglio? «Direi Delio Rossi. A Lecce attraversammo mo-menti difficili e lui seppe tenere alta la concentrazione del gruppo».E qui tocca un nervo scoperto per-ché cita proprio il sogno proibito di molti fiorentini... «A Firenze, nell’a-ria, c’è voglia di cambiare. È auto-matico che vengano accostati altri nomi alla panchina».Ma anche lei, come una parte congrua del pubblico, boccerebbe Mihajlovic? «No, non ho detto que-

sto. Ho parlato della reazione natu-rale del tifoso, ma personalmente ritengo che ci sia tutto il tempo per far bene con Mihajlovic. Aspettia-mo le prossime partite».Quante partite? «Difficile quanti-ficare una scadenza, ma diciamo altre quattro gare come minimo». Quattro partite per decidere cosa fare da grandi. Invece, quando era (ed eravamo) tutti un po’ più picco-li, lei esordì in serie A: 31 agosto 1997, Sampdoria-Vicenza 2-1, il suo mister era Guidolin e fra i suoi avversari blucerchiati quel giorno c’erano… Montella e Sinisa (che non segnarono). Piccolo il mondo eh? «Già, da allora li ho affrontati molte volte. Sono stati due gran-dissimi giocatori ed auguro loro una carriera altrettanto brillante da allenatori». La Fiorentina, come l’Empoli, oc-cupa per ora una posizione al di sotto delle aspettative. A cosa devono puntare queste due squa-dre secondo lei? «Ad Empoli eravamo partiti con propositi da playoff, ma attualmente il cam-pionato non sta dicendo questo, quindi dobbiamo rimboccarci le maniche e lottare innanzitutto per mantenere la categoria. L’o-biettivo minimo della Fiorentina, a mio avviso, è l’Europa League. Se poi arriva qualcosa in più…». Boruc parla di scudetto, certo lui non è mai banale…

«Che dire, quello è il sogno di tutti i tifosi viola. Certo che ne dovreb-bero succedere di cose affinché si realizzasse!». Vargas, suo ex compagno ai tempi del Catania, rientra dopo l’esclusione forzata di domenica scorsa. Ha fatto bene Sinisa a punirlo? «Conosco bene Juan, grande giocatore e ottimo ragaz-zo. Se lui ha sbagliato, Mihajlovic ha fatto bene a punirlo anche per dare un esempio agli altri. Vargas, dal canto suo, non è il tipo che nu-tre rancori». E come si aiuta a tornare al top? Schierandolo titolare o in pan-china? «Titolare subito. Lui è in grado di reagire alla grande e di recuperare la condizione». Ogni tanto torna al Franchi? «Finché ho potuto, mi sono sempre abbo-nato in Fiesole. Ora gli impegni mi impediscono di venire spesso allo stadio».Ma tra un mese ci tornerà da gio-catore per la sfida di Coppa Italia. La domanda nasce spontanea, oltre che un po’ stupida: se se-gna esulta? «Guarda, io segno talmente poco che qualora mi dovesse capitare sarebbe difficile non esultare». Parole scevre dall’ipocrisia, rispo-ste intelligenti anche alle doman-de stupide. Non a caso, Lorenzo è un tifoso viola.

allo stadiodi Luca Capanni

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania22

Filo diretto con radio Senza FiltroMoNToLIvo

IN CAMpo o FUorI?Charlie sta entrando negli studi di Radio Sen-za Filtro con una strana emozione. Quel gior-no, si sarebbe sperimentato un programma tutto nuovo, un filo diretto con gli ascoltatori nella notte prima della partita. L’idea era ve-nuta così, in una delle sue notti insonni. Per-ché i pensieri escono bene solo di notte e al-lora perché non far parlare tutti proprio quando tutti dovrebbero dormire? Così, con gli stu-di ormai quasi deserti, Charlie sale le scale e prende posto in sala di registrazione. Giusto il tempo di sistemare le ultime cose e poi via, in onda. La mezzanotte era passata da qualche minuto.- Buonanotte, miei cari tifosi viola. Mi sento un po’ Marzullo mentre lo dico, ma per fortuna niente ci accomuna alle sue notti. Da stanot-te inizia il filo diretto con i tifosi. Da stanotte, senza censure di nessun tipo, potete chiama-re ed esprimere le vostre opinioni sul tema del giorno. Accanto a me, ad allietare que-sti studi quasi vuoti, abbiamo un viso nuovo.

La nostra splendida Wendy prenderà tutte le vostre telefonate e farà risuonare finalmente una voce femminile dovunque voi vi troviate. “Buonasera e buonanotte a tutti” intervie-ne la ragazza “potete iniziare a chiamare fin da subito allo 055 8954739. Il tema di que-sta settimana è la difficile questione Monto-livo. E chiediamo a voi se è giusto farlo gio-care oppure è necessario tenerlo fuori”. - Benissimo Wendy. Allora cominciate pure ad intasare le nostre linee telefoniche. Intanto, un breve stop pubblicitario.<<Fai fatica a prendere sonno? Hai provato di tutto ma sono le due di notte e ancora non riesci a trovare la via del letto? Zerogol è la cura che fa per te! Preso possibilmente di domeni-ca quando la tua squadra gioca in trasferta, ha effetti immediati. Soddisfatti o rimborsati! Zerogol, e potrai essere finalmente cullato tra le braccia di Morfeo! E’ un medicinale, tenere lontano dalla portata del tifoso in trasferta. Può avere controindicazioni, leggere il calenda-

rio di Serie A prima dell’uso>>. - Ed eccoci di nuovo qua. Com’e-ra quella canzone che avevi messo, Jerry? Tienimi con te, di Baglioni. Non vogliamo farla ar-rossire, ma la si potrebbe dedicare a Wendy... Però, con Montolivo che faccia-mo? Lo teniamo in campo oppure no? Wen-dy manda pure la prima telefonata, pronto! - “Si... pronto, buonasera. Son Riccardo”.- Buonanotte Riccardo, dicci tutto - “Allora, secondo me bisogna tenere fuori Mon-tolivo. Perché son uscite notizie che ha già rag-giunto l’accordo con il Milan e allora visto che se ne deve andare è giusto che la Fiorentina inizi a saper giocare senza di lui in campo. Senza perdere tempo. Buonanotte ragazzi!”- Grazie Riccardo, avanti con la prossima! - “Sono in onda...?”- Vai che ci sei, abbassa un po’ la radio per favore! -“Ah, scusate. Buonanotte, son Manfredi. Se-condo me per il momento dobbiamo tenere in

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STADIO23

campo Montolivo, perché è comunque un buon giocatore che ci può far comodo fino a quando non se ne andrà e perché nonostante tutto ha sempre fatto il professionista, in campo e in alle-namento. Io la penso così”.- Perfetto, ancora una forza! -“Sì e son Nic, son quello che t’ha aggiustato la moto l’altra settimana...”- Oh, grandissimo Nic! Montolivo si o no? -“Allora, per me Montolivo no. Ha preso in giro tutti e soprattutto ha messo spalle al muro la società tentennando sul rinnovo e non vo-lendo andare alla Roma che ci pagava bene perché preferiva andare via a zero euro. Lo terrei fisso in tribuna, così salta pure l’Euro-peo e magari si fa pure un dispettoall’Italia... buonanotte a tutti!”- Occhio che qui si va sul penale... Ah, Nic: se c’ho problemi ti chiamo. Jerry ordina e noi

che facciamo Wendy? -“Mandiamo la pubblicità, a fra poco!”<<La mattina ti senti fiacco e non hai voglia di alzarti? La sveglia suona ma ti nascondi die-tro il cuscino? Pensi che il tuo ruolo in campo non sia quello giusto? Sei stanco durante una giornata? Da oggi la soluzione c’è: Rossic’è! Rossic’è ti aiuta a ripartire alla grande! Rossic’è lo trovi disponibile nei migliori reparti svincolati. A piccole dosi può ridare l’entusiasmo perso da tempo e ridare il vigore necessario per raggiun-gere tutti i tuoi obiettivi. Rossic’è e puoi puntare in alto! E’ un medicinale, non somministrare con insistenza ai reparti difensivi, può avere effetti indesiderati>>.- Pronti alle ultime telefonate, forza! “Buonanot-te. Sono Nuvola.Francamente non sono d’accordo con l’ascol-tatore di prima. Primo perché Montolivo è un

valore per questa squadra. E poi non si può ra-gionare con il pensiero di fare un dispetto alla Nazionale o tanto meno a Prandelli. E’ una cosa che proprio trovo deprimente. Grazie.” -E non hai tutti i torti, amica mia. L’ultima via, poi mi chiudono dentro questi uffici.“Buonanotte, sono Maurizione. Secondo me non bisogna neanche più fare domande. Monto-livo ormai è un ex e come tale non deve mette-re piede in campo se non da avversario. Come disse Corvino “chi non crede nel nostro futuro, non può far parte del nostro presente”. Com-plimenti per la trasmissione e sempre forza viola!”.- Non si poteva chiudere in modo migliore. Gra-zie a tutti per aver partecipato a questa nostra prima trasmissione. Ringrazio Wendy per l’aiuto e la compagnia... “Grazie a te e buonanotte a tutti!”... ringrazio Jerry in regia e, vista l’ora, concedeteci un po’ di romanticismo. Vi lascio proprio con Tienimi con te, di Claudio Baglioni. Buonanotte. –Wendy esce quasi subito, infilandosi di fretta il giubbotto e scendendo di corsa le scale. Char-lie voleva provare a raggiungerla, ma il telefono squilla.“Hai fatto un buon lavoro, ma puoi fare di meglio”, dall’altra parte del telefono il direttore Calderone.“Lo so, direttore. Si può sempre migliorare. Ma son contento di come sia andata e della telefo-nata, visto che tiene sempre il telefono spento a quest’ora. E poi, le cose fatte una volta...”“...si possono fare tutte le volte”, conclude il direttore. “No, si devono fare tutte le volte”, la chiosa di Charlie.“Bravo. Buonanotte, ciccio”.“Buonanotte, direttore”.Intanto, Charlie è arrivato all’uscita. Accanto alla sua moto, Wendy è lì che lo aspetta con un ca-sco in mano, illuminata solo da un raggio di luna. Nessuno sapeva di loro due. Charlie si accende una sigaretta e gli viene in mente un’altra can-zone di Baglioni. Poi la guarda e con un sorriso le dice.“Salta su, torniamo a casa”.

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania24

Il ritorno dEL BoMBErComplimenti ad Alber-

to Gilardino. In silenzio, senza apparire e senza ri-

lasciare interviste clamorose Alberto ha lavorato sodo perché ave-

va in testa un obiettivo: giocare e segna-re alla Juve. Non sappiamo ancora se ci riuscirà ma quello che è stato in grado di fare è comunque molto importante. Il suo recupero ha quasi del miracoloso e i medi-ci lo hanno messo a disposizione di Sinisa Mihajlovic addirittura prima della gara di oggi col Catania. Ovviamente il tecnico deciderà solo in ex-tremis cosa fare, ma è sicuro che per il match di Torino Alberto sarà della par-tita. Che parta dalla panchina o che giochi dal primo minuto i bianconeri devono teme-re il ritorno di un grande giocatore e indiscu-tibilmente del miglior bomber viola.

C’è un altro aspetto che va preso in seria considerazione. Gilardino, con questa

sua battaglia per tornare prima possibile in campo, ha con-

fermato il grande attacca-mento che ha nei con-fronti della Fiorentina e la società non potrà non rilevare che questo è

un segno importante per quando (presto) si sederà

davanti al giocatore per deci-dere un eventuale allungamento

del contratto. Non è un mistero che Gi-lardino abbia fatto sapere ai fratelli Della

Valle la sua disponibilità ad allungare il proprio impegno con la Fiorentina fino al

2014, insomma sarebbe pronto a firmare un contratto anche per la vita. I fratelli Del-la Valle sono sempre stati sensibili nei con-fronti di quei giocatori che senza se e sen-za ma si sono detti disponibili a sposare il progetto Fiorentina. Non sappiamo ancora se alla fine arriverà davvero come nel caso di Jovetic e pare di Pasqual l’allungamen-to del contratto, ma di sicuro questo gesto di coesione conferma che Mihajlovic ha a disposizione un gruppo di giocatori che ci credono e sono disposti a battersi. Anche Santiago Silva ora potrà inserirsi con maggiore calma dentro un gruppo che co-munque lo ha accolto con stima e affetto. Intanto, godiamoci il momento: il bomber è tornato!

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22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania26SINISA xx

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STADIO27

dal Brasile per conquistare Firenze: ECCo gUSTAvo CAMpANHAro

In viola grazie ad un provino andato male. Sì perché Gustavo Campanharo nel 2010 era stato vicino al tesseramento con il Parma, la prima società che aveva messo gli occhi su di lui. Poi l’infortunio al ginocchio destro fece sal-tare il suo arrivo nella città ducale. E Pantaleo Corvino, anticipando la concorrenza di Inter, Hoffenheim e Tottenham, ne ha approfittato la scorsa estate quando il ragazzo – considerato uno dei talenti più interessanti nel panorama internazionale - ha ottenuto il passaporto co-

munitario, essendo la famiglia di origini italiane. Nato il 4 aprile 1991 a Caxias do Sul, Gusta-vo ha avuto un’infanzia difficile, segnata dalla morte del padre quando lui aveva solo 10 anni. Il calcio per sua fortuna lo ha aiutato e così la sua passione ha potuto decollare nelle giovanili della Juventude: proprio con la maglia del club brasiliano si è messo in mostra finendo sotto la lente d’ingrandimento di molti addetti ai lavori tra i quali, appunto, il ds viola Corvino. Appe-na arrivato a Firenze Gustavo si è conquistato subito la fiducia anche dei tifosi grazie al gol segnato nella finale della Supercoppa italiana di Primavera contro la Roma. Dopo soli 7 minuti di gioco il centrocampista brasiliano, lanciato in area da Agyei, lasciò partire un sinistro potente e preciso sotto la tra-versa beffando il portiere giallorosso Pigliacelli. In quella partita il tecnico della Primavera viola Leonardo Semplici lo schierò come trequartista a sostegno dell’unica punta Babacar. Insomma Campanharo ha preso ufficialmente il posto nella Fiorentina Primavera dell’ex numero 10 Federico Carraro passato al Modena in presti-

to. Certo ha ancora tantissimi margini di miglioramento, anche dal punto di vista fisico. Nelle uniche due partite finora giocate ha comunque mostrato grandi qualità tecniche, dribbling e un buon tiro dalla distanza. Peccato che poi il giovane brasiliano si sia infortuna-to ad un ginocchio durante la prima partita di campionato contro la Juventus e sia dovuto tornare in Brasile per sottoporsi ad alcune cure d’accordo con la Fiorentina. Durante la perma-nenza in patria Campanharo ne ha approfittato per tornare ad assistere ad una partita della sua ex squadra, la Juventude. Ai media locali ha dichiarato il giocatore: <Sto molto bene. Alla Fiorentina mi sono adattato subito e so che mi-gliorerò ancora>. L’artroscopia per sua fortuna non ha eviden-ziato ulteriori problemi al ginocchio e presto il giocatore ricomincerà ad allenarsi e ad ag-gregarsi al gruppo. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per rivederlo protagonista ma la stoffa c’è e lo ha già dimostrato appunto contro Roma e Juve. Tanto che sono in molti a predire un approdo in futuro di Gustavo in prima squadra.

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania28

Un nuovo impegno di solidarietà a soste-gno della campagna Every One di Save the Children per dire basta alla mortalità infan-tile. I tifosi e i telespettatori saranno prota-

gonisti  grazie  al  nume-ro di telefono solidale 45509 disponibile per le donazioni a favore di in-terventi di salute e nutri-zione  salvavita.  In  venti giorni di campagna sono stati già raccolti più di 900.000 euro ma si può fare molto di più.Due partite speciali per dire basta alla mortalità infantile. La Fiorentina ha scelto di dedicare le gare in programma allo Stadio Franchi oggi 22 ottobre (Fiorentina–Ca-tania, ore 18) e domenica

30 ottobre (Fiorentina–Genoa, ore 15) al so-stegno della campagna Every One di Save the Children, che ha l’obiettivo di salvare diret-

tamente la vita di 500.000 bambini all’anno in 38 paesi del mondo. Un contributo importantissimo per raggiungere il 4° Obiettivo di Sviluppo del Millennio ONU: ridurre la mortalità infantile di 2/3 entro il 2015. Mandando un sms o chiamando il numero solidale 45509, tifosi e telespettatori potranno essere protagonisti della maratona solidale in aiuto dei quasi 8 milioni di bambini sotto i 5 anni che ogni anno muoiono nel mondo per cause facilmente prevenibili e curabili, come la polmonite, la malaria o la malnutrizione. Morti che sarebbero facilmente evitabili con soluzioni semplici e a basso costo, come vaccini, zanza-riere e antibiotici. Contribuire è facile e si potrà farlo fino al 6 novembre donando 2 euro con un sms al numero 45509 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o chiamando lo stesso numero da rete fissa TeleTu, mentre si potrà contribuire con 2 o 5 euro chiamando da rete fissa Tele-com Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

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Page 29: Il brivido stadio speciale Catania

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STADIO22 ottobre 2011 Fiorentina - Catania30gola Profonda Il talento di ILICIC,

I globuli rossi di pALoMBoLa Fiorentina sta già cercando il dopo-

Montolivo. Ufficialmente Pantaleo Corvino nega di guardarsi attorno per individuare l’uomo giusto. Sia chiaro, non si tratta d trovare un ‘tap-pabuchi’ bensì un giocatore attorno al quale costruire una nuova ipotesi tecnica.Ci arrivano sussurri secondo i quali Corvi-no potrebbe, ovviamente con il benestare de Della Valle, cercare di sondare fino in fondo la possibilità di arrivare a Ilicic o a Palombo. Si tratta chiaramente di un pro-blema con due facce diverse: lo sloveno sicuramente è giocatore af-famato, ancora giova-ne, rappresen-

terebbe un nuovo investimento importante. Il Palermo sta a metà del guado e Zam-

parini già a gennaio potrebbe decidere di monetizzare.

Voci che arrivano dall’interno della società dicono che l’operazione potrebbe diventare effettiva già nel mercato invernale. Ma la stessa fonte ci dice di restare comunque molto attenti a quello

che succede in casa Sampdoria. Lì c’è un giocatore che piace da sem-

pre e moltissimo a dirigenti come Sandro Mencucci (e non solo) che sono rimasti af-fascinati dal suo essere sinergico con la proprietà doriana. Palombo è un giocatore che porta globuli rossi al gruppo. E questa Fiorentina ne ha senza dubbio bisogno. Ora toccherà a Corvino scegliere su chi

scommettere il maggior numero di fiches e lo farà nei prossimi giorni anche se cer-cando di restare assolutamente sotterra-neo. Tutto questo anche se, come sem-bra, Montolivo non dovesse andarsene a gennaio ma si limitasse a liberarsi a zero euro a giugno. La scelta certo è subordinata al rientro economico di alcune cessioni, anche im-portanti, che servono pure a recuperare una parte dell’attuale ‘scoperto’.Ma è il nostro interlocutore segreto ci racconta che i Della Valle ai loro colla-boratori avrebbero detto: <Quest’an-no non possiamo fallire anche a co-sti superiori ai nostri parametri. Però ogni scelta deve essere fatta con grande accortezza>. Dunque a gennaio la Fiorentina, pur di arri-vare in Europa, potrebbe investire ancora.

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